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CONSIGLIO PROVINCIALE RESOCONTO SEDUTA DEL 20 DICEMBRE 2012 L'anno DUEMILADODICI, il giorno VENTI del mese di DICEMBRE, alle ore 17:00, in Bergamo, nell'aula consiliare del Palazzo della Provincia, si è riunito in sessione straordinaria il Consiglio Provinciale, in prima adunanza ed in seduta pubblica, per deliberare sugli argomenti iscritti all'Ordine del Giorno, inviato a tutti i Consiglieri con nota di convocazione prot. n. 121815 del 13 dicembre 2012. All'appello nominale, e precisamente alle ore 17:05, sono presenti in aula i Sigg. ri: PIROVANO ETTORE - Presidente della Provincia MAGRI ROBERTO – Presidente del Consiglio Provinciale LEGA NORD CAPELLI ANGELO FRANCESCO MASSERINI MARCO MAZZOLENI MONICA NATALI ROMUALDO PICCIOLI CAPPELLI ALBERTINO PREVEDINI GIUSEPPE ROSSI GIUSEPPE VALOTI GIORGIO POPOLO DELLA LIBERTA’ MITTIGA GIUSEPPE MONTICELLI ADRIANO PARTITO DEMOCRATICO CORNOLTI FRANCESCO SERVIDATI MIROSA SIMONETTI FILIPPO SINISTRA PER BERGAMO D’AMICO PAOLO

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CONSIGLIO PROVINCIALE

RESOCONTO

SEDUTA DEL 20 DICEMBRE 2012

L'anno DUEMILADODICI, il giorno VENTI del mese di DICEMBRE, alle ore 17:00, in

Bergamo, nell'aula consiliare del Palazzo della Provincia, si è riunito in sessione straordinaria il

Consiglio Provinciale, in prima adunanza ed in seduta pubblica, per deliberare sugli argomenti

iscritti all'Ordine del Giorno, inviato a tutti i Consiglieri con nota di convocazione prot. n. 121815 del

13 dicembre 2012.

All'appello nominale, e precisamente alle ore 17:05, sono presenti in aula i Sigg. ri:

PIROVANO ETTORE - Presidente della Provincia

MAGRI ROBERTO – Presidente del Consiglio Provinciale LEGA NORD CAPELLI ANGELO FRANCESCO

MASSERINI MARCO

MAZZOLENI MONICA

NATALI ROMUALDO

PICCIOLI CAPPELLI ALBERTINO

PREVEDINI GIUSEPPE

ROSSI GIUSEPPE

VALOTI GIORGIO

POPOLO DELLA LIBERTA’ MITTIGA GIUSEPPE

MONTICELLI ADRIANO

PARTITO DEMOCRATICO CORNOLTI FRANCESCO

SERVIDATI MIROSA

SIMONETTI FILIPPO

SINISTRA PER BERGAMO D’AMICO PAOLO

ITALIA DEI VALORI CANGELLI DOMENICO

SPADA FRANCO

LISTA BETTONI GIUDICI GUIDO

MARINONI MAURO

MILESI VITTORIO

Consiglieri presenti all'inizio n. 21

Nel corso della seduta entrano in aula i Consiglieri: CARISSIMI, SORTE, PEZZETTI,

VERGALLI, MALIGHETTI, ISACCHI, BARONCHELLI, MAGGIONI, PISONI, BOSATELLI,

PREVEDINI, FERRI e ORIANI.

Sono assenti i Consiglieri BETTERA, FINAZZI e ROSSI M.

E’ altresì assente l’Assessore LANZANI

Presiede la seduta il Presidente del Consiglio Avv. ROBERTO MAGRI, con l'assistenza del

Segretario Generale dott. BENEDETTO PASSARELLO.

Il Presidente, riscontrato con appello nominale la presenza del numero di Consiglieri quale

prescritto per la validità dell'adunanza, dichiara aperta la seduta.

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PRESIDENTE: Buonasera. Prego il Segretario Generale di procedere all’appello nominale dei Consiglieri. Grazie. SEGRETARIO GENERALE Appello PRESIDENTE: Sono presenti 21 Consiglieri, l’Assemblea è validamente costituita. La seduta è aperta. Prima di dare inizio alla seduta formale del Consiglio, quindi aprire i lavori odierni, ho un gradito incarico. Voglio parlarvi, infatti, di Riccardo Comi, un nostro dipendente, andato in pensione da qualche tempo, che è qui presente in Aula, che chiameremo a breve sullo scranno. Riccardo Comi, classe 1938, ha dedicato la propria vita lavorativa alla Provincia di Bergamo. Per quarant'anni, a far tempo dal 1962, prima come guardia carceri, poi come capo guardia, ed infine come sottufficiale di polizia provinciale, incarico che ha ricoperto fino al 2003, è stato dipendente dell'Ente. Ma, nonostante la maturata pensione, ha voluto continuare a servire l'Istituzione, mettendo a disposizione della medesima la propria esperienza in qualità di volontario, maturando così altri 10 anni di servizio, ovviamente non retribuito, a beneficio della collettività. È un piacere, quindi, per il Consiglio provinciale indicare Riccardo Comi quale esempio per le nuove generazioni. Lo chiamo qui, accanto a noi, insieme con l'ufficiale Pietro Bergamelli …

(Applausi) PRESIDENTE: Venga, signor Comi, dal vicecomandante Bergamelli, che è stato suo superiore, in modo tale che il Presidente, l'Assessore competente e il Vicecomandante le consegnino un ricordo per la sua gradita collaborazione con l'Ente. Prego, Presidente. PRESIDENTE PIROVANO: È bello avere qui una persona come lei, che ha dimostrato con i fatti, concretamente, l'attaccamento al Corpo della Polizia, alla Provincia e, attraverso questi, a tutti i bergamaschi, per i quali lei ha operato negli ultimi 10 anni. Credo che dovremmo avere il privilegio di venirle a chiedere, quando ne avessimo bisogno, come si fa a risolvere i problemi, perché lei sicuramente, li ha vissuti tutti in questi cinquant'anni, quaranta da dipendente e dieci da volontario. Credo che ne abbia viste di tutti i colori. Grazie a nome di tutti i bergamaschi!

(Applausi) PRESIDENTE: Buon Natale e molti anni ancora di felicità.

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(Applausi) PRESIDENTE: Facciamo anche un saluto al figlio, che è qui presente e che rinnova i destini del padre. Complimenti anche a lei!

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O.d.g. n. 1 - Delib. n. 169 PRESIDENTE: Signori Consiglieri, dopo questa piacevole pausa, diamo inizio ai lavori del Consiglio provinciale con la trattazione del punto n. 1 dell'ordine del giorno: Approvazione del verbale della seduta di Consiglio provinciale del 26 novembre 2012. Non essendovi osservazioni, pongo in votazione il verbale della seduta del 26 novembre 2012. VOTAZIONE PRESIDENTE: Presenti 19, votanti 19, favorevoli 19, contrari zero, astenuti zero, il Consiglio provinciale approva all'unanimità.

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O.d.g. n. 2 - Delib. n. 170 PRESIDENTE: Il punto n. 2 dell'ordine del giorno reca: Interpellanza presentata dal consigliere Milesi (Gruppo Lista Bettoni - UDC) riguardante la pubblicazione su L'Eco di Bergamo di un comunicato/avviso ai lettori contro i Comuni di Serina, Azzone, Carona, riguardo alla gestione del servizio idrico integrato. Ha facoltà di intervenire l'Interpellante per l'illustrazione del documento in oggetto. Prego, consigliere Milesi. CONSIGLIERE MILESI: Grazie, Presidente. L'interpellanza fa riferimento ad un avviso a pagamento, pubblicato su L'Eco di Bergamo il 2 dicembre scorso, su un'intera pagina. Si tratta di una vicenda, quella della pubblicazione, apparsa a molti come un qualcosa di particolare, di non abituale, in particolare nei rapporti fra enti e istituzioni. Per la verità, la questione è già stata in qualche misura affrontata in sede di Assemblea dei Sindaci dell'ATO. A noi pare, comunque, che questa modalità di intrattenere i rapporti con comuni, che possono anche avere delle posizioni discutibili ma che comunque meritano rispetto, anche perché tali posizioni, in qualche modo, per qualche aspetto, risultano fondate, non ci è parso sicuramente un atteggiamento corretto, quello della Provincia, ma anche quello di Uniacque, di pubblicare un comunicato, sostanzialmente condannando la posizione di questi tre comuni, in quanto non hanno ancora affidato la gestione del servizio idrico integrato alla società Uniacque. Non crediamo che i problemi si risolvano in questo modo; peraltro crediamo che le vicende che hanno accompagnato la nascita e il percorso di Uniacque siano state tali per cui, sicuramente, ci potrebbero essere tanti contenziosi, anche di altra natura. Ci sembra, quindi, preferibile che si scelga, rispetto alle problematiche riguardanti questi comuni, la strada del dialogo, piuttosto che forzature di questo genere, che, a mio avviso, sicuramente non aiutano a trovare le soluzioni. Mi pare, però, che si voglia proseguire su questa strada, infatti ho visto, in particolare rispetto al Comune di Carona, alcune dichiarazioni, secondo me, anch’esse discutibili, dichiarazioni fatte da dirigenti della società Uniacque. Da parte nostra vi è, quindi, un giudizio negativo rispetto a questa modalità di rapporto con i comuni. Con quest’interpellanza si chiede perché si è ritenuto di adottare una posizione di questo tipo, pubblicamente dura, rispetto a tre comuni, due dei quali hanno una popolazione inferiore ai mille abitanti, e che, fino a qualche tempo fa (credo che qualche discussione sull’interpretazione della norma sia ancora in atto), avrebbero potuto ancora mantenere la gestione diretta del servizio idrico integrato. Cogliamo l’occasione anche per chiedere l’ammontare dei costi sostenuti non da parte della Provincia (come ha detto il Presidente), ma da parte di Uniacque, per la pubblicazione del comunicato di che trattasi. Non ci pare, infatti, che in un momento di difficoltà economiche il modo migliore di spendere i soldi sia quello di pubblicare sui giornali comunicati, additando quali responsabili di chissà quali cose alcuni sindaci dei comuni della nostra provincia.

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Noi crediamo che questo sia un elemento da considerare anche in futuro. Infatti, stamattina, abbiamo avuto un incontro con l'Assessore e con una parte dei comuni della Provincia, preannunciandosi le stesse problematiche anche se su un'altra questione, quella relativa al gas. A mio avviso, su temi di questo genere, conta di più la volontà e la capacità di convincimento, piuttosto che la volontà di prevalere ad ogni costo norme e situazioni che, per tanti aspetti, possono anche essere discutibili. Grazie. PRESIDENTE: Grazie, consigliere Milesi. Per la risposta ha facoltà di intervenire il Presidente della Provincia Ettore Pirovano. Prego. PRESIDENTE PIROVANO: Grazie, Presidente. Quell'annuncio è stato pubblicato dopo che, ripetutamente, i sindaci di questi tre comuni, in particolare il Sindaco di Serina, dopo un colloquio di due ore con me, nel mio ufficio, colloqui durante il quale gli ho illustrato le problematiche, al quale avevo anche annunciato che avrei potuto scrivere personalmente io a tutti i cittadini di Serina per spiegare loro quale rischio stessero correndo, ovvero quello di vedersi direttamente addebitare il costo delle sanzioni europee, perché siamo già in infrazione, il Comune di Serina è già in infrazione, l’intero aggregato di Serina, che mi pare conti 19 mila abitanti (tutto l'aggregato), ha una multa di circa 10 milioni di euro una tantum, più una multa che va dai 10 mila ai 700 mila euro al giorno, per ogni giorno di ritardo. I modi molto calmi con i quali sono stati affrontati i problemi, sia col Sindaco di Serina, sia con quelli degli altri comuni, sia dalla Provincia nella mia persona sia da Uniacque, non hanno avuto alcun riscontro, dunque ho ritenuto opportuno, insieme con Uniacque, di fare un comunicato, che è stato pagato interamente da Uniacque (non so quanto sia costato, ma credo che una pagina di giornale non costi più di qualche migliaio di euro. Posso chiederlo al Presidente di Uniacque, ma potete chiederglielo anche voi). Credo, peraltro, che poche migliaia di euro siano una bazzecola rispetto al rischio che stanno correndo questi comuni, comuni che all'ultima riunione tenutasi a Zogno (mi riferisco ai comuni di quell'aggregato) sono venuti tutti, tranne Serina. A me dispiacciono questi comportamenti palesemente preelettorali, e lo dico a proposito di un sindaco che appartiene al mio movimento, come gli ho detto di persona, perché, a mio avviso, prima vengono i cittadini, prima viene la buona amministrazione, e poi tutto il resto. Trovo che sia giusto annunciare ai cittadini ciò che sta succedendo, tant'è vero che all'assemblea di Uniacque perfino il Sindaco di Casnigo non ha votato contro ma si è astenuto, e ci siamo anche stretti la mano, come tutti avete avuto modo di vedere. Proprio il sindaco di Casnigo ha elaborato, in modo molto arguto, la parabola del figliol prodigo, dicendo che questo figliol prodigo ci scoccia un po’ e che speriamo che arrivi al più presto. Anch’egli conviene, da bravo amministratore, che la buona amministrazione è assolutamente indipendente dall'appartenenza politica, che bisogna tutelare i cittadini e che bisogna fare i lavori per evitare di incorrere nelle sanzioni europee.

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La continuazione dell'interesse da parte dei giornali ha portato, come avete visto, all’intervista, che non è stata assolutamente pensata, se l'avessi saputo l'avrei fatto prima io, di un canoista, che conosce meglio di chiunque altro il fiume, il quale ha raccontato che cosa ha visto, sbugiardato lui, e non un politico, alcuni sindaci che hanno dichiarato che a casa loro va tutto bene. Ebbene, siccome la cosa più importante non è tutelare il Sindaco, ma i sindaci e tutti noi siamo chiamati a tutelare la Provincia, intesa quale comunità di esseri umani che ci vivono, non soltanto dalle multe ma anche dall’ignominia di essere additata di scaricare quello che stiamo scaricando nei fiumi. È vero che – e l'abbiamo già detto, l’abbiamo detto durante l'assemblea di Uniacque – queste cose avrebbe dovuto farle Uniacque, ma non le ha mai fatte perché nessuno mai le ha dato i soldi per farle. Siccome adesso non si può cambiare Uniacque, che, se ben gestita, funziona bene, dobbiamo metterla in condizioni di farle. Abbiamo anche detto che, se questi sindaci non cambieranno idea, il lavoro sarà fatto comunque, anche sul territorio di quei comuni che non vogliono aderire. Dopodiché, ovviamente, entreranno in contenzioso legale, con una richiesta di risarcimento danni, che avrà delle ripercussioni sempre su quel Comune, che, probabilmente, non riceverà – speriamo di evitarlo – le multe europee, ma si vedrà costretto a sborsare delle somme che saranno comunque poste a carico dei cittadini… scusate, mi piacerebbe che faceste attenzione, perché ogni volta che lo spiego poi bisogna ricominciare a capirlo … quei cittadini, se non pagheranno le multe, per responsabilità dei loro amministratori, ché sono sempre i cittadini che le pagano, o attraverso la cancellazione di alcuni servizi o attraverso la richiesta di una contribuzione eccezionale, perché il comune non potrà fare fronte alle giuste richieste di Uniacque, che dirà: “io ti ho fatto il lavoro, ma adesso tu o me lo paghi oppure lasci che io cominci ad incassare la tariffa”. Infatti, è assurdo che il gestore debba fare dei lavori, dopodiché la tariffa dell'acqua pulita vada sempre nelle casse del Comune. Purtroppo non è possibile che qualcuno ci guadagni non avendo costi di gestione perché i lavori vengono fatti da un altro, continuando ad incassare la tariffa. Non discutiamo più sull'interpretazione della norma, perché se continuiamo a giocare sull'interpretazione di una norma che ormai è appurata, e sappiate – credo che ormai lo sappiamo tutti – che è già stata istituita l'Agenzia per l'Energia che non darà più la possibilità alla Provincia, attraverso l'ATO, che non c'è più, e al Consiglio provinciale di stabilire le tariffe, perché verranno stabilite in modo centrale. Noi potremo decidere dove investire, ma non potremo più decidere quanto far pagare la tariffa, e questa è una norma nazionale, che è stata fatta quest'anno o l'anno scorso, che presto entrerà in vigore, quindi non ci sono norme. Tra l’altro quei comuni che continuano ad utilizzare la tariffa d'ambito, pur non avendo dato in gestione l'acqua alla società proposta a farlo, che a Bergamo è Uniacque, dovranno restituire i soldi ai cittadini, e questo, probabilmente, è il caso della COGEIDE, perché il Sindaco di Treviglio, probabilmente fondatamente, ha già scritto alla società, per la quale siamo in trattative per far fuoriuscire il socio privato, in quanto, se non esce il socio privato, COGEIDE non potrà entrare in Uniacque, e quindi è una questione di valutazioni del valore della quota del privato, che è in itinere, ma COGEIDE sta facendo pagare ai suoi fruitori la tariffa d'ambito, cosa che non è prevista dalla

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norma, dovrebbe far pagare quella che era la tariffa ex CIPE. Anche su questo nasceranno dei contenziosi, e penso che ci siano altri comuni in questa situazione, nel senso che incassano la tariffa d'ambito, tenendosi in carico la gestione. Sappiamo bene tutti come sia ancora possibile nei comuni di piccolissime dimensioni truccare un po' i bilanci per mettere a carico di altre competenze i costi di manutenzione dell'acquedotto, quei pochi che ci sono, magari mettendo un operaio da un'altra parte, sulle strade, come sappiamo tutti, per poter dire che l'acqua è un guadagno per il comune, mentre sappiamo tutti bene che la gestione integrata dell'acqua non può essere un guadagno per il comune, perché il principio base – e lo ricordo a tutti i cittadini, soprattutto quelli delle montagne – è che l'acqua non è di proprietà di coloro che vivono laddove c'è il buco da cui esce l'acqua. Purtroppo è così. L’acqua non è di nessuno, è di tutti, e deve essere gestita al meglio. Adesso non vorrei rivangare tutti i problemi trascorsi di Uniacque e quant'altro. Uniacque sta facendo quel che può, sebbene in passato le gestioni siano state un po' meno attente, senza con questo voler dare le colpe ad alcuno, ma non aveva i soldi. Per statuto, per decisione corale, sarebbe dovuta partire con 83 milioni di capitale, ha avuto 120 mila euro. Se vogliamo mettere questa società (ormai per farne un'altra ci vogliono altri cinque anni, e non credo sia il caso) nelle condizioni di poter lavorare, indipendentemente dalle rivendicazioni territoriali, che dal punto di vista umano posso anche capire, ma che alla fine dovranno scontrarsi con la triste realtà che la tariffa ci arriverà da Roma, probabilmente sarà una tariffa suddivisa per zone d'Italia, saranno due, tre, quattro tariffe, non lo so, ma so che non potremo più deciderle noi, questa è una legge e l’Agenzia è già stata costituita. Cerchiamo di evitare di prendere le multe. Se i sindaci di quei comuni non vogliono consegnare il servizio ad Uniacque, il servizio – è già stato annunciato – di costituire le dorsali per portare l'acqua non più nei torrenti e nei fiumi le fognature, che oggi ci sono, e sono più di quattrocento, anche in quei comuni che hanno dichiarato che sono perfettamente a posto, ci sono, sono tutte verificate, tutte ufficiali, lo faremo per tutti questo, perché i cittadini devono essere salvaguardati ma deve essere salvaguardata anche l'immagine della nostra Provincia. Non possiamo più pensare di essere vergini da questo punto di vista, non lo siamo. Stiamo cercando di ricostruire la nostra verginità. Mi dispiace per quei sindaci che dicono di no, per delle motivazioni che umanamente posso capire, ma sono motivazioni in perfetto contrasto con i diritti dei loro concittadini. Detto questo, non so quanto è costato il comunicato, di certo non l'ha pagato la Provincia, ha pagato Uniacque, ma mi sembra che il risultato raggiunto sia positivo perché almeno se ne parla, perché i giornali hanno fatto delle analisi, perché stanno sensibilizzando i cittadini, i quali adesso conoscono i rischi che stanno correndo, e forse andranno a tirare per la giacca il loro Sindaco. Sono, quindi, contento che l'hanno fatto, lo rifarei, e probabilmente lo rifarò, se succederanno altre cose. Grazie. PRESIDENTE: Grazie, Presidente Pirovano. In sede di replica, ha facoltà di intervenire l'Interpellante. Prego, consigliere Milesi.

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CONSIGLIERE MILESI: Grazie, Presidente. È inutile dire che io conservo un'opinione diversa, ma siccome siamo in periodo natalizio, siamo più buoni, quindi mi limito a queste considerazioni. Mi permetto di dire – per la verità, l'ha detto anche il Presidente – che il Sindaco di Serina (mi pare, stando a quanto ho capito, che la polemica sia in atto soprattutto con l'Amministrazione comunale di Serina e con il Sindaco in particolare), sebbene non sia della mia parte politica, è un bravo amministratore, è una persona che conosce le logiche dell’amministrazione. Credo, quindi, che, di fronte a un amministratore di questo tipo, la soluzione avrebbe dovuto, e deve comunque, essere trovata, però tenendo conto anche delle ragioni che questi amministratori portano, e, magari, come dice il Sindaco di Serina, facendo vedere che si cominciano a realizzare opere promesse in tempi abbastanza lontani. Invito, come abbiamo fatto anche noi in sede locale, a puntare di più sul dialogo, perché, ripeto, la persona in questione è una persona assolutamente ragionevole, è un bravo amministratore, quindi credo che la strada sia questa e che sicuramente non sia quella dello scontro, in quanto nello scontro, probabilmente, usciranno anche delle situazioni che metteranno in difficoltà non so se la Provincia di Bergamo ma sicuramente Uniacque. Concludo ribadendo il mio invito a superare questo momento di pesante attrito, a prendere in considerazione ciò che avviene sul territorio, comprese anche le questioni dei piccoli comuni, perché, Presidente, non è vero che nei piccoli comuni, almeno nella stragrande maggioranza di quei 26 comuni che non hanno aderito ad Uniacque, non viene applicata la tariffa d'ambito, addirittura qualcuno non ha neanche il contatore e fa pagare delle cifre simboliche ai cittadini, ed uno dei ragionamenti che fanno è il seguente: “perché dovrei far pagare di più l’acqua ai miei cittadini?”, qualcuno sostenendo, ovviamente, di essere a posto sia per quanto riguarda l'acquedotto sia per quanto riguarda la fognature e la depurazione, perché è evidente che, se non sono a posto con la fognature e con la depurazione, non possono neanche dire che entrando in Uniacque avrebbero solo un danno, perché se Uniacque fa le opere che ci sono state promesse – e lo dico da sindaco di uno dei comuni della Val Brembana non a posto – è evidente che noi sindaci abbiamo qualche responsabilità rispetto al fatto di non essere a posto. Da questo punto di vista, quindi, non possiamo che essere grati ad Uniacque, che, soprattutto in questo frangente, fa opere che magari avremmo dovuto fare noi in passato. Pertanto, riconosco che vi è una sensibilità rispetto a questo tema, tuttavia, credo – siccome il ragionamento dovrebbe portare qui – che dovremmo riuscire a capire che è nel nostro interesse entrare in Uniacque, perché magari, in questo modo, riusciremo a fare le opere che non abbiamo fatto finora. Mi dichiaro non soddisfatto della risposta ed invito a trovare comunque delle modalità per fare ragionare anche coloro che magari hanno ancora dei dubbi e delle perplessità rispetto a questo percorso. Grazie. PRESIDENTE: Grazie, consigliere Milesi. Per un'integrazione di risposta, chiede di intervenire il Presidente Pirovano. Ne ha facoltà.

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PRESIDENTE PIROVANO: Grazie, Presidente. Consigliere Milesi, per avere un dialogo bisogna essere in due. Dopo ripetuti tentativi, fatti con grande calma e grande disponibilità, se un sindaco non risponde, è inutile costringerlo. E la decisione che è stata presa, comunicata ufficialmente all'Assemblea dei Sindaci, votata con l'unica astensione del Sindaco di Casnigo, è stata quella di fare il lavoro per evitare conseguenze ai cittadini di quei comuni il cui sindaco non vuole avere un dialogo. I cittadini subiranno comunque delle ripercussioni attraverso una causa, perché, se il Sindaco (o l'amministrazione successiva) continuerà a non voler aderire ad Uniacque, Uniacque sarà costretta, e non può non farlo, a chiedere i danni per le opere fatte senza ricevere la gestione integrata del ciclo delle acque. Questa è una cosa normale, altrimenti sarebbe condannabile per danno erariale, oltre a tollerare che qualcuno non rispetti la norma. Il dialogo, Consigliere, è stato cercato ripetutamente, e all'ultima riunione tutti i sindaci di quel comprensorio venuti a Zogno, con l'eccezione del sindaco di Serina, hanno anche tentato di parlare e di convincere il Sindaco, il quale non si è mai fatto più sentire. Questo dialogo, se portato oltre una certa data, avrebbe impedito di procedere a quel voto che ha avuto luogo in Assemblea, che ha dato ad Uniacque il nullaosta per cominciare a fare i lavori, altrimenti saremmo lì ancora con il cerino in mano, Uniacque sarebbe imputata di non aver fatto i lavori e di aver fatto prendere le multe ai comuni. Pertanto, cerchiamo di non girarci sempre intorno: se siamo degli amministratori – e io mi picco di essere un amministratore – smettiamo i panni della politica e delle combriccole. Grazie. PRESIDENTE: Grazie, Presidente Pirovano.

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O.d.g. n. 3 - Delib. n. 171 PRESIDENTE: Proseguiamo i nostri lavori con la trattazione del punto n. 3 dell'ordine del giorno: Riconoscimento del debito fuori bilancio a sensi dell'art. 194 comma 1° lett. a) del d. lgs. 267/2000 in esecuzione delle sentenze della sezione I^ civile della Corte d'Appello di Brescia n. 931 e 932 depositate l'11 luglio 2012. Relaziona al Consiglio l’assessore Capetti, per il quale interviene l'avvocato Vavassori. Prima di dare la parola all’Avvocato, ricordo all'Assemblea che si tratta della stessa delibera che, nella seduta precedente, è stata rinviata per essere precisata nella sua forma espositiva. Prego, avvocato Vavassori. AVVOCATO VAVASSORI: Grazie, Presidente. Ricorderete che – peraltro questa proposta di deliberazione è già stata illustrata in Commissione – si tratta della necessità di riconoscere il debito fuori bilancio a seguito di due distinte sentenze della Corte d'Appello di Brescia in materia espropriativa. L'espropriazione riguarda la realizzazione del primo lotto della SP 91, e i terreni espropriati sono in Comune di Bagnatica. Due ditte, la Fraterna Nicoli e l'Immobiliare Edilfrancesca, hanno contestato la valutazione del decreto di occupazione provvisoria, la valutazione dell'indennità provvisoria di occupazione e la delibera della Commissione provinciale espropri, citando con ricorso in giudizio la Provincia davanti alla Corte d'Appello. Questo accadeva nel 2005. Ovviamente la Provincia si è costituita in giudizio contestando le pretese, perché? Perché a fronte di terreni agricoli, valutati tali inizialmente dal dirigente che ha emesso il decreto di esproprio e poi dalla Commissione provinciale espropri, coloro i quali hanno contestato questa valutazione ritenevano che avessero diritto ad una stima maggiore. Nel frattempo del giudizio è intervenuta la sentenza della Corte Costituzionale n. 181 del 2011, che ha innovato in materia di riconoscimento del valore dei beni espropriati, introducendo il concetto di derivazione comunitaria, concetto peraltro già presente nella legislazione del 1865, in particolare la legge n. 2248, allegato F. Poi il nostro legislatore ha fatto una scelta diversa, ma la Comunità europea ha ribadito il concetto secondo il quale quando un cittadino viene espropriato, anche se viene espropriato per ragioni di interesse pubblico, ha diritto a vedersi riconoscere il valore del bene che gli viene portato via. Tale circostanza ha comportato, ovviamente, un riconoscimento in aumento della stima a suo tempo effettuata, stima che era, per quanto riguarda la proprietà Nicoli, di 41.041,88 euro. La sentenza ne ha riconosciuti 48.675, quindi un maggior costo, passando da 12,60 euro a 15 euro mq, a fronte di una pretesa di 551.931 euro, quindi, per una serie di logiche, che in giudizio sono state valutate non fondate, loro ritenevano di avere diritto a questa cifra. Nell'altro caso – mi riferisco all'Immobiliare Edilfrancesca – la pretesa iniziale era di 1.141.940 euro, la liquidazione era di 55.587, se avessero accettato l'indennità. Non avendola accettata, è stato depositato in Cassa depositi e prestiti l'importo di 33.352,20 euro. In questo caso, la Corte ha riconosciuto una parziale di edificabilità, riconoscendo, anziché 12,60, rispetto ai 21 euro iniziali, perché 21 euro se avessero accettato, 12,60 euro depositati in Cassa depositi e prestiti, dicevo che ha

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riconosciuto un’indennità di 162 euro mq, quindi 295 mila euro mq, perché vi è stata anche una rettifica sulle superfici espropriate, donde il motivo per cui dobbiamo riconoscere complessivamente la somma di 350 mila euro, a cui si sommano i 48 mila euro già depositati in Cassa depositi e prestiti. Il debito riguarda, comunque, esclusivamente la parte di soldi che non è stata depositata. Chiaramente, la Giunta ha deciso di non proporre appello, perché, come dicevo in Commissione, l'orientamento ormai preponderante della Corte Costituzionale, ma anche delle corti d'appello e soprattutto nella giurisprudenza comunitaria, è quello di riconoscere a quanto espropriato il valore venale, e per valore venale intendiamo il valore di mercato. Rimango a disposizione per ulteriori chiarimenti. Grazie. PRESIDENTE: Grazie, avvocato Vavassori. È aperta la discussione generale. È iscritto a parlare il consigliere Milesi. Ne ha facoltà. CONSIGLIERE MILESI: Grazie, Presidente. Interveniamo anche per dichiarazione di voto: noi voteremo contro questa delibera, perché non condividiamo la posizione secondo la quale si accetta la sentenza e non si propone ricorso, sostanzialmente dicendo che le sentenze accolgono soltanto parzialmente le richieste di coloro che hanno avviato il contenzioso e sarebbero favorevoli alla Provincia di Bergamo. Dire che sono favorevoli perché, a fronte di una richiesta di 1 milione 141 mila euro, chiudiamo pagando soltanto 300 mila euro o dire che, a fronte della richiesta (per l'altra situazione) di 552 mila euro andiamo – in questo caso potrebbe anche essere ragionevole dirlo – a pagare 48 mila euro, ci sembra una motivazione non sufficiente, in quanto sappiamo come funzionano queste cose: si chiede sempre cento per avere uno, in questo caso hanno chiesto cento, non hanno portato a casa uno, magari hanno portato a casa venti o trenta. Francamente, la motivazione per non proporre ricorso ci sembra non sufficientemente fondata, pertanto il nostro voto sarà contrario. Grazie. PRESIDENTE: Grazie, consigliere di Milesi. Non essendovi altri interventi, è chiusa la discussione generale. Siamo alle dichiarazioni di voto. nessuno chiede di intervenire. Pongo in votazione la proposta di deliberazione di cui al punto n. 3 dell'ordine del giorno. È aperta la votazione. VOTAZIONE PRESIDENTE: È chiusa la votazione. Presenti 28, votanti 28, favorevoli 17, contrari 11, astenuti zero, il Consiglio approva. Pongo, quindi, in votazione l'immediata eseguibilità del provvedimento. È aperta la votazione.

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VOTAZIONE PRESIDENTE: È chiusa la votazione. Presenti 27, votanti 27, favorevoli 21, contrari 6, astenuti zero, il Consiglio provinciale approva. Comunico che il punto n. 4 dell'ordine del giorno viene ritirato per approfondimenti.

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O.d.g. n. 5 - Delib. n. 172 PRESIDENTE: Proseguiamo i nostri lavori con la trattazione del punto n. 5 dell'ordine del giorno: Proroga del contratto di servizio tra Provincia di Bergamo e Azienda Bergamasca Formazione, fino al 31 dicembre 2013. Relaziona al Consiglio l'assessore Zucchi. Prego, Assessore. ASSESSORE ZUCCHI: Grazie, Presidente. Mi permetto di scusarmi per la mia assenza di ieri in Commissione (magari nessuno se n'è accorto), ma è stata causata da un impegno col Collegio docenti di Dalmine rispetto ad una situazione che interessa il territorio. L'oggetto della proposta è la proroga del contratto di servizio tra Provincia di Bergamo e l'Azienda Bergamasca di Formazione fino al 31 dicembre 2013. Credo che ieri, in Commissione, abbiate avuto modo di approfondire rispetto alle norme e alle leggi. In Commissione era emerso un tema importante, sul quale noi avevamo già incominciato a lavorare come canovaccio, mi riferisco alla modifiche dello statuto di ABF, come peraltro avevamo previsto nell'ambito dell’approvazione dei bilanci di ABF, proprio per far sì che il nuovo statuto rispondesse alle nuove esigenze legate alla spending review. Le modifiche riguardano il tema del consiglio d'amministrazione con l'ipotesi di riduzione del numero dei componenti, un riequilibrio rispetto ai rapporti tra i rappresentanti legali e il direttore generale, nel vecchio statuto erano ancora definiti i componenti di sedi dei centri di formazione professionali e non vi era, per esempio, l'inserimento di Clusone. Avevamo già esaminato alcuni elementi, purtroppo ci siamo dovuti fermare rispetto all'iter procedurale nell'ambito della Commissione proprio a causa delle situazioni che conoscete con riferimento al panorama complessivo legato sia all'articolo 23 del decreto “salva Italia”, nel quale si definivano le competenze, entro la fine dell'anno, con legge regionale e quant'altro, e quindi abbiamo stabilito di fermarci per capire se le competenze della formazione professionale, e di conseguenza anche l'Azienda speciale della Provincia, dovessero subire alcune modifiche. Ieri è emersa una proposta di definizione di inizio dell'iter procedurale da parte nostra, fatto salvo che componenti tecniche da sistemare rispetto alla delibera siano ben accette, ci mancherebbe altro. A questo punto vi è un impegno ad iniziare l'iter subito a gennaio in Commissione per terminare velocemente. Mi pare che ieri sia stata fatta una richiesta di terminare entro sei mesi o entro l'anno formativo, che è un concetto un po' più ampio, ma è un impegno che avevamo già assunto rispetto al bilancio di ABF, che, ripeto, purtroppo, abbiamo dovuto interromperci rispetto all'iter ma non rispetto all'analisi complessiva. Pur con la modifica e l’aggiunta richieste sia dal consigliere Marinoni sia dal consigliere Cornolti, si propone al Consiglio, nell'attesa di definire il nuovo statuto – in tal senso, da parte mia vi è un impegno rispetto all’inizio dell’iter – e il nuovo contratto, di prorogare il contratto in essere fino al 31 dicembre 2013, e di dichiarare, inoltre, il presente provvedimento immediatamente eseguibile. Grazie.

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PRESIDENTE: Grazie, assessore Zucchi. Capisco che siamo alla fine dell'anno e che ormai siamo in pieno clima natalizio, tuttavia non è possibile procedere nei lavori del Consiglio con il sottofondo di bisbigli, rumori e quant’altro. Oggi andrà così, ma dall’inizio dell'anno prossimo, chi avrà bisogno di parlare mi farà la cortesia di allontanarsi dall'Aula, in tal senso non vi è assolutamente alcun problema, salvo andare sotto nel numero legale con il rischio di dover sospendere l'attività, ma non si può andare avanti in questo modo, anche perché non è corretto nei confronti dei cittadini che, forse in pochi, ci seguono per televisione. Vi prego, quindi, di assumere un comportamento corretto, per consentire a tutti di poter lavorare tranquillamente. Capisco che, dopo un anno di attività, siamo tutti stanchi. Vi anticipo che alle 19.30 chiuderemo i lavori perché ci sarà un piccolo rinfresco, che, per comunicazione al Procuratore della Repubblica presso la Corte dei Conti, è offerto dal Presidente del Consiglio con un sostanzioso aiuto del consigliere Maggioni, rinfresco che quindi non graverà sulle casse della nostra Amministrazione. Alle 19.30 interromperemo i nostri lavori e arriveremo dove potremo arrivare. È aperta la discussione generale. È iscritto a parlare il consigliere Cornolti. Ne ha facoltà. CONSIGLIERE CORNOLTI: Grazie, Presidente. È richiamo che considero opportuno quello che lei ha testé fatto. Se me lo consente, potrei aggiungere che i trasgressori continuativi potrebbero anche essere chiamati per nome, perché non vorrei che coloro che rimangono in religioso silenzio passassero per coloro che parlano continuamente, comunque sono perfettamente d'accordo … PRESIDENTE: Consigliere Cornolti, per quel che può valere, da questo scranno io ho perfettamente cognizione di chi segue i lavori e chi non li segue … CONSIGLIERE CORNOLTI: … ce lo comunicherà nella riunione dei Capigruppo, in modo che ognuno bastonerà i propri componenti, ovviamente siamo a livello di battuta, comunque considero giusto il suo richiamo. In Commissione avevamo già detto di essere d'accordo su quest'atto deliberativo, quindi non mi dilungherò oltre. Prendiamo atto che la nostra esigenza era già stata anticipata dall'Assessore e dalla dirigenza, quindi direi che, quando le idee collimano, non si può che essere d'accordo. Ovviamente, abbiamo indicato l'inizio dell'anno formativo perché la formazione non va per anno solare ma va per anno formativo, quindi i tempi sono questi. Grazie. PRESIDENTE: Grazie, consigliere Cornolti. È iscritto a parlare il consigliere Marinoni. Ne ha facoltà.

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CONSIGLIERE MARINONI: Grazie, Presidente. Credo di poter dire che l'Assessorato e i dirigenti stiano seguendo e abbiano seguito in questi anni con particolare puntualità la questione legata alla formazione professionale, circostanza che va riconosciuta, e mi sembra opportuno farlo in quest’occasione, come peraltro mette in evidenza questo deliberato e come ha bene messo in evidenza la dottoressa Marsella durante la discussione in Commissione, perché ha preso atto di un suggerimento, ma tutta la direzione era già ben conscia della problematica. Naturalmente, spiace che questo lavoro puntuale, opportuno e proficuo venga messo, in qualche maniera, in discussione, laddove si sta discutendo più in generale del futuro della nostra Provincia. Siamo, quindi, ovviamente a favore di questa delibera; auspichiamo comunque di riuscire ad andare avanti fino in fondo a fare il nostro dovere e di lavorare, visto che ne abbiamo l'opportunità, anche alla modifica dello statuto, che si rende opportuna e necessaria. Grazie. PRESIDENTE: Grazie, consigliere Marinoni. Non essendovi altri interventi, è chiusa la discussione generale. Siamo alle dichiarazioni di voto. Nessuno chiede di intervenire. Pongo, dunque, in votazione la proposta di deliberazione di cui al punto n. 5 dell'ordine del giorno. È aperta la votazione. VOTAZIONE PRESIDENTE: È chiusa la votazione. Presenti 21, votanti 21, favorevoli 21, contrari zero, astenuti zero, il Consiglio provinciale approva all'unanimità. Pongo ora in votazione l'immediata eseguibilità del provvedimento. È aperta la votazione. VOTAZIONE PRESIDENTE: È chiusa la votazione. Presenti 20, votanti 20, favorevoli 20, contrari zero, astenuti zero, il Consiglio provinciale approva all'unanimità.

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O.d.g. n. 6 - Delib. n. 173 PRESIDENTE: Il punto n. 6 dell'ordine del giorno reca: Mozione presentata da quattro Consiglieri di minoranza, Milesi, Spada, D'Amico e Cornolti, per la riduzione del numero di Assessori provinciali. Sull’ordine dei lavori, ha chiesto di intervenire il consigliere Piccioli Cappelli. Ne ha facoltà. CONSIGLIERE PICCIOLI CAPPELLI: Grazie, Presidente. Poiché si era parlato di questa mozione già a suo tempo – è giusto? – addirittura quando era in atto la spending review, dicendo della possibilità di ritirarla, mentre comunque è stata calendarizzata, chiedo che, magari prima della presentazione da parte dei proponenti, i lavori del Consiglio vengano sospesi per cinque minuti, al fine di poter approfondire la questione in seno al mio Gruppo, in un atteggiamento di confronto diverso rispetto a prima. Grazie. PRESIDENTE: Grazie, consigliere Piccioli Cappelli. Qual è l'opinione degli altri Capigruppo sulla sospensione richiesta dal consigliere Piccioli Cappelli? Il consigliere Cornolti mi fa cenno di essere favorevole, così come il Vicecapogruppo del Pdl e il consigliere Spada. Come si dichiara il Capogruppo della Lista Bettoni - UDC?

(Intervento fuori microfono) PRESIDENTE: … l'ha chiesta per discutere di questo tema, visto che vi è una spending review, che si parla di riduzione futura. Capire o non capire, si può essere favorevoli o contrari, non posso fare una interpretazione autentica del pensiero degli altri, non è previsto. Aderisce o non aderisce?

(Intervento fuori microfono) PRESIDENTE: Non aderisce. La maggioranza ha dichiarato che ritiene opportuno fare una sospensione, dunque dispongo una sospensione di 10 minuti dei lavori del Consiglio. La seduta è sospesa.

(La seduta, sospesa alle ore 17.55, riprende alle ore 18.13) PRESIDENTE: La seduta è ripresa. Riprendiamo i nostri lavori. Sull’ordine dei lavori, ha chiesto la parola il Presidente Pirovano. Ne ha facoltà.

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PRESIDENTE PIROVANO: Grazie, Presidente. Dopo aver sentito il Gruppo della Lega, proporrei, se siete d'accordo, una veloce riunione dei Capigruppo, al fine di consultare anche gli altri gruppi sulle opportune azioni da compiere sulla questione. Ribadisco che si tratterà di una riunione molto veloce, che credo si possa concludere nell'arco di appena cinque minuti. Grazie. PRESIDENTE: Grazie, Presidente Pirovano. Se non vi sono osservazioni in tal senso, il Presidente riceve tutti i Capigruppo nel suo studio. La seduta è sospesa.

(La seduta, sospesa alle ore 18.14, riprende alle ore 19.18) PRESIDENTE: La seduta è ripresa. Sull’ordine dei lavori ha chiesto di intervenire il consigliere Maggioni. Ne ha facoltà. CONSIGLIERE MAGGIONI: Grazie, Presidente. Prima di procedere con i lavori, chiedo la verifica del numero legale. Grazie. PRESIDENTE: Grazie, consigliere Maggioni. Prego il Segretario Generale di procedere all'appello nominale dei consiglieri al fine di verificare la presenza del numero legale. Grazie. SEGRETARIO GENERALE: Appello PRESIDENTE: Verificato il numero legale, riprendiamo i nostri lavori. È iscritto a parlare il consigliere Maggioni. Ne ha facoltà. CONSIGLIERE MAGGIONI: Grazie, Presidente. Il mio intervento è chiaramente, come direbbe il mio Capogruppo (oggi assente), a titolo personale. Oggi è il 20 dicembre e, alla fine di questo Consiglio, si sarebbe dovuto fare – e spero si faccia ancora – un festeggiamento per gli auguri di Natale, perché siamo vicini al santo Natale. Personalmente ho fatto un dono (dolce) ai Consiglieri, con degli auguri, e queste caramelle hanno un significato particolare che, visto il problema non starò a dire, ma l'avevo fatto anche perché numerosi componenti Consiglieri ed Assessori hanno versato il 5 per mille ad una ONLUS della quale mi onoro di far parte, con la quale lavoro, con la quale, anche grazie a voi, abbiamo terminato di costruire un consultorio odontoiatrico in Madagascar.

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Ma la cosa che più mi fa specie è che, probabilmente, domani tutti noi non ci saremo più, perché il 21 ci sarà la fine del mondo, che bisogna capire se avverrà tra il 20 e il 21 o tra il 21 e il 22. Mi fa specie che, a proposito di questa mozione sulla riduzione degli Assessori, che è un anno che deve essere discussa, la minoranza non abbia ancora capito che noi, sotto questo aspetto, non possiamo decidere nulla, perché siamo sottoposti a decisioni più grandi di noi. Facendo ammenda per la nostra debolezza nel non voler colpire la minoranza, perché siamo dei signori, mi chiedo: perché fare queste manfrine quando dobbiamo discutere di cose più importanti? Inoltre, perché fare questa sospensione di un'ora? Per dire che cosa? Per non dire niente perché sapete che non è niente, per andare sui giornali, per fare qualcosa. Ebbene, io che sono venuto qui per dire che dobbiamo ottimizzare tutto, e penso che come Presidente della Quarta Commissione finora l'abbia fatto, dico che il mio voto sarà decisamente contrario ad accettare questa vostra mozione, e vi dico che, ancora una volta, avete danneggiato l'immagine della politica, per un vostro disegno inutile, ma anche perché – scusatemi – i nostri Capogruppo imparino a fare il loro mestiere. Siamo sotto gli occhi di tutti, abbiamo la stampa dietro di noi che aspetta di fare lo scoop, mettiamoci tutti quanti a fare una politica seria, facciamo le cose che devono essere fatte. Se siamo delle persone oneste, non parliamone anche di questo problema, sospendiamo i lavori di questo bel Consiglio, mangiamo un bel panettone, siamo riusciti anche quest'anno ad arrivare a Natale, probabilmente ci vedremo qui ugualmente il prossimo Natale, nella speranza che tutti quanti noi si diventi un po' più consapevoli. Grazie. PRESIDENTE: Grazie, consigliere Maggioni. Vi ricordo che vi era stata una sospensione richiesta dal Presidente del Consiglio, seguita da una richiesta da parte dei Capigruppo di poter discutere i problemi, dopodiché una riunione dei Capigruppo di Maggioranza, ai quali chiedo di riferire al Consiglio circa l’esito della riunione sull’ordine del giorno in discussione. Prego, consigliere Piccioli Cappelli. CONSIGLIERE PICCIOLI CAPPELLI: Grazie, Presidente. Effettivamente, fino ad oggi, questa mozione di cui, come dicevo, avevamo già parlato nella seduta precedente, visto che era in vigore al 100 per cento la spending review, chiaramente, se n'era parlato in termini di ritiro o comunque di non fattibilità della discussione e dell'eventuale votazione della mozione stessa, perché era tutto in alto mare. Da un paio di settimane a questa parte, con le recenti vicende di carattere governativo a livello nazionale e quant'altro, è chiaro che questa mozione può assumere un certo significato, vista la proroga di un anno della legge sul riordino delle province. Ma non è una cosa semplice dal momento che vengono chiamati in causa diversi aspetti, che vanno dall'aspetto istituzionale alle competenze, che, a nostro giudizio, non sono proprie del Consiglio, ma spettano direttamente al Presidente, all'aspetto economico, un altro tema di fondo su cui un po' tutti avevamo cercato di trovare delle motivazioni, a proposito del quale in sede di riunione dei Capigruppo avevamo fatto alcune proposte anche su quest'aspetto di carattere economico

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oltreché istituzionale. Tuttavia, sembra che alcuni dei Capigruppo di minoranza (per la verità, non tutti) abbiano insistito per riproporre e mettere in votazione la mozione. Noi valutiamo la mozione sotto diversi punti di vista, come dicevo, dal punto di vista istituzionale riteniamo che non sia di competenza del Consiglio provinciale, ma che sia una competenza esclusiva del Presidente; in secondo luogo, vi è un aspetto istituzionale, nel senso che riteniamo che, rispetto all’attuale presenza di 12 Assessori, costituisca un problema valutare l'indispensabilità di ciascun assessorato in relazione alle competenze, che, fino all'altro ieri, sembrava dovessero essere addirittura azzerate da parte della Regione Lombardia, ma non sappiamo ancora quali competenze potrebbero rimanere in capo alle province e quali no. Per quanto riguarda l'aspetto economico, noi abbiamo già avanzato delle proposte. Il Gruppo della Lega Nord al riguardo propone – non so se anche il gruppo del Pdl è favorevole –, presentando una nostra mozione, diciamo che la competenza non è strettamente del Consiglio provinciale ed aggiungiamo che, di fatto, la verifica, e quindi la decisione, relativamente al numero degli assessori e all'aspetto economico verrà, in modo imprescindibile e certo, presa in sintonia con la presentazione del bilancio di previsione, dove si sommano tutti gli aspetti, di carattere istituzionale, di carattere economico, di competenze delle province. Questa è la nostra proposta. Pertanto, non mi esprimo sulla mozione in discussione, ma avanzo questa nostra proposta, a proposito della quale vorrei conoscere il parere da parte del Gruppo del Pdl. Grazie. PRESIDENTE: Grazie, consigliere Piccioli Cappelli. È iscritto a parlare il consigliere Sorte. Ne ha facoltà. CONSIGLIERE SORTE: Grazie, Presidente. Innanzitutto vorrei fare una premessa che, quale esponente del Pdl, reputo doverosa, proprio perché oggi noi stiamo parlando di un tema che tocca molto i sentimenti della gente che vive al di fuori di questo palazzo. Quando abbiamo iniziato ad amministrare insieme nel 2009, abbiamo assunto un impegno con gli elettori, ma ancora prima fra di noi ci siamo dati un impegno morale. Mi riferisco all'impegno a tagliare tutti gli sprechi o i costi che la Provincia di Bergamo aveva, proprio perché ritenevamo che ci fosse bisogno – ricordo che lei diceva in maniera molto eloquente di avere la motosega nel suo ufficio – di rivisitare tutto l'apparato della Provincia, a partire dall'apparato politico. Ebbene, dobbiamo dare atto al Presidente ed ai suoi Assessori che hanno fatto un lavoro molto attento ed incisivo rispetto a questo tema, infatti i costi di rappresentanza, in due o tre anni sono stati abbattuti dell'80 o del 90 per cento. Lo stesso dicasi per tutti gli altri costi, a partire da quelli delle tanto odiate consulenze esterne da parte di chi alimenta (a volte giustamente) l'antipolitica. Ha tenuto a fare queste precisazioni perché anche il Consiglio provinciale, consiglieri di maggioranza e di minoranza, quindi non faccio questo ragionamento per valorizzare la mia parte politica, i Consiglieri provinciali tutti hanno aderito a questa filosofia di portare avanti la

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Provincia e quindi costi politici della Provincia, fino ad arrivare a diminuire il budget per i consiglieri provinciali del 30, del 40, a volte 50, a volte 60 per cento, e noi abbiamo il merito di aver fatto tutto questo non oggi, perché oggi può anche apparire strumentale, abbiamo il merito di aver fatto tutto questo all'inizio del nostro mandato, quando il clima non era questo, e tra di noi queste cose dobbiamo dircele. Da questo punto di vista, credo che perfino i giornali locali, che hanno marciato sui costi della politica, hanno dovuto ammettere che in Provincia di Bergamo si riscontra un'attenzione che coinvolge tutta l'Istituzione, oltreché gli organi politici che oggi la governano. A mio avviso, è da qui che noi dobbiamo partire, dalla lucidità e dall'onestà con cui facciamo altri ragionamenti, quale quello relativo alla riduzione degli Assessori. Ebbene, il Gruppo del Popolo della Libertà chiede al Presidente Pirovano di fare una verifica sulle competenze che magari la Regione Lombardia cambierà da qui in futuro, un futuro brevissimo, perché si tratterà di due, tre o quattro mesi, verificando se gli Assessori attuali sono tutti essenziali o se, al contrario, vi è qualche competenza che verrà ripartita in altri enti. Pertanto, deleghiamo questa verifica al Presidente, il quale ci darà una risposta in tal senso (magari anche immediata), dunque ci affidiamo al Presidente e alla nostra Giunta affinché continuino in questo lavoro di attenzione con riferimento al tema delle competenze e dei costi della politica. Grazie. PRESIDENTE: Grazie, consigliere Sorte. È iscritto a parlare il consigliere Milesi. Ne ha facoltà. CONSIGLIERE MILESI: Grazie, Presidente. Faccio presente che abitualmente si discute dei punti all'ordine del giorno iniziando con l'illustrazione, in questo caso, invece, abbiamo iniziato con gli interventi… PRESIDENTE: Non abbiamo iniziato gli interventi, io ho chiesto ai due Capigruppo di riferire circa gli esiti della riunione. È come quando lei interviene per dichiarazione di voto ed invece di fare la dichiarazione di voto si sofferma sulla materia. Non so che cos'altro dirle, avranno imparato da lei… CONSIGLIERE MILESI: Ho detto poc'anzi, Presidente, che, poiché siamo in clima natalizio, non avrei raccolto le provocazioni, e così continuerò a fare. Dico solo che la mozione è giacente dall'8 febbraio 2012, e che, evidentemente, ci si è guardati bene dall'esaminarla prima, perché faceva gioco rimandarne nel tempo l'esame. La mozione, com'è stato detto poc'anzi, è stata presentata dai Capigruppo della Lista Bettoni- UDC, dell’Italia dei Valori, della Sinistra per Bergamo e del Partito Democratico. Credo che nessuno di noi voglia strumentalizzare, peraltro in un momento come questo, un argomento del genere, tuttavia, mi corre l'obbligo di fare una riflessione: quanto ho sentito dire non solo precedentemente nelle riunioni, ma anche negli interventi appena fatti, mi conferma

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nell'idea che se, rispetto a questi temi, le cose non ci vengono imposte dall'alto, noi non siamo comunque in grado di regolamentarci in una maniera più corretta e consona al mutamento dei tempi. Abbiamo la fortuna di avere – come dicevo al Presidente Pirovano – dei governanti che, purtroppo, quando pensano queste cose, le pensano male. In questo caso avevano pensato all'azzeramento delle giunte delle province, con tutte le polemiche che sono seguite. Per esempio, se avessero detto che, anziché azzerarle, le giunte sarebbero state ridotte del 50 per cento, probabilmente, la cosa sarebbe stata già attuata, con un risparmio significativo per quanto riguarda l'ambito nazionale. Pertanto, noi approfittiamo anche di queste situazioni, del fatto di avere dei governanti che, quando pensano queste cose, le pensano in una forma tale per cui ci danno la possibilità di non attuarle. Credo comunque che, sulla base di quanto abbiamo detto in questi mesi, vi era, (e vi è ancora) l'esigenza di dare un segnale di attenzione rispetto al risparmio, un segnale che riguardi anche l'organo esecutivo, che, nella nostra Provincia, è l’unico che, in questi tre anni, non è stato minimamente toccato dalla politica del contenimento dei costi, nel senso che vi è stato un contenimento delle spese del Consiglio, ma non vi è stato un contenimento delle spese dell'organo esecutivo. Se è vero com'è vero che i bilanci della Provincia di Bergamo non sono più quelli di una volta, e se vi è una scarsità di risorse, evidentemente, vi è anche una ridotta operatività. Dico anche che, forse, il fatto di avere delle risorse scarse dovrebbe, d'altro canto, significare che vi è una maggiore esigenza di andare oltre, di inventarci qualcosa, quindi di avere un’operatività maggiore per cercare di compensare le minori risorse con delle iniziative, con dei progetti che ci consentano per altra via di raggiungere gli stessi risultati. Non mi pare, però, che la Provincia, da questo punto di vista, abbia brillato e che gli Assessorati abbiano brillato. Credo, quindi, che, a fronte della scarsità di risorse da gestire, sia poco giustificata la circostanza di avere ben 12 Assessori, che – lo ricordo – rappresentano il numero massimo che la legge prevede per quanto riguarda l'organo esecutivo, quindi vi era già la possibilità di nominare gli assessori in numero inferiore. È evidente che la logica è quella di mantenere le cose così come sono. Credo che l'opinione pubblica leggerà questa volontà di non ridurre le spese dell'apparato esecutivo in un certo modo, che non può essere che letto quello, proprio perché, ripeto, è la conferma che, se le cose non ci vengono imposte dall'alto, noi non siamo, né a livello di istituzione Provincia né agli altri livelli, in grado di andare nella direzione dove è giusto andare in tempi di difficoltà. Faccio presente al collega Piccioli che la mozione invita e impegna il Presidente della Provincia a ridurre la Giunta da 12 a 8 assessori, che quindi è formulata in termini corretti e coerenti con la legislazione, è evidente che se non lo si vuole fare è per una precisa scelta politica, della quale se ne assumerà le responsabilità chi la sostiene. Grazie. PRESIDENTE: Grazie, consigliere Milesi. È stata, quindi, illustrata la mozione. È aperta la discussione generale. È iscritto a parlare il consigliere Cornolti. Ne ha facoltà.

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CONSIGLIERE CORNOLTI: Grazie, Presidente. Innanzitutto voglio chiarire bene come sono andate le cose, il perché io non accetto che il consigliere Maggioni accusi l'opposizione di avere perso tempo, quando voi avete chiesto la sospensione, non noi. Noi, nel giro di 10 minuti, avremmo approvato il nostro documento, se voi non aveste votato contro. In primo luogo, dunque, la sospensione l'avete chiesta voi; in secondo luogo, la sospensione per la riunione dei Capigruppo l’ha richiesta il Presidente e noi siamo stati d'accordo; in terzo luogo, come si suol dire, chi è causa del suo mal, pianga se stesso. Siccome le cose sono state chiare e la verità è una, la situazione non si presta ad interpretazioni, consigliere Maggioni, la prego di fare ammenda perché … [Il Consigliere si esprime in dialetto]. Noi, a febbraio, abbiamo chiesto al Presidente di dare un segnale che, in qualche modo, anticipasse la riforma della organizzazione istituzionale della Provincia. Bisogna contestualizzare il periodo in cui abbiamo proposto la mozione, eravamo a febbraio, a febbraio non si sapeva se le province dovessero andare avanti, in che modo, si pensava addirittura che la nostra Provincia, avendo una popolazione superiore ad 1 milione di abitanti, avrebbe dovuto avere 6 assessori, se ce ne ricordiamo, poi, ovviamente, i problemi hanno cambiato il tutto. Ma noi avevamo solamente chiesto un segnale in questa direzione. Se all'epoca si fosse discusso di questo segnale, forse avremmo anche potuto essere dell'idea che non fosse il caso di darlo a causa della mancanza di condizioni di sicurezza sul tempo che la Provincia, all’epoca, aveva davanti a sé. Oggi sappiamo con certezza che abbiamo davanti tutto il 2013, ed io penso anche il 2014, perché non credo che il nuovo governo, qualunque esso sarà, anticiperà l'elezione della Provincia di sei mesi, quindi abbiamo davanti un anno e mezzo. Pertanto, se prima questa mozione poteva non avere senso a causa delle incertezze del panorama, oggi ha ancora più senso, perché sappiamo con certezza che per un anno e mezzo la Provincia sarà questa. Per concludere, noi non solo siamo contrari al ritiro, ma riteniamo che sia ancora valido il suggerimento che diamo al Presidente – le parole hanno sempre un senso –, invitandolo ed impegnandolo in una certa direzione. Credo che il Consiglio provinciale abbia il potere di indicare al Presidente una diversa organizzazione della sua Giunta. Il Presidente, tre anni e mezzo fa, quando è venuto in questo Consiglio ha detto: “io propongo al Consiglio di avere un Vicepresidente e 12 Assessori”; il Presidente Pirovano avrebbe potuto benissimo proporre il Presidente, il Vicepresidente e un assessore. Avrebbe anche potuto dire questo, avrebbe potuto anche indicarne nove, ed il Consiglio ha approvato, quindi il Consiglio ha il potere di invitare il Presidente, come abbiamo detto, a rivedere la situazione. Se poi questo non sarà accettato, ne prenderemo atto. Se il Presidente e la maggioranza ritengono che vadano bene 12 Assessori, va benissimo, noi la pensiamo in modo diverso, noi pensiamo che sia arrivato il momento di dare alcuni segnali, se la maggioranza non è d'accordo, come si diceva, ognuno si assume le proprie responsabilità, ma ribadisco che il Consiglio, da questo punto di vista, è in grado di invitare il Presidente, perché se non fosse in grado neanche di fare questo, potremmo benissimo telefonarci e svolgere i lavori del Consiglio per telefono. Grazie.

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PRESIDENTE: Grazie, consigliere Cornolti. È iscritto a parlare il consigliere D'Amico. Ne ha facoltà.

CONSIGLIERE D'AMICO: Grazie, Presidente. Il dato dal quale parte questa mozione è relativo al contesto che si è sviluppato, come si diceva poc'anzi, nel mese di febbraio 2012, quindi prima dell'estate, nell'ambito di un attacco molto forte nei confronti delle istituzioni provinciali, un attacco finalizzato sostanzialmente ad eliminarle. L’ordine del giorno in discussione, quindi, nasce all'interno di questo contesto, ed ha un valore, ha un senso, ha un significato, ha una finalità positiva e costruttiva, cioè di dare un’indicazione finalizzata a confutare la tesi dell’inutilità delle province, fatto salva, però, la necessità di sfrondare, eliminare, togliere alcune situazioni di spreco e alcune situazioni di eccesso. A noi sembrava che queste situazioni di eccesso e di spreco potessero essere individuate, come bene dicevano i colleghi Cornolti e Milesi, in un’eccessiva presenza di assessori, che però poteva essere anche discussa, cioè la proposta ha un valore sostanziale, che è quello di dire: “eliminiamo gli sprechi”; ha un valore simbolico perché, dal nostro punto di vista, individua un elemento. Certo, si potevano individuare anche altre situazioni di spreco, ma il senso costruttivo e positivo della mozione era quello di dire a chi diceva e continua a dire che le province non servono a nulla che non siamo d'accordo, nel momento in cui, però, possiamo consolidare questo nostro disaccordo relativamente a questa tesi dicendo anche che ci sono delle situazioni di spreco che devono essere eliminate e ridimensionate. Il senso era questo, che, a mio avviso, ancora oggi ha una sua validità, ha la dignità di essere discusso in questo Consiglio provinciale e di essere approvato. Grazie. PRESIDENTE: Grazie, consigliere D'Amico. È iscritto a parlare il consigliere Natali. Ne ha facoltà. CONSIGLIERE NATALI: Grazie, Presidente. Solo per chiarire le competenze del Consiglio e del Presidente. La nomina e la revoca degli assessori è prerogativa del Presidente; il Consiglio provinciale ne prende atto, perché, se vi ricordate, anche sulla base delle vostra esperienza a livello comunale (per i comuni sopra i 15 mila abitanti), il sindaco, ovvero il presidente, comunica al consiglio i nomi degli assessori con le rispettive deleghe. Il Consiglio provinciale non ha votato nessuna Giunta nella prima seduta, semplicemente è stato reso edotto con una comunicazione della Giunta. Pertanto, si tratta di una prerogativa (assegnata per legge) di esclusiva competenza del Presidente. Per quanto riguarda la riduzione del numero degli assessori, il decreto “salva Italia”, il decreto recente, eccetera, hanno scombussolato un po' tutto. Adesso, con l'approvazione della legge di stabilità, della finanziaria, tutto sarà prorogato di un anno, e bisognerà anche vedere quali competenze la Regione lascerà in capo alle province. Venire a dire di diminuire gli assessori da 12 ad 8 perché rappresentano uno spreco, a questo punto, dite voi quale deve essere la giunta, chi devono essere gli assessori, come ripartire le deleghe, perché dire semplicemente:

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“Presidente, riduci gli assessori da 12 a 2”, è troppo semplicistico. È un discorso amministrativo, non mi sembra che, facendo una mozione, secondo me, strumentale e demagogica sul funzionamento dell'amministrazione, sia corretto votare a favore. Non vedo altre province in cui si discuta di questo fatto, in cui si chieda la riduzione del numero degli assessori perché sono troppi

(Intervento fuori microfono) CONSIGLIERE NATALI: … da nessuna parte in tutt'Italia ancora unita. Grazie. PRESIDENTE: Grazie, consigliere Natali. È iscritto a parlare il consigliere Spada. Ne ha facoltà. CONSIGLIERE SPADA: Grazie, Presidente. Credo che non ci siamo capiti bene, perché nessuno, nella mozione, tantomeno negli interventi che si sono susseguiti, ha chiesto di nominare gli assessori o di dire al Presidente che cosa dovrebbe fare, assolutamente no. Una legge che dice che la Provincia di Bergamo, in base al numero dei suoi abitanti e ad altri parametri, può avere un massimo di 12 assessori, ebbene, il Presidente ha nominato 12 assessori, e bene ha fatto tre anni, tre anni e mezzo fa. Adesso, siccome il 12 non è tassativo per nessuno dei 12, noi chiediamo che, in base a tutte le considerazioni che sono state fatte, il numero degli assessori venga ridotto da 12 ad 8. È inutile chiedere al Presidente di fare una verifica, prima di tutto perché il Presidente sa benissimo che…

(Intervento fuori microfono) CONSIGLIERE SPADA: Mi scusi, collega, quando ha parlato lei, io non l'ho interrotta, la prego quindi di lasciarmi parlare, altrimenti non ci sono problemi, posso anche andarmene a casa. Dicevo che il Presidente sicuramente non ha bisogno di tempo per fare una verifica, perché conosce la sua Giunta meglio di tutti noi messi assieme, quindi sa benissimo se si può o non si può lavorare in 8. Quindi chiedere al Presidente di fare una verifica è il sistema migliore per dire: “facciamo un rinvio”. Invece noi chiediamo che il rinvio non si faccia, perché o si decide stasera o non si decide più. Sicuramente si tratta anche di una questione economica, ma è chiaro che è una conseguenza. Non è che si fa il bilancio e poi si stabilisce il numero degli assessori. Dal numero degli assessori che il Presidente, in base a questa mozione, stabilirà di confermare o meno, conseguentemente, cambieranno anche le cifre del bilancio. Inoltre, per quanto riguarda la richiesta di fare una verifica in tal senso, ma questa mozione è stata presentata a febbraio, in questi 10 mesi, sapendo che prima o poi la mozione sarebbe stata discussa, perché è stata calendarizzata più volte, non siamo mai arrivati a discuterla per motivi di tempo essendovi dei punti all'ordine del giorno più urgenti, ma, come dicevo, avete

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avuto 10 mesi di tempo, quindi è inutile chiedere oggi che venga fatta una verifica di questo genere, anche perché, ripeto, il Presidente non ne ha bisogno. In questo periodo, comunque, l’approvazione di questa mozione rappresenterebbe un segnale chiaro nei confronti non solo dei cittadini ma anche nei confronti di coloro che dicono che le province vanno abolite. Visto che non volete abolirle, diciamo che le province vanno razionalizzate, e noi, sulla base di questa razionalizzazione, invitiamo il Presidente ad impegnarsi a fare questa riduzione. Detto questo, sappiamo che è competenza del Presidente, quindi, in teoria, anche se la mozione dovesse essere approvata, se il Presidente dicesse di non voler ridurre il numero degli Assessori, non li riduce e basta. Noi stiamo discutendo, quindi approvando o meno, una mozione recante un invito espresso: impegnarsi a ridurli. Ripeto, sappiamo benissimo quali sono le competenze, se anche dovesse passare l'ordine del giorno e il presidente dovesse dire: “no, a me delle indicazioni che avete dato non me ne importa nulla”, li lascia a 12, perché è nelle facoltà del Presidente farlo. Ma non confondiamo le competenze con quelle che sono le indicazioni del Consiglio provinciale. Grazie. PRESIDENTE: Grazie, consigliere Spada. È iscritto a parlare il consigliere Oriani. Ne ha facoltà. CONSIGLIERE ORIANI: Grazie, Presidente. Su quest'ordine del giorno, ritengo che i Colleghi di minoranza hanno ragione a dire che l’hanno presentato diversi mesi fa, tuttavia, ritengo altrettanto doveroso ripercorrere alcuni passaggi, ricordando qual è stato il contesto normativo in cui si sono trovati ad operare le province e le giunte da un anno a questa parte. Partiamo dallo scorso Natale, quando veniva approvato il decreto “salva Italia”, che, di fatto, sembrava quasi che annunciasse la chiusura tout court delle province. Poi non era chiaro, vi erano delle modifiche, profili di incostituzionalità. Nel frattempo, l’UPL, l’UPI, il CAL hanno fatto dei ricorsi costituzionali. Il Governo, per correre ai ripari, ha approvato delle norme all'interno della legge sulla spending review, che oggi sono le uniche norme in vigore per quanto attiene alle province. Dopodiché, il Governo ha fatto un ulteriore passo rappresentato dal decreto (che adesso decadrà perché non verrà convertito in legge) che accoppava alcune province, riducendone il numero, che azzerava le giunte. Ma nella spending review vi è un fatto da tenere in considerazione rispetto a quest'ordine del giorno, che, secondo me, di per sé dà già soddisfazione alla richiesta delle minoranze, nel senso che la spending review stabilisce quali sono le competenze esclusive delle province, dopodiché lascia alle regioni la competenza di decidere quali materie lasciare in deroga alle province quali enti di secondo livello. Ebbene, oggi, la nostra Regione, come tutte le regioni italiane, non ha normato sulla materia, e non ha normato non tanto per la particolare situazione nella quale si ritrova il Consiglio regionale della Lombardia, ma non ha normato perché proprio dal Governo arrivavano segnali sempre discordanti e diversi. Da luglio il Governo, con un atteggiamento sinceramente a volte difficile nelle trattative tra i sistemi degli enti locali e il Governo, dà delle indicazioni; a settembre il Ministro annuncia diverse

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indicazioni; ad ottobre/novembre arriva un decreto completamente diverso da quello che il governo aveva deciso e fatto approvare in legge a luglio. Ma rimane – lo ripeto come promemoria per tutti – il fatto che la spending review dà delle competenze esclusive, e dice alla Regione Lombardia come a tutte le regioni italiane: “dovete decidere entro il 31 dicembre 2012 quali sono le competenze che date in deroga alle province”. Ora, noi ci troviamo in una situazione particolare: la Regione Lombardia non può normare, perché il Consiglio regionale è dimissionario, come sa bene anche il collega Spada. Pertanto, visto che, nell'arco del 2012, non potremo avere chiarezza su ciò che accadrà e su quanti assessori avremo, perché se la Giunta regionale ci toglierà delle competenze, la Giunta provinciale sarà obbligatoriamente ridotta, perché il Presidente Pirovano non può inventarsi le competenze, deve attenersi alla legge, come ha sempre ben fatto, ebbene, ritengo che oggi quest'ordine del giorno, così com'è impostato, sia un po' – non voglio criticare – datato e forse non demagogico ma comunque superato dagli eventi. La Regione Lombardia quando normerà? Come tutte le regioni italiane, normerà nel 2013; è presumibile (sapevo che c'era quest’intenzione, poi non ho seguito il dibattito di questi giorni sulla legge di stabilità) che, all'interno della legge di stabilità, venga inserita una proroga proprio per questo tema, perché tutte le regioni sono in difficoltà, in quanto non hanno avuto tempo. La Regione Lombardia aveva aperto un tavolo, che poi, appunto, per il decreto di novembre del Governo, si era concluso. Pertanto, il mio suggerimento, il mio appello, ai Colleghi della minoranza è il seguente: voi avete ragione a voler portare avanti quest'istanza perché è stata presentata diversi mesi fa, ma abbiate presente che il contesto normativo è in via di modificazione, un contesto normativo che, probabilmente, porterà il Presidente Pirovano ad una riduzione. Diamo qualche mese di tempo, entro i chiarimenti che deriveranno dalle elezioni regionali, che ormai sono fissate per il 24 febbraio, ritengo che a metà di quest'anno, quando andremo ad approvare il bilancio di previsione, sapremo quali competenze avremo e quali assessorati andremo a modificare, perché, ad oggi, l'unica cosa che porteremmo con l’approvazione di questa mozione sarebbe una certa confusione organizzativa ad una provincia che comunque fra cinque o sei mesi dovrà rivedere alcune competenze. Se oggi il Presidente andasse a tagliare – e concludo – alcuni assessorati, se spostasse le competenze, per poi, tra appena quattro mesi, dover pianificare di nuovo tutto in funzione delle deleghe che ci darà la Regione, avremo solo perso tempo, ed il tempo nella Pubblica Amministrazione è denaro dei cittadini. Questa è la mia opinione. Grazie. PRESIDENTE: Grazie, consigliere Oriani. Ha chiesto di intervenire il Presidente Pirovano. Ne ha facoltà. PRESIDENTE PIROVANO: Grazie, Presidente. Prendo atto delle segnalazioni che mi arrivano dal Consiglio, e concordo sul fatto che ci debba essere un’attenta analisi o del numero o di altri sistemi per impattare di meno sull'amministrazione, ma ci sono anche tutte le considerazioni che sono state fatte.

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Per esempio, consigliere Cornolti, le ricordo che quando gli assessori dovevano essere 6, i consiglieri dovevano essere 16. Siccome non possiamo decidere di diminuire anche i consiglieri, anche perché ci sono di mezzo i collegi e tante altre cose, non ritengo di poter accettare la vostra mozione così com’è. Tuttavia, mi impegno con voi a verificare, alla luce di tutto quanto è stato detto, alla luce di un contenimento dei costi, di un eventuale snellimento della Giunta, in modo molto attento e professionale, la fattibilità della vostra richiesta in corrispondenza della formulazione del bilancio di previsione, perché tutto questo deve essere fatto anche in funzione delle risorse, che non siamo ancora certi quali saranno, dei tagli, che non siamo ancora certi a quanto ammonteranno, perché forse vi è qualche speranza che siano leggermente diminuiti. Ribadisco che si tratta di una competenza del Presidente, il quale deve comunque, pur essendo una competenza propria del Presidente, tenere conto anche delle indicazioni del Consiglio, altrimenti, se fossimo assolutamente impermeabili, sarebbe quasi inutile fare i consigli provinciali. Siccome io rispetto il Consiglio, nel dire che non concordo oggi di accettare la mozione così com'è, garantisco comunque al Consiglio che prenderò in seria considerazione tutte le eventuali modalità per arrivare al risultato che voi avete richiesto. Grazie. PRESIDENTE: Grazie, Presidente Pirovano. È iscritto a parlare il consigliere Piccioli Cappelli: ne ha facoltà. CONSIGLIERE PICCIOLI CAPPELLI: Grazie, Presidente. L'intervento del Presidente Pirovano è arrivato giusto a proposito. Propongo ai proponenti della mozione (nel Gruppo della Lega Nord siamo tutti perfettamente d'accordo, anche sulla base di quanto ha detto il Presidente) di modificare leggermente il deliberato in questo modo (casomai, se ai proponenti va bene, possiamo anche riunirci in modo velocissimo, per due minuti, per formalizzare la cosa): “si impegna il Presidente della Provincia a rivedere (cancellerei il tempo dei due mesi) entro e comunque prima della presentazione del bilancio di previsione – questo è il termine di scadenza che noi indichiamo – la composizione della Giunta provinciale e le competenze degli Assessorati”, al fine di dare un segnale preciso di volontà di contenimento delle spese non indispensabili. Se vi può andare bene, questa è la nostra proposta. Credo che la sostanza non cambia. Vi è l’aggiunta dell'aspetto economico, già accennato da parte del Presidente; credo che possa essere, sia per i proponenti, sia per i gruppi di maggioranza, un segnale di saggezza, di equilibrio e di risposta adeguata alle necessità del momento ed alle aspettative dell'opinione pubblica. Questo in linea di massima, poi ci si può vedere e verificare insieme. Grazie. PRESIDENTE: Grazie, consigliere Piccioli Cappelli. Ha chiesto di intervenire il Presidente Pirovano. Ne ha facoltà.

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PRESIDENTE PIROVANO: Grazie, Presidente. Forse non sono riuscito a spiegarmi: le richieste che mi vengono dal Consiglio posso interpretarle sicuramente come uno sprone, come un consiglio, ma non posso accettarle come imposizione. Pensavo (e penso, ne sono convinto) che dare la mia parola nella sede formale del Consiglio provinciale potesse essere sufficiente a garantire che, nel rispetto delle normative, presa visione dei problemi di bilancio, valutati tutti gli aspetti di un eventuale contenimento dei costi, che possono non riguardare esclusivamente e in modo formale soltanto i compensi o il numero degli assessori, perché sono tanti i modi per incrementare i risparmi e per ottimizzare le risorse, cortesemente, vi chiedo di non farmi delle imposizioni, perché se è vero, come ha detto il consigliere Natali, che spetta al presidente decidere il numero e la formulazione della Giunta, anche spacchettandola in modo diverso rispetto a quello che è stato fatto e che è tuttora in vigore, dando delle competenze diverse, svuotando un assessorato, riempiendone maggiormente un altro, se questa è competenza della Giunta, di cui il Consiglio deve prendere atto, se è una mia responsabilità, desidero usarla come si usa una responsabilità. Grazie. PRESIDENTE: Grazie, Presidente Pirovano.

(Vari interventi fuori microfono) PRESIDENTE: No, no, è chiusa la discussione generale. Diamo inizio alle dichiarazioni di voto. È iscritto a parlare il consigliere Milesi. Ne ha facoltà. CONSIGLIERE MILESI: Grazie, Presidente. Per dire che – credo anche interpretando il pensiero dei Colleghi sottoscrittori della mozione – noi manteniamo il testo nella sua formulazione, pur prendendo atto di quanto detto dal Presidente in termini positivi, anche se è chiaro che noi vorremmo che il segnale del risparmio fosse sull'organo esecutivo. Abbiamo detto che la formula potrebbe essere quella della riduzione da 12 ad 8 oppure la riduzione dei compensi. Ovviamente voterò a favore della mozione. Mi limito a ribadire per l'ennesima volta che, secondo me, l'aspetto negativo di queste discussioni è che noi, ogni volta, dimostriamo che su questi temi non siamo in grado di fare un passo in avanti da soli nella direzione giusta, e con questo confermiamo che qualcun altro deve imporci questi elementi, che sappiamo come ce li impone, per poi lamentarci, quando invece dovremmo essere noi in grado di dare dei segnali positivi rispetto a questi temi all'opinione pubblica. Grazie. PRESIDENTE: Grazie, consigliere Milesi. È iscritto a parlare il consigliere Sorte. Ne ha facoltà.

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CONSIGLIERE SORTE: Grazie, Presidente. Per quanto ci riguarda, in questi anni, quando lei ha dato la sua parola come alleato, l'ha sempre rispettata. Lei oggi ha preso un impegno forte, di aprire una verifica all'interno della Giunta, secondo me, dando una risposta concreta, perché, sostanzialmente, ha analizzato attentamente la richiesta della mozione e non ha semplicemente dato un diniego, ha detto: “lasciatemi qualche settimana per poter verificare se, effettivamente… anche perché la normativa e le competenze possono cambiare… datemi tempo per fare questo tipo di verifica”. Ebbene, io penso che, siccome il Presidente Pirovano è sempre stato, almeno con noi del Pdl, di parola, questi giorni, queste settimane, vista la concretezza della sua proposta, siamo disponibili ad accettarla, e quindi rimandiamo al Presidente Pirovano questa verifica. Voteremo contro la mozione, sottolineando all'opposizione di pensare alla risposta che è stata data dalla Giunta, che, secondo me, non è una risposta sorda rispetto alle vostre istanze. Grazie. PRESIDENTE: Grazie, consigliere Sorte. È iscritto a parlare il consigliere Piccioli Cappelli. Ne ha facoltà. CONSIGLIERE PICCIOLI CAPPELLI: Grazie, Presidente. Noi avevamo fatto una proposta che ci sembrava potesse rispettare il contenuto e la validità della richiesta dei proponenti. Al di là di quanto ha detto il Presidente Pirovano, con un impegno molto forte da parte sua, ritenevamo che comunque la nostra proposta potesse essere condivisa, perché non recava alcun tipo di condizione diversa, estranea o lontana da ciò che i proponenti chiedevano: la sostanza rimaneva e rimane uguale. Nel precedente intervento del collega Milesi abbiamo visto che vi è una posizione di assoluta intransigenza, probabilmente, anzi sicuramente, in modo strumentale. Non accettiamo lezioni di buonismo da parte di coloro che sono intervenuti precedentemente; noi auspichiamo che l'impegno del Presidente sia valido appena possibile, in occasione del bilancio di previsione. Facciamo, quindi, affidamento sull'impegno del Presidente, più che sull'uso strumentale di una mozione dei gruppi di minoranza. PRESIDENTE: Mi scusi, consigliere Piccioli Cappelli, come dichiara di votare il suo Gruppo?

(Intervento fuori microfono) PRESIDENTE: Grazie. Ha chiesto di intervenire il Presidente Pirovano. Ne ha facoltà. PRESIDENTE PIROVANO: Grazie, Presidente. Lei non ha letto lo stenografico, io non ho parlato di settimane, potrebbero essere giorni, ma non ho detto settimane. Le verifiche, che saranno fatte in modo puntuale, e vi garantisco che, quando dico le cose, le faccio, anche se auspicate, io ne sono certo, quindi

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non auspico, non dipendono soltanto da ciò che succede in Provincia, ma ovviamente anche da ciò che succede fuori dalla Provincia, perché se il nuovo Governo, la nuova Giunta regionale dovessero addirittura aumentare le nostre deleghe, non credo che succederà, ma sono tante le componenti che si devono intrecciare, ciò non toglie che in tutte le direzioni, ripeto, in tutte le direzioni, saranno cercati sistemi per diminuire i costi della parte politica, ivi compresa la Giunta, ripeto, ivi compresa la Giunta. Grazie. PRESIDENTE: Grazie, Presidente Pirovano. Non essendovi altri interventi, pongo in votazione la mozione di cui al punto n. 6 dell'ordine del giorno. È aperta la votazione. VOTAZIONE PRESIDENTE: È chiusa la votazione. Presenti 30, votanti 30, favorevoli 10, contrari 20, il Consiglio provinciale non approva.

(Vari interventi fuori microfono) PRESIDENTE: Per favore, un attimo, dichiaro conclusi i lavori odierni del Consiglio. Adesso ci scambieremo gli auguri con chi potrà restare. La seduta è tolta.