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ASSOCIAZIONE COSTRUTTORI ANCE COMO RASSEGNA STAMPA 1 – 9 settembre 2018

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ASSOCIAZIONE COSTRUTTORI ANCE COMO

RASSEGNA STAMPA

1 – 9 settembre 2018

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8 Economia

LA PROVINCIA SABATO 1 SETTEMBRE 2018

Gennaio-luglioIn provincia di Como

registrato un -24%

In controtendenza

il settore tessile

Tra gennaio e luglio lacassa integrazione scende an-cora a Como. Con qualche ecce-zione. Quella ordinaria infatti sitiene ancora un pur lieve più. Eil tessile si conferma colpito an-che se in questo caso più a Lec-co. Il comparto metalmeccani-co invece continua a essere un esempio positivo. Questo quan-to emerge nel settimo rapportodella Uil del Lario.

In particolare, gli ammortiz-zatori sociali complessivi sono calati del 24,2% a Como e del 51,7% a Lecco. La Lombardia è più vicina alla media comasca, -26,3%. La cassa straordinaria diminuisce con maggiore deci-sione tra le aziende comasche, -34,5% rispetto alla regione (-18,6%), ma on rispetto a Lecco(-53,2%). In quest’ultima pro-vincia scende anche l’ordinaria (-34,3%), non appunto a Como.

Il tessile è nota più amara,anche se diversificata. A Como c’è un +28% per la cassa ordina-ria, che diventa +207% a Lecco.

«Il rapporto- osserva il se-gretario della Uil del Lario Sal-vatore Monteduro - conferma la frenata della richiesta di cas-sa integrazione totale da parte delle aziende comasche e lec-chesi. Le aziende del settore tessile fanno fatica a mettersi alle spalle definitivamente la crisi economica». E se anche l’edilizia condivide la sofferen-za dello storico settore, la mar-cia diversa risulta per fortuna ancora una volta per le aziende metalmeccaniche, alle prese con una ripresa più strutturata.Il sindacato torna a sollecitare misure dal Governo sul fronte del lavoro e degli investimenti. Anche perché dove le cose van-no bene, è soprattutto per la do-manda estera.

Cala la cassaintegrazioneI primi sei mesidanno fiducia

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35LA PROVINCIA

LUNEDÌ 3 SETTEMBRE 2018

MARIANO

Continuano gli allar-mi sui viadotti stradali dopo ilcaso del crollo del ponte Mo-randi lo scorso 14 agosto a Ge-nova.

Stavolta l’allerta arriva daparte dei tecnici di Infrastrut-ture Lombarde e riguardaquattro cavalcavia che sovra-stano la Milano-Meda.

Gli esperti hanno spiegatoin una lettera inviata lo scorso31 agosto alla Regione Lom-bardia e alla Provincia di Mon-za e Brianza, che il traffico suquei ponti - e si tratta di qual-cosa come centomila veicoli algiorno - deve essere immedia-tamente interrotto.

La prima decisione

Che i cavalcavia avessero biso-gno di rinforzi non era un mi-stero, tant’è che la stessa Re-gione aveva finanziato il 2 ago-sto, tramite l’assessorato alleInfrastrutture, i quattro can-tieri con uno stanziamento di1,4 milioni di euro, prevedendoperò l’inizio dei lavori l’annoprossimo.

La decisione era stata presaalla luce di un documento di al-larme stilato nell’agosto di un

Baruccana

MEDA

MILANO

BovisioMasciago

CesanoMaderno

via San Carlo

via Col di Tenda

SP134

SP151

SP173

MILANO

Saronno

Rho

via Col di Tenda

MILANOMILANOMILANO

Monza

via Manzoni

SP35SP35

SP35

PONTE 14

SVINCOLO 142

PONTE 10

PONTE 12

La mappa

MEDA

Viabilità. I tecnici di Infrastrutture Lombarde hanno sollecitato Regione e Provincia di MonzaSarebbe un rischio attendere le ristrutturazioni già finanziate ma previste solo l’anno prossimo

anno fa dall’ingegnere Giu-seppe Giunta, incaricato dallaProvincia di Monza e Brianza,il quale prevedeva la possibili-tà di utilizzare i quattro caval-cavia solo per un anno ancora,visto lo stato di degrado del cal-cestruzzo.

E che comunque imponevasubito un limite al transito deiveicoli di peso superiore alle 10tonnellate.

Nello specifico si tratta dellosvincolo 26 (al km 142), del ca-valcavia numero 10 (effettiva-mente è l’unico chiuso, è quelloa Bovisio Masciago, via Mestridel Lavoro), del 12 (a CesanoMaderno, zona via Manzoni) edel 14 (ancora a Cesano, ma inzona via San Benedetto).

L’appello

Non solo “il tempo di vita” sen-za rischi di crollo è finito: la let-tera inviata venerdì scorso daitecnici di Infrastrutture Lom-barde super infatti anche ilrapporto stilato dalla societàAkron, che era stata incaricatadalla Provincia di Monza eBrianza di compiere ulterioriverifiche.

In quel caso però i tecnici,basandosi su un semplice ri-

scontro visivo, non avevano ri-levato criticità immediate suiquattro ponti.

Un controllo insomma che aquanto pare non convince itecnici di Infrastrutture Lom-barde, anche se va tenuto pre-sente il fatto che sui quattro ca-valcavia sono stati collocatistrumenti che rilevano in tem-po reale eventuali loro defor-

mazioni. Pertanto il nuovo do-cumento degli ingegneri nonprevede dilazioni di tempo enon lascia spazio ad altre limi-tazioni alla portata dei ponti.

Chiede invece con fermezzal’assoluto blocco del trafficosui cavalcavia, confermando difatto la validità dello studioeseguito un anno fa dall’inge-gner Giunta.

Nuovo allarme sulla Milano-Meda«I 4 cavalcavia vanno chiusi subito»

Mariano Comense

n Un anno fauno studio indicava in soli 12 mesi la vita residua di quei ponti

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Economia 9LA PROVINCIA

MARTEDÌ 4 SETTEMBRE 2018

ENRICO MARLETTA

Negli ultimi due anni le principali organizzazioni sin-dacali hanno perso, in Italia, complessivamente circa 450 mila iscritti. Da fine 2015 a fine 2017, i tesserati hanno subito una contrazione di 447 mila per-sone, di cui ben 293 mila resi-denti (il 70%) nelle realtà regio-nali del Mezzogiorno. È quanto emerge dall’Indice di Appeal Sindacale (IAS) ideato dall’Isti-tuto Demoskopika, secondo cui è la Cgil a registrare il maggiore decremento con un calo di ben 285 mila iscritti, seguita dalla Cisl con meno 188 mila tessera-ti. In controtendenza la Uil con circa 26 mila iscritti in più nel-l’arco temporale osservato.

Piemonte, Valle d’Aosta eCampania si collocano in coda alla graduatoria delle regioni «più sfiduciate» dalle organiz-zazioni sindacali.

Le regioni

Al contrario, la Basilicata prima su tutte, con un punteggio com-plessivo pari a 115,48 si posizio-na in cima alla classifica delle re-altà regionali «più sindacalizza-te» guidando l’area del livello al-to di appeal. A pesare significati-vamente il primo posto ottenu-to nella geografia degli iscritti: ben 717 tesserati per mille occu-pati. Sul podio, al secondo posto,si colloca la Toscana totalizzan-do un risultato complessivo paria 110,35 punti condizionato po-sitivamente dal primato quale realtà territoriale più virtuosa in

Il trend degli iscritti

Campania

Puglia

Sicilia

Lombardia

Emilia Romagna

Calabria

Lazio

Umbria

Abruzzo

Marche

Piemonte

Toscana

Sardegna

Friuli V. G.

Molise

Liguria

Basilicata

Valle d’Aosta

Veneto

Trentino A. A.

-90.764

-66.714

-53.729

-53.729

-46.061

-33.826

-21.361

-20.711

-16.364

-15.999

-13.351

-8.461

-7.028

-6.169

-4.859

-3.075

-2.830

+630

+6.126

+8.040

Perdita totale degli iscritti in Italiadal 2015 al 2017 pari al -3,9%.Nel Mezzogiorno il calo piùrilevante: oltre 276 mila iscrittiin meno pari al 62% del datocomplessivo italiano

CISL

757.950 739.476

-18.474

CISL dei Laghi120.000

-2,4%

65.000

UIL

189.784 193.664

UIL del Lario

13.000

+3.880+2%

20.000

La situazione per sigla

2015

Regione lombardia

2017 Provincia Como

CGIL

888.701 852.821 53.800

-35.880-4%

Sindacato in crisima non a ComoIscritti in crescitaLa ricerca. A livello regionale un calo per Cgil e CislNel Comasco trend opposto per tutti: 131mila adesioniPagano il terziario e l’attività dei servizi di assistenza

relazione ai volontari: 16 perso-ne di 14 anni per mille residenti over 13 anni. A chiudere il meda-gliere dell’appeal sindacale la Si-cilia con 108,4 punti.

In Lombardia, sempre negliultimi due anni, la platea degli iscritti si è ristretta di 50mila iscritti. Anche qui, il calo più for-te è quello della Cgil (35.880 iscritti) pari al 4%; poi la Cisl (18mila iscritti) con il 2% in me-no. Anche nella nostra regione laUil è in recupero: 3.880 iscritti inpiù, pari al 2%. Lo spaccato che

emerge dall’indagine non ris-pecchia la realtà della provincia di Como dove, ad esempio, la Cgil ha un trend di costante cre-scita negli ultimi anni. L’ultimo dato disponibile parla di 53.800 iscritti, 500 in più dell’anno pre-cedente, il massimo storico nel Comasco.

Universo cambiato

Ovviamente il profilo degli iscritti è molto diverso rispetto al passato: «Il sindacato si adattae riproduce i cambiamenti che interessano l’economia del ter-ritorio - dice Giacomo Licata, se-gretario generale della Cgil - c’è un forte aumento delle adesioni,spesso di lavoratori giovani, nel settore dei servizi, in particolarenell’ambito turistico-ricettivo. Crescono inoltre gli iscritti che si avvicinano al sindacato attra-verso il sistema dei servizi, per-sone che si rivolgono alla Cgil con la necessità di soddisfare unbisogno o di chiedere una tutela individuale, può essere un docu-mento di accesso agli ammortiz-zatori sociali o una pratica fisca-le».

Lo stesso genere di dinami-che interessa la Cisl dei Laghi, 120mila iscritti, di cui poco più della metà in provincia di Como:«Il trend degli iscritti è sostan-zialmente stabile - dice il segre-tario generale, Adria Bartolich - certo il sindacato è una realtà notevolmente diversa rispetto agli anni ’70, le grandi fabbriche non ci sono più, il settore mani-fatturiero continua ad avere un

peso ma il contesto è molto più frammentato rispetto al passa-to».

In crescita infine, in questocaso in linea con il dato regiona-le e nazionale, è la Uil del Lario, 20mila iscritti di cui 13mila in provincia di Como: «Aumenta-

no i lavoratori attivi mentre c’è un lieve calo dei pensionati - di-ce il segretario generale Salvato-re Monteduro - paga la scelta di avere puntato sulla formazione dei delegati chiamati a lavorare il più possibile nei luoghi di lavo-ro».

n La Cgil perde35mila iscrittiin LombardiaA Como si rafforza:53.800 lavoratori

n Bartolich (Cisl)«Noi stabiliMondo del lavororadicalmentecambiato»

Protesta sindacale davanti alla Prefettura di Como

Una manifestazione a Como

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19LA PROVINCIA

MARTEDÌ 4 SETTEMBRE 2018

poluogo, ma questa è un’altrastoria), avrebbero chiesto lu-mi sul Politeama, immobile dipregio ma da tempo chiuso einutilizzato. L’idea sarebbequella di una completa ri-strutturazione, per realizzarenell’edificio uno spazio di ec-cellenza legato al mondo dellamoda e della cultura. Almeno4 milioni di euro la cifra ne-cessaria per il restauro, se-condo le stime fornite dalConservatorio, ente che avevacontattato il Comune dicen-dosi pronto a trovare le risor-se necessarie per i lavori e poia gestirlo, facendone la suc-cursale della sede di via Ca-dorna (con spazi per concertie per la didattica). La prospet-tiva di un investimento a seizeri di certo non spaventa unarealtà come Dolce&Gabbana,peraltro molto vicina da sem-pre al mondo della cultura,basti pensare che è tra i piùimportanti finanziatori delTeatro alla Scala.

Se son rose fioriranno, co-me si dice. Al momento nontrapelano altri dettagli, mapiù fonti confermano che uncontatto c’è stato. E tanto ba-sta a riaccendere i riflettorisull’immobile di piazza Cac-ciatori, un pezzo di storia del-la città che rischia di cadere a

pezzi. Dovesse arrivare unaproposta formale a PalazzoCernezzi, spetterebbe allagiunta decidere se accettarlao meno; il sindaco MarioLandriscina finora ha ripe-tuto di guardare con grandeinteresse al progetto del Con-servatorio ma si è anche dettopronto a valutare ipotesi al-ternative.

In passato si erano susse-guiti incontri e sopralluoghialla presenza di potenziali in-vestitori, spesso stranieri (dirussi ai cinesi), ma nessunoaveva mai fatto un passo deci-sivo.

Nominato il commissario

Intanto, la società che gesti-sce l’ex cinema (PoliteamaSrl) è ufficialmente in liqui-dazione, una mossa obbliga-toria per legge visto che nonha dipendenti e il bilancio si èchiuso in rosso per più di treanni consecutivi. L’assembleaha deliberato ufficialmentequesto passaggio ed è statonominato un commissario li-quidatore, nella persona delcommercialista comascoFrancesco Nessi. È uscito discena, quindi, Angelo Magi-stro, che rivestiva in prece-denza l’incarico di ammini-stratore unico.

MICHELE SADA

L’hanno già fatto aMilano e ora potrebbero con-cedere il bis. Gli stilisti Do-menico Dolce e StefanoGabbana nel 2005 avevanoacquistato e riqualificato unavecchia sala cinematografica,il Metropol, risalente agli an-ni ’40, trasformandola in unospazio polivalente in grado diospitare sfilate ed eventi cul-turali.

Adesso Dolce&Gabbana,prestigioso brand della moda,potrebbe far rinascere il Poli-

teama di Como. Il condiziona-le è d’obbligo, perché risultaun interessamento e gli svi-luppi sono ancora tutti da va-lutare, ma il fatto che l’ex ci-nema e teatro di piazza Cac-

ciatori delle Alpi - chiuso da 13anni - possa aver attirato l’at-tenzione di un investitore diquesto calibro è certamenteuna buona notizia.

Affascinati dal lago

Tutto sarebbe nato - a sentirei ben informati - durante ilmaxi evento targato Dol-ce&Gabbana andato in scenatra Como e Tremezzina nelluglio scorso. Gli stilisti, oltread apprezzare la location (unpo’ meno, si dice, la latitanzadegli Amministratori del ca-

Palco e platea all’interno dell’ex cineteatro Politeama, in piazza Cacciatori delle Alpi

Politeama, sorpresaSi fanno avantiDolce & GabbanaIl gioiello. Gli stilisti hanno chiesto notizie sull’ex teatroL’interessamento a margine del maxi evento sul lagoIntanto la Srl proprietaria dell’immobile è in liquidazione

Scheda

Le quotedei privatial 18,3%

Le quote della società del Politea-

ma, in liquidazione, sono divise

tra il Comune (81,63%) e una

settantina di soci privati (18,37%).

Tutti i privati hanno in mano

quote inferiori all’1%, salvo sei.

Molti soci hanno una partecipa-

zione simbolica, con quote che

valgono oggi circa 1 euro. Il capita-

le sociale della Politeama Srl è pari

a 103mila euro.

Il Comune di Como aveva pubbli-

cato all’Albo pretorio un bando

finalizzato a individuare un com-

missario liquidatore, poi la scelta

è stata fatta direttamente dal

sindaco Mario Landriscina. L’inca-

rico, specificava il bando di Palaz-

zo Cernezzi, «avrà una durata di

due anni dalla nomina, salvo

eventuali proroghe, da deliberarsi

dall’assemblea, per un altro bien-

nio, fino ad un massimo di sei anni

complessivi, qualora sia necessa-

rio per completare le operazioni

di liquidazione e cancellazione

della società dal registro delle

Imprese o da altri registri».

Domenico Dolce (a destra) e Stefano Gabbana a Cernobbio in luglio

Como

n Landriscinaper il momentoha puntatosul progettodel Conservatorio

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Como 21LA PROVINCIA

MARTEDÌ 4 SETTEMBRE 2018

Palazzo Cernezzi

È entrato in servizio ieri in Comune di Como Giu-seppe Ruffo, il nuovo dirigen-te all’Urbanistica, Pianificazio-ne, Edilizia privata e Suap. Ha 52 anni, architetto, abita a Co-mo da 25 anni. Ha iniziato a la-vorare nella pubblica ammini-strazione nel 1997 al Comune di Cernobbio come istruttore direttivo responsabile del set-tore tecnico. Nel 2000 è passa-to con le stesse mansioni al Co-mune di Fino Mornasco dove èrimasto fino al 2010, poi è statoa Erba e infine a Cantù, semprecome dirigente del settore Ur-banistica. A Cantù in particola-re ha elaborato il Piano di go-verno del territorio e si è occu-pato della progettazione di aree dismesse. Tra i progetti firmati, quello della riqualifi-cazione dell’ex Collegio De Amicis, selezionato da RegioneLombardia per partecipare al Mercato Immobiliare Interna-zionale a Cannes.

Nelle scorse settimane è en-trato in servizio anche il collegache si occupa di Lavori pubbliciAndrea Pozzi, 56 anni, che peril momento è a mezzo servizio con il Comune di Piacenza.

UrbanisticaIn Comunec’è il nuovo dirigente

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11LA PROVINCIA

MERCOLEDÌ 5 SETTEMBRE 2018

Focus Casa I prestiti per l’abitazione

COMO

Il rischio di una conti-nua impennata dello spread diquesti giorni rilancia non solo iltimore di mutui casa più cari –ipotesi più che realista certa-mente sui nuovi prestiti -, maripropone l’urgenza di guardarsiintorno, pensare e individuarealternative, intese come prodot-ti o soluzioni finanziarie, permantenere quella competitivitàche ancora oggi un mutuo vantarispetto a un canone d’affitto.Comprare casa oggi, rimborsan-do rate mensili di un prestito efacendo i conti con il livello an-cora basso dei tassi d’interesse,con le condizioni del mercatoimmobiliare (prezzi bassi, am-pia offerta) e con le condizionibancarie del costo del denaroancora molto convenienti, restaancora più vantaggioso di uncontratto di locazione.

Mutuo vincente anche perun’altra condizione favorevole,quella mano che arriva dal Fisco– grazie alla detrazione del 19%

sugli interessi – e che consentealla fine di risparmiare effettiva-mente almeno una rata su dodicimensilità: da gennaio a novem-bre le paga il risparmiatore, adicembre viene pagata dal ri-sparmio accumulato con le de-trazioni del fisco.

I vantaggi reali

Un mutuo a 30 anni, per esem-pio, contando sullo sconto del19% in termini di detrazioni con-cesse dal fisco, arriva fino sfrut-tare fino a 4.000 euro l’anno di

“bonus”. Significa che ogni annochi ha sottoscritto questa tipolo-gia di mutuo può riavere – com-prese anche le spese di istrutto-ria e di stipula del prestito - finoa 780 euro di rimborso dall’era-rio. Cioè una rata intera del mu-tuo. Secondo l’elaborazione fattasu dati del portale specializzatomutuionline.it (mettendo a con-fronto i migliori mutui a 20 e 30anni e con un valore dell’Euriborcostante) un finanziamento a 30anni da 120mila euro per acqui-stare una casa del valore di

200mila euro al tasso del2,2%comporta una rata mensiledi rimborso del mutuo di 456euro. Fino a dicembre – secondoquesto prospetto - si pagheran-no 1.531 euro di interessi, ai qualisi potranno aggiungere spese diistruttoria fino a un massimo di2.469 euro. Nel 2109 si paghe-ranno 2.574 euro di di interessi,ricevendo indietro (in termini didetrazioni al 19%) 489 euro, cherisulta più del costo di una rata.Leggermente diversa la situazio-ne per un mutuo a durata piùbreve: sempre un finanziamentodi 120mila euro ma a 20 anni aun tasso dell’1,7% paga una ratada 590 euro al mese e o scontofiscale arriva “solo” a 370 euro,meno del valore del rimborsomensile.

La convenienza del “fisso”

Numeri e valori che dal confron-to dell’analisi fa emergere la con-venienza del tasso fisso rispettoa quello variabile. Scelta che, pe-raltro, famiglie e piccoli rispar-miatori stanno già mettendo inpratica come dimostrano i datidel primo trimestre 2018 sullacorsa ad accendere prestiti ipo-tecari a tasso fisso (ormai hannotoccato il 78,6% e oggi quattromutui su dieci hanno durata ol-tre i 25 anni).

Tutto questo con un occhio alrisparmio, ma ora soprattutto, inattesa di capire che cosa succedesul mercato del credito battutodal nuovo vento della risalitadello spread, risalito di quasi 170punti negli ultimi quattro mesi.

Ma che cosa significa per ilportafoglio di una famiglia que-sta risalita? Nell’immediato po-co o nulla. A cominciare da chiha in corso un mutuo da rimbor-sare. I mutui per la casa sonolegati all’Euribor, indice che perla sua struttura non è affattosensibile alla variazione dello

spread: fino a oggi infatti le con-dizioni praticate dalle banche aiprestiti non sono affatto variate.Questo però non significa cheresterà tutto uguale in futuro.

Lo spread, in realtà, misura ilcosto della raccolta del denaro(quanto le banche pagano il de-naro di cui hanno bisogno perconcedere mutui alle famiglie eprestiti alle aziende) e questocosto evidentemente deve farei conti con i tassi che sono cre-sciuti sui mercati finanziari al-l’ingrosso. Il caro-spread a que-sto punto si manifesterà in duemodi sui mercati.

Il confronto sul campo

Una prima modalità attraversouna stretta da parte delle banchenel concedere prestiti. Oppure,seconda eventualità, nel caso incui mutui e finanziamenti ven-gano concessi questi saranno of-ferti a condizioni meno vantag-giose, più care rispetto al passatoproprio per recuperare quell’ag-gravio di costi pagato in più perrecuperare quella liquidità ne-cessaria da mettere a disposizio-ne sul mercato del credito. L’ul-timo studio sul caro-spreadmesso in campo dalla societàCrif, ha dimostrato che nel2011(con uno spread che viag-giava a quota 500) le rate deimutui sono cresciute del 4%. Unaumento di 100 punti base dellospread, è stato calcolato, ha rap-presentato un identico aumentoda 700 a 820 euro della ratamensile di un prestito a 20 annida 150mila euro. Nulla nell’im-mediato, quindi. Ma chi ha inmente di acquistare casa ricor-rendo a un mutuo si ritroveràcon ogni probabilità a fare i conticon condizioni, costi e commis-sioni bancarie meno favorevolidi oggi o di qualche tempo fa. Asottoscrivere mutui un po’ piùcari di oggi.

Mercato e prestiti

Il rilancio del mutuoLa mano del fisco nei rimborsi

Il mutuo vince sulla locazione an-

che grazie alla detrazione del 19%

sugli interessi che consente alla fi-

ne di risparmiare effettivamente

almeno una rata su dodici mensili-

tà: da gennaio a novembre le paga

il risparmiatore, a dicembre viene

pagata dal Fisco.

Il risparmio effettivoUna rata risparmiata

Secondo l’elaborazione fatta su

dati del portale specializzato mu-

tuionline.it un finanziamento a 30

anni da 120mila euro per acqui-

stare una casa del valore di

200mila euro si ricevono indietro

489 euro, più del costo di una rata.

Il peso dello spreadIl costo sui mutui nuovi

La stangata c’è comunque: un au-

mento di 100 punti base dello

spread, è stato calcolato, ha rap-

presentato un identico aumento

da 700 a 820 euro della rata men-

sile di un prestito a 20 anni da

150mila euro.

Il timore spread ma sui mutui casal’aiuto del fiscoI prestiti. Il rialzo del costo del denaro per le banche avrà conseguenze solo sui nuovi prestiti. Ma per tuttile detrazioni fiscali del 19% sono già un vantaggio

780IL RIMBORSO DELL’ERARIO

Forte vantaggioper un prestitoa 30 anni garantito dal Fisco

4.000DETRAZIONI SUGLI INTERESSI

L’aliquota del 19%grantisce fino a 4mila eurodi detrazioni l’anno

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37LA PROVINCIA

MERCOLEDÌ 5 SETTEMBRE 2018

to della Provincia, che non im-pongono la chiusura immedia-ta, fermi restando i limiti già im-posti e ridotti, compresa la chiu-sura cautelativa del ponte nu-mero 10 a Bovisio Masciago, in-dicazione che rimarrà valida fi-no al compimento delle prove programmate in questi giorni.

«La Milano-Meda - ha evi-denziato Claudia Maria Terzi - èinfrastruttura all’attenzione della Regione da tempo, tanto che ad agosto abbiamo stanziatoquasi 1,5 milioni di euro per la messa in sicurezza dei ponti del-la strada. Oggi i tecnici hanno chiarito che si può transitare suiponti, anche se questo non esclude che le opere di manu-tenzione straordinaria siano ur-genti ed indifferibili». C. Gal

se ore aveva rilanciato l’allarme di chiusura immediata - Provin-cia di Monza e Brianza, insieme ai tecnici delle società di inge-gneria e monitoraggio Akron-Ceas, l’ingegnere Giuseppe Giunta, redattore del progetto che conteneva anche un docu-mento con il limite temporale del 31 agosto 2018 per l’utilizzo dei manufatti.

Alla luce dell’analisi della re-lazione sottoscritta da Akron Ceas del 29 agosto, l’ingegner Giunta ha concordato sulle con-clusioni espresse nel documen-

sto. Possono stare tranquilli? Secondo il summit di tecnici, sì: non c’è, come ribadito, una si-tuazione di pericolo imminente.

L’incontro è stato concordatol’altra mattina, durante il verticeche si è svolto alla presenza del presidente di Regione Lombar-dia Attilio Fontana, con il pre-sidente della Provincia di Mon-za e Brianza Roberto Inverniz-zi e l’assessore regionale alle in-frastrutture Claudia Maria Terzi. Al tavolo erano presenti Regione Lombardia, Infrastrut-ture Lombarde - che nelle scor-

CantùIl summit in Regione

L’assessore Terzi

«Stanziati 1,5 milioni

per la messa in sicurezza»

È anche la superstradadei canturini, che la utilizzano per raggiungere la Brianza e Mi-lano.

Anche sopra le loro teste ci so-no i quattro ponti che sono al centro dell’attenzione dopo quanto accaduto al ponte Mo-randi, a Genova, lo scorso 14 ago-

Milano-Meda, i viadotti restano aperti«Ma subito le opere di manutenzione»

Ecco come si presenta il ponte di Cantù Asnago la cui sorte deve ancora essere definita tra demolizione e pedonalizzazione

Il nuovo ponte pronto nel 2020Ora l’accordo Comuni-ProvinciaGrandi Opere. A giorni i sondaggi geognostici per il viadotto di Asnago a fianco dell’attualeMa prima serve l’intesa tra Cantù, Cermenate e Villa Saporiti. Il punto del tecnico Tarantola

giungere la superstrada Mila-no-Meda, possa tornare a pienaportata.

A fare il punto è l’ingegnerBruno Tarantola, dirigente dell’area sviluppo del territoriodella Provincia.

Le indagini

«Il progetto preliminare è statoapprovato da tempo, ora è in fa-se di affidamento la parte delle indagini geognostiche relative al terreno: i carotaggi - spiega - Quindi si passerà all’incarico della progettazione definitiva del nuovo ponte. In parallelo stiamo inviando una nota ai Comuni di Cantù e Cermenate per la compatibilità urbanisti-ca dell’opera e per la richiesta disottoscrizione di un accordo diprogramma». Non per questio-

Il punto

Futuro incertoCiclopedonaleo demolizione

Il progettoVerso l’appalto

La Provincia di Como ha già predi-

sposto le tappe per realizzare il nuo-

vo ponte, a fianco dell’attuale, sul la-

to sud, in direzione Milano. Dopo

l’approvazione del progetto preli-

minare, si va verso l’aggiudicazione

dell’appalto, un lungo percorso bu-

rocratico che avrà il suo cuore a giu-

gno dell’anno prossimo. Intanto, re-

sta da definire il futuro dell’attuale

cavalcaferrovia. Potrebbe essere

demolito. Oppure utilizzato come

ponte, ad esempio, ciclopedonale.

La viabilità legata soprattutto al tra-

sporto pesante, con il nuovo ponte,

non avrà limiti di peso ordinario.

L’interventoI «segni di ammaloramento»

I lavori di gennaio, per salire a 40

tonnellate di portata, dalle 19 fissa-

te alla fine dello scorso marzo a se-

guito di alcuni carotaggi, erano stati

deliberati dal presidente della Pro-

vincia, Maria Rita Livio, Pd: 185mila

euro in opere di rinforzo. «Attual-

mente - si leggeva nella relazione

tecnica - il ponte presenta evidenti

segni di ammaloramento. Non han-

no pregiudicato la statica della

struttura, che però non è stata pen-

sata per i carichi odierni». Il ponte

sopra la ferrovia Milano-Como-

Chiasso fu progettato nel 1912.

Il semaforo intelligenteCon senso unico alternato

Da oltre un anno è stato attivato un

semaforo intelligente (nella foto), in

grado di riconoscere le sagomature

dei veicoli. Il rosso scatta, con senso

unico alternato, quando due camion

procedono nelle due distinte dire-

zioni. Oppure in fila indiana. In que-

sto modo, si evita un eccesso di peso

sul ponte. L’attenzione è alta dopo il

crollo, nell’autunno del 2016, del ca-

valcavia ad Annone Brianza, sulla

statale 36 Milano-Lecco. C. GAL.

ni economiche: il ponte, indi-cato come priorità dalla Pro-vincia, sarà costruito grazie ai 2milioni di euro messi a disposi-zione nella scorsa legislatura dal Patto per la Lombardia, l’ac-cordo tra Stato e Regione.

Variante

L’accordo di programma a tre servirà a procedere spediti sul versante tecnico. «La compati-bilità urbanistica al momento manca sul lato del Comune di Cermenate - prosegue l’inge-gnere - sarà necessario fare unavariante urbanistica. Che, con l’accordo, potrà essere sempli-ficata».

«Stiamo facendo di tutto - ri-marca Tarantola - per miglio-rare le tempistiche. Il ponte at-tuale è a mezzo servizio. Il ban-

do di gara potrebbe essere pub-blicato a metà del prossimo an-no. E meno male che siamo riu-sciti a evitare la valutazione di impatto ambientale. Altrimen-ti i tempi, tra leggi e normativa,sarebbero stati lunghissimi».

Valutazioni

«Sarà un ponte normalissimo, anche se in curva - prosegue l’ingegnere - probabilmente sarà una travata continua di ce-mento armato, a basso costo di manutenzione». E l’attuale ponte? «Si dovrà decidere se mantenerlo come ponte pedo-nale o se demolirlo. Nella fase della costruzione del nuovo ponte si può approfondire cosafare del ponte esistente. Sen-tendo anche le valutazioni di Cantù e di Cermenate».

CANTÙ

CHRISTIAN GALIMBERTI

La richiesta di un pat-to a tre. Proposto dalla Provin-cia di Como ai Comuni di Cantùe di Cermenate. Persiglare un accordo di programma, sciogliere le ultime questioni tecniche di carattere urbani-stico e andare avan-ti tutta sul progetto del nuovo ponte di Cantù Asnago, da realizzare a fianco dell’attuale, a por-tata ridotta e vec-chio di un secolo, sucui sono stati eseguiti, negli scorsi mesi, lavori di rinforzo.

Si cerca di accorciare il piùpossibile i tempi delle procedu-

re. Il disegno della struttura è già pronto.

A breve partiranno i prelievidi campione per analizzare il terreno su cui poggerà il ponte

stesso. Per l’appaltoe i lavori si andrà ve-rosimilmente a giu-gno 2019. È possibi-le ipotizzare che ilponte sarà prontonel corso del 2020.

Quello che contaper la Provincia, inquesto momento, èvelocizzare il piùpossibile la pratica.Soprattutto, perpermettere che il

collegamento tra Cantù e Cer-menate, al di sopra della ferro-via internazionale Milano-Co-mo-Chiasso e vitale per rag-

Bruno Tarantola

Dirigente Provincia

Cantù

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Page 9: copertina rassegna stampa - Ance Como · per l’inizio dei lavori l’anno prossimo. La decisione era stata presa alla luce di un documento di al-larme stilato nell’agosto di un

Economia 11LA PROVINCIA

VENERDÌ 7 SETTEMBRE 2018

COMO

ELENA RODA

Un quadro, nel com-plesso, positivo. L’analisi con-giunturale del primo semestre 2018 di Unindustria Como, con Confindustria Lecco e Sondrio, mostra una situazione in linea con il 2017 – che aveva registra-to una ripresa rispetto all’anno precedente – per quanto riguar-da il manifatturiero comasco.

I risultati migliori sono quellidel metalmeccanico e del setto-re del mobile, mentre, per quanto riguarda il tessile, si re-gistrano performance più con-tenute. Rispetto agli indicatori presi in considerazione dall’in-dagine di Unindustria Como, si registrano segni positivi anche se la crescita, in termini con-giunturali, è piuttosto modera-ta e segue il trend di rallenta-mento dell’economia a livello globale.

I numeri

I dati dell’economia comasca fanno comunque ben sperare, come sottolineato dal presiden-te di Unindustria Como, Fabio Porro: «I dati del primo seme-stre di quest’anno sono abba-stanza confortanti consideran-do comunque il lungo periodo di attesa e incertezza a livello politico interno dovuto alla campagna elettorale e alla for-mazione del nuovo Governo».

Su tutti, il fattore assunzioniè, per Porro, un indicatore di ri-presa da guardare con interesseper il futuro: «Ciò che conforta,

I dati dell’economia

La congiuntura a Como/Primo semestre 2018

FONTE: Unindustria Como

Ordini

Congiuntura

+2,6%

+0,8%

rispetto al 2017

Attività produttiva

Livellotendenziale

Rispetto agli ultimisei mesi del 2017

+1,6%

+0,9%

Il livello della capacità produttiva

80,1%

Nel corso del 2018

Rispetto ai primisei mesidello scorso anno

+2,9%

+3,7%

La crescita del fatturato Tra aprile e giugno

1 impresa su 2ha visto crescereil fatturato per gli

ordini dall’Italia, una su tre quello proveniente dal mercato estero

Rispetto al 2017 +2,3%

Rispetto all’ultimosemestre

+1,6%

Il credito

Le imprese chehanno segnalato

un incrementodelle spese

e dellecommissioni

bancarie

Costo dell’approvvigionamentodelle materie prime

Mercato del lavoro

1 azienda su 10 ha effettuato nuove assunzioni

Aziende che hanno ridimensionato il personale

Le scelte aziendaliper l’occupazione

79,5%

Imprese chenon faranno

modificheal proprioorganico

Le previsioni delle impreseper la fine del 2018

Ordini

Fatturato

Attivitàproduttiva

+1,9%

+1,3%

+2%

Solo 2,4 aziendesu 100 hanno

deciso di ridurreil propriopersonale

15,7%

Le imprese corronoAnche nel Comascosi torna ad assumereCongiuntura. Positivi tutti gli indicatori dell’indaginerelativa al primo semestre, realizzata da UnindustriaPorro: «Prova che più automazione significa più lavoro»

Guardando alle imprese co-masche prese in considerazio-ne nel campione analizzato, una su dieci ha dichiarato di aver assunto nuove persone, mentre il 2,4% delle aziende ha ridimensionato il proprio per-sonale. In generale, guardando a un arco temporale sui prossi-mi sei mesi, il 79,5% delle im-prese si propone di mantenere la stessa formazione, senza mo-dificare l’organico. Per quanto riguarda il dato relativo agli or-dini, sempre per le imprese del campione prese in esame, si re-gistra, nel primo semestre del 2018, un aumento, rispetto allo stesso periodo dell’anno prece-dente, del 2,6%.

Produzione e fatturato

Un segno più che viene confer-mato anche dal dato congiuntu-rale, seppur in modo più conte-nuto, con un +0,8% rispetto al secondo semestre del 2017. Se-gni positivi si ritrovano anche intermini di capacità produttiva eattività produttiva. Qui si regi-stra un incremento dell’1,6% a livello tendenziale e una cresci-ta, sempre in confronto agli ul-timi sei mesi dell’anno scorso, dello 0,9%. Da sottolineare i se-gni positivi del fatturato delle imprese parte del campione (+2,3% in confronto al primo semestre del 2017, +1,6% rispet-to al secondo semestre), con unbuon momento, sia per gli ordi-ni dall’Italia che dall’estero, tra aprile e giugno.

Salgono invece i costi di ap-

provvigionamento delle mate-rie prime (+3,7% sul primo se-mestre 2017 e +2,9% nel corso di quest’anno), mentre per il 15,7% delle imprese sono au-mentate le spese e le commis-sioni bancarie. Guardando al futuro, le imprese sono ottimi-

ste sui risultati attesi nei prossi-mi mesi dell’anno. Rispetto al primo semestre 2018, infatti, le aziende si aspettano una cresci-ta, con un incremento degli or-dini (+1,9%), dell’attività pro-duttiva (+1,3%) e del fatturato (+2,0%).

n «Riscontripositivi nonostantela lunga fasedi incertezzaa livello politico»

in particolare, - precisa Porro - èsoprattutto una leggera ripresa delle assunzioni, un dato che non aveva segno positivo da pri-ma della lunga crisi. Questo di-mostra che la cosiddetta rivolu-zione 4.0, supportata anche dai provvedimenti legislativi, non ha avuto conseguenze negative sul mercato del lavoro ma, al contrario, ha offerto nuove op-portunità o stabilizzazioni gra-zie anche al Jobs Act». Per le prossime azioni politiche, Por-ro sottolinea: «Il nostro auspi-cio è che il nuovo Governo man-tenga le norme favorevoli allo sviluppo avviate durante la pre-cedente legislatura, incremen-tando questi provvedimenti perincidere ancora di più sull’occu-pazione e sull’economia in ge-nerale attraverso una vera e propria politica industriale».

Fabio Porro

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Page 10: copertina rassegna stampa - Ance Como · per l’inizio dei lavori l’anno prossimo. La decisione era stata presa alla luce di un documento di al-larme stilato nell’agosto di un

LA PROVINCIA 7SABATO 8 SETTEMBRE 2018

L'INTERVISTA FABIO PORRO. Presidente Unindustria Como

«LA PIAZZA SI ALLONTANASEGNALE ALLE IMPRESEARRIVATO DAL GOVERNO»ENRICO MARLETTA

Nel giro di 48 ore è cam-biato quasi tutto. L’ac-cordo sull’Ilva, le pa-role di Salvini sulla

conferma del Piano Industria4.0, i segnali distensivi all’Eu-ropa. La protesta in piazza si allonta-na e tra gli imprenditori c’è fi-ducia che si possa avviare unafase nuova nelle relazioni conil Governo dopo i primi mesi adir poco tormentati. Sollevatoè anche Fabio Porro, presiden-te di Unindustria Como.

Cominciamo dalla minaccia della

protesta in piazza...

Si tratta di un’opzione che og-gettivamente diventa più re-mota e la circostanza procurasollievo. Un po’ perché noi im-prenditori siamo poco abituatia manifestazioni di questo tipo,preferiamo la dimensione dellaproposta concreta a quella del-la protesta. Inoltre c’era in tuttii noi la preoccupazione per lericadute di immagine, non cer-to positive per il Paese, che unatale iniziativa avrebbe avuto alivello internazionale. Ci sarebbe stata di sicuro unastraordinaria partecipazionema si immagini lei all’esterocosa avrebbero potuto pensaredel nostro Paese con migliaiadi imprenditori in piazza con-tro il Governo. In questi anni abbiamo fattotanto per far sì che l’Italia di-ventasse più attrezzata per at-trarre investimenti stranieri,

una contrapposizione del ge-nere avrebbe rischiato di rovi-nare tutto. Certo, siamo stativicini allo strappo, tra gli im-prenditori si avvertiva grandeinquietudine, preoccupazione,“terrore” in qualche caso afronte di certe dichiarazioni diesponenti del Governo.

E poi cosa è successo?

E poi le cose sono cambiate...Per fortuna, dico io, perché era-vamo finiti in un vicolo cieco acausa forse in parte di qualchefraintendimento, molto ha pe-sato la serie di dichiarazioni dialcuni esponenti dell’attualemaggioranza, come il ministrodello Sviluppo Economico, du-rante la campagna elettoralee soprattutto una volta assuntol’incarico di governo: no allaTav, no al gasdotto trans-adria-tico, via dall’Europa, fuori dal-l’Euro... Ora è del tutto eviden-te che di fronte a concetti delgenere fosse inevitabile la pre-occupazione degli imprendito-ri e il crescere della tensione,sino al muro contro muro dellascorsa settimana.

Non crede che abbia pesato anche

una componente personale nella

polemica Boccia-Di Maio?

No, le assicuro che il nostropresidente si è limitato a rap-presentare lo stato d’animo de-gli imprenditori. Mai era capi-tato che al Governo non si tro-vasse un interlocutore preciso,una figura di riferimento a cuisottoporre proposte, segnalareproblemi, sottoporre istanze.

Ciò che sempre è avvenuto nelpassato e che si è verificato ,non senza produrre qualchebuon risultato, anche con ilprecedente esecutivo. Il fattodi trovare una saracinesca ab-bassata ci ha fatto preoccupare,soprattutto per il Paese perchéi problemi dell’Italia sono in-nanzi tutti i problemi dell’eco-nomia italiana e colpire le im-prese, ovvero chi produce ric-chezza, poteva mettere a ri-schio il presente e il futuro ditutti noi. Prima di preoccuparsidi come la ricchezza viene di-stribuita, è bene far sì che que-st’ultima sia prodotta. Se nonsi rispetta questa elementareequivalenza, si finisce con ildistribuire debito...

Rispetto alla prossima legge di bi-

lancio quali ritiene che siano i punti

inderogabili, su cui cioè le imprese

non sono disponibili a fare conces-

sioni?

Come dicevo, da 48 ore, pare diessere entrati in una fase nuo-va. Ciò detto, al momento,l’unica cosa concreta è l’accor-do sull’Ilva. Sulla legge di bilan-cio siamo prudenti, vedremoquel che c’è scritto. Posso direche, al di là dei singoli provve-dimenti, ci aspettiamo un do-cumento che metta al centro illavoro, non per fare un piacerealle imprese o agli operai, maperché è ciò che serve all’Italia.Il Governo deve assicurareun’attenzione responsabile aqueste problematiche, nellescorse settimane le battute delministro Di Maio sui mercatifinanziari hanno avuto conse-guenze negative: l’aumentodello spread non è una tabelli-na statistica, è un conto chesiamo chiamati a pagare tuttinoi, le imprese come le fami-glie.

Quanto è diffuso il disagio tra gli

imprenditori?

Nelle regioni settentrionali,dove ho conoscenza direttadella situazione, c’era una ge-nerale preoccupazione. Tantoche i presidenti regionali si so-no fatti interpreti e portavocedi un malessere che provenivaindistintamente da tutti i terri-tori. Nel frattempo, per quelriguarda la nostra realtà, abbia-mo cercato di avviare dei con-

Fabio Porro, presidente di Unindustria Como

Economiatatti con i rappresentanti localidei partiti della maggioranza,credo che anche l’impegno diquesti ultimi sia servito ad al-lentare la tensione.

Su quali provvedimenti voi invo-

cate continuità con il governo pre-

cedente?

Jobs Act e Industria 4.0 sonostrumenti a cui diamo massimovalore proprio in virtù dei ri-sultati positivi che hanno de-terminato. Ovviamente è pos-sibile introdurre modifiche insenso migliorativo, sarebbe pe-rò sciagurato smantellare que-sti provvedimenti. In Italia,purtroppo, abbiamo il vizio dipensare che a ogni avvicenda-mento politico debba corri-spondere l’azzeramento di ciòche è stato fatto dai predeces-sori. Si tratta di un atteggia-mento sbagliatissimo: se unacosa funziona, per quale ragio-ne tornare indietro? Come sipuò pensare di far progredireil Paese se ogni cinque anni simette totalmente in discussio-ne le riforme della legislaturaprecedente? Si intervenga sullecriticità e si cerchi di risolverle,assurdo cancellare tutto a prio-ri.

Il capitolo Decreto Dignità è un

boccone che ormai avete digerito

o sta ancora sullo stomaco?

In sede parlamentare, mi rife-risco in particolare ai voucher,qualche miglioria è stata intro-dotta. Nel complesso rimane ilgiudizio critico, il vero proble-ma non è tanto la soglia dei 24mesi per i contratti a tempodeterminato. Due anni sono unperiodo più che sufficiente pertestare una persona, l’ostacolovero è stato l’introduzione del-le causali, queste sì rischianodi dare adito a un terreno mina-to e di far esplodere il conten-zioso. Il risultato è che gli imprendi-tori alla fine o non assumeran-no nessuno o useranno il lavorointerinale oppure faranno ri-corso a causali talmente gene-riche da non giovare a nessuno.In sintesi, sarebbe stato megliolasciare le cose com’erano pri-ma. Abbiamo bisogno di sem-plificazione, in questo caso siè andati nella direzione oppo-sta.Vincenzo Boccia Luigi Di Maio

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Page 11: copertina rassegna stampa - Ance Como · per l’inizio dei lavori l’anno prossimo. La decisione era stata presa alla luce di un documento di al-larme stilato nell’agosto di un

8 EconomiaLA PROVINCIA

SABATO 8 SETTEMBRE 2018

CANTÙ

SILVIA CATTANEO

La Cassa Rurale e Ar-tigiana di Cantù traccia un bi-lancio di metà anno, e in estre-ma sintesi le principali voci del conto patrimoniale ed econo-mico si possono racchiudere nell’espressione «semestre po-sitivo».

Crescono gli utili, cresce laraccolta e crescono gli impieghi,inoltre a giugno già si era rag-giunta la copertura del 50% dei crediti deteriorati. Le nuove normative impongono di comu-nicare, subito dopo l’approva-zione, i dati essenziali relativi al bilancio e di fare lo stesso con i risultati del primo semestre. Obbligo al quale si è voluto as-solvere presentandoli ieri nella sede di corso Unità d’Italia, per-ché, ha sottolineato il presiden-te Angelo Porro, «non bastano gli annunci, bisogna anche for-nire qualche numero».

Le operazioni

Il bilancio scorso tracciava un quadro positivo: nel 2017 la Cas-sa Rurale e Artigiana di Cantù ha erogato nuovi prestiti e mu-tui per 370 milioni di euro attra-verso 3.217 operazioni, oltre un milione al giorno. Al 30 giugno di quest’anno si era a quota 136 milioni di mutui e prestiti ero-gati. Un dato inedito, quello del-l’anno passato, per consistenza,

Il presidente Angelo Porro e il direttore Gianbattista Lanzi

Cassa Rurale, semestrale positivaIn crescita i clienti, l’utile è di 3,7 milioniCredito. Bene il conto patrimoniale ed economico, copertura del 50% dei crediti deterioratiEffetto Industria 4.0: «Spinta positiva delle aziende che hanno deciso di fare investimenti»

e per trovare valori in linea biso-gna tornare ai tempi pre-crisi, a dare la prova che le famiglie cre-dono nel proprio futuro e so-prattutto ci credono le imprese,che hanno la forza di investire. Anche grazie alle misure incen-tivanti del piano nazionale pro-mosso dal ministero dello Svi-luppo Economico Impresa 4.0, per la digitalizzazione del setto-re manifatturiero, come ricordail direttore Gianbattista Lanzi. Un trend che si sta conferman-do: «La spinta positiva c’è – dicePorro – l’anno passato le impre-

se hanno visto uno spiraglio po-sitivo e hanno investito. Non so raggiungeremo ancora quei li-velli, ma la tendenza continua».

Dati del primo semestre 2018alla mano, si registra un utile di periodo di 3,7 milioni di euro e, dall’altro, una crescita della rac-colta e degli impieghi, rispetto al30 giugno 2017, di 127 milioni dieuro. Un dato, quest’ultimo, checorrisponde a un aumento del 2,65% dei volumi di lavoro, al

quale si accompagna un analogoincremento di clienti e opera-zioni. Sul fronte reddituale, l’utile netto di 3,76 milioni di eu-ro è il risultato di un margine di interesse di 21,77 milioni, di commissioni nette per 9,56 mi-lioni e di un risultato dell’attivitàfinanziaria - relativa al compar-to titoli - di 3,8 milioni che, som-mati, generano un margine di intermediazione di poco supe-riore ai 35 milioni di euro.

Le novità normative

Al netto di 21,7 milioni di costi operativi e di 9,5 milioni di retti-fiche su crediti, come accanto-namenti prudenziali, si ha l’utiledi periodo di cui sopra. Tra le no-vità normative, anche l’entrata in vigore, dall’inizio dell’anno, diun nuovo principio contabile denominato IFRS9 che ha in parte modificato le modalità di contabilizzazione di alcune vocidi bilancio, rendendo più com-plesso effettuare raffronti con l’analogo periodo del 2017. Ciò èdovuto, in particolare, alla clas-sificazione dei crediti in tre sta-ge e alla diversa modalità di in-quadramento delle attività fi-nanziarie. A conti fatti, questo non modifica però la solidità pa-trimoniale della Bcc di Cantù, rafforzata dalle maggiori coper-ture dei crediti deteriorati, pas-sati dal 43,41% di fine 2017 al 49,51% del 30 giugno 2018.s.cat.

n In aumentola raccoltaPrestiti e mutui,erogatoun milione al giorno

L’assemblea dei soci lo scorso maggio a Lariofiere

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Page 12: copertina rassegna stampa - Ance Como · per l’inizio dei lavori l’anno prossimo. La decisione era stata presa alla luce di un documento di al-larme stilato nell’agosto di un

Economia 9LA PROVINCIA

SABATO 8 SETTEMBRE 2018

Due mesi fa l’inaugurazione del terzo lotto del Parco tecnologico

nua. «In effetti, il terzo lotto ap-pena inaugurato – ribadisce Li-roni – ha già il 70% degli spazi collocati. Già contrattualizzati.Coelux si è potuta ingrandire, cosa di cui aveva bisogno. E in-tanto entrano altre imprese». Coelux è la startup del “cielo inuna stanza”, fondata dal profes-sor Paolo Di Trapani, una di quelle più premiate in termini diaffari e crescita.

I contratti

Per il resto, stanno già entrandouna decina di aziende, dai settorivari, spiega il presidente. Si va dall’elettronica all’illuminotec-nica, dall’informatica al monito-raggio Gps. Bisogna ricordare tral’altro che tra le società più giova-ni di ComoNext si è affacciata larobotica, con già tre casi. E tra due mesi sarà inaugurato il di-mostratore di impresa 4.0. M. Lua.

occupazionali della storica im-presa tessile.

Missione più che possibile. Sistanno già inserendo nuove so-cietà, altre si ingrandiranno. E ricordiamo che ci sono startup che già sono partite per altri lidipiù grandi: come l’aerospazialeD-Orbit, che si è trasferita a FinoMornasco per via della sua rapi-da crescita.

Enrico Lironi, presidente diSviluppoComo – ComoNext, fail punto proprio dopo la conven-zione siglata con il sindaco Vale-ria Benzoni. «Un passo impor-tante – sottolinea Lironi – per-ché ci viene data un’area per am-pliare lo spazio riservato ai postiauto. Ci troveremo 5mila metriquadrati su cui andremo a rica-vare 160 posti». La caccia al par-cheggio era diventata una spinanel fianco per il Parco tecnologi-co, pur sinonimo della sua cresci-

LOMAZZO

Inaugurato da meno didue mesi e già prossimo ad esau-rire gli spazi. Un segnale impor-tante di vivacità per ComoNext.Tra l’altro reduce dalla firma diuna convenzione con il Comunesignificativa da più di un punti divista: darà infatti sollievo alla fa-me di parcheggi che attanaglia ilparco, attualmente casa per oltre120 aziende e più di 700 persone.

L’accordo

Lo scorso 11 giugno il taglio delnastro in questa sezione di 7milametri quadrati dell’ex Cotonifi-cio Somaini. In questo modo il Digital Innovation Hub arrivavaa una superficie complessiva di21mila metri quadrati. Missione,giungere a 160 imprese in spazida 35 a 200 metri quadrati. E amille lavoratori della conoscen-za, raggiungendo le dimensioni

ComoNext va veloceIl 70% dei nuovi spaziè già stato collocato

ta e vitalità. «Ora diventerannoin tutto 400 – precisa Lironi – enoi sistemeremo il parco». Un’area ampia e piacevole dovepasseggiare, godersi la natura, ma anche spettacoli ed eventi. Lasocietà investirà 250mila euro sul parco che sarà dunque usu-fruibile per il pubblico e 150milaper la sistemazione del parcheg-gio.

«Il professionista sta predi-sponendo i progetti esecutivi eli presenteremo tutti e due perla fine del mese – spiega il presi-dente di SviluppoComo – Como-Next – Poi partiremo con l’appal-to dei lavori a ottobre». Per la finedell’anno, tutto dovrebbe esseredunque sistemato. Un segnale dauna parte verso la comunità di Lomazzo, dall’altra verso le aziende e i loro collaboratori, co-me i loro clienti e fornitori.

E la crescita di lavoro conti-

160NUOVI POSTI AUTO

Dopo l’accordo con il Comune

di Lomazzo, si darà seguito

all’ampliamento dei parcheggi

Complessivamente

i posti adiacenti al Parco

diventeranno 400

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