Consumatori Coop dicembre 2013

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consumatori il mensile dei soci coop In questo numero vi parliamo dell’economia in crescita legata al mondo della biciclea, dell’Italia vista da Massimo Gramellini, di internet e bugie, di Coop e materie prime... Intanto auguri per il 2014! QUI C’È DA PEDALARE coop adriatica edizione marche-abruzzo n° 10 dicembre 2013 40 44 Nei punti vendita Coop tante occasioni per i doni da meere soo l’albero e per la tavola delle feste Un Natale buono e conveniente Fuori dalla crisi cooperando C'era anche il ministro dello Sviluppo economico Zanonato alla Consulta sociale, il 23 e 24 novembre a Bologna

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consumatoriil mensile dei soci coopconsumatoriil mensile dei soci coop

In questo numero vi parliamo dell’economia in crescita legata al mondo della bicicle� a, dell’Italia vista da Massimo Gramellini, di internet e bugie, di Coop e materie prime... Intanto auguri per il 2014!

QUI C’È DA PEDALARE

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Nei punti vendita Coop tante occasioni per i donida me� ere so� o l’albero e per la tavola delle feste

Un Natale buonoe conveniente

Fuori dalla crisicooperandoC'era anche il ministro dello Sviluppo economico Zanonatoalla Consulta sociale, il 23 e 24 novembre a Bologna

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Condizioni della promozione. L’opzione “1 cent”, valida per chi porta il numero in CoopVoce dal 18 novembre 2013 al 15 gennaio 2014, permette di chiamare ad 1 cent al minuto ed inviare SMS ad 1 cent verso tutti i numeri nazionali di rete fissa e mobile (sono escluse le numerazioni a sovraprezzo ed il traffico roaming), oltre a comprendere chiamate ed SMS gratuiti ed illimitati verso i numeri CoopVoce. La tariffazione è al secondo e senza scatto alla risposta. L’opzione “1 cent” si applica fino a 1000 minuti voce e 1000 SMS settimanali, di cui massimo 250 minuti e 250 SMS verso clienti H3G o di operatori virtuali attivi su rete H3G. Al superamento delle soglie, si applica la tariffa prevista dal piano tariffario e dalle eventuali altre opzioni attive sulla linea. Sulle linee che passano in CoopVoce “1 cent” prevede un costo settimanale di 1€ per i primi 12 mesi, successivamente 2€ settimanali. Per i già clienti CoopVoce l’opzione prevede un costo settimanale di 2€. In entrambi i casi “1 cent” è attivabile gratuitamente e si rinnova in automatico se il credito è sufficiente. Inoltre, per coloro che sottoscrivono “1 cent”, è possibile attivare l’offerta “Web 1 Giga senza limiti” al costo di 2€ al mese oppure l’offerta “Web 2 Giga senza limiti” al costo di 2,50€ al mese. Per tutti i dettagli sull’offerta CoopVoce visita il sito www.coopvoce.it

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11 Buon Natale, con sobrietà

DI EUGENIO DEL TOMA

23 Bufale di successo DI MARIO TOZZI

26 Fior fiore Coop DI ANNA SOMENZI

28 I "piatti" forti del Natale DI CLAUDIO STRANO

4 Lettere a Consumatori

6 L'economia su due ruote DI BIBI BELLINI

12 "È ora di un ricambio" DI DARIO GUIDI

13 La vignetta DI ELLE KAPPA

18 Bufale a spasso nella rete DI CLAUDIO STRANO

17 La ghianda e la quercia D I MASSIMO MONTANARI

30 Un Natale tra le delizie del pesce DI HELMUT FAILONI

32 Vacanze sulla neve DI GIUSEPPE ORTOLANO

36 L'efficienza fa bene al Pil DI M. CIRRI E F. SOLIBELLO

36 Mostre, libri e dischi Intervista a Rita Marcotulli

DI G. OLDRINI E P. PACODA

Mensile della Cooperazione di Consumatori 40127 Bologna, Viale Aldo Moro,16 Tel. 051.6316911 | Telefax 051.6316908 [email protected]. Bologna 3/8/82 n. 5005 Iscrizione Roc 29/8/01 n. 1040 Copia singola euro 0,34 Abbonamento annuo euro 3,10Direttore responsabile Dario Guidi Redazione Daniele Moltrasio (vicedirettore) Daniela Dalpozzo, Silvia Fabbri, Alberto Martignone, Alessandro Medici, Paola Minoliti, Andrea Pertegato, Silvia Pizzorno, Silvia Sacchetti, Anna Somenzi, Claudio Strano. Progetto grafico Glifo associati/Plumdesign Impaginazione e grafica Ilde Ianigro Responsabile della pubblicità Gabriella Zerbini Stampa Coptip (Modena)Coop Editrice Consumatori 40127 Bologna, Viale Aldo Moro,16 Tel. 051.6316911 | Telefax 051.6316908C. F., P. IVA e Iscrizione al Registro delle Imprese di Bologna n. 03722150376 Iscrizione all’albo delle Cooperative a mutualità prevalente n. A108296Coop Editrice Consumatori Consiglio di amministrazione: Massimo Bongiovanni (presidente) Enrico Migliavacca (vicepresidente) Gianna Brunelli, Mauro Bruzzone, Edwin Ferrari, Marco Gaiba, Alberto Martignone, Alessandro Medici, Daniele Moltrasio.Consegnato alle poste a partire dal 02/12/2013. Il numero di novembre è stato stampato in 1.687.480 copieAssociato USPI, Unione stampa periodica italianaQuesta rivista è stata stampata su carta 100% ecologica che ha ottenuto il marchio Ecolabel dell’Unione Europea riservato ai prodotti a minor impatto ambientale

"Un esempio per l'Europa"Paolo De Castro parla della campagna Coop sull'origine delle materie prime e sui problemi dell'agroindustria italiana

L'economia su due ruoteEcco come intorno alla vendita e all'uso delle biciclette si sta sviluppando un fatturato sempre più importante

12 "È ora di un ricambio"Massimo Gramellini parla dell'Italia di oggi: "Siamo un paese rassegnato e che ha paura del futuro. Ma possiamo farcela se..."

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S O M M A R I Oconsumatori

sommarioseguici su facebook e su www.consumatori.e-coop.it

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Le pagine diUn Natale buonoe conveniente

“Riconosciamoci”ti premia ancora

Fuori dalla crisicooperando

Coop per la Siciliasei nuovi negozi

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coop adriatica

Coop Adriatica Numero Verde 800 857 084

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4consumatoridicembre 2013

Risponde Claudio Mazziniresponsabile sostenibilità, innovazione e valori di Coop Italia:

La cosiddetta vicenda della “terra dei fuochi”, tornata prepotentemente d'attualità per la giusta protesta delle popolazioni della Campania vittime della criminalità che ha lucrato sul business dei rifiuti, mettendo a repentaglio la salute delle persone, è nota a Coop da anni e (per le problematiche legate all'attività di Coop) è pienamente sotto controllo. Fin dal 2008, infatti, tutti i prodotti a mar-chio provenienti da zone potenzialmente a rischio sono sottoposti a particolari valutazioni ed attenti controlli al fine di assicurare e garantire la salubrità: la cosa riguarda in particolare i prodotti ortofrutticoli, il latte ed i suoi derivati. Entrando più nel dettaglio, viene effettuata una valutazione del rischio su PCB (policlorobifenili), dios-sine e metalli pesanti. Si tratta delle sostanze che possono risultare presenti a seguito di una irregolare gestione nel trattamento dei rifiuti. Attraverso il controllo della filiera, Coop è a conoscenza di tutte le azienda agricole che concorrono alla produzione dei nostri prodotti a marchio, siano essi da produzione convenzionale, integrata o biologica. Nel caso dell’orto-frutta fresca a marchio, delle aziende agricole conosciamo anche le coordinate satellitari dei diversi appezzamenti. Informazioni indispensabili per controllare, assicurare e prevenire eventuali problemi di inquinanti. Su tutti i pro-dotti ortofrutticoli freschi confezionati a marchio Coop viene riportato, oltre al paese d’origine (requisito obbliga-torio per legge), anche la regione di produzione e il codice di tracciabilità riconducibile all'azienda di produzione. Il capitolato di fornitura Coop stabilisce nella visita pe-

"Terra dei fuochi" e prodotti Coop

riodica da effettuarsi presso le aziende agricole la verifica che i campi non siano vicini a potenziali fonti di inquina-mento ambientale (inceneritori, discariche, grandi fabbri-che ecc.), tale aspetto è un prerequisito da rispettare, pena la mancata possibilità di inserire le aziende agricole nelle produzioni per Coop.A seguito del rinnovato interesse dei mass-media relativa alla vicenda degli smaltimenti abusivi, ci siamo ulterior-mente allertati per garantire i nostri soci e consumatori impostando un piano straordinario di monitoraggio e controllo in collaborazione con l’università degli Studi di Napoli facoltà di Agraria. Infine sull'ortofrutta venduta, ma non a marchio Coop, viene garantita la tracciabilità alla singola regione di ori-gine, anche se non viene espressamente riportata in eti-chetta. Inoltre ai fornitori di prodotto non a marchio, che acquistano attualmente da tali zone, è stata richiesta una dichiarazione sulla provenienza dei prodotti da loro con-segnati e di applicare una tracciabilità che arrivi possibil-mente fino alla azienda agricola. Infine è stato richiesto contrattualmente di impostare un piano di monitoraggio sui principali inquinanti. Infine i prodotti a marchio Coop, oltre ad essere buoni e sicuri, sono realizzati nel completo rispetto della legge e dei diritti dei lavoratori. Questo è il risultato del rigido sistema di controlli che Coop Italia effettua sui fornitori dei propri prodotti a marchio. Con-trolli che nei settori più critici risalgono lungo l’intera fi-liera, fino ai campi o agli allevamenti. In materia di lavoro, l’esclusione di ogni forma di irregolarità è garantita anche dal presidio sui fornitori richiesto dalla certificazione SA 8000, che Coop Italia ha ottenuto nel 1998 come prima azienda europea e tra le prime dieci nel mondo.

Ho visto in tv le impressionanti immagini relative alla situazione nella cosiddetta "terra dei fuochi" e ai rischi di inquinamento derivanti dalle discariche abusive presenti in quelle zone della Campania. Coop che garanzie può dare sui prodotti che vengono da lì?RiTanna beRendini - torIno

Emergenza Filippine, da Legacoop e Gvc una raccolta fondi

L’indirizzo per scrivere a questa rubrica è:redazione Consumatori, Viale Aldo Moro, 16, 40127 Bologna fax 051 6316908, oppure, [email protected]

legacoop, in collaborazione con la propria aderente GVC - una onG di cooperazione ed emergenza uma-nitaria attiva in 24 paesi - ha lanciato una campagna di raccolta fondi per assicurare un aiuto alle popola-zioni filippine colpite dalla terribile tragedia del tifone Haiyan che ha causato migliaia di morti, colpito oltre 11 milioni di persone, con stime che parlano di 673 mila sfollati. Mancano l’elettricità e i generi di prima neces-sità, acqua potabile, cibo e medicinali. dal 18 novembre, un’equipe specializzata del GVC è a

Manila. Gli aiuti saranno concentrati sui bisogni imme-diati della popolazione. in particolare potabilizzazione e distribuzione di acqua, quindi la riabilitazione di asili e scuole, e fornitura di kit scolastici.Tutte le cooperative ed i soci sono invitati a sottoscri-vere versando sul conto corrente appositamente aperto. Queste le coordinate: Banca Etica Codice IBAN: IT 21 A 05018 02400 000000101324 Causale: Filippine/coopIntestato a GVC Onlus – Gruppo di Volontariato Civile

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Figli adolescenti e malattie di stagioneI miei due figli di 14 e 16 anni si ammalano frequentemente di malattie stagionali con mal di gola e soprattutto tosse persistente. Il vaccino antinfluenzale è indicato? Posso aiutare le loro difese immunitarie con qualche rimedio naturale?eRika MonCinelli - forlì

Risponde enRiCo MonTanaRiDirettore scientifico della rivista Elisir di Salute

La stagione fredda è portatrice di patologie virali e bat-teriche favorite dalla esposizione ad ambienti affollati, a volte eccessivamente riscaldati, che riducono la capacità del nostro organismo di impedire l’aggressione di questi microrganismi patogeni. Il freddo esterno, l’alimenta-zione spesso inadeguata nei ragazzi di quell’età ed, even-tualmente, la scarsa propensione all’attività fisica fanno il

resto. Quindi, fermo restando che solo il suo Medico di famiglia può consigliarla circa il vaccino influenzale, le ricordo che tale vaccino protegge unicamente dal virus influenzale previsto per quella specifica stagione. Al di là di tutto, credo che sia importante prestare grande attenzione all’alimentazione dei ragazzi che non deve prescindere da un’abbondante colazione, consumata a casa con il giusto tempo necessario. È importante inse-rire nella prima colazione frutta fresca, pane integrale con marmellata o miele, biscotti integrali, yogurt, latte o tè nero o verde, succhi di agrumi freschi e anche frutta secca, soprattutto noci (molto ricche di nutrienti protettivi). Anche l’attività fisica moderata regolare contribuisce notevolmente a rinforzare le difese immunitarie, quindi proponga ai suoi ragazzi di praticare qualche sport a loro gradito, nel caso non lo facciano già. In generale comunque alcuni integratori che contengono piante medicinali, vitamine e probiotici con comprovata attività di rinforzo delle difese immunitarie, presi ai primi sintomi e come prevenzione possono essere di notevole aiuto. In caso di tosse persistente, come risulta da studi scientifici recentissimi, il rimedio più efficace sembra pro-prio essere quello di assumere latte o infusi con miele di buona qualità, al posto di sciroppi con farmaci di sintesi che risultano spesso inutili o addirittura dannosi.

Elisir di Salute è la rivista, del cui Direttore ospitiamo un intervento, dedicata all’informazione su tutti gli aspetti legati alla salute, scritta direttamente da medici, ricercatori e studiosi. Alcuni fra i numerosi temi trattati sono la medicina, l’alimentazione e gli stili di vita, la psicologia, l’ambiente e l’ecologia. I soci Coop possono abbonarsi annualmente a un prezzo agevolato di 14 euro, an-ziché 18 euro. Sul sito www.elisirdisalute.it abbonamento on line con carta di credito oppure presso gli uffici postali effettuando il pagamento sul c/c postale n. 000054500160 intestato a Docmed srl via Degli Orti, 44 - 40137 Bologna. Per informazioni: tel. 051. 307004 (dal lun. al ven. dalle 9 alle 12,30) - [email protected].

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Quando nel 1885 l’indu-striale inglese John Kemp Starley realizza la prima bicicletta moder-na, sicuramente non immagina che negli stessi giorni due signori tedeschi, Gottlieb Daimler e Carl Benz stanno perfezionando il mo-tore a scoppio e, di fatto, inventan-do la prima automobile.Inizia così, in modo del tutto in-consapevole, la competizione tra bicicletta e automobile. Nel seco-lo scorso è stata l’auto a stravince-re la sfida. Oggi, complice la crisi economica, questo modello di sviluppo che ha contribuito a ri-disegnare le nostre città, a modifi-care le nostre abitudini e relazioni

sociali inciampa, sui propri stessi limiti: la saturazione del merca-to dell’automobile, l’aumento dei prezzi dei carburanti, l’incidenta-lità e la congestione stradale, gli impatti ambientali.Si comincia a riflettere sulle con-seguenze delle nostre azioni e sui “costi nascosti” del cosiddetto sviluppo economico e la biciclet-ta, riemersa dall’angolo buio in cui era stata sospinta, si riprende la platea dei media e la soddisfa-zione di superare l’auto nelle ven-dite. Accade in mezza Europa da diversi anni e negli ultimi due an-ni il sorpasso è avvenuto anche in Italia.

Ecco allora che la bicicletta, dopo essere stata ignorata, irrisa e sot-tovalutata oggi sembra puntare al bersaglio grosso e comincia a chiedere spazio non solo nelle cit-tà, ma anche in economia.Al di là dell’Atlantico la chiama-no bikenomics. È un concetto nuovo che mette assieme le pa-role Bike e Economics. In mez-zo mondo ne parlano da almeno un paio d’anni, non solo attivisti della bicicletta, ma anche presti-giose università e organizzazio-ni internazionali. Obiettivo: cal-colare gli effetti ma soprattutto il ritorno d’investimento della ciclabilità.

di bibi bellini

l'economia che gira

su due ruote

Si chiama bikenomics: è la dimostrazione che l’aumento delle persone che pedalano, oltre a far bene alla salute e combattere l’inquinamento, è un volano prezioso per il paese. Da due anni si vendono più bici che auto, poi c’è il turismo...

continua a pagina 8 >

sostenibilità

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7consumatoridicembre 2013 7

Francesca Racioppi lavo-ra per il programma am-biente e salute all'ufficio per l'europa dell'organizza-zione Mondiale della sani-tà (oMs). da anni si occupa dell'organizzazione del si-stema dei trasporti e degli effetti che hanno sulla no-stra salute. da quanto tempo l'oMs si occupa di ambiente e salute?

L'OMS si occupa del nesso tra mobilità attiva e salute sin dal 1997. Per la prima volta si comin-ciò a integrare i temi dell’ambiente e della salute nelle politiche dei trasporti grazie a una lettera-tura scientifica emergente che oggi è addirittura esplosa per quantità e qualità dell'elaborazione.

Quali sono le ricerche più accreditate?Una svolta della ricerca c’è stata con la possibili-tà di effettuare, da un punto di vista scientifico, delle stime a proposito della parte di mortalità attribuibile alla mancanza di attività fisica. Ta-li stime effettuate sui 53 Paesi europei censiti dall'OMS attribuiscono alla sedentarietà circa un milione di decessi all'anno.

Quali sono le malattie più direttamente connesse alla mancanza di movimento fisico? C’è un corpus di letteratura scientifica molto ac-creditato e convincente per ciò che riguarda la relazione tra attività fisica e malattie non tra-smissibili: sono le malattie cardiovascolari, il diabete, alcune forme di cancro come quelle alla mammella e al colon, l’ipertensione oltre a pato-logie che sono correlate con l’invecchiamento e con il benessere psicologico.

la bici fa bene alla salute, ma in tanti hanno paura a usarla. Cosa può dirci in proposito?A livello internazionale esiste un ramo di ricerca che sta cercando di chiarire qual è il vantaggio o

lo svantaggio netto derivante dall’uso della bi-cicletta. A fronte dei tanti vantaggi da un punto di vista della prevenzione della mortalità gene-rale, esiste la preoccupazione relativa agli inci-denti stradali o all’eventuale esposizione agli inquinamenti atmosferici.Gli studi oggi disponibili ci dicono che i vantag-gi sono talmente alti che, a fronte di giornate di aspettative di vita che possono essere perse a causa dell’incidentalità, abbiamo un guada-gno, calcolabile in mesi, derivante dall’azione di prevenzione, che rende abbondantemente posi-tivo il saldo a favore dell’uso della bicicletta. A livello di grandi numeri e di sanità pubblica, le ricerche più recenti consigliano caldamente di stimolare la mobilità ciclistica.

Tale consapevolezza scientifica si traduce anche in politiche?In varie nazioni d’Europa ci sono state e conti-nuano a esserci iniziative volte a promuovere l’uso della bicicletta: dalla Danimarca, nazione dove vivo, all’Austria passando per la Germa-nia sono tante le nazioni che hanno adottato politiche e campagne a favore dell'uso quoti-diano della bicicletta. In Germania da molti anni è in corso una cam-pagna per la promozione dell’uso della bici ne-gli spostamenti casa lavoro che coinvolge molte aziende e, la compagnia di assicurazioni Aok, la confederazione sindacale tedesca (Tuc) e l’as-sociazione ciclistica tedesca (Adfc). lei usa la bicicletta?Sì ogni giorno mi reco al lavoro in bicicletta, anche quando nevica perché a Copenhagen le piste ciclabili sono mantenute sgombre con grande efficienza per evitare che i ciclisti pos-sano diventare automobilisti e mettere in crisi l’intero sistema. In un certo senso Copenhagen aiuta a sfatare alcuni alibi che vorrebbero la ne-ve e il freddo come ostacoli insormontabili per chi vuole muoversi in bici.

FRanCesCaRaCioppiProgramma ambiente e salute dell'oMS

“Ecco perché andare in bici fa bene alla salute pubblica”

cosa dicono le ricerche condotte dall'organizzazione mondiale della sanità. ora servono politiche di sostegno

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8 primo piano sostenibilità

hEAT, CAlColA lA SAlutE In BICI Come fare a calcolare l'impatto dell'uso della bicicletta sulla salute? si può stabilire il ritorno di investimento che può avere la costruzione di una ciclabile in una città? secondo l'organizzazione Mondiale della sanità tutto questo è possibile grazie a Heat (The Health economic assessment Tool for walking and cycling). Heat infatti è uno strumento che calcola l'aspettativa di riduzione della mortalità generale esprimendola, per una più immediata comprensione, in termini monetari. ideato dall'oMs, Heat è disponibile gratuitamente sul suo sito web. i risultati generati da Heat derivano dal calcolo effettuato a partire da quelle esternalità negative causate dal traffico motorizzato: l’inquinamento

E in Italia? Per Giulietta pa-gliaccio presidente della Fede-razione Italiana Amici della Bici-cletta (Fiab) i segnali cominciano a vedersi anche qui. “Se rotocalchi di economia invitano Fiab a parla-re di crisi dell’auto, se riviste di fi-nanza come Valori mettono in co-pertina l’opportunità economica e culturale della bicicletta significa che il mondo sta cambiando velo-cemente e che la bicicletta avrà un ruolo da protagonista”.Le fa eco paolo pinzuti di Bike-italia.it il magazine on line dedica-to al ciclismo urbano e al ciclotu-rismo: “La bikenomics l’abbiamo portata anche in Italia e con rela-tori di grande spessore, nel corso di Citytech a fine ottobre”. Pin-zuti non ha dubbi. “La biciclet-ta è un’opportunità economica e culturale strategica per il nostro Paese, infatti ogni euro investito in ciclabilità produce un ritorno

economico che si moltiplica per 70 volte. Lo dimostra un recente studio di ECF la Federazione dei ciclisti europei”.I conti fatti da ECF sono impres-sionanti: il valore economico ge-nerato dall’uso della bicicletta nei paesi dell’EU-27 supera i 200 mi-liardi euro, una cifra analoga al PIL della Danimarca.La voce più corposa è quella ri-conducibile ai risparmi in termi-ni sanitari. Qui vi rientrano i costi dell’incidentalità stradale e quelli non meno preoccupanti dell’in-quinamento atmosferico.Altro dato diseconomico è quello della congestione stradale. Stan-do alle cifre riportate nel “Libro bianco sui trasporti” di Confcom-mercio redatto lo scorso anno, il nostro Paese spreca ogni anno a causa del traffico, risorse per 50 miliardi di euro: i costi di una manovra finanziaria importante.

Soldi buttati per via di un primato scellerato: siamo primi in Europa se escludiamo il Lussemburgo, nel rapporto abitanti/numero di auto: 61 ogni 100 abitanti contro le 51 della Germania e una media europea di 47. udo becker, docente di Ecolo-gia dei trasporti all’Università di Dresda ha recentemente stima-to che in Europa ogni automobi-le in circolazione ha un costo so-ciale di 1.600 euro. Basterebbe qualche politica disincentivante sulla seconda auto per dirottare risorse importanti in mobilità so-stenibile che oltre a non avere so-stanziali impatti ambientali, favo-risce anche la salute e il benessere psico-fisico.L’organizzazione Mondiale della sanità (OMS) si occupa da molto tempo del rapporto tra bicicletta e salute ma solo negli ultimi anni ha perfezionato la sua

ambientale, quello acustico, le emissioni di gas serra, il traffico. Ma anche tenendo in debito conto i benefici derivanti dal movimento visto che l’inattività fisica è ormai tra le principali cause di decesso.Heat è uno strumento in continuo aggiornamento che può contare su un lavoro costante di revisione che integra le nuove evidenze scientifiche tra i parametri di valutazione.nel mondo sono tantissime le organizzazioni che hanno utilizzato Heat: il Ministero dell'ambiente dell'austria, il Ministero dei Trasporti del Regno unito, la città di barcellona, poi Francia, svezia e tante altre nazioni. in italia Heat è stato sperimentato qualche anno fa dal Comune di Modena.

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azione grazie a HEAT una sorta di calcolatore gratuito che misu-ra l’aspettativa di riduzione della mortalità generale esprimendola in termini monetari (vedi il box qui sotto).“L’inattività fisica è un fattore di rischio primario per la salute in Europa, tanto da causare un mi-lione di morti l’anno - ricorda Francesca Racioppi dell’OMS - e la bicicletta è uno strumento for-midabile per favorire la mobilità attiva visto che consente, se utiliz-zata ogni giorno, di integrare l’atti-vità fisica nella vita di tutti i giorni”. Ma la bikenomics non misura so-lo i risparmi. Bicicletta vuol dire anche produzione di ricchezza.“Il fatturato industriale del setto-re cicli in Italia è di circa un mi-liardo di euro. Conta circa 650 aziende, 12.000 persone impie-gate, ma soprattutto una tradi-zione che ci vede primeggiare in Europa, assieme alla Germania, sia come produttori che come as-semblatori di bici” dice il direttore del settore ciclo di Confindustria Ancma, piero nigrelli.Quella italiana è un’industria di altissimo livello con una scuola telaistica che il mondo ci invidia: Bianchi, Colnago, Cinelli, Ol-mo, Bottecchia e Pinarello sono

solo alcuni dei nomi più famosi e blasonati. E anche con gli accessori il prima-to italiano in Europa è altrettanto evidente. Qui i nomi non sono certo da meno: le Selle Royal, le ruote Ambrosio, i raggi di Alpina e i cambi Campagnolo.Il nostro problema è che vendia-mo solo 2,8 bici ogni 100 abitan-ti contro le 8 della Germania e le 11 di Olanda e Danimarca e con un prezzo medio di 260 euro a bi-cicletta che è meno della metà di quello dei Paesi ciclisticamente più evoluti del nord Europa. Ma qualcosa sta cambiando. “Mai come oggi dice Nigrelli la bicicletta è ovunque sui media e c’è bisogno di vendere non più all’esperto ma a colui che cerca consigli".C’è poi il cicloturismo, la vera miniera d’oro dell’Italia. Siamo il Paese dei tanti piccoli borghi e delle città d’arte colme di bellezze e punti di interesse culturali, na-turali, gastronomici. Dovremmo mettere a sistema questo vantag-gio e invece osserviamo con rive-renza il giro d’affari dei tedeschi che si aggira attorno ai 12 miliar-di di euro all’anno. A far meglio in Italia è il Trentino Alto Adige, ovvero quella parte

del nostro Paese che più ha inve-stito in infrastrutture e che oggi si gode i meritati dividendi. Stan-do a uno studio della provincia di Trento sarebbero 80 milioni di euro l’anno le ricadute da ciclotu-rismo nella regione.“Se solo ci fosse un po’ di lungi-miranza politica, incalza Giulietta Pagliaccio, si potrebbero raggiun-gere analoghi traguardi anche nel resto d’Italia: basterebbe realiz-zare, una rete di piste ciclabili in grado di collegare le maggiori cit-tà del Belpaese. La rete sulla car-ta c’è, si chiama Bicitalia e Fiab ci lavora da anni in coordinamento con Eurovelo, la rete sovranazio-nale di percorsi ciclabili.”Ma il cicloturismo non è solo in-coming di turisti stranieri. È anche servizi in grado di garantire fattu-rati annui in crescita del 20%. È il caso di Girolibero tour operator specializzato in viaggi in bicicletta che in 10 anni è passato da 2 a 42 dipendenti e che nel 2012 ha or-ganizzato viaggi in bicicletta per 15.000 persone.Ripartire dalla bicicletta signifi-ca mettere in movimento l’eco-nomia dei territori. Ad esempio realizzando infrastrutture cicla-bili che sono a più alta intensità di manodopera delle cosiddette

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grandi opere. Un recente studio della University of Massachusetts è giunto infatti alla conclusione che progetti di infrastrutture ci-clabili e pedonali creano il 46% di posti di lavoro in più rispetto a progetti realizzati esclusivamente per le auto. Altro esempio di green jobs sono gli urban bike Messengers, i corrieri in bicicletta che si stanno diffondendo da qualche anno an-che nel nostro Paese. Roberto Pe-ia presidente di Ubm Milano è un fiume in piena: “Siamo partiti in 3 e adesso ci sono 25 ragazzi che pe-dalano per UBM, abbiamo oltre 300 clienti: sono negozianti, no-tai commercialisti, produttori del biologico ma anche grandi impre-se con le quali abbiamo concluso di recente un accordo per garanti-re nella Zona a traffico limitato di Milano la logistica dell’ultimo mi-glio, che effettuiamo con le nostre cargo bike”.“Presto potremo dire anche in Italia che la bicicletta è l’anima del com-mercio” dice Gianni stefanati bicycle manager del comune di Ferrara una delle sei città europee impegnate con CycleLogistics il progetto Europeo nato per in-centivare la spesa in bicicletta ma anche per convincere i commer-cianti, intimoriti dalle limitazioni al traffico automobilistico, che la bici è un ottimo affare anche per loro. Lo prova una recente ricerca svol-ta da Kelly Clifton dell’Università di Portland in Oregon. Lo studio ha stabilito infatti che chi si reca negli esercizi commerciali in bici spende, al mese, il 25% in più ri-spetto a chi ci va in auto. La spiegazione? I ciclisti proprio perché fanno meno acquisti in ogni singola visita tornano più spesso al negozio e in questo mo-do, hanno più occasioni di fare ac-quisti d’impulso o non program-mati finendo alla fine del mese per spendere di più. ●

Nelle due settimane a cavallo del fine anno anche i consumatori più abitudinari e controllati dovranno affrontare un’offerta smodata di calorie e di tentazioni eno-gastronomiche. Al riguardo, vorrei ricor-dare una delle dieci Linee guida dell’alimentazione che recita “Varia spesso le tue scelte a tavola”. Attenzione! Non si tratta di cercare una legittimazio-ne delle intemperanze ma soltanto di un invito a recuperare, senza sensi di colpa, qualche evasione dalla routine alimentare che nel clima natalizio ripropone la vasta disponibilità di cibi utilizzabili dall’uomo onnivoro, pur-ché con la dovuta morigeratezza e privilegiando quando possibile la decantata stagionalità dei prodotti.Il limite di rischio insito nel troppo frequente ricorso ad alcuni alimenti, per esempio la soglia di concentrazione dei metalli pesanti nei tonni, oppure quella del colesterolo nel tuorlo d’uovo, è ben diverso per chi mangia ogni giorno alimenti “a rischio” metabolico o di inquinanti, rispetto a chi li assu-me saltuariamente. Questo concetto è valido per qualsiasi cibo e la varietà delle scelte alimentari è al contempo una forma di difesa e una risorsa alternativa contro possibili carenze. Infatti, l’organismo umano può inattivare molti agenti estranei alla sua composizione (xenobiotici) o viceversa può patire l’insufficienza di molecole protettive (antiossidanti, ecc.).La situazione, però, diventa pericolosa quando l’aggressione si protrae per tempi lunghi, come potrebbe verificarsi tra coloro che hanno uno stile ali-mentare eccessivamente monotono. Inoltre, i concetti di varietà e di rota-zione stagionale ci portano a preferire i prodotti freschi, preferibil-mente dei nostri territori, con un corollario positivo: la possibilità di dotarsi quasi inconsapevolmente di tutte le tessere del mosaico nutrizionale, com-prese le sostanze prive di valore energetico (vitamine, minerali, ecc.) utili o essenziali per gli intrecci metabolici.Malgrado il vecchissimo proverbio che vorrebbe tener lontano il medico mangiando “una mela al giorno” è preferibile ritornare alla stagionalità dei prodotti agricoli pur senza ignorare le alternative occasionali dei datteri, di un mango o di una banana, dotati comunque di altri pregi. Altrettanto vale per un piatto occasionale di cuscus, una paella o per dei legumi, ormai desueti, come ceci, lenticchie o fave. Tuttavia, la varietà e l’alternanza delle scelte non possono prescindere dalla sobrietà delle porzioni, pur giustificando qualche sconfinamento nel mondo discusso dei dolciumi, se non altro perché l’esperienza insegna che l’eccesso di proibizioni non educa ma semmai scoraggia chi dovrà seguire per tutta la vita una dieta restrittiva. Allora, “adelante cum judicio” nelle scorribande gastronomiche del prossimo Natale. ●

Buon Natale,con sobrietà e varietà nel cibo

di Eugenio del Tomapresidente onorario dell’Associazioneitaliana di dietetica e nutrizione clinica

alfabeto alimentare

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nelle stanze del potere, ma spesso partendo dalle piccole storie quo-tidiane con protagonisti scono-sciuti al grande pubblico.

In questo 2013, anno sesto del-la crisi più drammatica dal do-poguerra ad oggi, che fotografia si può fare della società italiana?“Partirei dalla paura per le difficol-tà drammatiche di una crisi che sembra non finire mai e dalla ras-segnazione perché ormai non ci si indigna più neppure di fronte agli scandali più clamorosi. È come se fossimo anestetizzati, anche per-ché il futuro non è più una risorsa ma una minaccia. A chi dice che negli anni ’50 si stava peggio, va ricordato che chi viveva in quegli anni era sostenuto dalla speranza di un domani migliore, dall’idea che il giorno dopo avrebbe avuto qualcosa in più da mangiare. Og-gi succede il contrario. E sincera-mente non so cosa potrà accade-re quando le famiglie, cui oggi un terzo degli italiani ricorre per farsi aiutare, avranno finito i risparmi. E non so davvero che futuro ab-biamo preparato per i giovani”.

Invece il bilancio civico della nostra comunità di italiani qual è?“Sul piano del civismo, del senso di appartenenza e della condivi-sione, mi viene in mente il libro che ho scritto qualche hanno fa con Carlo Fruttero che si intito-lava “La patria bene o male”, ri-percorrendo i 150 anni di storia dell’Italia unita. E direi proprio che non ci sono novità perché siamo davanti alle solite notizie, nel senso che anche andando in-dietro negli anni, con Fruttero ci siamo imbattuti sempre in storie di scandali, tangenti e ruberie. Il problema drammatico è che non abbiamo senso dello Stato. Se qui dici che una cosa è di tutti è co-me dire che non è di nessuno. Ci manca quel qualcosa che ai fran-cesi o agli inglesi viene inculcato col latte materno. Se butti una car-taccia a terra in un parco di Lon-dra qualcuno ti viene subito a ri-prendere. Purtroppo da noi non è così e per cambiare occorreranno diverse generazioni. Spero che i giovani, più abituati a girare l’Eu-ropa, ad avere contatti con altri

"È ora di un ricambio poi puntiamo sulla bellezza" Intervista a Massimo Gramellini che “fotografa” l'Italia di oggi: “Siamo un paese che ha paura del futuro, è rassegnato e non riesce più a indignarsi di fronte agli scandali. La classe dirigente ha fatto il suo tempo, ma nel mondo siamo associati a cultura, arte e buon cibo. Se investiamo su questi ingredienti possiamo diventare la California d’Europa”

di daRio Guidi

Se le parole chiave per de-scrivere l’Italia di oggi sono “pau-ra e rassegnazione”, non manca “la speranza e la convinzione che il nostro paese possa diventare la California d’Europa, un giardino dove venire a godere di quella bel-lezza, di quella cultura che sono la nostra grande ricchezza, una ric-chezza che ci viene riconosciuta immediatamente all’estero, anche oggi, in quello che è un periodo così complicato e difficile. Ma per far questo dobbiamo avere la forza e il coraggio di rinnovarci, di anda-re ad un ricambio completo della classe dirigente. Cambiare può es-sere un rischio, ma, quale che sia l’idea politica che ognuno ha sulle nostre vicende, un dato credo sia certo e cioè che questa classe diri-gente ha fatto il suo tempo”.Parole di Massimo Gramellini, giornalista (è vicedirettore de La Stampa), scrittore di successo (il suo libro “Fai bei sogni” ha vendu-to più di 1 milione di copie) e uo-mo di tv (con Fabio Fazio a “Che tempo che fa”), ma soprattutto at-tento osservatore di un paese, non solo attraverso ciò che succede

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paesi comincino ad avere una sen-sibilità diversa”.

Il tipo di dibattito pubblico e le modalità del sistema della co-municazione non rischiano di far perdere senso alle parole?“È vero, oggi la velocità della co-municazione, l’uso di Facebook o Twitter, rischiano di annebbia-re l’uso delle parole. Non sono assolutamente un passatista, ma occorre fare attenzione. Faccio l’esempio del dilagante uso del termine golpe. Ma quando ci sa-rà davvero un golpe come lo chia-meremo se qualsiasi cosa che non ci va bene è un golpe. Golpe vuol dire una cosa precisa, vuol dire che qualcuno arriva con le armi e prende il potere. Se invece un ma-gistrato fa una sentenza che non condividi, non è un golpe è una sentenza che non ti piace e basta”.

Spesso si dice che abbiamo la classe dirigente (politica e non) che ci meritiamo: condi-vide o le cose sono un po’ più complicate?“È molto facile prendersi l’appla-

uso dicendo che i politici sono cattivi e noi siamo buoni. Il pro-blema è che negli ultimi 20 anni molte persone della società civile sono entrate in politica e non mi pare si siano comportate meglio dei politici di professione. Se do-po sei mesi che sei lì ti comporti come gli altri, allora c’è qualcosa che non va. Il punto è che l’eserci-zio del potere corrompe e l’unica soluzione realistica e non dema-gogica è quella di limitare il tempo in cui uno svolge determinate fun-zioni. Anche se mettiamo al pote-re un santo, dopo dieci anni è un po’ meno santo. Dunque, come succede in altri paesi, si sta lì al ser-vizio della comunità al massimo per 10 anni”.

Ma c’è una chiave in positivo per guardare a un futuro possibile?“La mia speranza, e qualche se-gnale nel 2013 c’è stato, è che ri-usciamo a rilucidare l’unica co-sa che abbiamo e cioè il marchio Italia. Perché il nostro paese go-de ancora di un grande pregiudi-zio positivo, non so quanto me-ritato ma che c’è, perché viene

immediatamente associato all’i-dea di bellezza, di sole, di cultura e divertimento. Noi dovremmo concentrare tutte le nostre ener-gie economiche, che oggi sono poche e per questo entra in cam-po la politica, su questa operazio-ne di promozione e rilancio. Non siamo il Real Madrid che può spendere senza limiti, noi dob-biamo scegliere dove destinare le poche risorse. E dato che politi-ca vuol dire scegliere, dobbiamo puntare su cultura, turismo, agri-coltura e artigianato di qualità, sulle eccellenze dell’innovazione. Dobbiamo puntare sulle cose che solo noi possiamo avere e non su quelle dove ci può essere sempre una azienda cinese che le fa me-glio e a un costo minore. Se pun-tiamo davvero su questo, allora l’Italia può diventare, nel giro di 5-10 anni, un grande giardino do-ve da tutto il mondo si viene a di-vertirsi e ad assaporare il piacere del bello e della cultura. Ma que-sto si può fare solo se ci sarà un ri-cambio completo della classe diri-gente. Hanno fatto il loro tempo e servono idee e persone nuove”.

la Vignetta di elleKaPPa

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Della nuova campagna Coop sull'origine delle materie prime, campagna che mira a garantire la massima trasparenza ai consumatori, abbiamo parla-to con Paolo De Castro, presidente della commissio-ne agricoltura del Parlamento europeo.

Onorevole De Castro, che valore può avere una iniziativa come questa, anche fuori dall'Italia?L'iniziativa di Coop che, prima in Europa, ha deciso di fornire ai propri consumatori informazioni dettaglia-te e facilmente reperibili sull'origine dei prodotti e sui luoghi e le modalità di produzione, è certamente di grandissimo valore. Diffondere e difendere la cultu-ra della trasparenza e dell’indicazione dell'origine dei prodotti agricoli è un atto oserei dire “dovuto”, una priorità che da oltre vent’anni orienta e caratterizza le scelte della politica agricola comunitaria. Per questa fondamentale caratteristica, dunque, mi auguro che

"Materie prime, Coop modello da seguire in europa"

L’onorevole Paolo De Castro, presidente della commissione agricoltura del Parlamento europeo, commenta positivamente la campagna sull’origine delle materie prime promossa da Coop e spiega come è possibile difendere la qualità delle nostre produzioni a livello Ue e nel resto del mondo

di daRio Guidi

l’iniziativa di Coop possa fare da modello ed essere replicata con successo in Italia e in Europa.

La preoccupazione per tutelare l’italianità dei prodotti è molto sentita dai consumatori. In un mondo sempre più globalizzato in cui le paure sembrano spingere qualcuno verso chiusure au-tarchiche, quale è secondo lei una corretta impo-stazione rispetto a questo tema?La tutela dei prodotti agroalimentari italiani di qua-lità è da garantire in ogni forma e con ogni strumen-to possibile. La preoccupazione dei consumatori na-sce da una consapevolezza ormai acquisita del valore dei prodotti di eccellenza riconosciuto anche all’este-ro e per questo emulato. Il famoso “italian sounding” (prodotti che per nome e simboli grafici sulla confe-zione richiamano prodotti italiani) è certamente il fe-nomeno più dibattuto di questi tempi, fenomeno che

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www.COOpOrIGINI.IT ChE SuCCESSo!Continua con grande successo la campagna che consente a tutti i consumatori di conoscere il paese di provenienza delle materie prime di oltre 1.400 prodotti a marchio Coop. basta andare sul sito www.cooporigini.it, inserire il nome del prodotto o il codice ean, e si può scoprire da dove vengono gli ingredienti principali. Coop è la prima realtà a livello europeo a compiere una scelta di trasparenza come questa, proprio per consentire ai consumatori di fare i loro acquisti con la massima informazione possibile, partendo dalla sempre più diffusa attenzione per garantire, ove possibile, i prodotti di provenienza italiana. Ricordiamo che (al netto di quelli che vengono obbligatoriamente dall'estero, come caffè, cacao o altra frutta tropicale) i prodotti a marchio Coop sono per la gran maggioranza fatti con materie prime italiane. Come spiegato nel numero scorso, con tabelle e con l'intervista al professor Marco zuppiroli (disponibile sul sito www.consumatori.e-coop.it) l'italia è un paese non autosufficiente dal punto di vista delle produzioni agroalimentari. in più, per molte delle produzioni più importanti (dalla pasta al vino) e che hanno una forte quota di export, oltre alle materie prime nazionali si sommano quelle provenienti da paesi esteri.

uN'App pEr sApErNE dI pIù oltre al citato sito internet è possibile avere tutte le informazioni della campagna Coop anche scaricando le apposite applicazioni, disponibili sia per smartphone che per tablet con sistemi

operativi di ogni tipo (apple, android). per la ricerca basta digitare "Cooporigini" su app store o Google play.

pEr I FrEsChI C'è L'ETIChETTAa integrazione della campagna sulle materie prime (che consente di ricostruire la composizione di 1.400 prodotti) è importante ricordare che sui prodotti freschi, come frutta, verdura e carni, l'indicazione di provenienza del prodotto è già contenuta dall'etichetta, secondo quanto prevedono le normative.

all’interno dell’Unione europea è possibile debellare grazie a disposizioni mirate, mentre fuori dai confini europei il quadro è più complesso. Ciò non vuol di-re che dobbiamo subire questo genere di usurpazioni in maniera passiva. Dobbiamo invece puntare di più sull’organizzazione e sulla presenza in quei mercati internazionali che chiedono a gran voce le eccellen-ze del made in Italy agroalimentare. Penso al Canada, con il quale l’Ue ha stretto proprio di recente un ac-cordo di libero scambio che permetterà l’ingresso di numerosissimi prodotti a indicazione geografica ita-liani e garantirà la loro tutela dalle contraffazioni. Un accordo di grande portata che mi auguro possa fare da esempio ai negoziati tra Unione europea e Stati Uniti attualmente in corso.

Anche grazie alla campagna Coop molti consu-matori scoprono che l’Italia non è autosufficien-te sul piano delle produzioni agroalimentari e che la superficie destinata all’agricoltura è calata con-siderevolmente nel corso degli anni. Se e come si può invertire questa tendenza?La non autosufficienza dell’Italia per quanto riguarda le produzioni agroalimentari ha un’origine geografi-ca, legata alla prevalenza di zone collinari e montuo-se, caratteristica del nostro paese, e un’origine socio-economica che, nel tempo, ha visto passare i processi di urbanizzazione - e il relativo consumo di suolo - da necessità a eccesso. La sottrazione di aree all’agricol-tura è oggi un fenomeno da limitare e regolare con

attenzione, garantendo il fondamentale ruolo di que-sto settore nell’economia generale del nostro Paese. Se allarghiamo il ragionamento e usciamo dai confi-ni nazionali, la terra sta infatti diventando una risorsa sempre più scarsa, da tutelare sul fronte ambientale, agricolo e idrogeologico. Oggi l’agricoltura e il cibo sono questioni strategiche sulle quali è necessario aprire un confronto di portata internazionale. Mi au-guro che il prestigioso appuntamento di Expo 2015 possa essere il luogo deputato a questa riflessione non ulteriormente procrastinabile.

La nostra agricoltura è caratterizzata da molte produzioni di qualità (Dop e Igp) con una for-te vocazione per l’export. Come difendere que-sta qualità sia sul piano delle politiche di soste-gno ma anche come controlli rispetto a truffe e imitazioni?Come anticipavo prima, da oltre vent’anni l’Europa mette in campo politiche rivolte alla tutela e alla va-lorizzazione dei prodotti agroalimentari di qualità. Oltre ai marchi Dop e Igp, è stato approvato il nuo-vo regolamento sulle informazioni ai consumato-ri, estendendo l'obbligo di etichettatura di origine a tutti i prodotti zootecnici freschi. Misure rivolte alla tutela delle produzioni tipiche di qualità, distintive dei diversi territori, che garantiscono protezione a produttori e consumatori, oggi sempre più consape-voli e attenti ai valori materiali e immateriali dei pro-dotti che portano in tavola. Sul fronte dei controlli,

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all’interno dei paesi dell’Unione valgono regole ferree di tutela e salvaguardia che prevedono l’im-mediato ritiro di prodotti contraf-fatti o usurpazioni di marchi. Fuori dall’Unione bisogna puntare sulla presenza sui mercati e sulla pro-mozione della qualità distintiva delle nostre eccellenze.

Dalle quote latte al tema della produzione di zucchero l’Unio-ne europea è stata vista in mol-ti casi come chi ha posto limiti e vincoli pesanti alla nostra agri-coltura. È stato davvero così? Con la definizione di una nuova Pac (politica agricola comunita-ria) quali novità deve aspettarsi il nostro paese?Non dobbiamo dimenticare da dove derivano le quote produttive di latte e zucchero. Tali strumenti di contenimento della produzio-ne nascono con lo scopo di gesti-re l’offerta e di regolare un mercato caratterizzato da surplus produtti-vi. Oggi, in un’epoca di scarsità di risorse in cui torna a riproporsi lo spettro della food security, inte-sa come sicurezza degli approvvi-gionamenti alimentari, la politica agricola deve rispondere a nuove esigenze e prefiggersi nuovi obiet-tivi. In tale ambito, con la riforma che abbiamo approvato, la Pac continuerà a sostenere in maniera importante l’agricoltura di 28 pa-esi, destinando al settore quasi il 40% del budget pluriennale dispo-nibile dell’Unione. È chiaro che in un quadro così diversificato certe specifiche misure possano trovare più o meno favore, ma è necessa-rio trovare nuove soluzioni e piani-ficare politiche in grado di rendere più moderna la stessa agricoltura e più competitive le sue imprese. In questo senso il Parlamento eu-ropeo ha migliorato sensibilmen-te una proposta di riforma (della Commissione Ue, ndr) molto lon-tana dalle reali esigenze degli agri-coltori europei.

«La quercia nasce dalla ghianda. Ma questa diviene e resta quer-cia soltanto mediante condizioni ambientali favorevoli, le quali non dipen-dono più dall’embriologia ». Questa semplice riflessione è contenuta nell’Apologia della storia (sottotito-lo: Il mestiere di storico) di Marc Bloch, il più grande storico del Nove-cento. La metafora della quercia e della ghianda serve a Bloch per introdur-re lo spinosissimo tema delle “origini”, che ovviamente interessano molto allo storico: si direbbe quasi che siano il nocciolo del suo mestiere. E invece no, dice Bloch. Lo storico sa bene che le origini sono importanti, che nessu-na quercia esisterebbe senza la ghianda da cui è nata. Ma allo storico inte-ressa soprattutto il percorso di crescita, interessa capire come e perché la quercia si sia sviluppata, quale terreno, quali condizioni ambientali e cli-matiche abbiano consentito all’embrione di diventare e restare albero. In una parola, allo storico interessa la storia. Le origini, che nell’immaginario collettivo sono spesso chiamate in causa come spiegazione e motivazione dell’esistente (Bloch lo definisce «idolo delle origini»), in realtà allo storico importano pochissimo. Queste considerazioni valgono anche quando si parla di cibo. Le “origini” di un prodotto (geografiche e storiche) sono oggi diventate un vero mito. Quante volte il concetto viene speso per “proteggere” i prodotti sul piano legislativo e commerciale? Tutto lecito, s’intende. A patto di non scam-biare la ghianda con la quercia, l’origine del prodotto con i motivi della sua durata nel tempo. Un prodotto alimentare interessa allo storico soprattutto per i modi con cui è stato impiegato, interagendo con altri prodotti in acco-stamenti gastronomici o ricette che ne hanno decretato il successo. Faccia-mo un esempio: gli spaghetti al pomodoro, simbolo della cucina italiana. Le origini dei nostri spaghetti risalgono agli arabi, che nel Medio-evo portarono in Sicilia la pratica della pasta essiccata. Questo “embrione” si acclimatò perfettamente nel nostro paese, diventando, per via di succes-sive trasformazioni economiche, sociali, tecnologiche, un tratto tipico della gastronomia italiana. Nel XIX secolo gli spaghetti incontrarono la salsa di pomodoro, che fino a un secolo prima si chiamava “spagnola” perché gli spagnoli, per primi, l’avevano introdotta negli usi di cucina; ma gli indigeni d’America (da dove il pomodoro proveniva) la usavano da secoli. Quali “ori-gini” hanno dunque gli spaghetti al pomodoro? Allo storico, questa domanda interessa poco. Di più gli interessa evidenziare il circuito di scambi che ha consentito l’apparire, la crescita e lo sviluppo di questo piatto nella tradizione italiana, a partire da elementi di altre culture. Le ori-gini non spiegano nulla, e nulla hanno a che fare – in cucina e altrove – con la costruzione delle identità. ●

La ghiandae la quercia

di Massimo Montanaridocente di Storia medievale e di Storia dell’alimentazione, università di Bologna

cibo è cultura

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Dal tonno

radioattivo fino ai complotti impossibili: così il web è diventato terra di conquista per

tanti divulgatori di false notizie spacciate per

verità rivelate

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Quand’erano “farlocche” o “taroccate” le notizie di questo genere per quanto fossero false e tendenziose potevano ancora far sorridere, se non altro per quei buffi aggettivi di origine gergale che sanno tanto di carta stampata e tv. Poi però le false notizie, dette anche “bufale”, sono entrate in In-ternet e qui, fuori da ogni control-lo, sono diventate pericolose, anzi pericolosissime. Nel web e sui social network le informazioni prive di fonda-mento, volutamente create e ri-lanciate, sono infatti libere di circolare e di produrre danni in misura superiore rispetto al

passato. Raggiungono una molte-plicità di persone impressionante e, soprattutto, un pubblico di “pre-venuti” o di “creduloni” che allun-gano la catena di Sant’Antonio con un semplice clic con effetti a cascata difficilmente controllabili. Per paolo attivissimo, giorna-lista e cacciatore di bufale tra i più famosi, non è però del tutto così. “Va sfatato il mito che si abbocca a un appello solo perché si è in-genui o creduloni. Lo si fa solita-mente, invece, perché l'argomen-to specifico della bufala tocca un livello profondamente irraziona-le della nostra mente che scaval-ca ogni considerazione razionale.

di Claudio sTRano

Capita spesso di vedere appelli palesemente assurdi che vengo-no inoltrati da persone che per il resto sono modelli di buon sen-so. È un processo irrazionale, e combatterlo con la razionalità ra-ramente funziona”.Gli anni passano, ma le leve emo-tive restano le stesse. Il caso più noto degli ultimi tempi è quello della possibile contaminazione del tonno pescato in una zona di mare vicina alla centrale di Fu-kushima. A parte la confusione tra le zone Fao 61 (quella di Fukushi-ma) e la 71 (una di quelle in cui si pesca il tonno), la bufala veicolata dai principali social media stava

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bufalea sPasso

nella rete

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discovery Channel addirit-tura produce una trasmis-sione, “Miti da sfatare” e la Rai ha in piero angela il suo nume tutelare. su internet, il sito snopes contiene una delle maggiori collezioni di bufale e leggende metropo-litane, mentre in lingua ita-liana spicca il “servizio anti-bufala” di paolo attivissimo

(www.attivissimo.net), il noto giornalista, scritto-re, blogger e conduttore della Radio svizzera. at-tivissimo dal 2002 ad oggi ha realizzato oltre 350 indagini antibufala catalogate sul suo blog "il di-sinformatico". Gli abbiamo chiesto cosa pensa del tonno radioattivo e di altre leggende sui prodotti alimentari. paure dell'uomo o c'è dell'altro?Le bufale che persistono nel tempo anche a fron-te di smentite, sono quelle che suscitano un’emo-zione intensa, per esempio la paura, e toccano un argomento vicino a noi e delicato, come l’a-limentazione o la salute. Gioca un ruolo impor-tante anche il pregiudizio: nel caso del tonno radioattivo l’idea diffusa che il cibo industrializ-zato sia malsano e manipolato in modo sconsi-derato. A volte lo è, ma gli enti di controllo non stanno a dormire come insinuano questi pregiu-dizi. Non si tratta però soltanto di paura: c’è di mezzo anche un sentimento positivo come l’al-truismo, che spinge chi in buona fede abbocca alla falsa notizia a mettere in guardia gli amici. Proprio perché c’è di mezzo l’emozione, dobbia-mo sforzarci di essere razionali nell’esaminare gli allarmi che ci arrivano.Cosa dobbiamo fare, allora, davanti a una mail so-spetta? da dove partire?So che non è facile, ma dobbiamo essere cinici: la stragrande maggioranza degli allarmi è infon-data o perlomeno distorce gravemente i fatti. Se non abbiamo tempo di controllare, per esempio immettendo in Google le parole più significative dell’appello (nomi di persone o di luoghi, termini

inconsueti) seguite da “hoax” o “bufala” per ve-dere se qualcuno ha già indagato, è opportuno non diffondere nulla. So che molti pensano che “nel dubbio io inoltro a tutti, male non fa”, ma in realtà molti di questi appelli fanno male ec-come, per esempio generando angosce inutili e danneggiando i lavoratori che producono l’ali-mento o il prodotto citato.Che percentuali di successo hanno i cacciatori di bufale? e i normali navigatori del web?Se il successo è scoprire l'origine e la veridicità o meno di un appello, allora la percentuale è al-tissima: sono rari i casi irrisolti per i quali non si riesce a determinare perlomeno se l’appello dice il vero o no. Ma se il successo è far cessare la circolazione di una bufala, allora le cose cam-biano: è un risultato molto raro. Fra gli inter-nauti domina invece l’insuccesso in entrambi i sensi: purtroppo sono pochissimi coloro che si soffermano a valutare razionalmente gli appelli ricevuti, anche se ho notato un leggero miglio-ramento negli ultimi anni. Purtroppo anche la sensibilizzazione del pubblico da parte dei cac-ciatori di bufale riesce poco, anche per via dello spazio sproporzionato che viene concesso dai media a panzane e allarmismi. perché il pensiero anti-scientifico ha tanta presa?Perché è facile e ci fa sentire parte di un gruppo. È molto più facile dire “le cose chimiche fanno male” che rendersi conto che tutto, in natura, è chimica (e che la stricnina o il botulino sono na-turali ma uccidono lo stesso); è molto più facile dire di no a tutto ciò che è nuovo invece di chie-dersi quali novità sono positive e quali aspetti consolidati della nostra vita sono in realtà dan-nosi. Viviamo in un’era totalmente tecnologi-ca, eppure spesso le persone si vantano di non avere alcuna competenza nelle materie scienti-fiche. Il pensiero anti-scientifico mette al riparo dalla meravigliosa complessità dell’esistenza e riduce tutto a bianco e nero, buono e cattivo, “chimico” e “naturale”, amico o nemico. Fonda-mentalmente, l’anti-scienza è pigrizia.

“Ecco come stanarle e diventareun po’ giornalisti e un po’ detective”paolo attivissimo: "rari i casi irrisolti, ma i media danno troppo spazio a panzane e allarmismi"

paolo aTTiVissiMogiornalista e cacciatore di bufale

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il filosofo pievani: "internet non va d'accordo con il metodo scientifico"

Tra i fondatori del festival della filosofia di Genova e direttore fino allo scorso anno di quello di Roma, Tel-mo pievani insegna filoso-fia delle scienze biologiche all'università di padova. professore, c'è un clima di sospetto che circonda la scienza. non crede? Anche nell’Ottocento, ai tempi dell’“Origine delle

specie” di Darwin, molti degli scienziati che partecipavano al dibattito frequentavano an-che sedute spiritiche. Storicamente voglio dire il confine tra scienza e anti-scienza è sempre stato permeabile. Il problema è che Internet è un mez-zo difficilmente conciliabile con il modo di pro-cedere scientifico. Il quale poggia su un pilastro fondamentale: il consenso di una comunità che analizza i dati accompagnandoli con argomen-tazioni, che controlla le fonti, si confronta e infi-ne pubblica i risultati che a quel punto sono ve-rificati, condivisi e dotati di un sufficiente grado di autorevolezza. Non c’è spazio insomma per l'opinionismo. Il web nella sua grandissima li-bertà e anarchia rende, invece, difficile la cernita delle fonti e si presta, piuttosto, alla semplicità e al fascino degli incantatori e delle loro bufale. Internet è sicuramente un mezzo straordinario, democratico, ma anche molto insidioso. La peri-colosità di dietrologi e complottisti, come hanno dimostrato gli psicologi cognitivi, risulta pari all'appeal che essi sanno esercitare su di noi.Tutto oggi viene sempre messo in discussione. È il negazionismo lo spirito dei nostri tempi?Noi parliano tecnicamente di un negazionismo climatico, che afferma ciò che è palesamente non vero, e cioè che il riscaldamento terrestre non abbia origini antropiche; e di un negazionismo della teoria darwiniana, che viene osteggiata soprattutto dai gruppi religiosi fondamentalisti americani. Anche in questo secondo caso si tenta di negare partendo da una base religiosa ciò che

da un secolo e mezzo, con i dovuti ritocchi, è ac-certato: la teoria dell’evoluzione dell'uomo. C'è dietro forse anche un problema di credibilità e di legittimità della comunità scientifica?Se si riferisce all’Italia, sicuramente sì. Il proble-ma è molto serio. Diversi colleghi sottolineano l’aspetto culturale e cioè l’analfabetismo scien-tifico che contraddistingue il nostro paese. Que-sto è vero, ma io preferisco essere autocritico e ricordo che in altri paesi, tra cui il Regno Unito e gli Usa, funzionano istituzioni autonome ricono-sciute da tutti per autorevolezza e indipendenza. Le loro comunicazioni scientifiche hanno un for-te carattere di terzietà e su quelle il cittadino si forma un’opinione. In Italia, al contrario, non so-no mai esistite e il risultato qual è? Un dibattito continuo e alimentato dalla stampa tra opposti schieramenti di scienziati, che produce infine confusione e disorientamento.Come nel caso stamina, tra favorevoli e contrari alla sperimentazione con cellule staminali.Su Stamina però dobbiamo distinguere. Da un lato è vero che esistono protocolli medici da ri-spettare per non ingenerare nei pazienti false e pericolose illusioni. Dall'altro è altrettanto vero che occorre una giusta sensibilità, perché è un diritto assoluto anche quello di una persona di scegliersi una propria cura, specie davanti a malattie che sono al limite della sopportazione umana e al dolore delle famiglie.lei pensa che si possa usare la rete in modo più corretto e meno corrotto? o dovremo abituarci all'imperversare di guru e ciarlatani?Non c’è dubbio che la modernità richieda una comunicazione scientifica più chiara ed efficace. Non funziona la vecchia formula del professore in camice bianco che si rivolge al grande pubbli-co. Serve capacità di semplificazione, ma senza banalizzare. Una grande novità, in tutti i bandi internazionali, è che ormai viene richiesto sem-pre un piano divulgativo dei progetti presentati e c'è un altro fatto che fa ben sperare: in Italia sta crescendo una nuova leva di giovani ricercatori che sono anche degli abili comunicatori.

20consumatorinovembre 2013

TelMo pieVani filosofo della scienza all'università di Padova

Essere scienziati di questi tempi

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21 primo piano società

Cosa la distingue dalla truffala bufala indica una falsa notizia creata volutamente per ingannare un vasto pubblico. Si distingue dalla truffa per la mancanza di profitto a scapito delle vittime

bufalaSecondo il Vocabolario della Crusca, il termine deriva dall'espressione "menare per il naso come una bufala", ovvero portare a spasso l'interlocutore trascinandolo come si fa con i buoi e i bufali, per l'anello attaccato al naso

innescando un ingiustificato e ge-nerale allarme, sennonché, a diffe-renza di altre, è stata prontamente stoppata dai principali siti che si occupano di sicurezza alimentare e informazione ai consumatori: da “Ecoblog” a “Il fatto alimenta-re”, da “Altroconsumo” a “Io leggo l’etichetta”, costringendo comun-que grandi catene distributive co-me Coop a smentite ufficiali. “Il tonno radioattivo è solo l’ulti-ma delle tante bufale che affollano la rete”, dice sconsolato Claudio Mazzini, che per Coop Italia ha approfondito l’argomento. Secon-do alcuni sondaggi addirittura il 50% delle notizie che circolano su Internet sarebbero inaccurate o del tutto false. Ma è una quantifi-cazione anch’essa azzardata, pro-babilmente eccessiva.

dal latte ribollito alle armi biologicheNel frattempo è fiorita una lettera-tura scientifica per studiare un fe-nomeno che è in continua crescita. “Ricordo tra le bufale informati-che più famose – continua Maz-zini – il grano contaminato della Barilla, il latte ribollito tante volte quante il numero riportato sul fon-do del brik, l’inesistente lista di ad-ditivi cancerogeni del centro An-titumori di Aviano, un noto falso che gira da circa dieci anni”. Una caratteristica del web è pro-prio questa, che si innesca un mec-canismo perverso per cui la bu-fala una volta creata si ripresenta a distanza di anni, incancellabile.

“Essendo la rete bulimica, è vero che la notizia viene dimenticata in un giorno, ma a differenza di un quotidiano, non servirà ad in-cartarci i fiori: ritornerà”. Questo anche per il fatto che a differenza di un quotidiano non c'è un filtro giornalistico a monte (sebbene i giornali collezionino anch’essi clamorose bufale e so-prattutto le amplifichino colpe-volmente) e quasi sempre manca una conoscenza diretta dei fatti o una verifica o uno straccio di pro-va, quando, con sufficienza, si po-stano o si reindirizzano presunte verità a una comunità di “amici” che, in quanto tale, è già predispo-sta ad accettarle e condividerle. Così si diffondono credenze co-me quella che l’epidemia scatena-ta dal virus A/H1N1 sia un’arma biologica, che sui campi di grano ci sia la prova del passaggio degli extraterrestri, che l’uomo non sia mai giunto sulla luna, che la terra sia cava e abitata al suo interno, che le scie lasciate in cielo dagli aerei siano chimiche. Su su fino a complotti e cospirazioni impossi-bili, tra cui spicca il virus dell’Aids “inventato” per arricchire le multi-nazionali del farmaco (ma sull’11 settembre o sull’assassinio dei Kennedy ce n’è a bizzeffe) per ar-rivare alla madre di tutte le paure e ossessioni umane: dare un no-me e un volto alla misteriosa cu-pola (politica o fantascientifica) che governerebbe il mondo.“Per scoprire una presunta veri-tà nascosta intorno al crollo delle

torri gemelle – ricorda Paolo Atti-vissimo, che su www.attivissimo.net offre un servizio anti-bufale – nel 2005 si costituì un sedicen-te ‘Movimento per la verità’ di cui facevano parte, tra gli altri, Beppe Grillo e Giulietto Chiesa in com-pagnia di un gruppetto di filosofi, teologi, registi, europarlamentari e altri personaggi che in comune avevano una cosa sola: non c'era tra di loro nessun esperto di setto-re informato dei fatti. Vorrà pur di-re qualcosa questo?”.Sindrome del Messia, metodo d'indagine antiscientifico, indi-sponibiltà al confronto tecnico: sono questi i principali ingredienti che condiscono molte delle pan-zane spacciate per verità. “Dal punto di vista psicologico – ag-giunge Attivissimo – in chi sente il dovere di porsi agli altri come salvatore del mondo l’autostima cresce enormemente”. È super-fluo aggiungere che chi invece av-valora e diffonde dicerie, appelli o metodi di cura alternativi non confermati (sulle terapie antican-cro o sull’uso delle staminali ad esempio) pensa che esista una cat-tiva scienza “ufficiale”, omologata e dominata dagli interessi perso-nali o di parte.

Cacciatori di bufale informaticheIl fenomeno presenta moltepli-ci sfaccettature. A volte dietro le bufale ci sono interessi economi-ci, per esempio in chi abusa dei siti dove chiunque può registrarsi

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23consumatorinovembre 2013 primo piano società

Perché gli uomini prestano tanto volentieri fede alle bufale? È una domanda non solo lecita, ma finanche doverosa in un paese in cui milioni di persone affidano i propri destini a maghi e cartomanti. Gli italiani sono infatti più creduloni di altri e hanno, in aggiunta, una propensione innata a immaginare complotti più o meno sotterranei che spiegherebbero bene alcuni fatti e fenomeni. Siamo noi a credere che la madonnina di Civi-tavecchia lacrimi sangue, e poco importa che questo sia umano e maschile; siamo noi a credere che Padre Pio avesse le stimmate, quando risultano ricette di acquisto di acidi adatti a crearle artificialmente; e siamo sempre noi a credere che nella famosa ampolla del Duomo di Napoli ci sia davvero il sangue del vescovo Januario, morto secoli fa, e che esso divenga liquido o resti solido alla bisogna (e non che lo stesso effetto possa essere creato ad arte sfruttando il fenomeno della tissotropia). Ma questi sono fenomeni del passato, si dirà. Oggi effettivamente le potenzialità della rete mondiale hanno allargato il campo e sono molti, anche dotati di buona istruzione, a credere a fenomeni improbabili: basti pensare alle famigerate scie chimiche, un fenomeno del tutto naturale di condensazione in determinate condizioni di tempera-tura e umidità atmosferiche, che viene spacciato per un supercomplotto mondiale. Oppure, e qui il fenomeno diventa mondiale, a ritenere che l’uo-mo non sia mai allunato sul nostro satellite e che si tratti solo di propagan-da statunitense: poco conta che ci siano alcune migliaia di kg di rocce e polveri lunari e milioni di dati impossibili da ottenere se non in sito. I sostenitori di queste tesi bislacche, prive di qualsiasi appoggio numerico e scientifico sono peraltro aggressivi e ritengono di essere gli unici deposi-tari di verità misconosciute. Spesso si appoggiano a sconosciuti professori di oscuri istituti universitari che mai hanno pubblicato su riviste scientifi-che internazionali, ma in genere sono il prodotto di un‘ignoranza dei feno-meni naturali e fisici che a raccontarla si fa difetto. Non solo però. Nel caso del terremoto dell’Emilia Romagna abbiamo letto dibattiti in cui si sosteneva che il fenomeno fosse dovuto a una non meglio precisata tecnica di fratturazione indotta che, effettivamente, esiste (si chiama fracking e serve a ottenere migliori risultati di emungimento) ma che in quella regione non era stata ancora usata. Si è data la colpa perfino all’immagazzinamento nel sottosuolo di gas in serbatoi che non ne avevano visto nemmeno una molecola. Ecco, in questi casi non è una mancanza ma un eccesso di informazioni incontrollate, supposte, chissà perché, democrati-che e libere, che si autoalimenta nel web e porta a effetti ridicoli, se non impegnassero magari anche politici e amministratori nella paura di rima-nere indietro rispetto alle masse contro informate.

Tante bufale,ma di successo

anche più volte per promuove-re alberghi, località, prodotti. Al-tre volte c'è la mano pesante delle lobby. È il caso di chi nega il cam-biamento climatico dovuto all’ef-fetto serra facendo da sponda ai petrolieri. La cosa si ripete da an-ni ritardando ogni decisione, al punto che gli scienziati che lavo-rano ai rapporti dell’Ipcc (Inter-governmental Panel on Climate Change), avendo capito che biso-gna contrastare con forza le bufa-le eco-scettiche, nel 2010 hanno formato una “squadra speciale” (Climate Science Rapid Respon-se Team) che demolisce in tempo reale le affermazioni fuorvianti. Chiunque, compresi i giornalisti, può scrivere ai ricercatori clima-tici (climaterapidresponse.org) che nel giro di poco forniscono la risposta corretta. Questi e al-tri cacciatori di bufale offrono un servizio di debunking (sma-scheramento) prezioso e di questi tempi pure rischioso. È indicativo quel che è successo recentemen-te a una giornalista della Stampa, bersagliata da mail di minacce e insulti per aver scritto che quella delle scie “chimiche” degli aerei è una vecchia e infondata leggenda metropolitana, non un piano di sterminio di massa. Nessun “ba-vaglio” all’informazione, bastava una verifica sui siti giusti.Come difendersi, allora, dal-le frottole? Imparando ad essere consumatori critici anche della rete: accorti e non troppo emoti-vi. Diversamente, “uno dei punti di maggior forza del web – chio-sa Mazzini –, l’accessibilità e la disponibilità di informazioni, ri-schia di farci diventare strumenti inconsapevoli di disinformazio-ne, perché tendiamo a prendere per oro colato tutto ciò che leggia-mo o intercettiamo, soprattutto sui social network, dove chi ti gira una notizia è spesso anche un co-noscente”. E a un amico, reale o fit-tizio, come si fa a non credere?...

di Mario Tozziprimo ricercatore Cnr - Igage conduttore televisivo

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Noi italiani ci intendiamo tutti di cibo, sappiamo cucinare e, soprattutto, abbiamo un sacco di ricette da consigliare. Mitico era mio padre che a capotavola elar-giva con molta sicurezza le ricette dei piatti che mia madre aveva con grande abilità e cura imbandito e lui, in realtà, non conosceva affat-to, ma tant’è…Resta che fra il dire e il fare c’è la sapienza e... la spesa, perché se si preparano cose buone, per le quali si spendono tempo e appunto sa-pienza, è bene partire da materie prime all’altezza.E sicuramente all’altezza sono le oltre 300 referenze fior fiore

coop tutte con materie materie prime tra le migliori e lavorazioni di qualità. Sono tesori gastrono-mici italiani e specialità dal resto del mondo recuperate dalla tra-dizione e reinterpretate in chiave moderna. Quello che ci vuole per la sicurezza e la qualità indispensa-bili per una buona tavola.Dagli antipasti ai dolci una ric-ca scelta per preparare per esem-pio un fantastico pranzo natalizio. Fra gli antipasti che contempla-no tante verdure come i carcio-fi crudi della Puglia, ricordiamo soprattutto tonno e pesce spa-da affumicato preparati nel-la zona di Agrigento secondo la

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27consumatoridicembre 2013

tradizione mediterranea, senza conservanti, coloranti o aromi, e dall’Alaska il salmone affumica-to, pescato nell’oceano Pacifico settentrionale. Per la pasta fior fiore coop punta sulle eccellenze regionali e propo-ne la pasta di semola di Gragnano igp trafilata al bronzo ed essiccata lentamente, una pasta che si lega bene al sugo. La pasta all’uovo è di Campofilone, prodotta secon-do una ricetta del quindicesimo secolo. E da quest’anno anche pa-sta fresca all’uovo: le lasagne, 12 sfoglie da utilizzare senza bollitu-ra, ruvide al punto giusto e pre-parate con uova da allevamenti a terra. Dalla scorsa estate sono ar-rivate le orecchiette, il tipico for-mato è prodotto in Puglia con semola italiana. Sicuramente per condire la pasta non mancherà la fantasia a nessuno, ma un buon sugo pronto si può sempre tene-re per ogni evenienza e fior fiore coop ne ha diversi, adatti alle sue paste e a tutti i gusti, per esempio il pesto genovese è proposto con o senza aglio.Gli oli extravergine d’oliva fior fiore sono una selezione delle va-rietà italiane da Nord a Sud: dal taggiasca ligure, all’umbro dop dei Colli Martani, dal Toscano igp al terra di Bari dop, fino al siciliano Val di Mazara dop. Completano la

in un mercato sempre più omologato Coop vuole distinguersi per convenienza e design, partendo però dalla tradizione e dall’amore per la buona tavola. Gli oggetti per la tavola e la cucina delle nuove collezioni di design a marchio Coop, interpretano la contemporaneità come capacità di far convivere le forme classiche, gli archetipi della nostra cultura, con le variazioni dettate dalle stagioni e dalle esigenze del vivere contemporaneo. studiate scelte formali, poche varianti di colore e grafie inedite danno la possibilità di creare tante combinazioni differenti, sia nei coordinati di una

IL BELLO pEr TuTTI:ConVEnIEnzA E DESIgn

gamma il “nuovo raccolto" e l’olio extravergine d’oliva non filtrato: verde intenso, riflessi dorati, pro-fumo di olive appena frante, un ca-ratteristico sapore con retrogusto leggermente amaro e piccante. I salumi italiani hanno pochi rivali, fior fiore ha fatto scelte di pregio come prosciutto San Daniele dop, salame Felino, culatello, prosciut-to di Modena dop e altri ancora, già precotti cotechino e zampone. Fra le carni fior fiore interessanti in questo periodo capponi e fara-one, ma anche il grangallo, adatto ad un magnifico arrosto. Coop ha contribuito a recuperare per fior fiore diverse razze bovine italiane

stessa linea, sia trasversalmente tra le diverse linee di oggetti per la cucina e la tavola.le nuove collezioni per la tavola e la cucina - coordinate fra loro per forma e colori - sono disegnate ognuna con un tratto ben riconoscibile: la tavola classica, elegante e raffinata; la tavola moderna, con i colori d’attualità; la tavola facile, semplice e funzionale. le collezioni prevedono piatti piani, fondi e da frutta, tazze, mug (tazzone) e tazzine con il manico tondo come la o di coop, posate in acciaio, bicchieri trasparenti e colorati, anche in vetro soffiato e coordinati alle tovaglie.

come la Chianina, la Piemonte-se, la Marchigiana, la Romagnola, che alleva nelle regioni d'origine secondo rigidi protocolli di qua-lità. Ricchissima la scelta anche dei formaggi fior fiore, sono state selezionate produzioni che privi-legiano il legame con il territorio e le lunghe stagionature. Dal Ra-schera d'alpeggio al formaggio di capra sardo, dall'Asiago alla pro-vola, ai teneri squacquerone e gor-gonzola dolce. Dei dolci non di-co, dopo questa scorpacciata non ci stanno davvero!! Ma provateli, dal gelato al pistacchio di Sicilia al-lo strudel di mele, ai mille biscotti non saprei cosa scegliere.

Idee per Natalela scatola solidalLa scatola di latta solidal coop, ormai un classico fra le proposte natalizie, propone quest'anno il nuovo tè breakfast biologico dall'India e i frollini con gocce di cioccolato fondente extra, insieme a caffè arabica dal Nicaragua e caffè classico dal Centro America e Africa, cioccolatini assortiti e Tavolette Cioccolato bio latte e fondente, oltre a cacao in polvere.

i tè indiani in scatola E' una novità invece la confezione in edizione limitata di Tè solidal. Quattro tè: English Breakfast, Verde, Earl Grey, Tè Limone, 10 filtri per tipo. Vengono dall'India, dallo stato del Tamil Nadu dove sono coltivati a 2.200 metri. sono raccolti tutto l’anno e grazie alle temperature rigide dell'inverno l’aroma floreale diventa ancora più intenso e ricco.

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di Claudio sTRano

Che Natale sarà sul fron-te dei consumi? Scialbo come i precedenti o all’insegna della ri-presina? Sarà un Natale “vivace”, forse, per alcuni prodotti dell’e-lettronica di consumo che attra-versano il loro momento d’oro. I "piatti" forti sono da ricercarsi nei tablet e nei “phablet”, le tavo-lette con schermo tra i 5 pollici e i 7 pollici che sono più grandi di un normale smartphone, ma non

Accanto all'invasione delle tavolette spuntano tra i prodotti più ambiti i phablet, una via di mezzo tra tablet e cellulari. Più maneggevoli e portabili di un i-Pad, più "digitabili" dello smartphone. Carrellata su questa e altre strenne high tech

tablet e phablet, i "piatti" forti del natale

28 consumare informati tecnologia

abbastanza per essere considerati dei mini-tablet (dai 7 pollici in su) o dei tablet veri e propri. Comunque la si rigiri, il mercato delle tavolette touch screen (che l’Istat ha inserito nel suo panie-re) continua a crescere a velocità sorprendente: nel quarto quadri-mestre dell’anno (dati Idc) si è avvicinato per volumi di vendi-ta a una incollatura dai compu-ter tradizionali (notebook e de-sktop) e nel 2014 è previsto che li supererà. Travolgente anche la cavalcata degli smartphone, con un miliardo di pezzi vendu-ti quest’anno sul pianeta, ma che stanno cedendo quote di merca-to proprio ai phablet. Secondo un rapporto di ABI Research, entro gennaio 2014 i “super smartpho-ne” piazzati a livello mondiale saranno 150 milioni, il 18% del mercato smartphone globale. E senza che il gigante Apple sia an-cora entrato nel segmento che re-sta dominato dai dispositivi An-droid (70% del mercato).

bisogno di polliciIbrido tra lo smartphone, su cui non è facile digitare, e il tablet, che

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phablettra i 350 e i 600 euro

I prezzi sono indicativi e soggetti alle variazioni del mercato

ha bisogno di una borsa per esse-re traportato, il phablet in soli tre anni ha fatto breccia in consuma-tori sempre più affamati di video e di altri contenuti web, e perciò bisognosi di un maggiore polli-ciaggio del display senza rinuncia-re al telefono. Il phablet ha infatti le stesse funzionalità dei cellulari di ultima generazione (telefona-re, inviare sms, ecc.) ma una mi-gliore interazione con l’utente su tastiera. Un “super-smartphone” che necessita tuttavia di aurico-lare, date le sue dimensioni e un peso superiore a quello di un te-lefono in forza di una batteria più potente. La scelta fra i tre disposi-tivi (smartphone, phablet, tablet) andrebbe in sostanza legata all’u-so predominante che se ne fa: te-lefonare, navigare o entrambe le cose in mobilità. Sfruculiando tra le proposte, e in attesa di innovazioni importan-ti all’orizzonte come lo schermo flessibile da poco brevettato dalla Lenovo (su cui anche Sony sta la-vorando), è d’obbligo partire dal Galaxy note, il più venduto dei phablet, che nella versione 3 con schermo da 5.7 pollici cattura

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smArTwATCh arrivano i terminali da polso

video in full hd. Lo stesso fanno il Galaxy Mega da 6.3 pollici e il Sony Xperia Z che può arrivare a ben 13 megapixel di risoluzione della fotocamera. Altro nome ec-cellente è quello di Nokia in usci-ta con il Lumia 1520 che gira su piattaforma Windows. Per chi vuole collocarsi su un prezzo medio si va dall’Huawei Ascend Mate all’LG Optimus Vu, poi giù a scendere fino ai low cost da 150/200 euro cinesi. Terminali di qualità si trovano anche made in Italy, come il nuo-vo NGM Forward Active della New Generation Mobile, dotato di doppia sim, mentre dalla Ap-ple ci si aspetta sempre, con l’an-no nuovo, l’iPhone 6 con display da 5 pollici. Gli eredi di Steve Jobs intanto possono consolarsi, dopo l’i-Pad air (che però è un tablet da 9.7 pollici), anche con il rinnovato modello di ipad Mini che dispo-ne di un display Retina da 7,9 pol-lici: prezzi sui 390 euro per il 16 gi-ga solo wifi fino ai 780 euro per la versione da 128 gb wifi+cellulare. L’iPad Mini originale resta in listi-no a partire da 289 euro.

se il sogno di una signora a natale era quello di ricevere un braccialetto o un orologio d'oro,

oggi può essere anche quello di infilarsi al polso uno smartwatch. un regalo per giunta unisex, oltre che dal sapore "fantascientifico". Ma gli smartwatch, di cui si sentirà parlare sempre più nei

prossimi mesi, che cosa sono? più che orologi sono terminali basati su android.

Conessi in bluetooth allo smartphone tenuto in tasca o al tablet, li comandano dal braccio. le funzioni sono le stesse: dalle telefonate alla navigazione, da visualizzare messaggi e email alla lettura di mp3. Tutto guardandosi il polso, compresa ovviamente un'occhiata all'orario. samsung ha lanciato il suo Galaxy Gear e sony lo smartwatch 2 con prezzi tra i 200 e i 300 euro. anche qui apple è alla finestra, idem Google. in quest'epoca di mutanti, al polso può andarci anche un altro orologio di nuova generazione, che in origine era un navigatore satellitare. il Tom Tom Runner (intorno ai 200 euro) e il Tactix di Garmin (circa il doppio) forniscono agli sportivi in lotta contro il tempo, o ai viaggiatori che non rinunciano al gps, informazioni come il record personale, le calorie da consumare, la distanza da coprire, ritmo e frequenza cardiaca. o una bussola per non perdersi completa di barometro e altimetro.

e tanta voglia di videoTornando al mondo in continua e rapida evoluzione dei video onli-ne, un po’ di sole si riflette anche sulle mini-camere che permetto-no di registrare in maniera sem-plice video semi-professionali in alta definizione e poi caricar-li sul web. Si possono anche atti-vare a distanza, in remoto, come

www.cooponline.it

I prodotti ora sono anche sul webSul portale www.cooponline.it che amplia, integra e qualifica la gamma presente nei negozi Coop, il cliente può trovare tanti altri prodotti, che può acquistare e decidere se ricevere a casa o ritirare in negozio.

nel caso della Gopro, tramite una app che poi si occupa di monta-re i video, musicarli e condivider-li postandoli sui social network. Fra i 300 e i 400 euro si trovano videocamere in full hd e ultra hd (standard emergente) e con poco più di 200 euro pure degli occhia-li che girano immagini in mobili-tà, lasciando le mani libere. ●

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30

cucina

Un Natale tra le delizie del pesce

Tocca a Marcello Leoni che, per la cena della vigilia propone tre piatti basati su pesce "povero" che si arricchisce nella preparazione: dal carpaccio di leccia, alla sogliola con pepe e mandarino, sino alla mola con le puntarelle

di Helmut Failoniun menu contro la crisi

frutta e verduraDICEMBRELA STAGIONE DI...Arriva la stagione della vitamina C. La stagione della frutta ricca di questo "protettore" naturale: quindi limoni, arance, mandarini, pompelmi, kiwi. Dal punto di vista della verdura invece si possono apprezzare al meglio i vari tipi di cavolo: cavoletti di Bruxelles, cavolo cappuccio, cavolo verza. Aggiungiamo nella lista dei prodotti di stagione anche le cime di rapa e i broccoli, entrambi tipicamente invernali.

Una Vigilia di Natale a tavola con il pesce povero di Marcello Leoni, chef fra i più apprezzati della sua generazione in Italia. Abbiamo scelto proprio il pesce, perché oltre a essere il giorno tradizionalmente giusto, è anche una <materia> che lo chef conosce piuttosto bene (è anche testimonial di un importante progetto per valorizzare il pesce italiano: www.lamoitaliano.it). La forza dei piatti che Leoni propone ai nostri lettori è quella di valorizzare il pesce povero e renderlo "ricco" con una preparazione che lo sa esaltare al meglio. Cominciamo con un pesce tipicamente autunnale e invernale, un grosso predatore che si spinge fino alle acque basse (a volte fino a riva). È la leccia.

L'antipastoCarpaccio di leccia con granatina di pomodoro Ingredienti per 4 persone:500/600 g di leccia, 200 g di pomodoro san Marzano o anche

pachino, 150 g di sedano, sale, pepe, olio extra vergine di olivaProcedimentoBisogna frullare i pomodori con aggiunta di sale, pepe e 20 g di olio extra vergine di oliva. Mettere il tutto in freezer e mescolare di tanto in tanto fino ad ottenere una granatina. Prendere 150 g di costa di sedano e tagliare a julienne finissima. Mettere tutto in acqua e ghiaccio per circa 15 minuti. A questo punto mettere sul piatto il carpaccio finissimo di Leccia, mettere il sedano ben asciugato e la granatina di pomodoro. Aggiungere infine un filo di olio extra vergine di oliva.

Il secondo/1Sogliola turca (ma vanno bene naturalmente anche quelle dell'Adriatico) al pepe jamaicano, profumata al mandarino e cavolo nero ripassatoIngredienti per 4 persone:4 sogliole turche di media grandezza, pulite (180 g circa l’una), 1 mandarino, 300 g di foglie di cavolo nero

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Già nel Cinquecento i barili di Moscato di Saracena (in provincia di Cosenza) erano imbarcati a Scalea per essere consegnati alla corte papale. Sul-la tavola di papa Pio IV il Moscato di Saracena non mancava mai. Anche in tempi più recenti si trovano riferimenti precisi a questo vino in due resoconti del Grand Tour. Lo cita Norman Douglas nel 1915 nel suo libro “Old Calabria” dove scrive “...sorge il prospe-roso paese di Saracena, famoso fin dai secoli passati per il suo moscato. Lo si ottiene dall’uva portata dai saraceni da Maskat”. Ma anche George Gissing in “By the Jonian sea” del 1901 ricorda ”... come cosa in pie-no degna dell’antica Sibari un vino bianco, gradevo-le al palato, chiamato moscato di Saracena”.Il Moscato di Saracena si produce vinificando uve guarnaccia, malvasia, “adduraca” (termine dialetta-le che sta per profumata) e moscatello (un vitigno lo-cale che non è mai stato censito e solo a Saracena la coltivazione raggiunge buoni livelli qualitativi). Le percentuali tra le diverse uve possono variare sensi-bilmente, ma in genere guarnaccia e malvasia sono prevalenti e viene aggiunta solo una piccola quanti-tà di “adduraca”, un vitigno molto profumato e aro-matico. Il moscatello, raccolto al giusto punto di ma-turazione, è appeso su graticci ombreggiati per 15, 20 giorni, per concentrarne, attraverso l’appassimento, zuccheri e aromi. Gli acini disidratati subiscono suc-cessivamente un’attenta selezione manuale, segui-ta da una delicata pressatura. Dopo la vendemmia, guarnaccia, malvasia e adduraca invece sono pigiate e il mosto ottenuto è sottoposto a bollitura: questo procedimento determina un aumento del grado zuc-cherino e quindi del grado alcolometrico. I due mo-sti sono assemblati e iniziano un percorso fermenta-tivo naturale. Il risultato è un vino dal lucente color ambra, intensamente profumato: alle note resinose e aromatiche si uniscono aristocratici sentori di fi-chi secchi, frutta esotica, mandorle e miele. Al pala-to mantiene eleganza e finezza, discreta persistenza, buon equilibrio e una piacevole nota amarognola.Il Presidio Slow Food coinvolge sei produttori di Sa-racena che si sono posti come obiettivo il migliora-mento della qualità complessiva della produzione, prestando massima attenzione alla coltivazione so-stenibile dei vigneti. Responsabili: Luigi Viola, tel. 340 1560166, [email protected]; Donato Sabatella, tel. 347 5157765, [email protected].

Il moscatodi Saracena

ProcedimentoTagliare la buccia del mandarino rompendola il meno possibile e ricavarne dei cubetti di circa 0,5 cm per lato; sbollentarli in acqua e tenerli poi da parte. Prendere le foglie di cavolo nero, togliere le coste centrali e lessarle in acqua salata, raffreddare in acqua e ghiaccio. Asciugare bene e tagliare a julienne finissima, saltare poi in una casseruola con 1 spicchio di aglio in camicia e olio extravergine di oliva, sistemare di sale e pepe, tenere poi in luogo caldo. Cuocere le sogliole al vapore (aggiungendo all’acqua della vaporiera 1 bustina di the affumicato e 2 bacche di cardamomo); portare a cottura le sogliole e pepare, sistemare di sale e disporle sopra il cavolo nero al centro del piatto. Spolverare con appena un pizzico di buccia di mandarino.

..................Il secondo/2Molo (un altro pesce povero) con delle puntarelle (verdura invernale) ripassate in salsa al tartufo neroIngredienti per 4 persone:500 g filetti di molo, 300 g di puntarelle, 2 acciughe, peperoncino fresco (quanto basta), 150 g tartufo nero, 1 rametto rosmarino, olio extravergine (q.b.), sale (q.b.)ProcedimentoTagliare le puntarelle a spicchietti e saltare in pentola con aglio, olio, acciughe tritate e peperoncino. Salare leggermente e saltare in una casseruola, preparare la salsa con tartufo nero spezzato, olio extravergine di oliva, pezzetto di acciuga e rosmarino. Mettere tartufo nero, fare scaldare, coprire di brodo, frullare tutto e passare al setaccio. Cuocere il molo sulla griglia (1 minuto o anche meno per lato di filetto). Mettere le puntarelle sul piatto, il molo e guarnire con la salsa.

Ristorante LeoniBologna, piazza de Mello 4, tel. 051/4152287. Chef: Marcello Leoni

L'antipastoCarpaccio di leccia con granatina di pomodoro (costo: 5 euro a persona)

Il secondo/1Sogliola turca al pepe jamaicano, profumata al mandarino e cavolo nero ripassato (costo: 8 euro a persona)

Il secondo/2Molo con puntarelle ripassate in salsa al tartufo nero (costo: 6/8 euro a persona)

Un menu contro la crisi

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32 vivere bene viaggi

È di nuovo tempo di mettere gli sci ai piedi. Quest'inverno più attenti che mai al portafoglio, aiutati anche dagli sconti e dalle promozioni riservate ai soci Coop da diverse stazioni sciistiche italiane. La Valle d'Aosta vanta 23 stazioni di sci con 800 km di piste da discesa, 10 snowpark, oltre a diversi itinerari da sci da fondo e fuori pista. Le località che offrono facilitazioni ai soci Coop sono Pila, Champorcher, La Thuile e Gressoney Saint Jean. Pila (www.pila.it) domina la città di Aosta, alla quale è collegata da una cabinovia, e regala un panorama mozzafiato che spazia dal Monte Bianco al Grand-Combin, dal Cervino al Monte Rosa. Propone 70 km di piste che si snodano da 1540 a 2750 metri, adatte sia ai principianti che agli sciatori esperti. Snowboarder e freestyler hanno a

IN EMILIA C'è IL CIMONENon si scia solo sulle Alpi. Sul monte Cimone (www.cimonesci.it), in provincia di Modena, ad esempio, si trova il più grande carosello sciistico dell'Appennino Tosco-Emiliano, con 50 km di piste accessibili con un unico nuovo skipass elettronico e servite da impianti moderni e veloci, dove i soci Coop godono di sconti. Accogliente anche per gli sciatori meno esperti e per chi pratica lo sci di fondo, il comprensorio del Cimone si preoccupa inoltre dei bambini, con corsi a misura dei piccoli sciatori e i nuovi e attrezzati baby-park, e degli amanti dello snowboard che qui trovano un moderno snowpark, con strutture fisse, fun box, big air e completo di tutte le attrezzature necessarie per accontentare i riders più esigenti.

disposizione un attrezzato snowpark, mentre i più piccoli si divertono sulle nevi di un Funpark servito da un tapis roulant, con piste per snowtubing, bob e slittini. Champorcher (www.monterosa-ski.com) è una stazione sciistica a 1440 metri, immersa nella natura del Parco Regionale del Mont Avic. Propone 19 km di piste a basso impatto ambientale, in un'oasi di quiete e tranquillità. La Thuile (www.lathuile.net) è situata in una grande conca dominata dal ghiacciaio del Rutor. Il suo comprensorio sciistico Espace San Bernardo (160 km di piste con 38 impianti) è uno dei più grandi della Valle d’Aosta, grazie al collegamento "sci ai piedi" con la stazione francese di La Rosière. Gressoney Saint Jean (www.monterosa-ski.com), all'ombra del Monte Rosa, è una stazione alpina

di Giuseppe Ortolano

Dalla Valle d'Aosta a Piemonte, Lombardia, Trentino ed Emilia: sono tante le località sciistiche pronte ad offrire divertimento e... vantaggi per i soci Coop

Vacanze sulla neveLa montagna vi aspetta

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33consumatoridicembre 2013

Sciare in Lombardia...Sconti e gratuità per i soci Coop anche nel comprensorio Adamello Ski (www.adamelloski.com) che nella classifica stilata da www.skiresort.info ha ottenuto un punteggio di 4.1 su 5 per i servizi offerti. Situato ai confini tra Lombardia e Trentino Alto Adige permette di sciare fino ai 3000 metri di altezza, sul ghiacciaio Presena. Offre 100 chilometri di piste tra Valcamonica e Valle di Sole, con opportunità anche per gli appassionati di snowboard, sci da fondo, racchette da neve e per i nostalgici del telemark. Qui si può anche pattinare su ghiaccio all’aperto, praticare lo snow tubing e lo sleddog su slitte trainate da cani husky.

di Giuseppe Ortolano

Vacanze sulla neveLa montagna vi aspetta

elegante e rinomata, che ha saputo conservare le caratteristiche della propria origine tedesca, a cominciare dal dialetto titsch. Qui si scia sugli 11 km di piste del Weissmatten, nel comprensorio del Monterosa Ski, collegato con un servizio di ski-bus di 10 minuti. Tante le località sciistiche del Piemonte che promettono sconti ai soci Coop. Tra queste la celebre Via Lattea (www.vialattea.it), il comprensorio sciistico internazionale formato dalle piemontesi Sestriere, Sauze d'Oulx, Sansicario, Cesana, Claviere e dalla francese Montgenèvre. Offre 212 piste soleggiate e panoramiche, servite da 72 impianti di risalita, e due strutture per i bambini: i Baby Fun Park di Sansicario e di Sauze d’Oulx.Riserva Bianca (www.riservabianca.it) è il comprensorio sciistico di Limone Piemonte, in

provincia di Cuneo. Quest'antica località turistica montana, posta a 1010 m di altitudine e a meno di un'ora dalla riviera ligure, propone 80 km di piste, due Kinder Park e uno snowpark, con salti e ringhiere. Bardonecchia (www.bardonecchia.it), in Alta Val di Susa, mette a disposizione degli sciatori 100 km di piste e 21 km di impianti, un anello per il fondo e un percorso per racchette da neve. Belle ed economiche anche le piste (18 km di discesa e 20 per il fondo) di Bielmonte (www.bielmonte.net), nel cuore delle montagne del biellese, e di San Domenico (www.sandomenicoski.com), una tranquilla località all'estremità nord del Piemonte, non lontano da Domodossola, con 35 km di piste da discesa e uno snowpark immersi nella natura. Per prenotare settimane bianche e

weekend sulla neve ci si può rivolgere alle agenzie viaggio Robintur (www.robintur.it), Planetario Viaggi (www.planetarioviaggi.it) e Viaggia con Noi (www.viaggiaconnoi.it).

... e in TrentinoAnche il Trentino accoglie a braccia aperte i soci Coop. Skipass a prezzi ridotti nelle stazioni sciistiche di Pejo (www.visitvaldipejo.it), Folgaria (www.folgariaski.com), Lavarone (www.lavaroneski.it) e Paganella (www.visitdolomitipaganella.it), dove sono previsti sconti anche sui pacchetti soggiorno a Molveno, Andalo e Fai della Paganella. Una quindicina di scuole di sci dell'Associazione Maestri di Sci del Trentino (www.trentinosci.it), dall'Alta Val di Fiemme a San Martino di Castrozza, offrono sconti del 10% sulle lezioni collettive, anche di snowboard, ai possessori di carta Sociocoop e ai familiari. Particolare attenzione alle famiglie, con sei località sciistiche (Passo Brocon, Pinzolo, Nuova Panarotta, Lavarone, Monte Bondone e Val di Non) che si fregiano del marchio Ski Family in Trentino (www.skifamilyintrentino.it), un'iniziativa che offre a genitori e figli la possibilità di trascorrere una giornata sugli sci a condizioni assai favorevoli.

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piemonteVia laTTeaSestriere, oulx, Sauze d’oulx, Sansicario, Cesana, Claviere, Pragelato, Montgenèvre.• Impianti di risalita: skipass settimanale, 6 giorni consecutivi sconto 10 % nei periodi dal 6 - 21 dicembre 2013 e 30 marzo - 13 aprile 2014, sconto 16% nel periodo 22 dicembre 2013 - 29 marzo 2014.I vantaggi sono estesi ad un accompagnatore del socio.• Scuole di sci: sconto 20% per lezioni collettive settimanali di sci alpino e snowboard (escluso festività natalizie e carnevale).lezioni private: formula “sciano uno, due o tre… paga uno”presso Scuola nazionale Sci Sestriere, Scuola Sci Via lattea Sestriere e Scuola Sci Via lattea Sauze D’oulx.Prenotazioni e informazioni tel. 0122.858585 • Nolo attrezzature: sconto 15% presso Maison Clataud Sport a Sauze d’oulx e a Sestriere anche nel periodo natalizio• Soggiorno: sconto 20% grand hotel “la torre” di Sauze d’oulx - ufficio booking centrale: ABC, Sauze d’oulx, tel. 0122 858585.

RiseRVa bianCa liMone pieMonTe • Impianti di risalita: sconto 19% su skipass settimanale 6 giorni. (escluso periodo 24/12/2013 – 06/01/2014)Presentare la carta socio coop. Lo sconto è esteso ad un accompagnatore.• Scuole di sci: sconto 20% per lezioni collettive di 6 giorni, Scuola Sci limone Piemonte, tel. 0171.92319 • Nolo attrezzature: sconto 10% presso Bottero Ski anche su acquisto di abbigliamento calzature e accessori sportivi esclusi quelli in saldo o in offerta e di sci, scarponi e snowboard. tel. 0171. 92274.• Soggiorno: sconto 15% per minimo 2 notti presso grand hotel Principe, tel. 0171 92389; per soggiorni settimanali in formula residence e per soggiorni B&B (minimo 2 notti) presso limone Palace hotel residence, tel. 0171.926965.

baRdoneCCHia• Impianti di risalita + soggiorno: sconto 20% su pacchetto 7 notti in residence Campo Smith (sola locazione) + 6 giorni di skipass Bardonec-chiaSki.Per preventivi e prenotazioni Bardonecchia Incomingtel. 0122.999284 .• Nolo attrezzature: vedi Rent and Go

san doMeniCo doModossola• Impianti di risalita sconto 10% su skipass. giornaliero feriale (da martedi a venerdì): € 19; giornaliero festivo (sabato e domenica): € 25; skipass weekend (sabato e domenica): € 43. tel 0324 780868• Scuola di sci: sconto 10% tel. 339.3745360 • Scuola di snowboard: sconto 10% tel 342 0145506• Nolo attrezzature: sconto 10% presso noleggio Sci_Munito• Soggiorno: sconto 10% presso il rifugio 2000 www.sandomenicoski.com - [email protected] e presso l'Albergo ristorante Cuccini www.albergocuccini.com - [email protected] (offerta valida solo per pernotta-menti superiori a tre notti). Sono esclusi il periodo dal 20/12/2013 al 07/01/2014 e pacchetti soggiorno già scontati).

bielMonTe• Impianti di risalita: sconto € 2 su skipass giornalieri adulti in alta stagione; sconto € 5 su skipass giornalieri adulti in bassa

stagione; (dal lunedì al venerdì – escluse vacanze di natale e festività infrasettimanali).Per contatti: tel. 015.744102• Scuola di sci: sconto € 5 sulla lezione di 1 ora in bassa stagione presso Scuola Italiana di Sci Monte Marca, tel. 015.744110, cell.328.9845176 e presso Scuola Sci Bielmonte - oasi zegna, tel. 015.744178.• Soggiorno: sconti e agevolazioni famiglia presso Albergo ristorante la Pineta; Albergo ristorante Castagneto; Agriturismo Alpe Moncerchio; Chalet Bielmonte, ristorante Bar rifugio Monte Marca; Agriturismo ristorante oro Di Berta; Albergo ristorante Cadafè; Cascina Il faggio (vedi proposta dettagliata su www.e-coop.it)È escluso il periodo dal 23/12/2013 al 06/01/2014.

Valle d’aostapila• Impianti di risalita: sconto 10% su skipass settimanale, 6 giorni consecutivi ed oltre tel. 0165.521148-521045 Il vantaggio è esteso ai figli del socio, di età inferiore ai 18 anni. È escluso il periodo dal 23/12/2013 al 06/01/2014.• Scuole di sci: sconto 10% su lezioni di sci e snowboard individuali e collettive. lezioni individuali di un’ora € 38, più € 10 dalla terza persona in poi. lezioni collettive di 15 ore, lunedì-venerdì con orario 10-13, € 135. Sconto bassastagione per famiglie: ogni due adulti della stessa famiglia iscritti al corso collettivo, sconto 50% per il figlio. gli scontinon sono cumulabili. tel. 0165.521114.• Nolo attrezzature: sconto 10% presso noleggio dei Maestri, la roccia, la Soletta, Plan Bois, riccardo Sport.• Soggiorno: sconto 10% per soggiorni settimanali presso gli hotel: hotel della nouva, la Chance, la Meridiana, la Pineta, Milleluci, Monte Emilius, Pila 2000, rendez-Vous, Saint Pierre, Etoile de neige, Chalet des alpes, Chacaril, Plan Bois Maison Colombot. Affittacamere I Picchi, B&B la roche, Chambres d’hôtes les fleurs, Chambres d’hôtes lo teisson e presso gli appartamenti Au Petit Chevrot, Casa Chamonin, Chalets Pra D’ayllon, residence Ciel Bleu, residence la roche, residence les fleurs. lo Sabot. offerte non cumulabili; è necessario richiedere lo sconto all’atto della prenotazione.

la THuile• Impianti di risalita: sconto 10% su skipass settimanale adulti 6 giorni consecutivi Espace San Bernardo (la thuile – la rosière). funivie Piccolo San Bernardo S.p.A. tel. 0165. 884150.• Scuole di sci: sconto 10% per lezioni collettive escluso periodo di natale e Carnevale (dal 01 marzo al 09 marzo) tel. 0165.884123. • Nolo attrezzature: sconto 10% presso Berthod Sport tel. 0165.884845 e only Ski&Snowboard tel 0165.885307 • Soggiorno: sconto 10% presso Planibel residence Atahotels tel. 0165.884541.le promozioni sono valide dal 30.11.2013 al 27.04.2014 escluso il periodo dal 21/12/2013 al 06/01/2014.

Trentino alto adigeFolGaRiaski• Impianti di risalita:sconto 10% su skipass giornaliero festivo; sconto 20% su skipass giornaliero feriale; sconto 10% su skipass plurigiornaliero da 2 a 14 giorni.Per i gruppi è prevista 1 gratuità ogni 25 persone (su prenotazione a mezzo elenco nominativo).È escluso il periodo dal 21/12/2013 al 06/01/2014.Skipass validi sulla skiarea folgaria - fiorentini.

Convenzioni inverno 2013-2014skipass - soggiorni - lezioni di sci - nolo attrezzature

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I vantaggi sono estesi ad un accompagnatore, non sono validi sulle tariffe bambino, junior e non sono cumulabili con altre promozioni in corso. • Nolo attrezzature: vedi Rent and Go

laVaRone ski• Impianti di risalita:sconto 10% su skipass full day, festivo;sconto 20% su skipass giornaliero full day, feriale; sconto 10% su skipass plurigiornaliero da 2 a 14 giorni. Per i gruppi è prevista 1 gratuità ogni 25 persone (su prenota-zione a mezzo elenco nominativo). È escluso il periodo dal 23/12/2013 al 05/01/2014.I vantaggi sono estesi ad un accompagnatore, non sono validi sulle tariffe bambino, junior e non sono cumulabili con altre promozioni in corso.

paGanella ski• Impianti di risalita: sconto 10% su skipass giornaliero Paganella (escluso il periodo 21/12/2013-06/01/2014).Per i gruppi è prevista 1 gratuità ogni 20 partecipantitel. 0461.585588.Il vantaggio è esteso ad un accompagnatore.

adaMello skitemù, Ponte di legno (BS), Passo tonale e ghiacciaio Presena (tn).• Impianti di risalita: “Contromarca adamello ski” sconto di € 5 (34 anziché 39). Valido nei periodi 07-8 Dicembre 2013 e 07 gennaio-11 Aprile 2014.“Formula 3” compri tre e paghi due: 3 skipass giornalieri alprezzo di 2, valido nei giorni di sabato e lunedì, (vedi le date in dettaglio su www.e-coop.it) .l’offerta è valida solo con l’acquisto di 1 skipass giornaliero adulto al prezzo di listino.la gratuità verrà applicata allo skipass con il prezzo più alto tra i due restanti.Il vantaggio è valido per il socio oppure per un suo familiare (inteso coniuge o figlio) che presenteranno alle biglietterie lacarta Sociocoop e la copia del documento d’identità del socio.

pejo 3000• Impianti di risalita:"sconto giornaliero" € 6 skipass adulto; € 5 skipass senior (nati prima del 30/11/1948); € 4 skipass ragazzi (nati dopo il 30/11/1997). una carta vale per tre persone. "3x2" possibilità di ritirare 3 skipass giornalieri al prezzo di due, nei giorni di sabato.l'offerta è valida sull'acquisto di 1 skipass giornaliero adulto a prezzo di listino. la gratuità verrà applicata allo skipass con il prezzo più alto tra i due restanti.I vantaggi offerti ai soci non sono cumulabili con altre offerte in corso, potranno essere utilizzati una sola volta al giorno e non sono validi nel periodo dal 21/12/2013 al 06/01/2014. Info tel. 0463.753238.

Informazioni più dettagliate sulle convenzioni e su tutti i vantaggi riservati ai soci le trovi sul sito www.e-coop.it. Ricorda di portare sempre con te la Carta Socio Coop.

assoCiazione MaesTRi di sCi del TRenTinosconto 10% su lezioni collettive di sci e snownboard. le Scuole di Sci che aderiscono alla convenzione:bellamonte Val di Fiemme: Alta Val di fiemme; brentonico: Monte Baldo; Campitello di Fassa: Campitello; Cavalese - Val di Fiemme: Alpe Cermis Cavalese; dimaro: folgarida Dimaro; Folgaria: folgaria; Folgarida: Azzurra; lavarone: lavarone; Madonna di Campiglio: Campo Carlo Magno, nazionale - Des Alpes; passo brocon: lagorai; pejo: Val di Pejo; s. Martino di Castrozza: S. Martino di Castrozza; Tesero Val di Fiemme: Alpe di Pampeago. tel. 0461 826066Lo sconto si ottiene con la carta Sociocoop, che può essere esibita dal socio o da altro componente il nucleo famigliare (moglie/marito/figli) e può valere al massimo per due persone del nucleo stesso.Convenzione valida da 07/01/2014 a fine stagione. È esclusa la settimana di carnevale.

emilia RomagnaCiMone• Impianti di risalita: sconto su skipass giornaliero feriale (il sabato è considerato festivo) € 23,50 anziché 26.Presentare al momento dell’acquisto la carta SocioCoop, accompagnata da un voucher da compilare obbligatoriamen-te (disponibile alla cassa skipass).sconto 10% presso il ristorante Self Service Esperia – Passo del lupo – SestolaÈ escluso il periodo 21/12/2013 - 6/01/2014.Il vantaggio è esteso ad un accompagnatore.

RenT and Gonoleggio sci e attrezzature sportiveoltre 80 punti di noleggio nei principali comprensori sciistici di Italia, dalla Valle d’Aosta alla Sicilia.Sci e scarponi dei marchi leader del settore, sempre nuovi e ben preparati, per tutte le discipline: discesa, fondo, free ride, free style, telemark, snowboard, slittini e ciaspole.Il servizio e la consulenza sono le caratteristiche di rent and go: massima attenzione alla sicurezza con fornitura anche di caschi e paraschiena, servizio di assistenza e laboratorio con regolazione attacchi secondo norma ISo computerizzata; garanzia di igiene con il nuovo sistema di igienizzazione di scarponi e caschi, servizio di deposito e possibilità di noleggio stagionale. Per donne e bambini un’offerta di prodotti e servizi studiati appositamente per le loro esigenze.sconto 10% sul noleggio di tutte le attrezzature eper tutti i clienti quest’inverno l’opportunità di partecipare al concorso “una montagna di premi” con in palio anche un’automobile.Info su: www.rentandgo.it

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mostreLa rivoluzione di Antonello

Un rivoluzionario del Quattrocento è stato definito Antonello da Messina. Per come ha saputo attraversare luoghi ed esperienze pittoriche

diverse, portando sempre avanti la propria capacità di espressioni innovative. Proprio questo è il filo conduttore della mostra che offre il Mart di Rovereto e che ci consente di ammirare opere che in Italia non si vedevano da lungo tempo, come il “Ritratto di uomo”, recentemente restaurato e proveniente dal Philadelphia Museum of Art, o il “Salvator Mundi” della National Gallery di Londra o ancora la “Madonna di Benson” prestito della National Gallery di Washington. Il percorso espositivo ci accompagna nello sviluppo della creatività di Antonello, dalla sua formazione nella Napoli di Alfonso d’Aragona fino all’epoca veneziana e post veneziana, passando attraverso una analisi del periodo milanese ai tempi degli Sforza e del suo rapporto con il giovane Bramante.

Antonello da MessinaMart, Rovereto di TrentoFino al 12 gennaio 2014Ingresso: 13 euro, soci Coop 9 euro Info: Tel 800397760, [email protected]

La Parigi di "Fin de siècle"Sono un centinaio le opere che il Peggy Guggenheim di Venezia propone per analizzare le avanguardie parigine nella “Fin de siècle”. Sono

dipinti, disegni, stampe e lavori su carta che rimandano per i soggetti ritratti all’esperienza dei loro predecessori impressionisti, ma che propongono una interpretazione e una creatività nuova e originale. Possiamo così ammirare i neoimpressionisti, nati come gruppo nel 1886 a Parigi. Ci sono soprattutto i lavori di Paul Signac, Maximilien Luce o George Seurat. Un gruppo più eterogeneo è quello dei Nabis, definizione che viene dalla parola ebraica “profeti”, uniti tra di loro da un legame così stretto che ricorda quello di una setta. I più conosciuti sono Pierre Bonnard e Eduard Vuillard. I Simbolisti sono i più internazionali e il loro movimento interessa in quegli anni tutta Europa. Lavorano con tecniche variate, oltre alla pittura, la decorazione, le incisioni. Qui a Venezia si possono ammirare i lavori dei simbolisti più conosciuti come Maurice Denis, Paul Ranson e Odilon Redon.

Le avanguardie nella Parigi Fin de siècleVenezia, Peggy GuggenheimFino al 6 gennaio 2014Ingresso: 14 euro, soci Coop 12 euroInfo: Tel 041- 2405411, www.guggenheim-venice.it

a cura di Giorgio Oldrini

I politici e gli economisti ci dicono conti-nuamente che da questa feroce crisi economica si esce solo se il Prodotto Interno Lordo ricomincia a crescere. Quasi nessuno dice da dove cominciare. Quale motorino d'avviamento può far ripartire l'eco-nomia? Il Politecnico di Milano, che quest'anno festeggia i suoi primi 150 anni e l'Enel, la prima forni-trice di energia elettrica d'Italia e la seconda in Euro-pa, hanno dato una risposta molto chiara.

Sta scritta in un rapporto che si chiama Stato e pro-spettive dell'efficienza energetica in Italia e contiene un dato economico impressionante: il nostro PIL potrebbe crescere tra il 2% ed il 4% all'an-no con l'efficienza energetica. Per avere un termine di confronto: questo 2013 si chiuderà con un PIL stimato del -1,8%. Efficienza energetica vuol dire ridurre il consumo di energia - quella elettrica o quella termica - che ci serve per un determinato obiettivo, ad esem-

L'efficienza fa bene al PilEcco come ridurre i consumi di energia

di Massimo Cirri e Filippo Solibelloconduttori radiofonici

Italiani brava gente

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Storia di una generazioneche sperava in un'Italia migliore

È un libro anomalo quello scritto da Francesco Piccolo, che attraverso i fatti precisi, gli episodi conosciuti o meno noti, i sentimenti racconta la vita di una generazione di uomini e di donne che si sono impegnati e che non hanno attraversato il loro tempo indifferenti. Si ride e ci si commuove leggendolo,

ripercorrendo gli avvenimenti pubblici, le delusioni e le gioie di chi si ha vissuto nella sinistra italiana in tutti questi decenni. Ma Piccolo mescola e dà un senso anche alla sua vita privata, l’esistenza personale che si intreccia strettamente con quella pubblica e le due insieme danno il risultato dell’uomo Francesco. Ma che assomiglia come una goccia e nello stesso si distingue profondamente da tanti uomini e da tante donne che hanno provato gli stessi sentimenti, le stesse gioie e gli identici dolori, che hanno condiviso con lui e con tanti altri la speranza di costruire un Paese migliore nel quale essere a loro volta migliori. In fondo è una grande storia d’amore quella che Piccolo scrive e ci regala.

Francesco Piccolo Il desiderio di essere come TUTTIEinaudi editore - 262 pagine, 18,00 euro

Un mendicante in Finlandiae il populismo della politica

Vatanescu è un emigrante rumeno che arriva clandestino in Finlandia, ma forte di un contratto di lavoro come mendicante sottoscritto con un ex agente del Kgb. Il clandestino rincorre un sogno: riuscire a comprare un paio di scarpette da calcio, con i tacchetti, per il proprio figlioletto in modo da

permettergli di diventare campione di calcio e di riscattare così la sua vita. Ma le avventure che deve vivere sono molte e servono allo scrittore per farci capire, con ironia tutta finlandese, cosa succede in un Paese sviluppato del Nord Europa, ai tempi della globalizzazione. E dato che Vatanescu incrocia in questa sua corsa disperata verso le scarpette da calcio la politica, ecco che il libro diventa un leggero, ironico, ma acutissimo trattato sui rapporti tra opinione pubblica e dirigenti di partiti ai tempi del populismo finlandese. Che assomiglia molto a quello che abbiamo vissuto e viviamo in Italia.

Tuomas KyroL’anno del coniglioEditore Iperborea - 338 pagine, 16,50 euro

libri

pio riscaldare casa, senza cambiare l'obiettivo. Quindi avere gli stessi 20 gradi di temperatura che abbiamo adesso ma consumando meno. Secondo noi 18 gradi sono meglio di 20, per la salute delle persone e per quella del pianeta, ma questo si chiama Risparmio Energetico ed è, concettualmente, un'altra cosa. Un esempio di efficienza energetica lo abbiamo quasi tutti sopra la testa e sono le lampade a basso consumo: fanno la stessa luce ma consu-mano molto meno. Efficienza energetica vuol dire pompe di calore, caldaie a condensazione, elettrodomestici di classe energetica alta, i pannelli sul tetto che fanno l'acqua calda o quelli per il fotovoltaico. Efficienza energetica, dice il Rapporto, vuol dire prima di tutto riqualificare il patrimonio edilizio. Perché le case degli italiani sono quasi tutte dei cola-brodo energetici e fabbriche ed edifici pubblici non sono messi meglio. Tutte le costruzioni dove viviamo, lavoriamo, studiamo e passiamo il nostro tempo potrebbero essere sensibilmente migliorate: la tecnolo-gia c'è, l'investimento si ripaga alla svelta e l'immobile poi vale di più. L'elenco di cosa contribuisce all'efficien-za energetica è lungo. Ecco invece i benefici che ne ver-

rebbero fuori: una riduzione dei consumi totali di energia compresi tra il 12 e il 18%, che significa meno dipendenza dall'estero – siamo un paese che impor-ta l'85% dell'energia che consuma – e meno spese per tutti. E poi la ricaduta ambientale, con un miglio-ramento della qualità dell'aria che respiria-mo, perché calerebbero tra i 50 e i 72 milioni le tonnel-late di CO₂ immesse ogni anno nell'aria con le annesse schifezze di polveri sottili. Quindi meno malattie per tutti e meno spese per curarle. Un piano globale di efficienza energetica genererebbe un volume d'affa-ri di 64 miliardi di euro all'anno da qui al 2020. Ne verrebbero fuori fino a 460.000 nuovi posti di lavoro all'anno - non è il milione che qualcuno pro-metteva tempo addietro - ma vorrebbe dire dall'1,2 al 2% di occupazione in più. Nascerebbe una filiera industriale dell'efficienza energetica, un traino per molti altri settori dell'economia.A noi un meccanismo che permette stesso benessere e meno spese, maggiore qualità dell'ambiente e più lavoro sembra un Rinascimento dopo gli anni bui del Medioevo. Non lasciamocelo scappare mentre brin-diamo al 2014: auguri ed efficienza energetica. ●

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Due straordinari cantanti, dalla formazione differente (Norah Jones e Billie Joe Armstrong), si sono incontrati per registrare un album dedicato al classico degli Everly Brothers, "Songs Our Daddu Tought Us", reinterpretando la tradizione del country con meravigliosi intrecci vocali. Una collaborazione tra due grandi personalità del pop che hanno trovato, nel fascino per un patrimonio popolare senza il quale il rock non sarebbe esistito, un terreno comune di scambio artistico. Il disco, registrato con lo spirito di una jam session, è la rilettura dell’album che gli Everly Brothers pubblicarono nel 1958, con canzoni come "Long Time Gone" e "Down in The Willow Garden".

BILLIE JOE ARMSTRONG E NORAh JONESForeverly - WarnerIl nostro giudizio: R R R R Se ti piace ascolta: Everly Brothers, Neil Young

Due grandi voci per (ri)scoprire il country

I tropici di Nicola ConteLe raccolte curate da Nicola Conte, uno dei maggiori conoscitori di jazz mondiale (oltre a essere un dj e un musicista), ci

fanno riscoprire capolavori dimenticati della musica afro americana e delle sue diverse derivazioni. In questo disco ci sono gioielli creati nel Brasile degli anni 60, tra bossa, samba e jazz. Alle radici del tropicalismo.

AUTORI VARINicola Conte presents Viagem 5 - Far outIl nostro giudizio: R R R R Se ti piace ascolta: Gilles Peterson, Caetano Veloso

Avitabile si raccontaQuesto doppio cd raccoglie la colonna sonora del film documentario omonimo girato dal regista americano Jonathan

Demme (suo "Il silenzio degli innocenti"), sul lavoro del musicista napoletano Enzo Avitabile. Folk, blues, soul, un viaggio tra la sua terra e l’America, in compagnia di artisti come Eliades Ochoa e Mario Brunello.

ENzO AVITABILEMusic life - CNIIl nostro giudizio: R R RSe ti piace ascolta: James Brown, Pino Daniele

Riecco gli Stormy SixUn atteso ritorno dopo 31 anni, quello degli Stormy Six, for-mazione celebre della scena rock

italiana degli anni 70, tra canzone d’autore, folk e citazioni dalla musica colta. Il loro nuovo lavoro, registrato in compagnia di Moni Ovadia, è dedicato alla rivolta del ghetto di Varsavia nel 1943. Nel dvd allegato c’è una nuova versione della loro canzone più impor-tante, "Dante Di Nanni".

STORMy SIx-MONI OVADIABenvenuti nel ghetto - BTFIl nostro giudizio: R R R RSe ti piace ascolta: Area, Perigeo

musica da sentire...

... da trovare sul Web

R da dimenticare - RR sufficiente - RRR buono - RRRR ottimo - RRRRR capolavoro

Il mondo delle app musicali si arricchisce ogni giorno di proposte di ogni genere, pensate per facilitare, ancora di più, il nostro rapporto con la musica e la capacità di fruirla.Tra le tante offerte scaricabili gratuitamente, c’è n'è una che è diventata un caso, ed è tra le più utilizzate dagli appassionati.

Si tratta di una app creata da una società italiana, www.musixmatch.com, pensata per fare di ogni smartphone un karaoke portatile. Tutto è nato dalla considerazione di quanto sia diffuso

l’amore per la canzone, non solo da ascoltare, ma da cantare, sognando di essere sul palco al fianco delle star del pop.

L’applicazione "entra" nel catalogo dei brani che abbiamo nel nostro supporto, si collega alla casa editrice dei testi della canzone che abbiamo scelto, rendendoli immediatamente disponibili.Tutto questo in maniera legale, grazie ad un accordo con le varie società che tutelano i diritti dei testi e che ne concedono l’utilizzo. Il criterio è lo stesso che rende possibile il funzionamento di un sito di successo del quale abbiamo già parlato, Spotify, che invece permette l’ascolto in streaming di tantissima musica, gratuitamente, accettando la pubblicità o con un abbonamento mensile.

a cura di Pierfrancesco Pacoda

Con una app il tuo smartphone diventa un karaoke

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RitaMarcotulli

l’intervista

il tour

R da dimenticare - RR sufficiente - RRR buono - RRRR ottimo - RRRRR capolavoro

Rita Marcotulli è una pianista, esponente di punta della scena del jazz italiano, con una estrema vivacità creativa con la quale passa dalla cultura afro americana alle colonne sonore. Come quella che ha composto per il nuovo film di Rocco Papaleo, "Una piccola impresa meridionale". Per le musiche di "Basilicata Coast To Coast" ha vinto nel 2011 il David di Donatello e il premio come migliore artista jazz dell’anno della rivista Musica Jazz.Rita, che musicisti hai ascoltato in questi ultimi mesi di lavoro? Mi piace scoprire nuovi artisti, talenti che, in alcuni casi non hanno ancora realizzato un disco. È il caso del giovanissimo Jacob Collier. Ha solo 18 anni, è polistrumentista ed è un sofisticato interprete del repertorio classico del soul americano. Le sue versioni delle canzoni di Stevie Wonder sono davvero incantevoli. C’è anche un gruppo di ragazzi newyorchesi sconosciuti in Italia e che consiglio ai lettori, gli Snarky Puppy, che ricordano le formazioni di jazz soul degli anni 70, una promessa come dimostra il loro album Family Dinner Volume 1.Infine, ho riascoltato un capolavoro, la colonna sonora di Amarcord di Nino Rota che eseguirò prossimamente a Londra con una orchestra jazz.E i libri?Leggo ogni genere di libro, dai romanzi alla saggistica, sono i miei compagni dei tour. Ho letto

Gente sul ponte, una raccolta di poesie della poetessa polacca Wislava Szymborskae ho portato con me Stranalandia di Stefano Benni, autore con il quale ho spesso collaborato. Poi ci sono i saggi, quelli di argomento musicale ma non soltanto. Un libro la cui profondità ogni volta mi stupisce è Quaderni di un mammifero di Erik Satie.Chiudiamo con i film...Essendo per lunghi periodi in tour, vado al cinema raramente. Ma ho una piccola fortuna. Sono stata invitata a far parte della giuria del David di Donatello e quindi posso apprezzare la produzione cinematografica italiana. Come il bellissimo La migliore offerta di Giuseppe Tornatore. Ho ovviamente visto Una piccola impresa meridionale. Ci sono poi dei film che rivedo regolarmente, perché sono talmente affascinanti da stupirmi sempre. Opere che dovrebbero essere programmate regolarmente dalla tv pubblica. Penso ai film di Frank Capra e a quelli di De Sica, come Il Giudizio universale e Miracolo a Milano.

Mario BiondiVoce dalle potenti inflessioni soul, quella di Mario Biondi, l’artista italiano che più di tutti è entrato in sintonia con la grande carica emotiva della black music. Specie dal vivo, dove è accompagnato da una big band capace di impeccabili arrangiamenti tra funk e rhythm’n’blues. Il nuovo tour italiano è l’occasione per ascoltare, non solo le canzoni del suo recente album di successo, "Sun", ma anche i brani del nuovissimo lavoro, "Mario Christmas", un cd nel quale il cantante siciliano si cimenta con le canzoni più belle del Natale e rese ancora più emozionanti dalla sua interpretazione "nera", da artista gospel. Dal vivo Mario Biondi canterà insieme ai musicisti di "The Italian Jazz Players".Le date: 7 dicembre Padova, 10 Torino, 13 e 14 Milano, 16 e 19 Bologna, 17 Trento, 20 Livorno, 22 Mantova e 23 Genova.Per informazioni: www.fepgroup.it

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Una cena gourmet con le persone più ca-re, una cesta di prodott i Fior Fiore per un omaggio delizioso, un gioco da portare a bambini. E ancora, una crema per il corpo o lo smartphone tanto desi-derato. Per fare o per farsi un regalo, da mett ere sot-to l’albero. Alla Coop, il Natale non è solo buono: è anche conveniente, con tante off erte e occasioni per non rinunciare al piacere di gustare i piatt i della tra-dizione, dalla Vigilia fi no a Capodanno, e di off rire un dono a famigliari e amici. Anche in quest’anno così diffi cile per le tasche di molti italiani.

Tanti prodott i Coop al 30% in menoLe iniziative nei punti vendita di Coop Adriatica sono tantissime. A partire da uno sconto del 30%

nelle giornate del 13 e 14 dicembre, valido per so-ci e consumatori in tutt i i negozi sui prodott i con-fezionati a marchio Coop: dagli alimentari agli articoli per l’igiene personale e della casa. Sono esclusi solo gli alimentari freschi e i prodott i già in promozione.

La cesta, il profumo, la tv: li sconti col “bollone”Ma le off erte non fi niscono qui. Tornano infatt i a dicembre i “bolloni” per una riduzione del 30%. Ne verranno consegnati due a tutt i i soci, validi su altrett anti articoli a scelta: alimentari (inclusi, in questo caso, anche quelli dei reparti freschi), ma anche prodott i per l’igiene personale e della casa, la cura degli animali e i parafarmaci. Per ricevere

Nei punti vendita tante occasioni per i doni da mett ere sott o l’albero e per la tavola delle feste. Dai “bolloni” per i soci, su alimentari e non, alla riduzione del 30%sui prodott i Coop il 13 e 14 dicembre, fi no alle promozioni su giochi, tv e cellulari

Un Natale buono e conveniente DI FRANCESCA MANICARDI

coop adriaticale pagine di

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Coop Adriatica è da tempo impegnata per sostenere lo sviluppo di una cultura della legalità, contro le mafie. Per questo, anche a Natale è al fianco di “Libera”, devolvendo i fondi destinati ai biglietti di auguri alla cooperativa sociale “Rosario Livatino”. Nata nel 2012 in provincia di Agrigento, la cooperativa produce grano e legumi e sta impiantando un laboratorio per dedicarsi anche alla produzione di miele. E proprio qui, a settembre, 15 giovani soci di Coop Adriatica hanno trascorso una settimana lavorando sui campi; alcuni di loro, inoltre, hanno preso parte a un incontro con don Luigi Ciotti, il 24 novembre a Casalecchio (Bo), nell’ambito della rassegna “Politicamente scorretto”. Nella foto, l’incontro di don Ciotti coi giovani soci. Lo scatto è di Carlo Campedelli.

TANTI AUGURI CON “LIBERA” E I SOCI INCONTRANO DON CIOTTI

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Per chi non ha tempo o voglia di girare per negozi, i regali di Na-tale si possono cercare e acqui-stare anche comodamente da casa, con un semplice click. Per chi naviga su web, infatti, Coop Adriatica offre molte occasioni di risparmio anche in rete.A partire dal nuovo punto ven-dita virtuale sul sito www.coo-ponline.it, attivo dal 14 otto-bre, che presenta oltre 6.800 prodotti che ampliano, integra-no e qualificano le proposta di iper e supermercati. Sul portale sono presenti articoli delle più svariate marche: dall’arreda-mento (armadi, tavoli, cucine) agli elettrodomestici, dai mul-timediali (l’ultimo modello di telefonino o le fotocame-re digitali) agli utensili da giardino, fino agli attrezzi per il fitness e ai giocattoli per i bambini.Inoltre, sul sito si può trovare a prezzi molto convenien-ti tutto l’occorrente per addobbare l’albero di Natale e la casa delle feste. Fino al 31 gennaio sarà possibile acqui-starli con uno sconto di 10 euro: basta utilizzare il cou-pon pubblicato su questo numero di “Consumatori” (a pagina 16) e valido su una spesa di almeno 50 euro. Per usufruire dello sconto, bisogna andare su Cooponline e inserire nel campo denominato “codice promozione” la scritta “SOCIOCOOP10” riportato sul coupon. Fino al 20 dicembre è possibile, invece, usare il buono da 10 euro, valido sempre su un acquisto di minimo 50, che è stato

distribuito alla casse degli iper nei primi due weekend del mese. E oltre che con le pro-mozioni, sul negozio Coop vir-tuale si può risparmiare anche partecipando alle offerte “di gruppo”: un meccanismo tra-mite il quale, all’aumentare degli acquirenti, scende il prezzo di vendita di un pro-dotto.In generale, fare shopping su Cooponline è molto semplice: basta accedere al sito dal pro-prio computer o tablet o smartphone e registrarsi inse-rendo i dati richiesti. Il paga-mento può essere effettuato con tutte le carte di credito,

anche le prepagate, con massima sicurezza e rispetto per la privacy: il consumatore può decidere di farsi consegnare il prodotto direttamente a casa (e potrà anche prenotare giorno e ora di consegna, aggiungen-do solo un euro alle spese di spedizione), oppure riti-rarlo, senza alcuna spesa, in uno dei 18 ipercoop del territorio di Coop Adriatica.E anche su www.offerte.coopadriatica.it continuano le opportunità di risparmio per i soci iscritti al sito. Dall’11 al 23 dicembre, chi troverà il banner “oggi è il tuo giorno fortunato” (che verrà riproposto più volte) o accederà alla propria area riservata riceverà un buo-no sconto di 4 euro da spendere su un acquisto di al-meno 25 entro la fine dell’anno.

E il regalo si acquista anche onlineIL “NEGOZIO VIRTUALE” DI COOP PROPONE OLTRE 6.800 ARTICOLI

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A PESARO SCONTI ALLA COOPCON LA “CARTA FAMIGLIA”A Pesaro il carrello è più leggero per i soci possessori della “Carta famiglia” che fanno la spesa nei negozi Coop: l’iper Miralfiore e il supermercato di via Pedrotti. L’iniziativa è rivolta alle famiglie residenti con uno o due genitori e almeno tre figli a carico con meno di 26 anni, e un reddito Isee non superiore a 25 mila euro, o nuclei familiari con un caso di affido, o una persona minore di 26 anni con disabilità. La Carta – promossa dal Comune per tutto il 2014 – dà diritto al 10% di sconto due volte a settimana su una spesa del valore massimo di 75 euro.La “Family Card” è stata lanciata a febbraio anche a Civitanova Marche. I titolari possono utilizzare i buoni anche al supermercato Coop della cittadina: due coupon sconto del 10%, validi su altrettante spese settimanali, ciascuna del valore massimo di 75 euro.

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TANTE OFFERTE ALLE LIBRERIE.COOPI libri sono tra i regali preferiti di sempre, da offrire e da ricevere. Così, a Natale, le Librerie.Coop propongono ai soci una selezione di oltre 50 titoli scontati e una promozione sulle dieci novità di maggiore successo, come gli ultimi romanzi di Margaret Mazzantini (“Splendore”), di Fabio Volo (“La strada verso casa”) e Gianrico Carofiglio (“Il bordo vertiginoso delle cose”). I più piccoli potranno inoltre portare alle Librerie.Coop la loro letterina per Babbo Natale per imbucarla in una speciale cassetta, e ricevere così in omaggio un piccolo regalo.Ma le offerte non finiscono con le feste. Infatti, conservando uno scontrino di dicembre di almeno 30 euro, si potrà ottenere uno sconto del 10% sull’acquisto di libri dal 13 al 31 gennaio in tutte le Librerie.Coop.

LE OPPORTUNITÀ SOLIDALIPER CHI È IN DIFFICOLTÀProseguono le iniziative solidali di Coop Adriatica a sostegno di chi è stato più colpito dalla crisi: lavoratori in difficoltà, giovani, coppie con figli piccoli.La promozione per i lavoratori è stata lanciata nel 2009 ed è tuttora attiva: prevede buoni sconto del 10% su una spesa settimanale di massimo di 60 euro, riservati a persone disoccupate, licenziate, precarie con contratto non rinnovato, in cassa integrazione, con contratto di solidarietà o che hanno cessato la propria attività. L’iniziativa, in oltre quattro anni, ha trasferito risparmi per oltre 6,3 milioni di euro a più di 72 mila persone. Nell’aprile 2013, poi, è partita una promozione dedicata alle famiglie con figli nati dopo il 1° gennaio 2012 e agli universitari, che possono beneficiare ogni settimana di uno sconto del 10% sui prodotti Coop, su una spesa di massimo 100 euro. Si stima che, per la fine dell’anno, i benefici trasferiti ammonteranno a oltre 660 mila euro, in favore di 6.200 famiglie e 2.800 studenti. Le iniziative sono riservate ai soci.

i “bolloni”, basterà fare la spesa in un iper nel-le giornate del 12, 13 e 14, oppure il 23 e 24; nei supermercati saranno invece distribuiti dal 19 al 21. Per usarli, invece, bisognerà recarsi, rispettiva-mente, all’iper dal 15 al 18 dicembre e poi dal 27 al 31, e al super dal 22 al 24. Un’occasione per fa-re un regalo senza svuotare il portafoglio, dal pro-fumo al bagnoschiuma, fino agli articoli bio e na-turali della linea Vivi Verde. Senza dimenticare gli omaggi golosi: una boccetta di aceto balsamico, ad esempio, può essere un dono gradito, così come una bottiglia di buon vino, o la sempre apprezzata cesta di prodotti della tradizione.E per chi punta al computer o al cellulare nuovo? Sempre per i soci, non mancheranno i “bolloni” per tagli del 20% negli iper, validi su multimedia, elettrodomestici, ab-bigliamento e accessori per la casa. La distribuzione sarà dal 19 al 21 dicembre, per un acquisto a scelta nella giornata del 22.

E per i bimbi? Babbo Natale passa alla Coop...Per fare un regalo ai più piccini, visto che il Na-tale è anche e soprattutto la loro festa, arrivano le riduzioni sui giocattoli: riservate ai soci, saran-no valide negli iper e nei super, fino alla Vigilia. Ce n’è per tutti i gusti e per tutte le età: peluche, bambole, costruzioni, giochi interattivi, di società e per l’apprendimento, bici e strumenti musicali,

videogiochi, libri e dvd. C’è , poi, lo sconto del 50%, negli iper, il 15 e il 22 dicembre, su cinque giochi segnalati in negozio.E per portare un regalo anche a chi bambino non è più, gli iper propor-ranno altre occasioni, fino al 24 di-cembre, con sconti per tutti dal 20 al 30%, su televisori, occhiali da vista, macchine fotografiche, tele-fonini, ma anche elettrodomestici, come lavatrici, lavastoviglie, ferri da stiro e articoli per la casa, dalle tazzine ai vassoi alle teiere, fino ai libri e i cd. Tutte le offerte sono nel catalogo distribuito in negozio.

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43consumatoridicembre 2013 primo piano coop adriatica

LA TERZA ESTRAZIONEI 30 soci fortunatiAbeti Fabio, Castelfidardo (An); Ballarin Sonia, Venezia; Bassi Luciano, Bologna; Battagliola Antonella, Bologna; Bertozzi Maria Paola, Montiano (Fc); Bianchi Michele, Vicenza; Busetto Alberto, Musile di Piave (Ve); Cabassi Eva, Imola (Bo); Checcacci Caterina, Crespellano (Bo); Costin Gheorghe, Castel di Lama (Ap); Dianese Silvia, Fossalta di Piave (Ve); Ferrante Pietro, San Donà di Piave (Ve); Ferrari Maria Luisa, Anzola dell’Emilia (Bo); Fracas Ada Carla, Bologna; Ghedin Nicola, Villorba (Tv); Lelli Carla, Bologna; Lombardo Cinzia, Vittorio Veneto (Tv); Marchetti Romina, Cervia (Ra); Marescalchi Grazia, Cento (Fe); Marin Alvise, Venezia; Morassuti Barbara, Padova; Morisi Catia, Castello d'Argile (Bo); Nobili Giuliana, Imola (Bo); Priori Vittorio, Castel Maggiore (Bo); Regazzo Annamaria, Santa Maria di Sala (Ve); Romani Carlo, Rimini; Sorrentino Miriam, Jesi (An); Taini Simone, Monte Porzio (Pu); Tiene Gianmarco, Senigallia (An); Varoli Vincenzo, Ancona.

Trenta soci fortunati, quest’anno, sott o l’al-bero di Natale potranno trovare anche un dono da Coop: 200 euro di buoni sconto da spendere per la spesa. Per scartare questo “regalo”, basta partecipare alla campagna “Riconosciamoci” – il grande “censi-mento” lanciato lo scorso maggio da Coop Adriatica per aggiornare i dati anagrafi ci dei propri soci – e in-crociare le dita, augurandosi di essere tra i vincitori dell’estrazione di dicembre. Partecipare alla campagna è un gioco da ragazzi e richiede solo pochi minuti. Il modulo da compila-re – inserendo numeri di telefono (fi sso e cellulare), indirizzo postale, email e altre semplici informazio-ni – può essere ritirato nei negozi, o scaricato onli-ne da www.adriatica.e-coop.it (cliccando sul banner con il manifesto della campagna). La consegna va eff ett uata nei Punti soci, portando un documento di identità valido. Grazie a questo censimento Coop Adriatica potrà raggiungere più facilmente i soci: in-formarli delle promozioni commerciali che verran-no e di quelle in corso, e aggiornarli sulle att ività di solidarietà e sul calendario degli appuntamenti cul-turali. E potrà anche consultarli in maniera rapida, per ascoltarne bisogni e aspett ative. Come ringra-ziamento, tutt i i partecipanti potranno “incassare” subito due omaggi: 50 punti del Collezionamento e cinque euro di traffi co telefonico con Coop Voce (quest’ultimo fi no al 31 dicembre).La campagna “Riconosciamoci” prevede cinque estrazioni da 30 nominativi ciascuna, per un totale di 150 vincitori: le prime tre si sono già tenute (qui a fi anco, l’elenco dei soci baciati dalla fortuna nella ter-za, eff ett uata il 25 novembre), le prossime sono pre-viste, appunto, a dicembre e a gennaio (in entrambi i casi, verso la fi ne del mese). Tutt avia, conviene recar-si al Punto soci il prima possibile, perché più passa il tempo più si allunga la fi la dei “concorrenti”: oltre agli ultimi arrivati, infatt i, sono in corsa anche tutt i i soci che hanno già partecipato alla campagna e non sono ancora stati estratt i. Il premio di 200 euro viene erogato in 10 coupon da 20 euro ciascuno.

“Riconosciamoci”ti premia ancora

DI ANDREA LANZARINI

Il manifesto della campagna “Riconosciamoci”

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44 vita di cooperativa coop adriatica

Un fine settimana di confronto e riflessio-ne sulle iniziative che Coop Adriatica dovrà avviare per essere ancora più attenta ai bisogni dei soci e del-la collettività. Ma anche un’occasione per mettere a fuoco – alla presenza di un ospite illustre: il ministro dello Sviluppo economico Flavio Zanonato – l’im-portante contributo che le cooperative possono da-re al rilancio del nostro Paese. Si è svolta a Bologna il 23 e 24 novembre la Consulta sociale, l’appunta-mento che, ogni anno, riunisce circa 250 persone, tra rappresentanti dei soci eletti nei Consigli di Zo-na, dirigenti e membri del Cda, creando un impor-tante momento di condivisione e partecipazione alla vita e alle scelte della Cooperativa. In particolare, nel-la giornata di sabato, dopo le relazioni dei dirigenti, i soci hanno portato le proprie idee in tre seminari, dedicati, rispettivamente, alle iniziative solidali per chi è in difficoltà; ai valori del prodotto a marchio Coop; e all’efficacia e il futuro della comunicazione.La mattina di domenica, invece, si è svolta la tavola rotonda “Scambio. Fuori dalla crisi economica, coo-perando”, aperto dai saluti del sindaco del capoluo-go emiliano Virgilio Merola e del vicepresidente Elio Gasperoni, appena nominato alla guida della direzio-ne Soci. Il vicedirettore del Tg3 Rai Giuliano Giubi-lei ha coordinato il dibattito con il ministro Zano-nato, la docente dell’Università di Bologna Patrizia Battilani, il presidente di Legacoop Emilia-Roma-gna Giovanni Monti, e il presidente di Coop Adria-tica Adriano Turrini.Tra i temi affrontati, le sfide dei prossimi mesi: dal

Il ministro dello Sviluppo economico Flavio Zanonato ha partecipato alla Consulta sociale di Coop Adriatica. L’appuntamento ha riunito a Bologna, il 23 e 24 novembre, quasi 250 tra rappresentanti dei soci, dirigenti e membri del Cda per discutere i progetti della Cooperativa

DI ANDREA LANZARINI

ADRIANO TURRINI ELETTOPRESIDENTE E AD DI FINSOEIl 14 novembre, Adriano Turrini è stato nominato presidente e amministratore delegato di Finsoe. Il numero uno di Coop Adriatica prende il posto di Marco Pedroni, ora alla guida di Coop Italia. Finsoe è la holding che detiene il controllo di Unipol Gruppo Finanziario S.p.A., società quotata alla Borsa Valori di Milano e al vertice di una compagine assicurativa e bancaria che comprende, tra le altre, imprese come Unipol Assicurazioni, Fondiaria Sai, Milano Assicurazioni, Linear, Unisalute e Unipol Banca.

cooperandoFuori dalla crisi

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45consumatoridicembre 2013

Il “matrimonio”con Coop Veneto

recupero di nuove risorse per la riduzione della pres-sione fiscale, con la spending review, all’impegno sulle liberalizzazioni. “Dare sprone all’economia, riducendo il costo dell’energia e del lavoro, sempli-ficando l’accesso al credito e la burocrazia, sono tra gli obiettivi prioritari della legge di stabilità – ha af-fermato Zanonato – Non sono sfide facili, perché si tratta di questioni molto delicate. Per poter fare le cose per bene, serve un Governo stabile, che abbia il tempo di attuare quello che decide”. “Io stesso sono stato cooperatore – ha aggiunto quindi il ministro – e da questa esperienza ho appreso che la democrazia non è solo partecipazione e rappresentanza, ma an-che efficienza e capacità di decidere”.Ed è proprio in tema di liberalizzazioni che Coop Adriatica può dare, assieme a tutto movimento co-operativo, un significativo apporto alla crescita e a calmierare i prezzi a beneficio dei consumatori. Un esempio sono i risultati ottenuti nel campo farma-ceutico e, di recente, dei carburanti. “Fatte con intel-ligenza, le liberalizzazioni creano nuova occupazio-ne e riducono i prezzi di alcuni servizi fondamentali – ha affermato Turrini – Si tratta di riforme a costo zero che possono produrre effetti importanti per il Paese, e tante altre cose possono essere fatte, anche restando dentro ai parametri di bilancio europei. Al-lo stesso modo – ha proseguito il presidente di Coop Adriatica – guardiamo con favore alla stabilità politi-ca nel Paese. Ma attenzione: non deve essere un fine, ma un mezzo per creare sviluppo. La stabilità per la stabilità non serve a nessuno”.

La fusione con Coop Veneto e le proposte di modifica ai testi di Statuto e Regolamento. Sono i temi all’ordine del giorno dell’assemblea straordinaria generale di Coop Adriatica, che si terrà il 14 dicembre a Bologna, e già sottoposti al voto dei soci nelle 26 assemblee separate, dal 26 novembre al 6 dicembre. All’appuntamento, chiuso al pubblico, partecipano consiglieri di amministrazione, dirigenti e membri dei diversi organismi della Cooperativa, oltre ai delegati dai soci eletti nelle assemblee sul territori.Il “matrimonio” con Coop Veneto – che a Venezia, Padova e Vicenza conta 16 supermercati, 190 lavoratori e quasi 21.600 soci – potrà portare benefici che non si limiteranno alla sola regione interessata: più convenienza, servizi, e iniziative sociali e culturali. Le modifiche a Statuto e Regolamento formalizzano invece le nuove opportunità che Coop Adriatica offre in settori come l’energia, i carburanti, la salute, le assicurazioni, il risparmio, la telefonia. Altre variazioni interessano le regole della rappresentanza e le norme per evitare i comportamenti opportunistici.

Due momenti della Consulta sociale. Nella foto a sinistra, i partecipanti al dibattito di domenica mattina: Turrini, Zanonato, Giubilei, Battilani e Monti (da sinistra a destra)

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Integratori alimentari, fitoterapici, shampoo curativi, creme detergenti per la pelle e articoli specifici per la cura dei bambini: si possono trovare negli angoli per i parafarmaci dei supermercati di Coop Adriatica.Identificarli è facile, grazie agli arredi di colore azzurro: i prodotti esposti rappresentano una sorta di “via di mezzo” tra gli articoli per la bellezza e il benessere e quelli curativi. Un assortimento di solito presente nelle farmacie, in grado di dare un servizio aggiuntivo ai

consumatori, con tutta la convenienza di Coop.Fino ai primi di novembre erano 22 i punti vendita che ospitavano questo servizio, ma, visto il gradimento riscosso presso soci e consumatori, questi spazi stanno progressivamente aprendo anche in altri negozi.Il piano di estensione ne prevede altri 32 entro la fine dell’anno, per un totale di 54 angoli per i parafarmaci in altrettanti supermercati, in tutte le aree in cui è presente la Cooperativa.

IN 54 SUPERMERCATI ENTRO IL 2013Che successo gli angoli per i parafarmaci!

47consumatoridicembre 2013 consumare informati coop adriatica

giudiziaria: 204 sono stati riassor-biti all’iper Le Zagare, altri 90 al-le Ginestre, 23 a Bronte, 20 a San Giovanni La Punta, 9 a Modica e 8 a Zafferana. Senza contare i 50 dipendenti della logistica. Si conferma così la volontà di Co-op di rafforzare la sua rete nell’i-sola, dove opera con la società Ipercoop Sicilia (nata dalla col-laborazione tra Coop Adriatica, Consumatori Nordest, Liguria e Piemonte), che dispone oggi di 7 ipermercati, e con Supercoop Si-cilia (fondata da Adriatica e Nor-dest), che gestisce 18 punti ven-dita a insegna Coop e inCoop. “E

qui siamo presenti da tempo con l’Associazione siciliana consumo consapevole, che vanta già 70 mi-la soci” aggiunge Tiziana Primo-ri, presidente di Supercoop Sicilia.Forte, infine, è l’attenzione al ter-ritorio e alle sue tipicità: in Sicilia Coop acquista da circa 300 im-prese locali, soprattutto del setto-re ortofrutta e agroalimentare, che hanno avuto così l’opportunità di vendere in tutta Italia, per un fat-turato di oltre 300 milioni di euro. Di queste, 40 realizzano i prodotti a marchio Coop, e 12 sono entrate a far parte della linea d’eccellenza “Fior fiore”.

L’insegna “ipercoop” si è accesa il 14 novembre sull’iper Le Zagare di San Giovanni La Punta, alle porte di Catania (nella foto). E nel giro di una settimana sono stati riaperti, tra Catania e Ragu-sa, un altro iper – Le Ginestre a Tremestieri Etneo – e quattro su-permercati. Si tratta dei sei negozi acquisiti da Coop dopo il concor-dato preventivo e la liquidazio-ne della società Aligrup, che ave-va avuto pesanti ripercussioni sul piano occupazionale. L’intervento ha consentito di dare nuovamente lavoro a 354 persone, coinvolte in una lunga e difficile procedura

Coop per la Siciliasei nuovi negozi

Riaperti a novembrei punti vendita di Catania e Ragusa acquisitidalla liquidazionedella società Aligrup.E 354 persone sono rientrate al lavorodopo una lungae difficile vicenda

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48consumatoridicembre 2013 vivere bene coop adriatica

gastronomia con i prodotti Coop, e gli altri a supporto.Fino alla serata che ha visto i no-velli chef sfidarsi a colpi di ricette da Italia, Filippine, Polonia, Ma-rocco, Tunisia e Senegal. All’ap-puntamento hanno partecipato 350 persone, con l’animazione del cabarettista ‘Nduccio. Vinci-tori, pari merito, il piatto italiano “parmigiana in bianco” e la ricetta senegalese “vassa” con riso e ver-dure, secondo la giuria composta da Roberto Casaccia, vicepreside dell’istituto De Cecco, Enza Libe-rati ed Enea D’Amico della Fede-razione italiana cuochi, e Marcello

D’Andreagiovanni, vicepresiden-te della Zona soci Abruzzo di Co-op Adriatica. Per i concorrenti, l’attestato e una borsa di alimenta-ri Coop. “Un’esperienza speciale” ha commentato Chiara, che con i compagni della IV B Enogastro-nomia del De Cecco ha preparato il buffet.Il corso – promosso da Coop Adriatica e alla quarta edizione – vuole favorire l’integrazione e of-frire l’opportunità di apprendere le basi di un mestiere. Che potrà, magari, trasformarsi in un lavoro vero e proprio una volta terminata la detenzione.

“Ringrazio il direttore, gli chef, Coop. Ringrazio tutti per aver portato felicità dove c’è tri-stezza”. Sono le parole di un de-tenuto del carcere di Pescara, il senegalese Sy Matar, nella serata conclusiva, il 31 ottobre, del corso di cucina “Buon appetito in tante lingue”. Sy Matar è stato tra gli al-lievi delle lezioni tenute nella casa circondariale dallo chef Quintino Marcella, professore dell’istitu-to alberghiero De Cecco, col col-lega Narciso Cicchitti. Trenta i detenuti che si sono messi ai for-nelli, di tante nazionalità diverse: sette ad apprendere i segreti della

“ECOLOGICA”: A SENIGALLIALABORATORI ANTISPRECOEvitare lo spreco, riparare e riusare le cose, produrre in casa vestiti, sapone, le verdure sul balcone, condividere i saperi e mettersi a disposizione per gli altri. È lo spirito che anima “ECOlogica”, l’iniziativa per il riciclo della Banca del tempo di Senigallia, realizzata con Coop Adriatica e la cooperativa sociale Quanto Basta. Gli appuntamenti mensili gratuiti cominciati a settembre proseguiranno fino ad aprile 2014, anno europeo contro lo spreco. Prossimo laboratorio il 18 gennaio alle 16 all’ex ostello Via Marchetti 73, per realizzare una lampada con materiale di recupero. Info e prenotazioni: www.bancadeltemposenigallia.blogspot.it – 071.7927260.

URBINO, I PRIMI “LAUREATI”AL CORSO “GEOLOGIA E GUSTO”Si è conclusa la prima edizione del corso post lauream “Geologia e gusto” dell’Università di Urbino, sostenuto da Coop Adriatica. Il 14 novembre, sei studenti hanno messo in pratica quanto appreso nelle lezioni, raccontando la storia di tre prodotti di aziende locali – la birra Amarcord di Apecchio, il vino zero alcol di Colonnara di Cupramontana, e i salumi di Genga – e mettendone in relazione le caratteristiche con il territorio d’origine. Presenti, oltre ai produttori e ai docenti Rodolfo Coccioni e Giuseppe Cristini, il direttore dell’iper Esp di Ravenna Marco Gallerani e il responsabile di Coop Italia per i prodotti tipici Sergio Soavi.

Sette cuochi speciali

Il 31 ottobre, nel carcere di Pescara, serata conclusiva del corso di cucina per 30 detenuti. I novelli chef si sono sfidati ai fornelli con le loro ricetteda tutto il mondo

DI LUANA SPERNANZONI

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49consumatoridicembre 2013 vivere bene coop adriatica

Con un ricco calendario di appuntamenti, tra mostre di pittura, reading, workshop, spettacoli teatrali, proiezioni, il Premio letterario nazionale “Paolo Volponi” ha festeggiato il mese scorso il suo decennale. La rassegna in memoria dello scrittore – dedicata alla narrativa di impegno civile – ha toccato varie località della regione, da Urbino a Monte Urano, passando per Ancona e Fermo. Alla serata finale, condotta da

IN GIURIA ANCHE TRE SOCI COOP I dieci anni del “Premio Volponi”

“Ad alta voce” incanta anche Ancona

“Un progetto di grande significato, ispirato dal valore della solidarietà, perché persegue il diritto di accesso alla lettura da parte di ogni persona”. Così Laura Boldrini ha descritto “Ad alta voce” in una let-tera a Coop Adriatica: le parole della presidente della Camera dei Deputati hanno accompagnato l’ultima tappa della manifestazione, che per la prima volta ha toccato le Marche, l’11 novembre ad Ancona.Il Teatro delle Muse si è riempito di persone arriva-te per ascoltare le letture affidate alle interpretazioni di attori, scrittori, giornalisti. A partire dalla madrina della rassegna Lella Costa, che ha offerto una vibran-te versione di pagine da “Il giorno della civetta” di Sciascia, “Le città invisibili” di Calvino e “La signora Mida” di Carol Ann Duffy. Un incanto al quale non si è sottratto lo scrittore e cantante Emidio Clementi, che ha proposto brani di Danilo Dolci, uomo di uto-pie da coltivare. In bilico poi tra il tragico e il comico le pagine scelte dall’attore Ivano Marescotti: da Cesa-re Zavattini a Raffaello Baldini, da Thomas Bernhard a Walter Galli. La conduttrice Debora Mancini ha in-tervistato infine l’attore e scrittore Giulio Cavalli, sot-to scorta per i suoi testi antimafia, che ha ricordato la necessità di tenere alta la guardia sull’illegalità, anche attraverso la cultura. Presente alla serata anche il pre-sidente di Coop Adriatica Adriano Turrini. La regia è stata curata da Filippo Tognazzo.Dopo le cinque tappe dell’edizione 2013 – Ravenna, Cesena, Venezia, Bologna ed Ancona – “Ad alta vo-ce” continua ora a proporre suggestioni sul sito www.adaltavoce.it, sulla pagina Facebook CoopAdAltaVo-ce e su Twitter, con l’hashtag #adaltavoce, col contri-buto degli appassionati. La manifestazione nasce per sostenere i soci volontari Coop che portano i libri a casa di anziani e disabili con “Ausilio per la cultura”.

La rassegna si è chiusa l’11 novembre con la tappa nelle Marche.Ad accompagnare l’ultima seratale parole della presidente della CameraLaura Boldrini: “Un progetto di grande significato ispirato dalla solidarietà”DI PIERFRANCESCO PACODA

Giovanna Zucconi al Teatro delle Api di Porto Sant’Elpidio il 30 novembre, hanno partecipato, tra i membri della giuria popolare di 100 lettori, anche tre soci Coop di Fermo e San Benedetto. Questi i libri selezionati dall’edizione 2013: Romano Luperini con “L’uso della vita”, Antonio Moresco con “La lucina” e Francesco Permunian con “Il gabinetto del dottor Kafka”. La rassegna è sostenuta da Coop Adriatica.

Debora Mancini intervista Giulio Cavalli al Teatro delle Muse

Page 51: Consumatori Coop dicembre 2013

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Oltre 180 libri per ragazzi dai quattro angoli della terra. Ma anche valigie, manufatti e immagini per “viaggiare” tra i Paesi del mondo. Per parlare di intercultura, immigrazione e diritti, e scoprire la ricchezza dello scambio e del confronto tra i popoli. È la mostra itinerante “Nei libri il mondo”, inaugurata il 15 novembre nella biblioteca della scuola Mezzanotte di Chieti (piazza Paolo Carafa 1) e

curata dalla scrittrice e pedagogista Silvana Sola. A promuovere il progetto, Coop Adriatica in collaborazione con Cvm (Comunità volontari per il mondo) e l’Istituto comprensivo IV di Chieti. Fino al 9 gennaio la mostra offrirà anche laboratori per i bambini della scuola primaria. Ingresso gratuito, info e prenotazioni per le visite degli studenti: 328.5442120 - [email protected].

“NEI LIBRI IL MONDO” La mostra è a Chieti

Page 53: Consumatori Coop dicembre 2013

territori.COOPQuanto territorio c’è nel tuo piatto? Scoprilo anche sui nostri social network.

Social Network

PECORINO GIGANTE: CE LO RACCONTA IL SIGNOR CARESTIACinque ore di lavorazione per

nove quintali di peso pre-stagionatura, un metro e

mezzo di diametro e 60 cen-timetri di altezza. Sono questi i numeri del pecorino gigante che è valso a Martarelli Formag-gi l’ingresso nel Guinness dei primati 2010. Ma è solo una delle sfide raccolte dall’impre-sa di Camerata Picena (Anco-na), perché la vera scommessa - rinnovata ogni giorno - consiste nel fare formaggi rispettando i metodi naturali di un tempo. Lo racconta Christian Carestia, titolare della ditta insieme al fratello Diego, che ricorda di-

È entrato nel Guinness grazie alle sue dimensioni, ma merita di essere ricordato anche perché rispetta i metodi di un tempo

vertito l’impresa da Guinness re-alizzata alla fiera di Castel di La-ma e aggiunge: “Gli ingredienti devono essere latte, caglio, sa-le e maestria del casaro. Senza conservanti e proprio come si faceva una volta. Perché è dal-la passione per questi gesti che è nata la nostra impresa”. Spie-ga infatti che l’avventura è co-minciata nel 1979 quando sua madre, Maria Luisa Martarelli,

ha iniziato a imparare l’arte di far formaggi da un anziano ca-saro in pensione. In principio si è dedicata al mascarpone, ha poi coinvolto il marito Gabriele Carestia e infine il gioco è pas-sato nelle mani dei loro figli. Ora Martarelli Formaggi pro-duce le tipiche specialità della zona tra cui i classici Pecorino Vallesina nostrano e stagiona-to in grotta, e la ricotta fatta

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I prodotti contrassegnati a punto vendita da questo marchio sono legati alle tradizioni, oppure nascono da materie prime locali o vengono trasformati da aziende del territorio.

Pecorino VallesinaGli ingredienti sono solo latte, caglio, sale e maestria del casaro Nasce dal latte di pecore di razza sarda e comisanaNon contiene conservanti, secondo l’antica ricetta

a

a

a

Vicino, buono, tipico, nostro.

Moretta mon amour

La Moretta Fanese è una bevanda fumante fatta di tre strati ben distinti: l’oro della miscela di liquori, il nero caffè e una densa schiumetta, il tutto accentato da una sottile scorza di limone. Più che un cocktail è un rituale magico, e più che una bevanda tipica è un distillato di tradizione e convivialità marchigiana. Se andate a Fano, ve la serviranno senza indugio dentro un bicchierino di vetro liscio da osteria.

Per saperne di più sui prodotti di origine raccontata visita il sito: ogni giorno nuovi articoli, video e foto

www.territori.coop.it

La miscela fanese sta conquistandoappassionati in tutta Italia

con metodo naturale (per affio-ramento) che consente l’otteni-mento di un prodotto più magro e genuino. Ma il segreto delle lavorazioni sta anche nel lega-me con il territorio e con gli al-levatori locali. Come conferma Christian: “Il gusto dei nostri formaggi nasce dalle caratte-ristiche di questi luoghi. Basti pensare che ciò di cui si ciba-no le pecore influisce sul sapore del latte”. La particolarità del-lo scenario marchigiano sta nel poter attingere a due differenti tipi di greggi: “Da un lato quel-li della zona di Pesaro e Anco-na dove sono prevalenti le raz-ze sarde importate dai pastori dell’isola negli anni Settanta; e dall’altra, nelle aree di Mace-rata e Ascoli Piceno la pecora Comisana allevata con tran-sumanza e con un latte meno delicato rispetto alle prime. Da questo mix otteniamo prodot-ti che, dal pecorino alla ricotta, hanno un gusto tutto loro”. For-maggi che sono il frutto di un rapporto di estrema fiducia fra produttori e fornitori.

LEGUMI DELLE MARCHE PER AFFRONTARE L’INVERNO

Foto tratta da: www.lafanodioggi.it

Nelle Marche il territorio è “model-lato” al ritmo delle fioriture e delle raccolte di legumi, un cibo povero di recente tornato alla ribalta per le proprietà nutritive e il basso im-patto ambientale. Oggi la Cicerchia di Serra dei Conti - che si racconta sia stata salvata negli orti di alcuni contadini - è presidio Slow Food, mentre le Lenticchie di Castelluc-cio conquistano sempre nuovi esti-matori per il loro sapore speciale e la rapidità di cottura.

Dalla lenticchia di Castelluccio alla Cicerchia, se ne trovano per tutti i gusti

Page 55: Consumatori Coop dicembre 2013

territori.COOPQuanto territorio c’è nel tuo piatto? Scoprilo anche sui nostri social network.

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IL TUBEROCON IL PARCO INTORNO: LA PATATA DEL FUCINO

Crescere nel Parco Naziona-le d’Abruzzo è un grande vantaggio per le patate,

sotto diversi punti di vista. Anzitutto per l’ambiente salu-bre e incontaminato e per l’al-titudine - siamo a 650 metri sul livello del mare - perfetta per coltivare le piante in esta-te. Poi per ragioni legate alla qualità del terreno: “Quando fu prosciugato per l’ennesima volta il lago vulcanico, circa 120 anni fa, la conca del Fu-cino fu seminata a patate”, racconta Francesco Angeluc-ci, che insieme ai due figli coltiva le patate del Fucino, portate in tutta Italia da Pa-ciocco s.r.l. Ortofrutticoli. “La coltura si inserì bene da su-bito, al punto che copriva il 40-50% della superficie della zona”. Ridotta in seguito per problemi di tenuta del terre-no, oggi occupa il 30% degli 11.000 ettari del Fucino. Man mano che la genetica dei semi è andata progredendo, si so-no succedute diverse varietà di patate. Se prima le più col-tivate erano Majestic e Ton-da di Berlino, ora sono Agata, Columba e Laura a dare i mi-gliori risultati. “I nostri semi vengono selezionati da ditte

Questa conca verdeggiante nel cuore della Marsica è l’habitat ideale per alcuni tra i migliori tuberi italiani. Ne parliamo con Francesco Angelucci, fornitore di Paciocco s.r.l. Ortofrutticoli.

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olandesi specializzate in in-nesti, e seminati nella prima decade di maggio”, prosegue Angelucci. “Le patate precoci si raccolgono a inizio agosto e la produzione continua fino a fine ottobre”. Un’altra caratteristica che rende unica la zona è la possibilità di ottenere una sola coltura all’an-no a causa delle gelate invernali. “I terreni hanno ben otto mesi per riposare e per questo offro-no un prodotto superiore”, spie-ga il produttore. “Le patate del Fucino hanno maggiore sostan-za secca, indice di qualità”. I vantaggi non finiscono qui: grazie all’altitudine, il Fucino è favorito nella lotta agli insetti dall’escursione termica. Di not-te la temperatura nella piana raggiunge gli 8 gradi e neutra-lizza naturalmente i piccoli di-sturbatori. “Usiamo solo i mi-nimi trattamenti indispensabili a prevenire i funghi”, conclude Angelucci. “Per non far ammala-re le piante, il segreto è tenerle rigogliose, pulite, sane e ben ir-rigate”.

I prodotti contrassegnati a punto vendita da questo marchio sono legati alle tradizioni, oppure nascono da materie prime locali o vengono trasformati da aziende del territorio.

Patate del FucinoCrescono in una conca verdeggiante nel cuore della MarsicaNon necessitano di molti trattamenti: il gelo della notte uccide gli insettiVantano una qualità superiore grazie ai terreni di origine vulcanica

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Vicine, buone, tipiche, nostre.

Per saperne di più sui prodotti di origine raccontata visita il sito: ogni giorno nuovi articoli, video e foto

www.territori.coop.it

Se le proprietà del miele sono davvero pro-digiose per la salute, quando si sceglie quel-lo abruzzese di certo ci si sta concedendo il suo lato migliore. Nel territorio chietino sono tante le aziende a conduzione familiare che si dedicano da secoli alla produzione biolo-gica. L’attività industriale, infatti, distrugge-rebbe importanti enzimi a causa di lavora-zioni a temperature troppo alte. Quanto alla varietà, ce n’è per tutti i gusti: il miele abruzzese di norma deriva dalla flora tipica (sulla, lupinella, girasole, santoreggia, acacia) con apiari collocati a un’altitudine minima di 800 metri. Ma non manca quello che prende a prestito fiori di altri territori, frutto dei cosiddetti apicoltori abruzzesi “nomadi”, quelli che trasportano le arnie in altre aree.

L’ABRUZZO È DOLCE COME IL MIELE

LIQUIRIZIA, PREZIOSA PER IL CORPO Sarà per la sua anima

dolceamara, o per le mille virtù che la rendono un perfetto rimedio naturale, ma è certo che la liquirizia resta una tra le piante più inebrianti d’Abruzzo. La sua facile reperibilità non poteva che suggerirne la copiosa raccolta e lavorazione: un’idea che venne ai frati Domenicani di un antico monastero di Atri, per poi allargarsi nel tempo e nello spazio. Pianta infestante, oggi la si trova in grande quantità nel teramano, allungano lo sguardo verso Atri, Mutignano e Silvi Paese.

SIAMO STATI QUIA Luco dei Marsi (AQ), nei pressi di Avezzano: era il mese di luglio, il momento della prima raccolta.

Tanti apicoltori svolgono ancora la lavorazione

Inebriante e forte, cresce spontanea nelle zone collinari della Regione

Page 57: Consumatori Coop dicembre 2013

conviene di più!

Gli sconti s’intendono a pratica, non sono cumulabili tra loro e sono riservati esclusivamente ai Soci Coop Adriatica, Estense e Reno. Valgono unicamente per prenotazioni dal 16/12/2013 al 14/02/2014 per partenze contestuali alla validità del catalogo Neve Alpitour inverno 2013-2014. Le presenti off erte sono cumulabili con tutte le off erte del catalogo, ma non sono cumulabili con altre promozioni extra catalogo in corso o future. I posti disponibili sono limitati. Le prenotazioni saranno accettate fi no ad esaurimento degli stessi. Per ciò che ri-guarda l’elenco dettagliato dei servizi inclusi nelle quote di partecipazione, supplementi e/o riduzioni fanno fede esclusivamente i programmi di viaggio di Alpitour disponibili presso tutte le agenzie del gruppo Robintur (di proprietà e affi liate) e sul sito www.robintur.it.

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Coop Adriatica

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DAL 23 GENNAIO AL 5 FEBBRAIO 2014

DAL 23 GENNAIO AL 5 FEBBRAIO 2014

NEI SUPERMERCATI E NEGLI IPERMERCATICOOP ADRIATICA

NEI SUPERMERCATI E NEGLI IPERMERCATICOOP ADRIATICA

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Coop Adriatica

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DAL 12 AL 24 DICEMBRE 2013

DAL 12 AL 24 DICEMBRE 2013NEI SUPERMERCATI E NEGLI IPERMERCATI COOP ADRIATICA

DAL 12 AL 24 DICEMBRE 2013NEI SUPERMERCATI E NEGLI IPERMERCATI COOP ADRIATICA

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Coop Adriatica

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PRENOTAZIONE DAL 13 GENNAIO AL 2 FEBBRAIO 2014 NEI SUPERMERCATI E NEGLI IPERMERCATI COOP ADRIATICA

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completamente sfoderabile, imbottitura in poliuretano espanso rivestimenti disponibili: tessuto nei colori bordeaux blu e corda ed ecopelle nei colori sabbia nero e bordeaux, portata max 130 kgdimensioni cm 78x80/165xh110, garanzia 2 anni, Made in Italy

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GLI SCONTI NON SONO CUMULABILI CON ULTERIORI SCONTI O PROMOZIONI, FATTA ECCEZIONE PER I SOCI PRESTATORI CHE HANNO DIRITTO AD UN ULTERIORE SCONTO DEL 10% SUL PREZZO PROMOZIONALE

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Coop Adriatica

SOCI CONVIENE DI PIÙOFFERTE RISERVATE AI SOCI COOP ADRIATICA

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CONFEZIONE 3 SLIP UOMOLIABEL

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100% cotonetaglie dalla 4° alla 7°colore bianco

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CONFEZIONE 2 MAGLIEINTIME UOMO GIROCOLLO O SCOLLO V LIABEL

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taglie dalla 2° alla 6°, colore bianco

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SOCI CONVIENE DI PIÙOFFERTE RISERVATE AI SOCI COOP ADRIATICA

DAL 23 GENNAIO AL 5 FEBBRAIO 2014

SOLO NEI SUPERMERCATI COOP ADRIATICA

DAL 23 GENNAIO AL 5 FEBBRAIO 2014NEI SUPERMERCATI E NEGLI IPERMERCATI COOP ADRIATICA

PRENOTAZIONE DAL 23 GENNAIO AL 5 FEBBRAIO 2014CONSEGNA DAL 27 FEBBRAIO AL 12 MARZO 2014

DAL 23 GENNAIO AL 5 FEBBRAIO 2014 NEI SUPERMERCATI E NEGLI IPERMERCATICOOP ADRIATICA

DAL 13 AL 26 GENNAIO 2014 NEI SUPERMERCATI E NEGLI IPERMERCATICOOP ADRIATICA

processore Dualcore 1,6Ghz, Ram 1 GB, schermo 10,1’’, 1280x800, capacità 16 GB, webcam posteriore 3,2 Mpx, anteriore 1,3 Mpx, connessioni Wi-Fi 802.11, b/g/n, bluetooth, 3G, sistema operativo Android 4.2.2, 1 porta USB, Slot Microsd Card espandibile fi no a 64 GB, garanzia 2 anni

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potenza 2200 Watt, piastra smaltata Ultragliss Diffusion, con 64 fori vapore, tallone ampio per alloggio cavo, super vapore 100 g/minutovapore in verticale, sistema anticalcarevapore continuo variabile 0-30 g/minutocapacità serbatoio 270 ml garanzia 2 anni

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PER I SOCI PRESTATORI: ULTERIORE SCONTO DEL 10% SUL PREZZO PROMOZIONALE

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DAL 13 AL 26 GENNAIO 2014SOLO NEGLI IPERMERCATI COOP ADRIATICA

DAL 13 AL 26 GENNAIO 2014SOLO NEGLI IPERMERCATI COOP ADRIATICA

PRENOTAZIONE DAL 2 AL 12 GENNAIO 2014CONSEGNA DAL 6 AL 19 FEBBRAIO 2014 SOLO NEGLI IPERMERCATI COOP ADRIATICA

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SOCI CONVIENE DI PIÙOFFERTE RISERVATE AI SOCI COOP ADRIATICA

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UOMO, DONNA, BAMBINI E CALZATURE CITTà.EVENTUALI ESCLUSIONI SARANNO SEGNALATE A PUNTO VENDITA.

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DAL 28 DICEMBRE 2013 AL 3 GENNAIO 2014 SOLO NEGLI IPERMERCATI COOP ADRIATICA

ALLA CASSA

Ipermercatiipercoop Miralfiore (Pesaro)Aperto tutte le domeniche ore 8.30-20.30ipercoop Il Maestrale (Cesano di Senigallia – An)Aperto tutte le domeniche ore 8.30-21ipercoop Città delle Stelle (Ascoli Piceno) ipercoop Porto Grande (S. Benedetto del Tronto – Ap)Aperti tutte le domeniche: - a dicembre ore 9-21 - a gennaio ore 10-20.30ipercoop Centro d’Abruzzo (San Giovanni Teatino – Ch)Aperti tutte le domeniche: - a dicembre ore 9-21.30- a gennaio ore 10-20.30Per tutti gli ipercoop: - il 24 dicembre chiusura anticipata alle 20- il 31 dicembre chiusura anticipata alle 18 - lunedì 6 gennaio aperti con l’orario della domenica

SupermercatiMontecchio, Senigallia, Fano, Pesaro Cubo Aperti tutte le domeniche mattinaFabriano, Jesi, Ancona CinciAperti tutte le domeniche mattina e l’8, il 15 e il 22 dicembre tutto il giornoFermo, Tolentino, Civitanova Marche, Ancona Maratta, Macerata, LoretoAperti tutte le domeniche mattina e il 22 dicembre tutto il giornoSan Severino Marche, Ancona Palombare, Ancona Valle Miano, Ancona MontagnolaAperti domenica 8, 15 e 29 dicembre la mattina e il 22 dicembre tutto il giornoLucreziaAperto domenica 22 e 29 dicembre la mattina

LUNEDÌ 6 GENNAIO i supermercati Coop saranno aperti la mattina ad esclusione di Montecchio e Pesaro Cubo

Punti vendita aperti nei giorni festivi

dicembre 2013 e gennaio 2014

Sul sito www.offerte-coopadriatica.it orari dei negozi e aperture straordinarie sempre aggiornati

IL 25, IL 26 DICEMBRE E IL 1° GENNAIO TUTTI GLI IPERCOOP E I SUPERMERCATI COOP RESTERANNO CHIUSI