Copietta 2014 Istituto Omnicomprensivo "P.Levi"

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ISTITUTO OMNICOMPRENSIVO “PRIMO LEVI” SANT’EGIDIO -ANCARANO Realizzato dagli alunni delle classi IV della Scuola Primaria e della classe I della Scuola Secondaria di I Grado di Ancarano Anno II N° 1 Giugno 2014

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E' il risultato delle attività laboratoriali del Progetto biblioteca dell'Istituto Omnicomprensivo "P.Levi" di S.Egidio-Ancarano.

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I S T I T U T O O M N I C O M P R E N S I V O “ P R I M O L E V I ” S A N T ’ E G I D I O - A N C A R A N O

Realizzato dagli alunni delle classi IV della Scuola Primaria e della classe I della Scuola Secondaria di I Grado di Ancarano

Anno II N° 1 Giu gno 2014

Page 2: Copietta 2014 Istituto Omnicomprensivo "P.Levi"

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Quando la scrittura è traccia di sè

L’esperienza condotta dai bambini e dalle

insegnanti in questo percorso di ricerca e di

scrittura lascia tracce luminose di pensieri

nati dalle sorgenti della scoperta, di storie

in eterno divenire attraverso la loro rivisita-

rivisitazione, di segreti svelati dall’uso accu-

rato delle parole per dire. Caratteri e muta-

menti degli ambienti di vita fuori e dentro

la scuola sono stati il luogo di un’esperienza

educativa tesa non tanto alla sterile rappre-

sentazione delle realtà esplorate, quanto

alla loro creazione e continua invenzione

attraverso la scrittura, che si solleva al di

sopra della percezione immediata e del sen-

so comune per essere, invece, testimonian-

za dei movimenti prodotti nei bambini dal-

lo stupore della scoperta, dall’incontro tra

le cose del mondo e le proprie immagini in-

terne.

Al centro del pregevole lavo-

ro condotto dalle insegnanti

sta la possibilità di un incon-

tro fecondo dei bambini con

le storie e le memorie della

propria cultura.

Nell’effettivo movimento della scoperta e

nella sua rappresentazione attraverso le al-

chimie della scrittura, il progetto ha inteso

delineare un’ autentica “promozione

dell’essere”, con esiti educativi apprezzabili

e che costituiscono passaggi ineludibili in

un tempo inquieto e ibrido, cui le nostre

responsabilità educative devono volgere lo

sguardo, affinché la Scuola sia capace di ge-

nerare immagini nuove e di produrre nar-

razioni di identità personali e collettive.

La Dirigente Scolastica

Sandra Renzi

EDITORIALE

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pag.2 EDITORIALE

Pag.3 SOMMARIO

pag.4 UN LOGO PER LA SCUOLA

pag.5 IL CONSIGLIO COMUNALE DEI RAGAZZI

Pag.6 “ BECCO DI RAME ” :L ’ OCA CHE ENTRÒ NELLA STORIA

Pag.7 PELLICOLE PER CRESCERE

Pag.8 SANDRA RENZI: LA PRESIDE E LA PERSONA

Pag.10 PIGOTTA ADOTTATA,VITA SALVATA

Pag.11 LA TERRA RACCONTA

Pag.12 PAPIRO...IN FOGLI

Pag.13 LA CARTA DEL PAPA AD ASCOLI PICENO

Pag.14 DALLA CINA CON FURORE,ECCO LA CARTA CHE INVENZIONE!

Pag. 15 LA SCRITTURA DALLA A ALLA Z

Pag.16 MANOSCRITTO DI INESTIMABILE VALORE

Pag.17 CAR-TI-AMO:NUOVO MOTTO A SCUOLA

Pag.18 DALLE API UN ALIMENTO PREZIOSO

Pag.19 ALUNNI E MAESTRE BEFFANO IL TEMPO

Pag. 20 QUIST ’ VO ’ I ’ A ROMA...QUIST’ V A A CACCIA

Pag. 21 STELLE SULLA TERRA

Pag. 22 UN RACCONTO CON LE ALI

Pag. 23 LABORATORI

Pag. 24/25 LO SGUARDO NELL ’ ACQUA

Pag. 26/27 MENS SANA IN CORPORE SANO

Pag. 28/29 NOTIZIE ASSURDE RODARIANE

Pag. 30 LA REDAZIONE

Pag. 31 SI RINGRAZIA

SOMMARIO

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Realizzato il logo dell’Istituto Omnicomprensivo

IL VOLTO NUOVO DELLA SCUOLA

Il complesso è stato intitolato a Primo Levi

Il logo deve identificare e rappresen-

tare la scuola accompagnandola in

tutte le sue attività, garantendone la

riconoscibilità e la visibilità. A tal pro-

posito il nuovo Dirigente Scolastico, la

dott.ssa Sandra Renzi, ha voluto inti-

tolare l’Istituto Omnicomprensivo di

S.Egidio - Ancarano allo scrittore Pri-

mo Levi, perché unisce la sfera lette-

raria con quella scientifica e ha bandi-

to un concorso grafico per creare il

logo della scuola. Ne abbiamo parlato

con l’insegnante Andrea Sbranchella,

uno dei membri della Commissione

appositamente costituita per valutare i

lavori

Come si è proceduto per la scel-

ta del logo?

“È stato indetto un concorso rivolto

alle classi terze della Scuola Seconda-

ria di 1° grado di S. Egidio e Ancarano

ed è stata nominata una commissione

di quattro esperti; oltre me ne fanno

parte Chiara Ottoni, Serena Orsini e

Ilaria Galiffa”

Sulla base di cosa è stato scelto

il logo?

“Il logo deve identificare e rappresen-

tare l’Istituto, per cui guardandolo de-

ve far pensare all’Istituto Omnicom-

prensivo, cioè ai quattro ordini di

scuola, Infanzia, Primaria, Secondaria

di 1° grado e Secondaria di 2° grado”

Qual è il logo scelto?

“Sono pervenuti tanti loghi, tutti espo-

sti presso l’Auditorium di Ancarano.

Inizialmente ne sono stati scelti quat-

tro: tre di ragazzi della Scuola Secon-

daria di 1° grado di Sant’Egidio e uno

dell’Istituto Tecnico Industriale. I

quattro ragazzi sono stati premiati con

una pergamena durante il Giorno del-

la Memoria, presso l’Auditorium di

Ancarano”.

Qual è il logo che è stato adotta-

to?

“Per arrivare al logo definitivo è stato chiesto ai tre ragazzi della Scuola Secondaria di 1° grado di rielaborare e fondere i loro dise-gni in uno solo. Dall’unione è na-to il nuovo logo:una ruota denta-ta esterna, che identifica la se-zione di meccanica (presso l’ITI) ed una interna costituita dai tasti di un pianoforte, che rappresen-ta la sezione musicale (presso la Scuola Secondaria di 1° grado) All’interno sono disegnate due orbite ellittiche sulle quali ruotano una co-struzione, le lettere dell’alfabeto, un forbice ed un rocchetto di filo, simboli delle nostre scuole. Al centro c’è l’immagine di Primo Levi a cui è inti-tolato l’Istituto”.

Classe I Scuola Secondaria

di I grado Ancarano

ATTUALITÁ

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Anche quest’anno nella Scuola Secon-

daria di 1° grado di Ancarano si è

rinnovato il Consiglio Comunale Ra-

gazzi (CCR). La coordinatrice del Pro-

getto è la prof.ssa Flavia Cipollini. Ta-

le progetto prevede una raccolta fondi

per l’acquisto di una scaffalatura da

adibire a biblioteca a vista, da posizio-

nare nell’atrio della scuola.

Tutti i ragazzi hanno parte-

cipato all’ elezione del Baby

Sindaco, per la quale sono

state presentate due liste; a

capo della prima lista c’era

Roberta Harangus e a capo

della seconda c’era Fabrizio

Pupi. Ogni lista ha elaborato

un programma con uno slo-

gan.

Lo slogan della prima lista era:

CERCATE DI VOTARE CIO’ CHE VOLETE

LISTA 1, NON VE NE PENTIRETE.

SAPETE COSA FARE, SAPETE CHI VOTARE

IL SOGNO VOSTRO SI PUO’ REALIZZARE.

Lo slogan della seconda lista era:

PENSIAMO A VOI COL MONDO IN MANO,

MA SENZA VOI DOVE ANDIAMO?

Dal 5 al 12 aprile si è svolta la cam-

pagna elettorale, dove ogni lista ha

presentato il proprio programma. Il

punto principale della prima lista era

quello di ascoltare le richieste di tutti

gli alunni e organizzare attività creati-

ve coinvolgenti, cercando di far parte-

cipare tutti. Il punto principale della

seconda lista era quello di sostituire

alcune ore di educazione fisica con la

piscina. Il giorno 12 aprile si sono

svolte le votazioni e per una manciata

di voti è stata eletta Baby Sindaco Ro-

berta Harangus della classe 3° A. In-

sieme a lei sono stati eletti anche gli

Assessori. Alle politiche sociali Miche-

la Muscelli e Sofia Pulcini; Assessori

alla cultura Davide Sensi e Salvatore

Iannone; Assessori all’ambiente Alex

Pulcini ed Elisa Zhong; Assessori allo

sport Maria Francesca Michetti e A-

lessandro Michetti.

Il 3 Maggio 2014, infine, c’è stato

l’insediamento in Comune dell’intero

Consiglio. I ragazzi sono stati accolti

dal Sindaco di Ancarano Pietrangelo

Panichi e dall’Assessore all’Istruzione

Cadia Viola.

Classe I Scuola Secondaria

di I grado Ancarano

CONSIGLIO COMUNALE DEI RAGAZZI A SCUOLA

ATTUALITÁ

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Nel maggio scorso gli alunni di tutte le

classi della Primaria e della Seconda-

ria di Primo Grado hanno conosciuto

il dott. Alberto Briganti, medico vete-

rinario e il suo amico Ottorino, un’oca

Tolosa di otto chili. L’incontro si è

svolto nella palestra situata al piano

terra della scuola, dove gli alunni han-

no avuto modo di osservare l’animale

e una protesi, impiantata dal Dottore

e dalla sua equipe, dopo che una volpe

gli aveva strappato la parte superiore

del becco in una notte di caccia.

L’esperienza è stata commo-

vente, emozionante e istrut-

tiva in quanto ciò che è stato

raccontato dal dottore ha

portato i bambini a riflettere

anche sulle disabilità uma-

ne, sulla solidarietà,

sull’urgenza e l’importanza

sociale dell’integrazione.

L’intervento è stato effettuato a Figli-

ne Valdarno, in provincia di Firenze,

nella clinica veterinaria che il dott.

Briganti ha fondato e nella quale me-

dici e chirurghi veterinari curano e

recuperano animali che hanno subito

incidenti e amputazioni.

Da questa esperienza è nata, in colla-

borazione con i due figli del dottore ed

alcuni suoi allievi, una bella fiaba illu-

strata dal titolo “Becco di Rame”.

Parlando con il dott. Briganti gli alun-

ni hanno compreso che la fiaba evi-

denzia i valori della vita, il rispetto e

l’importanza delle diversità e

dell’amicizia, la solidarietà e la condi-

visione, la ricerca di nuovi stimoli per

superare le avversità. La fiaba è stata

proposta inizialmente all’Ospedale Pe-

diatrico di Firenze e ora gira per i no-

socomi e le scuole di tutt’Italia.

Le somme ricavate dalla vendita

del libro sono destinate alla

“Fondazione Becco di Rame”,

creata dal dottore per sostenere

economicamente il centro di re-

cupero di animali selvatici e le

associazioni sportive per bambi-

ni protesici.

Dopo aver letto e commentato la fia-

ba, gli alunni della classe quarta han-

no espresso il desiderio di approfondi-

re l a conoscenza d i qu est i

“personaggi” e delle loro vicende ed

hanno scoperto anche che Becco di

Rame è stato proposto come mascotte

delle paralimpiadi di Rio del 2016,

con il nome tradotto in Copperbeak.

Classe IV Scuola Primaria

Ancarano

Nuovi e straordinari insegnanti a scuola

“BECCO DI RAME”:L’OCA CHE ENTRÒ NELLA STORIA

Riflessioni e considerazioni sull’importanza sociale delle diversità

ATTUALITÁ

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Un autore ironico e dissacrante per i diritti dei bambini

PELLICOLE PER CRESCERE

Cineforum a scuola con film educativi e di successo

Interessante

C i n e f o r u m

nella Scuola

Primaria di

S a n t ’ E g i d i o

alla Vibrata;

film tratti da

tre famosi romanzi di Roald Dahl,

scrittore di letteratura per l’infanzia

dissacrante ed ironico.“La fabbrica di

cioccolato”, “Matilde sei mitica” e “Il

mio amico gigante” sono state le esi-

laranti commedie proiettate agli alun-

ni della IV B del Plesso Nuovo. Due

grandi della regia: Tim Burton e

Danny De Vito, con un cast di attori

da Johnny Depp a Freddie Highmore

e un film di animazione approvato

dall’Osservatorio sui Diritti dei Mino-

ri. Dibattiti e riflessioni con gli alunni

subito dopo la visione dei film, per

confrontarsi sulle tematiche trattate e

sui messaggi rivolti agli spettatori.

Bambini soli e senza fami-

glia, bambini viziati, genero-

si, prepotenti, vincenti, let-

tori, bambini intelligenti con

poteri magici, bambini che

ne combinano di tutti i colo-

ri per attirare l’attenzione di

genitori distratti e occupati

in altro. Per tutti loro puni-

zioni e premi.

Dahl non risparmia nessuno, neanche

gli adulti e non esita a metterli in ridi-

colo, fino al messaggio di un papà, ap-

pena espulso dalla fabbrica di ciocco-

lato, che impara finalmente a dire di

no all’ennesimo capriccio della figlia

che chiede un ascensore volante. Le

fantastiche storie dei libri lette da Ma-

tilde le daranno lo straordinario pote-

re della psicocinesi, così potrà scon-

figgere la terribile direttrice Trincia-

bue che odia i bambini della St.

Peter’s School e proibisce loro ogni

forma di creatività.. Sophie, piccola

orfana, trova finalmente la famiglia

tanto desiderata e sarà il Grande Gi-

gante Gentile ad occuparsi di lei. Con

il suo amore la renderà forte e corag-

giosa; insieme sconfiggeranno i gi-

ganti che divorano i ragazzini

dell’orfanotrofio e per i superstiti ini-

zierà una nuova vita nella residenza

della regina Elisabetta.-Vorrei esse-

re come Charlie! - Vorrei avere i

poteri di Matilde! - sono stati i pri-

mi commenti degli alunni della IV B

che si sono identificati nei personaggi,

si sono emozionati, hanno riflettuto su

alcuni dei loro comportamenti e sui

diritti , troppo spesso violati, dei bam-

bini.. A conclusione del cineforum let-

tura di gruppo dei tre romanzi e la

proiezione di una vecchia intervista in

cui Dahl afferma che

“Viviamo in un mondo feroce. I

bambini devono lottare per farsi

strada … Amano vedere i cattivi

fare una brutta fine … Non si

può essere troppo sottili …”

Classe IV B Scuola Primaria

S.Egidio Capoluogo

ATTUALITÁ

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“Vorrei avere sempre la forza e la gioia nel mio cuore per fare cose belle e buone”

SANDRA RENZI:LA PRESIDE E LA PERSONA In un’intervista,il lavoro,i sogni e l’impegno

del nuovo Dirigente Scolastico della Scuola

Certo, ho conosciuto Danilo Massi

tanto tempo fa quando lavoravamo

all’Università di Macerata dove face-

vamo dei corsi per gli insegnanti. È

una persona molto simpatica ed è sta-

to proprio lui a telefonarmi quando ho

vinto il concorso per diventare presi-de; mi ha chiesto se mi sarebbe pia-ciuto venire a S. Egidio e io ho pensato che poteva essere una buona idea vi-sto che non avevo ancora deciso quale sede scegliere. - Come si trova a gestire un isti-tuto grande come il nostro e su due comuni? Vorrebbe fare un altro lavoro? Beh, devo dire che è un bell’impegno, ma sono una persona molto dinamica e mi piace avere un impegno impor-tante.

Non vi nascondo che è abba-stanza complesso perché ci sono due Comuni, tantissimi bambini, insegnanti e tantis-simi genitori, ma i Sindaci dei due Comuni collaborano molto con la scuola, le mae-stre e il personale della se-greteria sono molto bravi. Insomma ho un grande aiu-to e pur essendo complesso il lavoro riesco a gestirlo. Qualche volta mi alzo anche alle 5 del mattino per preparare o scrivere cose che a scuola non ho tempo di fare, ma il mio sogno nel cassetto è fare la gior-

Una mattinata insolita, ma piacevole,

quella trascorsa dagli alunni della IV

di Ancarano, con la nuova Dirigente

Scolastica, dott.ssa Sandra Renzi, che

ha accettato di rispondere alle doman-

de degli alunni, incuriositi dalla sua

personalità, dai suoi studi e dal suo

lavoro nella scuola. Ne è venuta fuori

una lunga chiacchierata, un’intervista,

che ha mostrato una persona disponi-

bile, alla mano, che preferisce essere

chiamata per nome, che ha nella fami-

glia il sostegno più forte nella vita e

che nello studio e, in particolare, nella

letteratura e nella lettura, vive gli a-

spetti più importanti della sua forma-

zione. Al suo primo incarico da Presi-

de, dopo essere stata insegnante nella

Scuola dell’Infanzia e all’Università, è

giunta quest’anno alla guida

dell’Istituto Omnicomprensivo di S.

Egidio e Ancarano, in sostituzione del

prof. Danilo Massi.

- Ha conosciuto il nostro ex pre-

side? Gli ha chiesto informazio-

ni sul lavoro e l’attività in que-

sto Istituto?

SCUOLA

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nalista, perciò scrivo anche per una rivista nel web che si chiama Postin-terface così, quando avrò scritto 70 articoli, mi daranno il patentino da giornalista e potrò fare tutt’e due i la-vori. - Come mai ha voluto cambiare il nome del nostro istituto da Be-nedetto Croce a Primo Levi? Bravo che mi hai fatto questa doman-da perché voglio chiarire un equivoco. Non mi sarei mai permessa di svaluta-re uno storico liberale, filosofo e pen-satore come Benedetto Croce, che cre-deva nella democrazia. Ogni scuola rimarrà con i suoi nomi, mentre “Primo Levi” (che è uno dei miei auto-ri preferiti e per ciò che rappresenta) sarà il nome di tutto il nostro Istituto Omnicomprensivo.- Secondo lei, quali sono le mag-giori difficoltà che gli studenti devono affrontare oggi rispetto a quando lei andava a scuola? Ha dei suggerimenti da darci in proposito? La maggiore difficoltà sta nei tempi, che oggi sono meno tranquilli di quando andavo io a scuola; tempi per studiare, leggere, stare con la fami-glia… avevano ritmi meno frenetici. Un valore positivo oggi è che, invece, avete un mondo di informazioni molto ricco, che facilita anche le vostre ricer-che in un “clic”. Non è facile dare sug-gerimenti. Una ricetta valida per tutti non c’è, però un consiglio che mi sen-to di darvi è che lo studio e la cono-scenza sono cose tra le più importanti della vita, quindi leggete e studiate. - Quali sono i suoi progetti per il nuovo anno scolastico? I miei progetti sono tantissimi: met-tere una biblioteca in tutte le scuole, aprire palestre nei plessi che non ce le hanno ancora, tante ricerche sul terri-torio per conoscerlo meglio, poi tutti

quelli che voi mi suggerirete. Cosa si aspetta dai suoi inse-gnanti, dai suoi studenti e dai genitori? Dagli insegnanti la collaborazione; da-gli studenti che studino e stiano bene a scuola; dai genitori un dialogo e che collaborino con me per trovare un’idea di scuola che permetta ai loro bambini di crescere bene. - Cosa apprezza di più nelle per-sone e cosa, invece, la infastidi-sce? Nelle persone apprezzo di più la gene-rosità, la bontà e l’intelligenza. Ciò che mi infastidisce di più è l’egoismo, le persone che non sono disposte ad aiu-tare gli altri, che sono rigide. Quali domande avrebbe voluto che le facessimo e non ha ricevu-to? Devo dire la verità: mi avete fatto tutte le domande più belle che potessero essere fatte. Sono molto contenta, soddisfatta, mi lasciate una grande gioia! Porterò sempre questa mattina-ta nel mio cuore. Classe IV

Scuola Primaria Ancarano

SCUOLA

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Bambini a lavoro per il progetto UNICEF

PIGOTTA ADOTTATA VITA SALVATA

Gli alunni della scuola primaria realizzano le bambole della solidarietà

Piccole rinunce giornaliere perché o-

gni euro risparmiato possa servire ad

adottare una pigotta. Con questo spi-

rito di solidarietà, gli alunni di secon-

da terza e quarta della scuola primaria

di Paolantonio, hanno avviato un per-

corso di conoscenza e collaborazione

con l'UNICEF, la cui responsabile del-

la sede di Teramo ha fornito il mate-

riale di base per la realizzazione delle

famose bambole .

I bambini, con la collaborazione di in-

segnanti, genitori e nonni, hanno atti-

vato i laboratori nell'aula. Alla cucitu-

ra delle sagome è seguita l'imbottitu-

ra, il taglio su cartamodello di abitini,

di nuove le cuciture operate da mam-

me, nonne e zie munite di macchine

da cucire.

Nel vestire le Pigotte e i Pi-

gottini, i bambini hanno vi-

sto concretizzarsi fase dopo

fase il loro grande desiderio.

Poi di nuovo al lavoro per parrucchet-

te di lana di ogni forma e colore, ed

infine per dipingere una bellissima

espressione felice sui visini di pezza,

con l'augurio che la felicità possa con-

cretizzarsi sui visi di quei bimbi che in

ogni parte del mondo soffrono. Gli a-

lunni stringono le Pigotte al cuore co-

me se stringessero uno di quei bimbi

che riceverà un kit salvavita.

E' stata un‘attività preziosa,

un piccolo grande gesto di

generosità e solidarietà vis-

suto giorno per giorno. Con-

dividilo c0n noi.

Classe IV Scuola Primaria

di Paolantonio

SCUOLA

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Archeologia sperimentale a Ripoli

LA TERRA RACCONTA

Alunni al lavoro per “vivere” la storia

Lungo la strada che collega S. Egidio

ad Alba Adriatica, nel comune di Cor-

ropoli, si trova la contrada Ripoli. È

qui che è stato rinvenuto, già a fine

Ottocento, un villaggio neolitico tra i

più importanti della Preistoria italiana

ed è qui che si sviluppò la cosiddetta

“Cultura di Ripoli” che si diffuse in

un’area geografica che comprendeva,

oltre che l’Abruzzo, anche le Marche.

Gli scavi archeologici effettuati nel

corso degli anni, hanno permesso di

conoscere lo sviluppo del villaggio che

durò per almeno 500 anni e che ebbe

inizio già nel Mesolitico (ved. La Co-

pietta.it 2013).

Nell’area degli scavi si trova anche il

centro dell’Associazione Italico Onlus

e gli alunni di quarta della scuola pri-

maria di S. Egidio, in visita didattica,

ne hanno incontrato il presidente,

dott. Maurilio Migliorati.

Egli ha ripercorso e illustrato la storia

degli scavi attraverso un filmato nel

quale, oltre ai numerosi reperti rinve-

nuti, sono state mostrate le tecniche

dell’indagine archeologica, messe poi

in atto, nei successivi laboratori didat-

tici, dagli alunni che, armati di paletta

e pennello, hanno iniziato a scavare la

terra in vasche predisposte all’esterno

del Centro. Gli strati del terreno sono

stati spostati da ognuno con cura e at-

tenzione, come a “sfogliare” le pagine

di un libro perché la terra, ha spiegato

l’esperto, racconta la sua storia.

Il laboratorio successivo ha poi visto

gli alunni impegnati nella lavorazione

dell’argilla, modellata per creare pic-

coli vasi e ciotole, sullo stile preistori-

co della “Cultura di Ripoli”.

I laboratori di archeologia

sperimentale hanno partico-

larmente coinvolto ed entu-

siasmato i bambini dando

loro l’opportunità di essere

protagonisti nel “fare” sto-

ria, nell’apprenderla attiva-

mente e di conoscere una

delle realtà più importanti

del nostro territorio e delle

nostre origini.

Classe IV A Scuola Primaria

S.Egidio Capoluogo

SCUOLA

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Laboratorio a scuola:fare per imparare

PAPIRO...IN FOGLI

Realizzazione carte di papiro con tecniche degli antichi Egizi

Mostrano orgogliosi le loro opere gli

alunni di classe quarta di Paolantonio,

a conclusione di un lavoro che ha con-

sentito loro di realizzare fogli di papi-

ro secondo le antiche tecniche egizie.

Le fonti storiche narrano che la carta

di papiro era utilizzata in Egitto fin

dal III millennio a. C.

Gli Egizi non hanno traman-

dato metodi di fabbricazione

del materiale per scrivere,

chiamato shefedn; l'unico

documento pervenutoci è

c o n t e n u t o n e l l ' o p e r a

“Naturalis Historia” dello

storico latino Plinio il Vec-

chio, in cui si legge: “… co-

perte funi e le carte arrotola-

te che inviano a tutto il mon-

do e anche a Roma, sono fat-

te con questa meravigliosa

pianta.”

Curiosi di scoprire come da una pianta

di papiro si potessero ottenere fogli su

cui gli scribi Egizi tracciavano i “segni

sacri”, i piccoli artigiani hanno attiva-

to la ricerca per trovare le fasi di lavo-

razione e realizzazione ricostruite da

esperti e studiosi e, animati dall'idea

maturata a scuola del “fare per impa-

rare”, si sono messi all'opera.

I fusti di papiro sono stati tagliati in

tralci di circa 15 cm. e, con l'uso di un

coltellino, sono stati decorticati, messi

a nudo i midolli biancastri, tagliati a

striscioline sottili e immersi in acqua.

Le striscioline poggiate su tavolette di

legno sono state accostate, poi altre,

sovrapposte incrociate.

Alla prima fase di lavoro è seguita la

battitura energica con mazzetta di le-

gno, perché l'amido contenuto nel mi-

dollo facesse da collante. E' seguita

l'asciugatura al sole; poi gli improvvi-

sati scribi, muniti di pennelli e tempe-

re, hanno tracciato i geroglifici.

I preziosi fogli nati dalle loro mani e

incorniciati saranno il bellissimo ri-

cordo di una esperienza innovativa

dell'imparare.

Classe IV Scuola Primaria

Paolantonio

SCUOLA

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Dalla Cina intorno al 1100 la carta arriva nei pressi del torrente

Castellano

LA CARTA DEL PAPA AD ASCOLI PICENO

Un’antica cartiera oggi diventa museo

vorazione della carta e gli

strumenti che per secoli

hanno reso attivo il mulino.

Nella Sala dei Magli, cioè dei

martelli, sono conservate

ampie vasche di travertino

usate per la macerazione de-

gli stracci. Da questa si otte-

neva una poltiglia che, stesa

su telai e “dorsi di mulo”,

diventava carta che ben pre-

sto sostituì la costosissima

pergamena.

Nell’edificio sono state conservate an-

che le macine di travertino che erano

azionate dalle acque del torrente. La

Cartiera Papale ospita anche alcuni

musei e attira numerosi turisti e i

“curiosi” che vogliono sapere come si

produceva la carta.

Classe IV Scuola

Primaria di Salinello

Sapevate che ad Ascoli Piceno si trova

una cartiera che un tempo produceva

carta utilizzando gli stracci come

nell’Antica Cina? Proprio così! Vicino

al torrente Castellano tra le montagne

ascolane, si trova la Cartiera Papale.

La sua storia è iniziata nel 1104 quan-

do furono costruiti gli edifici adibiti

alla macinazione del grano e alla con-

cia delle stoffe. Poi, quando la carta

giunse in Italia dalla Cina, grazie agli

Arabi, nacque la cartiera che ne iniziò

la produzione con l’aiuto di “mastri”

fabrianesi. Nel 1512 il Papa Giulio II

fece restaurare l’edificio lesionato da

una violenta piena del torrente Castel-

lano e divenne cartiera ufficiale PAPA-

LE. A testimoniare l’evento fu posto

all’ingresso principale un arco in tra-

vertino con l’indicazione del nome del

pontefice e dell’anno. Dopo secoli di

fiorente attività, la produzione di carta

venne interrotta nel 1920.

Oggi è possibile visitare le

varie sale della Cartiera e

ammirare le ricostruzioni

dei macchinari utili nella la-

STORIA

Page 14: Copietta 2014 Istituto Omnicomprensivo "P.Levi"

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Cina, 10 marzo 105 d.C. Ts’ ai Lun

scopre la carta di stracci per

l’imperatore He. Da allora tutto il

mondo usa la carta. Prima di Ts’ai

Lun si scriveva sui gusci di tartaruga,

ossi di animali, canne di bambù, con-

chiglie e sulla seta, troppo costosa

anche per l’imperatore che ordinò di

trovare una nuova base su cui scrive-

re. Ts’ai Lun un giovane e ambizioso

fabbro alla sua corte, si impegnò in

questa ricerca.

Osservando da un ponte di

legno, delle donne che lava-

vano i panni sulla riva di un

fiume, notò che in prossimi-

tà di alcuni sassi dell’ansa si

erano accumulate delle pic-

colissime fibre felpate stac-

catesi mentre le lavandaie

sbattevano e strofinavano i

vestiti sulla riva.

Curioso le prese su una mano e dopo

averci pasticciato un po’ fece asciugare

la poltiglia al sole sul prato. Una volta

asciugata si era formato un sottile

strato e subito provò a scriverci sopra.

Funzionò. Ts’ ai Lun perfezionò la sua

invenzione immergendolo in una colla

vegetale, amido di riso misto ad ac-

qua, rendendolo impermeabile. Com-

pose altri fogli, si esercitò con la

scrittura cinese e l i mostrò

all’imperatore. Al grande sovrano

piacque e usò questa carta per tutti i

documenti imperiali e Ts’ ai Lun, da

semplice artigiano, divenne nobile e

ricco. In seguito la carta stracci fu per-

fezionata ancora, aggiungendovi la

pasta di gelso e grazie a questa scoper-

ta furono poi realizzate lanterne vo-

lanti, aquiloni, cappelli, ventagli , car-

ta igienica, carta moneta… tutti di

carta. Velocemente si diffuse in

tutta la Cina e in seguito in tutto

il mondo.

Classe IV Scuola Primaria

di Faraone

STORIA

DALLA CINA CON FURORE ECCO LA CARTA,CHE INVENZIONE!

Page 15: Copietta 2014 Istituto Omnicomprensivo "P.Levi"

15

LA SCRITTURA DALLA A ALLA Z

Gli alunni di Salinello scrivono come Sumeri ed Egizi

nici introducendo un alfabeto di 22

segni senza vocali, aggiunte poi dai

Greci. Non è stato facile incidere il

proprio nome su tavolette di cera, co-

me gli antichi Romani o scrivere su

pergamena, come gli amanuensi, con

pennellino e inchiostro. La dottoressa

Menchini ha sottolineato che, nel Me-

dioevo, i monaci benedettini copiava-

no faticosamente a mano i testi sacri,

chiusi nello scrittorio l’intera giornata.

Solo all’inizio del XV secolo, in Ger-

mania, Gutenberg inventò la stampa a

caratteri mobili, rendendo più sempli-

ce avere libri e diffondere la cultura. Il

primo libro ad essere stampato fu la

Bibbia, ma in poco tempo la stampa fu

conosciuta anche in Italia e “Le crona-

che di S. Isidoro” (anno 1477) fu, inve-

ce, il primo libro stampato ad Ascoli

Piceno grazie a Fra Giovanni da Tera-

mo.Gli alunni hanno vissuto con mol-

to entusiasmo questo tuffo nel passato

della scrittura, assaporando la fatica e

l’impegno di chi l’ha resa un bene pre-

zioso.

Classe IV Scuola

Primaria di Salinello

Giovedì 13 febbraio 2014 la classe

quarta di Salinello ha approfondito e

ampliato le conoscenze sulla storia

della scrittura nell’incontro con

l’archeologa Daniela Menchini.

Grazie a reperti, immagini, strumenti

vari la dottoressa Daniela ha permes-

so agli alunni di conoscere, in maniera

approfondita e pratica, l’evoluzione

della scrittura dalle origini alla stam-

pa. Gli alunni hanno sperimentato co-

me scrivevano gli scribi sumeri sulle

tavolette di argilla, tracciando con uno

stilo a cuneo i segni della scrittura cu-

neiforme.

Per un giorno si sono im-

provvisati anche scribi egizi

con pennelli, colori e prezio-

si fogli di papiro, scrivendo

ognuno il proprio nome da

destra verso sinistra con

molta cura in quanto, nell’

Antico Egitto, i geroglifici e-

rano considerati sacri.

Gli alunni hanno appreso come la

scrittura sia stata semplificata dai Fe-

STORIA

Page 16: Copietta 2014 Istituto Omnicomprensivo "P.Levi"

16

MANOSCRITTO DI INESTIMABILE VALORE

Scoperta l’esistenza di un

prezioso manoscritto di ine-

stimabile valore dai bambini

di 4a di Faraone e Salinello

durante una visita didattica

alla Biblioteca Comunale di

Ascoli Piceno.

Sono rimasti meravigliati nel vedere

un autentico manoscritto poggiato

sull’antica cattedra della direttrice

Motti, nella Sala Fabiani della Biblio-

teca Comunale di Ascoli Piceno.

L’hanno ascoltata, poi hanno osserva-

to e fotografato in silenzio i quattro-

centini, cinquecentini, e tutti gli scritti

rigorosamente a mano, così come gli

acquerelli che riproducono paesaggi,

animali, personaggi di altri tempi. Era

impossibile distogliere lo sguardo dal

“librone”. Un bambino le ha chiesto,

rompendo il silenzio, se poteva mo-

strarlo. Con un sorriso e con l’aiuto

della bibliotecaria, la direttrice lenta-

mente ha aperto le cerniere di cuoio

poi delicatamente ha sollevato il pe-

sante libro dai “piatti” in legno fodera-

ti da una “coperta” in cuoio e lenta-

mente ha preso a sfogliare le pagine di

pergamene ingiallite dal tempo. In-

cantati hanno osservato miniature co-

lorate e decorate con oro vero, penta-

grammi a quattro righi con note squa-

drate e canti gregoriani scritti a china

da un amanuense benedettino di San-

ta Maria di Borgo Solestà qui ad Asco-

li nel Medioevo. Il manoscritto è stato

poi preso d’assalto con macchinette

fotografiche digitali, cellulari, tablet, i

- phone di ultima generazione per es-

sere immortalato. E pensare che fino a

pochi minuti prima era chiuso in cas-

saforte insieme ad altri tre manoscrit-

ti. Tornare al presente è stato un vero

peccato!

Classe IV Scuola Primaria di Faraone

STORIA STORIA

Page 17: Copietta 2014 Istituto Omnicomprensivo "P.Levi"

17

Differenziamo cominciando a scuola:

mettiamo in contenitori diversi carta,

plastica, umido e i non riciclabili.

Riutilizziamo: scatole come conteni-

tori, il retro di fotocopie sbagliate, car-

tacce varie e carta argentata per fare

palline da calcio, cartoni per cartello-

ni, scatolette per lavoretti vari, buste

del pane per maschere, vassoi come

cornici, aquiloni,origami e chi più ne

ha più ne metta.

Ricicliamo fogli di quotidiani, riviste

e ritagli di fotocopie per realizzare

nuovi fogli, cartapesta e lavoretti vari,

il divertimento è garantito. Riciclare è

facile!

DIFFERENZIAMO RIUTILIZ-

ZIAMO RICICLIAMO RISPAR-

MIAMO, LA CARTA AMIAMO E

LA NATURA SALVIAMO.

Classe IV Scuola Primaria

di Faraone

Ogni giorno i bambini di Faraone usa-

no con parsimonia e riciclano la carta .

Non sono rimasti infatti indifferenti

alla sensibilizzazione per la salvaguar-

dia degli alberi, proposta da una nota

ditta di abbigliamento per bambini,

che ha rimarcato come con

l’abbattimento di boschi e foreste, ma-

teria prima per creare la carta e vera

ricchezza per tutti, cambia il paesag-

gio, aumenta il rischio frane, diminui-

sce il legname, gli animali non hanno

più i rifugi e cibo e cosa più importan-

te diminuisce l’ossigeno.

Hanno creato anche un mot-

to: CAR-TI-AMO. L’invito è

rivolto a tutti:non dimenti-

chiamoci mai di riutilizzare

e riciclare ovunque e soprat-

tutto a scuola tutti i tipi di

carta.

Ricicli-amo-e rispetti-amo la natura

CAR-TI-AMO: NUOVO MOTTO A SCUOLA

A Faraone i bambini riutilizzano la carta e risparmiando,rispettano la

natura

AMBIENTE

Page 18: Copietta 2014 Istituto Omnicomprensivo "P.Levi"

18

Alla scoperta della filiera del miele

DALLE API UN ALIMENTO PREZIOSO

Gli alunni della quarta di Paolantonio visitano la fattoria “ Le Gemme”

Indossate le tute di protezione per evi-

tare punture, gli alunni di quarta di

Paolantonio seguono l'apicoltore in

aperta campagna. Su un’altura spicca

una fila di arnie; in silenzio, per non

disorientare le api, attendono che l'al-

levatore sfili i telaini. In cerchio osser-

vano sul primo tante cellette chiuse

dagli opercoli di cera, e l'ape regina

coronata di arancione attorniata e

massaggiata da tante api. Ascoltano e

osservano le tre parti che compongo-

no il corpicino delle api, le antenne

loro organo di senso; la bocca, con due

mandibole e la proboscidina (ligula)

che serve ad aspirare il nettare dei fio-

ri e l'acqua; le zampe anteriori, media-

ne e le posteriori che hanno le cestelle

dove l'ape mette il polline a forma di

pallottole, e terminano con un pettine

con il quale l'ape pulisce il polline che

le si attacca sul corpo. E il miele dove

si forma?

L' apicoltore spiega che

nell'addome l'ape ha la ve-

scichetta melaria, una specie

di ampolla nella quale si rac-

colgono il nettare e l'acqua

per trasportarli nell'alveare;

una piccola parte va nel suo

stomaco come alimento . Gli

alunni scoprono che le api

operaie hanno funzioni di-

verse: ci sono le covatrici, le

nutrici, le dispensatrici, le

ceraiole…

Un brivido percorre la schiena di al-

cuni alunni quando l'apicoltore cattu-

ra un fuco, maschio dell'ape e lo pog-

gia sul viso di chi coraggiosamente si

offre. Subito apprendono con sollievo,

che il fuco e privo di pungiglione, la

sua unica funzione è quella di accop-

piarsi con la regina e morire subito

dopo. L'esperienza continua in labora-

torio dove l'allevatore ha l'attrezzatura

per la smielatura, illustra fase dopo

fase tutte le operazioni .Una curiosità:

sommando i chilometri di volo di

un'ape, nel suo ciclo vitale, fa sei volte

il giro del mondo.

Classe IV Scuola Primaria

di Paolantonio

AMBIENTE

Page 19: Copietta 2014 Istituto Omnicomprensivo "P.Levi"

19

Di caciara in caciara alla scoperta del Parco Gran Sasso-Laga

ALUNNI E MAESTRE BEFFANO IL TEMPO

Dal cucuzzolo della montagna una vista mozzafiato

sta zona calanchiva che ne caratterizza

un versante. Disseminate qua e là su

tutte le montagne erano evidenti delle

macchie scure create dalle ombre del-

le famose nuvole. Scendendo ancora

sono finalmente arrivati ad una picco-

la caciara, situata tra i recinti di due

case, nella quale sono entrati per os-

servarne la struttura e capirne la fun-

zione originaria.

Proseguendo la camminata,

al centro di una radura cir-

condata da una pineta, i

bambini si sono fermati ad

ammirare un’altra caciara

più grande ma malridotta.

C’era un leggero vento che smuoveva

l’erba e rendeva bellissimo il paesag-

gio. In una faggeta, infine, le guide

hanno indicato ai bambini una

“carbonaia”, spiegandone l’uso che se

ne faceva fino a pochi anni fa. In que-

sta ultima sosta Cesare e Vincenzo

hanno raccontato ai bambini i vecchi e

i nuovi mestieri della montagna, la

storia della fauna e i diversi aneddoti

che li riguardano. Quelli che hanno

affascinato maggiormente gli alunni

sono la storia del “Commerciante di

neve” e quella del lupo.

Giornata istruttiva, faticosa e fantasti-

ca.

Classe IV Scuola Primaria

di Ancarano

Organizzare un’uscita didattica è un

lavoro impegnativo, ma realizzarla e

parteciparvi non è meno faticoso. Il

maltempo di questa strana primavera

rischiava di far saltare alle classi IV di

Ancarano e Paolantonio la visita

d’istruzione alle “Caciare” di S. Giaco-

mo, dove invece si è riusciti ad andare

per un’intera giornata.

Durante il tragitto in pul-

lman, gli alunni hanno os-

servato il paesaggio che len-

tamente si trasformava da

collinare a montano.

Arrivati a destinazione è iniziata la

scalata sulla Montagna dei Fiori, a se-

guito delle pazienti guide Cesare e

Vincenzo, che hanno indicato al grup-

po il paesaggio spettacolare presente

nella zona e la fantastica flora protet-

ta: delle splendide orchidee selvatiche.

In lontananza si scorgeva uno spicchio

di Mar Adriatico e, muovendo lo

sguardo, si poteva seguire il profilo

delle colline e delle montagne. Prose-

guendo sull’altro fianco, da un ampio

affaccio, i bambini hanno fotografato

gli abbeveratoi per gli ovini, tutto lo

snodarsi dei Monti della Laga e la va-

AMBIENTE

Page 20: Copietta 2014 Istituto Omnicomprensivo "P.Levi"

20

Viaggiando tra i suoni,ritmi e...colori del nostro dialetto

QUIST’ VO’ I’ A ROMA...QUIST’VA A CACCIA

Un’indagine sulle origini della nostra lingua

«Ch’è stù rattattù?», «dov’ je mess’ la

ranara?». Sono queste alcune delle

battute dialettali che a volte ci capita

di sentire dai nonni o dalle persone

anziane e che ci lasciano un po’…

spiazzati. È un linguaggio misterioso,

fatto di suoni strani, di ritmi come in

certe filastrocche popolari e di… colo-

ri.

Nel dialetto ogni termine

riesce a connotare, a colora-

re, appunto, qualcosa o

qualcuno senza troppi giri di

parole: “mpiastr”, ad esem-

pio, è chi non sa fare niente

o se lo fa, lo fa male.

È davvero sorprendente come il dia-

letto abbia una comunicatività imme-

diata, diretta, quella del capirsi subito.

lI dialetto nei paesi come il nostro si

parla ancora, in famiglia come al bar,

tra amici; tra quello parlato dagli an-

ziani e quello dei giovani però c’è mol-

ta differenza. Questi ultimi usano un

dialetto “italianizzato”,mentre tra gli

anziani è più frequente quello

“stretto”, più antico. Ma da dove na

scono i termini dialettali che sentiamo

dai nonni? Il nostro è un dialetto di

confine, di influenza ascolana, e ha

origini molto antiche. Nei secoli suc-

cessivi, poi, ha preso e “riadattato” an-

che molte parole straniere, spesso

portate nei nostri territori in seguito a

invasioni o dai popoli con cui erano

frequenti gli scambi commerciali.

Molti linguisti, che lavorano in istitu-

zioni come, ad esempio, l’Accademia

della Crusca , studiano i dialetti fin

dalle loro origini proprio per comple-

tare e valorizzare la nostra conoscenza

della lingua italiana, e per impedire

che queste parlate “storiche” vadano

perdute.

Oggi, infatti, quel linguaggio misterio-

so dei nonni sta lentamente scompa-

rendo, è in “via di estinzione” e perciò

andrebbe protetto o comunque con-

servato per mantenere il legame con

la nostra storia, la nostra terra, le no-

stre radici.

«Chi ha smesso di usare il dialetto»-

afferma lo scrittore Erri De Luca - «è

uno che ha rinunciato a un grado di

intimità col proprio mondo e ha stabi-

lito le distanze». È proprio vero: il dia-

letto rafforza il legame con le nostre

origini e con chi ci circonda. E poi…

vuoi mettere dire “mpiastr” invece di

“non sai fare bene proprio niente”?

Troppo lungo, troppo grigio.

Classe IV A Scuola Primaria

di S.Egidio Capoluogo

CULTURA

Page 21: Copietta 2014 Istituto Omnicomprensivo "P.Levi"

21

“STELLE SULLA TERRA”

Così Ishaan riesce a superare il suo

problema di dislessia.

Il maestro Nikumbh poi propone agli

alunni e agli insegnanti di partecipare

ad una gara di pittura a cui si iscrive

anche Ishaan e, con grande sorpresa,

arriva secondo dopo il maestro

Nikumbh.

I due disegni vengono

pubblicati sul giornalino

della scuola e i genitori di

Ishaan, capendo di aver

sbagliato a mandare il figlio

in collegio, lo riportano a

c a s a c o n t i n u a n d o

felicemente la loro vita

quotidiana.

Classe I Scuola Secondaria

di I grado Ancarano

Realizzato dal regista indiano Aamir

Hussein Khan,il film “Stelle sulla

terra” parla di un bambino che vive in

India. Ishaan ha otto anni e ha grandi

difficoltà a scuola, infatti ha già

ripetuto due volte la terza elementare.

Per lui ogni materia è un

muro che non riesce a

scavalcare.

Dopo estenuanti colloqui con gli

insegnanti, i genitori arrivano alla

conclusione di iscrivere il bambino ad

un collegio. Qui Ishaan stringe

amicizia con Rajan Domodran, il più

bravo della classe, che cerca di

aiutarlo a superare i suoi problemi,

ma non riesce a migliorare, finché non

arriva il maestro Nikumbh che, con

calma e vivacità, aiuta Ishaan a

leggere e a scrivere, arrivando a farlo

diventare un lettore modello.

CULTURA

Page 22: Copietta 2014 Istituto Omnicomprensivo "P.Levi"

22

Lettura scenica a scuola

UN RACCONTO CON LE ALI

Il noto romanzo di L. Sepùlveda incanta gli alunni

“L’ho sentito leggere quello che scrive.

Sono belle parole che rallegrano o rat-

tristano,ma non mancano mai di pro-

vocare piacere e desiderio di continua-

re ad ascoltare” disse Zorba.

Il piacere e il desiderio di continuare

ad ascoltare è quello che hanno pro-

vato gli alunni delle classi quinte e

quarta A di S.Egidio, quando , a scuo-

la, hanno assistito alla lettura scenica

del romanzo di Luis Sepùlveda,” Sto-

ria di una gabbianella e del gatto che

le insegnò a volare”.

La storia, letta dall’attrice

Vanessa Dezi,racconta di

Zorba,un gatto “grande

grosso e nero”a cui viene af-

fidato l’uovo, deposto da una

gabbiana morente.

Dovrà mantenere tre promesse:non

mangiarlo,prendersi cura del piccolo

quando nascerà e insegnargli a volare.

Per rispettare le prime due promesse

Zorba avrà l’aiuto dei suoi amici gat-

ti,ma per la terza dovrà ricorrere

all’umano”. La lettura scenica o tea-

trale,a cui Vanessa Dezi si dedica da

qualche anno, è particolarmente emo-

zionante e coinvolgente. Cattura

l’attenzione del pubblico con la voce,i

gesti,l’espressione del viso ed è talvol-

ta accompagnata dalla musica e dalla

danza. Chi ascolta si immedesi-

ma,entra nella vicenda, “ vede” i luo-

ghi,i personaggi e prova i loro stessi

sentimenti.

La lettura teatrale permette

ad ognuno di volare con le

ali della propria immagina-

zione;incuriosisce e spinge a

leggere un libro in modo di-

verso e senz’altro più piace-

vole.

“ E cosa ti fa pensare che quell’umano

conosca il volo?” volle sapere Segreta-

rio. “Forse non sa volare con ali

d’uccello,ma ad ascoltarlo ho sempre

pensato che voli con le parole” rispose

Zorba.

Classe IV A Scuola Primaria

S.Egidio Capoluogo

CULTURA

Page 23: Copietta 2014 Istituto Omnicomprensivo "P.Levi"

23

LABORATORI

Page 24: Copietta 2014 Istituto Omnicomprensivo "P.Levi"

24

La subacquea abbatte le barriere culturali

LO SGUARDO NELL’ACQUA

L’attività dell’I.Ri.Fo.R. per i diversamente abili

Il 30 aprile, Mirko Fava, esperto di

riabilitazione dell’ I.RI.FO.R -

UNIONE ITALIA CIECHI che da

anni porta la sua esperienza in giro

per il mondo confrontandosi con al-

tri esperti del settore, ha incontrato gli

alunni della IV B.

- La società è un grande al-

bero,formato da rami robu-

sti e fragili-queste le parole

di Fava-ma tutti concorrono

a dare vita all’albero-

Quei rami fragili sono i bam-

bini con disabilità plurime

con cui lui lavora da anni

per il loro recupero attra-

verso attività natatorie e

l’attività subacquea.

Ha spiegato che il nostro cervello ha

cento miliardi di cellule ed ogni cellu-

la crea la connessione con altre cellule

da mille a diecimila; un numero con

ventisette zero di possibilità, impossi-

bile leggerlo ma che rende l’idea di

quanto inesplorata sia la mente uma-

na e soprattutto quante capacità , mai

sviluppate, possediamo senza cono-

scerle.

Partendo da questo presupposto,tutte

le persone, non solo i disabili, hanno il

diritto di sviluppare competenze di-

verse rispetto a quelle che hanno o

a quelle mancanti. Ai disabili va inse-

gnato ad usare altre parti del cor-

po,della mente,altre capacità per con-

durre una vita normale.

Gli esperti dell’I.RI.FO.R. creano le

condizioni per far sì che i bambini

con disabilità plurime sviluppino al-

tre abilità , gestiscano e sfruttino altri

SPORT

Page 25: Copietta 2014 Istituto Omnicomprensivo "P.Levi"

25

Il tutto grazie ad una mac-

china fotografica installata

su una maschera da sub rea-

lizzata in America e la fre-

quenza di una scuola per

fotografi.

Ilaria ed Ola hanno avuto la fortuna

di incontrare persone che non aveva-

no barriere culturali e non hanno

negato loro alcun diritto.

-Ancora c’è tanto da lavorare per ab-

battere le barriere-conclude Fava -le

Paralimpiadi -secondo me,ne sono il

simbolo. Un’ Olimpiade per tutti sa-

rebbe il mio sogno: sezione femmini-

le,sezione maschile,sezioni per i nor-

modotati e sezioni specifiche per le

diverse disabilità. Tutte in un’unica

manifestazione-

Queste parole hanno concluso

l’incontro con gli alunni della IV

B,parole che hanno aperto loro un

mondo sconosciuto o conosciuto in

modo distorto.

Classe IV B Scuola Primaria

S. Egidio Capoluogo

sensi. Nessuna esperienza va negata,

questo è indispensabile per far sco-

prire loro i propri limiti, superarli e

sviluppare abilità a loro stessi ancora

sconosciute.

I famigliari, gli esperti del settore,la

società intera hanno il compito di

non precludere la possibilità di pro-

vare a far fare loro cose ritenute im-

possibili ma attivarsi per cercare

strategie che li aiutino a scoprire in

ognuno la possibilità di migliorare la

qualità della vita.

Ad Ilaria, bambina cieca con disabilità

plurime, erano state negate dalla fa-

miglia esperienze fisiche e sensoriali

diverse dalle sue possibilità. Dopo una

serie di attività natatorie mirate al re-

cupero delle gambe ora è in grado di

camminare .

Ola a 14 anni perde la vista e

parte delle abilità motorie,

ora fa immersioni subac-

quee ed è un’esperta foto-

grafa sottomarina.

SPORT

Page 26: Copietta 2014 Istituto Omnicomprensivo "P.Levi"

26

L’alfabetizzazione motoria nella scuola Primaria

MENS SANA IN CORPORE SANO

Sport e giochi di gruppo nel Progetto del MIUR e del CONI

L’hanno chiamato “Progetto Prima-

ria”il progetto sperimentale di alfabe-

tizzazione motoria avviato quattro an-

ni fa dal MIUR con la collaborazione

del CONI rivolto agli alunni dai sei ai

dieci anni.

Per due ore settimanali,quest’anno,

sette classi dell’Istituto Omnicom-

prensivo di Sant’Egidio - Ancarano, a

partire da febbraio fino alla fine di

maggio, sono state impegnate in atti-

vità educativo - motorie condotte

dall’esperta del Coni Carla Frangioni

affiancata dalle insegnanti titolari.

Diversi gli spazi utilizzati per le atti-

vità: dalla palestra della scuola media

all’atrio e al giardino verde del Ples-

so Nuovo della Primaria .

Il progetto è nato per com-

battere la sedentarietà dei

bambini di oggi,per favorire

il benessere e la salute,la co-

operazione e aggregare i

bambini secondo i valori

delle regole, dell’altruismo e

della solidarietà.

Gli alunni sono stati sottoposti anche

alla misurazione dell’altezza e del pe-

so e i dati raccolti sono stati inviati al

MIUR per rilevare l ’aumento

dell’obesità nella Scuola Primaria.

Il gioco è stato il grande protagonista

del progetto. Gli alunni della IV B del

Plesso Nuovo, amanti dello sport,

hanno intervistato a lungo Carla Fran-

gioni.

Da dove trai l’ispirazione per i

giochi che proponi?

“Dai libri del Coni,dalla mia esperien-

za,dalla mia fantasia ed anche da ciò

che più piace fare ai bambini. Non c’è

un programma rigido,ma propongo

giochi per lo sviluppo degli schemi

motori,per l’organizzazione spazio-

temporale,tutti quei giochi che porta-

no un miglioramento dell’utilizzo del

corpo nello spazio”.

Perché prima di iniziare

l’attività ci fai fare il riscalda-

mento?

“Prima di ogni attività i muscoli devo-

no scaldarsi,il battito cardiaco deve

aumentare in modo che durante

l’attività non manchi l’ossigeno e non

ci si faccia male alle articolazioni”

SPORT

Page 27: Copietta 2014 Istituto Omnicomprensivo "P.Levi"

27

Perché proponi sempre giochi di

gruppo?

“ Perché i bambini hanno bisogno di

imparare a rispettare le regole e i

compagni; nella squadra,inoltre,ad

ogni azione ognuno deve pensare ad

una soluzione rapida e del gruppo.

A questo serve,ad esempio,anche la

corsa alla staffetta,che è un gioco di

squadra dove c’è uno scambio quindi

una particolare attenzione alla parten-

za,alla corsa e al prendere un oggetto”.

Perché alcuni giochi richiedono

gli occhi chiusi?

“Per imparare ad orientarsi nello spa-

zio usando il solo senso dell’udito,

senza la vista”.

SPORT

E proprio questi giochi hanno

rappresentato un grande valore anche

dal punto di vista della crescita uma-

na,perché i bambini,tutti normodota-

ti,simulando di avere disabilità senso-

riali e fisiche hanno potuto rendersi

conto dell’importanza dell’attività mo-

toria per la riabilitazione dei diversa-

mente abili.

Classe IV B Scuola Primaria

S. Egidio Capoluogo

Page 28: Copietta 2014 Istituto Omnicomprensivo "P.Levi"

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27

NOTIZIE ASSURDE RODARIANE

Page 29: Copietta 2014 Istituto Omnicomprensivo "P.Levi"

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Page 30: Copietta 2014 Istituto Omnicomprensivo "P.Levi"

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Esperta giornalista Dott.ssa Carla Dragoni

Classe IV A Scuola Primaria Sant’Egidio Capoluogo

Ins. Elisa Di Massimo Simonetti

Classe IV B Scuola Primaria Sant’Egidio Capoluogo

Ins. Pierangela De Angelis

Classe IV Scuola Primaria Faraone Ins. Lara Lepore

Classe IV Scuola Primaria Salinello Ins. Carla Nardinocchi

Classe IV Scuola Primaria Paolantonio Ins. Giuliana Di Serafino

Classe IV Scuola Primaria Ancarano Ins. Mariaida Incarnati

Classe I Scuola secondaria di I grado Ancarano Ins. Rosanna Zenobi

Coordinatrice del Progetto

Ins. Pierangela De Angelis

Page 31: Copietta 2014 Istituto Omnicomprensivo "P.Levi"

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Davide Orazi

Collaboratrice presso l’Accademia della Crusca

Dott.ssa Barbara Fanini

Esperto di riabilitazione I.Ri.Fo.R UNIONE ITALIA CIECHI

Dott. Mirko Fava

Dott. Alberto Briganti

Dott.ssa Giuditta Antolini

Ins. Eleonora Antolini

Esperta del Coni Dott.ssa Carla Frangioni

Ins. Andrea Sbranchella

Storica dell’arte Dott.ssa Laura Vitelli

Archeologa Dott.ssa Daniela Menchini

Direttrice della Biblioteca G. Gabrielli Dott.ssa Motti

Dirigente Scolastico

Istituto Omnicomprensivo S.Egidio-Ancarano

Dott.ssa Sandra Renzi

Per la stampa tipografica

Page 32: Copietta 2014 Istituto Omnicomprensivo "P.Levi"

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