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LAVORO SUL SICUREZZA CORSO DI FORMAZIONE SPECIFICA IN CORSO DI FORMAZIONE SPECIFICA IN MATERIA DI SICUREZZA SUL LAVORO Mansione: AUSILIARI

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LAVOROSUL

SICUREZZA

CORSO DI FORMAZIONE SPECIFICA IN CORSO DI FORMAZIONE SPECIFICA IN MATERIA DI SICUREZZA SUL LAVORO

Mansione: AUSILIARI

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SICUREZZA

INTRODUZIONE

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Obiettivo del corso

Obiettivo del corso è fornire la formazione specifica in materia di salute e

sicurezza sul lavoro, come previsto da:

�Art. 37 D.Lgs.n.81/2008 e integrazione (D.Lgs.n.106/2009)

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SICUREZZA

Introduzione

�Art. 37 D.Lgs.n.81/2008 e integrazione (D.Lgs.n.106/2009)

�Accordo Stato-Regioni del 21.11.2011

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SICUREZZA

Specifica le modalità di applicazione del percorso formativo, previsto dal D.Lgs. 81/2008, in materia di sicurezza sul lavoro.

È stato introdotto per rispondere a due problematiche principali:

Accordo Stato-Regioni (21/12/2011)

Introduzione

È stato introdotto per rispondere a due problematiche principali:

• mancanza di indicazione di durata, contenuti minimi e modalità della formazione dei lavoratori nel D.Lgs. 81/2008;

• esigenza di acquisire le valutazioni per stilare adeguato programma formativo.

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SICUREZZA

Accordo Stato-Regioni (21/12/2011)

Formazione generale

Formazione specifica+

Introduzione

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SICUREZZA

VALUTAZIONE DEI RISCHI

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SICUREZZAObiettivi e Finalità

Valutazione dei rischi

Deve riguardare tutti i rischi per la sicurezza e la salute delle insegnanti,ivi compresi quelli riguardanti gruppi di lavoratori esposti a rischiparticolari (D.Lgs. 81/08 – Art. 28)

Permettedi predisporretutti provvedimentinecessariper la salvaguardia

Valutazione dei rischi

Permettedi predisporretutti provvedimentinecessariper la salvaguardiadella sicurezza e salute dei lavoratori.

Per:� Organizzare e razionalizzare il Sistema di Prevenzione e Protezione

aziendale.� Programmare le opportune misure di prevenzione.� Realizzare un continuo miglioramento nel tempo.

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SICUREZZA

Valutazione dei rischi

� Individuare tutte le fonti di pericolo e valutarne la possibile incidenza sui lavoratori.

� Definire un Piano di Miglioramento per eliminare alla fonte i fattori di

Obiettivi e Finalità

Valutazione dei rischi

� Definire un Piano di Miglioramento per eliminare alla fonte i fattori di rischio o almeno ridurli.

� Ove il rischio non sia eliminabile, fornire adeguati Dispositivi di Protezione Individuale (DPI) ai singoli lavoratori esposti.

� Programmare ed attuare i necessari percorsi di informazione e formazione sui rischi.

� Predisporre tutte le attività necessarie per ottemperare alla vigente normativa in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.

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SICUREZZAFasi

Identificazione dei fattori di rischio.

Valutazione della gravità dei rischi.

Controllodell’efficacia delle azioni deliberate e

realizzate.

Valutazione dei rischi

Ricercadi soluzioni preventive e correttive.

Pianificazionedelle soluzioni preventive

e correttive.

Realizzazionedelle soluzioni stabilite.

realizzate.

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SICUREZZADefinizioni

• Proprietà intrinseca di una sostanza, di una macchina o di una situazione di lavoro, avente il potenziale di causare danni.

PERICOLO

PROBABILITÀ

Valutazione dei rischi

• Definita anche frequenza è la probabilità che un evento sfavorevole si verifichi.

• Definito anche magnitudo rappresenta la conseguenza di un evento: nasce quando un lavoratore è esposto ad un pericolo.

DANNO

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SICUREZZAProbabilità

DEFINIZIONI / CRITERI LIVELLI

Evento altamente improbabile. Il suo accadimento è la 1 BASSISSIMA

Valutazione dei rischi

Evento altamente improbabile. Il suo accadimento è la conseguenza di cause concomitanti di possibilità remota.

1 BASSISSIMA

Il danno ottenibile è dovuto solo al caso. Non c’è correlazione tra attività lavorativa e/o fattore di rischio.

2 BASSA

Sono noti dall’ esperienza aziendale alcuni casi già accaduti.

3 MEDIA

Sono noti dall’ esperienza diversi casi di evento con questa causa. La causa provoca sempre il danno che viene considerato “atteso”.

4 ALTA

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SICUREZZADanno

DEFINIZIONI / CRITERI LIVELLI

Esposizione con effetti rapidamente reversibili.

1 TRASCURABILE

Valutazione dei rischi

reversibili.1 TRASCURABILE

Esposizione con effetti reversibili. 2 MODESTO

Esposizione cronica con effetti irreversibili o parzialmente invalidanti.

3 NOTEVOLE

Esposizione cronica con effetti letali o totalmente invalidanti.

4 INGENTE

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SICUREZZARischio

IMPORTANTE NON CONFONDERE

Valutazione dei rischi

IMPORTANTE NON CONFONDERE

PericoloRischio

Il RISCHIO è la probabilità che il pericolo si trasformi in un danno per il lavoratore.

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SICUREZZARischio

Probabilità di raggiungere il limite di potenziale danno, da parte di un determinato fattore nelle condizioni di impiego o di esposizione.

La percezione del Rischio è legata ad aspetti SOGGETTIVI ed OGGETTIVI.

Valutazione dei rischi

• La trasformazione di un pericolo in un rischio dipende dalla probabilità che l’evento incidentale si manifesti e che le sue conseguenze colpiscano la persona esposta a quel pericolo

• In pratica tutti i pericoli presenti in una attività lavorativa possono costituire un rischio per gli addetti a quell’attività

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PROBABILITÀ

Bassisima Bassa Media Alta

1 2 3 4

LAVOROSUL

SICUREZZARischio

DANNO

Trascurabile 1 1 2 3 4

Modesto 2 2 4 6 8

Notevole 3 3 6 9 12

Ingente 4 4 8 12 16

Valutazione dei rischi

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RISCHIO INTERVENTI RICHIESTI

Bassissimo R ≤ 2Instaurare un sistema di verifica che consenta di mantenere nel tempo le condizioni di sicurezza preventivate.

Basso 2 < R ≤ 4Predisporre gli strumenti necessari a minimizzare il rischio ed a verificare la

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SICUREZZAArt. 28 D. Lgs. N. 81/2008

Basso 2 < R ≤ 4 minimizzare il rischio ed a verificare la efficacia delle azioni preventivate.

Medio 6 ≤ R ≤ 8

Intervenire al più presto sulla fonte di rischio, provvedendo ad eliminare le anomalie che portano alla determinazione di livelli di rischio non accettabili.

Alto R > 8

Intervenire immediatamente sulla fonte di rischio, e sospendere le lavorazioni sino al raggiungimento di livelli di rischio accettabili. Valutazione

dei rischi

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SICUREZZA

RISCHIO MOVIMENTAZIONE MOVIMENTAZIONE

DEI CARICHI

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SICUREZZA

Per movimentazione dei carichi si intendono tutte leoperazioni legate al sollevamento e al trasporto manuale dimateriale

Per la mansione ausiliari la presenza della MMC è legata adiversi fattori tra cui:

Rischio MMC

diversi fattori tra cui:•Approvigionamento confezioni di materie prime indispensa / cucina•Spinta e traino del carrello dei prodotti per le pulizie;•Sollevamento pentole (cucina).

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SICUREZZA

IL METODO NIOSH

Rischio MMC

è un metodo internazionale per il calcolo del peso limite sollevabile da un utente in particolari condizioni .

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SICUREZZA

IL NIOSH STABILISCE I PESI MASSIMI CONSENTITI PER I LAVORATORI SECONDO LA TABELLA INDICATA

Età

[anni]

Peso massimo sollevabile

[kg]

Uomini >= 18 25

Uomini < 18 15

Donne >= 18 20

Rischio MMC

Donne >= 18 20

Donne < 18 15

Sulla base della tabella e del peso effettivamente da sollevare si procede al calcolo del PESO LIMITE RACCOMANDATO applicando i fattori correttivi previsti

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SICUREZZA

ALTEZZA DA TERRA DELLE MANI ALL’ INIZIO DEL SOLLEVAMENTO DATO

altezza (cm) 0 25 50 75 100 125 150 >175 Afattore 0,77 0,85 0,93 1,00 0,93 0,85 0,78 0,00

DISTANZA VERTICALE DI SPOSTAMENTO DEL PESO FRA INIZIO E FINE DEL SOLLEVAMENTO DATOdislocazione (cm) 25 30 40 50 70 100 170 >175 Bfattore 1,00 0,97 0,93 0,91 0,88 0,87 0,86 0,00

DISTANZA ORIZZONTALE TRA LE MANI E IL PUNTO DI MEZZO TRA LE CAVIGLIE (DISTANZA MASSIMA RAGGIUNTA)

DATO

distanza (in cm.) 25 30 40 50 55 60 >63 Cfattore 1,00 0,83 0,63 0,50 0,45 0,42 0,00

Rischio MMC

Cfattore 1,00 0,83 0,63 0,50 0,45 0,42 0,00

DISLOCAZIONE ANGOLARE DEL PESO DATODislocazione in gradi 0 30 60 90 120 135 >135 Dfattore 1,00 0,90 0,81 0,71 0,52 0,57 0,00

GIUDIZIO SULLA PRESA DEL CARICO DATOGiudizio BUONO SCARSO Efattore 1,00 0,90

FREQUENZA IN GESTI (N° DI ATTI AL MINUTO ) IN RELAZIONE ALLA DURATA DATOfrequenza 0,2 1 4 6 9 12 15 Fcontinuo meno di 1 ora 1,00 0,94 0,84 0,75 0,52 0,37 0,00

continuo da 2 ore 0,95 0,88 0,72 0,50 0,30 0,21 0,00

continuo da 8 ore 0,85 0,75 0,45 0,27 0,15 0,00 0,00

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SICUREZZA

Il valore di A diminuisce allontanandosi (in alto o in basso) da tale livello ottimale.

Se l’altezza supera 175 cm. A = 0.

Rischio MMC

Stima del fattore dislocazione verticale (B)

La dislocazione verticale di spostamento (S) è data dallo spostamento verticale delle mani

durante

il sollevamento. Tale dislocazione può essere misurata come differenza dei valore di altezza delle

mani fra la destinazione e l’inizio del sollevamento.

La minima distanza B considerata e’ di 25 cm B =1

Se la distanza verticale è maggiore di 170 cm B = 0.

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SICUREZZA

Stima del fattore orizzontale (C)

La distanza orizzontale (C) e’ misurata dalla linea congiungente i malleoli interni al punto di

mezzo

tra la presa delle mani (proiettata sul terreno).

Se la distanza orizzontale e’ inferiore a 25 cm. considerare comunque il valore di 25 C = 1

Se la distanza orizzontale e’ superiore a 63 cm. C = 0

Rischio MMC

Stima del fattore dislocazione angolare (D)

L’angolo di asimmetria non e’ definito dalla posizione dei piedi o dalla torsione dei tronco

del soggetto, ma dalla posizione dei carico relativamente al piano sagittale mediano dei

soggetto.

Se anche il soggetto per compiere il gesto gira i piedi e non il tronco, ciò non deve essere

considerato.

L’angolo D° varia tra 0° D = 1 e 135° D = 0,57.

Per valori dell’angolo D° > 135° porre D = 0.

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SICUREZZA

cod Maschi Femmine minorenni

CF PESO MASSIMO SOLLEVABILE(kg) 25 20 15

valori Indici correttivi da tabella NIOSH

A ALTEZZA DA TERRA DELLE MANI

B DISTANZA VERTICALE DI SPOSTAMENTO

Si applicano per ogni dato (A,B,C,D,E,F) i fattori correttivi partendo dal peso massimo sollevabile per tutte le categorie di lavoratori

Rischio MMC

C DISTANZA ORIZZONTALE

D DISLOCAMENTO ANGOLARE DEL PESO

E GIUDIZIO SULLA PRESA DEL CARICO

FFREQUENZA IN GESTI IN RELAZIONE ALLA DURATA

PESO LIMITE RACCOMANDATO (kg)

Una volta ottenuto il Peso Limite Raccomandato viene calcolato l’INDICE DI SOLLEVAMENTO (IS), un indice che determina l’entità del RISCHIO

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SICUREZZA

PESO MASSIMO SOLLEVATO PESO LIMITE RACCOMANDATOIS =

Il valore di IS viene poi analizzato confrontandolo con i parametri indicati dal NIOSH

IS RISCHIO Descrizione

<=0,75 BASSO la situazione è accettabile e non è richiesto alcuno specifico intervento

La situazione si avvicina ai limiti, una quota della popolazione (stimabile

Rischio MMC

0,75 ÷ 1,25 MEDIO

La situazione si avvicina ai limiti, una quota della popolazione (stimabile tra l'11% e il 20% di ciascun sottogruppo di sesso ed età) può essere non

protetta e pertanto occorrono cautele, anche se non è necessario un intervento immediato. É comunque consigliato attivare la formazione e la

sorveglianza sanitaria dei personale addetto

1,25 ÷ 3 ALTO

La situazione può comportare un rischio per quote rilevanti di soggetti e pertanto richiede un intervento di prevenzione primaria. Il rischio è tanto

più elevato quanto maggiore è l'indice e con tale criterio dovrebbe essere programmata la priorità degli interventi di bonifica.

>=3 INACCETTABILE Situazione inaccettabile. Vi è necessità di un intervento immediato di prevenzione

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SICUREZZA

RISCHIOBIOLOGICO

Rischio Biologico

BIOLOGICO

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SICUREZZA

Il rischio biologico nelle scuole è uno di quelli più importante e spesso sottovalutato.

L’INAIL ha recentemente pubblicato alcune schede di valutazione dei Rischi Biologici presenti. La tabella che segue identifica gli agenti biologici potenzialmente presenti nelle scuole (dagli asili Nido alle scuole Secondarie di Secondo grado comprese)

Rischio Biologico

Virus Virus causali di varicella, morbillo, rosolia, parotite, mononucleosi, influenza,raffreddore

Batteri Stafilococchi, streptococchiEnterobatteriLegionelle

Funghi Alternaria alternata, Aspergillus spp.

EndoparassitiEctoparassiti

Enterobius vermicularis (Ossiuri)Pediculus capitis o pidocchio del capo

Allergeni Allergeni indoor della polvere (acari, muffe, blatte, animali domestici)

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SICUREZZA

A secondo del tipo di scuola cambiano invece le modalità di esposizione

FONTI DI PERICOLO BIOLOGICO (ASILI NIDO E SCUOLE DELL’INFANZIA)*Contatto con bambini in età prescolare (pannolini dei bambini, feci, fluidibiologici)*Impianti aeraulici e idrici in cattivo stato di manutenzione*Arredi e tendaggi

Rischio Biologico

*Arredi e tendaggi*PolvereFONTI DI PERICOLO BIOLOGICO (SCUOLE ELEMENTARI, MEDIE)• Impianti aeraulici e idrici in cattivo stato di manutenzione;

• arredi e tendaggi;

• polvere

• per il tipo di attività svolta, in ambienti promiscui e densamente occupati, il

rischio biologico nelle scuole è legato anche alla presenza di coloro che vi

studiano o lavorano (insegnanti, studenti, operatori e collaboratori scolastici) ed

è principalmente di natura infettiva (da batteri e virus).

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SICUREZZA

Per le scuole superiori, oltre alle fonti citate vaaggiunta la fonte di rischio specifico legataall’indirizzo di studio

Indirizzi scientifici, microbiologici o agrari hanno unrischio biologico superiore agli istituti tecnici o diconcetto.

Rischio Biologico

concetto.Gli insegnanti di una determinata materia hanno un rischio biologicoinferiore e superiore come evidenziato dalla tabella di esempio

Rischio inferiore Rischio Superiore

Matematica Scienze

Storia Biologia

Italiano Chimica

Geografia Fisica

Filosofia Ginnastica

Inglese Microbiologia

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SICUREZZA

Per il personale di cucina va aggiunto anche il rischiobiologico legato all’utilizzo e alla manipolazione dialimentiPer ridurre questo rischio specifico:

- Controllare sempre la data di scadenza dei prodotti conservati- Separarecorrettamente i prodotti deperibili da quelli non deperibili e stoccarli

Rischio Biologico

- Separarecorrettamente i prodotti deperibili da quelli non deperibili e stoccarliin aree idonee- Controllare i cibi conservati in barattoli. Se la confezione è bombata o gonfianon aprirla. Potrebbe esserci la presenza della tossina botulino- Controllare che gli insaccati non presentino zone verdastre, cattivi odori oalterazioni visibili.- Durante l’utilizzo di farina, indossare la mascherina (se si è allergici)- Lavare spesso le mani- Aprire le finestre durante l’utilizzo contemporaneo di più apparecchiature cheproducono calore

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SICUREZZA

È quindi chiaro ed evidente che il Rischio Biologico è un rischiosempre presente in ambito scolastico e necessita quindi di misuredi prevenzione come indicato dall’INAIL

PREVENZIONE E PROTEZIONE• Lavaggio frequente delle mani

• Manutenzione periodica dell’edificio scolastico, degli impianti idrici e di

condizionamento

Rischio Biologico

condizionamento

• Idoneo dimensionamento delle aule in relazione al numero di studenti (evitare

sovraffollamento)

• Benessere microclimatico (temperatura, umidità relativa, ventilazione idonee)

• Adeguate e corrette procedure di pulizia degli ambienti e dei servizi igienici con utilizzo

di guanti e indumenti protettivi; mascherine in caso di soggetti allergici

• Sorveglianza sanitaria dei soggetti esposti

• Controlli periodici delle condizioni igienico-sanitarie dei locali, inclusi controlli della

qualità dell’aria indoor e delle superfici

• Formazione e sensibilizzazione del personale docente e non docente in materia di

rischio biologico

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SICUREZZA

RISCHIO RISCHIO CHIMICOCHIMICOCHIMICOCHIMICO

Rischio Chimico

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SICUREZZA

Il rischio chimico in ambiente di lavoro èriconducibile all’insieme dei rischi per laSicurezza e per la Salute connessi con lapresenza, nell’ambito dello svolgimento dellelavorazioni,di “Agenti chimici pericolosi”.

ESPOSIZIONE AD AGENTI CHIMICI / CANCEROGENI

Rischio Chimico

lavorazioni,di “Agenti chimici pericolosi”.Gli agenti chimici pericolosi sono costituiti dasostanze e preparati che, in base alle lorocaratteristiche chimiche, chimico-fisiche, etossicologiche, sono classificati nelle categoriedi pericolo di cui al D.Lgs. 52/97 e al D.Lgs.285/98 e s.m., o che rientrano, comunque, neicriteri di classificazioni ivi previsti.

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SICUREZZA

Agenti chimici: tutti gli elementio composti chimici, sia da solisia nei loro miscugli, allo statonaturaleo ottenuti, utilizzati o

AGENTI CHIMICITITOLO IX del D.Lgs. 81/08

Rischio Chimico

naturaleo ottenuti, utilizzati osmaltiti, compreso losmaltimento come rifiuti,mediante qualsiasi attivitàlavorativa, siano essi prodottiintenzionalmente o no e sianoimmessi o no sul mercato.

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SICUREZZA

Le tipologie di rischio sono:

• Esposizione ad uso di prodotti chimici per la pulizia o la disinfezione;

• Esposizione ad uso di prodotti chimici etichettati R45, R49 (cancerogeni per l’uomo);

FONTI DI RISCHIO

Rischio Chimico

(cancerogeni per l’uomo);• Esposizione ed uso di prodotti chimici etichettati R39, R40,

R46, R47 (effetti irreversibili ed ereditari);• Esposizione ad uso di prodotti chimici etichettati R23, R24,

R25, R26, R28 (effetti tossici);• Esposizione a polveri derivanti dall’utilizzo di legno duro

(pioppo, ciliegio, faggio, castagno, ,etc.).

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SICUREZZA

La valutazione deve prendere in considerazione:

• l’organizzazione aziendale per reparti e mansioni svolte;• le proprietà degli agenti chimici;• le informazioni sulla salute e sulla sicurezza comunicate dal

produttore o dal fornitore tramite la relativa scheda di sicurezza, ai sensi del D.Lgs.52/1997 D.Lgs.285/1998 e D.M.

VALUTAZIONE RISCHIO CHIMICO

Rischio Chimico

sicurezza, ai sensi del D.Lgs.52/1997 D.Lgs.285/1998 e D.M. salute 07 settembre 2002;

• il livello, il tipo e la durata dell’esposizione;• le circostanze in cui viene svolto il lavoro in presenza di tali

agenti, compresa la quantità utilizzata;• l’esistenza di valori limite di esposizione professionale;• le misure di prevenzione e protezione adottate o da adottare;• le eventuali misure di sorveglianza sanitaria già adottate.

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LAVOROSUL

SICUREZZAVALUTAZIONE RISCHIO CHIMICO

esplosivo (E): unabomba che esplode;

Pericolo: Questo simbolo indica prodotti che possono esplodere in determinate condizioni.Precauzioni: Evitare urti, attriti, scintille, calore.

comburente (O):una fiamma sopraun cerchio;

Pericolo: Sostanze ossidanti che possono infiammare materiale combustibile o alimentare incendi già in atto rendendo più difficili le operazioni di spegnimento.Precauzioni: Tenere lontano da materiale combustibile.Pericolo: Sostanze auto infiammabili. Prodotti chimici infiammabili

Rischio Chimico

facilmenteinfiammabile (F):una fiamma;

Pericolo: Sostanze auto infiammabili. Prodotti chimici infiammabili all'aria.Precauzioni: Conservare lontano da qualsiasi fonte di accensione.Pericolo: Prodotti chimici che a contatto con l'acqua formano rapidamente gas infiammabili.Precauzioni: Evitare il contatto con umidità o acquaPericolo: Liquidi con punto di infiammabilità inferiore a .Precauzioni: Tenere lontano da fiamme libere, sorgenti di calore e scintille.Pericolo: Sostanze solide che si infiammano facilmente dopo breve contatto con fonti di accensione.Precauzioni: Conservare lontano da qualsiasi fonte di accensione

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LAVOROSUL

SICUREZZAVALUTAZIONE RISCHIO CHIMICO

tossico (T): unteschio su tibieincrociate;

Pericolo: Sostanze molto pericolose per la salute per inalazione, ingestione o contatto con la pelle, che possono anche causare morte. Possibilità di effetti irreversibili da esposizioni occasionali, ripetute o prolungate.Precauzioni: Evitare il contatto, inclusa l'inalazione di vapori e, in caso di malessere, consultare il medico.

nocivo (Xn): unacroce di

Pericolo: Nocivo per inalazione, ingestione o contatto con la pelle. Possibilità di effetti irreversibili da esposizioni occasionali, ripetute o prolungate.

Rischio Chimico

croce diSant’Andrea;

o prolungate.Precauzioni: Evitare il contatto, inclusa l'inalazione di vapori e, in caso di malessere, consultare il medico

corrosivo (C): laraffigurazionedell’azione corrosivadi un acido;

Pericolo: Prodotti chimici che per contatto distruggono sia tessuti viventi che attrezzature.Precauzioni: Non respirare i vapori ed evitare il contatto con la pelle, occhi ed indumenti.

irritante (Xi): unacroce diSant’Andrea;

Pericolo: Questo simbolo indica sostanze che possono avere effetto irritante per pelle, occhi ed apparato respiratorio.Precauzioni: Non respirare i vapori ed evitare il contatto con pelle.

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LAVOROSUL

SICUREZZAVALUTAZIONE RISCHIO CHIMICO

altamente oestremamenteinfiammabile (F+):una fiamma;

Pericolo: Liquidi con punto di infiammabilità inferiore a e con punto di ebollizione/punto di inizio dell'ebollizione non superiore a .Precauzioni: Conservare lontano da qualsiasi fonte di accensione.Pericolo: Sostanze gassose infiammabili a contatto con l'aria a temperatura ambiente e pressione atmosferica.Precauzioni: Evitare la formazione di miscele aria-gas infiammabili e tenere lontano da fonti di accensione.

altamente tossico

Rischio Chimico

altamente tossico omolto tossico (T+):un teschio su tibieincrociate.

Pericolo: Sostanze estremamente pericolose per la salute per inalazione, ingestione o contatto con la pelle, che possono anche causare morte. Possibilità di effetti irreversibili da esposizioni occasionali, ripetute o prolungate.Precauzioni: Evitare il contatto, inclusa l'inalazione di vapori e, in caso di malessere, consultare il medico.

Pericoloso perl'ambiente (N)

Pericolo: Sostanze nocive per l'ambiente acquatico (organismi acquatici, acque) e per l'ambiente terrestre (fauna, flora, atmosfera) o che a lungo termine hanno effetto dannoso.Precauzioni: Non disperdere nell'ambiente.

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LAVOROSUL

SICUREZZA

• Elenco delle sostanze chimiche utilizzate;

• Schede tecniche di sicurezza;

• Informazione / formazione dei lavoratori esposti;

• Aerazionedei locali;

INTERVENTI PREVENTIVI E PROTETTIVI

Rischio Chimico

• Aerazionedei locali;

• Sostituzione dei prodotti pericolosi, quando possibile;

• Utilizzo dei DPI: guanti, mascherine, indumenti diprotezione…

• Sorveglianza sanitaria.

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LAVOROSUL

SICUREZZA

RISCHIOELETTRICO

Rischio Elettrico

ELETTRICO

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LAVOROSUL

SICUREZZA

NORMATIVE E LEGGI VIGENTI

DM 37/08 Regolamento concernente l’attuazione della legge 248 del 2 dicembre 2005, recante riordino delle disposizioni in materia di attività di installazione degli impianti all’interno degli edifici.È il decreto che sostituisce di fatto la L 46/90 in vigore dal Marzo del 1990 al Gennaio del 2008

Rischio Elettrico

NORMA CEI 64-8 Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente alternata e a 1500 V in corrente continuaÈ la normativa nazionale secondo cui gli impianti elettrici sono realizzati a regola d’arte

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LAVOROSUL

SICUREZZA

° Utilizzo di apparecchiature senza il collegamento a terra

Si ha elettrocuzione quando il corpo viene attraversato da una corrente elettrica.

Nelle scuole le principali cause di elettrocuzione possono essere:

Rischio Elettrico

° Utilizzo di apparecchiature senza il collegamento a terra° Utilizzo di adattatori o multiple non a norma° Impianti senza una corretta manutenzione° Cavi attorcigliati o rovinati° Utilizzo di acqua o altri liquidi durante le operazioni di pulizia che potrebbe, in seguito a contatti con le parti attive di prese, interruttori e gli altri dispositivi elettrici, causare elettrocuzione

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LAVOROSUL

SICUREZZA

A – Presa standard Italiano 10 AB – Presa standard Italiano 16 AC – Presa standard Italiano Bipasso 10/16AD – Presa Schuko 16 A (con terra laterale)

I TIPI DI PRESE

La spina del macchinario da utilizzare deve essere compatibile con il

Rischio Elettrico

La spina del macchinario da utilizzare deve essere compatibile con il tipo di presa installato

NON utilizzare spine multiple, riduttori o adattatori

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LAVOROSUL

SICUREZZA

Sono consentite le “prese multiple” purché vengano rispettati alcuni requisiti:

- l’assorbimento totale degli apparecchi collegati non deve superare quello della presa a cui è inserita e quello indicato sul dispositivo stesso;

Rischio Elettrico

presa a cui è inserita e quello indicato sul dispositivo stesso;- deve essere dotata di interruttore acceso/spento;- deve essere fissata al tavolo o alla parete.

Ad esempio, non collegare mai un’apparecchiatura che assorbe 16 A ad una presa da 10 A. L’assorbimento maggiore rispetto a quello della presa potrebbe provocare un sovraccarico o il danneggiamento dei cavi con il conseguente aumento del rischio elettrocuzione.

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LAVOROSUL

SICUREZZA

PROCEDURE DI PREVENZIONE

- Controllare che i cavi e le guaine delle apparecchiature da collegare non siano danneggiati- Se una spina non entra in una presa, non forzarla;- Evitare di tendere troppo il cavo. Se è troppo corto, tenere l’apparecchiatura il più vicino possibile alla presa onde evitare la rottura del cavo;- Disinserire le spine afferrando l’involucro esterno e mai il cavo;

Rischio Elettrico

- Disinserire le spine afferrando l’involucro esterno e mai il cavo;- non usare adattatori, multiple o riduttori;- non toccare mai le apparecchiature elettriche con le mani umide o bagnate;- non usare acqua per spegnere un incendio generato da apparecchiature elettriche.- Controllare periodicamente gli interruttori differenziali- Staccare le spine durante le operazioni di pulizia delle apparecchiature elettriche- Prestare molta attenzione durante la pulizia con stracci imbevuti di acqua o di altri liquidi nella vicinanza di prese di corrente

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LAVOROSUL

SICUREZZA

VIDEOTERMINALIVIDEOTERMINALI

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LAVOROSUL

SICUREZZA

Spazio

Come indicato al punto 2, lettera a) dell’Allegato XXXIV del D.Lgs. 81/08, il posto dilavoro deve essere ben dimensionato e allestito in modo che vi sia spazio sufficiente perpermettere cambiamenti di posizione e movimenti operativi.

Attenzione!

ANALISI DEI REQUISITI AMBIENTALI PER L’USO DEI VDT

VIDEOTERMINALI

Attenzione!L’uso di computer portatili non soddisfa la condizione della tastiera separata

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LAVOROSUL

SICUREZZA

Lo sguardo dell’operatore deve

VIDEOTERMINALI

dell’operatore deve essere

parallelo alla finestra.

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LAVOROSUL

SICUREZZA

La postazione di lavoro deve trovarsi possibilmente in una

VIDEOTERMINALI

zona lontana dalle finestre

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LAVOROSUL

SICUREZZA

DISTANZA VISIVACon gli schermi comunemente in uso è consigliabile una distanza visivacompresa tra 50 e 70 cm (vedi figura 1). Per gli schermi molto grandi, èconsigliabile una distanza maggiore.

VIDEOTERMINALI

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LAVOROSUL

SICUREZZA

ALLEGATO XXXIV VIDEOTERMINALI -REQUISITI MINIMI

1. Attrezzaturea) Osservazione generale.L’utilizzazione in sé dell’attrezzatura non deve essere fonte di rischio per i lavoratori.b) Schermo.La risoluzione dello schermo deve essere tale da garantire una buona definizione,

VIDEOTERMINALI

La risoluzione dello schermo deve essere tale da garantire una buona definizione, una forma chiara, una grandezza sufficiente dei caratteri e, inoltre, uno spazio adeguatotra essi.L’immagine sullo schermo deve essere stabile; esente da farfallamento, tremolio o da altre forme di instabilità.La brillanza e/o il contrasto di luminanza tra i caratteri e lo sfondo dello schermo devono essere facilmente regolabili da parte dell’utilizzatore del videoterminale efacilmente adattabili alle condizioni ambientali.

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LAVOROSUL

SICUREZZA

Lo schermo deve essere orientabile ed inclinabile liberamente per adeguarsi facilmente alle esigenze dell’utilizzatore.

È possibile utilizzare un sostegno separato per lo schermo o un piano regolabile.

Sullo schermo non devono essere presenti riflessi e riverberi che possano

SCHERMO

VIDEOTERMINALI

Sullo schermo non devono essere presenti riflessi e riverberi che possano causare disturbi all’utilizzatore durante lo svolgimento della propria attività.

Lo schermo deve essere posizionato di fronte all’operatore in maniera che, anche agendo su eventuali meccanismi di regolazione, lo spigolo superiore dello schermo sia posto un pò più in basso dell’orizzontale che passa per gli occhi dell’operatore e ad una distanza degli occhi pari a circa 50-70 cm, per i posti di lavoro in cui va assunta preferenzialmente la posizione seduta.

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LAVOROSUL

SICUREZZA

La tastiera deve essere separata dallo schermo e facilmente regolabile e dotata di meccanismo di variazione della pendenza onde consentire al lavoratore di assumere una posizione confortevole e tale da non provocare l’affaticamento delle braccia e delle mani.

Lo spazio sul piano di lavoro deve consentire un appoggio degli avambracci davanti alla tastiera nel corso della digitazione, tenendo conto delle caratteristiche

TASTIERA e DISPOSITIVI di PUNTAMENTO

VIDEOTERMINALI

davanti alla tastiera nel corso della digitazione, tenendo conto delle caratteristiche antropometriche dell’operatore.

La tastiera deve avere una superficie opaca onde evitare i riflessi.La disposizione della tastiera e le caratteristiche dei tasti devono agevolarne l’uso. I simboli dei tasti devono presentare sufficiente contrasto ed essere leggibili dalla normale posizione di lavoro.

Il mouse o qualsiasi dispositivo di puntamento in dotazione alla postazione di lavoro deve essere posto sullo stesso piano della tastiera, in posizione facilmente raggiungibile e disporre di uno spazio adeguato per il suo uso.

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LAVOROSUL

SICUREZZA

Il piano di lavoro deve avere una superficie a basso indice diriflessione,essere stabile, di dimensioni sufficienti a permettere unadisposizioneflessibile dello schermo,della tastiera, dei documenti e del materiale accessorio.L’altezza del piano di lavoro fissa o regolabile deve essereindicativamentecompresafra 70 e 80 cm. Lo spazioa disposizionedeve

PIANO di LAVORO

VIDEOTERMINALI

indicativamentecompresafra 70 e 80 cm. Lo spazioa disposizionedevepermettere l’alloggiamento e ilmovimento degli arti inferiori, nonché l’ingresso del sedile e dei bracciolise presenti.La profondità del piano di lavoro deve essere tale da assicurare unaadeguata distanza visiva dallo schermo.Il supporto per i documenti deve essere stabile e regolabilee deve esserecollocato in modo tale da ridurre al minimo i movimenti dellatesta edegli occhi.

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LAVOROSUL

SICUREZZA

Il sedile di lavoro deve essere stabile e permettere all’utilizzatore libertà neimovimenti, nonché una posizione comoda. Il sedile deve avere altezza regolabilein maniera indipendente dallo schienale e dimensioni dellaseduta adeguate allecaratteristiche antropometriche dell’utilizzatore.Lo schienale deve fornire un adeguato supporto alla regionedorso-lombaredell’utente. Pertanto deve essere adeguato alle caratteristiche antropometrichedell’utilizzatore e deve avere altezza e inclinazione regolabile. Nell’ambito di taliregolazioni l’utilizzatore dovrà poter fissare lo schienale nella posizione

SEDILE di LAVORO

VIDEOTERMINALI

regolazioni l’utilizzatore dovrà poter fissare lo schienale nella posizioneselezionata.Lo schienale e la seduta devono avere bordi smussati. I materiali devonopresentare un livello di permeabilità tali da non compromettere il comfortdell’utente e pulibili.Il sedile deve essere dotato di un meccanismo girevole per facilitare i cambi diposizione e deve poter essere spostato agevolmente secondole necessitàdell’utilizzatore.Un poggiapiedi sarà messo a disposizione di coloro che lo desiderino per farassumere una postura adeguata agli arti inferiori. Il poggiapiedi non deve spostarsiinvolontariamente durante il suo uso.

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LAVOROSUL

SICUREZZA

L’impiego prolungatodei computer portatili necessita della fornitura diuna tastiera e di un mouse o altro dispositivo di puntamento esterninonché di un idoneo supporto che consenta il corretto posizionamentodelloschermo.

COMPUTER PORTATILI

VIDEOTERMINALI

delloschermo.

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LAVOROSUL

SICUREZZA

SpazioIl posto di lavoro deve essere ben dimensionato e allestito in modo che vi sia spazio sufficiente per permettere cambiamenti di posizione e movimenti operativi.

IlluminazioneL’illuminazione generale e specifica (lampade da tavolo) deve garantire un illuminamento sufficiente e un contrasto appropriato tra lo schermo e l’ambiente circostante, tenuto conto delle caratteristiche del lavoro e delle esigenze visive

AMBIENTE

VIDEOTERMINALI

circostante, tenuto conto delle caratteristiche del lavoro e delle esigenze visive dell’utilizzatore.Riflessi sullo schermo, eccessivi contrasti di luminanza e abbagliamenti dell’operatore devono essere evitati disponendo la postazione di lavoro in funzione dell’ubicazione delle fonti di luce naturale e artificiale.Si dovrà tener conto dell’esistenza di finestre, pareti trasparenti o traslucide, pareti e attrezzature di colore chiaro che possono determinare fenomeni di abbagliamentodiretto e/o indiretto e/o riflessi sullo schermo.Le finestre devono essere munite di un opportuno dispositivo di copertura regolabile per attenuare la luce diurna che illumina il posto di lavoro.

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LAVOROSUL

SICUREZZA

RumoreIl rumore emesso dalle attrezzature presenti nel posto di lavoro non deve perturbare l’attenzione e la comunicazione verbale.

RadiazioniTutte le radiazioni, eccezion fatta per la parte visibile dello spettro elettromagnetico, devono essere ridotte a livelli trascurabili dal punto di vista

AMBIENTE

VIDEOTERMINALI

elettromagnetico, devono essere ridotte a livelli trascurabili dal punto di vista della tutela della sicurezza e della salute dei lavoratori.

Parametri microclimaticiLe condizioni microclimatiche non devono essere causa di discomfort per i lavoratori.Le attrezzature in dotazione al posto di lavoro non devono produrre un eccesso di calore che possa essere fonte di discomfort per i lavoratori.

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LAVOROSUL

SICUREZZA

Interfaccia elaboratore /uomo

All’atto dell’elaborazione, della scelta, dell’acquisto del software, o allorchèquesto venga modificato, come anche nel definire le mansioni che implicano l’utilizzazione di unità videoterminali, il datore di lavoro terrà conto dei seguenti fattori:a) il software deve essere adeguato alla mansione da svolgere;

VIDEOTERMINALI

a) il software deve essere adeguato alla mansione da svolgere;b) il software deve essere di facile uso adeguato al livello di conoscenza e di esperienza dell’utilizzatore. Inoltre nessun dispositivo di controllo quantitativo o qualitativo può essere utilizzato all’insaputa dei lavoratori;c) il software deve essere strutturato in modo tale da fornire ai lavoratori indicazioni comprensibili sul corretto svolgimento dell’attività;d) i sistemi devono fornire l’informazione di un formato e ad un ritmo adeguato agli operatori;e) i principi dell’ergonomia devono essere applicati in particolare all’elaborazione dell’informazione da parte dell’uomo.

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LAVOROSUL

SICUREZZA

RISCHIOSCIVOLAMENTI E CADUTE

Rischio Scivolamenti e cadute

SCIVOLAMENTI E CADUTE

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LAVOROSUL

SICUREZZA

Potenziali cause dello scivolamento nelle scuole:

Rischio Scivolamenti e cadute

� Pavimenti bagnati durante le pulizie� Cadute da scale portatili durante l’allestimento (feste)� Inciampo in sedie o tavoli bassi (soprattutto nidi e scuole dell’infanzia)� Inciampo in materiale non collocato ordinatamente�Gradini non segnalati o non dotati di strisce antiscivolo� Distrazione� Presenza di olio, burro o acqua sui pavimenti

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LAVOROSUL

SICUREZZA

METODI DI PREVENZIONE:

Assicurarsi che il personale addetto alle pulizie segnali i pavimenti bagnati

Rischio Scivolamenti e cadute

Utilizzo corretto delle scale portatili

Indossare scarpe comode e senza tacchi

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LAVOROSUL

SICUREZZA

PRESCRIZIONE ALL’UTILIZZO DELLE SCALE PORTATILI:

•Le scale devono essere conformi alle norme UNI EN 131 parte 1° e parte 2° e devono essere accompagnate da apposita certificazione nonché di un libretto con le istruzioni del corretto utilizzo e i dati dell’ente che ha rilasciato la dichiarazione.•Utilizzarle al massimo fino al terzo piolo oppure, se necessario salire più in alto, essere almeno in due operatori in cui uno sale sulla scala e l’altro resta a terra a tenerla.•In ogni caso, non salire mai sopra i due metri di altezza. Se necessario eseguire lavori sopra tale quota,

Rischio Scivolamenti e cadute

•In ogni caso, non salire mai sopra i due metri di altezza. Se necessario eseguire lavori sopra tale quota, dotarsi di prolunghe per le attrezzature a disposizione o di scala dotata di piattaforma di sicurezza.•Posizionare sempre la scala in posizione stabile e lontana da possibili elementi che potrebbero compromettere la sua stabilità.•Se la scala è dotata di ruote, ricordarsi di bloccarle stabilmente con i freni prima di cominciare la salita.•Salire sempre frontalmente e mai lateralmente.•Tenere entrambi i piedi saldamente ancorati ai gradini; non sporgersi lateralmente o posizionarsi in posizione instabile.

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LAVOROSUL

SICUREZZA

PRESCRIZIONE ALL’UTILIZZO DELLE SCALE PORTATILI:

Le scale devono inoltre dotate di etichetta di identificazione del prodotto che riporti le seguenti informazioni:

- Nome del produttore- Pittogrammi con rappresentazioni grafiche dei divieti di utilizzo

Rischio Scivolamenti e cadute

- Pittogrammi con rappresentazioni grafiche dei divieti di utilizzo- pittogrammi con rappresentazioni grafiche del corretto utilizzo- Dichiarazione di conformità alla norma UNI EN 131 o al D.Lgs. 81/08- Definizione della tipologia della scala ed eventuale codice prodotto

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LAVOROSUL

SICUREZZA

ESEMPI DI SCALE NON A NORMA

Rischio Scivolamenti e cadute

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SICUREZZA

UTILIZZO ATTREZZATUREUTILIZZO ATTREZZATURE

Rischio Utilizzo attrezzature

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LAVOROSUL

SICUREZZA

I rischi legati all’uso delle attrezzature sono molteplici

-Rischio Taglio (Affettatrice, tritacarne)- Rischio ustione (cucina, forno, friggitrice)- Rischio incendio (cucina e forno)- Rischio Esplosione (presenza di gas)

Rischio Utilizzo attrezzature

- Rischio Esplosione (presenza di gas)- Rischio Elettrico (tutte le apparecchiature elettriche)- Rischio Chimico (stampanti e fotocopiatrici)- Rischio Rumore (aspirapolveri industriali)

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LAVOROSUL

SICUREZZAComeCome esempioesempio didi rischiorischio didi utilizzoutilizzo attrezzatureattrezzature vieneviene presentatapresentata lalaschedascheda didi valutazionevalutazione delladella sicurezzasicurezza utilizzatautilizzata neinei DVRDVR perper unaunaaffettatriceaffettatrice ee unauna stampantestampante..

Rischio Utilizzo attrezzature39

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LAVOROSUL

SICUREZZAComeCome ulterioreulteriore esempioesempio didi rischiorischio legatolegato all’utilizzoall’utilizzo didi attrezzatureattrezzaturevieneviene presentatapresentata lala schedascheda didi valutazionevalutazione delladella sicurezzasicurezza didi unaunastampante,stampante, inin quantoquanto l’utilizzol’utilizzo didi questoquesto apparecchioapparecchio comportacomporta ununrischiorischio chimicochimico legatolegato alal cambiocambio deldel tonertoner..

Rischio Utilizzo attrezzature39

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LAVOROSUL

SICUREZZA

RISCHIOGESTANTI

Rischio Gestanti

GESTANTI

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LAVOROSUL

SICUREZZA

LEGGE VIGENTE

D.Lgs. 151/01 Testo unico delle disposizioni legislative in materia di tutela e sostegno della maternità e della paternità, a norma dell'articolo 15 della legge 8 marzo 2000, n. 53.È la Legge che elenca i lavori vietati alle donne in gravidanza e stabilisce i criteri per la sospensione anticipata dell’attività lavorativa.

Rischio Gestanti

D.Lgs. 345/99 Attuazione della direttiva 94/33/CE relativa alla protezione dei

giovani sul lavoro. (Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 237 del 8 ottobre

1999).È la principale legge a tutela del lavoro minorile a cui però fa riferimento anche il D.Lgs. 151/2001 relativamente all’elenco delle mansioni vietate.

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LAVOROSUL

SICUREZZA

ELENCO DEI LAVORI FATICOSI, PERICOLOSI E INSALUBRIVIETATI PER AUSILIARI IN STATO DI GRAVIDANZA

-lavori che comportano una stazione in piedi per più di metà dell'orario o che obbligano ad una

posizione particolarmente affaticante, durante la gestazione e fino al termine del periodo di

interdizione dal lavoro (Allegato A, Comma G del D.Lgs. 151/2001)

- lavori con presenza di agenti biologici dei gruppi di rischio da 2, 3 e 4 ai sensi dell'art. 268 del decreto

Rischio Gestanti

- lavori con presenza di agenti biologici dei gruppi di rischio da 2, 3 e 4 ai sensi dell'art. 268 del decreto

legislativo 9 aprile 2008 n. 81 (Allegato C, Sezione A, Punto 2 del D.Lgs. 151/2001)-N.B. Nel caso specifico gli agenti biologici del gruppo 2.

-lavori di manovalanza pesante: durante la gestazione e fino al termine del periodo di interdizione dal

lavoro (Allegato A, Comma F del D.Lgs. 151/2001)

-Lavori che comportano l'uso di utensili taglienti, seghe e macchine per tritare (Allegato I, Sezione II, Punto 37 D.Lgs. 345/99)

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LAVOROSUL

SICUREZZA

PROCEDURA PER LA TUTELA DELLE LAVORATRICI IN STATO DI GRAVIDANZA

La lavoratrice, accertato lo stato di gravidanza lo comunica al Datore di Lavoro con un certificato medico di gravidanza rilasciato dal suo ginecologo.

Il Datore di Lavoro stabilisce quindi, consultando il Medico Competente, l’Ispettorato del Lavoro (o il

Dipartimento Provinciale del Lavoro), se è possibile assegnare la gestante ad altre operazioni all’interno

della scuola, basandosi anche sull’elenco delle mansioni considerate “insalubri” dal D.Lgs. 151/2001.

Nel caso in cui non sia possibile attribuire la gestante ad altre mansioni, la stessa HA IL DIRITTO DI STARE A CASA IN MATERNITÀ ANTICIPATA GIÀ DAL GIORNO SUCCESSIVO ALLA CONSEGNA DEL CERTIFICATO DI

Rischio Gestanti

A CASA IN MATERNITÀ ANTICIPATA GIÀ DAL GIORNO SUCCESSIVO ALLA CONSEGNA DEL CERTIFICATO DIGRAVIDANZA PREVIA COMUNICAZIONE SCRITTA AL D.P.L. O ALL’ISPETTORATO DEL LAVORO

Nel caso in cui invece la gestante venga attribuita ad altri compiti non rischiosi (ad esempio: lavori di

segreteria), potrà lavorare fino al raggiungimento del Settimo mese.

IN OGNI CASO, NON POTRÀ LAVORARE DURANTE I DUE MESI PRECEDENTI LA DATA PRESUNTA DEL PARTO

L’astensione dal lavoro non può essere inferiore ai 5 mesi. La lavoratrice non può rientrare al lavoro fino al terzo mese dopo la data di nascita effettiva del bambino.

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LAVOROSUL

SICUREZZA

RIASSUMENDO:LAVORATRICE

Informa il Datore di lavoro sullo stato di gravidanza e consegna copia del

certificato medico di gravidanza con data presunta del parto

DATORE DI LAVORO valuta i rischi per la lavoratrice gravida

Rischio Gestanti

per la lavoratrice gravida

In caso di presenza di rischio lavorativo allontanamento immediato dalla mansione

Assegna a mansione non a rischio con comunicazione scritta alla Direzione

Provinciale del Lavoro

Impossibilità di spostamento con comunicazione scritta alla Direzione

Provinciale del Lavoro

Direzione Provinciale del LavoroISTRUTTORIA E

PROVVEDIMENTO

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LAVOROSUL

SICUREZZA

LAVORATRICE IN CONDIZIONI DI GRAVIDANZA A RISCHIO

La Lavoratrice, qualora presenti gravi complicanze della gravidanza o preesistenti forme morbose che

si presume possano essere aggravate dallo stato di gravidanza, indipendentemente dal lavoro svolto,

ha diritto all'astensione obbligatoria dal lavoro per gravidanza a rischio.

La Lavoratrice presenterà l'istanza per complicanze e la certificazione dello specialista in ostetricia e

ginecologia al Distretto Socio Sanitario territorialmente competente.

Rischio Gestanti

LAVORATRICE

Presenza l’istanza per complicanze e il certificato del Medico Ginecologo attestante le complicazioni della

gestazione al Distretto Socio Sanitario di Base

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LAVOROSUL

SICUREZZA

RIENTRO AL LAVORO

La ripresa dell’attività lavorativa può avvenire in diversi momenti dal terzo mese dopo la nascita del bambino. A seconda del periodo di rientro vanno osservate alcune prescrizioni:

-Nei primi sette mesi dopo il parto la lavoratrice non può essere esposta a compiti a rischio- Nel primo anno dopo il parto la lavoratrice non può svolgere lavori notturni (dalle 0:00 alle 6:00)

Rischio Gestanti

0:00 alle 6:00)- Durante il primo anno di vita del bambino la lavoratrice ha diritto ad almeno 2 periodi di riposo da 1 ora ciascuno durante la giornata lavorativa (Tali periodi di riposo raddoppiano in caso di parto multiplo)- La lavoratrice ha il diritto di astenersi dal lavoro per i periodi corrispondenti alle malattie del figlio fino all’età di 3 anni;- Il punto precedente si applica anche per le madri di bambini dai 3 agli 8 anni ma per un periodo di assenza dal lavoro massimo di 5 giorni all’anno per figlio.

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LAVOROSUL

SICUREZZA

STAGISTI E LAVORATORI

Minorenni

LAVORATORI MINORENNI

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LAVOROSUL

SICUREZZA

LEGGE VIGENTE

D.Lgs. 345/99 Attuazione della direttiva 94/33/CE relativa alla protezione dei

giovani sul lavoro. (Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 237 del 8 ottobre

1999).È la principale legge che parla del lavoro minorile.

Stagisti e Minorenni

D.Lgs. 262/00 Disposizioni integrative e correttive del decreto legislativo

4 agosto 1999, n. 345, in materia di protezione dei giovani sul lavoro, a

norma dell'articolo 1, comma 4, della legge 24 aprile 1998, n. 128

È il decreto integrativo al D.Lgs. 345/99 in cui vengono elencate le mansioni a rischio per i minori e quelle vietate.

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LAVOROSUL

SICUREZZA

GLI STAGE NELLE SCUOLE

Nelle scuole vengono spesso effettuati tirocini formativi a cui partecipano gli studenti di Scuole Secondarie o Università.

Pur essendo di fatto degli Studenti, i tirocinanti, sono considerati dal D.Lgs 81/08 dei veri e propri lavoratori a cui si applicano gli obblighi previsti e in particolare:

Stagisti e Minorenni

previsti e in particolare:

- Sorveglianza Sanitaria, a mezzo del Medico Competente della scuola, che attesti l’idoneità alla mansione del tirocinante;-Formazione ai sensi dell’Art. 37 del D.Lgs. 81/08 da erogarsi prima dell’inserimento o il giorno stesso.- Nomina di un TUTOR interno alla scuola che abbia il compito di seguire il tirocinante nel suo periodo di stage.

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LAVOROSUL

SICUREZZA

PRESCRIZIONI PER I LAVORATORI MINORENNI

Nel caso in cui lo stagista fosse un minorenne, si applicano disposizioni particolari e aggiuntive a quanto già specificato

-Il turno di lavoro non potrà superare le 8 ore giornaliere- Tra una sessione di lavoro e l’altra, il minore dovrà godere di almeno 14 ore consecutive di riposo;

Stagisti e Minorenni

ore consecutive di riposo;- Il minore non può essere assegnato a lavori vietati ed insalubri come indicato dal D.Lgs. 345/99- Il minore ha diritto a 2 giorni di riposo consecutivi settimanali, uno dei quali deve essere la Domenica.

Agli stagisti maggiorenni si applicano invece le stesse prescrizioni dei lavoratori dell’attività a seconda della mansione a cui vengono assegnati

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LAVOROSUL

SICUREZZA

PRESCRIZIONI PER I MINORENNI

Va precisato che i minorenni non possono svolgere determinati compiti che sono vietati dalla legislazione vigente. I minorenni impiegati come ausiliari non possono effettuare i seguenti compiti:

- Lavori che comportano l'uso di utensili taglienti, seghe e macchine per tritare (Allegato I, Sezione II, Punto 37 D.Lgs. 345/99)- lavorazioni che espongono ad agenti chimici (Allegato I, Sezione I, Punto

Stagisti e Minorenni

- lavorazioni che espongono ad agenti chimici (Allegato I, Sezione I, Punto 3 D.Lgs. 345/99)

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LAVOROSUL

SICUREZZA

INCENDIO E EVACUAZIONE

Incendio ed evacuazione

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LAVOROSUL

SICUREZZA

LEGGE VIGENTE

DM 10/03/1998 Criteri generali di sicurezza antincendio e per la gestione

dell’emergenza nei luoghi di lavoro.

È il Decreto che determina le procedure di emergenza antincendio.

DPR 151/2011 Regolamento recante semplificazione della disciplina dei

procedimenti relativi alla prevenzione degli incendi, a norma dell’articolo

49, comma 4-quarter, del decreto-legge 31 maggio 2010, n 78, convertito,

Incendio ed evacuazione

49, comma 4-quarter, del decreto-legge 31 maggio 2010, n 78, convertito,

con modificazioni, dalla Legge 30 luglio 2010, n 122.

È il nuovo decreto che elenca le attività a maggior rischio in caso di incendio e che necessitano del Certificato di Prevenzione Incendi (C.P.I.)DM 26/08/1992 Norme di prevenzione incendi per l’edilizia scolastica.

È la normativa antincendio specifica per le strutture scolastiche.

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LAVOROSUL

SICUREZZA

IL PIANO DI EMERGENZA

Il Piano di Emergenza è un Documento, strettamente collegato alla Valutazione dei Rischi che deve essere redatto obbligatoriamente nei seguenti casi:

- Attività con più di 10 lavoratori presenti- Attività soggette al controllo dei Vigili del Fuoco ai sensi del DPR 151/2011

Incendio ed evacuazione

DPR 151/2011- Scuole di ogni ordine e grado di tipo 1,2,3,4,5 (ovvero con più di 100 bambini presenti contemporaneamente) così come definite dal DM 26/08/92*

* Le scuole di tipo 0 (quelle con meno di 100 bambini) non sono tenute a redarreil Piano di Emergenza a meno che non sussista uno degli altri due casi citati

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LAVOROSUL

SICUREZZA

CONTENUTI MINIMI DEL PIANO DI EMERGENZA

-Procedure per l’evacuazione del luogo di lavoro che devono essere attuati dai lavoratori e dalle altre persone presenti- le caratteristiche dei luoghi di lavoro con particolare riferimento alle vie di esodo- Le disposizioni per chiedere l’intervento dei Vigili del Fuoco e per fornire le necessarie informazioni al loro arrivo- Specifiche misure per assistere le persone disabili- L’elenco delle persone addette alla gestione delle emergenze e i loro compiti

Incendio ed evacuazione

- L’elenco delle persone addette alla gestione delle emergenze e i loro compiti specifici

Per le scuole di piccole dimensioni, il Piano di Emergenza può limitarsi a semplici procedure scritte contenenti norme comportamentali

In ogni caso, il Piano di Emergenza deve essere letto e recepito da tutti i lavoratori presenti

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LAVOROSUL

SICUREZZA

LE PROVE DI EVACUAZIONE

Il DM 10/03/98 Stabilisce che per tutte le attività in cui vige l’obbligo della redazione del Piano di Emergenza, vi è anche l’obbligo di effettuare ALMENO 1 PROVA DI EVACUAZIONE all’anno.Tale prova deve essere finalizzata al recepimento delle procedure di emergenza e alla loro corretta applicazione. Della Prova di Evacuazione va inoltre redatto e conservato un Verbale.

Incendio ed evacuazione

Il DM 26/08/92 stabilisce invece per le scuole un obbligo di effettuazione di almeno 2 PROVE DI EVACUAZIONE annue, per le scuole con più di 100 bambini (tipo 1,2,3,4,5)*

* Per le scuole di Tipo 0, sebbene non siano obbligatorie, è sempre consigliato fare almeno una prova di evacuazione all’anno così come è consigliata la redazione del Piano di Emergenza

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LAVOROSUL

SICUREZZACartelli segnaletici da conoscere per l’evacuazione

Incendio ed evacuazione

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LAVOROSUL

SICUREZZACartelli segnaletici da conoscere per l’evacuazione

CARTELLI ANTINCENDIO

Incendio ed evacuazione

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LAVOROSUL

SICUREZZA

OPERAZIONI DA SVOLGERE NELL’EVACUAZIONE

- Dare l’allarme- Chiudere del combustibile agendo sulla valvola di intercettazione del combustibile posta in cucina- Togliere energia elettrica agendo sul pulsante di sgancio, ove presente, o sganciando l’interruttore generale sul quadro elettrico- Seguire il percorso di fuga più vicino fino a raggiungere il punto di

Incendio ed evacuazione

- Seguire il percorso di fuga più vicino fino a raggiungere il punto di raccolta (luogo sicuro)- Verifica dell’evacuazione di tutte le persone presenti nella scuola o a mezzo di conteggio o a mezzo di appello con i registri di classe- Telefonata ai soccorsi

Ogni compito deve essere riportato nel Piano di Emergenza e deve essere messo a conoscenza del personale

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LAVOROSUL

SICUREZZA

ESERCITAZIONE:Valutiamo i rischi

Esercitazione

Valutiamo i rischi per gli ausiliari

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LAVOROSUL

SICUREZZA

1) Posture incongrue Soggetto F M I. di R.Non soggetto

2) Movimentazione manuale carichi Soggetto F M I. di R.Non soggetto

3) Movimentazione dei carichi con mezzi meccanici Soggetto F M I. di R.Non soggetto

4) Postazione di lavoro Soggetto F M I. di R.

M01 AUSILIARIO

1-2 Bassissimo 3-4 Basso 5-8 Medio 9-16 Alto

Valutazione mansione Ausiliaria

4) Postazione di lavoro Soggetto F M I. di R.Non soggetto

5) Attrezzature munite di videoterminali (VDT) Soggetto F M I. di R.Non soggetto

7) Esposizione ad agenti fisici – vibrazioneSoggetto F M I. di R.Non soggetto

8) Esposizione ad agenti fisici – rischio elettricoSoggetto F M I. di R.Non soggetto

6) Esposizione ad agenti fisici – rumoreSoggetto F M I. di R.Non soggetto

9) Esposizione ad agenti fisici – ROASoggetto F M I. di R.Non soggetto

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LAVOROSUL

SICUREZZA

10) Rischio scivolamenti e caduteSoggetto F M I. di R.Non soggetto

11) Esposizione ad agenti biologiciSoggetto F M I. di R.Non soggetto

12) Esposizione ad agenti chimici/cancerogeniSoggetto F M I. di R.Non soggetto

13) Esposizione a radiazioni ionizzantiSoggetto F M I. di R.Non soggetto

14) Esposizione a radiazioni non ionizzantiSoggetto F M I. di R.Non soggetto

Valutazione mansione Ausiliaria

15) Campi elettromagneticiSoggetto F M I. di R.Non soggetto 1 1 1

16) Stress e rischio psico-fisicoSoggettoNon soggetto

17) Macchine e attrezzatureSoggetto F M I. di R.Non soggetto

18) Utilizzo mezzi aziendaliSoggetto F M I. di R.Non soggetto

19) Rischio polveri e fumiSoggetto F M I. di R.Non soggetto 1 1 1

20) Rischio rapineSoggetto F M I. di R.Non soggetto

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LAVOROSUL

SICUREZZA

21) Rischio esplosione secondo direttiva ATEXSoggetto F M I. di R.Non soggetto

22) Rischio incendioSoggetto F M I. di R.Non soggetto 1 3 3

23) Rischio per donne in gravidanzaSoggettoNon soggetto

24) Lavoratori minorenniSoggettoNon soggetto

25) Sorveglianza sanitariaSoggetto

Nonsoggetto

Valutazione mansione Ausiliaria

25) Sorveglianza sanitariaNonsoggetto

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LAVOROSUL

SICUREZZA

DPI E SORVEGLIANZA SANITARIA

DPI e Sorveglianza Sanitaria

SANITARIA

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La mansione AUSILIARIA può essere soggetta a Sorveglianza Sanitaria

per la presenza dei seguenti rischi:

� Rischio Microclima (per il personale di Cucina)

� Rischio Movimentazione dei Carichi

� Rischio Videoterminali (per il personale amministrativo)

� Rischio Chimico (personale addetto alle pulizie)

LAVOROSUL

SICUREZZA

SORVEGLIANZA SANITARIA

� Rischio Chimico (personale addetto alle pulizie)

L’obbligo sussiste solo se i valori di rischio evidenziati dalla Valutazione

dei Rischi, superano i limiti di esposizione stabiliti dal D.Lgs. 81/08

Ad esempio: La sorveglianza sanitaria per l’uso dei videoterminali è obbligatoria solo se vengono utilizzati per più di 20 ore settimanali.

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LAVOROSUL

SICUREZZA

DPI specifici per attività lavorativa Simbologia/sigla/pittogramma

GUANTI MONOUSO(per il cambio del toner delle stampanti)

GUANTI ANTITAGLIO

I DPIGli ausiliari, a seguito dei rischi analizzati, hanno l’obbligo di utilizzo dei seguenti DPI (Dispositivi di Protezione Individuale:

GUANTI ANTITAGLIOEN 1082-1-2-3(per la pulizia delle lame e delle parti taglienti delle apparecchiature)

GUANTI A PROTEZIONE CHIMICAEN 374(Per l’utilizzo di determinati prodotti chimici)

GUANTI ANTICALORE(per l’uso di forni)

SCARPE ANTISCIVOLOEN 347(personale di cucina e personale addetto alle pulizie)

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LAVOROSUL

SICUREZZA

DPI specifici per attività lavorativa Simbologia/sigla/pittogramma

TAPPI O CUFFIE ANTIRUMORE(perl’utilizzo di aspirapolverio attrezzature con

ALTRI DPIA seconda poi dei casi, può esserci la necessità di utilizzo di altri DPI.Ad esempio la necessità può essere determinata dalla scheda di sicurezza dei prodotti chimici utilizzati o dall’utilizzo di apparecchiature particolarmente rumorose. Tra questi DPI possono esserci:

(perl’utilizzo di aspirapolverio attrezzature con rumorosità superiore agli 85 db)

MASCHERINA o OCCHIALI PROTETTIVI(per l’utilizzo o il miscelamento di determinati prodotti chimici per le pulizie)

ABITI A PROTEZIONE DAL FREDDO(per lunghi periodi di permanenza nelle celle frigorifere, ove presenti)

GUANTI ANTITAGLIO IN MAGLIA D’ACCIAIOEN 1082-1-2-3(se vengono effettuati lavori di taglio di grandi pezzi di carne)

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LAVOROSUL

SICUREZZA

PROCEDURA PER IL CORRETTO LAVAGGIO DELLE MANI

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LAVOROSUL

SICUREZZA

GRAZIE PER GRAZIE PER L’ATTENZIONEL’ATTENZIONEL’ATTENZIONEL’ATTENZIONE