Corso di Economia delle Supply Chain Sostenibili Supply Chain e Filiera.

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Corso di Economia delle Supply Chain Sostenibili Supply Chain e Filiera

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Supply Chain e Filiera

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Supply Chain Vs. Filiera

Supply ChainComprende tutte le aziende partecipanti al flusso delle quantità e delle informazioni di un dato prodotto o di una determinata famiglia di prodotti, dal reperimento delle materie prime sino alla distribuzione finale.

FilieraÈ uno spaccato del sistema economico-produttivo che consente di isolare gli attori che concorrono alla produzione e alla distribuzione di un solo prodotto o di una famiglia di prodotti fino alla loro utilizzazione finale.

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La definizione di Filiera di Malassis

L’itinerario seguito da un prodotto all’interno di un sistema produttivo, che riguarda l’insieme degli agenti e delle operazioni che concorrono alla formazione ed al trasferimento di un prodotto fino alla sua utilizzazione finale.

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Una successione di operazioni e di trasformazioni dissociabili, separabili e legate tra loro da una concatenazione di tecniche e tecnologie, capaci di definire uno “spazio delle tecniche” suscettibile di modificazioni, in funzione dello stato dell’arte delle conoscenze scientifiche e tecniche oltre che delle forme di organizzazione del lavoro;

Un insieme di relazioni commerciali e finanziarie che si stabiliscono a tutti gli stadi della trasformazione. Questo flusso di scambi a monte e a valle costituisce lo “spazio delle relazioni” definito dalle tecniche e dai mercati, dove cioè i vincoli tecnici condizionano più o meno significativamente gli scambi;

Un insieme di azioni economiche che accompagnano la valorizzazione dei mezzi di produzione e che contribuiscono a definire uno “spazio delle strategie” .

La Filiera (Morvan , 1985)

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Uno strumento di descrizione tecnico-economica che mette in evidenza la relazione fra le tecnologie utilizzate e la natura del prodotto finale con la struttura dei mercati di sbocco;

Una modalità di suddivisione del sistema produttivo che permette di identificare le imprese ed i settori che sviluppano fra di loro intense relazioni di acquisto/vendita, evidenziando così le “colonne vertebrali” intorno alle quali esse si articolano;

Un metodo di analisi delle strategie delle imprese che operano in uno spazio produttivo ben definito;

Uno strumento di politica industriale capace di costituire la guida per un intervento efficace del potere pubblico.

La Filiera

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FilieraProduzione (Prod.naz.

+Importazioni)Stoccaggio

commercializzazioneSub-filiera frumento

duroSub-filiera frumento

tenero

Cooperative

CAP Associazioni di produttori

Centri privati di raccolta

Industria Molitoria

e prima

Industria Molitoria

Industria Pastaria Ind. MangimisticaInd.della

Panificazione

Industria Dolciaria

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Importazioni (51%) Produzione + Scorte (49%)

Disponibilità (100%)

Impieghi interni (100%)Export Scorte96%

Azienda

Molitoria (100%)

Impieghi interni (100%)

Disponibilità farine (100%)

Ind.Dolciaria (86%)

MercatoSementi

Uso non alimentare

Exp.Sfarinati

Uso zootecnico

Ind.Pastaria

Panificazione

Mercato interno

Consumi apparenti (100%)

Imp.Sfarinati

Export prodotti da forno

Import

100%+

18%

15,5% 78,5%

10% 90%1%

2,5%

84,5%

99,9%

9,7%

86%

88%12%

0,8%

0,1%

14%

76%

Artigianale Industriale

Catering 20% Domestici

80%

9,5%90,5%

Altri usi alimentari

Usi domestici

6,7%

6,8%

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Supply Chain

Secondo Beamon (1998), la Supply Chain può essere definita come un processo integrato, all’interno del quale un numero variabile di soggetti economici (fornitori, trasformatori, distributori, ecc.) lavorano insieme con l’obiettivo di:

1) Acquisire la materia prima;

2) Convertire la materia prima in prodotti finiti;

3) Trasferire i prodotti finiti ai distributori al dettaglio.

La supply chain è tipicamente caratterizzata da un flusso in avanti di materiali e da un flusso di ritorno di informazioni.

La supply chain è costituita da 2 importanti processi integrati:

1) La pianificazione della produzione e il controllo del magazzino (Production planning and inventory control)

2) La distribuzione e la logistica (Distribution and Logistics)

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Modello di Supply Chain

Impianti di trasformazione

Impianti di stoccaggio

Trasporto Retailers

Fornitori Distributori

Pianificazione della produzione e controllo del magazzino

Distribuzione e Logistica

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Il Supply Chain Management

Il concetto di supply chain management non è completamente nuovo, dato che nel 1982 il lavoro di Oliver e Webber lo definisce per la prima volta riconducendolo ad una tecnica di riduzione delle scorte in aziende facenti parte della medesima filiera.

Dal primo lavoro di Oliver e Webber, il concetto ha subito un’evoluzione sotto la spinta dello sviluppo di due aree aziendali:

- l’approvvigionamento e la gestione dei fornitori;

- La logistica.

Queste due diverse funzioni delle aziende che si trovano ad operare in una stessa filiera ci permette di suddividere il supply chain management in due differenti aree di interesse:

-La gestione delle relazione a monte;

-La gestione delle relazioni a valle.

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Il Supply Chain Management

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Il Supply Chain Management

Spesso il termine supply chain management viene utilizzato come sinonimo di:

1. Approvvigionamento e gestione dei fornitori ( puchaising and supply management);

2. Distribuzione fisica (physical distribution);

3. Logistica (logistics) e logistica integrata (integrated logistics);

4. Gestione dei materiali (materials mangaement);

Per comprendere la differenza tra i processi esposti e la supply chain management, è necessario concentrarsi sullo scope, ovvero sull’oggetto e il fine della loro azione.

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Approvvigionamento e gestione dei fornitori

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Approvvigionamento e gestione dei fornitori

Si riferisce alla gestione dei rapporti tra l’impresa e i fornitori immediatamente a monte. Tra le attività di questo processo, è possibile ricordare:

- Le decisione Make or Buy;

- La formulazione della richiesta di prodotti e servizi;

- La raccolta e archiviazione delle informazioni sui fornitori;

- La selezione dei fornitori;

- La negoziazione;

- La stesura dei contratti;

- Il monitoraggio.

Gli obiettivi: 1) right price, 2) right time, 3) righ quantity, 4) right quality e 5) right source.

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Distribuzione fisica

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Distribuzione fisica

Tutte le attività necessarie per trasferire il prodotto dal magazzino prodotti finiti del fornitore al magazzino materie prime del cliente. Le due attività tipiche della distribuzione fisica sono il trasporto dei prodotti finiti dal luogo di produzione a dove i clienti desiderano riceverli (transportation) e la movimentazione e stoccaggio dei prodotti finiti in punti intermedi tra quello di fabbricazione a quello di consegna (warehousing).

La logistica rientra nella distribuzione fisica dei prodotti e dei materiali.

La logistica può essere definita come il processo operativo relativo alla gestione dei flussi di materiali e informazione che collegano l’impresa ai canali distributivi fino ai clienti finali (definizione restrittiva).

La definizione estesa di Logistica comprende oltre che le fasi di distribuzione a valle anche i flussi a monte, sovrapponendosi con la gestione dei materiali. In questo caso si parla di Logistica Integrata.

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Gestione dei materiali

Gestione dei Materiali

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Gestione dei materiali

La gestione del flusso di materiali e informazione nel network immediato, comprendente l’impresa e i suoi clienti e fornitori diretti.

Il concetto ha subito un’evoluzione.

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La logistica integrata

Logistica Integrata

Logistica

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La logistica integrataSecondo il Council of Logistic Management, la logistica integrata può essere definita come:

“ … la gestione dei processi di pianificazione, implementazione e controllo di un efficiente ed efficace flusso e stock di materie prime, semilavorati, prodotti finiti e del relativo flusso informativo dal punto di origine al punto di consumo con lo scopo di soddisfare i clienti”.

Secondo questa definizione, il concetto di Logistica integrata si sovrappone con quello di Supply Chain Management.

In realtà, la supply chain ha processi e obiettivi più ampi della logistica integrata, investendo oltre il flussi fisici e informativi anche la strategia aziendale del suo complesso (dalla progettazione di nuovi prodotti, alla gestione della qualità e della sostenibilità ambientale).

Si rimanda all’obiettivo di “sinergia” tra gli attori: il risultato raggiunto attraverso il contributo di tutti gli attori della supply chain è migliore della somma dei risultati ottenuti dai singoli attori che perseguono obiettivi e strategie individuali.

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Logistica Integrata

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Il Supply Chain Management

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Il modello di Cooper, Lambert e Pagh

Secondo questo modello, si mettono in relazione 3 elementi fondamentali per la realizzazione del supply chain management:

1) Business processes: i processi operativi chiave che producono specifici output di valore per il cliente;

2) Management component: le leve o aree d’azione, su cui il management può agire per strutturarne e gestire i business processes;

3) Supply chain structure: la configurazione del supply network (numero di fornitori, clienti, magazzini, stabilimenti, ecc.)

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Il modello di Cooper, Lambert e Pagh

Il modello considera 8 processi operativi caratterizzanti il supply chain network:

1) Gestione delle relazioni con i clienti (customer relationship management);

2) Gestione del servizio ai clienti (customer service);

3) Gestione della domanda (demand management);

4) Evasione degli ordini (order fulfillment);

5) Gestione del flusso produttivo (manufacturing flow management);

6) Approvvigionamento (procurement);

7) Sviluppo prodotto e commercializzazione (new product development and commercialization);

8) Logistica inversa (returns management).

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Il modello di Cooper, Lambert e Pagh

Le management components del supply chain management, ovvero le leve d’azione a disposizione dei manager per modificare i processi e quindi la struttura e il comportamento del supply network sono le seguenti:

1) Pianificazione e controllo (planning and control of operations);

2) Organizzazione del lavoro (work structure);

3) Struttura organizzativa (organizational structure);

4) Flusso materiali e prodotti (product flow facility structure);

5) Flusso informativo (information flow facility structure);

6) Struttura del prodotto (product structure);

7) Metodi manageriali (management methods);

8) Potere e leadership (power and leadership structure);

9) Rischi e ricompense (risks and benfits);

10) Cultura e attitudini (culture and attitudes).

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Il modello di Cooper, Lambert e Pagh

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Evoluzione del SCM

Before input suppliers producers shippers wholesalers retailers After Input suppliers producers shippers wholesalers retailers APS = Advanced Planning and Scheduling Systems (ou progiciel de planification avancée) ERP = Entreprise Resource Planning (ou progiciel de gestion intégrée) Basis theorem : Forrester Effect The principles:

the supply chain is organized to meet the consumer’ requirements companies are split by process (strategy, governance, operating tasks… ) and not anymore

by nature (purchasing, wages, overhead expenses…) the collaborative principle takes the place of the rivalry utilisation almost compulsory of Internet and of the couple APS-ERP

NB : for more information, see “www.team-on-line.com”

ERP

ERP

ERP

ERP

ERP

APS

Flow of products Flow of information

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Evoluzione del SCM

Management tools

MRP 1 Material

requirement planning

Calcul des besoins nets in French

MRP 2 Manufacturing

resource planning or “Closed loop MRP”

Remark: the JIT is compatible with the

MRP 2

ERP Enterprise resource

planning Progiciels de gestion intégrée in French

JIT Just in Time

- APS Advanced planning

and scheduling - CRM

Customer relationship management

Description Calculation of the net requirements for a firm

MRP 2 with closed loop enables the feedback

from the manufacturing to the planning system

ERP concerns the production and

distribution planning within the same firm

Sofwares destined to manage the

collaborative supply chain

Applications informatiques

- IBM - Honeywell - Xeros Computer - NCR - SAP R2 in 1979 …

HP 3000 - AS/400 - Unix

- SAP R3 - Oracle - Peoplesoft ………..

- SAP my SAP - Navision from Microsoft

- Logistar from KN - Agrostar from TFE - Ilog from Oracle - Gold Topaze from Aldata ………

Architecture Mainframe computers No portability and short memory

Minicomputers connected to the work stations (postes de travail)

Customer-server system and portability

Web System

Web System

Evolution in the time

From 1970 (SAP is founded in 1972)

From 1980 to 1990 1993 2000 From 2000

Conclusion : the competition for the future will not be between the firms but more and more between the different information systems Sources : Le mythe de l’organisation intégrée, les progiciels de gestion, PUF, N° 61, 2004

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La Reverse Logistics

La logistica inversa (reverse logistics) si riferisce alla gestione dei flussi fisici e informativi che legano le attività di recupero dei prodotti nel supply network.

Questo processo riguarda la gestione dei resi che provengono dai clienti a seguito di richieste di riparazione o dal mercato a seguito della fine della vita utile dei beni.

I resi possono presentarsi in diverse fasi del ciclo di vita del prodotto e, quindi, in diversi punti del supply network. Più precisamente, è possibile distinguere:

- Resi della produzione;

- Resi dalla distribuzione;

- Resi dal cliente.

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La Reverse Logistics

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I motivi della logistica inversa

Soddisfare le aspettative del cliente: le aspettative dei clienti si traducono in una tensione al mantenimento del prodotto a livelli di efficienza tecnologica, all’aggiornamento e rinnovo dei prodotti ceduti (leasing), a rispondere ad esigenze specifiche del cliente circa la sostenibilità ambientale dei prodotti utilizzati.

Ridurre i costi: il riutilizzo dei prodotti o di parte di essi per la produzione di altri prodotti da destinare al mercato rappresenta una vera opportunità per minimizzare i costi di produzione.

Rafforzare l’immagine ambientale: portare il mercato a conoscenza dell’attenzione che l’azienda ha per un uso sostenibile dei propri prodotti rappresenta un valore aggiunto per gli attuali clienti e per quelli potenziali.