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CORSO DI FUMETTO TECNICA DEL FUMETTO DISPENSA 1 SKETCH BOOK, VIGNETTE, TAVOLE, STRISCE, STORYBOARD & LAYOUT

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CORSO DIFUMETTO

TECNICA DEL FUMETTO

DISPENSA 1

SKETCH BOOK,VIGNETTE, TAVOLE, STRISCE,

STORYBOARD & LAYOUT

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Lo Sketch BookÈ fondamentale per il Disegnatore avere uno Sketch Book, cioè un quaderno per glischizzi, dove appuntarsi idee per un Soggetto, raccogliere gli studi dei personaggi,(models sheet) e degli ambienti, fare le prove colore, ma anche tracciare il Layout, ilprimo abbozzo della tavola, che descrive la composizione scenografica dell'azione.

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REFERENZE PER ARTISTI

Iniziate a costruire la vostra collezione di referenze, cioè a raccogliere materiale iconografico e

documentario (immagini, fumetti, libri, frasi, appunti, posizioni anatomiche) da usare per aiutare la

vostra ispirazione, per migliorare il vostro stile, ma anche per avere informazioni precise su luoghi,

abbigliamento, cultura popolare, ecc., che vi serviranno per i vostri fumetti e le vostre storie.

Che si tratti di una ambientazione storica, di un Fantasy o di una storia di Fantascienza, non si può

creare un Fumetto senza documentarsi. (Se voleste disegnare un Drago, avreste bisogno di scoprire

quali sono i migliori disegnatori di Draghi e come effettivamente sono fatti anatomicamente. Anche

se si tratta di esseri immaginati, esiste su di essi una gran quantità di materiale creato da scrittori e

artisti professionisti.)

Un tempo si ritagliavano riviste e libri e ci si ritrovava con quintali di cartelline straripanti di carta,

ma oggi grazie ai computer e a internet è tutto più facile (ed ecologico)! Iniziate cercando

«Reference for Comic Artists» su Google e vedete cosa esce.

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VIGNETTE, STRISCE E TAVOLE

Le Vignette1 sono paragonabili ai fotogrammi di una ipotetica pellicola, che illustra lesingole scene disposte una dopo l'altra a indicare la consequenzialità dell’azione.

Una VIGNETTA è quindi costituita da un singolo riquadro, che al suo interno contieneuna scenetta, che può essere, illustrativa, satirica, uomoristica, con o senza parole. Uninsieme di Vignette, disposte consequenzialmente come i fotogrammi di una pellicola,danno luogo a una Strip, o Striscia.

1 NOTA STORICA: Il termine Vignetta deriva dalla parola vigna, perché nell'antica editoria gli stampatori erano solitidecorare il frontespizio dei libri con figurine ornamentali ispirate a motivi floreali. L'immagine del tralcio della vite erala più usata, così si cominciò a soprannominare tali fregi con la parola vignetta, che con il passare del tempo acquisì ilsignificato più largo di iscrizione o illustrazione disegnata a mano.

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La STRISCIA è l’unità minima di pubblicazione dei fumetti umoristici tipica dei quotidiani, ma iltermine viene usato anche per indicare la porzione orizzontale di una tavola che si dice formata, peresempio, da tre strisce orizzontali o verticali. (Talvolta il termine striscia viene usatoimpropriamente come sinonimo di fumetto).

Più strisce ingabbiate in un unico pannello, formano una TAVOLA A FUMETTI, checorrispondono quindi, alle Cartelle o Pagine di una Sceneggiatura.

Un insieme di Tavole a Fumetti, collegate da una Sceneggiatura comune, danno vita a un ALBO AFUMETTI.

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ALBI, STORIE, RACCONTIA seconda del tipo di storia e delle esigenze Editoriali visono un numero diverso sia di Tavole che di Vignette.

per i Racconti Brevi, il numero varia da 6 a 8tavole

per gli Albi Classici (tipo Bonelliano) dalle 94pagine in su nel caso degli Albi Speciali.

per Storie Intermedie, si va sulle 40-50pagine, che possono essere pubblicate anche apuntate, di 6-8 tavole.

per Storie Personali il numero dipendedall’Autore, ma se l'Editore segue un suostandard di pubblicazione, è necessarioadattarsi.

NOTA: (Un Autore completo di fumettidovrebbe, comunque, sviluppare un suo stilepersonale.)

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Lo STORYBOARD:

la Sceneggiatura Disegnata Lo Storyboard è composto da una serie di disegni, messi in sequenza, che rappresentano leinquadrature e le scene che verranno girate sul set di un film, di una animazione2 o di uno spotpubblicitario.

Lo storyboard può quindi essere definito come una sceneggiatura disegnata, o la visualizzazionedi un'idea di regia, per immagini.

Si dice che il primo regista ad usare gli storyboard fu Walt Disney, per i suoi cartoni animati.

2I In genere sotto e dentro i disegni vengono date indicazioni che riguardano i movimenti e la direzione della macchinada presa, i movimenti dei personaggi e degli oggetti. A volte viene descritta la scena e vengono riportati brani deldialogo, oppure si scrive il tipo di obiettivo che si intende usare, la luce o l'atmosfera che si vuole avere e, certe volte, sisegnala addirittura il costo di un'inquadratura.

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IL LAYOUTè il primo abbozzo della Tavola,

che descrive la composizione scenografica dell'azione

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Dal Layout alla Tavola finita

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LA GABBIA DELLE VIGNETTELa Struttura che contiene più strisce orizzontali o verticali si chiama Gabbia. La Gabbia di ogniTavola può variare in base al numero di vignette che per la forma delle stesse.

Oltre al formato classico italiano, per esempio, quello Bonelliano, costituito da 6 vignette di altezzauguale disposte su 3 strisce, esistono gabbie asimmetriche e artistiche, come quelle degli AlbiAmericani, Giapponesi e Francesi. Molti Artisti, preferiscono rompere gli schemi e alterare laforma delle Vignette per ottenere maggiori effetti di drammaticità e di azione. La forma, l'ordine, ledimensioni delle vignette rappresentano, quindi, una scelta stilistica e narrativa ben precisa.

NOTA: Negli esempi riportati, le Gabbie barrate di giallo sono le meno adatte, perché didifficile lettura.

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LA NUMERAZIONE DELLE VIGNETTEPer indicare Grandezza Numero e Posizione delle vignette esistono dei Codici di Riferimento:

Nella Gabbia a sinistra, è indicatauna Tavola con una classicadisposizione a 6 Vignette.Prendendo questa Tavola comeesempio, possiamo vedere lepossibili varianti nelle altre.

Nella Gabbia a Destra sonoindicate una Doppia Verticale conla sigla 1/3, ma anche una DoppiaOrizzontale con la sigla 5/6.

Nella terza Tavola a Sinistra,abbiamo una vignetta DoppiaOrizzontale 1/ 2 e una Tripla4/5/6 , che occupa spazio sia inverticale che orizzontale.

Nella quarta Tavola a Destraabbiamo, invece, una unica grandevignetta Quadrupla compostacon la sigla 1/2/3/4, che può esseresintetizzata anche come 1/4.

Se sono necessarie più vignette permotivi di consequenzialità (peresempio una trasformazione) duevignette possono diventare 3,come nella Tavola a Sinistra. Inquesto caso si scriverà 5/6/7 perindicare che sono sulla stessa riga,ma nella sceneggiatura verràspiegato il contenuto di ognisingola vignetta: 5: il protagonistaesce; 6: il protagonista salta; 7:ecc. Le vignette scontornate, comequella a Destra (n°4), devonoessere numerate, come le altre.

Nota: Qualsiasi altra modifica o particolarità deve essere segnalata con uno schema o undisegno abbozzato a fondo pagina.

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ESEMPI DI SCENEGGIATURA di MARTIN MYSTÈRE

Nella sceneggiatura devono essere indicati in modo chiaro la spiegazione della scena, dell’azione,dei dialoghi e dei suoni, degli effetti vignetta per vignetta.

1. La scena e l’azione. Dove siamo (interno, esterno, luogo, giorno, notte, ecc).2. I Personaggi: che personaggi ci sono. Chi sono. Come sono fatti. Cosa fanno3. I Testi, i suoni ed eventuali didascalie. Se ci sono dialoghi scrive il NOME del personaggio e

dopo i due punti inserisce il Testo del dialogo.

a. Ciò che deve andare in grassetto, viene scritto in scrivo maiuscolo.b. Se c’è una didascalia , si scrive DIDA e dopo i due punti si inserisce il testo della

didascalia.c. Se ci sono suoni scrivo RUMORE : ed il rumore del Suono. Sul come lo si vuole

evidenziato, viene scritto in grassetto e GRANDE ad indicare un elemento grafico narrativo dinamico.

TAVOLA 12

1/2) Firenze. Esterno casa Mystère in via dell'Anguillara.

DIDA: Firenze, Giugno 1993... DALLA CASA: ...Beh, non immaginavo proprio di vedervi qui, signori Jones...Anzi, direi che è stata proprio una sorpresa...

3) Interno casa MM. Mystère è alle prese con i vicini bifolchi di Washington Mews. (Vedere albo N. 11) Sono seduti sul divano; lei tutta gasata, lui imbronciato.

VICINA: ...Spero una BELLA sorpresa, Martin. Sapete, abbiamo partecipato a quella trasmissione culturale della TV... VICINO: ...Proprio culturale. "La famiglia Grufoloni"...

4) Ora vediamo MM e Java che volgono gli occhi al cielo.

DA FC: CERTO, che era CULTURALE. E comunque alla domanda ho risposto io! Tu non sapevi neanche CHI fosse...

5) Campo più lungo. Inquadrati Martin e la signora Jones.

LEI: ...Ma invece io, che leggo i libri di MARTIN, l'ho saputo subito. La Divina Commedia l'ha scritta un certo DENTE... MARTIN: Hmm...Quasi giusto...DANTE...

6) LEI: ...Beh, è lo stesso...La pronuncia è quasi uguale. Sta di fatto che abbiamo vinto una SETTIMANA A FIRENZE...

4. Il Numero della tavola equivale al numero della pagina, nel nostro caso la Tavola 12 equivalealla pagina 12 . Il numero della vignetta indica grandezza, forma e posizione..

5. Nelle sceneggiature compaiono le abbreviazioni delle inquadrature (PP, CL ecc.), del tipo didialogo e degli effetti “speciali”..

6. Al disegnatore deve essere fornito oltre al testo della sceneggiatura, qualsiasi altro materialeinformativo che si desideri usare. Per esempio annotazioni personali, fotografie di luoghi epersone, appunti storici, riferimenti bibliografici, ecc.

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TIPI DI SCENGGIATURA

La forma di una sceneggiatura può variare a seconda delle abitudini dello sceneggiatore, purché sirispettino le regole di fondo: il disegnatore deve poter capire bene cosa si vuole da lui e lo stessovale per il letterista e il colorista.

La forma detta "all'italiana" prevede due colonne. In una si descrive quelche si vede in ogni singola vignetta. Si può aggiungere qualche nota per glialtri professionisti che lavoreranno alla storia (disegnatore, inchiostratore,letterista, colorista...), o forse anche qualche "commento personale" cheserva a far capire "l'atmosfera" che si vorrebbe creare... Nell'altra colonna siscrive tutto quel che si "sente" in ogni vignetta (dialoghi, didascalie, effettisonori...).

La forma "all'americana" comporta una scrittura continua in cui,comunque, è buona norma differenziare bene visivamente i dialoghi, perfacilitare il lavoro sia dell'eventuale revisiore dei testi, sia del letterista.

La forma detta "storyboard" è sicuramente la più comoda per losceneggiatore che sappia disegnare almeno un poco. Si schizza tutto quelche si deve vedere, si scrivono i testi e magari si agigunge qualche nota peril disegnatore, o per il letterista, o per il colorista...

I riferimenti dello sceneggiatore devono apparire in ogni pagina e le pagine devono essere tuttenumerate. Una riga sarà sufficiente per farci stare anche il vostro numero di telefono (o l'indirizzo diposta elettronica) che potrebbe servire al disegnatore per chiedervi dei chiarimenti su qualchepassaggio particolarmente oscuro. Volendo si può creare una griglia personalizzata uguale per ognipagina, come negli esempi successivi.

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SCENOGRAFIA all'ITALIANA

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SCENOGRAFIA all'AMERICANA (Lupo Alberto)

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SCENOGRAFIA – SOTRYBOARD (Topolino)