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CORSO COMPLETO I DI STENOGRAFIA ITALIANA SECONDO IL SISTEMA GABELSBERGER-NOE ESPOSTO IN XXI LEZIONE RAFFAELE 0. D’ISOLA Con numerosi Esempi ed Esercizi pratici e col Carattere Stenografico intercalato nel testo 189 O DITTA G. B. PARAVIA E COMP. (Figli di I. Vi'iLunm} Tipografi - Librili - Editori T0R1N0-R0JIA-MILAN0-FIRENZK

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CORSO COMPLETO I

DI

STENOGRAFIA ITALIANA

SECONDO IL SISTEMA GABELSBERGER-NOE

ESPOSTO IN

XXI LEZIONE

RAFFAELE 0. D’ISOLA

Con numerosi Esempi ed Esercizi pratici

e col Carattere Stenografico intercalato nel testo

189 O

DITTA G. B. PARAVIA E COMP. (Figli di I. Vi'iLunm}

Tipografi - Librili - Editori

T0R1N0-R0JIA-MILAN0-FIRENZK

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PROPRIETÀ LETTERARIA

Torino — Stamperia Reale della Ditta G. B. Paravia e C 4359 (3300) 23-VI-90.

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A S. E.

PAOLO BOSELLI MINISTRO DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE

CHE RICONOSCENDO TUTTA L’IMPORTANZA DELLA STENOGRAFIA

PER LA SCUOLA

DICHIARÒ CHE IL SUO STUDIO, UTILISSIMO A TUTTI,

ANZICHÉ AGGRAVARE I GIOVANI '

LORO FACILITA L’APPRENDIMENTO DELLE ALTRE MATERIE,

COME STIMOLO A METTERE IN ATTO, FACILITANDOGLIENE IL COMPITO,

I VOTI DEL CONGRESSO STENOGRAFICO DI FIRENZE

CH’EGLI ASSICURÒ DI VOLER SECONDARE

OSSEQUENTE L’AUTORE.

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PREFAZIONE

Ormai quando in Italia si parla di Stenografia s’intende parlare del sistema di Gabelsberger applicato alla lingua italiana dal Prof. Noe, perchè per il suo valore intrinseco e per l’esperienza dei pratici esso s’è ormai imposto, in grazia anche dell’appoggio accordatogli dal Ministro dell’ Istruzione Pubblica, in tutto quello scuole e quegli istituti dove s’è sentita la necessità d’introdurre l'insegnamento della Steno¬ grafa per far risparmiare all’allievo gran parte del suo tempo tanto prezioso.

Ma se si poterono ottenere questi buoni risultati, se con questo sistema si potè avere l’affermazione della Stenografia moderna, che altro non è se non un novello stadio della scrittura ordinaria, utile a tutti coloro che in qualche modo hanno bisogno d’adoperare una penna e scrivere, merito esclusivo se ne deve fare alla bontà e facilità del sistema. Esso, infatti, col suo carattere eminentemente logico, naturale e basato sugli elementi della scrittura ordinaria, pur presentandosi al pubblico senza pretesa alcuna, si raccomandava da sè a chi, riconoscendo la necessita d’una scrittura più breve e veloce dell’ordinaria, ma più di questa regolare e più consona alle esigenze della febbricitante attività del nostro secolo, ebbe occasione d’accorgersi del suo comparire modesto e farne di passata qualche confronto con quei sistemi che avevano invaso l’Italia e che di altro non consistevano che di un accozzo di segni geometrici e irregolari, disgustosi all’occhio, quanto difficili a tracciarsi e insufficienti al loro stesso compito per l’arbitrarietà e l’empirismo delle loro regole.

La causa della grande importanza e propagazione ottenuta in Italia dal sistema di Gabelsberger adunque non si deve ricercare che in questo valore e potenza intrinseca del sistema stesso, non nei mezzi che sin qui s'adoperarono per farlo conoscere ed apprezzare. E con ciò non intendo riferirmi nè alla reclame, che del resto in questioni scientifiche come questa sarebbe stata fùori di luogo, nè alle nume¬ rose pubblicazioni stenografiche in generale; ma bensì ai libri speciali sin qui pubblicati per il suo studio, come grammatiche e trattati elementari.

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8 COESO DI STENOGRAFIA

Ebbene, sì le uno che gli altri, pur sempre conservando il sistema intatto, so non sempre completo, ebbero perennemente comune il di¬ fetto di essere o troppo sintetici, o troppo analitici. Lo stesso Manuale del Noe, che fu sempre il trattato ufficiale della scuola, ci si presenta con un’impronta un po’ troppo tedesca e sintetica perchè non abbia da far parere troppo difficili certe regole, più complicate certe altre, più complesso insomma tutto il sistema di quanto veramente non sia. Esso avrà perciò sempre il merito d’esser stato il primo trattato di Stenografia veramente italiana e sarà sempre il testo magistrale^) per tutta la scuola, per l'autorità dell'autore che tutti riconoscono; ma pur troppo nella pratica dell’insegnamento il suo metodo, che altro del resto non poteva essere allorché si trattava di farlo conoscere per la prima volta, ha lasciato ormai a divedere troppo le mende accennate.

In esso l’allievo si stanca troppo per dover studiare ininterrotta¬ mente una regola dopo l’altra, senza eh' egli possa accorgersi della strada percorsa con qualche esercizio pratico che gli permetta di toc¬ care con mano i progressi fatti. D’altra parte, invece, abbiamo trattati, i cui autori, solo avendo di miradi portare l’allievo a scrivere subito qualche frase, sconvolsero tutto il sistema, del quale, allorché egli è giunto alternine, non potrà mai comprendere né l’intima connessione, né la regolarità.

Oltre a questi diletti inerenti al metodo seguito nell'esposizione del sistema, un altro di capitale importanza si riscontrò sinora in quasi tutti questi trattati, riguardo alla distribuzione del carattere stenografico, che fu sempre relegato al fondo del libro in tante tavole litografiche ren¬ dendone sempre molto incomodo e noioso l’uso, e per i frequenti con¬ fronti necessari fra la parte tipografica e la litografica, e per i molti disguidi negli esempi e la perdita di tempo nella quale troppe volte si lieve incorrere. Si cercò di ovviare a questo serio inconveniente litografando anche la parte riflettente la teoria, ma allora non si potò mai avere una pubblicazione completa, chiara e precisa e che potesse andare nelle mani di tutti, spocialmente per il prezzo troppo elevato. Un passo di più però, affine di ottenere il carattere stenografico inter¬ calato col testo, è stato fatto l’anno scorso nel Manuale ilei Tessaroli, ma chiunque ha avuto in mano quel libro non può che deplorare che essendosi sempre fatto in esso uso della litografia, questa per la doppia tiratura sia riuscita in molti luoghi alterata ed in altri pressoché inintelligibile.

Col presente « Corso Completo » che composi secondo i suggerimenti che dalla pratica nell’insegnamento e nell’esercizio di molti insegnanti e praticanti ho ricavato, intesi pertanto di ovviare a gran numero di

(’) Il presente Corso Completo i sialo condotto sulla Decima Edizione di dello Manuale.

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PREFAZIONE 9

questi inconvenienti, presentando agli studiosi un vero manuale di steno¬ grafia nel quale essi possano trovare tutto ciò che occorre per appren¬ derla, nel minor tempo possibile, in tutti i snoi più minuti particolari.

Ilo perciò esposto tutto il sistema in XXI lozione, delle quali le prime XVI, che formalo la Prima Parte del libro, sono essenziali, mentre le altre V, che ne costituiscono la Seconda Parte, sono complementari, potendosi considerare come un Corso Superiore, trattando esse esclu¬ sivamente dell'Abbreviazione logica, ed ho cercato, giustamente con¬ temperando il sistema sintetico coll'analitico, che ogni lezione fosse un tutto a sé, ed alla cui pratica applicazione servissero i numerosi esempi intercalati nel testo ed un esercizio pratico. Ottenni cosi di non sconvolgere il logico succedersi delle regole nè di frazionarle, e di poter insegnare, alternandole in ogni lezione, le Siglo elio ho poi raccolto al fondo del libro in un Indice sistematico e che una volta erano lo spauracchio dei più, appunto per essere esposte tutte insieme in una parte speciale del sistema. Ciascuna lezione potrà ancora essere sud¬ divisa a seconda della durata dello studio, o ciò dipenderà essenzial¬ mente dal criterio dell’insegnante o dello studioso che non ricorre a questi, giacché questo Corso potrà servire egregiamente anche per il metodo autodidattico le cui esigenze ho appunto sempre tenuto presenti.

Per la parte stenografica, riconoscendo assolutamente la necessità che il carattere stenografico fosse intercalato nel testo tipografico, formando con esso un sol tutto, ho fatto ogni mio possibile acche esso, a dispetto delle maggiori difficoltà incorse, riuscisse sempre preciso, chiaro ed elegante, e di questo va specialmente data lode agli Editori elio misero ogni loro cura a questo proposito, servendosi de’ proce¬ dimenti più perfezionati ora in uso.

I.a pratica ha inoltre insegnato che per quanto semplici ed elemen¬ tari siano le regole del sistema e facilmente possano entrare nel cer¬ vello dell’allievo, pure trattandosi d’uno studio grafico del quale non solo bisogna capacitarsi, ma bensì tradurlo in atto per mezzo della mano, è grandemente necessario dedicare all’istruzione di questa, una parte più che accessoria. È per tal ragione che, sempre però in consi¬ derazione della molo del libro, non fui avaro nò di esempi, né di eser¬ cizi stenografici, la cui traduzione data al fondo del libro potrà ser¬ vire come un secondo eccellente esercizio di retrotrascriziono. In essi ho poi compendiato in tutti i suoi aspetti la teoria esposta ed ho fornito cosi, colla trascrizione dei medesimi, libero campò alla mano per sno¬ darsi ed abituarsi a quella esattezza e precisione che la scrittura ste¬ nografica richiede, a tal punto clic la stessa precisione si ridette sempre nella scrittura ordinaria d’uno stenografo che col nostro sistema stesso calligrafico possiede ancora il metodo più sicuro di acquistare e con¬ servare una buona calligrafia nella scrittura ordinaria, perché allora non so la rovinerà più per scrivere troppo acceleratamente, poiché in tal caso si serve della stenografia.

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10 CORSO DI STENOGRAFIA

Il Corso Completo che io oggi offro agli studiosi della Stenografia, compendia adunque in se stesso oltre alla teoria anche la pratica, ren¬ dendo cosi affatto inutile all’allievo di ricorrere alle pubblicazioni apposite di esercizi, dalle quali, del resto, se gli venisse vaghezza di servirsene come per ripetizione, potrebbe anche trar qualche giova¬ mento, essendo sempre stato mio studio di riuscire originale nella scelta dei miei esempi ed esercizi.

Per quanto riguarda la Seconda Parte, dove ho esposto la teoria dell'Abbreviazione Logica, nella quale la base scientifica del sistema raggiunge la sua più alta espressione, ho cercato di renderla sempre più coerente al suo fondamento logico, avvalorandone il principio inspiratore. Ho perciò nettamente diviso lo parole semplici dalle com¬ poste e per questo mi fu possibile dare una sola regola per tutte queste ultime, la cui abbreviazione comprende sempre quella indicata prima per la semplice, riconoscendo così il principio etimologico che è base di tutta la teoria; ho pur meglio precisato le sue regole secondo il principio fonetico, potendo cosi stabilire con sicurezza qual modo di abbreviazione più specialmente s’adatta ad una determinata parola, mettendo cosi un’altra volta in evidenza e confermando il carattere eminentemente fonetico del sistema.

Ora, al lettore ed agli studiosi che conoscono le ragioni o lo scopo che mi proposi nella compilazione di questo Trattato di Stenografia, spetta di giudicare con benevolo ed indulgente intendimento, coni’io vi sia riuscito; la più gradita approvazione delle mie intenzioni, che non sempre le impari mie forzo poterono assecondare, ed il miglior compenso allo mie fatiche otterrò se, potendomi presentare una seconda volta ad essi, avrò potuto avvicinare l’opera mia a quella perfezione alla quale i loro valenti consigli e suggerimenti avranno saputo in¬ dirizzarmi.

Torino, giugno 1890.

Raffaele d’Isola

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CORSO COMPLETO di STENOGRAFIA GABELSBERGER-NOE

PARTE PRIMA

Formazione delle Parole e Sigle

LEZIONE I.

Premesse.

§ 1. — La Stenografia, intesa nel moderno suo significato

e considerata in riguardo al compito che le spetta di-fronte

alla scrittura ordinaria, è l’arte che insegna a scrivere nel minor tempo e nel più ristretto spazio possibile.

§ 2. — Il sistema di GabelsbergeR applicato alla lingua

italiana dal Noe e del quale qui ci occupiamo, si divide essen¬

zialmente in due parti. La prima tratta della Formazione delle parole, dandoci tutte le regole necessarie per scrivere

per disteso qualunque parola della nostra lingua; la seconda

tratta dell'Abbreviazione logica, e ci dà ,tali regole che ci permettono di abbreviare le parole a seconda del loro nesso

logico nella proposizione. Il numero di tali abbreviazioni dipen¬

derà sempre, come vedremo più tardi, dal grado della velo¬

cità che lo stenografo vorrà raggiungere e sono perciò facol¬

tative; alcune però di queste abbreviazioni per essere applicate

a parole molto frequenti nella frase, mentre hanno ritenuto

una forma stabile in tutto coerente alle regole fondamentali,

devono sempre esser scritte per abbreviazione poiché vengono

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12 COESO DI STENOGRAFIA

considerate come abbreviazioni delle parole prese isolatamente

e si dicono perciò Sigle. Naturalmente una sigla scritta per

disteso sarà sempre leggibile, ma indicherà inesperienza in cbi

non avrà saputo osservarne la vera forma. All'abbreviazione

logica si connette pure la teoria dell'Abbreviazione della

Frase od Cimmissione delle parole, e di questa si tratterà

perciò anche nella seconda parte.

§ 3. — ho studio della Formazione delle parole con quello

delle Sigle forma pertanto un sol tutto indispensabile per cbi

voglia servirsi della Stenografia con qualche vantaggio nelle con¬

tingenze più comuni della vita, così per l'uso proprio come pel

commercio e per la corrispondenza. In queste lezioni si ver¬

ranno perciò man mano intercalando le Sigle all’esposizione

della teoria della prima parte e ne sarà cosi facilitato lo studio,

mentre poi le regole della seconda parte appariranno già quasi

famigliali per averne sin da prima visto l’applicazione in quelle.

Contemporaneamente a queste Sigle, propriamente dette, si

esporranno ancora le abbreviazioni degli Affissi delle parole com¬

poste o di flessione, abbreviazioni che possono pur essere con¬

siderate come Sigle, dipendendo anch’esse dalle regole della

abbreviazione logica.

§ 4. — Per quanto sia buona cosa per ogni stenografo di

conoscere a fondo e praticamente la seconda parte del sistema,

cioè VAbbreviazione logica, pure l’uso di questa si raccomanda

soltanto in quei casi in cui si richieda una celerità superiore

circa alle 110 parole al minuto, in una parola insomma:

nella Stenografìa pratica, la quale può trovare aperto il suo

campo, tanto pei lavori di concetto quanto nel raccogliere le

parole degli oratori. Per la corrispondenza, nella quale rara¬

mente si richiede una velocità superiore alle 00 parole per

minuto, non è adunque necessario servirsi dell’abbreviazione

logica che per quelle parole inerenti allo stile epistolare e

che sono perciò frequentissime. Con una pratica conoscenza

dell’abbreviazione logica si può raggiungere una velocità supe¬

riore alle 200 parole al minuto primo, mentre la scrittura

ordinaria non permette di regola di scriverne più di 28.

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PARTE PRIMA - LEZIONE I. 18

Osservazioni generali. È

§ 5. — I segni fondamentali caratteristici che costituiscono

la base del sistema stenografico di Gabelsberger, cioè il suo

alfabeto, constano di tutti quei tratti elementari presi isola¬

tamente, che alla lor volta costituiscono la base dell’alfabeto

della scrittura ordinaria. Di qui ne deriva che i segni alfa¬

betici della nostra stenografia hanno la medesima pendenza

e la stessa proporzione di grandezza della scrittura ordinaria,

e perciò come questa, la scrittura stenografica si delineerà per

uno spazio determinato da quattro linee elio indicheranno la

estremità superiore e inferiore delle singole lettere.

§0.-11 sistema di queste linee è quale viene qui sotto

rappresentato osservando

I .a linea ausiliare

2.a Base

u

3 a

die la terza è quella che costituisco la buse della scrittura,

mentre le due superiori e l’ultima sono semplicemente ausi¬

liari. In quanto ai rapporti delle distanze fra qilesta righe è

bene notare che lo spazio fra la seconda e la prima linea

ausiliaria e quello fra la base e la terza ausiliaria devono

essere non minori di un terzo nè maggiori di una metà di

quello fra la base e la seconda linea ausiliaria.

§ 7. — Un po’ d’esercizio della nuova scrittura rendorà

superfluo il tracciamento dello tre linee ausiliario, come pure

della base, ad esempio della scrittura ordinaria; ma ai prin¬

cipianti è da raccomandarsi caldamente l’uso di carta così

rigata per la durata di tutto il eorso, essendo di somma im¬

portanza che lo studioso si abitui a dare a ciascun sogno la

sua esatta grandezza e dimensione che come, vedremo, non è

uguale per tutte le consonanti, ma dipende dalla maggiore o

minor frequenza di queste nella formazione delle parole, essendo

i segni che corrispondono alle prime, joiù grandi, quelli che

corrispondono alle seconde più piccoli.

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14 COESO DI STENOGKAF1A

Alfabeto.

§ ,4L La scrittura stenografica è eminentemente fonetica,

quindi il suo alfabeto possederà un segno per ogni suono dif¬

ferente, contrariamente alla scrittura ordinaria die per rap¬

presentare un solo suono si serve talora di gruppi di più lettere

e non avrà lettere' maiuscole. Tutti questi segni stanno sulla

base partendo da essa o venendovi a terminare (ad eccezione

del secondo segno della o), e consistono essenzialmente di filetti

non ombreggiabili senza cause speciali, come vedremo più avanti.

a b c eli a e f g gli j j i

...y.-.z? - . - .

.•*» -aT , ..u. ... z.,... — .

7, :: / z:; /

gli 111 II gli 0 I» r s sci t n V z

.7. c//. .J-j .

Tutti questi segni, ad eccezione dell’/; p e t (non cosi il

//), sono mobili, cioè, oltre a questa posizione alfabetica pos¬

sono essere scritti ancora al di sopra o al di sotto della base.

§ ~~ "Vocali. Siccome le vocali sono frequentissime nella

composizione delle parole defila lingua italiana, hanno nella

nostra stenografia segni piccolissimi. Notiamo qui cho i primi

segni sopra tracciati dell i e dell o si dicono discendenti, ed i

secondi ascendenti, c che i secondi segni dell’a, dell’e, dello,

ed il primo dell i, sono i segni per le vocali accentate, non am¬

mettendo una scrittura fonetica nè accenti, nè apostrofi. La u non

abbisogna di un secondo segno, poiché allorché è finale è sempre

accentata. Il primo segno dell a, si adopera per segnare questa

vocale allorché è isolata; il secondo, che consiste d'un filetto

di congiungimento di più, si adopera anche allorché si deve unire ad un segno che segue.

§ 10- Consonanti. l.° Mentre il principio fonetico ci

obbliga, come vedemmo, ad avere alcuni segni alfabetici spe-

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PARTE PRIMA - LEZIONE I. 15

ciali per certi suoni pei quali la scrittura ordinaria provvede

con aggruppamenti di segni differenti, esso rende inutile la

rappresentazione di quei segni che ,11011 hanno un suono spe¬

ciale a se come l’li, che nella nostra lingua non esiste come

consonante, 0 il q che si scriverà sempre cu, perchè tale è ap¬

punto il suo suono. Adunque il segno del c duro (eh) servirà per

le sillabe ca, che, chi, co, cu, qu\ quello del g duro (gli) per le

sillabe ga, ghe, ghi, go, gu\ e i segni dei c eg molli, rispet¬

tivamente per le sillabe eia, già, ce, gc, ci, gi, ciò, gio, citi,

giu. Anche il segno dello sci servirà per le sillabe schiacciate

scia, scic, scio, sciu, notando naturalmente che la i di tutte

queste sillabe dovrà essere notata allorquando sia accentata,

cioè divida la sillaba in due e sia non più un seguo ortografico

come l'ii in eli e gli, ma una vera vocale come in stropiccìo

(stropiccio), gaggìa (gàggia), uscio (ùscio).

2." Intorno ai segni stenografici delle consonanti si noti ancora:

a) che i primi segni dell’l e del gli si adoperano sempre al

principio, e i secondi, elio consistono d’un filetto iniziale di

più, nel mezzo ed alla fine delle parole; h) che il t, la f

ed il p che, come vedemmo, sono immobili, possono essere

discendenti ed ascendenti sccondoeliè vengono tracciati par¬

tendo dalla prima linea ausiliare o dalla base il primo, dalla

base o dalla terza linea ausiliare gli altri due; c) che il primo

segno della s dicesi diretto e il secondo inverso e che questo

si usa in unione col primo segno dell' 0 ( ), in alcune con¬

sonanti composte (v. § 14, 2" h), ed in alcune sillabe nelle quali

è necessario clic appaia la presenza del filetto di congiunzione;

d) che il segno della z è composto dei segni del t e dell’ s comedi queste consonanti è la risultante il suo suono. Nel primo

segno il i è discendente e nel secondo è ascendente, cosicché

quello sarà di regola iniziale e questo sempre medio e finale.

§ 11. — Divisione dello consonanti secondo la loro grandezza. Raggruppando i segni alfabetici delle consonanti

sopra esposti riguardo alla loro grandezza, che sommamente

importa loro mantenere nel modo più scrupoloso, ne abbiamo

le seguenti tre categorie :

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16 COESO DI STENOGRAFIA

a) Consonanti piccolo elio si posano sulla base senza toccare

la seconda linea ausiliare: eh, 1, n, r, s.

..../rTV.,...

I) Consonanti medie che occupano tutto lo spazio fra la base

e la seconda linea ausiliare : b, d. gli, gli, m , gn t v. ...

c) Consonanti lunghe che si protendono oltre la base o la

seconda linea ausiliare, andando a toccare o no la terza o

la prima linea ausiliare: c, f, g, j, p, sci, t, z.

Esercizio Primo.

Lo studioso che vorrà impratichirsi bene dell’alfabeto stenografico dovrà ricopiarlo molte volte su carta rigata come nel modello, seguendo tutte le norme date sopra riguardo alla grandezza ed alla proporzione dei segni. Per mutare l’ordine sempre identico dei segni farà pur bene di ricopiarli nell’ordine in cui sono dati al § 11.

LEZIONE II.

Consonanti doppie.

§ 1~. — Il nostro sistema possiede alcune semplici regole

che gli permettono di indicare in modo breve e distinto qua¬

lunque gruppo di due consonanti uguali. Tali aggruppamenti

si rappresentano adunque:

a) col ripetere il segno della consonante semplice senza filetto di sorta: celi, ff, II, un, ggh.

h) col raddoppiarne la grandezza: rr, ss, (zz).

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PARTE PRIMA - LEZIONE li. 17

c) coll’ intrecciarlo con un filetto : bb, (ld, min, cci, ggi, pp, tt, vv.

§ 13. - Non è perù necessario servirsi sempre di questi segni, specialmente per zz, ff e cq (cch) e per quelle con¬ sonanti doppie che ortograficamente risultano dalla composi¬ zione d’una parola semplice con vocali fungenti da prefissi (avvenire, eccedere, ecc.). In pochi casi occorre ancora scri¬ vere Celi, ggli e ggì, che sono da rappresentarsi solo quando occorra evitare dei doppi sensi, come in secco e seco, lego e leggo, agio e aggio. Il t, che è l’unica consonante che possa raddoppiarsi allorché è ascendente cd allorché è discendente, si scrive doppia ordinariamente solo davanti a vocale finale perchè allora è molto sonora. Le consonanti doppie che per lo più devono rappresentarsi sono le labiali: 11, min, nn, rr, e la sibilante ss.

Consonanti composte.

§ IL. — Forma una consonante composta qualunque gruppo di due o più consonanti differenti, immediatamente unite fra loro senza vocali intermedie; se esistono invece queste vocali si ha una consonante sillabica. Così nella parola sgroppare, sgr è una consonante composta, pp una consonante doppia, e r una consonante sillabica.

Orbene, siccome le consonanti .composto si pronunciano con una sola emissione di fiato, impiegando un tempo solo, come per le sillabiche, esse dovranno essere rappresentate, per quanto è possibile, con un segno unico che risulti dalla fusione dei segni semplici che lo compongono. Ciò si ottiene:

1° a) fondendo assolutamente in uno solo i sogni caratte¬ ristici delle singole consonanti e conservando le caratteristiche

2 - D’Isola, Corso di Stenografìa.

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18 CORSO DI STENOGRAFIA

abbreviate: mb, mp, sp, br, cr, gr, dr, pr, Ir, vr, mbr,

v . /. -v Cx£: c. ( .

mpr, spr, str, rgh. rm.

:F : Si noti che nella cons. comp. br la r perde la sua pendenza fonden¬

dosi nel b che viene perciò ad essere un po’ più alto, e che in tutti i gruppi seguenti, ad eccezione di gr e cr la r conservando la sua pen¬ denza si unisce sempre coll’altra consonante con una curva iniziale insensibile che però in spr, rgh, rm é finale,

b) conservando le caratteristiche abbreviate senza otte¬

nere un segno solo : lz, ixz, rz.

. X3 , \o .

2° unendo senza filetto alcuno il primo segno al secondo

col portare quello a metà altezza e con poche consonanti medie

a tutta altezza di questo, o col mettere il segno del secondo

in quello del primo: lb, lei, ld, igh, lgi, Ini, Itr, lv, uc,

: . 2 */. ^ £ /. nd, agli, ngi, utr, rei, rd, rg, sb, sbr, sd, sdr, sgi, sgh,

-7., t .. . /, v/, vi. t£, e. <? , 7

sgr, siu, sv, rb, rv, cl, gl, spi, si, x, bs, ps, rs.

^ * .

Si noti che in questi gruppi la consonante che si trasporta è sempre piccola; che la 1 come la s, la quale è sempre inversa, devono, se ante¬ cedenti, combaciare quasi colla seguente; che la n col d, ci e gì deve quasi introdursi nel loro corpo, come pure l’r per mezzo di una curva finale. Nelle sillabe sgh, sgr, sm o sv la s ha il segno diretto o si mette in testa della seconda consonante, come la r in rb, rgh e rv. Per tracciare cl, gl, spi, si, non bisogua distaccare la penna.

€. 6, ò V, /,

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PARTE PRIMA - LEZIONE II. 19

3° coll’ unione strettissima ma regolare di quei segni dei

quali uno almeno manca di liletto naturale:

fi, fr, lt, ut, nf, pi. rf, rp, sclt, scr, sf, sfr, st, tl.

xS *- /

Si noti elio tale unione naturale lia luogo colla f e col l ascendenti, mentre tracciandoli discendenti, un filetto d'unione si potrà tracciare quando occorrerà per unirli meno strettamente colle altre consonanti.

<1° abolendo ogni traccia di filetto fra le due consonanti,

ad esempio* del primo gruppo delle consonanti doppie :

bl, lek, lf, In, lp, Is, inkl, mpl, pi, udì, ni’ (discend.)

ns, ri, rn, su.

..u..,.

Si osservi bone la differenza Ira i segni di ls, ns, rs, o quelli di lz, nz, rz, dove la ir è solo più rappresentata nel suo occhiello,

§ 15. — Le consonanti sillabiche si distinguono dalle com¬

poste per essere unite le une alle altre per mezzo di veri filetti

visibili, come vedremo tosto studiando le vocali medie. Sono però

da notarsi alcune forme speciali in cui la S sillabica si distingue

col segno inverso senza filetto: st e s-t,, sch e s-ch, sf e s-f,

Si distingua ancora sp da s-p, pr da p-r, tr da t-r, z da t-s,

. /.i 82 z (asceudente) abbassata da f-s.

EfEEEEZZZzEEEZZ.. § 16. — Secondo quanto è detto al § 14, 3°, alcune formo

di consonanti composte non sarebbero distinte dalle corrispondenti

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20 CORSO DI STENOGRAFIA

sillabiche perchè non sempre tale distinzione è necessaria trat¬

tandosi di una e media. Però per gran parte d’esse vedremo che

questa distinzione sarà possibile segnando alfabeticamente questa

vocale ; per i gruppi fl, tl, pi, invece, si possono usare i segni:

specialmente per i nomi propri. La pratica c’ in¬

segnerà pure ad usare sovente di alcune consonanti composte

invece delle corrispondenti sillabiche.

Esercizio Secondo.

Giunto a questo punto 1’allievo conoscerà tutto il materiale del sistema su cui si svolgerà la teoria; è adunque necessario ch’egli si famigliarizzi per bene con esso ricopiando più volte e a più riprese tutti i segni delle consonanti composte, ripetendo pure i segni sem¬ plici dell’alfabeto che li coni pongono.

LEZIONE III.

Vocali finali.

§ 17. — Tratteremo anzitutto delle vocali finali e poi delle

medie ed iniziali, perchè le regole che a quelle si riferiscono

sono molto più semplici e potranno subito applicarsi agli esempi

che richiederanno le due altre categorie.

§ 18. — In regola generale le vocali finali accentate si

scrivono sempre, appunto per la loro sonorità, senza servirsi

d’accenti. Per l’à si adopera il suo secondo segno filettato;

per la è, il suo secondo segno raddoppiato; per la ì, il suo primo

segno discendente; per la ò, di regola, il primo segno, e in alcune

sillabe che studieremo, il secondo ascendente, che è propriamente

l’accentato; per la ù il suo unico segno alfabetico.

§ 19. — In regola generale le vocali finali non accentate non si scrivono; per la o questa regola ha valore assoluto,

tanto per le parole considerate nel contesto del discorso, quanto

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PARTE PRIMA - LEZIONE 111. 21

per quelle isolate, mentre iu queste le altre vocali si devono

pressoché scriver sempre, essendo la loro omissione fondata sopra

la determinazione che ogni parola riceve nel contesto di una

frase, dalla sua posizione e dai segnacasi che la seguono o la

precedono. In forza di detta regola, alcune volte si potranno

perciò trascurare per le vocali accentate i segni indicati nel

paragrafo precedente per far uso dei segni delle vocali naturali,

giacche quando una vocale finale è indicata, essa è di regola

accentata.

§ 20. — Allorché le vocali finali si scrivono, esse vengono

semplicemente unite col loro segno alfabetico alla consonante

precedente. Nei monosillabi la vocale finale deve sempre essere

scritta senza distinzione di accentuazione, o alfabeticamente, o

simbolicamente se n’ è il caso, secondo le regole che vedremo

appresso. — Esempi: fa, sta, (da, già, la, ma, sa, va,

v. § 35), le, le, me, ue, re, se, te, chi, 11, mi,

(L t~. ' *—v'", •'.w ‘^^ , li, gli, si, ti, (di, ci, gì, V. § 38,11), giù, tu.

Notisi sin d'ora il distacco della penna che si fa per segnare

le vocali c (è), ì finali al t ascendenti? nella fine delle parole

e più raramente alla f ascendente nelle sillabe te, ti, fé, li.

§ 21- — Qui viene in acconcio di far notare subito come

si possa, della poca sonorità ebe ritiene la r nelle sillabe finali

tr-, Itr-, ntr-, str-, trar profitto per stabilire una abbre¬

viazione che consisterà appunto neH’ommissione della r in tali

sillabe. Poche sono le parole nelle quali questa abbreviazione

può ingenerar equivoco, epperciò in queste, se considerate isola¬

tamente , non dovrà essere applicata, come p. e. in destro (desio), vetro (veto).

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22 CORSO DI STENOGRAFIA

Indicazione della JE media.

§ 22. — Si fa precedere alla trattazione delle altre vocali

quella intorno all'indicazione della e perchè essa fa parte della

prima delle tre categorie in cui esse si suddividono rispetto

a tale indicazione. La 1“ categoria comprende quelle vocali

medie che si indicano col filetto d’ unione naturale (e) o modi¬

ficato (o) ; la 2" quelle che s'indicano modificando la forma

della consonante precedente o seguente ( o per alcuno regole

e a ); la 3“ quelle che s’indicano variando la posizione della

consonante che segue rispetto a quella che precede ( i e u ).

§ 23. — La vocale e si indica per mezzo della semplice

unione delle consonanti che la racchiudono, conservandone la

forma e la posizione indicata dall’alfabeto o rendendole mobili

ed accorciandole ( ci, gi ) quando una consonante lunga discen-

dente (p, pr) o ascendente (t) lo

spostamento della base; p. e. : becco, richieda per

beffa, bega, il parziale

bello, bene.

. fari CJ Uh , U fa. ,

bere, bevete, cedesti. celebre, cena, leppo, cera. cespo, ceto,

A ic/ té/ , é , Z., : zz w-

a. cheto, clero, crescendo , denso, degno dentro, deterge, febbre,

i A ... ; feltro, festeggio, feto, gemo, gemeremo, gemma, ghetto, gleba,

grembo, gretto, ieri, lego, legge, lembo, lesse, mercede,

// f', à, jz , zz&t.

mescere, metro, metto, mettendo, mettete, neghi, pedestre,

/ <?.

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PARTE PIUMA - LEZIONE III. 28

pelo, perdi, perso, pesce, petto, pezzo, plebe, prece, pregio,

prega, preme, prendo, presente, pretendente, preteso, pretesto,

ir : % ' £ ■ i§i. ' i 1 ' ;

prefetto, pretto, prezzo, refe, rendo, remo, sedere, semenza,

y j, V&. v£ , affi

semestre, selva, seno, sentenza, seppero, serpente, servo, seta,

.<&] , O 'Z , i_. , c.\.£°, ^ ,.<£J ' 1 ■' ' :>/ '

settenne, scheggia, scheletro, sdegno, sfregio, sgela, sghembo,

c/ \ mJp , <ru/ zzu:, ^

smercio, snello, spegnere, spettro, splende, spreca, stelle,

-a-» . , .//..z

sfeio, stendo, stretto, svesto, scelgo, scettro, scevro, temeresti.

terra, terrà, terreno, terrestre, tessere, testa, tetro, -tremendo,

:/ : 2 : Lr^rrS^Z-Z:^.;- vengo, venni, verga, verme, vertendo, vezzeggio.

:zw: : c-v. , m , csi r. za?: .

Dagli esempi sopra riportati si scorge clie il t ascendente

preceduto da una consonante lunga discendente, deve risalire

sino alla prima linea ausiliare perchè è immobile ( il solo tt

è mobile ), e che quando nella stessa parola vi sono due t

ascendenti o uno solo seguito da consonante lunga, entrambi

i segni rimangono un po’ accorciati. Parecchi esempi sono scritti

secondo il § 21.

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24 COESO DI 6TENOGKAF1A

§ 24. — Nelle consonanti sillabiche cer, sei’, iner, la r

si unisce sempre al modo delle composte, purché non faccia parte d’un gruppo seguente di consonanti composte che richieda lo spostamento della r, perchè le corrispondenti composte non esistono nella nostra lingua. Per analogia si scrivono come composte le consonanti sillabiche clier, der, in ber, ver, solo

allorché sulla e che contengono non cada l'accento di infles¬ sione e la r sia nelle stesse condizioni che nelle sillabe an¬ tecedenti. Esempi: cera, Cerere, cerco, cervo, gerente, (germe),

s?3=~s=em tergere, megera, porgere, leggere, merenda, gemere, temere,

..... .yf*, & ,::i , (temervi), ledere, splendere, tendere, (tendermi), (vedere),

prendereste, bevevano, (severo, verme, verga).

§ 25. — In alcune combinazioni in cui la e non può sim¬ bolizzarsi per mezzo del filetto, essa deve essere rappresentata col suo segno alfabetico, che si scrive distaccando la penna, come p. e.: detenete, prenderete, veneto.

Sigle.

§ 20. — il, i, gli, le, lo, del, dello, della,

--•* v "*

dei, degli ,

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PARTE PRIMA - LEZIONE III. 25

delle, nel, nello, nella , nei, negli, nelle, in, per, fra ,

fra il, per i, fra i, per il, per gli, per le, fra le, uno, una,

. A: V - - t. :.fi. l'uno, l’una, gli uni, le une, che, mio, tuo, suo, tal, tale,

'• , '• . ,:m,

tali, il tale, i tali, le tali, tutto, tutta, tutti, tutte, questo,

* ... zi , • , i_*. , ì , s§' -

questa, questi, queste, tutto questo, presso, sempre, smesso,

' : 5E 3? , , ; 5 verso, breve, certo, tempo, (te), sono.

Osservazioni particolari.

Si scrivono al di sopra della riga quelle sigle che sono formate per mezzo delle sillabe finali.

Le quattro prime formo dogli articoli semplici non sono da consi¬ derarsi propriamente come sigle perché scritte senza abbreviazione di sorta. (V. Indice delle Sigle. Mota, al fondo del libro).

Le sigle per mio, suo, tuo, sono invariabili in tutti i generi e numeri. La sigla di tal può considerarsi fatta con abbreviazione dello stesso

segno alfabetico dell’ a. Nelle formo composte con articoli, il fra non si unisce immediata¬

mente. Si noti ancora che la voce verbale ho si scrive col sogno ascendente

dell’o. Dopo la sigla tutto si omette l’articolo determinato.

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26 COPSO DI STENOGRAFIA

Terzo Esercizio.

Siccome gli esempi in stenografia col testo parallelo che sono dati nei numeri precedenti offrono copiosa materia allo studioso per eser¬ citarsi nelle regole che man mano si vengono esponendo, gli esercizi successivi consisteranno solo in esercizi di lettura, il cui testo tra¬ scritto in scrittura ordinaria e che si trova al fondo del libro, potrà servire por retrotrascrizione.

Z/ 0 t/L. A

/ et. /^ Z' \-ùA. cr AZZ. 6 tsZZ

cJ.ót?/ y£. zA—Az*n y y<r\ . — A

z^~ z~ . yi? A A -» A •A s ( U' AA^ s A

<ze_ t zzA. ^ yjzo ^/—/ Z/

éhA/ ^ y /e. ^ ^. /^-^./a_

/ 6 A. 2/ <yy, y, vo A— -V^.

^ S '^/A- ZA4, . Z6/ <t~AA S

Z/U^( 2/A^9 ,

<1

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PARTE PRIMA - LEZIONE IV. 27

LEZIONE IV.

E iniziale.

§ 27. — Allorché questa vocale si trova al principio delle

parole la si scrive sempre col suo segno alfabetico che si con¬

giunge direttamente al corpo della consonante che segue. Non

è però più necessario di indicarla nelle sillabe iniziali eitib,

emp, enei, end, eri), ergi, ergh, erin, erp, ers, erv, err, perchè, siccome nessuna parola può cominciare in italiano diret¬

tamente con tali gruppi di consonanti, ed allorché essi sono

preceduti da altro vocali queste vengono indicate, s'intenderà

segnata la e iniziale ogni volta che tali gruppi non saranno

preceduti da alcun filetto. Esempi :

ebbene, ebbro, eccellenza, eccesso, eccheggia, eco, edera,

effetto, efèbo, egregio, e gonza, egli, eleggere, elee, elmetto,

.-J?, ff, , emergente, entro, ente, erede, eremo , esca,

-rx£ T.. .... r

esègesi, estro,

r r

estero, espellere, eterno, etto, evertere, evo, emblema, (empio,

..eU ,

endemico), erba, ergere, ergo, erma, erpete, ervo, erro.

.Z. ...é!.2..l..r >/...à.r A.

O media.

§ 28. — Questa vocale nel mezzo delle parole si indica per

mezzo della consonante che la precede, e cioè:

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28 CORSO DI STENOGRAFIA

u) colle consonatiti clie hanno un filetto di congiunzione finale, facendo questo più curvo e più rotondo, dandogli cioè la forma del segno alfabetico dell’o che pur corrisponde al suo suono. Si hanno così le sillabe: ho, ciò, do, gio. lo,

mo, uo, gito, pò, (p discendente); ro, so, vo, zo (a finale,) e

Z.*, v—-, . . u, ...rrr..

bro, dro, prò, tro — Esempi; boccia, bolo, bottega, bordo,

..<J..

bomba, borsa, ciocca, doloso, dote, dorme, epoca, esoso,

C/b , -.O ^

evoco, giogo, giova, lodò, lotto, molesto, moto, motto, mozzo,

- è#-, , l/, ift.

mostro, mossa, noce, nodoso, novena, gnorri, pone, porta,

-V_^V. . / 'LsX' .,. "'Cz' c/'

poi re, roba, rosso, roseto, rospi, rompere, rotto, rozzezza.

C a ^ ' ^ ■ y v.^..,

sepolcro, sodo, sofà, soggiogo, sozzo, sofferto, sogno, sorgente,

sommossa, voce, vomcro, vezzoso, lezzoso; brodo, droga,

c-/*,. Cy? , ' cP, <P, Cd..,

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PARTE PRIMA - LEZIONE IV. 29

problema, procedere, profeta, prodromo, processo, progresso,

' Ógo &

trono, trotto, trovo, strofa.

C~.6-: Cc, C._.

^ colle consonanti che mancano (li filetto finale, dando loro una forma più rotonda e più larga. Si hanno così le sil¬ labe co, go, ero, grò, scio, spo, spro, zo, coni, comi», comp,

po, ascendente; fo e to nel principio, e tol, tor, toni, tos,

nel mezzo ed alla fine dello parole, e olii che si adopera in

: ~rz. :

rarissimi casi. Si distinguano bene oni e coni. — Esempi :

' _ r./?2zz

colto, collega, coro, correre, cocolla, corteccia, corda, cose,

v. scuet. ^u, .,oru,..

coscienza, costoso, costretto, scorgere, sconcio, scotto, croce,

, Jv,. /"? , sYìf, erf ,

scroccone, gogna, goloso, goffo, gomena, gozzo, vergogna,

■zTy'Vw, 'T'V., "X<j, '■>'2^ , / , OO'P

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80 CORSO DI STENOGRAFIA

Sgombro, sgorgo, groppa, sgroppo, grotta, sciolgo, sciocco,

■ ^ ■?.•

sporto, espongo, sprone, zoccolo, zona, zoppo, come, commettere,

’cA' ^

comodo, soccombere, comprendere, complesso, comporre, posto,

^ ■ d-.^ - ■ 2.d ■ poggto, pozzo, polpa, pompa, poscia, posposto, proposto,

C’ €.S.(f. •.1/ ■ ù/r

porgendo, foga, focoso, folla, foro, foce, profondo, sfogo,

.. yé'e ; y/7, yd . ^ ,

toga, tono, toro, tosse, torno, stolto, mestolo, bettola, apostolo,

(Co, Óo, 6-w, CJ, c/. tJ scontorto, estone, dettomi, toltomi, gottoso, festoso.

fmt.s.M, ,M In alcuni degli esempi surriferiti si vede che la r e la s allorché

formano una consonante composta col g duro, che s’arrotonda per simbolizzare la 0 seguente, non rimangono più uniti in testa sua, ma a mezza altezza.

c) col seguo alfabetico, quando la consonante antece¬ dente manchi di filetto finale 0 non possa arrotondarsi per costruzione speciale, il che succede col t ascendente in tutte le sillabe non mentovate sopra. — Esempi:

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PARTE PRIMA - LEZIONE IV. 81

monotono, bottone, cotogno, dettoci, metodo, scntovi.

§ 29. — Qui possiamo completare la teoria della ù finale accentata osservando che allorché si adopera il segno discendente non si lia che da seguire la regola data al § 28 a. — Esempi : bendò, echeggiò, lodò, legò, donò, entrò, trovò, cercò, vedrò,

tremò, penetrò, volò, crepò, recherò, errò, stenterò, spezzò.

u... 11 segno ascendente si adopera sempre nelle sillabe fò, sò, tò, ttò, quando l’ò è preceduto da quei gruppi sillabici scritti come consonanti composte (v. § 24) per non averli da scom¬ porrò, o da qualche altra consonante composta come rgli. — Esempi :

fo, so, sposò, pensò, sborsò, versò, sto, restò, prestò,

dettò, nettò, cederò, colmerò, cercherò, leggerò, ergerò, sperò.

vergò, sgorgò.

.c,y ,. ofc ..

Sigle.

§ 30. — con, col, collo, colla, cogli, colle, che cosa,

.yiìf....

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82 CORSO DI STENOGRAFIA

io, loro, nostro, vostro, solo, stesso, stessa, stess

. . O -Ó. . ...-ó ■ 1 A—- ....... Cl-'G f ^ j y f

, stesse,

CT .

(Vistesso), tutto ciò, con tutto ciò, tutto ciò che, secondo,

/ .... X.L.,«ku m *

tosto, troppo, oltreché, perchè, perciò, ciò che, posciachè,

,.*—....,.■ ,.r

pressoché , senzachè , perciocché , contro , incontro ,

ì ■' -r. <sno^ ;.

credo (1), forma, così, membro, molto, necessario, persona,

r J / • 'X, £ f .„ * .> n

per esempio, ecc., grande, governo, presidente, stato, non.

?■.*..X

Osservazioni particolari.

Gli aggettivi e pronomi se sono isolati devono essere scritti colle loro desinenze; ma nel contesto la loro forma è sempre invariabile come per gli aggettivi possessivi.

Le preposizioni con e in conservano la loro sigla anche quando si uniscono alle parole come prefissi.

La forma verbale ha si distingue dalla preposizione a per essere scritta col secondo segno alfabetico.

(t) Invariabile se preceduto dal soggetto.

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PARTE PRIMA — LEZIOSE IV. 83

Quarto Esercizio,

SA cr- jL,

C . A a\Ji >

cV’M'i *C<

<3 TJ

y/ f . CA. C /!«

& CZ -u .

_^_4 /"Z. S ^ ^ 7 ^ — "7 -u/.

^ S / ^ - ^Z'* ''»» ^ _ vJl //^ zQ^k, / ^ ^

AC^Z . J — cA\ <L S ^J' '' /’-svv, ' ^

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3 • h i soi a. Corso di Sltnorjrc/i

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34 COUSO 1>I STENOGRAFIA

LEZIONE V.

O iniziale.

^ 31. _ La « iniziale si scrive sempre col primo suo segno alfabetico.- Nelle parole polisillabe poi, il cui o iniziale <• se¬ guito da una r formante consonante composta con una conso¬ nante seguente, o da i, questa r si può tralasciare in causa del lievissimo suono die conserva in tali sillabe. — Esempi:

obeso, oca, occorrere, ode, offeso, oggi, olezzo, oltre, onnuessó,

-/VI» , , J. -J. .^y, stc ;

ombro, oncia, onere, opero, opposto, orso, ostello, osso.

.. __' c, t j —^xa. y ...'ye. , ^ 1 j

ottenere, otre, ostrogoto, ove, (orbila, v. § 39), orchestra,

.yy y, cy, -y — ^ ^ >

ordegno, (orfano, v. § 32, a), ormeggio, orpello, ortense,

y-' L/.:

y- (origine, orizzonte, v. § 38, I, b).

y. .y , ."...

A media.

§ 32. — La vocale a è la più sonora cpperciò nel mezzo delle parole la s'indiclierà coll' ingrossamento, cioè colla fusione

del punto del suo segno alfabetico nel corpo : a) della consonante seguente per regola generale; p. e.:

baco, bacca, baciamano, baratte), basso, bastone, bazza,

9

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1-AltTE PIUMA - LEZIOSE V 35

befana, braccio, rubala, cacio, calco, canapa. capo,

^ ^ ■' , vy , y ,

carteggio, cartoccio, cenacolo, colossale, corazza, daga,

w , ■'vv' ^ , . X'Us'Z?', '--U. j &■'% t

drappo, ebano, esame, esatto, esofago, face, fagotto, fasce,

<tf " ^ , //

gallasele, gamba, gazza, giacere, lardo, lana, latte. Jegnaggio,

y , ■//, 7, &, . r ....

lampeggio, mago, magro,/manderò, mangio, marmotta, massa,

.Zf , ^ c^/\ crf

maschera, nano, nasale, nascere, nefasti, oracolo, ospedale.

• . .c-:?*;... -ypo 7

pace, pago, palazzo, palpebra, pancia, pargolo, pranzò,

fi ’ > {fi ^ fi* ■ (4,-'

ragno, rapace, retaggio, salame, salazzo, satrapo, scanno,

£r"VL-\_ w,i T , smalto , sciabola , scomparve , spago , stanza . straccio ,

^ •■/L^ fife fi"

strappando, tana. tara, tabarro, tavola, trailo, vano, vascello.

, r. <7 .

trailo, vano, vascello,

£ X Z A. & /JL . f . . vangelo, zappa, zavorra.

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3G CORSO DI STENOGRAFIA

b) della consonante precedente quando la seguente non può ingrossarsi, cioè f e t per costruzione ; pr. dr, vr, perchè ingrossate significano i gruppi sillabici par, dar e far (v. § :>3), e p nella sillaba discendente po perchè in questo caso l'in¬ grossamento verrebbe a rassomigliarsi alla fusione dell’ r nella sillaba prò, che a più forte ragione adunque non potrà mai ingrossarsi, come pure il tro discendente. — Esempi :

baffi , battere, battoste , catena, Catone, cratere, dattero.

grattare, luto, matassa, matrona, nato, orafo, posate, prato.

rafano, rattoppare, cognato, satollo, scatola, strato, vaie,

sapremo, saprò, cadranno, madre, padre (1), ca-

" , &

capro,

? cretto, rapporto, sapone, scapolo, trappola.

33. — Se le consonanti che contengono 1 a possono unirsi in un sol segno alfabetico comie le consonanti composte, allora 8’ ingrossa nel suo corpo il segno risultante. Ciò avviene nelle sillabe iniziali (2) cani, canili, camp, top . par finale e sempre

/

■ ? ■/ ri

II) t.a forma tra parentesi è forse più usala della prima ■ -i deve considerare come

una abbreviazione falla per (immissione di vocale.

ii) Tali sillabe «i considerano endice mie inizia'i allorché sono precedale da <|ualeho

(iielhso.

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PARTE PRIMA - LEZIOSE V. 87

iu ras e car, dar, dar, giar. mar e var, purché non siano

. ,-a _ ^ ; r , e, f , r .. c precedute da un'altra a inedia e la r non sia seguita da o inedia nè faccia parte d'un gruppo seguente di cons. comp. che richieda il suo spostamento (confi-, § 24). — Esempi : cammello, (decani erotte), camiciotto, campagna, campeggio,

-a ■ 20 ' tappo, tappeto, scopare, (strappare, parere), casa, occaso,

/ ■ / • • l ■ -f •- •' •

casto, castrare, carena, carezza. Carlo, cascare, toccare,

- ^ ^ ^ ,

recare, seccare, (staccare, recarmi, carrozza, scarso), vociare,

v*v< -n - - c . ^ ... -*J . ,

ciarla, slanciare, (slacciare, tacciare, baciare), dare, lodare,

f . ^0 ...

tardare, bendare, sfondare, (lodarvi, dardo), lampeggiare,

/r s~ . ..tre..., yT , • .

ormeggiare, festeggiarti, (cangiarsi), mare, marcare, tremare,

■ - ,/déì 2. .....

comare , ( letamare , margine , maroso ) , varare , trovare ,

s? • ... * , d , O , mentovare, (scavare, levarci).

" &rO\ , ^0*0 0

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38 COESO DI STENOGRAFIA

§ 34. — Quando tanto la consonante seguente come l'an¬ tecedente non possano 'èssere ingrossate si rappresenta la a media col suo seguo alfabetico. Lo stesso succede allorché la consonante antecedente è già ingrossata od è preceduta da una sillaba irniente in e (1), e la consonante seguente non è

ingrossabile. — Esempi : beffato, fatai fi, patata, fatato, patteggiare, paterno,

dotato , gettato , trattalo ; carattere , emanato , salato ,

sanato, carato, pesato, fegato, senato, venato; (toccato,

aro/.f /. ,. ^ , ^/ , */, c~/ ; . ///t

domato, veduto ).

€^/,

§ 35. — 1 monosillabi in a si scrivono simbolizzando questa vocale nella consonante che la precede mediante l’ingrossa¬ mento ; se tale ingrossamento non è possibile si scrive col suo segno alfabetico, come già vedemmo al § 20. — Esempi :

da, dei, già, la, là, ma, sa. tra, va, fa, sta.

Sigle.

Iti. — dai, tra, tra il, tra la, tra i, tra gli, tra le, ..■/:./.

/ . i/ , E 7 6 ■ /.

1- ''

11) Se la le vocale è i simbolizzala eoll’innalianienlo (v. jì 38, I, «), o più raramente o la consonante precedente si, può Ingrossare.

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PARTE PRIMA - LEZIONE V. 39

per la, fra la; nitro, altra, altri, altro, l’altro, l'altra,

,..v. V v. v~.

— ' • ■ • ' '

gii altri, dogli altri, por gli altri, tatt’altro, tutti gli altri,

. .

tutt'altro chfi, altrettanti), altrettanta, altrettanti, altrettante,

^ ^ lv/ ;

ciascuno , ciascuna , ciascheduno , ciascheduna ; nessuno ,

nessuna; ogni, ognuno; eziandio, mediante, soventi, banco,

&& , t. i..'> : é. ... m , c , b.: ,

banchetto, giorno, volta, ogni volta che.

Nota. — Quantunque si diano le forme femminili e plurali di alcune sigle, queste non saranno da adoperarsi elio isolatamente, potendosi nel contesto della IVase ommettere le desinenze liliali come in tutte le altre parole. Anzi a questo proposito è bene notare elio neH’uniono dei sostantivi od aggettivi fra loro o eoli'articolo, basta indicare nella prima voce la desinenza di coniugazione od ommetterla nello parole seguenti, purché tale desinenza non sia una vocale accentata né un dittongo.

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40 CORSO DI STENOGRAFIA

(‘muto Esercizio.

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PARTE PRIMA - LEZI0KE VI. 41

LEZI 0 X E V I.

A iniziale.

§ 37. — 1. In regola generale la a iniziale si scrive col suo secondo segno alfabetico filettato. — Esempi : abaco ,

abbonare, accadere, accasare, accorrere, accrescere. accettare,

adagio, affare, affondare, affisso, agio, agognare, ammetto,

appoggio, apposto, ascendere, asciolvere, aspergere, attacco,

■- ■ z/' 7* ■ . atroce, attratto, avvezzo, azza, azzardo, azzeccare, azzoppare.

2. Quando però è seguita da una delle cinque consonanti 1, gli, n, r, s, s’indica con un semplice filetto e col loro ingros¬ samento clic corrisponde al punto del segno alfabetico dell’a, mentre quello corrisponde al filetto clic lo precede. Tale filetto non occorre più nelle sillabe un o ar allorché formano una consonante composta con b, ci, <1, «1, gli, ih, p, s, perchè è ovvio che nessuna parola potendo cominciare con questi gruppi, ingrossandoli si indicherà sempre un’a antecedente (confi-. § 27). Per analogia seguono quest’ultima regola le sillabe arr, agli. «nib e nmp. — Esempi: alabastro, alto, alato, albeggiare,

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42 COESO DI STENOGRAFIA

alfabeto, alloggio, agli, aneddoto, anno, annotare, araldo,

. «J... vtf ....

arazzo, arcare, arrendersi, arrogante, arrosto, ascolto, ascoso,

, -zvtéK , . zTk/ . tT3 ,

asola, asta, astratto, assegnare , asse, assenza; ancella,

^ , /,.fUL ; ^.m . ,

andare, andazzo, angiolo, angolo, ansante, anzi, arcuine,

T ... , /.-e ... r<X. ..s-zl0k/ ,. 'fc?...r.

ardere, argento, argano, arma, armare, arpa, arso, arsenale;

v? , , X .. <£..r* . - è -r- >> ; «rivi, arrecare, arredare, agnello, agnati, ambagi, ambascia,

\-, , W:; -U, V,. ?/ ambra, amplesso, ampolla.

' ■ & ■ L

1 media.

§ :{S. — Ai due segni alfabetici della i. i quali indicano il suono alto ed acuto di questa vocale, corrispondono i due modi del suo simbolizzamento nel mezzo delle parole.

I. 11 primo modo che corrisponde all’indicazione del segno ascendente consiste nell’innalzare al di sopra della riga o della base della consonante antecedente :

a) per regola generale la consonante seguente. — Esempi: abisso, bile, bilico, bigamo, chilo, cammino, carino, capire,

. r, trC.. i/M . .V. ~ ,

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PARTE PRIMA - LEZIONE VI. 4:i

coniiro, combinare, deriso, esibire, fraina, fico, fido, finire,

. .15 . rn . S: . y ‘ ■ '

felice, fibbra, fili, figli, gelido, ghigna, grigio, Uno, lista, lesivo,

, t / f.. M , 5 . / . ;2b

manichino, meriggio, mignolo, minaccia, miracolo, nemico,

,«y^, , . ,.,

nido, olivo, opino, pilone, piramide, pistola, pigro, comprimere,

■ & ■ derivare, sinonimo, sospiro, scalino, scaglino, sbirciare,

_ ^... . ..... e^A ... <0^,.mS' , £ ,{i> ,

snidare, spillo, stringere, scrigno, sciroppo, capisci, scisma,

triboli, costringere, .zibibbo; fidato, filato, chinato (1);

<&., . r ^ ’ .

b) la consonante antecedente solo nelle sillabe iniziali o isolate quando quella è di grandezza maggiore della seguente. La comodità richiede l’applicazione di questa regola special- mente per le consonanti piccole formanti tali sillabe con una consonante seguente grande o media. In pochi casi conso¬ nanti di pari grandezza (inedia) si sovrappongono, — Esempi:

chimera, chimica , libello , libro , licenza , ligio , linee .

^ ^

,l| Veli poslUIn ni iì 31 in fondo alta pagina.

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44 CORSO DI STENOGRAFIA

eliminare, limone, liscio, lite, livello, lizzo, anima, nitrire,

■ p- , /, re ..., J, , c* ,

ribelle, ricevere, ricetto, rido, rigettare, rigo, rimettere,

* . ^ ^ , ?

rimbombare, rimpinzare, ripetere, rissa, rispondo, ristringere,

~ ^ , v.. ^Se. ... <Z , rivale, rizzare, siccome, simbolo, schivare, bigio, bimbo,

•se... . « . . £... , ? . cf,

bistorto, bizzarro, distornare, distrigare, biga, divano,

Jyfi ... ,

divergere, diventare, vivente, vivere, vivace.

. ,... tf., &/... f m .

II. Nelle consonanti ci, d, gi, v. p, f, t. si può indicare la vocale i seguente col suo segno discendente, fondendolo nella loro base che perciò resta appuntita; col p, f, t e z si può anche indicare una i precedente con un appuntimelo iniziale. In questo modo si possono dunque avere le sillabe ci. di. gi.

vi. lift (1), ip. li, if, ti, it, iz, e le naturali combinazioni:

. :■.,...s.■/ / / ° .. .*.;..

cif, cip, cis, cisp, dif, dip.

SSgiss dir, dis. disp, dispr, (cis, dis

é '■ 2 ■ / ■ ■

(I) In ci, di, gì, ri e pi non e ne<e>sario elle lappunlimento sla ombreggialo come nelle altre sillabe epperciò possono lenire ingrossate.

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PARTE PRIMA - LEZIOSE TI. 45

e dir solo iniziali). — Esempi: acino, cibo. città, macigno,

—- d, r, s . dimani, dire, girino, gittare, vigna, virgola, vispo, evitare,

JU , . .-A . £~.fi, , • fi' ■' 7'.*

piva, piffero, opimo; pipa, polipo, fitto, staffile, trafiggere:

£ ■ p ' -f /■ jr ■ r / • ir - schifoso , timone , tizzone . titolo , stiva , battito , pentito ,

- £zjLJi.// .

sentito, frizzo; cifra, cippo, cipresso, cipolla, emancipare,

^ ‘ /#•/■/’ (o - C ‘ *2? ' partecipare, reciproco, cisterna, cispa, cisposo, differenza,

:-tì! ■ /.*. difetto , dipendere , diploma , dipinto , diradare , diretto ,

/ f ' ■ & ■ ù. ■ diridere, (dirotto), disagio, discorso, disasperare, dissipare,

- a/*, , yk , (disonesto), dispaccio, dispetto, disposto, disprezzo.

■ a^ ..... ^/.....

é

Nota. — La i tinaie accentata segue quest’ ultima regola se è pre¬ ceduta da una di queste consonanti. Altrettanto dicasi dei monosillabi in i. — Esempi: ardi, agì, serri; (ardi, agi, servi).

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•16 CORSO DI STENOGRAFIA

§ 39. — Nelle sillabe asceudenti it. itt, iz. medie e finali, la i si esprime raddrizzando un poco i segni del t. tt e z. — Esempi: alito, libito, commilitone, delitto.

— J . tf . . vC . J ,

drizzare, esitare. finito, fìtto, fritto, frizzo, lite, lizza.

.x r: f. j . j ... i, ghiribizzo, mito, peritoso, pizzo, profitto.

■ ■■ J ■ / -h;-,

§ 40. — Di regola però si tralascia affatto la i media nelle desinenze di derivazione ita, ilo. ite, ili ed in quelle in cui è preceduta dal t ascendente. — Esempi: barnabita.

calamita, visita, esercito, gomito, gemito, lecito, limitò,

. , . ùe/, # ^ y •g/_ /

merito, recapito, solito, strepito, transito, compito, (compito),

</, . «/ J/ , (j . ^,. ^4 bicipite, cespite, fomite, stipite, ?imiterò, maritare; affatico.

/ • X f. ■ X . , /,

affettivo, ametista, ottimo, castigare, [catino, (catena)].

/. y y... y x,...

dentista, distillare, [destino, (destinoj], estivo, fastigio,

^ , /' . ■ y , ■ if. ■ / /

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PARTE PRIMA - LEZIONE VI. 47

faticoso, fetido, latino, lettiga, marittimo, motivo, ostile,

/:. /.. r .e/. v, ottico, ostinato, pettine, pasticcio, patibolo, pentissi, [patina,

. y', .y r / ..y, y. y. (patena)], pratico, ritirare, sceltici, \ speditivi, (speditivi),

' f' ■■ (/'■ y" /*■ - v. § 59], stivale, testimone, vertice, vestigio, viticci, zotico,

- t. /y y. j. y.y, legittimo, lenitivo, primitivo.

.. jt*. y.. ,/ .

!gie.

§ 41. — al, allo, alla, agli, alle, dal, dallo, dalla,

dagli, dalle, alcuno, alcuna, alcuni, alcune. medesimo,

i/.:. .r':'-£

medesima, medesimi, medesime, tanto, tanta, tanti, tante,

. -e .. jL j -S y y

abbastanza, adesso, ancora, aranti, circa, dopo, dopo che,

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4M CORSO DI STENOGRAFIA

nissuno, nissuna, prima, prima di, (/ente, bisogno, diritto,

.. § : ì . • . ? Ì?§! • V - ordine, disordine, piccolo, popolo, principe.

Si noti die nelle sigle al e dal, come già in col, la l è senza liletto tinaie, perché non v’ó da indicare Commissione di alcuna vocale seguente.

§ 42. — La desinenza mente degli avverbi si abbrevia sempre

per mezzo della e tinaie scritta sopra alla loro radice la quale

può ancora esser liberata dalle desinenze aggetivali che precedono

quella. — Esempi:

bellamente , attivamente , amicamente, arbitrariamente ,

^ . y definitivamente, diligentemente, essenzialmente , eccitata-

mente, fedelmente, finalmente, figuratamente, pappagallisca-

rnente, precisamente, singolarmente, veramente.

c£ .

Nota. — Potrà alle volte occorrere d'aveV a dividere una parola alla line della riga, ed in questo caso si potrà distaccare una sillaba dalla seguente purché l'ima sia indipendente dall'altra, cioè: l’antecedente non termini in una consonante che si compone con quella colla quale comincia la sillaba seguente, od in una vocale o dittongo clic ha il suo simbolizzamento in quella. La necessità di tal divisione non può presentarsi che per parole molto lunghe, specie per le composte, nelle quali la particella componente si può sempre distaccare ancorché si trovi in uno dei casi sovraccennati; cosi si potrebbe scrivere : in-disciplinalo, quardru/tede, eo-caOolano, ecc.

Questa regola, che trova frequente applicazione nella Stenografia privata e di corrispondenza, è inutile per la Stenografia pratica.

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PARTE PRIMA - LEZIONE VI. 49

Sesto Esercizio.

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4-1)’ Isow, Corso di Stenografa.

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50 CORSO DI STENOGRAFIA

lezione vii.

I iniziale.

^ 43 _ in regola generale la i al principio delle parole

si scrive col segno ascendente; il segno discendente è solo richiesto per costruzione innanzi a eh, gli, t e t ascendenti,

n e alle consonanti in cui si può fondere. — Esempi:

ibrido, idolo, idrocefalo, igiene, illeso, illimitato, immondo,

.^ .frO- y ,

imbandire, imbrattare, imparare, impostare, imprimere,

-A .^.' f ■ ' 'fo'

improntare, ira, irre fragore, irremovibile. irrompere,

..... ... .^Aur.. ... ^ •

isolare, isterico, istradare, issare, ispido, Isvezia,

ivi; icona,

eC f' tv.

ignoto, ignaro, inno, iterare, incenso, indole;

J /»/ y . SL/ . SVi , /~V. , r “ > H * , , r ,

ipoteca, ippico,

"tf ' fa ‘

ipotesi, italico, izza.

t£~A ■7

U media.

44. — Lo stesso segno alfabetico della il che nella sua

forma ritrae il suo suono il piti basso di tutte le vocali, ci indica che il suo simbolizzamento consisterà nell-abbassamento

di una delle consonanti che lo comprendono.

*

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PARTE PRIMA — LEZIONE VII. 51

I. Orbene, di regola si metterà sotto la riga la consonante seguente. — Esempi:

acume, asciugo, astruso, buco, bussare, busto, bruciare,

' fi ’ V ’ 4 ' if ■ ^ , circo, c«r«, custode, cruna, crudo, denudare, desumere,

disgusto , distruggo , educare , emulo , filugello , fucina ,

/<2< /fi-, C, , ^ </ .... y-ffi ,.

fuggire , fune , fungo , frusto , giubba , giullare , giunge ,

/' ■ i 4 ^ '.

giusto, gustoso, grugno, immune, jugero, luce, lumino, luna,

/ •.< ■ ^ V .

lungo , lurido , lusinghe , lusso , muco , mungere , mulino ,

V ' & ^ , <&fY> j Z/y.,

munire, muscolo, musica, nube, nudo, nuvoloso, palude,

.^.^.^ ..^.-.■ SS .

pugno. punire, pungere, pulce, prugno, prudenza, rubò,

<-.e?.r.r.■.fc -.% russò, ruscello, rustico, seduce, simulare, sopruso, sbucare,

■ '6 - ^ .«#-.■ • .. «y.. 2;. ,

scuro, sdrucciolare, sdruscito, smunto, spruzzo, spugna,

..¥~ *£• .yi. sciupare, tubo, tumido.

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52 CORSO DI STENOGRAFIA

II _ Quando la consonante precedente è una consonante

piccola (confr. § 38, I, b), o z discendente od è seguita da t, z ascendente e t", che sono immobili , allora si abbasseià

la consonante precedente. — Esempi :

cubo, cucina, cupo, cuscino, lupo, nuca, nugolo, rubino.

>*/■■..

ruggito , rupe , subire , successo , succo , succoso , sudare ,

■j-'-..^ V ^ .^ <T' é*. ' j <

suggello, sughero, sunto, supposto, surto, suscitare, sussistere,

.■■■> .-.&J-, • •• • v0 /' • •

studente , zucca , zuccone , zuffa , zufolo , zuppa ; aguzzo ,

■ ./.ift*.’ "af-.Jt-.é ■'.^.

buttare, butto, buzzo, cute, duttile, eruttare, lutto, muto,

./.1/ J-./. V..f - J. mutare, nutrire, ruzzoloni.

..

§ 45. — Colle consonanti in, p, t, r, s, b, ci, d, gi, pr, tr, 1, f, gli, sci, il segno alfabetico della u si fonde in un segno solo, formando le sillabe seguenti: imi, uni, pu, up,

tu, ut, ru, ur, su, us, bn, ciu, dii, giu, trii, In, uf, ugh,

, 1. s • 5 V :. . .. >.

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PARTE PRIMA - LEZIONE VII. 58

adoperano specialmente quando non è possibile l’abbassamento uè della consonante seguente, nè dell’antecedente, nel qual caso la vocale si deve rappresentare alfabeticamente. — Esempi:

appurare, baruffa , bucolica , buffo , buffone , barello,

.~....•<-•••»

ciuffo , costrutto , cumulo , dedurre , diffuso , dirupato ,

. /.QL ^ Vi • . .v.yh.,.., dissimulare, distrutto, duro, erudito, figura, fuga, fumo,

^..r.<> ,.•^/. yi. , fuso , giuri , gruppo , illuso , merluzzo , misura , muro ,

/>.& . |> , ., Zt>„ 4. . ,, occupare, ottuso, ruffa, rupe, scialuppa, sicuro, spergiuro,

V-.^./ -./.X.- > strutto, struzzo, stufa, stupire, stupì, suffragio, susurrare,

/•/ ■ /• V7.

truffa , truppa , tufo , tartufo , tumulo , turare ; festuca ,

i\.J 4 ■ i.^ - fetuccia, fune, pulpito, puzzo.

• /~./V1' £?•

U iniziale.

§ 46. — La n al principio delle parole si segna sempre col suo segno alfabetico, eccezione fatta per la sillaba iniziale ni che si rappresenta simbolicamente col mettere sotto la riga la l con un filetto iniziale. — Esempi :

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54 CORSO DI STENOGRAFIA

ubbidire, uccello, udire, ufo, uggioso, ugne , ugola,

.'y/// .. ... y-r ■&.... ..yu_Vi.

urano, umido. uncino, unto, urbano, urlo, urto, usanza,

, ..v£.,..vi ‘ ■' uscire, usurpare, utensile, uva, ulivo, ulcera, ultimo.

......y..., y? ■"y> 'y■ y//' -i ■ z/* •

Consonanti apostrofate.

§ 47. — Siccome la nostra stenografia è una scrittura fo¬

netica, la quale perciò scrive le parole secondo il modo con

cui vengono pronunciate, non può tener separate tra loro due

parti d’un solo suono fra loro cosi strettamente unite in modo

da essere proferite con una sola emissione di fiato. 1 erciò le

consonanti apostrofate s’ uniscono in un solo segno colle parole

su cui cadono e delle quali si considerano come la prima

sillaba. — Esempi:

di’: eh'è, ch’io, ch’egli, aneli essi; c’: c’intende, c invita,

ci assicura, ci è, ci ottenete, ci evitate, et usurpa, d .

^ , Z ZL . zz. y , d'accordo, d'affanno, d'andare, d elmo, d’esporre, d rmmer-

..z'vz ,..yc, , ezf Zrz , yy* , ..zzz(:

gere, d’imporre, d'opera, d'ospedale, d’oggi, d’oro, d’udire,

•., z^. ,.zyzf .... c£..^..Cu.. ,

d’uscire, d’urgenza, d’usura, ond’è; 1’: l'affanno, l’agio,

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PARTE PRIMA - LEZIONE VII. 55

coll'ago, sull'albero, nell'aspetto, l'eco, all'eterno, l'impuro,

* -.Z.: .»■ S'VJ ,.^ , .

all'idolo, l'isola, l'offesa, l'omero, rumile, l'ultimo, all'uso;

.jt&f....,.. ,.■■ ..-b' V

gl’: gl’illustri, gl’ iracondi, gl'imbecilli, gl'inni, gli occhi,

.j/„.^ ,..•»

glPolmi; ni’: m'abbandono, m'affiggo, m'ammazzo, m'apparve;

>■.-.^ ..iè.

m'arrendo , m'educò , m'enunciò , m'imbecca , tu' impresse ,

...,.^ ^.» m'invitò, m'opprime, m'usò, coni’è; li’: n'è, n'avvenne. n urtò;

.%!^... ,....a~rr.«.

s’: s’arrese, s'affannò, s'è, s'emancipò, s'immerse, s’impose,

. zto...«nr..... .,

s’unse, s'udì; t’: t'amavo, t'accorgi, quest’anno, quest'estate,

.^.'• ^ -,., '■... quest'epoca, t'appoggi, t'esprimo, t'illumino, t Ito, t opprimo,

t’offendo, i ndirò; v’: v'attendo, v'escludo, v’impone, v offendo,

.^ .L. ; ...^.g- ' - v'uccido; z’ : mezz'asta, senz'ombra.

..^ • -,.■

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56 CORSO DI STENOGRAFIA

Nota. — Si osservi il modo di congiungere la sillaba gli; inoltre si noti sin d’ora che tutti quei prefissi che, come vedremo, hanno una sigla speciale, non essendo più in questo caso iniziali, si scrivono per disteso. — Si ponga ancora mente all’unione della sigla un:

un’arma, un’arte, un’eco, un impiego, un uso.

, U „ W, V , s>.

Sigle.

§ 18. — sm, (lassù), sul, sullo, sugli, sulla, alquanto,

•.«..&...

alquanta, alquanti, alquante, nullo, nulla, qual, quale,

.' ■ i/ ’ • i • , .

quali, il quale, la quale, i quali, dal quale, dei quali,

P ' *

.’Jy.I • .. '.«■ ..•/.<f~i..y.>■ . ,

dai quali, qualche, qualcosa, qualche cosa, qualcuno,

. . s/:

qualcheduno, quanto, quanta, quanti, quante, quello, quella,

.■ J ■ -J • J'■ ■ »—*

quelli , quegli. quelle , quello che , taluno , tutto che,

,, : g ; : . , s 2

tutto quello che , quando , quindi, subito , altramente,

19

altrimenti, talmente, qualmente, non so, non so che,

.......... "../-.W^......y.VArrV^'Tl.,

non solo, non solo che, durante.

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PARTE PRIMA - LEZIONE VII. 57

Met ti ino Esercizio.

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58 CORSO DI STENOGRAFIA

LEZIONE T I I I.

Dittonghi ■ A.

§49.-1 dittonghi si segnano seguendo le regole delle

vocali medie, col simbolizzarne il primo elemento nella con¬

sonante antecedente ed il secondo nella seguente. Quando il

simbolizzamento di una vocale non sia possibile per la costru¬

zione della consonante che la precede o segue, o per la sua

mancanza, allora quella si scrive col suo segno alfabetico. Se

entrambe le vocali non possono simbolizzarsi, allora il dittongo

si scrive alfabeticamente. — Esempi:

ho : acre, attraente, Gaetano , maestro , ottaedro , paese ,

saetta, saettarne, trac; ai: abbuino, ahimè, aizzare, amai,

f.^ . ..C , , ryiL j' ...

assai, Caino, daino, fai, granai, imparai, laico, laido,

**., ^ /• M . fi , ^^,

mai, notai, ormai, zaino ; no : aorta , caos , laonde ,

maomettano, Paolo, paonazzo; ea: aerea, alleato, alleanza.

.L.

beare, beato, cereali, ebrea, estranea, idea, leale, livrea,

xZ,.-c..z.c . meandro, platea, reale, reame, teatro; ee:

vV? . .

dee, erronee,

£.-_,

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PARTE PRIMA - LEZIONE Vili. 59

liner, ree; nel mezzo delle parole si considera e semplice:

veemente, lineetta; ei: bei, terrei, lei, romei, lattei; reina,

.£/&/, .V Vr Vv^’ . ^ v V'**

ateismo, deismo, panteismo; CO: arrostato, Leone, galeotto,

fr,.v. ....... -ju£

leone, museo, nucleo, reo, simultaneo, teorema, trofeo ; eò :

■ ...^.

alleò y beò y creò; en: eufemismo, euro, feudo, neutro,

^.*>'•.^ -..-V

pleura, pseudo, reuma, teutonico ; ii : d/7, /SmY, pentii, pii,

i^. , ’.^.'.'"Z.,.6', f?..

(piissimo), zìi; io . biondo, brio, ciglio (1), cipiglio, chiotto,

^.. .....,,....xn

Dio, empio, esiglio, figlio, fruscio > ghiotto, (1)$

/< ' ^./•"' .

miope, riottoso, studio, trionfo, violino, vario (si notino le

■ (*~y »...

sillabe fio, pio e tio): fioco, fonda, fiorì, fiotto, pioggia

. ». A—' A-A../Cié....a/1 . z^/Tf , ywAK,

(<) Si noti la differenza fra lio e glio, differenza che non è però sempre necessario

di osservare.

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GO COKSO DI STENOGRAFIA

;piombo, pioppo , piovoso , presepio, bestiola, restio; iò:

_.1 ■ &.sy*.i

avviò, cambiò, miniò, odiò, pigliò, scagliò, variò; oa: boa,

.^ or ; c... boato, coagulare, coatto, coattivo, oasi, soave; oe: coerede,

c/.. ■S^Z, . ,r. \^<6 , 'f. coerenza, coesistere, coetaneo, coevo, eroe, poema, poesia,

/' L.'wi., z. aJt ■ ■■■, ..

poeta, spoetarsi, toeletta; oo: cooperò, coorte, zoofilo;

■c/’ ' c/ ’ ' - .' V.' ^.^ '

UH: abituare, baluardo, casuale, duale, dissuaso, eguale,

.—à,/S..,... fa.^ ....

guado , guardare , guancia , guanto , guarire , guasto ,

■ ^ ;.r ^ ■ 7^ .■ ra ¬

gnature (1), guazzo, manuale, quadro (1), quasi,

./.../ . ZA, • ^7 * ■■ * ) -, . ' . " ■ •/

quadrupede (1), tMarzo, quattrini, squadrone (1), squarcio,

V^, / / >->/ / • syT ,

squartare, squassare, snave, uguale, usuale, ardua, assidua.

>' j ■ r y~ > •< r . ^ ,

(1) iNoii pulendosi ingrossare la consonante seguente si può indicare il secondo ele¬ mento del dittongo nella consonante antecedente già abbassata.

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PARTE PRIMA - LEZIONE Vili. 61

Le sillabe medie o finali sua e qua si possono scrivere ga

e va: dissanguato, impinguare, linguaggio, loquace, pasquale,

. Ai/.. .... ..."lé7 . ’

ragguaglio , acqua , ambigua , attigua , dilegua , iniqua ,

. ......... &.,.Z...,. .,.tS». ...

lingua, tregua; esigua, (esiga), segua, (sega); uè: affluente,

. r/ Ù.J* , <? - , f-,—/..,

ardue, bue, diminuendo, duello, duetto, Emanuele,

... 'ìL.,.<_....jfrtee.....•&*...^ìl -,

guerra, mansueto, mutue, querule, puerile. (Le sillabe

.• .^/^. -A ••••■/.."’”:v

medie e finali gne e quo si possono scrivere glie e che):

distinguere, delinquente, esegue, estinguere, eloquente, fre-

. , ù/yy^ .., ~&2~ ..... Jr2\. , , yi. •.

quente, nacque, pingue, seguente, sequestro, sangue, tacque;

... ~u/. ., ...v^.x— , ■>../. ^ v

uo si scrive di regola come il semplice o al quale si riduce

pur quasi sempre nella lingua parlata ; è però necessario

segnarlo, abbassando la consonante precedente arrotondata,

allorché vi può essere equivoco. Quando è finale, il segno

discendente della o si unisce in un sol segno con quello dell’ u :

buono, cuoco,

,.^ ,..

cuore, fuoco, giuoco, impetuoso, luogo,

.v. g/C ., e—,

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CORSO DI STENOGRAFIA 62

muovere, nuovo, nuoto, (noto), ruota, spai/nuoto, scuola,

’....s~y.., .».

suocera, uopo, uovo, vuoto, (voto); alitilo, arduo, equo.

e~'^* -, y* < , • c/.- -, ,*y,.if ,,

proficuo, seguo, vacuo ; nò : accentuò.

~/3i. rfà-, Cy, yy^,.

Pu nteggiatu ra.

§ 50. — Come si è visto negli esercizi precedenti, la pun¬

teggiatura della nostra Stenografia non si differenzia per nulla

da quella della scrittura ordinaria, epperciò La come questa il

punto, la virgola, i due punti, il punto e virgola, le virgo-

lette, ecc. È però bene osservare che il tratto d'unione e di

sottolineamento deve tracciarsi un po’ ondulato, affinchè non

possa confondersi col segno della e.

Il segno d’uguaglianza può indicare parole e frasi che si ripetono.

In stenografia si conservano inoltre i segni °, ’, ", per de¬

notare le parole grado, minuto, minuto secondo, e qualunque

altro segno speciale usato in algebra, geometria, trigonometria,

ecc., quando si tratti di queste materie.

Sigle.

§ 51. — colei, coloro, coloro che, costei, costoro, codesto,

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PARTE PRIMA - LEZIONE Vili. 08

cotesto, cotale, cotanto, cui, entrambi (1), fuori, dunque (2),

/■ .-7..

adunque, chiunque, comunque, dovunque, ovunque, qualunque,

f ■ : m- ■ fZ . r ,

quantunque , allora , allorché (3), ancorché, anziché,

avantichè, benché, cosicché, comechè, finché, fintantoché,

z::zz.,.'zz?. . ’zzx. ,

fuorché, giacché , imperocché , imperciocché , mentrechè

t. i£: nonché, quasiché , essendoché , secondochè , semprechè , .;..1.

....,.CziilfTl..,

sinattantochè , sicché , talché , tostochè , contuttoché ,

:s non meno che, se non che, per il che, per lo che, frattanto,

..,..y..^^1...,.,.^r\ ./f '

intanto, pertanto, soltanto, uomo, uomini.

::.x ZZZiZZZZZZZ'ZZL .ijf..

(4) Questa sigla non si trova nel Manuale del Noe.

(2) Il segno corrispondente a i|iicsla sigla è II segno alfabetico del q derivante dalla

fusione dei cheoll'u, il cui uso é rarissimo c lumi,ilo ad alcuni nomi propri!, come

vedremo in seguilo (confr. il $ J0).

(3) Questa, con tutte le seguenti, non può considerarsi come vera sigla, l'abbrevia¬

zione consistendo semplicemente nella desinenza chi, che si aggiunge alla prima parie

colla su.» sigla elio conosciamo,

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64 CORSO DI STENOGRAFIA

Ottavo Esercizio.

* ~ ^ ° ^ cT^/y

/ /»A^' Or

-^J'-/r < •0' Jc*~ 'S*~- ;

/ ^ ^ f -w- -"\_^7

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Z^^G ^ GGG ^ •y'K"'--£ ^-<*~s:.~6s ' 24

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j? //^- ^/C*„ “.'e

(1 Le voci «d, od, orf e ned „ scrivono per ,„ p,. semp|le(!men|e ^ ^ fl # ^

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PARTE PRIMA LEZIONI? IX 65

LEZIONE IX.

Dittonghi B.

§ 52. — Una seconda categoria di dittonghi comprende

quelli che hanno un seguo alfabetico loro proprio, risultante

dalla fusione dei segni delle due vocali che li compongono.

La maggior parte di questi dittonghi (ia, ie, in, oi) si rappre¬

sentano sempre con tal segno alfabetico, altri (all, ili) solo

allorquando non è possibile il simbolizzamento. — Esempi :

ia; ha un segno speciale consistente in una i ascen¬

dente con maggior pendenza e lunghezza, e che fondesi in

modo particolare coi segni astati formando le sillabe;

iaf, fia; iat, tia; iaz. ian ; aria, badia, bestiame, biada,

r , MS., .

bianco, cambiare, chiamare, chiaro, chiasso, chiave, chiasea,

£ i , £z}....y.l...*rMtZZ.....)~ .. n,-'/', ,'->^'1T , . e- " ,

dialetto, diamante, fiaba, fiamma, fianco (1), fiato, ghiaccio,

yS.,.y.,., . ,/ , , y ,

ghianda, miagolare, miasmi, nidiata, ostia, piacere (v. 24),

'V . .....Z'Zr...

piaga, piangere (1), piano, piatto, piazza, prosapia,

<?-

■- zr*v / " ’ Ce *

(I) Quando il dittongo la à compreso fra due consonanti nelle quali può fondersi,

la fusione si fu di preferenza in quella che presenta maggior facilità e comodità. In

quest i vocabolo ilei resto è bene segnare il dittongo nella f per conservare la stretta

unione del nc come nella seconda forma dì bianco, che per questo è preferibile. Al¬

trettanto dicasi di piangere risiilo al ;> e alla consonante composta ng.

3 - D’Isola, Corso di Stenografia.

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66 CORSO DI STENOGRAFIA

schiaffo , schiamazzo , schiatta , spianare , spiare , tiara ,

7*

triade, viaggio, viandante; battaglia (1), bottiglia, esigliato,

famiglia, figlia, gagliarda, germogliando, pattuglia; malia.

J-Tìf .... ■/* t

maglia, balia, abbaglia (2).

oS...,.. 6!.

ie: ( -2. ) in regola generale si considera come una semplice e.

Però volendolo indicare nel mezzo delle parole, si adopera il suo segno particolare che consiste in una i discendente con filetto di congiunzione iniziale e finale. Se il dittongo è finale si segna sempre unendo al segno dell’*' la e. La sillaba glie si distingue da lie col segnarsi sempre in quella il dittongo

e in questa la sola e:

bersagliere, bieco, cieco, cielo, chiedere, chierico, chiesa,

coglierà, carriera, ciliegia, costiera (3), cartiera, fieno,

fiele, figlie, foglietta, leggiero, levriero, lettiera, lieve, lieto.

JL y . j<c , J. /

(1) In questo e nei seguenti esempi si vede che non si fa differenza fra glia e lia.

(2) Si noti in questi due ultimi esempi il modo di distinguere la sillaba lia c glia

allorché possa occorrere.

(3) Notisi il modo di segnare la sillaba tier per distinguerla dalla sillaba f«r ascendente.

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PARTE PRIMA - LEZIONE IX. 67

miele, mestiere, niente, obbedienza, piegare, p/erfe, pensiero,

„..d# ....-sCCrO ...,. /-A . ^ ,. . .. ..•^i ,

siepe , sentiero , scienza , scegliemmo , Sciogliere , spiego ,

• -,f -....-/**.’.^.> togliendo, vieni , veritiero, zie.

...y ^ j.^ z. in: ( A ) come indica la forma del suo segno alfabetico, si

segna coll’incrociamento della consonante antecedente colla seguente, nella quale si può anche fondere 1’ m precedente per facilitare quello :

chiudo, chiuso, chiusura,

.... .^rt*0....,.

riudire, riuscire, schiudere,

^ ...v

diurno, fiume, 7/m/o , piuma ,

..,

schiuma, spiumare, tagliuzzare.

., ..^'7.

oi 5 ( ) ha un segno particolare che consiste nella o di¬ scendente allargata del doppio:

co/, egoista, eroina, gioire, mattoide, moine, noi, oibò,

. -1»rrw , ^, /L- , -W. , ....'C-,

oimè, poi, poiché, proibire, stoico, voi-, «ì : gioì.

" d • r.'z ° ^ ali: ( S ) si indica col seguo alfabetico, che consiste in un’«

ingrossata, al principio ed alla fine delle parole ed in ogni altro caso in cui non possa essere simbolizzato. (Questo sim- bolizzamento si fa ingrossando la consonante antecedente ed abbassando la seguente. Per analogia la sillaba uur consiste nell’ ingrossamento dell’ ur :

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68 CORSO DI STENOGRAFIA

applaudire, audace, auge', auguro, augusto, aula, auictta,

. r , «/, .sé?. . X? ■ V . ■ tf’S

auriga, auspice, autentico, automa, baule, balaustra, causa,

aJL J£ , C- 2 , £ ., ^ ■■ ^\> ■

canto (1), centauro, clausura, defraudare, esaudire, esauriret

/ /S syé‘ •' "*■ ' —^ -

esausto, fauci, fausto, flauto, gaudente, idraulico, ini-

.. V..W... ..&/..... paurire, lauro, lauto, Massuua, nautico, paura, plauso.

^ J ^ ^r ó? ni : ( 'V ) di regola si simbolizza abbassando la consonante

precedente ed innalzando la seguente. In parecchie sillabe è però necessario ricorrere anche all’incrociamento della consonante precedente colla seguente; quando è finale si intreccia il segno alfabetico della i colla consonante precedente. Le sillabe inedie e finali gui e qui si possono scrivere ghi e chi, sempre per

la poca sonorità dell’ u :

aquila, acquisto, arguire, diminuire, esegui, eseguire,

fluido, genuino, giacqui, gratuito, guida, guisa, lui, Luigi,

/J. . éL éZ*..jf'.. .,/’ ■ J. / Luisa , liquido , languire, , nacqui , piacqui, qui , quivi ,

J?- . .... ...v...,.

(1) No» potendosi abbassare la consonante seguente si pu» simbolizzare il secondo

elemento nella consonante antecedente già ingrossata.

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PARTE PRIMA - LEZIONE IX. 69

ruina, sanguinoso, seguire, seguito, seguito, sui, taccuino,

V~. V ,.^ , d -.., £....,- V

tenui, tranquillo; restituire, costituire, costituita (1).

I,, C*.Z .,.vC /.^z:.

uì : ( *v ) si rappresenta incrociando la i discendente colla

consonante precedente :

diminuì, (eseguì), ostruì, restituì (1), (redarguì).

, ." .iOt...v/.’ ..

Ommissione delle forme verbali.

§ 53. — Le desinenze personali di qualunque tempo o modo, purché non accentate, possono essere ommesse allorché esse sono già chiaramente indicate nel soggetto che precede; perciò in tali casi sarà sufficiente segnare le sole desinenze

caratteristiche del tempo o del modo. — Esempi: Noi pensiamo, voi pensate, essi pensano; tu pensi, egli

/Tee.,. — Cx

■ ■■■& ^-<'■> , ^ fyj , —I

pensa (2); noi leggiamo e studiamo, voi leggete c non stu-

, ..., ..C^.j£.._ /.

diate; se voi verrete subito uscirete prima. ] villanzoni

. .... ....(ZA, <■/ ^./■-Z Z'-G-. w

cominciarono a battersi. I timidi fuggono il pericolo, i

... ^ ..ùL....~ / À/.. .S. ^

(!) Si noU che In queste parole, come in ogni altra che termini in lituire, lituito

e Ululo si può ommcltere la sillaba il.

(2) Commissione delle vocali finali cade già in questa regola.

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70 CORSO DI STENOGRAFIA

coraggiosi lo affrontano sicuri. Temo che voi non saprete

-rW^ .. A^y 7. A.il.,_ / < .'<*'•“

cavarvi da guest’impiccio se non verremo noia soccorrervi.

61

Sigle.

§ 54. — checchessia , chicchessia , colui, costui, •js*

ninno , niuna , qualsisia , qualsivoglia , conciossiachè ,

conciossiacosaché , oltracciò , addietro , indietro , dubbio .

giornata, numero, proprio, può, pubblico, repubblica,

.wZ".•...o...

:::zz:zzr: • c.z:::z. :: t C. • appunto, punto, principio, scrivere (1), altra volta, Italia,

italiano, sopra, sovra.

§55.-11 verbo essere si abbrevia scrivendo in alto le sue desinenze più semplici ( confr. Farte II, Abbreviazione terminale, § 12):

(I) La medesima forma rimane invariata nelle voci del presente indicativo e sog¬

giuntivo precedute dal soggetto (v. 2 53).

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PARTE PRIMA - LEZIONE IX. 71

sono, sei, è, siamo, siete; era, -i, -avamo, -avute, -ano;

. "IL . -

fui, fosti, fu. fummo, foste, furono; sarò , -ai, -à, -emo,

.L... I.S .£. ^A....1.-.. .. .u... .•y'c

-ete, -anno; sia , siate , siano , (sieno); fossi, -e i -imo ,

V .Irv. . . . ...>~VrÓ. ....

-ero; sarei. -csti, -ebbe. -emmo, -este. -ebbero; sii, essendo

.1.0.. ... V0. .I . » . t- ..e.

stato, -a, -i, -e ; essere.

§ 56. — 11 verbo avere si abbrevia scrivendo le sue desi¬ nenze semplici precedute però dal v o b della radice quando sono simili a quelle del verbo essere (confr. Parte li, Abbrev.

terminale, § 12):

ho, hai, ha, abbiamo, avete, hanno; aveva, -i, -amo, -ate,

'...c-'Z 7.1. c .&■ et c7.... ■ • , ‘ •.- »............ , ,

-ano; ebbi, avesti, ebbe, avemmo, aveste, ebbero; avrò, -ai, C , . Ó ÌL - ■ > C. V

. • ■ ». /••./ ..•.>.**** *..1.'

-à, -emo, -ete, -anno; abbia. -iute, -iano; avessi, -e, -imo,

m </ c„ .... .. .cC ~.-6 -er ... <7..

-ero; avrei, -csti, -ebbe, -emmo, -este, -ebbero; abbi, avendo;

. —z>\.C*.£<7 ££ .. .I.U\_ 4 .. . .

avuto, -a, -i, -e; avere.

.< .. 7.. "7. c_ .

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ri CORSO DI STENOGRAFIA

Nota. — Le forine del verbo riavere, e cosi quelle di avere ed essere preceduto da consonanti apostrofate, si scrivono sempre per disteso, come per esempio:

riebbero, riavremo, riavendo, riavere; l’ho, l’ha, l’avevo, l’aveva

■ .v &Z , ^

(v. § 58), l'avrete; ci ha, m’ha, n’ha, t’ha, v’ha; m’hanno, m’avete;

.^ , -v j c ,- / lo'.

l’avrò, n'ebbe, v’avessi, l’avere, senz’avere; c’è, c’era, in’ è, m’era,

■ y C-OÓ J . V ] , £?W 4 1 , Cv* , / - , ii'v».

n’è, i’era, e’è, v’erano, d’essere, l’essere, senz’essere (havvi, avendoci,

.. averci, sonvi, furonvi, eravi, eranvi, essendovi, esserci, essei~oi) lì).

■r. .... 34-xA .

(i) Si noli li modo di segnare i pronomi suffissi In queste forme abbreviate.

4

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PARTE PRIMA - LEZIONE IX. 73

Nono Esercizio.

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74 CORSO DI STENOGRAFIA

LEZIONE X.

Trittonghi e Quadrittonghi.

§ 57. — Siccome in stenografia la consonante j media e la vocale i per lo più non si distinguono in causa del loro suono identico, il numero degli accoppiamenti di vocali rimane considerevolmente aumentato. Nei trittonghi s’indicano, oltre al dittongo, le vocali semplici simbolizzate o no, secondo ne è il caso, e i quadrittonghi si riducono per lo più a trit¬ tonghi, omettendo la u o la i. — Esempi:

aen.- trnea; aia: abbaiare, fioraia, focaia, gaia, lavan¬

daia, maiale, paia, traiamo; aie: gaie, gaiezza, lavandaie.

.^ ... C*Z.;.,

sdraierò ; aio : acciaio, beccaio , bottaio, sdraio , usuraio ;

..... . .....'*>. e'. :

aio : abbaiò, appaiò; aiu: maiuscolo; eai: creai, ideai;

-. ..... .. ...\ .

eie: reietto; iai : assediai, impagliai, scoppiai, spiai,

m'umiliai; ino: (-io), capriuolo , (crogiuolo), figliuolo,

pinolo; oia : boia, gioia, mangiatoia, noia, scoiattolo; oie :

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PARTE PRIMA - LEZIONE X 75

noie, gioiello; oio: battitoio, noioso, rasoio , scorsoio ; oiò:

•o—— J ,.,r __*W , ,

s annoiò; uai: attuai, dileguai, guai, guaina ; uaì : guai;

• .r/'. .... y , ^ ;

uin: abituiamo, alleluia, buia: uie: esequie, ossequierete,

..^ ",..

quiete, reliquie: ufi : attribuii, costituii, diminuii, seguii;

..Sr...,., «&., ilio: buio, ossequio; noi (~oi) : buoi, cuoi; aiuo (-aio) :

^. . ., *

aiuola , barcaiuolo , borsaiuolo , legnaiuolo , vainolo ; iaiu

.<£wS^....v." .JLS— ' .

(—iaa): cucchiaiata, ghiaia, migliaia, vecchiaia; iaio (-iao):

^ ^

cucchiaio, migliaio: oiai: annoiai; naia: sguaiato; niai:

ossequiai; uoia (=oia): cuoiame, muoia, stuoia; noie (-oie):

.' (>"i—/ r _ .. ' ,^-ri , ((*(* *.

cuoictto, stuoie; noio (=oio): cuoio, muoio; uaiuo (=uaio) :

r 'Tef' .(-Ir.. ; . .'..-

acquaiuolo ; uoiaio (-oiaio): cuoiaio.

.•;.. s-y'

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70 CORSO DI STENOGRAFIA

Abbreviazione deile forme verbali.

§ 58. — Vi sono alcune desinenze verbali che, per essere frequentissime nella nostra lingua, ricevono sempre un’abbre¬ viazione speciale. Tali sono:

1. Le desinenze dell’imperfetto -eva, -evaiuo, -ovate, -evano, -iva, -ivamo, -ivate, -ivano, -avaino, -avano, che si abbreviano omettendo sempre la v media e scrivendo i dittonghi risultanti. — Esempi:

vedeva, leggevamo, correvate, vendevano, tenevano, mettevano,

veniva, sentiva, colpivamo, ferivate (colpiamo, feriate),

rapivamo, cantavamo, mangiavano. In sentivate e mettevate,

come in ogni altra desinenza in tivate e levate è bene con¬ servare il v.

2. Le desinenze -vava, -vavi e -vavate, pure dell’im¬ perfetto, che si scrivono intrecciando la v invece di scriverla due volte. — Esempi :

cavava, coltivavi, levavate, lavava, trovava, trovavate,

^_ f.

trovavano ( 1 ), covavano.

(I) La desinenza -vavano può scriversi o secondo il N. I, o secondo (jueslo.

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PARTE PRIMA - LEZIONE X. 77

3. Le desinenze-arebbe, -arebbero, -crebbe, -crebbero, -irebbe, -irebbero del condizionale, che si scrivono col semplice doppio b preceduto dal simbolizzamento della a, e od i. — Esempi :

starebbe, farebbe, farebbero, complicherebbe, premerebbe.

stenterebbe, vanterebbero, eviterebbero, furerebbero: impe¬

direbbe, morirebbe, riuscirebbe, servirebbero, sostituirebbero.

, -al , && ........... ., «JlL tradirebbero, partirebbe.

4. Le desinenze -ndando, -udendo del gerundio, che si segnano intrecciando la nd che per analogia (v. anche n. 2) si può considerare come doppia. — Esempi:

andando, comandando, mandando, bandendo, spandendo,

& , 'ù'tf ... &$£.. .,. ÙV’

offendendo , prendendo , scendendo , spendendo , tendendo ,

.-.tfr-r-v**.; ^.- ^ - vendendo, prescindendo, fondendo, (fondando), nascondendo.

.. .' .

5. Le desinenze -ato (-a, -i, -e) o -ito (-a, -i, -e),

del participio passato della 1J e 3* coniugazione , nelle quali si omniettono ordinariamente la a e la i (v. § 40). — Esempi:

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78 COESO DI STENOGRAFIA

aggravato, bendato, comprato, degnato, ferrato, fregiato,

■..^4..,

lucrato, murato, operato, pregato, rassegnato, usato, asserito,

.'■*$4.^*4,.>~f/,.//■-,..., a*J , brandito, defunto, obbedito, preferito, spedito.

Vi è però un certo numero di participii cui non si può applicare questa abbreviazione se presi isolatamente, ma solo nel contesto del discorso, perchè radicali uguali hanno a volta con significati differenti entrambe queste desinenze o le me¬ desime senza l’a o l’i precedente, come: tornato, tornito, salato, salito; menato, mento, accanito, accanto, ecc.

0. La desinenza -uto (—a, -i, -e) del participio passato della 2a coniugazione, che si scrive ommettendo il t e unen¬ dovi le vocali finali g, i, e come già si vide nella sigla uno. — Esempi :

battuto, bevuto, caduta, cedute, cornuto, mantenuti, paffuti,

^ ^ ... ^ . é.

pennute, ricevuto, saputo, seduto, veduti, venuto

■ , C&?. .cTv.'S

, (asciutto).

§ I suffissi pronominali si uniscono regolarmente alle forme verbali segnando però sempre le vocali finali di queste, che allora diventano medie, e conservandone l’abbre¬ viazione so la posseggono. (Notisi qui la sillaba tot allorché il t è ascendente). — Esempi:

togliersi, toglimi, togliti, toglietevi, tolgami, toltomi.

. & . è/". . , ÓL

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PASTE PRIMA - LEZIONE X. 79

toltoti, toltoci, toltosi, toltovi, toltane, toltasi, toltaci,

CP i,-r' CZtZZZ.ZC rJ1 idr toltagli, toltavi, toltesi, toltevi, toltisi, toltici, toltivi,

jet.czluZjlz..cz... .cz togliendogliela, togliercela; legatoci, legatici, sparsosi,

.•;.sZlf,.«rf/f...., y<L6 ,

sapevameelo , andiamei , arrischiavansi , chiamercbbesi ,

..*.,

offendendoci, levatevi, nutritevi, tenutivi, perdutene, acca-

.. ..^ - '

datane , alleatoti, battoti, sentitosi, vestitasi.

•• x .-1-/7, c/2.......<^/2^ ,. c^....

Sigle.

§ W* — Il verbo potere si abbrevia tralasciando sempre la sillaba po inizialo (confi-. Parte II, Abbreviazione ter¬ minalo, § 12):

Posso, puoi, può, possiamo, potete, possono, poteva, -i.

... V ... Lh . JIIl a?.'. '...V c? £ : zi

-amo, -ate , -ano; potei, -esti, -è, - -omino, -oste, - •crono ;

.La.. Il."U.L.71.z. .Ls.. il..::. ...ZI. .

potrò, -ai, -à , -enio , -eie , -anno ; possa , •iute , -ano ;

...c. ■ ■■('..C.Ti...(/..Ck-. .a.. :. .fd. .

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80 COKSO DI STENOGRAFIA

potessi, -e, -imo, -ero; potrei, -osti, -ebbe, -emmo, -este.

..J&...u#...

-ebbero; potendo; potente, potuto, potere.

& .a*.

et:.

Potenza, possanza, possibile, possibilità, impossibile,

.12..,...' .4 -6* 'Ó .iz::::::::::::;

impotente, onnipossente, prepotente, possesso, possessore. jy 2. .. ao..

possessivo, possedere, possidente, possidenza.

.c&L*.

o<%

§ Il verlio dovere si abbrevia tralasciando tutte lo consonanti della radice e scrivendone la sola vocale media che può essere o ovvero e (confi-. Parte II, Abbreviazione mista, § 16) :

Devo, -i , -e; dobbiamo, dovete, devono; doveva, -i, -amo,

.-V- ,-r > ' soif...<. -• •.—Cs..\

. . J..

-ate, -ano ; dovei, -etti, -esti, -è, -emmo, -este, -ette.ro; .. -w-O ' » -4 ■ • *> -, 4 .

• ’ >

dovrò, -ai, —ù, —emo, -eie, •anno; debba, dobbiate, debbano;

wV' A_VU

dovessi, -e, -imo, -ero; dovrei, -esti, -ebbe, -emmo, -este.

--■ó .- r#l., , .1—.. .U.vfe... • • y

-ebbero; dovendo; dovuto; dovere.

•••*—/t/ ... V jy

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PARTE PRIMA - LEZIONE X. 81

Nota. — È bene che l’allievo si ricordi elio le Sigle dei dne verbi che precedono, corno tutte quelle che sin qui si sono studiate e che seguiranno, non sono composte arbitrariamente, ma tutte dipendono, come si é già osservato al § 2, dalle regole dell’Abbreviazione logica esposte nella Seconda Parte del libro, ed alle quali lo studioso farà bene di riportarsi sin d'ora. L’unica eccezione a dette regole si può alle volte riscontrare nella posizione, giacché, mentre la regola vuole che ogni abbreviazione di parola formata scrivendone la desinenza (Abbreviazione terminale) sia posta al disopra della riga, alcune sigle cosi formate possono invece esser scritte per maggior comodità sulla base (tutto, fatto, più; lasciare, conoscere, ecc.), La teoria della Abbreviazione logica riceve poi una maggior estensione nelle Sigle, potendosi in queste applicare tanto alle parole variabili quanto alle invariabili, mentre delle altre parole non può applicarsi che alle variabili. Per quanto riguarda i verbi, si noti ancora che fu assegnata un’abbreviazione costante o sigla soltanto agli ausiliari propriamente detti ed agli ausiliari modificativi, i quali appunto per questa loro qualità sono frequentissimi.

(i D'Isola, Corso di Stenografia.

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82 CORSO DI STENOGRAFIA

Decimo Esercizio.

r

fé* fé

àJ. I,■/ *f~ fi# ~ tfiféfifi- ^ / fi In*. ,

Jaz. /^

fé'~'i/-'i^ ^yy* &„ fsr I ^ /\ ue^.- 2

-v-n ' y/^ S y —J \ 7^ ~* -A -w-v t a~s/l 7^-/v

/ {y fi V . _-d fi- ^s Ó &*/fi*sy *^\ t fi ^ (/^ $ *

s» v jfé- ^fé"* ZA . _ Jfé / ~

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.J-, 6 c-féc

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■ ^. J -^6 óJ ^er __^>r/yfi

fififi? ^ 6 0 ^ ^fé//^ ^ {féfi

/- /& _ /TU „ 7^. 0 ^ ^ 7» /<? 7^<V? ^

/^ c/{'u fi-'

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fé' ^ -* ,X *f^/t'\,/-'fé. fi 3^

/ ^ '/fé') /-féJs fé fi fé'— /fi fifi'l fé

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^ Y* ^ *-'/ • «ru-\. ' ’ y-'' //_ '■’ / £/<*_ /? fi.

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PARTE PRIMA - LEZIONE XI. 83

LEZIONE XI.

Nomi propri i.

§61.-1 nomi proprii si possono scrivere o foneticamente, cioè secondo la loro pronuncia, od ortograficamente.

1. Si scrivono foneticamente tutti i nomi italiani e quelli di altri paesi allorché l'alfabeto ha i segni necessari. Per i nomi italiani è bene notare che le vocali finali non devono essere trascurato, e che si dove sempre distinguere gli da li e c da q per il quale si deve adoperare il suo segno alfa¬ betico ( ?). Nei nomi proprii francesi si adopera inoltre per

ge e j , il segno alfabetico ( '(?' ) ; nei tedeschi ed inglesi

h ( (1); ed il gutturale eli ( ^ ). La ii e la « si scri¬

vono e, e la ii come i. — Esempi:

Arquà, Byron, Boccaccio , Beranger , Bach, Bordeaux,

.,., oj,.&€«■..., Bressan, Cicerone, Costantinopoli, Dante, Bijou, Dogìiotti,

fa , ...(faJ',

Dresda, Duclioqué, Emanuele, Edimlmrgo, Esaù, Firenze,

^ .*4...... .

Field, Flecchia, Friburgo, Gabelsberger, Gerin, Augier,

***>£ , fa.. , WA , & ,

Oianoglio, Gene, G otite, llcngcl, Hans, ìloffmann, Hansnian,

L t C '~-, -, fa*? r J ^

(J) Questo segno si adopera già nelle Interiezioni:

ah (a, ha): eh ( <?, è); oh (o, ho): uh.

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84 CORSO DI STENOGRAFIA

Leopardi, LSscher, Lussemburgo, Michela, Mazzini, Mia glia,

.. ^..^7.'.-^.' ^ y

Mirabeau , Napoli, Newton, Noe, Petrarca , Partenope ,

.^..Ho*.. Pietroburgo, Pleiadi, Pagliano, Parmetler, Quartata,

.... .g?..v .

Quaglia, Quesada , lincine, lìatiazzi, Richelieu , llomrr ,

Rticlcert, Rousseau, Stolze, Shakespeare, Schiller, Scia/fusa,

^ ^ c.ff- ■ r ■ 4 Tasso, Vestfalia, Versailles ; D'Aosta, D’Ancona, D’Adda,

J? , ^ ... 64/■■ .;.. ’k.. , A& ,

DeAmids, De Cristoforis, Del Balzo, Dall’Enza, Dell'Erma.

. .6/1&...... t..,. d~xu , .

2. Alcune volte occorrerà conoscere la vera ortografia d’un nome proprio, e allora, massime se appartiene a lingua straniera, si scriverà alfabeticamente in tutti i suoi segni. Questo modo non s’adopera in stenografia pratica, bensì nella corrispondenza e solo per la prima volta che s'incontra il nome, potendosi in seguito scrivere foneticamente. Nel primo caso è necessario distinguere il c duro dal segno alfabetico del k

(/). segnare gli apostrofi e gli accenti ed usare i segui speciali per il w (<& ) e 1 x ( ).

I nomi scritti in questo modo si sottolineano. — Esempi:

Aix, Breslaw, Brio neon, Clidlons, Corrinthe, Dantzick,

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PARTE PRIMA - LEZIONE XI. 85

Dordrecht, Hcivétte, Kaulhach, Liverpool, Ltibeck, Mirès,

New-York, 0' Contici, Iìomer, Riickert, Saune, Washington.

\—.

Abbreviazione dei prefissi.

§ 02. — Considerando i prefissi come particelle a sè indi¬

pendentemente dalla parola radicale ne risulta che la loro

abbreviazione dovrà essere fatta in modo da conservar sempre

inalterata la forma di quella. Perciò in alcuni prefissi mono-

sillabici finienti in vocale (da-, ra-, atra-, tra-), questa si

esprimerà sempre nella loro consonante antecedente, in altri

(bi-, de-, prò-, ri-), si ommetterà come in tutti i polisillabi

pur finienti in vocale (una-, unii-, unti-, arci-, cata-, epi-,

fra-, meta-, orto-, para-, perì-, poli-, proto-, retro-,

semi- , sotto-, sopra-). Nei prefissi monosillabici finienti in

consonante si omette questa (con-, in-, mal-, rin-, sor-,

un-), e con tutta la sillaba che forma, nei polisillabi (inter-,

preter-, soddis-, super-). Del resto le abbreviazioni di molti

di questi prefissi (con, contro, fra, in, per, sovra, sopra),

non sono die sigle, le quali già conosciamo. Pernii principio

sopra esposto potremo anche scrivere alcuni prefissi separata-

mente dalla parola radicale. — Esempi :

1. da-: dabbene, daccapo, davvero; ra-: rabbonire.

.. ...». _

raccogliere, raccomandare; stra-: strabiliare, straboccare,

r d._.Cr?.. . \/ 'ÌaS.V

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86 CORSO DI STKNOGRAP1A

stravolgere ; tra- (trans-, tras-): tracollo, trafugare,

.Ce d i ...C..- (,

transigere, transire, trasandare, trascorso.

0? fa.fa?..fan.

2. bi- : bicipite, bicorno, bifolco, binoccolo, bipartire;

£ — ^ fa^ ’.• faf fa ‘

(le-: deposto, deposito, deperire, depurare; pie-: preambolo,

d " ó/' ■&/' ' (f.".~ fa Y precoce, preferire, preoccuparsi; ri-: ricadere, ricavare,

■fai/- (/ ' ( Y2* '.x—^-

ricomparire , ridesto, riferire, rilevare, rinnovare, riposo.

^ fa ' » fa' ' ... .

3. ami-: analemma, anatema, anatomia; aulì-: anfibio,

- n - , . «x . , .fafai^. ' . y... _ . /as.

anfiteatro; aliti- (ante-): antidoto, antipatico, antipirina,

fa' ' -.^' '.. /fa.'

antisala, antiveleno, anticipare; antecedente; arei-•

fa . -A, fa ... JU. , /. arcibello , arciduca , arcipelago ; rata- : catacombe ,

£ . 4 . fa .Y. - n. ■ cataclisma , catafalco , catastrofe; epi- : epidemia ,

.fa^ ’ ' fa -fa

4

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PARTE PRIMA - LEZIONE XI. 87

epidermide, epifania, epitaffio; fra- (fras-): frammezzo,

_.JZ?... ^.- /

frapporre , frastagliare , frastuono ; meta- : metacarpo ,

■ 'Ca ' Z7 ' Z^“ -.-Z-./"v*> * metafisico , metamorfosi, metatesi ; orto- : ortodosso ,

• -fv.V.^.^ V..-.

ortopedia ; para- : parabola , paradosso , parafrasi,

^ ' z? ~ ^ '.^ '. .'

parafulmine, paragone ; peri- : perifrasi, periferia ,

."■■■■■ .•'v'7“..?.-.6* '.- ■ peritonite; poli-: poligamia, poliglotto, poligono, polinomio;

^.£ ■ <zf^ ■ . proto- : protocollo , protomartire , protòtipo ; retro- :

retrocarica, retrocedere, retrogrado; semi-: semicerchio

.A'. ..^. £ ■v.^ — .,

semicupio, seminudo, semivivo; sotto- (sotter-): sottomano,

^ .. ^ ;.e-/.._. ..^

sottomesso, sottoporre, sottostare; sotterfugio; sovra- (sopra):

^z^.4.4.*.< sovraccennato, sovrastare, sopraffino, soprannome.

.c/y.v.e/.. .(£*

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88 CORSO DI STENOGRAFIA

4. con- : concetto , congiura , confuso , confermare ,

.../a...yb... ,

concomitanza, concorso, condurre, confondere, conservare,

.W”. ,/VVò ., X24- , .

considero , consolare, conscie , consumare , consueto,

/Z .✓ 'ì-m ...... .. -v

contemplare, contegno; circon- (circo-): circondare,

l . y/l , / 3 À ■ - 4*. , Za

circonflesso, circospetto, circostanza; contro- (contro-):

y.//.é£L, joL - controforza, contromarcia, contraccambio, contraddire,

. ,sp/y>.../VvZ ,. slZZ .,./oZ ,

contrabasso, contralto; in-: incitare, innalzo, inaspettato,

./Z°. SdZ. , Min , ■ ,

inasprire , incalza , incarico , incessante , incipiente,

yf-.v ^»*5’ ••'••• 'Y' jZ , ,

indisporre, infastidire , inedito, inerte, inetto, inesperto ,

....^1.. yZ , Z , yZ

ingresso , innocente , inoltre , innovare , insensato,

yo , , ycZ t

inseparato , insigne , insistenza , insolito , inspiro ,

.W . jy~ . X—, X,

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PARTE PRIMA - LEZIONE XI. 89

insussistenza, integro, intendere, interno, intrecciato,

Ijf..'I .^ introdurre, intromettere, inutile, inudito, inverno, invitare,

... Ce:., ,,.&/. ...^4 . ' ^ v

inconscguente, coincidenza, reintegrare; infra-: in fi appone,

.../'’uJto.... ■</

infrascrivcrc ; inter- (intra-): intercalare, intercedere,

{;. ^../._./ .... . M ,

interdire, interesse, interporre, interlinea, interloquire,

s / /? ... JM .r /C'...,.,..

A A •v.

A.- l'¬

intermittente, interprete, interpellare, intravedere, intrapicsa,

-K-.fi.2.• C ■ ininterrotto; mal- (male- mala-): malcreanza, malandato,

'Ò" ; a..-.«w ,.^. malconcio, malcontento, maledire, malaccorto; per-:

.. tot .&OL....... ., . ■

percepire , percorso , percuotere , perduro , perfetto ,

:d —e*-*.cy/ ■ permesso , persuaso , persistere , perpetuo , imperterrito,

.■<*.f ■./././-1 -

impertinente, imperturbato, (perdono, perenne, perire,

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90 CORSO DI STENOGRAFIA

■perdere); preter-: pretermettere, preterito; ria- : rincalzare,

".(/ -.(/^...... 7 ^ ' rinchiudere, rincresce, rinforzo, rinfresco, ringiovanire,

/ 'sy ■ 'y ■ .'....

rintocchi; soddis-: soddisfare; sor-: sormontare, sorpassare,

.>■ ^....- . sorpresa , sorvegliare ; super- : superlativo , superstite ,

.*ÉT '.^ ^.7.&...^ ' superfluo, superare; un-: unanime, unico, unire, unigenito,

,.. .., vS ^ v? , v . \£/.,

unisono.

Nola. — Il prefisso iu e composti, se uniti con una consonante apostrofata precedente, si scrivono per disteso.

Sigle.

§ 6St. — Costui, rimpetto, dirimpetto, allorquando,

— - ' / -.# • • altresì, attorno, dattorno, intorno, dintorno, bentosto,

±..C.t..ù .t.L . purtroppo, anzitutto, s ovr atutto, dappertutto, attraverso,

7L .2.. 2........... f i

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PARTE PRIMA - LEZIONE XI. 91

tuttavia, talvolta, lattavo Ita, oltracciò, altronde, d'altronde,

... </r /.sC....*.., ... ,

altrove, appresso, Europa, Austria, Germania, tedesco,

-.'ZT. ,^ ..,~E>., V-c....... -éi ' j .

invece, invece di, in luogo, in luogo di, ossia.

zr ir... .......... .wc . /..

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92 CORSO DI STENOGBAIIÀ

Deciniopriino Esercizio.

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PARTE PRIMA - LEZIONE Xll. 98

LEZIONE XII.

Abbreviazione dei suffissi. A

§ G-L _ Come già per i prefissi, il nostro sistema non

abbrevia che i suffissi più frequenti. Come tali non sono

però soltanto considerate le desinenze di derivazione propria¬

mente dette, ma anche quelle sillabe finali delle parole che,

pur facendo parte della radicale, sono identiche ad una data

desinenza. Ciò dicasi specialmente delle desinenze composte,

nelle quali, alla desinenza semplice abbreviata, che allora

non rimane più finale , si aggiunge qualunque altra sillaba

che segua, la quale può ancora essere una seconda desinenza

semplice abbreviata. Discorreremo perciò delle combinazioni

delle desinenze dopo aver esposto l’abbreviazione di tutte le

semplici. Orbene, le abbreviazioni di tali suffissi si possono fare

nelle tre seguenti maniere :

a) Collo scriverne le sole prime lettere (confr. Parte II,

§ 8); b) Collo scriverne soltanto le ultime (confr. Parte li,

§ il); c) Collo scriverne le prime e le ultime (confr. Parte II,

§ 15)- § 65. — Nella presente lezione tratteremo dei primi, cioè

di quei suffissi la cui abbreviazione si forma scrivendone solo

la parte radicale, ossia le prime lettere. Essi sono:

1. -ieo, -ilio, -igo, che si abbreviano scrivendone la i

col segno discendente allorché essa può fondersi nella conso¬

nante antecedente, appuntandola (confr. § 38, il). — Esempi:

benefico, dedico, edifico, energico, epico, estetico, etico,

iy V • ! A y7' > '

grafico, modico, medico, magnifico, mendico, modifico,

M . 1/ . M*..,.-,

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94 CORSO DI STENOGRAFIA

pacifico , patetico, pudico, scientifico (1), vendico; acido,

4—.// ■.-.^ ■ candido, diffido, fracido, lepido, lucido, placido, rapido,

- ^ f./ ..y ' 7? ■ " ' / ' (rapì), splendido, stupido (stupì), uccido; omicida,

■£»■■■*- -fC- r :. ; .w77 ,

fratricida, matricida (1); litigo, prodigo.

2. -ore, -ora, -oro, che si scrivono fondendo la o antecedente nell’ultima consonante della radice. Notisi la

desinenza tore, nella quale questo o si simbolizza sempre

nel t incurvato. — Esempi :

albore, ardore, bollore, calore, dolore, errore \errò (2)],

, \£ .." k *

folgore, maggiore, migliore, rossore, pizzicore, rigore,

.ZC ,..

rumore , scalpore , signore , stupore , tepore , vapore ;

albergatore, ambasciatore, applicatore, cantore, cantatore,

1 / ^ ■> /

creatore, devastatore, editore, esecutore, littore, pretore,

'-\J ,

(1) Nelle desinenze ifico e Irida si omelie il primo i.

(2) Differenza necessaria solo allorché si vogliono distinguerò i due vocaboli isola- lamento.

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PARTE PRIMA - LEZIONE XII. 95

rimediatore, scrittore , spettatore , vincitore , battitore ,

..saI., v .... jP., 0$ , dA , mentitore ; anfora, canfora, martora, metafora , meteora,

.- f ,.j ,

pecora: adoro, decoro, fosforo, onoro, sonoro; censore,

rf* ' ^ ‘ ^' '

difensore, discensore, estensore, professore.

^ cA 3. -line (-0 -a) e -uto, che si indicano colla u an¬

tecedente analogamente al prefisso (v. § 62, 4) ed alla de¬

sinenza participiale (v. § 58, 6). Si notino alcune parole che

riescono più brevi scritte senza questa sigla. — Esempi :

comune, immune; accomuno, aduno; fortuna, tribuna (cruna,

.^ . ^ ; y/\

laguna); acuto, aiuto, costituto (1), imbuto, istituto (1),

-4- ■ : •*-. , 4 , A , nerboruto, orecchiuto, scorbuto, tributo [tribù, tribuno (2) |,

P A disputo, sputo, computo, confuto.

y..f.^. 4. -ione, -zione, che s'indicano col segno del dittongo

iò, fatto assai più curvo e rotondo. — Esempi:

(1) Vedi \ 52, noia al dittongo ui.

(2) Si (anno simili differenze solo allorquando si fogliano distinguere i due voca¬

boli isolatamente.

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9G CORSO DI STENOGRAFIA

adesione, bastione, battaglione. complessione, , decisione.

.y • .........

diffusione, fideiussione, illusione, ammissione, , opinione;

.^ y.. ., y - y./'ó

addizione , affezione, allocuzione, azione, attuazione ,

...y. . .7.y.y. — .....

cassazione, cauzione, composizione, condizione, confusione,

corruzione, deduzione, deposizione, eccezione, figliazione,

^ '.>*.^ ’ r

legazione, meditazione, moderazione, operazione, prostituzione,

.».. ,..-, ^ !

sezione, sproporzione, variazione, votazione.

’f ' . K ' C 5 ' ^ 5. -bile, die si scrive col li antecedente. — Esempi:

alale, affabile, detestabile, durabile, evitabile, impagabile,

.... A , .-, •/

improbabile, ineffabile, instabile, mirabile, sanabile, flebile,

tic ' £ ' ^ ammissibile , combustibile , comprensibile , disponibile,

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PARTE PRIMA - LEZIONE XII. 97

infallibile, insoffribile, leggibile, sensibile, mobile, volubile,

t/ v.y ' ,

malleabile, infuriabile, inattuabile, portabile.

- ,.

G. -mento e -metro , che si scrivono semplicemente

coll’m antecedente. - Esempi :

adattamento , armamento , comandamento , fondamento ,

.^. .,.M- ., , y&£ ,

testamento, elemento, incremento, alimento, avvenimento,

■ZL . . . , yl , -z, , ,

mantenimento, nutrimento, sentimento, argomento, fomento,

• -ts'*' , >i‘,..... ^ ,

momento , sgomento , aumento , documento, frumento ,

..Z/t, <02 , è , ^ y yyt\

nocumento, addormento, palmento ; decametro, esametro,

fotometro , gasometro, termometro, diametro.

1, ..... Le.,.^ ^ .

7. -bornio =bo: cogitabondo, errabondo, furibondo.

.,..V4.., /■/'.

7 - D’Isoi.a, Corso di Steno grafia.

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98 CORSO DI STENOGRAFIA

8. -fero e -fasto = f : aurifero, fruttifero, frondifero,

' y-y7 ignifero, lucifero, mortifero; manifesto.

.v -r./■.•

9. -grafo (-e) = gr: autografo, biografo, cosmografo,

4?< ,

fonografo, olografo, poligrafo, stenografo; epigrafe.

^ / yy7, * a r. -r

10. -logo = 1: analogo, astrologo, catalogo, dialogo,

.;■'*** ;

epilogo, filologo, riepilogo, teologo.

2? ' y'" * ' % ' .

11. -nomo = li: astronomo, economo, gastronomo.

.JT. 12. -plico : complice, duplice, semplice, supplice.

i7 ' / y f ■ ■ 13. -sofo : filosofo.

Abbreviazione del Comparativo e del Superlativo.

8 <>(>. — La particella più essendo la caratteristica del comparativo ed essendo usata in moltissimi altri significati, e trequentissima nella nostra lingua, epperciò si scrive sempre

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PARTE PRIMA - LEZIONE XXJ. 99

por abbreviazione per mezzo del dittongo ili sulla riga (1). Nei comparativi però si considera come una sola parola col¬ l'aggettivo che modifica, e allorché è possibile si fonde con questo incrociandosi colla sua prima lettera. — Esempi :

ptù abbondante, più allegro, più bello, più bravo, più celere,

'■LvJ - a . & ....... ,

più chiaro, più colto, più cresciuto, più cauto, più delicato,

■ . >nJ, ,

più elevato, più educato, più fedele, più folto, più gioviale,

v ^ ’ y > yy, più gretto, più illustre, più ideale, più impresso, più lento,

y > .^ ,~ju più molle, più nominato, più onesto, più pensato, più positivo,

é. a/. più pudico, più ìetto, più raro, più rosso, più santo

«A, JL. JCA , SLsO t Jt/fi ^

più scaltro, più sconcertato, più spelato, più speranzoso,

piu steso, più stellato, più stordito, più stretto, più sdegnato

. n-' .&/.<T. W, più sorpreso, più teso, più tentato, più umano, più usato,

».jy .^ , v",

(I) Nel tracciare (|iirslo dillongo e Sene osservare clic si deve incominciare (la segno dell' i.

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100 CORSO DI STENOGRAFIA

più urgente, più audace; di più, più di, dappiù, vieppiù,

»£ , H..y v , ^ 4} 07. — Nel superlativo relativo, cioè in quello formato

coll’articolo premesso al comparativo, tale articolo si fonde nella sigla di più, come per esempio :

il più, la più, i più, le più, il più bello, il più sicuro.

- '&> y> , /è ,. sv^ j la piti chiara, i più molli , le più colte , il più rosso ,

l. , sC o

la più rara, il più audace ; per il più, per lo più.

c ‘ ' Z § 68. — Il superlativo assoluto in

a) issinio si abbrevia iss, come per esempio : allegrissimo , bravissimo , coltissimo , educatissimo ,

■V "7 ' ■ 4& V . >• ' , £y '

illustrissimo, rarissimo, scaltrissimo (v. § 21), umanissimo, O /} O

(per analogia: massimo, pessimo, prossimo).

'..zó

Jt/P.

" Cv . b) errimo si abbrevia. err, come per esempio

acerrimo, celeberrimo, integerrimo, saluberrimo.

^ r &. , M ..... .

Sigle.

§ 69. — Il verbo volere si abbrevia ommettendo sempre la sillaba vo- iniziale (confr. Parte II, Abbreviazione ter¬ minale1, § 12, a) :

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PARTE PRIMA - LEZIONE XII. 101

Voglio, vuoi, vuole, vogliamo, volete, vogliono; voleva,

.y...v...y*.y..

-i , - amo, ■ate, -ano ; volli, volesti, volle, volemmo,

uy. ?

-este,

J.

vollero ; vorrò, -ai, -à, -emo, -ete, -anno ; uA . ......... V. v. vz v w

voglia, -iute, -iano ; volessi, -e, -imo, -ero ; vorrei , -esti. . ..

-ebbe, -emmo , -este, -ebbero ; volendo, voluto, volere.

Uf- Vi? \F uf. yè. s

Voglia, -roso, volontà, -ieri, -ario, involontariamente,

benevolo, malevolo, benevolenza, malavoglia. t- fc* *"*0 *_—"

70. — Patria, camera, paragrafo, qualora, talora.

finora, tuttora, così via, senza dubbio, piuttosto ; Gennaio,

^- ^ -,..-y.<2 ; ^ , Febbraio, Marzo, Aprile, Maggio, Giugno, Luglio, Agosto,

/ ? - f ,...^7,

Settembre, Ottobre, Novembre, Dicembre, Decembre.

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102 CORSO DI STENOGRAFIA

Deeimosecondo Esercizio.

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PARTE PRIMA - LEZIONE XIII. 108

LEZIONE XIII.

Abbreviazione dei suffissi. B

§ ^1* — L’abbreviazione di una seconda categoria di suf¬ fissi si forma scrivendone la sola ultima sillaba ; tali sono :

1. -tà, che si scrive a messa un po' in alto per indicare il principio del t che si ommette. Questo seguo si unisce direttamente alla radice del sostantivo, tralasciando le desi¬ nenze aggettivali che s'interpongono, sempre più o meno mo¬ dificate, tra tale radice e la desinenza, e perciò esso indicherà pure le desinenze: -Ita, -ntii, -erta, -urta, -està, -ietà , -cità, -ita, -(a-, i-, o-)cità, -(a-, ia-, i-)lità, -arila, -ivith, -idità. — Esempi:

metà, età, crudeltà, fedeltà, umiltà, viltà, facoltà, realtà,

' ' ’ /- • ')<y .y . . <S , /V . , /

bontà, libertà, povertà, sicurtà, disonestà, maestà, podestà,

u ’ zi- ■ pietà, serietà, varietà, reità, spontaneità, velleità, asinità,

■ ^ ■ S--; . OS , ■6'’. ,

carità, cecità, enormità, identità (1), oscurità, pastosità,

'V ' & - —^ ^ , profondità, verità, ingenuità, rapacità, saggeità, veracità,

C/ry~ , <f . . <S ..

felicità, modicità, precocità, velocità, liberalità, località,

(1) Notisi il modo di unire questa desinenza ai I ascendente.

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104 CORSO DI STENOGRAFIA

modalità, ospitalità, specialità, bestialità, parzialità,

. . 'Csé/*. , //* //^ x* v - , 6ó Ca t

agilità, fragilità, impassibilità , utilità , particolarità,

, V 'j/I Z. Z. ^ ^ ■ . •

volgarità, attività, natività, avidità, rapidità, solidità.

. .UT....... Z, Z, ^ , > . r

2. -ria e -zia, quando sono preceduti da qualche vo¬ cale , e -rizia e -grafia, che si scrivono semplicemente in. — Esempi :

ambasceria, argenteria, artiglieria, batteria, biancheria

..z- , . Z' .z. ^ „ cavalleria, categoria, fanteria, gloria, libreria, materia,

memoria, millanteria, osteria (ostia), ruberia, segreteria,

..., ^ ., seria, signoria, storia, tappezzeria, temeraria, veterinaria

..<dv ^ .,.</ ,

vittoria; astuzia, autocrazia, avarizia, disgrazia, diplomazia

i.òr^....... ,rC , ^^ ,

facezia, giustizia, grazia, inezia, letizia, mestizia, primizia

...yiù....... ...... ^ ., t*r. ,

propizia, polizia,[sazia, spazia, tristizia (solerzia), amicizia,

" ^ eT.

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PARTE PRIMA LEZIONE XIII. 105

pudicìzia, sporcizia: autografia, calligrafia, coreografo.

fotografa, ortografìa, poligrafìa, stenografìa.

3. -rie e -zie, preceduti da vocale, e -cizie e -grafie, che si scrivono ie, analogamente ai precedenti. — Esempi:

ambascerie, argenterie, cavallerie, glorie, osterie, serie.

. signorie,

.O-..

Jf. ~ &7:

temerarie ; astuzie, disgrazie, facezie, inezie,

t ■ , fa , /r , /*■ f

primizie, spezie (spie) ; amicizie, fotografìe.

fa ' fa'" "fa *' ^ J ■ ■

4. -rio e -zio, preceduti da vocale, e -enzio, che si scrivono io, analogamente ai numeri 2 e 3. — Esempi:

censuario, commentario, feudatario, imperio, improperio,

- , ójf.... ....p

infusorio, interrogatorio, letterario, martirio. mortuario,

fa ., zfa*

ossario, parlatorio, precario, purgatorio, repertorio, sellario.

solidario, territorio, vestiario; dazio, edifi-zio, facezio, fittizio,

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106 COliSO DI STENOGRAFIA

giudizio, indizio, negozio, ozio, precipizio, propizio, sazio,

" ^ '..- —■ t£ - servizio, spazio, supplizio, silenzio, uffizio.

~<ss- /' ..<f'' x.. -r>. -rii e -zìi, preceduti da vocale, che si scrivono ii,

analogamente ai numeri precedenti. — Esempi:

misteni (misteri), santuarii, indizii, interrogatorii; esercizii,

..».<»/*'. ■,.; ó'</ v

propizi!, sazii, spazii, ozii, uffìzii, vizii.

.^ V- *-*• / ■* ;| < (i. -Il ice = ice : ammaliatrice, attrice, autrice, cicatrice,

’ ,.

danzatrice, esecutrice, motrice, scultrice, sovvertitrice,

.^.^... spettatrice, venditrice.

■ *■ .... Il 7. -Cèllo, -icello (-a), -creilo (-a), -scello = «il-

bastoncello, bocconcello, bricconcello, giovincello, campiceli,

■ * .^ 2.1 fraticello, assicella, particella, coserella, pafzerella,

-7^...^ -./..... , vecchierella, arboscello, ramoscello.

c\ ~ , ^ ^

«

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PARTE PRIMA - LEZIONE XIII. 107

8. -evole = ni o eole: agevole, amorevole, bastevole,

-c-L sr.., durevole, disonorevole. giovevole, meritevoli', piacevole,

v.^ y., - •

pieghevole, pregevole, sollazzevole, scorrevole.

^ .y - w., SVU^..

r.

t

9. -tura (-«) = ur: armatura, avventura, coltura,

&—> , ....... ,

cottura, creatura, dettatura, dirittura, lettura, letteratura,

■/n^ ' > '. ^ ^ \

pittura, scrittura, sventura, tortura, vettura ; futuro,

/( , ' *)/~~ ' ,.; /V—y,

imperituro, maturo, morituro.

, .. ^'-7 ,

10. -tezza ez : accortezza, altezza, compostezza,

' " - ’ > gy - esattezza, fortezza, lentezza, posatezza, prestezza, prontezza

- .. segietezza, strettezza, svogliatezza : mitezza, nettezza

* . ., ./ .

[ grettezza, (grezzo) 1.

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108 CORSO DI STENOGRAFIA

11. -entù e -itù = U: gioventù, schiavitù, servitù.

r- - ~ r jZ, .

12. —lei 1 io - ilio: domicilio.

' ..

13. -cinio = Ilio: latticinio, patrocinio, tirocinio.

.JZ... ., 6

/

14. -vasrlia = alia: vettovaglia (tovaglia).

.& . r óeZ^-y.

1». -viglia = iIia: gozzoviglia, meraviglia, stoviglia.

z., . C- . 16. -gramma = amai: ettogrammo, chilogrammo,

monogramma, programma, parallelogramma, fonogramma.

l- sx ti .U ' stenogramma, telegramma.

/s$-. , /■$

Parole composte di due radicali.

§ 72 - Analogamente alle particelle prepositive, nelle parole composte considerandosi la prima parte come un vocabolo a

. ’ non e necessario scrivere la vocale finale di questa allorché e un sostantivo, un aggettivo od un verbo. - Esempi.-

agricoltore, agrimensore, andirivieni, batticuore, beccafico,

-■ ^ y t/. ^ , £ t. 7 •

4

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PARTE PRIMA - LEZIONE XIII. 109

beccamo* ti, centrifugo, centripeto, dormiveglia, equipollente,

- ^ ^ ... é-te , .

ferrovia\, galantuomo, girasole, giurisperito, granivoro,

7* /vTS,

luogotenente, mezzanotte, mezzogiorno, portafoglio,

■ ..- * - cJ/ portalettere, rompicollo, sacrosanto, scaldapiedi, segnacasi.

CJ ' ^ .^ spazzacamino, terrapieno, vaniloquio, voltafaccia.

■ : / ' L.> ^■/-. Sigle.

S 7 Del verbo fare non si abbreviano che le forme comincianti in faci e feci per mezzo della f discendente; lo altre si scrivono per disteso , ad eccezione di fatto (confi-. Parte II, Abbreviazione mista, § 1G, 1).

^'acc'° • facciamo: faceva, -i, -amo, -ate, -ano:

. . •: • ■ . •

/ni. facesti, fece, facemmo, faceste, frena: farcia. -ale,

/' lÉEEì 7 è -ano. facessi, -imo, -ero; facendo, facente.

. . ./o! .h’ [ . V Fatto (1), fatta, fatti, fatte; affatto, assuefatto.

? . f, r, r G) Participio e sostantivo.

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no CORSO DI STENOGRAFIA

disfatto, liquefatto, soddisfatto, stupefatto; facile, facilità,

' ^ / , , facilitare, difficile, difficoltà, difficoltoso, coefficiente,

/ ■ /.■/- /*■£■ ■ V ■ sufficiente, deficienza, deficit, beneficiata.

-uff/ > j ‘ . . . / /

S — fi Terbo lasciare si abbrevia ommettendo la sillaba sci della radice (confr. Parte II, Abbreviazione mista, § 1 li, 1 ) :

Lascio, -i, -ia, -iamo, -iute, -inno; lasciava,

, «/ , j %< *-- - —'. \ ,

-i, -amo, -afe, -ano; lasciai, -asti, -ò, -animo,

'■'6'', £ j |^VV t t . ^ J ^ J ^ .

-aste. -arono; lascierò, -ai, -à, t

-ano, -eie, -anno:

%ss/ f v/V* t t •'V j D'Vl/

lascino; lasciassi, -imo, -ero; lascierei, -osti, -ebbe.

.X' > ^ >» , • / . ** , .X.

-ennno, -estc, -ebbero ; lasciando, lasciato, lasciare.

... *4 * Ó , S y — Tralasciare, lascito.

ù . J .

4

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PARTE PRIMA - LEZIONE XIII. Ili

I) e c i ni o t e r /. o Esercizio.

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112 CORSO DI STENOGRAFIA

LEZIONE XIV.

Abbreviazione dei suffissi. C

§75. — L’abbreviazione di una terza ed ultima categoria di suffissi si forma scrivendone le prime e le ultime lettere. Questi sono :

1. -agine e -aggine, che si scrivono ain, col dittongo sempre segnato alfabeticamente, come per esempio :

cartilagine, compagine, imagine; bambinaggine, dabbenaggine; ,✓ u

' •*' , , iZS. t

farraggine, scioperataggine, sguaiataggine.

.^.'.... 2. -nginc e -nggine, che si scrivono nin, come p. e. :

albugine ; lanuggine , ruggine , testuggine , [origine,

* ' ; ......... > ■ , J ' , - . v

caligine (1)].

. ^ ' ..

3. -agione, che si scrive aion, alfabeticamente, come:

cagione, carnagione, enfiagione, piantagione, stagione.

jCL 4. -igione, che si scrive ion, alfabeticamente, come p. c.:

guarigione, guarnigione, pigione, prigione, provvigione,

.-,.

religione, [regione (1)]. .^ ' ~Ck

(4) Per analogia.

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PARTE PRIMA LEZIONE XIV, 113

5. -imonio e -intoniti, che si scrivono iniio e iinia, 4 y

e analogamente pei plurali, come per esempio : matrimonio, mercimonio, patrimonio, testimonio; cerimonia.

parsimonia; testimonii, cerimonie, querimonie.

; £.,.é— ^4...

G. -Ululine, che si scrive tuin, col dittongo simbolizzato, come per esempio:

abitudine, altitudine, attitudine, beatitudine, consuetudine,

.J:,.z .,.ài.... gratitudine, improntitudine, longitudine.

L/’.-.tJ1- Abbreviazione dei numeri.

$ ?G. — he cifre arabiche sono già cosi brevi per sè stesse, che il nostro sistema le mantiene senz'altro, impe¬ rocché, formando esse un sol tutto col mirabile sistema che le reggo, sarebbe illogico mutar quelle per conservar questo assolutamente indispensabile per la sua chiarezza e brevità o per la disposizione di un raffronto o di una operazione.

1. Nella pratica però i numeri rotondi, presi isolata- mente, si possono acconciamente abbreviare applicando loro le regole dell'abbreviazione logica.

Cosi le centinaia si abbreviano unendo alla cifra delle unità la desinenza -ent, le migliaia unendovi la desi¬ nenza -il, i milioni unendovi la desinenza -ìon ed i bilioni unendovi la desinenza -Uovi. Questi segni poi si uniscono fra loro nelle centinaia delle migliaia e nelle centinaia dei mi¬ lioni e bilioni. Si noti che lo zoro delle decine, come in qua¬ lunque altro caso in cui debba segnarsi, può sempre scriversi di metà grandezza. — Esempi:

X - D'Isola, Corso di Stcnot/rafiu,

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114 CORSO DI STKNOGKAFIA

100, 200, 700, 909; 5000, 7000, 8000, 9003, 30.000,

fij] ..fi:...., fi...,fiap ,

40.000, 500.000, 700.000, 1.000.000, 10.000.000,

-At-r M-,..■*?-.UV?. .

300.000.000, 7.000.000.000.

.a/1., /.e .

2. Queste abbreviazioni si possono adoperare anche nelle frasi avverbiali, come per esempio :

cento volte , mille volte , in mille maniere , (centinaio ,

centinaia, migliaio, migliaia).

3. Nelle date conosciute si può scrivere il solo gruppo dolio decine o unità, e nei numeri ordinali ommettere la desinenza. — Esempi:

pagina il 2° capitolo.

<T S •

Il 20 settembre 1870 Roma divenne la capitale

■ su.. ^ fi .^.. urjk

del! Italia unita. — Prendi questo libro e leggi alla 20*

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PARTE PRIMA - LEZIONE XIV 115

Parole derivate dalle sigle W. A

(Vedi i paragrafi precedcnli e Vindice delle Sigle dia One del libro)

8 — 1- banca, banchetto, banchiere; 2. bisognoso,

£- ■ *1 ;.& /

-evole, abbisognare; 3. brevità, -emente, abbreviare, -ato,

. .4?* ■ / ■. / ’ ..z .-

-iasione; 4. camere, -ettu, -ino, ■ ■iere; 5. certe (c’è),

; f ^ ....... X • / • /-

-issimo,

*.. /

-cesa, -ifico, -ificaio, -uno, •amente, accertare,

A....,.. ’. /.

concerto, -are, sconcertato, incerto, - essa, l’incertissimo :

A A. sA...,. /, A, A ,

6. circuito, circolo, cireolatore; 7. contrario, -aria, -ariato

■ /. 4. 42., -arietà, -asto; incontrò, -are, -ato, scontro; 8. credeva, -ci,

-ero, -essi, -crei, -ere, -ufo, -ibile, -enea,-ito ,-itore,

*- -~t> v ' s 1 r ) '■> I > jfT) . .<np. , ,-•].

^ } •n / ^ ^ -

(i) Quando ad una parola od a qualche parie di essa fu assegnala una sigla,

fuesla deve sempre conservarsi, qualunque sia poi il modo con cui questa voce viene

a modificarsi componendosi o raggruppandosi con altra. La regolarità di questo fallo,

che già lo studioso avrà intuito da qualche esemplo dato Innanzi nei paragrafi delle

sigle, appare evidente nell'esposizione delie sigle del presente paragrafo e del g SO clic

altro non sono die un'applicazione di detto principio o non obbligano l’allievo ad

alcuno sforzo di memoria. Altretlanlo dicasi dei Suffissi composti trattali ai $79 e Sf.

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116 COKSO DI STBNOGRAFIA

m/o, -ulità, accreditalo; 9. dirittamente (direttamente);

J ■ ■.-n 10. dubbioso, dubitare (dubito, io dubito, dubitò); 11. formi,

..#. ■$-f ‘ f '

-ò, -tomo (1), -ava, -avamo, -avo, -ino, -avano.

7 ye . .r,,...y.yc.

-animo, -aste, -ero, -erei, -cito, -are, -ale, -alita.

/ ..’.,7 ’ -azione , -ola , -oso , -viario , conforme , deforme ,

y2 .T' * .9 ’tJ '..'

informazione, riformatore, -abile, uniforme, sformato;

.'.7. ./.y> .;/ '• 12. gentile, -uomo, -ìzio (giglio), ingentilire, gentilezza;

13. giornale, -mente, -icro, -ismo, -ista, giornata,

Wv>-

aggiornare; 14. governare, -ato, -atore, -ativo ; 15.

grandemente, -issimo, -ezza, ingrandire (ingrandisci,

7.. 7° ,.ft ■f - , - 4. ingrandì); 16. membrana, rimembranza, rimembrare ; 17.

‘a ' ^— l ». , ù-\ ; ..

(I) Le forme precedute dal soggetto o dai pronomi si scrivono senza desinenze personali (v. g S3).

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PARTE PRIMA - LEZIONE XIV. 117

moltitudine, molteplice.

-ii , necessità , -are.

J, J , J\

moltiplicare; 18.

&

necessaria, -ie,

§ 78. — Le sigle del verbo conoscere, uno dei più fre¬ quenti nella nostra lingua e cbe chiude la serie dei verbi che nel nostro sistema hanno abbreviazioni fisse, si formano ommettemlo sempre la sillaba della radice nosc dura o molle (confr. l’arte II, Abbreviazione mista, § 1(3, 1).

Conosco, -i, -e, -iamo, -ete, -ono; conosceva, -i,

. ; ...y'U

-amo, -aie, -ano; conobbi, conoscesti, conobbe, conoscemmo,

1 J„ ., SVU. conosceste, conobbero; conoscerò, -ai, -ù, -ano, -ete,

k* ■- h J / 'li. .

-anno ; conosca, -iate, -ano ; conoscessi, -imo, -ero;

, > / /hv-.J ./'?.//

conoscerei , -esti , -ebbe , -emtno , -oste , -ebbero ;

• ., ./yJ.'. .- u- , uà sid, ;

conoscendo, conosciuto, conoscente, conoscere (1). —

.,..,./}~y., . /•/,/>..

Conoscenza, -itorc, cognizione, ricognizione, riconoscimento.

''l *.v .sy? ,.yy2....sSl/?....

(I) Nelle voci conoscente e conoscere si scrive anche la « per distinguerle da conto,

conte e coro, core.

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118 CORSO DI STENOGRAFIA

Dccimoqnarto Esercizio.

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PARTE PRIMA - LEZIONE XV. 119

LEZIONE XV.

Suffissi composti. A

S 79. — Una volta che per un determinato suffisso o sillaba finale è stata stabilita una abbreviazione, questa sil¬ laba dovrà sempre conservarsi abbreviata, anche quando altre sillabe finali e desinenze vengano ad aggiungersi ad essa, o la sui vocale finale venga mutata. Tali combinazioni si chiamano Suffissi composti, e di questi daremo qui parecchi esempi, passando in rassegna tutti i suffissi semplici sin qui veduti ai quali si uuiscono tali altre sillabo. — Esempi:

1. (Confr. § 65, 1) dedica , energiche , appendice ,

\ ...• . ^. CnS-

gindice, soffice, vendichi, energici, modici, modificabile,

>. y »• ■ V . » : ' , . % medicale, radicale, ridicolo, artificiale, ufficiale, codicillo,

&..yi r J .... y-tfc '

medicamento, edificante, giudicante, deficienza, medicina,

.m.v.■■£/■.,..%..^ •

ufficio , giudicò , testificare , vendicare , medicherà ,

L ■ -/' ■.<**■' ■ ^ .

medicherebbe, significato, vendicativo, vendicatore,

.2*.. ..y/. .,.*2#?.....,.6&P. t

vendicatrice, dedicava, codificazione, gratificazione; suicida,

....^.- £ • •;

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120 CORSO DI STENOGRAFIA

(Uff idiw, eccidio, tridente, cupidigia, micidiale, aridamente,

.v.. ....4^4... -,.Hff.. —,

rapidamente, suàdumc, accidente, candidato (candito1,

.............^ -7...* .«r

avidità, infracidilo, dilucidazione ; prodigalità, prodigatilo,

..-^..y.; 4/3.—; (jy. CM

litigante, litigato, navigatore, navigatrice, navigaeione;/dica,

/' ,...^2.,

dici, dice, dicevamo, dicevate, dicevano, diceste (/).

.4^ .^/.... ^-.v 4^....

2. (Confr. § 65, 2) signora , rumori , cantori ,

— - ^..y -

s'accalorò , onorario , s’intimorì , categorico, storico ,

.5L*....jÌ.rJÌL.,

rumoreggiare, coraggio, pettorale, pecorella, memoriale,

, - , / y ,

meteorologia, miglioramento, maggiormente, accalorandosi,

.........

lavorante, maggiorenti, pecorone, signorino, lavorare,

.,J..£J- , ,.y.fl~. sfolgorare, favorire, doloroso [doloso (2)], rigoroso,

* ...,. '^Je> y

(1) Peri") le voci dico e dicono si scrivono senza questa abbreviazione.

(2) Tale distinzione non si fa clic nelle parole considerate isolnlamrnle.

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PARTE PRIMA - LEZIONE XV. 121

rumoroso , pittoresco, rigorismo, dottoressa, maggiorasco,

maggiorità, onorato, decorativo, lavoratore, saporito,

. , a-—/ , ..,

pettoruto, protettorato, elettorato, onorevole, amorevolezza.

.JL. . ti..._.,.^2.. C

3. (Confr. §65, 3) comunanza, -ale, -ita , -ione,

.Z3&0..,.r.S?Z?..

-icare , -ico , -icò, -icazionc, -icativo , adunanza,

,zv», ./&?...,.Ztf...*...£* ...,

radunare, infortunio, fortunatissimo, opportunismo,

, lyflrJ/L .. rJ^. ■importunare, inopportunità; tributario, consecutivo, acutezza,

' ■y/'ì ^ ^

salutatemelo, disputare, sputando, reclutamento, confutabile,

sr

\ta

'V'.

,/ / computisteria, riputazione

4. (Confr. § 65, 4) il Intona, bastioni, perfezionò,

Z2' .^Z...,.ti.,

illusionabilc, azionacela, nazionale, nazionalità, sezionando,

. , V? , ...jr

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122 CORSO DI STENOGRAFIA

stazionando, stazionare, addizionare, missionario, minchioneria,

^ , -r';"' ' ’y ^2'"

adadomsto, azionista, affezionatissimo, sezionato, addizionava,

^. ^ ^.^

compassionevole, stazionarietà

.^.^.-

•>. (Confi-. § (35, 5) smobili, -cndo, -intento

-isce -ito nobilitare, inabilitato, probabilità, sensibilissimo,

y y , ^.^ volubilissimo, volubilismo

ire

.v..

G. (Confi-, § 05, 0) fermentò (fermò), -tare (fermare),

■ >.r.y£.«

-tato (fermato), aumentabile. fondamentale, sentimentale,

.// ' ' èl. .s . .j. ..Mi/...... . v argomentando , momentaneo , elementare , sgomentato ,

.. >?-'Z . >■•• Zs&t—/

fomentatore, addormentatrice, alimentazione ; geometria

^

> simmetrico, diametralmente.

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PARTE PRIMA - LEZIONE XV. 123

7. (Confi-, § G5, 7) vagabondaggio, -are.

...

8. (Confr. § 65, 8) vociferando, -are, -atore, -ava;

L " ‘Z".' ■c/' c'/]‘ Z' manifestò, -andò, -are , -ato, -azione.

■*%.%.

0. (Confr. § 65, 9) telegraferemo, -ato, stenografando,

./fM-.-,.Z- -ico, -are, -ato, fotografico, fonografico.

■#, /-?:•, ^.

10. (Confr. § 65, 10) analogia, omologare, omologazione,

-■r.'Xiwr'. J.7.-J

filologico, neologismo, apologista; demagogia, pedagogico (1).

v...€#a^. ■

11. (Confr. § 65, 11) economia, -ico, -ato, gastronomia.

-•-?r.....

12. (Confr. § 65, 12) semplicità, complicità, (complicare).

.#.-.V-.• 'A -

13. (Confr. § 65, 13) filosofia, -andò, -ico, -are.

JLS& ^j/1 ,

. ■*■■■/ ' / - V /

0) Alle due ultime parole si npplira (alo abbreviazione per analogia.

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124 CORSO DI STENOGRAFIA

Parole derivate dalle sigle, li (Vedi i paragrafi procedenti e Vindice delle Sigle alla lino del libro)

§ SO. — 1. numerare, -oso, enumerare, innumerevole;

'-v-"\ 1 .....

2. ordinario, -iamcnte, -diamente, -are, -ava, -ò, -azione,

...

riordinare, contrordine, disordine, subordinato; 3. patrio,

! ^ ") .^.,..

-iota, -iottico, -lottiamo, compatriota; 4.personale, -alità,

-é- r ■ ~.•.Y~’.- ;r-' -aggio, -ifico; 5. piccino, -cria, piccolissimo, -ezza ; 6.

/ , ■ / ’ t '.jr ^

popolare, -azione, -oso, -arità; 7. principi, -ii, -io,

■Y ' #0 ' <£o’ ef >..' / /

-essa, -ato, -iare, -esco, dapprincipio; 8. propini, -ia,

’d- /■ k ■ k.■..ti.'C- -le, -ietà, -ictario, appropriare, improprio; 9. pubblicare,

C, O YY.Z> '.: ^.’

-azione, -icità, (pubertà), repubblica, ripubblicare; 10.

puntare, -naie, -ualmente, -ualità, -elio, -iglio.

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PARTE PRIMA - LEZIONE XV 125

appuntamento, inappuntabile, interpunzione, punteggiare,

' « .: 4-- ..'.f ’ -amento, -atura: 11. qualità, -ificare, inqualificabile ;

nf-.». 4r ; r'' ’f-’ ..;

12. quantità, -ativo; 13. questione, -tira, -ore; 14.

£> *r J . scriviamo, -ete, -ono (1), -eva, -csti, -enimo, -ero,

...ayf.,.. • W.

-essi, -cremmo, -ere, -nulo, scritto, coscritto, scrivàno;

apé-r- '*)•' .-*yer- 4 'V ■ <*&) .»

15. solitudine, solitario; 1G. soprano, sovrano; 17. statuto,

S*

£ 6.

-ua, -uire, -ura, -ista; 18. subitaneo; 19. tempi, -orare,

■ l ' 4; ,y . / . ottemperare , temperatura , -amento , -ansa , temporale ,

2. / - .A . . . , A , . A. -cggiare, tempesta, -oso, -ivo, contemporanco, -eamentc,

A. .A , 7 ?.A7' ' , .. .

intemperie, -ante; 20. unità, -ione, •ico, -ire, -ifiearr,

■V. />

P- ;.V' , . V- ,..V.,

(<) Tali forme, precedute dui «oggetto o dai pronomi, si scrivono senza desinenze

personali (v. g 53).

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J26 CORSO DI STENOGRAFIA

nunire • -ione ; 21. uomini (l'uomo, gli uomini) ; 22

^ .& • j..

avverso, -ita, diverso, inverso, universo, perverso, conversa,

■' -, se. . e , .ru:. ■are, anniversario, università, -ale, -alita, conversione.

^.,.^2*. ,.

-azione: 23. voltare, -eggiare, avvolto,

• lai, d , ^ . .

disinvoltura; 24. europeo, germanico.

, Ì6S, -S7.60

stravolto, sconvolto,

r.J J

austriaco.

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PARTE PRIMA - LEZIONE XVI. 127

I> e c i in o <i ii i ii t o Esercizio.

^ ' '' ~fc'v"'0 ''l l; , SS s S3 /ys

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C~é~ J<%J~ ^

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Y~ .

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'^x5 i_:. - ? \y~‘. z:

r*

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128 l ORSO Di' STENOGRAFIA

LEZIONE XVI.

Suffissi composti, li

J 81;, 7 A7Ch,e UU° altl'e Categorie di suffissi si uniscono -litio sillabe finali e desinenze senza mutare l’abbreviazione di quelli. — Esempi;

1. (Confr. § 71, 1) caritatevole.

. . |

(Confi. § 71, 2) materiale; disgraziato, faceziare ,

.? ' - //'.■/■' j mummie, sazia/,,/,., spanando, giustizio, «egomte

: ■ ../'..^7 giudiziario, negoziazione, iniziativa.

.

3. (Confr. § 71, 3) sazietà , servizievole , spezierie.

.^.^. y j/*'- -

4. (Confr. § 71, 4) imperioso , misterioso, vittorioso

&.-.. glouoso; sdaziò, giudizioso, minuzioso, ozioso, oziosaggine,

, ts , ,. L^,; |

Vizioso, spazioso, silenzioso, coscienzioso, sentenzioso

.- '2° z •

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PARTE PRIMA - LEZIONE XVI. 129

i

5. (Confr. § 71, 7) sbocconcellare.

. 'ZZZ*..

0. (Confr. § 71, 8) agevolare, piacevolezza.

Z....

7. (Confr. § 71, 9) scritturale, spazzaturaio, torturò ,

L-uS .-,.■/.*

torturare, naturale , naturalezza , maturato, taciturno,

.-V*—,* ,.S, /

vetturino.

8. (Confr. § 71, 10) altezzoso.

9. (Confr. § 71, 11) servitili.

....

10. (Confr. § 71, 12) domiciliare, domiciliato.

.' 1 , . 11. (Confr. § 71, 13) latticiuii , latticinoso.

E .ZI,.ZI. 12. (Confr. § 71,14 e 15) vettovagliare, gozzovigliare,

.Z.,..ZZ meravigliò, -ato, -are, -crebbe.

. Z ' , ZZ V9-

9 - D’Isola, Cono di Stenografia.

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130 COESO DI STENOGRAFIA

13. (Confi-. § 75,1) imaginare , -ativa , -ano, -an'c ,

-azione , compaginato , affarrsagginato.

■ ^ ■ ^/...yt-7. 14. (Confi-. § 75, 2) rugginoso, (ruinoso), irrugginito.

.-S*? *v..^ . ..

lo. (Confi-. § 75, 3) cagionevole, ragionare, -amento,

.^VG-W ...,. ^ ,

-cvolezza , —ierc.

; .. v v-yy. ...

16. (Confi-. § 75, 4) appigionare , «wprigionafo ,

- £ •. &/ - prigioniere , sprigionarsi.

.C,.<r3' - • 1 <• (Confr. § 75, 5) tostìmonians-a, -/are, mairi mania ie,

.^..e*" ,

ecrimonia/e, -toso, -icre;

y • J ••v-.y

18. (Confi-. § 75, 6) consuetudinario.

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l'AKTE ritlMA - LEZIONE XVI. 131

Abbreviazioni di sillabe desinenziali.

§ 82. — Analogamente alle desinenze che abbiamo sin qui esaminato, vi sono ancora alcune combinazioni di desinenze nelle quali si possono ommettere :

a) la sillaba er per il suo debolissimo suono. — Esempi :

anteriore , esteriore , inferiore , interiore , posteriore ,

ulteriore (1), deteriorare; accelerare, considerevole,

differente, differenza, generale , generoso, insuperabile

// •

scelleraggini, superare, superato, tolleranza, venerazione.

, yA , -/ . Lrw, , c-v/

b) la semplice r nel ti' ascendente medio , secondo quanto ò detto al § 21 per il finale. — Esempi:

industria, —iale, -ioso, -iarsi, -iato; centrale, dimostrare, y y Mi y />/ /* .. *4 > \ , .,

mostrando ,

ar

prostrò , ammaestramento ,

CJ> y ...^.’

addestrabile, magistrato. castrato, magistratura.

/() I.a desinenza di questo sei parole può considerarsi come una rombi riazione

delle desinenze rio e ore.

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132 CORSO DI STENOGRAFIA

c) la vocale o ovvero il dittongo io nelle sillabe ur-s. — Esempi:

premuroso, /'urioso, ingiurioso, curiosità.

.fc,.. d) le sillabe esci e isci. — Esempi :

adolescenza, convalescenza, efflorescenza, effervescente,

„ <.-■ .,.S76- \a. ,. .. , -y. e. t,' f

incandescente, reminiscenza, resipiscenza.

....

■"Te e) la sillaba izz. — Esempi :

autorizzare, -aio, organizzare, -andò, -iarnio, -ato, -azione,

J,. i/... ,.i, ^J. ,

realizzare, -azione, terrorizzare.

.? .. .UM

f) le consonanti c, g (molli) e v precedute e seguite da i, il primo dei quali si possa segnare coll’appuntimento della consonante precedente nelle parole seguenti:

vicino, -ama, avvicinarsi: vigile, -ante, -in, -are; civico,

. /• , ; tf. , 6^, t"", /'

-ile, -iltù, -ici, divino, -nità, -nate, dividere, -endo,

./., /, J.r:. , /S....... X. , diviso, -andò, -ato, -ò, -ore, -ione, individuo, -uale, -ualità.

j£ , éBL. rtijtCJteiJiZ. *ét . Jdt,

1

■■

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PARTE PRIMA - LEZIONE XVI. 183

Riunione di parole.

§ 83. — Dalla struttura di parecchie sigle che abbiamo esposto sin qui e da alcuni esempi dati negli esercizi pratici lo studioso si sarà accorto come la nostra stenografia abbia una particolare tendenza a riunire fra loro, considerandoli come uua parola sola, quei vocaboli piuttosto brevi che, completandosi l'un l'altro, vengono a formare per lo più delle frasi avverbiali o pronomi composti. Di queste diamo qui alcuni esempi formati anche con altre abbreviazioni, av¬ vertendo che il loro uso è completamente facoltativo.

a) a buon’ora; in maniera, di maniera, in questa maniera, /g

... Si..,.JZ..„.., in tal maniera ; di modo, in modo, in che modo,

. I ..SOL-:..,.Si ■ , /il. ,

in questo modo , in tal modo , per tal modo ,

qual modo,

•'■■■ ~ .-j

per modo che,

...’.6^.

oltre modo, fuor di modo, di modo che,

in modo da ; in guisa che, in guisa da,

..;.^.,..,

per guisa che, di guisa che: fuor di misura, al di fuori,

r ' • ■ ? *

al contrario, come pure, all improvviso, per 1 appunto,

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181 CORSO DI STENOGRAFIA

per la prima volta ; poco prima, gioco dopo, fra poco,

' <£ ' / ' .( ■ poco fa, tempo fa; a proposito, in proposito, in riguardo.

' 7 c ’ c > ' niente affatto, di gran lunga, spesse volte, ogni qual volta,

- r yfiCt, , 1-, a vicenda, a bella posta, di buon grado, per avventura,

~”*s:.• *¥ , j .

ciò non ostante, addirittura, non ancora: già da lungo tempo,

~..,.■*& - > ,.-c ; .,

già da gaeliche tempo ; in seguito, di seguito, insomma ;

. ^.y jazz.../a ,./.e.. - ,

più di tutto, tutt'al più; di sopra, di sotto, al disopra,

^ ^ ... v.r.*...».

al disotto , all’insù, in fretta, di fronte, ecc.

.-...fi ... / s

b) me ne, te ne, glie ne, ce ne, ve ne, se ne.

*■./.e*—.., L ,

Sigle facoltative.

§ 84. — Le seguenti sigle sono ancora da consigliarsi a chi intende acquistare una scrittura sempre più spedita :

autorità, commercio, deputato, deputazione, legislativo ,

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PARTE PRIMA - LEZIONE XVI. 185

-atorr, -azione; militare, ministro, -ero ; municipio, -ri,

Z-‘.,.^ ;., {* , ^ " V.

-aZe, -rt/'/fó; parlamento, politica, presidente, -enza,

' ' '. . / . ... t vicepresidente ; rappresentare, -ante, -anta, -atiro; sociale,

/.-•/ \A

societàs associazione.

j.

Va/ Va?

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18G CORSO DI STENOGRAFIA

Deci in ose sto Esercizio.

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TARTE PRIMA - LEZIONE XVI. 137

Esercizio di ricapitolazione.

§ S5. — Giunto a questo punto lo studioso potrà, come già si è notato nei primi paragrafi, servirsi con grandissimo vantaggio della stenografia, di cui ormai conosce tutte le regole, della generale applicazione delle quali serve come saggio la traduzione stenografica (1) che qui si dà di una brevissima monografia pubblicata sul Giovedì, intorno alla

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_ , *C? «. ✓Zf’ s

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(I) Prima di passare allo studio della Parie II M-ogna die l'allievo si eserciti

mollo in consimili lavori di trascrizione c;l in frequenti letture.

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138 COESO DI STENOGRAFIA

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PARTE SECONDA

Abbreviazione Logica od

Ommissione delle Parole

LEZIONE XVII.

Fondamento dell’Abbreviazione Logica.

§ 1. — L'Abbreviazione Logica è Vabbreviazione che si fa delie parole relativamente al loro nesso logico e gram¬ maticale nella proposizione.

§ 2. — Essa si fonda sul principio die in ogni parola, considerata in rapporto agli altri elementi della frase in cui si trova, si ha una parte importante ed indispensabile, ed una parte complementare ed accessoria.

Per riconoscere subito queste parti distinte in ogni parola basta conoscere bene la propria lingua e, riferendosi alle sue leggi fonetiche ed etimologiche più semplici, distinguere bene le parole semplici dalle derivate e composte.

Sono semplici le parole primitive o radicali; sono deli¬

rate quelle alla cui radice va aggiunta una desinenza che ne specifica il significato; sono composte quelle alla cui ra-

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HO CORSO DI STENOGRAFIA

(lice si premette una particella (prefisso) od un’altra parola. Queste ricerche etimologiche si limitano ai casi in cui le parti componenti una parola composta siano palesi e nell’u- nirsi non abbiano subito niodificazioui tali da non essere fa¬ cilmente riconoscibili. La nostra stenografia considera perciò come semplici le parole cominciatiti per sb, se, sp, st, ecc., o altre, come doppio, sistema, diavolo, preciso, petrolio, ecc.

§ 3. — La parte importante ed indispensabile di una pa¬ rola si segnerà sempre graficamente, quella complementare ed accessoria invece sarà, come tale, sempre tralasciata.

Orbene, alcune volte la parte indispensabile della parola potrà esserne la radice, altra volta la desinenza, altra volta ancora parte della radice e parte della desinenza. Nel primo caso perciò si scriveranno le prime lettere della parola, nel secondo le ultime e nel terzo parte delle prime e parte delle ultime.

§ +• — Ma, naturalmente, questi tre modi di abbrevia¬ zione devono essere retti da regole fisse e generali che co¬ stituiscono appunto la teoria àa\YAbbreviazione Logica, ed abbiamo così :

1. L'Abbreviazione radicale, che si fa scrivendo le lettere principali della radice delle parole, segnandone la sillaba iniziale o la vocale media ;

2 L’Abbreviazione terminale, o formale, che si fa scrivendo quelle sillabe finali delle parole che ne indicano la forma grammaticale, come desinenze di coniugazione, de¬ clinazione e derivazione ;

3. L Abbreviazione mista, che si fa combinando l'ab¬ breviazione radicale alla terminale.

§ — Tale è la semplicità di queste regole che esse non possono ingenerare difficoltà alcuna in questa teoria del- 1 Abbreviazione Logica, che è la parte più bella, più impor¬ tante e più scientifica del sistema, il quale per essa si distingue appunto da qualunque altro e gli è superiore, avendone abolito 1 arbitrarietà ed il convenzionalismo della abbreviazione.

E però molto necessario di acquistare un giusto discerni-

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PARTE SECONDA — LEZIONE XVII. Ili

mento per conoscere le parole ila abbreviarsi, esaminandone

bene l’importanza nella frase, il valore grammaticale, la pos¬

sibilità di completarle, la frequenza, la lunghezza e la loro

sonorità. Non sono adunque da abbreviarsi i vocaboli indi¬

pendenti ed a sé, le prime parole d una fiase isolata, i nomi

proprii ed i vocaboli d’uso non comune e non ripetuti, quelli

per la cui abbreviazione la mano dovrebbe percorrere il me¬

desimo spazio clic scrivendoli per disteso, ecc.

Inoltre, ad ogni parola si potrà applicare or l’uno ed or

l'altro metodo di abbreviazione logica; la speciale costruzione

però dei singoli vocaboli potrà far preferire molte volte per

essi una determinata forma di abbreviazione come la più

comoda e più naturalo ed in questa scelta dovià sciupio

essere di guida la brevità e la pratica.

Anche l’accento tonico ha molta importanza in questa

scelta, poiché , per il principio fonetico che caratterizza

specialmente tutto il sistema, l’abbreviazione di una parola

consisterà, in regola generale , nello scriverne la sillaba ac¬

centata come quella che maggiormente colpisce l’orecchio di

chi scrive. Perciò si abbrevieranno radicalmente le parole che

hanno l’accento sulla prima sillaba, terminalmente quelle che

l’hanno sull’ultima o penultima, e coll'abbreviazione mista

quelle che por la loro lunghezza hanno più sillabe accentate

o trasportano, nel combinarsi, il loro accento primitivo.

g 6. _ La forma di abbreviazione logica data allo sigle

non può essere mutata, e se alcune volte un’abbreviazione

logica di altra parola verrà a prendere la stessa torma di

una sigla, non potrà osservi confusione rilevandosi il senso

delle abbreviazioni logiche dal loro nesso logico nella frase,

non isolatamente. Qui si noti che quantunque tutte le sigle

seguano nella loro formazione le regole della abbreviazione

logica, pure qualche volta in esse si trascura per brevità

l’innalzamento richiesto per quelle abbreviate terminalmente.

Si osservi inoltre che per le sigle i principii dell’abbreviazione

logica si applicano a qualunque parte del discorso, anche

invariabile, mentre delle altre parole non si abbreviano che

le flessibili.

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CORSO DI STENOGRAFIA 142

Ommissione di parole a se.

; ^ 7- T:. Vl sono alcune parole che per la loro assoluta uclispensahihtà potendo essere facilmente sostituite dal sensi,

dell intiera proposizione o dalla parola che le segue o precede

? rSOn° °mmetIt0re Per raS8>ungere una maggior vél„citV lai, omnusmm che costituiscono l'Abbreviamone ,Iella frase

praticano già indeterminatamente nella scrittura ordinaria’

irsrr^amrreT-dipendend° hilito dà refle H 1 SCnV°’ n°n !,otrebhc essere sta- T° V 6g?le hsse nePPul'e in stenografia. Noi pertanto

hm"o° di me1'° PrGfSai'e larSomento, diamo qui sotto Im¬

mettere! '* ^ ° PÌÙ SPGcialmente si possono om-

1. Le forme ^articolo determinato, particolarmente

quando fanno parte del soggetto o del complemento oggetto che

segue immediatamente il verbo o si trovano aranti^a pronomi possessivi o ai pronomi stesso, medesimo, tale

Le forme MYarticolo indeterminato, più raramente e solo quando tanno parte del complemento oggetto

Gl, articoli apostrofati quando s’uniscono alle parole seguenti si ommettono meno frequentemente. P

smtei'nir6 rVT dei TCrbÌ essere' avere e •«»*•« del pre- suite dell indicativo quando precedono un participio passato

pcrfeti° “> » j=> -£

so„J't 7p0S“?"i «• *>. ». »». »». per, selle, sopra fra tra anche articolate. Il di e Va si tralasciano

Ò "e‘ S'"iliri e'lati" <iiP«"<ìcnti da qualche certo aggettivo, pronome o sostantivo ; il da si tralascia pure in

I

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PASTE SECONDA - LEZIONE XVII. 148

-v “rli Vii- :;v s nr Vi.«* * m ■-*. *-«->• da "" «J1'”; „ j.t egli, noi, voi, «ri

qui legniti J una forma verbale; me U «

lo seguati dai 'riVÌ vi quando dipendono io ^ i possessivi mi», anche quando significano a cw, a questo tu 1

,uo' rr;iri «»«, « -* ■* *< * -

W;’ T La particella ...» » c pleonasmo o la frase contiene

• ««*»• «“*»“* ÌD

unione al nome della persona.

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144 CORSO DI STENOGRAFIA

Decirnosettiiuo Esercizio.

^ ‘'y^^-o S~>. f

— ^t^/y * . ^,/&f s -y, s2

j/■ - r* su ^/dy-Z

£ ■ àj .^c Svi -vOéJy

? A'JZ*•■}-** <“

y/ u /» eS^ a /. ^ f._ *_ Z^S

< &*> -JfZ s&/~Ja f>°. y, *

^e/^l • y — £<f X Z?X fZ ^ ZZVz: a? ^yZ ^ /"’ ^ 5» ./^

Z* C / V y- — ^3^1 v. . /^y2/y y Z —'/ ^/

y^ • V ^ ^ /^y <^V* Z va-.

IV. “0t,a'i,..^0nf a.credere clle’ °oDÌqua]volta si farà uso in un; ase dell Abbreviazione logica, si abbia pur in quella da valersi delli

regola dell (Immissione delle parole, giacché l’applicazione di questi dipenderà sempre dal grado di velocità che lo stenografo pratici vorrà raggiungere. Perciò negli esempi che nel testo delle Lezion successivo seguiranno ad ogni regola e negli esercizi che le compie tauo, si daranno promiscuamente frasi in cui sarà ammessa ogni voce possibile ed altre in cui esse non si ommetteranno che in parte o meno. r

i

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PARTE SECONDA LEZIONE XVIII. 145

LEZIONE XVIII.

I. — Abbreviazione radicale.

§8. — Questo metodo di abbreviazione è applicabile,

come gli altri due , tanto alle parole semplici quanto alle

composte, e si adopera particolarmente colle parole che,

semplici, sono bisillabe non tronche o trisillabe specialmente

sdrucciole.

A - Parole semplici.

§ 11. — L'abbreviazione radicale delle parole semplici si

fa, come già accennammo , scrivendo le lettere principali

della radice, e ciò si ottiene :

1. Segnando sulla riga la sillaba iniziale delle pa¬

role quando essa è formata da una consonante semplice o

composta nella quale si possa indicare simbolicamente una

vocale o qualche dittongo (1). Le parole cominciatiti con

vocale si scrivono con questa sola, alla quale si può unire

alcuna volta la consonante seguente. — Esempi :

Questo lavorìi è così lungo che se ^

non posso farlo a tutto mio agio non ~~ 1 "

avversità si conoscono i falsi amici. * 6 SZ-

ini riuscirà bene. Specialmente nelle

(1) Qui si osservi che, menlm le vocali radicali u, ita, ho si esprimono mettendo

la consonante iniziale sotto la riga, la / non può indicarsi analogamente mettendo la

consonante Iniziale al disopra della riga perché, come vedremo, l’ahbreviazionc ter-

minate si fa scrivendo sempre al disopra della medesima le desinenze.

1(1 - D’Isola, Corso di Slenog a/la.

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146 COBSO DI STENOGRAFI A

Fatti coraggio c non perderti d'animo (1)

in questa circostanza. Radendomi la

barba mi feci un taglio piuttosto grave.

È buona prudenza di tener d'occhio

la borsa quando si è fra la folla.

Cadendo si ruppe il braccio destro. E

rosi privo d'energia che non toglierebbe

un ragno dal buco. I primi sintomi

dell'influenza sono un gran mal di

capo. Molte volte gli schiavi erano

tenuti al lavoro colla corda al collo.

Xon trovai ancora il tempo per scriverti

perchè ho sempre un cumulo di affari

cui debbo attendere. Alle persone am¬

malate si raccomanda il clima dolce.

Appresi questa notizia mentre mi trovavo

in un crocchio d'amici. Il lavoro e lo

studio sono sicuri cespiti di ricchezza.

tv-" y, e. s / C /.

— C~. / A*

r> - j-

é_

^c&

' c 'C- ’ A•» ^2 2 A

/

. O C - J f \

f\ , * A.

2*CY j /

s V ' - s -A.

• /

> s sa/ «C,l

< ■ 2J.

(I) Poche parole trisillabe «empiici, il cui a iniziale è simbolizzalo come albero,

asino, ecc., possono nhbrcwarsi col semplice a del quale si adopera sempre il secondo segno.

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PARTE SECONDA - LEZIONE XVIll. 147

Egli è cosi soprapensiero clic neppure

(turante la notte dorme. Non posso

sopportare il gusto delle droghe nelle

vivande. Sei così distratto che mi sembri

in estasi. Ci guardava così fisso negli

occhi che non potemmo continuare a

fingere. Si accorsero dell'incendio solo

allorché già divampavano le fiamme.

All'annunzio di quella disgrazia mi

sentii a fremere in tutta la persona,

(ritarda che le tue azioni ti permettano

di camminar sempre a fronte alta.

Molti furono i martiri nelle guerre

per la nostra indipendenza nazionale.

L'ultimo temporale ha apportato dei

grandissimi guasti al nostro giardino

perchè non solo vi fu pioggia ma anche

grandine. Il cavaliere, fattasi indicare

la via dalla guida, saltò in groppa e

partì al gran galoppo. Se andiamo così

* <3

/

- * _ _ 4- *

,/z

7° y

'X^SL^' f /' -C,

y• s

^-7

y/^r

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148 CORSO DI STENOGRAFIA

adagio non so quando vi potremo

giungere. In seguito a questa catastrofe

bancaria molte famiglie si trovano

sul lastrico. Il cacciatore eoi suoi

occhi di lince vide a quella lontananza

la lepre e la colpì. Il suono lùgubre

delle campane ha in se stesso qualche

cosa di mistico. Gli acrobati sviluppano

oltremodo i loro muscoli. Quella signora

è così eccitabile di nervi che il più

lieve odore le produce la nausea. L’a¬

gricoltore fece abbattere quegli alberi

perchè la loro ombra era nociva all'erba

del prato. In inverno rallegra molto

il sole che penetra iti casa. Mi piace

tanto il modo che quel predicatore ha

di porgere dal pulpito. Quel poveretto

soccombette perchè fu privo di pronto

soccorso. L’artista condusse a compimento

il suo quadro. Per la nostra sbadataggine

OC 7.

i <l./gì* 6 C<r

j e- ■ S O

/Vii-

4

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149 PARTE SECONDA - LEZIONE

ci mettemmo « rischio di rompere quel

vaso. I padroni devono trattar bene i

loro servi. Ho tanta fretta che non

posso farti che un sunto dei singoli

avvenimenti. Procurerò di non commettere

più di simili sbagli. Questo c un affare

un po’ scabro, e son curioso di vedere

come me la sbrigo. Il vi!lancilo si mise

a scuotere l’albero per farne cadere i

frutti. Trovo strano che tu ti faccia

scrupolo di ciò. Egh era così agitato

che nel suo sguardo si leggeva ancora

tutto il suo sdegno. L’offeso sporse

querela essendo stanco di vedersi sempre

ingiuriato da quel mascalzone. Egli era

xviu.

/ v y s <

CO /

fi S

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'fi.

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V / y.6 -/. _ ^ /

'N -■

SI 1*4/. /S'JéZ'>

y ■ Uv S / y

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1 *■ Stf

SS * C Oi*/

così assorto nello studio che non si

accorgeva degli strilli che i suoi bambini

gli facevano dattorno. Gli operai si

misero in sciopero ma furono dispersi

dalla truppa. Tengo per fermo che

SI.*-* s"\ ... fi*

C < i/fi'

J/fi ■ J"6(l

V * "V

■?. A a

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150 CORSO DI STENOGRAFIA

vi si ricompenserà per teina che altri¬

menti vi disgustiate. Quel ragazzo, pur

di vendere le sue scatole di solfanelli,

grida a squarciagola. Se tu avessi un

po' di sale in zucca non andresti tutto

il giorno a zonzo.

/ / / o~-n.L

f *ì ,/y

Z^ ■>

■WZ c

-Z

2. Scrivendo al disopra della riga la vocale a (!)

od i dittonghi inedii della radice delle parole monosillabe

e bisillabe. — Esempi:

Attendimi domani per le quattro, chè

verrò senso, fallo. Il perito calligrafo

dimostrò che questa firma è falsa. Il

medico ordinò all'ammalato una tazza

di brodo. Il povero gottoso fu incolto

per via da un male così forte alle gambe

che dovette esser condotto a casa in

vettura. Io scrivo anche colla mano

sinistra. Quel valoroso soldato tornò

J ósu. _ a

é'L.

/ AZ. . x '/ su/ Cs<

/ ’/V 7

/A,

K-Z

(1) Per mezzo (lell’a media si abbreviano specialmente le parole die cominciano

con quelle consonanti che non possono essere ingrossate, come: fango, tassa, ere., o

sono parole che, abbreviate secondo il u. i , non offrirebbero che poco risparmio di

tempo, come: mare, pane, ecc. Si noli die in questo caso si usa il segno abbici iato

dell a che già vedemmo nelle sigle tate e quale.

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PARTE SECONDA - LEZIONE XV1U. 151

dui la guerra sano e salto. L'esperienza

è la maestra della vita. Sono ben felice

di poter festeggiare con voi questo

fausto avvenimento. Le buone Compagnie

no'n hanno bisogno di molta reclame

per riempire il teatro. I soldati di

Leonida perirono alle Termopili com¬

battendo da leoni. È molto probabile

che questa nuova commedia faccia fiasco

completo. Il bello è ciò che piace. Tigli

ne è così disgustato che ne piange.

Saprai tutto perchè ti parlerò schietto.

Il soldato traditore venne fucilato nella

schiena. La linea perpendicolare è segnata

dal filo a piombo. Quest'opera piacque

tanto che, Vautore fu portato in trionfo.

In città non v’è mai fango per quanta

pioggia cada. La banca del nostro paeso

ha chiuso gli sportelli. Io preferisco t

pesci di mare a quelli di fiume. Questi

—** • A

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C

7 1 __ iVL

c}<r -\7 -j

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, / 4

x"

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152 CORSO DI STENOGRAFIA

fiori mandano un odore, così soave che

mi inebbri ano. Questi versi dimostrano

una vera tempra di poeta in chi lì

scrisse. Quel povero vecchio fu così

commosso che svenne dalla gioia.

U - Parole composte.

§ 10. — I/àbbreviazione radicale delle parole composte b identica a q nella delle parole semplici, promettendosi pero all’abbreviazione della radice, la particella componente elio si scrive sempre; se queste particelle sono duo si scrivono entrambe. Nelle parole composte di due radici si può appli¬ care l'abbreviazione radicale anche alla prima.

Perciò anche per le parole composte si avranno i due metodi di abbreviazione che abbiamo visto nella lezione precedente :

1° Nel quale la particella componente rimane unita alla sillaba radicale della parola semplice. — Esempi :

•_y- CyyD1

L'oratore prima di parlare fa sempre

un abbozzo dei suoi discorsi. Le mie

cognizioni storiche non abbracciano che

il Medio Evo. Appena ebbi sentore del

pericolo volli accorrere in loro soccorso.

L'uomo saggio adempie sempre il proprio

dovere. La popolazione sopporta le nuove

imposte con rassegnazione. Tutte le

o a') ._?.

yv? C' „ ./

2- Z y - VA,

r. A

/)

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PARTE SECONDA - LEZIONE

persone che si scopri far parte del

complotto dovettero pagare un’ammenda.

La notizia che apprendo da te mi

commuove per chi mi attesta la tua

devozione per me. Al momento dello

assalto le schiere procedevano più com¬

patte del solito. Alla tua età dovresti

comprendere che con una condotta simile

ti comprometti troppo. Contemporanea¬

mente all'Esposizione internazionale di

Parigi ebbero luogo in lineila città

numerosi Congressi. Se questo babbo

continuerà a dar sempre ai suoi bambini

tutto ciò che desiderano non riuscirà

mai a correggerne i difetti. Questa

pioggia dirotta farà disciogliere tutte

le nevi ed ingrossare i fiumi. Molti

scolari negligenti e sciocchi stanno

distratti a scuola credendo di fare un

dispetto al professore. Alcuni giovani

xviii. 153

A /

* / ^ A?

A

* *

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UC. A-

6 a

Z 1

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b ó'u z /> . s "i V

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154 CORSO DI STENOGRAFIA

si rovinano per voler eccedere troppo

negli stravizi. Ci troviamo in un grave

impaccio non potendo tener fronte a

tutti i nostri impegni. La signora non

riceve perchè è indisposta. Gli avvocati

difensori ottennero un rinvio del processo.

Il pozzo è profondo otto metri. Quando

l’oratore vide che la sua proposta non

era stata accolta, proruppe in fiere

invettive contro gli oppositori. Il di¬

rettore mi risparmiò questo rimprovero

per riguardo alle persone presenti.

L'oratore non ottenne più risposta alla

sua controrisposta. La discussione si

dovette sospendere pretendendo VOpposi¬

zione che la questione fosse sottoposta

ad un Giurì d'onore. La commedia

ottenne un vero successo. Fu accettato

con voto unanime. Le salme dei Beali

della nostra Casa di Savoia si tras-

6 £

C. / fi fi «, „

fi. ~

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S7) ' y

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PARTE SECONDA LEZIONE XVIII. 155

portano a Superga. Mi coricai verso ~ A ■ z

7^ u - la mezzanotte. Questi giornali mi vennero

consegnati dal portalettere. 1 cacciatori

portavano il fucile ad armacollo. Smetti CJ,Jyu-l- di farmi sempre il cascamorto.

2° Nel quale la particella componente rimane separata

dall’abbreviazione della parola semplice. — Esempi:

Nessuno s’accorge che il commesso 2^7

intasca per suo conto parte dei profitti. Y *''*£'</■ Jl prezzo della carne rincara di giorno -V ■è r -

in giorno. Per ogni più piccolo spavento

mi si agghiaccia il sangue nelle vene. & ~ o — <u.

Ilo saputo dei vostri splendidi esami e -"> - CU- f _

me ne compiacio con voi. Non ascoltate U2- e' ^

pure i miei consigli, ma vi dichiaro / Z '/. ? / / ” (■

che non tarderà molto per voi il giorno

del rimpianto. Le spese che si richiedono ^ • •—yé> i ù

per rimpianto di questo magazzino sono / & ^ é/"-'

enormi. Il gatto entrò di soppiatto.

Sono costretto a servirmi di questo w fW ,, £

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156 CORSO DI STENOGRAFIA

ripiego per quanto mi dispiaccia. Ogni

via ha due marciapiedi. L'attore fu

accolto al suo comparire da un fra¬

goroso battimano.

*

Z Z

si -© ^ e

yZb <f -ì

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PARTE SECOODA - LEZIONE XVIII. 157

Deci motta vo Esercizio 0).

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y. y/ y y/Z

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AA-x i (L*o &&e_>1 -<. ^ ; Xl, .

(I) Si consiglia allo studioso, come un secondo eccellente esercizio di trascrizione,

di ridurre, dopo averli tracoplall (piali sono nel testo, gli esempi clic si danno ad

esplicazione di ogni regola alla stessa semplice espressione di quelli contenuti in questo

Esercìzio e nel seguenti, nei quali si è fallo un uso più generale della leorin della

(immissione delle parole.

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158 CORSO DI STENOGRAFIA

LEZIONE XIX.

II. — Abbreviazione terminale.

gli. — Mentre abbiamo visto che V abbreviazione radicale

si applica a quelle parole che per lo più hanno l’accento sulla radice e che perciò non possono avere, considerate semplici, più di tre sillabe, nè contenere importanti desinenze di derivazione , l’abbreviazione, terminale si applica invece alle parole derivate, l’accento delle quali cade quasi sempre sulle ultime sillabe, che non potrebbero rilevarsi facilmente dalla radice il cui senso, per contro, ci potrà esser reso da quelle e dal nesso della frase.

A • Parole semplici.

§ 12. — Siccome lo parole derivate semplici, a cui più specialmente si può applicare l’abbreviazione terminale, sono i verbi e i sostantivi ed aggettivi, tratteremo separatamente

dei primi e quindi dei secondi. a) TERBI. — L’abbreviazione terminale «lei verbi si

fa scrivendo al disopra della riga la desinenza indicante la persona, il tempo ed il modo, conservando la sigla alle desinenze cui fu assegnata (v. § 58, un. 1, 2, 3, 4 e 6), ad eccezione di ato e ito che si scrivono per disteso.

Alcune volte però, massime nelle forme sdrucciole con più di tre sillabe, per distinguere verbi di uguale desinenza, oltre a questa si scrive la desinenza di derivazione che ordinaria- m "ite precede la desinenza di coniugazione ; in mancanza di quella si può scrivere una o due delle ultime consonanti della radice. Del resto, per regola generale si scrivono sempre le consonanti che, precedendo desinenze verbali costituite di vocali, possono unirsi immediatamente con queste, come in toccò,

me nò, venerò, gioyò, calmare, # («ilare, prenderà, amareggiare,

«

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PARTE SECONDA - LEZIONE XIX. 159

corniti dare, toccare, ecc. Anche le desinenze infinitive e parti¬ cipiali: -iare e —mio, —eare e mio, —tiare e -nato e -iere

vanno scritte senza ommissione dei dittonghi. Le forme verbali aventi l’accento sulla prima sillaba, c che

perciò si abbreviano di regola radicalmente, si possono scrivei’e coll’abbreviazione terminale solo allorquando la medesima ra¬ dicale si trova già nella prima parte del periodo, — Esempi:

Questa mattina ci alzammo così

presto che oramai caschiamo dal sonno.

Potrete difficilmente mantenere una

buona condotta se frequentate le cattive

compagnie. Non ti aspettammo più

perchè tardavi troppo a giungere. An¬

corché avessi continuato a cercarlo non

lo trovavo più. Nelle regate vinsero

quei marinai che remavano più forte.

A quella notizia spalancò i suoi occhi

così stranamente ch'io pensai stesse per

impazzire. Il villanella avendo trovato

una borsa se la portò via. Erano così

agitati che invano tentammo di ricon¬

durli alla calma. È probabile che

contro questa legge voteranno tutti i

r

/ir

S

4/

, "C - e?.

(9 y, / Z—j

V*

V. !_

(/

S C - « /V

Co.

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ICO corso di stenografia

deputati di Sinistra. Se sapete d'aver

ragione è inutile che grilliate tanto

forte. TI soldato si diede per ammalato

affinchè il sergente non lo mandasse a

montar la guardia. Se vi sentite male

sarebbe bene che andaste a letto. 1 con¬

trabbandieri furono sorpresi poco prima

che passassero la frontiera. Se dovessi

vivere all’estero patirei la nostalgia. Il

miserabile è così stufo della vita che

si getterebbe nel fiume se ne avesse il

coraggio. À così agitato che non si può

/.

/

^ f. /

calmare. Il generale capì subito che gli

era impossibile di guadagnare la bat¬

taglia. Jl conferenziere sta parlando da

più di un'ora. Con questa nomina si

è voluto premiare la tua attività. Se

gh affari mi andranno sempre male

venderò quella casetta situata presso il

fiume. Quei coraggiosi non temevano

? S-

X 2=* ^

^

■''5 ^ «—-i s')

-S^//V

*

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PASTE SECONDA - LEZIONE XIX. 161

il pericolo, ma lo sfidavano sicuri. Se

guadagnassi al lotto spenderei bene

miei denari senza, sprecare un centesimo.

Nelle passate, elezioni nessuno avrebbe

votato per questo deputato se gli elettori

non gli avessero venduto il foro voto.

Quel ragazzo è sciocco ai punto che

non capisco neppure il suo dialetto. Il

viaggiatore giunse correndo alla stazione

un minuto dopo che. il treno era partito.

Il medico proibì all'ammalato di sortire

sino a che non fosse completamente

guarito. Lo storpio ha bisogno delle

gruccia per poter camminare. Soltanto

noi, che fummo presenti all'operazione,

ci possiamo immaginare quanto soffrisse

>1 paziente; egli si era messo a gridare

ni un moilo cosi straziante che cera

da temere della riuscita. — Egli riceve

avuto da tutti : ma per quanto lo aiutino

'e Vr-°

- ~

c y

/ •£

7

7C /

& -~

2^.

j/O V

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S) e fi.

\\ * D’Iboi.a, Corto di Stenografia.

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162 CORSO 01 STENOGRAFIA

non farà mai nulla. Il cagnolino c giù

stato preso una volta, ma ora che è

scappato difficilmente si . lascierà pren¬

dere una seconda volta. Ho pensato

tutto il giorno a, ciò che tu pur pensi.

•7 ù

se-, e1.

h) SOSTANTIVI ed AGGETTITI. - L’abbreviazione terminale dei sostantivi ed aggettivi si fa scrivendo al disopra della riga le loro desinenze di derivazione sem¬ plici o derivato e unendovi, quando sia necessario, le de¬ sinenze di declinazione. È mantenuta la sigla di quei suffissi a cui fu assegnata (v. §§ 64, 71 e 75).

In pochi sostantivi che hanno l’accento sulla radice si preferisce, per brevità, alla radicale l’abbreviazione terminale quando essi formano modi di dire e frasi speciali. Si abbre¬ viano poi sempre terminalmente quelle parole nelle quali l’« iniziale si simbolizza, ancorché queste non abbiano l'accento sulla desinenza. — Esempi:

Il viaggiatore, arrivò nella nuova

città senza avere un’ idea del cani a

mino percorso avendo viaggiato di notte.

L’ammalato parve che si sentisse meglio

in virtù di questa medicina. Se così

vanno le cose, è molto probabile che la

mia famiglia prenda stabile dimora in

questa città. Questo insetto non è visibile

^ ~ 2r*

r ~ y^- ó 2/s

£. / cs ——- O »

c

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PARTE SECONDA - LEZIONE XIX. 168

ad occhio nudo. Alcune piante hanno

nelle lor foglie una grande sensibilità.

Per quanto la notte sia tenebrosa non

devi titubare a procedere. Questo luogo

raggiunse una grande celebrità per la

salubrità dell’aria clic vi si respira.

Lavora non badando a fatica. Com¬

perammo quest'oggetto a miglior mercato

perchè ci servimmo dal fabbricante.

Questo sigaro è composto d’un tabacco

perfido. Ti permetti delle osservazioni ^

cosi prosaiche che è un vero miracolo

che nessuno ti abbia ancora fatto

qualche rimprovero un po' mordace.

Mi metterei volentieri a quel lavoro se

me ne sentissi la capacità. Il giovane

avvocato ha scelto la carriera de! Ubero j

patrocinio, ma temo se ne pentirà perchè

non ha la facondia necessaria. Oli

operai protendevano un aumento della

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164 CORSO DI STENOGRAFIA

mercede. Non posso tonni d'intorno

quest’uomo fastidioso. La Casa Reale

di Savoia gode ili molto prestigio in

Italia. Non sai trar vantaggio di nulla.

Non ti puoi immaginare quanto ti sia

vantaggiosa questa circostanza. La flotta

nemica ebbe la peggio in questa battaglia

navale. Da molto tempo queste nazioni

sono in rivalità fra loro. La tua pre¬

senza mi rende felice perchè ti so sempre

fedele a me. Si mette al lavoro con

attività febbrile. Noi abbiamo dei conti

da regolare in seguito alle ultime con¬

dizioni stipulate. La lingua interna¬

zionale Volapiik ha per ideale di

facilitare i rapporti mondiali. 7/ ricordo

della tua generosità per me non si

cancellerà mai dalla mia memoria. Non

disturbatemi, chè ho bisogno di stare

tranquillo. Non passai che i primi anni

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PARTE SECONDA - LEZIONE XTX.

delia mia fanciullezza iti famiglia. Questa

operazione non recò al poverello alcun

giovamento perchè si trovava già agii

estremi. Questo è un principio fonda¬

mentale di diritto. U nemico fu sbara¬

gliato non senza gran spargimento di

sangue. Il pellegrino veniva da molto

lontano per prostrarsi ai piedi de! Santo

Padre. Non ho cosi disposto per destino,

ma di mia spontanea volontà. L'Italia

si risente ancora oggi della dominazione

francese e spagnolesca. Se ti lavassi »

eoi sapone saresti un po' più pulito.

a vederci molto di frequente. Si dovette

sospendere la partenza per mancanza di

ordini precisi. La nostra villa si trova

in una posizione magnifica nell'aperta

campagna. Come mai non ti vergogni di

tenere un linguaggio così volgare? Nel

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166 COKSO IH STENOGRAFIA

dopopranzo facciamo sempre uva par¬

tita al bigliardo. Ti ringrazio di tutto

cuore del favore che mi facesti ammet¬

tendomi a lavorare con te. Bisogna clic

faccia ogni cosa con premura, se no

la mia memoria mi falla. Il banchiere

fu arrestato alla frontiera. Non merito

tanta cortesia per parte tua. Quel

macigno precipitò al fondo della valle

con un fragoroso fracasso. Tu mi guardi

così in cagnesco che mi pare che tu

voglia mangiarmi. I nostri mezzi di

fortuna sono più che modesti. La tua

convalescenza sarà più lunga della

malattia. Si mantenne sulla negativa

in ogni interrogatorio. Ho commesso

questo sproposito per pura sbadataggine.

Anziché vivere, tu non fai che vegetare.

Dopo pranzo sono sortito per la mia

abituale passeggiata. Il conte ha una

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PARTE SECONDA - LEZIONE XIX. 167

converso sione inolio spiritosa che ili-

mostra un fondo di coltura, lì cassiere

prelevò dalla cassetta un centinaio di

franchi. Se tu fossi un nomo di carattere

non faresti questo matrimonio. Dal pro¬

cedimento giudiziario risultò chi era

il colpevole. Il morente dimostrò tanta

fermezza d'animo di'egli si studiava

ancora di far coraggio ai parenti che

(/li stavano attorno al capezzale. — Tu

sei il mio angiolo salvatore. Egli se ne

stava ritirato in un angolo. Non so

se. farò parte del comitato, ma prenderò

certamente parte alla seduta. Se non

vi riuscirò non sarà poi prati cosa.

In seguito a quella caduta il poveretto

rimase privo dei sensi un giorno e una

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168 CORSO DI STENOGRAFIA

Decimouono Esercizio,

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PARTE SECONDA - LEZIONE XX. lf.9

LEZIONE XX.

li - Parole composte.

§ — L’abbreviazione terminale delle parole composte è identica a quella delle parole semplici, osservando però che, siccome la particella o radice componente si deve sempre scrivere in ogni parola, si farà precedere l’abbreviazione della parola semplice dal prefisso (dai prefissi se sono più) o dalla radice componente.

Nei vocaboli composti di due radici (1) la prima si può abbreviare radicalmente.

Riguardo all accento si noti che si abbreviano anche ter¬ minalmente quelle parole composte il cui accento non poggia nè sulla desinenza, nè sulla radice, ma bensì sulla particella componente.

Qui sotto diamo promiscuamente alcuni esempi di questa abbreviazione applicata a verbi, sostantivi ed aggettivi com¬ posti di una o più particelle o di un altro radicale.

Ln tua proposta non è accettabile.

Fa/li mi perseguita con un foie acca- 1

nimento che non so più a qual partito

appigliarmi. L'esito felice, di questa

guerra fu un avvenimento molto impor¬

tante per il nostro paese. Se tu non

fai attenzione non potrai capire gran

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(I) Le sigle in -mente seguono questa regola essendo mente un soalanUvo.

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170 COUSO DI STENOGRAFIA

che dello, api l'Unzione del professore.

Tt sei dimostrato incapace di adempire

il tao dovere. Questo paragrafo si

collega cogli antecedenti, lo nutro una

vera antipatia per quel giovane. L’im¬

piegato acquistò speciali benemerenze

presso i suoi superiori per essersi

astenuto dal prender parte a quella

dimostrazione ostile al Governo. Ci

pagano a rate bimestrali o trimestrali

« seconda della categoria alla quale

apparteniamo. Mi fa proprio compassione

il vederti così inconseguente (1) a te

stesso. È impossibile ch'io possa con¬

tinuare a considerarti come mio amico

se mi usi così poca deferenza in una

circostanza così seria. Andai alla banca

a depositare quel poco che posseggo.

Lo lasciai a casa per pura dimenticanza.

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PARTE SECONDA - LEZIONE XX. 171

Vi servite (fogni inatto senso discrezione

c poi vi lamentate di aver difficoltà

a digerire. Non posso acconsentire alle

tue eccessive pretensioni. L'avvocato

nella sua eloquente difesa domandò

che fossero riconosciute esagerate le

pretese del Pubblico Ministero. Quel

professore impartisce lezioni di steno¬

grafia. È cosa interessante il sapere

com’egli si investì subito della sua

posizione. Quel giovane vuol intrapren¬

dere la carriera legale per la quale

sente molta inclinazione. Molti giornali

di opposizione vorrebbero che quella

legge fosse mantenuta. Persuaditi che

in questo raso la tua pertinacia è fuor

di luogo. In Francia sono molti i

pretendenti al trono. Ci stupimmo che

Voratore non avesse proferito parola

contro questo draconiano provvedimento.

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172 CORSO DI STENOGRAFIA

A questo punto io declino la mia re¬

sponsabilità , lasciandola al partito

preponderante. Ieri non potei prender

parte al ricevimento del duca, ma fui

al precedente. L'avversario non ri¬

sparmiò insulti al suo contraddittore. Il

convalescente andò m montagna per

rinforzarsi (1). Questa tesi non è soste-

nibile. Ci siamo già abituati alle Ine

stravaganze. Questo giornale pubblica

frequenti supplementi. Parlando dici

molte cose superflue. Noi non possiamo

che disapprovare che questa famiglia

non sorvegli la corrispondenza dei figli.

Quella vetta è inaccessibile. L'Italia

nostrii è ormai una ed indipendente.

La proposta che mi fai è inopportuna

Aon dimenticherò la vostra raccoman¬

dazione per farlo reintegrare in tutti

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H) 1° questo caso il prefisso rin non conserva la sua sigla.

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PARTE SECONDA - LEZIONE XX. 178

■i suoi diritti. — Se tu avessi qualche

idea proprio tua non ti lascieresti bar-

camenare tanto. Se non hai denaro

dammi /'equivalente in merce, liacco-

mandati a qualche persona misericordiosa.

Dato un sonoro fischio, la locomotiva

si mosse. Siamo andati ad abitare al

pianterreno. Non ammetto che questo

sia il suo capolavoro. Dà ai poveri il

superfluo. Non ti comprendo quando

parli in metafora. L’eretico fu colpito

d'anatema. Non ti crediamo più perchè

ti sei dato a conoscere come ipocrita. /

Nella lingua nostra evitiamo il iato

per mezzo rfe/fapostrofo. Il mio orologio

anticipa sempre di qualche minuto.

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Nota. — 11 dittongo ili delle voci dei verbi in -uirc e di qualche sostantivo derivato si può indicare incrociando rultima parte della desinenza colla particella componente. — Esempi :

Il dottore ha conseguito la sua laurea

in questa Università. I nuovi dazi

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174 CORSO DI STENOGRAFIA

fecero diminuire le entrate. Una cattiva

educazione non può che influirò ((anno¬

samente sopra un buon carattere. 11

domestico è così mal retribuito che vuol

cercare un altro padrone. Quel piovane

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^ ^. _ éL studioso conseguì il primo premio. Credo

che chi contribuisce a far proseguire

( impresario nei (avori intrapresi sia

quel capitalista. Al reggimento ognuno

deve eseguire per bene qualsiasi ordine ;

chi non li eseguisce è punito severamente

ed anche destituito dal grado. Il col¬

pevole fu inseguito dalla folla che

indignata voleva finirlo. U principe

fece, distribuire ai poveri ('elemosina.

Si sperava che coll'aiuto delle pompe

U fiamme diminuissero; ma l'acqua era

impotente contro quel terribile elemento.

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PARTE SECONDA - LEZIONE XX. 175

0 m m i s sio n e di parole

in connessione con altre.

§ II- — Oltre alle parole a se, della cui ommissione ab¬ biamo trattato al § 7 , si può taluna volta di un vocabolo composto ommettere quella parte die, liberata dal prefisso col quale si eongiunge, può esser considerata come parola a sé, non tronca. In tal caso si scrive il solo prefisso, notando però che questa ommissione si può fare solo quando sopra detti prefissi cade l’accento della parola o sono molto carat¬ teristici e di uso ristretto a poche parole. — Esempi :

Ogni cittadino ha obbligo di osservare

la legge dello Stato. Il nostro collega

si è fatto interprete dei nostri sentimenti.

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.\on. si jniò mai conoscerej la verità da é> £ . Tvi

quest ipocrita. Dà ai poveri il superfluo.

L eretico fu colpito da anatema. Quel

giovane galante trova la vita monotona.

Non ho denari sufficienti per soddisfare

il mio debito. Domanderò il permesso

di poterti introdurre in questa società.

Non ho parole sufficienti per ringraziarti.

Ti ringrazio (Tesserti ricordato di me

in questa circostanza. La corrispondenza

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mone. La tua sfacciataggine oltrepassa

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PARTE SECONDA LEZIONE XX. 177

Ventesimo Esercizio.

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178 CORSO DI STENOGRAFIA

LEZIONE XXL

III. — Abbreviazione mista.

§ 15. — L’abbreviazione mista è la combinazione della abbreviazione terminale colla radicale nella medesima parola, e, come entrambe, si può applicare tanto alle parole semplici come alle composte, specialmente alle polisillabe, allorché sia necessario scriverne la radice e l'inflessione per rilevarne più facilmente il senso.

A ■ Parole semplici.

§ 10. — Le parole semplici cui si applica questa abbre¬ viazione non possono avere meno di tre sillabe, coll’accento, di regola, sulla desinenza e meno frequentemente sulla radice. E siccome due sono i metodi di abbreviazione radicale, così puro in due modi si formerà l’abbreviazione mista.

1. Unendo all’abbreviazione radicale, fatta per mezzo della prima sillaba della radice, l’abbreviazione terminale scritta al disopra di essa. — Esempi :

I suoi compagni si prendevano un

gusto matto a beffeggiarlo. Gli asse¬

diarti s'impadronirono della città coi

bombardamento. Il mio amore per te

è sviscerato. La farfalla andava svo¬

lazzando sui fiori del nostro giardino.

Ti esprimi così grossolanamente che mi

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PARTE SECONDA - LEZIONE XXI. 179

sembri un contadino. Coi suoi frizzi

ci lux fatto smascellar dalle risa tutta

la serata. Quel poverello si guadagnava

la vita lavorando da mane a sera. Il

vecchio camminando sopra questo pa¬

vimento così sdrucciolevole perdette

l'equilibrio ruzzolando per terra. Mi

parlò sporgendosi dalia finestra. Egli

è molto scrupoloso nell’eseguire 1gli

ordini dei suoi, superiori. H traditore

parteggiava per la parte nemica. Il

principe era amato dai poveri perchè

con essi largheggiò sempre in elemosine.

Egli, si è lasciato sfidare da quello

spadaccino. Ci ritirammo quando inco¬

minciò a lampeggiare. Il terremoto pro¬

dusse molte screpolature alla nostra casa.

Per me questa vita non è piena che

di tribolazioni. Morì per una infiam¬

mazione polmonare. Quel giovane si è

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180 CORSO DI STENOGRAFIA

dato alta carriera sacerdotale. Quando

scrivi non far tante cancellature. Alla

tua età non dovresti più fare di simili

ragazzate. Questo sentiero non è prati¬

cabile. La nostra società non è ancora

hen organizzata. Egli cadde a terra boc¬

cheggiante. Questo bambino fu abituato

ad esser vezzeggiato da tutti. La con¬

dotta di quest'uomo è molto primordiale.

I ribelli non si sono ancora pacificati.

lì solo fatto di non essere accettato

mi mortificherebbe troppo. Leone XIII

fu eletto al pontificato nel 1878. La

nostra armata non potè vincere il ne¬

mico. Non temere di volgergli parole

graziose.

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2. Unendo al disopra della riga, all’abbreviazione

radicale fatta per mezzo dello vocali medie della radice,

l’abbreviazione terminale.

a) Collo scriverle alfabeticamente, il che si fa colla

vocale 0 ed i dittonghi la, ie e io. — Esempi:

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PARTE SECONDA - LEZIONE XXI. 181

Colla navi a vela si procede lenta¬

mente quando il mare è in bonaccia.

La povera vedova diede in smanie

quando i becchini le portarono via il

cadavere di suo marito. Mi diede una

cordiale stretta di mano. In questa

circostanza bisogna essere fornito di

gran coraggio. La tua supposizione è

priva di fondamento. Egli conduce una

vita così mondana che ha perfino perduto *

il senso morale. In questo mondo

siamo tutti mortali. Mi pare che tu

navighi nel torbido. Sarebbe ormai

tempo che tu troncassi queste relazioni

che ti disonorano. Smettila con quel

fare continuo da sognatore. La tua

lettera mi hu fatto molto piacere. Al

vederti in sì tristi condizioni mi si

schiantava il cuore. Mi avvicinai a

(quel bimbo clic piangeva c gli feci

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182 CORSO DI STENOGRAFIA

coraggio. Il pezzente chiedeva Velemosina

ai passanti. Il furfante non seppe

spiegare la provenienza dei denari che

gli furono trovati indosso. Questa dis¬

grazia mi piombò addosso come un

fulmine a del sereno. La verità trion¬

ferà sempre sulla menzogna.

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b) Col simbolizzamento che si fa della sola vocale »

della radice per indicare la quale si scrive sotto alla riga la

desinenza. — Esempi :

Il ragazzo è stato trattato in modo

troppo crudele. Il medico curò questo

ammalato con esito splendido. Il car¬

cerato era custodito conti imamente,

affinché non fuggisse; ma egli è ugual¬

mente fuggito in un modo molto curioso.

Mentre imperversava al di fuori la

tempesta cadde un fulmine sul campa¬

nile della chiesa quando ancora tutta

la gente vi era raccolta per le funzioni.

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PARTE SECONDA - LEZIONE XXI. 183 PARTE SECONDA - LEZIONE

Il testimonio ha giurato il falso. Il

XXI. ±oo

/s;..

convalescente comincia a prendere nu¬ / * ■

trimento. La giovane sposa portava il t. (- /<:> /

velo nuziale con tutto il suo pudore di 6 SI / -1—A

fanciulla (1). Passando nel prato mi " ■

bagnai di rugiada (2). Come rimpiango //U f . y e.

il tempo in cui ero studente all'Uni¬ /,. , / ,

versità! Se nella tua giovinezza avessi

studiato ora non avresti da sudar sangue / <4 \

per trovarti un piccolo impiego. Queste

tue sciocche parole dimostrano la tua -

I A

stupidità, della quale dovresti umiliarti / /• • , V

tu stesso, lì cono del vulcano dell'Etna

è magnifico. Questo sigaro è così cat¬

tivo che non si può fumare. / raggi * _ \

della tua lucerna non sono per nulla

lucenti per mancanza di petrolio.

(1) Si noli die l’u di questa parola appartiene olla desinenza e non alla radice, e

che perciò non può abbreviarsi secondo questa regola.

(2) Queste consonanti abbassate «otto la riga non devono lo: caria per non confon¬

dersi coll’abbreviazione radicale.

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184 COIiSO DI STENOGRAFIA

li - Parole composte.

§ 17. — Per l’abbreviazione mista delle parole composte non si ha che da premettere alla parola semplice, abbreviata secondo le regole dell'abbreviazione mista, la particella pre¬ positiva componente. Perciò, come per le parole semplici, l’abbreviazione mista delle parole composte si fa:

1. Scrivendo la particella prepositiva unita alla prima sillaba della radice e la sua desinenza in alto. — Esempi:

Ne sono tanto persuaso che nessuno

mi smuoverehbe dal mio convincimento.

Il professore ricevette una bella dimo¬

strazione di stima, li nemico riuscì ad

impadronirsi degli avamposti. Il mar¬

chese vive nel suo castello segregato da

tutti. L'impiegato dovette trasportarsi

con tutta la famiglia a Iìoma dove fu

traslocato. Temo che in questa discus¬

sione si concreterà nulla essendovi

troppa discrepanza. Il patriota si trovò

compromesso in questi rivolgimenti poli¬

tici. Il presidente suonò il campanello

interrompendo Voratore, li cagnolino

andò ad accovacciarsi sotto la sedia.

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PARTE SECONDA - LEZIONE XXI. 183

La tua trascrizione e tutta spropositata.

.11 raccolto dell'uva fu quest'anno piut¬

tosto abbondante. 1 gindici dell'In¬

quisizione furono di una crudeltà

inaudita. La collisione avvenuta fra i

due bastimenti produsse loro un com¬

pleto sconquassamento. I manoscritti di

questo grand' uomo rimasero inediti.

Quella ragazza ha un comportamento

•molto signorile. 1/ chirurgo curandogli

la rottura della gamba non potè

impedire un raccorciameuto. L’indu¬

striale in pochi anni raddoppiò il suo

capitale. Questa carriera è riguardata

come una delle più spedite. Le nuove

spese mi hanno importato maggiori

sacrifizi. Questo cibo mi è indigesto.

Quando lasciai il collegio non mi. è

rincresciuto inolio. La via è tutta in¬

gombrata dui dimostranti.

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186 CORSO DI STENOGRAFIA

2. Scrivendo la particella prepositiva

a) e al disopra di ossa la vocale o od i dittonghi ae, an, in, ie, io niedii della radice uniti alla desinenza. — Esempi :

Mi stupisco della fredda accoglienza

clic mi fai. Dovresti trattare i tuoi

affari con un po' più d'accorgimento.

Spero che si potrà concordare fra noi

ciualche cosa di Intono. Sallustio dice clic

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le grandi cose crescono colta concordia,

mentre colla discordia si rovinano.

L’assemblea è convocata per domani

mattina. Roma soggiogò a sè i popoli

barbari. I giovani non credono agli am¬

maestramenti dell'esperienza, preferendo,

a torto e con loro danno, ammaestrarsi

da se stessi, Il suo appi auditissimo

discorso provocò una violenta 'contro-

risposta. Abbiate, la compiacenza di

ascoltarmi. Il Tribunale si è dichiarato

incompetente. Il ferito cadde ripiegan-

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PARTE SECONNA - LEZIONE XXI. 187

dosi su se stesso. La persona del re è

sacra ed inviolabile.

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b) e ni disotto di essa la desinenza per simbo¬

lizzare Vu inedia della radice. — Esempi:

L'innocente fu accusato del furto.

L’appalto fu aggiudicato al primo con¬

corrente. L’avaro non fa che ammuc¬

chiare del denaro. Alla fine della seduta

la discussione era divenuta cosi confusa

che non si renne più ad alcuna con¬

clusione a questo proposito. In seguito

alla denunzia pervenuta alla Questura

essa, potè avere in mano i congiurati.

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Mi trovo in congiunture così terribili

che non so proprio più dove battere la

testa. L'ho fatto di mio impulso. Non

ti sur ebbi occorsa questa disgrazia se

fossi stalo meno imprudente. Fu preferito

quel candidalo per mera ingiustizia. Jl

supcriore gli usò indulgenza sapendolo

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188 CORSO Iti stenografia

così studi oso. Gii fu ingiustamente in¬

giunto di partire. Non so spiegarmi il

tao inusitato perturbamento. Non so

come tu possa presumere di poterti

pronunciare sopra questa questioni'. Sono

motto preoccupato (1) perchè terno di

non poter scongiurare il pericolo che

a sovrasta. Coi 1° Gennaio 1890 è

stato promulgato in Italia il nuovo

codice penale. Quello spettacolo era così

ributtante che mi ripugnava di restare

ancora un po' a contemplarlo. Quel

mascalzone non osò più soggiunger verbo

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dopoché io lo rintuzzai così fieramente.

I grassatori non riuscirono a trafugare

in tempo le merci rubate. La sentenza

è stata pronunciata in favore dei tre

primi accusati.

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(I) Non è necessario di applicare la redola a questa parola perché rabbassameli'.®

della desinenza rispetto a|pu riuscirebbe incomodo, K bene quindi farne un’abbrevia- zione (erminaie di parola comporla.

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PARTE SECONDA - LEZIONE XXI. 189

Sigle speciali.

1S. — Il numero delle abbreviazioni logiche di cui ab¬ biamo qui terminata la teoria dipenderà sempre dalla velocità maggiore o minore che si vuol raggiungere, e per poterle ap¬ plicare altro non sarà necessario che conoscere le regole fon¬ damentali sopra esposte. È però naturale che, a seconda della materia e dell’argomento intorno a cui si svolge ciò che si stenoscrive, si avrà una certa quantità di parole più frequenti di certi1 altre. A queste lo stenografo deve specialmente ri¬ volgere la sua attenzione, e, come già si hanno le Sigle d’uso comune per le voci grammaticali egualmente frequenti in qua¬ lunque brano di lingua italiana, egli potrà formarsi in ante¬ cedenza sigle speciali per tali parole, loro applicando, natural¬ mente, le regole dell’abbreviazione logica. Tali abbreviazioni possono diventare d’uso obbligatorio per lo materie speciali, come la matematica, la giurisprudenza, la medicina, la chi¬ mica, eoe., per cui siano fatte e potranno essere interpretate da qualunque stenografo che conosca le regole dell abbrevia¬ zione logica. Per dare un esempio di siffatte sigle speciali, diamo qui alcune di quelle parole che, per essere d’uso molto frequente nel parlamentarismo, si dicono Si gir Parlamentari.

Sigle Parlamentari.

1. Amministrare , -atore wg , -ativo sZ , am¬

ministrazione si ! 2. autorità costituita v/ ; :ì. auto¬

nomo -in 'y/' ; 4. bilancio Zf ; 5. Camera di

commercio s-ST-, Camera di commercio e d'industria

Camera dei deputati, ; G. clero , clericale ;

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190 CORSO DI STENOGRAFIA

7. comitato <"2/ ; 8. commissione ^7^, -ario • 9. Con-

sttjho /IT, -icrc , Consiglio comunale Sdn>, Consiglio

provinciale \ Consiglio di Stato V ; 10. Corte di

■rO „ - cassazione /"* , Corte d'appello si , Corte d'assi sic XI ;

11. delegato -2L , delegato di pubblica sicurezza <S ;

12. dibattimento ; 13. diploma ^ , -ntico £ ,

~asia £ i 14. emendamento ~Z ; 15. finanza / , finan¬

ziario y , esposizione finanziaria Zfy ; 1 (J. guarda¬

sigilli ; 17. ministro dell’agricoltura , ministro del

commercio 1 ministro d’agricoltura e commercio (

ministro del culto , ministro degli affari esteri

ministro delle finanze , ministro di grazia e giu¬

stizia éCfz , ministro della guerra , ministro dell’in¬

terno t , ministro dell’istruzione pubblica Zff,, ministro

dei lavori pubblici zr**, ministro della marina , mi¬

nistro delle poste c telegrafi Z5£-/, ministro di Stato ^ ;

18. ordine del giorno ; 19. presidente della Camera

, presidente del Senato ^ , presidente

dei ministri ^ ; 20. privilegio , -iato ^ ; 21. pro¬

zia deputati

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PAETE SECONDA - LEZIONE XXI. 191

getto di legge yyp ; 22. protocollo py/ ; 23. procura¬

tore yj ; 24. segretario comunale , segretario di

fatato 25. Senato del regno ; 26. stampa -** , s

legge di stampa ^ ; 27. Suprema Corte di giustizia ’

28. tribunale (/ , tribunale d'appello (/ , tribunale cor¬

rezionale & , vice-presidente •

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192 CORSO DI STENOGRAFIA

Veiitesimoprimo Esercizio.

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HA ISTE SECONDA LEZIONE XXI. 198

Saggio generale di Stenografia pratica.

$ 19. — Al termine della prima parte di questo Corso si è già dato un saggio di trascrizione stenografica secondo 'tutte le regole in quella esposte; ora, per dare un vero saggio di stenografia pratica coll'applicazione delYAbbreviazioni' logici

e dell’ammissione delle parole, riproduciamo la medesima monografia sulla Stenografia già data in quella. Inoltre, come

saggio di stenografia oratoria servirà la stenoscrizione col testo a fronte che si dà del Discorso della Corona pronunciato da S. M. Umberto I, Ho d'Italia, il 25 novembre 1889, inau¬

gurando la IV Sessione della XVI Legislatuia.

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191 COKSO LU STENOGRAFIA

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PARTE SECONDA - LEGIONE XXI 195

IX.

Discorso della Corona.

Signori Senatori! Signori Deputati!

Nello inaugurare la nuora Sessione le¬

gislativa, sento, eoa un orgoglio che può

essere diviso da tutti gli Italiani, come

l’opera della unità e delle libertà nazionali

siasi tanto consolidata da non temere nè

insidie, nè rischi.

Ij Italia ha fatto in trent’anni quello che

per altre Nazioni fu lavoro di secoli.

Il mio Genitore., col concorso di altri

Grandi, dette alla Patria l'indipendenza;

Io ho potuto, col concors i Vostro, dare la

uguaglianza ai cittadini.

Tutti sono oggi chiamati ad amministrare

lo Stato ; c, conceduto il completo esercizio

della cita pubblica a tutte le classi della

società, garantita, la sinceritèi. delle urne,

possiamo salutare con letizia le nuore rap-

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196 CORSO DI STENOGRAFIA

presentarne dei. Comuni e delle Provincie,

espressione legittima della volontà popolare.

L'attuazione della nuova legge ha provato

che in Italia può apparire discordia d’in¬

dividui, ma è compattezza di popolo, fidente

nelle istituzioni, unanime nel culto della

Patria.

Concordi procederete ora Voi nello studio

di quei problemi sociali, che non si possono

più da alcuno obliare, e di fronte ai quali

l’indugio diverrebbe una colpa.

Nel bene degli umili io ripongo princi¬

palmente la gloria del mio Regno, onde

esca dal consenso di tutti la maggior forza

d’Italia. E poiché vi saranno ripresentati

alcuni dei progetti di legge, che il difetto

di tempo vi tolse di discutere nella passata

Sessione legislativa, Voi potrete senz’altro

ritardo condurre a più moderni intenti quelle

opere che stanno a dimostrare come in tutti

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197 PARTE 9F.OODNA - LEZIONE XXI

i tempi abbia la ricchezza in Italia piamente

sentito i doveri della fratellanza verso la y^ povertà.

Il mio Governo studia nuove forme della

beneficenza, che rispondano all’indole del

nostro tempo, e sin d'ora vi proporrà una

legge che tuteli nel lavoro la vita degli

operai; mentre, provvedendo alla dignità

degli istitutori, armonizzando in tutto il

Regno V insegnamento nella scinda primar ia ,

preparerà, meglio difesi alle lotte dell'esi¬

stenza, gli operai dell'avvenire.

L'esempio di un'oculata amministrazione

deve venire dallo Stato. E a semplificarne

| gli ordini, a rendere più facile e meno di¬

spendioso l'interno reggimento della Na¬

zione, il mio Governo vi presenterà proposte

che ne. rendano più proficui i sacrifizi.

Signori Deputati,

L’Italia va uscendo dalla crisi che ha

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CORSO D) STENOGRAFIA

travagliato da unni i agricoltura c i com¬

merci. A dar tempo che si rifacciano com¬

pletamente, il mio Governo non vi chiederà

nuove imposte.

Quando l economia nazionale sarà restati-

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-rj ""A—' •/ rata, quando il bilancio dello Stato si sarà A' V

rilevato, per l'aumento naturale dei pub¬

blici redditi, V accresciuta ricchezza sugge¬

rirà spontaneamente le eventuali contribu-

sioni cui essa potrà senza disagio essere

chiamala a prestarsi, se continuerà quel

leggiero disquilibrio ohe ancora si avverte

fra le entrate e le spese, e che Voi, custodi

della pubblica finanza, d'accordo col mio

Governo, saprete far cessare.

Nè si turberà per questo il nostro cre¬

dito, di cui non tarderete olire a m igliorare

le funzioni, e che ha sin d'ora nello in¬

trinseco valore del Paese, fondamento

sicuro.

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PARTE SECONDA LEZIONE XXI 199

Nella gara dell'attività mondiale, Voi

avete favorito la produzione italiano^ ma

la una tutela non deve ispirarsi a diffidenze

ed a sospetti che, senza frutto, dividono i

popoli e non deve impedire le riforme che,

abbassando le frontiere, rendano piu facili

gli scambi ed amichevoli le relazioni inter-

nazionali.

Ora che avete dato stabile base allo svi¬

luppo industriale, vi sarà proposto dal mio

Governo di abolire quella tariffa differen¬

ziale fra l’Italia e la Francia che avete

opportunamente approvato in un momento

di transizione, ma che, mantenuta, inter¬

direbbe V avviamento ad un più libavo,

benché sempre munito, regime commerciale,

da cui il mio Governo non sarà alieno, se

verrà secondato.

Signori Senatori! Signori Deputati!

Con questi temperamenti c con la pratica

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•00 COIÌSO DI STENOGRAFIA

costante di una politica equanime , quanta

dignitosa, Noi intendiamo à quel riposo

degli animi ohe risponde alla serena indole

del nostro popolo, e che è la più salda ga¬

ranzia della pace.

Questa pace appare, oggi più che mai,

assicurata all’Europa mercè i consigli delle

Or aiuti Potenze e l’opera mia e dei miei

Alleati.

Le questioni, che possono turbarla, non

sono tutte risolute; epperò, con vigile cura,

ma senza gravare troppo il bilancio, con¬

tinueremo a provvedere all’Esercito ed al¬

l’Armata, che sono la difesa della unità

e della indipendenza, e, insieme al nostro

diritto, som l’eloquenza dei nostri interessi

nel mondo.

Ma le armi, da tutti approntate, non si

dovranno, io confido, adoperare, grazie alla

saggezza dei Ooverni ed alla prudenza dei

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PARTE SECONDA LEZIONE XXI. 201

popoli, Noi le poseremo in Africa, dove il

successo, che assiste ehi sa meritarlo, ha

sorriso alla Nostra politica, sicché vasti

possedimenti ci sono assicurati, ed una

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- / “V larga sfera di azione è ormai aperta alla

nostra influenza.

Accordi internazionali, che si stan discu-

tendo con la Nostra partecipazione, ci da¬

ranno, speriamo, il vanto di servire effi¬

cacemente la causa della umanità in quel

continente , dove questa ancora si offende

con la forma più crudele della barbarie.

Noi faremo, intanto, entro le nostre nuove

frontiere, e presso il Sovrano c le popola¬

zioni che fidano nella Nostra leale amicizia,

propaganda di civiltà; e, come nei tempii

gloriosi, in cui il genio italiano allargava

i confini del mondo conosciuto, tutti si gio¬

veranno dell’opera Nostra.

Così, Io intendo, col mio Governo e con

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202 conso di stenografia

V°i, far benedetto il nome dello nuova

Italia.

E vosi, circondata la Patria nostra dalla

universale benevolenza , fidente nella uni¬

versale fiducia, Voi potrete, consacrandovi

tranquillamente all'opera del nostro miglio-

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ramento interno, preparare l’avvenire.

Aoi ne possediamo il più sicuro elemento

in quel reciproco affetto delle nostre regioni,

che recenti inclemenze di natura hanno nno-

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vani ente provato.

Ancora una volta, Io ho veduto tutti gli

Italiani, associarsi con immutabile affetto,

ai dolori ed alle gioie della mia Casa, e

ne ho fratto argomento di conforto e di

speranza.

la loro concordia è il maggior presidio

delle istituzioni, al cui governo tutti i cit¬

tadini oggi partecipami, e che hanno quindi

maggior titolo ad un rispetto, a cui nessuno

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PARTE SECONDA — LEZIONE XXI. 208

dvrv per qualsiasi intento mancare , Uberi

tutti nei riconosciuti diritti, tutti convìnti

che non si deve abusarne.

Quel rispetto, che il mio magnanimo Avo

antepose alla fortuna, che fece la fortuna

del mio gran Genitore, che è il dovere della

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mia vita, dimostrerà la costanza dei comuni / / ,

propositi, e renderà prospero e felice il C /é? I & ^

nostro Paese. .—

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201

NELLE LEZIONI.

Affinchè l’allievo possa con maggior certezza applicarsi alla lettimi degli esercizi stenografici contenuti in ciascuna lezione di ([tiesto Corso e risolvere ogni suo dubbio, se ne dà qui la trascrizione in carattere ordinario. Tali temi trascritti do¬ vranno poi servire come esercizio di retrotrascrizione dal ca¬ rattere ordinario in quello stenografico, esercizio che è molto da raccomandarsi per acquistare la pratica necessaria nella scrittura stenografica.

Terzo Esercizio

Mi sento bene. — Tengo il velo nero senza vederlo. — Vedi che cielo sereno! — Si vesti delle tue vesti. — Tu temi che geli. Il re è mesto. — Se ho sete bevo. Sento che si leva il vento. — Si gela per il freddo. — Il tempo è breve. - Verso sera fa fresco. — È certo che tu menti. — Tu vedi peggio che un cieco. — Venne il tal dei tali. Penso tutto il tempo a te. — Sento per te una segreta tenerezza. — Venni per vendere le mie merci. Nel presente mese il cielo e sempre sereno. Mi sento in vena per spendere. Questa é vera scienza. — Il messo ó fedele. — Il gesso ó a pezzetti. Tutta questa neve è scesa in brevo tempo. — Mi secca della pena che reco sempre a to. — Non ho preso a scherzo i tuoi detti. — Nel vedere un tale spettro fremette. — Verremo a vederti se cesserà il vento. — Verso sera sono sempre tetro. — Mi pregio mettermi a sedere presso a te.

Quarto Esercizio.

Il vento porta con sé tutto ciò che trova. — Credo che il governo provvedete per soccorrere tutta questa povera gente. — Se spendete troppo io mi opporrò alle vostre spese. — Egli dette un colpo contro il ponte. — Tu sogni cose che sono vere. — Il sospettoso non sente forza in se stesso. Egli verrà tosto colla sua (lemma. — Che cosa si vede nel cielo? — Tu prendesti il mio posto. — Come è vezzosa questa donna! — Ella è bella come una rosa. — Spero che tosto comprenderò i vostri detti. — Non lo credo necessario. — Oggi mi toccò un pezzo del pollo che portò ieri Ernesto. — Ho corso troppo.

(t) Por gli esercizi primo e geionilo yeggasl a pag. (6 o 20.

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TUA SCRIZIONE DEGLI ESERCIZI 205

mi sento perciò tutte le membra rotte. — Lo scroccone sta pressoché tutto il suo tempo a bere. — So oggi verrò creilo che lavoreremo molto. Questa é secondo me una persona di senno. — Il presidente ò stato scelto col concorso del governo. — Compreremo tutto ciò che ò necessario per loro. — 11 tuo pozzo ha una l'orma molto grande. Le persone a me devote sono tutte molto degne. Il progresso move il mondo. — Mi venne incontro solo senzadio lo vedessi. 11 nostro cervello ò desto e comprende le vostre sciocchezze. — Mi é stato proposto un bel mezzo. — Lo statò di tutti questi poveretti mi commove molto,

Quinto Esercizio.

Ho già compreso che tra tutti e tre non saprete cavarvela molto bene-. - Per passare bene i suoi giorni egli non fa elio gì nocare. Qnestos colare è altrettanto buono clic tutti gli altri suoi compagni.— Altri tempi ! si va esclamando dai giovani ogni volta che ad essi non comoda operare secondo i rotti dettami dei vecchi. - Ciascuno si adoperi per giovare agli altri! — Sovente nessuno erode il mondo cosi malvagio come è. — Io lo vedo molto sovente, forse ogni giorno. — Sono stato pregato a prender parte al banchetto ma temo che non verrò. — Spero che lo si incoraggierà a tenere una bella condotta mediante saggie parole. — Ognuno comprende che nessuno dei pre¬ senti ha torto. Io credo necessario elle il presidente non metta ai voti una proposta sotto questa forma troppo vaga. Egli si trova pressoché costretto a rompere per una seconda volta i patti. — Le partecipo con rammarico tutto ciò che ini ò stato raccontato perché so elio ella si spaventerà come me. l’er far traboccare questa vasca basta una sola goccia. — Valli a preparare senza lare altre parole, perché tra una cosa e l'altra farò si che perderò il treno. — 11 topo ó stato preso in trappola, ma se io non andava a fermarne i ganci egli scappava certo.

Sesto Esercizio.

Iial dire al fare ci é di mezzo il mare. — Non credo che alcuno dei presenti osi vantarsi di questo modo disonesto di agire. Egli sa pattinare tanto bene che rimane sempre diritto non cadendo che molto raramente. — Alcuni sostengono che questo Indro ò il medesimo che ha scassinato ieri la vostra porta. Spero che saprete ancora la medesima canzone del giorno passato. Egli è già abbastanza grande, ma desidera sempre di crescere. — Vi è tanta gente, che credo clic

circa mezza la nostra città è presente. - Non capisco ancora adesso dopo tanti discorsi ciò che tu pensi. Il popolo*aspira sempre alla

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206 CORSO DI STENOGRAFIA

sua indipendenza, specialmente se ó opDresso evi; • • , mfi* llla P®-* ancora in tempo come 5 stato nrSs o d °P° d* parlarti di ogni cosa sento ;i 1 m . '• Prefls>o. — Prima di

'.«<*. ^ - »*•• «■«•

ama 1 suoi ori nei ni — Tu »«„»#• , «cimilo. — Il u ostro popolo

parenti. - Il caiJta^ ha imn, vv " "" ,a' t0rto;*tet'd ai tuoi prima dell'alb?^ Non ti dat° °n,int' di Partire pretendere di ottenere un po’dfìodi. ^ d,ligentemente P<«’

Settimo Esercizio.

tesa rssr * «a»- ^ ne curo perché per nuli-, mi ‘ .?ai ato ma,e (li me io non me

*• t T"r•» altri o danno a vedere cosi ..m. ,, i 0 a , a ri(Iire «egli

1,Ul anc,1(: ,lelle Persone poco educate. -Tutto

sj» sr. ^r1 rr d—^ gonza non so quello che si fm ! IT tapplic*hi co" ««li¬ ridicole. T’avverto di' !■ r , ' * delle t,,e stravaganze tanto cosa di molto triste. - [L,,,.,,,. * .vilSti*1 l'16."11 11 s"ccederò gualche come qualmente- le cose succe,Ietterò miper ^^‘‘.rapire capo il mio racconto scusimlosi , P'eg" dl ricominciare da

perdere. - te,„ ót,',”* ,o Ih.""” ..V » clic anche ti sovrastino ilei neri oli i ' **" ,l.‘na ,alsa strada, ma venire e d’andare ma io non L ., . «"munenti. -- Tu ini parli di

sento talmente eccitato che non 'so o, U l|"t"",la. fai‘e- — Oggi mi nella mia solita calma - \on iim l,ua""'. u°minciorò a ritornare

mettono da banda tutti i loro studi " Tu'ttf•m',"' Ul,° dÌVorli,,fli é «iusto » Proverbio: tanto si vàie q^toTS F”? «uanto per questa porta non senin m.jmii • , 11 ripeto che ... n»to „;,te i1 S‘, “ ,a •* - «*. - « l'.'-"' 'Olmi.— sicurezza, ora che si è o .ir , . , ,,(r'rm° con alquanta taniente un qualche re^ilucciolni n - d° '* s.trenne in'atteudo cer- condiscendenti verso dì me. ‘ p:"'(‘ntl cll(J sono sempre tanto

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207 Tl{ A SCRIZIONE DEGLI ESERCIZI

Ottavo Esercizio.

sr- r? «rwr. i-;:,: issasi

ili-ile che /amili , . pi<!n< ' 1 nu^a- — So costoro sapessero il ‘ le cllt lanno cuiandosi cosi poco ilei loro tigli, li vedremmo *„| oceu,,arsene moUo. - Finché tu mi parli tanlo%ai„eSe /Sconti- mimo a capirne sempre molto poco. —'Entrambe le persone eh. rrn,i par,aron°<n mse non io sapessero che in segreto. - In qualumine luogo io me

di tutti c,nC°t ° Be,npre d0gli uo,nini ' ««li sono molto al corrente Uella ’10Stra Cittó in 1uesti -Itimi mesi.-

' ti atollo Gaetano ci mandava frequentemente delle lettere dalla Sp giu, ne, primi tempi che Vera giunto; ma tosto se ne Sue,' ed ua non ci annuncia neppure il giorno del suo arrivo - imeli,* Piogge che durano settimane e settimane senza cessare un solo stante rendono qualunque persona molto nervosa. - Guardo da o-ni

’as? r?nper ,;,s° " •• **> mji L°*£ lo aspett ivi i iw < ,tta. p,',4S,i n,oco allorché nessuno se iue ?a ma iute, sperava di otten«* 'i'-alche grado dopo la Soltanto don 1 P"'- llfl «f'^nato nessun gallone. Innato che a SUa "lor!e S1 ‘imprese che quest’uomo venne avve-

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a11%rgresiriISeredrT ^ ^ moU'’ verrai t noe.’. a l° ll 0C,'t,P,)I'ai -1-?' tuoi studi,

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Nono Esercizio.

tutiiKH da tant° te,npo* ell,‘ «-afferei checchessia. \„ia tutti allineile tu sia amato da eliicehessia. - Non sapevo

'eri aVpranzoSt° TmonV^1* stMsa pc-sona che avevamo avuto

... . -.

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208 corso bi stenografia

non sa farsi valere. Nessuno di voi avrebbe osérfo1 di mettere iir dùbbio ituniltd io avevo detto se fosse stato un poco al corrente di rio die era successo. — Hgli sé l'ebbe a male perché nessuno «teva proprio l’aria di credere a quello che raccontava; — Allo spettacolo di ieri sera vi era molta gente, bisogna proprio dire che il pubblico della nostra città vi sia accorso in gran numero. I.'altra volta si JJar'lat.1 appunto dell» medesima persona. Oggi io scrivo alla mia famiglia per augurarle buon linee buon principio d'anno. Anelile» ero sul punto di scrivere ai miei parenti quando lui chiamato. (.'Italia è retta a monarchia ed ogni vero italiano per quanto intr,av¬ veda nei suoi iileali qualunque altra forma di governo, comprende che in pratica non si può per ora essere in Italia altro che monar¬ chici. - Se Un’altra volta ch’io venga ti sentirò ancora a ripetere tanto sciocchezze non mi farò scrupolo U ammonirti in pubblico. — Egli non sarà tranquillo sinché Iloti sana riuscito a raggiungere il suo scopo. (Hi applausi coi quali fu accolta la nuova commedia furono tali clic per parecchie sere sarà replicata. - Ali è stato re¬ stituito l'orologio che l'altro giorno m’era stato tolto di tasca da un mascalzone qualunque. Non so se ossi gli abbiano poi proibito di esercitare il suo turpe mestiere. Non saremo tranquilli tinche tutta la piazza non sarà sgombrata dai rivoltosi. Sarebbe stata cosa troppo giusta s'egli avesse preteso da noi di essere compensato dei danni che gli avevamo arrecato. 11 fiume scorre cotanto veloce che trascina con sé alberi, case, ere. Se ó bella 1 audacia nei gio¬ vani é però pericolosa quando li conduce a presumere di loio stessi. — Solivi certi uomini che, pur d’essere lodati, subiscono qualunque dura prova. La guida che accompagnava gli alpinisti li tradì oc¬ cultando loro il vero sentiero e tutti sarebbero periti se non avessero

trovato un buon montanaro che li rimise sulla via.

Decimo Esercizio.

La notte passata siccome sentivo i cani ad abbaiare non ho potuto chiuder occhio, poi preso dallo spavento m'alzai in molta fretta per andar a vedere che mai succedesse e dovetti convincermi che la causa di tutto questo baccano era la luna che splendeva tutta rotonda. — Non posso esprimerti l'immensa gioia con cui apprendo clic tu hai finalmente potuto ottenere quell’ambito posto. oggi *»no andato dal barbiere per farmi lare la barba ma egli me t’ha l'atta cosi ma¬ lamente che col rasoio m'ha anche ferito una guancia. Lgli era cosi cieco dall’ira clic non comprendeva nulla e solo con grande fatica IP possibile ai suoi amici di trarlo a forza di la. Lgli ben capiva che si sarebbe sentito male fra alcuno ore; ma fu tanto imprudente

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TRASCRIZIONE DEUU ESERCIZI 20<J

clic pretese ugualmente d’uscire, cosicché stava ancora scendendo le scale quando razzolò per terra e dovette esser portato a casa sve¬ nuto. — Quel ragazzo studioso si trovava a disagio Ira tutti quei giovani che si vantavano d’essere discoli e senza disciplina. — Costoro godevano una buona fama prima che avessero sporcato il loro nome con una si turpe condotta. — Questo bambino uscirebbe sempre di casa se i suoi parenti non glielo impedissero. — Egli non si vante¬ rebbe tanto se avesse un po’ di merito. — Non ó nascondendo i falli commessi che si possa loro apportare rimedio. — Non posso diro se l’abbia trovato ieri od oggi a passeggio, ma ciò che è certo si ó ch'egli correva a tutta forza. — Credo ch’egli non abbia potuto farsi gran male, quantunque sia caduto da tanto alto, perchè sotto v’era molta paglia. La voce del dovere dovrebbe farsi sentire potentemente in ogni persona educata. — Da tre giorni sono in possesso della tua cara lettera e quantunque senta un prepotente bisogno di risponderti non trovo mai il tempo necessario, dovendo io badare a tante cose e non potendo fare come meglio m’aggradirebbe. — Ho dovuto par¬ tire in fretta perché il disastro accaduto m’impose d’ andare sul luogo. - Se non dovessi aspettare tanto tempo, potrei attendere meglio alle cose mie.

Decinioprimo Esercizio.

Il lago della città di Ginevra è d'nna bellezza sorprendente. — li Tasso fu un poeta cui non arrise la vita in quel modo nel quale egli l’aveva concepita. — Alla battaglia di Sódan i Tedeschi diedero una solenne sconfitta ai Francesi. — La casa che ci sta dirimpetto appartiene al conte Radikiew. — Allorquando i re stranieri comin¬ ciarono a discendere in Italia, la nostra penisola si trovava in uno stato ben misero ed altresì impotente a difendersi. — belli sono i paeselli che si trovano attorno al lago di Zurigo. — 11 rapporto del colonnello si ravvolgeva intorno ad una mancanza molto grave del Corpo di guardia. — Se io transigessi sulla tua condotta tu stesso t'accorgeresti ben tosto del torlo ch’io avrei di trascurarti cosi. — M'applico tutti i giorni allo studio, ma purtroppo non posso riu¬ scirvi; questi invece non fa mai niente ed ó sempre il primo della classe. — Prima che tu t'accinga a quest’impresa ò anzitutto neces¬ sario che tu vada a domandare consiglio a persona pratica. Ciò su cui io insisto sovratutto si ó che tu prenda interesse agli altari di famiglia. — La malattia dell’influenza si diffuse quest’anno dap¬ pertutto, tantoché non solo tutte le nazioni dell'Europa, specialmente l’Italia e la Germania, ne furono infette, ma anche tutte le repubbliche dell'America dovettero combatterla persistentemente. — Stanley nel

Il - D'Isola, Corso di Stenografia.

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210 CORSO DI STENOGRAFIA

suo viaggio in Africa passò attraverso a paesi barbari dovendo su¬ perare immani ostacoli. — Egli sperava ili poter eseguire appuntino gli ordini del suo direttore, ma tuttavia non riuscì ad interpretarli bene. — Talvolta m’accorgo d’essere sopra pensiero, ma d’altronde comprendo elio non si può sempre essere allegri. — Mi farò un dovere d’interpormi presso il tuo direttore atlìncbè ti traslochi a .Milano invece di mandarti in Sicilia. — Unisco a questa mia lettera un vaglia postale di quelle poche lire che posso ancora mandarti per le tue spese. — Egli è così malcreato che rincresce persino di sentirlo a parlare. - Non potevo credere che in una circostanza cosi luttuosa per tutti noi potessimo conservare ancora un po' d’allegria.

Decimosecoiiilo Esercizio.

Se Analmente possiamo avere una patria libera ed indipendente dobbiamo renderne merito ai nostri padri che vollero piuttosto dare il loro sangue che continuare a vedersi oppressi dallo straniero. — I primi cultori dell'arte nostra in Italia ne erano apostoli entusiasti; però se oggi può essere diminuito il primitivo entusiasmo, non é venuto meno fra noi il suo studio ed amore di propaganda. Nel rigore dell’inverno pochi sono i vecchi acciaccosi che vadano im¬ muni da malattie anche leggiere che li conducono alla tomba. - Chi durante la sua giovinezza s’è dato con amore allo studio possiede un’arma potentissima della quale potrà valersi molto nella lotta per 1’esistenza. — Egli passa le più belle ore del giorno in camera per¬ ché la sua complessione debolissima lo obbliga al riposo. — Non è solo mandando a mente tutti i paragrafi di questo libro che potrai imparare l’arte di scrivere veloce, bensì esercitando a più riprese la tua mano a tracciar i segui studiati, — lo voleva pregarlo d’un favore, ma prima ancora che avessi terminato di esporgli la mia domanda mi rispose con un riAuto. — Anche volendolo non si potrebbero aver delle intenzioni più perdile. — Preferisco d’andare a passare il mese di agosto in montagna anziché ai bagni di mare, imperocché l'aria montanina mi fa assai meglio. — Se tu vuoi venire a passare qualche tempo con me, vieni preferibilmente nel mese di settembre, passe¬ remo insieme bellissime giornate e ci faremo buonissima compagnia.

Pare che tutte le nazioni d’Europa siano presentemente per il mantenimento della pace armata, stato di cose che arreca certamente un gran nocumento e dal quale ci dobbiamo augurare di poter uscire quanto prima. — L’avvocato della difesa addusse contro l’accusa tali argomenti che ottenne T istantanea scarcerazione del suo cliente. — Quel nostro giovane concittadino è uno scrittore di polso; ma è più probabile ch’egli riesca un filosofo anziché un poeta com’egli preterì-

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TRASCRIZIONE DEGLI ESERCIZI 21

e pfaimportante131 °'i|— & <h pazienza nel momento decisivo

Decimoterzo Esercizio.

«uni quantunque ben sappia di non meritarmela assolutamente"- Ld tua autografia e assai bolla ass*ii nìn iwai-. r + .rade che si pretenderebbe SbeuT ' ' , '

quest uomo o cosi grande che é per lui un vero martirio C £ imprestare un solo quattrino. — Credo che la tic. a«i„,‘ temeraria i,celiò „ , uleuo Clle tua astuzia sia persino

ui 1 ’ Poiché mi pare che in questo caso è veramente t, presumere che questo avvenimento ti possa essere nmnm v i' I ossario di Novara giaciono i cor ti di ou^? em P . 7 0l‘

CombftS ('n te0n° mmbatter0n° ^ntro invasori del la" patri!, "" Combatti in te quell ozio che ti fa fare no-ni

rr?ia ... »“-iVArsaa da questi essi potranno ricavare una coltura letteraria. - Anche le P... piccole particelle d’un corpo chimico hanno la loro importanza

Non solo e ,n Italia abolita la tortura, ma ormai anche lamuà

amoreviledme, ;'VUt° '* *rande ventura d’i Ribattermi in un maestro amoieiole che corregge sempre i miei lavori con esattezza e premura - Laboiizione della schiavitù nel Brasile fu causa di grandi Svolli

ln,<pl|J paese‘ troppo facile lasciarsi infinocchiare da per one false perch' io non ti consigli di stare bene all'erlà - il nostro portalettere si e sempre fatto un dovere di consegnarci som a la nostra, corrispondenza, anziché lasciarla in portieri» - lo Jon

riceve^10 al c?rrente del «"'tenuto dell’ultimo telegramma che riceveste e perciò nu sarebbe di gran difficoltò il fare la vostra commissione - Lo spazzacamino mi si presentò con una faccia com

nera che mi fece spavento. - Per me è una vera tortura il dover leggere la tua scrittura, per quanto pregevole possa esserne il eon- tenuto. - I vecchierello si reggeva a stento sulle grucce non verni, sufficiente forza per camminare. aven"°

<4* - D’Isola, Corso di Stenografia.'

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CORSO DI STENOGRAFIA rii 2

Decimoquiirto Esercizio.

(ili avrò domandato cento volte la cagione della sua tristezza; ma egli non osa dirmi che, dopoché diede fondo al suo patrimonio e fu obbligato a cercare con mille fastidi un impiego, non gli riuscì ancora di guadagnare un soldo. — Tu hai preso certe abitudini che sarebbero appena permesse ad un giovane che avesse qualche mi¬ gliaio di lire di reddito. Mi chiamerei veramente felice se con quei pochi biglietti che comperai alla lotteria dell'esposizione potessi vincere, non dico il primo premio di KJO.OOO lire, ma per lo meno quello di 50.000 lire. — Io avrei creduto di divertirmi tanto in questa stagione estiva, ma dopo la disgrazia elio toccò alla mia famiglia’ho dovuto mettere da banda ogni intenzione di divertimento. — Quei ricconi passano le notti in banchetti c gozzoviglie senza pensare ai poverelli bisognosi che loro domanderebbero un solo tozzo di pane. — Tralascio di farvi il racconto di tutte le nostre miserie per brevità, ma faccio appello alla vostra gentilezza e buon cuore allineilo mi veniate in soccorso. Ti accerto che a sentire quella notizia rimasi così sconcertato che sono ancora oggi incerto sul ila farsi. Tanti e si grandi sono i dispacieri sopravvenutimi che mi pare quasi im¬ possibile ch'io abbia potuto resistere sin qui. — Ci siamo informati della sua condotta ed ormai non possiamo più dubitare della sua onestà. — Le nuove riforme non acquistano credito presso molte persone, tantoché è molto dubbioso l'esito che potranno ottenere. — Tante sono le formalità nelle disposizioni burocratiche, che valente ù chi se la sa cavare subito per bene. — Il formato di quel giornale ó grandissimo e per essere ben redatto ha già incontrato il favore del pubblico. — Quand’egli ci racconta qualche cosa ingrandisce tal- .mente i fatti che molto difficilmente possiamo riuscire a conoscere la verità. — La virtù ingentilisce il carattere e rende l'uomo vera¬ mente degno di sé stesso. — La moltitudine si disponeva già a schia¬ mazzare quando l'oratore, riprendendo il suo sangue freddo, riusci a persuaderla della necessità di attendere ancora qualche minuto. — È indispensabile, per molteplici ragioni, che v’arrendiate ai consigli del vostro professore. — Non conosco persona più deforme di costui. — Non lo conobbi mai e l'orso non lo conoscerei neppure se non si fosse data questa strana occasione. Mi ó cosi poco riconoscente delle molteplici cure che gli usai durante la sua malattia che non meriterebbe certamente più la mia amicizia.

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TRASCRIZIONE DEtìLI ESERCIZI 213

Decimoquinto Esercizio.

l'or una Incita cosi piccina non credo neppure necessario che tu al.liia a medicarti; dando tanta importanza ad una cosa cosi da nulla Unisci pei- renderti ridicolo. — Le forbici in mano ai bambini sono armi micidiali che d’ordinario arrecano numerose disgrazie. — Il capitano di lungo corso Is'era disposto per una lunga navigazione allorché ricevette un contr'ordine. — Dopo risposte cosi categoriche dalla parte dei padroni, agli scioperanti non rimaneva altro elio rimettersi a lavorare o perdere l'impiego. — Il maresciallo non sa¬ peva come principiare a comunicare al sovrano la dolorosa notizia dell infortunio toccato al suo esercito. — La principessa soccombette al male che la travagliava allorché raggiunse tutta la sua acutezztf.

Quel giovane è stato inviato all’estero a speso del Governo per perfezionarsi nei suoi studi. — Vi consiglio di ottemperare puntual¬ mente a quanto avete stabilito d’accordo con tutti gli altri per non perdere altro tempo. Mi posso spiegare questo subitaneo cambia¬ mento in te riferendomi alla tua morbosa volubilità. — 11 proprietario della nostra casa ci l\a voluto aumentare il Atto e fummo perciò obbligati ad andarcene via. — Alla morte del re Vittorio Emanuele, che fu detto il Padre della Patria, tutta la popolazione indossò le' gramaglie lauta era la popolarità che quel re godeva fra noi. _ L'esercizio di stenografare ó molto utile per acquistare la pratica necessaria poi’ raggiungere una grande velocità. — Quando l’appa¬ recchio fonografico dell’Edison avrà raggiunto quella perfezione cui il genio del suo inventore vuol condurlo, la stenografia, anziché averne detrimento, se no avvantaggerà grandissimamente. Ammiro molto la tua((semplicità; ma per carità non farmi tanto il sentimentale.

Questo editore va ripubblicando tutte le pubblicazioni latte negli anni scorsi. - L'interpunzione della nostra stenografia ó uguale a quella (lolla scrittura ordinaria. — Per quanto buone siano le Ino qualità, la tua condotta è ormai inqualificabile tanto ó insubordinala.

Allorché l'uomo si trova nelle avversità ama la solitudine, l 'unificazione della codificazione italiana s'è compiuta coll’andata in vigore del codice penale ultimato dallo Zanardelli. — Ciò che rende forte la nostra scuola stenografica è l'unità del sistema. - In questa riunione si manifestarono opinioni tanto diverse che non si potò conchiudere nulla. — Egli dimostra nella conversazione una (al disinvoltura che lo rende molto simpatico a tutti. — La triplice al¬ leanza si compone delle tre nazioni europee: la Monarchia italiana, l’Impero Germanico o l'Impero Austriaco.

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Decimonesto Esercizio.

Sono certo che se ci lasciassimo snidare alla sua iniziativa riusci¬ remmo molto meglio. — Quella inanima è (auto gloriosa dei suoi tìgli che ripete a sazietà a chiunque vuol udirla i loro fasti e miracoli. — Un’imperiosa necessità mi obbliga a lasciare la vostra preziosa com¬ pagnia. — Anziché agevolargli la risposta, l’esaminatore lo torturava con domande difficilissime. — Non trovo naturale che tu abbia da dimostrarti esteriormente differente da quello elio sei interiormente.

Egli trattava cosi altezzosamente i suoi servi in modo da essere mal veduto da tutti. Non ti puoi immaginare quanto io mi sia meravigliato a sentir ragionare cosi bene quel bambino. — Silvio Pellico dopo essere stato tanti anni prigioniero nello Spielberg di¬ venne cosi cagionevole di salute che negli ultimi anni del viver suo pareva già un vecchio cadente, quantunque non avesse raggiunto un’età molto avanzata. — L’oratore ha un bell’accelerare la velocità del suo discorso, ma quello stenografo gli tien dietro senza difficoltà alcuna. — Quell’industriale si è addimostrato cosi previdente e buon calcolatore che ha acquistato la stima di tutti. — 1 militari poterono addestrare quei cavalli maremmani soltanto dopo sforzi inauditi. Ho gran curiosità di vedere se con quello poche reminiscenze che ci rimangono di questo avvenimento si riuscirà a ricostruire il fatto

per intero. — Tutti si dimostrarono tanto premurosi nell’organizzare questa festa che veramente ci si poteva ripromettere un esito mi¬ gliore. - Non ci possiamo avvicinare al palazzo senza una speciale autorizzazione del prefetto. — Questa prima donna canta cosi divi¬ namente elio bisogna riconoscere in lei una vera individualità arti¬ stica. — Quando si va in società per la prima volta non si e certo molto disinvolti. Se io mi trovo ancora qui con to si è appunto in seguito alle tue reiterate istanze. Ogni deputato che siede in Parlamento è il rappresentante d'un Collegio elettorale. — Se tu vuoi ancora parlarmi di politica ti concedo di trattenermi sopra argomenti non controversi.

Esercizio di Ricapitolazione

(Vedi Parte Prima, § 85 e Parte Seconda, § 19)

STENOGRAFIA.

“ Quanti se ne fanno un preciso concetto anche oggi? E sebbene l’uso ehe continuamente se ne là da centinaia e centinaia di persone che hanno bisogno in qualunque modo di servirsi di una penna e scrivere e ili risparmiare un’inutile fatica che loro vorrebbe imporre la lenta

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TRASCRIZIONE DEGLI ESKKC1Z 215

e pedante scrittura ordinaria, quanti non credono ancora die la ste¬ nografia serva esclusivamente a raccogliere la parola altrui ech’essa altro non sia che la fedele riproduttrice dei discorsi pubblici ?— Questo è un vieto pregiudizio dal quale non ha ancora totalmente potuto li¬ bei ai >i 1 arte stenografica in Italia, arte elio oramai, correggendosi questo erroneo concetto, tende pur a raggiungere presso di noi quel massimo sviluppo di cui dimostra essere capace in tutte le altre nazioni.

1. infatti la stenografia, pur conservando il primo suo intento di raccogliere le parole degli oratori, mira oggi a fornire agli studiosi "n J1.16**0 di scritturazione veloce più rapido dell'ordinario. Qualunque studioso, qualunque professionista, chiunque vive la vita del pensiero si va accorgendo della imperfezione della scrittura comune la quale non consente di fermare eelerainente in scritto le proprie idee né di raccogliere con facilitagli elementi d’un lavoro intellettuale- qua¬ lunque scolaro sa per prova la fatica necessaria a riassumere'gior¬ nalmente le lezioni dei professori con uno sciupio di tempo mal «m- pensato dall’utilità scientifica del proprio lavoro. Ed é appunto in questo campo che la moderna stenografia spiega l’opera sua efficace e benefica, ed è sotto questo aspetto specialmente che viene conside¬ rala indispensabile al giorno d’oggi che tutto si deve fare in fretta per poter attendere almeno in parte alle proprie occupazioni.

Ni- la stenografia e una novità; se solo in questo secolo potemmo avere i veri sistemi di stenografia razionale che la rendono una scrittura superiore all’ordinaria, possiamo risalire sino ai tempi del grande oratore Cicerone per trovare i primi germi di quest’arte che per primo cultore ebbe il liberto Tirane. .Ma questa non era vera stenografia, bensì un accozzo di segni arbitrarii che corrispondevano isolatamente a ciascuna parola. Questo sistema durò per molti secoli

<■ di (pii la -'traila credenza che la moderna stenografia consista ap¬ punto ancora nell’avere un segno speciale per ogni parola.

Nell’Italia, che ebbe cosi l’onore d’essere la culla della stenografia non venne mai meno il suo studio che solo molto più tardi, verso la line del Medio Evo, passò in Inghilterra e quindi a poco a poco in tutte le altre nazioni del mondo, dove, riconosciuta l’inipraticabililà '' 1 empirismo delle antiche note tironiane, con successo diverso e

per vie differenti si giunse alla vera stenografia col Tavlor in Inghil¬ terra. Questi iniziò i sistemi a base affatto geometrica clic per circa un secolo mantennero incontrastato il campo sopra qualunque altro tanto in Inghilterra come in Italia, in Francia ed in Germania dove se ne ven¬ nero Incendo delle riduzioni. Ma ben tosto si riconobbe come un vero sistema stenografico, che altro non deve essere che una scrittura più •semplice dell ordinaria, non poteva basarsi clic sugli elementi costi¬ tuti'i di questa anziché sulle rigide figure geometriche, ed il meriti! d'aver dato alle nazioni moderne il vero e più perfetto sistema sto-

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CORSO DI STENOGRAFIA lì Hi

nogralìco inspirato appunto a questo principio appartiene a Francesco Saverio Gabelsbergep (1818), un tedesco che nella scrittura ordinaria cercò i principii fondamentali della sua stenografia sottomettendo quelli alle regole fonologiche e glottologiche più universali e dando cosi alla sua scrittura il carattere d’nna vera pasigrafia.

Per tali qualità cosi esimie questo sistema, che apriva all'arte ste¬ nografica un novello orizzonte, si vide in breve applicato a tutte le lingue europee. In Germania ed in Austria numerosissimi ne sorsero tosto i cultori entusiasti, si formarono società, si fondarono giornali per la sua propaganda, il Governo se ne interessò e da qualche anno ne introdusse lo studio obbligatorio nelle scuole reali; per vie poco- differenti si giunse negli altri Stati ad uguali risultati. Noi italiani dobbiamo essere particolarmente riconoscenti al professor Enrico Noe il quale fu il felice ed intelligente applicatoli del sistema di Ga- belsberger alla lingua nostra: egli pubblicò la prima edizione dell’o¬

pera sua nel 1863 ed in breve tempo potè radunare intorno a sé una eletta schiera di seguaci entusiasti per mezzo ilei quali tosto s'affermò il sistema su larga scala in tutte le parti della penisola nella quale come per incanto sorsero numerose società lo quali non tardarono a far apprezzare a gran numero di persone i vantaggi della nuova scrit¬ tura che ormai deve essere considerata come un nuovo stadio della scrittura ordinaria di questa avendo tutti i requisiti nella sua celerità e brevità da cinque a otto volte maggiore con un incalcolabile rispar¬ mio di tempo, di spazio, di denaro e di fatica.

Deci ni ose tti ino Esercizio.

Il colpevole sarà condannato a morte. Lo studente non vuol fre¬ quentare le sue lezioni. — Da questa altura vediamo benissimo la città.— Da più tempo ti ripeto la stessa cosa. — .Mi dici tanto di vo¬ lermi far conoscere tutte le meraviglie della città ma intanto mi lai sempre vedere la stessa cosa. — Questo è un libro molto apprezzato. - Il tuo è un lavoro sbagliato. Egli è stato molto tempo fuori di

casa. — Noi ti abbiamo veduto correre come un forsennato tanto che abbiamo creduto che tu fossi impazzito. — K cosi amabile che viene ricevuto da tutti con molto piacere. Si parlò di questo mentre io era distratto. — Non potrà venire se non sarà avvisato un giorno prima. - Si fece un nuovo discorso sulla cassa da morto prima che fosse sotterrata. — Se vuoi riuscirvi ricomincia da capo. — Si può imparare la stenografia nel termine di pochi mesi. Spero che non t'avrai a male se ti correggo i tuoi errori. — Pensa un po' più fre¬ quentemente al tuo studio e vieni da me a prendere dei consigli e dei suggerimenti. — Il cadavere che fu trovato ieri venne riconosciuto per quello del suicida. La sua imprudenza mi fa stare in pena. — Se

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TRASCRIZIONE DEGLI ESERCIZI 217

farai ogni cosa con svogliatezza non riuscirai neppure a prendere quest’impiego. — 11 malandrino fu sorpreso sul fatto. — Quel vecchie¬ rello teneva lo scaldino sotto i piedi. - 11 treno partirà fra due mi¬ nuti e speriamo che arriverà in orario. L’ammalato non ha più fede in sé stesso. — Tutti disprezzano coloro che non pensano che a sé stessi. - Gridava a squarciagola ma nessuno andava in suo soc¬ corso. - Spero che non mi troverò più in quelle circostanze in cui mi trovai ieri. — Ho trovato così bello quello che disse l'oratore a pro¬ posito della nostra politica che non potei fare a meno di congratu¬ larmi con lui. — Non si sa ancora se il re arrivi oggi o domani. — Vi prego di tarmi sapere quando uscirete di casa perché voglio an¬ cora salutarvi. — Puoi dire ciò che vuoi ma persuaditi che hai nes¬ suna influenza sopra di me. — s. li. Crispi è oggi il primo ministro di S. M.; Umberto I, secondo Re «('Italia. — Federico II imperatore di Germania rimase sul trono solo 90 giorni.

Decimottavo Esercizio.

fui così stupelàtlo di questa notizia che rimasi a bocca aperta per multo tempo. — Appena furono levate le mense cominciarono i di¬ scorsi ed i brindisi. - Non ridere che nondico da burla. — Quel bambino si mise a fare il broncio perché fu contrariato. — L’assassino venne condannato a tre anni di carcere. — Questa carne è cosi dura che non può cuocere. — 1. autore di questo libro non s’aspettava una cri¬ tica tanto severa. — Questo giornale si diletta di fatti di piccola cro¬ naca. — Procura di concretare qualche cosa e di non far tante ciancio. — (ili alpinisti giunsero sopra la cima della montagna dopo molte ore di marcia faticosa. — Il convoglio si mise in moto subito dopo il fischio della vaporiera. — Durante l’invepno quel vecchio patisce tanto il freddo che non si sente più in forze. — La disgrazia che l'in¬ colse é frutto della tua disubbidienza. — Egli ha la faccia vecchia, ma é molto più giovane di te. — Quello studente di legge prese la laurea a pieni voti. — La battaglia ebbe luogo presso quel gruppo di case. — Questo giornale é uno degli organi magni del governo. — Il contadi ne Ho condusse le pecore al pascolo. — Non compro le vostre merci perchè sono troppo a caro prezzo — Il tìglio maggiore tiene le redini di casa. — Questa mercanzia ottenne un grande smercio. — Pieno di stizza si strinse nelle spalle. — Tu sei il mio più grande e caro amico. — Alla Domenica la gente si raduna sulla piazza del paese.-Nel uostro paese abbondano i fiori. — Lavora da inane a sera per accrescere il patrimonio della sua famiglia. — Non ti ca¬ stigo se prometti d'esser buono in avvenire. — Questa barca si affonda per il troppo peso. — Ti ringrazio dell'appoggio datomi. — 11 nostro debito pubblico ascendo a parecchi milioni. — Non approvo il tuo

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218 CORSO 1)1 STENOGRAFIA

modo di procedere. —Quasi per ogni impiego sono ora indetti dei con¬ corsi. — Alle tue insinuazioni non posso rispondere. — Quel ragazzo si diletta ad emettere certe grida che straziano l'animo. — Questa è sua espressa volontà. — La tua improntitudine non mi fa effetto. — Noli sono disposto ad accettare osservazioni da te. — Quell’ingegnere In preposto ai lavori di questa strada ferrata su nostra proposta. — Mi rincresce molto che queirimprevista circostanza m'abbia costretto a restare a casa. — Il direttore s'ó risolto a sospendere quell'impie¬ gato. — Quel caro giovane era il sostegno di tutta la sua famiglia clic ora lo rimpiange dal profondo del cuore.

Deciinoiiono Esercizio. •

Il viandante camminava con tanta fretta che urtava tutti.— Venne ;t pranzo quantunque fosse indisposto, ma non mangiò nulla. — Ap¬ pena mi sarà possibile cercherò di dartene avviso. — Oggi andiamo a fare una lunga passeggiata e speriamo che veniate anche voi. — Se potesse immaginarsi ciò ne morrebbe dal dolore. — Se non studi prenderai nessun premio. — 1 ladri stavano attenti perché temevano di essere scoperti. — Misi dell’altra legnasti! fuoco perché non si spe¬ gnesse. - Non ti toglierai di dosso quel calore che prendendo un buon bagno nel mare. — Ogni salmo finisce in gloria. — Non puoi imma¬ ginarti quanta fame ho patito in viaggio. — Dopo tanto parlare fini per concludere nulla. — Posso ringraziare il mio medico se guarii da questa malattia. — Ilo un bel guardare, ma per quanto guardi vedo niente.-Partirò domani mattina. • M’accorsi che mancano molti vocaboli in questo dizionario. — Il condannato sali sul patibolo. — Quando fu scoperto divenne rosso come cinabro. —Stramazzò a terra in un accesso ili mal caduco. — 11 levar del solo é sempre un ma¬ gnifico spettacolo. — Il nostro giornale non pubblica clic mediocri articoli di fondo. — Mi feci un taglio col rasoio.— In questa pianura (dibe luogo la grande battaglia campale in cui i nostri ottennero una segnalala vittoria. — 11 cocchiere doveva servirsi dello stallile per far procedere quei cavalli. — Non dire bugie che non sei capace di simulare. — In questo paese sonvi degli stranissimi costumi. — La difesa apportò in giudizio nuovi documenti che abbatterono comple¬ tamente gli argomenti dell’accusa. — Domandai un aumento di sti¬ pendio, ma non mi fu concesso. — Per riuscire nello studio occorre molta costanza. — Faccio ogni sforzo per migliorare la mia condi¬ zione, ma non vi riesco. — Il professore non si fece un giusto cri¬ terio dei suoi allievi. — Il povero si raccomandava alla generosità dei passanti. — I vecchi ripetono che la loro generazione era più saggia dell’attuale. — La ragazza pregava con tanta devozione che pareva

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TRA SCRIZIONE DEGLI ESERCIZI 219

in ostaci. — Questa statua è si bella che fa la meraviglia di tutti, il che torna a molto onore dello scultore. — Non porta che vestiti da stra¬ pazzo. — Non spaventatevi dei fuochi fatui.

Ventesimo Esercizio.

Appena vide il padre gli andò incontro per abbracciarlo.— Parlavi accentuando queste parole. — Fra queste due città v'è un vero an¬ tagonismo. — 1 medici facendo l'autopsia del cadavere scoprirono che quella persona era morta di avvelenamento. — Tutto questo è suc¬ ceduto per mera combinazione. — Quanto buon senso è mai contenuto In queste poche righe. — Questa merce non teme concorrenza. — Procurate che questo inconveniente non abbia a durare più a lungo. — L’impero romano segnò il decadimento della grandezza di Roma. I nostri confini non sono ben delineati. — Le parti scelsero i loro rappresentanti per definire la questione. Ricordati dei tuoi buoni proponimenti. — Quando fui assaltato dai malandrini ero disarmato. — Parlo chiaro aitine di dissipare ogni dubbio. — Tengo sempre una piccola somma pei miei bisogni eventuali. — Segui l’esempio dei buoni o credi all’esperienza dei vecchi. — Il ladro cercò d’impadronirsi del mio orologio ina subito m'accorsi del tiro. — Procura d'inaugurare coll'anno nuovo una nuova èra che faccia dimenticare i tuoi tristi precedenti. — Scusami se t'interrompo, ma non posso permettere che tu dia alle mie parole una tale interpretazione. — Lo studio sviluppa l'intelligenza. — I ragazzi che si divertono a maltrattare gli animali indicano cattiva carattere. ■ Sono stato cosi maltrattato dagli im¬ piegati della ferrovia che andrò subito a reclamare. — Riconosciuto innocente fu subito reintegrato nei suoi diritti.—11 litigante soccom¬ bente fu condannato al risarcimento dei danni ed al pagamento delle spese. Con vera ansietà attendo il momento di riabbracciarti. — II candidato fu dichiarato ineleggibile. — Il direttore dovette licen¬ ziare i suoi subalterni per ragioni di grande economia. - Quel cattivo ragazzo dissobbedi con tanta disinvoltura che bisogna castigarlo seve¬ ramente. — Questo tatto costituisce per me un vero pericolo. — Da ieri questo strano prosentimento mi preseguita. - Quell'accademia institui concorsi a premio. —Le numerose rase che si costruirono a Roma diedero origine ad una grande crisi bancaria. — Avresti una miglior posizione se avessi proseguito i tuoi studi. — L'artista esegui il quadro secondo le istruzioni ricevute. — Se continuerai a sprecare così, le tue entrate diminuiranno.-Ricevo sovente lettere di miei omonimi. — Essendo caduta una frana sul percorso della ferrovia devesi fare il trasbordo. — Chi ormai noi riconosce la necessità in genere della lingua internazionale é un retrogrado. — Per riuscire in questo lavoro mi sono sottoposto ad una fatica improba. — L'Iliade «l'Omero ha una protasi magnifica.

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220 CORSO DI STENOGRAFIA

Yen tesi in opri in o Esercizio.

Questa società non è da praticarsi da te. — Se tenete questo vaso scoperchiato il liquido se ne svaporerà. — Con quella tua aria spaven¬ tata mi fai paura. — L’ubbriaco andava barcollando. — Intorno al ca¬ davere stavano i preti salmodiando. — Le ultime spese m’hanno com¬ pletamente sbilanciato. — A quel ragazzo non ce vestito che gli duri a lungo perchè non fa altro che strofinarsi tutto il giorno. — Vado a faio campagna in una piccola borgata. — Il Tasso cantò nella Geru¬ salemme Liberata le gesta dei crociati. — Passammo la frontiera senza pagare la dogana. — Questa casa fu salvata dalle fiamme in grazia del¬ l'opera prestata dai pompieri. — Fu riformato perché troppo stretto di torace. — Nnn si faceva chiamare per nome. — Oggi non potremo pattinare perché l’acqua non è ghiacciata. — Dormi non piangere fanciul mio diletto. — 11 vento era cosi forte che piegava gli alberi. — Uscii senza parapioggia perché al momento che partii di casa pio¬ vigginava soltanto.— Se non curi i tuoi occhi con un buon paio di oc¬ chiali la tua miopia andrà sempre crescendo. — In questo bell’impiego trovammo la nostra cuccagna. — M’accorgo che ho da fare con una manica ili furiali ti. lutte le cose di questo mondo sono fugaci. _ Le guardie riuscirono a fermare il fuggitivo. — Oggi fa tanto caldo che sono tutto sudato. — Arriveremo molto tardi a casa se continuiamo a camminare con questo passo da lumaca. — Hai un bel cercare d'at¬ tenuare la tua responsabilità; ma non riuscirai mai a discolparti di non aver studiato abbastanza. Scusatemi se v’ho eccessivamente disturbato. — L'avvocato con poche parole dimostrò l'innocenza del suo cliente. — Il direttore di cassa non s'accorgeva che il cassiere vi faceva dei grandi vuoti. — Gli studenti fecero un’energica dimo¬ strazione contro quel professore loro inviso. — Lo sfidò perché fu provocato. — Non credo che valga la pena d’impensierirsi di questo, per quanto sia cosa dispiacente. — Il Consiglio Provinciale ha de¬ cretato l’annullamento di quel regolamento. — La rappresentazione di stassera s'annunzia interessantissima. — Saremmo precipitati nel burrone se il conduttore non avesse subito fermata la vettura. _ L’ammalato mandò a chiamare il dottore per consultarlo._Essen¬ dosi interrotte le comunicazioni elettriche il pubblico rimase nella piu perfetta oscurità. — Ti facesti una riputazione di giovane molto studioso la quale non hai certo usurpata.

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22 i

INDICE DELLE SIGLE <U.

Quantunque i varii gruppi di Sigle die fanno parte di ogni

Lezione siano disposti sempre in relazione alla teoria inse¬

gnata in ciascuna di esse, di guisa che l’allievo che ne di¬

mentichi qualcuna può facilmente rintracciarla nel testo co¬

noscendo la disposizione delle regole, pure l'Indice (ielle Sigle

che qui si fa seguire sarà di gran vantaggio tanto per

dimostrare agli studiosi in quali proporzioni le diverse parti

del discorso contribuiscano alle Sigle ed a qual piccol numero

esse possano essere ridotte, quanto per facilitarne la ricerca

a chi, non avendo fatto i primi suoi studi stenografici sul presente

Corso, vi si rivolga per perfezionarsi.

Affissi: Prefissi , § 02. Suffissi semplici, §§ (il

e 75. Suffissi composti,§§ 79

Aggettivi : Breve, § 26.

Per i derivati, § 77. Cedo, § 2(i.

Per i derivati, § 77. Birillo, V. Sostantivi. Dubbio, V. Sostantivi. Grande, § 30.

Per i derivati, § 77. Legislativo, e modificai Mollo, V. Avverbi. Necessario, § 30.

Per i derivati, § 77.

(1) Tulle le Sigle delirale si ilelibuno ricercare sollo le forine temfUcl o radicali

delie quali non sono clic una modificazione.

(2) Le forme defili altri articoli non sono Sigle gralicamenle considerale, ma ri¬

guardo alla loro frequenza e. brevità naturale di forma.

Piccolo, §41. Per i derivati, § 80.

i, 05, 71 1Hùi § m- Per le sue combinaz, § 66.

i Per i derivati, § 07. Proprio, § 50.

Per i derivati, § 80. Pubblico, V. Sostantivi. Solo, § 30.

Per i derivati, § 80. Tedesco, § 03.

Aggettivi comparativi, § 06. Aggettivi superlativi, §§67 e 08.

Articoli:

<•, S 84. Lo (2), § 20. Per le combinazioni colle

preposizioni, V. le sin¬ gole Preposizioni.

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222 COliSU DI STENOGKAFIA

Uno. e modificazione, § 26. Per i derivati, § 80.

Avverili: Abbastanza, § 41. Adesso, § 41. Appunto, § 54. Circa, § 41.

Per i derivati, § 77. Così, § :io. Cosi vìa, § 70. Dunque, §51.

Per gli altri lì nienti in .... -unque, § 51.

Eccetera, § 30. Fuori, §51. .... -mente, § 12. Motto, § 30.

Per i derivati, § 77. Non, § 30. Perciò, § 30. Per esempio, § 30. Quando, § 48.

Per i composti, § 63. Quindi, § 48. Sempre, § 26. Senza dubbio, § 70. Sovente, § 36. Spesso, § 26. Spesse volle, § 83, a). Subito, § 48.

Per i derivati, § 80. Tosto, § 30.

Per i derivati, §§ 63 e 70. Troppo, § 30.

Per i derivati, § 03. Frasi avverbiali, §§ 48 e 83.

Congiunzioni: Che, § 26. — -che, per le congiunzioni

cosi finienti, §§ 30 e 51. Durante, § 48. Eziandio, § 36.

Imperciocché, § 51. Imperocché, § 51. In luogo di, § 63. In vece di, § 63. Ossia, § 63. Perché, § 30. Quantunque, § 51. Tuttavia, § 63.

Preposizioni : Attorno, e derivati, .§ 63. Avanti, § 41. Con, § 30.

Articolato, § 30. Contro, § 30.

Per i derivati, §§ :>0 e 77. Dal, § 41.

Altri articoli in unione con da, §§ 36 e 41.

Del, § 26. Altri articoli in unione con

di, § 26. Dopo, § 41. Fra, §§ 26 e 30.

In unione cogli articoli, §26. In, § 26.

Articolato, § 26. Incontro, § 30. Mediante, § 36. Per, § 26.

Articolalo, §§ 26 e 36. Presso, § 26.

Per i composti, § 63. Prima, § 41. Rimpetlo, e derivati, § 63. Secondo, § 30. Sopra e sovra, § 54.

Per i derivati, § 80 Verso, V. Sostantivi.

Pronomi:

Alcuno, e modificazioni, § 41. Alquanto,e modificazioni, § 48. Altro, modificazioni e combi¬

nazioni, §§ 36, 48 e 63.

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INDICE DELLE SIGLE 223

Che, V. Congiunzioni. Che cosa, § 30, Checchessia, i „ -,

. g i>4. Chicchessia, ) Ciascuno, modificazioni e de¬

rivazioni. § 30. Colei, ed altri collastessa sillaba

radicale, §§ 51, 54 e 63. Cui, § 51. Entrambi, § 51. Loro, § 30. Medesimfl, e modificazioni, § 41. Mio, e modificazioni, § 26. Nessuno, modificazioni esimili,

§§30,41 e 54. Nostro, e modificazioni, § 30. Nullo, e modificazioni, §48. Ogni, e derivato, § 30. Qual, e modificazioni, § 48.

Per i derivati, §§ 48, 54, 70 e 80.

Quanto, e ramificazioni, § 48. Per i derivati, § 80.

Quel, e modificazioni, § 48. Questo, e modificazioni, § 20.

Per i derivati, § 80. Solo, V. Aggettivi. Stesso, e modificazioni, § 30. Suo, e modificazioni, § 20. Tal, e modificazioni, § 20.

Pei1 i derivati, §§ 48,63 e70. Tanto, e modificazioni, § 41.

Per le combinazioni, § 51. Tuo, e modificazioni, §20. Tutto, e modificazioni, § 20.

Per le combinazioni,' §§ 30, 30, 48, 63 e 70.

Vostro, e modificazioni, § 30.

Sostantivi:

Austria, § 03. Per i derivati,.§180.

Autorità, § 84 Banco, § 36.

Per i derivati, §§ 30[e 77.

Bisogno, §41. Per i derivati, § 77.

Camera, § 70. Per i derivati, § 77.

Commercio, § 84. Deputato, § 84.

Diritto, § 41. Per i derivati, § 77.

Dubbio, § 5i. Per i derivati, §§ 70 e 77.

Europa, § 63. Per i derivati, § 80.

Gennaio, e per tutti gli altrii mesi, § 70.

Gente, § 41. Per i derivati, § 77.

Germania, § 63. Per i derivati, § 80.

Giorno, § 36. Per i derivati, §§ 54 e 77.

Governo, § 30. Per i derivati, § 77.

Italia, e derivati, § 54. Membro, § 30.

Per i derivati, § 77.

Militare, § 84. Ministro, e modificazioni, § 84. Municipio, e derivati, § 84. Numero, § 54.

Per i derivati, § 80.

(Abbreviaz. dei numeri, §j70).

Ordine, § 41. Per i derivati, §§ 41 o 80.

Paragrafo, § 70. Parlamento, § 84. Patria, § 70.

Per i derivati, § 80. Persona, § 30.

Pei- i derivati, § 80. Politica, § 84. Popolo, § 41.

Per i derivati, § 80. Presidente, § 30.

Per i derivati, § 84.

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224 COKSO DI STENOtìKAllA

Principe, § 41. Per i derivati, §§ 54 e 80.

Pubblico, § 54. Per i derivati, §§ 54 e 80

Punto, § 54. Per i derivati, § 80.

.Società, e modificazioni, § 84. SUito, § 30.

Per i derivati, § 80. Tempo, § 26.

Per i derivati, § 80. Uonw, o modificazioni, §§ 51

e 80. Verso, § 26.

Per i derivati, §§ 63 e 80. Volta, § 36.

Per i derivati, §§ 63 e 80.

Terbi : Avere, nelle sue forme e com¬

binazioni, § 56. Conoscere, nelle sue forme e

per i derivati, § 78

Credo, § 30.

Per le su,e formo e derivati. § 77.

Dovere, nelle sue forme, § 61. Essere, nelle sue forme, § 55. Fare, nelle sue forme e per i

derivati, § 73. Formo, nelle sue forme e per

i derivati, §§ 30 e 77. Lasciare, nelle sue forme e per

i derivati, § 74. Potere, nelle sue forme e per

i derivati, § 60. Rappresentare, e derivati, § 84. Scrivere, § 54.

Nelle sue forme, § 80; Volere, nelle sue forme e per

i derivati, § 69. Desinenze verbali, §§ 53 e 58.

Sigle parlamentari,

V. Parte II, § 18.

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INDICE DELLE MATERIE

Prefazione.pag. 7

PAETE PEIMA

Formazione delle parole e Sigle.

Lezione I. Lezione V.

Premesse., nag. Il Osservazioni generali . . » 13 O Iniziale . pag. 34

Alfabeto. . »> 11 A Media. 34

Vocali. . » 14 Sigle. :ih

Consonanti. . » 14 Quinto Esercizio . . . . » 40

Divisione (lolle consonanti se- condo la loro grandezza » 15 Lezione VI.

Primo Esercizio . . . . » 16 A Iniziale . pag. 41

Lezione IL 1 Media. . » 42 Consonanti doppie . . pag. 16 Sigle . 47 Consonanti composte . . » 17 Sesto Esercizio . . . . » 49 Consonanti sillabiche . » 19 Secondo Esercizio . . . » 20 Lezione VII.

Lezione III. 1 Iniziale . pag. 50 Vocali liliali. pag. 20 U Media. 50 Indicazione della E media . >. 22 U Iniziale. 53 Sigle . . ». 24 Consonanti apostrofale. . » 54 Osservazioni particolari . »> 25 Sigle. 56 Terzo Esercizio . . . . » 26 Settimo Esercizio. . . . » 57

Lezione IV. Lezione Vili.

E Iniziale . pag. 27 O Media. . » 27 Dittonghi — A. pag. 58 Sigle. . » 31 Punteggiatura .... 62 Osservazioni particolari . ». 32 Sigle. 62 Quarto Esercizio . . . . » 33 Oliavo Esercizio . . . . » 64

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22G CORSO DI STENOGRAFIA

Lezione IX.

Dittonghi — B.pag. 05 Ominissione delle forme ver¬

bali .» 09 Sigle..> 70

» del verbo essere . . » 70 » del verbo «vere . . » 71

Nota.» 72 Nono Esercizio . 73

Lezione X.

Trittonghi e Quadri ttonghipnj/. 7i Abbreviazione dello forine ver¬

bali .» 70 Unione dei suffissi pronomi¬

nali alle forme verbali (§59).» 78

Sigle del verbo potere . . » 79 » del verbo dovere . . » 80

Nota."81 Decimo Esercizio.... » 82

Lezione XI.

Nomi proprii.pag. 83 Abbreviazione dei prefissi » 85 Sigle.» 90 Decimoprimo Esercizio . « 92

Lezione XII.

Abbreviazione dei Suffissi. A.pag. 93

Abbreviazione del Compara¬ tivo e del Superlativo . * 98

Esercizio di Ricapitolazione .

Sigle del verbo volere e altre sigle.pag. 100

Decimosecondo Esercizio. » 102

Lezione XIII.

Abbreviazione dei suffissi B.pag. 103

Parole composte di due ra¬ dicali .» 108

Sigle del verbo fare . . • 109 » del verbo lasciare 110

Decimotcrzo Esercizio. . » 111

Lezione XIV.

Abbreviazione dei Suffissi. C..pag. 112

Abbreviazione dei numeri >< 113 Parole derivate dalle Sigle. A. 115 Sigle del verbo conoscere < 117 Deciinoquarlo\Esercizio . » 118

Lezione XV.

Suffissi composti. A. . pag. 119 Parole derivato dalle Sigle. B. 124 Decimoquinto Esercizio . •• 127

Lezione XVI.

Suffissi composti. B. . pag. 128 Abbreviazioni di Sillabe de¬

sinenziali .« 131 Riunione di parole ..." 133 Sigle facoltative .... 134 Decimosesto Esercizio. . » 13(3

.pag. 137

PARTE SECONDA

Abbreviazione Logica ed

Lezione XVII,

Fondamento dell’Abbrevia- Ssìj zione Logica . . . pag. 139 (Immissione di parole a sé « 142 Decimosetlimo Esercizio » 144

Ommissione delie Parole.

Lezione XVIII.

I. - Abbreviazione Radicale

A. Parole semplici . . pag. 1 i5 B. Parole composte . . - 152 Decimati avo Esercizio . » 157

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INDICE DELLE MATERIE 227

Lezione XIX.

II. - Abbreviazione Terminale

A. Parole semplici: a) Verbi.pag. 158 b) Sostantivi ed Aggettivi » 102

Decitnonono Esercizio. . » 108

Lezione XX.

B. Parole composte . pag. 100 (Immissionedi parole in con¬

nessione con altre . . » 175 Ventesimo Esercizio . . » 177

Lezione XXI.

III. - Abbreviazione Mista

A. Parole semplici . . pag. 178 B. Parole composte . . » 184 Sigle Speciali.» 189 Venlesimgprimo Esercizio » 192 Saggio generale di Steno¬

grafia Pratica — I. . » 193 II. Discorso della Corona » 195

Indice delle SiSle.

Trascrizione degli Esercizi

contenuti nelle Lezioni.

Terzo Esercizio . . . pag. 204 Quarto Esercizio.... » 204 Quinto Esercizio .... n 205 Sesto Esercizio .... » 205 Settimo Esercizio. . . . ») 200 Ottavo Esercizio .... » 207 Nono Esercizio . . . .' » 207 Decimo Esercizio . . . » 208 Deciinoprimo Esercizio . » 209 Decimosecondo Esercizio. n 210 Decimoterzo Esercizio. . » 211 Decimoquarto Esercizio . » 212 Decimoquinto Esercizio . » 213 Deciinosesto Esercizio. . » 214 Esercizio di Ricapitolazione » 214 Decimosettiino Esercizio. » 210 Decimottavo Esercizio » 217 Decimonono Esercizio. . » 218 Ventesimo Esercizio . . » 219 Ventesimoprimo Esercizio » 220

1 .im- 221

ERRATA-CORRIGE.

A pagina 70, linea A1 di Stenografia,

invece di leggasi -v>S-,>>

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gh studiosi che » interesserò alla Storia della Sic-

r7Xo n'0V7nt° nCl mn,J>° grafico italiano ■ >o, i accomandiamo le seguenti pubblicazioni vendibili

presso la Ditta G. B. Paravia e C.

TEDESCHI L’Arte della Stenografia, sua origine storia ed utilità. 2" edizione. Torino. L. 2.

Annuario Stenografico Italiano. Napoli. L 1 2ó

vo,uni xix- *• »«•**•» si.no-

L'Arte Stenografica. Giornale Mensile. Milano. L. 8.

La sten°arafia. Giornale Mensile. Napoli. L. 2,Ó0.

Tirane. Giornale Mensile. Roma. L. 2,50.

l.o Stenografo. Giornale Mensile. Trento. L. 8.

Lo Stenografo Italiano. Giornale Mensile. Padova. L. 3.

•lahrbuch dar Scinde Gabelsbergers. Anno 34°. Dresda. L. 5.