Contrattazione Sociale - Completo -23 aprile Rapporto...Gli accordi che come sindacato abbiamo...

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La Contrattazione Sociale Territoriale in Piemonte Gli accordi sottoscritti sui bilanci degli Enti Locali

nel triennio 2006-2008

2° Rapporto dell’Osservatorio sulla Contrattazione Sociale Territoriale

Analisi dei materiali raccolti nella contrattazione, valutazione dei risultati e l'impatto sulle popolazioni

A cura di:

Giulio Mancini Francesco Montemurro

Giovanna Spolti

Hanno collaborato:

Federica Gagliostro Lucia Gerbaldo Enea Schipano Valentina Sciara

Associazione

iresLucia Morosini

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Introduzione a cura di: CGIL, FP, SPI Piemonte………………………………………….. Pag. 3 PRIMA PARTE Premessa………………………………………………………………………………………. Pag. 5 1. Il quadro d’insieme territoriale…………………………………………………………… Pag. 6

1.1. Le caratteristiche demografiche dei Comuni coinvolti nella contrattazione territoriale……………………………………………………………………………. Pag. 19

1.2. Le caratteristiche dei bilanci dei Comuni più grandi coinvolti nella contrattazione Territoriale…………………………………………………………………………… Pag. 25

2. Le caratteristiche della rappresentanza sindacale……………………………………….. Pag. 32 3. Le aree tematiche della contrattazione…………………………………………………... Pag. 32

3.1. I beneficiari della contrattazione: le aree tematiche…………………………………… Pag. 36

4. La contrattazione in materia di finanza locale ed entrate………………………………. Pag. 37 4.1. I.C.I. – Imposta Comunale sugli Immobili…………………………………………….. Pag. 38 4.2. Addizionale Irpef…………………………………………………………………….... Pag. 40 4.3. T.A.R.S.U. ……………………………………………………………………………. Pag. 42

5. L’andamento della contrattazione in Piemonte……….. ………………………………… Pag. 42 6. Gli stanziamenti di spesa…………………………………………………………………... Pag. 46

6.1. La contrattazione sociale – gli Stanziamenti di spesa dei Comuni……………………… Pag. 52 6.2. I beneficiari degli stanziamenti di spesa………………………………………………... Pag. 54

SECONDA PARTE 7. I vantaggi per le popolazioni locali…………………………………………………….… Pag. 55

7.1. La contrattazione territoriale in materia di ISEE……………………………………… Pag. 58 TERZA PARTE 8. Lo stato ti attuazione dell’attività di contrattazione territoriale nel 2007,

secondo gli amministratori degli enti locali……………………………………………… Pag. 67 8.1. Valutazioni sulla negoziazione sociale…………………………………………………. Pag. 70

INDICE

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ALLEGATI 1) Indici demografici rilevati presso tutti i Comuni che hanno sottoscritto

almeno un accordo di contrattazione territoriale nel periodo 2000 – 2008……………………. Pag. 79 2) Il contesto politico-istituzionale della contrattazione sociale territoriale: schede di sintesi sulle manovre finanziarie centrali (Leggi Finanziarie) per il 2006, 2007 e 2008………… Pag. 89

3) Gli Accordi sottoscritti in materia di contrattazione sui bilanci degli Enti Locali, da Sindacato, Anci e Legautonomie del Piemonte, nel 2007 e 2008…………………………… Pag. 93

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Introduzione

Prosegue con la stesura di questo 2° rapporto sviluppato dall'IRES CGIL Piemonte “Lucia Morosini”, che raccoglie gran parte degli accordi e dei verbali derivanti dalla negoziazione sui bilanci degli Enti Locali nel triennio 2006-2008, l'analisi che abbiamo avviato congiuntamente come CGIL, FP e SPI del Piemonte, sulla quantità e qualità della contrattazione con le Autonomie Locali della nostra regione. Negli ultimi tre anni, abbiamo assistito ad un significativo sviluppo della concertazione, svolta insieme a Cisl e Uil, con i comuni della nostra regione. Sono aumentati gli accordi sottoscritti dalle strutture confederali e si sono ampliati i temi della contrattazione territoriale. Oltre all'iniziativa su tariffe, tributi e servizi sociali e assistenziali, abbiamo saputo qualificare il nostro intervento con nuove e rilevanti materie: i trasporti, la casa, servizi all'infanzia, il lavoro, l'ambiente e il territorio, la lotta all'evasione fiscale.... Pertanto possiamo esprimere una valutazione complessivamente positiva della contrattazione che abbiamo saputo sviluppare. Rimane la criticità di una differenziazione della nostra iniziativa tra i vari territori, che deve essere al più presto recuperata e sanata. Nel merito vi è la necessità di allargare e rendere più omogeneo il nostro intervento a livello regionale. A partire dalla stesura di precisi protocolli di relazioni sindacali continuative che dobbiamo saper sviluppare con i comuni; la definizione di bilanci più trasparenti e chiari in merito alle spese di rilevanza sociale; la sottoscrizione di accordi che abbiano valenza pluriennale. Il nostro intervento deve saper tutelare, non solo le fasce più deboli della popolazione, ma anche quei settori di lavoratori dipendenti e pensionati con redditi medio-bassi, in difficoltà per cause economiche e/o familiari. Allargando le fasce di esenzione e di agevolazione, e utilizzando la dichiarazione ISEE. Gli accordi che come sindacato abbiamo sottoscritto con l'Anci e la Lega delle Autonomie del Piemonte, il 22/11/2007 e il 19/12/ 2008 (che abbiamo inserito in allegato), hanno rafforzato e ampliato gli ambiti di confronto e lo sviluppo della concertazione sui bilanci, con i comuni a livello regionale. Dobbiamo altresì respingere la logica del “Welfare dei poveri”, meramente assistenziale, che aprirebbe la strada alla privatizzazione delle prestazioni più qualificanti dello Stato Sociale. In questo contesto si inserisce il peso di una crisi economica e finanziaria assai negativa, che sconta riflessi rilevanti sull'economia reale e sulle condizioni di vita e di lavoro di fasce ampie di popolazione. Oggi il pericolo della recessione, evidenziata dal forte aumento della cassa integrazione e dalla crisi di numerose aziende, pone la necessità di veder rafforzato l'intervento pubblico delle Regioni e degli Enti Locali a sostegno del reddito delle fasce di popolazione più esposte e la messa in campo di politiche di inclusione sociale. Questo si scontra con le scelte negative portate avanti dal Governo Berlusconi. A partire dalla riduzione della spesa pubblica per il triennio 2009-2011 che colpisce fortemente gli Enti Locali; dalla scelta di eliminare l'ICI sulla prima casa e dai vincoli restrittivi definiti dal “Patto di Stabilità” che comportano, nel contesto dato di restringimento delle risorse, il pericolo di una mancanza di effettive tutele per i lavoratori e pensionati colpiti dalla crisi e la possibile concreta diminuzione dei servizi pubblici e/o a una loro ulteriore esternalizzazione. Abbiamo la necessità, nel contesto sociale ed economico che si sta determinando, di rilanciare e qualificare maggiormente la contrattazione sociale territoriale sui bilanci dei comuni della nostra regione.

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La Conferenza d'Organizzazione della CGIL, ha posto al centro della nostra iniziativa il territorio, il rapporto tra contrattazione sociale ed aziendale e il coinvolgimento diretto delle Categorie attraverso specifiche forme di coordinamento. Vi è l'esigenza che si rafforzi la predisposizione di piattaforme, possibilmente unitarie, basate sulle esigenze concrete delle varie realtà territoriali. Che si definiscano percorsi di proposta e poi di verifica, certi e condivisi, attraverso assemblee e incontri con i delegati e i cittadini. E' necessario predisporre un ampia informazione sulle scelte e sui temi in discussione, utili a rafforzare il rapporto con i lavoratori e pensionati e funzionale ad allargare la partecipazione ad eventuali iniziative di mobilitazione. E' importante portare avanti nei vari territori, specifici momenti formativi sulla contrattazione territoriale, sulle normative e i bilanci dei comuni, che vedano coinvolti i responsabili delle categorie, delegati ed RSU e i pensionati che operano nel territorio. Questo a partire da alcuni obiettivi per noi di fondo: tutela del reddito dei lavoratori e pensionati colpiti dalla crisi utilizzando l'ISEE istantanea (che registra la diminuzione del reddito derivante da cassaintegrazione, mobilità o licenziamento), con forme di differenziazione tra lavoratori dipendenti e pensionati e lavoro autonomo; salvaguardia e qualificazione della spesa sociale acquisita dai comuni; difesa dei servizi e del lavoro pubblico anche precario; blocco degli aumenti delle tariffe e dei tributi locali; controllo e riduzione dei prezzi dei generi di prima necessità; lotta all'evasione e all'elusione fiscale. Antonio Canalìa Segr. CGIL Piemonte Silvio Canapè Segr. SPI CGIL Piemonte Lalla Spione Segr. FP CGIL Piemonte

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Premessa Negli ultimi anni la “contrattazione sociale territoriale” - intesa come attività di negoziazione tra Sindacati ed enti locali sui temi prioritari del welfare e della fiscalità locale - ha acquisito una importanza sempre più rilevante nell’ambito delle attività sindacali. Tuttavia, fino ad oggi, le prassi di contrattazione non sono state sufficientemente indagate, forse anche perché queste attività non sono ancora oggetto, da parte del Sindacato, di interventi di “sistematizzazione”, con riferimento sia alla natura della negoziazione e più in generale delle relazioni tra parti sociali ed enti locali; sia alle modalità di realizzazione e ai risultati che posso essere ottenuti dalla contrattazione sociale territoriale . Partendo da questi presupposti, sulla base degli indirizzi emanati da CGIL, FP e SPI regionali, il 2° Rapporto sulla contrattazione sociale territoriale realizzato dall’Ires “Lucia Morosini”, ha svolto l’analisi:

• in continuità con l’impianto sperimentato nel 1° rapporto 2005, attraverso l’esame delle caratteristiche principali degli accordi sottoscritti nell’ultimo triennio da organizzazioni sindacali ed enti locali, con particolare riferimento ai Comuni;

• cercando di innovare metodi di ricerca e contenuti, con particolare riferimento alla individuazione

e alla comprensione degli orientamenti sindacali e degli enti locali, all’esame delle tipologie di accordi realizzati, e alla valutazione degli esiti che tali accordi possono determinare e hanno determinato nei confronti delle diverse fasce della popolazione interessata.

Particolare interesse può assumere l’analisi dei “risparmi e dei vantaggi” per le famiglie, che derivano dall’applicazione degli accordi sottoscritti da Sindacato ed enti locali.. Per raggiungere tale obiettivo, in via sperimentale sono state ricostruite fasce ISEE e tariffe finali per l’utenza relativamente ai principali servizi sociali e alla persona oggetto di contrattazione; per calcolare i vantaggi ottenuti dalla negoziazione su ICI, Tassa e Tariffa sui rifiuti solidi urbani, sono state, inoltre, individuate tipologie standard di famiglie: ad esempio nuclei costituiti da due o più persone, ai quali corrispondono parametri specifici dell’abitazione di proprietà e ipotesi di fasce di consumo di servizi (Tarsu/Tia). L’analisi ha inteso, infine, valutare lo stato di attuazione degli accordi firmati nei vari territori coinvolti nel processo negoziale, in base alle dichiarazioni degli Amministratori locali e alle rilevazioni effettuate presso un campione di uffici comunali. Gli accordi analizzati sono quelli firmati nel corso del 2007, che contengono indicazioni di intervento o di programmazione tariffaria e/o tributaria. Attraverso la somministrazioni di questionari semistrutturati, sono state acquisite valutazioni e opinioni degli Amministratori (per lo più sindaci, assessori al Bilancio e alle Politiche sociali) circa l’attività di contrattazione e i rapporti con le parti sociali.

Francesco Montemurro Direttore Ires Lucia Morosini

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1. Il quadro d’insieme territoriale L’osservatorio sulla contrattazione sociale territoriale istituito presso l’Ires Lucia Morosini nel 2004 ha ormai consolidato la propria attività e dopo un primo rapporto sperimentale realizzato nel 20051, che analizzava gli accordi firmati a partire dall’anno 2000, oggi presentiamo un secondo rapporto che analizza l’attività di contrattazione avvenuta nel triennio 2006-20082, periodo nel quale sono stati firmati 425 accordi pervenuti all’Osservatorio. Inoltre, dove è possibile, si evidenzierà il confronto con il periodo precedente. Dal 2000 ad oggi l’osservatorio raccoglie 711 accordi complessivi, sottoscritti in 236 Comuni, la cui distribuzione negli anni è rappresentata dal grafico 1. L’andamento dell’attività a partire dall’anno 2000 risulta chiaramente in crescita, anche se si registrano lievi cadute nel 2003 e 2005. Si segnalano in particolare i picchi positivi del 2004 e del 2007; il leggero calo rilevato nel 2008 rispetto al 2007 può dipendere dal fatto che, ad oggi, non tutti gli accordi sottoscritti entro il 31 dicembre 2008 sono stati acquisiti, e che si registra, a seguito dell’ulteriore riduzione dei trasferimenti erariali e dell’inasprimento dei vincoli del Patto di Stabilità, una maggiore difficoltà nella negoziazione con i Comuni. Grafico 1: Distribuzione degli "accordi" per anno

5

27

4334

95

82

101

164 160

0

20

40

60

80

100

120

140

160

180

2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008

1 Cfr. Giovanna Spolti a cura di “Il territorio come luogo di negoziazione dei diritti: analisi dei materiali raccolti nella contrattazione con gli Enti Locali” - Ires Lucia Morosini – settembre 2005 2 Si informa il lettore che l’analisi riguarda esclusivamente gli accordi pervenuti all’osservatorio entro novembre 2008

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Analizziamo il risultato in ordine alle province dove si è svolta la contrattazione. Come si evince dal grafico 2, che riporta il tasso di “diffusione” (espresso dal rapporto tra i Comuni oggetto di contrattazione appartenenti a una determinata provincia e il totale dei Comuni appartenenti alla stessa provincia) della contrattazione rilevato nelle varie province relativamente ai periodi 2000-2005 e 2006-2008, notiamo che in alcuni territori l’attività si è decisamente ampliata; soprattutto nelle province di Novara, dove relativamente all’ultimo triennio il tasso di diffusione della contrattazione si attesta al 34,1% (a fronte del 27,7% registrato considerando l’intero periodo 2000-2005), e di Torino, dove si registra la crescita più elevata di tale indice (dal 9,5% al 28,25%). Anche la giovane provincia del VCO (Verbano, Cusio, Ossola) ha registrato una incoraggiante crescita delle prassi di contrattazione, specie nel 2008. Per contro, in altri territori, come Vercelli, pare che l’attività contrattuale abbia subito un rallentamento, registrando in questo ultimo triennio un livello di diffusione decisamente inferiore a quello del periodo 2000-2005. Infine, nelle province di Cuneo e Biella il tasso di diffusione è stato pressoché costante. Grafico 2: Tasso di diffusione provinciale della contrattazione (confronto con 2000-2005) (valori %)

28,25%

12,99%

3,49%

2,40%

0,00%

9,76%

9,52%

5,81%

27,27%

0,85%

23,68%

10,98%

3,20%

21,58%

34,09%

0,85%

Alessandria

Asti

Biella

Cuneo

Novara

Torino

Verbano-Cusio-Ossola

VercelliTasso di diffusione 2006-2008Tasso di diffusione 2000-2005

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La tabella seguente (Tabella 1 ) evidenzia in modo dettagliato il numero degli accordi firmati in ciascuna provincia nel periodo 2006-2008. Tab. 1: Distribuzione degli accordi per territorio e per anno (valori %)*

Alessandria Asti Biella Cuneo Novara Torino

Verbano Cusio-Ossola Vercelli

2006 40 0 11 2 11 36 1 0 10139,6% 0,0% 10,9% 2,0% 10,9% 35,6% 1,0% 0,0% 100,0%

2007 40 0 15 4 25 75 1 3 16324,5% 0,0% 9,2% 2,5% 15,3% 46,0% 0,6% 1,8% 100,0%

2008 34 1 5 7 30 69 10 3 15921,4% 0,6% 3,1% 4,4% 18,9% 43,4% 6,3% 1,9% 100,0%

Totale 114 1 31 13 66 180 12 6 42327,0% 0,2% 7,3% 3,1% 15,6% 42,6% 2,8% 1,4% 100,0%

PROVINCIA

TOTALE

* Esclusi i 2 accordi Regionali sottoscritti da Sindacati, ANCI e Legautonomie, nel 2007 e 2008. Nel 2008 nella provincia di Biella, in diversi Comuni, il Sindacato non ha sottoscritto accordi, per la scelta delle Amministrazioni di aumentare unilateralmente l’addizionale Irpef. Gli accordi raccolti in questi tre anni sono stati per il 96,9% firmati con i Comuni. Tab. 2: Distribuzione degli enti con cui si è contrattato nel triennio 2006-2008

Numero Accordi

%

Comune 412 96,9%Comunità Montana 6 1,4%Asl 2 0,5%Consorzio 2 0,5%Circoscrizione 1 0,2%Anci 2 0,5%Totale 425 100,0% In particolare, la contrattazione ha riguardato 191 comuni diversi, distribuiti nel seguente modo nelle diverse province:

- Alessandria 41 - Asti 1 - Biella 9 - Cuneo 8 - Novara 30 - Torino 89 - Verbania 10 - Vercelli 3

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Nella tavola sinottica sottostante abbiamo riassunto l’attività contrattuale generale indicando per ciascun comune coinvolto l’anno in cui si è firmato l’accordo. Questo lavoro ci permette di evidenziare situazioni molto eterogenee; esistono infatti comuni con una attività contrattuale consolidata (ad esempio Borgomanero, Carmagnola, Collegno, Moncalieri) nei quali negli ultimi anni sono stati firmati accordi in modo pressoché continuativo. Esistono poi comuni in cui invece l’attività contrattuale è frammentata, si interrompe e poi riprende lungo il corso degli anni (ad esempio Chieri, Grugliasco, Nichelino, ecc…). Un’altra tipologia che spicca è quella dei comuni con attività contrattuale recente dove gli accordi sono stati firmati solo nell’ultimo triennio (ad esempio Albano d’Ivrea, Banchette, Caselette, Gavi, Locana, Lucerna San Giovanni, Mazzè ecc…) Questi sono i comuni di nuova acquisizione, importanti come segnale di divulgazione e diffusione della pratica negoziale. L’ultima tipologia di comuni è quella con attività contrattuale bloccata; si tratta di comuni nei quali l’attività contrattuale ben partita nei primi anni del duemila, si è improvvisamente bloccata (tra questi in particolare segnaliamo i comuni di Alice Bel Colle, Denice, Merana, Melazzo, ecc…)3. In questi comuni l’attività contrattuale ha subito negli anni una battuta d’arresto, le cui cause sarebbe bene analizzare. 3 Come si vede dalla tavola sinottica si tratta per lo più dei comuni situati in provincia di Alessandria.

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Tavola sinottica: Comuni in cui è stato firmato almeno un accordo da 2000 al 2008

Comune Prov. 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 Totale Acqui Terme AL X X X X 4 Agrate Conturbia NO X X X 3 Airasca TO X X X X 4 Alba CN X 1 Albiano d'Ivrea TO X X 2 Alessandria AL X X X X X 5 Alice Bel Colle AL X X X 3 Almese TO X X X 3 Alpignano TO X X X X 4 Andorno micca BI X X X X 4 Antrona Schieranco VB X 1 Armeno NO X 1 Arona NO X X X X X 5 Arquata Scrivia AL X X X X 4 Asti AT X X 2 Avigliana TO X X X X X 5 Baldissero Torinese TO X 1 Balzola AL X X X 3 Banchette TO X X 2 Bardonecchia TO X 1 Barge CN X 1 Bassignana AL X X X 3 Baveno VB X 1 Beinasco TO X X X 3 Bellinzago Novarese NO X X 2 Biella BI X X X 3 Bistagno AL X X X X X X 6 Boca NO X 1 Bolzano Novarese NO X X 2 Borgaro Torinese TO X X X X 4 Borgo San Dalmazzo CN X X 2 Borgo Ticino NO X X 2 Borgo Vercelli VC X 1 Borgofranco d'Ivrea TO X X 2 Borgolavezzaro NO X X 2 Borgomanero NO X X X X X X X X 8 Borgone Susa TO X X 2 Bosco Marengo AL X X X X 4 Bosconero TO X 1 Bra CN X 1 Brandizzo TO X 1 Briona NO X X 2 Bruino TO X X X X 4 Bussoleno TO X X X 3 Caluso TO X X 2 Cameri NO X X 2 Candelo BI X X X X 4 Cannobio VB X 1 Carignano TO X X X 3 Carmagnola TO X X X X X X 6 Carpignano Sesia NO X X X 3 Cartosio AL X X X 3 Casalbeltrame NO X X 2

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Comune Prov. 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 Totale Casale Corte Cerro VB X 1 Casale Monferrato AL X X X X X 5 Casalvolone NO X X 2 Caselette TO X X 2 Caselle Torinese TO X X X 3 Cassine AL X X X X 4 Castellamonte TO X 1 Castellazzo Bormida AL X X X X X 5 Castelletto d'Erro AL X 1 Castelletto Monferrato AL X 1 Castelletto sopra Ticino NO X X X X X 5 Castelnuovo Bormida AL X X X X 4 Castelnuovo Scrivia AL X X X X 4 Cavaglia' BI X X 2 Cavaglio d'Agogna NO X 1 Cavatore AL X 1 Cerano NO X X X X 4 Cerrina AL X X X 3 Chianocco TO X X 2 Chiaverano TO X 1 Chieri TO X X X 3 Chivasso TO X X X 3 Cigliano VC X X 2 Cirie' TO X X X X X 5 Collegno TO X X X X X X X 7 Condove TO X X 2 Corio TO X 1 Cossato BI X X X X 4 Cressa NO X X X X 4 Cumiana TO X 1 Cuneo CN X X X X 4 Cuorgne' TO X 1 Cureggio NO X X X 3 Denice AL X 1 Domodossola VB X 1 Dormelletto NO X 1 Favria TO X X 2 Felizzano AL X 1 Fiorano Canavese TO X X 2 Fontaneto d'Agogna NO X X X X 4 Forno Canavese TO X X X 3 Fossano CN X X X 3 Frassineto Po AL X X X 3 Frossasco TO X X 2 Frugarolo AL X X X 3 Fubine AL X X X 3 Gaglianico BI X X X X 4 Galliate NO X X X X X 5 Gavi AL X 1 Giaveno TO X 1 Gozzano NO X X X X X 5 Gravellona Toce VB X 1 Grignasco NO X 1 Grognardo AL X X 2

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Comune Prov. 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 Totale Grugliasco TO X X X X 4 Invorio NO X 1 Ivrea TO X X 2 La Loggia TO X X X X X X 6 Leini' TO X 1 Lesa NO X X 2 Livorno Ferraris VC X 1 Locana TO X 1 Lombriasco TO X 1 Luserna San Giovanni TO X 1 Malvicino AL X 1 Mazze' TO X X 2 Melazzo AL X X X 3 Merana AL X 1 Miasino NO X 1 Mirabello Monferrato AL X 1 Molare AL X 1 Momo NO X X 2 Mompantero TO X 1 Moncalieri TO X X X X X 5 Mondovi' CN X 1 Montalto Dora TO X X 2 Montechiaro d'Acqui AL X X 2 Montecrestese VB X 1 Morano sul Po AL X X 2 Morbello AL X 1 Moretta CN X 1 Morsasco AL X X X 3 Murisengo AL X 1 Nichelino TO X X X X X 5 Nole TO X X 2 None TO X X X X X 5 Novara NO X X X X X 5 Novi ligure AL X X X X X 5 Occimiano AL X X X 3 Oleggio NO X X 2 Oleggio Castello NO X X X X X 5 Omegna VB X X 2 Orbassano TO X X X 3 Orsara Bormida AL X X X X 4 Ovada AL X X X X X X 6 Pancalieri TO X X 2 Pareto AL X X 2 Pavone Canavese TO X 1 Pecetto di Valenza AL X X 2 Pecetto Torinese TO X 1 Perosa Argentina TO X 1 Pianezza TO X 1 Pinerolo TO X X X X X 5 Pino Torinese TO X X 2 Piossasco TO X X 2 Piscina TO X X X 3 Pombia NO X X 2 Pont-Canavese TO X X 2

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Comune Prov. 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 Totale Pontecurone AL X X X X 4 Ponti AL X X 2 Ponzone AL X X 2 Pozzolo Formigaro AL X X X X 4 Prasco AL X X X 3 Prato Sesia NO X 1 Pray BI X 1 Predosa AL X 1 Quargnento AL X X X 3 Quattordio AL X 1 Recetto NO X 1 Ricaldone AL X X X 3 Rivalta Bormida AL X X X 3 Rivalta di Torino TO X X X 3 Rivoli TO X X X X X 5 Robassomero TO X 1 Rocca grimalda AL X X X 3 Romagnano Sesia NO X X X X X X 6 Romano Canavese TO X 1 Romentino NO X X X 3 Rubiana TO X X 2 Sale AL X X X 3 Saluggia VC X X 2 Saluzzo CN X X X X 4 Samone TO X X 2 San Benigno Canavese TO X 1 San Giorgio Canavese TO X 1 San Giusto Canavese TO X X 2 San Maurizio Canavese TO X X X 3 San maurizio d'Opaglio NO X X X 3 San Salvatore Monferrato AL X X X 3 Sant'Ambrogio di Torino TO X 1 Sant'Antonino di Susa TO X X X 3 Santena TO X 1 Savigliano CN X X X 3 Serravalle Scrivia AL X X X 3 Sestriere TO X X 2 Settimo Torinese TO X X X X 4 Silvano d'Orba AL X 1 Sozzago NO X X 2 Spigno Monferrato AL X X X 3 Strambino TO X X 2 Stresa VB X 1 Strevi AL X X X 3 Suno NO X X 2 Susa TO X X 2 Terdobbiate NO X X 2 Terzo AL X X 2 Ticineto AL X X 2 Torino TO X X X X X X 6 Torre Pellice TO X 1 Tortona AL X X X X 4 Trecate NO X X X X X X X 7 Trivero BI X X X 3

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Comune Prov. 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 Totale Trofarello TO X X X X X X 6 Valenza AL X X X 3 Valle Mosso BI X X X X 4 Varallo Pombia NO X X 2 Venaria Reale TO X X X X X 5 Venaus TO X 1 Verbania VB X X 2 Vercelli VC X X 2 Vigliano biellese BI X X X X 4 Vignale Monferrato AL X X 2 Vigone TO X 1 Villafranca Piemonte TO X X X X X 5 Villanova Monferrato AL X X 2 Villar Dora TO X 1 Villar Perosa TO X 1 Villastellone TO X X X 3 Vinovo TO X X 2 Visone AL X X X 3 Volpedo AL X X X X 4 Volpiano TO X X X X 4 Volvera TO X X 2

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Nel rapporto precedente, riferito al periodo 2000-2005, si è visto come l’attività contrattuale territoriale piemontese coinvolgesse soprattutto i comuni medio-grandi, dove il sindacato è più presente. Nell’ultimo triennio la pratica contrattuale ha iniziato a diffondersi in modo significativo anche nei comuni medio–piccoli. La tabella 3 e il grafico 3 evidenziano la distribuzione degli accordi firmati nei periodi 2000-2005 e 2006-2008, con gli enti classificati per ampiezza demografica; si nota in particolare (grafico 3) il significativo aumento dell’incidenza percentuale dei Comuni piccoli (con popolazione compresa tra i 1.000 e i 5.000 abitanti), dal 30% rilevato nel 2000-2005 al 45% circa del triennio successivo; in crescita è anche la quota dei Comuni con popolazione compresa tra 5.000 e 15.000 abitanti (dal 16,1% al 24,8%.). Diminuisce invece la quota percentuale dei Comuni “piccolissimi” con meno di mille abitanti (dal 17,5% al 4,4%), dei Comuni più grandi (dal 9% al 6% circa). Tab.3: Distribuzione degli accordi sottoscritti con i Comuni per ampiezza demografica

Numero Accordi con i Comuni

%

fino a 1.000 Abitanti 18 4,37%1.001 - 5.000 Abitanti 185 44,90%5.001 - 15.000 Abitanti 102 24,76%15001 - 50.000 Abitanti 82 19,90%oltre 50.001 Abitanti 25 6,07%Totale 412 100,00% Grafico 3: Distribuzione degli accordi per ampiezza demografica (confronto con 2000-2005) valori %

27,50%

16,10%

17,50%

29,90%

9,00%

24,76%

19,90%

4,37%

44,90%

6,07%

fino a 1.000 Abitanti

1.001 - 5.000 Abitanti

5.001 - 15.000Abitanti

15001 - 50.000Abitanti

oltre 50.001 Abitanti

Distribuzione 2006-2008Distribuzione 2000-2005

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In tabella 4 evidenziamo il numero degli accordi firmati ogni anno per diverse classi di ampiezza demografica. Tab. 4. Distribuzione degli accordi per anno e ampiezza demografica dei Comuni

fino a 1.000 Abitanti

1.001 - 5.000 Abitanti

5.001 - 15.000 Abitanti

15001 - 50.000 Abitanti

oltre 50.001 Abitanti

2006 2 39 23 27 9 1002,0% 39,0% 23,0% 27,0% 9,0% 100,0%

2007 8 67 42 29 10 1565,1% 42,9% 26,9% 18,6% 6,4% 100,0%

2008 8 79 37 26 6 1565,1% 50,6% 23,7% 16,7% 3,8% 100,0%

Totale 18 185 102 82 25 4124,4% 44,9% 24,8% 19,9% 6,1% 100,0%

AMPIEZZA DEMOGRAFICA

TOTALE

La tabella 5 invece evidenzia il tasso di copertura della contrattazione calcolato in ogni territorio sulla base della popolazione residente4. Tab. 5: Copertura dell’attività di contrattazione: % popolazione coperta dall’attività di contrattazione per anno e per provincia

2006 2007 2008Alessandria 69,6% 69,5% 49,0%

Asti 0,0% 0,0% 34,8%Biella 23,6% 52,8% 33,0%Cuneo 12,5% 11,2% 28,2%Novara 21,1% 58,5% 72,7%Torino 27,5% 75,8% 70,8%

Verbano-Cusio-Ossola 9,9% 19,2% 57,9%Vercelli 0,0% 4,9% 6,2%

TOTALE 25,9% 55,5% 56,7% * si ricorda che per l’anno 2008 il numero degli accordi firmati acquisiti potrebbe non essere completo In numerosi comuni piemontesi la pratica contrattuale è ormai consolidata; tanto che, spesso, nel corso dello stesso anno amministrazione e sindacati sottoscrivono più di un accordo. L’analisi dei dati (tabella 6) mostra come questa tendenza sia in aumento; infatti, rispetto al periodo 2000-2005, nel triennio successivo aumenta il numero dei comuni in cui si sono firmati più di un accordo. Allo stesso tempo, nel 2006 – 2008 è cresciuto notevolmente il numero dei Comuni che hanno sperimentato per la prima volta le prassi della contrattazione territoriale. Infatti, la sperimentazione ha riguardato ben 104 Comuni, cioè il 54% delle (191) Amministrazioni che hanno sottoscritto accordi con i sindacati nel periodo considerato. Nel 2008 le “new entry” sono state 32.

4 Per l’anno 2008 la copertura è stata calcolata sulla popolazione di ciascuna provincia al 31.12.2007.

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Tab. 6: numero di accordi firmati in ciascun comune dal 2006 al 2008 (confronto 2000-2005)

2000-2005 2006-2008

1 58 562 34 753 20 484 5 55 1 46 0 07 0 28 0 1

Totale comuni coinvolti 118 191

Numero di accordi sottoscritti per ciascun comune

n° comuni

Come si evince dalla tabella 7 e dal grafico 4, le Amministrazioni comunali che hanno sperimentato per la prima volta la contrattazione territoriale, sono localizzate soprattutto nelle province di Torino, Alessandria e Novara. Tab. 7: Comuni nei quali la contrattazione sociale si è svolta per la prima volta, suddivisi per periodo temporale e per province*

Nuovi Comuni nel periodo 2006-2008

Nuovi Comuni nell’anno 2008

Alessandria 20 5 Asti 0 0 Biella 1 0 Cuneo 4 2 Novara 12 1 Torino 54 15 Verbano-Cusio-Ossola 10 8 Vercelli 3 1 TOTALE 104 32

* 87 dei 191 Comuni che hanno negoziato con il Sindacato nel periodo 2006-2008, hanno avviato la contrattazione nel 2000-2005

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Grafico 4: Comuni che per la prima volta hanno sperimentato la contrattazione territoriale suddivisi per periodo temporale e provincia

20

5

104

2 12

1

54

15

10

8

31

0

10

20

30

40

50

60

70

Alessandria Biella Cuneo Novara Torino Verbano-Cusio-Ossola

Vercelli

20082006-2008

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Le caratteristiche demografiche dei Comuni coinvolti nella contrattazione territoriale, relativamente al periodo 2000 - 2008 L’analisi ha preso in considerazione le principali caratteristiche demografiche delle province piemontesi e dei Comuni oggetto di contrattazione territoriale, al fine di migliorare la capacità di valutazione dei bisogni generali collegati alla struttura demografica della popolazione. In allegato sono riportati i dati demografici relativi a ciascun Comune Piemonte coinvolto nella contrattazione territoriale nel periodo 2000 – 2008. In breve, occorre considerare che il Piemonte, così come altre regioni del Nord, negli ultimi anni è stato caratterizzato da alcuni significativi processi demografici, con particolare riguardo alla crescita totale della popolazione, determinata in particolare dal risultato positivo del saldo migratorio con l’estero (in forte crescita nel biennio 2007/2008), e dal progressivo invecchiamento della popolazione. Dal 2005 al 20085 la popolazione totale è cresciuta di poco più di 70 mila unità (tab. n. 8), grazie soprattutto alla dinamica registrata nel 2008. Tab. 8 L’andamento della popolazione in Piemonte nel periodo 2005-2008, per genere

maschi femmine Totale 2008 2.134.187 2.267.079 4.401.266 2007 2.111.322 2.241.506 4.352.8282006 2.105.545 2.236.188 4.341.7332005 2.099.316 2.230.856 4.330.172

Fonte ISTAT La crescita della popolazione ha riguardato soprattutto le province di Novara, Torino, Asti e Cuneo. Al contrario, Biella è l’unica provincia che registra, considerando l’intero periodo 2005-2008, una dinamica negativa della popolazione (tab.9). Tab. 9 L’indice di crescita totale della popolazione nelle province del Piemonte, al confronto con le altre aree geografiche

Crescita Totale Province 2005 2006 2007 2008*

Torino 2,6 2,6 12,7 7,4Vercelli -1,5 -1,8 3,7 6,6Biella -3,1 -3,8 3,0 -0,7Verbano-Cusio-Ossola 0,1 0,4 4,3 3,5Novara 4,6 6,6 11,7 11,5Cuneo 3,3 3,2 12,0 8,7Asti 3,9 4,2 13,9 8,9Alessandria 5,3 2,0 8,5 4,8Piemonte 2,7 2,6 11,1 7,3ITALIA 5,0 6,2 8,3 7,3Nord 7,6 6,1 10,5 10,2Nord-ovest 7,2 5,2 9,4 8,6Nord-est 8,0 7,6 11,9 12,4Centro 6,7 19,2 11,8 10,5Mezzogiorno 0,5 -0,3 3,4 1,6Sud 0,2 -0,6 3,7 1,2Isole 1,5 0,5 2,9 2,4

Fonte ISTAT

5 Dati ISTAT relativi al 1° gennaio dell’anno di riferimento; gli indici demografici per il 2008 sono stime ISTAT

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L’andamento del tasso di crescita totale della popolazione si pone come la risultante dell’evoluzione dell’indice di crescita naturale (differenza tra il tasso di natalità e il tasso di mortalità) e del saldo migratorio totale (rapporto tra il saldo migratorio dell’anno e l’ammontare medio della popolazione residente, moltiplicato per 1.000). In particolare i tassi di crescita naturale risultano molto bassi nelle province di Alessandria, Biella e Vercelli e complessivamente per il Piemonte, se si effettua il confronto con le altre regioni (tab. n. 9). Al contrario il saldo migratorio registra sempre valori molto elevati a livello regionale; grazie soprattutto al contributo fornito dalle province di Asti, Alessandria, Cuneo e Novara. Si nota il forte incremento del saldo migratorio nel periodo 2007/2008. Tab. 10 L’andamento della popolazione in Piemonte nel periodo 2005-2008, per genere, al confronto con le altre aree geografiche

Crescita Naturale Saldo Migratorio Totale Province 2005 2006 2007 2008* 2005 2006 2007 2008*

Torino -1,1 -0,9 -0,8 -0,8 3,7 3,5 13,5 8,2Vercelli -5,4 -4,9 -4,2 -4,6 3,9 3,1 7,9 11,2Biella -4,9 -4,9 -4,5 -4,8 1,8 1,1 7,5 4,1Verbano-Cusio-Ossola -4,0 -3,1 -3,5 -3,5 4,1 3,5 7,7 7,0Novara -1,8 -1,2 -0,6 -1,1 6,4 7,8 12,3 12,6Cuneo -2,5 -2,1 -2,0 -2,0 5,8 5,3 14,0 10,7Asti -5,1 -4,1 -3,9 -4,1 9,0 8,3 17,8 13,0Alessandria -6,7 -6,2 -6,2 -6,6 12,0 8,2 14,7 11,4Piemonte -2,5 -2,2 -2,0 -2,1 5,2 4,8 13,1 9,4ITALIA -0,2 0,0 -0,1 -0,1 5,2 6,2 8,4 7,3Nord -0,7 -0,4 -0,3 -0,4 8,3 6,5 10,8 10,6Nord-ovest -0,9 -0,5 -0,5 -0,5 8,1 5,7 9,9 9,1Nord-est -0,5 -0,2 -0,2 -0,3 8,5 7,8 12,1 12,7Centro -1,1 -0,7 -0,8 -0,5 7,8 19,9 12,6 11,1Mezzogiorno 0,8 0,9 0,6 0,7 -0,3 -1,2 2,8 0,9Sud 1,1 1,2 0,9 0,8 -0,9 -1,8 2,8 0,3Isole 0,5 0,5 0,0 0,3 1,0 0,0 2,9 2,0

Fonte: ISTAT Le caratteristiche demografiche dei Comuni dove si è svolta la contrattazione territoriale sono state esaminata attraverso la lettura dei seguenti indici6.

6 L’analisi riguarda i 236 Comuni dove si è svolta la contrattazione nel periodo 2000-2008.

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Indice Cosa significa La formula Come si legge

Vecchiaia stima il grado di invecchiamento di una popolazione

Si ottiene rapportando il totale della popolazione anziana (dai 65 anni) a quella dei bambini e ragazzi al di sotto dei 15 anni.

valori dell’indice superiori a 100 indicano una maggiore presenza di soggetti anziani rispetto ai giovanissimi. L’indice può essere considerato un indicatore di invecchiamento grossolano in quanto nel processo di invecchiamento di una popolazione si assiste generalmente ad un aumento di numero di anziani e contemporaneamente a una diminuzione del numero dei soggetti più giovani;

Dipendenza strutturale della popolazione

E’ di rilevanza economica e sociale, poiché consente di valutare il rapporto fra la quota di popolazione che, a causa dell’età (troppo bassa o troppo alta) si ritiene non essere pienamente autonoma, e la fascia di popolazione che, essendo in attività, dovrebbe provvedere al sostentamento della frazione di popolazione sopra considerata.

E' il rapporto percentuale avente a numeratore la somma tra la popolazione 0-14 anni e quella di 65 anni e più, e a denominatore la popolazione in età da 15 a 64 anni.

Valori più elevati dell’indice indicano una forte incidenza della popolazione non autonoma sul totale della popolazione.

Struttura della popolazione attiva

Indica il grado di invecchiamento della popolazione in età lavorativa.

è dato dal rapporto tra le generazioni più vecchie (dai 40 ai 64 anni) e quelle più giovani (dai 15 ai 39 anni) che saranno destinate a sostituirle.

Un indice inferiore al 100% indica una popolazione in cui la fascia in età lavorativa è giovane; ciò è un vantaggio in termini di dinamismo e capacità di adattamento e sviluppo della popolazione ma può essere anche considerato in modo negativo per la mancanza di esperienza lavorativa e per il pericolo rappresentato dalla ridotta disponibilità di posti di lavoro lasciati liberi dagli anziani che divengono pensionati.

Ricambio Stima il rapporto tra coloro che stanno per lasciare il mondo del lavoro a causa dell’età, e coloro che vi stanno invece per entrare. E’ connesso con la struttura economica della popolazione.

è dato dal rapporto tra la popolazione residente in età 55-64 e la popolazione in età 15-24 moltiplicato 100.

Quando il valore dell’indice è molto inferiore a 100 si creano i presupposti per un aumento del tasso di disoccupazione, a causa del fatto che i pochi anziani rendono liberi solo pochi posti di lavoro al momento della loro uscita dal circuito produttivo.

Natalità Stima il rapporto tra il numero di nati vivi e la popolazione totale.

misura il rapporto fra il numero di nati vivi e l'ammontare medio della popolazione residente, moltiplicato per 1000.

Valori elevati dell’indice segnalano un alto tasso di natalità

Mortalità Stima il rapporto tra il numero di morti e la popolazione totale.

misura il rapporto fra il numero di decessi e l'ammontare medio della popolazione residente, moltiplicato per 1000.

Valori elevati dell’indice segnalano un alto tasso di mortalità.

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L'indice di vecchiaia

Nel 2008, relativamente a tutti i 236 Comuni interessati dalla contrattazione territoriale (dal 2000 al 2008), le comunità sembrano dividersi in due grandi e nette macroaeree: Vercelli, Alessandria e Biella presentano un valore molto più elevato delle altre province con indice sempre superiore al 200%. Le restanti 5 province, invece restano stabilmente al di sotto della soglia del 200% con Novara che presente l’indice di vecchiaia più basso (162% circa.). Dall’analisi risulta evidente come il valore medio regionale (180% circa.) si pone come il valore centrale di un campione con una notevole varianza. Si passa infatti da valori inferiori al 90% (Airasca, Sestriere e Voliera) fino al 712% del piccolissimo comune di Denice e al 867% di Grognardo. I comuni che presentano il più alto indice di vecchiaia sono tutti comuni al di sotto dei 1.000 abitanti. L'indice di dipendenza strutturale (totale) Dà subito un’idea del “peso” che la popolazione non attiva ha su quella in età lavorativa. Causa l’elevato indice di vecchiaia, era prevedibile ritrovare un alto indice di dipendenza strutturale (oltre il 57%) nelle province di Alessandria e Vercelli cui si affianca Biella. Bassissimo l’indice di dipendenza strutturale nei comuni di Sestriere (36%), Airasca (40%) e Borgaro Torinese (41%) cui si contrappone un elevata dipendenza strutturale (oltre il 81%) nei comuni di Cartosio, Pareto e Morbello. L'indice di struttura della popolazione attiva Nel 2008, i Comuni appartenenti alle province di Novara, Cuneo e Torino presentano i valori più bassi di tale indice (inferiori al 118%), mentre nelle province di Alessandria e Vercelli si rilevano i tassi più elevati (attorno al 130%). Va sottolineato, inoltre, che le classi di età anziane (oltre i 65 anni) presentano una incidenza più elevata nei Comuni con popolazione inferiore ai mille abitanti e nei Comuni più grandi con oltre 50 mila abitanti. Pombia (95,4%), Borgo Ticini (96,9%) Trecate (98,3%), Romentino (98,7%), Bellinzago Novarese (98,7%) e Volvera (99,5%) sono gli unici 6 comuni che si attestano al di sotto del 100%, valore di soglia per l’analisi di tale indice. I valori più alti li ritroviamo nei comuni di Malvicino e Denice, addirittura oltre il 200%. Tab. 11 - Indici demografici e classi di età

2007 2008 2007 2008 2007 2008Alessandria 230,2 227,2 57,4 57,6 128,1 130,9

Asti 186,8 183,8 53,9 54,2 122,8 123,4Biella 213,8 216,3 59,1 59,2 123,7 126,2Cuneo 162,6 164,4 55,2 55,3 114,2 116,0Novara 162,5 162,1 51,9 52,1 112,2 113,8Torino 174,5 173,6 52,5 52,9 115,7 116,9

Verbano-Cusio-Ossola 191,5 193,6 54,0 54,7 121,3 124,8Vercelli 218,5 216,0 57,8 58,3 125,5 129,7

classe demograficafino a 1.000 Abitanti 256,0 254,5 62,7 61,6 132,6 135,4

1.001 - 5.000 Abitanti 184,1 182,7 54,8 54,8 120,7 123,15.001 - 15.000 Abitanti 157,6 156,7 51,3 51,5 115,7 117,215001 - 50.000 Abitanti 170,0 170,4 53,3 53,8 117,4 119,5

oltre 50.001 Abitanti 194,8 193,6 54,1 54,4 116,9 117,8

PIEMONTE 180,6 179,9 53,6 53,9 117,3 118,8

provinciaINDICE DI VECCHIAIA

INDICE DI DIPENDENZA

INDICE DI STRUTTURA DELLA POPOLAZIONE

ATTIVA

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L’indice di ricambio Ancora nelle province di Alessandria e Biella sono localizzati i Comuni con un valore più elevato dell’indice. Ciò significa che soprattutto in queste aree territoriali potrebbe verificarsi la riduzione del tasso di disoccupazione come esito dell’ingresso nel mondo del lavoro dei più giovani in sostituzione dei lavoratori in età avanzata. Occorre inoltre sottolineare che un alto valore dell’indice può indicare non solo una quota consistente di persone in età avanzata (55-64 anni), ma anche, così come accade per i comuni localizzati nella provincia di Biella, una quota assai ridotta di persone in età “pre-lavorativa” o comunque molto giovane. Tra i comuni di particolare rilevanza troviamo Occimiano, Fravia, Bussoleno e Sestriere, che si attestano al di sotto del 100%. Si rileva una significativa varianza dei singoli valori che, seppur addensati attorno al 150%, presentano numerosi picchi (30 comuni) oltre il 200%, con i comuni di Pareto (385%), Denice (425%) e Morbello (442%) a chiudere le fila. L’indice di natalità Verbania questa volta si distingue per l’indice di natalità più basso (7,6%), insieme alle province di Alessandria e Biella.. Risulta così evidente la bassa natalità in queste zone rispetto al valore medio della regione (8,9%). Questo indice risulta inevitabilmente legato all’indice di struttura della popolazione attiva; tale parametro, infatti, proprio nelle province di Alessandria e Biella risulta il più elevato, con la provincia di Verbano-Cusio-Ossola comunque al di sopra della media regionale.. Nel dettaglio, l’analisi evidenzia come in 20 comuni l’indice di natalità rimane al di sotto del 5%. Il picco di natalità, pari al 16,2%, lo raggiunge il comune di Castelletto Monferrato, subito seguito da Pombia (13,9%). Tab. 12 - Indici demografici e classi di età

INDICE DI NATALITA'

INDICE DI MORTALITA'

2007 2008 2007 2007Alessandria 167,6 169,7 7,7 13,2

Asti 145,2 146,0 8,7 10,9Biella 152,2 147,0 7,8 12,3Cuneo 125,1 125,9 9,1 10,9Novara 127,2 131,2 9,5 10,1Torino 150,7 151,9 9,1 9,7

Verbano-Cusio-Ossola 148,9 150,9 7,6 11,2Vercelli 138,5 145,8 8,8 11,9

classe demograficafino a 1.000 Abitanti 188,5 200,5 6,8 14,4

1.001 - 5.000 Abitanti 147,2 149,6 8,3 12,05.001 - 15.000 Abitanti 135,5 137,7 9,5 10,015001 - 50.000 Abitanti 138,7 141,4 8,8 10,2

oltre 50.001 Abitanti 158,3 158,3 9,0 10,3

PIEMONTE 147,7 149,1 8,9 10,4

INDICE DI RICAMBIOprovincia

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L’indice di mortalità Una provincia con popolazione media più anziana, soprattutto nella fascia oltre i 75 anni, porta inevitabilmente ad un indice di mortalità più elevato. Alessandria e Biella rispecchiano esattamente questa tendenza di invecchiamento della popolazione con relativo incremento dell’indice di mortalità. L’indice della provincia di Torino (9,7%) è al di sotto della media regionale (10,3%). La mortalità tocca i livelli più bassi ad Airasca, Sestriere, Marana e Malvicino (<5%) mentre i comuni di Sale, Ticineto, Orsara Bormida, Pareto, Miasino, Castelnuovo Bormida, Morbello e Ponzone superano il 20%. Tab. 13 - Indici demografici e classi di età

Classi di Età2007 2008 2007 2008 2007 2008 2007 2008

Alessandria 5,2% 5,3% 11,0% 11,2% 12,7% 12,6% 12,7% 12,8%Asti 5,7% 5,8% 12,2% 12,4% 11,6% 11,4% 11,2% 11,3%

Biella 5,5% 5,4% 11,8% 11,8% 12,9% 12,8% 12,4% 12,6%Cuneo 6,3% 6,2% 13,5% 13,5% 11,4% 11,4% 10,6% 10,7%Novara 6,2% 6,3% 13,0% 13,1% 11,1% 10,9% 10,1% 10,3%Torino 6,1% 6,1% 12,5% 12,6% 12,0% 11,9% 9,8% 10,0%

Verbano-Cusio-Ossola 5,6% 5,6% 12,0% 12,0% 12,2% 12,1% 10,9% 11,2%Vercelli 5,5% 5,6% 11,5% 11,7% 12,8% 12,4% 12,3% 12,8%

fino a 1.000 Abitanti 5,2% 5,1% 10,8% 10,8% 13,3% 13,1% 14,4% 14,3%1.001 - 5.000 Abitanti 5,9% 5,9% 12,5% 12,5% 11,8% 11,7% 11,1% 11,2%5.001 - 15.000 Abitanti 6,3% 6,4% 13,2% 13,2% 11,2% 11,1% 9,5% 9,7%15001 - 50.000 Abitanti 6,0% 6,1% 12,9% 12,9% 11,9% 11,9% 9,9% 10,2%

oltre 50.001 Abitanti 5,8% 5,9% 11,9% 12,0% 12,3% 12,2% 10,9% 11,0%

PIEMONTE 6,0% 6,0% 12,4% 12,5% 12,0% 11,9% 10,4% 10,6%

POPOLAZIONE SUDDIVISA PER PRINCIPALI CLASSI DI ETA'da 0 a 6 da 0 a 14 da 65 a 74 Oltre 75

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1.3. Le caratteristiche dei bilanci dei Comuni più grandi coinvolti nella contrattazione territoriale Sulla base dei dati finanziari disponibili (rilevati direttamente dai certificati di conto consuntivo approvati), sono stati esaminati gli andamenti dei principali indicatori di bilancio per il periodo 2003 – 2007, relativamente ai Comuni più grandi, con popolazione superiore ai 15.000 abitanti. Di seguito si riporta il quadro di sintesi degli indicatori utilizzati. Indice Cosa significa la formula Come si legge

Autonomia finanziaria

Esprime il rapporto tra entrate proprie e totale delle entrate correnti e consente di misurare il grado di autofinanziamento dell'ente mediante le entrate proprie.

[Entrate tributarie + Entrate extratributarie)] / [(Entrate tributarie + Contributi e trasferimenti + Entrate extratributarie)]

Più elevato è il valore del rapporto, tanto maggiore è il grado di autofinanziamento dell'ente mediante le entrate correnti al netto dei trasferimenti.

Pressione tributaria (al netto di compartecipazione Irpef, Tosap, Tarsu)

Evidenzia il prelievo tributario medio pro capite.

(Entrate tributarie) / (Popolazione)

Più elevato è il valore del rapporto, tanto maggiore è il prelievo fiscale a livello comunale.

Rigidità strutturale della spesa corrente

Indica quanta parte della spesa corrente è destinata alle spese “vincolate”, e non è dunque disponibile per altri interventi..

[Spese personale + spese interessi passivi + spese rimborso prestiti)]/[ (Entrate tributarie + contributi e trasferimenti + entrate extratributarie)] %

Quanto minore è detto valore, tanto maggiore è l'autonomia discrezionale della Giunta e del Consiglio in sede di predisposizione del bilancio. Quanto più il valore si avvicina al 45% delle spese correnti, tanto minori sono le possibilità di manovra dell'Amministrazione, che si trova con gran parte delle risorse correnti già utilizzate per il finanziamento delle spese per il personale e per interessi passivi.

Propensione all’investimento (media ultimo triennio)

Evidenzia l’incidenza delle spese di investimento sul totale delle spese di bilancio.

[Spese medie in conto capitale nell’ultimo triennio (Tit. II, escluso int. 10) ] / [ Spese medie nell’ultimo triennio (Tit. I+II+III) ]

Fornisce un’indicazione sull’ammontare della spesa di investimento. La percentuale è tanto più elevata quanto maggiori sono gli investimenti dell'ente

Ricorso all’indebitamento per finanziare gli investimenti (media ultimo triennio)

Evidenzia quanto gli investimenti siano finanziati attraverso forme tradizionali (mutui finanziati dalla Cassa Depositi e Prestiti) e più flessibili, quali ad esempio emissioni di prestiti obbligazionari e mutui concessi da istituti bancari privati.

[Entrate medie da mutui e prestiti dell’ultimo triennio (Tit. V, categorie 3 e 4)] / [Spese medie in conto capitale dell’ultimo triennio (Tit. II, escluso int. 10)]

Gli investimenti sono l’unica eccezione che permette ad un ente di ricorrere a forme di indebitamento.

Debito residuo per abitante

Esprime il livello medio di indebitamento per abitante.

[Consistenza finale dei debiti di finanziamento] / (n. abitanti)

E’ importante l’evoluzione temporale di tale indice, oltre che il suo valore assoluto. Auspicabile in un comune “virtuoso” un basso debito residuo, che tenda comunque a diminuire.

Le elaborazioni effettuate consentono di osservare gli enormi divari che caratterizzano l’andamento dei singoli indici di bilancio, e permettono inoltre di trarre considerazioni significative circa le potenzialità dell’azione di contrattazione territoriale che si prospettano per il Sindacato.

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Indici di Bilancio rilevati nei Comuni piemontesi con più di 15.000 abitanti che hanno sottoscritto accordi con il Sindacato nell’ambito della contrattazione sociale

2003 2006 2007var. %

2003/2007var. %

2006/20072003 2006 2007

var. % 2003/2007

var. % 2006/2007

ACQUI TERME 71,4% 80,2% 80,2% 8,8% -0,1% € 342,7 € 306,4 € 336,1 -1,9% 9,7%ALESSANDRIA 66,7% 63,4% 66,3% -0,3% 3,0% € 299,6 € 327,4 € 422,3 41,0% 29,0%ALPIGNANO 71,1% 67,7% 69,2% -1,9% 1,5% € 219,3 € 218,2 € 227,0 3,5% 4,0%BIELLA 62,9% 66,8% 68,2% 5,2% 1,4% € 394,4 € 415,9 € 439,6 11,5% 5,7%BORGOMANERO 73,8% 74,4% 78,1% 4,3% 3,7% € 238,0 € 252,2 € 379,1 59,3% 50,3%CARMAGNOLA 68,0% 65,4% 70,5% 2,5% 5,1% € 237,8 € 252,4 € 260,2 9,4% 3,1%CASALE MONFERRATO 63,3% 68,8% 71,6% 8,3% 2,8% € 238,0 € 301,2 € 468,0 96,7% 55,4%CHIERI 71,9% 75,4% 76,5% 4,6% 1,1% € 268,9 € 299,2 € 308,7 14,8% 3,2%CHIVASSO 68,8% 68,8% 69,9% 1,2% 1,2% € 228,6 € 247,9 € 294,5 28,8% 18,8%CIRIE' 92,8% 74,8% 74,0% -18,8% -0,8% € 438,3 € 336,6 € 349,7 -20,2% 3,9%COLLEGNO 68,3% 69,6% 67,6% -0,7% -2,0% € 230,9 € 320,1 € 300,3 30,1% -6,2%COSSATO 62,3% 65,7% 67,8% 5,5% 2,1% € 282,2 € 297,4 € 301,1 6,7% 1,3%FOSSANO 71,2% 76,0% 77,2% 6,0% 1,2% € 270,5 € 317,6 € 429,7 58,8% 35,3%GRUGLIASCO 69,4% 68,9% 67,0% -2,3% -1,8% € 210,4 € 251,9 € 247,8 17,8% -1,6%IVREA 67,7% 67,9% 68,0% 0,3% 0,0% € 329,8 € 330,2 € 576,8 74,9% 74,7%MONCALIERI 72,5% 74,2% 74,8% 2,3% 0,6% € 339,3 € 392,0 € 404,3 19,2% 3,1%NICHELINO 68,9% 66,5% 68,1% -0,8% 1,7% € 213,6 € 236,6 € 253,2 18,6% 7,0%NOVARA 61,4% 63,5% 67,6% 6,1% 4,1% € 309,1 € 321,0 € 524,6 69,7% 63,4%NOVI LIGURE 72,1% 70,4% 71,9% -0,2% 1,5% € 304,9 € 312,6 € 491,1 61,1% 57,1%ORBASSANO 40,5% 73,1% 74,5% 34,0% 1,4% € 59,8 € 292,5 € 305,6 410,9% 4,5%PINEROLO 68,9% 76,1% 79,0% 10,1% 2,9% € 254,1 € 318,1 € 497,2 95,7% 56,3%RIVOLI 74,2% 75,6% 77,7% 3,5% 2,0% € 267,8 € 308,6 € 465,1 73,7% 50,7%SAVIGLIANO 77,6% 78,3% 76,9% -0,7% -1,4% € 267,1 € 287,7 € 401,2 50,2% 39,4%SETTIMO TORINESE 66,7% 64,5% 69,0% 2,3% 4,4% € 232,1 € 255,7 € 305,5 31,7% 19,5%TORINO 56,6% 62,2% 67,3% 10,8% 5,1% € 330,9 € 352,2 € 540,2 63,2% 53,4%TORTONA 66,9% 74,9% 77,1% 10,2% 2,2% € 343,5 € 388,5 € 441,1 28,4% 13,5%VENARIA REALE 67,0% 61,6% 69,7% 2,7% 8,1% € 211,1 € 233,5 € 285,0 35,0% 22,0%

VALORE MEDIO 60,5% 64,8% 68,8% 8,3% 4,0% € 302,2 € 329,2 € 462,4 53,0% 40,5%

Autonomia finanziaria Pressione tributaria

Relativamente all’indice di autonomia finanziaria, occorre sottolineare come tale valore cresca in modo significativo nel periodo preso in considerazione, passando dal 60,5% del 2003 al 68,8% del 2007. Tuttavia, al confronto con le altre regioni del Nord, in generale i Comuni del Piemonte mostrano un indice di autonomia finanziaria tra i meno elevati. I Comuni di Acqui Terme, Borgomanero e Pinerolo, con valori compresi tra il 78% e l’80% nel 2007, evidenziano un grado di autosufficienza molto elevato, che può segnalare la capacità delle Amministrazioni interessate di programmare e realizzare nuovi interventi a favore delle fasce sociali svantaggiate. Anche l’indice di pressione tributaria mostra un andamento crescente nel quinquennio considerato, aumentando dai 302 euro pro-capite rilevati nel 2003 ai 462 euro del 2007. Occorre sottolineare che nel calcolo dell’indice abbiamo escluso il gettito delle entrate tributarie derivanti dalla Tassa sui rifiuti solidi urbani (Tarsu), dalla Tosap (Tassa sulla occupazione degli spazi pubblici) e dalla compartecipazione Irpef. Le prime due esclusioni si spiegano con il fatto che, ormai, in numerosi Comuni le procedure relative a tali entrate sono state esternalizzate (relativamente ai rifiuti solidi urbani, inoltre, in diversi Comuni si è verificata la trasformazione della Tassa in Tariffa – Tia) e dunque il gettito relativo non compare più nelle voci di entrata del bilancio. In conseguenza, allo scopo di effettuare un confronto omogeneo tra Comuni, si è scelto di escludere tali voci di entrata dal calcolo della pressione tributaria. Per quanto riguarda, invece, la compartecipazione Irpef, per come è stata disciplinata la ripartizione a livello comunale, tale voce di entrata deve essere esclusa dal calcolo dell’indice, poiché risulta collegata strettamente al calcolo dei trasferimenti erariali.

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Nel dettaglio, l’indice di pressione tributaria - che presenta i valori più elevati nelle città Ivrea, Torino e Novara (con livelli di imposizione tributaria per abitante superiori ai 500 euro), e i valori più bassi nelle città di Alpignano e Grugliaso (con livelli di pressione fiscale inferiori ai 250 euro per abitante), segnala al Sindacato sia i Comuni che hanno già raggiunto un livello di imposizione molto elevato nei confronti dei cittadini, sia le Amministrazioni dove invece è possibile contrattare in materia di tributi locali, a fronte di un maggior impegno da parte dei Comuni in direzione dell’innalzamento della spesa sociale. Sempre per quanto riguarda la pressione tributaria si notano alcune significative variazioni. Il comune di Casale Monferrato ha quasi raddoppiato il valore tra il 2003 e il 2007 (da 238 Euro a 468 Euro), cosi come il comune di Pinerolo. Variazioni percentuali negative riguardano i Comuni di Ciriè ed Acqui Terme con valori rispettivamente pari a -20,2% e -1,9%.

2003 2006 2007var. %

2003/2007var. %

2006/20072003/2005 2004/2006 2005/2007

ACQUI TERME 46,50% 98,91% 49,01% 2,5% -49,9% 27,31% 24,90% 16,04%ALESSANDRIA 37,89% 49,76% 47,10% 9,2% -2,7% 21,40% 19,57% 15,82%ALPIGNANO 36,17% 44,14% 45,36% 9,2% 1,2% 40,83% 30,81% 19,34%BIELLA 48,98% 51,67% 48,84% -0,1% -2,8% 21,59% 20,64% 19,13%BORGOMANERO 36,68% 40,37% 43,57% 6,9% 3,2% 33,89% 34,88% 25,40%CARMAGNOLA 36,25% 43,44% 45,38% 9,1% 1,9% 29,03% 25,10% 19,29%CASALE MONFERRATO 38,52% 36,26% 37,57% -1,0% 1,3% 39,25% 30,58% 29,54%CHIERI 37,20% 39,80% 41,04% 3,8% 1,2% 29,81% 25,03% 25,56%CHIVASSO 29,96% 35,75% 35,26% 5,3% -0,5% 32,97% 33,96% 33,21%CIRIE' 35,26% 43,87% 49,03% 13,8% 5,2% 19,66% 19,15% 17,61%COLLEGNO 35,43% 39,18% 38,40% 3,0% -0,8% 23,93% 19,93% 30,57%COSSATO 50,89% 57,88% 59,36% 8,5% 1,5% 33,81% 33,92% 18,46%FOSSANO 39,23% 37,29% 34,63% -4,6% -2,7% 26,15% 27,86% 18,62%GRUGLIASCO 40,82% 44,22% 48,07% 7,2% 3,9% 29,00% 29,79% 29,60%IVREA 34,78% 34,14% 30,00% -4,8% -4,1% 18,74% 20,24% 19,12%MONCALIERI 33,96% 40,39% 43,80% 9,8% 3,4% 26,35% 21,42% 19,19%NICHELINO 33,73% 39,84% 37,40% 3,7% -2,4% 22,67% 23,75% 19,65%NOVARA 40,88% 42,18% 41,66% 0,8% -0,5% 28,76% 24,26% 20,20%NOVI LIGURE 41,30% 44,22% 40,03% -1,3% -4,2% 35,20% 31,30% 29,07%ORBASSANO 37,53% 45,72% 49,02% 11,5% 3,3% 32,46% 35,27% 32,82%PINEROLO 43,51% 41,35% 38,41% -5,1% -2,9% 23,97% 21,70% 18,11%RIVOLI 42,43% 40,79% 38,04% -4,4% -2,7% 20,21% 18,06% 16,99%SAVIGLIANO 40,20% 38,51% 34,00% -6,2% -4,5% 43,15% 35,74% 25,53%SETTIMO TORINESE 36,99% 48,94% 46,56% 9,6% -2,4% 35,78% 35,92% 35,77%TORINO 43,11% 55,71% 54,48% 11,4% -1,2% 31,88% 28,51% 24,80%TORTONA 51,65% 56,38% 53,08% 1,4% -3,3% 36,19% 32,72% 22,75%VENARIA REALE 40,51% 50,79% 44,26% 3,7% -6,5% 31,11% 34,32% 24,42%

VALORE MEDIO 41,79% 51,59% 49,86% 8,1% -1,7% 30,54% 27,43% 23,78%

Rigidità StrutturalePropensione all’investimento (media

dell’ultimo triennio)

Per quanto riguarda l’indice di rigidità strutturale, dai dati si evince come i Comuni di Cossato, Torino e Tortona presentino il livello di rigidità più elevato, con una percentuale di spesa corrente vincolata superiore al 50% (il livello massimo “consigliato” nei testi specialistici di bilancio degli enti locali è pari al 35-40%). Sono invece i comuni di Ivrea, Savigliano, e Fossano, gli unici a rimanere sotto la soglia del 35%. L’andamento dell’indice si presenta piuttosto stabile nel corso del quinquennio 2003-2007, fatta eccezione per i comuni di Torino, Orbassano e Ciriè. Ancora, l’indice di propensione agli investimenti, segnala come nel triennio 2005-2007 Alessandria e Rivoli presentino livelli di crescita della spesa in conto capitale più bassi (con un valore dell’indice inferiore al 18%). Al contrario Chivasso, Collegno e Settimo Torinese mostrano la propensione più elevata alla realizzazione di opere e infrastrutture pubbliche, con valori superiori al 30%.

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2003/2005 2004/2006 2005/2007 2003 2006 2007var. %

2003/2007var. %

2006/2007

ACQUI TERME 94,67% 122,21% 179,01% € 1.907 € 2.155 € 2.215 16,2% 2,8%ALESSANDRIA 66,77% 66,73% 55,77% € 1.080 € 1.585 € 1.558 44,2% -1,7%ALPIGNANO 32,86% 28,68% 21,41% € 569 € 563 € 572 0,5% 1,5%BIELLA 101,58% 105,03% 115,71% - € 1.581 € 1.513 - -4,3%BORGOMANERO 90,50% 76,33% 66,39% € 976 € 1.309 € 1.235 26,6% -5,7%CARMAGNOLA 24,81% 26,39% 28,22% € 804 € 828 € 795 -1,2% -4,0%CASALE MONFERRATO 6,28% 18,35% 18,12% € 547 € 574 € 522 -4,6% -9,1%CHIERI 34,71% 27,07% 8,56% € 1.094 € 1.030 € 0 -100,0% -100,0%CHIVASSO 2,12% 0,00% 7,32% € 443 € 356 € 395 -10,8% 11,0%CIRIE' 48,54% 49,49% 31,80% € 313 € 424 € 517 65,2% 21,9%COLLEGNO 15,96% 27,65% 16,18% € 275 € 350 € 333 20,9% -4,9%COSSATO 47,68% 52,98% 44,56% - € 1.159 € 1.157 - -0,2%FOSSANO 49,07% 48,80% 18,36% - - € 779 - -GRUGLIASCO 45,27% 42,52% 37,49% € 660 € 839 € 831 25,8% -0,9%IVREA 22,53% 20,55% 13,73% € 1.066 € 1.079 € 1.048 -1,7% -2,9%MONCALIERI 28,32% 27,93% 27,73% € 504 € 549 € 517 2,7% -5,7%NICHELINO 12,38% 33,66% 33,03% € 287 € 285 € 393 37,3% 38,1%NOVARA 37,21% 40,08% 36,73% € 1.192 € 1.299 € 1.275 7,0% -1,9%NOVI LIGURE 10,87% 11,94% 8,61% € 659 € 644 € 610 -7,4% -5,4%ORBASSANO 24,63% 18,63% 20,08% € 167 € 324 € 300 79,6% -7,3%PINEROLO 32,66% 37,11% 26,03% € 749 € 939 € 859 14,6% -8,5%RIVOLI 134,18% 144,95% 141,30% € 966 € 1.156 € 1.158 19,9% 0,1%SAVIGLIANO 11,30% 10,71% 13,17% € 427 € 446 € 420 -1,6% -5,9%SETTIMO TORINESE 40,16% 43,04% 38,85% € 1.030 € 1.392 € 1.428 38,6% 2,6%TORINO 86,87% 81,07% 63,03% € 2.308 € 3.317 € 3.403 47,4% 2,6%TORTONA 41,05% 39,30% 53,22% € 2.001 € 2.071 € 2.044 2,2% -1,3%VENARIA REALE 22,49% 24,50% 28,86% € 561 € 804 € 771 37,4% -4,2%

VALORE MEDIO 73,45% 70,51% 56,88% € 1.508 € 2.112 € 2.138 41,8% 1,2%

Ricorso all’indebitamento per finanziare gli investimenti (media dell’ultimo

triennio)Debito residuo per abitante

L’indice che segnala il ricorso all’indebitamento per finanziare gli investimenti (calcolato sul periodo temporale triennale, mostra una raffreddamento significativo nella propensione dei Comuni a ricorrere a mutui e ad altri strumenti del debito, anche in coerenza con le disposizioni introdotte dalle recenti norme sul Patto di stabilità: In sostanza, nel 2003-2007 il valore medio di tale indice diminuisce dal 73,45% al 56,88%. L’indice che calcola il debito residuo per abitante (espresso dal rapporto tra la consistenza finale dei debiti di finanziamento e il numero di abitanti) mostra invece un andamento crescente relativamente al periodo considerato (da 1.508 a 2.135 euro pro capite), e in particolare negli anni che vanno dal 2003 al 2006 (con un incremento assoluto di circa 600 euro pro-capite). Il fenomeno si spiega in gran parte con l’andamento rilevato nel Comune di Torino, il cui debito residuo per abitante è il più elevato in assoluto a livello regionale e cresce dai 2.308 euro del 2003 ai 3.403 del 2007. Se si considera il valore medio escludendo Torino, si scende al di sotto dei 1.000 euro per abitante.

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29

2003 2006 2007var. %

2003/2007var. %

2006/2007

ACQUI TERME € 536.121 € 1.808.188 € 776.909 44,9% -57,0%ALESSANDRIA € 3.931.929 € 3.161.199 -€ 4.524.210 -215,1% -243,1%ALPIGNANO - € 1.165.613 € 850.180 - -27,1%BIELLA € 1.269.242 € 801.838 € 1.260.694 -0,7% 57,2%BORGOMANERO € 484.535 € 683.811 € 938.856 93,8% 37,3%CARMAGNOLA € 2.929.680 € 540.379 € 751.933 -74,3% 39,1%CASALE MONFERRATO € 379.202 € 657.548 € 769.561 102,9% 17,0%CHIERI € 1.678.833 € 3.230.807 - - -CHIVASSO € 1.494.659 € 2.435.452 € 1.146.635 -23,3% -52,9%CIRIE' € 1.151.114 € 499.832 € 540.360 -53,1% 8,1%COLLEGNO € 3.224.898 € 6.186.291 € 6.712.330 108,1% 8,5%COSSATO € 404.814 € 212.474 € 177.325 -56,2% -16,5%FOSSANO € 1.003.449 € 1.207.560 € 1.337.680 33,3% 10,8%GRUGLIASCO € 3.387.814 € 957.750 € 840.804 -75,2% -12,2%IVREA € 1.044.074 € 555.742 € 940.236 -9,9% 69,2%MONCALIERI € 1.509.323 € 3.707.806 € 3.608.355 139,1% -2,7%NICHELINO € 3.525.027 € 2.875.496 € 3.325.478 -5,7% 15,6%NOVARA € 9.740.896 € 5.357.915 € 5.941.376 -39,0% 10,9%NOVI LIGURE € 345.636 € 214.876 € 1.234.342 257,1% 474,4%ORBASSANO € 1.733.024 € 1.672.134 € 1.495.460 -13,7% -10,6%PINEROLO € 2.795.273 € 2.644.614 € 3.858.766 38,0% 45,9%RIVOLI € 904.825 € 359.740 € 1.149.433 27,0% 219,5%SAVIGLIANO - € 602.237 € 306.305 - -49,1%SETTIMO TORINESE € 1.131.740 € 2.025.986 € 1.229.000 8,6% -39,3%TORINO € 26.840.353 € 42.435.584 € 34.364.793 28,0% -19,0%TORTONA € 358.414 € 1.380.202 € 1.399.102 290,4% 1,4%VENARIA REALE € 547.069 € 109.324 € 879.132 60,7% 704,2%

VALORE MEDIO € 72.351.944 € 87.490.398 € 71.310.835 -1,4% -18,5%

Avanzo di Amministrazione

Particolari implicazione assume l’analisi dell’indice di avanzo amministrazione, che si pone come indicatore di buona salute dell’Ente quando la sua realizzazione è accompagnata da una buona qualità dei servizi erogati e da una loro quantità sufficiente a soddisfare la domanda delle relative prestazioni da parte dei cittadini. Nel caso specifico gli avanzi di gestione realizzati complessivamente nel periodo considerato, mostrano una marcata tendenza all’aumento nel periodo 2003/2006, e un significativo ridimensionamento nell’anno successivo. Relativamente al 2007, l’avanzo pro – capite più elevato si rileva nei Comuni di Cossato e Pinerolo con valori superiori ai 100 per abitante, mentre ad Alessandria l’Amministrazione comunale ha dichiarato un disavanzo di poco più di 4 milioni di euro, pari a circa 48 euro per abitante.

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2003/2005 2004/2006 2005/2007 2003 2006 2007var. %

2003/2007var. %

2006/2007

ACQUI TERME 94,67% 122,21% 179,01% € 1.907 € 2.155 € 2.215 16,2% 2,8%ALESSANDRIA 66,77% 66,73% 55,77% € 1.080 € 1.585 € 1.558 44,2% -1,7%ALPIGNANO 32,86% 28,68% 21,41% € 569 € 563 € 572 0,5% 1,5%BIELLA 101,58% 105,03% 115,71% - € 1.581 € 1.513 - -4,3%BORGOMANERO 90,50% 76,33% 66,39% € 976 € 1.309 € 1.235 26,6% -5,7%CARMAGNOLA 24,81% 26,39% 28,22% € 804 € 828 € 795 -1,2% -4,0%CASALE MONFERRATO 6,28% 18,35% 18,12% € 547 € 574 € 522 -4,6% -9,1%CHIERI 34,71% 27,07% 8,56% € 1.094 € 1.030 € 0 -100,0% -100,0%CHIVASSO 2,12% 0,00% 7,32% € 443 € 356 € 395 -10,8% 11,0%CIRIE' 48,54% 49,49% 31,80% € 313 € 424 € 517 65,2% 21,9%COLLEGNO 15,96% 27,65% 16,18% € 275 € 350 € 333 20,9% -4,9%COSSATO 47,68% 52,98% 44,56% - € 1.159 € 1.157 - -0,2%FOSSANO 49,07% 48,80% 18,36% - - € 779 - -GRUGLIASCO 45,27% 42,52% 37,49% € 660 € 839 € 831 25,8% -0,9%IVREA 22,53% 20,55% 13,73% € 1.066 € 1.079 € 1.048 -1,7% -2,9%MONCALIERI 28,32% 27,93% 27,73% € 504 € 549 € 517 2,7% -5,7%NICHELINO 12,38% 33,66% 33,03% € 287 € 285 € 393 37,3% 38,1%NOVARA 37,21% 40,08% 36,73% € 1.192 € 1.299 € 1.275 7,0% -1,9%NOVI LIGURE 10,87% 11,94% 8,61% € 659 € 644 € 610 -7,4% -5,4%ORBASSANO 24,63% 18,63% 20,08% € 167 € 324 € 300 79,6% -7,3%PINEROLO 32,66% 37,11% 26,03% € 749 € 939 € 859 14,6% -8,5%RIVOLI 134,18% 144,95% 141,30% € 966 € 1.156 € 1.158 19,9% 0,1%SAVIGLIANO 11,30% 10,71% 13,17% € 427 € 446 € 420 -1,6% -5,9%SETTIMO TORINESE 40,16% 43,04% 38,85% € 1.030 € 1.392 € 1.428 38,6% 2,6%TORINO 86,87% 81,07% 63,03% € 2.308 € 3.317 € 3.403 47,4% 2,6%TORTONA 41,05% 39,30% 53,22% € 2.001 € 2.071 € 2.044 2,2% -1,3%VENARIA REALE 22,49% 24,50% 28,86% € 561 € 804 € 771 37,4% -4,2%

VALORE MEDIO 73,45% 70,51% 56,88% € 1.508 € 2.112 € 2.138 41,8% 1,2%

Ricorso all’indebitamento per finanziare gli investimenti (media dell’ultimo

triennio)Debito residuo per abitante

Informazioni utili alla contrattazione provengono anche dagli altri indici considerati: ricorso all’indebitamento, debito residuo per abitante e avanzo di amministrazione. Il debito residuo per abitante è elevato soprattutto nel comune di Torino (ben 3.403 euro) mentre il valore medio rilevato tra i 44 comuni più grandi per dimensioni demografiche si attesta attorno ai 2.100 euro. Se si considera invece il valore medio escludendo Torino, si scende al di sotto dei 1.000 euro per abitante. Relativamente all’utile di bilancio, nel 2007 l’avanzo pro – capite più elevato si rileva nei Comuni di Cossato e Pinerolo con valori superiori ai 100 per abitante, mentre ad Alessandria l’Amministrazione comunale ha dichiarato un disavanzo di poco più di 4 milioni di euro, pari a circa 48 euro per abitante.

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2003 2006 2007var. %

2003/2007var. %

2006/2007

ACQUI TERME € 27,03 € 88,99 € 37,98 40,5% -57,3%ALESSANDRIA € 43,39 € 34,46 -€ 48,73 -212,3% -241,4%ALPIGNANO - € 68,51 € 49,23 - -28,1%BIELLA € 27,22 € 17,50 € 27,33 0,4% 56,2%BORGOMANERO € 24,17 € 33,14 € 44,70 84,9% 34,9%CARMAGNOLA € 114,51 € 20,35 € 27,42 -76,1% 34,7%CASALE MONFERRATO € 10,37 € 18,25 € 21,34 105,9% 16,9%CHIERI € 50,04 € 93,17 - - -CHIVASSO € 63,09 € 101,94 € 46,66 -26,0% -54,2%CIRIE' € 61,93 € 26,87 € 28,82 -53,5% 7,2%COLLEGNO € 66,11 € 123,91 € 133,78 102,3% 8,0%COSSATO € 26,73 € 14,25 € 11,82 -55,8% -17,0%FOSSANO € 41,66 € 49,71 € 54,60 31,1% 9,8%GRUGLIASCO € 87,48 € 25,21 € 22,41 -74,4% -11,1%IVREA € 43,50 € 23,07 € 38,82 -10,8% 68,3%MONCALIERI € 27,71 € 65,95 € 63,37 128,7% -3,9%NICHELINO € 73,15 € 59,62 € 68,06 -7,0% 14,2%NOVARA € 95,26 € 52,22 € 57,76 -39,4% 10,6%NOVI LIGURE € 12,46 € 7,57 € 43,57 249,7% 475,2%ORBASSANO € 79,62 € 76,50 € 67,72 -14,9% -11,5%PINEROLO € 82,58 € 76,35 € 109,80 33,0% 43,8%RIVOLI € 17,80 € 7,20 € 22,94 28,8% 218,4%SAVIGLIANO - € 29,32 € 14,82 - -49,5%SETTIMO TORINESE € 23,94 € 42,81 € 25,95 8,4% -39,4%TORINO € 29,73 € 47,12 € 37,84 27,3% -19,7%TORTONA € 13,49 € 51,63 € 51,51 281,8% -0,2%VENARIA REALE € 15,46 € 3,14 € 25,44 64,6% 709,9%

VALORE MEDIO € 39,01 € 47,08 € 38,06 -2,4% -19,2%

Avanzo di amministrazione Pro-Capite

2003 2006 2007var. %

2003/2007var. %

2006/20072003 2006 2007

var. % 2003/2007

var. % 2006/2007

ACQUI TERME € 260,42 € 233,76 € 258,82 -0,6% 10,7% € 63,02 € 54,13 € 58,66 -6,9% 8,4%ALESSANDRIA € 223,47 € 242,77 € 264,97 18,6% 9,1% € 51,42 € 59,38 € 62,85 22,2% 5,8%ALPIGNANO € 150,04 € 163,68 € 173,25 15,5% 5,8% € 39,92 € 39,96 € 39,96 0,1% 0,0%BIELLA € 283,02 € 307,43 € 331,52 17,1% 7,8% € 79,01 € 73,87 € 73,38 -7,1% -0,7%BORGOMANERO € 198,92 € 213,59 € 212,05 6,6% -0,7% € 0,00 € 12,94 € 12,85 - -0,7%CARMAGNOLA € 169,33 € 181,93 € 183,72 8,5% 1,0% € 40,26 € 39,92 € 41,75 3,7% 4,6%CASALE MONFERRATO € 171,02 € 212,54 € 225,23 31,7% 6,0% € 43,90 € 47,51 € 62,39 42,1% 31,3%CHIERI € 208,06 € 238,94 € 246,57 18,5% 3,2% € 44,14 € 48,22 € 49,78 12,8% 3,2%CHIVASSO € 155,34 € 171,48 € 174,32 12,2% 1,7% € 56,52 € 60,31 € 87,40 54,6% 44,9%CIRIE' € 218,96 € 246,10 € 250,49 14,4% 1,8% € 54,95 € 71,51 € 80,58 46,6% 12,7%COLLEGNO € 171,32 € 178,27 € 183,38 7,0% 2,9% € 44,32 € 48,07 € 52,82 19,2% 9,9%COSSATO € 195,67 € 212,95 € 215,67 10,2% 1,3% € 64,72 € 62,78 € 66,40 2,6% 5,8%FOSSANO € 205,16 € 216,22 € 217,43 6,0% 0,6% € 49,82 € 48,16 € 47,76 -4,1% -0,8%GRUGLIASCO € 194,72 € 214,41 € 213,90 9,8% -0,2% € 0,00 € 11,58 € 12,79 - 10,5%IVREA € 270,34 € 234,81 € 302,78 12,0% 28,9% € 43,72 € 75,26 € 72,49 65,8% -3,7%MONCALIERI € 256,91 € 294,95 € 303,70 18,2% 3,0% € 58,36 € 63,98 € 67,17 15,1% 5,0%NICHELINO € 157,87 € 173,20 € 168,02 6,4% -3,0% € 45,66 € 50,94 € 53,56 17,3% 5,1%NOVARA € 208,45 € 218,53 € 237,47 13,9% 8,7% € 72,31 € 74,57 € 118,61 64,0% 59,1%NOVI LIGURE € 187,86 € 206,09 € 242,95 29,3% 17,9% € 60,53 € 62,41 € 66,84 10,4% 7,1%ORBASSANO € 2,68 € 219,43 € 224,65 8290,3% 2,4% € 31,24 € 34,31 € 35,78 14,5% 4,3%PINEROLO € 198,54 € 234,88 € 239,00 20,4% 1,8% € 33,21 € 35,55 € 61,18 84,2% 72,1%RIVOLI € 229,73 € 258,94 € 274,10 19,3% 5,9% € 22,35 € 27,63 € 27,54 23,2% -0,3%SAVIGLIANO € 190,65 € 198,40 € 220,56 15,7% 11,2% € 59,15 € 60,86 € 60,46 2,2% -0,7%SETTIMO TORINESE € 165,87 € 184,34 € 184,80 11,4% 0,3% € 47,22 € 55,62 € 97,14 105,7% 74,7%TORINO € 271,91 € 278,14 € 277,49 2,1% -0,2% € 37,63 € 44,05 € 66,18 75,9% 50,2%TORTONA € 270,34 € 314,26 € 311,64 15,3% -0,8% € 48,29 € 56,00 € 111,40 130,7% 98,9%VENARIA REALE € 172,90 € 194,44 € 202,55 17,1% 4,2% € 24,58 € 24,42 € 63,07 156,6% 158,3%

VALORE MEDIO € 236,12 € 250,98 € 256,90 8,8% 2,4% € 42,65 € 48,21 € 65,79 54,2% 36,5%

ADDIZIONALE IRPEF PRO-CAPITEICI PRO CAPITE

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2. Le caratteristiche della rappresentanza sindacale I dati analizzati segnalano alcune importanti variazioni emerse tra l’analisi del periodo 2000-2005 e quella che ha per oggetto la contrattazione svolta nel 2006-2008; tra queste occorre sottolineare la tendenza in corso che vede la pratica contrattuale divenire sempre più appannaggio confederale7. Aumentano infatti gli accordi firmati esclusivamente dalla CGIL mentre, pur restando sempre un soggetto attivo, diminuiscono quelli firmati esclusivamente dallo SPI e, anche se più moderatamente, diminuiscono gli accordi firmati in modo congiunto. Grafico 5 – I soggetti Cgil firmatari degli accordi dal 2006 al 2008 (confronto 2000-2005) (valori %)

22,87

17,94

59,19

12,2

25,4

62,4

0,00 10,00 20,00 30,00 40,00 50,00 60,00 70,00

Cgil

Spi

Cgil-Spi

Soggetti firmatari 2000-2005Soggetti firmatari 2006-2008

3. Le aree tematiche della contrattazione Sino ad ora abbiamo analizzato la pratica contrattuale dal punto di vista dell’estensione e della penetrazione territoriale. Vediamo adesso quali sono le caratteristiche riguardanti i contenuti che essa va a toccare. D’ora in avanti l’analisi prenderà in considerazione i dati relativi ai 254 accordi sottoscritti dagli enti territoriali nel periodo 2006-2008, e in particolare i 244 sottoscritti con i Comuni, quelli cioè acquisiti in tempo utile al fine di elaborare le informazioni rilevate. Prima di descrivere di cosa parlano gli accordi è necessario puntualizzare che ciascun documento ormai “regola” un numero sempre maggiore di argomenti. In questo triennio abbiamo raccolto accordi che facevano riferimento anche a 30 temi contemporaneamente; risulta quindi evidente come spesso, ormai, il momento di stipula dell’accordo divenga momento non solo importante, ma unico, di incontro tra le parti, momento in cui si affrontano tutte in una volta tematiche diverse ma ugualmente importanti per la qualità della vita dei cittadini.

7 L’analisi è relativa ai 254 accordi (sottoscritti con Comuni, Asl, Comunità montane e altri enti territoriali) pervenuti in tempo utile al fine di elaborare le informazioni rilevate

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In questi anni l’osservatorio ha mantenuto il criterio di analisi dei temi utilizzati per il periodo precedente; tale criterio imposta l’analisi sulla codifica delle argomentazioni basate sulla suddivisione in aree tematiche; ciascuna area tematica comprende, secondo uno schema ad albero, più sottotemi. Per esigenze di comparazione con l’osservatorio della Regione Emilia Romagna, le aree tematiche sono state rivisitate e leggermente modificate; in conseguenza in diversi casi i sottotemi sono stati integrati e/o disaggregati, divenendo più specifici e dettagliati. Seppur minime, queste modifiche rendono difficoltoso il confronto immediato con la situazione precedente, che tuttavia è possibile nelle linee di massima consultando il 1° Rapporto 2005. In tabella 14 riportiamo le aree tematiche trattate dagli accordi e la frequenza con cui esse si ripetono. Come è facilmente intuibile, ciascun accordo tratta più aree tematiche: la più frequente è quella relativa alla finanza locale (imposte e tasse, tariffe), trattata in 222 accordi su 244 (90,98%); segue poi il tema delle relazioni sindacali (90,16%) e quelli socio-assistenziali o dedicati a fasce di popolazione diverse. Va sottolineato, inoltre, che nel triennio 2006-2008 si rilevano nuove materie oggetto di contrattazione, come ad esempio la sicurezza urbana, e si riscontra un marcato aumento della contrattazione inerente politiche per il lavoro e per l’occupazione, argomento affrontato nel 38,9% degli accordi. Tab. 14 - Distribuzione delle aree tematiche negoziate.

E’ stata trattata

n° volte % sul totale degli accordi raccolti

Finanza locale (imposte e tasse, tariffe) 222 90,98Relazioni sindacali (“accreditamento”, premesse politiche, ecc.) 220 90,16

Infanzia e adolescenza 157 64,34Politiche socio assistenziali generiche 146 59,84Esclusione, povertà e vulnerabilità 123 50,41Politiche abitative 123 50,41Politiche socio sanitarie generiche 121 49,59Politiche di sviluppo per il lavoro 95 38,93Sviluppo Ambientale 52 21,31Nuclei familiari 35 14,34Immigrazione 29 11,89Politiche del personale 14 5,74Sicurezza urbana 4 1,64Politiche a favore di detenuti o ex-dete 3 1,23 Abbiamo già evidenziato che ogni argomento al suo interno contiene più temi la cui frequenza è riportata in tabella 15: Nel complesso in 244 accordi vengono trattati 2.884 temi, in media circa 11 temi per accordo; i più trattati riguardano l’ICI, presente nel 69% degli accordi, seguito dall’Irpef (56%) e dalle “premesse politiche e sindacali” (52%-51%). Rispetto al periodo 2000-2005, in generale tutti i temi vengono trattati un numero di volte superiore proprio perché, come abbiamo osservato, aumenta decisamente la gamma di argomenti di cui si occupa ciascun accordo.

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Tab. 15 - Distribuzione degli temi negoziati.

Il tema è stato

trattato n° volte

% sul totale degli accordi raccolti

ICI aliquote, detrazioni, recupero evas 175 68,90 IRPEF 143 56,30 Relazioni sindacali 134 52,76 Premessa politica 131 51,57 Certificazione ISEE criteri, regolamenti 124 48,82 TARSU esenzioni, agevolazioni 105 41,34 Impegno per il non aumento di rette, tariffe 88 34,65 Piani sociali di zona - ruolo Ipab 87 34,25 Impegni al confronto preventivo sul bilancio 82 32,28 Verifiche periodiche nel corso dell'anno 82 32,28 Interventi di sostegno alla disabilità - 80 31,50 Fondo per l'Affitto Fondi di garanzia, 79 31,10 Interventi di sostegno economico - assegno 75 29,53 Politiche di lotta all'evasione 60 23,62 Politiche socio-sanitarie programmazione 59 23,23 Misure di contrasto alla povertà e prevenzione 58 22,83 Passaggio da TARSU a Tariffa esenzioni, 57 22,44 Politiche giovanili 55 21,65 Piani di Edilizia residenziale pubblica 47 18,50 Emergenza abitativa sfratti, morosità 47 18,50 Servizio Assistenza Domiciliare 46 18,11 Mense scolastiche 43 16,93 Politiche per la prima infanzia 40 15,75 Centri estivi 40 15,75 Asili nido: rette 40 15,75 Tariffe trasporti locali 38 14,96 Attivazione tavoli di confronto-tecnici 37 14,57 Mobilità urbana - traffico - piste ciclabili 36 14,17 Servizi ed erogazioni per la promozione 35 13,78 Lotta al lavoro irregolare - equiparazione 34 13,39 Integrazione scolastica bambini disabili 33 12,99 Soggiorni climatici 33 12,99 Strutture residenziali per anziani e-o C 31 12,20 Centri sociali anziani-educazione-orti 31 12,20 Giudizi sulla Finanziaria del Governo 30 11,81 Politiche di sostegno 29 11,42 Politiche di sostegno casa, integrazione 28 11,02 Scuole dell'infanzia materne 26 10,24 Azioni a favore di domiciliarità 25 9,84 Diritto allo studio pre e post-scuola 24 9,45 Agenda 21 sviluppo sostenibile , ambiente 24 9,45 Asili nido: ampliamento servizio 21 8,27 Assegni di cura per anziani 20 7,87 Piani per la Salute 19 7,48 Tariffe MultiUtility acqua, gas, luce, 19 7,48 Politiche di sviluppo per il lavoro 17 6,69

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Centri diurni 17 6,69 Rete integrata degli sportelli sociali 16 6,30 Valutazioni sugli Indirizzi e le Linee d 16 6,30 Sostegno ai lavoratori CIG on in mobilità 15 5,91 ERP a canone calmierato per anziani - ER 14 5,51 Liste d'attesa per strutture residenziali 13 5,12 Altre fonti di finanziamento 13 5,12 Definizione delle procedure di confronto 12 4,72 Asili nido: riduzione liste d'attesa 12 4,72 Asili nido: costruzione nuovi nidi 12 4,72 Asili nido: mense scolastiche 12 4,72 Carta dei servizi e di informazioni 11 4,33 Telesoccorso 11 4,33 Urbanistica - arredo urbano - barriere a 10 3,94 Valutazione e ricadute costi del persona 10 3,94 Fondi per l'ampliamento servizi scolasti 9 3,54 Infanzia e adolescenza 8 3,15 Fondo non Autosufficienza 8 3,15 Assistenza domiciliare integrata ADI 8 3,15 Contributo economico per assistenza domi 7 2,76 Valorizzazione e regolarizzazione del la 7 2,76 Monitoraggio Osservatori comunali, ecc 6 2,36 Rinvio alle politiche di sviluppo 6 2,36 Osservatorio andamento prezzi 5 1,97 Riduzione di liste con convenzione 5 1,97 Rinvio a Piano Regolatore Generale 5 1,97 Contratti di quartiere 5 1,97 Aree per insediamenti industriali 5 1,97 Rinvio a contrattazione di comparto 5 1,97 Assegni di cura per disabili minori, adulti 5 1,97 Strutture residenziali per disabili 5 1,97 Politiche a favore di detenuti o ex-detenuti 3 1,18 Accordi locali per prezzi calmierati 3 1,18 Tassazione di scopo 3 1,18 Interventi in infrastrutture 3 1,18 Contratti atipici 3 1,18 Strutture residenziali - appartamenti 2 0,79 Diritti di cittadinanza ai migranti 2 0,79 Piani per la sicurezza urbana, attività 2 0,79 Sicurezza urbana 1 0,39 Sviluppo Ambientale 1 0,39 Polizze assicurative per anziani e vitti 1 0,39

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3.1. I beneficiari della contrattazione: le aree tematiche La riorganizzazione dei temi e la maggiore specificità che da essa ne deriva ha fatto sì che la distribuzione dei beneficiari a cui essi si rivolgono si sia modificata nel tempo. In generale, in questi ultimi tre anni abbiamo assistito a una diminuzione dei temi rivolti a destinatari di tipo generale, che noi abbiamo etichettato come “tutti” (quale area “trasversale”, come ad esempio nel caso della contrattazione in materia di Tarsu, Ici, ecc.) che tuttavia rimangono il target più numeroso; aumentano però i destinatari specifici come i bambini, i giovani, i disabili o i disoccupati; fanno eccezione gli anziani che vedono diminuire l’incidenza percentuale degli accordi specifici rivolti ad essi (grafico 6). Grafico 6 - I beneficiari della contrattazione

33,51

17,69

18,22

7,58

11,04

3,99

0,13

60,9

32,4

5,2

0,4

0,7

0,2 7,85

0,2

0,00 10,00 20,00 30,00 40,00 50,00 60,00 70,00

Tutti

Anziani

Bambini

Giovani

Disabili

Immigrati

Detenuti

Disoccupati

Beneficiari 2000-2005Beneficiari 2006-2008

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4. La contrattazione in materia di finanza locale ed entrate Il contesto politico – istituzionale e le manovre finanziarie Per quanto riguarda l’area tematica relativa alla finanza locale, occorre tenere conto che le modalità di realizzazione della contrattazione sociale risentono fortemente delle scelte politiche ed economico-finanziarie (con particolare riferimento alle manovre finanziarie annuali) adottate, nel triennio considerato, dai governi nazionali. In allegato sono riportate tre schede di sintesi per la descrizione delle principali disposizioni per gli enti locali, introdotte dalle manovre finanziarie per gli anni 2006, 2007 e 2008 (elaborate sulla base del testo della. Relazione sulla gestione finanziaria degli enti locali - esercizi 2006 – 2007, predisposta dalla Corte dei Conti (29 luglio 2008 - Sezione controllo enti - Delibera n. 67/2008). L’impostazione delle leggi finanziarie approvate dal 2002 sino all’esercizio 2006 è stata caratterizzata da una attenzione particolare alla compressione della spesa, mentre, a fronte del mantenimento del blocco delle fonti di entrata, non sono stati previsti incrementi su tale versante (Corte dei Conti). Il governo ha motivato tale scelta da un lato sostenendo che la dinamica di spesa degli enti territoriali si espandeva più del Pil nominale, dall’altro adottando una linea di generale contenimento della pressione tributaria che veniva in tal modo estesa anche agli enti territoriali. Occorre ricordare che nel 2006 i Comuni non hanno potuto ricorrere alla leva dell’aumento dei tributi (con particolare riferimento all’Addizionale Irpef), tenuto conto che la manovra finanziaria annuale ha confermato nella sostanza il parziale blocco delle aliquote introdotto a partire dal 2002, anche a fronte della riduzione dei trasferimenti erariali. Nel 2007, invece, la manovra finanziaria annuale ha introdotto una linea di sviluppo sul fronte delle entrate, affidata ad una serie di disposizioni che hanno offerto alle amministrazioni nuove opportunità di gettito. Le innovazioni di maggior interesse riguardano la facoltà attribuita ai comuni di istituire un’imposta di scopo (finalizzata a spesa per investimenti), la possibilità di modificare, elevandola sino allo 0,8 per cento, l’aliquota dell’addizionale IRPEF, l’istituzione di una compartecipazione comunale così detta “dinamica” all’IRPEF secondo criteri di maggiore flessibilità e, inoltre, modifiche in tema di imposta comunale immobiliare. Infine, nel 2008 sono state confermate nella sostanza le linee direttrici di finanza locale dell’anno precedente.

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4.1. ICI Aliquota ordinaria L’aliquota ordinaria ICI in questi ultimi tre anni è stata contrattata in 1528 comuni e l’andamento segna una crescita progressiva di anno in anno del numero dei comuni in cui è stata contrattata; precisamente nel 2006 è stata contrattata nel 68,8% dei comuni dove si è fatta contrattazione; nel 2007 la percentuale sale al 75,3% e nella prima parte del 2008 registriamo la contrattazione dell’aliquota nel il 64% dei comuni coinvolti. Nel triennio considerato, l’aliquota ICI ordinaria presenta il seguente andamento: Tab. 16 - Aliquota media ICI ordinaria contrattata

ICI - Aliquota Ordinaria Contrattata ANNO

N. Comuni % sul totale dei comuni

Totale Comuni Oggetto di

Contrattazione

2006 33 68,8% 48 2007 64 75,3% 85 2008 55 64,0% 86

Triennio 2006/2008 152 69,4% 219 Aliquota abitazione principale L’aliquota ICI per l’abitazione principale nei tre anni relativi al nostro studio è stata contrattata in 1579 comuni. Anche per l’aliquota ICI relativa alla 1° abitazione registriamo una crescita progressiva di anno in anno del numero dei comuni in cui è stata contrattata; precisamente nel 2006 è stata contrattata nel 72,9% dei comuni dove si è fatta contrattazione, nel 2007 la percentuale sale al 74,1%, nella prima parte del 2008 registriamo questo tema nel 68,6% dei comuni coinvolti. Nel triennio considerato, l’aliquota ICI ordinaria presenta il seguente andamento: Tab. 17 - Aliquota ICI abitazione principale contrattata

ICI - Aliquota Abitazione Principale contrattata ANNO

N. Comuni % sul totale dei comuni

Totale Comuni Oggetto di

Contrattazione

2006 35 72,9% 48 2007 63 74,1% 85 2008 59 68,6% 86

Triennio 2006/2008 157 71,7% 219 L’aliquota minima contrattata è stata per tutti i tre anni pari al 4‰ mentre quella massima è stata nel 2006 e nel 2008 pari al 6,5‰ e nel 2007 è stata il 6,2‰ 8 Tra questi sono compresi i comuni che hanno ripetuto la contrattazione nei tre anni 9 Tra questi sono compresi i comuni che hanno ripetuto la contrattazione nei tre anni

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Detrazione ICI per l’abitazione principale Oltre all’aliquota, è importante verificare un secondo importante fattore che concorre al calcolo finale dell’ICI: la detrazione riservata all’abitazione principale. I dati raccolti indicano che la detrazione è stata contrattata in 15610 comuni e, come avvenuto per le aliquote ICI, anche in questo caso la tendenza segna un progressivo aumento. Infatti nel 2006 la detrazione è stata contrattata nel 68,8% dei comuni ove si è svolta contrattazione, nel 2007 si sale al 75,3% e nella prima parte del 2008 la percentuale scende al 68,6%. Tab.18 - Detrazione per abitazione principale contrattata

ICI - Detrazione Abitazione Principale contrattata ANNO

N. Comuni % sul totale dei comuni

Totale Comuni Oggetto di

Contrattazione

2006 33 68,8% 48 2007 64 75,3% 85 2008 59 68,6% 86

Triennio 2006/2008 156 71,2% 219 Descritto il campione e l’andamento temporale della contrattazione in materia di ICI, focalizziamo la nostra attenzione sui valori delle aliquote e delle detrazioni. La tabella 19 riassume il valore medio di ciascuna componente. I valori rappresentati in tabella sono, relativamente agli considerati, completamente indipendenti, poiché il gruppo dei Comuni che ha contrattato l’ICI nel 2006 è diverso da quelli che hanno contrattato la stessa materia nel 2007 e 2008. Le variazioni delle aliquote rilevate rispetto all’anno precedente la contrattazione, risultano (in media) minime, così come la variazione delle detrazioni. Possiamo però notare come sia nel 2006 che nel 2008, si evidenzi una lieve tendenza alla diminuzione delle aliquote per abitazione principale. Nel 2007 invece, dove questo non accade, l’aumento delle aliquota viene compensato da un incremento medio di oltre il 3% della detrazione per abitazione principale. Risulta chiara la differente evoluzione della tassazione ICI per l’abitazione principale, in contrapposizione all’aliquota ordinaria, che aumenta, sia pure lievemente. Tab.19 - Variazione aliquote e detrazioni medie

ANNO Aliquota Ordinaria Aliquota Abitazione

Principale Detrazione Abitazione

Principale

Valor Medio Var.% anno precedente Valor Medio Var.% anno

precedente Valor Medio Var.% anno precedente

2006 6,35 0,03 5,28 -0,05 € 131,4 0,46%2007 6,32 0,05 5,09 0,02 € 127,3 3,14%2008 6,38 0,02 5,30 -0,01 € 123,6 -1,25%

Triennio 2006/2008 6,36 0,04 5,23 0,02 € 126,78 0,90% Focalizzando l’attenzione sui casi particolari, l’importo massimo della detrazione per abitazione principale nel 2006 ha superato i 400€ nel comune di Rivalta di Torino (comune in cui nei due anni successivi l’attività di contrattazione non è proseguita); nel 2007 nel comune di Bardonecchia si è contrattata una somma pari a 258€. In questo caso si tenga conto che il comune di Bardonecchia ha una vocazione turistica imponente,

10 Tra questi sono compresi i comuni che hanno ripetuto la contrattazione nei tre anni

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quindi il numero di abitazioni principali è decisamente inferiore rispetto al numero delle abitazioni destinate a seconda casa, per cui l’introduzione di una detrazione particolarmente elevata risulta essere una manovra che beneficia i cittadini residenti che non possiedono ulteriori abitazioni senza intaccare particolarmente le entrate finanziare dell’amministrazione. Si osserva che riguardo al tema ICI in questi tre anni sono state contrattate ulteriori riduzioni. In particolare in 13 accordi sono state contrattate riduzioni ICI per le famiglie con disabile a carico: la riduzione varia dai €150 contrattati per il comune di Caselette nel 2007 (con rinnovo nel 2008, fino ai €300 contrattati nel comune di Bruino nel 2007 e confermati nel 2008. Inoltre sono state contrattate anche detrazioni o esenzioni ICI per giovani che acquistano casa. Ciò si è verificato, ad esempio, a Rivoli dove per il 2007 è stata contrattata una detrazione ICI pari 500€. Oppure a Nichelino dove per le giovani coppie con un ISEE non superiore a €30.000 è stata prevista l’esenzione totale. 4.2. Addizionale IRPEF Il secondo tema maggiormente trattato risulta essere quello relativo all’Irpef. Dall’osservatorio si evince che nei tre anni di analisi il tema è stato contrattato in 14211 comuni. Anche in questo caso assistiamo alla tendenza a contrattare il tema in un numero sempre maggiore di comuni. Si passa dal 28% dei comuni ove si è svolta la contrattazione nel 2006, al 79% nel 2007, mentre nella prima parte del 2008 la percentuale si attesta al 69%. Tab. 20 - Aliquota addizionale Irpef contrattata

Addizionale IRPEF Contrattata ANNO

N. Comuni % sul totale dei comuni

Totale Comuni Oggetto di

Contrattazione

2006 14 29,2% 48 2007 68 80,0% 85 2008 57 66,3% 86

Triennio 2006/2008 139 63,5% 219

Tab. 21 - Aliquota addizionale irpef – Valore medio

Aliquota IRPEF ANNO

Valor Medio Var.% anno precedente 2006 0,34 -0,012007 0,43 0,092008 0,42 0,02

Triennio 2006/2008 0,42 0,05 11 Tra questi sono compresi i comuni che hanno ripetuto la contrattazione nei tre anni

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Tab. 22 - Variazione aliquote addizionale irpef.

Addizionale IRPEF - aliquota contrattata

ANNO Aumentata rispetto anno precedente

Diminuita rispetto anno precedente

Invariata rispetto anno precedente TOTALE

2006 0,0% 7,1% 92,9% 100,0%2007 41,2% 1,5% 57,4% 100,0%2008 14,0% 3,5% 82,5% 100,0%

Triennio 2006/2008 25,9% 2,9% 71,2% 100,0% Per ciò che riguarda l’addizionale Irpef riscontriamo una tendenza all’aumento dell’aliquota contrattata. Il 2006 è l’unico anno in cui non si verifica questo fenomeno, con nessun comune che ha contrattato l’aumento dell’aliquota. Nel 2007, invece, la percentuale impenna fino al 41,2%, rispetto all’anno precedente. Per i comuni che nei primi mesi del 2008 hanno contrattato l’aliquota dell’addizionale IRPEF, il 14% già evidenzia un aumento. Come è noto la leva impositiva dell’addizionale Irpef in questi ultimi anni nelle dinamiche della finanza locale sta assumendo una rilevanza notevole. Tuttavia, l’iniziativa del Sindacato ha teso a impedire o limitare gli aumenti delle aliquote Irpef, e a sollecitare un aumento degli impegni di spesa sociale. A tale proposito, occorre tenere presente che, in base ai dati rilevati dalla Fondazione IFEL - Istituto per la finanza e l’economia locale – ente strumentale dell’ANCI, nel periodo 2006/2007, l’aliquota dell’addizionale Irpef è cresciuta complessivamente in Piemonte dallo 0,343 allo 0,458, raggiungendo un valore medio finale più elevato di quello rilevato tra i Comuni dove la contrattazione ha avuto luogo (0,43).

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4.3. Tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani (Tarsu) In 96 comuni di quelli in cui si e contrattato in questi anni si è toccato il tema della Tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani (Tarsu). In particolare sono state negoziate le variazioni rispetto a ciò che vigeva l’anno precedente. Secondo i dati raccolti in questi 96 comuni, 12 hanno negoziato una riduzione percentuale che varia dal –4 al –15%; 50 hanno negoziato il mantenimento della situazione esistente; nei restanti 34 le amministrazioni hanno deciso un aumento della Tassa, a fronte del quale in numerosi casi sono stati negoziate riduzioni a valere sulle famiglie a basso reddito e “compensazioni” in termini di impegni di spesa nel settore sociale. Grafico 7 - Variazione TARSU.

In particolare, nel triennio 2006-2008 in 16 Comuni diversi sono state contrattate fasce di esenzione per lo più legate al criterio di appartenenza ad una soglia ISEE specifica entro la quale scatta l’esenzione. Ancora parlando di Tarsu segnaliamo che in 53 comuni sono state negoziate riduzioni applicate secondo criteri diversi, per lo più relative anch’esse a fasce di appartenenza ISEE, e anche dedicate a fasce specifiche di popolazione (anziani con pensione minima, famiglie con disabili, anziani solo, single, users di compostaggio ecc…). 5. L’andamento della contrattazione in Piemonte Di seguito proveremo a ricostruire le dinamiche principali della contrattazione sociale.

2008

35,71%

11,90%

52,38%

2007

32,61%

15,22%

52,17%

2006

50,00%50,00%

AumentoDiminuzioneMantenimento

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Variazioni delle aliquote tributarie e tariffarie, nei Comuni oggetto di contrattazione Anno 2006

La leva delle entrate Totale contrattazioni Aumento di almeno

un'altra imposta o tariffa rifiuti

Diminuzione di almeno una imposta o

tariffa rifiuti

Le altre imposte e la tariffa rifiuti non aumentano né diminuiscono

Detrazioni e riduzioni a valere su imposta di riferimento (anche

attraverso l'applicazione dell'ISEE)

Assunzione stanziamenti di

spesa

N. contrattazioni N. contrattazioni N. contrattazioni N. contrattazioni N. contrattazioni N. contrattazioni

Aumento aliquote Ici 0 0 0 0 0 0 Diminuzione aliquote Ici 4 0 1 3 4 1 Mantenimento aliquote Ici 28 1 0 27 27 17 Aumento aliquote add. Irpef 0 0 0 0 0 0 Diminuzione aliquote add. Irpef 1 0 1 0 0 0 Mantenimento aliquote Add. Irpef 13 1 0 12 0 8 Aumento tassa/tariffa rifiuti 4 0 0 4 0 3 Diminuzione tassa/tariffa rifiuti 0 0 0 0 0 0 Mantenimento tassa/tariffa rifiuti 4 0 1 3 0 0 Negli accordi del 2006, la contrattazione sulla variazione di Ici e/o addizionale Irpef e/o Tarsu, viene presa in considerazione 9 volte. Solo in 4 casi si verifica un aumento di un tributo/tariffa, sempre quello relativo ai rifiuti solidi urbani. In tre Comuni sui quattro che hanno disposto l’aumento si registra un intervento “compensativo” sollecitato dai Sindacati, in termini di innalzamento della spesa sociale. Va sottolineato che, nella maggior parte dei Comuni che non hanno “ritoccato” Ici, addizionale Irpef e Tarsu/Tia (28 su 45), le Amministrazioni locali hanno contrattato con il Sindacato impegni di spesa nel campo sociale (nei diversi settori delle politiche sociali, quali mense scolastiche, asili nido, ecc.) e/o l’aumento di detrazioni e riduzioni a valere su imposte e tariffe.

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Anno 2007

La leva delle entrate Totale contrattazioni Aumento di almeno

un'altra imposta o tariffa rifiuti

Diminuzione di almeno una

imposta o tariffa rifiuti

Le altre imposte e la tariffa rifiuti non aumentano né diminuiscono

Detrazioni e riduzioni a valere su imposta di riferimento (anche

attraverso l'applicazione dell'ISEE)

Assunzione stanziamenti di

spesa

N. contrattazioni N. contrattazioni N. contrattazioni N. contrattazioni N. contrattazioni N. contrattazioni

Aumento aliquote Ici 2 1 0 1 2 1 Diminuzione aliquote Ici 9 4 0 4 9 5 Mantenimento aliquote Ici 54 20 7 27 53 32 Aumento aliquote add. Irpef 30 6 6 18 13 17 Diminuzione aliquote add. Irpef 1 0 0 1 0 1 Mantenimento aliquote Add. Irpef 40 5 8 27 2 21 Aumento tassa/tariffa rifiuti 15 7 1 7 3 8 Diminuzione tassa/tariffa rifiuti 7 1 0 6 2 6 Mantenimento tassa/tariffa rifiuti 24 8 3 13 6 15 Negli accordi del 2007, (si ricorda che proprio in quest’anno le Amministrazioni pubbliche locali hanno avuto via libera per l’aumento delle aliquote dell’addizionale Irpef, a fronte di una ulteriore riduzione dei trasferimenti erariali introdotta dalla manovra finanziaria di fine anno) la contrattazione sulla variazione di Ici e/o addizionale Irpef e/o Tarsu, viene presa in considerazioni 64 volte; spesso nello stesso accordo si stabiliscono riduzioni e/o esenzioni a valere sull’imposta o tariffa contrattata, e/o stanziamenti di spesa per servizi o interventi. Va sottolineato che nella quasi totalità dei Comuni che hanno deciso un aumento di imposta/tariffa (Ici, addizionale Irpef e Tarsu/Tia) (40 su 47), le stesse Amministrazioni locali hanno approvato, a seguito della contrattazione, detrazioni e riduzioni a valere su imposte e tariffe, e/o nuovi stanziamenti di spesa.

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Anno 2008

La leva delle entrate Totale contrattazioni Aumento di almeno

un'altra imposta o tariffa rifiuti

Diminuzione di almeno una

imposta o tariffa rifiuti

Le altre imposte e la tariffa rifiuti non aumentano né diminuiscono

Detrazioni e riduzioni a valere su imposta di riferimento (anche

attraverso l'applicazione dell'ISEE)

Assunzione stanziamenti di spesa

N. contrattazioni N. contrattazioni N. contrattazioni N. contrattazioni N. contrattazioni N. contrattazioni

Aumento aliquote Ici 0 0 0 0 0 0 Diminuzione aliquote Ici 1 0 0 1 1 1 Mantenimento aliquote Ici 57 12 5 40 53 29 Aumento aliquote add. Irpef 8 5 1 2 4 5 Diminuzione aliquote add. Irpef 2 0 0 3 1 1 Mantenimento aliquote Add. Irpef 47 8 3 36 8 23 Aumento tassa/tariffa rifiuti 15 5 0 10 3 10 Diminuzione tassa/tariffa rifiuti 5 1 1 3 0 2 Mantenimento tassa/tariffa rifiuti 22 1 0 21 6 13 Negli accordi del 2008, la contrattazione sulla variazione di Ici e/o addizionale Irpef e/o Tarsu, viene presa in considerazione 31 volte, spesso nello stesso accordo si stabiliscono riduzioni e/o esenzioni a valere sull’imposta o tariffa contrattata, e/o stanziamenti di spesa per servizi o interventi. Anche in questo caso va sottolineato come nella quasi totalità dei Comuni che hanno deciso un aumento di imposta/tariffa (Ici, addizionale Irpef e Tarsu/Tia) (21 su 23), le stesse Amministrazioni locali abbiano approvato, a seguito della contrattazione, detrazioni e riduzioni a valere su imposta e/o nuove assunzioni di stanziamenti di spesa.

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6. Gli stanziamenti di spesa Spesso negli accordi raccolti dall’osservatorio i temi affrontati si traducono in impegni di spesa da parte della amministrazioni a favore di politiche specifiche o più generali. Gli impegni di spesa contrattati sono importanti in quanto segnale di una strategia contrattuale attiva, propositiva in cui il sindacato rivendica risorse per l’implementazione di servizi. Nel triennio 2006-2008 gli impegni di spesa contrattati sono evidenziati in tabella 23 insieme al numero di enti in cui questo impegno viene programmato; notiamo che l’impegno più frequente è quello relativo allo stanziamento della quota destinata alla spesa sociale generale, spesso da destinare in quota procapite agli enti gestori (contrattata in 74 accordi); seguono gli accordi che prevedono stanziamenti per il fondo per l’affitto (contrattato in 30 enti diversi). Ventinove accordi contengono invece previsioni di stanziamento finanziario finalizzate ad “agevolare” o a calmierare il passaggio da tarsu a Tia (29); seguono impegni di spesa destinati a fasce specifiche di popolazione. Tab. 23: Impegni di spesa contrattati e numero di enti coinvolti (2006-2008)

Gli impegni di spesa contrattati dal 2006-2008 N° di enti in cui è stato contrattato

Impegno di spesa sociale generale (quota enti gestori) 74 Impegno di spesa per fondo di sostegno per l'affitto 30 Impegno di spesa per passaggio da tarsu a tia 29 Impegno di spesa per politiche di sviluppo per il lavoro 18 Impegno di spesa per politiche giovanili 17 Impegno di spesa per emergenza abitativa 15 Impegno di spesa politiche per la prima infanzia 13 Impegno di spesa interventi di sostegno per la disabilita' 13 Impegno di spesa integrazione scolastica per bambini disabili 10 Impegno di spesa assegni di cura per gli anziani 8 Impegno di spesa per centri estivi 6 Impegno di spesa interventi di sostegno economico-assegno di cura 6 Impegno di spesa per scuole d'infanzia 5 Impegno di spesa tema politiche di sostegno alla famiglia 4 Impegno di spesa per servizio di assistenza domiciliare 4 Impegno di spesa per per l'ampliamento servizio scolastico educativo 4 Impegno di spesa per calmierare tariffe multiutility 3 Impegno di spesa tema misure di contrasto alla poverta' 3 Impegno di spesa per diritto allo studio pre e post-scuola 3 Impegno di spesa tema politiche di sostegno all'immigrazione 2 Impegno di spesa per regolazione tariffe trasporti locali 2 Impegno di spesa tema contributo economico per assistenza domicilaire 2 Impegno di spesa per i piani sociali di zona 1 Impegno di spesa tema ampliamento asili nido 1 Impegno di spesa politiche socio sanitarie 1 Impegno di spesa fondo per la non autosufficienza 1 Impegno di spesa centri sociali per gli anziani 1 Impegno di spesa per la sicurezza urbana 1 Impegno di spesa per strutture residenziali per anziani 1 Impegno di spesa per contratti di quartiere 1 Impegno di spesa per aree insediamenti industriali 1 Impegno di spesa per soggiorni climatici 1 Impegno di spesa per sostegno alla famiglia 1

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Le dinamiche relative agli impegni di spesa complessivi contrattati nei tre anni sono evidenziati nella tabella 24 Tab. 24: Gli stanziamenti di spesa contrattati (valore complessivo) (2006-2008)

ANNI 2006 2007 2008*

€ € €

Stanziamenti di spesa totali valore assoluto 13.002.970 17.744.181 23.072.803

Stanziamenti medi totali valori pro - capite 22,59 33,94 41,06Mediana (pro-capite) 14,65 23,65 27,11Primo quartile (pro-capite) 3,40 9,50 19,37Terzo quartile (pro-capite) 34,70 33,56 49,09 * dal dato 2008 è stato escluso quello relativo a Torino per omogeneità statistica Complessivamente gli impegni di spesa contrattati dal 2006 al 2008 aumentano del 43%. Nei comuni sotto i 10.000 abitanti l’aumento è pari al 79%. Tab. 25: Gli stanziamenti di spesa contrattati per ampiezza demografica (valore complessivo) (2006-2008)

Stanziamenti di spesa totali valore assoluto 2006 2007 2008* meno di 10.000 abitanti 828.287 7.249.608 3.976.644più di 10.000 abitanti 12.174.683 10.494.573 19.096.160Total 13.002.970 17.744.181 23.072.803 Le tre tabelle seguenti riportano la composizione percentuale degli Impegni di spesa contrattati nei tre anni presi in esame. La prima tabella tiene conto di tutte le voci di spesa e di tutti i Comuni che hanno contrattato nel triennio, incluso il comune di Torino, che è stato coinvolto nella prassi negoziale nell’anno 2008. Tenuto conto del “peso” finanziario degli impegni di spesa adottati dal capoluogo regionale, il confronto tra settori di intervento, in termini di composizione percentuale della spesa, e relativamente all’andamento temporale, risulta non pienamente soddisfacente.

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Tab. 26 - Impegni di Spesa (incluso Torino)

Incidenza % sul totale degli Impegni

Voce di Spesa 2006 2007 2008 Triennio

2006/2008

Sociale Generale 69,18% 59,25% 98,79% 97,01%Sicurezza urbana 0,00% 0,00% 0,01% 0,01%Politiche a favore di detenuti o ex-detenuti 0,00% 0,00% 0,01% 0,01%Politiche socio-sanitarie programmazione, delega ai Consorz 0,00% 0,68% 0,00% 0,02%Piani sociali di zona - ruolo Ipab 0,18% 0,00% 0,00% 0,00%Fondo non Autosufficienza 0,00% 0,00% 0,01% 0,01%Interventi di sostegno economico - assegni di cura - minimo 0,24% 0,00% 0,04% 0,04%Misure di contrasto alla povertà e prevenzione rischio socia 0,00% 0,36% 0,00% 0,01%Politiche di sostegno casa, integrazione sociale e scolasti 0,00% 0,28% 0,01% 0,02%Politiche per la prima infanzia 1,77% 0,90% 0,07% 0,13%Scuole dell'infanzia materne 1,13% 0,14% 0,01% 0,04%Diritto allo studio pre e post-scuola 0,03% 0,00% 0,00% 0,00%Integrazione scolastica bambini disabili 2,14% 1,51% 0,07% 0,15%Politiche giovanili 0,08% 1,42% 0,07% 0,11%Fondi per l'ampliamento servizi scolastico - educati 0,00% 20,28% 0,09% 0,68%Centri estivi 0,52% 0,02% 0,00% 0,02%Passaggio da TARSU a Tariffa esenzioni, agevolazioni, Fondi 15,22% 4,61% 0,11% 0,56%Tariffe trasporti locali 0,00% 0,00% 0,00% 0,00%Tariffe MultiUtility acqua, gas, luce, telefono , tariffe s 0,00% 0,43% 0,00% 0,01%Emergenza abitativa sfratti, morosità 3,93% 0,63% 0,06% 0,16%ondo per l'Affitto Fondi di garanzia, Fondazione per la lo 3,09% 1,46% 0,15% 0,25%Contratti di quartiere 0,00% 0,00% 0,07% 0,07%Aree per insediamenti industriali 0,00% 0,00% 0,04% 0,03%Servizi ed erogazioni per la promozione dell'occupazione -ca 1,58% 3,30% 0,17% 0,30%Politiche di sostegno 0,00% 0,08% 0,02% 0,02%Assegni di cura per anziani 0,46% 1,12% 0,02% 0,06%Interventi di sostegno alla disabilità - utilizzo volontari, 0,41% 0,37% 0,04% 0,05%Strutture residenziali per anziani e-o Casa Protetta - RSA 0,00% 0,00% 0,07% 0,07%Centri sociali anziani-educazione-orti-lavori 0,00% 0,00% 0,00% 0,00%Servizio Assistenza Domiciliare 0,00% 2,26% 0,07% 0,13%Contributo economico per assistenza domiciliare 0,00% 0,30% 0,01% 0,02%Soggiorni climatici 0,04% 0,00% 0,00% 0,00%Asili nido: ampliamento servizio 0,00% 0,63% 0,00% 0,02%

Tot. 100,0% 100,0% 100,0% 100,0%

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Dunque, nella tabella successiva dall’analisi è stata esclusa la città di Torino. Notiamo subito che la composizione percentuale del 2008 torna ad essere più simile a quella degli anni precedenti. Tab.27 - Impegni di Spesa (escluso Torino)

Incidenza % sul totale degli Impegni

Voce di Spesa 2006 2007 2008 Triennio

2006/2008

Sociale Generale 69,18% 59,25% 70,26% 66,36%Sicurezza urbana 0,00% 0,00% 0,13% 0,06%Politiche a favore di detenuti o ex-detenuti 0,00% 0,00% 0,17% 0,07%Politiche socio-sanitarie programmazione, delega ai Consorz 0,00% 0,68% 0,00% 0,22%Piani sociali di zona - ruolo Ipab 0,18% 0,00% 0,00% 0,04%Fondo non Autosufficienza 0,00% 0,00% 0,22% 0,09%Interventi di sostegno economico - assegni di cura - minimo 0,24% 0,00% 0,91% 0,45%Misure di contrasto alla povertà e prevenzione rischio socia 0,00% 0,36% 0,03% 0,13%Politiche di sostegno casa, integrazione sociale e scolasti 0,00% 0,28% 0,22% 0,19%Politiche per la prima infanzia 1,77% 0,90% 1,80% 1,49%Scuole dell'infanzia materne 1,13% 0,14% 0,27% 0,43%Diritto allo studio pre e post-scuola 0,03% 0,00% 0,07% 0,04%Integrazione scolastica bambini disabili 2,14% 1,51% 1,61% 1,70%Politiche giovanili 0,08% 1,42% 1,67% 1,21%Fondi per l'ampliamento servizi scolastico - educati 0,00% 20,28% 2,12% 7,64%Centri estivi 0,52% 0,02% 0,11% 0,18%Passaggio da TARSU a Tariffa esenzioni, agevolazioni, Fondi 15,22% 4,61% 2,73% 6,29%Tariffe trasporti locali 0,00% 0,00% 0,05% 0,02%Tariffe MultiUtility acqua, gas, luce, telefono , tariffe s 0,00% 0,43% 0,00% 0,14%Emergenza abitativa sfratti, morosità 3,93% 0,63% 1,50% 1,78%ondo per l'Affitto Fondi di garanzia, Fondazione per la lo 3,09% 1,46% 3,67% 2,80%Contratti di quartiere 0,00% 0,00% 1,73% 0,75%Aree per insediamenti industriali 0,00% 0,00% 0,87% 0,38%Servizi ed erogazioni per la promozione dell'occupazione -ca 1,58% 3,30% 4,29% 3,32%Politiche di sostegno 0,00% 0,08% 0,56% 0,27%Assegni di cura per anziani 0,46% 1,12% 0,46% 0,68%Interventi di sostegno alla disabilità - utilizzo volontari, 0,41% 0,37% 0,88% 0,60%Strutture residenziali per anziani e-o Casa Protetta - RSA 0,00% 0,00% 1,73% 0,75%Centri sociali anziani-educazione-orti-lavori 0,00% 0,00% 0,01% 0,00%Servizio Assistenza Domiciliare 0,00% 2,26% 1,69% 1,48%Contributo economico per assistenza domiciliare 0,00% 0,30% 0,23% 0,20%Soggiorni climatici 0,04% 0,00% 0,00% 0,01%Asili nido: ampliamento servizio 0,00% 0,63% 0,00% 0,21%

Tot. 100,00% 100,00% 100,00% 100,00%

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Per una analisi più dettagliata delle altre voci di spesa, nella seguente tabella abbiamo escluso dal totale degli impegni, anche quelli relativi al’intervento sociale in generale”. In tal modo si possono osservare con chiarezza le voci di spesa con maggior peso, tra quelle prese in esame. I fondi per l’ampliamento dei servizi scolastici (22%), e i fondi per il passaggio a da TARSU a TIA (19%) risultano le voci che, nel triennio, hanno assorbito impegni finanziari (dei Comuni) più elevati. Tab.28 - Impegni di Spesa (Escluso Torino e Spese Sociali Generali)

Incidenza % sul totale degli Impegni

Voce di Spesa 2006 2007 2008 Triennio

2006/2008

Sicurezza urbana 0,00% 0,00% 0,44% 0,17%Politiche a favore di detenuti o ex-detenuti 0,00% 0,00% 0,57% 0,22%Politiche socio-sanitarie programmazione, delega ai Consorz 0,00% 1,66% 0,00% 0,67%Piani sociali di zona - ruolo Ipab 0,57% 0,00% 0,00% 0,12%Fondo non Autosufficienza 0,00% 0,00% 0,73% 0,28%Interventi di sostegno economico - assegni di cura - minimo 0,78% 0,00% 3,06% 1,34%Misure di contrasto alla povertà e prevenzione rischio socia 0,00% 0,89% 0,10% 0,39%Politiche di sostegno casa, integrazione sociale e scolasti 0,00% 0,69% 0,73% 0,56%Politiche per la prima infanzia 5,73% 2,20% 6,07% 4,44%Scuole dell'infanzia materne 3,67% 0,34% 0,90% 1,27%Diritto allo studio pre e post-scuola 0,09% 0,00% 0,25% 0,11%Integrazione scolastica bambini disabili 6,95% 3,70% 5,42% 5,06%Politiche giovanili 0,26% 3,48% 5,61% 3,60%Fondi per l'ampliamento servizi scolastico - educati 0,00% 49,76% 7,14% 22,70%Centri estivi 1,69% 0,04% 0,38% 0,53%Passaggio da TARSU a Tariffa esenzioni, agevolazioni, Fondi 49,39% 11,31% 9,17% 18,68%Tariffe trasporti locali 0,00% 0,00% 0,17% 0,07%Tariffe MultiUtility acqua, gas, luce, telefono , tariffe s 0,00% 1,06% 0,00% 0,43%Emergenza abitativa sfratti, morosità 12,76% 1,53% 5,06% 5,30%Fondo per l'Affitto Fondi di garanzia, Fondazione per la lo 10,02% 3,59% 12,34% 8,33%Contratti di quartiere 0,00% 0,00% 5,83% 2,24%Aree per insediamenti industriali 0,00% 0,00% 2,91% 1,12%Servizi ed erogazioni per la promozione dell'occupazione -ca 5,11% 8,10% 14,42% 9,88%Politiche di sostegno 0,00% 0,20% 1,89% 0,80%Assegni di cura per anziani 1,51% 2,74% 1,54% 2,01%Interventi di sostegno alla disabilità - utilizzo volontari, 1,34% 0,92% 2,97% 1,80%Strutture residenziali per anziani e-o Casa Protetta - RSA 0,00% 0,00% 5,83% 2,24%Centri sociali anziani-educazione-orti-lavori 0,00% 0,00% 0,04% 0,01%Servizio Assistenza Domiciliare 0,00% 5,54% 5,68% 4,40%Contributo economico per assistenza domiciliare 0,00% 0,73% 0,76% 0,58%Soggiorni climatici 0,12% 0,00% 0,00% 0,03%Asili nido: ampliamento servizio 0,00% 1,53% 0,00% 0,62%

Tot. 100,00% 100,00% 100,00% 100,00%

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Vediamo in dettaglio le 2 voci di impegno di spesa più contrattate:

° la spesa sociale generale destinata agli enti gestori ° il fondo di sostegno per l’affitto.

Tab. 29: gli impegni di -spesa sociale generale contrattata destinata agli enti gestori (2006-2008)

ANNI 2006 2007 2008*

€ € €

Stanziamenti di spesa per trasferimenti agli enti gestori 8.631.201 10.574.875 16.210.359Stanziamenti medi totali valori pro - capite 29,02 27,21 38,57Mediana (pro-capite) 25,05 25,74 27,68Primo quartile (pro-capite) 20,44 22,08 23,82Terzo quartile (pro-capite) 30,59 30,22 33,17 * dal dato 2008 è stato tolto il dato di Torino per omogeneità statistica Tab. 30: gli impegni di -spesa per fondo a sostegno dell’affitto contrattata (2006-2008)

ANNI 2006 2007 2008

€ € € Stanziamenti di spesa per fondo di sostegno affitto 385.538 257.300 846.500Stanziamenti medi totali valori pro – capite 2,10 1,50 2,46Mediana (pro-capite) 1,28 1,07 0,98Primo quartile (pro-capite) 0,83 0,67 0,59Terzo quartile (pro-capite) 4,10 2,50 2,70

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6.1. La contrattazione sociale – gli Stanziamenti di spesa dei Comuni Nel 2007, la contrattazione sociale ha promosso, in 21 Comuni, l’incremento dei trasferimenti pro-capite agli Enti gestori dei servizi socio-assistenziale. Il risultato può essere considerato senza alcun dubbio soddisfacente, e risulta particolarmente apprezzabile nei casi dei Comuni di Fiorano Canadese e di Pavone Canavese.

COMUNE SPESA

SOCIALE PRO CAPITE 2007

SPESA SOCIALE PRO CAPITE 2006

variazione 2006/2007

Albiano d'Ivrea 30 € 29 € 1 € Avigliana 25 € 21,50 € 4 € Banchette 26 € 25,35 € 1 €

Bruino 31 € 26,50 € 4 € Bussoleno 23 € 19,50 € 4 €

Caluso 23 € 21,50 € 1 € Fiorano Canavese 43 € 37,68 5 €

Ivrea 29 € 25,94 € 3 € Montalto Dora 26 € 22 € 4 €

Nichelino 34 € 30,92 € 3 € None 36 € 33 € 3 €

Orbassano 31 € 26,50 € 4 € Pavone Canavese 31 € 25,51 € 5 €

Rivoli 28 € 25,80 € 2 € Rubiana 23 € 19,00 € 4 €

San Giusto Canavese 23 € 22 € 1 € Sant'Ambrogio di Torino 22 € 18,75 € 3 €

Sant'Antonino di Susa 23 € 19,00 € 4 € Venaria 24 € 22,40 € 2 € Vinovo 34 € 30,92 € 3 € Volvera 34 € 30,50 € 3 €

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La contrattazione sociale ha promosso, inoltre, in 20 Comuni, l’incremento della spesa destinata per lo più alla realizzazione di interventi sociali. Il risultato può essere considerato senza alcun dubbio soddisfacente, e risulta particolarmente apprezzabile nei casi dei Comuni di Ivrea, Volvera, Sestriere e Moncalieri.

Tipo di contributo Comune Spesa 2007 Spesa 2006 Differenza v. a. Differenza pro

capite

La Loggia 80.000,00 0,00 80.000,00 11,70

Moncalieri 270.000,00 250.000,00 20.000,00 0,36Contributi per il passaggio da Tarsu a Tia

Pecetto Torinese 7.500,00 7.000,00 500,00 0,13

Politiche giovanili Banchette 12.000,00 11.500,00 500,00 0,15

Ivrea 65.000,00 0,00 65.000,00 2,71Fondo per l'affitto Caluso 5.000,00 1.900,00 3.100,00 0,42

Integrazione scolastica bambini disabili Pinerolo 250.000,00 200.000,00 50.000,00 1,46

Centri estivi Sant'Ambrogio di Torino 3.000,00 0,00 3.000,00 0,68

Volvera 50.550,00 0,00 50.550,00 6,50Promozione dell'occupazione Avigliana 10.000,00 0,00 10.000,00 0,85

Politiche per la prima infanzia Montalto Dora 126.600,00 104.082,00 22.518,00 6,51

Sestriere 30.000,00 0,00 30.000,00 34,21

Saluggia 2.000,00 0,00 2.000,00 0,48Interventi di sostegno alla disabilità

Oleggio 15.900,00 15.000,00 900,00 0,07

Moncalieri 70.000,00 0,00 70.000,00 1,27Assegni di cura per anziani Arona 95.500,00 90.000,00 5.500,00 0,38

Arona 390.000,00 360.000,00 30.000,00 2,08Servizio assistenza domiciliare Montalto Dora 7.000,00 3.000,00 4.000,00 1,16

Contributi per tariffe sociali Carignano 6.000,00 4.000,00 2.000,00 0,23

Contributo per assistenza domiciliare Arona 52.000,00 50.000,00 2.000,00 0,14

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6.2. I benefici degli stanziamenti di spesa Con procedimento analogo a quello utilizzato per analizzare la composizione percentuale degli impegni di spesa, le tabelle di seguito riportate “ricostruiscono” la quota di spesa (%) contrattata a favore dei singoli beneficiari. Allo stesso modo, si è escluso dal calcolo della spesa gli impegni finanziari contrattati dal Comune di Torino. L’area “tutti” (che comprende gli impegni di spesa generali) interessa oltre il 40% delle risorse finanziarie contrattate; i giovani assorbono quali il 27% delle risorse. Relativamente agli anziani, la bassa incidenza della spesa ad essi riservata, si spiega con queste considerazioni: a) una parte rilevante delle agevolazioni agli anziani riguarda le voci di entrata (riduzioni e detrazioni a valere su imposte e tariffe); b) una parte degli interventi riguardanti “tutti” coinvolge gli anziani; c) numerosi interventi rivolti agli anziani vengono realizzati anche con l’apporto di risorse del privato – sociale (ad esempio Auser, ecc.). Inoltre, occorre ricordare che, talvolta, gli interventi che riguardano specifiche fasce di popolazione (ad esempio, strutture e servizi per le persone diversamente abili e per i minori) necessitano di costi elevati. Tab.31/A – Beneficiari (escluso il Comune di Torino)

Incidenza % sul totale degli Impegni BENEFICIARI

2006 2007 2008 Triennio

2006/2008

Tutti 73,53% 26,30% 45,12% 43,69%Anziani 1,63% 2,74% 7,40% 4,29%Bambini 9,40% 4,07% 6,97% 6,33%Giovani 2,04% 53,29% 13,38% 26,94%Disabili 8,29% 4,62% 9,13% 7,14%Immigrati 0,00% 0,00% 0,00% 0,00%Detenuti 0,00% 0,00% 0,57% 0,22%Disoccupati 5,11% 8,98% 17,43% 11,39%

Tot. 100,00% 100,00% 100,00% 100,00% Abbiamo quindi riproposto una tabella simile alla precedente, escludendo però il beneficiario più generico (tutti) per focalizzare meglio l’attenzione sugli altri. Si nota il cospicuo impegno della contrattazione sociale territoriale nei confronti dei giovani (48% della spesa) e dei disoccupati (20%). Tab.31/B – Beneficiari (escluso Torino, Esclusa Sociale Generale) Ripartizione esclusi impegni riguardanti “Tutti e Famiglie”

Incidenza % sul totale degli Impegni BENEFICIARI

2006 2007 2008 Triennio

2006/2008

Anziani 6,16% 3,72% 13,49% 7,62%Bambini 35,50% 5,52% 12,70% 11,24%Giovani 7,71% 72,30% 24,37% 47,84%Disabili 31,33% 6,26% 16,63% 12,68%Immigrati 0,00% 0,00% 0,00% 0,00%Detenuti 0,00% 0,00% 1,04% 0,39%Disoccupati 19,31% 12,19% 31,77% 20,23%

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Tot. 100,00% 100,00% 100,00% 100,00% SECONDA PARTE 7. I vantaggi per le popolazioni locali Per quanto riguarda i vantaggi concreti apportati dalla contrattazione sociale alle diverse fasce di popolazione, si possono svolgere le seguenti considerazioni. In particolare, nel 2007 in ben 20 Comuni si registrano riduzioni a valere sul prezzo dell’Ici per l’abitazione principale, determinate dalla diminuzione delle aliquote e/o dall’aumento delle detrazioni. Elaborando i dati relativi alle aliquote, alle detrazioni per l’abitazione principale e ad ulteriori riduzioni sottoscritte negli Accordi a favore di determinate fasce di popolazione, abbiamo provato a calcolare il costo dell’Ici (abitazione principale) per famiglie tipo, utilizzando parametri standard di dimensione della abitazione, e i valori medi relativi alle rendite catastali (classe A2, abitazione civile) rilevati attraverso l’Agenzia delle Entrate. A seguito della contrattazione territoriale avvenuta nel 2007, i dati rilevati evidenziano come, relativamente a un nucleo familiare composto da due persone con una abitazione di proprietà di 3 vani, il risparmio di spesa più cospicuo sia stato ottenuto nei Comuni di Bruino e Carignano, con una riduzione del costo dell’Ici (rispetto al 2006) pari rispettivamente a 54 e 40,74 euro. Le tabelle seguenti riportano nel dettaglio tutti i risparmi ottenuti dalle famiglie relativamente a ciascun Comune dove è stata contrattata la materia dell’Ici. Nel caso di una abitazione più grande (stimata in 5 vani che ospitano 4 persone) i risparmi più elevati riguardano ancora le famiglie di Carignano (64,31 euro) e i nuclei residenti in Borgofranco d’Ivrea, Caselette e Pancalieri (circa 52,92 euro).

I.C.I. - ALIQUOTA ABITAZIONE PRINCIPALE

I.C.I. - DETRAZIONE ABITAZIONE PRINCIPALE COMUNE

2006 2007 Var. 2006/2007 2006 2007 Var. 2006/2008

Barge 6 6 0 € 103,29 € 115,00 € 11,71 Borgaro Torinese 5 5 0 € 114,00 € 135,00 € 21,00 Borgofranco d'Ivrea 5 4,5 -0,5 € 150,00 € 150,00 € 0,00 Bruino 5,5 5,5 0 € 146,00 € 200,00 € 54,00 Carignano 6,5 6 -0,5 € 144,61 € 150,00 € 5,39 Caselette 5 4,5 -0,5 € 103,29 € 103,29 € 0,00 Ciriè 5,5 5,3 -0,2 € 119,00 € 125,00 € 6,00 Gaglianico 4,5 4,5 0 € 116,20 € 130,00 € 13,80 La Loggia 4,5 4,5 0 € 165,00 € 180,00 € 15,00 None 4,5 4,5 0 € 108,30 € 130,00 € 21,70 Novara 5,8 5,5 -0,3 € 114,00 € 114,00 € 0,00 Pancalieri 5 4,5 -0,5 € 103,29 € 103,29 € 0,00 Pianezza 5 5 0 € 129,11 € 140,00 € 10,89 Pinerolo 6 6 0 € 170,00 € 190,00 € 20,00 Romagnano Sesia 5 4 -1 € 170,00 € 170,00 € 0,00 Strambino 5,3 4,9 -0,4 € 103,29 € 103,29 € 0,00 Torino 5,25 5,25 0 € 120,00 € 132,00 € 12,00 Venaria 5,8 5,8 0 € 120,00 € 150,00 € 30,00 Vinovo 5 4,8 -0,2 € 160,00 € 160,00 € 0,00 Volpiano 6 6 0 € 168,00 € 180,00 € 12,00

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Famiglie "Tipo 1" 2 Persone – Abitazione 3 VANI

I.C.I. COMUNE

2006 2007 Var.

2006/2007

Barge € 35,67 € 23,96 -€ 11,71Borgaro Torinese € 145,50 € 124,50 -€ 21,00Borgofranco d'Ivrea € 109,50 € 74,15 -€ 35,35Bruino € 148,85 € 94,85 -€ 54,00Carignano € 220,95 € 180,21 -€ 40,74Caselette € 156,21 € 120,86 -€ 35,35Ciriè € 175,85 € 155,71 -€ 20,14Gaglianico - - - La Loggia € 59,15 € 44,15 -€ 15,00None € 115,85 € 94,15 -€ 21,70Novara € 41,69 € 31,24 -€ 10,45Pancalieri € 156,21 € 120,86 -€ 35,35Pianezza € 130,39 € 119,50 -€ 10,89Pinerolo € 160,21 € 140,21 -€ 20,00Romagnano Sesia - - - Strambino € 177,42 € 149,14 -€ 28,28Torino € 157,18 € 145,18 -€ 12,00Venaria € 196,07 € 166,07 -€ 30,00Vinovo € 99,50 € 85,36 -€ 14,14Volpiano € 162,21 € 150,21 -€ 12,00 Famiglie "Tipo 1" 4 Persone – Abitazione 5 VANI

I.C.I. COMUNE

2006 2007 Var. 2006/2007

Barge € 128,32 € 116,61 -€ 11,71Borgaro Torinese € 318,50 € 297,50 -€ 21,00Borgofranco d'Ivrea € 282,50 € 223,58 -€ 58,92Bruino € 345,42 € 291,42 -€ 54,00Carignano € 464,66 € 400,35 -€ 64,31Caselette € 329,21 € 270,29 -€ 58,92Ciriè € 372,42 € 342,85 -€ 29,57Gaglianico € 94,04 € 80,24 -€ 13,80La Loggia € 208,58 € 193,58 -€ 15,00None € 265,28 € 243,58 -€ 21,70Novara € 145,48 € 128,07 -€ 17,41Pancalieri € 329,21 € 270,29 -€ 58,92Pianezza € 303,39 € 292,50 -€ 10,89Pinerolo € 380,35 € 360,35 -€ 20,00Romagnano Sesia - - - Strambino € 364,56 € 317,42 -€ 47,14Torino € 341,96 € 329,96 -€ 12,00Venaria € 406,78 € 376,78 -€ 30,00Vinovo € 272,50 € 248,93 -€ 23,57Volpiano € 382,35 € 370,35 -€ 12,00

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Per quanto riguarda l’Addizionale Irpef, i risparmi ottenuti dai residenti riguardano esclusivamente 4 tra i Comuni che hanno contrattato la materia nel periodo 2007 – 2008. In particolare, il Comune di Arona ha sottoscritto un accordo per la riduzione dell’aliquota dallo 0,2 allo 0, 15%; a Cerano, il valore di partenza dell’aliquota era più elevato (0,65%) ed è stato ridotto allo 0,6%. Il Comune di La Loggia ha contrattato una riduzione dell’ aliquota dell’Addizionale Irpef da 0,35 a 0,3, Infine, a Romagnano Sesia l’aliquota è scesa dallo 0,3 allo 0,2%. In conseguenza di tali manovre finanziarie, le famiglie residenti dei Comuni interessati hanno ottenuto un risparmio apprezzabile nella spesa annuale per l’addizionale Irpef. In particolare, prendendo a riferimento una famiglia anziana, composta da 2 persone che dichiarano un imponibile Irpef di circa 20.000 euro, il risparmio annuo ottenuto nel Comune di Romagnano Sesia è pari a 20 euro (dal 2007 al 2008), una somma che si eleva fino a 45 euro nel caso di una famiglia con dichiara un reddito di 45.000 euro.

ALIQUOTA ADDIZIONALE IRPEF COMUNE

2006 2007 2008 Var. 2003/2007 Var. 2007/2008

Arona 0,2 0,2 0,15 -0,05 -0,05

Cerano 0,4 0,65 0,6 0,20 -0,05

La Loggia 0,35 0,3 0,3 -0,05 0,00

Romagnano Sesia 0,3 0,3 0,2 -0,10 -0,10

Famiglie "Tipo 1" (2 Persone – 20.000 Euro/Anno)

Addizionale IRPEF COMUNE

2006 2007 2008 Var. 2006/2008 Var. 2007/2008

Arona € 40,00 € 40,00 € 30,00 -€ 10,00 -€ 10,00Cerano € 80,00 € 130,00 € 120,00 € 40,00 -€ 10,00La Loggia € 70,00 € 60,00 € 60,00 -€ 10,00 € 0,00Romagnano Sesia € 60,00 € 60,00 € 40,00 -€ 20,00 -€ 20,00 Famiglie "Tipo 2" (4 Persone – 45.000 Euro/Anno)

Addizionale IRPEF COMUNE

2006 2007 2008 Var. 2006/2008 Var. 2007/2008

Arona € 90,00 € 90,00 € 67,50 -€ 22,50 -€ 22,50Cerano € 180,00 € 292,50 € 270,00 € 90,00 -€ 22,50La Loggia € 157,50 € 135,00 € 135,00 -€ 22,50 € 0,00Romagnano Sesia € 135,00 € 135,00 € 90,00 -€ 45,00 -€ 45,00

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7.1. La contrattazione territoriale in materia di ISEE Particolare attenzione merita l’analisi della contrattazione territoriale che ha riguardato l’ISEE, (Indicatore di Situazione Economica Equivalente), lo strumento che permette di misurare la condizione economica delle famiglie (sulla base della rilevazione di informazioni che riguardano reddito, patrimonio - mobiliare e immobiliare - e le caratteristiche di un nucleo familiare - per numerosità e tipologia) e consente di accedere alle prestazioni agevolate. I dati rilevati, relativamente al campione dei Comuni che hanno sottoscritto gli accordi più significativi, consentono di apprezzare le risultanze principali della contrattazione territoriale:

1) il progressivo aumento del numero dei Comuni che applicano l’Isee per la determinazione delle condizioni di accesso alle prestazioni sociali agevolate; si tratta di un fenomeno che indica il potenziamento delle azioni di tutela e inclusione, e salvaguardia di fasce di lavoratori dipendenti e pensionati, in temporanea difficoltà (welfare universale);

2) la riduzione dei costi dei servizi sociali a carico delle famiglie con basso reddito. Prendendo in considerazione gli accordi sottoscritti in materia di Asilo nido, relativamente al 2008, vediamo che le famiglie interessate al servizio, residenti nei 9 Comuni presso i quali la materia è stata contrattata, ottengono un risparmio significativo. Il vantaggio può essere apprezzato sia calcolando la differenza tra il prezzo intero applicato dal Comune per l’erogazione del servizio e il prezzo applicato nel caso di fascia Isee minima e massima (benefici delle politiche di welfare universale), sia calcolando, anno per anno, le variazioni sottoscritte in sede di contrattazione relativamente alle fasce Isee minima e massima e ai prezzi relativi. In particolare, la fascia Isee minima è stata ampliata ad Agrate Conturbia ed Oleggio, mentre la fascia massima è stata estesa ad Luserna San Giovanni e ancora ad Agrate Conturbia ed Oleggio. Effettuando il confronto tra prezzo intero e i prezzi agevolati, relativamente alle famiglie che hanno avuto accesso all’asilo nido nel 2008, i risparmi maggiori sono stati ottenuti a Luserna San Giovanni (400 euro per una famiglia collocata in fascia Isee minima e 200 euro per una famiglia con Isee massimo), Alpignano (375 e 60 euro), Moncalieri (373 euro per la fascia minima) e Borgomanero (355 e 64 euro). ASILO NIDO

AGRATE CONTURBIA € 500ALPIGNANO TIA € 400 € 450BELLINZAGO NOVARESE € 180BORGOMANERO € 453CUMIANA € 420LUSERNA SAN GIOVANNI € 470MONCALIERI € 413PEROSA ARGENTINA € 273 € 273OLEGGIO € 424

2007

PREZZO INTERO al Mese

2008

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ASILO NIDO - RISPARMIO ANNUO PER FASCIA ISEE - Anno 2008

RISPARMIO FASCIA ISEE

MINIMA

RISPARMIO FASCIA ISEE

MASSIMA2008 2008

AGRATE CONTURBIA € 350 -ALPIGNANO € 375 € 60BELLINZAGO NOVARESE € 100 € 100BORGOMANERO € 355 € 64CUMIANA € 350 € 0LUSERNA SAN GIOVANNI € 400 € 200MONCALIERI € 373 € 0OLEGGIO € 321 € 44PEROSA ARGENTINA € 126 € 62

da Euro a Euro da Euro a Euro da Euro a Euro da Euro a Euro

AGRATE CONTURBIA € 0 € 6.000 € 0 € 8.208 € 150 € 540 € 150 € 520ALPIGNANO € 0 € 6.000 € 0 € 6.000 € 75 € 75 € 75 € 75BELLINZAGO NOVARESE € 0 € 8.000 € 0 € 8.500 € 80 € 80 € 80 € 80BORGOMANERO € 0 € 5.500 € 0 € 5.500 € 94 € 94 € 98 € 98CUMIANA € 0 € 2.580 € 0 € 2.580 € 70 € 70 € 70 € 70LUSERNA SAN GIOVANNI € 0 € 2.000 € 0 € 2.000 € 62 € 62 € 70 € 70MONCALIERI € 0 € 4.000 € 0 € 4.500 € 35 € 35 € 40 € 40OLEGGIO € 0 € 7.500 € 0 € 8.000 € 103 € 103 € 103 € 103PEROSA ARGENTINA € 2.582 € 5.681 € 2.582 € 5.681 € 147 € 147 € 147 € 147

FASCIA ISEE MINIMA

Prezzo 2007 Prezzo 2008ISEE 2007 ISEE 2008

da Euro a Euro da Euro a Euro da Euro a Euro da Euro a Euro

AGRATE CONTURBIA € 6.000 € 9.000 € 8.208 € 10.500 € 540 € 580 € 520 € 580ALPIGNANO € 20.000 € 25.000 € 20.000 € 25.000 € 350 € 350 € 390 € 390BELLINZAGO NOVARESE € 0 € 8.000 € 0 € 8.500 € 80 € 80 € 80 € 80BORGOMANERO € 21.500 € 25.500 € 21.500 € 25.500 € 373 € 373 € 389 € 389CUMIANA € 2.580 € 16.000 € 2.580 € 16.000 € 400 € 400 € 420 € 420LUSERNA SAN GIOVANNI € 10.000 € 20.000 € 20.000 € 25.000 € 218 € 218 € 270 € 270MONCALIERI € 4.001 € 19.999 € 4.501 € 19.999 € 413 € 413 € 413 € 413OLEGGIO € 17.000 € 19.000 € 19.000 € 21.000 € 374 € 418 € 380 € 420PEROSA ARGENTINA € 5.681 € 7.747 € 5.681 € 7.747 € 211 € 211 € 211 € 211

Prezzo 2007 Prezzo 2008

FASCIA ISEE MASSIMA

ISEE 2007 ISEE 2008

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ASILO NIDO - VARIAZIONE FASCIA ISEE 2007-2008 e VARIAZIONE PREZZO PER FASCIA

AUMENTATA FASCIA MINIMA ISEE

AUMENTATA FASCIA MASSIMA ISEE

PREZZO FASCIA ISEE MINIMA

PREZZO FASCIA ISEE MASSIMA

Var. 2007/2008 Var. 2007/2008AGRATE CONTURBIA SI SI € 0 € 0ALPIGNANO TIA NO NO € 0 € 40BELLINZAGO NOVARESE SI SI € 0 € 0BORGOMANERO NO NO € 4 € 16CUMIANA NO NO € 0 € 20LUSERNA SAN GIOVANNI NO SI € 8 € 52MONCALIERI SI NO € 5 € 0OLEGGIO SI SI € 0 € 2PEROSA ARGENTINA NO NO € 0 € 0 Di seguito, possiamo osservare gli esiti della contrattazione sociale territoriale relativamente alle principali materie trattate; esse riguardano le spese familiari per Tarsu/Tia (tassa e tariffa sui rifiuti urbani) e per i servizi comunali di mensa scolastica e scuolabus. TIA/TARSU Relativamente a tassa/tariffa sui rifiuti solidi urbani, i Comuni oggetto di analisi sono gli stessi per gli anni 2007 e 2008; ciò consente di valutare l’evoluzione delle tariffe e delle fasce ISEE, con particolare riferimento al ruolo svolto dalla contrattazione. Analizzando le fasce ISEE e le agevolazioni, nel biennio considerato i Comuni hanno adottato scelte a favore delle fasce di utenza più a rischio di disagio economico. In sei comuni su dodici è stata ampliata verso l’alto la fascia ISEE “minima”, facendo così ricadere al suo interno un maggior numero di soggetti potenziali agevolati. Negli altri casi, come il comune di Ciriè, è invece stata fatta la scelta di restringere la prima fascia ISEE (da quasi 13.000 euro a 8.000 euro), aumentando, però, allo stesso tempo, l’agevolazione collegata alla fascia dal 20% al 60% del tariffa intera. Rimane invece pressoché invariata la fascia ISEE massima, sottolineando quindi come nella programmazione ci sia stata maggior attenzione per quelle famiglie con reali e maggiori difficoltà economiche.

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TIA/TARSU - Famiglia 3 Componenti - Abitazione 80mq

Tariffa Fissa

Tariffa Variabile

Tariffa Fissa

Tariffa Variabile

ALBIANO D'IVREA € 1,08 € 1,08ALPIGNANO € 1,20 € 31,46 € 1,15 € 44,50BEINASCO € 1,98 € 75,71 € 1,94 € 75,09BRUINO € 1,02 € 65,65 € 1,25 € 80,20CARIGNANO € 1,91 € 113,46 € 1,99 € 118,09CASELLE TORINESE € 1,42 € 113,35 € 1,42 € 113,35CIRIE' € 1,44 € 1,58COLLEGNO € 0,81 € 124,60 € 0,87 € 120,24MONCALIERI € 1,05 € 93,35 € 1,05 € 93,35TORINO € 1,90 € 2,06VENARIA € 1,32 € 92,67 € 1,36 € 95,36VILLASTELLONE € 1,47 1,47

TARIFFA BASE 2007 TARIFFA BASE 2008

TARSUTIA

TARSUTIA

da euro a euro Agevolazione da euro a euro Agevolazione

ALBIANO D'IVREA € 0 € 3.150 30% € 0 € 3.150 30%ALPIGNANO € 0 € 6.000 50% € 0 € 8.000 50%BEINASCO € 0 € 3.500 75% € 0 € 3.500 75%BRUINO € 0 € 8.000 50% € 0 € 8.000 100%CARIGNANO € 0 € 8.000 100% € 0 € 8.000 90%CASELLE TORINESE € 0 € 8.000 100% € 0 € 8.000 100%CIRIE' € 0 € 12.911 20% € 0 € 8.000 60%COLLEGNO € 0 € 8.000 70% € 0 € 6.000 70%MONCALIERI € 0 € 6.000 100% € 0 € 8.000 100%TORINO € 0 € 12.000 50% € 0 € 13.000,00 50%VENARIA € 0 € 7.000 50% € 0 € 8.000 40%VILLASTELLONE € 0 € 7.000 50% € 0 € 8.000,00 60%

FASCIA ISEE MINIMAISEE 2007 ISEE 2008

da euro a euro Agevolazione da euro a euro Agevolazione

ALBIANO D'IVREA € 3.150 - 0% € 3.150 0%ALPIGNANO € 9.000 € 11.000 25% € 10.000 € 12.000 25%BEINASCO € 8.000 € 12.000 25% € 8.000 € 12.000 25%BRUINO € 8.000 € 16.000 30% € 18.000 € 25.000 20%CARIGNANO € 10.000 € 12.000 30% € 10.000 € 12.000 30%CASELLE TORINESE € 11.000 € 14.000 30% € 11.000 € 14.000 30%CIRIE' € 12.911 - 0% € 8.000 € 10.500 20%COLLEGNO € 10.000 € 13.000 20% € 13.000 € 16.000 10%MONCALIERI € 10.000 € 14.000 35% € 12.000 € 16.000 35%TORINO € 16.000 € 22.000 20% € 17.000 € 24.000 20%VENARIA € 11.000 € 13.000 20% € 12.000 € 15.000 20%VILLASTELLONE € 11.000 € 12.000 20% € 11.000 € 14.000 30%

FASCIA ISEE MASSIMAISEE 2007 ISEE 2008

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TIA/TARSU - Famiglia 3 Componenti - Abitazione 80mq

2007 2008Var

2007/2008 2007 2008Var

2007/2008 2007 2008Var

2007/2008

ALBIANO D'IVREA € 99,7 € 99,7 € 0,0 € 69,8 € 69,8 € 0,0 € 99,7 € 99,7 € 0,0ALPIGNANO € 146,6 € 157,0 € 10,4 € 73,3 € 78,5 € 5,2 € 109,9 € 117,7 € 7,8BEINASCO € 269,2 € 264,8 -€ 4,4 € 67,3 € 66,2 -€ 1,1 € 201,9 € 198,6 -€ 3,3BRUINO € 169,3 € 207,2 € 37,9 € 84,7 € 0,0 -€ 84,7 - - -CARIGNANO € 306,2 € 318,9 € 12,7 € 0,0 € 31,9 € 31,9 € 214,3 € 223,2 € 8,9CASELLE TORINESE € 261,0 € 261,0 € 0,0 € 0,0 € 0,0 € 0,0 € 182,7 € 182,7 € 0,0CIRIE' € 132,5 € 145,4 € 12,9 € 106,0 € 58,1 -€ 47,8 € 132,5 € 116,3 -€ 16,2COLLEGNO € 217,7 € 218,5 € 0,7 € 65,3 € 65,5 € 0,2 € 174,2 € 196,6 € 22,4MONCALIERI € 204,0 € 204,0 € 0,0 € 0,0 € 0,0 € 0,0 € 132,6 € 132,6 € 0,0TORINO € 174,8 € 189,5 € 14,7 € 87,4 € 94,8 € 7,4 € 139,8 € 151,6 € 11,8VENARIA € 227,7 € 234,3 € 6,6 € 113,9 € 140,6 € 26,7 € 182,2 € 187,5 € 5,3VILLASTELLONE € 135,2 € 135,2 € 0,0 € 67,6 € 54,1 -€ 13,5 € 108,2 € 94,7 -€ 13,5

TARIFFA INTERATARIFFA FASCIA ISEE

MINIMATARIFFA FASCIA ISEE

MASSIMA

TIA-TARSU - RISPARMIO ANNUALE PER FASCIA ISEE - Anno 2008

RISPARMIO FASCIA ISEE MINIMA

RISPARMIO FASCIA ISEE MASSIMA

2008 2008ALBIANO D'IVREA € 29,92 € 0,00ALPIGNANO € 78,49 € 39,24BEINASCO € 198,63 € 66,21BRUINO € 207,23 -CARIGNANO € 287,00 € 95,67CASELLE TORINESE € 260,99 € 78,30CIRIE' € 87,22 € 29,07COLLEGNO € 152,92 € 21,85MONCALIERI € 203,95 € 71,38TORINO € 94,76 € 37,90VENARIA € 93,74 € 46,87VILLASTELLONE € 81,14 € 40,57 MENSA SCOLASTICA

Per quello che riguarda il servizio di mensa scolastica troviamo una situazione molto simile a quella descritta precedentemente. Ad una tariffa base che tende ad aumentare, tra il 2007 ed il 2008, si contrappongono l’estensione della fascia isee minima, anche se in misura più contenuta rispetto ad esempio alla TIA/TARSU, e l’aumento delle agevolazioni previste per la stessa fascia. Nel 2008, in particolare il comune di Romagnano Sesia ha contrattato con i Sindacati l’introduzione dell’esenzione totale per chi rientra nella fascia isee più bassa. Anche i Comuni di Barge e None hanno contrattato la diminuzione del costo della mensa scolastica per chi ha un Isee rispettivamente al di sotto di 7.000 e 8.000 euro. Ad ogni modo, in tutti i Comuni si rilevano agevolazioni consistenti per chi rientra nella fascia isee più bassa, con 6 comuni su 18 che applicano l’esenzione completa.

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2007 2008Var.

2007/2008Var. %

2007/2008

AGRATE CONTURBIA € 4,00 € 4,10 € 0,10 2,50%AIRASCA € 4,20 € 4,20 € 0,00 0,00%ALPIGNANO € 4,60 € 4,90 € 0,30 6,52%ANDORNO MICCA € 4,00 € 5,20 € 1,20 30,00%BARGE € 4,80 € 4,80 € 0,00 0,00%BORGO SAN DALMAZZO € 3,50 € 3,50 € 0,00 0,00%BORGOMANERO € 2,87 € 3,04 € 0,17 5,92%BRUINO € 4,40 € 4,40 € 0,00 0,00%CASTELLETTO SOPRA TICINO € 4,00 € 4,00 € 0,00 0,00%MONCALIERI € 5,00 € 5,00 € 0,00 0,00%NONE - - - -OLEGGIO € 3,75 € 3,96 € 0,21 5,60%PINO TORINESE € 4,40 € 4,40 € 0,00 0,00%ROMAGNANO SESIA € 3,20 € 3,20 € 0,00 0,00%SALUGGIA - - - -SAN MAURIZIO CANAVESE € 4,50 € 5,60 € 1,10 24,44%SAVIGLIANO € 4,34 € 4,50 € 0,16 3,69%VIGONE € 3,17 € 3,27 € 0,10 3,15%

TARIFFA BASE per PASTO

da euro a euro da euro a euro da euro a euro da euro a euroAGRATE CONTURBIA € 0 € 6.000 € 0 € 8.208 € 6.000 € 9.000 € 8.208 € 10.500AIRASCA € 0 € 5.693 € 0 € 5.693 € 5.692 € 7.700 € 5.692 € 7.700ALPIGNANO € 0 € 4.000 € 0 € 6.000 € 20.000 € 25.000 € 20.000 € 25.000ANDORNO MICCA € 0 € 5.000 € 0 € 7.000 € 5.000 € 10.000 € 7.000 € 11.000BARGE € 0 € 5.000 € 0 € 7.000 € 5.000 € 7.000 € 7.000 € 10.000BORGO SAN DALMAZZO € 0 € 3.500 € 0 € 6.200 € 3.500 € 5.000 € 6.200 € 7.000BORGOMANERO € 0 € 1.859 € 0 € 1.859 € 1.859 € 3.254 € 1.859 € 3.254BRUINO € 0 € 5.000 € 0 € 5.000 € 8.000 € 11.000 € 11.000 € 13.000CASTELLETTO SOPRA TICINO € 0 € 1.500 € 0 € 1.500 € 7.000 € 10.000 € 7.000 € 10.000MONCALIERI € 0 € 4.000 € 0 € 4.500 € 4.001 € 25.822 € 4.501 € 25.000NONE € 0 € 8.000 € 0 € 8.000 € 11.000 € 14.500 € 11.000 € 14.500OLEGGIO € 0 € 7.500 € 0 € 8.000 € 7.500 € 10.600 € 8.000 € 10.600PINO TORINESE € 0 € 3.000 € 0 € 3.000 € 10.000 € 13.000 € 10.000 € 13.000ROMAGNANO SESIA € 0 € 7.150 € 0 € 8.000 € 9.000 € 10.850 € 10.000 € 12.000SALUGGIA € 0 € 4.500 € 0 € 4.500 € 14.000 € 20.000 € 14.000 € 20.000SAN MAURIZIO CANAVESE € 1.500 € 3.700 € 2.500 € 5.000 € 8.300 € 10.000 € 9.500 € 12.500SAVIGLIANO € 0 € 7.000 € 0 € 7.000 € 14.000 € 15.000 € 14.000 € 15.000VIGONE € 0 € 3.099 € 0 € 3.601 € 4.648 € 5.165 € 5.402 € 6.002

FASCIA MINIMA FASCIA MASSIMAISEE 2007 ISEE 2008 ISEE 2007 ISEE 2008

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2007 2008Var.

2007/2008 2007 2008Var.

2007/2008

AGRATE CONTURBIA € 0,00 € 0,00 € 0,00 € 2,50 € 2,70 € 0,20AIRASCA € 0,00 € 0,00 € 0,00 € 3,15 € 3,15 € 0,00ALPIGNANO € 1,00 € 1,00 € 0,00 € 4,40 € 4,60 € 0,20ANDORNO MICCA € 1,70 € 3,80 € 2,10 € 3,00 € 4,50 € 1,50BARGE € 1,92 € 1,44 -€ 0,48 € 3,36 € 3,36 € 0,00BORGO SAN DALMAZZO € 0,00 € 1,00 € 1,00 € 1,75 € 2,10 € 0,35BORGOMANERO € 0,00 € 0,00 € 0,00 € 2,00 € 2,12 € 0,12BRUINO € 1,00 € 1,00 € 0,00 € 3,00 € 3,00 € 0,00CASTELLETTO SOPRA TICINO € 0,50 € 0,50 € 0,00 € 3,00 € 3,00 € 0,00MONCALIERI € 0,80 € 0,85 € 0,05 € 4,95 € 4,95 € 0,00NONE € 2,20 € 1,34 -€ 0,86 € 3,70 € 3,34 -€ 0,36OLEGGIO € 0,38 0,395 € 0,02 € 3,75 € 3,95 € 0,20PINO TORINESE € 0,00 € 0,00 € 0,00 € 3,80 € 3,80 € 0,00ROMAGNANO SESIA € 1,12 € 0,00 -€ 1,12 € 2,24 € 2,24 € 0,00SALUGGIA € 1,09 € 1,09 € 0,00 € 3,29 € 3,29 € 0,00SAN MAURIZIO CANAVESE € 2,20 € 2,75 € 0,55 € 3,50 € 4,20 € 0,70SAVIGLIANO € 0,91 € 0,94 € 0,03 € 4,11 € 4,26 € 0,15VIGONE € 0,00 € 0,00 € 0,00 € 3,17 € 3,27 € 0,10

TARIFFA per PASTO FASCIA ISEE MINIMA

TARIFFA per PASTO FASCIA ISEE MASSIMA

MENSA SCOLASTICA - VARIAZIONE FASCIA ISEE 2007/2008

AUMENTATA FASCIA

MINIMA ISEE

AUMENTATA FASCIA MASSIMA

ISEEAGRATE CONTURBIA SI SIAIRASCA NO NOALPIGNANO SI NOANDORNO MICCA SI SIBARGE SI SIBORGO SAN DALMAZZO SI SIBORGOMANERO NO NOBRUINO NO SICASTELLETTO SOPRA TICINO NO NOMONCALIERI SI NONONE NO NOOLEGGIO SI NOPINO TORINESE NO NOROMAGNANO SESIA SI SISALUGGIA NO NOSAN MAURIZIO CANAVESE SI SISAVIGLIANO NO NOVIGONE SI SI

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MENSA SCOLASTICA - RISPARMIO per PASTO - PER FASCIA ISEE - Anno 2008

RISPARMIO FASCIA ISEE

MINIMA

RISPARMIO FASCIA ISEE

MASSIMA2008 2008

AGRATE CONTURBIA € 4,10 € 1,40AIRASCA € 4,20 € 1,05ALPIGNANO € 3,90 € 0,30ANDORNO MICCA € 1,40 € 0,70BARGE € 3,36 € 1,44BORGO SAN DALMAZZO € 2,50 € 1,40BORGOMANERO € 3,04 € 0,92BRUINO € 3,40 € 1,40CASTELLETTO SOPRA TICINO € 3,50 € 1,00MONCALIERI € 4,15 € 0,05NONE - -OLEGGIO € 3,57 € 0,01PINO TORINESE € 4,40 € 0,60ROMAGNANO SESIA € 3,20 € 0,96SALUGGIA - -SAN MAURIZIO CANAVESE € 2,85 € 1,40SAVIGLIANO € 3,56 € 0,24VIGONE € 3,27 € 0,00

SCUOLABUS

Ultimo fattore di spesa preso in analisi è il costo mensile del servizio scuolabus. Il prezzo base del servizio varia dai 12 euro di Agrate Conturbia ai 45 del Comune di Pino Torinese, e risulta pressoché stabile tra il 2007 ed il 2008 nei comuni presi in esame, ad esclusione del comune di Alpignano (+21%) e del Comune di Borgomanero (+6%). Per quanto attiene le fasce ISEE, l’estensione verso l’alto del valore dell’Indicatore di valutazione del reddito-patrimonio, che delimita l’appartenenza di una famiglia alla prima fascia (quella più agevolata), è stata contrattata da due Comuni. Per gli altri 6 Comuni non si registrano variazioni delle fasce ISEE. Analizzando poi il costo finale del servizio, per il Comune di Castelletto sopra Ticino possiamo osservare una seppur minima reale flessione verso il basso di 0,50 Euro.

2007 2008Var.

2007/2008Var. %

2007/2008

AGRATE CONTURBIA € 12,00 € 12,00 € 0,00 0,00%AIRASCA € 13,68 € 13,68 € 0,00 0,00%ALPIGNANO € 33,00 € 40,00 € 0,21 21,21%BORGO SAN DALMAZZO € 18,74 € 18,74 € 0,00 0,00%BORGOMANERO € 17,54 € 18,55 € 0,06 5,80%CASTELLETTO SOPRA TICINO € 31,50 € 31,50 € 0,00 0,00%PINO TORINESE € 45,00 € 45,00 € 0,00 0,00%ROMAGNANO SESIA € 15,50 € 15,50 € 0,00 0,00%

TARIFFA BASE al MESE

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da euro a euro da euro a euro da euro a euro da euro a euroAGRATE CONTURBIA - - - - - - - -AIRASCA € 0 € 3.500 € 0 € 3.500 € 3.500 € 4.500 € 3.500 € 4.500ALPIGNANO € 0 € 6.000 € 0 € 6.000 € 20.000 € 25.000 € 20.000 € 25.000BORGO SAN DALMAZZO € 0 € 3.500 € 0 € 6.200 € 3.500 € 5.000 € 6.200 € 7.000BORGOMANERO € 0 € 7.250 € 0 € 7.250 € 7.250 € 7.250CASTELLETTO SOPRA TICINO € 0 € 1.500 € 0 € 1.500 € 7.000 € 10.000 € 7.000 € 10.000PINO TORINESE € 0 € 3.000 € 0 € 3.000 € 10.000 € 13.000 € 10.000 € 13.000ROMAGNANO SESIA € 0 € 7.150 € 0 € 8.000 € 9.000 € 10.800 € 10.000 € 12.000

FASCIA MINIMA FASCIA MASSIMAISEE 2007 ISEE 2008 ISEE 2007 ISEE 2008

2007 2008Var.

2007/2008 2007 2008Var.

2007/2008

AGRATE CONTURBIA € 12,00 € 12,00 € 0,00 € 12,00 € 12,00 € 0,00AIRASCA € 0,00 € 0,00 € 0,00 € 6,84 € 6,84 € 0,00ALPIGNANO € 15,00 € 15,00 € 0,00 € 30,00 € 35,00 € 5,00BORGO SAN DALMAZZO € 0,00 € 12,00 € 12,00 € 9,37 € 11,24 € 1,87BORGOMANERO € 10,00 € 10,58 € 0,58 € 17,54 € 18,55 € 1,02CASTELLETTO SOPRA TICINO € 10,50 € 10,00 -€ 0,50 € 26,00 € 25,00 -€ 1,00PINO TORINESE € 0,00 € 0,00 € 0,00 € 38,00 € 38,00 € 0,00ROMAGNANO SESIA € 0,00 € 0,00 € 0,00 € 12,41 € 12,41 € 0,00

TARIFFA FASCIA ISEE MINIMA al MESE

TARIFFA FASCIA ISEE MASSIMA al MESE

SCUOLABUS - VARIAZIONE FASCIA ISEE 2007/2008

AUMENTATA FASCIA MINIMA

ISEE

AUMENTATA FASCIA MASSIMA

ISEE

AGRATE CONTURBIA NO NOAIRASCA NO NOALPIGNANO NO NOBORGO SAN DALMAZZO SI SIBORGOMANERO NO NOCASTELLETTO SOPRA TICINO NO NOPINO TORINESE NO NOROMAGNANO SESIA SI SI SCUOLABUS – RISPARMIO al MESE PER FASCIA ISEE - Anno 2008

RISPARMIO MENSILE FASCIA

ISEE MINIMA

RISPARMIO MENSILE FASCIA

ISEE MASSIMA2008 2008

AGRATE CONTURBIA € 0,00 € 0,00AIRASCA € 13,68 € 6,84ALPIGNANO € 25,00 € 5,00BORGO SAN DALMAZZO € 6,74 € 7,50BORGOMANERO € 7,97 € 0,00CASTELLETTO SOPRA TICINO € 21,50 € 6,50PINO TORINESE € 45,00 € 7,00ROMAGNANO SESIA € 15,50 € 3,09

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TERZA PARTE 8. LO STATO DI ATTUAZIONE DELL’ATTIVITA’ DI CONTRATTAZIONE NEL 2007, SECONDO GLI AMMINISTRATORI DEGLI ENTI LOCALI

Dopo qualche anno di esperienza di contrattazione sociale con gli enti locali, abbiamo provato a valutare lo stato di attuazione degli accordi firmati nei vari territori coinvolti nel processo negoziale, in base alle dichiarazioni degli Amministratori locali. Gli accordi analizzati sono quelli firmati nel corso del 2007, che contengono indicazioni di intervento o di programmazione tariffaria e/o tributaria. La scheda di rilevazione, costituita da circa 20 domande, è stata sottoposta ad un referente della contrattazione sociale indicato di volta in volta dall’amministrazione stessa. Gli intervistati sono stati per lo più: il sindaco, l’ assessore al bilancio e l’assessore alle politiche sociali. Tab. 1 - Ruolo dell’intervistato

Intervistati Incidenza % sul

totale degli intervistati

Ass. al bilancio 12 24,49%Ass. all'educazione 1 2,04%Ass. alle politiche sociali 8 16,33%Ass. Sanità ed assistenza 1 2,04%Ass. Servizi alla persona 1 2,04%Delegato sindacale comunale 1 2,04%Resp. Politiche sociali 0 0,00%Resp. Servizi sociali 2 4,08%Resp. Welfare 1 2,04%Resp. Amministrativo 1 2,04%Segretario comunale 3 6,12%Segretario dell'assessore 1 2,04%Sindaco 16 32,65%Vice Sindaco 1 2,04% TOTALE 49 100,00% I 49 comuni intervistati sono prevalentemente distribuiti nella provincia di Torino (circa l’80%); seguono la provincia di Novara (8%) e quella di Biella (6%). Per le province di Cuneo e di Vercelli abbiamo a disposizione rispettivamente una e due interviste.

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Tab. 2 - I comuni intervistati: distribuzione per provincia

Intervistati Incidenza % sul

totale degli intervistati

Biella 3 6,12%Cuneo 1 2,04%Novara 4 8,16%Torino 39 79,59%Vercelli 2 4,08% TOTALE 49 100,00% L’80% degli interlocutori ha dichiarato che, ad oggi, i contenuti dell’Accordo sottoscritto dall’amministrazione comunale e dalle OO.SS. nel 2007 hanno trovato completa attuazione, mentre nel 4% dei casi le procedure di attuazione sono in fase di avvio (comuni di Rubiana e Sestriere). Grafico 1: Livello di attuazione dell’accordo siglato nel 2007

In parte16%

Completa80%

Fase di Avvio4%

Fase di AvvioIn parteCompleta

Il restante 16% dei comuni afferma che gli accordi sono stati attuati in parte. In particolare:

- nella misura del 70%: Borgomanero; - nella misura del 90%: Bussoleno, Caluso e None; - nella misura del 95%: Oleggio.

In tre di questi otto casi il mancato completamento dell’accordo avrebbe cause estrinseche, legate alla mancata approvazione delle detrazioni IRPEF da parte del Ministero (Bussoleno), al cambiamento dei parametri del Patto di stabilità attuato dal nuovo governo (None), all’adeguamento della TIA alle indicazioni del Vercellese (Saluggia). Per gli altri cinque casi non sono state raccolte specificazioni riguardo le motivazioni della mancata completa attuazione dell’accordo..

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In generale chi non ha ancora completato lo stato di attuazione o si trova in una fase di avvio, reputa come causa del ritardo i tempi occorsi più lunghi del previsto (40%) e le difficoltà amministrative incontrate in sede di attuazione (50%). Il restante 10% imputa ad incomprensioni e a scarsa collaborazione tra i soggetti la mancanza di attuazione dell’accordo. Le parti rilevanti non attuate sono eterogenee: in due casi hanno a che fare con la scuola (variazione delle fasce ISEE per le rette scolastiche e asilo nido da realizzare), ed in altri due con le fasce deboli (politiche assistenziali e borse lavoro disabili); troviamo poi la TARSU e l’IRPEF e, infine, la ristrutturazione di un immobile. In cinque casi su otto, comunque, gli intervistati ritengono che l’accordo sarà applicato in tempi brevi; nei comuni di Borgomanero, Rivoli e Saluggia, invece, l’applicazione avverrà entro una data da concordare con le OO.SS. Solamente il Sindaco di Volvera tiene a precisare che le indicazioni dell’Accordo “troveranno applicazione solamente in relazione ai tempi di sviluppo della pianificazione regionale o alla ricostruzione di “tavoli” di confronto su singole tematiche”. Tra i comuni che hanno dichiarato una completa attuazione, in alcuni casi è stato segnalato come sia stato fatto più del previsto, soprattutto per le fasce più deboli e per i servizi. Tra le iniziative segnaliamo:

- un contributo di 90.000€ per i rifiuti; - un contributo agli indigenti per le spese di riscaldamento e per i pasti; - contributo per la locazione; - anticipo della CIG.

Interessante segnalare che le considerazioni raccolte circa lo stato di attuazione dell’accordo firmato in alcuni casi ha spinto i rispondenti a sottolineare ulteriori modifiche migliorative attuate ad integrazione dell’intervento previsto dal documento firmato. Oppure ad anticipare temi e progetti di negoziazione futura. Ad esempio nel comune di Caselette è stato dichiarato:

“si sta valutando un aumento delle tariffe dello scuolabus causa aumento costo carburanti. Tuttavia si assicura 1 assunzione a tempo indeterminato”

Oppure a San Giusto Canavese:

“Hanno fatto più di quanto era stato concordato, soprattutto per i bambini della scuola materna. La scuola è stata ampliata e ristrutturata arrivando alla quarta sezione”

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8.2. VALUTAZIONI SULLA NEGOZIAZIONE SOCIALE La seconda parte della scheda che abbiamo sottoposto agli amministratori locali è orientata a rilevare giudizi ed opinioni sull’attività di contrattazione e i rapporti con le parti sociali. In generale, come si evince dai due grafici successivi, il giudizio degli intervistati rispetto al rapporto con le parti sociali è positivo. E’ addirittura molto positivo per il 53% dei comuni e solo in un caso viene giudicato poco positivo (Pavone Canavese). (Grafico 2/A) Anche la ricaduta dell’accordo sui cittadini in termini di qualità della vita è stata ben giudicato (oltre il 95% degli intervistati), anche se con toni meno entusiasti. In due casi, invece (Montalto Dora e Carignano) il giudizio è stato poco positivo. (Grafico 2/B) Grafico 2/A “Come giudica in generale, il rapporto con le parti sociali?”

0,00%2,04%

44,90%

53,06%

0,00%

10,00%

20,00%

30,00%

40,00%

50,00%

60,00%

Negativi Poco positivi Abbastanza positivi Molto positivi

Grafico 2/B “Come giudica il beneficio apportato ai cittadini e in particolare dei soggetti sociali interessati in termini di qualità della vita?”

0,00%2,04%

44,90%

53,06%

0,00%

10,00%

20,00%

30,00%

40,00%

50,00%

60,00%

Negativi Poco positivi Abbastanza positivi Molto positivi

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Veniamo ora all’opinione sui punti di forza e ai punti di debolezza dell’accordo. Per l’analisi delle risposte aperte, abbiamo utilizzato una classificazione dei pareri espressi. Ciascuna “tipologia” di risposta è stata poi messa a confronto con il totale delle risposte. Le risposte aperte classificabili in più categorie, sono state trattate come risposte multiple indipendenti, ciascuna inserita nella propria categoria. Le risposte non date, non sono state prese in esame.

Così facendo abbiamo cercato di fornire una chiave di lettura chiara ed immediata.

Tab.3/A: Punti di Forza della Contrattazione Sociale

RISPOSTE Incidenza % sul totale delle

risposte

Difesa delle condizioni di vita delle fasce deboli 17 27,4%

Il confronto tra le parti 27 43,5%

Consente di ampliare il punto di vista dell'amministrazione 7 11,3%

Nessun punto di forza 2 3,2%

Altro 9 14,5% TOTALE 62 100,0%

E’ il “confronto tra le parti” il punto di forza con maggior peso, che emerge dalle risposte ricevute. Per le amministrazioni è infatti importante la collaborazione ed il “confronto-scontro” con i Sindacati nel 43,5% delle risposte. La difesa delle fasce più deboli (27%) costituisce in diversi casi l’esito di tale confronto. Va sottolineato che, tramite il confronto con le OO.SS, gli intervistati ritengono di ampliare “il punto di vista” dell’amministrazione (11%). Il Segretario Comunale di Pavone Canavese ed il Sindaco di Volvera hanno invece difficoltà a rintracciare i veri punti di forza e l’utilità di questi accordi. Tab.3/B: Punti di Forza della Contrattazione Sociale - Per Fascia Demografica

fino a 1.000

Abitanti

1.001 - 5.000

Abitanti

5.001 - 15.000

Abitanti

15001 - 50.000

Abitanti

oltre 50.001

Abitanti

Difesa delle condizioni di vita delle fasce deboli 0,0% 36,4% 26,3% 18,8% 33,3%

Il confronto tra le parti 0,0% 36,4% 52,6% 50,0% 33,3%Consente di ampliare il punto di vista dell'amministrazione 50,0% 9,1% 10,5% 6,3% 33,3%

Nessun punto di forza 0,0% 4,5% 5,3% 0,0% 0,0%Altro 50,0% 13,6% 5,3% 25,0% 0,0% TOTALE 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0%

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L’incrocio delle risposte con la fascia demografica di appartenenza dei rispettivi comuni evidenzia come “la difesa delle condizioni di vita delle fasce deboli” ed “il confronto tra le parti” costituiscano punti di forza della contrattazione sociale territoriale soprattutto per i Comuni di medio-grande dimensione. Soprattutto tra i piccoli comuni l’attività di contrattazione aiuta invece a focalizzare l’attenzione sulle situazioni critiche (Consente di ampliare il punto di vista dell'amministrazione).

Tab.4/A: Punti di Debolezza della Contrattazione Sociale

RISPOSTEIncidenza % sul

totale delle risposte

Mancanza di continuità dei rapporti con i sindacati 2 3,7%

Carenza di risorse 21 38,9%

I Sindacati e gli Enti Locali spesso parlano linguaggi diversi, ed emergono rigidità 7 13,0%

Trattative limitate da stringenti vincoli amministrativi 11 20,4%

Non ci sono veri punti di debolezza 7 13,0%

Altro 6 11,1% TOTALE 54 100,0% Le scelte e le possibilità finanziarie di un ente come il Comune non sono legate esclusivamente alla volontà dell’amministrazione stessa. I limiti dettati da carenza di risorse economiche (quasi il 40%) ed i stringenti vincoli amministrativi (oltre il 20%) sono le ragioni espresse dagli intervistati come punti di debolezza degli accordi di contrattazione. Tab.4/B: Punti di Debolezza della Contrattazione Sociale - Per Fascia Demografica

fino a 1.000

Abitanti

1.001 - 5.000

Abitanti

5.001 - 15.000

Abitanti

15001 - 50.000

Abitanti

oltre 50.001

Abitanti

Mancanza di continuità dei rapporti con i sindacati0,0% 0,0% 5,0% 8,3% 0,0%

Carenza di risorse 100,0% 55,6% 25,0% 25,0% 50,0%

I Sindacati e gli Enti Locali spesso parlano linguaggi diversi, ed emergono rigidità

0,0% 5,6% 20,0% 16,7% 0,0%Trattative limitate da stringenti vincoli amministrativi 0,0% 22,2% 30,0% 8,3% 0,0%

Non ci sono veri punti di debolezza 0,0% 5,6% 15,0% 25,0% 0,0%

Altro 0,0% 11,1% 5,0% 16,7% 50,0% TOTALE 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0%

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E’ evidente che gli spunti di riflessione sono molti, ma essenzialmente il clima che si rileva è più che positivo. Abbiamo chiesto agli amministratori intervistati di giudicare la collaborazione tra le parti sociali e questa viene valutata in modo molto positivo dal 59% dei comuni, abbastanza positivo dal 33% e negativo o poco positivo e negativo da circa l’ 8%. (Grafico 3/A) Grafico 3/A “Come giudica il rapporto tra le parti”

2,04%6,12%

32,65%

59,18%

0,00%

10,00%

20,00%

30,00%

40,00%

50,00%

60,00%

70,00%

Negativi Poco positivi Abbastanza positivi Molto positivi

Si tratta di un giudizio complessivamente positivo, e confermato anche da quello successivo: ai fini di una programmazione territoriale, l'attività di contrattazione viene giudicata abbastanza o molto positiva dall’88% dei comuni contattati (Grafico 3/B). Sono ancora i comuni di Borgomanero e Pavone Canavese a dare un giudizio negativo sull’attività di contrattazione. Questa amministratori, insieme ad altri quattro comuni con giudizio “poco positivo”, delineano uno scenario di contrapposizione rispetto alla grande maggioranza delle risposte. Grafico 3/B “Ai fini di una programmazione territoriale come giudica complessivamente l’attività di contrattazione?”

4,08%

8,16%

40,82%

46,94%

0,00%

5,00%

10,00%

15,00%

20,00%

25,00%

30,00%

35,00%

40,00%

45,00%

50,00%

Negativi Poco positivi Abbastanza positivi Molto positivi

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Riguardo ai contenuti dell’accordo e sulla possibilità di essere riproposti nell’attività di contrattazioni rileviamo soprattutto una tendenza a riproporre le medesime caratteristiche per dare continuità alle azioni previste dell’attuale accordo (68%). Il 29% pensa invece che si debba proporre una attività di contrattazione dai contenuti diversi, che tenga conto delle nuove esigenze circa nuove materie o fasce di popolazione. Vediamo quali: Materie:

- la nuova povertà e la crisi - La tutela di posti di lavoro - La scuola e l’istruzione

Fasce di popolazione: - I nuovi poveri - Gli stranieri - I pensionati

Proseguendo con l’analisi delle risposte, riguardo ai temi della contrattazione e alla loro evoluzione futura, abbiamo classificato le considerazioni svolte in modo autonomo dai comuni (Tab.5). Tab.5: Ritiene che in futuro i contenuti dell'accordo e/o della contrattazione sociale realizzata con i sindacati possano essere riproposti?

RISPOSTE

Incidenza % sul totale delle

risposte

L'impianto della contrattazione è consolidato e ad esso va data continuità 7 30,4%

Occorre aggiornare i temi della contrattazione in ragione delle nuove necessità delle famiglie e del territorio

9 39,1%

Il futuro della contrattazione dipende molto dalla disponibilità di risorse 4 17,4%

Altro 3 13,0% TOTALE 23 100,0% Nel 30% dei casi, si sottolinea la continuità delle necessità del territorio e delle azioni da intraprendere:

"A parte il discorso ICI, le altre materie possono essere riproposte nella stessa maniera"; "L'impianto di contrattazione è ormai convalidato. Ci sono dei paletti fermi attorno ai quali comunque si ruota intorno"; "Le esigenze sono sempre più o meno le stesse, anche se si può fare di più avendo più fondi disponibili".

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Quasi il 40%, invece, esprime la necessità di cambiamento e di adeguamento nei temi:

"I bisogni della popolazione e le priorità cambiano continuamente. Di conseguenza ogni volta che si decide di concertare materie e settori d'intervento vanno modificati";

"Il contesto storico sta cambiando e cambiano i comuni, le loro risorse, il tipo di popolazione. Andrebbero rivisti i contenuti della contrattazione, adattandoli al presente"

In uno scenario discorde sulla evoluzione temporale e l’adeguamento dei temi degli accordi di contrattazione sociale, si ha invece un punto fermo comune: l’attività di contrattazione migliora lo stato sociale locale. E’ il 95% degli intervistati ad esserne convinto (Tab.6). In questo contesto si valuta che l'attività di contrattazione migliori lo stato sociale locale ("Sì, sempre" 62%, "Generalmente sì" 23%), e questo dipende da:

aspetti politici: "Capacità reciproca di analizzare problemi e soluzioni; in ogni caso un'amministrazione attenta dovrebbe già aver anticipato soluzioni socialmente compatibili", "Volontà politica dell'amministrazione di applicare l'accordo", "Quanto si può incidere sulle scelte, dalla mancanza di risorse";

aspetti relazionali: "Chi si ha di fronte", "Quanto le parti si vengono incontro", "Quanto si

conoscono le parti". Tab. 6: In generale, ritiene che l’ attività di contrattazione migliora lo stato sociale locale?

Intervistati

Incidenza % sul totale degli intervistati

SI, sempre 30 61,22%Generalmente SI 16 32,65%Quasi mai 2 4,08%Mai 1 2,04% TOTALE 49 100,00%

E' poi stato chiesto ai comuni se le attività di contrattazione o negoziazione sociale, insieme con le parti sociali, debbano essere migliorate o potenziate. I due quinti dei comuni ritiene che ci sia la necessità di migliorare o potenziare le attività di contrattazione mentre i restanti comuni che non occorra farlo. In queste 30 risposte però si nasconde sia chi è soddisfatto dello stato attuale, sia chi non ritiene opportuno un rafforzamento di un’attività “inutile”: (Tab.7/A) “Non ce n'è bisogno, non dovrebbe esserci attività di contrattazione” - afferma il Segretario Comunale di Pavone Canavese

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Tab. 7/A - Ritiene che le attività di contrattazione o negoziazione sociale realizzate dal suo comune insieme con le parti sindacali, debbano essere migliorate o potenziate?

Intervistati

Incidenza % sul totale degli intervistati

SI 19 38,78%NO 27 55,10%Altro 3 6,12% TOTALE 49 100,00%

Scendendo nel dettaglio delle modalità in cui l’attività di contrattazione potrebbe o meno essere potenziata, abbiamo un quadro più preciso del giudizio espresso dai comuni. (Tab.7/B) Tab. 7/B - Ritiene che le attività di contrattazione o negoziazione sociale realizzate dal suo comune insieme con le parti sindacali, debbano essere migliorate o potenziate? - In che Modo

RISPOSTE

Incidenza % sul totale delle

risposte

Ampliare i benefici per le famiglie a rischio di povertà 3 18,8%

Va bene così 7 43,8% Non dovrebbe esserci attività di contrattazione 2 12,5% Altro 4 25,0% TOTALE 16 100,0% Riportiamo di seguito integralmente parte delle considerazioni degli Amministratori dei Comuni:

- Amministrazione comunale e OO.SS collaborano nella lotta all'evasione fiscale sia volontaria che dovuta ad ignoranza, cioè per scarsa informazione.

- Cittadini soddisfatti e dialogo sempre aperto con le parti sindacali - Con i mezzi a disposizione che abbiamo, facciamo fin troppo - Critica alle scelte governative: lo Stato trova i soldi per finanziare le banche in difficoltà,

ma non per le pensioni e l'assistenza alle fasce deboli - I comuni più virtuosi e che offrono più servizi sono i primi ad essere penalizzati dallo

Stato - Il beneficio apportato ai cittadini ci sarebbe anche senza la contrattazione poiché si tratta

di servizi che il comune dà ai cittadini a prescindere. Per questo la contrattazione è poco utile

- Il beneficio apportato ai cittadini è positivo, ma per merito dell'amministrazione comunale che sa ciò di cui i cittadini hanno bisogno e per quanto possibile soddisfa le esigenze della popolazione già prima che le parti sindacali facciano le loro richieste

- Il comune s'impegna molto nel campo socio-assistenziale ma purtroppo non tutti i cittadini sono a conoscenza delle iniziative comunali nonostante le campagne d'informazione

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- In alcune materie il comune non ha una competenza assoluta o non ha competenza. Ad esempio in campo sanitario o nella sicurezza sui luoghi di lavoro. Gli accordi dovrebbero quindi essere integrati da altri siglati con chi effettivamente ha competenza in quell'ambito specifico.

- In merito ai benefici e all'informazione per i cittadini, è stata redatta una guida al cittadino che è nata dalla contrattazione sociale nel senso che ripercorre i punti della contrattazione

- L'accordo con il comune di Arona è servito da base per gli accordi in altri comuni della provincia. I servizi sociali sono invece il fiore all'occhiello del comune, istituiti nel 1990.

- La contrattazione migliora la sensibilità da parte di tutti - La TARSU ha subito una variazione di forma, ma non è in pieno una tariffa. E' un ibrido

che però avvantaggia le famiglie che così pagano in bolletta dal 5 al 10% in meno - Le OO.SS. informano i cittadini di servizi e agevolazioni predisposti dal comune che

altrimenti non conoscerebbero - Nel 2008 il comune stesso ha interpellato i sindacati per parlare di trasporti, cioè di

collegamenti tra città e trasporti - proprio per contrastare la crisi da un lato e considerare anche le scarse risorse comunali,

gli aiuti alle famiglie dovrebbero essere " su misura per ogni famiglia". I sindacati invece tendono a prevedere dei benefici "per categoria", ma non è detto che ad esempio tutti gli anziani sopra i 65 anni abbiano un reddito molto basso, quindi abbiano bisogno degli stessi aiuti di chi vive con la pensione minima

- Si nota che pochi comuni del biellese hanno stipulato degli accordi di questo tipo. Sarebbe possibile fare di più se la contrattazione avvenisse in più comuni. Il confronto in alcuni comuni del centro-sinistra non è sufficiente. Servirebbero tavoli di confronto che coinvolgano contemporaneamente i comuni di uno stesso territorio e più incisività da parte delle parti sindacali

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ALLEGATI

Indici demografici rilevati presso tutti i Comuni che hanno sottoscritto almeno un accordo di

contrattazione territoriale nel periodo 2000 – 2008. (Allegato 1)

Il contesto politico-istituzionale della contrattazione sociale territoriale: schede di sintesi sulle manovre finanziarie centrali (Leggi Finanziarie) per il 2006, 2007 e 2008. (Allegato 2)

Gli Accordi sottoscritti in materia di contrattazione sui sui bilanci degli Enti Locali, da Sindacato,

Anci e Legautonomie del Piemonte, nel 2007 e 2008. (Allegato 3)

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Allegati Allegato 1 - Indici demografici rilevati presso tutti i Comuni che hanno sottoscritto almeno un accordo di contrattazione territoriale nel periodo 2000 – 2008

INDICE DI VECCHIAIA

INDICE DI DIPENDENZA

INDICE DI STRUTTURA

DELLA POPOLAZIONE

ATTIVA

INDICE DI RICAMBIO

INDICE DI NATALITA'

INDICE DI MORTALITA'

2007 2008 2007 2008 2007 2008 2007 2008 2007 2007 Acqui Terme 272,6 258,4 62,1 63,3 137,2 141,1 175,9 179,0 7,7 15,1Agrate Conturbia 113,7 119,8 55,4 55,1 123,3 138,7 153,2 164,0 8,6 10,0Airasca 81,2 85,7 38,9 39,8 101,4 100,7 101,6 113,0 11,4 3,5Alba 183,3 185,6 56,3 56,5 115,6 117,0 129,1 126,7 8,3 9,8Albiano d'Ivrea 198,9 196,8 50,1 49,3 139,5 136,3 141,9 143,6 3,6 13,7Alessandria 216,0 212,9 55,1 55,8 129,9 133,3 178,1 181,3 8,5 11,7Alice Bel Colle 270,5 253,8 71,6 73,3 158,5 162,6 254,2 277,3 6,4 17,9Almese 137,1 136,5 51,8 52,2 124,4 126,0 140,7 141,5 9,8 9,8Alpignano 159,1 161,5 45,1 46,0 126,7 125,9 127,8 137,6 8,3 7,6Andorno micca 220,9 227,4 57,0 55,1 122,8 129,3 115,6 108,6 6,9 13,3Antrona Schieranco 318,6 333,3 53,6 53,1 148,9 141,5 273,3 262,5 1,9 13,6Armeno 169,1 170,3 52,2 53,6 117,8 123,2 160,2 167,4 12,1 7,6Arona 242,2 239,0 59,3 60,4 125,2 126,9 175,2 180,9 7,5 11,1Arquata Scrivia 257,8 262,6 56,5 56,6 127,5 131,5 158,5 167,5 5,9 12,5Asti 186,8 183,8 53,9 54,2 122,8 123,4 145,2 146,0 8,7 10,9Avigliana 134,9 132,0 48,4 48,2 114,3 117,9 135,0 141,4 10,4 9,8Baldissero Torinese 115,3 113,6 51,0 50,4 141,7 146,5 123,8 134,7 7,5 7,3Balzola 276,3 291,2 65,0 65,2 136,6 139,7 224,3 216,3 7,6 17,2Banchette 191,4 185,0 49,8 51,4 112,5 110,0 213,9 202,5 9,2 11,8Bardonecchia 163,0 170,1 47,7 47,9 119,9 120,6 163,8 162,6 8,5 8,5Barge 156,4 159,5 53,5 53,3 111,3 111,5 117,4 119,1 8,7 12,1Bassignana 171,0 174,9 58,6 58,7 134,2 137,6 164,6 165,7 6,2 10,7Baveno 196,8 184,6 54,7 56,5 125,4 130,5 174,3 202,6 11,3 10,0Beinasco 160,4 165,2 52,5 54,4 121,9 124,0 173,0 170,8 8,7 9,3Bellinzago Novarese 153,6 153,0 48,3 47,7 97,9 98,7 106,8 109,7 9,2 9,2Biella 223,2 225,4 60,8 60,9 122,9 125,4 153,8 151,9 8,2 12,7Bistagno 212,4 205,4 64,3 64,5 133,3 139,0 205,5 203,4 8,6 15,5Boca 159,5 155,1 53,4 53,6 111,2 115,4 119,2 138,8 12,3 12,3Bolzano Novarese 140,9 146,7 48,2 49,1 122,4 120,5 136,4 122,0 8,2 8,2Borgaro Torinese 87,4 90,7 40,7 41,2 112,1 115,0 129,4 133,9 9,7 6,8Borgo San Dalmazzo 136,0 136,3 49,2 49,6 110,0 112,8 120,0 124,2 10,9 9,4Borgo Ticino 97,8 94,5 45,9 45,2 96,9 96,9 117,3 120,9 12,0 9,8Borgo Vercelli 177,9 169,8 54,1 56,3 115,7 116,7 144,6 156,4 7,4 10,1Borgofranco d'Ivrea 192,6 195,2 54,6 54,0 127,1 127,7 184,5 157,8 8,4 14,1Borgolavezzaro 186,8 189,3 59,1 59,0 121,5 125,0 169,1 152,6 7,1 13,1Borgomanero 150,5 149,0 52,4 52,4 108,8 110,4 130,6 130,9 10,0 9,7Borgone Susa 194,7 189,3 55,8 55,5 127,3 128,8 178,3 191,9 9,8 11,6Bosco Marengo 198,7 209,1 55,7 53,8 111,2 113,5 134,9 139,6 5,9 12,6Bosconero 149,5 147,9 49,6 49,9 114,0 113,6 141,2 162,7 9,4 12,7Bra 148,7 150,3 53,2 53,1 106,5 108,4 111,6 115,0 9,9 9,2Brandizzo 135,0 132,7 44,1 44,5 107,1 107,3 137,5 147,1 10,6 7,6Briona 175,9 169,3 50,3 52,1 114,3 119,1 134,0 128,8 11,7 10,0Bruino 110,7 110,4 49,9 51,4 110,2 114,3 134,6 133,2 11,9 8,3

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INDICE DI VECCHIAIA

INDICE DI DIPENDENZA

INDICE DI STRUTTURA

DELLA POPOLAZIONE

ATTIVA

INDICE DI RICAMBIO

INDICE DI NATALITA'

INDICE DI MORTALITA'

2007 2008 2007 2008 2007 2008 2007 2008 2007 2007 Bussoleno 195,1 200,7 56,6 57,3 126,4 126,3 101,7 99,1 8,9 11,2Caluso 218,0 215,6 58,1 57,6 126,1 126,1 139,6 136,0 9,0 11,0Cameri 133,4 133,2 47,2 47,3 104,7 107,0 109,3 120,0 10,5 8,1Candelo 184,6 185,5 53,7 54,7 120,9 123,8 154,6 150,0 8,5 11,7Cannobio 174,0 177,4 50,0 50,5 120,8 126,0 142,7 154,0 6,6 10,2Carignano 186,3 183,1 55,4 55,2 123,8 122,0 147,7 141,7 9,1 13,1Carmagnola 128,0 126,4 50,8 50,6 104,7 104,6 110,0 111,5 11,0 8,5Carpignano Sesia 215,2 222,4 58,8 58,3 121,4 123,2 164,7 159,6 8,3 10,3Cartosio 317,0 314,6 87,2 84,4 137,9 133,7 375,0 315,8 3,8 12,7Casalbeltrame 177,7 191,0 42,2 42,8 118,4 127,4 132,5 138,5 7,3 12,5Casale Corte Cerro 134,0 135,1 49,6 50,3 114,4 117,4 106,6 107,6 8,7 7,6Casale Monferrato 218,7 219,3 56,5 56,5 125,5 128,5 146,7 143,1 8,1 13,5Casalvolone 155,8 141,4 61,5 61,1 114,8 111,1 142,9 160,0 11,5 13,8Caselette 148,8 145,3 50,5 52,6 117,1 118,6 160,0 163,1 12,7 6,5Caselle Torinese 106,7 106,3 45,8 46,3 108,5 110,5 125,9 130,7 10,1 7,5Cassine 301,0 293,1 61,5 59,7 134,2 138,2 158,1 186,2 5,3 16,5Castellamonte 180,5 177,6 55,6 54,3 117,8 114,8 127,2 122,5 9,8 11,7Castellazzo Bormida 216,8 210,7 55,9 55,0 117,0 116,5 126,7 129,9 8,6 13,5Castelletto d'Erro 328,6 470,0 67,4 65,5 147,2 163,6 275,0 225,0 6,7 13,4Castelletto Monferrato 160,1 151,2 44,6 47,8 131,7 133,3 138,0 139,5 16,2 7,8Castelletto sopra Ticino 134,6 131,9 49,3 49,8 103,2 105,7 128,0 135,2 11,7 8,8Castelnuovo Bormida 403,6 392,9 74,8 67,6 141,7 144,3 166,7 150,0 9,1 24,3Castelnuovo Scrivia 196,9 200,3 53,6 53,8 127,6 129,2 149,1 148,5 6,9 15,0Cavaglia' 155,2 157,8 51,5 52,0 114,5 113,7 128,0 122,9 9,1 9,9Cavaglio d'Agogna 263,9 259,3 48,8 50,2 124,8 128,0 160,4 166,0 7,6 9,8Cavatore 211,8 223,5 52,5 56,1 146,3 136,1 208,3 310,0 3,2 19,5Cerano 167,5 164,2 49,2 50,4 112,9 114,6 138,6 152,5 7,8 10,6Cerrina 202,9 194,0 49,7 50,7 110,9 112,0 148,5 147,1 6,9 11,9Chianocco 165,8 172,0 45,9 48,4 141,3 139,1 165,8 147,7 6,0 12,1Chiaverano 185,3 191,1 55,2 56,3 147,8 154,9 186,9 200,0 8,2 11,4Chieri 147,2 147,0 53,8 53,7 112,0 114,1 119,1 120,7 9,5 9,8Chivasso 171,9 170,5 50,5 49,9 117,3 115,5 137,1 141,4 7,7 8,1Cigliano 199,3 194,6 55,5 55,4 115,7 120,5 133,5 143,0 10,8 12,2Cirie' 153,0 152,7 49,8 51,1 114,4 118,1 139,0 137,7 9,4 9,5Collegno 145,1 146,5 50,4 51,5 117,1 120,8 157,6 162,9 9,4 7,9Condove 192,9 190,0 60,2 59,2 120,2 124,3 117,5 122,5 8,9 10,5Corio 189,8 185,7 55,2 56,7 120,5 130,1 145,6 150,8 10,7 15,3Cossato 224,0 223,7 56,9 57,4 131,6 134,0 150,3 147,3 7,7 10,4Cressa 215,3 208,8 58,4 58,7 112,5 115,9 156,9 162,7 10,0 14,0Cumiana 167,5 167,2 56,9 57,4 125,8 129,5 133,8 132,7 8,7 10,7Cuneo 173,8 176,0 56,9 56,6 121,7 123,7 137,1 140,2 8,4 11,6Cuorgne' 168,0 164,5 53,1 53,6 113,4 115,2 120,4 128,5 9,5 12,8Cureggio 162,6 166,5 51,2 53,0 114,7 123,6 137,9 160,8 9,1 10,3Denice 950,0 866,7 80,0 79,1 250,0 266,7 425,0 425,0 5,3 15,9Domodossola 207,7 215,0 51,4 52,3 127,0 129,9 153,1 152,6 6,1 10,1Dormelletto 185,0 182,2 53,2 56,4 118,3 124,4 187,4 223,3 8,2 8,5Favria 128,6 126,0 48,3 47,1 101,2 101,5 93,3 98,0 10,1 8,0Felizzano 191,3 191,9 55,4 55,2 122,8 126,0 138,0 138,8 5,7 13,1Fiorano Canavese 178,9 188,3 57,8 58,9 126,3 129,1 230,0 233,3 5,8 5,8

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2007 2008 2007 2008 2007 2008 2007 2008 2007 2007 Fontaneto d'Agogna 175,1 176,6 51,7 51,6 97,1 101,2 141,7 157,3 9,8 8,3Forno Canavese 186,4 186,9 52,0 52,3 107,8 110,0 128,9 139,3 8,0 14,1Fossano 146,1 145,1 52,5 53,7 108,8 111,1 123,8 123,4 10,0 10,8Frassineto Po 212,4 228,9 57,6 56,2 122,6 131,9 147,7 155,4 6,2 11,8Frossasco 175,2 179,7 51,6 50,9 129,1 130,8 156,0 142,4 7,3 18,1Frugarolo 236,7 238,3 56,7 56,9 112,1 114,9 158,7 145,9 7,7 10,7Fubine 232,6 234,7 61,8 61,5 109,7 110,8 128,4 122,4 7,7 16,1Gaglianico 181,1 178,8 55,9 55,7 120,3 122,9 154,1 152,7 8,2 10,5Galliate 164,9 164,2 51,9 51,8 110,7 117,1 125,4 131,9 9,4 10,3Gavi 240,5 241,2 55,7 55,0 137,3 140,7 179,6 195,9 5,9 13,1Giaveno 168,7 162,5 55,9 56,1 120,7 122,6 137,5 142,5 10,4 12,5Gozzano 178,1 178,0 57,3 57,5 114,9 120,3 139,3 139,1 7,4 11,6Gravellona Toce 154,5 160,9 45,5 45,8 116,0 118,4 139,8 154,0 7,6 9,2Grignasco 197,3 198,2 56,0 57,8 122,8 125,1 139,0 153,8 7,4 9,9Grognardo 631,6 711,8 74,7 78,0 154,8 181,0 181,8 262,5 9,2 12,3Grugliasco 159,9 164,2 45,8 47,2 125,8 126,6 159,8 166,4 8,5 7,2Invorio 149,3 146,5 52,1 50,9 107,1 111,8 143,3 145,4 9,9 12,8Ivrea 229,8 228,2 62,1 62,8 127,4 129,4 152,8 151,1 8,6 12,3La Loggia 119,7 118,4 44,9 45,2 103,3 106,2 117,2 120,7 12,7 5,9Leini' 120,3 120,3 45,1 45,0 108,0 104,5 139,2 134,1 10,8 6,0Lesa 208,2 219,5 60,1 59,4 134,6 148,5 149,5 154,1 8,3 10,0Livorno Ferraris 173,2 173,7 51,5 51,0 109,0 109,9 115,8 124,9 9,2 10,8Locana 336,7 352,9 68,7 68,3 164,2 165,0 155,6 172,1 4,7 16,5Lombriasco 193,1 186,7 57,0 57,2 125,3 127,9 115,2 134,1 8,6 9,5Luserna San Giovanni 228,9 226,2 61,8 61,4 125,1 127,4 158,9 162,2 7,2 18,4Malvicino 585,7 585,7 70,6 77,4 151,9 226,3 150,0 200,0 0,0 0,0Mazze' 174,6 176,4 53,9 52,6 127,8 132,2 118,4 124,3 8,3 10,2Melazzo 210,6 216,7 65,6 61,8 157,4 145,8 251,4 189,8 7,9 12,7Merana 380,0 375,0 63,2 66,1 142,6 117,0 360,0 380,0 0,0 0,0Miasino 371,8 361,4 72,8 70,1 132,5 141,6 276,0 371,4 3,2 23,1Mirabello Monferrato 348,3 324,8 62,9 62,9 141,0 151,2 133,9 173,1 6,6 16,1Molare 242,3 217,8 52,5 52,6 135,9 134,8 141,8 141,0 9,6 15,1Momo 215,0 223,9 56,9 56,0 107,3 109,9 134,0 132,1 7,1 11,3Mompantero 173,9 194,1 60,0 58,0 127,0 126,8 122,6 107,9 7,4 14,9Moncalieri 172,2 176,4 51,5 52,1 119,8 120,8 164,5 167,0 9,4 8,3Mondovi' 167,6 171,6 58,2 58,3 114,0 115,8 113,3 115,6 8,0 11,5Montalto Dora 166,0 166,2 49,7 50,2 125,0 125,8 156,6 169,3 5,6 8,8Montechiaro d'Acqui 386,5 364,2 77,4 71,3 155,5 143,0 284,6 217,6 8,6 19,0Montecrestese 258,0 257,0 55,4 55,9 134,5 137,8 197,0 211,8 6,7 12,6Morano sul Po 235,0 237,0 65,8 65,1 134,8 133,7 134,8 143,3 10,4 12,3Morbello 541,9 541,9 82,2 81,9 144,4 140,6 425,0 442,9 4,5 24,9Moretta 152,7 150,3 53,5 53,6 108,6 109,0 103,2 113,3 9,4 12,8Morsasco 297,1 301,4 68,0 65,8 150,9 141,2 265,0 225,0 8,7 13,1Murisengo 288,8 291,7 71,1 67,8 147,9 151,0 187,2 174,1 5,3 16,7Nichelino 124,8 126,2 48,6 49,5 106,8 109,1 148,3 155,1 10,3 6,8Nole 154,9 154,8 50,0 49,7 115,1 117,1 129,3 140,9 11,1 8,3None 115,1 114,1 45,1 45,7 113,1 111,7 125,4 129,8 8,5 6,4Novara 169,2 171,9 52,3 52,6 118,1 118,1 119,6 122,2 9,1 10,3Novi ligure 238,1 237,9 58,0 58,1 126,7 128,1 144,3 145,8 6,8 13,1

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INDICE DI VECCHIAIA

INDICE DI DIPENDENZA

INDICE DI STRUTTURA

DELLA POPOLAZIONE

ATTIVA

INDICE DI RICAMBIO

INDICE DI NATALITA'

INDICE DI MORTALITA'

2007 2008 2007 2008 2007 2008 2007 2008 2007 2007 Occimiano 183,0 182,9 61,9 61,3 105,0 113,1 77,5 85,1 9,3 13,7Oleggio 147,3 144,3 48,6 49,1 106,8 107,2 130,4 130,5 11,6 9,7Oleggio Castello 127,0 133,3 48,8 49,6 120,8 133,6 160,3 163,3 7,2 5,7Omegna 171,4 173,8 53,6 54,4 116,4 119,9 143,1 142,5 8,6 11,0Orbassano 143,6 145,2 46,9 48,1 115,3 116,8 141,9 154,3 9,0 7,5Orsara Bormida 307,1 325,0 69,2 69,7 126,6 121,8 164,7 200,0 7,2 21,5Ovada 277,5 266,3 59,6 60,0 133,0 135,4 174,1 184,7 8,6 13,7Pancalieri 183,1 181,0 59,7 59,9 126,7 128,1 116,3 154,1 8,6 17,8Pareto 474,0 388,3 79,7 82,5 140,0 144,8 313,3 384,6 4,6 21,6Pavone Canavese 179,6 188,7 50,2 51,4 127,2 130,1 198,1 182,5 7,6 9,2Pecetto di Valenza 220,0 213,9 54,5 55,0 130,3 146,8 234,2 236,6 5,5 9,4Pecetto Torinese 141,3 146,3 53,2 53,9 144,6 145,6 179,2 171,3 7,1 12,4Perosa Argentina 307,7 297,7 66,7 65,4 135,5 138,4 165,2 170,3 7,2 15,3Pianezza 136,9 130,4 49,9 50,1 113,7 113,7 126,7 125,8 12,0 8,6Pinerolo 200,9 199,0 57,9 58,0 116,2 116,7 143,2 144,2 8,6 11,5Pino Torinese 170,2 170,1 57,6 58,7 143,0 146,4 157,0 161,3 9,5 8,4Piossasco 117,8 118,7 49,6 50,7 105,0 109,0 136,8 146,4 10,0 8,0Piscina 135,0 136,3 51,3 53,1 111,1 115,6 119,7 119,4 10,2 8,3Pombia 94,7 92,4 47,2 45,8 88,8 95,4 145,5 144,4 13,9 5,7Pont-Canavese 212,1 200,6 59,6 58,4 133,2 129,1 175,9 171,5 5,9 19,8Pontecurone 288,7 271,0 63,2 62,0 122,7 122,4 190,8 175,0 5,5 17,7Ponti 381,8 381,8 65,0 65,9 131,8 132,4 230,0 200,0 3,0 13,4Ponzone 500,0 502,4 82,2 74,4 164,2 143,2 321,4 200,0 4,2 29,6Pozzolo Formigaro 163,8 165,7 48,2 47,2 121,8 123,9 147,2 159,9 6,1 13,5Prasco 256,7 298,0 65,8 61,3 153,9 171,3 141,7 169,6 1,9 11,1Prato Sesia 167,1 173,9 53,0 54,4 116,5 118,0 142,2 139,1 9,2 8,1Pray 261,3 263,3 73,1 73,0 128,3 129,7 205,4 191,1 5,3 16,0Predosa 282,4 265,5 67,3 67,9 135,5 140,8 182,9 193,1 10,2 19,0Quargnento 198,8 198,3 58,4 57,0 114,5 116,3 183,0 153,6 5,9 16,2Quattordio 245,3 257,9 57,9 59,8 130,6 133,6 171,6 166,7 4,1 7,6Recetto 264,5 235,6 61,4 58,3 118,2 119,2 137,5 152,9 10,1 16,8Ricaldone 259,7 232,1 62,6 62,6 121,4 125,0 200,0 277,8 13,4 13,4Rivalta Bormida 305,6 302,1 66,7 67,0 134,8 144,8 240,4 241,7 8,3 14,6Rivalta di Torino 120,3 122,4 47,4 47,8 117,4 115,9 127,9 133,8 9,8 7,1Rivoli 169,6 182,5 48,7 50,0 126,1 130,4 150,0 155,4 7,3 8,4Robassomero 124,9 124,6 47,7 49,7 121,8 131,1 117,8 125,0 9,3 7,3Rocca grimalda 283,4 289,7 60,6 60,2 130,1 129,9 204,0 189,1 8,1 12,9Romagnano Sesia 211,8 207,8 57,8 56,2 119,4 121,2 143,7 147,9 7,0 13,2Romano Canavese 134,3 132,3 45,4 44,7 116,1 118,4 125,2 135,0 7,5 10,6Romentino 136,1 130,6 47,6 47,5 100,6 98,7 114,9 108,1 8,8 9,2Rubiana 131,1 126,5 47,4 47,4 116,0 113,9 151,7 141,2 10,4 13,8Sale 275,3 255,0 64,5 64,3 126,3 128,6 148,5 148,1 8,8 20,9Saluggia 185,8 183,5 59,0 59,9 131,4 133,8 144,5 136,9 7,6 10,3Saluzzo 177,4 177,6 56,8 56,4 114,5 115,4 128,2 122,7 9,7 12,4Samone 132,7 133,2 45,6 45,0 126,0 126,1 139,7 150,0 7,8 7,1San Benigno Canavese 115,6 114,1 45,8 46,3 114,4 111,5 131,1 142,9 13,8 9,1San Giorgio Canavese 156,9 151,2 57,4 56,2 114,2 116,8 156,4 156,8 8,0 14,3San Giusto Canavese 165,9 164,5 52,2 51,5 124,1 119,0 202,9 181,1 6,9 12,0San Maurizio Canavese 130,2 121,8 52,0 50,9 109,3 109,9 147,0 139,0 12,2 9,9

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2007 2008 2007 2008 2007 2008 2007 2008 2007 2007 San maurizio d'Opaglio 129,0 130,1 48,8 49,7 102,6 110,5 122,4 116,4 12,5 5,1San Salvatore Monferrato 227,5 226,1 57,5 57,2 123,4 131,4 178,4 190,8 8,3 18,1Sant'Ambrogio di Torino 115,4 116,8 48,4 49,2 104,4 104,4 129,1 124,8 9,4 8,1Sant'Antonino di Susa 168,3 157,1 50,1 51,6 108,7 109,9 121,8 131,3 11,3 10,1Santena 133,0 135,1 46,8 47,0 109,3 111,2 116,2 117,9 10,0 9,2Savigliano 149,2 153,5 55,8 56,1 115,8 118,0 132,9 127,9 9,5 10,8Serravalle Scrivia 210,5 198,5 54,4 55,3 113,2 112,9 185,7 188,4 10,6 12,9Sestriere 82,7 89,4 36,6 35,7 108,2 118,4 80,5 100,0 9,9 4,4Settimo Torinese 146,0 149,4 50,2 50,9 116,3 120,7 137,1 139,6 8,1 9,0Silvano d'Orba 258,7 259,0 60,8 60,3 139,0 134,0 198,5 182,6 5,4 9,7Sozzago 136,2 145,1 44,2 47,0 112,5 115,9 137,2 152,6 9,0 9,0Spigno Monferrato 426,5 397,1 78,7 78,9 159,3 166,3 312,0 292,3 5,1 16,2Strambino 174,2 173,2 50,8 50,2 120,9 119,8 146,9 154,8 10,3 11,6Stresa 242,1 231,3 60,4 59,8 130,8 133,6 177,0 169,1 9,6 12,9Strevi 188,9 195,4 53,1 53,5 125,6 129,9 162,0 155,1 6,9 12,4Suno 229,0 219,3 59,5 58,7 122,3 123,2 112,9 126,4 8,9 16,5Susa 186,4 185,5 59,4 59,9 119,7 122,3 136,0 138,6 8,8 11,4Terdobbiate 154,8 156,3 50,2 49,8 112,8 120,8 104,0 108,0 4,2 6,3Terzo 189,3 190,1 57,5 55,9 142,7 145,1 256,5 272,0 5,6 10,1Ticineto 193,4 200,6 60,3 57,6 119,1 117,6 165,2 169,6 4,2 21,1Torino 204,3 201,2 54,7 54,9 114,1 114,5 164,5 162,6 9,1 10,3Torre Pellice 290,6 271,8 69,3 67,4 139,5 140,8 140,8 147,0 4,6 18,4Tortona 218,9 212,7 56,2 56,2 127,4 129,4 172,4 177,1 7,6 13,1Trecate 124,0 118,9 48,5 48,1 98,9 98,3 103,6 108,1 11,8 8,8Trivero 216,1 225,0 63,9 63,2 128,1 129,8 165,1 150,4 4,8 14,3Trofarello 125,6 129,6 49,1 50,0 116,0 122,0 135,7 141,5 8,9 7,4Valenza 205,4 208,3 54,7 55,8 117,6 122,3 170,3 173,7 7,0 10,4Valle Mosso 211,2 215,2 61,6 62,8 114,2 116,7 160,8 148,5 8,8 13,4Varallo Pombia 128,6 129,1 49,9 50,4 105,8 107,6 139,1 142,0 10,1 9,8Venaria Reale 128,5 132,2 46,4 47,8 122,0 127,3 131,1 143,4 8,0 8,1Venaus 182,4 175,2 58,0 55,1 126,4 135,5 93,6 118,2 9,4 15,6Verbania 201,4 203,3 58,2 58,9 119,7 123,7 148,5 146,7 7,4 12,9Vercelli 231,5 229,4 58,7 59,3 128,4 133,5 140,8 148,9 8,7 12,2Vigliano biellese 202,4 209,6 56,8 56,6 123,5 126,6 148,3 134,7 7,1 12,1Vignale Monferrato 269,9 272,2 61,2 62,6 157,7 156,2 188,1 171,1 4,5 15,4Vigone 184,8 178,9 54,4 55,3 118,8 120,4 132,6 132,7 10,5 11,0Villafranca Piemonte 157,7 159,3 54,7 53,4 115,2 117,3 120,7 111,8 9,0 10,5Villanova Monferrato 225,2 217,1 62,5 61,7 119,7 126,4 135,9 116,0 9,9 16,0Villar Dora 122,0 119,8 48,9 49,9 121,5 127,6 120,0 137,6 11,5 7,5Villar Perosa 203,1 208,8 60,4 60,1 126,3 128,4 162,7 151,7 6,0 12,1Villastellone 126,6 129,7 52,3 52,8 120,0 120,0 132,4 136,8 8,6 9,8Vinovo 127,6 132,5 46,0 47,4 123,3 123,2 141,0 137,7 8,0 6,9Visone 257,0 256,3 62,1 60,3 152,9 145,5 175,6 193,2 8,4 15,1Volpedo 265,4 284,3 64,3 61,9 136,1 131,1 215,4 176,6 4,9 13,2Volpiano 118,3 118,3 45,9 46,3 110,1 111,8 126,5 128,5 9,7 10,5Volvera 87,0 89,4 44,6 45,4 97,0 99,5 114,7 115,9 9,9 7,0

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POPOLAZIONE SUDDIVISA PER CLASSI DI ETA'

da 0 a 6 da 0 a 14 da 65 a 74 Oltre 75 Classi di Età

2007 2008 2007 2008 2007 2008 2007 2008 Acqui Terme 4,5% 4,8% 10,3% 10,8% 13,6% 13,5% 14,4% 14,4% Agrate Conturbia 8,1% 7,7% 16,7% 16,2% 10,7% 10,8% 8,3% 8,6% Airasca 7,9% 7,8% 15,4% 15,3% 7,6% 8,1% 4,9% 5,0% Alba 5,7% 5,7% 12,7% 12,6% 12,4% 12,3% 10,9% 11,2% Albiano d'Ivrea 5,1% 5,4% 11,2% 11,1% 11,4% 11,2% 10,8% 10,7% Alessandria 5,5% 5,6% 11,2% 11,4% 12,4% 12,5% 11,8% 11,9% Alice Bel Colle 4,5% 4,8% 11,3% 12,0% 15,1% 15,8% 15,4% 14,5% Almese 6,7% 6,7% 14,4% 14,5% 10,9% 10,7% 8,9% 9,1% Alpignano 5,4% 5,6% 12,0% 12,1% 10,6% 10,7% 8,5% 8,8% Andorno micca 4,6% 4,6% 11,3% 10,8% 12,0% 11,7% 13,0% 12,9% Antrona Schieranco 3,1% 3,0% 8,3% 8,0% 14,5% 13,9% 12,0% 12,8% Armeno 6,4% 6,8% 12,8% 12,9% 11,1% 10,9% 10,5% 11,1% Arona 5,1% 5,2% 10,9% 11,1% 13,2% 13,2% 13,1% 13,4% Arquata Scrivia 4,2% 4,3% 10,1% 10,0% 12,9% 12,9% 13,1% 13,3% Asti 5,7% 5,8% 12,2% 12,4% 11,6% 11,4% 11,2% 11,3% Avigliana 6,7% 6,8% 13,9% 14,0% 10,3% 9,9% 8,4% 8,6% Baldissero Torinese 7,4% 7,5% 15,7% 15,7% 10,3% 10,0% 7,8% 7,8% Balzola 4,9% 5,0% 10,5% 10,1% 13,6% 13,6% 15,3% 15,8% Banchette 6,1% 5,9% 11,4% 11,9% 12,5% 12,8% 9,3% 9,2% Bardonecchia 5,5% 5,6% 12,3% 12,0% 11,3% 11,7% 8,7% 8,7% Barge 6,5% 6,2% 13,6% 13,4% 10,9% 11,1% 10,3% 10,3% Bassignana 6,1% 5,7% 13,6% 13,5% 11,4% 10,8% 11,9% 12,7% Baveno 5,8% 6,3% 11,9% 12,7% 12,5% 12,1% 11,0% 11,3% Beinasco 6,3% 6,3% 13,2% 13,3% 13,4% 13,7% 7,8% 8,2% Bellinzago Novarese 6,3% 6,4% 12,9% 12,8% 11,1% 10,4% 8,7% 9,1% Biella 5,6% 5,5% 11,7% 11,6% 13,0% 13,0% 13,1% 13,2% Bistagno 6,1% 6,2% 12,5% 12,8% 11,8% 11,8% 14,8% 14,5% Boca 6,3% 6,6% 13,4% 13,7% 12,4% 11,7% 9,0% 9,5% Bolzano Novarese 6,4% 6,9% 13,5% 13,3% 10,1% 10,4% 8,9% 9,2% Borgaro Torinese 7,4% 7,2% 15,4% 15,3% 8,7% 8,7% 4,8% 5,2% Borgo San Dalmazzo 6,8% 7,0% 14,0% 14,0% 10,1% 10,1% 8,9% 9,0% Borgo Ticino 8,0% 8,1% 15,9% 16,0% 8,7% 8,5% 6,8% 6,7% Borgo Vercelli 6,6% 6,3% 12,6% 13,4% 11,9% 11,8% 10,5% 10,9% Borgofranco d'Ivrea 6,3% 6,1% 12,1% 11,9% 12,8% 12,7% 10,4% 10,4% Borgolavezzaro 6,6% 6,4% 13,0% 12,8% 11,4% 11,2% 12,8% 13,1% Borgomanero 6,4% 6,6% 13,7% 13,8% 10,9% 10,7% 9,8% 9,9% Borgone Susa 5,8% 6,1% 12,2% 12,3% 12,1% 11,9% 11,6% 11,5% Bosco Marengo 5,9% 5,5% 12,0% 11,3% 11,5% 11,4% 12,3% 12,3% Bosconero 6,7% 6,6% 13,3% 13,4% 10,0% 10,2% 9,9% 9,7% Bra 6,4% 6,4% 14,0% 13,9% 11,1% 11,1% 9,6% 9,8% Brandizzo 6,7% 6,6% 13,0% 13,2% 9,9% 9,7% 7,7% 7,9% Briona 5,5% 6,2% 12,1% 12,7% 10,5% 10,4% 10,9% 11,1% Bruino 8,2% 8,3% 15,8% 16,1% 11,3% 11,4% 6,2% 6,4% Bussoleno 5,3% 5,3% 12,3% 12,1% 12,7% 12,7% 11,1% 11,7% Caluso 5,2% 5,4% 11,6% 11,6% 12,9% 12,7% 12,3% 12,3% Cameri 6,6% 6,6% 13,7% 13,8% 10,4% 10,2% 8,0% 8,2% Candelo 5,8% 5,9% 12,3% 12,4% 12,2% 12,4% 10,5% 10,6% Cannobio 5,2% 5,3% 12,2% 12,1% 11,5% 11,4% 9,6% 10,1% Carignano 6,4% 6,5% 12,5% 12,6% 12,1% 11,9% 11,1% 11,1% Carmagnola 7,1% 7,1% 14,8% 14,8% 10,7% 10,4% 8,2% 8,4% Carpignano Sesia 4,8% 5,0% 11,7% 11,4% 11,9% 11,1% 13,4% 14,3% Cartosio 5,7% 5,3% 11,2% 11,0% 17,9% 17,1% 17,5% 17,6%

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2007 2008 2007 2008 2007 2008 2007 2008 Casalbeltrame 5,7% 5,6% 10,7% 10,3% 10,0% 10,4% 9,0% 9,3% Casale Corte Cerro 6,2% 6,5% 14,2% 14,2% 10,2% 10,1% 8,8% 9,1% Casale Monferrato 5,1% 5,1% 11,3% 11,3% 12,7% 12,6% 12,0% 12,2% Casalvolone 7,6% 7,1% 14,9% 15,7% 13,5% 13,0% 9,7% 9,2% Caselette 6,4% 6,9% 13,5% 14,1% 12,5% 12,4% 7,6% 8,0% Caselle Torinese 7,3% 7,4% 15,2% 15,4% 9,6% 9,5% 6,6% 6,8% Cassine 4,0% 3,9% 9,5% 9,5% 13,5% 13,0% 15,1% 14,9% Castellamonte 5,9% 6,1% 12,7% 12,7% 11,2% 10,9% 11,8% 11,6% Castellazzo Bormida 5,3% 5,0% 11,3% 11,4% 12,0% 11,9% 12,5% 12,2% Castelletto d'Erro 2,7% 2,8% 9,4% 6,9% 13,4% 14,6% 17,4% 18,1% Castelletto Monferrato 5,2% 6,3% 11,9% 12,9% 11,9% 12,5% 7,1% 6,9% Castelletto sopra Ticino 7,1% 7,5% 14,1% 14,3% 10,7% 10,5% 8,2% 8,4% Castelnuovo Bormida 3,6% 3,7% 8,5% 8,2% 14,3% 13,6% 20,0% 18,6% Castelnuovo Scrivia 5,1% 5,2% 11,8% 11,7% 11,6% 11,6% 11,5% 11,7% Cavaglia' 6,0% 6,1% 13,3% 13,3% 11,4% 10,9% 9,2% 10,0% Cavaglio d'Agogna 4,5% 4,6% 9,0% 9,3% 11,6% 11,6% 12,2% 12,6% Cavatore 4,5% 4,2% 11,0% 11,1% 11,4% 12,4% 12,0% 12,4% Cerano 5,9% 6,0% 12,3% 12,7% 10,7% 10,7% 10,0% 10,2% Cerrina 6,4% 6,4% 11,0% 11,4% 11,0% 11,1% 11,3% 11,1% Chianocco 5,0% 5,6% 11,8% 12,0% 10,5% 11,0% 9,2% 9,7% Chiaverano 6,2% 6,2% 12,5% 12,4% 12,5% 13,0% 10,6% 10,6% Chieri 6,8% 6,7% 14,2% 14,1% 11,4% 11,1% 9,4% 9,7% Chivasso 5,7% 5,7% 12,3% 12,3% 11,7% 11,3% 9,5% 9,6% Cigliano 5,7% 5,9% 11,9% 12,1% 12,2% 11,7% 11,5% 11,9% Cirie' 6,1% 6,2% 13,1% 13,4% 11,0% 11,0% 9,1% 9,4% Collegno 6,8% 6,7% 13,7% 13,8% 11,7% 11,8% 8,1% 8,4% Condove 6,4% 6,1% 12,8% 12,8% 12,0% 11,6% 12,7% 12,8% Corio 5,6% 5,8% 12,3% 12,7% 12,1% 12,5% 11,2% 11,0% Cossato 4,8% 5,0% 11,2% 11,3% 13,1% 12,9% 11,9% 12,3% Cressa 6,8% 6,9% 11,7% 12,0% 12,0% 11,6% 13,2% 13,4% Cumiana 6,5% 6,5% 13,6% 13,7% 12,5% 12,4% 10,2% 10,5% Cuneo 6,0% 5,9% 13,2% 13,1% 11,7% 11,6% 11,4% 11,4% Cuorgne' 6,4% 6,4% 12,9% 13,2% 11,2% 11,1% 10,6% 10,6% Cureggio 5,8% 5,9% 12,9% 13,0% 11,0% 10,9% 10,0% 10,7% Denice 3,2% 4,1% 4,2% 4,6% 14,3% 15,2% 25,9% 24,4% Domodossola 5,0% 4,8% 11,0% 10,9% 11,9% 12,2% 11,0% 11,2% Dormelletto 6,1% 6,3% 12,2% 12,8% 12,6% 12,7% 10,0% 10,6% Favria 6,8% 6,7% 14,3% 14,2% 9,8% 9,5% 8,5% 8,4% Felizzano 6,1% 5,9% 12,2% 12,2% 12,0% 11,9% 11,4% 11,4% Fiorano Canavese 7,5% 6,8% 13,1% 12,9% 12,8% 12,7% 10,7% 11,5% Fontaneto d'Agogna 6,7% 6,6% 12,4% 12,3% 10,9% 10,5% 10,8% 11,2% Forno Canavese 6,2% 5,9% 11,9% 12,0% 11,8% 12,3% 10,5% 10,1% Fossano 6,6% 6,7% 14,0% 14,3% 11,1% 11,3% 9,4% 9,4% Frassineto Po 4,4% 4,1% 11,7% 10,9% 12,5% 12,5% 12,3% 12,5% Frossasco 5,2% 5,2% 12,4% 12,1% 11,8% 11,3% 9,9% 10,3% Frugarolo 5,4% 5,4% 10,7% 10,7% 12,9% 12,9% 12,5% 12,6% Fubine 5,5% 6,0% 11,5% 11,4% 11,5% 11,3% 15,2% 15,4% Gaglianico 6,4% 6,1% 12,8% 12,8% 12,2% 12,0% 10,9% 10,9% Galliate 6,3% 6,4% 12,9% 12,9% 11,3% 10,9% 10,0% 10,3% Gavi 4,7% 4,6% 10,5% 10,4% 13,1% 12,8% 12,1% 12,3% Giaveno 6,2% 6,4% 13,3% 13,7% 11,4% 11,0% 11,1% 11,2% Gozzano 5,8% 5,8% 13,1% 13,1% 12,5% 12,2% 10,9% 11,2%

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POPOLAZIONE SUDDIVISA PER CLASSI DI ETA'

da 0 a 6 da 0 a 14 da 65 a 74 Oltre 75 Classi di Età

2007 2008 2007 2008 2007 2008 2007 2008 Gravellona Toce 5,9% 6,0% 12,3% 12,0% 10,6% 10,4% 8,4% 8,9% Grignasco 6,0% 6,0% 12,1% 12,3% 11,6% 11,7% 12,2% 12,6% Grognardo 2,5% 2,9% 5,8% 5,4% 14,2% 14,6% 22,8% 23,8% Grugliasco 5,5% 5,6% 12,1% 12,1% 11,9% 12,1% 7,4% 7,8% Invorio 6,3% 6,1% 13,7% 13,7% 10,3% 9,7% 10,2% 10,4% Ivrea 5,6% 5,7% 11,6% 11,8% 14,0% 13,9% 12,7% 12,9% La Loggia 6,9% 6,8% 14,1% 14,3% 10,2% 10,0% 6,6% 6,9% Leini' 6,9% 7,2% 14,1% 14,1% 10,5% 10,3% 6,5% 6,7% Lesa 5,3% 5,2% 12,2% 11,7% 13,1% 13,0% 12,3% 12,6% Livorno Ferraris 6,4% 6,6% 12,5% 12,3% 11,6% 11,2% 10,0% 10,2% Locana 3,4% 3,2% 9,3% 9,0% 14,6% 15,1% 16,8% 16,5% Lombriasco 4,3% 5,2% 12,4% 12,7% 11,9% 11,3% 12,0% 12,4% Luserna San Giovanni 5,4% 5,4% 11,6% 11,7% 12,7% 12,4% 13,9% 13,9% Malvicino 3,4% 2,7% 6,0% 6,4% 14,7% 16,4% 20,7% 20,9% Mazze' 5,8% 5,8% 12,8% 12,5% 11,0% 10,6% 11,3% 11,4% Melazzo 6,0% 5,9% 12,8% 12,1% 12,8% 12,8% 14,1% 13,4% Merana 4,8% 5,2% 8,1% 8,4% 14,0% 14,1% 16,7% 17,3% Miasino 4,6% 4,3% 8,9% 8,9% 13,7% 13,1% 19,5% 19,2% Mirabello Monferrato 3,9% 4,1% 8,6% 9,1% 14,5% 13,9% 15,5% 15,6% Molare 4,8% 5,4% 10,1% 10,8% 11,2% 10,7% 13,2% 12,9% Momo 5,3% 5,1% 11,5% 11,1% 13,1% 12,4% 11,7% 12,4% Mompantero 6,1% 5,6% 13,7% 12,5% 13,1% 12,6% 10,7% 11,6% Moncalieri 6,2% 6,0% 12,5% 12,4% 12,5% 12,4% 9,1% 9,5% Mondovi' 6,3% 6,1% 13,8% 13,6% 11,4% 11,5% 11,7% 11,8% Montalto Dora 6,0% 6,1% 12,5% 12,6% 11,9% 11,8% 8,8% 9,1% Montechiaro d'Acqui 4,1% 4,1% 9,0% 9,0% 15,5% 14,0% 19,1% 18,6% Montecrestese 4,1% 4,4% 10,0% 10,0% 14,7% 14,7% 11,0% 11,1% Morano sul Po 5,6% 5,8% 11,8% 11,7% 13,7% 13,3% 14,1% 14,4% Morbello 3,9% 3,4% 7,0% 7,0% 13,8% 15,2% 24,3% 22,9% Moretta 6,5% 6,6% 13,8% 13,9% 11,2% 11,1% 9,9% 9,8% Morsasco 3,6% 4,2% 10,2% 9,9% 14,4% 14,4% 15,9% 15,4% Murisengo 4,8% 4,6% 10,7% 10,3% 14,0% 13,3% 16,8% 16,8% Nichelino 7,2% 7,2% 14,6% 14,6% 11,7% 11,6% 6,5% 6,8% Nole 6,0% 6,4% 13,1% 13,0% 10,7% 10,6% 9,6% 9,6% None 6,6% 6,7% 14,4% 14,7% 10,1% 10,3% 6,5% 6,4% Novara 6,0% 6,0% 12,8% 12,7% 11,1% 11,1% 10,5% 10,7% Novi ligure 4,9% 4,9% 10,9% 10,9% 12,7% 12,6% 13,1% 13,2% Occimiano 6,4% 6,8% 13,5% 13,4% 11,6% 11,3% 13,2% 13,3% Oleggio 6,4% 6,6% 13,2% 13,5% 10,3% 10,2% 9,2% 9,2% Oleggio Castello 8,0% 7,5% 14,4% 14,2% 11,1% 10,9% 7,2% 8,0% Omegna 6,3% 6,3% 12,9% 12,9% 11,8% 11,8% 10,3% 10,6% Orbassano 6,2% 6,2% 13,1% 13,3% 11,6% 11,6% 7,3% 7,7% Orsara Bormida 4,8% 4,6% 10,0% 9,7% 14,4% 14,7% 16,5% 16,7% Ovada 4,6% 5,0% 9,9% 10,2% 13,5% 13,2% 13,9% 14,0% Pancalieri 5,9% 5,3% 13,2% 13,3% 11,4% 11,3% 12,7% 12,8% Pareto 4,0% 4,9% 7,7% 9,3% 16,1% 16,0% 20,6% 19,9% Pavone Canavese 5,9% 5,9% 11,9% 11,8% 13,8% 13,9% 7,7% 8,3% Pecetto di Valenza 4,3% 4,3% 11,0% 11,3% 14,3% 14,0% 10,0% 10,2% Pecetto Torinese 6,3% 6,2% 14,4% 14,2% 11,9% 12,1% 8,5% 8,7% Perosa Argentina 4,3% 4,2% 9,8% 9,9% 15,3% 14,1% 14,9% 15,5% Pianezza 6,8% 7,3% 14,1% 14,5% 11,5% 11,1% 7,8% 7,8% Pinerolo 5,9% 5,8% 12,2% 12,3% 12,5% 12,3% 12,0% 12,1%

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POPOLAZIONE SUDDIVISA PER CLASSI DI ETA'

da 0 a 6 da 0 a 14 da 65 a 74 Oltre 75 Classi di Età

2007 2008 2007 2008 2007 2008 2007 2008 Pino Torinese 6,2% 6,4% 13,5% 13,7% 13,1% 12,9% 9,9% 10,3% Piossasco 7,7% 7,7% 15,2% 15,4% 11,4% 11,5% 6,5% 6,8% Piscina 6,9% 7,1% 14,4% 14,7% 10,8% 11,1% 8,7% 8,9% Pombia 8,7% 8,4% 16,5% 16,3% 8,2% 7,6% 7,4% 7,4% Pont-Canavese 5,5% 5,5% 12,0% 12,3% 11,9% 11,2% 13,4% 13,4% Pontecurone 4,6% 4,9% 10,0% 10,3% 13,5% 14,0% 15,2% 13,9% Ponti 3,9% 3,1% 8,2% 8,2% 12,9% 12,9% 18,3% 18,6% Ponzone 3,5% 3,2% 7,5% 7,1% 15,9% 14,8% 21,7% 20,8% Pozzolo Formigaro 5,6% 5,4% 12,3% 12,1% 10,9% 10,4% 9,3% 9,6% Prasco 4,1% 3,7% 11,1% 9,6% 13,2% 13,5% 15,4% 15,0% Prato Sesia 6,6% 6,3% 13,0% 12,9% 11,3% 11,6% 10,4% 10,8% Pray 5,6% 5,2% 11,7% 11,6% 15,1% 14,2% 15,4% 16,4% Predosa 5,3% 5,6% 10,5% 11,1% 13,4% 13,3% 16,3% 16,0% Quargnento 6,4% 6,0% 12,3% 12,2% 11,6% 11,6% 12,9% 12,5% Quattordio 5,3% 5,3% 10,6% 10,5% 13,6% 13,9% 12,4% 13,1% Recetto 5,8% 6,6% 10,4% 11,0% 13,6% 13,0% 14,0% 12,8% Ricaldone 5,3% 5,5% 10,7% 11,6% 13,2% 12,3% 14,6% 14,6% Rivalta Bormida 4,4% 4,1% 9,9% 10,0% 15,0% 14,7% 15,1% 15,5% Rivalta di Torino 6,6% 6,6% 14,6% 14,5% 11,4% 11,4% 6,1% 6,5% Rivoli 5,6% 5,5% 12,1% 11,8% 11,9% 12,5% 8,7% 9,0% Robassomero 7,1% 6,9% 14,4% 14,8% 11,2% 10,9% 6,8% 7,5% Rocca grimalda 5,0% 5,0% 9,8% 9,6% 13,6% 13,4% 14,3% 14,6% Romagnano Sesia 4,7% 5,0% 11,7% 11,7% 12,9% 12,0% 12,0% 12,3% Romano Canavese 6,4% 6,3% 13,3% 13,3% 9,7% 9,9% 8,2% 7,7% Romentino 7,2% 7,3% 13,7% 14,0% 10,4% 10,1% 8,2% 8,1% Rubiana 7,5% 7,4% 13,9% 14,2% 9,7% 9,9% 8,6% 8,1% Sale 4,6% 4,8% 10,5% 11,0% 13,2% 12,6% 15,5% 15,5% Saluggia 5,7% 5,5% 13,0% 13,2% 12,1% 12,0% 12,1% 12,2% Saluzzo 6,2% 6,3% 13,1% 13,0% 11,2% 11,2% 11,9% 11,8% Samone 6,6% 6,8% 13,5% 13,3% 9,6% 9,4% 8,2% 8,3% San Benigno Canavese 6,9% 7,2% 14,6% 14,8% 9,7% 9,8% 7,2% 7,1% San Giorgio Canavese 6,8% 7,0% 14,2% 14,3% 10,3% 10,0% 11,9% 11,6% San Giusto Canavese 6,1% 5,8% 12,9% 12,9% 11,2% 10,3% 10,2% 10,8% San Maurizio Canavese 7,3% 7,6% 14,9% 15,2% 11,0% 10,4% 8,4% 8,1% San maurizio d'Opaglio 6,9% 6,9% 14,3% 14,4% 11,0% 11,1% 7,5% 7,6% San Salvatore Monferrato 5,3% 5,2% 11,1% 11,2% 13,2% 12,5% 12,1% 12,7% Sant'Ambrogio di Torino 7,4% 7,4% 15,1% 15,2% 10,1% 10,2% 7,4% 7,5% Sant'Antonino di Susa 6,0% 6,1% 12,4% 13,2% 11,4% 11,2% 9,5% 9,6% Santena 6,4% 6,4% 13,7% 13,6% 9,8% 9,8% 8,4% 8,6% Savigliano 6,6% 6,4% 14,4% 14,2% 11,4% 11,6% 10,1% 10,1% Serravalle Scrivia 5,9% 6,2% 11,4% 11,9% 12,0% 11,8% 11,9% 11,8% Sestriere 6,6% 5,8% 14,7% 13,9% 7,2% 7,2% 5,0% 5,2% Settimo Torinese 6,2% 6,1% 13,6% 13,5% 12,2% 12,2% 7,6% 8,0% Silvano d'Orba 4,1% 4,2% 10,5% 10,5% 13,5% 13,8% 13,8% 13,4% Sozzago 7,0% 6,6% 13,0% 13,1% 9,1% 9,5% 8,6% 9,4% Spigno Monferrato 3,8% 4,1% 8,4% 8,9% 15,8% 15,1% 19,9% 20,1% Strambino 6,0% 6,3% 12,3% 12,2% 10,7% 10,5% 10,7% 10,7% Stresa 5,3% 5,5% 11,0% 11,3% 14,2% 13,7% 12,4% 12,4% Strevi 6,5% 6,3% 12,0% 11,8% 10,6% 10,6% 12,1% 12,5% Suno 4,8% 5,0% 11,3% 11,6% 11,9% 11,6% 14,1% 13,8% Susa 6,3% 6,2% 13,0% 13,1% 12,6% 12,3% 11,7% 12,0% Terdobbiate 6,8% 6,3% 13,1% 13,0% 12,3% 11,6% 8,0% 8,7%

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POPOLAZIONE SUDDIVISA PER CLASSI DI ETA'

da 0 a 6 da 0 a 14 da 65 a 74 Oltre 75 Classi di Età

2007 2008 2007 2008 2007 2008 2007 2008 Terzo 5,7% 5,6% 12,6% 12,4% 10,3% 9,7% 13,6% 13,8% Ticineto 5,6% 5,5% 12,8% 12,2% 11,4% 11,4% 13,4% 13,0% Torino 5,8% 5,8% 11,6% 11,8% 12,6% 12,4% 11,1% 11,3% Torre Pellice 4,6% 4,6% 10,5% 10,8% 13,5% 13,0% 16,9% 16,4% Tortona 5,5% 5,5% 11,3% 11,5% 12,5% 12,1% 12,2% 12,3% Trecate 7,0% 7,2% 14,6% 14,8% 10,0% 9,7% 8,1% 8,0% Trivero 5,4% 5,2% 12,3% 11,9% 13,8% 13,6% 12,9% 13,2% Trofarello 7,2% 7,0% 14,6% 14,5% 10,1% 10,1% 8,2% 8,7% Valenza 5,7% 5,6% 11,6% 11,6% 13,0% 13,0% 10,8% 11,2% Valle Mosso 6,1% 6,0% 12,3% 12,2% 13,3% 13,6% 12,5% 12,8% Varallo Pombia 7,5% 7,4% 14,6% 14,6% 10,9% 10,6% 7,8% 8,3% Venaria Reale 6,3% 6,2% 13,9% 13,9% 10,9% 11,1% 6,9% 7,3% Venaus 6,3% 7,2% 13,0% 12,9% 13,9% 12,8% 9,8% 9,8% Verbania 5,7% 5,6% 12,2% 12,2% 12,8% 12,7% 11,8% 12,2% Vercelli 5,3% 5,5% 11,2% 11,3% 13,1% 12,7% 12,8% 13,3% Vigliano biellese 5,5% 5,0% 12,0% 11,7% 12,3% 12,4% 11,9% 12,1% Vignale Monferrato 4,2% 3,9% 10,3% 10,3% 13,4% 13,9% 14,3% 14,2% Vigone 5,8% 6,2% 12,4% 12,8% 11,2% 11,3% 11,7% 11,5% Villafranca Piemonte 5,8% 5,9% 13,7% 13,4% 11,0% 10,6% 10,7% 10,8% Villanova Monferrato 6,0% 5,7% 11,8% 12,0% 14,4% 13,4% 12,3% 12,7% Villar Dora 6,8% 7,0% 14,8% 15,1% 9,4% 9,3% 8,6% 8,8% Villar Perosa 6,0% 5,6% 12,4% 12,2% 14,0% 13,8% 11,2% 11,6% Villastellone 7,0% 6,8% 15,2% 15,0% 10,3% 10,5% 8,8% 9,0% Vinovo 6,4% 6,4% 13,8% 13,8% 10,9% 11,3% 6,7% 7,0% Visone 4,6% 5,0% 10,7% 10,6% 13,7% 13,4% 13,9% 13,6% Volpedo 5,3% 5,3% 10,7% 10,0% 12,4% 12,2% 16,1% 16,1% Volpiano 7,1% 7,1% 14,4% 14,5% 9,4% 9,5% 7,7% 7,7% Volvera 8,3% 8,4% 16,5% 16,5% 8,7% 9,0% 5,7% 5,7%

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Allegato 2 - Il contesto politico-istituzionale della contrattazione sociale territoriale: schede di sintesi sulle manovre finanziarie centrali (Leggi Finanziarie) per il 2006, 2007 e 2008 Elaborazione su “Relazione sulla gestione finanziaria degli enti locali - esercizi 2006 - 2007 - 29 luglio 2008”, Corte dei Conti - Sezione controllo enti - Delibera n. 67/2008 Finanziaria 2006 La legge finanziaria per il 2006 è indirizzata ad una linea di generale contenimento della spesa che riguarda, con diversa intensità di misure, tutti i settori della pubblica amministrazione. Le disposizioni relative alla spesa per il personale e per acquisti di beni e servizi rivestono un peso rilevante nel determinare il livello complessivo delle uscite, mentre la spesa per incarichi e consulenze, viene presa in considerazione in quanto ritenuta categorie di spesa relativamente alle quali possono verificarsi rischi di comportamenti non legittimi se non illeciti. In particolare l’art. 1, comma 198, della legge 23/12/2005 n. 266, ha disposto che gli enti locali concorrano alla realizzazione degli obiettivi di finanza pubblica adottando misure idonee a garantire che le spese di personale, da calcolare secondo i criteri stabiliti dalla legge, non superino per ciascuno degli anni 2006, 2007 e 2008 il corrispondente ammontare dell’anno 2004, diminuito dell’1 per cento. Tra le riduzioni di spesa che interessano anche gli enti locali, una è dedicata alla riduzione dei costi della politica e comporta una serie di misure che nel complesso si riferiscono agli emolumenti corrisposti agli organi politici e ad alcune cariche rivestite nelle società partecipate. L’art. 1, comma 54, della legge n. 266 del 2005 (finanziaria 2006) ha dettato disposizioni in materia di calcolo delle indennità di funzione, gettoni di presenza e “utilità comunque denominate”, rideterminando gli emolumenti dei sindaci e dei presidenti di province, comunità montane e dei consigli circoscrizionali, presidenti dei consigli comunali, dei componenti degli organi esecutivi ed uffici di presidenza, nonché dei consiglieri di tali organi. La riduzione è stabilita nella misura del 10% dell’indennità e degli altri compensi prendendo a riferimento l’ammontare risultante alla data del 30 settembre 2005. All’art. 1 comma 140 (patto di stabilità) la legge finanziaria 2006 impone ai comuni con popolazione superiore ai 5000 abitanti una riduzione della spesa corrente, rispetto a quella sostenuta nel 2004 del: 1) 6,5 % per gli enti che nel triennio 2002/2004 avevano una spesa corrente media pro capite inferiore a quella nazionale delle amministrazioni della stessa ampiezza demografica; 2) 8 % per gli enti che nello stesso triennio 2002/2004 avevano una spesa corrente medio pro capite superiore a quella delle amministrazioni della stessa ampiezza demografica. Sono escluse dal patto di stabilità, e quindi non soggette a nessun tipo di restituzioni le seguenti spese: - Spese per il personale - Spese di carattere sociale - Trasferimenti ad altre pubbliche amministrazioni - Interessi passivi - Oneri per calamità naturali per i quali sia stato dichiarato lo stato di emergenza. - Oneri derivanti da debiti fuori bilancio - Le spese commesse all’esercizio di funzioni trasferite entro il tetto dei corrispondenti trasferimenti. Sul versante degli investimenti il tetto della spesa è fissato in modo uguale per tutti gli enti soggetti al patto di stabilità: le risorse investite da ciascun comune nel 2004 possono essere incrementate dell’8,1% nel 2006. Sono escluse dal patto di stabilità le seguenti voci d spesa in conto capitale: - trasferimenti ad altre Pubbliche amministrazioni - concessione di crediti - oneri per calamità naturali per le quali sia stato dichiarato lo stato di emergenza. - 0neri derivanti dall’esercizio di funzioni trasferite entro il tetto dei corrispondenti trasferimenti. - finanziamenti europei e i corrispondenti cofinanziamenti nazionali.

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L’impostazione delle leggi finanziarie sino all’esercizio 2006 è stata caratterizzata da una attenzione particolare alla compressione della spesa, mentre, perdurando il blocco delle fonti di entrata, non sono stati previsti incrementi su tale versante. Il governo ha motivato tale scelta da un lato sostenendo che dinamica di spesa degli enti territoriali si espandeva più del Pil nominale e , dall’altro, adottando una linea di generale contenimento della pressione tributaria che veniva in tal modo estesa anche agli enti territoriali. Finanziaria 2007 La finanziaria per il 2007 ha realizzato una manovra di correzione imponente rispetto alle direttrici varate dal governo precedente. Abbracciando una linea di sviluppo sul fronte delle entrate, affidata ad una serie di disposizioni. Le norme per il 2007 offrono alle amministrazioni nuove opportunità di gettito. Le innovazioni di maggior interesse riguardano la facoltà attribuita ai comuni di istituire un’imposta di scopo (finalizzata a spesa per investimenti), la possibilità di modificare, elevandola sino allo 0,8 per cento, l’aliquota dell’addizionale IRPEF, l’istituzione di una compartecipazione comunale così detta “dinamica” all’IRPEF secondo criteri di maggiore flessibilità e, inoltre, modifiche in tema di imposta comunale immobiliare. In materia di contenimento della spesa di personale non sussiste una consequenzialità con le misure adottate nella precedente finanziaria; ciò anche in ragione della differente disciplina del patto di stabilità interno che nel 2007 torna ad includere tale spesa tra quelle assoggettate al vincolo. Nel 2007, fermo restando un intendimento complessivo di contenimento della spesa per il personale, vengono introdotti momenti di discontinuità con le precedenti normative tanto che la legge finanziaria prevede la loro disapplicazione. Nel complesso si assiste ad una svolta nelle linee di politica per il personale attraverso un sostanziale disfavore nei confronti dei contratti a tempo non indeterminato, che si realizza attraverso l’indirizzo di stabilizzazione previsto nella stessa legge finanziaria. Un tema che ha trovato disciplina nella legge finanziaria per il 2007 è costituito dall’indebitamento, i cui limiti sono stati rivisti ed elevati al 15 per cento delle entrate dei primi tre titoli (entrate correnti); nello stesso tempo è stato abbreviato il percorso di rientro per quegli enti che si trovavano al di sopra dei parametri stabiliti. Viene meno l’agevolazione con la quale venivano imputati allo Stato gli oneri per l’estinzione anticipata dei debiti con la Cassa Depositi e Prestiti, al fine di ridurre l’ammontare del debito degli enti locali nei confronti del Pil.. La finanziaria si è anche occupata delle operazioni di finanza derivata imponendo che esse siano sempre finalizzate alla riduzione del costo totale del debito e della esposizione ai rischi di mercato. Le operazioni possono essere contratte solo in corrispondenza di passività effettivamene dovute con ciò stabilendosi un imprescindibile legame con il debito sottostante, in assenza del quale l’elemento di aleatorietà del contratto non sarebbe stato contemperato con uno specifico interesse dell’ente a mitigare i rischi derivanti dalla propria situazione debitoria. Per quanto concerne il patto di stabilità interno, va notato, nel passaggio tra la disciplina per il 2006 a quella per il 2007, una svolta significativa con un ritorno al sistema dei saldi. Nel 2007 la manovra correttiva richiesta non viene stabilita in maniera standardizzata, ma calibrata in base alla situazione del singolo ente e costruita sui dati della serie storica del triennio precedente (2003-2005). Le regole introdotte risultano maggiormente convergenti con quelle del patto europeo anche se non viene reintrodotta una misura a carico dello stock di debito che nell’attuale situazione di indebitamento crescente del comparto delle autonomie potrebbe dimostrarsi, invece, di notevole significatività. Va ricordato infine l’introduzione di un obbligo di coerenza tra le previsioni del bilancio. Il Patto di stabilità per il triennio 2007-2009 è focalizzato sul controllo dei saldi finanziari e non più solo sul parametro spesa. Si tratta, quindi, di un Patto di stabilità riformulato rispetto alle precedenti versioni previste per il 2005 e 2006, così come stabilito dalla Finanziaria 2007.

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I vincoli sui saldi rispondono all’esigenza di maggiore autonomia finanziaria degli Enti locali e dovrebbero indurre comportamenti “virtuosi”, vale a dire una maggiore responsabilizzazione nella gestione della finanza pubblica, con l’obiettivo di evitare l’inasprimento della pressione fiscale nei confronti dei cittadini amministrati. Il calcolo del saldo finanziario: in termini di cassa è dato dalla differenza tra le riscossioni relative alle entrate finali, escluse le riscossioni di crediti, e le riscossioni inerenti le spese finali, escluse le spese derivanti dalla concessione di crediti, risultanti dai conti consuntivi approvati. Le entrate finali, in termini di cassa, considerate ai fini del conteggio del saldo finanziario, sono le riscossioni effettuate sia in c/competenza che in c/residui relative alle seguenti poste di entrata: 1. entrate tributarie di cui al Titolo I, comprese le eventuali maggiori entrate derivanti dall’addizionale comunale all’Irpef; 2. entrate da trasferimenti di cui al Titolo II, con riferimento ai dati dei pagamenti comunicati dall’Amministrazione statale competente; 3. entrate extratributarie; 4. entrate in conto capitale, con esclusione delle riscossioni di crediti contabilizzate al Titolo IV dell’Entrata, categoria 6°. Nel saldo finanziario non vanno inoltre considerate le entrate in conto capitale derivanti dalla dismissione del patrimonio immobiliare e mobiliare destinate, nel medesimo triennio, all’estinzione anticipata di prestiti . Le spese finali, in termini di pagamenti in c/competenza e in c/residui, utili ai fini del calcolo del saldo finanziario obiettivo sono le seguenti: 1. spese correnti di cui al Titolo I; 2. spese in c/capitale di cui al Titolo II, con esclusione dei pagamenti per concessione di crediti contabilizzati all’intervento 10 del Titolo II. Finanziaria 2008 La manovra finanziaria per il 2008 risulta di minore impatto complessivo rispetto all’esercizio precedente. Il quadro della finanza pubblica si era dimostrato nel periodo recente più positivo rispetto al passato e quindi la finanziaria ha affiancato alle misure restrittive anche interventi a carattere espansivo. Le novità per gli enti locali si appuntano sui tradizionali filoni del patto di stabilità interno, del controllo della spesa del personale, della disciplina degli acquisti e nella materia dei tributi locali. Vengono poste disposizioni sul contenimento dei costi della politica che riducono il numero del personale politico, razionalizzano le comunità montane e riguardano anche le società partecipate locali. Le misure relative al patto di stabilità interno risultano meno stringenti rispetto a quelle previste nella precedente finanziaria, sia perché impongono coefficienti di correzione ridotti ed escludono gli enti con saldo positivo dall’operare correzioni, sia perché non riferiscono, come l’anno precedente, le misure ad un saldo di competenza ed uno di cassa, ma ad un risultato di competenza ibrida che sottrae al controllo importanti settori della spesa. Sono state introdotte nuove misure premiali per determinati enti “virtuosi”». Le misure in materia di ICI per la prima casa, che prevedono una ulteriore detrazione per le unità immobiliari adibite ad abitazione principale, comportano una riduzione di entrata che dovrebbe essere compensata attraverso un trasferimento statale da erogarsi in due tranches così da consentire il ripristino del livello di entrate precedente. La finanziaria riporta l’attenzione sull’impiego di strumenti derivati imponendo ulteriori cautele per la loro adozione. Infatti vengono meglio esplicitati i criteri di prudenza ai quali è necessario ispirarsi nella gestione del debito e vengono dettagliati i limiti di utilizzo di strumenti derivati. Viene imposta una regola di trasparenza contrattuale al cui rispetto è condizionata l’efficacia dei contratti. È richiesta, inoltre, un’espressa attestazione di aver preso piena considerazione dei rischi e delle caratteristiche dello

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strumento proposto con la necessità di allegare al bilancio una nota ove vengano esposti gli oneri e gli impegni finanziari derivanti dalla sottoscrizione dei contratti. Alcune misure sono rivolte ad impedire il proliferare di società controllate dagli enti locali, senza che vi siano chiare indicazioni riguardo ai compiti che devono essere assegnati ad esse. Il limite di fondo che viene stabilito è quello dello stretto legame con lo svolgimento della funzione istituzionale (c.d. core) dell’ente, rispetto alla quale le funzioni assegnate devono dimostrarsi strumentali. Nel caso degli enti locali, laddove essi tendenzialmente possiedono una competenza generale, questo limite potrebbe dimostrarsi poco costrittivo. Si rende quindi necessario determinare, una stringente definizione di attività istituzionale semmai facendo riferimento alle funzioni essenziali degli enti locali che sono le sole a possedere un carattere di irrinunciabilità. In tal modo verrebbe introdotto un effettivo argine al fenomeno che si vuole ricondurre in limiti ragionevoli. Le partecipazioni in atto vanno sottoposte a revisione generale e, laddove superino il vaglio delle nuove disposizioni, devono essere espressamente autorizzate con delibera motivata dello stesso organo che ha la competenza ad istituirle. Tutto ciò dovrebbe condurre ad una riduzione significativa delle partecipazioni in atto e comportare l’avvio di procedure di dismissione, realizzandosi così lo scopo della norma che è quello di liberare gli enti di partecipazioni onerose. Tali procedure potranno dimostrarsi difficoltose trattandosi di partecipazioni che spesso riguardano società di ridotta redditività o in perdita.. La norma dispone che nei processi di trasformazione e riorganizzazione attraverso lo strumento societario, le politiche relative al personale dovranno essere adottate di concerto con le organizzazioni sindacali e comportare la revisione della dotazione organica dell’ente. Al fine di evitare processi che portino ad un complessivo sviluppo del personale impiegato, le dotazioni organiche degli enti sono stabilite in via provvisoria in misura corrispondente ai posti coperti nell’anno precedente a quello di assunzione della partecipazione. Tra le disposizioni della legge finanziaria rivolte a riduzioni di spesa, ne è stata inserita una intesa a stabilire un tetto massimo al trattamento economico omnicomprensivi dei soggetti che intrattengono rapporti di lavoro subordinato o autonomo con le pubbliche amministrazioni.

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Allegato 3 - Gli Accordi sottoscritti in materia di contrattazione sui bilanci degli Enti Locali, da Sindacato, Anci e Legautonomie del Piemonte, nel 2007 e 2008

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Spi Cgil Piemonte Via Pedrotti, 5 10152 – Torino Tel. 011-2442.485 Fax 011-2442.262 e-mail: [email protected]

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