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coordinamento di Andrea de Prisco Alla ricerca del massimo risultato ( di Raffaello De Masi Ready,Set,G!,~~ Ready, Set, Go, versione 7.0 Produttore: Abbott Systems Inc. 62 Mountain Rd. Pleasantvilie, NY 10570-9802 e-mail: [email protected] WWW: http://www.abbotsys.com Prezzo: 150 US $ dell'ambiente, e si provvederà a dimen- ticare doverosa mente quelle particola- rità che, in quell'unica occasione, siamo andati a cercare pazientemente sul ma- nuale. Invece esistono pacchetti alterna- tivi, come dicono al di là dell'atlantico, "for value-conscious buyers", che, tra- dotto, sarebbe come dire per "chi bada alla lira". Prodotti da software house di piccolo cabotaggio, non sempre ben no- ti alla massa, assolvono altrettanto bene al loro compito, e hanno, come contral- tare, indubbi pregi, come basso costo, ridotte esigenze in fatto di memoria, uti- lizzabilità su macchine di un'ampia fa- scia, sovente abbinati a facilità d'uso e, cosa che non guasta, a un supporto tec- nico più diretto e, per così dire, familia- re. I risultati che si ottengono non sono affatto disprezzabili, comparabili come sono, per qualità, a ben altri nomi del software mondiale. E così, eccoci a pro- vare una serie di package di questa fa- miglia, che, vi posso assicurare, vi stupi- ranno per i risultati e per il favorevole rapporto costo-prestazioni. Desiderate realizzare delle circolari, o magari un piccolo giornale, o una rivista aziendale interna, o, che so, un catalogo dei prodotti della vostra piccola azienda? Ready, Se!, Go è proprio quello che fa per voi. Si tratta di un piccolo package di DTP, che a guardarlo dà l'impressione di ReadYI Set, Go, versione 7.0 la cassata ci hanno lasciati da smaltire non se ne vanno neppure con la fiamma ossidrica, il calcolo del nuovo bollo auto che, ci avevano assicurato, avrebbe por- tato a un risparmio sostanzioso, ci ha in- vece lasciato praticamente esangui. Oc- corre risparmiare, e il nostro amato Mac dovrà sacrificarsi con noi, per cui niente spese folli, niente acquisti "importanti", niente periferiche che costano un oc- chio della testa. E neppure pacchetti alti- sonanti, di quelli che costano cifre con sei zeri. Voliamo basso, e come si suoi dire, "diamoci una regolata". E non è affatto detto che questo fran- cescanesimo sia poi privo di controparti- ta. Nessun utente non professionista nel campo utilizzerà al limite pacchetti come Excel, FreeHand, PhotoShop, Pa- gemaker. Ci si ridurrà, quasi sicuramen- te, a sfiorare appena le potenzialità ~~~- .... _---~- - - Passata da un pezzo la buriana delle spese di Natale, beh, occorre darsi una regolata. Stipendio e tredicesima hanno spiccato un volo che, al confronto, lo Shuttle è il tripla no del barone rosso, e non abbiamo fatto neppure a tempo a comprarci quell'orologio su cui da tem- po avevamo messo gli occhi. Abbiamo speso in regali un occhio della testa rice- vendo in cambio un pigiama con i rigoni, una pipa che non useremo mai, un volu- me sull'arte figurativa del Tibet che il li- braio non sapeva più a chi rifilare, e per la vendita del quale ha acceso un cero alla Madonna di Montevergine. Si cerca, alla bell'e meglio, di svernare, in un se- miletargo privo di sensazioni e di grandi sforzi di volontà, invidiando chi ha anco- ra la forza di urlare e di sbracciarsi, beato lui, magari per motivi di lavoro. L'estate è lontana, i trigliceridi che i panettoni e 336 MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998

Transcript of coordinamento di Andrea de Prisco Alla ricerca del massimo ...versione 7.0 la cassata ci hanno...

coordinamento di Andrea de Prisco

Alla ricerca del massimo risultato( di Raffaello De Masi

Ready,Set,G!,~~Ready, Set, Go,versione 7.0

Produttore:Abbott Systems Inc.62 Mountain Rd.Pleasantvilie, NY 10570-9802e-mail: [email protected]: http://www.abbotsys.com

Prezzo: 150 US $

dell'ambiente, e si provvederà a dimen-ticare doverosa mente quelle particola-rità che, in quell'unica occasione, siamoandati a cercare pazientemente sul ma-nuale. Invece esistono pacchetti alterna-tivi, come dicono al di là dell'atlantico,"for value-conscious buyers", che, tra-dotto, sarebbe come dire per "chi badaalla lira". Prodotti da software house dipiccolo cabotaggio, non sempre ben no-ti alla massa, assolvono altrettanto beneal loro compito, e hanno, come contral-tare, indubbi pregi, come basso costo,ridotte esigenze in fatto di memoria, uti-lizzabilità su macchine di un'ampia fa-scia, sovente abbinati a facilità d'uso e,cosa che non guasta, a un supporto tec-nico più diretto e, per così dire, familia-re. I risultati che si ottengono non sonoaffatto disprezzabili, comparabili comesono, per qualità, a ben altri nomi delsoftware mondiale. E così, eccoci a pro-vare una serie di package di questa fa-miglia, che, vi posso assicurare, vi stupi-ranno per i risultati e per il favorevolerapporto costo-prestazioni.

Desiderate realizzare delle circolari, omagari un piccolo giornale, o una rivistaaziendale interna, o, che so, un catalogodei prodotti della vostra piccola azienda?Ready, Se!, Go è proprio quello che faper voi. Si tratta di un piccolo package diDTP, che a guardarlo dà l'impressione di

ReadYI Set, Go,versione 7.0

la cassata ci hanno lasciati da smaltirenon se ne vanno neppure con la fiammaossidrica, il calcolo del nuovo bollo autoche, ci avevano assicurato, avrebbe por-tato a un risparmio sostanzioso, ci ha in-vece lasciato praticamente esangui. Oc-corre risparmiare, e il nostro amato Macdovrà sacrificarsi con noi, per cui nientespese folli, niente acquisti "importanti",niente periferiche che costano un oc-chio della testa. E neppure pacchetti alti-sonanti, di quelli che costano cifre consei zeri. Voliamo basso, e come si suoidire, "diamoci una regolata".

E non è affatto detto che questo fran-cescanesimo sia poi privo di controparti-ta. Nessun utente non professionistanel campo utilizzerà al limite pacchetticome Excel, FreeHand, PhotoShop, Pa-gemaker. Ci si ridurrà, quasi sicuramen-te, a sfiorare appena le potenzialità

~~~-...._---~- - -

Passata da un pezzo la buriana dellespese di Natale, beh, occorre darsi unaregolata. Stipendio e tredicesima hannospiccato un volo che, al confronto, loShuttle è il tripla no del barone rosso, enon abbiamo fatto neppure a tempo acomprarci quell'orologio su cui da tem-po avevamo messo gli occhi. Abbiamospeso in regali un occhio della testa rice-vendo in cambio un pigiama con i rigoni,una pipa che non useremo mai, un volu-me sull'arte figurativa del Tibet che il li-braio non sapeva più a chi rifilare, e perla vendita del quale ha acceso un ceroalla Madonna di Montevergine. Si cerca,alla bell'e meglio, di svernare, in un se-miletargo privo di sensazioni e di grandisforzi di volontà, invidiando chi ha anco-ra la forza di urlare e di sbracciarsi, beatolui, magari per motivi di lavoro. L'estateè lontana, i trigliceridi che i panettoni e

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I lettori di buona memoria ricorderan-no come di questo pacchetto ci siamointeressati periodicamente sulle paginedi questa rubrica, fin dalla nascita delMac. In effetti si tratta del primo am-biente di DTP in assoluto realizzato perMacintosh (non si dimentichi che ilpackage vede la luce nei prestigiosi la-boratori della Letraset; la prima releasecompare sul mercato alla fine del 1984)e, in quel periodo, si permetteva di com-battere ad armi pari con PageMaker,che, in quanto a prestazioni, lasciavamolto a desiderare. Poi, in base alle in-comprensibili leggi della fortuna, RSG fusurclassato da PM e da pacchetti super-professionali dello stesso genere, comeX-Press, e, a fronte di tali sequoie, conti-nuò a vivere nel sottobosco, senza peròmai perdere una sua fetta di clientela,che richiedeva proprio quello che RSGproponeva e offriva.

Oggi, nella versione 7, esclusiva perMacintosh, Ready, Set; Go si presentain una veste tipografica estremamentedimessa. Il pacchetto è rappresentatoda tre floppy, contenenti sia la versioneper 68XXX che quella nativa perPowerPC, da un manualetto di un centi-naio di pagine redatto in un minuscolocorpo 5 (per una buona metà, anche inun microscopico corpo 3) e da una car-tolina di registrazione. Tutto qui, tutto inbianco e nero, nessuna concessione allosfarzo, al colore, alla veste tipografica;manca anche una vera e propria libreriadi esempi, così che occorrerà sforzarsi

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Il potente controllo sull'aspetto dei caratteri, conla possibilità di scelta della crenatura automatica.

è integrata, non senza intuito, nel pagesetup; gli spazi, in default, sono calcolatiin pollici, ma è possibile scegliere altriformati dimensionali, più prossimi alleesigenze tipografiche, come punti, pica,o magari centimetri o cicero. Sempre aproposito di spazi, la dimostrazione dellacura con cui il pacchetto è costruito è di-mostrata dal fatto che si può agire inmaniera quasi chirurgica su tutti i para-metri presenti; ad esempio, è possibilescegliere unità di misura diverse in oriz-zontale e verticale, come pure la dimen-sione della tavola mastro può essere in-grandita quanto si vuole.

Il box di testo va disegnato diretta-mente sulla pagina (o sulla tavola ma-stro) e si compone di due parti; lo spaziodedicato allo scritto e quello effettiva-mente da esso occupato. Questo con-sente, forse in maniera un po' spartana,di gestire il bianco attorno allo scrittostesso; ma si tratta, come si vede im-mediatamente, di una scelta voluta, vi-sto che il package dispone comunquedell'autoflow del testo stesso. I caratteridi scrittura possono essere customizzatisenza problemi, anche in maniera diffe-rente, nello stesso scritto; grandezza,colori, interlinee, ma anche crenatura,allineamento, sillabazione si riferisconosempre e soltanto alla parte che si è se-lezionata, fosse pure una riga, una paro-la, una lettera. In maniera abbastanza si-mile funziona anche il sistema dei bloc-chi di grafico. Anche qui, per consentirele stesse regolazioni, si lavora definendoprima un'area di disegno, e poi inseren'do in essa la figura stessa, designando-ne, separatamente, i bordi. Il blocco gra-fico va così prima tracciato, successiva-mente selezionato (si riempirà di un pat-tern) e poi, ancora, sottoposto a impor-tazione di una figura, su cui successiva-

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La finestra di definizio-ne degli stili. come sipuò notare, molto par-ticolareggiata e profes-sionale.

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Come funzionaReady, Set, Go

Appena lanciato, il pacchetto ci mo-stra una familiare finestra Mac, con tan-to di regolare menu, righello, palette. Ilprimo contiene sei voci e una infinità disottocomandi; inoltre, in default, a vi-deo, compaiono due palette, quella deitool e quella delle pagine. La prima mo-stra gli attrezzi di più diffuso uso, la se-conda le pagine di cui il documento èformato. Alla base della finestra c'è unostatus bar, che tiene la conta dei" pez-zi" presenti sulla pagina e dei loro parti-colari. La finestra è contornata dai righel-li, e contiene un ampio rettangolo cherappresenta, in scala, la pagina correntedel documento, proporzionata al setupdi formato.

L'organizzazione della finestra è moltosimile a quella di PageMaker, con il ta-volo mastro che contiene a centro la pa-gina e, tutto intorno, un'ampia area dovetrasferire i pezzi della pagina, così comecomunemente avviene in uno studio diimpaginazione. AI momento dell'apertu-ra, RSG calcola i rapporti pagina-scher-mo per poter rappresentare, in una scalaadeguata, la pagina per intero. Molte so-no le somiglianze, anche d'uso, con ilben più potente cugino; la pagina puòessere ingrandita o rimpicciolita a piaci-mento, spostata con l'hand-tool (la ma-nina che trascina l'intera pagina), affian-cata ad un'altra. Uno dei setup immedia-ti che ogni professionista farebbe èquello di specificare il "trim size", il ta-glio della pagina, che rappresenta lo spa-zio dedicato alla stampa sulla paginastessa. La gestione di questi parametri

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collezione di tutorial). RSG gira già sumacchine della classe 68020, necessitaalmeno del System 7.0, richiede duemegabyte di RAM, una diecina di Mby-te sul disco rigido (un po' di più se si la-vora su un PPC).

Il manuale di RSG è un esempio dicome si possa costruire e mettere in-sieme, in un unico fascicolo, tutto quel-lo che serve di supporto cartaceo a unprogramma. Esso salta a piè pari i so-vente inutili "tour" così diffusi nei tuto-riai, e basa tutta la sua organizzazionesu un sapiente uso delle tecniche delledomande e risposte. In altre parole ilpacchetto lo si impara scorrendo il ma-nuale rappresentato da una serie lun-ghissima di paragrafi del tipo" ... per fa-re questo, fare così". La tecnica è buo-na per due motivi; primo perché si saimmediatamente dove mettere le mani,poi perché ci si ritrova, quasi senza ac-corgersene, ad aver imparato tutto inun periodo relativamente breve.

Occorre anche dire che il pacchetto,ovviamente anche grazie al lunghissi-mo periodo di vita sul mercato, ha rag-giunto un grado di facilità d'uso eleva-tissimo. Il design dell'ambiente è puli-to ed elegante, la grafica è semplice eraffinata, la palette dei comandi è pro-prio lì, a portata di mano, con tuttoquello che serve, l'interfaccia è costrui-ta nel più classico rispetto dei parame-tri Macintosh. Questo permette di sod-disfare una delle più cattive abitudini diun macintoshiano, quello di lanciareimmediatamente il pacchetto e prova-re a fare qualcosa, magari pasticcian-do. Non c'è nessuno che non l'abbiafatto; RSG permette di farlo senzagrandi problemi.

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sogna rifilare i bordi di figure o blocchi ditesto. Basta avvicinare i bordi del bloccoalle guide perché queste li aggancino eregolino le rispettive misure. Una voltarealizzata una" pagina-guida", la si puòsalvare non solo come documento o co-me stationery, ma addirittura come vocedi glossario. E' interessante notare che ilpacchetto, nell'area dei caratteri e dei pa-ragrafi, permette il salvataggio e il suc-cessivo utilizzo di stili e fogli stile, per-mettendo di svincolare l'utente da crea-zione di layout, modelli, layer, cosa sem-pre fastidiosa e non priva di piccoli errori(addirittura può essere associata a unavoce di glossario e a una chiamata a foglistile, una pagina mastro completa). Il te-sto può essere trascinato, ruotato convalori anche di un grado, integrato concolori, riempito in sfondo con tinte che ri-spettano integralmente la tavolozza Pan-tone, piazzato sul bordo con una preci-sione di un pica; se si tratta di un testoimportato da un text editor o da un wp(RSG accetta tutti i maggiori formati di-sponibili, comprese le ultime versioni diMSWord e WordPerfect) questo può es-sere sezionato in pagine o colonne diver-se, e RSG permette anche di combinareinsieme file diversi per poi incollarli sullapagina o creare aree di testo separate econcatenate, in cui lo scritto fluirà in ma-niera del tutto automatica. Gli stili sonoapplicabili, lo abbiamo accennato, a sin-gole parti di uno scritto, ed è possibilecreare rapidamente un "drop cap", quel-la lettera di grandi dimensioni, tanto perfarci capire, che apriva le nostre favolecon "C'era una volta ...". E' possibile co-struire tavole di indice, dei riferimenti,delle figure, in maniera molto rapida ediretta; e in ogni momento ritornare sul-

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Modeste le possibilità di let-tura diretta di documenti re-datti con altri packageInesistente la possibilità diesportazione,

La definizione dei colo-ri, applicabili a testo,background, linee; èpresente tutta la cor-rente tavolozza Panto-ne.

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~ ze di una editoria piccola e~ media: Moderate esigenze di me-

moria e di potenza delle macchineImporta documenti redatti in numerosi for-mati

Per posizionarecon precisione glielementi in una pa-gina ci sono tre pos-sibilità, in senso cre-scente dal dilettanteal professionista;usare la griglia, usa-re i righelli, e, infine,cosa che pur essen-do più professionaleè sovente anche più comoda, usando leguide di pagina.

In questo caso i disegnatori di RSGhanno invece fatto le cose con criterio.Le guide di RSG sono quanto di più prati-co e raffinato si sia mai visto in pacchettidi questo genere e di questa classe. Unapagina può ospitare quante più righe sidesidera, senza per questo creare pro-blemi di appesantimento del documentoin termini di lentezza di gestione. Comeè noto una guida differisce da una grigliaperché non ha effetto fin quando l'ogget-to non è a una certa distanza. E RSG per-mette addirittura di regolare questa di-stanza a valori desiderati dall'utente, va-lori che possono essere piccoli fino alpunto tipografico o al cicero.

Le guide sono davvero utili quando bi-

Costruiamoil nostro foglio

Una volta che un disegno sia bloccatoin un punto, è possibile selezionare unaserie di opzioni in base alle quali gli altrioggetti, presenti sulla pagina, interagiran-no con essa. Ovviamente la più utile diqueste operazioni è il "turnaround",quella secondo cui il testo scorre attornoall'immagine. Per giungere a questa ca-ratteristica occorre fare un giro un po'ampio e tortuoso, ma anche così facen-do le opzioni non sono numerosissime.Non si può, ad esempio, "tagliare", ma-nipolando maniglie come in PageMaker;le possibilità sono solo tre: "off", e grafi-co e scrittura si ignoreranno e si sovrap-porranno senza alcuna regolazione,"graphic", e lo scritto si allineerà a bordodel rettangolo di definizione del graficostesso, e infine "picture", nel qual casolo scritto si "plasmerà" attorno alla figuracontenuta nel rettangolo di grafica stes-so. Niente altro, anche se non è pochis-simo.

mente eseguire operazioni di cropping odimensionamento.

Una delle caratteristiche più professio-nali viste nel pacchetto, che solo nell'ul-tima versione ambienti ben più costosi,come FreeHand, hanno implementato, èil bleeding della fotografia al bordo dellapagina, vale a dire quanto avviene quan-do una foto viene sistemata in modoche coincida col bordo del foglio stesso,o, magari, che occupi due pagine conse-cutive. Inoltre basta cliccare due voltesulla figura per evidenziarne tutte le ca-ratteristiche e i setup, cosa che ci per-metterà con ancora maggiore precisionedi inserire l'immagine nel punto più pre-ciso possibile. Una volta definito al me-glio tipo, posizione, aspetto della figura,converrà "bloccarla" in modo da render-la inamovibile.

Tutto quello che abbiamo finora vistolo si può applicare sia alla pagina vera epropria che alla/e pagine mastro. Unavolta definito il disegno di base della pa-gina stessa (ricordiamo che, oltre ai for-mati più comuni, in RSG si può definireuna pagina in maniera personale, anchese, purtroppo, il disegno non può esserepersonalizzato pagina per pagina, comeavviene, per esempio in FH), la paginamastro può essere ancora customizzatainserendo, ad esempio, dei logo di fondo,anche a colori o grigio, che possono es-sere diversi per le pagine pari e dispari.

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le pagine mastro o sulle pagine singoleper eseguire modifiche e rifacimenti. In-fine eccoci alla fase della stampa; il do-cumento può essere inviato direttamen-te alla stampante (passerà attraverso idriver sistemati da RSG nella cartella si-stema), stampante che dovrebbe esse-re come minimo rappresentata da unalaser o da una sofisticata ink-jet, o a unfile PostScript perché possa essere poitrasferito in un ambiente tipografico dilivello superiore.

ConclusioniReady, Set, Go è un pacchetto che ha

visto la luce quasi quattordici anni fa;ebbe all'inizio un buon successo, ancheperché di concorrenza ce n'era poca, elo stesso PageMaker, allora unico con-

Alcune delle opzioni ri-guardanti la formattazio-ne e la gestione del te-sto, forse l'area più raf-finata di RSG.

corrente, non è che poi offriva, nellaversione 1, molto di più. Poi l'ambientedel DTP si è profondamente sviluppatoe differenziato, dando origine a pacchet-ti di grande potenza e prestigio, in tuttoparagonabili (tanto da, talvolta, sostituir-li) a quelli che, fino alla fine degli anniOttanta, rappresentavano lo statodell'arte ed erano usati, negli ambientigiornalistici e pubblicitari, su macchinedella classe dei mini e dei mainframe.Oggi package come quelli più volte no-minati in questo articolo rappresentanoambienti potentissimi, dove nulla, incampo grafico e tipografico, è impossi-bile; basti all'uopo pensare a cosa puòfare un binomio FreeHand-PM.

RSG, invece, è stato sfortunato; lepromesse iniziali, pur entusiasmanti,non sono state rispettate per motivi di-versi; Letraset ha trascinato stancamen-

te il pacchetto per tutti questi anni, por-tandolo alla versione 7 ma senza maieccessiva convinzione. RSG ha così vis-suto in un limbo, godendo di una picco-la cerchia di aficionados che non l'han-no mai tradito, ma che certo non aveva-no modo di darsi eccessivo vanto. Oggiil pacchetto occupa una strana nicchiadi mercato; manca di certe possibilitàche gli permettano il gran salto, ma hatutti i numeri per soddisfare le esigenzedi una editoria media, che non ha unbudget elevato, ma che desidera salirequalche gradino sopra le prestazioni an-che di un sofisticato wp. Ready, Se!,Go soddisfa proprio queste esigenze;costa poco, "consuma" poco, ha carat-teristiche e prestazioni talvolta sorpren-dentemente raffinate, ma avrebbe biso-gno di essere rivisto a fondo, magarianche ridisegnato e rilanciato alla gran-de perché possa competere di diritto,come d'altro canto gli spetterebbe, tra igrandi package dell'editoria elettronica.Sarebbe magari un po' come una rivin-cita di quei vecchi eroi che tanto ci en-tusiasmano a cinema.

340 MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998

IFWB Turbo Toolkit 1.0

Metti un turbonel sistema

consentendo accessi più rapidi, defram-mentando silenziosamente i file, tenen-do da conto le porzioni di dati che più co-munemente sono raggiunte, rendendolecosì più pronte e disponibili. Tutto attra-verso tre piccole utility che formano ilToolkit Turbo di cui stiamo parlando.

Boot, TurboDisk, TurboRead, di cui TI sicompone, avviene attraverso l'utilizzo diun singolo installer che dispone, in partein una cartellina ad hoc preparata, in par-te nella cartella sistema, dieci file, traprogrammi, INIT, file di dati, Preferenze,il tutto per circa 1 Mbyte di codice. Ilpacchetto non ha eccessive pretesequanto a macchine; gira al meglio, ovvia-mente, su PPC, ma è già sufficiente unamacchina della classe 68020.

Lanciando il programma Turbo Toolkit(600 K di codice, bastano 450 K di RAMper farlo girare) si apre una finestra dota-ta di tre opzioni, TurboBoot, TurboDisk eTurboRead. Si tratta, come abbiamo giàdetto, di applicazioni sinergiche, ognunafunzionante su un fronte strategico di-verso, per raggiungere il risultato comu-ne. La prima, Boot, crea, al lancio, un filedenominato TurboBoot Cache File; essocontiene un catalogo delle locazioni ditutti i dischi di dati utilizzati dalle esten-sioni del Sistema e dai Pannelli di con-trollo. Durante i successivi startup, Tur-boBoot provvederà ad accedere in ma-niera istantanea ai file di dati relativi alleestensioni e agli INIT, leggendo la cachecreata la prima volta, e semplificandoquindi le operazioni di caricamento deglistessi. In base a tale principio, ovviamen-te, TurboBoot non ha alcun effetto sulcaricamento delle applicazioni; in altri ter-mini la funzione di questo turbo inizia efinisce durante il caricamento del siste-ma operativo e delle sue estensioni.

49.95 US $

Turbo Toolkit ha uno scopo semplice,ben dichiarato e del tutto trasparente;rendere, per quanto possibile, più sem-plice l'accesso ai dati che servono. Que-sto avviene attraverso tre applicazioniprincipali, che intervengono sul sistemaoperativo con tecniche diverse, e con ri-sultati sinergici interessanti.

L'installazione delle tre pièce, Turbo-

Produttore:FWB Software LLC185 Constitution Drive, Suite AMenlo Park, CA 94025-1439USAWWW: http://www.fwb.come-mail: [email protected]

Prezzo:

Gaetano, un mio amico fraterno, è unadelle persone che odio, benevolmentes'intende, di più. E' un maniaco dell'ordi-ne; tiene il suo Mac, la sua auto, la suascrivania in maniera impeccabile, ordina-ta, precisa, puntuale, e la stessa cura ri-serva a tutte le sue cose. Ogni tanto lochiamo a soccorso della disastrosa situa-zione in cui tengo il mio studio; lui vienee, armato di una pazienza esemplare, mirimette tutto in ordine, facendolo ritorna-re immacolato. Puntualmente poi ci pen-so io, in media in circa un mese, a ritra-sformarlo in una specie di porcilaio, condocumenti, riviste, fascicoli vari accata-stati sulle scrivanie, che ogni tanto rovi-nosamente franano in disastrosi cumuliche, riassiemati alla bell'e meglio, ritor-nano in situazioni precarie di equilibrio,pronti a crollare alla prossima occasione.

In un pomeriggio di duro lavoro Gaeta-no, con una pazienza e una certosina cu-ra degna di ben altri fini, rimette tutto inordine, getta via cataste di materiale car-taceo che non avrò mai tempo e pazien-za di leggere, esegue ritrova menti degnidel migliore Indiana Jones; meritevoli dicitazione e memoria i recuperi di un bi-glietto da centomila, di una stecca dicioccolato della Tobler del peso di unchilogrammo, di una foto con autografoautentico di Naomi Campbell che avevodato per perduta, del dischetto originaledi 40; ma anche va raccontato il ritrova-mento di oggetti di cui mai mi sarei so-gnato di essere in possesso - chissà co-me sono arrivati nel mio studio -, comeun bollitore col fischio, una pinza per fa-re le asole nelle cinture e nelle scarpe,una confezione di tè nepalese con tantodi verme autentico, un cofanetto daviaggio per il trucco comprendente unaboccetta di profumo al gelsomino - cal-ma, non vi fate venire idee strane! -, unorripilante accendino di giada a forma dibocciolo di tulipano, una bottiglietta digrappa con, all'interno, un pupazzo diMaradona, tutti pezzi questi che sto ac-curatamente collezionando e catalogan-do così da mettere su, un giorno, unmuseo del Kitsch ad uso personale.Gaetano riordina tutto in background, pa-ziente e silenzioso, svuota i cestini (verie informatici) e mi dà appuntamento almese successivo. Che meraviglia avereun amico così.

Beh, se vi serve qualcosa del genereche lavori all'interno del vostro Mac ec-covi serviti; FWB Toolkit fa al caso.vo-stro, monitorando l'attività del sistema,

FWB Turbo Toolkit 1.0

MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 341

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lare per particolare, con l'indicazionedell'azione in corso, del file su cui si stalavorando, dello stato di esecuzione delprocesso, delle condizioni dei file fram-mentati, di quelli delocalizzati, e dei datistatistici del disco Il vantaggio di questaapplicazione rispetto alle numerose giàpresenti sta nel fatto che si può destina-re una unità aggiuntiva a serbatoio tem-poraneo di immagazzinamento, evitandodi vedersi interrompere l'operazione ametà quando si lavora su dischi troppopieni. L'altro vantaggio sta nel fatto cheTurboDisk lavora con i dati usando diret-tamente i comandi di sistema operativo.In altri termini i dati non vengono trattatia basso livello; questo garantisce che, incaso di interruzione forzosa del processo(ad esempio, mancanza di alimentazio-ne), non si verifica perdita o parziale di-struzione dei dati.

La terza utility, TurboRead, si basa suun concetto piuttosto elegante; il pro-gramma controlla continuamente l'usodel nostro computer e tiene traccia delleapplicazioni e delle risorse più comune-mente utilizzate, come pure del numerodi accessi a disco e dei motivi che li de-

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Alcune scherma te rica-vate dai setup del pac-chetto

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TurboBoot mostra, raramen-te, un problema che determi-na un crash del sistema. Pa-re sarà superato dalla versio-ne 1.2

questo trascurabile,di visualizzare l'ico-

na del programma alla partenza.L'ottimizzazione viene seguita partico-

•Q ~Packagedi tre utility ben co-l l O : struite, dal funzionamentoV a: ~pulito e trasparente, chec.. ~provvedono a mantenere

j sempre perfettamente in or-~ dine disco rigido e siste.ma

operativo.

Three dtsk relaledacceleretto" utl1tt1es

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Venion 1.0

Boot esegue continuamente il monito-raggio dei file legati al caricamento del si-stema operativo. Caricando o eliminandoparti si determina automaticamente, alreboot, la ricostruzione del file proprieta-rio di Turbo; in caso di dubbio la ricostru-zione può essere eseguita manualmen-te. Il programma verifica, ogni volta, itempi di funzionamento e avvisa circa iguadagni di tempo ottenuti.

La seconda utility, TurboDisk, ha la fun-zione di ottimizzare i dischi o i volumi pre-senti organizzandoli in modo da garantiresempre il più rapido accesso, monitoran-do le memorie di massa ed eseguendouna deframmentazione continua in back-ground. Anche Disk si basa, come il pre-cedente, su un'unica finestra di setup,che ha il compito di gestire l'organizzazio-ne del volume, di preparare e indicare lememorie di massa destinate a una otti-mizzazione in background, e, particolare

342 MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998

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FWB HSM Toolkit 1.0

Questa utility ha un grandissimo pre-gio, se usata bene; la si dimentica. Ilprincipio di funzionamento è presto det-to; essa monitora continuamente l'usoche facciamo del disco rigido ed esegue,in base ai suoi setup, la migrazione di filee programmi di cui non ci serviamo inbase a determinate regole.

HSM funziona avendo a disposizionedue unità di massa; la prima è l'HO prin-cipale, l'altra (che funziona da serbatoiodi accumulo) raccoglie tutto quello che ilprogramma decide di accantonare, elimi-

giorno dell'acquisto non si fa altro chefare di tutto per non farci bastare questospazio; applicazioni che, ad ogni upgra-de, divengono sempre più grandi, pro-grammi a prima vista utilissimi e che poiusiamo solo di tanto in tanto, installerche sparpagliano su tutta la memoria dimassa un innumerevole quantitativo difile, giochini tanto simpatici a cui nongiocheremo mai, e così via. Qualche vol-ta ci decidiamo a fare pulizia, e, esaspe-rati, cancelliamo anche cose che ci po-trebbero, poi, tornare utili, magari perleggere quel documento di cui, in quelmomento, abbiamo dimenticato l'esi-stenza. Ecco a cosa serve avere a dispo-sizione HSM.

Come funzionaHSM Toolkit

49.95 US $Prezzo:

WWW: http://www.fwb.come-mail: [email protected]

Prodotto:FWB Software LLC185 Constitution Drive, Suite AMenlo Park, CA 94025-1439USA

~FW~

UserGuide

Ecco il degno compare del pacchettoprecedente; HSM Toolkit è una utilityche aiuta a maneggiare al meglio lo spa-zio libero sull'hard disk.

HSM mantiene una traccia automaticadell'uso dei file, e sposta quelli non piùutilizzati da molto tempo se si accorgeche lo spazio su disco comincia a scar-seggiare. Vediamo il principio su cui sibasa e la tecnica del suo funzionamento.

Quando si acquista un nuovo compu-ter, una regola empirica suggerisce didotarlo, sempre, di un disco rigido di di-mensioni doppie di quelle di cui si pensache si avrà bisogno. Ciononostante cisembra sempre di non averne mai abba-stanza, di spazio sul disco. Dal primo

IFW8 HSM Toolkit 1.0

Ecco tre utility da montare e da di-menticare; esse lavorano in background,senza problemi e senza crearne ad altri;sono compatibili con le più importanti ediffuse utility prodotte da altri costrutto-ri, come RamDoubler, SpeedDoubler,DD, Stuffit, e riconosce operazioni ese-guite da programmi similari, come Nor-ton Utility o CP. Più che dei veri e propriturbo (il nome lascia presumere accele-razioni del sistema brucianti che, invece,non ci sono) esse sono paragonabili auna continua e trasparente messa apunto della macchina, come se per essaci fosse uno spiritello che, a scadenzeperiodiche, provvedesse a pulire filtri ecandele, regolare contatti, registrare an-ticipi e miscele. Se invece credete di ac-quistare un overboost per la vostra CPU,beh, TurboToolkit non fa per voi; megliotentare altre strade.

Conclusioni

terminano. Abilitando TRead, e facendoripartire il sistema, si crea automatica-mente un catalogo delle locazioni, dellagrandezza e della frequenza di ogni ac-cesso. In questo catalogo viene creata,per così dire, una classifica, basata sullagrandezza (file più piccoli hanno unapriorità più alta) e sulla frequenza d'ac-cesso. In linea generale, TRead sembrafunzionare in modo simile alla Cache disistema operativo, ma al contrario diquesta, che è volatile, TR salva il suo ca-talogo su hard disk. Quindi le informa-zioni relative ai dati più frequentementeutilizzati e/o visitati non vengono persi aogni spegnimento; al primo periodo diinattività del sistema TR carica in RAM idati del suo file di riferimento, e stapronto a fornire il suo aiuto appena unadelle applicazioni più frequentementeusate viene lanciata. Ovvio, quindi, ilguadagno in fatto di accelerazione delleapplicazioni.

TurboRead crea due aree di immagaz-zinamento; una è quella fissa, basata sulsetup determinato dall'utente, che stabi-lisce, una tantum, la quantità di RAM dadedicare all'applicazione; in aggiunta, disua iniziativa, TR utilizza uno spazio equi-valente per creare un ulteriore serbatoiotemporaneo, di tipo dinamico, che verràimmediatamente liberato appena il si-stema operativo ne facesse richiesta.C'è da precisare che TR lavora al megliosu dischi deframmentati e ottimizzati;proprio nell'ottica di quanto avevamodetto all'inizio circa la cooperazione delletre utility.

MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 343

dominio)

gAO ~Pacchetto efficiente e traspa-

l l ~ rente neli' uso, che risolve inV I:C ~maniera brillante i problemi

Q. ~di sovraffollamento della me-~ moria di massa principale~ Modeste le richieste di me-. moria e di sistema

HSM rappresenta la chiave di soluzio-ne dei problemi legati al sovraffollamen-to del disco rigido. L'attività di monito-raggio, controllo, migrazione e demigra-zione è del tutto trasparente e silenziosa,non crea difficoltà all'utente e, se questiè abbastanza accorto, riesce a creare unambiente ordinato e pulito, gestendo almeglio la gerarchia di utilizzazione deisuoi programmi. Occorre altresì ricordareche la compressione cui i file sono sotto-posti rispetta pienamente le regole dellostandard Stuffit, per cui unità di massa,trasportate altrove, possono essere lettesenza eccessivi problemi.

sto che i file posso-no essere ancorati(non vanno via se lastessa cosa non av-viene per altri) o ad-dirittura bloccati, ein questo caso nonverranno mai sotto-posti a filtro. LeoperaZioni connes-se con la migrazio-ne avvengono Inbase a un tempopredeterminato diinattività; se si inter-rompe il lavoro diHSM, ricomincian-

do a lavorare, non succede proprio nulla,visto che il trasferimento del file è ese-guito su una copia e non sull'originale.Dimenticavamo di dire che HSM lavorain ambedue i sensi, vale a dire che se siaccorge, sempre in base alle regole im-postegli, che un file o una applicazione èridivenuta necessaria, il programma la re-cupera silenziosamente e la riporta sulnostro HO.

Conclusioni

Alcune scher-mate dei se-tup del pac-chetto

I file compressi non possonoessere archiviati in formatoself-expanding, e richiedono,se letti su macchine diverse,l'uso di un motore di decom-

. pressione (tipicamente Un-, stuffit, peraltro di pubblico

off-line (esempio tipico una unità a na-stro) e near-line (unità magnetiche perife-riche, o server di network). HSM, secon-do la filosofia di FWB, ha pretese, in ter-mini di sistema, bassissime; funziona an-che su macchine 68020 (il codice è co-munque ottimizzato per PPC) ed abbiso-gna di 1 Mb di RAM e di 2 Mb di spaziosu HO).

HSM, come si può facilmente intuiredalle immagini, è ben customizzabile, vi-

nandolo dal disco rigido, in base a tre fil-tri principali; età, livello di pericolo, escarsità d'uso. Nel primo caso, l'utentedefinisce un periodo di tempo (giorni,mesi, settimane, quello che più si crede)che rappresenta una barriera oltre la qua-le, se un file o un programma non è sta-to usato, viene automaticamente "tra-smigrato". La seconda "trappola di tra-sferimento" si basa sulla definizione diun "watermark", parola questa mutuatadal gergo idraulico per indicare il livello dipericolo di una massa d'acqua. In parolepovere si stabilisce che l'HO debba nonsuperare il riempimento di un valore per-centuale; appena questo livello viene su-perato, scatta il trap precedente e la re-gola del tempo di non utilizzo viene ab-bassata. Nel terzo caso ci si basa sullafrequenza d'uso di una applicazione, valea dire che documenti o programmi che,dopo un adeguato periodo di osservazio-ne, risultano poco utilizzati anche se nelperiodo di tempo minimo di monitorag-gio fanno la loro comparsa, ricadono au-tomaticamente nella succheruola di fil-traggio. Ovvio che, in ogni momento, sipossono indicare manualmente file di cuisi desidera il trasferimento immediato.

Per fare ciò HSM crea, al momentodella installazione, un suo data base doveclassifica tutti i file presenti sul discoprincipale; questo database viene conti-nuamente aggiornato e i file destinati altrasferimento vengono marcati o demar-cati a seconda del senso della migrazio-ne stessa. Rimarchevole il fatto che,quando trasferiti nell'unità secondaria, ifile vengono anche compressi. Le unitàdi immagazzinamento possono funziona-re secondo tre tipologie; on-line (in que-sto caso le unità serbatoio sono altri HO),

344 MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998

FINALMENTE SPIEGATALA FOTOGRAFIA DIGITALE

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