Contro Corrente Cervesato

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Cervesato; Esoterismo;

Transcript of Contro Corrente Cervesato

  • $8 Ila! SHE

  • *$" Arnaldo Cervesato

    EUNTRU BURRENTE- ___,__.---_,

    SAGGI DI CRITICA IDEATIVA

    /vi.4Lg " M?", - i1?\',m_ L muii F

    1905GIUS. LATERZA A: FIGLI

    TIPOGRAFI-EDITOR!-IJBRAIB A R I

  • @ntvo @1mente

  • LIBRI DI ARNALDO CERVESATO

    CRITICA.

    Uovlluzllll dul mmuu I|lh|rl.llIh (runu 1896, Mil;ed. Aliprlndi (eumrito).

    Irlnnvorn dIln nil: vlh nodorn - 1904, Bari, ad. Lum-L. 2.50.

    Colin) 00711110 1905, Bari, ad. Lntmu. L. 3.

    For ll uwo ldulluno (in prqmrazimw).

    ARTE.

    u Blnrll - mmm - 1992, Mam, ed. Sonzogno (emurinPull a Iqrlna ll Gruoll 1899, Roma, ad Lneschar. L. 2L'lllll dull llllvl ~ (tfimnriotmlz pubbliraziane).

    Anltrm - Rmuno _ (in preparazione).

  • ARNALDO CERVESATO

    CONTRO CORRENTESAGGI DI CRITICA IDEATIVA.

    n prlmo nomo aeu; nuovn munn wtlmo uomo nu. nnnvn Enrnpa

    n Laoplmdl Q 1. nnitrl clvlltl lndnstrlaleEh; 1; anlme awoomone

    Plll dldQ|\lI!tl

    ~. \~.

    1905GIUS. LATERZA & FIGLI

    nromun-nnwn-umuuBARK '

    ir "'11

  • rnurnnrl-A |.rrrlnn.nA mun nun vlutwrl um:

    sump-m In mus uni ups \. Vecchi.

  • /009807(11.67 ca

    A Tn, MAMMA, presence In primu eopia di que-sto libto; esso compnsto dei saggi che sono le pietremiliari del cammino di min giovinezzs. nutrita di fade,di studio e di lavoro. E tn lo aceogli, se in esso sinqualcuno dei moti generosi cui curasti sempre, sem-pre fossero le forze del mio animo mtte converse. Beil tuo santo nome 6 lnce sulla. via dei miei ricordi,cosi splenda su! sentiero delle opera future e irraggisnllhrdna meta can la vim: e In boum di ma pamlae del mo esempio.

    Benedici il mo Arnaldo.

    M697990

    PRIVATOUnderline

  • PREFAZIONE

    Contra Correnie il titolo di queslo libro: ilsuo sottotilolo 6 Saggi di critica idealiva .

    Altraverso gure duomini e momenti di lempidiver-sl ma successivi, ma cronologicamenle esoslanzialmeme legali da vlncoli essenziali purse non al tulle appariscenli -- l'idea dominatx-icedi questo libro di enunziar giudizio (sia sugli scrib-tori meno modernl di cui vi si tratla, che dei piurecenli) non anco manifestato, anzi, spesso in op-poslzione con quello abituale e di convenzionaleanceltazione quesfidea dominalrice credo simanifesli e affermi con indubbia evidenza: dacib il sue titc-lo.

    Contra Carr-ente 6 la sloria di un secolo del no-stro pensiero, dlla Rivoluzione franceso ad oggi;esposto in scene forse frammentarle, ma, spero,non insufcienli, perche slnletiche e personali.Uorigine del nuovo pensiero llaliano vi e slu-

    diata in Giuseppe Parlni. il 4 primo uomo dellanuova ltalia >; lox-igine del nuovo pensiero euro-peo, in Volfango Goethe, il primo uomo dellanuova Europa , il pioniere nobile e sereno dei co-smopoliti; Giacomo Leopardi A vedulo in lutta lamodernith del sun pensiero di precursore, nel suogiudlzlo sulla. noslra civilt. induslriale. Le 4 animedecceziune , che studio nel volume, sono purdei lempl nostrl; sovrana fra esse quella di En-rico lbsen; e anime deccezione non I0 sono delpari gli ldealisli da Edgardo Quinet adEdoardo Schur di cui sbozzo i prolil

    Questi saggi ho inlitolati di crltica ldealiva .l lellorl di Primavera d'1dee, di cui ll succes-so

    inlernazionale sempre dura, sanno cha la parola di mia creazione.

    Nel mio ultimo libro ho infalli dimoslrala. lauecessilh di surrogare il metodo 4 positive col

  • H Pnanzlnll

    metodo ~ ideativo e in esso ho promesso disvolger presto, con maggiore ampiezza, la miatesi.

    Questo taro Ira breve nel mio prossirno vu-lume: Per il nunvo idealisma.Intanto a bene, perci0,ohe il lettore non cerehi

    in questo libro, frutto del lavoro dl diversi mo-menti della mia vita letteraria, quello che non ce.

    < Saggi di critica ideativa chiamo questi miei,e lo sono, non perche thnzionino quale completemodello di una nuova ed esatta via critica, maperch molti fra essi, da quello sul Goethe aquello sullIbsen, attestano con evidenza che iconsueti metodi delia critica (esteriore perch sto-rica e positiva nella disamina, e quindi rnai in-trospettiva) sono insufcienti a risolvere i pro-blerni essenziali della critica. stessa e che percioessa. abbisogna di piil largo zona dorizzonte e dimaggiore profondita di sguardo se voglia ben com-prendere Vessenza dellarte e dell'anirna dell'ar-tista.

    Non meno della storia da.mbiente e di ogni do-cumentazione sono adunque necessarie ad essa proclamiamolo lintuizione, Pintrospezione,lo studio e la conoscenza dell'anima e delle suecrisi, delle sue scontte e delle sue vittorie.

    Su quests studio e su questa conosuenza, dallacritica detta positive. > non mai abbastanza ne-gletti e dichiarati arbitrarii, posera principalmentela. critics < ideativa > ohe proclamere. invece ar-bitraria perch personals e insufciente ognilimitazione a quellindagine veramente modernache, per essere completa e realmeme oggettivanon pub accogliere 0 ammettere limitazioni (Iisorta. al suo cumpito illuminatore.

    Puquu, 22 nprile mos.ARNALDO Csavssno.

  • IL PRIMO UOMO DELLA NUOVA ITALIA

    n

  • is

  • ll iorno ,, poems nazionale.

    .4 Bnaello BM-mm.

    I.

    Se iuterrogassimo oggi quanti ammirano i Cn-ratteri di Giovanni di La Bruyere intorno alleragioni per le quali Popera del pensatore franreseha gi sdato loblio di due secoli e sacoinge atrioufare sulle eta future, qua] risposta. potrebberodare, se non che essa deve limmor1.a1itA al fatto< che della vita, della natura umaua coglie certilati, certi aspetti verameute immutabili, perchessenziali, perch profondamento congiunti dalleradici alle radici dellessere nostro 2?

    Quei Caratte1~i,infatt,i, non son forse perquanta attinenti a certi tempi e a luoghi ed aca-tegorie di persone parimenti determinate eter-nameute ve, tali insomma che Pumanite intera,oggi come fra ceuto anni, posse. rispecchiarvisi ericonoscorvisi selnprei Ebbene, per quanto oggi anoi medesimi posse parer strano, non fua questimeriti intrinseci (non possiamo affermarlo con si-curezza?) che il La Bwyre dovette la improvvisa

  • 12 IL nun: noun DELLA luou ITAIJA

    rinomanza sua, ma a ben altro motive, del quaiela. storia della letteratura francese chiara testi-mone.... Poich le riessioni losoche dellautoreerano illustrate da simbolici ritratti di personadesignate con nomi chiesti allautichitil. romana egreca, subito gazzettieri e cortigiani s'acciuseroad indagini davvero curiose iutoruo alla uaturadei Cm-atteri stessi (1); vollero decifrarli quasi fos-sero altrettante scisrade,e Q dopo sverli spiegatia loro modo e creduto trovarne gli originali, die-dero ai pubblico delle lunghe liste di nomi, 0,come essi le chiamavano, le q chiavi, ) rec:-mdocosi noia tanto a ooloro che vi leggono ii loronome, quanto al1aut0re che ne Ia cagione in-nooentel ) (Y4).Larte, la ragione, il buon senso si trovavano

    d'avvero schierati in suo fnvore: i suo critici da-vano troppo evidente prova di ingeuuitzi 0 di malafede, diseordi comeran0 persin nellapplicar le

    (1) Camctre: de LA Bnnrtu. Paris, Iibrairie do FinninDidot, 1541. Avvert-issement, par 14.1.. s. Auger, 13.3. - Aus-sitm qua plfllt 1 V113 do Ln Bruyre, la miiiigiiite sen em-pm. On ernt qua 011541118 onrsnttre suit le pork-sit de qllelqllparsonage oonuu, et rim voulut savoit le uomo dos origi-nsux. On oss sad.resae1- A l auteur lui-meme poll! en avoirin HEM. n out beau s'indig-nor, so wimouw, mi Aves ser-miit qne son intention am em de p8i.I.\dI.'8 telle on tells Pbuonne en pB1l:it:\1IiG1; on i'0I)SnB, et oe q\1il 116 Vollit hipouuit hire, on la t k son dfaut. Des lintol oournrent at1., izmym, qual1as dollbienl, out, an Wm le Ghbglill dose lee voir sttribuer 2.

    (2) Ln smsii Opfl. Profane Ml iliscourl prononc dons1Accmdn1ie Fhneaise lo limdi 15 juin 1693.

  • 1|. c mono 1 mun nnonu: 13

    pretese allusioni ad una anzi ohe ad altra persona:onde lo scrittore aggiungeva srgutamente: 4 De-vono pur le mie pitture indicar assai bene luom0con1' generalmente, se in esse tanti particolariindividui vengono ravvisati e ciaacuno credo disoorger quelli della sua citts o della sua pro-vincial 2.Ma il La Bruyere aveva contro di so il piu for-

    midabile degli avversari: il tempo stesso in cuivisse. La 8OCi6t. che lo circondava (e di cui tautaparts nellopera sue) era forse capaoe di gustardegnamente un lnvoro darte, di rioonoscere nelpoeta Pelevatezza dei seutimenti, la rettitudinenelle opere, quellamore disinteressato del bello edel giustio cl1e.... a lei mancavano?

    Osservando come a chi oopriva alla Corte diFrancis ragguardevole carica e, unitamente al fa.-vore del monnrca e duna Corte onnipotente, go-deva quello dei grandi e dei dotti che Io vollerodei loro consesso, osservando dunque come al-Pautore dei Camtteri oosi potente, cosi universal-rnente stimato e forse anche temuto, non sin rin-scito di far tacere la vooe posta attorno da pochimaligni che riduceva il sun capolavoro alle pro-porzioni duu libello; qual meraviglia - couviendirlo (she in una societs la quale sulle mode,sui gusti, sui costumi della francese veniva fog-giandoi suoi, un povero istitutore a stento daessa < tollerato , venisse aocusato - non apponaespose la pittura dei costumi duna classe diaver scritto una satira personale, e uientaltro chenna satire personale?

  • 14 u. rule imim 1n:|.|.4 noon 1-1-u.u

    Lalta societ. milanese giudicando il Gioww npiii n rueno come la1f-a societi parigina avevagiudicato i Caratteri, porgeva involoutariamenteassai severo giudizio di se; dava la misura del suovalore.... E non si rioonobbe forse, cosi, inetta agustar le pure armonie della bellezza, a compren-dere la superiorite dello scrittiore sugli odi me-schini, sulle rivalite, sui puntigli?

    Essa. nel < Giovine Signore 2 non vido che mipetrizio... Partista dunque aveva osservato, lavo-rato, soerto, prodigati tanti tesori di studio e diarte, unicamente perch eleganti disoccupati edame prese dalla noia passassero qualche orettapiacsvole discorrendo e malignando: 4 Chi saraquesto giovine signorei L idea che una satira oosi iusistente dovesse per

    forza essere personale trovb vero terrenoben propizio nei salotti di quel 4 bel moudo chefra gli scandali propri ed altrui vivevai o si deli-ziava....

    La rioerca del presunto eroe del Mattim nondovette in tail frangente essere ne lunga, no penosa.

    4 Non fuvvi un solo milauese scrive infatti ilFoscolo i1 quale non abbia riconosciuto nel-leroe del poeta del Giorno il principe di Belgioio-so, un individuo della regnante famiglia Estensee fratello maggiore del feldmaresciallo dello stessonome 2.Ilasserzione foscoliana trovb oontradclittori da

    principio e in seguito.Giii lavvoca.to Rejna, leditore delle opere del

    Parini, eveva scritto intorno al suo poeta: 4: Alieno

  • u. ii mono 1 :01:-in siusoiuu 15

    delia malignita non prese di mira i difetti di per-sona veruna ne suoi poometti, ma servi alla Sto-ria dei costumi e delle abltudini detempi suoi,ne scelse i tratti piu singolari e li dipinse al vivocolorandoli con la veritd e la naturalezza che sonoproprie di tutti i tempi e iii tutti i iuoghi pos-sibili .

    Ed il Giusti con tale calore che intoppa noPaerimonia, x dellaocusa data al Parini daverscritto il poems ad personam non credo doverlodifeudere, perch queste accuse sono miserie so-lite di cervellini stroppiati nel oranio, che misu-rano tutte le taste al giro del proprio cappello,eche incarogniti nel puntigljo, nel ripicco e nelpettegolume letterario e domestico non credono,che possa essere al moudo uomo, che quendo pi-glia La penna in mano si scordi le punture, i fa-stidi, le invidiole e le persecuzioncelle che unamano di poveri cuori e di povere taste possonoavergli create. Git il poets. vero sa che prendendodi mira il tale o tal altro piuttosto che una dataforms di vizio in generals, verrebbe a restringereil cerchio dellarte e farebbe danno e iugiuria ase stesso: e poi lo spenders quattro righe soleper vendicarsi di coserelle quali sono novant-anoveper cento quelle che riguardano il nostro miseronot non mi pare metta oonto .Anche ii Cantu intese difendere ii Parini dalla

    vaga accuse che il Foscolo aveva concretata edespressa. 1 Mal si pretese sorive egli in noteal primo verso del Mattim - che il Parini mi-rasse a descrivere piuttosto uno che un altro di

  • 16 u. nsulo norm nun n110vA than

    Sardanapali lombardi. Singolarmente si accennavaal principe di Belgioioso, che siocome per ric-chezza cosl per isquisitezza di lusso trapassavaogni altro in Milano e che si racconta ogni messfacesse venir da Parigi un parrncchiere pagandogliil viaggio, per farsi acoonciare tre o quattro volbesscondo il suo ultimo gusto. Pero il poeta toglievaa bersagliare non un peccatore ma il peccato:aveva per ne non la satira ma la correzione:poteva rispondere con lAnelli: lo pimgo it vizioe chi sen dual sa,ccusa .

    E contro la tradizionale accusa voile spezzareunaltra lancis: 4: Alcuno intese che ii Parini to-gliesse di rnira una persona particolare; e si ac-cenno singolarmente al principe di Belgioioo,tipo degli eleganti dallora. ll ssare un indivi-duo repugnava. non meno alle condizioni dellart/eche alla natura di quel severo lornbardo; il qualeagellando il peccato non il peccatore discernevai vizl della classe dalle persone e continue tuttala vita ad usare famiglie signorili . Gosi il Cantu,forte specialmente delle testirnonianze di personache furono intime del Parini e del vecchio poetaraccolsero le oondenze testimonianze e con-denzs favorevoli al suo asserto riusci collau-toritd del suo nome a far considerate come risoltauna questions in realt:-i a pena sorata e discussa quantunque da letterati di grido - con argo-menti a fatto personali: -- e la frase: 4: il ssareun individuo repugnava non rneno alle condizionide1la1-to che alla natura del Purim iv divenne,dirb cosi, Pinterpretazione oiciale degli intendi-

  • n. c owuo r ronu lulonu 17

    menti della satira del Giorno e ststte, dnrantenon brevi anni, quale vero e proprio suggcllo po-sto sulla questione stessa.

    II.

    Uasserzione del Foscolo - gia sepolta sotto talcumulo di risposte fu dissott-errata da AdolfoBorgognoni, ora son parecchi anni, e dichiarata,sia come docurnento dei tempi che qunl testimo-nianza di illustre scrittore, non solo degna di mag-gior feds, ma la sola attendibile. 4 Fanno pensareal Belgioioso, egli sorive, molte espressioni, inmolti luoghi del poema, che a lui ricchissimo edelegantissimo tra i ricchi ed eleganti patrizi mi-lanesi di quei giorni, sattagliano a meraviglia.come, per taoer di tante altre:

    Fregio ed om: de Ynmurnso regn/.1

    . . . . pupillaDel pin 11017118 montlu.

    4 E a lui fa pensare1avvertirnento che il poetada al parrucchiere indigeno e ordinario del GiovinSignore, di

    . . . . pl'9n\It?t legge dn UOIII1 che giim-iiPu: ier di Frnnoil;

    che parrebbe assai chiara allusions al pan-ucchiereche ogni mese si faceva venire il Belgioioso daParigi.

    x Non mancano altri indizi ed argomenti, infrasi ed allusioni sparse pel poema, frasi ed allu-

  • 18 ii. rum: non DELLA nion ITALIA

    sioni che il lettore messo sullavvei-tita trova fa-cilmente da s; e nel loro insieriie hanno certomoltsi importauza e signicazione.

    c 1lPinelli dice che quando il Parini scrivevae pubblicava la prima parte del poems, il Bel-gioioso era. presidente dellAccademia di belle artiin Milano; tutto quel tratto del Muttino dove introdotto il Giovin Signore a giudicare di pit-tura ricordsrlo e disegnsrlo in ohiarissimo modo :

    E ver che m del grands di Cotton!Non iwiioiisi lo scuoln, B mi tun llllnll 'Non sblnissossi 1 la volgar main.

    Ma che non puote quel d'011i precettoGusto t|.'iO!J.IlC0l' che lI1'0Id1ll vostroIn veos dj maestro il oiel eoncesse...?Per no qiin pin ti pit lads, riprendiNon men farmn de1lor che I SEYNLIIB siedi,mimi giudicanda 0 1' alto egualeChe del 3151: Home EHO lAd.ige 0201!,E I le tavole ignote i mi HD1111Grave compnrti iii color che primiF111 tra pittorii

    < E ii tutti gli altri argomenti e risccntri inproposito addotti,voglio aggiungere un altro chea me pare non dispregevole. La gura del Bel-gioioso da alcune pennellate del Mezzogiorno,parmi esca. molto belie contornata e spiccata.

    01- tu, Signoi-e,Che feltrato per mille invitte reniskge rtmtthllli, PDMIIQ in ultra wasArte, fern B futtuns i padri moiGmndi 1-endette, piiieni ii tempo time

  • 1|. 1 eiouo - Dona ILIIDMLLI 19

    Lot divisi tasori in tie rlccolae,on C110 561180 gtoisci, B ts ins llllliConcessl patte; 9 riimii vulgo intlntoDelfindirstrin donnto, on ministriA te i piaoeri moi, nato l rocarliSn la mensn real, non n giainiz.

    4: Ho sottolineato il gioioso e il gioirne, peroh- come il lettore perspicace ha di gin inteso io ponso che il Parini, con articio non sdegnatoda altri grandi artisti,volesse sppunto con quelleparole far sentire come un richiamo, come nnaspecie deco del nome di Belgioioso. Si noti heneche, piu tardi, il Parini propose, nelle sue variantiinanoscritte, di cambiar quelle parole collaltreche in realta sarebbero state sin da principio coslpin proprie, come piii facili da trovare, godi egodere. Ma la lezione da serbare , per me, laprima: la proprieta qui deve cedere alla storia ealla prima intenzione del poeta iv.Fin qui il Borgognoni. Ora so il Gioirin Si-

    gnore e realmento il principe di Belgioioso, il Pa-riui scelse 1 individuo che doveva essere bersaglioai suoi colpi fra i rampolli di quella che tra lefamiglie di quel tempo era la pin famosa per inin-terrotte tradizioni belligere.

    4: E quests dei Barbiano diBe1gioios0 scrivcFelice Calvi, il diligente e minuzioso storico delpatriziato lombardo una di quelle forti schiattoche dispiegarono uua persistenza prodigiosa in unideale belligero, quale non si riscontra nello ca-sate di sangue piu anticamente milanese. Scevradi opinioni radicate e libera di scrupoli, era fatta

  • 20 u. nmo mm nI|.u non rnuA

    per Ia vita del campo, per menar le mani, per co-nlandare, mattendosi con cinica indiereuza oracon gli uni, ora con gli altri alla ventura. Ne]concerto delle famiglie di Milano ha quindi quelladei Barbiano un posto, un signicato (uno proprioche la amcca con rilievo dalle altre, rappresentaa cosi dire il soldato di venture, linstancabile ir-requjeto condottiero del Medio Evo, il Bajardo dopola Rinaecenza . >Ai sosbenitori della tesi foscoliana (gi annui-

    ranti forse Popportunit. della scelta per le magni-che oontrapposizioni cui si presta) oonvien pen)far nofare che Pironico precettore nrrmem invecea rarnmenhr allalunno:

    . . . . . gz-' Dlj illum-KChe inlino A lui per seooli ootnutiMisti melon-0 -1 chin-0 um lmgne.

    Gli avi del principe Alberico avevano invecasempre trovaw un gran gusto nello sdar i disagidelle guerre e, poich quanta preferenza era nelletradizioni della famiglia, pare che gli azj illustrinon fossero dunque il loro miglior divertimenbo...

    Perb, con un po di buona volont, si pub anchesuperare questo ostacolo preliminare e preuderead esaminare da vicino gli argomenti cosl magi-stralmente ordinati dal compianto Borgognoni,seuza turharne neppur PnrdinerE convian anzitutto dire che quesm espressioni

    4 fregio ed error de Pamoroso regno r < pupilladel pill nubile xnondo 1 possouo aver valore nelsenso voluto dal Borgognoni solo quando risultiin raalta che il c giovine signore xv davvero il

  • u. umuu n mun Iuroxuu 21

    Belgioioso. Isolatameute perb, anche se pouderatecolle migliori intenzioni del mondo, non palesanoalcun siguicam personals: Peroe del poema, perPeetto artistico del lavoro stesso, non deve forseessere necessariammte il piu e1egane,il piu raf-nato dei patrizi evocati?

    E quests osservazione non si 4: attaglia forsau-che ai versi:

    Or m, Signore,Che lam-w pa: mille invitta 1-uniSlngue rncehiudi, poieh in sllra sudsAna, forzn 8 lortunn i pndri moiGmudi rendelbe, puioh il tompo AlneLo! divisi tesori in la ruccolse,Del tun -mu gioilci, - be an numicum pane; B Yumil volgo intmtoDll.li.I.\d\1lh'il dumlfo, on minillriA m i pimari moi, mm a recatliBu 1, meusa real, non a gioirne.

    Intorno alla1lusione al gioisai ed al g-iaime siaconcessa una domanda: Pavrebbe notata 0 cercatail Borgoguoni qualor il Foscolo del Belgioiosonon avesse fatto parola? E per lo meno lecito du-bitarne. Troppo sottile quesfindagine fu ad ugnimodo e truppo pericolosal E chi non vede che asa-minando le parole dun lavoro qualsiasi con Pin-tenzione di scoprirne solo i signicati ambigui sidurerebbe poca fatica a tramutar tutti gli scrittorinostri in altrettanti autori di sciarade? -

    N quel tratto del Mattiaw dove introdotto ilu siguore a ragionar di pittura pub designar inmode alcuno il Belgioioso, che nel 1763 - in cui

  • 22 n. rum norm nun non 11-u.u

    uscl il Mattino - non poteva esser presidentedunAccademia di belle arti.... fomiala nel 1773,cosl che i versi

    Non men fermo d'lllo! che A aennnn liedi,Rlanl giudiolndm...

    posson riferirsi a persona che 4 siedenla scranna solo dieci anni dopo... unicamente essendo dispostiad arnmetbere uel Parini una specials virtu divi-natrice....

    Ma. vi sono nel Giomo altri luoghi di mag-giore, anzi capitale importanza.Il precettore damabil rito ed il sue scolaro osten~

    tauo lo etesso disprezzo verso le imprese guer-resche, vanto di pin: enlicbe e barbare eta. Liro-nico disprezzo del poem sappa1esa chiarameute:

    . . . . In Vllm MmeA la tinvi1.n,...Ohl me Le in nl gentile stto mirnsee!1 duro oapitan, qnalor cm lnrmi,..Su dunque, 0 voi del prima ordine uerviChe degli mm Signor minintri .1 mmoaim inwnmmimm, or dunque voiA1 mic divine Achille, -1 min RinaldoUm-mi eppreslake.

    Ma il Belgioioso, sappiamo, nel 1757 passava inGermania a premier part/3 alla guerra < dei setteanni , dove fu preseule ad un fatto darmi, allabattaglia di Rosbach, e venue promosso generals,e frai soldati si troyava lautu bone che il governoaustriaco gli aldo il oomando del presidio di Mi-lauo comando che teueva encore quando il Mat-tino uscl e, B6 non fu un eroe, sapeva, pare, pero

  • IL A nwllu 1 nvnu xuionu 2!

    vestir qualcosa di piu peeante e meno solce chenon lossero 4 seriche zimarre 2 e c tiepide pelli ).

    N a dire che rnanohino nel Gio/mu i luoghidove le possibili allusioni al principe di Belgioiosoavrobbero avuto agio dapparir evidenti e sicureper chiarezza e precisione.

    Quel tratto della Sam dove il c Signor-e 2 mandaal1amico malato la carta da visita cosl minu-tamenwe descritta non avrebbe potuto rivelar,se oi fossero stati, glintendimenti persomzli delpoeta e in modo indiscutibile? Leggiamoz

    UelegnnleTno dipinwr pub eon lAvoro egrogio'l\mi \l91.\'u.lli0ilil made ti mmCompendinr gli uloi in breve on-1.1;0 le tn vuoi che Aumpliee vi |plendAm mm. mllbbde i1 tuo gran uomo;0 -9 in mam lipids imiuuIneino ii hrlmi; n so in maleo sublimeAeeumule A be mix-Ar vi pineLe do!-nsltiche HIIBKIIG, mar un mmRAmpim- furibondo, 5 quindi rmSpiegsr 1'Angel che i fnlmini miniltu;quA timplni 9 veslilli e lance e ApldeE ll leottri e uolhna e mnnti e velliCucnnli u-gutemenm,

    Esseudo della Sara questi versi (vale A dire duuapane del poometto la quale non vide la luoe sinche Pautore vissa) si pub aermare con sicurezzache non furono dettati da tardi rimorsi 0 da pre-niaturi timori: poseono quindi riepecchiar limpi-damenbe quelle 4: prime intenzioni dello scrit-I/ore di cui appare tanto e giustamente geloso ilBorgognoni.

  • 24 IL ruin noun nlu.A won ITAI-IA

    Ma, lo stemma ideals dipinto dalfartisla (e, no-tiamolo, cosl bene descritto s con tale sovrabbon-danza di particolari da prestarsi alla piu ssigsnterappresentazione graca) nou ore alcun riscontro,nsmmeno parzials, con quello della famiglis Bel-gioiuso, nel quale si oercherebbero inutilments le4 aquils e mancauo completamente c e timpanis lance e spade poich risullava ai tempidel Psrini, come tutt'0ra, duno scaccato rosso sufondo argenteo ovale, che sale nella parts supe-riore in una gran croce rossa e latex-almente retto da due leoni rampanti e coronati, i quali po-sano su candida pelli der-mellino orlate da drap-peggiature rosse che sadunano A] sommo a reg-gsr una corona.Anzi e mi par quests psrticolsre non disprez-

    zabile non solo lo stsmma dei Bslgioioso non0re riscontri con quello descritto nella Sara; massso e fra tutti gli stsmmi dells fsmiglie patriziedi quel tempo uno dei pochissimi che mancasssroe manchiuo di parscchi fra quei caratteristici sim-boli decorativi che il poeta ricordo nella conce-ziune del suo stsmma ideals; cosi si vedeva

    . . . . 1 weSpiegsr 1' Augsl che i fulmini ministra

    nelle 4 domestiche insegne dei Villani, dei Vi-sconti, dei Burromeo, dei Laudriani, dei Cnsati; leaquile e ileoni ad un tempo si scorgevano inquelle dsgli Aldifredi, dei Marinoni s dei Bram-billa, mentrs a quelle degli Sfondrati, dei Trotti,dei Mandelli srano comuni

  • ix. < eiolio 2 ronu Iulenu 25

    . . . . . splde .Scsttri s sollnne e nmnti e velliCanom trgutAmsnts.

    Tanto era evidmte nel Parini Pintenzione dipreuder di mire il Bslgioiosol Il quals, fra le altrecose, non ehbe Poccasione, neppure se us avessesentita voglia, di visitar 4 in Albions

    . . . . Psere s Veners Ame s Al gioostorMercurio....

    pel semplicissimo motive, che, se viaggib la Frau-cia s ls Germania, neppur pose piede in Ingliil-tsrre.

    Notevols dassai fra gli altri poi quel luogodel Mattino essai hello ed sfcacs (che noto dipassata il Mnnzoni ebbs certs in mente scri-vendo la scsna ds ritratti degli sntsnati di DonRodrigo) dove il precettore addita al nobils alunnogli eminenti fra gli avi suoi.

    Dice il maestro ironico:.....A1zaibei'l\|m.iA ls pendenti tnvole vstnsteChe 1 ta: degli mri tuni serbsno nnmreGE Itti e le forms. Quei che in dun: dlnteStrings le membrl, I cui Bi gmude ingombrsTnlorste collar la gnndi spills,Fu di mmchine autor; einss dinvineMun i Penati; e d.A le nei-e ton-iSignal-egginndo 11 Ell, verso le AduuteSpinggie ls prednzice Afi-ion spines.Vedi quel magro 1 sui aunuto e moPonds il crin do la mien, e 1 altro chiSn IA gneneiu pienotta e sup:-A il meutoSerps tripliee pelo? Ainbo s'AdornAno

  • 28 n.n.|xol70AmnIIJ4Il7oninI.\A

    m Iogl mAg-istrll eadenw - i piedi:L'\1|.\o A Tami fu Awroi eniro A'Li|>eiLl gioventli peileglinlndo ei mmA gli onooli Iuoi; indi nsdetteNel Aemw dspAdri, e le dilpuleLeggi necolwe, ne rs pnrte Ii mondo.lllltro more Ad Igel. Nnn odi Anoorl,Prleo A un wool d.i Vila, ii buon vegiilrdoDi lui narrlr quel che d-A pdri euoiNoiugenui udi, comei epnrgeeseSu ll plobe infeliee on e nlute,Peri A Febo luo numb? E000 quel gmndeA cui Bi foleo plrruccon u'inI.\lizAsup 1- fI0lli.B spurs, e leendeDi minuti batten lerie inniteLungs IA ems, man Ei nevi nperloBmdj I 1A p-mi; ei di p9l'BhhB iiI mileri am; portioi e v-issum PEI in eitlade, e do gli oinbroeiLo: lontmi reoessi I lei dedusseLe pure ands sAlnbri, e nei qundrivjE in mezzo igu Ampli fori mo ls feesSir sehernndo A rinftessu la ItleMudre di morbi popann...

    L ironico maestro addita dunque allalunno unguerrisro, un legislators, un medics e un bene-fattors pubblico; quattro antenati che, per diversevie, giunssro ad illustrars la famiglis e la patria.

    Se fra gli avi del Belgioioso altrsttanti potas-simo trovsrne,chiari per gesta simili a quelle cheil poeta rioorda, non seuza motivo si avrebbe ra-gione di credere che il Parini ne avssss presenti,scrivsndo quei versi, le eigie e le azioni ed auchedi trovar nelle troppo evidenti rassomiglianzs frai ritratti idsali e quelli reali la causa della negafa

    4

  • 1|. qlollo 2 runn nAinxA|.|| B1

    pubblicazioue a qusl tratto del Mattino cheapparve, deve notarlo, primameute nelledizionepostuma nells Opera del poets se non che....un breve esams basis a rassicurarci che, anchsse pubblicato, il Bslgioioso non avrebbs avuto mo-tivo alcuno dinquiet-arsene.

    Poiche, quautunque egli contasse fra gli avi(cominciando da quellAlidosio conte di Gunio edi Barbianu morto nel 1385 che il primo delquals il Calvi, cui devousi cosl rsgguagliat/s no-tizie, dia ceuni biograci) hen ventitr guerrieri,e quasi tutti,si tempi loro, di grido, non ue po-teva, invece, Ira tanti trovar uno solo che -

    .....d-sleneretnrriSignoreggiando ii mu, verso 1! nduuteSpingge 1- predlrios Africa

    4 spingesse 1. Nemmeno fra i cinque suoi aute-nati obs ds varie Corti ricevettero missioni diplo-mntiche e come veri ambasciatori o ministri digoverni possono essere considerati, novsrato al-cuno che le c disperse lsggi raccolte > ue facssse4 parts Al mondo iv; s il Calvi, accurate registra-tore di ben miuori vauti, non avrebbe tralasciatodi notsr fatto cosl importante per quslla, comeper ogni fsmiglia.Qusl grands poi

    A sui n fosoo pltrllovon rmmmBop:-A 1- fronts Iplzimil, e AoendeDi minuti batten Aerie innit-ALungo ll vests

  • 28 u. rune uomo on.u IUOYA rm.

    e flguru rnoralmeute e sicameute disegnats eoncontorni troppo vsghi sd ampj perch in essa undeterminate iudividuo sia, da noi almeuo, facil-msnte ricouoscibile.Quauti putrizi milaussi uou c aprirouo uuovi

    studj alla patria r o turouo deputati dell0spedaleMaggiore, o di altre epere pie 0 si trovarono fragli eletti per stabilire i provvsdimeuti sanitaririchissti dai coutagi di frequsnte uiiuaeciauti...Erano ls cariohe ad assi soli riservatel

    Ed oguuuo di loro avra avuto certo pistose ini-ziative, e varii certo Avrau benecato gli avitifeudi; la gure, volutu, come ci ssmbra, del Pa-riui cosl vagemente indeterminate, rispeccbis u|1Aoategoria di uobili, che, esseudo privi dellA pas-sions dells armi o poco vaghi di alti studj, Amansioni pubbliche ed ouorichs dedicarono illoro tempo. E in ne, dove trovarlo quel medicoche

    . . . . . spnrgsvnEu ls pieize iuleliee om e nlutePlfi e Febo Auo mums?

    Fra gli anteuati del princips Alberico nou dicerto, il ceso aveudo disposto che nessuuo dessiesercitasss l c arts salutare >.Evidentsmeuts il Pariui svsva, per uua volta,

    sbagliato palazzo s dirittura!E a tutti questi risooutri sd argomeuti val la

    pena di aggiuugerue uno aucora lultimo.Che il 4 Gioviu Siguore uou solo rifugga dal-

    l idea del matrimonio, auzi dalfolirupica sua al-tezza veda caduti molto in basso ooloro i quali

  • n. A mouse 2 mun luionu 29

    4 uou sdeguauo di chiamarsi mariti >>, eosa uotaai lettori del Giorm s le prove abbeudauo.

    Il marito, sui, quanta spisss,E lo ltumaoo move iii delieutiDel vostr Orbs leggimdro Abitawri,Qiulor deleinplioett:i Avoli nosttiPorter on in ridinolo trionloLa rimbambita Fe, in Pudieizia.Se/veri nomi! E qual non suole A lorzaIn que'1nelAti seui eeeitnr bile;Qiuuda i culcoli vili del esetnldo,La vendemmie, i ricnlti, i p9\1Q08hiDi quesi doioi suoi bbmbini, nitruiGungoinudo rice:-dA; e non vergogiinDi misohinr ootni lole s pevregriniSubbistti, A uuove del dir forms, A soioltiDA voiglr fren couoetti Oxide eAvrivADAbegli spix il vostm uzubil Globe.Il innrito gentil queto sorririeA 1e lot celie; u Aei Ai crucoia Alqimuto,Del tuo lungo tardsnr B010 Ii cruooiu.Null: psi-s di illi curl te ptmldlOggi, 0 Signore; s'egli a par del volguSente 1A fm ssmiwgu iu pettoLa stimol sro degli eziosi sughiAvidi d'eecn, 0 iA un marito AionnD'Animn generoau ex-ms rinmne,Adult: mense ii pie Volga s dAlt.raDAHLA Al nnco enssid.a ii sui mnriloPrmzi Alireve lont-in d\mllt1u B intoCh!-bbia lungi 10 spoeo: s cosl nueveAnella intrswi A il eaten iinmeunOxide, Alternnudn, Amor r Anime Aunoda.u trnnquillu mlliin immoln siede:E Anus impression Pngitn s senate

  • 80 n. rule nouo nun non mus

    Di bi-ms, 0 di timer; psi-a che Imeiiens eAp0 s pie flwllo. Imeue or pm.-Non piu serti dj i-use Avvolti Al si-ms,Mn stupiclo pnpnvuo, groudmteDi ci-AAAA Ont!-I LON: lmene 9 ii SennaOggi hm purl ls insegne.

    Uh lmpillo indiesuluhil 110110Aguri 1 i voeu-i cor volglr OIDWXB;Nwlir nobils Mu|A A V01 desia501 n she pince A voi dilmvnl node.

    Ma... ss il Belgioioso aveva sin dai 1757 sposata.Anna Riccardo Inarchesa d Estetl Questo uoi sap-piamo e, quel che piu importa, sapsva anche ilParini, che, anzi, iu occasions dslln uascita delloro priiuo glio, nel 1760 scrisss uu souetto. Via,duuque... a uu patrizio, a un 1 uomo ammogliatocon prols , come dire?

    Sci che uompuglmCon eui divider posan il lungo peloDi quelt/inei1e vitu il eiel cieatinaA1 ginvin Siguere. impsiisaissnNo, non pa:-lo di nozze; antique s vistaDott-or Blfi as cosl foils is dessiA is ounsigiio. Di tAntAite deliTu nun orni cosl lo spine e i meinbri,Peroh in mezzo B in tua nobil cnrrieraSuspender debbi '1 eorso, 0 fuors uscendous cotesto s region detto Bsl Mondo,In t'ra i severi di famiglio padriRelegoto ti giaoci, a un uodo AvviutoDi giorno in giorno piu penoeo, e muStallone ignobi! do in razza u.mAuA.

    E non e tempo ora che io coucluda, aifsrmaudoche, ss uel 4: Signore del Giorno il Belgioioso

    1I

  • IL e siollo 2 rumu IAIIOIALI 31

    scorse s medesiuio come fu scritto che vocepubblica aifsrmasse - mai forss artista vide lautocompletamsnte fraintese le sus iutsuzioui come ilPariui, allorchs dopo la pubblicazione del 4: Mat-tiuo > dallo stesso priucipe veune fatto ammonire come tradizions vorrsbbe - di non der fuoriil 4: Meriggio iv ss pur sveva caro di veder la4 sera >2

    III.

    c Ma, rivolta 0 no coutro il priucipe di Bslgioio-so, percli uou potrebbe la satira del Giomo rive-stir caratters esclusivauieute personals? .La domsnda possibile, ed iufetti la rivolse a

    s medssimo, meditaudo lopera del posta, il dot-tors Giuseppe Agualli

  • 32 ILPIIIDUOIBDZLAIUDYAIIAHA

    accertai nellanirno del Parini la propensione allaallusioni personali >. Veramente peccam chePautora, cosl tenero di questo suo credo, non sisis. accinto a meglio trasfondere la sua convin-zione nella manta del letture... ulfipotesi Lanboprecisa lo meritava dnvvero peccam dunqueripeterb, deplorando che, quantunque parecchi epi-sodi del poema gli sembrino c chiaramente ri-Ieriti a persona, a luoghi, a ciroosmnze ban notead ognuno >1 non ne citi, sarebbe pur stato leg-gero lo sfurzo, nemmano uno solo, limitandosi arammenmr i tratti personali della gura del Clu-vieno e di altri personaggi della Odi. Di questiepisoalj, cui lAgnelli non aocenna, facilmente pos-sibile rammentarne pareuchi; in ease vere e pro-prie allusioni individuali (che anzi permisero aicontemporanei del Pariui di ravvisarle diretoe anoti personaggi) non mancano: nel c preclaro man-giatore , nel c losofo che declama. oontro Pam-mazzar delle bestio 1, nel c patrizio che si divertssolo a slar drappi di seta >0 gli iniziati alle abi-tudini duna certa classe, al modo di pensare ed'agire degli eleganti pii1 famosi, avranno certocon pari probabilim. riconosciute determinate pers0ue.....Auzi, come dimostrb gi Domenico Gnoli, nel

    convitato che con 4 fanatica vooe x gridava: 1 Gom-mercio, Commerciol , il Parini aveva con brevifmaestra designate Pietro Verri.

    Ma gli episodj sono forse la parte essemiale, iltessuto vero del poema? 0 non piuttosto la suafrangia decorativa?

  • 1|. < umuo 1 mun su||ouu.w 83

    Ricca e superba decorezioue, vero, ma pursempre decorazione; cornice, elegantissima, ma nonquadro, che La tela occupata intersmente da unasula gure: il 1 Giovine Siguore Le sltre -gura del Poems non avendo che lo scopo piii mo-desto di contribuire a render pix: elcacementevarie e caratberistiche ie diverse scene in cui ilprotagonists appare.

    Soio edunque se in lui, nel Signore , e nonin tipi atfatto secondarj e complemenmri (e spessomute comparse), ravviseremo chierameute una datapersona, la satire del Giomo sari} personals; R6no, no.

    Ma se il Belgioioso non fu, n pote essere - Apossibile che sia stabo qualcbe altro patrizio mi-lanese il berseglio \iellimplacabile derisore? llParini, che passb, com now, grandissima partedella sue vita. a Milano, ne mai uelle rare voilein cui se ne ellontaub si spinse oltre Lodi da unaparte e Como dal1altra, non ebbe occasione di stu-diar ultra uobilui fuor della milanese: nel Gimvwadunque, se fosse (data e non coucesso)que1lasatira ad per-sanam, che lAgne11i vuole, pel de-siderato succasso 4 di scandalo che scopo disimili lavori, dovrebberu essere allusioni nette eprecise a quelcuno dei piii famosi pstrizi del tempo.Nel Poerna dunque queste sllusioni determinate

    dovrebbero trasparir limpidarnente, come 4 festucain vetro 2: le principa1i,brevi e non frequenti sesi vuoie, ma cosl evidenti da non lssciare ambi-gui|A sulla direzione dei colpi (e quests fu normacostante mi pare a tutte le satire personali

  • B4 u. rum nmm nnu non ITALIA

    di ogni tempo e dogni popolo): poi, ae il mementosocinle lo richiede, si lascieranno vagar altre, abelle posta sfumate a contorni mono precisi,cosiche da cento diversi luoghi escano diversamentefogginte ad alimentar coils varietn delle supposi~zioni io scandalo diseret0.....

    Quests possibili allusioni non dovrebbero a dirii vero essere cercate da chi si sforza. invece diprovare 1 impossibilit deliesistenza 1oro.... pure,poich 1 pnrtiti presi in non esistono nella miamente, darb volentieri unnltra occhinta ai Giorno.Fra i tanti accenni a persone ed n costumanze chesi possono riferire, e si riferiscono nl passato delPinter-a nobiltn piii che 8 quello duna particolarefamig1ia,la rlescrizione dello stemma nobiliare delGiovin Signor: mi pare ancora un buon c puntodi partenza . . Se il Parini intese colpire unpatrizio milanese (e condo che questo l'Agnellilo voglia concedere) in quel tretto della < Sara doveva pur scorgere il momenta pin propizio persvelar questo femoso personaggio.La voluminosn opera: Fumiglie notabili mim-

    nesi, in cui di tutte queste famiglie i diligenticompilatori riproducono gli stemmi gentilizi), gi.Pabbiamo non vero? - esaminata e gin homostrato come niuno dessi stemmi sia, no oom-pletamente e ne pur in gran parte simila allostemms del c lombardo Sardanapalo >, ma come

    (1) In Lombudiu e nel secolo seorso - ripeterb 0010:11-vi - dir lnmiglis notabile ern an sinonimo ea rmign. pn-mm -.

    I

  • u. a mono 1 ronu nnnnu 35

    molti, per non dir tutti, abbiamo con lui comunequalcuns fra lo decorazioni simboliche di cui ri-sultano.Il desirlerato c punto di partenza spnrisce ine-

    sorabilmente... ed ora, non mi sar. permessu fare,a mia volta, la supposizione che, il Parini preoc-cupato dalliclea di possibili equivoci se toglievaa copiar,cosl comers, uno degli < stemmi gen~tilizi pin noti 2 abbia preferito invece, egli, che,pur senza aver loro dediceti specisli studj, no do-veva conosoer parecchi, servirsi delle pill comunigure ondersno fregiati, per foggiarne uno affattoirreale, nel quale ogni nobile e nessuno dessi aun tempo vedesse il proprio?Di piu, mi par tempo omai- di notare un tratto

    del 4< Mettino , desaminar i versi del proemiostesso dellopera furono posti dal poeta pei pri-mi, giova credere, non senza scopo; essi illumi-nano molto chiaramente glintendimenti suoi.Rileggiamo:

    Giovin Signors, o s to seeuth per lungoDi mgmmimi lombi ordine il nngnePurilsimo, celeste; 0 in to del ssngueEmendino il difetw i oompri onori,E la ndunste in tern o in mar ricehezzeDel gonitor frngde in poehi lustri,Me, Preeettor :1 nmnbil Rita, ascolh,

    Non sono dunque le due nobilt, quelle anticadel sangue e la pin recente del censo, che Partistavuole anzitutto fuse e confuse nellopers sua? inquesti versi non solo pel Belgioioso, ma bensl perqualunque altre persona co n di troppo: la vostra

  • B8 in rnum uollo nun IIIOVA ITALIA

    nobilte o vanta remote origini, 0 di data re-cente aut, aul, di qui non sesce.

    E rievocando a questo punto quelle gure degliavi che il precettoro addita allalunno diseguatesulle

    . . . . pendenli I-ole vetusu

    non ore lecita e naturale Pipotesi chesse rap-presentino qualcosa di piii importante che nonquattro persona, cblte a caso fra i ritrntti clunagalleria di famiglin!ll guerriero difensore della patria e stermina-

    tore dei pirati di Barbaria, il giurisia innovntore,il medico dotto e pietoso, il benefattore della citte degli < aviti fondi n, che Partista tratteggia contocchi cosl felici e sicuri, non rappresentano forse in breve, elcacissima sintesi ls nobiltt. co-me doveva essere e come forse era staia un tem-po: forte, istruita, pietosa e zelsnte del pubblicobone; rievocata s chi essendo pusillanime e sprogiava la forza che e premio ai coraggiosi li coi peregrini soggetti

    . . . . ands nvvmDahsgl.i spitti il wrrro amabil globo.

    Pero, 0 x Signor-e 1, ti sceglierai una compagna

    Che n giov-in damn, e dmltrui sposa,Poiehe ll meals :m'ma rilo1: Bel lllondo Mm 1.. sci ctmd|'vw(1)r

    Agli sposi saranno concesse le tensbre e (menomalel)

    . . . . do la sposeLe oaste membrn; s n voi beats gentsDi pie nubile mondo il cor di questsE il dominio dsl d.l,

    Tu sai infatti che non pin Amore presiede adImene. Gosi che si uni

    ' . . . . ll rsddo sposona nu, non gih ma dolls nczzs smnnte,La frsddissimn verrgins che in core

    (1) Che il Porini avosse oomincisto per tempo a porre gliocehi sul . Bel Mondo - ed s p\mg0rl0 col ridicolo, pessim-mo agovolmente rilevera as un lungo, ax osrto, disonrso as luirocitnto al1Aeuldsmia clei 'l11.sformMit Pnutors norm certssue Inn!-astiehs lvvsnturs (scrive n Borgognoni che lo rlpro-dllsse) in una cittl dsllIndia P-natinaca s pi!) pa.rticolax-msnte in una villa pooo esmm rlalla ems, are poi - equsste sintends subito Milano,

  • 0A0 u. |-uno lmllo n:|.u non rn|.u

    GM mlge i rid del Bel Honda a lint:L indiorenzl mlrihls nmnb (1).

    Ma lora del corso savvicina intanto A la cllsil Bel Mondo s dato convegno, lo dice il poeiaaddimnrloci

    . . . . le gnviMltroml aha gum tempo Arlor as zeloComm ll Bel Honda, 0 ds1lignnto some14: ulellentn polvsrs danluro;Mn poi elm ll vines unnbil pl-eleCrabbe e inviur eemme BOD gli occhi Imsns,Cesare nlme, s ls tornile brncoia,E del lorgente polto i mgimleelFruzti prndentemsnua nl glurlio epriroDe i nipo lli Ilium,

    La 4: Notte colla sua ricehissima copia depi-sodj, ha il carattsre, Pimportanza dun vero eproprio quadro di costumi: il Giovine Signore ela Dama si eclissano, spariscono quasi fra quellafolla di gure e di macclliette che Partista svocae cui ea vita e movimento per render la scena chedescrive pin varia, e pin oompleta al possibile.

    (1) Questi versi, sslisms ei prscsdenti, mostruw moltochinumente elm il poet: non intendsva eonlondsre es p91-metteva ni oonlondesne col - Bel Mondo - la eebllm tutu. Senlouno nllorn frn 1u.no e helm non fmeva distinzioni, so noipainolarmonte (ohe vsdinlno gal qlmi tsmpi cosi1ont.a|:i)i.uclinismo a non fax-ls, il poem, tsstimune e gindioe, volls eseppe distingusrs. Dsgli squarci che ho oitsti le imemmelsue appaiono ban limpids: il pntrlzio ohs s'n|'nmoglia, perquest-0 solo nth: nontrnio al prime rm i riti del 1 Bel MondoA indsgnn ea appartsnervi encore.

  • u. e alouo r you-in lulosnn 41

    Qeeeu relle dernil 'l\l che, modelloDugni nobil virtu, d'ogni me egregioEssen dei ha moi pm-l, i pnri tlwiA conosoer apprendi; e in to raoeogliQunnlo di hello e glorioso e grandsSparse m cento di lor arts e nature.Ale-l as lor ne ls carriers illustreStlmpn 1 primi vestigi, elerl gnu partsDi via gal corms; nltri a in meta e giunto.In vane il Volga temsmrio a gli uniDi fanciulli di noms, e qnelli adult-i,Quest-i olznni vegli di ehiumnr erelleee.men E011 pm-l. Ognun lelleggle e schsna,Ognuu gludica e Libra: ognun del pm-1Ijnltro abbraccia e vsueggie: m em Ioltnntomm simili t-rs lnr che ognlm sue em-eHa fra l'nltre dilstta undo pm l1ri1li,..

    4 Tutti son pari >0. Ma pur fra tanti uno deveessere elstto ad adunare in s 4 quanto di helloe glorloso e grands sparse in certo di lor arte enatura lv.E il precettore non tarder, a por gli occhi su

    4 inclito rampollo di cui gia presagl gli altidestini; a lui rivolgera ls sue cure, lui solo ini-zierll nei segreti di quell 4: amabil rito > che altronon puo essere dunque considerato se non il com-plesso degli 4 inviolabili riti tante volts omai,qui ricordati, sui quali poggiano Pesistenza e laprosperita del Bel Manda.

    E del Bel Manda egli sarll. presto il campionepi\'.l eletto, simbolo ideals e percio tipo artistico non individuo, ms complessa ed omogsnsa sin-tssi duna catsgoria dindiviclui, le qualita caratte-risticha dei quali possieda tutte in sommo grade -sintesi perfatla ed umana.

  • 4}! n. PIJIO non n:|.u Iuon rnnu

    V.

    lntorno a pareochi fra i riti del Bel Manda sitrovauo acoenni nel Giorno, pin! 0 meno evidenti.Quello inuiolabille che prescrive al c Signore una oompagna

    Ch: lin gionne (hm: e d'nlt'rui Iposl

    gi ho not/am, in un collinsistenza con cui su diesso torna volentieri il poem: ma altro canone enon nwno inesorabile del primo era pur quello chebandiva quanto sapeva di nazionale nel liuguaggio,nei custumi, ne1l'abbigliamanm.

    Solo nellesotico si potevano trovare le cose pregavoli e rare di cui si giovava la eletfa Societzi.ll 4 Signora lo sa molw bene:

    . . . . Oh depnvlti ingegniDagli umei noatril In van n spermDlll!'ineBrtn lot mun lnvoro indnltre,Feline invanzion 1i'uom lmbil degnntcm an inlraonin, uhi ll pulit larmnglioA nubile cnlnre? chi tanner drnppoSnibil 9-Into, aha ufornnr presumlLa membrn di signer che un luau-n 1 permDi feudu eonti? Invnno s'sdoprn B aunanChi1 genio lot bituminoso e crnsioDu dei!-nr. Di ll tle11AIpi Q fernRioercar Peloguuza: 3 chi ginmmniFuor che il Genie di Frmcin oauto uvrebheSn i menomi lavori i Grechi nrnntiRacer lelicemeute? Andb romito11 Buonguato noru spuimdoSn 1 Auguste corniei, B Ill gli aeoelsi

  • u. c (noun n ronn sunoxuu 43

    Timpani da 19 moli u Name a-sure,E agli nomini scetlrl; oggi ne ewandnVngo -um di condurre i gravi iregiInn! la mm di envnlieri a dune:Toeto forse il vedrem hnscinnr mooSu molli veli 0 nuzilli tloniLe Greche truvi, e docile trnmlloFion 4'19 In mod: la uolonne e gli LmhiOve sedanno i aeooli eanuti.

    E da cib, natural prima cura lo studio dellalingua francese. Coma potra altrimenti 1 c inclito alunno gustar tutte le hellezze delle opere di que-gli autori c dal gallico idioma che la Moda reseoelebri e dei

    . . . mill'nlLri an guidaro in FrancisA novallar con 1 V021/D!/B mhinve,I bsnda sulums, x regi Parui,E 1 poregrinlnli Aruba dnme;0 che can pennn liberals Bi cuiRagion donnro e Ii mum sedili,E am mm B conviti B um sconeAi polli ad .15 gru, d-nmor nmaatra?

    I1 librn non ardisca capitar fra le mani de1< Si-gnore prima che con 4 liscia, purpur-ea pelle Pabbia reso degno dapparir al suo cospetto

    0 Mnuritnno conuiulore, 0 Siro,E \loro fregi deliunci, B vngoMutabile 00101 che an @0110 mmDe 1- colombn vhbbin pesto inwrnoSquinito 19;-m Bntavo 0 Franco,

    Ma, sorseggiati gli aromi di 4 iudicha droghe >in tazze parirueute iudiche, oppur in quelle

  • 44 nu nun noun nun Ivan n-u.u

    . . . . cha d'oro 1 di mm divenimmgin 1 Salons indullro

    tempo che anchegli leviu lerica mum ova diaegnoDinmnd Chinanem.....oehui.mmvnlotliLldnnoCon Hove man yli mama 18 vntiCui 1- mm 61 buon gum in an 1; SennaGli nbbhn tnnm n gun, s qui cucitoAbbi: rim uor che in Iu 10 nmrloMoltri introccicto 1 lorbini olagm11 liml as Monsieur.

    La natura e Ya:-be hanno schierati i prodotti delmondo intern al serviziu del 4 Siguure >, ma inu-tilmante fra quelli di tante uaiioni e di pupolicosl lonfani tenfano farsi strada anche i ne-gletti della sua patrim

    I profumi aaranno arabi, il parrucchiere 0 fran-ceee 0 ligio in tutto ai precetti di colui < chegiunse pur jer di Francis >, a render piil soave1 Petereu ato di lui si scomoderanuo il Giap-ponese ed il Caramano, 4 anglira sank persinola leue.

    I tempi iutanto erano pur propizi a generositeutativi: alla redenziune della plebe, che il se-colare abbrutimeuto aveva reso supinameute ser-vile e cumpletamente priva di quel sensu di di-gniki che distingue i popoli liberi, ad un nobileapostolato che tra menti e cuori fatti capaci din-tendere e sentire diifondesse Fidea che ipensatorie poeti nostri, da Dante al Filicaia, dal Petrarcaa1lAleri, si trasmisero come sacro retaggio, si-

  • u- ammo s ronu xumnu 45

    mili ai cursori ateniesi i quali nelle sacre feslealwrnavansi correudo nel regger la accola che,acoesa, nelia vertiginosa corsa dovevan recar sl-Paltare del Name.Il sacro fuoco, di cui traverse i secoli fuiono

    solitarii custodi i nostri grandi, era per divamparecon nobile veemenza, mille segni stavano a pre-sagire Yimminenza de1lincendio -- Pidea di pa-wia stave per avventurar Puscita Iuori dei limitideliutopia... Non ancora per tut?/0 un popolo eragiunto ii momenta dellazione suprema, veru,ma gixi dun rumors cupo fra le armonie le-1.iose dei minuetti si udiva ii rombo lontano...

    Ma Pelegauw congrega. dei Bel Manda avevada badar a ben altre cose, ed il Giomo ce ne fapalese.Ii Parini vide e semi per tempo che erano essi,

    quei 4 Giovani Siguori , col loro amabile seet-ticismo, con quelle leggiadre teorie epicuree,ma-scheranti Pinettezza e Pegoismo, il vero, 1 unicoostaoolo alla coucezione dogni elevate disegno.

    Spazzata. via la folla di questi eroi da boudoir,non avrebhero tardato a sorgere in seno allo stessopatriziato giovani lieti di sacricare agi, liberal,vita. ai divino soguo, alla grands idea duua patriache sari, si sarebbe fatto pii1 arditamente queliavoro di preparazione di cui gli iniziatori dicoiPorro,i C0nfal0nieri,i Gasati seppero, con lapalms del martirio, additar nella via deiferoismoe del sacrizio la sola strada capace di render alibex-M un popoio oppresso.

    Oh, i sentimenti pat:-iottici del Poeta, 1 insi-

  • M n. rlnnn worm una Iuon nun

    stente sua aura di ferir colle armi della pill a-mara rampogna, delia ironia piii atroce, lo spi-rito e le tendenze antinaziouali del Bel Manda, losdegno con cui inesorabilmente colpisce gli inutilie gli abbietti, per cui non vera redenzioue possi-bile, ed assale tutta Pelegante congrega cosl pri-vilegiata e cosl impolente ad usar in modo nobiledei suoi privilegi, non sono for-se di questi patriot-tici sensi is garanzia pi\1 efcace?

    E cosl il Giomo inizia gagliardamente quellaserie di nostre battaglie della penna a della spadeche forza umana non riuscini pi\1 ad interr0rn-pere prima che la vittoria coroni i secolari sforzi....

    Fu specinimente duranhe gli anni di quel1avecchiaia, che la povertd e tame sofferenze reserocosl triste, che il Parini spesso, voleutieri si com-piaceva di vagheggiare col pensiero una nuovars per la patria mtura...

    4 Se saremo liheri, diceva ai pochi intimi, avremouna lingua la quale, se non sar aifatto la pri-miera, sar propria, espressiva, robusta, dignitosa,perch i popoli liberi soglionn aver il tutto pro-prio e segualato >.

    Casi, vate nel senso profetico della parula, vwdeva, oltre la restaurazione politics, altre mete dzraggiungere, altri doveri da. compiere, perchelecoscienze degli individui tutti, dalla. comune fa-vella fatta 4 robusta e dignitosa. iv, attingesseroil sentimento profondo di nuovialtissimi cbmpiti:4< n cassava mai dinculcare lo studio dellita1ianafavella, che mostrava, con nissime investigazioni,

  • u. 1 mono in ronu Iulonu 47

    essere is piu ricca di modi, la piu armouiosa epieghevole delle viventi . Caro e suggestivo que-sto quasi ignoto episndio, non vero?

    Francesco de Sanctis, in uno stupendo eaggio,alla perenne freschezza del quale invano insidianotrentanni d iudagini ininterrotte, dipinse con mae-stria la gura del poeta che non pavento

    ....g\m- can lungs benE In uuperbil prpolenle e 11 lussosum ed ingiusw e 11 mi 1/oatume s rumE 1. $111179 molleua.

    Bisognava rinnovare Puomo, egli scrive, dar-gli una. coscienza ed uu carattere: cosl potevanascere una nuova letteratura. Un nuovo conte-nuto cera gist nelle classi ooite, voglio dir uncomplesso pin: 0 meno chiaro e corrente dideereligiose, morali e politiche in perfetta contrad-dizione cogli ordini e le istituzioni sociali, chenon avevano piu radice nella ooscieuza.

    4 Chi pensi che restaurare nella coscienm ita-liana ii mondo interiore, iiberti, umanii, era ed ancora la base della nostra rigenerazione, com-prender Giuseppe Parini.

    c Piu io la guardo e piu rni par bella questar-monica immagiue duom0 cosi sempiioe e sine/era.nella sua grandezza morale, e miuchino reverenteinnanzi a questo prima uomo della nuova Italia .

    Nelfeicaoe sintesi non rivive tutta La gure delpoeta che, vagheggiando migliori tempi alla. pa-tria, dedicb l'opera sua ad una societzi piil degna dicomprenderla che non fosse quelle con cui visse?

  • Ripmo Eupillno.

    A mum Nata.

    I.

    A1lAccademia dei Trasformati di Miiano in-contrava in una deile solenni sedute del 1754vera opposizione la candidatura del giovane ababeGiuseppe Parini.... Ad alcuni dei rimatori che lacornponevano avevan dato ai nervi e la < rusti-cit. iv (tanto il fare rustioo, quanto Porigine cani-pagnuola) e la 4 causticita del novelio p0eI.a.....Finairnente, dopo mnlto adoperarsi di Gian Carlo

    Passeroni, Ia nomina fu approvata: costretto a4: trasformarsi > il 4: Parino > (come leggo in cartsdei tempo) si tramutb anagrammaticamene in

  • mun Innulo 49

    E dallesame di questo prezioso volumetto, comeda quello di tutte le opere minori di qualsiasi ge-nio, non ricaveremo immediati ed irnportanti ri-sultati? Cio: con una piu adegnata conoscenzadellautore, il grado della sua evoluziona mentalein quel momenta giovanile, e, vantaggio capitals, lamanifestazione delle fonti cui attinse negli anniprimi di sua preparazione artistica. Pin interes-sante da questo punto di vista Pesame del volu-metro che ho sowoccbio, in edizione rarissima,che non quello del Giorno medesirno.Lo studio delle fonti di unopera 4 geniale )

    serve assai poco per uzfindagine psicologicam. llcapolavoro, in quanto capolavoro, non e neces-eariamente < originals n e lindole sue curetta-ristica spesso in perfetta opposizione con quelladegli autori, qua e la incidentalmente imitatil

    Invoce, se nelfartista che si sta formando, l ideagrande, potente c, per essere apprezzata e, primadi tutto, conosciuta, ha bisoguo duna forma che lecorrisponda perfettainente. Or bene, questa for-ma, questabito che essa idea non quasi mai ingrade di fogginrselo cosl come desidera; si trovapercib in obbligo di pigliarne intanto un altro.....a prestito,e questo spesso di tal natura da sil-gurarla in modo che di rado e riconosciuta perquel che , apprezzata per quel che valet...Percio non inutile sar9.- non vero? que

    sta parca indagine per stabilire quali autori ab-biano sul Parini principiante esercitata tale in-uenza da indnrlo a speochiarsi in esai, ad espri-mere le sue idee colla loro forma.

    4

  • 50 u. mum vonn nun luau mun

    Le poesie di Ripano Eupilino cataloghia-mole sono novanfatre, pane di ease serie (cin-quantatre sonetti e tre egloghe), parte acherzevoli(trentatre sonetti, tre capitoli in torza rirna eduna epistola in endecasillabi sdruccioli).

    Curiosa la pretazione, una delle ultirne del ge-nere, ove la11tore per non aver seocature e pri-ma di tutte un allegro auto-do/-f della sua ope-ra... costretm a questa dichiarazione:

    4 Tutte le espressioni che a qualunque orecchiopiii delicato possano suonar male si attribuiscanoalla liberta. della poesia si amorosa, satirica, ber-nesca, 0 di qualaltra specie ella sia e non giaai sentimenti dellnnimo dello scrittore, che crededa buon cattolico e in ogni tempo e luogo vuolasser gliuol obbediente della Santa Chiesa 2.La forrna della prefazione appare, anche se os-

    ssrvata di sfuggita, inorata e constellata dei solitivezzi arcadici; quindi vi slano sotto un cieloalla Watteau, il Sacra g1'og0,le Fronds di lauro inPamaso e via via. ll poet.-1 annunzia perb daverfatto una disamina rigorosa dei suoi eomponi-menti, e daverne scelti solo pochi < non volendocolla moltitudine desuoi pessimi versi il secolonostro incornodare )-E termina:c Senonch io non sento cosi bassamente di me

    medesimo che non condi poterci esser in questolibro parecchi lavori. che, qual colla limatezza,alcuno colla novitd, tale c0llevidenza e tal altrocol particolare e nuovo suo gusto, inveoe di noia,diletto vi porgeranno.

  • nnm xormuo 51

    4: Il che quantunque sia per negarrnisi da certimatti abbaiatori che, 0 per astio 0 per altra cotalloro passione, vorranno chio non ci abbia nulladi buono, spero che voi, onesti e discreti lettori,coufesserete esser vero, siccome colla prova poteteoonoseer leggendo 2.

    Sdegnosa questalterezza ed indizio buono a mo-etrar come presto dalla crisalide accadernica siaper balzar fuori Pindole personale del poeta alto,civile, che, superbamente cantando,

    Me, non nah) a pelootereIn dare illustri pone,mm luworra, ma libero,n 1'8QlM| della mm,

    si arnmantera nella sua sdegnosa poverta come inporpora di dominio,

    ll.

    Le poesie serie (per conservar la divisione stessadel Parini) si presentan subito nettamente dispostein tre claesi: umorose, paatorali, traduzioni; senzaalcun accenno di collegamento fra loro; e su trealtri tipi dimitazione precisamente si modellano.Curnincero dalle arnorose (1).

    (1) Ne11ediuione delle OPBIB del Puini pubblientt do F.Rejnn mumano verii sonetti omotosi delled.izione della Poe-sic di Ripmo Ellpilino, eonispondenti alla pngine:

    Della prim an. qunttordieesima, della dieialmovesimaan ventuneaimn, e dam trentoseesiznn sino all: einquam-wdueuinu (la trentanovesima omessa). on no-i sonetti e le

  • 6! u. ruin noun nnu non rnnu

    Ease riaeutono tutto il fascino della lirica. pe-trarchauca, quel fascino che ha Liranneggiato sia lungo ed ha coudotto poi alla parodia del sen-timento uella falauge degli imiiatori.

    Ma il Parini principinnw, degli 4: imifatori ches ispirarono al cantore di Valchiusa non deipih volgari: la tecnica del verso rivals un arteoegih buon signona della rims. Un saggio non loporgo subito il prima sonetto della raccolt-9.?

    Voi che npnni uwalute in roui mesntiI pregi wualli am; donnn milNon inupite so kn quer nixcan eh-amem il Moder mm genti.Pniehb, aabbena pet landnll 0 tentiLe penne nlzar per og-ni Alpestre viaQua! che meglio pm dir ni own-inRinmn coparto Alla terrena men.Ne sin chi dLl.IeIh'emo mio doloreOnde in pianti mi etruggo 0 poco 1 pncoMinuri u pieu dentto u mo euoralPmhe, quummque in ogni tempo e locoFar mosh-0 i loglin del mio grmde lrdnreAmi nuggin: oh'i'non diapiego A il mu.

    Artizio di forms, soggetto convenzionale certa-mante, mu anche plastioit di strofa a spontaneitimalodica tuwaltro che mediocri per un esevdientee per di pi11 petrarchista.E cosl, nel segue-nte, come non ammirare una

    plastica uidif-A di immagini, per quanta vetustis-sime ormai?

    raltlnti poosie fnrono fipnbblicnle nell'erlizione del Rljll.Alumna poi ax quelle mm in emu: ii leggon DB1 volume amdella Rim degli Amnd-'.

  • unlo nwuno 53

    Candida in cielo e di bifrnggi ldornoSplendvu il B018 01110 l'mmt0 still!E vestivlsi i! collie e il pi-Ito umileDogni ux pin loggindro intorno intorno.Qua! lui rlmi d\m flggio e qunl dun oi-noogni nugol pi\\ cumro e pin gnleSud.\.| enntar, same i1 piI\ oacuro 5 rileFweu col mm u Filomela seorno.Par la fronds degli ulberi battenZ9510 1 lli, B ogni rascal pi\\ m6ndoSaltelhndo tn sassi Al mar carton,E con pi\\ doles volto e pi\\ gionnnrloRide: Cupido a 1' Lmorosn DenI1 iii che nmque la mi; donnl ll mnndo.

    Le versioni di Gatullo, Orazio, Anacreonte nonportano alcuna indicazione specials, perb trattandoalcune delle loro piii note poesia, chi ha famiglia-rim cogli autichi Ia riconosce subim.

    Nel secolo scorso (chi lo ignora?) i traduworisarrestavano alla corteccia de11alber0 pnetico cuivolevan rnutar terreno cominciavan dallepi-dermide e sovressa nivano.La ( formal ) e veniva resa colla leggerezza

    caratteristica. Qual meraviglia che cosl i classicivenissero al tutto svisati, e il loro pensiero umanosolo, quindi, parodiato in quelle volatine che ave-vanu la pretesa desseme PespressioneiDi Anacraonte gaudente e losofo e sempre pro-

    fondamente greco, di Catullo, gura Ia pi scapi-gliata della multiforme vita romana, di Orazio,che contempla Pesiswnza, sempre ansioso di ri-maner quasi solamente spettatore, allo svolgersidelle la del destino, che fecero gli Accademici?

  • 54 ' u. rule uomo nu. mun ITAI-IA

    E che potevan farna se non trasformarli in trecicisbei incipriati?ll Pnrini priucipianfe non sa resistere allan-

    dazzo e il traduttore di Anacreonte sente vergoguadogli amori del suo poem, e vi pun riparo, mu-tando sasso a Batillo che divenm la mia bellal

    Rondinelh glrrulethSo non mi, LID giorno, me,lo V0. hr aoprl di leUn'llp1'iBliml vendetu.V0 piglinni ltrenn IirlllE legl-i per im pib,Poi In quel che Tsroo reCon cokeuh um lihgull.14'3")! in ml non B1100 lpplreChe C011 qnenlh lnvelln'l\1 ne vioni u rilvegliu-e.0: che dorms 1, mil haul,Guudu hen, mm Ia desireGlrrilletl-1 rondinellnl

    Alwluorn, Ode Xi].

    Ed econ Podicina di Catullo in morte del suocane:

    Par melts genti e molli ncoinr condotto0 mio germmo, aniimmm in IonaA quoaesequie misc:-lndl maozwPer far Yultimo I ts funebre done;E poi che ta madeamo l me non buonoDoutinu, ahi, wise B i1 tuo bal mm 21. mmIndegnalziante, nhim, V0 djr qui pronoBu la min polve un vnno motto.Quoati am pm tn aeuogli minC118 lie flmbri sacrici otioD9 lmsggiori il aoshune mt-ieo 9 Emto.

  • IIPAIO mnunn 55

    Qiimi iiwigli pill eii c!\u9li del iiiioSOHO gflldlll moor piicei-iiii pill,E midio per sempre, u mio gamma, addin.

    Cu-mm, Cu-in. XOLX.

    IIX.

    Le poesie seherwuoli forman la seconda partedel volumetto. S0110 trentasette e iron mm ri-prodotte nelledizi0ne 4 solenne 2 del Rajua. Easenon hanno colle esaminate rapporto alcuno; anzicolie prime in pei-fetua. opposizione, tanto son mor-daci e salate, quanto quelle inzuccheram ed inci-priate.

    Cosi anche Pimitazioue sgorga da fonti tuttaf~fatto diverse, e principalmente, anzi esserizial-mente: i. dalia satira bernesca, 2. dalla sarapopolare ambrosiana.Uimitazione bernesca appara evidentissima.Scalgo a case:

    v0i new 1 IBPBI, biiiiiiii piimiiiiGOES ii lllhf EB! cmii a iiiiiuiiiimii,xii am ii iiiiiimi iwi Cacao 06000110,Deli! ])0VB'l"l'l0!1l0 ltlfgli A iiii pmm.Egli ii VBDHM Illlghf B lplplbnC118 511 lilwe ii feglto 9 '1 P011110!-18E no gli vede lnrlar per ogni IntoTatum: il bnrlellume s proceulione.1: cnccin ziiiii qiiiigu Owhi 8 rii Ill can0h'epar chegli lhhil vista Bilinnnslo,E Porco, e In balms e In versionE V! g-i-ii.iiaii iii !'dB iiiiiie IBIBDI001110 face PBKIIIGB qiiiiui BBYB

  • 56 i|.rm|ono||nnn.|.AI\1an|n|.u

    0 XIII"-ill ii:i'=:ii mth iii 00l'|l]l|.lll0ZPGI6 Uh! giiiiiui in puloU quol furbo d'lmor hnvlevl il lwciovii pm EOIIO iiii Il\Bl'10 il Bfllfllllil).In diaoz lYlCBi0 lvlccioPm) 0116 ADO! gli 1 hm Bill ftfillCh! hrgn llmeno qunm-o o cinque dim,oiiaii d'I'B! piii vimNon ei nperaro pin, nu: Cewo mio,Be mm pow un minoolo di Din.

    E quesfaltrazsii, -igiiii: BOFIOKOYB, in nil DlllbioMnttefnvi Pocohill del GalileoE guudnle un po qui quanta libnocioSB vi pur ch'euil buono 0 che lia rw.L'lvele vim qiieiiui mi-umiiii?Egli 0, n B01 iiiwii, il g-umChe pub ginvar ml vomo oervellaocioqiiuioii Id iiii iiiiiiiiimo iiii bIl01.\ mm.Sn via ntudiim, ed impmm a manta,Smdislelo, vi dice, llll nulonBe voi bnmale dimpni-are nienm.01111) um iiiipii-iiui? oii amiiiii iii-ii50 un ulino dA1-eadin nnnipomnwPub gludiclr di vooe L"! e cnlwrn.E pi iiii aim 1110011,Be un wnemr padlnte coma miE inila, l|lOllI.\l6, iia lmbidlli.

    E in molte, molte altre poesie(in una sinvocaauche lam'ma biuarm del Burchiello) questostudio, quests imitazione dei rimatori satirici to-scani appare evidenbe.

    Su quest inuenza, cosl poco conosciuta e no-Lata, si potrebbero condur a termine utilissime iu-dagini, e, gi. che non posso suermarmivi a posfa,

  • |.u-no IIIIILIIO 57

    maccontenter0 di notnre anche una col-ta comu-nanza di scurrilitai. coi poeti florentini; e di se-gnalare - six pur di passata solo - una curiosanovella giovanile del Parini, avante questo titolo:

    c Baccio, pittore, dipinge sotto al bellico del-lAgnolezta, sua moglie, un agnellino: indi la laaciae va in Francis. Ella si gods con Massimo, pittoreanclfegli. Baccio ritorna e trova al suo agnellinocresciute le corna. Saooorge desser mm belfatoe per lo meglio si woe .

    Essa. mostra in modo inconfutabile sono ilprimo a nutarlo? che, ultre ai rimatori, anchei novallieri orentini furono oggetto di studio ap-passionato e profondo durante un cerw periododella preparazione pariniaua.

    Certo, Pautore, qualo uoi lo conosciamo dopoaverlo osservato quasi unicamente attraverso la.lente del G1Ior'no, appare in quests poesie pr0f0n-damente altarato: un brianzuolo che non s' maispinto piu in su di Como, n piu a mezzogiomodi Lodi, non . non pub esser feline, seoondo ilpill beniguo degli apprezzamenti, profondeudo inriboboli, usnndo il linguaggio dei beoeri e deibarbieri orentiui.....

    Un altro dagli elementi della satire pariniana,a purer mio, mi i pit importanti, Q Pispirazionedella. t/radizione ambrosiana, di quella niasimaironia tutta locale, ond caratteristica la lettera-tura dialettale lombarda.ll carattera locale dellarte del Parini fu gial no-

    tato dul Carducci con quella sun frasa fortuuata,in cui dice del poem:-< Mai, o quasi, allungb lo

  • 5!! II. rulm uomo nIu.A non PIAIJJ

    sguardo oltre i tigli di Pnrta Orientals... , ma.pure merits studio assai profondo, come quelle dicui tutta lopora del poem, e per La. nascita loun-barrla e per la continua e quasi eselusive dimorasua in Milano, versmeute irnbevuta.Quesronia ambrosiana balm poi in tenti puuti

    fuori, con tale e tanta precisa loquela, della localiscaturigini, che il pensiero va subito al suo mas-simo interp;-ete e sintetizzatore: Carlo Ports.

    E devvero frn il Psrini ed il Porta un x paral-lelo 2 non ancnre teutato, potrebbe esser coudottios iermine s con fortuna; troppe essendu ls ana-logie fra i due poeti cosl nel carattere della vitacome nella mat/aria e nelle forms dellerte loro.

    E cosl, per trattar solo della principeli: cornuue in loro Pavversions alla nobilt-9. basta oor-dare ls donna Fabia e la marchesa Tmmua delPorts, tanto che persino nei particolari la vergineCuccia truva un risoontro nella Lilla ~ cosl, inarte, il Parini e il Pom: son combattitori dellafalse unite di stile, e per i diritti del dialetto so-stengono entrembi due are polemiclie, il primocol Brande, col Giordani il secondo.Amanti della grussa facezia troviam pure i due

    artisti, anzi dello stexso tipo di facezia... E el diso-pm poi dei perticolari nun slauno furse tuavile loro opsre, le loro azioni, le loro attitudini asegnere uifunione, uifarmonia ancor piu intirnadi quelle che dalle sole apparenze si posss. gin-dicare?

    E, fra le poesie vernacole del Parini, questosonetto non veramente stupeudo per quelle che

    ,...-__' ______,,____

  • unlo IITIILIIO 59

    si potrebbe chiamare 4 fattura portiana e taleche il gr-an meneghiuo avrebbe novel-ato fra isuoi migliori e piix caratteristici?El "Id-90?! dij ddmm ds Mimi per i bllfhllli de Prmiw.

    Mdlmm, g'lmLu qllihj ILOGYI do Libll?Mesmi-sii l|.lI3h'ld9Z.I i pret s i 1i-uQiiij eoen blfblllli de FXIDZBI iilis mi rmL; legg, ll fed, 0 um cosl I iiiiiiiziiii?ciissii iis as eolil ds quel Pszuiii(1) 1Che '1 iii-miid 6011 nu bsuii liliei-mimi iiim iii I821]!!! as iiiiii iiiiliiimE do iiiiii niiiiiiii iiin qlllllli i lnl8(S8lZOIl?A plpsili che Iii 1585! wasQiisl upeu n, che '1 ghl dilfhl 0!] vell;El mi iiiveiim depo che hm mun el Re?Ell Q1 prim we riv? on bell! oli lieu!oii i gran miiizsiii siiiiigiis dill, H0 giisPiipi>1,

  • 60 u.ruuouom|m.uzunnnu.u

    Poeaie di Ripano Eupilino la vena aalubre della ga nel vero senso dellaparole egli non sarebbe mai state; ma, se popu-lare non fu mai e chinniar tale neppur oggi si

  • I. c ilnu-rnnn n nn. son-n 15

    pub davvero la colossale e molteplice e anco armo-niosa opera sua pur lautore universalmentonoto ed ammiratu... e dunque necessaric aermareche la. rnaggior parte dei suoi ammiratori conoscesolo per riesso, per nozioni altrirnenti avute, lo-pera. e la gira dellartista? E, volendo ampliarla. questione, si pub chiedere: Fra gli stossi attentilettori dun poema 0 dun romanzo, come fra glispettatori dun dramma ed i visitatori di una Gal-leria, quanti posson dir di trovarsi nelle condi-zioni di cultura, nelle disposizioni danimo checonsentano di avvicinarsi allartista con quel pen-siero 4 simpatico > solo al contatto del qnale eglisi svela completamentei

    Non meravigliamoci adunque che intorno aquesta gura la quale pur appartiena alla sto-ria contomporanea - leggendo siano sorte e che,non ostante la ricchissima biblioteca di studj e dicoineuti a essa dedicati (studj e comenti spessotroppo eruditi e minutamente, e qualche volta,mediocremente analitici per poter aspirare allacomprensione di alte siutesi), varii anni or sonoMichele Kerbaker abbia dovuto intervenire dapari suo, con uno studio dei pin niagistrali chevanti la nostra letteratura, a chiarir quel famoso4: eterno femminino > (das Ewigweibliche) che sim-boleggia pur tanta e cosl singolar parts del pen-siero goethian0....Quale stuporc dunque che -- simile alla accuse

    infami con cui si tento perseguitar il Byron invita e la sua memoria dopo morte intorno alpoeia tedesco, tuttor vivente, siasi formats quella

  • 76 n. nun nolo 1:11.14 won n1InrA

    leggenda dell 4 indiiferenza goethiana 2, ignobileleggenda che lo rappresentava insensibile e senzafede, senza cuore e crudelmente egoista, sempresuperbamente avvolto nel manto dellimpassihilitA.piii costante?La super1oritA del genio non pub, vero, essere

    facilmente perdonata; troppo alto dono , e troppobello pare perch non susciti linvidia e lodio deimadiocri impotenti e inattivi: che, se il fascinodelle creazioni artistiche sa render vani non pochisforzi ostili, non per questo placa. la malevolenzadei pochi che si sanno sorretti dai gusto icono-clasta delle inoltitudini, e, studiando il caratterecl una persona o dunopera, giungono a. scoprirquei tratti - imrnaginarj, se volete, ma pur aventiverisimile apparenza di realta,che possono coope-rare a renderla poco simpatica.....Nella tlgura del Goethe tall linee ingannatrici

    non mancano: anzi sono cosl marcate, a dir vero,da consentire anche a osservatori leali di aermare come questindierenza che gli vien tut-tora rimproverata fosse pur parte tangibilo del-Pindole sua: la volubilita dei suoi amori, i suoiscarsi entusiasmi per rivoluzionari e belligeranti/dogni sorta, la sua esistenza cosl znetodica da c gaheimrat 1 assai piii che da poeta- larte,la medesima sua poesia non sempre abbastanza4 inevitabile congiurano a far credere ai moltiche questa maschera dellimpassibilitA, di cui ri-copersero il viso del poeta accuse, di cui quasiimpossibile seguire il sotterraneo corso, sia fedeleimagine del sun volto rnedesimo.

  • r.ciInu1:|.nnnn.uol-nu 7'!

    -t -Ma del Goethe rimangon pure le opere, ed a

    queste glie della < rneditazione rivelatrice 2 egliconde quauto non volle dire alle persona che locircondavano 0 ad iinportuni visitatori. 1 Cie chenon molesta egli ha scritto (Dichhmg uruiWahrheit) che di passata gli uomini ordinari, iquali non usano osservarsi, i rnigliori lo notanoelo aidano con aura ai loro scritti . E gli scrittisuoi restano a tostimoniare come lanima dellar-tista fosse realmente - al pari di tutte le grandianirne - superiore allingiuria, alfingiustizia, aldolore, allo scheme e < sarebbe parsa veramenteinvulnerabile se non fosse stata accessibile allacompassione >.

    ll.

    La tarda et. cui il Goethe pervenne, il caratteredelle occupazioni della sua virilita e della suavecchiaia cooperano, e vero, a darci lillusioneche tutta la vita del poeta sia pressoche simile atale lungo periodo di sua esistenza, periodo tran-quillo e serene in cui pare che sullartiuta il consi-gliere granducale ed il naturalista esercitino irre-sistibilmente una duplice pressione: luome maturoiatto serio e grave, sembra specialmente preoccu-pato di mostrar nei ricordi quali va evocandoe atdando alla carta quanta il ritratto di suagiovinezza fossa poco dissimile da quello che lavirilitet e la vecchiaia presentavano.

  • 73 1|. ruxo wolo nI|.u won IUIDPA

    Ma la sun giovinezza noi la conosciamo rnegliodi quel che egli non labbia narrata: le sue av-venture e le sue creazioni, le sue lotteree le suestesse memorie restano a testimoniare quanta tu-multuosa essa fosse; e come intensamente il poeta vera sensitive dellamore e del dolore - ahbiaconosciutn le ipocondrie pi11 cupe e le crisi pinsnervanti accanto alle gioie dellamore ed alleestasi dell'arte.Tanto che, se il Goethe fosse rnorto prima di

    compiere i trentanni; non forse a noi - a tra-verso ii Goat: ed il Werlher il suo nome, oggisimbolo di olimpiea serenita, parrehhe degno ditrovar posto accanto a quelle di _un Byron, dunShelley, di Giacomo Leopardi?

    Son le opera sue impagabile e inconfntabile do-cumento (e Canto sacro da potersi e dover contrap-porre vittoriosamente anche alle tarde resipi-scenze dellartista), sono i lavori della sua giovi-nezza che restano a consentirci di giudicare i sen-tirnenti del poeta, tanto pill esattamente quantornaggiore, ampio e favorevole comento essi tro-vano nei minori documsnti illustrativi di quel pe-riodo della sua vita.

    Due eroi restano a sirnbcleggiare due ben di-stinti periodi di quella giovinezza: Goetz von Ber-lichingen e Werther.

    Goetz von Berlichingen, nobile gura d.i cava-liere che non conosce bassi compromessi ed azionisleali, il quale sda arditarnente ogni ostacoloper compiere un dovere che la coscienza glim-pone, e, e non pub essere che un ribelle.

  • __.-__,

    II

    r.'liI|>irrnnnrnn.uon-n 79

    Egli e Puomo 1: che i principi odiano ed a cuisi rivolgono gli oppressi. Chiedon pace e riposoquesti principi (esclama), lo credo bene: e quantochiede ogni uccello carnivore per divorar como-damente la sua preda ). E alla vigilia di una lottamicidiale, mentre i suoi militi gridane: Viva lalibertal < Se sssa ci sopravvive soggiunge possiarno rnorire in pace, poiche collo spirito ve-diamo felici i nostri discendenti . E rnuore invo-cando la Dea cui ha sacrata la spada; ma Pultimaparola velail pensiero amareggiato da nequizieetradimenti. c Chiudete i vostri cuori con maggiorcura delle vostre porte, itempi volgono propizjalla frode.... >.Non forse il giovane Goethe compiacendosi di

    descrivere 4 i cavalieri di ferro,i vecchi castelli,la lealta, la probita, la cordialita e sopratutto lin-dipendenza dei personaggi 2 pare senta che da quelmondo ideale dovra allontanarsi fra breve? ll gridodoloroso del suo eroe ce ne avverte: 1 i tempi sonpropizj allinganno >, il ribelle medievale avra pre-sto un compagno nel ribelle moderno.In quel grido delleroe morente forse da scor-

    gere 1anello di congiunzione fra due opere cosldiverse, quali sono il Goetz ed il Werther. I tempisono malvagi - forse < la vita di ogni tempoche e triste ma il poeta deve alne farsene per-suaso.....

    Perche lo obbligate ad abbandonare il be] ca-stello di nobili propositi ove abita la sua mantelEgli andrzt errando, errandc senza posa, vedratuttii mali che non conobbe - o pur voleva

  • 80 u. nun noun nun mun Inlon

    ignorare Li vedra piii brutti anco di quel chesiano..... (era tanto bello, tanto ameno, tanto con-forme allindole sua il soggiorno eletto dove nonlo lasciaate tranquillul) e piangerd sugli incantisvaniti e sulle nequizie apparse, sadirera dovendoassistere agli inutili livori ed alle basse passionidi quellumanitA che egli si compiaceva vagheg-giar alta e pura al pari di se medesimo.Werther e un ingenuo, un illuso: e la sua la-

    crirnevole storia e quindi alla sua volta qualcosadi piu che la storia duna semplice passione infe-iice. Egli, che ha Panimo schiuso ad ogni gene-roso sentimento, non vuole rassegnarsi ad ado-perar le medesime armi di cui si serve la maggiorparte degli uomini; non sa e non vuole com-prendere che, poicbe la vita a crudele, chi sac-cinge a lottar con essa deve pur far sua questaqualita della nemica, e.... resta saldo alla sua chi-mera come il naufrago allo scoglio.

    Gosl 4 la irrequieta tempra del suo carattere chenon sa tenersi celata, ne rimettere >, sta per es-sere spezzata in un combattimento disuguale.

    ,a -E noto (devo ricordarlo per necessit. di esame)

    come ed ogni anima sensibile Palba della gi0vi-nezza giunga apportatrice di una luce novella,cosl rediosamente splandida da trasformar completamente il quotidiano spettacnlo delIesistenza.....Non forse, in tale istante, tutte le inclinazioni duncuore puro prendono una direzione aatto ideale,e Padolescente nella donna scorge solo lirnma-

  • 1.: c rlnlrrllirn n nu. non-ru 81

    gine sensibile della bellezza, negli uomini altret-tanti fratelli ed amici, e nellarmonios0 spatia-colo che contempla, solo un preludio a quelli chegli si oriranno in seguito, tutti soavi, armoniosi,ridenti?Ed egli ignora che oltre la ubertosa pianura stan

    ampj deserti inospitsli a pena celati dalle feracicolline; nei boschi, nei prati stessi, fra lerbe ri-gogliose ed a piedi degli alberi occhieggiano serpie varnpiri.....

    Solo pin tardi Pesperienza fa noto anche ai vi-sionari pin ostinati Pesistenza di urnani cui nonfragranze primaverili, n magnicenza di luci inat-tese, ne purezza di cieli od innito di mari rin-sciron mai a distrarre un solo memento, dai so-spettar sempre e ovunque insiclie 0 agguati, dallostudio di tenderne.....

    Quale meraviglia che essi, scorgendo la sottilschiera giovanile, estasiata della vita che e gaudio,della giovinezza che e rapiment/0; si chiedano inpreda a livido attonimentoz

    4 Perch ad essi tanta etfusione di gaudio in-terno traspare dai volti sereni, perche tanta bea-titudine scevra di cure ad essi soltantoi is e sap-piattino a tender insidie alla estatica schiera lungoil cammino orito.Lalbero dei sogni copra pur interamente del-

    Pornbra sua orizzonte e sentiero; larido desertodelle passioni basse ed ignobili, che si stende scon-nato innanzi agli occhi degli ingenui sognstori,paia pur loro simile ad un giardino; insidie, pe-ricnli li cbbligheranno ben tosto a guardarsi at-

  • B2 ll -we U010 nlnu noon Innontorno, a chinarsi, a scrutar nalmente quel terre-no, a scorger raccapricoiando una rnoltitudine diignohili gure.....

    Oh questi nemici dogni bonta il povero Wer-ther quanto bene li conoscel Quante volte essi lohsnno crudelmente strappato ai suoi sognil Conquale strazio egli esclama: c Ah purch gli alti-iviventi mi lasciassero camminar in pace pel miosentierol lo non mi curo certo dinvestigare leloro vie 2.Ancheg1i un tempo appartenne alla sacrs schiera

    dei sognatori e c non aneiava che a correre, nellasua felice ignoranza, pei campi, cercando aria eInce al sua petto, ginvenilmente palpitante dalle-grezza, iyiaro dei lunghi, cupi, inesorabili doloridellesistenza r; anohegli ha creduto nella bonta,nella sincerit-13., nella virtu, anchegli ha esolamatoesultante: < Non ve gioia al mondo pin schiettae pin soave delle spettacolo d'una bellanima chesenza sospetto si verse nel cuore altrui .Ma poiche la biscia lo he morsoz c Quante spe-

    ranze annientate, quante care illusioni sfrondate,inaridite per sempre! iv. 4 Sa Iddio, egli escla--ma, s io non mi corico spesso col desiderio, anzitalvolta, colla speranza di non pin ridestarmi; eviene il mattino, apro gli occhi, riveggo il sole e rni sento infelicissimo. Vorrei poter pigliarmela,col tempo, con una persona qualunque, rovesciarla colpa del mio state su d una impress andata avuoto; parmi che allora questo increscioso fardelloche mi grava insoifribilmente le spalle, mi si al-lieverebbe in parts. Ma non so essere bisbetico;

  • 1. e unnnznn urn corral 83

    pur troppo la colpe mia, mia tutta! Golpa?forse fatalita. lnsomma, la fonte della mis miseria dentro me, comera una volta la fonto della miafelicita, della mia giois. E non sono io, per av-ventura, quel msdesimo ancora a cui un giornosorrideva, ad ogni passo, un paradiso? a cui, nellapienezza delle sue facoltzi, batteva in petto un cuorecapace ifabbracciare tutto lunivers0 in un am-plesso damorei E questo cuore agghiadatooggi dai geli della morto, non ha pin gioia nellecare estasi del pensiero, che solevano rallegrarequestaurora avvizzita innanzi tempo. Le mie pu-pille inaridiscono, prive del dolce sfogo delle la-grime...

    4: Guardo dalls mia nestrs il lontano colle,veggo i1 sole del mattino romper le nebbie e dar-deggiarlo desuoi raggi, e spandersi sul tacitosmalto dei prati, e il mansueto ume serpeggiaren sotto amiei occhi, attraverso gli sfrondati sa-lici della riva. E tutta questa imponente maestadi cose mi giace irrigidita innanzi, non altrimentiche le mute immagini dipinte sur un vassoiol lcolori, lo armonie, le fragranze della natura, noninviano pin allanima 'mia un solo alito di loti-zia: io mi sto al cospetto del Creatore come unpozzo essiccato, come il secchio che versa pro-fusamente Pacqua dalle sconnesse doghe. Quantevolte non mi sono io prosteso sul suolo, e ho pre-gato Iddio che maccordasse il refrigerio del pianto,siccome Pagricoltore invoca la pioggia, allorche ilcielo gli sta sopra ferreamente immoto e la terrainaridita par che protenda, fendendosi, le labbral

  • B4 u. nnm norm nun non IUIDPA

    Ma, ohimel Iddio non manda la pioggia e il solesecondo le nostre importune preghiere: e queitempi, chio lamento perduti, non mi facevanoheato dillnsioni, se non perche io aspettava, ri-posato e paziente, i suoi beneci e il mio cuoregli era riconoscentissimo della gioia chei mi stil-lava in seno .

    E da una vere e propria crisi che e disperata-mente traversato l'animo di Werther: alle illusionisconnate, alle estasi sovrumane irnprovvisamentesottentrarono gli sconforti piii cupi, le piu atrocidolusioni: lo opprimono sopratutto il mistero dellanatura e la malvagit. umana tanto discorde dalla.sua bonta espansiva.Egli malcontento di se e della societe: di s

    a causa della troppa sensibilita che gli rende solofamigliari eccelse ebbrezze (1) o supren scon-forti (1), ed ignora, 0 quasi, quelle ore di calinaserena che allietan Pesistenza della comune deimortali della societal, perche esss. turba i suoisogni, non vuole riconoscere la rettitudine delle

    (1) . Io vivo giorni cosl felici come Die 1i concede ai suoisanti, e on avvengl che puo non mi lagnero daver godntele pas pure gioie, ls alnozioni pin oars della vim -.

    (2) c Talon in vo dicenrlomi: Ii tuo destino non ha egunleus gli nomini; essi son was felieinal pnragoue, dz che nes-snno di essi ha mai durato ls tus torture. E do HIIDO nqualshe nntioo pnela e mi par di leggere nel mio cuore.

    x Snifm orridamente. No, cosl e impossihile che altriabbisno soerto mail 1. J

    i

  • I. umrrnnu 2 nu. am;-mx B5

    novelle aspirazioni (il Rousseau aveva fatto scuolaanche in Germania) di cui appassionato sosteni-tore. Werther inoltre artista e non pub soifrirepedauti e 4 listei >, ha seutimenti troppo uobiliper viver afaccordo cogli ipncriti, per non detestarpregiudizi e privilegi; non vuol inne privarsi anessun costo di quel1indipendenza che lo auto-rizza ad esprimere francamente diuanzi a tutti lasua. opinione, qualunque essa sia.Le sue desolanti grida, i suoi rimpianti tradi-

    scon Pinterna veemente crisi a son cosl acuti esinceri, ne sentiamo Ieco vibrar a travel-so le no-stre bre con Lal terribile forza da obbligarci achiedere se da una simile crisi non sia state con-wmporaneamente scosso lanim0 del Goethe me-desimo.

    Questo si pub aermare, poich Fautore stessoI0 alferma in modo esplicito. Che, so cerfamentei1 ritratm del giovane Werther non in tutte con-forme a quello del giovane Wolfango, non biso-gna dimenticare che 4 quaudo un uomo ritrae sstesso sempre restio a fare una confessione oom-p1eta.....; noi ricusiamo di identicarci colle no-sh-e creazioni 1 e pocbe cose cirritano |:naggior-mente della pretesn. altrui di capirci interamente .

    III.

    I1 libro della passions del giovane Werther fuscritto con molta Ientezza e Pautore dovette (co-me appare beu chiaramente dal contesto) servirsispesso di materiali gia preparati, dico sentenze e

  • 88 n. nnno woio nnn nmn Il7IOPA

    ,osservazioni gizi scritte, sotto l impressiuna di unadeterrninata e for-he - per quanta fuggevole sensazione ed aldaha concisamente alla caria.Era sua abitudine di notare quanti fenomeni,

    anche intimi, gii paressero importanti. c Gib chenon molesta che di paasaia gli uomini ordinari(la preziosa confessions non merita desser rioor-data nuovamente?) i quali non usano osservarsi,i migliori lo notano e lo aidauu con cura ai loroscrim . La storia della lacrimevole passione diWerther non sostanzialmente che Ia storia x dunaveru. e propria crisi giovanile >, studiata nel suomomenta culminanhe e resa. con troppa fedeli per-ch sia solo possibile concepire un diverso pro-cesso costruttivo a un lavoro che rappresenta wonrara eicacia ondeggiamenti del pansiero propriidi diversissimi, anzi, opposti momenti dellauin1o.E oerti slati dellanimo non son forse anormali

    tanto da renderne impossibile Pesatta rievocazioneallorch non si piii da essi dominati, giungenrloessi appunto apportatori di idea e sentimenti, chesembrano atfatta inverosimili e per nulla conformialla nostra indole, quando siano passati allo smdiodi ricordo vago e confuse?

    Si stupisce davvero pensando alle crisi sentimen-bali che il Goethe dovette traversare scrivendo que-sts lettere che 1: ban per mataria uno stabo dani-mo cosi indenito e passeggiero da connare callapazzia.

    4 Si ha un bel dire che si tratta dun sem-plica lavoro dimmaginazione: per oonto mio ri-cuso assolutamente di credere che Ia sensibilitd

  • |.u.mwrnnuun.mun- 8'1

    iutellettuale possa funzionare da una parte, Ia sen-sibilit reale dallaltra iv.Son parole d un romanziere, questa, di persona

    cui possiamo cradere, perch scrive fondandosianche sulla sua esporieuza (1).

    (1) Sonn di P. Bowen, Etude: at Portraits. Reexion: surll thle. Edondo Rod, invoce, nel lll0 Enai rm Goalie di opposm pun-e.ll am, ed 11 Werlhn rinacirono, Ieoondo i1 ma, 1-on

    cosl diormi d-0l1'ind0le del loro vreltore, che quoili dnvelwmm trulwrrere ben dioci anni prima as potar d.u'0l'0p01l(I1/igenia) che del uuo on-alters lone -pmm venmonu15110.

    E qui mi -i conlsntu di non uomprendere: mm aha ilrilrntto delfuomo giovue potch conlervn mmi che gliumi poi llwmno will 4Ins1' feale riprodluione dell:Iu sonomin in rm am memento, nuohe la in null: lomigliln quelli oha lo nigurnno qmmdb onui mmu-o n vuochin?_

    A lemurs il onmnere di nu uomo coupe;-no parocohieau - ed ognunl di me in mode mm pin particollre, quantanuggiormenla can 6 dnlle ultra dillinta: dovrema dunqueatupirui che In lqreni eoroni ll veeqhiaia. (Ii uomo che ebbemmultuon Ll gionezzn?

    La gnrn an Goethe e lmmnmenls nmmplelaa B gli am-emsmntimenti sono pur 1-we del poliedxo di qllwlll guraz poichiI dilcspolo della Spinnll l lomnumanla Qnpemiziolo ed ilplgmn in-Ipenitente mam alle pin te see-Am criama(A, zm, emu 44 -'1 cattvlicirmo, in Nuova Antologia, maypm-1:116 il oluaiao non pot eslere in buoiu lode ronumtieo el6lltilnBn|.BIBZ o l'uomo c indierente r LII! una volts un gia-vme piano di luooo?

    Ed il pin carom poets inglase quel troppa mite lo-ghiah del Wordsvorth - non conobbe .mneg11um orisil9'iI)i.IB nelln mm giovinezzn? (1m=n-mu, La jewnen: aWordsworth). Chi vorrb. dir par no aha in ul pariodo di lul

  • BB Ix. nnw IIOIK! an-1:4 Ivan Inlon

    La vera opera darte nun , non pub essere cheil comento dun'esistenza, 0 dun periodo di essa....E le pin alto creazioni urnane che sono altro senon Parmonica risultanzn clellaccordo di certi stabde11animo, di oerti atteggiamenti del pensiero colmondo ambiente e colla naturalFu una crisi violenta ed acuta che wompiglib

    nellanirno del poeta tutti i suoi sogni pin giova-nili; ed egli medesimo ca no fa parbecipi. 4 Si parlbspesso di < unepoca di Warmer n; questepoce.non 6 aifatto un momento storico determinatehens! un momenta della vita. dogni imiim'1iu,o: felicit ostacolata, attivit, desiderii inesauditinon sono malattie dun tempo speciale, bensl dogniuomo; disgraziato, anzi, 1uomo che non conobbenella sua vita il momenf/0 in cui gli parve cheWerther sia. stato soritto per lui . < I0 conobbida me questi turbamenti e non li devo aifattoallinuenza generals del mio tempo: furon pinb-tosm certi Oorrnenti assolutamente personali cheposero la rnia mente nello stato descritto da Wer-ther (Cunuersazioni can Eokermann).