Corso di AGGIORNAMENTO COORDINATORI · Corso di AGGIORNAMENTO COORDINATORI Lavoro in ambiente...
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Corso di AGGIORNAMENTO COORDINATORI
Lavoro in ambiente confinato Ambiente Sospetto di InquinamentoAmbiente Sospetto di Inquinamento
D.lgs 81/08 e smi – DPR 177 del 14.09.2011
IGIENE | SICUREZZA | AMBIENTE | CERTIFICAZIONI | ANTINCENDIO | MEDICINA del LAVORO | PRIVACYIGIENE | SICUREZZA | AMBIENTE | CERTIFICAZIONI | ANTINCENDIO | MEDICINA del LAVORO | PRIVACYDivisione Consulenza e servizi Divisione Antinfortunistica Antincendio
SAFETY CONTACT SRL è CFA - AiFOS
• Ente Nazionale di formazione per i corsi sulla Sicurezza sul Lavoro
• Operante ope legisart. 32 D.Lgs. n. 81/08
CNAI ‐ Coordinamento Nazionale Associazioni Imprenditori
Agenzia Europea per la salute e la sicurezza sul lavoro (OSHA)Partner della campagna europea
Regione Lombardia Albo Regionale operatori “Lombardia Eccellente” Decreto n. 10678/2009 Albo operatori accreditati per la formazione n. 164
ADAPT Associazione per gli Studi Internazionali e Comparati sul Diritto del lavoro e sulle Relazioni industriali
Ministero dell’Università e della Ricerca Anagrafe Nazionale Ricerche, prot. n.109/496 codice 57811NYF
CIIP Consulta Italiana Interassociativa per la Prevenzione
Certificato Sistema di Qualità RINAAzienda Certificata ISO 9001:2008Certificato n. 18025/08/S
Socio UNI
AiFOS è un'associazione senza scopo di lucro costituita da formatori, docenti, professionisti, consulenti, aziende e da quanti operano nel campo della formazione della sicurezza sul lavoro. L'Associazione, basata su principi solidaristici e di aggregazione sociale, si propone di svolgere un'attività di studio, ricerca e realizzazione di attività ed iniziative al fine di favorire gli scopi sociali mettendole a disposizione dei soci iscritti nonché di enti pubblici e privati che operano nel settore.
ISPESL – GUIDA OPERATIVA
“lavori in ambienti sospetti di inquinamento”
Per “ambiente confinato” si intende uno spazio circoscritto,
caratterizzato da limitate aperture di accesso e da una ventilazione
naturale sfavorevole, in cui può verificarsi un evento incidentale
importante, che può portare ad un infortunio grave o mortale, in
presenza di agenti chimici pericolosi (ad esempio, gas, vapori, polveri).p ese a d age t c c pe co os (ad ese p o, gas, apo , po e ).
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ISPESL – GUIDA OPERATIVA
Altri ambienti ad un primo esame superficiale potrebbero non apparire
“lavori in ambienti sospetti di inquinamento”
p p p ppcome confinati. In particolari circostanze, legate alle modalità disvolgimento dell’attività lavorativa o ad influenze provenienti dall’ambientecircostante essi possono invece configurarsi come tali e rivelarsi altrettantocircostante, essi possono invece configurarsi come tali e rivelarsi altrettantoinsidiosi.
É il caso ad esempio di:É il caso ad esempio di:• camere con aperture in alto• vasche
d i• depuratori• camere di combustione nelle fornaci e simili• canalizzazioni varie
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• camere non ventilate o scarsamente ventilate
NIOSH 1987 – Guida alla sicurezza in spazio confinatoNIOSH 1987 Guida alla sicurezza in spazio confinato
Uno spazio confinato è uno spazio che ha una qualsiasi delleseguenti caratteristiche:seguenti caratteristiche:
i i i i• Limitate aperture per ingresso e uscita• Condizioni sfavorevoli di ventilazione naturale• Non è progettato per la presenza continua di lavoratori
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NIOSH 1987 – Guida alla sicurezza in spazio confinatop
Uno spazio confinato è uno spazio che ha una qualsiasi delleUno spazio confinato è uno spazio che ha una qualsiasi delleseguenti caratteristiche:
• Limitate aperture per ingresso e uscita
• Condizioni sfavorevoli di ventilazione naturale
• Non è progettato per la presenza continua di lavoratori
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INFORTUNI NEGLI ULTIMI ANNIINFORTUNI NEGLI ULTIMI ANNI
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Spazi confinati
20 gennaio 2008 - Un operaio muore a Castel Bolognese (Ravenna) precipitando in un silo di stoccaggio di prodotti per la lavorazione della ceramica mentre ne puliva l'imboccatura.
18 gennaio 2008 - Due operai addetti ai lavori di pulizia della stiva di g p puna nave a Porto Marghera (Venezia) muoiono asfissiati dalle esalazioni di gas.
12 ottobre 2007 - Un operaio muore in una cartiera di Varazze (Savona), precipitando in una cisterna contenente acqua e solvente, durante operazioni di manutenzionedurante operazioni di manutenzione.
13 agosto 2007 - Un operaio muore dopo essere caduto in una cisterna di lavorazione del vino in un'azienda vinicola di Dozza Imolesedi lavorazione del vino in un'azienda vinicola di Dozza Imolese (Bologna).
2 aprile 2007 - Un operaio muore per asfissia in un cantiere edile di Noicattaro (Bari), dopo essere caduto in una cisterna colma di sabbia.
Spazi confinati
16 2007 D l t i i C ll di T16 marzo 2007 - Due lavoratori muoiono a Cogollo di Tregnago(Verona), uccisi dalle esalazioni provenienti dalla cisterna in cui si erano calati per eseguire lavori di manutenzione.
8 gennaio 2007 - Due operai muoiono a Pegognaga (Mantova) dopo una caduta nell'imbuto di un silo di una azienda agricola, durante goperazioni di pulizia.
8 settembre 2006 - Un agricoltore muore a Villachiara (Brescia) dopo8 settembre 2006 Un agricoltore muore a Villachiara (Brescia) dopo essere precipitato all'interno di un silo, stordito dalle esalazioni prodotte dal foraggio.
18 agosto 2006 - Due operai muoiono cadendo in una cisterna, storditi dalle esalazioni in uno stabilimento oleario di Monopoli (Bari).
Spazi confinati
Spazi confinati
Spazi confinati
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D. Lgs n. 81/2008 Allegato IV Punto 3.2.1
Prima di disporre l'entrata di lavoratoriPrima di disporre l entrata di lavoratori
nei luoghi di cui al punto precedente,
hi i d i l i dchi sovraintende ai lavori deve
assicurarsi che nell'interno non esistano
gas o vapori nocivi o una temperatura
dannosa e deve, qualora vi sia pericolo,
disporre efficienti lavaggi, ventilazione
o altre misure idonee.
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D. Lgs n. 81/2008 Allegato IVPunto 3.2.3
I lavoratori che prestano la loro
opera all'interno dei luoghi predetti p g p
devono essere assistiti da altro
lavoratore situato all'esternolavoratore, situato all esterno
presso l'apertura di accesso.
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D. Lgs n. 81/2008 Allegato IVPunto 3 2 3
Quando la presenza di gas o vapori nocivi non possa escludersi in modo assoluto o quando l'accesso al fondo dei luoghi predetti è disagevole i
Punto 3.2.3
assoluto o quando l accesso al fondo dei luoghi predetti è disagevole, i lavoratori che vi entrano devono essere muniti di cintura di sicurezza con corda di adeguata lunghezza e, se necessario, di apparecchi idonei a
i l l i iconsentire la normale respirazione.
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D. Lgs n. 81/2008 Allegato IVPunto 3 3Punto 3.3
Qualora nei luoghi di cui al punto 3.1. non possa escludersi la presenza anche di gas, vapori o polveri infiammabili od esplosivi, oltre alle misureanche di gas, vapori o polveri infiammabili od esplosivi, oltre alle misure indicate nell'articolo precedente, si devono adottare cautele atte ad evitare il pericolo di incendio o di esplosione, quali la esclusione di fiamme libere, di corpi incandescenti, di attrezzi di materiale ferroso e di , p ,calzature con chiodi. Qualora sia necessario l'impiego di lampade, queste devono essere di sicurezza.
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D PR 14/09/2011 177D.P.R. 14/09/2011 n. 177
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Art. 2 ‐ Qualificazione nel settore degli ambienti sospetti di i i fi iinquinamento o confinati
1. Qualsiasi attività lavorativa nel settore degli ambienti sospetti di inquinamento o confinati può essere svolta unicamente da imprese o lavoratori autonomi qualificati in ragione del possesso dei seguenti requisiti:requisiti:
c) presenza di personale, in percentuale non inferiore al 30 per cento della forza lavoro, con esperienza almeno triennale relativa a lavori in ambienti sospetti di inquinamento o confinati, Tale esperienza deve essere necessariamente in possesso dei lavoratori che svolgono le p gfunzioni di preposto
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Art. 2 ‐ Qualificazione nel settore degli ambienti sospetti di i i fi i
d) avvenuta effettuazione di attività di informazione e formazione di tutto
inquinamento o confinati
d) avvenuta effettuazione di attività di informazione e formazione di tutto il personale, ivi compreso il datore di lavoro ove impiegato per attività lavorative in ambienti sospetti di inquinamento o confinati, specificamente mirato alla conoscen a dei fattori di rischio propri di talispecificamente mirato alla conoscenza dei fattori di rischio propri di tali attività, oggetto di verifica di apprendimento e aggiornamento. I contenuti e le modalità della formazione di cui al periodo che precede sono individuati, compatibilmente con le previsioni di cui agli articoli 34 e 37 del D.Lgs. 81/08, entro e non oltre 90 giorni dall'entrata in vigore del presente decreto (ndr 21.02.2012), con accordo in Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, sentite le parti sociali
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Art. 3 – Procedure di sicurezza nel settore degli ambienti sospettidi inquinamento o confinatidi inquinamento o confinati
1. Prima dell'accesso nei luoghi nei quali devono svolgersi le attività lavorative di cui all'articolo 1 comma 2 tutti i lavoratori impiegati dallalavorative di cui all articolo 1, comma 2, tutti i lavoratori impiegati dalla impresa appaltatrice, compreso il datore di lavoro ove impiegato nelle medesime attività, o i lavoratori autonomi devono essere puntualmente e d tt li t t i f ti d l d t di l itt t lldettagliatamente informati dal datore di lavoro committente sulle caratteristiche dei luoghi in cui sono chiamati ad operare, su tutti i rischi esistenti negli ambienti, ivi compresi quelli derivanti dai precedenti utilizzi degli ambienti di lavoro, e sulle misure di prevenzione e emergenza adottate in relazione alla propria attività. L'attività di cui al precedente periodo va realizzata in un tempo sufficiente e adeguato all'effettivo completamento del trasferimento delle informazioni e, comunque, non inferiore ad un giorno.
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Art. 3 – Procedure di sicurezza nel settore degli ambienti sospettidi inquinamento o confinatidi inquinamento o confinati
3. Durante tutte le fasi delle lavorazioni in ambienti sospetti di inquinamento o confinati deve essere adottata ed efficacemente attuata una procedura di lavoro specificamente diretta a eliminare o, ove p pimpossibile, ridurre al minimo i rischi propri delle attività in ambienti confinati, comprensiva della eventuale fase di soccorso e di coordinamento con il sistema di emergenza del Servizio sanitariocoordinamento con il sistema di emergenza del Servizio sanitario nazionale e dei Vigili del Fuoco. Tale procedura potrà corrispondere a una buona prassi, qualora validata dalla Commissione consultiva permanente per la salute e sicurezza sul lavoro ai sensi dell'articolo 2 comma 1 letteraper la salute e sicurezza sul lavoro ai sensi dell articolo 2, comma 1, lettera v), del D.Lgs 81/08.
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Art. 3 – Procedure di sicurezza nel settore degli ambienti sospettidi inquinamento o confinatidi inquinamento o confinati
4. Il mancato rispetto delle previsioni di cui al presente regolamentodetermina il venir meno della qualificazione necessaria per operare,direttamente o indirettamente, nel settore degli ambienti sospetti diinquinamento o confinati.
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RISCHI IN SPAZI CONFINATI
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Valutazione Rischi Spazi Confinati
CRITERI DI IDENTIFICAZIONE LAVORATORI - AZIENDE
Tutti i lavoratori (aziendali o di imprese terze) devono possedere idoneirequisiti sanitari e formativi per poter essere autorizzati all’accesso entro spaziconfinati – ambienti inquinati. Tali requisiti si intendono soddisfatti attraverso lapresentazione di Idoneità Medica del Medico Competente e di attestazioneformativa specificamente mirata alla conoscenza dei fattori di rischio propri ditali attività ed aggiornamento (Corsi formativi Specifici con durata non inferiorea 8 ore).
I lavoratori impiegati (aziendali o di imprese terze) devono essere in possessodi Dispositivi di Protezione Individuale; strumentazione ed attrezzature di lavoroidonei alla prevenzione dei rischi propri individuati entro gli Spazi Confinati –Ambienti Inquinati Aziendali (indicati nelle schede di valutazione poste inallegato). In caso l’utilizzo di tali DPI, strumentazioni o attrezzature richiedaspecifico addestramento all'uso deve essere dimostrata la realizzazione di taleattività.
Valutazione Rischi Spazi Confinati
CRITERI DI QUALIFICAZIONE APPALTATORI
Le aziende appaltatrici e subappaltatrici, oltre a dimostrare quanto soprariportato per i loro lavoratori, devono presentare le seguenti caratteristiche edocumentazioni:• Presenza di personale, in percentuale non inferiore al 30 per cento della
forza lavoro, con esperienza almeno triennale relativa a lavori in ambientisospetti di inquinamento/confinati; tale esperienza deve esserenecessariamente in possesso dei preposti.
• Presentazione di DURC non superiore a 30 giorni che attesti l’effettivaregolarità contributiva.
• Partecipare a specifica attività di addestramento, da parte di tutto ilpersonale impiegato, relativamente alla applicazione delle Procedure diSicurezza individuate ed indicate per l’accesso, l’intervento ed il soccorsonegli Spazi Confinati – Ambienti Inquinati.
• Il ricorso a subappalti deve essere autorizzato espressamente dal datore dilavoro Committente e certificati ai sensi del Titolo VIII, Capo I, del decretolegislativo 10 settembre 2003, n. 276, e successive modificazioni eintegrazioni.
Valutazione Rischi in Spazi Confinati
METODOLOGIA DELLA VALUTAZIONE
La Valutazione del Rischio in Spazi Confinati – Ambienti Inquinati è basata sulivelli successivi e progressivi di approfondimento e di quantificazione/stima delRischio e viene realizzata attraverso le seguenti fasi:a) identificazione e localizzazione degli Spazi Confinati – Ambienti Inquinati
presenti nel sito aziendaleb) analisi ed identificazione dei pericoli potenzialmente presenti nello Spazio
Confinatoc) identificazione delle possibili attività ed interventi da realizzarsi nello Spazio
Confinatod) valutazione del rischio associato ai differenti pericoli individuati, delle misure
di prevenzione, bonifica e messa in sicurezza necessarie; la classificazionedel rischio a seguito della loro applicazione
e) identificazione delle misure di prevenzione e protezione necessarie perl’accesso e l’intervento
Valutazione Rischi in Spazi Confinati
A. Censimento degli Ambienti Confinati
L’identificazione degli Spazi Confinati – Ambienti Inquinati comporta unaanalisi dell’intero sito aziendale verificando e censendo la presenza di taliAmbienti Confinati e la loro localizzazione.Tale analisi viene effettuata secondo la seguente definizione di ambienteconfinato:
“spazio circoscritto, caratterizzato da limitate aperture di accesso e da unaventilazione naturale sfavorevole, in cui può verificarsi un evento incidentaleimportante, che può portare ad un infortunio grave o mortale, in presenza diagenti chimici pericolosi”
Valutazione Rischi in Spazi Confinati
Check List identificazione Spazi Confinati – Ambienti Inquinati
Applicando il criterio per cui deve essere soddisfatta almeno una delle seguenti caratteristiche:
- Essere abbastanza grande e così progettato per ospitare integralmente un addetto per svolgere un’attività
- Presentare limitati e ristretti accessi per entrata/uscita
- Non essere progettato per un’attività continua A supporto del censimento riportiamo alcune parti di impianti che generalmente risultano essere Ambienti Confinati:
serbatoi di stoccaggio
silos
recipienti di reazione
fogne – vasche fognarie
fosse biologiche
camere di ispezione o collegamento con accesso / aperture in alto
vasche
depuratori
camere di combustione nelle fornaci e simili
canalizzazioni /piping con passo d’uomo camere non ventilate o scarsamente ventilate etc
Attrezzatura / Area Ambiente Confinato Localizzazione (in relazione al lay-out aziendale)
Valutazione Rischi in Spazi Confinati
B. Identificazione dei Pericoli Presenti
Per ogni Ambiente Confinato individuato si procede a predisporre un’analisidei potenziali pericoli presenti al suo interno e per il suo accesso, il risultato ditale analisi, completo dei successivi passaggi valutativi, viene riportatonell’Allegato B – Scheda di Classificazione E Valutazione Ambienti Confinaticompilata e predisposta per ogni singolo Ambiente confinato.
Nella sezione titolata “Identificazione Pericoli Potenzialmente Presenti”vengono riportati i pericoli individuati, tale analisi prende in considerazionequanto effettivamente e potenzialmente presente nell’ambiente confinatoutilizzando la seguente lista come supporto:
Valutazione Rischi in Spazi Confinati
Intrappolamento e/o costrizione del busto (asfissia) per pareti convergenti versol’internoIntrappolamento e/o costrizione del busto (asfissia) per piano che degrada verso ilbasso
Atmosfera Potenzialmente pericolosa
Carenza di ossigeno (<19.5%)Arricchimento di ossigeno (> 23.5%)Vapori / gas infiammabili (LII > < LSI)Sostanze esplodentiPolveri combustibili (dimensioni < 1mm)Contaminanti tossici (> TLV)Sostanze caustiche o corrosiveSostanze velenoseSostanze biologiche
Fagocitazione da parte di sostanza liquida, fluida, solida o polvere
SoffocamentoStrangolamento,CostrizioneSchiacciamento
Possibile presenza di energie pericolose
MeccanicaElettricaPneumaticaoleodinamicaTermicachimica
Possibile caduta significativaPareti / superfici scivoloseCaduta da altezza superiore a 2 mt
Pericoli - Rischi relativi ambienti confinati / sospetti di inquinamento
• Rischio Chimico (incendi esplosioni ustioni chimiche corrosione diRischio Chimico (incendi, esplosioni, ustioni chimiche, corrosione di materiali o degrado di impianti, danni acuti o cronici alla salute)
• Rischio Fisico (rumore, vibrazioni, microclima, illuminazione, posture,Rischio Fisico (rumore, vibrazioni, microclima, illuminazione, posture, campi elettromagnetici, radiazioni ottiche artificiali)
• Rischi Infortunistici (cadute dall’alto, elettrocuzione, cadute di ( , ,materiali/seppellimento, schiacciamenti e/o traumi, incarceramento e/o intrappolamento, annegamento)
• Rischi Strutturali (difficoltà di accesso, dimensioni dell’ambiente, sviluppo in orizzontale o in verticale, difficoltà di spostamento all’interno dell’ambiente)
• Rischio Cognitivo – Organizzativo - Fisiologico
Rischio chimico
I principali rischi associati alla presenza di agenti chimici aerodispersipericolosi (ad esempio gas vapori polveri) in ambienti confinati sonopericolosi (ad esempio, gas, vapori, polveri) in ambienti confinati sonoessenzialmente i seguenti:
rischio di asfissia (ovvero mancanza di ossigeno) a causa di:( g )permanenza prolungata e/o sovraffollamento, con scarso ricambio di aria;reazioni chimiche di ossidoriduzione di sostanze
principali cause di carenza di ossigeno• dove c’è una reazione tra rifiuti e l’ossigeno dell’atmosfera• nelle stive delle navi, nei containers, nelle autobotti, e simili, come reazionedelle sostanze• all’interno di serbatoi di acciaio e recipienti (ossidazione)• nell’uso di agenti estinguenti in ambienti non aerati
i di lidi f i i li• in presenza di solidi sfusi o in granuli• ambienti o recipienti in aziende vitivinicole (fermentazione)
% O2 Effetti
19,5 % minimo livello accettabile ,
15 -19 % diminuzione della capacità lavorativa; perdita di controllo della motricità
d ll i i ff i b i 12 -14 %
aumento della respirazione; affaticamento perturbazione capacità valutative;
8 12 % perdita di coscienza; nausea e vomito; labbra blu 8 -12 % perdita di coscienza; nausea e vomito; labbra blu
6 -8 % 8 minuti (fatale al 100%); 6 minuti (50% fatale);
4-5 minuti (possibilità di recupero)
4 -6 % coma in 45 secondi; morte
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• L’Azoto (N2) è un gas inerte che vieneutilizzato spesso per «bonificare» i serbatoiutilizzato spesso per «bonificare» i serbatoi
• L’Azoto è un gas considerato non pericoloso
• L’ingresso dell’operatore dopo la bonificacon azoto, senza aver valutato il bassolivello di O2 presente all’interno, provoca lalivello di O2 presente all interno, provoca lasua perdita di coscienza
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Rischio chimico
rischio di avvelenamento per inalazione o per contatto epidermico, ad esempio a causa di:esempio a causa di:
•gas, fumi o vapori velenosi normalmente presenti (ad esempio, residui in recipienti di stoccaggio o trasporto di gas);p gg p g );
•gas, fumi o vapori velenosi che possono penetrare da ambienti circostanti (ad esempio, rilascio di monossido di carbonio), in relazione all’evaporazione di p ) pliquidi o sublimazione;
•solidi normalmente presenti (ad esempio, serbatoi e recipienti);
•gas, fumi o vapori velenosi che possono improvvisamente riempire gli spazi, o rilasciarvi gas, quando agitati o spostati (ad esempio: acido solforico, acido
i i lf lid )muriatico, zolfo solido).
Rischio chimico
Si possono trovare:
• nelle fogne, nelle bocche di accesso, nei pozzi di connessione alla rete, negli accessi ai g serbatoi e nei recipienti con connessioni alle tubazioni
• nelle combustioni in difetto d’ossigeno (stufe catalitiche, bracieri)
• negli ambienti confinati dove si effettuano processi di saldaturag p
• negli scavi e nei fossi contenenti terreno contaminato, come scarichi di rifiuti
• negli ambienti confinati in cui possono insinuarsi fumi tossici da ambienti adiacenti
li idi lidi h il i i i• liquidi e solidi che possono rilasciare gas tossici
• quando si impiegano liquidi e solidi che emettono gas tossici con ariai d’o vapori d’acqua
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ANALIZZATORI D’ARIAANALIZZATORI D’ARIA
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• La misurazione deve essere eseguita a più lealtezze
• Deve essere valutata della permanenza dellecondizioni di sicurezza dell’aria con l’evolveredei lavori
• Verificare se necessario implementare un• Verificare se necessario implementare unsistema di aerazione forzata
CH4 + leggero dell’aria
CO come l’ariaCO come l aria
H2S + pesante dell’aria
• Stabilire la frequenza della ripetizione dellemisurazioni
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Il lago Nyos è un lago di origine vulcanica nella provincia nord‐occidentale del Camerun Il lago è situato nel cratere del vulcano quiescenteMontedel Camerun. Il lago è situato nel cratere del vulcano quiescente Monte Oku (Mount Oku) , nella linea dei vulcani del Camerun. Una sacca di Magma giace al di sotto del lago provocando la fuoriuscita di Anidride Carbonica(CO2) nelle acqueAnidride Carbonica(CO2) nelle acque.
Il 21 agosto 1986, il lago emise una enorme nuvola di CO2, che provocò la morte per soffocamento di oltre 1800 persone e di 3500 capi bestiame nei p p pvillaggi adiacenti. Gli scienziati, per scongiurare un'altra tragedia, proposero di costruire cinque tubature per consentire al gas di fuoriuscire in sicurezza in superficie, prima di arrivare al punto critico.in sicurezza in superficie, prima di arrivare al punto critico.
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Ventilazione forzata per immissione
Vantaggi: facilità di installazioneSvantaggi: controllo delle emissioni più difficile (a volte inapplicabile)
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S il f i t d l i t di til i è it lSe il funzionamento del sistema di ventilazione è «vitale» occorre prevedere la ridonzanza:
• Dell’impianto di fornitura/estrazione dell’aria• Del sistema di alimentazione dell’impianto (linea elettrica
alternativa generatore di emergenza ad avviamento automatico
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alternativa, generatore di emergenza ad avviamento automatico, ecc)
Rischio chimico
rischio di incendio e esplosione, che si possono verificare in relazione alla presenza di:presenza di:• gas e vapori infiammabili (ad esempio: metano, acetilene, propano/butano, xilolo, benzene);• liquidi infiammabili (ad esempio, benzine e solventi idrocarburici);q ( p , );• polveri disperse nell’aria in alta concentrazione (ad esempio: farine nei silos, nerofumo, segatura);• eccesso di ossigeno o di ossidanti in genere (ad esempio: violenta g g ( possidazione di sostanze grasse/oleose, nitrato di ammonio con paglia o trucioli di legno);• macerazione e/o decomposizione di sostanze organiche con autoriscaldamento della massa, fino a raggiungere la propria temperatura di autoaccensione.
Rischio chimico
Come evidenziato alcune delle condizioni suddette possono già esistere inCome evidenziato, alcune delle condizioni suddette possono già esistere inorigine negli ambienti confinati, mentre altre possono sopraggiungere durantel’esecuzione dei lavori, per varie ragioni:• particolari operazioni eseguite (ad esempio, esecuzione di saldature);p p g ( p , );• materiali o sostanze introdotte (ad esempio: utilizzo di colle, solventi, prodottiper la pulizia);• particolari attrezzature di lavoro impiegate (ad esempio, macchine elettrichep p g ( pche producono inneschi);• inefficienza dell’isolamento dell’ambiente confinato rispetto ad altri ambientipericolosi (ad esempio, perdite da tubazioni presenti negli ambienti confinati onegli spazi limitrofi).
Vale infine la pena evidenziare che nella valutazione dei rischi occorreid h i d i bi fi bb ifi iconsiderare che, in un medesimo ambiente confinato, potrebbe verificarsi una
combinazione di rischi, con effetti concomitanti, sequenziali o indipendenti.
Combustione
La combustione è una reazione di
ossidoriduzione esotermica che
comporta l’ossidazione di un p
combustibile da parte di un
comburentecomburente.
La reazione comporta lo sviluppo
di calore fumi e radiazionidi calore, fumi e radiazioni
elettromagnetiche, tra cui spesso
h l l
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anche la luce.
Combustione
Condizione necessaria ma nonCondizione necessaria ma non
sufficiente affinché avvenga la
combustionecombustione
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Combustibile
È una sostanza che può essere ossidata nel processo di combustione.
I combustibili si suddividono in:
SOLIDI LIQUIDISOLIDI LIQUIDI
GAS METALLI
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ComburenteComburente
È una sostanza che agisce come agente ossidante di un combustibile inuna reazione di combustioneuna reazione di combustione.
Il comburente più comune è l’ossigeno, ma anche altre sostanzelpossono comportarsi come tale:
• Fluoro• Ozono• Nitriti• Nitrati
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Innesco
E’ l’energia minima che occorre fornire al combustibile per avere emantenere la combustione.
48
Campo d’infiammabilità
È il campo compreso tra la percentuale di concentrazione massimae minima di un vapore infiammabile miscelato con aria. All’internodi questo campo i vapori o i gas infiammabili possono essereinnescati.
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ANALIZZATORI DI ESPLOSIVITA’ANALIZZATORI DI ESPLOSIVITA’
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Rischi fisici
Questo fattore è riconducibile alla presenza durante le attività lavorative diQuesto fattore è riconducibile alla presenza, durante le attività lavorative, di agenti fisici in grado di determinare condizioni di stress tali da peggiorare le condizioni di lavoro. Tali agenti possono essere così classificati:• rumore• vibrazioni• microclima• illuminazione• posture• campi elettromagnetici• radiazioni ottiche artificiali
Microclima
Per salvaguardare l’incolumità di un
operatore che lavora all’interno di uno
spazio confinato è necessario valutare il
microclima, in modo tale individuare le ,
azioni per avvicinarsi alle condizioni di
confort termicoconfort termico.
51
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Rischi fisici
Microclima: Collasso da caloreMicroclima: Collasso da calore
Avviene per l’eccesso di sudorazione e quindi ingente perdita di liquidicorporei.pLa persona avverte un forte senso di sete, debolezza e nausea.Se l’operatore non cambia microclima e si disseta entra in stato di shock,sentendosi disorientato.Il perdurare della situazione può comportare la perdita di conoscenza,complicando le operazione di estrazione dallo spazio confinato.
Colpo di calore
È analogo al collasso da calore, maavviene in ambiente con elevata umidità.La sudorazione non riesce a dissipare ilcalore dell’operatore, il quale aumentaca o e de ope ato e, qua e au e tanotevolmente la propria temperaturacorporea.Anche in questo caso oltre alAnche in questo caso oltre aldisorientamento può sopraggiungere laperdita e conoscenza, comportandocomplicazioni al recupero da parte deicomplicazioni al recupero da parte deisoccorritori.
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Rischio cognitivo o soggettivo
Questo fattore è riconducibile sostanzialmente a tre aspetti:•livello di esperienza e di capacità professionali dei lavoratori destinati adlivello di esperienza e di capacità professionali dei lavoratori destinati adoperare all’interno di un ambiente confinato. E’ evidente come lavoratorimeglio formati e addestrati, con un maggior bagaglio di esperienza e dicapacità professionali, siano meno esposti, a parità di attività lavorativa, ap p , p , p ,rischi d’infortunio;•livello di conoscenza e di consapevolezza dello specifico lavoro da svolgere.Prima di eseguire un qualsiasi lavoro in un ambiente confinato, i lavoratorig qincaricati devono ricevere tutte le necessarie informazioni tecniche eprocedurali: tipologia del sito, sostanze presenti o potenzialmente presenti,modalità di accesso e di evacuazione etc. Di conseguenza, deve esseresempre disponibile una completa e accurata “valutazione dei rischi specifici”,senza pericolose semplificazioni o sottostime;•sottovalutazione del rischio da parte dei lavoratori. Soprattutto nel caso di
i i à i i i i i è i i bil l i d i i hiattività ripetitive e routinarie, è inevitabile una certa sottovalutazione dei rischida parte dei lavoratori, con una diminuzione del livello di attenzione. Apparequindi consigliabile variare, per quanto possibile, la tipologia di attività cui sonod ti ti i l t i d d l’ i di i di i t f ti idestinati i lavoratori, prevedendo l’esecuzione di periodici momento formativi eaddestrativi, per “tenere alta l’attenzione”.
Rischio fisiologico individuale
Questo fattore è riconducibile alla presenza di fattori individuali che, in qualche modo potrebbero interferire con lo svolgimento di attività lavorativa inmodo, potrebbero interferire con lo svolgimento di attività lavorativa in ambienti confinati, come, ad esempio, una predisposizione a sindrome claustrofobica e/o ad attacchi di panico.
In questo caso, appare fondamentale l’attività del medico competente, che nella sua valutazione dell’idoneità lavorativa specifica deve tener conto delle specifiche problematiche legate agli ambienti confinati.p p g g
Idoneità operatori
Qualora la valutazione del rischio
evidenzi eccezionali vincoli in relazione
alla configurazione dello spazio
confinato andrà verificato l’idoneità dei
lavoratori a tale ambiente, considerando
fattori come la claustrofobia, l’idoneità
ad indossare gli autorespiratori e le note
mediche sulla idoneità del lavoratore
alle attività in ambienti confinati.
56
alle attività in ambienti confinati.
Rischi infortunistici
Questo fattore è riconducibile alla presenza durante le attività lavorative diQuesto fattore è riconducibile alla presenza, durante le attività lavorative, di pericoli oggettivi che, se non adeguatamente valutati e prevenuti con idonee misure di sicurezza, possono provocare lesioni e/o infortuni ai lavoratori. Tra i principali rischi infortunistici, possiamo ricordare:p p , p
• cadute dall’alto• elettrocuzione• cadute di materiali/seppellimento• schiacciamenti e/o traumi• incarceramento e/o intrappolamento• utilizzo di attrezzature non sicure o non adeguate al lavoro da svolgere• annegamento
Ri hi di d t d ll’ lt ( t 107Rischio di caduta dall’alto (art. 107 D. Lgs 81/2008)
Lo stato di efficienza dei dispositivi
deve essere garantito da verifichedeve essere garantito da verifiche
sistematici e da controlli periodici
da parte del fornitore o di tecnicida parte del fornitore o di tecnici
abilitati dallo stesso, nei tempi
bili i d l f i (stabiliti dal fornitore (comunque
non superiori a 12 mesi)
64
Elettrocuzione
All’interno�di�uno�spazio�confinato�deve�
garantita l’impossibilità che gli operatorigarantita�l impossibilità�che�gli�operatori�
possano�essere�vittime�di�incidenti�dovuti�
a elettrocuzione pertanto deve esserea�elettrocuzione,�pertanto�deve�essere�
eseguita�una�attenta�analisi�del�rischio�
l tt ielettrico.
L’elettrocuzione�oltre�a�gravi�ustioni�può�
provocare�l’arresto�cardiaco�e�all’interno�di�
uno�spazio�confinato,�il�tempo�necessario�
55
al�soccorso�e�potrebbe�essere�eccessivo.
Rischi strutturali
Questo fattore è riconducibile alla caratteristiche fisiche e strutturali dell’ambiente confinato nel quale si deve operare:dell ambiente confinato nel quale si deve operare:
• difficoltà di accesso• dimensioni dell’ambiente• sviluppo in orizzontale o in verticale• difficoltà di spostamento all’interno dell’ambiente etc.
Rischio organizzativo
Questo fattore è riconducibile, sostanzialmente, a una mancata pianificazione e organizzazione dei lavori in ambienti confinati In altri termini i lavori ine organizzazione dei lavori in ambienti confinati. In altri termini, i lavori in ambienti confinati non possono mai essere improvvisati, ma devono vedere la partecipazione di vari soggetti aziendali, ognuno con un preciso compito e una precisa responsabilità:p p• valutazione dettagliata dei rischi• definizione della squadra di operai incaricata dei lavori• designazione del prepostog p p• verifica delle capacità professionali dei lavoratori• scelta delle attrezzature e dei Dispositivi di Protezione Individuale (DPI)• pianificazione operativa di dettaglio delle attività• designazione del lavoratore che dovrà rimanere all’esterno a sorvegliare i lavori• pianificazione della procedura di emergenza per il soccorso e l’evacuazione di l i fdi un lavoratore infortunato etc.
Scopo dell’organizzazione, tra l’altro, è quello di prevedere, per quanto ibil i i i t i i l i d d ti dpossibile, ogni imprevisto e ogni pericolo, in modo da essere preparati ad
affrontarli, senza pericolose improvvisazioni.
Esercitazione: individuazione rischi e misure
Valutazione Rischi in Spazi Confinati
C. Identificazione delle Possibili Attività ed Interventi
Si provvede ad una analisi ed identificazione delle possibili attività da realizzarsiall’interno dell’ambiente confinato considerando per ciascuna i seguentiparametri:• motivo dell’accesso• attività da realizzarsi• frequenza prevista• durata prevista (intesa come permanenza entro l’ambiente confinato)• eventuale qualifica di chi è autorizzato ad accedere• pericoli associati all’accesso ed attività realizzata
Per ogni tipologia di accesso individuato si procede a predisporre un’analisi deiparametri sopra elencati, il risultato di tale analisi, completo dei successivipassaggi valutativi, viene riportato nell’Allegato B – Scheda di Classificazione EValutazione Ambienti Confinati, compilata e predisposta per ogni singoloAmbiente confinato.
Valutazione Rischi in Spazi Confinati
Identificazione delle possibili attività
[] Accesso per ispezioni
[] Accesso per pulizia
[] Accesso per manovre
[] Accesso per manutenzione ordinaria
[] Accesso per manutenzione straordinaria / rotture
[] Altro……………………….
Descrizione attività(interventi meccanici a freddo –interventi meccanici a caldo, regolazioni, pulizia manuale, pulizia mediante attrezzatura, ecc)
[] giornaliera[] settimanale[] mensile[] trimestrale[] annuale[] altro……………………
DurataGiorniOreminuti
Operatori Qualificati[] operaio[] manutentore[] preposto
Attività svolta da appaltatorequalificato
Pericoli Associati[] Intrappolam.to per …………………………[] Atmosfera pericolosa per …………………………[] fagocitazione per …………………………[] energia pericolosa quale …………………………[] caduta …………………………[] altro …………………………
Valutazione Rischi in Spazi Confinati
D. Valutazione del Rischio e Classificazione degli Ambienti Confinati
La Valutazione del Rischio e la relativa classificazione degli ambienticonfinati viene realizzata considerando ogni singolo Pericolo individuato edattribuendo un punteggio da 1 a 4 alla probabilità e da 1 a 4 alla gravità, sipuò stabilire ricavare R come prodotto di questi ed ottenere una misura dirischio R= PxD.
Tab.1 - esempio di Matrice del rischio S
cala
del
le p
roba
bili
tà (
P)
altamente
probabile 4
4 8 12 16
Probabile 3 3 6 9 12
Poco probabile 2 2 4 6 8
Improbabile 1 1 2 3 4
1 2 3 4
lieve medio grave Gravis-
simo
Scala dei gradi di Magnitudo (D)
Valutazione Rischi in Spazi Confinati
Il risultato così ottenuto dovrà essere utilizzato per definire gli interventi diprevenzione, bonifica e messa insicurezza necessari a garantire la massimasicurezza per i lavoratori prima di autorizzarne l’accesso all’AmbienteConfinato.
Valutato il rischio per singolo pericolo e valutate le misure preventiveassolutamente necessarie si definisce il rischio residuo e in base al pericolocon rischio residuo di maggiore rilevanza si classifica l’Ambiente confinatocome Ambiente Confinato a Minimo Rischio, Maggior Rischio o a RischioElevato secondo i criteri riportati nella tabella seguente
GRADO CLASSIFICAZIONE RISCHIO PRIORITÀ INTERVENTO
R > 8Rischio Molto
grave
Ambiente Confinato con Rischio
Elevato
E’ necessario realizzare interventi
di riduzione del rischio specifico a
gradi minori prima di autorizzare
l’accesso
R 4-8 Rischio GraveAmbiente Confinato con Maggior
Rischio
Sono necessarie misure di controllo
in continuo e Specifiche procedure
di Soccorso
R 2-3Rischio
Rilevante
Ambiente Confinato con Minimo
Rischio
Non sono necessarie misure di
controllo in continuo
Sono necessarie Specifiche
procedure di Soccorso
R = 1Rischio
Accettabile
Ambiente Confinato con Minimo
Rischio
Non sono necessarie misure di
controllo in continuo o Specifiche
procedure di Soccorso
Valutazione Rischi in Spazi Confinati
La valutazione realizzata e la conseguente classificazione viene riportatanell’Allegato B – Scheda di Classificazione E Valutazione Ambienti Confinaticompilata e predisposta per ogni singolo Ambiente confinato.
Valutazione del rischio e Misure di Prevenzione (messa in sicurezza)
Pericolo Valutazione
Rischio P x D Misure Prevenzione e Bonifica / Messa in Sicurezza Rischio Residuo
[] Intrappolam.to per
……………………………
[] Atmosfera pericolosa per
…………………………
[] fagocitazione per
……………………………
[] energia pericolosa quale
……………………………
[] caduta ……………………………
[] altro ……………………………
P x D
[] accesso con permesso di lavoro
[] installazione specifica segnaletica esterna
[] misure di lock out – tag out
[] verifica condizioni aria (O2 – inquinanti) con
misuratore
[] ventilazione – aerazione
[] bonifica prima dell’accesso
[] formazione specifica personale autorizzato
[] Qualifica appaltatore
[] attrezzature atex cat ……………
[] Rischio
Accettabile
[] Rischio
Rilevante
[] Rischio Grave
[] Rischio Molto
grave
Classificazione Ambiente Confinato
Ambiente Confinato con Minimo Rischio Ambiente Confinato con Maggior Rischio Ambiente Confinato con Rischio Elevato
Valutazione Rischi in Spazi Confinati
E. Individuazione delle Misure di Prevenzione e Protezione Necessarie
La definizione delle misure necessarie a prevenire eventuali incidenti / infortunicorrelati all’accesso – intervento in Ambienti Confinati viene realizzata perciascun pericolo, in considerazione del rischio valutato, e con l’intento digarantire la massima sicurezza agli operatori inviati ad operare entro taliambienti. Si provvede a definire tali misure e le loro modalità di applicazioneseguendo i seguenti principi:
Nomina di un supervisoreI supervisori sono tenuti a garantire l’effettiva adozione delle misure precauzionali stabilite, a controllare, che per ogni fase del lavoro, sussistano le relative condizioni di sicurezza e ad essere presenti, se necessario, durante lo svolgimento dei lavori.
Valutazione Rischi in Spazi Confinati
Idoneità del personaleSi tratta di stabilire se i lavoratori abbiano maturato una sufficiente esperienzanel settore e quale tipo di formazione abbiano ricevuto. Nel caso in cui lavalutazione dei rischi metta in luce l’esistenza di limiti di natura fisica, sarànecessario stabilire se la costituzione fisica dei lavoratori è idonea allosvolgimento dell’attività. Il responsabile dei lavori dovrà prendere inconsiderazione anche altri fattori, ad esempio una certa predisposizione allaclaustrofobia o l’idoneità dei lavoratori all'uso di respiratori; un consulto medicopuò pertanto rendersi necessario per stabilire l'idoneità di ogni singololavoratore.IsolamentoL’isolamento meccanico ed elettrico dei dispositivi risulterà essenziale nel casoin cui questi possano essere azionati inavvertitamente. Nel caso in cui siapossibile che gas, fumi o vapori penetrino nello spazio confinato, sarànecessario provvedere all’isolamento fisico delle condotte, e degli altri sistemi.Inoltre, bisognerà sempre effettuare i controlli per verificare l’efficacia deisistemi di isolamento.
Valutazione Rischi in Spazi Confinati
Pulizia preventiva degli spaziLe operazioni di pulizia potrebbero essere necessarie a garantire che, durante lo svolgimento dei lavori, non si sviluppino fumi da residui o altri materiali.Verifica delle dimensioni dell’apertura di accessoVerificare che l'accesso sia abbastanza ampio da garantire ai lavoratori, anchemuniti dei vari dispositivi, di entrare ed uscire facilmente dall'area interessata edi permettere un accesso e un'uscita rapidi in caso di emergenza. Ledimensioni dell'apertura potrebbero determinare la scelta di respiratori di tipoairline piuttosto che di autorespiratori, solitamente più ingombranti e quindimeno indicati all’utilizzo in spazi angusti.Il monitoraggio della qualità dell'ariaTale operazione potrebbe essere necessaria per verificare che l'aria noncontenga vapori tossici o infiammabili e che quindi possa essere respirata. Icontrolli dovrebbero essere effettuati da un esperto con l'ausilio di un rilevatoredi gas correttamente tarato. Se dalla valutazione dei rischi emerge che lecondizioni dell'ambiente sono soggette a variazioni nel corso del tempo, ocome ulteriore precauzione, risulta necessario effettuare un monitoraggiocostante dell'aria.
Valutazione Rischi in Spazi Confinati
Efficienza della ventilazioneIn alcuni casi è possibile aumentare il numero delle aperture presentinell'ambiente di lavoro così da migliorare l’aerazione. Tuttavia, può rendersinecessario l'uso di un sistema di ventilazione forzata per assicurare unadeguato apporto di aria pulita. Un sistema di ventilazione di questo tipo sirende indispensabile nel caso in cui, all'interno dello spazio si faccia uso dibombole a gas o dispositivi alimentati a diesel, a causa dei pericoli derivantidall'accumulo dei gas di scarico. Attenzione: il monossido di carbonio prodottodai gas di scarico di motori a benzina è talmente pericoloso che l'utilizzo di talidispositivi dovrebbe essere sempre vietato negli spazi confinati.
Sistemi d'illuminazione e dispositivi specialiNegli ambienti in cui l'atmosfera è potenzialmente infiammabile o esplosiva, èfondamentale usare dispositivi che non emettano scintille e sistemid'illuminazione schermati. In alcuni tipi di spazi confinati (ad es. all'interno dicisterne in metallo), le misure di sicurezza per prevenire lo shock elettricocomprendono l'uso di dispositivi a bassissimo voltaggio (generalmente inferiorea 25 V) e, se necessario, l'impiego di dispositivi a corrente residua.
Valutazione Rischi in Spazi Confinati
Uso di respiratoriL'uso di respiratori si rende necessario nel caso in cui l'aria non possa essereresa respirabile a causa della presenza di gas, fumi o vapori, o a causadell'assenza di ossigeno. Non tentare mai di migliorare l'aria dello spazioconfinato introducendo ossigeno, in quanto potrebbe aumentare il rischiod'incendio o esplosione.Predisposizione delle misure d'emergenzaSi tratta di approntare i dispositivi necessari, i corsi di formazione e leesercitazioni pratiche.Predisposizione delle imbracature di sicurezzaI cavi di recupero che supportano le imbracature di sicurezza devono essereliberi di riavvolgersi all'esterno dello spazio confinato.
Sistema di comunicazioneE’ necessario stabilire un adeguato sistema di comunicazione in modo dapermettere ai lavoratori impegnati all'interno dell'ambiente confinato di tenersiin contatto con quelli all'esterno, e di lanciare l'allarme in caso di pericolo.
Valutazione Rischi in Spazi Confinati
Autorizzazione ai lavoriL'autorizzazione ai lavori assicura che siano stati eseguiti tutti i controlli formali per garantire la conformità ai requisiti di sicurezza dello spazio confinato prima dell'inizio dei lavori. Questo tipo di autorizzazione rappresenta inoltre un utile strumento di comunicazione tra i responsabili del cantiere, i supervisori, e i lavoratori addetti a svolgere operazioni pericolose. Un'autorizzazione ai lavori deve prevedere obbligatoriamente:
• L’individuazione dei soggetti autorizzati a predisporre l’esecuzione di attivitàpericolose (e i limiti ai loro poteri) e dei responsabili alla selezione dellemisure di sicurezza (es. sistemi di isolamento, controllo dell'aria, misure diemergenza, ecc);
• Le disposizioni per le ditte appaltatrici;• La formazione ed istruzione in materia di autorizzazioni;• il monitoraggio e il controllo teso a garantire che le procedure vengano
applicate come previsto
Valutazione Rischi in Spazi Confinati
Procedure di emergenzaIn caso di incidente, gli addetti ai lavori potrebbero essere esposti ad un serio ed immediato pericolo. Risulta quindi di fondamentale importanza stabilire misure efficaci per la segnalazione dell'emergenza e per lo svolgimento delle operazioni di soccorso. Le misure da adottare dipenderanno dalla natura dello spazio confinato, dal tipo di rischio individuato e quindi dalla possibile natura del soccorso da prestare.
Le misure d'emergenza variano a seconda del rischio. Devono essere presi in esame:• Sistemi di comunicazione • Modalità di segnalazione dell'emergenza • Dispositivi di soccorso e rianimazione • Competenze dei soccorritori• Spegnimento degli impianti circostanti• Procedure di primo soccorso• Servizi di soccorso locali
PROCEDURE DI EMERGENZA: presidi specifici
Preparato a:
Intervenire a ragion veduta con presidi idonei
Misure di Prevenzione e Protezione: in-formazione e addestramento
Misure di Prevenzione e Protezione
L’importanza dei “permessi di lavoro”Uno dei punti qualificanti di una “procedura di lavoro” in ambienti confinati è, senzadubbio, il “Permesso di lavoro”, o “Autorizzazione al lavoro”. In pratica, si tratta di unf l “ i lib ” ll’i i i d i l i d h i t t ifi t l’ tt i diformale “via libera” all’inizio dei lavori, dopo che sia stata verificata l’attuazione ditutte le misure preventive e di sicurezza.
Il “Permesso di lavoro” è uno strumento organizzativo volto ad assicurare che tutti glig gelementi del “sistema sicurezza” siano stati messi in atto prima che ai lavoratorivenga permesso di entrare e/o lavorare negli ambienti confinati. Il “Permesso” èaltresì uno strumento di comunicazione tra il datore di lavoro, il preposto e il t ilavoratori.
Elementi essenziali di un “Permesso di lavoro” sono, tra gli altri:•la chiara identificazione della figura professionale e gerarchica che autorizza quel•la chiara identificazione della figura professionale e gerarchica che autorizza quelparticolare lavoro (con eventuali limiti di responsabilità) e di quella che ha laresponsabilità della messa in opera delle misure preventive e di sicurezza(confinamento area, verifica condizioni aria, verifica DPI, collaudo attrezzature etc.). Queste( , , , )due figure potrebbero anche coincidere, specie nelle piccole realtà;•l’individuazione dei vari soggetti interessati all’attività (committente, appaltatoreetc.) con definizione degli esatti nominativi, dei ruoli e delle responsabilità;•la chiara indicazione dei lavoratori incaricati di eseguire i lavori;•l’eventuale necessità di un costante monitoraggio dei lavori, sia strumentale cheumano.
Misure di Prevenzione e Protezione: permesso di lavoro
Misure di Prevenzione e Protezione: permesso di lavoro
Misure di Prevenzione e Protezione: permesso di lavoro
Misure di Prevenzione e Protezione: procedure
Prima di iniziare l’attività:
• indossare i necessari dispositivi di protezione individuale verificandonepreventivamente l’integrità e/o lo stato di efficienza;
i ifi l tti ità i d d id l i i il t di• pianificare e programmare le attività in modo da ridurre al minimo il tempo dipermanenza all’interno degli spazi confinati;• avvertire e coordinare con i propri colleghi l’inizio delle attività all’interno dispazi confinati;spazi confinati;• valutare e misurare (o far misurare) la quantità di ossigeno presente, e/o lapresenza di gas nocivi.• calare dall’esterno nel punto più alto e nel punto• calare dall esterno nel punto più alto e nel puntopiù basso dello spazio confinato i rilevatori di gasin dotazione al cantiere di riferimento.
L’inizio è la parte più importante di un lavoro!(Platone, 427 a.C.)
Misure di Prevenzione e Protezione: procedure
Durante l’attività:
• prestare attenzione agli eventuali segnali di pericolo (spie luminose e segnalatori acustici dei rilevatori gas);
t tt i li t li li lf tti i• prestare attenzione agli eventuali segnali olfattivi;
• sostare all’interno degli spazi confinati chiusi il minor tempo possibile.possibile.
Misure di Prevenzione e Protezione: procedure
Misure di carattere generale
• segnalare lo spazio chiuso con apposito cartello;• segnalare lo spazio chiuso con apposito cartello;
• effettuare la regolare manutenzione dei dispositivi di protezioneindividuale e degli strumenti atti alla rilevazione;
• evitare di utilizzare, ove possibile, sostanze che potrebbero ridurre laconcentrazione di ossigeno presente;
• OPERAREOPERARE SEMPRESEMPRE CONCON ALMENOALMENO UNAUNA PERSONAPERSONA ININ ASSISTENZAASSISTENZAOPERAREOPERARE SEMPRESEMPRE CONCON ALMENOALMENO UNAUNA PERSONAPERSONA ININ ASSISTENZAASSISTENZAALL’ESTERNO!ALL’ESTERNO!
Misure di Prevenzione e Protezione: bonifica e verifica
• Provvedere dall’esterno alle operazioni di svuotamento
• Provvedere dall’esterno alle operazioni di lavaggio e bonificap gg
• Provvedere allo scollegamento e ciecamento delle tubazioni e linee di comunicazionecomunicazione
• Provvedere al blocco degli organi meccanici (es. agitatori) mediante il sezionamento delle fonti di energia (procedure di LockOut/TagOut)LockOut/TagOut)
• Installare su tutti i punti di sezionamento avvisi dal significato “Vietato manovrare – Pericolo –Uomini al lavoro”
Procedure specifiche: es. raffreddamento forno, valvole metano intercettate e legate (cecate), apertura passi d’uomo
Misure di Prevenzione e Protezione: ventilazione
Verificare se è possibile aumentare il numero di aperture e migliorare pertantola ventilazione. La ventilazione meccanica può risultare necessariaper assicurare una adeguata fornitura di aria fresca. Assicurarsi che non sipossano sviluppare fumi da residui o simili, quando si eseguirà il lavoro
Misure di Prevenzione e Protezione: ventilazione
Risanamento/bonifica atmosfera ambiente confinato
Per tenere il tasso di ossigeno quanto più possibile prossimo al 20%, e diluire gliagenti contaminanti aerodispersi mantenendone la concentrazione ad un livelloigienicamente accettabile occorre utilizzare un impianto di ventilazioneigienicamente accettabile, occorre utilizzare un impianto di ventilazione.
Questa soluzione impiantistica prevede il prelievo di aria fresca all’esterno e,tramite idoneo ventilatore il suo invio nell’ambiente di lavoro confinato mediantetramite idoneo ventilatore, il suo invio nell ambiente di lavoro confinato mediantetubazione deformabile. Il posizionamento dell’impianto di ventilazione devetenere conto delle geometrie del luogo e delle potenziali sorgenti delcontaminante in quanto l’aria, dopo aver lambito il fondo, viene sospinta versoq , p , pl’uscita, attraversando l’ambiente confinato, che si comporta come una vera epropria tubazione di riflusso.
La portata dell’aria deve essere dimensionata considerando che, a secondadella gravosità del lavoro svolto, un soggetto adulto consuma da 20 a 50 l/h diossigeno e ne produce altrettanto di anidride carbonica.
Misure di Prevenzione e Protezione: verifica ambiente
Verifica dell’aria contenuta nell’ambiente confinatoÈ necessario verificare che l’aria sia libera da agenti chimici asfissianti, tossici ed infiammabili e che sia adatta alla respirazione.Qualora la valutazione del rischio evidenzi variabilità delle condizioni (o anche come ulteriore precauzione), è necessario predisporre un continuo monitoraggio dell’aria.
Per verificare l’idoneità dell’aria alla respirazione, è necessario procedere all’identificazione del contaminante ed alla determinazione della sua
t iconcentrazione:• identificazione del contaminante: in base all’ambiente in cui vengono svolte le lavorazioni è opportuno individuare il nome chimico e la formafisica dell’inquinante: polvere nebbie di acqua o olio gas o vapori Queste fasifisica dell inquinante: polvere, nebbie di acqua o olio, gas o vapori. Queste fasi devono essere seguite da un esperto di indagini ambientali;• determinazione della concentrazione del contaminante: determinare mediante sistema di rilevazione la concentrazione del contaminante presentemediante sistema di rilevazione la concentrazione del contaminante presente in ambiente di lavoro (ppm o mg/mc): l’ossigeno presente non dovrà mai essere inferiore al 20%. (Se il tasso di ossigeno risulta inferiore a tale valore è opportuno effettuare un risanamento dell’atmosfera dell’ambiente di lavoro)opportuno effettuare un risanamento dell atmosfera dell ambiente di lavoro)
Misure di Prevenzione e Protezione
• I lavoratori che entrano in uno Spazio Confinato devono essere iti di i t di i ll t f i di l t i t tmuniti di cintura di sicurezza collegata a funi di salvataggio tenute
all’esterno da personale appositamente formato• La comunicazione tra il personaleLa comunicazione tra il personale
interno ed esterno allo Spazio Confinato deve essere costantemente assicurata
• Il personale esterno deve essere in grado di recuperare il collega all’interno mediante idonee attrezzature
• Il personale all’esterno deve avere ad immediata disposizione gli stessi DPI a di i i d l P l h tdisposizione del Personale che entra nello Spazio Confinato
DPI DPC D L 475/92DPI e DPC D. Lgs 475/92
Prima categoria: DPI di progettazione semplice destinati asalvaguardare la persona da rischi di danni fisici di lieve entità
Seconda categoria: DPI che non rientrano nelle altre due categorie
Terza categoria: DPI di progettazione complessa destinati asalvaguardare da rischi di morte o di lesioni gravi e di caratterepermanentepermanente
67
In funzione dei rischi connessi, devono essere individuati idonei DPI
68
Misure di Prevenzione e Protezione: DPI
Per tutti i DPI di IIIUtilizzare gli appropriati indumenti protettivi
Per tutti i DPI di III categoria è
OBBLIGATORIAla Formazione eObbligatorio l’uso di imbragature
Proteggere le vie respiratorie
la Formazione e l’Addestramento all’uso art 77, comma 5, D.Lgs 81/08gg p
Misure di Prevenzione e Protezione: DPI
Misure di Prevenzione e Protezione: DPI
DPI specificiI sistemi filtranti vannoutilizzati in presenza dipiccole concentrazioni diinquinanti.
È necessario saperÈ necessario saperscegliere il filtro adatto inbase ai rischi di ogni spazioconfinato!confinato!
IN ASSENZA O CARENZA DI OSSIGENO NON SERVONO A NULLA!!!SERVONO A NULLA!!!
Attenzione modalitàAttenzione modalità conservazione e durata (72h da primo utilizzo – 6 mesi da apertura)
Classe�1 0,1%�di�capacità�filtrante
Classe�2 0,5%�di�capacità�filtrante
P�1��0,1%�capacità�di�ritegno�bassa
P�2��0,1%�capacità�di�ritegno�media
Classe�3 1%�di�capacità�filtrante P�3��0,1%�capacità�di�ritegno�alta
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Filt iFiltri
TIPO COLORE PROTEZIONE�DA:
A Marrone Vapori�ORGANICI�>�65°c
AX Marrone Vapori�ORGANICI�<�65°c
B Grigio Vapori�INORGANICI
E Giallo Anidride�Solforosa�/�HCL
K Verde Ammoniaca
CO Nero Ossido�di�carbonio
Hg�P3 Bianco�rosso Vapori�di�mercurio�e�particelle
NO�P3 Bianco�azzurro
iodio��radioattivo�e�particelle
Ossido�d’azoto�e�particelle
Reattore�P3 Bianco�arancio
70
Le maschere a pieno facciale possono essere utilizzate con filtriLe�maschere�a�pieno�facciale�possono�essere�utilizzate�con�filtri�monogas,�combinati�o�polivalenti
I due principali limiti sono:
• Capacità filtrante limitataCapacità filtrante limitata
• Utilizzabile solo con presenza di
ossigeno al 21%ossigeno al 21%
71
Misure di Prevenzione e Protezione: DPI
DPI specifici
Con concentrazioni di ossigeno inferiorial 20% (o superiori al 22%) è
i i t di dd i dinecessario un sistema di adduzione diaria esterno.
Il sistema con bombole (in spalla osu carrello con tubo di prolunga)su carrello con tubo di prolunga)permette di lavorare anche inpresenza di gas tossici, nocivi oi it ti l tirritanti per lungo tempo.
Misure di Prevenzione e Protezione: DPI
Misure di Prevenzione e Protezione: DPI
E se il tubo di alimentazione si rompe/ hi i l b b l i/ schiaccia o se le bombole sisvuotano prima del previsto???
E i t i i i l b b l diEsistono in commercio piccole bombole diaria compressa per le emergenze, delladurata di 10 o 15 minuti, che garantisconoall’operatore di poter uscire in tutta sicurezzadallo spazio confinato in caso di interruzionedel sistema aria principalep p
Gli autorespiratori garantiscono
una totale protezione delle vie
respiratorie, in quanto l’apparato
respiratorio viene isolato
dall’ambiente esterno e l’aria
pulita è garantita da una o più
bombolebombole.
72
Il limite di un autorespiratore portatile è l’ingombro; infatti nella gestione del rischio è preferibile inserire come DPI un autorespiratore carrellato o comunque un dispositivo dicomunque un dispositivo di fornitura d’aria compressa.
Nei soccorsi in alcune circostanze èNei soccorsi, in alcune circostanze è preferibile l’autorespiratore portatile, in quanto più duttile e
tibil li i i tigestibile negli imprevisti.
73
Tute di protezione per rischio chimicoTute di protezione per rischio chimico
Tipo 1 Tenuta stagna di Gas
Tipo 2 Tenuta non stagna di gas
Tipo 3 Tenuta ai liquidi in pressione
Tipo 4 Tenuta agli spruzzi
Tipo 5 Tenuta particellep p
Tipo 6 Tenuta schizzi liquidi
74
Misure di Prevenzione e Protezione: DPI
DPI�specifici
Rischio di caduta dall’alto (art. 107 D. Lgs 81/2008)
All’interno di uno spazio confinato deve essere
scongiurato il rischio di caduta dall’alto, in quanto le
operazioni di recupero di personale traumatizzato
sono molto difficoltose e richiedono un tempo che
potrebbe essere eccessivo.
57
Imbragatura (Norma EN 361)
58
Assorbitori di energia (Norma EN 355)
59
Dispositivo di trattenuta (Norma EN 358)
60
Dispositivo di trattenuta (Norma EN 358)
61
Linee vita fisse
62
Linee vita flessibili
63
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