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Il Ponte Settimanale Cattolico dell’Irpinia ANNO  XLII - N°. 21 - 22 - euro 0.50 17 - 24 Giugno 2017 web: www.ilpontenews.it | email: [email protected] “Et veritas liberabit vos” sped. in a. p. comma 20b art. 2 legge 662/96 Filiale P.T. Avellino Il Ponte è il primo settimanale dell’Irpinia INTERNATIONAL PRINTING Srl STAMPA IN OFFSET E ROTO - OFFSET ETICHETTE ADESIVE IN BOBINA AVELLINO Zona Ind.le Pianodardine tel. 0825 610243 fax 610244 www.ruggiero.it - www.internationalprinting.it email: [email protected] PROGETTAZIONE GRAFICA E STAMPA PER OGNI TIPO DI PRODUZIONE TIPOGRAFICA CORPUS DOMINI

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IlPonteSettimanale Cattolico dell’Irpinia

ANNO  XLII - N°. 21 - 22 - euro 0.5017 - 24 Giugno 2017

web: www.ilpontenews.it | email: [email protected]

“Et veritas liberabit vos”

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2 17 - 24 Giugno 2017ilPonte

Vangelo

il ponteSettimanale cattolico dell’Irpinia associato alla Fisc

Proprietà Diocesi di Avellino

Fondazione “Opus solidarietatis pax onlus”

Editrice “Coop. Il Ponte”

Direttore responsabile Mario Barbarisi

Redazione: Via Pianodardine - 83100 Avellino

fax 0825 610569

Stampa: International Printing - Avellino

Registrazione presso il Tribunale di Avellino

del 22 dicembre 1975

Iscrizione al RNS n. 6.444

Iscrizione ROC n. 16599

Si spengono le luci lontane,gli occhi si fissano nell’ora,e la mente vaga tra i ricordi,mentre l’orologio batte le ore.Nacqui ieri e iniziai a vivere,cercando d’imboccare la strada.Vidi, toccai, provai tante emozionima ai bivi importanti non trovai segnali.Guardai intorno e mi affidai al vento,a mille voci che mi arrivavano al cuore.Ma fu la più forte a prendermi,e con lei iniziai la strada in salita. Sentieri, valli, prati e mille paure,ma non abbandonai mai la sua mano.Tenevo forte la sua e attento l’udito,fino a che giunsi alla vetta, e guardai intorno:orizzonti senza confini pieni di sole,mi apparvero come lontani miraggi.Scesi a valle e la Voce mi prese la mano,e, ancora oggi, è lei a guidarmi.

La Vocedi Pierluigi Mirra

LItURGIA DeLLA PAROLA: CORPUS DOMINI

La solennità del “Corpo e sangue delSignore” – come quella della Santis-sima Trinità –, posta al limitare tra il cicloliturgico della Quaresima/Pasqua e la ri-presa delle domeniche del Tempo Ordi-nario, ha una funzione non anzituttostorica, bensì catechistica illustrando ilmistero dell’Eucaristia attraverso i testibiblici.Il brano del Deuteronomio presental’insegnamento di Mosè al popolod’Israele che si apprestava a entrarenella terra promessa. I quarant’anni neldeserto sono stati il “cammino che il Si-gnore ti ha fatto percorrere”; è stato Luiche “ti ha condotto” nelle difficoltà delcammino, nel quale “ti ha nutrito dimanna”, “per farti capire che l’uomo nonvive soltanto di pane, ma che l’uomovive di quanto esce dalla bocca del Si-gnore”. L’Esodo come metafora della sto-ria della Chiesa: cammino nel deserto,guidato dal Signore, che nutre il suo po-polo con un pane che è esclusivo donodel suo amore. Profezia, questa, delpane eucaristico che Gesù darà al nuovopopolo perché, con la forza di questopane, cammini nella storia fino alla patriaceleste.Nel Vangelo, Giovanni narra l’adem-pimento della profezia; il pane chenutrirà il nuovo popolo di Dio è annun-ciato da Gesù nel confronto con la gentenutrita con la moltiplicazione dei pani:“Io sono il pane vivo, disceso dal cielo.Se uno mangia di questo pane vivrà ineterno e il pane che io darò è la miacarne per la vita del mondo”. Una cosaincomprensibile per chi ascolta. Ma Gesùnon demorde; ritiene irrinunciabile que-

sto “cibo”: “Se non mangiate la carne delFiglio dell’uomo e non bevete il suo san-gue, non avete in voi la vita”. E annunciai frutti di questo pane: la garanzia dellavita eterna, la certezza della risurrezionenell’ultimo giorno, la possibilità di “rima-nere” in lui e di vivere per Lui. Con l’ag-giunta: “Perché la mia carne è vero ciboe il mio sangue vera bevanda… Chi man-gia questo pane vivrà in eterno”. La rea-lizzazione dell’antica profezia viene quiannunciata, per essere poi resa concretacon l’istituzione dell’Eucaristia nell’ultimacena.La prima lettera ai Corinzi concludel’insegnamento, indicando gli effetti disalvezza dall’Eucaristia: il calice e il paneeucaristici sono “comunione con il san-gue di Cristo” e “comunione con il corpodi Cristo” e creano comunione tra i cri-stiani: “Poiché vi è un solo pane, noisiamo, benché molti, un solo corpo: tuttiinfatti partecipiamo all’unico pane”. Dopola profezia e il compimento, ecco i fruttidi salvezza: nasce la Chiesa.La celebrazione eucaristica – sottoli-nea la Costituzione “Lumen Gentium” delConcilio Vaticano II – è “fonte e culminedi tutta la vita cristiana”; mentre laChiesa “fa/celebra” l’Eucaristia, ecco chel’Eucaristia “fa/costruisce” la Chiesa.

Vincenzo Rini

Vangelo secondo Giovanni 6,51-58

In quel tempo, Gesù disse alla folla: «Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di

questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carneper la vita del mondo». Allora i Giudei si misero a discutere

aspramente fra loro: «Come può costui darci la sua carne damangiare?». Gesù disse loro: «In verità, in verità io vi dico:se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il

suo sangue, non avete in voi la vita. Chi mangia la mia carne ebeve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò

nell’ultimo giorno. Perché la mia carne è vero cibo e il miosangue vera bevanda. Chi mangia la mia carne e beve il miosangue rimane in me e io in lui. Come il Padre, che ha la vita,

ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui chemangia me vivrà per me. Questo è il pane disceso dal cielo;

non è come quello che mangiarono i padri e morirono.Chi mangia questo pane vivrà in eterno»

La mia carne è vero cibo e ilmio sangue vera bevanda

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317 - 24 Giugno 2017 ilPonte

Attualità

In prossimità delle dichiarazioni dei redditi,vi ricordiamo i riferimenti fiscali della nostraFondazione Diocesana che gestisce le Operedella Caritas, il cui codice fiscale va inseritonei diversi modelli di Dichiarazione dei Red-diti 2017, per indicare l’intenzione di donareil 5 x mille per scopi sociali

fONDAzIONE OPuSSOLIDARIETATIS PAX ONLuS

CODICE fISCALE 92057260645

PROMOzIONe 5XMILLe FONDAzIONe OPUS SOLIDARIetAtIS PAX ONLUS

IT 38 X 05387 15100 00000 1244466

CORPUS  DOMINI

La solennità del Corpus Domini (espressionelatina che significa Corpo del Signore), chia-mata Solennità del Santissimo Corpo eSangue di Cristo, è una delle principalidell’Anno Liturgico della Chiesa Cattolica. Rie-voca, in una circostanza liturgica meno carica,la liturgia della Messa in Coena Domini delGiovedì Santo. La data propria della celebra-zione è il giovedì dopo la Solennità dellaSantissima Trinità.

BREVE STORIA

La causa remota dell’istituzione di questa Festava ricercata nel nuovo e intenso orientamentodei teologi e della pietà popolare verso l’ Eu-caristia nel corso del XII secolo, in relazioneprincipalmente agli errori di Berengario diTours circa la transustanziazione. Roberto diThourotte (†1246), Vescovo di Liegi, e il Car-dinale Ugo di San Caro (†1263) attestano chel’istituzione della Festa è innanzi tutto diretta“ad confutandam haereticorum insania”,“a confutare l’insania degli eretici”.

L’INTRODuzIONE DELLA fESTA

La Festa è poi connessa con le visioni dellaBeata Giuliana di Mont-Cornillon, che ricevettedal Signore stesso la missione di introdurla

nella Chiesa. Una commissione incaricata di ciòdal Vescovo di Liegi approvò la visione.Tuttavia la Festa fu aspramente combattutaall’inizio, e la prima approvazione fu quella delVescovo Roberto di Thourotte nel 1246; l’annoseguente la Festa fu celebrata dai Canonici diSan Martino a Liegi. Nel 1247, in forza di unacostituzione sinodale dell’ anno precedente, laFesta fu istituita nella Diocesi di Liegi.Nel 1252 il Cardinale Ugo di San Caro, alloraLegato Pontificio in Germania, la introducevain tutta la sua circoscrizione; due anni dopo ilsuo successore, Pietro Capocci, la confermò.Papa Urbano IV, già Arcidiacono di Liegi, solle-citato dal Vescovo Enrico di Gheidria e com-mosso anche dal miracolo di Bolsena (1263),estese la Festa a tutta la Chiesa e ne fissò laFesta al giovedì dopo l’ ottava di Pentecoste;ciò fece con la bolla Transiturus de hoc mundo(8 settembre 1264). La bolla rievoca condiscrezione anche le esperienze mistiche diGiuliana, avvalorandone l’autenticità:

«Sebbene l’Eucaristia ogni giorno vengasolennemente celebrata, riteniamogiusto che, almeno una volta l’anno, sene faccia più onorata e solenne memo-ria. Le altre cose infatti di cui facciamomemoria, noi le afferriamo con lo spiritoe con la mente, ma non otteniamo perquesto la loro reale presenza. Invece,in questa sacramentale commemora-zione del Cristo, anche se sotto altraforma, Gesù Cristo è presente con noinella propria sostanza. Mentre stavainfatti per ascendere al cielo, disse:“Ecco io sono con voi tutti i giorni, finoalla fine del mondo” (Mt28,20)».

Il Pontefice stesso iniziò a celebrare la solen-nità del Corpus Domini a Orvieto, città in cuiallora dimorava. Centro della Festa doveva es-sere, secondo quanto scrive Urbano IV, unculto gioioso e popolare con il canto di inni;il Papa non parla né di Messa né di proces-sione. Dopo la morte di Urbano IV la celebra-zione della Festa venne limitata ad alcuneregioni della Francia, della Germania, dell’ Un-gheria e dell’ Italia settentrionale. Fu poi PapaGiovanni XXII a ripristinarla per tutta la Chiesanel 1317. Un primo Ufficio del SantissimoSacramento fu composto da Fra Giovanni delmonastero di Mont-Cornillon, dietro indirizzodella Beata Giuliana. Quello che nel settembredel 1264 Papa Urbano IV mandò alla reclusaEva, capolavoro di dottrina teologica, fu com-posto da antifone, lezioni e responsori già inuso presso alcune Chiese Particolari.

DOmENICA 18 gIugNO FEStA E PROCESSIONE PER lE StRADE DEllA CIttà

Domenica 18 Giugno, Solennitàdel Corpus Domini, alle ore18.30 si terrà la CelebrazioneEucaristica presieduta dall’Am-ministratore Diocesano, Monsi-gnor Enzo De Stefano, presso laChiesa del Rosario. Seguirà lasolenne processione del Santis-simo Sacramento, dal Rosarioalla Chiesa Cattedrale, secondoil seguente percorso: Corso Vit-torio Emanuele, Piazza Libertà,Via Nappi, Piazza Duomo.

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4 17 - 24 Giugno 2017ilPonte

Grata al Signore e al Santo Padre Francesco

la Comunità Diocesana di Avellino

accoglie con gioia

Piazza della Libertà: accoglienza e saluto

Chiesa Cattedrale: Concelebrazione Eucaristica

per il solenne inizio del Ministero Episcopale in Diocesi

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http://www.diocesi.avellino.it/https://www.facebook.com/diocesiavellino/

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517 - 24 Giugno 2017 ilPonte

Cultura

L’avvenuta costituzione del ComitatoLAuDATO SI’ (dal nome dell’Enciclica diPapa Francesco) e i recenti incontri orga-nizzati dalla redazione del settimanaleIl Ponte di Avellino, di cui il primo tenu-tosi presso il Palazzo Vescovile e ilsecondo presso l’oratorio delle SuoreSalesiane in Mercogliano, consentono diporre maggiore attenzione alla risorsaAcqua; essa infatti compare nell’immagi-nario della civiltà orientale ma anche oc-cidentale. Rappresenta anzi la genesidella nostra cultura filosofica: basti pen-sare che le prime manifestazioni filosofi-che, risalgono al periodo dell’anticaGrecia con i “naturalisti”, o i filosofi della“physis”, di cui il primo esponente èTalete di Mileto, vissuto probabilmentetra gli ultimi anni del secolo VII e la primametà del secolo VI a.C.; essi considera-vano l’acqua come principio originariounico, e quindi causa e quid di tutte lecose che sono. Il principio è l’acqua e taleprincipio o archè rappresenta la genesifilosofica del pensiero occidentale; in se-guito Aristotele dirà che il principio è ciòda cui derivano originariamente ed in cuisi risolvono da ultimo tutti gli esseri.L’acqua quindi è il principio, è la physis

che sta per natura, nel senso di realtàprima e fondamentale; Talete spiegava inquesti termini che la vita consiste nel-l’umido e che i semi e i germi di tutte lecose hanno natura umida, al contrario ildisseccamento è la morte. Se ne deduce

che tutto viene dall’acqua, tutto sorreggela propria vita con l’acqua, tutto finiscenell’acqua; tuttavia anche nel mito visono episodi di centralità dell’acqua,

ricordiamo infatti chi, a partire ad esem-pio da Omero, pose Oceano e Teti rispet-tivamente padre e madre delle cose,richiamando inoltre la credenza secondola quale gli Dei giuravano sullo Stige, unfiume. Quindi l’importanza dell’acquaappartiene alla nostra cultura, sia perargomentazioni razionali che per cre-denze fantastico – poetiche. L’acqua diTalete è il divino, infatti egli è un natura-

lista che dava all’acqua non un’accezionemoderna e materialista, e Dio “è la cosapiù antica, perché ingenerato” cioè prin-cipio. L’elemento Acqua lo ritroviamoanche nella cultura orientale, si ram-menta infatti che vi sono civiltà presso lequali le acque dei fiumi sono sacre e chequindi risultano necessarie anche le ablu-zioni, come si rammenta il battesimo dinostro Signore Gesù Cristo presso ilfiume Giordano. Inoltre, in tempi più

recenti, l’acqua è entrata come condizioneemblematica di alcuni romanzi delNovecento, si pensi a Fontamara diIgnazio Silone, dove i personaggi,poveri contadini, sono sopraffatti daisoprusi e dalle ingerenze dei più ric-chi, che privano Fontamara, nome fan-tasioso dato al paese situato nellaMarsica, vicino al prosciugato lago diFucino, dell’acqua indispensabile perl’agricoltura. Questo e altri esempi,ancora tratti dalla storia dell’Uomoper trasmettere la centralità della“difesa dell’acqua”, un patrimonio daproteggere, insieme al Creato, comeafferma il Papa, per evitare ogniforma di speculazione.

Michela Marano

L’acqua nELL’immaginario cuLturaLE

una risorsa indispensabile per ogni forma di vita

L’elemento Acqua lo ritroviamo anchenella cultura orientale, si rammentainfatti che vi sono civiltà presso lequali le acque dei fiumi sono sacre

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6 17 - 24 Giugno 2017ilPonte

Missioni

Vi scrivo da La Réunion, dovesono approdato nel settem-bre del 2010. Senza umi-liare nessuno, per megliosapere ove veramente mitrovo, vi do' la sua posizionegeografica: La RéuNIONè una piccola isola di 2500Km2, sperduta nell'OceanoIndiano, che fa parte delle

isole Mascaregne: Mauritius e Rodri-gues all' Est, avendo all' Ovest lagrande isola rossa Madagascar.La Popolazione, di circa 900milaabitanti, risulta da un impasto di gentevenuta dal Madagascar, Europa,India, Africa, Comores, che hannodato origine alla razza ed alla linguacreola, con costumi propri secondo ladiscendenza malgascia, indiana, euro-pea e africana.Per l'abbigliamento, eccetto le Mahorè diMayotte (Comore) che si vestono con ungrande "salovana"(scampolo di stoffa ar-rotolato intorno al corpo) e le donne in-diane con il "sari", gli altri hanno adottatotutti vestiti europei, sia uomini che donnee, la maggioranza delle donne di tutte leetà, preferisce i pantaloni. La vita dellagente comune qui comincia di buonmattino e termina verso le 18.00. Domina,si potrebbe dire, un orario contadino,rurale, la prima messa della domenica sicelebra alle ore 6.00 del mattino ed è lapiù frequentata. Parallelamente c'è lacosidetta "bella vita" o "dolce vita", chesi svolge nei grandi "bistrots" e ristorantianche fino a mezzanotte e le ore piccoledella notte.A partire dalle 18.00 la maggioranza deinegozi chiude. La gente ha fatto il suo"shopping" nelle ore calde della giornata.Di sera, dopo le 19.00, non c'è animaviva per strada, non c'è lo "struscio"come si fa a Tropea durante il periodoestivo, almeno qui nel comune e parroc-chia di S. Andrea in cui vivono circa60mila persone.Il saluto è fatto, guancia e guancia, senzadarsi la mano, ma nel verso contrario alnostro. Spesso nel parlare usano, interca-lando, l'espressione: "Bon ben". Se vi capita di essere invitati da unafamiglia indiana o di origine indiana chenon usa le stoviglie e quindi mangia conle mani, troverete sorprendente il modo

o la capacità di impastare il cibo facen-done un bel boccone prelibato da ingur-gitare avidamente e con maestria. Però,non vi preoccupate, perché a chi non èabituato gli si danno le posate, o soltantola forchetta.Il popolo creolo "réunionese" è molto

religioso: i Tamouls di religione induistahanno dei templi molto artistici con colorismaglianti. Ogni famiglia ha la sua cap-pella ove si prega e si accendono luminie bastoncini profumati; si organizzanospesso processioni al suono di tamburiassordanti. I Musulmani hanno le loro

grandi e piccole moschee nelle quali siradunano, sull'invito del "Muezzin" che hal'incarico di chiamare i fedeli alla pre-ghiera dall'alto del "minareto". E siccomela moschea sta, a circa 100 metri dallamia chiesa parrocchiale e dalla canonica,sento questo invito cinque volte al giorno.I cattolici, i più ferventi o i più praticantivengono in Chiesa ogni giono; vengonoin massa per il I° venerdì del mese; esopratutto per le messe vespertine do-menicali(4) e della domenica mattina (4).Sono molto devoti dei Santi ai quali fannonovene quasi perpetue accendendolumini, offrendo bouquets di fiori erestando innanzi alla statua in preghierasilenziosa per qualche minuto. Nel giornodell'adorazione eucaristica, dal mattinoalla sera si possono contare a migliaiai lumini accesi dinanzi al SantissimoSacramento.

* Missionario Redentorista

Padre Vincenzo

Sparavigna*

C U R I O S I t A' C R e O L eIl racconto, dalla terra di missione, del Redentorista Padre Sparavigna

Eccovi ora in conclusione qualche

campione di parole creole:

La caz opp. la case ... casa Zenfans opp. marmaille..... bambini,fanciulliDomoun ........ genteGramoun...................Anziani, vecchi Pepé...(Nonno) Mémé.......Nonna. Con la speranza che veniate voi stessi ungiorno a farne esperienza personale, visaluto cordialmente e amichevolmente.

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717 - 24 Giugno 2017 ilPonte

Missioni

In India la Caritas sta mol-tiplicando il suo impegno percontrastare il fenomeno dellavoro dei minori che non fre-quentano la scuola. Il feno-meno interessa settori dilavoro sia in zone rurali cheurbane.

La Caritas ha predisposto un programmanello Stato del Bengala occidentale e seavrà successo, per la prima volta inIndia l’impegno congiunto tra Governoe società civile avrà raggiunto lo scopo.Questo progetto salverà i bambini lavo-ratori anche grazie alla collaborazione chegoverna il villaggio. Le leggi che dovreb-bero proteggere i bambini sono inefficaci onon sono applicate correttamente. I bambini lavorano in condizioni malsane,spesso senza cibo e con salari moltobassi, in situazioni di estrema schiavitù. La maggior parte di questi bambiniappartiene alle caste più basse e afamiglie povere. Un nuovo giro di vitesullo sfruttamento è stato messo in attodal governo indiano lo scorso gennaio. Secondo quanto riporta l’agenziaReuters, infatti, il mese scorso circaduecento bambini, alcuni di appena ottoanni, provenienti da alcune delle aree piùpovere del Paese, sono stati salvati dauna fabbrica di bracciali a Hyderabad,nel sud del Paese. All’inizio del mesedi gennaio, sempre nello Stato diTelangana, altri duecento bimbi, lamaggior parte minori di 14 anni, impie-gati in una fabbrica di mattoni, sono statistrappati al lavoro dalle forze di sicurezzaindiane. I bambini salvati dallo sfrutta-

mento sono stati accolti in centri d’acco-glienza e successivamente riconsegnatialle proprie famiglie d’origine. Secondoun funzionario locale citato dalla Reuters,più di duemila bambini a Hyderabad sonostati salvati dal 2015, e il numero deibimbi sfruttati starebbe, così, progressi-vamente diminuendo. La piaga del lavorominorile, però, è lontana dall’essere de-bellata. E a questa, bisogna aggiungereanche quella del vasto traffico di esseriumani. Secondo l’associazione di Satyar-thi, negli ultimi anni, nel Paese, sonoarrivati a scomparire una media di 11bambini ogni ora. In un rapporto realiz-zato si analizzano le nuove tattiche delloStato Islamico; lo studio descrive l’utilizzodei bambini da parte dello Stato Islamico,

come parte di una strategia più ampiaper coltivare una nuova generazione dimilitanti, indottrinati fin dall’età scolareall’ideologia del gruppo e del tutto assue-fatti alla violenza. Almeno undici bambini,tra gli 8 ed i 9 anni, sono stati uccisi inoperazioni suicide lo scorso gennaio. Ma secondo i ricercatori americani, loStato Islamico impiega i bambini permotivi di propaganda e per la loro capa-cità di eludere il rilevamento. I bambini,quindi, non sono i sostituti dei soldatipersi in battaglia, ma sono integrati comenuova arma nella macchina da guerra deiterroristi. Il loro impiego su larga scalapotrebbe essere determinato dalle futuresorti del Califfato... La violenza quotidianaa cui sono costretti ad assistere, rende ibambini psicologicamente pronti per ciòche dovranno compiere in futuro. I Mediadello Stato Islamico continuano ad elo-giare il martirio dei bambini. Vestiti all’oc-cidentale, muoiono per la gloria delCaliffato. Speriamo che le nuove regolemesse in atto dal Governo Indiano pos-sano portare i primi frutti. Il mese scorsosono stati salvati oltre 200 bambini,provenienti da alcune aree più povere delPaese, da parte delle forze di sicurezzadel lavoro indiane. Speriamo che questosia solo il principio di un evento clamo-roso e che i bambini indiani finalmentepossano andare a scuola come tutti ibambini del mondo occidentale.

[email protected]

PasqualeDe feo

“IL LAVORO, IN INDIA, SFRUttA I MINORI”

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e della Diocesi sul sito internet:

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8 17 - 24 Giugno 2017ilPonte

Sono oramai quarantaanni che conosciamo di-rettamente i farmaci checi aiutano a combatterel’ulcera dello stomaco edel duodeno ed il fasti-dioso reflusso gastro-esofageo. Il loro utilizzo nelmondo è sempre più ampio

e diffuso perché capaci in caso di necessitàacute di bloccare l’acidità gastrica, per unutilizzo di breve durata. Col tempo si èvisto che da farmaci cosiddetti “amici” ini-ziano a diventare “nemici”, nel senso checol passare del tempo vengono sempre dipiù dimostrati effetti collaterali dannosi.Il fatto che siano chiamati “protet-tori” non significa che debbano faresempre o solo del bene. E’ oramai unvezzo quello di assumerli ogni qual voltain contemporanea si utilizza un altro far-maco per una qualsivoglia patologia,grave o lieve che sia. Insomma, il “protet-tore” dello stomaco non si nega a nes-suno. Ragionando in questi termini in Italiasi è giunti a consumare, solo nel mese didicembre dello scorso anno (dai dati di17.300 farmacie su 18.000), quasi novemilioni di scatole di Pantoprazolo, Lanso-prazolo ed Omeprazolo, rispettivamenteprima, seconda e quinta molecola più ven-duta nel nostro Paese. Nel mondo gli an-tiulcera sono secondi in assoluto, conincassi annui da venticinque miliardi didollari. Questi inibitori di pompa (chiamaticosì perché inibiscono direttamente l’en-zima gastrico H/K/ATP-asi, detto pompa aprotoni) presi a lungo termine possono es-sere pericolosi, soprattutto quando sonoutilizzati all’infinito e senza rivalutazionedella patologia gastrica e senza sottoporsia controlli mirati. Le preoccupazionisono iniziate da quando è stato dimo-strato in maniera scientifica che esi-ste documentazione di coloro i qualihanno sofferto di un infarto miocar-dico e possano presentare una reci-diva (del 31%!!!) se utilizzano unantiaggregante insieme ad un protet-tore gastrico. Questa metanalisi effet-

tuata su 160mila infartuati è stato il primocolpo alla presunta “innocuità” degli ini-bitori di pompa. Subito dopo é venutofuori che i livelli terapeutici erano alteratiquando si utilizzavano alcunichemioterapici, antimi-cotici, antiretrovirali perl’AIDS e farmaci per latiroide. Poi sonostate dimostrate: lariduzione dell’assor-bimento della Vita-mina B12 e del ferro,del magnesio conconseguenti aritmie,convulsioni ed altro.Oggi si parla, poi, dicomplicanze infettivefavorite dagli inibitori,nefriti interstiziali acutee reazioni psichiatriche(messe in evidenzadall’AIFA= Agenzia Ita-liana per il Farmaco),intese come effetti in-desiderati “maggiori”,ma tra quelli “minori” nonvanno dimenticati: la diarrea, la flatulenza,la cefalea, i dolori addominali, le vertigini,

le eruzioni cutanee e le palpitazioni cardia-che. Per utilizzi particolarmente lunghi bi-sogna porre attenzione all’osteoporosi chepuò dare un aumento sensibile delle frat-ture del collo del femore. Questa racco-mandazione è stata raccolta al volodalle varie agenzie dei farmaci nazio-nali. Infatti quella inglese che regolail commercio e la produzione di far-maci e prodotti per la salute umana(M.H.R.A.) ha emanato, se si pro-lunga per oltre tre mesi la terapia coni gastroprotettori, delle linee guida di

raccomandazione ai medici prescrit-tori imponendo il controllo della ma-gnesiemia prima e dopo il trattamento.Nelle terapie che durino oltre i 12 mesi va

controllata l’osteoporosi, per-ché chi assume farmacigastroprotettori presentafratture delle ossa mag-giore del 30-40%rispetto a chi non li uti-lizza. Dopo la Gran Bre-tagna anche la FDAdegli Stati Uniti e la He-alth Safety del Canadahanno lanciato precisiallarmi sull’utilizzo indi-scriminato degli anti-ul-cera. Nell’epoca in cuiviviamo si parla spessoe bene della medicinabasata sull’evidenza esull’appropriatezzaprescrittiva, la prote-zione gastrica sfugge acontrolli seri e mirati

sull’efficacia e sui possibilieffetti collaterali. Basti solo

pensare al fatto che gli “ex protettori”nascondono sintomatologie di dolori epi-gastrici che potrebbero nascondere, a lorovolta, tumori del viscere gastrico o altrepatologie minori che purtroppo sfuggonoad una diagnostica più attenta in virtùdella scomparsa del sintomo dolore.Gli inibitori di pompa tolgono il dolore ed ilbruciore allo stomaco, ma danno fastidioalla digestione. Senza acidi gli enzimi nonagiscono, facendo in modo che gli alimenticomplessi arrivino nell’intestino senzaessere stati ridotti ad elementi semplici.Tutto ciò che si mangia lo si ritrova per“intero”, facendo in modo che il potereallergizzante degli alimenti venga messoancora più in….evidenza. In considera-zione delle tante preoccupazioni causatedagli studi recenti sui PPI (Proton PumpInibitors), dovrebbero uscire in Canada abreve le linee guida per la “deprescrizione”dei protettori gastrici, che fino ad oggi nelnostro Paese, per un eccesso pericoloso dibuonismo, e ci ripetiamo volutamente,non sono mai stati negati a nessuno.

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GianpaoloPalumbo

in italia si è giunti a consumare, solo nel mese di dicembre delloscorso anno (dai dati di 17.300 farmacie su 18.000) quasi nove milioni

di scatole di Pantoprazolo, Lansoprazolo ed omeprazolo

LA “PROtezIONe” GAStRICAé DAVVeRO eFFICACe?

Medicina

nel mondo gliantiulcera sono secondi

in assoluto, con incassi annuida venticinque miliardi

di dollari. questi inibitoridi pompa (chiamati così

perché inibisconodirettamente l’enzima

gastrico H/K/atP-asi, dettopompa a protoni) presi a

lungo termine possono esserepericolosi, soprattuttoquando sono utilizzati

all’infinito e senzarivalutazione della patologiagastrica e senza sottoporsi a

controlli mirati

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917 - 24 Giugno 2017 ilPonte

Con l’aumentare del caldo èimportante bere di più perevitare i malori legati alla di-sidratazione. Se le piante nonsi annaffiano la sera, poco apoco, si disidratano e sec-cano. Come gli organismi ve-

getali, anche il nostro corpo èfondamentalmente formato

da acqua. Si è calcolato che per un uomo adulto dicorporatura media (70 Kg), l’acqua rap-presenta approssimativamente il 60%del peso corporeo, cioè circa 40 Kg.Le donne hanno un contenuto minore diacqua, pari a circa il 50% del peso cor-poreo, perché possiedono maggiori de-positi di tessuto adiposo che, a differenzadi quello muscolare, è povero di acqua.Nei neonati la percentuale arriva al 75%del peso corporeo.Nei climi caldi il corpo perde più acquaper l’aumento della sudorazione neces-saria ad abbassare la temperatura cuta-nea. Più si fa sport e più si suda, quindigli atleti devono cominciare a beremolto prima di avere sete. Quando, infatti, compare lo stimolo dellasete è già tardi, il corpo si sta già disidra-tando. La disidratazione, anche se lieve,è sempre una condizione pericolosa perl’organismo. Infatti una diminuzione del7% dell’acqua corporea è sufficiente permettere in pericolo la sopravvivenza.La disidratazione è pericolosa per diversimotivi. In un organismo disidratato ilmeccanismo della sudorazione è bloc-cato, in modo da risparmiare la pocaacqua rimasta nell’organismo. Tuttavia,la ridotta o mancata sudorazione causaun notevole aumento di temperatura delcorpo, con ripercussioni negative sulcentro termoregolatore ipotalamico econseguente comparsa del colpo dicalore caratterizzato da nausea, confu-sione mentale, senso di stanchezza,annebbiamento della vista, tachicardiae perdita di conoscenza. Inoltre, in un organismo disidratato (po-vero di acqua) si riduce la quantità disangue circolante (la volemia), per cuiil sangue è più denso e ha un minorvolume, il cuore si affatica e può insor-gere, nei casi limite, il collasso cardio-circolatorio. Nell’età senile lo stimolodella sete si riduce per una minore sen-sibilità dell’ipotalamo agli stimoli perife-rici, è più facile a questa età rilevare isintomi della disidratazione (linguaasciutta e cute secca).

In linea di massima si consiglia dibere almeno un litro e mezzo diacqua al giorno.Approvvigionarsi d’acqua è quindi stata,

dall’inizio della storia umana, una neces-sità primaria. A tale scopo i Romani, nel10 d.C., costruirono l’acquedotto delSerino che, partendo dalle sorgenti neipressi del monte Terminio, portaval’acqua a Napoli e alle città vicine. Lungo,all’epoca, circa 140 Km, richiedeva unacostante manutenzione che veniva perio-dicamente correttamente eseguita(nell’età flavia e costantiniana).Infatti l’acqua dolce che troviamo sullaterra (pozzi, fiumi, sorgenti, laghi) non ècostituita solamente da molecolepure, dato che in essa saranno discioltiinnumerevoli sali minerali, metallipesanti, sostanze inquinanti in genere,idrocarburi, oltre a forme di vita comebatteri e microorganismi.Per valutare la potabilità dell’acqua ènecessario eseguire complesse analisi,quali quella:- microbiologica, per rilevare la presenzadi batteri, virus e funghi;- organica, per determinare la presenzadi erbicidi, insetticidi, e quant’altro deri-vante dai lavori agricoli e dell’industria;- chimico-fisica, per determinare lesostanze inorganiche e i metalli pesanti;- la misurazione della radioattività.Recenti segnalazioni sull’inquinamentodelle acque del Serino (Il Mattino9/06/17) sembrano rientrate (il Mattino10/06/17). Ottime notizie, dato chetutti, ma specie i bambini e gli anziani,

hanno bisogno di bere di più in questastagione. Purtroppo è scomparsa la fontanad’acqua potabile in Piazza Libertà e

le fontane nella Villa Comunale sonopraticamente inutilizzabili. Non dimentichiamo, quindi, di rifornired’acqua minerale i ragazzini, prima dimandarli in bicicletta.

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CON IL CALDO bISOGNA beRe DI PIù

RaffaeleIandoli

Medicina

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10 17 - 24 Giugno 2017ilPonte

Fisco

Al pari degli altri versamentitributari, anche quelli riguar-danti le imposte locali (IMu,TASI e TARI) sono puniti, incaso di omissioni, carenze o

tardività, con la sanzione amministra-tiva del 30%. Tale misura, a seguitodelle modifiche introdotte dal decretolegislativo n. 158/2015, è dimezzata al15% in caso di lieve tardività, vale a direse il ritardo è contenuto nei 90 giornidalla scadenza normale. Secondo la normativa vigente è possibile evi-tare l’applicazione della sanzione in misurapiena (30% o 15%, a seconda dei casi), se siprovvede a regolarizzare la propria posizioneavvalendosi del ravvedimento operoso, ossiaversando spontaneamente l’importo dovuto(con relativi interessi e sanzione, per l’ap-punto ridotta) prima che l’Ente comunale ac-certi o contesti la violazioni o avvii ispezioni,verifiche o altre attività di controllo (ad esem-pio, richiesta di documenti, invio di questio-nari, eccetera), di cui il contribuente vieneformalmente a conoscenza.Dunque, anche chi, per qualsiasi ragioneha saltato l’appuntamento del 16 giugnocon l’acconto IMu/TASI oppure chi,dopo aver effettuato il versamento si ac-corge di aver sbagliato i conteggi e pa-gato meno del dovuto, può rimediaretramite il ravvedimento, fruendo di unasensibile riduzione della sanzione (vacalcolata sull’importo del tributoomesso o versato in ritardo), la cui en-tità varia in funzione del tempo in cui av-viene la regolarizzazione.In pratica, dal 2016, a seguito delle rilevantimodifiche normative apportate dalla legge distabilità e da quelle introdotte dal decreto le-gislativo attuativo della delega di riforma delsistema sanzionatorio (Dlgs. 158/2015), sonoquattro le diverse ipotesi a disposizione deicontribuenti per rimediare alle irregolaritàcommesse in relazione ai versamenti dei tri-buti locali.In particolare, per quanto riguarda gliacconti IMu/TASI scaduti lo scorso 16giugno, si potrà ricorrere al:- RAVVEDIMENTO SPRINT. La regolariz-zazione deve avvenire al massimo nei14 giorni successivi alla scadenza,quindi entro il 30 giugno 2017. In taleipotesi la sanzione ridotta è pari allo 0,1%giornaliero, variando dallo 0,1% per un sologiorno di ritardo, fino all’1,40% per 14 giornidi ritardo. - RAVVEDIMENTO BREVE. La regolariz-zazione deve avvenire entro 30 giornidalla scadenza ordinaria del 16 giugno,quindi entro il 16 luglio 2017 (il termine èdomenica, quindi, slitta a lunedì 17).

La sanzione è ridotta ad 1/10 della nuova mi-sura ordinaria del 15% prevista per i versa-menti “lievemente tardivi”, ossia all’1,5%. - RAVVEDIMENTO INTERMEDIO. La re-golarizzazione deve avvenire entro 90giorni dalla scadenza, quindi entro il 14settembre 2017. La sanzione è ridotta ad1/9 del 15% (cioè la nuova misura ordinariaprevista in caso di “lieve tardività”, contenuta,appunto, nei 90 giorni), ossia all’1,67%. - RAVVEDIMENTO LuNGO. La regolariz-zazione deve avvenire entro un annodalla scadenza, quindi entro il 16 giugno2018. La sanzione è ridotta ad 1/8 della mi-sura ordinaria piena del 30%, ossia al 3,75%.Per perfezionare il ravvedimento, oltreal tributo e alla sanzione ridotta nellemisure innanzi evidenziate, sono dovutianche gli interessi di mora calcolati conmaturazione giornaliera (a partire dalgiorno successivo a quello di scadenzafino al giorno di pagamento) sull’im-porto dovuto a titolo di tributo, nonanche sulla sanzione. Si può utilizzare la formula (tributo xtasso legale x giorni di ritardo) / 365.Per il 2017 il tasso legale è fissato allo0,1% (nel 2016 si applicava lo 0,2%).Quando si fa il ravvedimento operoso, sia chesi utilizzi il modello F24 sia che si compili il bol-lettino postale, gli importi dovuti a titolo disanzione ed interessi vanno sommati all’im-

posta dovuta e versati insieme ad essa, con ilsuo stesso codice tributo (in pratica non esi-stono specifici codici tributo per pagare lesanzioni e gli interessi dovuti per le impostelocali). Inoltre, nel modello di versamento, vabarrata la casella “ravv” e come “anno di ri-ferimento”, va indicato quello in cui si sarebbedovuta versare l’imposta.Si ricorda che le anzidette misure di rav-vedimento operoso sono applicabilianche agli altri tributi erariali quali IVA,IRPEf e relative addizionali ed IRAP conla differenza che per il versamento tra-mite modello f24 bisogna utilizzare co-dici differenti per imposta, sanzione edinteressi.Va anche detto che il versamento insuf-ficiente o il ritardo di pochi giorni nel pa-gamento non preclude la pace con il

fisco, sia con gli uffici dell’Agenzia delleEntrate sia con quelli comunali evitando,così, di aprire liti inutili.Infatti gli Uffici devono tollerare i piccoli errorie i ritardi nei pagamenti, quando è evidentela volontà del contribuente di usare le defini-zioni agevolate, ossia tutti quegli strumentideflattivi del contenzioso quali ravvedimentooperoso, mediazione accertamento con ade-sione e conciliazione.Per sanare i carenti versamenti o i ritardi neipagamenti, il contribuente può anche avva-lersi del ravvedimento, pagando la sanzionesolo sulla parte di versamento non effettuata.In tema, appunto, di versamenti carenti,l’Agenzia delle Entrate, come chiaramente af-fermato nella circolare 27/E del 2 agosto2013, considera tollerabile il versamento in-sufficiente, a condizione che la differenza traquanto dovuto e quanto pagato sia di entitàlieve, tale da non configurare un atteggia-mento incompatibile con la volontà di defini-zione amichevole, fermo restando che, arichiesta dell’Ufficio, il contribuente dovrà pro-cedere all’integrazione della differenza.A tal proposito, gli uffici hanno il com-pito di valutare le anomalie di minoreentità, tenendo presente la regola nonscritta, ma sempre valida, quella del“buon senso”.La stessa Agenzia delle Entrate, a pro-posito dell’accertamento con adesione,così dispone “in presenza di anomalie diminore entità (ad esempio, lieve ca-renza e tardività dei versamenti ese-guiti), nonché in presenza di validegiustificazioni offerte dal contribuentenei casi di più marcata gravità, l’ufficiopuò valutare il permanere o meno delconcreto ed attuale interesse pubblico alperfezionamento dell’adesione e,quindi, alla produzione degli effetti giu-ridici dell’atto sottoscritto. Tale valuta-zione, fondata sul principio diconservazione degli atti amministrativi,deve essere esercitata su elementi di ri-scontro oggettivi ed aventi preminenteriguardo ai termini di decadenza del-l’azione accertatrice, in relazione aitempi tecnici occorrenti alle attività daporre in essere per l’eventuale perfezio-namento dell’adesione”. (cfr, paragrafo4.3, circolare 65/E del 28 giugno 2001).

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RUbRICA “A tU PeR tU CON IL FISCO” a cura di Franco Iannaccone

RIMeDI PeR CHI NON HA PAGAtO L’IMU e LA tASI NeI teRMINI

IN tALe IPOteSI e’ SFRUttAbILe IL RAVVeDIMeNtO OPeROSO

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1117 - 24 Giugno 2017 ilPonte

Cultura e territorio

Abbiamo parlatodelle differenze, sulpiano gustativo esalutistico, fra il ge-lato industriale equello davvero arti-gianale e dei nostri3 alfieri, Antonio

Del franco, Raffaele Vignola edAngelo Napoli, Soci Slow Food edeccellenze nel campo del gelato arti-gianale, che annovera in Irpinia altribravi produttori e tanti appassionatie competenti consumatori.Riprendiamo il colloquio con AntonioDel Franco, che ci spiega, nel suo la-boratorio ad Aiello del Sabato, la la-vorazione del gelato artigianale,

appresa dal padre Pietro e da dueMaestri: Luca Caviezel, autore deltesto basilare “Scienza e Tecnologiadel Gelato Artigianale”, e DonataPanciera, Mastro Docente Gelatiereed autrice del libro “Il mio gelato”.Racconta Antonio, con un velo dicommozione nello sguardo: “Luca,Cavaliere della Repubblica dal 2015,aveva un grande sogno: diventare di-rettore d’orchestra! La musica lo hasempre affascinato ed è un ottimopianista classico, che ricerca l’armo-nia e l’equilibrio nel suono e nel ge-lato. Dopo gli studi universitari adUdine, la formazione presso le gela-terie di famiglia a Catania. Oggi inse-gna gelateria in Europa, Giappone,Singapore, Stati Uniti, ecc.. Donata,nata in una famiglia di gelatieri-pa-sticcieri che iniziò l’attività a Viennaoltre un secolo fa, non ha scritto soloun libro di tecnica, ma il diario dellasua vita in cui illustra la storia del ge-lato, analizza gli ingredienti, consigliacome organizzare un laboratorio edocumenta preziose ricette”.

LA PRODuzIONE DEL GELATOARTIGIANALE

Rispetto al gelato industriale pre-senta importanti differenze: contieneminor quantità di grassi e d’aria(circa la metà). Ancora i preziosi con-sigli di Antonio: “Per produrre il verogelato artigianale, non si può chepartire da materie prime naturali,locali e stagionali. In Irpinia ab-biamo a portata di mano tutto quantooccorre; spesso m’ispiro semplice-mente guardandomi intorno, nel ter-reno di mia proprietà o nel Bosco diAiello del Sabato, dove raccolgofrutta ed erbe aromatiche, oppure mirivolgo a contadini ed allevatori checonosco personalmente”.

GELATO AI GELSI NERIMentre spiega, Antonio raccoglie igelsi neri e li trasforma in gelato.Si può non condividere?

GELATO AL SARAPuLLO“Toni’, realizza un gelato che leghiterritorio e tradizione”. “Vieni conme”, mi dice impugnando un paio diforbici. Usciamo dal laboratorio e nelterrazzo antistante vi sono una seriedi vasi contenenti fiori e piante aro-matiche. Ci avviciniamo ed Antoniotaglia alcuni ramoscelli fioriti. “Saicos’è?” mi chiede invitandomi ad an-nusare. Non lo so, ma sento un forteprofumo di timo. “È ’O Sarapullo, ilTimo cedrato (Thymus serpyllum).Chi i muschilli per tutto l’anno vuoleevitare, il 1°maggio i Pizzilli c’o’ Sa-rapullo deve mangiare!

Era un antico detto dei contadini chein questo modo si proteggevano dallepunture degli insetti”. ”Che sono i Piz-zilli?” chiedo senza pudore per la miaignoranza. Mentre torniamo in labo-

ratorio descrive la ricetta: “Ingredienti:farina, acqua, sale e timo. Preparareun impasto, salare, stenderlo e rica-vare sfoglie di circa 5 millimetri dialtezza, del diametro del fondo dellapadella che si utilizza. Soffriggere inolio bollente e servire caldi!”. Con movimenti sicuri produce ilgelato al Timo: preparazione dellabase, produzione della pasta,raccolta con la grande spatola e refri-gerazione finale: a vederlo sembrafacile, ma occorre tanta esperienza epassione!

BASE PER GELATO ALLE CREMELa base per il gelato alle creme è unsegreto gelosamente custodito daciascun gelatiere. In linea di massima

è costituita da latte pastorizzato, unamiscela di glucosio e saccarosio,farina di semi di carrubo comeaddensante; il tutto deve riposareper 12/24 ore prima dell’utilizzo.

QuANTE CALORIE CONTIENEIL GELATO?

La grande varietà rende complicatostabilire un potere energetico stan-dard, che dipende da zuccheri, grassi(latte, panna, grassi vegetali), pro-teine (latte, uova, frutta secca). I gelati alla frutta sono meno caloricidi quelli alla crema: 100 grammi digelato al cioccolato contengono circa240 calorie, alla crema 190, alla frutta130, circa 100 i sorbetti, che ne hannomeno se non troppo dolcificati.Buon gelato a tutti!

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A CURA DeLLA CONDOttA SLOW FOOD AVeLLINO

CIbO LOCALe. DOVe? iL gELato (seconda parte)

Lucio Napodano

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12 17 - 24 Giugno 2017ilPonte

Capita, ancora, di interro-garmi sulle ragioni che spin-gono le persone adinnamorarsi della Politica. Sedovessi trovare la motiva-zione più alta, mi verrebbesubito la parola “vocazione”.

Perché la Politica è una verae propria chiamata al servizio

della comunità. E perché, il sogno più bellodi un giovane è quello di potersi impe-gnare a favore dei propri concittadini;la speranza, più esaltante è quella divedersi riconosciuta l’idoneità e la capacitàad occuparsi ed a risolvere i problemi ditutti. Si comincia così, da giovani, e si con-tinua (si dovrebbe continuare) fino aquando “il chiamato” ha energie, fantasiaed intelligenza da spendere nell’interessedel bene comune.Il “politico” dovrebbe essere come il buonpadre di famiglia: dovrebbe preoccuparsidei bisogni primari dei cittadini e garantireche le loro libertà ed i loro diritti non sianomai limitati o ignorati sino ad avere unosguardo attento al futuro, per favorire lacrescita e lo sviluppo di una comunità,assicurando a tutti il massimo di “Giustizia,Eguaglianza e Fraternità”, senza privile-giare gli interessi di pochi.Perciò, la vocazione alla politica è unadelle più affascinanti prospettive chepossano convincere un giovane a“regalarsi” alla propria comunità!E’, come scriveva Paolo VI, il “piùalto servizio di Carità”. Qualche giorno fa mi è capitato di leggereuna bella omelia del Vescovo di Avellino,Monsignor Arturo Aiello, tenuta inoccasione del 25° anniversario di sacerdo-zio di un Parroco della Diocesi di Teano.Il Vescovo Aiello, nel rilevare che “quellapoteva essere l’occasione perché alcunigiovani dicano “ma forse essere preteè bello”, invitava i suoi sacerdoti “a ma-nifestare questa bellezza dell’esserpreti” cosicché “non ci sarà bisogno dinessuna pastorale vocazionale speci-fica perché la pastorale vocazionale èla vita del prete!” Quindi segnalava ai

fedeli laici: “i vostri preti danno la vitaper voi, il tempo, le energie, l’affetti-vità, l’intelligenza, la creatività, la pa-zienza, il perdono… Non c’è aspettodella vita del prete che il prete possa dire“Questo è mio e solo mio” perché tuttoquello che era nostro è diventato di Cristoe ipso facto è diventato della Chiesa, per-ché Gesù e la Chiesa si immedesimano”.Ho citato alcuni passaggi di questa testi-monianza della “bellezza” vocazionale delsacerdozio per spiegare che anche la Poli-tica ha una sua “sacralità” e meriterebbeben altri testimoni. Ciò che più mi stizzisceè il fatto che la funzione politica abbia rag-giunto il livello più degradato nel giudizioprevalente dei cittadini. E la cosa piùassurda è che nessuno (nemmeno le per-sone oneste e preparate che vivono la loroesperienza politica) fa niente per impedireche domini la convinzione che “i politicisono tutti ladri e corrotti o, quanto meno,prezzolati al servizio dei potenti”!Ecco, parafrasando Monsignor Aiello, michiedo: perché non si riesce a tra-smettere l’immagine che “fare poli-tica è bello”? Perché nessun politicoriesce a far passare l’idea che il“politico” è colui che è disposto a“dedicare il tempo, le energie, l’affet-tività, l’intelligenza, la creatività e lapazienza” al servizio della comunitàe non, invece, al servizio dei proprisuccessi personali? Eppure, la storiapolitica del nostro Paese ci ha offertoesempi di straordinaria bellezza, soprat-tutto tra i Padri Costituenti: Dossetti,La Pira, De Gasperi, Togliatti, Moro,Berlinguer... e tanti altri!Oggi, il rischio più forte è la corruzione:quella del denaro che domina la nostra so-cietà, sicché è sempre più difficile, ancheper i “buoni” politici, mantenersi integri.Mi piace, perciò, ricordare le parole

di Papa francesco, nel 2014, ai Movi-menti Popolari (richiamate da Padrezanotelli in occasione della costitu-zione del Comitato “Laudato Si’ ”):“Come la politica non è una que-stione dei politici, la corruzione non è

un vizio esclusivo della politica. C’è corruzione nella politica, c’ècorruzione nelle imprese, c’è corru-zione nei mezzi di comunicazione, c’ècorruzione nelle chiese e c’è corru-zione anche nelle organizzazionisociali e nei movimenti popolari”.Quindi, il suggerimento del Papa nonlascia adito a dubbi: “chi sceglie di ser-vire gli altri deve vivere un fortesenso di austerità e di umiltà….! A qualsiasi persona che sia troppo attac-cata alle cose materiali o allo specchio, achi ama il denaro, i banchetti esuberanti,le case sontuose, gli abiti raffinati, le autodi lusso, consiglierei di capire che cosasta succedendo nel suo cuore e dipregare Dio di liberarlo da questilacci”! E le conclusioni di Papa Bergogliosono altrettanto nette ed inequivocabili:“colui che sia affezionato a tutte que-ste cose, per favore, che non si mettain politica, non si metta in un’organiz-zazione sociale o in un movimentopopolare, perché farebbe moltodanno a sé stesso e al prossimo esporcherebbe la nobile causa che haintrapreso. E neanche che si metta inseminario…”!Ecco, bisognerebbe istituire un “corso distudi” (e dedicare tante ore alle esercita-zioni pratiche) per tutti coloro che vivono,con difficoltà, la propria esperienza poli-tica. Con due obiettivi specifici: da un lato,per esaltare “la bellezza” della vocazionee le grandi soddisfazioni (morali e spiri-tuali) che l’impegno politico può offrire;dall’altro, per convincerli a spendere ognienergia, ogni intelligenza e capacità “perespellere dal proprio seno le male piante,per indurli a denunciare i corrotti ed i cor-ruttori, per convincerli che l’umiltà e l’au-sterità possono vincere più del successo edel potere”!Così si potrebbero sconfiggere icosiddetti populismi, si potrebbe rin-novare il tessuto morale di un popoloe vincere la battaglia contro l’ingiu-stizia e la povertà. Qualcuno dirà: è solouna bella utopia! Certo, ma nessuno ci im-pedisce di mostrare il coraggio necessarioa perseguirla!

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La VocazionE PoLitica

La vocazione alla politica è unadelle più affascinanti prospettive che

possano convincere un giovane a “regalarsi”alla propria comunità! e’, come scrivevaPaolo VI, il “più alto servizio di Carità”

MicheleCriscuoli

Politica

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1317 - 24 Giugno 2017 ilPonte

ecclesia - La Parola del Papa

“La Chiesa è missionaria per natura;

se non lo fosse, non sarebbe più la

Chiesa di Cristo, ma un’associazione

tra molte altre, che ben presto fini-

rebbe con l’esaurire il proprio scopo

e scomparire”. Lo scrive il Papa, nelmessaggio per la prossima Giornata mis-sionaria mondiale (ottobre 2017).“In un mondo confuso da tante illusioni,ferito da grandi frustrazioni e lacerato danumerose guerre fratricide che ingiusta-mente colpiscono specialmente gli inno-centi”, scrive francesco, occorrericordare che “la missione della Chiesa,

destinata a tutti gli uomini di buona vo-lontà, è fondata sul potere trasformantedel Vangelo. Il Vangelo è una Buona No-tizia che porta in sé una gioia contagiosaperché contiene e offre una vita nuova:quella di Cristo risorto, il quale, comuni-cando il suo Spirito vivificante, diventaVia, Verità e Vita per noi. È Via che ci in-

vita a seguirlo con fiducia e coraggio”.“La gloria di Dio è l’uomo vivente”, af-ferma il Papa citando sant’Ireneo:“In questo modo, l’annuncio del Vangelodiventa parola viva ed efficace che attuaciò che proclama, cioè Gesù Cristo, ilquale continuamente si fa carne in ognisituazione umana”.

MeSSAGGIO DeL PAPA PeR LA GIORNAtA MISSIONARIA

“La cHiEsa èmissionaria PEr

natura”, aLtrimEntisarEbbE

“un’associazionE”

“I giovani sono la speranza della mis-sione”. Lo scrive il Papa, nella partefinale del messaggio per la prossimaGiornata missionaria mondiale (otto-bre 2017), in cui afferma: “La per-sona di Gesù e la Buona Notizia da

Lui proclamata continuano ad affasci-nare molti giovani. Essi cercano per-corsi in cui realizzare il coraggio e glislanci del cuore a servizio dell’uma-nità”. “Sono molti i giovani cheoffrono il loro aiuto solidale di fronteai mali del mondo e intraprendonovarie forme di militanza e di volonta-riato”, la constatazione di france-sco: “Che bello che i giovani siano‘viandanti della fede’, felici di por-tare Gesù in ogni strada, in ognipiazza, in ogni angolo della terra!”. Laprossima assemblea generale ordina-ria del Sinodo dei vescovi, che si ce-lebrerà nel 2018, sul tema “Igiovani, la fede e il discernimentovocazionale”, per il Papa “si pre-senta come occasione provvidenzialeper coinvolgere i giovani nella co-mune responsabilità missionaria cheha bisogno della loro ricca immagina-zione e creatività”. Le Pontificie

Opere Missionarie, concludeFrancesco, “sono strumento preziosoper suscitare in ogni comunitàcristiana il desiderio di uscire dai propriconfini e dalle proprie sicurezze eprendere il largo per annunciare ilVangelo a tutti. Attraverso unaprofonda spiritualità missionaria davivere quotidianamente, un impegnocostante di formazione e animazionemissionaria, ragazzi, giovani, adulti,famiglie, sacerdoti, religiosi e religiose,vescovi sono coinvolti perché cresca inciascuno un cuore missionario”.La Giornata missionaria mondiale,promossa dall’Opera della propaga-zione della fede, “è l’occasione propi-zia perché il cuore missionario dellecomunità cristiane partecipi con lapreghiera, con la testimonianza dellavita e con la comunione dei beni perrispondere alle gravi e vaste necessitàdell’evangelizzazione”.

PAPA FRANCeSCO: “CHe beLLO CHe I GIOVANI SIANO VIANDANtI DeLLA FeDe”

“I GIOVANI SONO LA SPeRANzA DeLLA MISSIONe”

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14 17 - 24 Giugno 2017ilPonte

Il 31 luglio 2013 ClaudioReboni firma ed emana unbando per l’assunzione di un“responsabile del settoreumano”. Il bando “lampo”prevede la scadenza dellapresentazione delle do-mande il 12 agosto 2013,

appena 12 giorni dopo. Nel bandosono previsti tutti i requisiti per essereammessi alla selezione: “diploma dilaurea specialistica, essere in possesso diesperienza di servizio nella PubblicaAmministrazione, avere ricoperto un incaricodirigenziale per un tempo non inferiore a5 anni ed altri adempimenti…”. Reboniha tutti i suddetti requisiti. Il SindacoEmilio Del Bono del PD approva epubblica il bando firmato da Reboninel quale non sono definiti i criteri di va-lutazione, ma “la scelta del candi-dato idoneo è effettuata dal Sindacoe avviene attraverso la valutazionedei curricula presentati e di uneventuale colloquio”. L’istruttoria è invece

“condotta dal direttore generale”. Secondo voi chi vince il bando? Guarda-caso proprio il dirigente Claudio Re-boni, lo stesso che lo ha firmatoavendo tutti i requisiti che lui stessoha richiesto. Tanto per completarel’opera, il bando è stato prorogato nel si-lenzio più assoluto con due diversiprovvedimenti del 2016. Il “giochetto” èstato scoperto dal capogruppo delMovimento 5 Stelle di Brescia,Avvocatessa Laura Gamba, che ha

chiesto spiegazioni con un’interrogazioneurgente, commentando: “Qui il con-flitto di interessi è proiettato oltre lospazio”. La procedura irregolare è pale-semente materiale per la Corte deiConti. “L’azione viola il Regolamentodel codice di comportamento dei di-pendenti pubblici, articolo 54 del de-creto legislativo 30 marzo 2001.Il regolamento applicativo (art.7 del de-creto del Presidente della Repubblica n.62del 16 aprile 2013) prescrive un “obbligodi astensione di”partecipare all’ado-zione di decisioni o ad attività chepossano coinvolgere interessipropri. Il dipendente si astiene inogni altro caso in cui esistono ra-gioni di convenienza”. Il Reboni costaal Comune di Brescia, al lordo, comples-sivamente 99.241,18 euro all’anno,di cui 43.625,66 per il ruolo diresponsabile di risorse umane, cifrariportata nel bando del 2013.

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AlfonsoSantoli

L’Angolo del Sociologo a cura di Paolo Matarazzo

Tutti nella vita commettiamo errori gravi oleggeri, dipendenti o indipendenti dalla no-stra volontà, ma non tutti ci giustifichiamoo ci perdoniamo. Molti, per un inconsciosenso di giustizia, molto personale, vivonopunendosi o punendo, precludendosi rap-porti spontanei, sereni e veri. L’errore com-messo deve trovare in qualche modo unaforma di risarcimento. E’ come se non siriuscisse ad accettare la propria superfi-

cialità nell’averlo commesso. Non perdo-narsi alla base nasconde un non voler benea sé stessi, un non autostimarsi. L’uomoche ha stima di sé non si puniscecostantemente, né punisce coloroche entrano con lui in relazione.La maturità è sapersi perdonare, ricono-scersi delle fragilità: è prendersi cura delproprio sé ferito. Solo accogliendolo èpossibile intraprendere un percorso seriodi riabilitazione con sé stessi e gli altri.Nessun uomo è perfetto, ma per for-tuna i più sono bravi a giustificare e per-donare sé stessi. Il perdono è lo specchiodella propria autostima, intrisa di com-prensione, sempre. Questo fa della per-sona una creatura unica ed irripetibile,verso la quale si nutrirà tanta fiducia estima, dopo il consapevole o inconsape-vole errore.

PeRDONO eD AUtOStIMA

LLiieettee nnoottiizziiee

Nozze Lombardi – Puca

“Il fatidico “si” dinanzi all’altaresegue l’inizio del camminod’amore e di armonia intrapresofelicemente insieme” Lo scorso 8 giugno si sono giuratieterno amore nella Chiesa dellaSS. Annunziata di Vico Equense,addobbata con raffinatezza esobrietà, i novelli sposi Giulio

Lombardi e Rosa Valentina Puca. Durantel’Omelia Padre Roberto Luongo, Parroco dellaChiesa Cuore Immacolato di Maria diAvellino, celebrante dell’indimenticabile ritonuziale, rivolgendo affettuosi auguri alla neocoppia ha messo in evidenza l’indissolubilità delmatrimonio e l’amore come sentimento intra-montabile. Giulio e Rosa Valentina, visibilmenteemozionati ma colmi di gioia, hanno salutatoparenti ed amici in un noto locale. Ai neo sposi, così belli, gli auguri affettuosi di unavvenire luminoso, colmo sempre di gioia e diserenità con l’auspicio che amore e fedeltàguidino sempre il loro cammino terreno. Felicitazioni ed auguri anche ai genitori dellosposo Carmelo e Cinzia De Simone, della sposaBernardo e Palma Carlea, al fratello dello sposoFrancesco, e a Domenico e Maria Rosaria,fratello e sorella della sposa. Auguri dalla Direzione e Redazione de IL PONTE.

Alfonso Santoli

iL “suPEr dirigEntE” dEL comunEdi brEscia Ha assunto sé stEsso

Attualità

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Il fatto, emerso solo di recente, risale a quattro anni fa

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1517 - 24 Giugno 2017 ilPonte

Diocesi

ORARIO SANte MeSSe PARROCCHIe DI AVeLLINO

CHIESA ORARIO

Cuore Immacolato dellaB.V.Maria

Festive: 08.30, 10.30, 12.00, 18.00 (19.00)Feriali: 08.00, 18.00 (19.00)

Maria SS.ma di Montevergine Festive: 09.00, 11.00Feriali:17.00 (18.00)

S. Alfonso Maria dei Liguori Festive: 08.00, 11.00Feriali: 08.00, 18.00 (19.00)

S. Ciro Festive: 08.00, 10.00, 11.00, 12.30, 18.00 (19.00)Feriali: 08.30(est.), 9.00 (inv.), 18.00 (19.00)

Chiesa S. Maria del Roseto Festive: 09.00, 11.00Feriali: 18.00

S. francesco d'Assisi Festive: 08.30, 11.00Feriali:18.00 (19.00)

S. Maria Assunta C/o Cattedrale Festive: 08.00, 10.00, 12.00, 18.30 Feriali:18.30

Chiesa dell'Adorazione perpetua(Oblate)

Festive: 09.00, 11.30 Feriali: 09.00, 18.30

San francesco Saverio (S.Rita) Festive: 11.00 Feriali: 09.00

Santa Maria del Rifugio (Sant'Anna) Venerdì ore 10.00

S. Maria delle Grazie Festive: 08.30, 10.00, 12.00, 18.00 (19.00)Feriali: 07.30, 18.00 (19.00)

S. Maria di Costantinopoli Festive: 12.00Feriali: 17.30 (18.30)

SS.ma Trinità dei Poveri Festive: 09.00, 11.00, Feriali:18.00 (19.00)

SS.mo Rosario Festive: 08.30, 10.30, 12.00, 19.00 Feriali: 08.00, 10.30, 19.00

Chiesa Santo Spirito Festive: 09.00

Chiesa S. Antonio Feriali: 07.30Festive: 11.30

Fraz. Valle S. Maria Assunta in Cielo Festive: 10.00 (centro caritas), 11.30 Feriali:18.00 (19.00)

Rione Parco Festive: 10.30

Chiesa Immacolata Festive: 12.00

Contrada Bagnoli Festive: 11.00

Ospedale San Giuseppe Moscati Festive: 10.00 Feriali: 17.00

Villa Ester Festive: 09.00Feriali: 07.00

Casa Riposo Rubilli (V. Italia) Festive: 09.30Feriali: 09.00

Fraz. Bellizzi S. Maria di Costantinopoli Festive: 9.00 / 11.30Feriali: 18.00

Cimitero Festive: 10.00, 16.00 (17.00)

natività di san giovanni battistaPrecursore del signore

24 giugno

ain Karem, giudea – † macheronte? transgiordania, i secolo

Giovanni Battista è l'unico santo,oltre la Madre del Signore, del qualesi celebra con la nascita al cieloanche la nascita secondo la carne.Fu il più grande fra i profeti perchépoté additare l'Agnello di Dio che to-glie il peccato del mondo. La sua vo-cazione profetica fin dal grembomaterno è circondata di eventi stra-ordinari, pieni di gioia messianica,che preparano la nascita di Gesù.Giovanni è il Precursore del Cristocon la parole con la vita. Il batte-simo di penitenza che accompagnal'annunzio degli ultimi tempi è figuradel Battesimo secondo lo Spirito. Ladata della festa, tre mesi dopo l'an-nunciazione e sei prima del Natale,risponde alle indicazioni di Luca.(Mess. Rom.)

Patronato: Monaci

Emblema: Agnello, ascia

Martirologio Romano: Solennitàdella Natività di san Giovanni Batti-sta, precursore del Signore: già nelgrembo della madre, ricolma di Spi-rito Santo, esultò di gioia alla venutadell’umana salvezza; la sua stessanascita fu profezia di Cristo Signore;in lui tanta grazia rifulse, che il Si-gnore stesso disse a suo riguardoche nessuno dei nati da donna erapiù grande di Giovanni Battista.

(www.santiebati.it)

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