Cordone Speronato - Riccardo Castaldi

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sucessive modificazioni. Ogni utilizzo di quest’opera per usi diversi da quellopersonale e privato è tassativamente vietato. Edizioni L’Informatore AgrarioS.r.l. non potrà comunque essere ritenuta responsabile per eventualimalfunzionamenti e/o danni di qualsiasi natura connessi all’uso dell’opera.

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3,2 m, infssi nel terreno per almeno 0,8-1,0 m, in maniera tale da avere un’altez-za uori terra compresa tra 1,7 e 2,2 m.I pali sono realizzati in acciaio zincatoproflato, acciaio inox, legno o cemento,anche se sul mercato non mancano solu-zioni tecniche che prevedono l’impiegodi altri materiali. I pali sono posiziona-ti sulla fla a una distanza compresa tra4,5 e 6,0 m, a seconda del carico di uva

a cui si mira e dell’esposizione dell’im-pianto al vento.Sui pali, a un’altezza tra 0,5 e 1,2 m,

è fssato il flo portante che sorregge ilcordone permanente. L’altezza del cor-done permanente viene defnita in un-zione delle caratteristiche del contestopedoclimatico, riservando le altezze piùcontenute agli ambienti dotati di mino-

Con il cordone speronato

più qualità e meccanizzazione

di Riccardo Castaldi

I l cordone speronato è, assieme alGuyot, la orma di allevamento dirierimento per la realizzazione del-le controspalliere basse che stanno

standardizzando il paesaggio viticolo in-ternazionale. Si compone di un tronco ver-ticale e di un cordone orizzontale ( fgura 1)ed è concepito essenzialmente per i terreni

dotati di scarsa o media ertilità, dato cheuna delle sue prerogative è quella di con-sentire la crescita verticale dei tralci, por-tamento che tende a esaltare la naturale

 vigoria della combinazione vitigno-portin-nesto. Se adottato in terreni di buona erti-lità è necessario orientarsi verso i portin-nesti meno vigorosi e predisporre adegua-te strategie agronomiche al fne di cercaredi contenere il rigoglio vegeta-tivo, con rierimento particola-re a gestione del suolo, apportiidrici e concimazione azotata.Richiedendo una potatura cor-

ta, si presta per i vitigni carat-terizzati da buona ertilità dellegemme basali, quali ad esem-pio Sangiovese, Nero d’Avola,Barbera, Montepulciano, Caber-net Sauvignon, Cabernet Franc,Merlot, Sauvignon, Pinot biancoe Chardonnay.

Struttura della formadi allevamento

La struttura del cordone spe-ronato si compone di pali dilunghezza compresa tra 2,5 e

• C R I T E R I P E R L’ I M P I A N T O E L A G E S T I O N E D E L L A F O R M A D I A L L E V A M E N T O

▪Concepito essenzialmente per i terreni dotati di medio-scarsa

ertilità e costituito da un tronco verticale e da un asse permanenteorizzontale, il cordone speronato ore produzioni di qualità e buona

meccanizzazione delle operazioni colturali. Attenzione peròalla potatura secca, pena perdita di efcienza del cordone stesso

Foto 1 - Corretto portamento dei tralci.Si noti la coppia di fli mobili che haconsentito il giusto posizionamento

re ertilità. L’altezza dei pali uori terra e

quella del cordone permanente devonocomunque essere scelte in maniera taleda assicurare una parete vegetativa dialmeno 1 m di altezza.

La struttura prevede in genere 3 fliper il sostegno e il contenimento del-la vegetazione, il primo dei quali posto30 cm al di sopra del cordone permanen-te, il secondo a 35 cm dal primo e il terzo a

35 cm dal secondo. Ciascun f-lo di contenimento può esseresostituito da una coppia di fli,fssi ( foto 1) o mobili ( foto 2),in grado di acilitare il posizio-

namento verticale dei germo-gli. Le coppie di fli fssi posso-no essere bloccati direttamen-te sul palo oppure su appositibraccetti montati sui pali stes-si, i quali consentono di avereuno spessore della parete leg-germente più ampio e di con-seguenza una minor compat-tazione della vegetazione.

Le coppie di fli mobili sosti-tuiscono il primo e il secondoflo di contenimento della ve-

getazione oppure, più requen-temente, il primo e il terzo flodi contenimento; non sono rari

Con la potatura vengono lasciati speroni di 1-3 gemme presentinella parte superiore del cordone. In genere vengono lasciateda 8 a 15 gemme per metro l ineare di cordone.

FIGURA 1 - Forma di allevamento a cordone speronato

PrimaDopo

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i casi in cui è presente un’unica coppiadi fli mobili, posizionata in questo caso

al posto del primo flo di contenimentooppure in aggiunta ai 3 fli fssi.

I fli mobili possono essere di lega zin-co-alluminio, acciaio inox o altre leghe,sintetici oppure costituiti da una trecciametallica ricoperta di materiale plastico; vengono fssati al palo di testata tramiteuna molla o tramite catenelle che con-sentono di mantenerli in tensione una volta posizionati.

Una soluzione tecnica proposta di re-cente prevede che la coppia di fli mobilisia fssata, alle estremità, a due orcelle,

ciascuna delle quali in grado di scorrere vertica lmente su una guida posta nellatestata del flare (sistema Grimaldi).

Nel caso dei pali metallici proflati, i flimobili possono essere agganciati diretta-mente nelle asole che questi presentano,mentre nelle altre tipologie di pali ven-gono in genere bloccati in ganci apposi-ti, di plastica o metallo, fssati sul paloall’altezza desiderata; i fli mobili posso-no essere montati anche su divaricatorimetallici fssati sui pali di sostegno, chequando vengono chiusi li avvicinano alpiano del flare, consentendo di vertica-

lizzare i germogli cresciuti tra di essi.

Distanze d’impianto

A seconda dell’ambiente di coltivazionee della combinazione vigoria di vitigno-portinnesto, la distanza sulla fla è gene-ralmente compresa tra 0,7 e 1,0 m, purpotendo arrivare a 1,2 m e oltre. Nel casodel cordone speronato bilaterale, caratte-rizzato da due branche che si dipartonodal tronco in direzione opposta ( foto 3),la distanza sulla fla è invece compresa

tra 1,0 e 1,8 m.La distanza tra le fle è generalmentecompresa tra 2,0 e 3,0 m e non deve esse-

re ineriore all ’altezza della parete vege-tativa se si vogliono evitare enomeni diombreggiamento. L’ampiezza dell’ inter-flare deve essere scelta in unzione dellalarghezza delle macchine di cui intendedotarsi l’azienda; si considera a tal pro-

posito che, per evitare calpestamenti ingrado di danneggiare l’apparato radicale,è bene che la carreggiata disti dal troncoalmeno 0,4-0,5 m, mentre non sussiste ilrischio di danni alla chioma, se corretta-mente palizzata. Negli impianti collinariin contropendenza, per motivi legati es-senzialmente alla sicurezza dell’operato-re, è bene adottare interflari di almeno2,8-3,0 m, che consentano di ronteggiareeventuali slittamenti laterali.

Potatura di allevamento

Nel corso della primavera del primo an-no di vegetazione, quando i germogli han-no indicativamente raggiunto una lunghez-za di circa 25-30 cm, sene seleziona 1 ben svi-luppato e correttamen-te inserito e si cimanoi restanti, in modo taleche possa agevolmenteprendere il sopravven-to. Periodicamente è ne-cessario provvedere allalegatura del germoglio al tutore, al fne di

avorirne la crescita verticale e scongiurareil rischio di rotture, nonché alla cimaturadelle emminelle originatisi dai germoglicimati in precedenza.

Qualora la giovane pianta maniesti fndalle prime asi di sviluppo un buon rigo-glio vegetativo, possono essere seleziona-ti 2 germogli, anziché 1 solo, in modo da

ridurne la vigoria. A partire già dal primoanno di allevamento, nel corso della sta-gione vegetativa deve essere attuata un’ade-guata diesa anticrittogamica, in modo taleda salvaguardare l’apparato ogliare dellagiovane pianta; nelle zone maggiormente

a rischio deve essere prestata un’attenzio-ne particolare a tripidi ed eriofdi, in gra-do di bloccare la pianta nelle primissimeasi di sviluppo.

Al termine del primo anno di vegeta-zione è bene che la potatura sia esegui-ta a partire dalla seconda metà di eb-braio, sia per limitare il rischio di dannida reddo durante l’inverno che per ri-tardare il germogliamento e proteggerecosì la pianta dalle gelate tardive.

Se il tralcio ottenuto è poco sviluppatoo scarsamente lignifcato lo si sperona a2 gemme e si procede ad allevare nuo-

 vamente un germoglio nel corso del se-condo anno di vegetazione, il quale saràspuntato 15 cm al di sotto del flo portan-

te nel corso della pota-tura invernale.

Nel caso in cui, al ter-mine del primo anno di

 vegetazione, il tralcioallevato sia di diametroadeguato e ben lignif-cato, lo si spunta circa15 cm al di sotto del flo

portante, costituendo il tronco della gio-

 vane pianta; nella primavera successivasi lasciano sviluppare 5-6 germogli dallasommità del giovane tronco e si elimina-no i restanti, presenti nella sua porzionebasale. Con la potatura secca eseguita altermine del secondo anno di vegetazionesi seleziona 1 tralcio ben lignifcato – 2 nelcaso del cordone speronato bilaterale – e losi lega al flo portante acendogli are unacurva dolce, costituendo così la strutturadefnitiva della pianta.

Qualora al termine del primo anno siabbia a disposizione un tralcio molto svi-luppato in lunghezza, con diametro ade-

guato, buona lignifcazione e internodisu cientemente ravvicinati, è possibileportarlo al flo e completare la struttu-ra della pianta; siccome si anticipa di unanno l’entrata in produzione della pianta,si rende necessario un drastico interven-to di diradamento nel corso del secondoanno di vegetazione.

Potatura secca

La potatura invernale deve essere ese-guita con perizia, sia per impostare corret-

tamente la chioma sia per salvaguardare icentri vegetativi ed evitare il precoce in- vecchiamento del cordone, che obbliga alla

Con il Guyot, il cordonesperonato è la forma

di allevamento di riferimentoa livello internazionale

 per le controspalliere basse

Foto 2 - Coppia di fli mobili sorrettida divaricatori metallici fssati sui palidi sostegno

Foto 3 - Cordone speronato bilateralecostituito da due branche contrapposte

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dispendiosa sostituzione dello stesso.Con la potatura invernale vengono in-

nanzitutto eliminati i tralci inseriti nellaporzione ineriore del cordone ed even-tualmente presenti nella curva, derivan-ti entrambi da una non corretta gestio-ne in verde.

In genere vengono lasciate da 8 a 15

gemme per metro lineare, in unzionedella ertilità del vitigno e dell’obbietti- vo enologico, distribuite su speroni di 1-2 gemme, inseriti preeribilmente nellaporzione superiore del cordone, in mo-do da ottenere germogli che mantenga-no spontaneamente un portamento ver-ticale.

Al fne di mantenere attivi i centri ve-getativi è bene speronare esclusivamentei tralci inseriti direttamente sul cordonepermanente, evitando tassativamente dilasciare speroni inseriti sul legnodell’anno precedente. L’emissio-

ne di germogli inseriti diretta-mente sul cordone permanenteè stimolata dalla potatura cor-ta per cui, nei vitigni di non ec-cezionale ertilità delle gemmebasali, che richiedono speronidi almeno 3 gemme, è maggio-re il rischio che l’emissione deigermogli avvenga solo a partiredalla prima gemma ranca dellosperone e non dalle sue gemmedi corona.

Per evitare la perdita progres-

siva dei centri vegetativi, quandosi deve procedere all’eliminazionedi un tralcio è bene non eseguire

tagli troppo radenti al cordone, in mododa salvaguardare le gemme di corona, inconsiderazione del atto che la vite è do-tata di gemme latenti ma non di gemmeavventizie. Si consideri che la mancanzadi uno sperone in un centro vegetativo sti-mola la schiusura delle gemme di corona,rendendo indispensabile e più gravosa la

gestione in verde della chioma.L’impiego di manodopera per la pota-tura secca, in unzione della distanza trale fle e della vigoria media delle piante, ècompreso tra 50 e 70 ore/ha; eseguendola pre-potatura meccanica con macchinea barra o a dischi ( foto 4), la richiesta dimanodopera si riduce a 35-45 ore/ha inquanto, pur rimanendo pressoché iden-tico il numero dei tagli da eseguire, sievita di dover staccare manualmente itralci dai fli di contenimento.

Tempi indicativi per le diverse operazioni su cordone speronato

POTATURA SECCA L’impiego di manodopera è tra 50 e70ore/ha,ma eseguendo la pre-potatura meccanica la richiesta di manodoperasi riduce a35-45 ore/ha.

SPOLLONATURA Dalle 20 alle 40 ore/ha sono i tempi richiestidalla spollonatura manuale, mentre adottando la spollonaturameccanica o chimica sono sufcienti 2-3 ore/ha.

SCACCHIATURA L’operazione richiede dalle 25 alle 45 ore/ha.

PALIZZATURA Nel caso si utilizzino coppie di fli fssi richiede12-15 ore/ha per ciascuno dei due passaggi normalmenteprevisti. Se si util izzano invece coppie di fli mobili occorronocirca 6-8 ore/ha per ciascuna coppia, tenendo presente che

alcuni giorni dopo può essere necessario un rapido passaggio perinserire i germogli che al momento della palizzatura non sono

stati catturati. Infne è possibile utilizzare apposite macchine concapacità operativa di 2-3 ore/ha.

CIMATURA È l’operazione di potatura verde piùmeccanizzata e può richiedere da 1,5 a 3,5 ore/ha; vienegeneralmente eseguita da 1 a 3 volte nel corso della stagionevegetativa.

SFOGLIATURA Se si adotta la sogliatura meccanica sonosufcienti2 ore/ha. Se invece eseguita manualmente puòrichiedere dalle 30 alle 45 ore/ha.

SFEMMINELLATURA Operazione non meccanizzabile puòrichiedere dalle 30 alle 50 ore/ha.

DIRADAMENTO GRAPPOLI Da eseguirsi solo in caso dieccessivo carico di uva, richiede 30-45 ore/ha.

Foto 4 - La pre-potatura meccanica consente di ridurreconsiderevolmente i tempi della potatura invernale

Potatura verde

La potatura verde è uno strumento diondamentale importanza per regolarelo sviluppo della chioma e indirizzare lapianta verso l’equilibrio vegeto-produt-tivo indispensabile per l’ottenimento diuva di elevato proflo qualitativo.

Spollonatura. È la prima operazionedi potatura verde e può essere eseguitamanualmente, meccanicamente e chi-micamente.

La spollonatura manuale viene eseguitaasportando i germogli presenti sul troncoquando hanno raggiunto una lunghezzadi 15-20 cm; interventi troppo precociobbligano spesso a un secondo passaggio,mentre interventi tardivi rendono l’ope-razione più di coltosa, dato che i ger-mogli iniziano a lignifcare e orono una

maggiore resistenza al distacco.In concomitanza con questa ope-

razione vengono eliminati anchei germogli presenti nella curva diraccordo tra tronco e cordone, ilcui sviluppo può avere ripercus-sioni negative sul corretto svilup-po della chioma. La spollonatu-ra manuale, piuttosto aticosa inquanto obbliga l ’operatore a con-tinui piegamenti, richiede dal-le 20 alle 40 ore/ha in unzionedi numero di piante, altezza deltronco, numero e grado di svi-luppo dei germogli.

Sicuramente più agevole e ra-pida è la spollonatura meccanica( foto 5), la quale richiede indica-

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tivamente 2-3 ore/ha a secondadella distanza tra le fle, eseguitaanch’essa quando i germogli han-no una lunghezza di 15-20 cm.La presenza di un’ala gocciolantesospesa e la prima coppia di fli

mobili abbassata sotto al cordo-ne permanente possono in talunicasi rappresentare un ostacolo al-l’esecuzione dell’operazione.

La spollonatura chimica vie-ne eseguita irrorando il troncocon ormulati a base di gluosi-nate-ammonio, quando i germo-gli hanno una lunghezza di circa10 cm; l’intervento si esegue conapposite macchine portate, dotatedi carter che consentono di irro-rare solo il tronco e aventi una ca-pacità operativa di 2-3 ore/ha.

Scacchiatura. La scacchiatura consistenell’eliminare i germogli soprannumera-ri originatisi dalle gemme secondarie e dicorona, i germogli sterili, nonché quellipoco sviluppati o non correttamente inse-riti, come ad esempio quelli presenti nellacurva e quelli presenti «in pancia», ovveronella porzione ineriore del cordone.

La fnalità della scacchiatura è quella diottenere una chioma non eccessivamenteolta, in modo da avorire l’ instaurarsi dicondizioni microclimatiche (luminosi-tà e umidità relativa) che avoriscano la

maturazione dell’uva e contrastino nelcontempo lo sviluppo di malattie crit-togamiche.

Questa operazione è, nella maggiorparte delle situazioni operative, indi-spensabile per la corretta gestione delcordone speronato, dal momento chea seguito della pa-lizzatura, si corre ilrischio di ottenereuna chioma ecces-sivamente «impac-cata».

Generalmente si

interviene lascian-do un germoglioper ciascuna gem-ma, oltre a un germoglio inserito allabase dello sperone, in posizione ottimaleper essere speronato nel corso della po-tatura invernale successiva.

A seconda dei metri di cordone per et-taro, dell’altezza del cordone, della vigo-ria e del numero di germogli da asporta-re, la scacchiatura richiede dalle 25 al le45 ore/ha.

Il momento più opportuno per inter-

 venire è quando i germogli hanno rag-giunto una lunghezza di 15-20 cm, dalmomento che in questa ase il loro distac-

co risulta agevole e sono già ben visibilii grappolini. Ritardando l’operazione itempi di esecuzione si allungano, soprat-tutto perché l’inoltimento della chiomarende più di coltoso individuare il pun-to di inserimento dei germogli.Palizzatura.Consiste nel pettinare ver-so l’alto i germogli, in modo tale da assicu-rare che crescano in verticale e non lungoil flare, evitando eccessivi aastellamentidella vegetazione; l’operazione, più agevolenei vitigni maggiormente assurgenti, è inparte condizionata dalla posizione degli

speroni lasciati con la potatura secca.Nel caso in cui l ’impianto presenti unagabbia costituita da 3 coppie di fli fssila palizzatura si eettua inserendo tra lecoppie i germogli cresciuti esternamentee può richiedere 12-15 ore/ha per ciascu-no dei due passaggi normalmente pre-

 visti.Se l’impianto è

dotato di coppie difli mobili la paliz-zatura viene ese-guita tirando il i-lo verso l’esterno

e acendogli areun movimento dalbasso verso l’alto, in

modo da catturare i germogli, prima difssarlo agli appositi ganci o alle asole delpalo; in questo caso l’impiego di mano-dopera è di circa 6-8 ore/ha per ciascunacoppia di fli mobili, la prima delle qua-li viene posizionata quando i germoglihanno raggiunto una lunghezza mediadi circa 45-50 cm, tale da consentirgli dirimanere catturati. Alcuni giorni dopoil posizionamento dei fli mobili può es-

sere necessario un rapido passaggio perinserire i germogli che al momento dellapalizzatura non sono stati catturati. Nel-

le situazioni di elevata vigoria ifli di ciascuna coppia possonoessere uniti utilizzando gancettidi plastica o di materiale biode-gradabile. Qualora le coppie difli mobili siano sorrette da diva-

ricatori metallici la palizzaturatende a essere agevolata.La palizzatura può inoltre esse-

re eseguita da macchine che sol-levano i germogli e li legano conflo plastico – il quale deve peròessere raccolto e smaltito durantel’inverno – oppure da macchineche sono in grado di verticalizzarei germogli e sollevare nel contem-po i fli mobili, i quali sono unititra loro senza essere agganciati aipali; in entrambi i casi la capacitàoperativa è pari a 2-3 ore/ha.

Cimatura. La cimatura del cordonesperonato persegue lo scopo di contenerelo sviluppo della chioma ed evitare ecces-sivi enomeni di ombreggiamento, conripercussioni positive sulla maturazionedell’uva e sulla diesa ftoiatrica.

Viene eseguita post-foritura e pre-chiusura grappolo, in quanto gli inter- venti eettuati oltre questa ase enolo-gica provocano l’emissione tardiva diemminelle, il cui sviluppo è in gradodi intererire negativamente con il pro-cesso di maturazione.

La cimatura, che è l’operazione di po-tatura verde più meccanizzata, viene ese-guita con macchine a barra alciante o acoltelli rotanti; a seconda della distanza trale fle e del tipo di macchina, che può agiresu due pareti contemporaneamente, l’ope-razione può richiedere da 1,5 a 3,5 ore/ha e

 viene generalmente eseguita da 1 a 3 voltenel corso della stagione vegetativa.

Negli impianti correttamente gestiti lacimatura riguarda solamente gli apici deigermogli che sporgono oltre la struttu-ra ed eventualmente le emminelle chesporgono verso l’interflare, garantendo

che dopo ciascun grappolo rimangano le8-12 oglie ondamentali per il processodi maturazione ( foto 6 ).Sfogliatura. La sogliatura viene ese-guita eliminando, totalmente o parzial-mente, le oglie presenti alla base del ger-moglio, nel caso in cui la chioma si pre-senti eccessivamente compatta. Lo scopoè migliorare le condizioni di sviluppoe maturazione dei grappoli, consenten-do una migliore penetrazione di luce el’instaurarsi di condizioni di sole-ombraavorevoli alla sintesi di sostanze polie-

noliche. Diminuendo il grado di umiditàall’interno della chioma e consentendo aitrattamenti ftosanitari di giungere mag-

Rispetto alle forme di allevamentoa costante rinnovo dei tralci,

il cordone speronatoha uno sviluppo più omogeneo

dei germogli e una maturazione

 più contemporanea dei grappoli

Foto 5 - Spollonatura meccanica in un impianto allevatoa cordone permanente. L’ala gocciolante è bene sia fssataal di sotto del cordone permanente o adagiata al suoloper non costituire un intralcio all’operazione

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giormente sul bersaglio, la sogliatura ri-sulta essere e cace anche per contrastarel’insorgenza delle malattie ungine, Bo-trytis cinerea in modo particolare.

Viene eseguita tra l’allegagione e l’in- vaiatura o anche, per i vitigni più tardi- vi, tra fne agosto e i primi di settembre;al fne di evitare scottature a carico de-gli acini è consigliabile non eliminarecompletamente le oglie che circondanoil grappolo ed evitare di intervenire inperiodo eccessivamente caldi.

Le controspalliere si adattano bene alla

sogliatura meccanica ( foto 7 ), che vie-ne eseguita con macchine che agisconoper aspirazione o per cattura meccani-ca delle oglie e che hanno una capacitàoperativa di circa 2 ore/ha. Se eseguitamanualmente la sogliatura può richie-dere da 30 a 45 ore/ha, in unzione delgrado di ogliosità della chioma e delladistanza tra i flari.Sfemminellatura. La semminella-tura è un’operazione di potatura verdenon meccanizzabile alla quale si ricorreper soltire la chioma, eliminando tramitel’ausilio di orbici le emminelle, in modo

particolare quelle emesse tardivamente,in grado di intererire negativamente colprocesso di maturazione. La semminel-latura viene in genere eseguita nei vitignigeneticamente predisposti all’emissione diemminelle o in quelli in cui il enome-no è stato indotto da cimature associatea condizioni di elevata vigoria.

L’impiego di manodopera per questointervento è in genere compreso tra 30e 50 ore/ha in unzione delle condizio-ni operative.Diradamento. Nei casi in cui il cari-

co di uva sia eccessivo rispetto alle po-tenzialità del vigneto si interviene con ildiradamento al fne di ripristinare l’equi-

librio vegeto-produttivo e incrementareil livello qualitativo ( foto 8).

Siccome il cordone speronato è unadelle orme di allevamento di rierimen-to per il raggiungimento di produzionienologiche di pregio, non di rado vieneinteressato dal diradamento, il quale do- vrebbe però essere considerato un inter- vento straordinario e non la norma, dalmomento che gli impianti in equilibrioproducono spontaneamente un quanti-tativo di uva proporzionato alle propriepotenzialità produttive.

Il diradamento viene eseguito tra leasi enologiche di post-allegagione e in- vaiatura, considerando che tanto più èprecoce tanto più la pianta è in grado dicompensare, portando all’ottenimentodi acini di dimensioni maggiori e grap-poli più compatti, caratteri che in gene-

re contrastano con produzioni di elevatolivello qualitativo.

A seconda dell’entità e delle condizionioperative, il diradamento può richiedereda 30 a 45 ore/ha. I grappoli interessatidal diradamento sono quelli distali, maleinseriti e in ritardo di maturazione.

Le ragionidella diffusione

L’ampia diusione di questa orma di

allevamento è da ricondurre ai risultatiqualitativi che consente di ottenere e albuon grado di meccanizzazione che hapermesso al cordone speronato, oltre alnon trascurabile atto di essersi diusoin zone a elevata vocazione viticola e diessere di conseguenza conosciuto dagliagronomi viticoli di tutto il mondo.

Rispetto alle orme a tralcio rinnovatoha il vantaggio di avere uno sviluppo piùomogeneo dei germogli e una maturazio-ne pressoché contemporanea dei grappoli,con riessi positivi sui risultati qualitativiconseguibili; non di secondaria importan-

za è la presenza del cordone, il quale rap-presenta un importante organo di riserva,in grado di contribuire a stabilizzare leprestazioni produttive della pianta.

In termini di costi di gestione si deveconsiderare che la potatura invernale delcordone speronato richiede un mino-re impiego di manodopera rispetto alGuyot, dato che può essere in parte mec-canizzata; i l personale adibito alla pota-tura secca deve però possedere un gradodi preparazione adeguato, indispensabi-le per il mantenimento in e cienza del

cordone stesso. •Riccardo CastaldiGruppo Cevico

Foto 7- Cordone speronato dopo la sogliatura meccanica

Foto 6 - Cordone speronato dopo il passaggio della cimatrice.Se le pareti sono correttamente palizzate, l’intervento riguardasolo gli apici dei germogli che sporgono al di sopra della st rutturae le eventuali emminelle sviluppatesi verso l’interfla

Foto 8 - Eetti del diradamento

su Sangiovese. Negli impiantipiù equilibrati il ricorso a questapratica si riduce

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