Coopup 2016: ibridi organizzativi e validation timeline

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#1 VALUE PROPOSITION: come comunicare la propria unicità al mercato #2 L’IDEA D’IMPRESA: strumenti per creare e rimodellare la proposta di valore, tra business modeling e community #3 NUMERI E METRICHE: cosa c'è da sapere #4 GOVERNANCE COOPERATIVA E IBRIDI ORGANIZZATIVI #5 CAPACITY BUILDING INTERNO: come monitorare il proprio gruppo di lavoro e lavorare senza stress #6 NUOVE FRONTIERE DI MUTUALITA': capacity buiding di ecosistemi 2016

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#1 VALUE PROPOSITION: come comunicare la propria unicità al mercato

#2 L’IDEA D’IMPRESA: strumenti per creare e rimodellare la proposta di valore, tra business modeling e community

#3 NUMERI E METRICHE: cosa c'è da sapere

#4 GOVERNANCE COOPERATIVA E IBRIDI ORGANIZZATIVI

#5 CAPACITY BUILDING INTERNO: come monitorare il proprio gruppo di lavoro e lavorare senza stress

#6 NUOVE FRONTIERE DI MUTUALITA': capacity buiding di ecosistemi

2016

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un contesto che cambia

1. crisi economica

2. cambiamento nella domanda di welfare

3. cambiamento nei modelli di produzione del valore

4. cambiamento nelle modalità con cui fare innovazione

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i nuovi modelli di produzione del valore

SHARED VALUE

PARTNERSHIP PUBBLICO-PRIVATO

CO-PRODUZIONE

Alessi ha realizzato in collaborazione con il Comune di Omegna il progetto “Buon Lavoro – La Fabbrica per la Città”, che prevede la destinazione di un parte delle ore di lavoro dei dipendenti ad attività di utilità sociale sul territorio.

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l’evoluzione delle strategie di innovazione

la comunità acquista valore

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cosa sono gli ibridi organizzativi

Gli ibridi superano i DUALISMI:

Profit/Non-Profit

Stato/Mercato

Sociale/Economico

Assumono mission sociali, come i soggetti non profit, ma producendo al contempo un reddito da attivita commerciale per poter perseguire la loro missione, come le imprese for profit.

Il loro obiettivo principale è ottenere miglioramenti di natura sociale a livello sistemico attraverso un’attività commerciale.

Per approfondire: http://aiccon.it/file/convdoc/Quaderni_dell_Economia_Civile_3.pdf

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un esempio: Local to You

Un srl, di proprietà di 3

cooperative sociali, nata

per commercializzare

con modalità più smart i

prodotti biologici

coltivati dai lavoratori

socialmente utili

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la mission delle organizzazioni ibride

superare i limiti dei modelli di welfare tradizionali e del calo dell’azione pubblica

creare miglioramenti sistemici a livello sociale (ed ambientale) attraverso la loro azione (erogazione di servizi o commercializzazione di prodotto)

sperimentare nuove combinazioni di attivita imprenditoriali caratterizzate da elementi di innovazione volti ad ottenere un forte impatto in termini di cambiamento sociale

realizzazione fine pubblico con strumenti imprenditoriali privatistici

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elementi distintivi degli ibridi

gli ibridi organizzativi, oltre ad introdurre elementi di innovazione rispetto alla tipologia di

offerta piuttosto che di beneficiari raggiunti attraverso i loro prodotti/servizi, innovano

sviluppando modelli nuovi o comunque misti di governance, di funding, di leadership

nonché organizzativi.

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le dimensioni dell’ibridazione

1) Business model

influenza esercitata dalle questioni di natura sociale sugli obiettivi di natura organizzativa.

co-creazione di valore insieme ai fornitori, ai dipendenti e ai clienti/utenti, con particolare riguardo ad un orientamento alla creazione di relazioni di reciproco vantaggio.

sviluppo nel tempo di interazioni dell’organizzazione ibrida con il mercato, i concorrenti e le istituzioni

economiche.

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le dimensioni dell’ibridazione

2) Leadership

• Natura partecipativa

• Positive leadership

• Responsabilità

• Leadership situazionale

• Fiducia

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le dimensioni dell’ibridazione

3) Governance

• multistakeholder

• modelli societari profit e no profit

• coinvolgimento degli utenti

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le dimensioni dell’ibridazione

4) Forme di finanziamento

ricombinazione di: donazioni, debito (prestito bancario), equity

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L’esperienza di Co?Tour

un viaggio alla scoperta della nuova mutualità in Emilia Romagna

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Chi abbiamo mappato:

Abbiamo mappato 172 realtà in

Emilia-Romagna e raccolto le opinioni

del 41% di esse (70 questionari compilati)

Cosa abbiamo cercato:

- driver di mutualità principali e secondari: il bisogno primario che guida, che innesca, che spinge una determinata realtà ad adottare pratiche mutualistiche

- legami relazionali forti e normali

- centri di aggregazione

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La mappa di Bologna

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I nuovi soggetti della mutualità

1- Ruolo nel territorio come punto di riferimento per altre realtà: li abbiamo chiamati AGGREGATORI

2- Capacità di innescare driver multipli di mutualità, ossia multipli bisogni di partenza che hanno portato alla costituzione dell’impresa: li abbiamo chiamati A DRIVER MULTIPLO

3- Soggetti che, pur avendo adottato forme giuridiche diverse rispetto a quella cooperativa, si configurano, nei fini e nei mezzi adottati, come imprese basate sui meccanismi della mutualità.

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lezione #1: cambia il concetto di mutualità

Mancanza di una chiara consapevolezza del significato e i meccanismi che

sottendono il concetto di mutualità.

Cambiamento delle basi su cui esso si fonda.

Dalle risposte emerge un forte bisogno di aggregazione e di condivisione:

mutualità come “mettersi insieme per realizzare quello che da solo non riuscirei a fare”. Si tratta di storie importanti

da raccontare, che hanno al loro interno la spinta “creativa” capace di innescare modelli emulativi potenti.

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lezione #2: l’ibridazione dei settori

Il secondo elemento è la pluralità e ricchezza degli ambiti di lavoro di queste nuove realtà e l’originalità con cui i driver di mutualità

si mischiano per rispondere a bisogni spesso complessi.

I settori con cui tradizionalmente sono state categorizzate le

cooperative non sono adatti a descrivere questi nuovi soggetti

e ancor meno lo sono i driver di mutualità che poi dovrebbero determinarne la governance.

Questo significa che da un lato ci sono nuovi settori “ibridi” che

sono fortemente innovativi (e il vasto mondo dell’innovazione sociale ne è un esempio) e contemporaneamente spinte di mutualità che oggi si concretizzando al di fuori del modello cooperativo.

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lezione #3: il valore della contaminazione

La contaminazione è sia un valore sia un bisogno.

Ha poi un altro lato che non può e non deve essere sottovalutato, che

riguarda la spinta innovativa che proviene dai nuovi soggetti

“ibridi” a volte, “border-line” nel contesto cooperativo, poco formalizzati spesso.

La contaminazione, l’ibridazione dei soggetti, è un confronto necessario

che permette di aprirsi a quei mondi che stanno appropriandosi delle parole chiave del movimento collaborativo - e avere con essi un rapporto dialettico costruttivo.

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lezione #4: bisogni interni vs esterni

I modelli attualmente compresi nella mutualità in senso stretto non

rispondono a tutti i bisogni di scambio, condivisione, collaborazione.

C’è un bisogno di “mutualità esterna” che eviti che gli utenti

siano semplici “provider” che non partecipano al valore generato e alle decisioni.

Qui c’è ampio margine di lavoro per la cooperazione italiana che - a differenza di quella USA, dove si è polarizzato il

dibattito tra “sharing” e “platform cooperativism” - ha forti basi ed esperienze alle spalle.

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validation timeline

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Workshop: costruite la vostra validation timeline

1. definisci le tue ipotesi2. descrivi l’esperimento necessario per testarle

a. cosa mi serve per imparare? b. scegli l’ipotesi più rischiosa!

3. definisci i criteri minimi di successo4. esci!!!5. analizza i risultati

a. è necessario un pivoting?b. oppure passa alla seconda ipotesi

la vostra validation timeline indica le ipotesi che volete testare, i tempi e i criteri minimi di successo.

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Workshop: costruite la vostra validation timeline

ipotesi/step

esperimento

criteri minimi di successo

timing

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Where are we now

Validation / 1.200 surveys

Vegan/ vegetarian

target segment

Scientific validation

New brand

identity

New app

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May 2015Public beta

January 2015

Private beta / test 10x10

March 2015

100 beta testers

September 2015

Price increaseMarketing

boost

August 2015800

customers

Where are we going

December 20151500

customers

February 2015

Seed funding