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COOPERATIVE LEARNING. ….alcuni autori. " E' un insieme di tecniche di classe nelle quali gli studenti lavorano in piccoli gruppi per attività di apprendimento e ricevono valutazioni in base ai risultati conseguiti ". (Johnson, Slavin , Kagan ) - PowerPoint PPT Presentation

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….alcuni autori• "E' un insieme di tecniche di classe nelle quali gli studenti lavorano in piccoli gruppi per attività di apprendimento e ricevono valutazioni in base ai risultati conseguiti". (Johnson, Slavin, Kagan)

• "E' un metodo di apprendimento-insegnamento in cui la variabile significativa è la cooperazione tra gli studenti". (M. Comoglio 1996)

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….alcuni autori«Le nuove società richiedono più cooperazione e meno competizione attraverso un nuovo sistema di valori e norme di solidarietà attiva, positiva e partecipativa. In tale prospettiva assume particolare rilievo l’importanza di un apprendimento significativo dove colui che apprende diviene un protagonista attivo e responsabile» (Mario Comoglio)

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I QUATTRO PILASTRI DELL’EDUCAZIONE

(Jacques Delors: Presidente Commissione internazionale sull’Educazione per il XXI secolo)

1. IMPARARE A CONOSCERE

2. IMPARARE A FARE

3. IMPARARE A VIVERE I NSIEME,

IMPARARE A VIVERE CON GLI ALTRI

4. IMPARARE AD ESSERE

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LEZI ONE TRADI ZI ONALE O LEZI ONE COOPERATI VA?

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Cominciamo dalla prossemica?

La prima immagine ci richiama ad un tipo di apprendimento lineare, in cui forte è il distacco tra l’insegnante e gli alunni: questa prossemica marca le differenze, rende passivo l’uditorio e non promuove la partecipazione.

Di contro, la quarta immagine ci mostra una formazione diversa e,ovviamente, questo modo di occupare lo spazio in aula attiverà vissuti diversi rispetto al primo: vissuti di collaborazione, di reciprocità, di ascolto, di esposizione, ecc.

Le figure intermedie rappresentano una via di mezzo tra le due forme di prossemica appena discusse

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Quanto impariamo noi adulti e i nostri ragazzi?

• “insegnare e apprendere non sono sinonimi: si può insegnare e insegnare bene, senza che chi ci ascolta impari” (Bodner, 1986)

IMPARIAMO IL………………………..• 10% di ciò che leggiamo• 20% di ciò che ascoltiamo• 30% di ciò che vediamo• 50% di ciò che vediamo e sentiamo• 70% di ciò che discutiamo con gli altri• 80% di ciò di cui abbiamo esperienza diretta• 95% di ciò che spieghiamo ad altri ( da “Corriere salute” 24

Maggio 1999)

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Perché il Cooperative Learning?

Le competenze da acquisire nel processo di apprendimento hanno una valenza quadridimensionale per cui bisogna attivare un metodo didattico centrato sull’azione, sul fare e soprattutto sul “fare assieme”.

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fare assiemeCompito del docente

osservare e comprendere le dinamiche del ‘gruppo classe’

Il ‘gruppo classe’ non esiste e non è nemmeno una tappa naturale

passaggio intenzionale da ‘aggregato di alunni’ a ‘gruppo classe’

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Il gruppoIl ‘gruppo ‘ è una realtà dinamica che racchiude due concetti:- dimensione multi personale (matassa arrotolata) che porta risorse e opportunità;- coesione (nodo) che porta richieste, pressioni e anche limiti alla propria individualità

I gruppi sono mezzi per lo sviluppo sociale e cognitivo dell’individuo (Dewey e Cousinet),

Sul ‘gruppo’ e sul coinvolgimento dei partecipanti è necessario

utilizzare degli interventi formativi detti metodi attivi definiti ‘poco strutturati’ da utilizzare in alternanza ai metodi strutturati (lezione tradizionale).

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Apprendimento Cooperativo: cos’è È definito come un metodo didattico che utilizza piccoli gruppi in cui gli

studenti lavorano insieme per migliorare reciprocamente il loro apprendimento

Nasce dalla didattica metacognitiva e si fonda sul principio della cooperazione

Può essere applicata ad ogni compito, ad ogni materia e ad ogni curricolo

Non si può parlare di Apprendimento Cooperativo ogni qual volta in classe si formano dei gruppi per discutere un tema o studiare una lezione, o svolgere un esercizio.

L’apprendimento cooperativo dovrà essere quindi non applicato, ma scelto, usato, trasformato

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CARATTERISTICHE FONDAMENTALI

Perché si abbia un gruppo di Apprendimento Cooperativo occorre addestrare gli allievi all’acquisizione delle competenze di base (sociali)

1) La cooperazione: sapersi comportare in situazioni di gruppo senza l’aiuto del docente (supervisore). Questa abilità non è naturalmente presente, per cui gli alunni devono imparare a diventare consapevoli dei bisogni degli altri membri del gruppo e sentirsi responsabili nell’aiutarli per la riuscita del gruppo. Se esse non vengono insegnate, gli insegnanti non devono aspettarsi che gli studenti siano capaci di metterle in pratica.

2) L’equità della partecipazione: la partecipazione va strutturata in modo da garantirne l'equità, poiché quest'ultima non si verifica in modo magico. La partecipazione equa differisce dall'interazione simultanea; l'equità generalmente è creata:-dall'assegnazione di turni -dalla divisione del lavoro che rende lo studente responsabile per una parte del compito (Kagan,2000).

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CARATTERISTICHE FONDAMENTALI 3) INTERDIPENDENZA POSITIVA: i membri del gruppo lavorano su obiettivi

tali per cui nessuno può arrivare individualmente al successo se non attraverso il successo dell’intero gruppo

4) DOPPIA RESPONSABILITA’: il gruppo deve essere consapevole della responsabilità collettiva per il raggiungimento dei suoi obiettivi e, allo stesso tempo, ogni allievo deve essere individualmente responsabile nel contribuire con la propria parte di lavoro al successo finale del gruppo.

5) INTERAZIONE PROMOZIONALE FACCIA A FACCIA: è necessario che i componenti del gruppo lavorino in modo interattivo, verificandosi a vicenda la catena del ragionamento, le difficoltà e fornendosi il feedback

6) VALUTAZIONE DEL GRADO DI COOPERAZIONE DEL GRUPPO: a) la valutazione individuale: ogni componente del gruppo è valutato in base a risultati didattici, sviluppo delle abilità sociali, responsabilità rispetto al compito assegnato;b) la valutazione di gruppo: il gruppo è valutato in base al risultato complessivo raggiunto dal gruppo, determinato dallo sforzo interconnesso dei vari membri in termini di abilità scolastiche e sociali.

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Diversi modi di lavorare in Apprendimento

CooperativoEsistono diverse correnti o modalità di Cooperative Learning, caratterizzate dal diverso modo in cui vengono strutturate l’interdipendenza positiva, l’interazione, la motivazione all’apprendimento, il compito e il ruolo dell’insegnante

GROUP INVESTIGATION STUDENT TEAM LEARNING COMPLEX INSTRUCTION COLLABORATIVE APPROACH LEARNING TOGHETHER STRUCTURAL APPROACH

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Student team learning - Success for all

• Ideato da Robert Slavin: l'insegnante organizza i gruppi in modo eterogeneo, presenta delle ricompense stimolanti, compila ed approva le classifiche di gruppo;

• si prevede la competizione fra gruppi omogenei di abilità.• l'enfasi è sul conseguimento degli obiettivi del gruppo, ma è anche

importante la responsabilità individuale in termini di miglioramento del proprio rendimento, alla quale sono preparati tutti i componenti del gruppo.

• gli studenti meno bravi vengono sfidati a migliorare le loro prestazioni.

• Caratteristiche1. la premiazione di gruppo;

2. la responsabilità individuale per sé e per gli altri;3. pari opportunità di successo.

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Le tecniche che sono applicabili a qualsiasi materia o livello di scuola sono:

1.Student Teams Achievement Divisions (STAD)Gli insegnanti presentano un nuovo argomento, poi dividono la classe in gruppi eterogenei di quattro membri. I membri del gruppo approfondiscono da soli le informazioni e quindi assistono gli altri compagni del gruppo. Vengono assegnati quiz settimanali e annotati i punteggi individuali. Gli insegnanti annotano anche i miglioramenti dai vecchi ai nuovi punteggi nei quiz. Gli studenti che raggiungono un certo livello base o ottengono forti miglioramenti ricevono un riconoscimento.

2. Teams-Games-Tournaments (TGT)L'insegnante presenta una lezione su un argomento o un periodo di lezione-discussione. Poi, gli studenti si assistono reciprocamente nello studiare i fogli di lavoro basati sulle informazioni della lezione. Quindi, gli studenti hanno dei tornei settimanali in cui gruppi di abilità equivalente gareggiano per vedere chi sa rispondere al maggior numero di domande preparate dall'insegnante. Ogni risposta corretta dà diritto a dei punti. I gruppi con il punteggio più alto ottengono pubblico riconoscimento.

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3. Jigsaw in tutte le sue varianti (Aronson-Slavin). Il jigsaw II in 10 passi

1.Dividi gli studenti in gruppi di 4 – 5 persone. Il gruppo dovrebbe essere eterogeneo per genere, razza, etnia, e abilità.2.Scegli uno studente per gruppo come responsabile. Inizialmente questa persona dovrebbe essere

l’alunno più maturo del gruppo.3.Dividi la lezione del giorno in 4 – 5 segmenti. 4.Assegna ad ogni alunno una parte da imparare e assicurati che ogni studente abbia accesso solo

alle sue informazioni.5.Dai il tempo agli studenti di leggere almeno due volte la loro porzione di studio per familiarizzare

con essa, senza il bisogno di memorizzarla.6.Forma "gruppi esperti" temporanei unendo tra loro alunni che abbiano la stessa parte. Dà agli

esperti tempo per discutere dei punti essenziali del loro paragrafo e per ripetere la presentazione che faranno al gruppo

7.Fa tornare gli esperti al loro gruppo casa.8.Chiedi ad ognuno di presentare la propria parte nel gruppo. Incoraggia gli altri a fare domande di

chiarificazione9.Gira tra i gruppi osservando i processi. Se sorgono dei problemi (per es. qualche membro domina

sugli altri) intervieni in modo appropriato. Può essere anche opportuno lasciare che il "responsabile" di gruppo si occupi di ciò. I responsabili possono essere aiutati a gestire sussurrando un suggerimento su come intervenire finche non padroneggiano da soli la situazione.

10.Alla fine della sessione di lavoro dà un breve compito (un quiz) in modo da permettere agli alunni di capire che la sessione non è stata un gioco ma conta realmente per l’apprendimento.

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Un altro autore prima di continuare…….

"L'uomo è un essere sociale, cioè un individuo che costruisce con altri individui le regole e gli accordi che costituiscono la realtà sociale". (Thelen H.A. (The classroom society. London: Croom Helm, 1981))

L'uomo è naturalmente cooperativo perché ha bisogno di un continuo confronto con le persone che vivono accanto a lui, ma non si può dare per scontato che cooperare sia per lui un valore acquisito e interiorizzato.

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Lezione tradizionale L’ insegnante è la principale f onte

della conoscenza e del sapere, fi ssa il ritmo dell’apprendimento, suscita la motivazione o la recupera, f acilita e individualizza l’apprendimento f acendosi esso stesso trasmettitore dei contenuti

L’impostazione tradizionale della classe è f ortemente competitiva e individualistica

Numerose ricerche hanno dimostrato che gli studenti, anche i più dotati, hanno diffi coltà a sostenere l’attenzione e l’interesse vivi per un’ora o più. Altri studi ci dicono che immediatamente dopo una lezione di cinquanta minuti, gli studenti ricordano circa il 70% di quanto presentato nei primi dieci minuti e il 20% del contenuto presentato negli ultimi dieci minuti.

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Lezione “cooperativa” Le risorse e l’origine dell’apprendimento sono soprattutto gli

allievi

Gli studenti si aiutano reciprocamente e sono corresponsabili del loro apprendimento, stabiliscono il ritmo del lavoro, si correggono e si valutano, sviluppano e migliorano le relazioni sociali.

L’insegnante, da trasmettitore di contenuti, diventa f acilitatore e organizzatore dell’attività di apprendimento

Nella classe cooperativa gli studenti trovano ampio spazio per parlare e discutere all’interno del piccolo gruppo (costruzione sociale della conoscenza)

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Effi cacia dell’Apprendimento Cooperativo

Centinaia di ricerche hanno preso in esame essenzialmente tre aspetti:

- impegno e motivazione al lavoro- relazioni interpersonali e benessere psicologico- processi cognitivi

I l Cooperative Learning crea una motivazione più f orte ad imparare

I l Cooperative Learning abbassa i livelli di ansia e di stress, produce abilità relazionali più elevate, induce la costruzione di una miglior auto-stima e migliora il clima di classe

I l Cooperative Learning produce abilità cognitive più elevate: gli studenti imparano di più f acendo qualche cosa di attivo invece del semplice ascolto o della semplice osservazione.

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Volenti o nolenti gli insegnati sono chiamati ad una triplice f unzione:

Trasmettere agli studenti conoscenze disciplinari ( e curare la loro ricezione)Educare la dimensione cognitiva attraverso la strutturazione del processo di apprendimento

Educare alla dimensione socio - relazionaleLa “cosa nuova” introdotta dall’Apprendimento Cooperativo è che esso è riuscito ad integrare i tre aspetti senza privilegiare l’uno a danno dell’altro

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L’apprendimento cooperativo nelle verifiche anche senza l’applicazione del metodo

Gli alunni vanno coinvolti direttamente nella verifica del loro livello di

apprendimento a prescindere dalle metodologie del processo di apprendimento

–insegnamento adottate:

• nella preparazione delle prove stesse (obiettivi della prova, criteri di successo, valutazione dei progressi);

• nell'usare il risultato della verifica per stabilire nuovi obiettivi e correggere gli errori commessi;

• nel sentirsi orgogliosi e soddisfatti dei risultati raggiunti.

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Come verifichereste se gli alunni sanno:

Scrivere un testo regolativo

Analizzare e sintetizzare criticamente un libro

Saper operare con le frazioni

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Sei un inventore di giochi, la scuola ha indetto una festa della primavera che ha bisogno di essere animata ti chiedono di inventare e organizzare un gioco, definendo almeno 5 regole e la procedura di esecuzione. Il gioco sarà proposto agli altri bambini della scuola. Deve essere di squadra e da fare all’aperto.

Sei un inventore di giochi, la scuola ha indetto una festa della primavera che ha bisogno di essere animata ti chiedono di inventare e organizzare un gioco, definendo almeno 5 regole e la procedura di esecuzione. Il gioco sarà proposto agli altri bambini della scuola. Deve essere di squadra e da fare all’aperto.

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Immagina che tuo zio sia un produttore cinematografico di Hollywood e ti chiede delle idee per il suo prossimo film. Visto che molti film sono tratti da libri, lo zio ti chiede di parlargli di un libro che hai letto e che pensi potrebbe diventare un buon film. Scrivi una lettera a tuo zio, descrivi un libro che ti è piaciuto e spiegagli perché pensi che se ne potrebbe trarre un film

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Sei un agente immobiliare e alcuni clienti ti chiedono di verificare la possibilità e la convenienza dell’acquisto di un appartamento di 100 mq in una zona residenziale. L’impresa richiede 240.000 euro. Un quarto dell’importo totale da versare al momento del compromesso, un terzo dopo sei mesi dalla proposta di acquisto e infine metà dell’importo al rogito. Dovrai stendere un resoconto scritto evidenziando se l’acquisto è conveniente rispetto al prezzo al metro quadro in quella zona, se le modalità e le quote di pagamento sono adeguate, se l’impresa è stata corretta. Il calcolo delle quote in percentuali e se la somma è sbagliata dai tu una soluzione alternativa.

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“Ciò che i bambini sanno fare insieme oggi, domani

sapranno farlo da soli”

(Vygotskij, 1978)

Parlano autori noti …

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Bibliografia• Elizabeth G. Cohen. Organizzare I gruppi cooperativi. Ruoli, funzioni,attività (1999). Erickson• - Lucia Mason – Marina Santi, (1995). Ragionamento collaborativo ecambiamento concettuale. Uno studio esplorativo in “OrientamentiPedagogici”, n°42/1995, pagg. 989-1012.• - Mario Comoglio- Miguel Angel Cardoso. Insegnare ad apprendere ingruppo. Il Cooperative Learning (2000). Las - Roma• - Pierpaolo Maini – Mario Comoglio, (1995). Il “Cooperative Learning” ascuola in “Orientamenti Pedagogici”, n°42/1995, pagg. 461-490.• - Rosa Grazia Romano. Il gioco come tecnica pedagogica di animazione(2000). Pensa Multimedia Editore, Lecce.• - Silvia Cavalleri – Pierpaolo Maini, (1999). L’apprendimento Cooperativo. Un percorso di Cooperative Learning nell’istituto tecnico “Marconi”di Dalmine (Bg) in “Animazione scuola”, febbraio (1999) pagg 78-85.• http://www.ftcoop.it/formazionelavoro/Pacto/Formazione/cooperative_learning.htm• Johnson, Johnson e Holubec: “Apprendimento Cooperativo in classe” e al testo di • S. Kagan: “ L’apprendimento cooperativo: l’approccio strutturale”.