Corso Casari CM
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Latte e caseificazione
Ivano De Noni
DeFENS - Universit degli Studi di Milano
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Le principali filiere di lavorazione del latte
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Regolamento (CE) N. 853/2004 che stabiliscenorme specifiche in materia di igiene per gli
alimenti di origine animale
ALLEGATO IDefinizioni
Latte crudo: il latte prodotto mediante secrezione della ghiandolamammaria di animali di allevamento che non stato riscaldato a pi di40 C e non stato sottoposto ad alcun trattamento avente avente uneffetto equivalente
Prodotti lattiero-caseari: i prodotti trasformati risultanti dallatrasformazione di latte crudo e dallulteriore trasformazione di dettiprodotti trasformati
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Regolamento (CE) N. 853/2004 che stabiliscenorme specifiche in materia di igiene per gli
alimenti di origine animale
Allegato III- sezione IX
- Azienda di produzione del latte: lo stabilimento in cui si trovano uno o pi
animali di allevamento destinati alla produzione di latte ai fini della sua
ammissione in commercio quale alimento
- Colostro: liquido secreto dalle ghiandole mammarie di femmine da latte nei 3-5
giorni dopo il parto, ricco di anticorpi e minerali e prodotto prima del latte crudo
- Prodotti ottenuti da colostro: prodotti trasformati ottenuti dalla trasformazionedel colostro o dalla trasformazione secondaria di tali prodotti trasformati.
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Regolamento (CE) N. 853/2004 che stabiliscenorme specifiche in materia di igiene per gli
alimenti di origine animale
Allegato III sezione IXCriteri per il latte crudo
Per il latte di vacca crudo:Tenore in germi* a 30 C (per ml) 100 000
Tenore in cellule somatiche (per ml) 400 000
* per il latte crudo proveniente da altre specie: 1 500 000 (se destinato allafabbricazione di prodotti a latte crudo: 500 000)
http://it.wikipedia.org/wiki/Immagine:PBMonozyt.jpg -
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PIANO REGIONALE DELLA PREVENZIONE
VETERINARIA 2012 - 2014
Attivit e risultati dei controlli nellambito del sistema di pagamento
latte/qualitMedie Annuali (2010) dei principali parametri
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Alcune caratteristiche del latte
Il latte un liquido fisiologico caratterizzato da:
eterogeneit di fasi e componenti
instabilit delle fasi e dei componenti
variabilit di composizione
elevato grado di complessit dei componenti
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Fasi del latte
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Gli effetti della mastite
grasso
lattosio
caseina
sieroproteine(a-La e b-Lg)
sieroproteine
(BSA)
citrati
cloruri
fosfati
3.8
latte normale (%)
0.18
0.12
0.11
0.15
0.4
2.6
4.8
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Il pH del latte
il pH normale del latte compreso tra 6.5 e 6.7
valori anomali possono significare:
latte povero di caseina- pH > 6.70 latte mastitico
latte di fine lattazione
latte acidificato- pH < 6.50 latte colostrale
cambio di alimentazione
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Acidit
SH (gradi Soxhlet-Henkel)/50 o 100 mL di latte
sono i mL di una soluzione di NaOH N/4 necessari perneutralizzare alla fenolftaleina 50 o 100 mL di latte
D (gradi Dornic)/50 o 100 mL di latte
sono i mL di una soluzione di NaOH N/9 necessari per
neutralizzare alla fenolftaleina 50 o 100 mL di latte
1 SH = 2.25 D
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Importanza del grassonei derivati lattieri
Influenza alcunecaratteristiche fisichee sensoriali
Influenza la stabilit
Influenza le propriet
nutrizionali
cremosit, struttura, palatabilit, colore
fisica (es. interazioni grasso-proteine)
chimica (irrancidimenti e ossidazioni)
composizione acidica
composti minori (es. colesterolo efosfolipidi)
Di ib i di d ll
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Distribuzione media dellesostanze lipidiche del latte
g/100 ml % lipidi totali
Lipidi totali 3.5
Gliceridi
tri-
di-
mono-
3.4 98.4
98.0
0.36
0.04
Fosfolipidi 0.021 0.60
Steroli
colesterolo
altri
0.012 0.33
0.31
0.02
Acidi grassi liberi tracce 0.03mg/100 ml
Vitamine liposolubili
A (e b carotene)
D
E
K
41
0.06
100
1.1
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ACIDI GRASSI n. atomi
carbonio
Quantit(% sul
totale)
Stato fisico(temperatura
di fusione)
I. acidi saturi
a) volatili solubili Butirrico C4 3,0-4,5 liquido (-8)
Caproico C6 1,3-2,2 liquido (-3)
b) volatili insolubili Caprilico C8 0,8-2,5 liquido-solido (+16)
Caprinico C10 1,8-3,8 solido (+30)
Laurico C12 2,0-5,0 solido (+42)
c) fissi Miristico C14 7,0-11,0 solido (+54)
Palmitico C16 25,0-29,0 solido (+62)
Stearico C18 7,0-13,0 solido (+70)
Arachico C20 tracce solido (+75)
II. Acidi insaturi
a) monoinsaturi Palmitoleico C16 2 liquido (+0.5)Oleico C18 25,0-35,0 liquido-solido (+16)
Vaccinico (trans) C18 3 solido (+43)
b) poliinsaturi Linoleico (dieni) C18 1,0-3,0 liquido
non coniugati Linolenico (trieni) C18 tracce liquido
Arachidonico (tetraeni) C20 tracce liquido
Gli acidi grassi dei trigliceridi
a corta catena
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Principali aspetti tecnologici legati allapresenza della membrana del globulo
stabilit dellemulsione di grasso
protezione dallazione delle lipasi
accelerazione della velocit di affioramento dei globuli
agglutinazione delle spore in fase di affioramento
Di t ib i d ll i i li
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Distribuzione delle principalisostanze azotate
g/100 ml % relativo
Protidi totali 3.20A ) proteine
1 - caseine
as1as2
b
k
g
2 - sieroproteine
b-lattoglobulinaa-lattoalbumina
BSA
Globuline
Proteoso-peptoni
B) sostanze azotate non proteiche
2.5
0.90
0.25
0.850.32
0.17
0.55
0.270.12
0.025
0.065
0.060
0.16
100
78 100
36
10
3413
7
17 100
5022
5
12
10
5
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La micella caseinica
H2O
H2O
H2O
H2O
H2O
H2O
H2O
H2O
H2O
H2O
H2OH2O
H2O
H2OH2O
H2O
H2O
H2O
H2O
H2O
H2O
H2O
H2O
H2O
H2O
H2O
H2O
H2OH2O
H2O
H2O
H2O
H2O
H2O
H2O
H2O
H2O
(d = 100 - 300 nm, peso molecolare > 108)
submicelle
sequenza C-terminalek-caseina
k-caseina
fosfato di calcioclusteCa9(PO4)6
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La coagulazione acida
H2O
H2O
H2O
H2OH2O
H2O
H2O
H2O
H2O
H2O
H2OH2O
H2
O
H2O
acidificazione
coagulo acido
H2O
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La coagulazione presamica
latte coagulo(gel)
coagulocontratto(cagliata)
siero
cagliocontrazione
(sineresi)
fasi: primaria
secondaria
terziaria
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idrolisi specifica del legame 105-106 nella k-caseina
liberazione del glicomacropeptide
disidratazione della k-caseina
il latte resta liquido
La coagulazione presamica:la fase primaria
1-------105-106-----169 1-------105 + 106-----169k-caseina CMP
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La coagulazione presamica: lafase secondaria
interazioni reciproche delle micelle caseinicheattraverso interazioni idrofobiche
passaggio da sol a gel con formazione di uncoagulo che occupa inizialmente tutto il volume dellatte
condizioni ristrette di temperatura, pH econcentrazione salina (pH >5.5, T(C) > 15, [Ca++]> 80 mg/l)
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La coagulazione presamica: lafase terziaria
contrazione del gel per interazioni idrofobicheintermicellari
espulsione (sineresi) di siero dal coagulo (cagliata)
proteolisi aspecifica a carico di altre frazioni
caseiniche
contrazione favorita da: rottura del coagulo,cottura del coagulo e acidificazione
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La coagulazione presamica
H2O
H2O
H2O
H2OH2O
H2O
H2O
H2O
H2O
H2O
H2OH2O
H2O
chimosina
coagulo presamico
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Sali minerali
componente fase forma concentrazione
(g/L) (% rel)
Calcio
(1.2 g/L)
colloidale salificato nella micella 0.8 65
solubile semplici molecole 0.3 25
ionico ioni 0.1 10
Fosforo
(1.0 g/L)
colloidalefosfoserina 0.2 20
salificato nella micella 0.5 45
solubile semplici molecole 0.3 35
Potassio solubile ioni 1.5Cloruri solubile ioni 1.0
Sodio solubile ioni 0.5
Citraticolloidale salificato nella micella 0.6
solubile semplici molecole 1.2
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Ca e P
Ca e P sono presenti in diverse forme: colloidaleinorganico, solubile e ionica. Il P presente anche informa colloidale organica ma non in forma ionica
Le forme inorganiche di Ca e P sono tra loro in equilibrio:
Ca++ Ca solubile Ca colloidale
P solubile P colloidale
acidificazione
riscaldamento
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Il formaggio
Il nome formaggio o cacio riservato alprodotto che si ricava dal latte intero o
parzialmente o totalmente scremato, oppuredalla crema, in seguito a coagulazione acidao presamica anche facendo uso di fermenti
e di sale (Regio D.L. n. 2033/1925)
http://www.ganassa.com/GANprodotti.htm -
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Coagulazione acida: si ottiene per diminuzione del pH del latte
tempo di coagulazione: prolungato
cagliata: poco consistente, che si sbriciola facilmente
impieghi: per alcuni formaggi freschi, tipo i caprini
Coagulazione presamica: si ottiene aggiungendo al latte ilcaglio, nel quale presente lenzima chimosina (o rennina). Ilcaglio si ricava lavorando opportunamente lo stomaco deglianimali lattanti.
tempo di coagulazione: rapidocagliata: di buona consistenza, elastica
impieghi: utilizzata per la maggior parte dei formaggi
Il formaggio
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La refrigerazione e la qualit
microbiologica del latte
La gestione corretta della stalla in senso lato e le
modalit di raccolta e stoccaggio del latte determinano il
tipo e il livello di contaminazione batterica
la refrigerazione determina per temperature < 6-8 C il
contenimento della crescita della microflora patogena e
dei coliformi
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La refrigerazione e la qualit
microbiologica del latte
Leffetto combinato tempo/refrigerazione seleziona tuttavia una
microflora psicrofila La microflora psicrofila (Pseudomonas in particolare) iniziale
costituisce meno del 10% della CBT
Per conservazioni refrigerate (4 C) prolungate (48-72 h) pu
arrivare al 90% della CBT
L f i i l li
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La refrigerazione e la qualit
microbiologica del latte Contemporaneamente, laffioramento determina una
riduzione della CBT e del numero di spore del latte
parzialmente scremato, a scapito della qualit
microbiologica della panna e del burro derivatoPeriodo di
produzione
Latte intero al
conferimento
Latte parzialmente
scremato in caldaia
Crema
autunno 340000 85000 2800000
inverno 180000 42000 1700000
estate 480000 96000 9000000
Leffetto dellaffioramento spontaneo sulla carica (ufc/mL) del latte
La refrigerazione e la qualit
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La refrigerazione e la qualitchimica del latte
La refrigerazione favorisce la solubilizzazione della caseina
(frazione ) e modifica gli equilibri salini del latte favorendo il
passaggio di Ca e P dalla forma colloidale a quella solubile
Leffettosu tale passaggio eventualmente favorito dal processo diacidificazione durante la sosta
Questi fenomeni influiscono sulle caratteristiche casearie del latte
allungando il tempo di presa e peggiorando la consistenza della
cagliata, soprattutto per la caseificazione a formaggi a pasta dura Questi effetti sono reversibili per blando riscaldamento del latte
L li hi i d l l
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La qualit chimica del latte:
il rapporto grasso/caseina
Un corretto rapporto, specifico per ogni formaggio, contribuisce
a determinare le caratteristiche di spurgo e la capacit di
ritenzione del grasso nella cagliata
Influenza la struttura del formaggio finito
La gestione della fase di affioramento e
le modalit di spillatura del latte
parzialmente scremato possono variare
il tenore di grasso e quindi il rapportograsso/caseina del latte in caldaia
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Insemenzamento
attraverso
determina
laggiunta di innesti naturali o selezionati
arricchimento del latte in batteri lattici
(eventualmente con altre microflore associate)
condizioni sfavorevoli allo sviluppo della microflora
anticasearia o patogena
sviluppo di particolari propriet sensoriali
andamento dei processi maturativi del formaggio
arricchimento del latte in enzimi
aumento dellacidit del latte
rapido sviluppo delle fermentazioni desiderate
l
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Gli innesti
Sono colture di batteri o di miceti che vengono addizionate al latte o ad unsemilavorato, in una determinata fase del processo, per far partire e/o controllare
una attivit microbica (fermentazione lattica o sviluppo di micelio superficiale)
necessaria alla preparazione e/o maturazione del prodotto lattiero-caseario
Coltura costituita da pi ceppi della stessa specie eda pi specie differenti realizzata lasciando
sviluppare in siero o in latte la microflora
derivante da una lavorazione precedente
Sieroinnesti e
lattoinnesti
naturali
Sieroinnesti e
lattoinnesti
selezionati
Coltura costituita da un solo ceppo o da pi ceppi
(2, 3 o 4), isolati e selezionati in laboratorio in
base alle loro attivit, successivamente preparati
singolarmente in concentrazioni elevate e
miscelati
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Insemenzamento
Le modalit di impiego dellinnestodipende da:1. incremento di acidit di miscela desiderato
2. cinetica di acidificazione della cagliata
3. livello di carica batterica desiderato nel latte di miscela
linnesto garantisce lo svolgimento di un corretto processo di
acidificazione della cagliata, questo leffetto principale da
ricercare nelle caseificazioni di alpeggio
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Insemenzamento
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Principali gruppi batterici che determinano le
caratteristiche dei formaggi a latte crudo
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Batteri lattici
Streptococcusthermophilus
Lactobacillusspp.
Lactococcusspp.
Funzione di rapida
acidificazionee di contenimento
dello sviluppo di microflora
indesiderata
Livelli molto elevati nella maggior
parte dei formaggi tradizionaliCapacit di influenzare
significativamente le qualit sensoriali
e la struttura dei prodotti, grazie alle
loro attivit metaboliche
LAB(Starter Lactic Acid Bacteria)
Lactobacillusspp.
Pediococcusspp.
Enterococcusspp.
Leuconostocspp.
NSLAB(Non-Starter Lactic Acid Bacteria)
http://images.google.it/imgres?imgurl=http://www.educa.aragob.es/iescarin/depart/biogeo/varios/BiologiaCurtis/Seccion%25205/27-8b.jpg&imgrefurl=http://www.educa.aragob.es/iescarin/depart/biogeo/varios/BiologiaCurtis/Seccion%25205/5%2520-%2520Capitulo%252027.htm&h=308&w=428&sz=49&hl=it&start=11&tbnid=zEyqwgI-OT5cjM:&tbnh=91&tbnw=126&prev=/images%3Fq%3DMicrococcus%26gbv%3D2%26svnum%3D10%26hl%3Dit%26sa%3DG -
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Trasferimento del latte in caldaia
Caldaie di piccole dimensioni
consentono una maggiore
uniformit dei formaggi
prodotti dalla stessa caldaia, ma
aumentano la variabilit tra i
formaggi di caldaie diverse
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Aggiunta del caglio
determinano
la temperatura di coagulazione
la concentrazione ed il tipo di caglio
lacidit del latte
il tempo di coagulazione
le caratteristiche della cagliata
Fattori che influenzano
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Fattori che influenzano
lattivit del caglio
Temperatura: lattivitottimale a 40-42 C, si dimezza a 25 C per
arrestarsi a 10-15 C
Concentrazione: maggior la quantit di caglio minore il tempo dipresa
intervallo di attivit ottimale tra 5,4 e 5,7. Lacidificazionein caldaia
aumenta lattivitdel caglio, ma anche la quantit di Calcio ionico
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Il caglio
liquido in polvere in pasta
F = 1:10000 F = 1:1-200000 F = 1:100000
utilizzato nellamaggior parte
delle
caseificazioni
utilizzato soprattuttoper la produzione di
formaggi a pasta
dura
utilizzato per laproduzione di formaggi a
maturazione lipolitica
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Il caglio, in generale
Viene aggiunto in quantit tale da determinare un tempodi coagulazione di circa 10 min
Temperatura di ca 20 C per formaggi freschi a
coagulazione acida, 30 35 C per formaggi duri acoagulazione acidopresamica e 3540 C per formaggi
molli a coagulazione presamica
lintervallo tra presa e rottura del coagulo breve, al
contrario per i formaggi molli
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Scelta del caglio
Rapporto tra attivit proteolitica e
coagulante
Caratteristiche sensoriali formaggio e tipo
di starter
Resa in formaggio Norme di legge o di Disciplinare
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Sineresi e spurgo
Influenzati da diversi fattori propri del coagulo(contrattilit e permeabilit)
e dal tipo di lavorazione della cagliata.
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Effetto dei principali parametri di lavorazione sul
livello di disidratazione della cagliata
La rotturadeve produrre granuli di dimensioni omogenee
In queste condizioni lo spurgo sar comparabile per idiversi granuli rendendo omogenee le caratteristiche della
cagliata Determinanti sono le modalit di rottura non solo per
tempistica, ma anche il tipo di attrezzo utilizzato
Eff tt d i pri ip li p r tri di l r zi l
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Effetto dei principali parametri di lavorazione sul
livello di disidratazione della cagliata
La cottura dei granuli consente lulteriore spurgo deigranuli per reciproche interazioni idrofobiche
Lintensit della cottura quindi in relazione al grado diumidit del granulo, quindi sinergica alla rottura
Seleziona una microflora lattica termofila acidificante checontribuisce allabbassamentodel pH e allo spurgo
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La cottura
Si parla di cottura se dopo la formazione della cagliata la temperatura viene
aumentata rispetto a quella utilizzata per la coagulazione del latte
- formaggi a pasta cruda: la temperatura di caseificazione non supera quella di
coagulazione (es. Crescenza, Mozzarella, Taleggio, Italico, Gorgonzola)
- formaggi a pasta semicotta: la temperatura di caseificazione superiore a quella di
coagulazione ma inferiore a 48C (es. Asiago, Fontina, Montasio,Provolone)
- formaggi a pasta cotta: la temperatura di caseificazione superiore a quella di
coagulazione e supera i 48C (non oltre 56C) (es. Grana, Groviera, Pecorino)
- formaggi a pasta filata: la cagliata maturaviene sottoposta a filatura in acqua calda a
80-90C (Mozzarella, Scamorza, Provolone, Caciocavallo)
Effetto dei principali parametri di lavorazione sul
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Effetto dei principali parametri di lavorazione sul
livello di disidratazione della cagliata
Lagitazionedei granuli impedisce laloro scottatura, una precoceaggregazione e consente lulteriorespurgo
Non dovrebbe comportare ulteriorerottura
Assicura un corretto trasferimento delcalore (importante anche tipo diriscaldamento, forma e materiale della
caldaia, e il T/min)
Effetto dei principali parametri di lavorazione
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Effetto dei principali parametri di lavorazione
sul livello di disidratazione della cagliata
La giacenza sottosierocaldo (parziale o totale) della
cagliata consente: lulteriore spurgo e
interazione dei granuli
lacidificazione
la selezione del microbiotadi siero e cagliata
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Messa in fascera o in forma
Determina la forma e il consolidamento del formaggioattraverso il completamento dello spurgo e il
raffreddamento
Importante la cinetica di raffreddamento
Il telo contribuisce al corretto drenaggio del siero (oltreche per contenere la cagliata) e ad una parziale
termostatazione della forma
Principali fenomeni che avvengono nella
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Principali fenomeni che avvengono nella
formaggio in fascera o in forma
Moltiplicazione dei batteri lattici dellinnestoa cui consegue:rallentamento o inibizione dello sviluppo della microflora
anticasearia
arricchimento del formaggio in enzimi indispensabili per la
maturazione
Rapida acidificazione a valori di pH pari a 5.05.2 che determina:
ambiente sfavorevole allo sviluppo della flora anticasearia
maggiore conservabilit del formaggio
condizioni chimico-fisiche idonee alla filaturasineresi
Sviluppo di calore che provoca nei formaggi di grandi dimensione
linattivazionestratigrafica di alcuni enzimi
Rivoltamenti del formaggio in
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Rivoltamenti del formaggio in
fascera o in forma
Eseguiti di norma con tempistiche definite (ades. 30 min, 1 h, 2 h, 4 h)
Evita ristagni di siero localizzati regolarizzandolespulsionedi siero
Abbinati alla pressatura
P i i li bi i i d ll l
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Principali obiettivi della salatura
conferire sapidit al formaggio
favorire lulteriore spurgo di siero dando consistenza al
formaggio
favorire la formazione della crosta
selezionare sia la microflora superficiale che quella interna
inibire fermentazioni anticasearie
migliorare la conservabilit del formaggio
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Salatura a secco
tecnica tradizionale, costosa in termini di manodopera
poco ripetibile, difficile standardizzare la quantit di sale
nel formaggio
obbligatoria per certe produzioni DOP
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Salatura in salamoia
la penetrazione del sale dipende da: tempo dicontatto, concentrazione della salina, umidit e
forma del formaggio, temperatura di salamoia e
formaggio
L ti d ll l i
-
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La gestione della salamoia
invecchiando la salamoia si arricchisce in lattati, saliminerali e NPN
ci determina con il tempo laumento dellacidit
della salamoia
contenere acidit entro 10 SH/50 ml e mantenere
un rapporto in peso formaggio/liquido di 1/41/5.
le salamoie devono essere rigenerate!!!
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Pressatura
a differenza della lavorazione in caldaia, la
pressatura (insieme ai rivoltamenti) determina la
separazione del siero interstiziale
Principali fenomeni caratterizzanti la
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Principali fenomeni caratterizzanti la
maturazione del formaggio
Microbiologici Progressiva scomparsa dei batteri lattici
dellinnesto
Successione di specie microbiche LAB e
NSLAB
Sopravvivenza di particolari specie
microbiche spesso quiescenti
Principali fenomeni caratterizzanti la
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Principali fenomeni caratterizzanti la
maturazione del formaggio
ChimiciProgressiva scomparsa del lattosio
Neutralizzazione e metabolizzazione
dellacidolatticoInnalzamento del valore di pH
Proteolisi
Catabolismo degli amminoacidiLipolisi
Formazione di composti aromatici
Principali fenomeni caratterizzanti la
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Principali fenomeni caratterizzanti la
maturazione del formaggio
Fisici
Diffusione del sale
Modificazioni della struttura della pastaFormazione della crosta
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Le condizioni di stagionatura del formaggio
Tutti fenomeni descritti evolvono inmaniera diversain relazione a:
temperatura
UR
ventilazione
condizioni igieniche del locale
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Le condizioni di stagionatura del formaggio
Landamento climatico stagionale determina
lU.R. nei locali di stagionatura degli alpeggi
(desiderabile non > a 85%) e la temperatura
La temperatura media dei locali (>15 C) pu
contribuire allo sviluppo di gonfiori..
e alla formazione di muffe e allo
sviluppo di acari sui formaggi e sulle
tavole delle scalere
Tecnologia di prod zione di n formaggio dalpe
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Tecnologia di produzione di un formaggio dalpe
LATTE INTERO VACCINO
Innesto naturale o
fermenti
caglio in polvere
PANNA
COAGULAZIONE, 37C; 40 min
zangolatura
BURRO
ROTTURA (a chicco di riso), AGITAZIONE e
COTTURA CAGLIATA,44-52C; 40 min
RIPOSO SOTTO SIERO, ESTRAZIONE E MESSA IN
FASCERA, 40 min
SPURGO, 12-24 h
SALATURA a secco o in salamoia
STAGIONATURA minimo 100 giorni
LATTE INTERO VACCINO
Innesto naturale o
fermenti
caglio in polvere
PANNA
COAGULAZIONE, 37C; 40 min
zangolatura
BURRO
ROTTURA (a chicco di riso), AGITAZIONE e
COTTURA CAGLIATA,44-52C; 40 min
RIPOSO SOTTO SIERO, ESTRAZIONE E MESSA IN
FASCERA, 40 min
SPURGO, 12-24 h
SALATURA a secco o in salamoia
STAGIONATURA minimo 100 giorni
LATTE INTERO VACCINO
(SOSTA E AFFIORAMENTO)
Eventuale innesto
naturale
Aggiunta caglio
PANNA
COAGULAZIONE
zangolatura
BURRO
ROTTURA (uno o pi tagli), AGITAZIONE e COTTURA CAGLIATA
(eventualmente fuori fuoco)
RIPOSO SOTTO SIERO, ESTRAZIONE
E MESSA IN FASCERA
PRESSATURA E SPURGO
SALATURA a secco o in salamoia
STAGIONATURA minimo 60 gg
PANNA
zangolatura
PANNA
zangolatura
siero
RICOTTA
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Il microbiota del formaggio
centinaia di milioni di
microrganismi per grammo!
1. Latte
TECNOLOGIA DI CASEIFICAZIONE
2. Starter 3. Ambiente
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Il microbiota del formaggio
batteri lattici, indispensabili per la corretta maturazione
altra flora microbica casearia
flora microbica anticasearia
flora patogena
Le fonti di provenienza e/o contaminazione sono:
personale addetto alla lavorazione
latte crudo(sanit animale) e altre materie primeprocesso di caseificazione (innesto)
fasi di maturazione e stagionatura
Cagliata (forme bastoncellari)
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Pd. acidilactici(2)
E. faecalis(3)
E. faecium(33)
Lc. garvieae(2)
Lc. lactis subsp. cremoris(1)
Ln. lactis(3)
Ln. mesenteroides(2)
S. macedonicus(1)
S. salivarius(1)
S. thermophilus(40)
Streptococcus spp.(2)
Pd. pentosaceus(2)
S. bovis(1)
113 ceppi
Cagliata(forme cocciche)
Morandi, Brasca, Lodi.Dairy Sci. Technol. 91(2011) 341-359
Lb. delbrueckii subsp. bulgaricus (5)
Lb. delbrueckii subsp. lactis (3)Lb. fermentum(10)
Lb. parabuchneri (1)
Lb. reuteri(1)
20 ceppi
Cagliata(forme bastoncellari)
Formaggio(forme bastoncellari)
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E. durans(1)
E. faecalis(3)
E. faecium(39)
Pd. acidilactici(6)
Pd. pentosaceus(10)
S. thermophilus(4)
E. lactis(10)
73 ceppi
Formaggio(forme cocciche)
Morandi, Brasca, Lodi.Dairy Sci. Technol. 91(2011) 341-359
Lb. delbrueckii subsp. bulgaricus (2)
Lb. brevis (2)
Lb. casei (2)
Lb. plantarum (1)
Lb. paracasei subsp. paracasei (7)
Lb. fermentum (5)
19 ceppi
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La ricottaTecnologia basata sul principio della
coagulazione a caldo delle sp in ambiente acido
Si ottiene dal siero dolce (2,1-2,4 SH/50 mL)
Per migliorare resa e reologia, si possono
aggiungere 4-5 litri di latte/100 L di siero,
quando raggiunta la temperatura di 65 C
i
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La ricotta Il riscaldamento del siero prosegue fino al
raggiungimento di una temperatura tra 86 C e
94 C
Il riscaldamento troppo intenso impartiscesapore di cotto
Al raggiungimento della temperatura desiderata,
si aggiunge una soluzione acida preparatautilizzando acido citrico o acido lattico o acido
acetico
L i
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La ricotta
Terminata la coagulazione, si lascia affiorare e dopo circa 10minuti si inizia la raccolta della ricotta con un mestolo forato
Viene poi collocata in sacchetti di tela o altri contenitori e
lasciata sgrondare per 4-12 ore (o pi giorni se sottoposta a
maturazione)
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Norme igienico-sanitarie
Lapplicazione delle norme igienico-
sanitarie alle produzioni di alpeggio deve
considerare:
caratteristiche della materia prima
ambienti di produzione particolaritecnologie di produzione artigianali
Le norme europee il Pacchetto igiene
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Le norme europee, il Pacchetto igiene
(regolamenti CE n. 852, 853 e 854/2004)
2. Gli Stati membri possono concedere agli stabilimenti che fabbricano
prodotti alimentari che presentano caratteristiche tradizionali deroghe
individuali o generali in relazione ai requisiti:
a) per quanto riguarda i locali che possono comprendere pareti, soffitti e
porte non costituti da materiali lisci, impermeabili, non assorbenti o resistenti alla
corrosione e pareti, soffitti e pavimenti geologici naturali;
b) .. per quanto riguarda i materiali di cui sono costituiti gli strumenti e le
attrezzature utilizzati in modo specifico per la preparazione, l'imballaggio e ilconfezionamento di tali prodotti.
Le deroghe alle norme
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gigienico-sanitarie
Le deroghe riguardano:
protocolli di autocontrollo semplificati
controlli sanitari ufficiali pi diradati nel tempo parametri igienico-sanitari del latte che possono
non essere rispondenti ai parametri previsti dalReg. 853/2004 (aziende che producono formaggi
con stagionatura > 60 giorni) (fino al30/6/2013)
R (CE) N 853/2004 ifi h i
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Reg. (CE) N. 853/2004 norme specifiche in
materia di igiene per gli alimenti di origine animale
Allegato III sezione IX
Criteri per il latte crudo
Per il latte di vacca crudo:Tenore in germi* a 30 C (per ml) 100 000
Tenore in cellule somatiche (per ml) 400 000
* per il latte crudo proveniente da altre specie: 1 500 000 (se
destinato alla fabbricazione di prodotti a latte crudo: 500 000)
I parametri igienico-sanitari del
http://it.wikipedia.org/wiki/Immagine:PBMonozyt.jpg -
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p g
latte prodotto in alpeggio,
tuttavia devono essere rispondenti ai parametri previsti
dal Reg. 853/2004 per la produzione di formaggi
con menodi 60 giorni di stagionatura in questo caso prevista la verifica di detti parametri
in alpeggio o, ove impossibile, il controllo degli
stessi a fondovalle pre-monticazione ovvero una
preventiva autorizzazione sanitaria
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AUTOCONTROLLO
Sistema di controllo finalizzato allaprevenzione delle cause di insorgenza dellenon conformit prima che queste si
verifichino e allapplicazione delle opportune
azioni correttive in modo da minimizzare irischi nel caso in cui, nonostantelapplicazione delle misure preventive si
verifichi una difettosit.
Il Sistema di autocontrollo dimostra lacapacit dellimpresadi aver operato in mododa minimizzare il rischio nei limiti delpossibile.
pegg sottopost a contro oi i i P i i di S d i l
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p gg pispettivo in Provincia di Sondrio nel
2010-11enterococchi
parametr g en co-
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Germi patogeni: assenti
Germi indicatori di igiene:molto variabili
Qualit del latte crudo:problemi per SCC
Acqua:problemi spesso molto rilevanti
I problemi nei formaggi sono quindi determinati soprattutto
dallacquae dalle pratiche di lavorazione del latte!
parametr g en cosanitari in alpeggio, in
generale
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Limportanza della
refrigerazione del latteIn condizioni ottimali, un batterio si riproduce ogni 20 -30min
Con tempi di duplicazione di 30 min, una caricamicrobica pari a 1 batterio/mL di latte diventa1.000.000/mL dopo 10 ore
La temperatura di conservazionedel latte quindi di fondamentaleimportanza
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Principali gruppi batterici
in latte e derivati
Microflora saprofita del latte (per legge < 100.000 ufc/ml)
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bastonciniGram -
Aerobacter
Escherichia
PseudomonasFlavobacterium
Alcaligenes
Suolo, feci, attrezzature
Acqua, suolo, cute
Gruppi microbici
cocchiGram +
MicrococchiStreptococchi
Pelle, dotto capillareVegetali, feci, attrezzature
bastoncini
Gram +
LattobacilliPropioniciMicrobatteriSporigeni aerobiSporigeni anaerobi
Vegetali, feciFeciPolvere, attrezzaturePolvere, fieno, suoloPolvere, feci, fieno, suolo
EumicetiLievitiMuffe
Polvere, vegetali, suolo
Provenienza
Microflora saprofita del latte (per legge < 100.000 ufc/ml)
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Fermentazione Prodotti
nel formaggio?
OMOLATTICA
Batteri lattici)
Acido lattico Aroma di formaggio
fresco di latte)
ETEROLATTICA
Batteri lattici)
Acido lattico
CO
2
, etanolo,
diacetile, acetoino)
Aroma di formaggio
fresco, di burro
piccola occhiatura
PROPIONICA
Batteri Propionici)
Acido propionico,
acido acetico,CO
2
Aroma tipico dei
formaggi cotti
Occhiatura
BUTIRRICA
Clostridi)
Acido acetico e
butirrico, alcoli, CO
2
Aroma putrido e gusto
amaro
Gonfiore tardivo
ACIDO-MISTA
Enterobacteriaceae)
Acido lattico, acetico,
idrogeno e CO
2
Aromi sgradevoli
ALCOLICA
Lieviti)
Glucosio,galattosio,
etanolo, CO
2
Utile microflora di
crosta,
Occhiatura
Il i hi i i i it i i
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I lunghi tempi di stagionatura, la cottura,lacidificazione e la microflora competitiva
rappresentano fattori limitanti o inibenti lacontaminazione e la crescita di patogeni
La qualit del latte non quindi condizionesufficiente a garantire la sicurezza del formaggio
Il rischio igienico sanitario incaseificazione
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Burro di latteria
Il rischio microbiologico nel burro
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(PIANO DI CONTROLLO SULLA QUALIT IGIENICA DEI PRODOTTI A BASE DI LATTEOTTENUTI NEI CASEIFICI RICONOSCIUTI DEGLI ALPEGGI DELLAREGIONE LOMBARDIA 2010-2011)
Elevato il livello di prevalenza di E. coli VTEC e di Listeria monocytogenes nel burro,.. necessario garantire una maggiore igiene dei locali di trasformazione e lanecessit utilizzare esclusivamente acqua potabile nei processi di lavaggio dellamateria grassa
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Difetti di origine microbica e/o
tecnologica nei formaggi
P i i li lt i i
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7/25/2019 Corso Casari CM
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Principali alterazionie difetti dei formaggi
Gonfiore precoce
Gonfiore tardivo
Occhiature
Amaro Gessosit
Spaccature e sfoglie
Rammollimento
Formazione di crosta spessa o di unghia
Sviluppo di muffe, odori, sapori e colorazioni anomali
Alt i i d i f i
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Alterazioni dei formaggi
Sono conseguenti a: alimentazione non idonea delle lattifere utilizzo di latte proveniente da animali mastitici inquinamento del latte in produzione o lavorazione
residui di antibiotici o detergenti scarsa capacit di affioramento o coagulazione scarsa attivit di fermentazione starters non buoni a causa di:
scarsa attivit acidificantealta acidit (batteri stressati)non adatti per la tecnologia
Difetti formaggi
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7/25/2019 Corso Casari CM
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Difetti formaggi
Sono conseguenti anche a:
tecniche casearie errate
utilizzo di attrezzature e locali non idonei allalavorazione del latte, alla salatura, maturazione,affinamento e conservazione dei formaggi
Microrganismi responsabili
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7/25/2019 Corso Casari CM
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gonfiore precoce
gonfiore tardivo
Coliformi
E. coli
Batteripropionici
Lieviti
Batteri lattici
eterofermentanti
Clostridi
Microrganismi responsabilidei difetti di gonfiore
Gonfiore precoce
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Gonfiore precoce
Microrganismi alteranti gasogeni
(Coliformi)
Batteri lattici
eterofermentanti
termofili/mesofili
Tipico dei formaggi a
pasta molle e cruda
Ceppi selvaggi, da latte crudo (Leuconostocspp., Lactobacillus maltaromaticus, Lb.
bifermentans)
Ceppi starter inquinati (es. Leuconostocmesenteroides)
Sviluppano:acido lattico, CO2, etanolo, acido acetico eanidridecarbonicapiccola occhiatura
Microrganismi (alteranti) gasogeni(Propionici)
Tipico dei formaggi deiformaggi a pasta cotta
O hi t d C lif i*
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Occhiature da Coliformi*(*Enterobacteriaceaein grado di fermentare il lattosio)
Gonfiore localizzato conseguenteallazione di batteri gasogeni (Coliaerogenes)
Tra le cause vi lutilizzo di lattemastitico, latte di scarsa qualitmicrobiologica e scarsa acidificazionedella pasta, antibiotici nel latte,
spurgo insufficiente
Gonfiore da Propionici
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7/25/2019 Corso Casari CM
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Gonfiore da Propionici
Nella pasta si formano cavitsferiche pi o meno grandi (3-4mm) e traslucide conseguenti afermentazione propionica
Non un difetto in assoluto Ecaratteristico di alcuni formaggi
(Emmental) a prevalentefermentazione propionica
Di solito consegue a latte
batteriologicamente scadenteoppure allutilizzo di caglioinquinato
Gonfiore tardivo
http://images.google.it/imgres?imgurl=http://www.frigoandco.com/uploaded_images/1206_Emmental-734596.jpg&imgrefurl=http://www.frigoandco.com/BlogArchives/2006_12_01_archive.html&h=710&w=1024&sz=41&hl=it&start=1&tbnid=CHNK2gEJBspGaM:&tbnh=104&tbnw=150&prev=/images?q=emmental&gbv=2&svnum=10&hl=it&sa=G -
7/25/2019 Corso Casari CM
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Gonfiore tardivo Sono sufficienti cariche di poche decine di spore/L
Il formaggio si rigonfia, fino a spaccarsi
La pasta alterata nella consistenza con sapore di
rancido Si sviluppano: acido butirrico, lattico, acetico,
succinico, gas (CO2,H2,H2S,CH4, CO2,), NH3e sostanze
volatili (indolo, scatolo, mercaptani)
Clostridium tyrobutyricum
Gonfiore da clostridi
-
7/25/2019 Corso Casari CM
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Amaro
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7/25/2019 Corso Casari CM
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Amaro
In genere dovuto alla produzione dipeptidi idrofobici amari(soprattutto dab-caseina) da parte di enzimiproteolitici prodotti da microrganismi,cellule somatiche o presenti nel caglio
Pu derivare dallutilizzo di cagli nonanimali
Tra i ceppi microbici si segnalanolattococchi, enterococchi, ma ancheBacillus e batteri psicrofili(Pseudomonas) possono favorire
linsorgeredi tale difetto Anche lalimentazione delle lattifere pu rientrare tra le cause
(barbabietole, cime di rapa, radici)
Aperture in crosta
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7/25/2019 Corso Casari CM
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Aperture in crosta
fessurazioni della crostadeterminate da:
umidit non ottimale negliambienti di maturazione
eccessiva salatura
Gessatura e sfoglia
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7/25/2019 Corso Casari CM
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Gessatura e sfoglia
Sono difetti gravi La pasta del formaggio si spacca sfogliandosi
La causa principale leccessiva acidificazionedella pasta, un eccessivo uso di caglio, errori nellafilatura e nella preparazione della forma
Esagerata sineresi per eccesso di:
pressatura riscaldamento del latte
Formazione di crosta
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7/25/2019 Corso Casari CM
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La crosta si presenta tropposecca e spessa (10-14 mm)
Tra le cause:
- temperatura elevata del sierodurante la sosta della cagliata
- locali di stagionatura troppocaldi e insufficientemente
areati- eccesso di sale
Formazione di crostaspessa o di unghia