Il Tabernacolo

Noi abbiamo una sola Bibbia in cui siamo abituati a leggere indifferentemente dall’Antico e dal Nuovo Testamento

«Il Nuovo è celato nell’Antico, e l’Antico è svelato nel Nuovo»

Le leggi cerimoniali dell’AT «sono l'ombra di cose che dovevano avvenire; ma il corpo è di Cristo» (Colossesi 2:17)

Il Tabernacolo contiene molte illustrazioni dell’opera di Cristo e costituisce un importante anello di congiunzione tra l’AT e il NT

«Un tipo (dal greco τύπος [typos] «percossa o impressione lasciata da un colpo; marchio o stampo») è una duplice rappresentazione in azione, in cui il letterale viene inteso e ideato per rappresentare lo spirituale» (Nuovo Commentario Biblico Illustrato)

Un tipo può essere una persona, un evento, una istituzione, un ufficio o un’azione

Il compimento della profezia contenuta nel tipo si chiama «antitipo»

Il Tabernacolo con i suoi arredi e riti è il più grande concentrato di tipologia nell’AT

«Essi celebrano un culto che è rappresentazione e ombra delle cose celesti, come Dio disse a Mosè quando questi stava per costruire il tabernacolo: "Guarda", disse, "di fare ogni cosa secondo il modello (Gr. τυπον) che ti è stato mostrato sul monte"» (Ebrei 8:5)

«La legge, infatti, possiede solo un'ombra dei beni futuri, non la realtà stessa delle cose» (Ebrei 10:1)

«Ora, queste cose avvennero loro per servire da esempio (Gr. τυπικως) e sono state scritte per ammonire noi, che ci troviamo nella fase conclusiva delle epoche» (1 Corinzi 10:11)

La parola ebraica tradotta con «tabernacolo» significa letteralmente «dimora», «abitazione»

«Essi mi faranno un santuario e io abiterò in mezzo a loro» (Esodo 25:8)

Il Tabernacolo era quindi un segno tangibile della presenza di Dio in mezzo al Suo popolo

Alla fine dei tempi ci sarà il compimento della volontà di Dio: «Udii una gran voce dal trono, che diceva: "Ecco il tabernacolo di Dio con gli uomini! Egli abiterà con loro, essi saranno suoi popoli e Dio stesso sarà con loro e sarà il loro Dio"» (Apocalisse 21:3)

«Questa è l'offerta che accetterete da loro: oro, argento e rame; stoffe di colore violaceo, porporino, scarlatto; lino fino e pelo di capra; pelli di montone tinte di rosso, pelli di delfino e legno d'acacia; olio per il candelabro, aromi per l'olio dell'unzione e per l'incenso aromatico; pietre d'ònice e pietre da incastonare per l'efod e il pettorale» (Esodo 25:3-7)

Una parte di questi materiali veniva dagli Egiziani: «Farò sì che questo popolo trovi favore presso gli Egiziani e, quando ve ne andrete, non ve ne andrete a mani vuote; ma ogni donna domanderà alla sua vicina e alla sua coinquilina degli oggetti d'argento, degli oggetti d'oro e dei vestiti. Voi li metterete addosso ai vostri figli e alle vostre figlie, e così spoglierete gli Egiziani» (Esodo 3:21-22)

Gli altri materiali erano disponibili nel Sinai

METALLI Oro: simboleggia la maestà e gloria di Dio e la

regalità e divinità di Cristo. Ne furono usati 29 talenti e 730 sicli (circa 1 tonnellata)

Argento: veniva dal prezzo di riscatto pagato dagli israeliti di età superiore ai 20 anni. Simboleggia l’opera di redenzione di Cristo. Ne furono usati 100 talenti e 1775 sicli (circa 3,5 tonnellate)

Rame: un materiale resistente al fuoco che parla del giudizio divino. Ne furono usati 70 talenti e 2400 sicli (circa 2,4 tonnellate)

TESSUTI Lino fino: rappresenta la purezza e la santità di

Cristo e della Sua Sposa. «Le è stato dato di vestirsi di lino fino, risplendente e puro; poiché il lino fino sono le opere giuste dei santi» (Apocalisse 19:8)

Pelo di capra: probabilmente di colore nero. È figura del sacrificio di Cristo. Era caratteristico dell’abbigliamento dei profeti: «In quel giorno, i profeti avranno vergogna, ognuno della visione che annunciava quando profetava; non si metteranno più il mantello di pelo per mentire» (Zaccaria 13:4)

TESSUTI Stoffa violacea: il colore del cielo. Parla dell’origine

celeste di Cristo: «Perché sono disceso dal cielo non per fare la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato» (Giovanni 6:38)

Stoffa porporina: il colore della regalità. Parla di Cristo il Re

Stoffa scarlatta: il colore del sangue. Parla del sacrificio e delle sofferenze di Cristo: «E, spogliatolo, gli misero addosso un manto scarlatto» (Matteo 27:28)

PELLI Pelle di montone: tinta di rosso. Il montone era un

animale usato nei sacrifici, soprattutto nel sacrificio di consacrazione dei sacerdoti. Il colore rosso parla del sacrificio di Cristo con lo spargimento del Suo sangue.

Pelle di delfino: un animale acquatico presente nel Mar Rosso (forse dugongo o foca) con una pelle morbida e resistente, usata per fare calzari: «Ti misi … dei calzari di pelle di delfino» (Ezechiele 16:10). Parla dell’umiltà di Cristo: «Non aveva forma né bellezza da attirare i nostri sguardi, né aspetto tale da piacerci» (Isaia 53:2)

LEGNO Legno di acacia: il solo tipo di legno disponibile in

grande quantità nel Sinai perché capace di crescere in luoghi aridi. Nella Bibbia gli alberi sono un tipo degli uomini: «Ormai la scure è posta alla radice degli alberi; ogni albero dunque che non fa buon frutto, viene tagliato e gettato nel fuoco» (Matteo 3:10). Rappresenta anche la natura umana di Cristo.

Nel tabernacolo, il legno fu rivestito di oro, di argento o di rame (tranne le colonne del cortile esterno). La natura umana è povera e senza valore se non rivestita della giustizia, della redenzione e della gloria di Dio.

OLIO E SPEZIE L’olio santo dell’unzione fu fatto con:

Olio d’oliva puro - simbolo dello Spirito Santo

Mirra (resina), cinnamomo (cannella), canna aromatica (calamo) e cassia (simile alla cannella) - dobbiamo essere «il profumo di Cristo» (2 Cor 2:15)

«E con esso ungerai la tenda di convegno e l'arca della testimonianza, la tavola e tutti i suoi utensili, il candelabro e i suoi utensili, l'altare dei profumi, l'altare degli olocausti e tutti i suoi utensili, la conca e la sua base. Consacrerai così queste cose, e saranno santissime; tutto quello che le toccherà, sarà santo» (Esodo 30:26-29)

OLIO E SPEZIE L’incenso per l’altare dei profumi fu fatto con:

Resina, conchiglia odorosa, galbano e incenso puro

L’incenso parla della preghiera: «Tutta la moltitudine del popolo stava di fuori in preghiera nell'ora del profumo» (Luca 1:10)

«E un altro angelo venne e si fermò presso l'altare, avendo un turibolo d'oro; e gli furono dati molti profumi affinché li unisse alle preghiere di tutti i santi sull'altare d'oro che era davanti al trono. E il fumo dei profumi, unendosi alle preghiere dei santi, salì dalla mano dell'angelo al cospetto di Dio» (Apocalisse 8:3-4)

Il Cortile era la parte esterna del Tabernacolo

Misurava 100 x 50 cubiti (45 x 22,5m) - un quarto di un campo di calcio

Il Cortile era costituito da tende alte 5 cubiti (2,5m) che nascondevano quello che succedeva all’interno

Si accedeva al Cortile attraverso la Portiera costituita da una cortina ricamata larga 20 cubiti (9m) con quattro colonne e relative basi

Il Cortile era quindi una barriera che separava dal santuario. Bisognava entrare per la porta: «Io sono la porta; se uno entra per me, sarà salvato, entrerà e uscirà, e troverà pastura» (Giovanni 10:9)

Le tende erano di lino fino ritorto, simbolo della purezza e della santità

Sono una figura di Cristo e della Sua vita immacolata

Sono anche una figura della separazione della Chiesa dal mondo

I colori della portiera parlano dei vari aspetti della figura e dell’opera di Cristo, la Porta: Il violaceo parla della Sua natura celeste

Il porporino parla della Sua regalità

Lo scarlatto parla del Suo sacrificio

Entrando nel Cortile, si vedevano due arredi disposti di fronte al Santuario:

«Porrai l'altare degli olocausti davanti all'ingresso del tabernacolo, della tenda di convegno. Metterai la conca fra la tenda di convegno e l'altare, e vi metterai dentro dell'acqua» (Esodo 40:6-7)

«Avviciniamoci con cuore sincero e con piena certezza di fede, avendo i cuori aspersi di quell'aspersione che li purifica da una cattiva coscienza e il corpo lavato con acqua pura» (Ebrei 10:22)

L’altare era di legno di acacia rivestito di rame

Misurava 5 x 5 cubiti (circa 2,25 x 2,25m) ed era alto 3 cubiti (1,35m)

A metà altezza aveva una graticola di rame dove ardeva il fuoco

Aveva due stanghe per il trasporto

Ci ricorda che possiamo avvicinarci a Dio solo attraverso un sacrificio accettevole

«Gesù Cristo, il giusto … è il sacrificio propiziatorio per i nostri peccati, e non soltanto per i nostri, ma anche per quelli di tutto il mondo» (1 Giovanni 2:1-2)

La conca di rame poggiava su una base di rame

Le sue dimensioni e forma non sono precisate in Esodo

Era collocata tra l’altare degli olocausti e il santuario

Conteneva l’acqua per le abluzioni dei sacerdoti: «Mosè, Aaronne e i suoi figli, con quell'acqua, si lavarono le mani e i piedi; quando entravano nella tenda di convegno e quando si avvicinavano all'altare, si lavavano, come il SIGNORE aveva ordinato a Mosè» (Esodo 40:31-32)

La parte del Tabernacolo a cui accedevano solo i sacerdoti è chiamata anche «Tenda di Convegno»

Era fatto di assi di legno rivestite d’oro dell’altezza di 10 cubiti (4,5 metri) e misurava 30 x 10 cubiti (13,5 x 4,5 metri)

Le assi poggiavano su basi d’argento ed erano legate con delle traverse di legno rivestite d’oro

Sopra le assi c’erano quattro strati di teli: Pelli di delfino all’esterno

Pelli di montone tinte di rosso

Pelo di capra

Lino fino ritorto

La Tenda di Convegno era divisa in due parti: Il Luogo Santo a cui potevano accedere i sacerdoti

ogni giorno

Il Luogo Santissimo a cui poteva accedere il solo Sommo Sacerdote una volta all’anno

«Questa dunque è la disposizione dei locali. I sacerdoti entrano bensì continuamente nel primo tabernacolo per compiervi gli atti del culto; ma nel secondo, non entra che il sommo sacerdote una sola volta all'anno, non senza sangue, che egli offre per sé stesso e per i peccati del popolo» (Ebrei 9:6-7)

Il Candelabro d’oro (menorah) con sette bracci rappresenta Cristo, la luce del mondo

Aveva sette lampade alimentate da olio che rappresenta lo Spirito Santo

Il Tavolo dei Pani della Presentazione era fatto di legno d’acacia rivestito d’oro

Ogni settimana venivano cambiati i dodici pani

Gesù è «il pane della vita» (Giovanni 6:48)

L’Altare dei Profumi era di fronte alla Cortina del Luogo Santissimo

Vi si bruciava incenso, figura dell’intercessione di Cristo per noi

A forma di cubo da 10 cubiti (4,5 metri) di lato

Nessuna luce dall’esterno e nessuna lampada

Conteneva un unico arredo: l’Arca del Patto

La cortina divideva il Luogo Santo dal Luogo Santissimo: «Lo Spirito Santo voleva con questo significare che la via al santuario non era ancora manifestata finché restava ancora in piedi il primo tabernacolo» (Ebrei 9:8)

Il Sommo Sacerdote entrava solo una volta all’anno nel Giorno delle Espiazioni

Di legno d’acacia rivestito d’oro

Dimensioni: 2,5 x 1,5 x 1,5 cubiti (1,2 x 0,7 x 0,7 m)

Conteneva le tavole della legge, la manna e la verga di Aaronne

Il coperchio d’oro fu chiamato «il Propiziatorio»

«Lì io mi incontrerò con te; dal propiziatorio, fra i due cherubini che sono sull'arca della testimonianza, ti comunicherò tutti gli ordini che avrò da darti per i figli d'Israele» (Esodo 25:22)

«Gesù Cristo, il giusto … è il sacrificio propiziatorio per i nostri peccati» (1 Giovanni 2:1-2)

«Faranno l'efod d'oro, di filo violaceo, porporino, scarlatto, e di lino fino ritorto, lavorato artisticamente» (Esodo 28:6)

«Prenderai due pietre d'ònice e vi inciderai sopra i nomi dei figli d'Israele … Metterai le due pietre sulle spalline dell'efod. Quelle pietre saranno un memoriale per i figli d'Israele; e Aaronne porterà i loro nomi davanti al SIGNORE sulle sue due spalle, come memoriale» (Esodo 28:9,12)

«Perciò egli può salvare perfettamente quelli che per mezzo di lui si avvicinano a Dio, dal momento che vive sempre per intercedere per loro» (Ebrei 7:25)

«Farai pure il pettorale del giudizio, artisticamente lavorato; lo farai come il lavoro dell'efod: d'oro, di filo violaceo, porporino, scarlatto e di lino fino ritorto … V'incastonerai una serie di pietre: quattro file di pietre» (Esodo 28:15)

«Così Aaronne, quando entrerà nel santuario, porterà i nomi dei figli d'Israele nel pettorale del giudizio, sul suo cuore, per conservarne sempre il ricordo davanti al SIGNORE. Metterai sul pettorale del giudizio l'urim e il tummim; essi staranno sul cuore d'Aaronne quando egli si presenterà davanti al SIGNORE» (Esodo 28:29-30)

«"Farai anche una piastra d'oro puro, e su essa inciderai, come s'incide sopra un sigillo: Santo al SIGNORE. La fisserai con un nastro violaceo sul turbante e starà sulla sua parte anteriore. Starà sulla fronte di Aaronne, e Aaronne porterà le colpe commesse dai figli d'Israele nelle cose sante che consacreranno, in ogni genere di sante offerte; essa starà sempre sulla sua fronte, per renderli graditi alla presenza del SIGNORE» (Esodo 28:36-38)

«Allora la nuvola coprì la tenda di convegno, e la gloria del SIGNORE riempì il tabernacolo. E Mosè non poté entrare nella tenda di convegno perché la nuvola si era posata sopra, e la gloria del SIGNORE riempiva il tabernacolo. Durante tutti i loro viaggi, quando la nuvola si alzava dal tabernacolo, i figli d'Israele partivano; ma se la nuvola non si alzava, non partivano fino al giorno in cui si alzava. La nuvola del SIGNORE infatti stava sul tabernacolo di giorno; e di notte vi stava un fuoco visibile a tutta la casa d'Israele durante tutti i loro viaggi» (Esodo 40:34-38)

Nel libro di Numeri leggiamo che dopo il censimento del popolo, le tribù furono disposte ordinatamente attorno al Tabernacolo

«I figli d'Israele si accamperanno ciascuno vicino alla sua bandiera sotto le insegne delle loro famiglie paterne; si accamperanno di fronte e tutto intorno alla tenda di convegno» (Numeri 2:2)

L’ordine serviva anche per mettersi in marcia

«Così si accampavano secondo le loro bandiere, e così si mettevano in marcia, ciascuno secondo la sua famiglia, secondo la discendenza paterna» (Numeri 2:34)

Il primo campo in Canaan fu a Ghilgal

Durante la vita di Giosuè il tabernacolo fu spostato a Silo: «Poi tutta la comunità dei figli d'Israele si radunò a Silo, dove montarono la tenda di convegno» (Giosuè 18:1)

Ai tempi di Samuele fu chiamato «tempio», forse perché la struttura era stata resa più solida

Dopo la cattura dell’arca da parte dei filistei, Silo fu distrutta: «Andate al mio luogo che era a Silo, dove una volta avevo messo il mio nome, e guardate come l'ho trattato, a causa della malvagità del mio popolo d'Israele» (Geremia 7:12)

Ai tempi di Saul l’arca del patto rimase a Chiriat-Iearim mentre il resto del tabernacolo fu a Nob dove Davide s’incontrò con il sacerdote Achimelec

Dopo la strage dei sacerdoti ordinato da Saul il tabernacolo fu eretto a Gabaon, città natale di Saul

Quando Davide acquistò il terreno per costruire il tempio «Il tabernacolo del SIGNORE che Mosè aveva costruito nel deserto e l'altare degli olocausti si trovavano allora sull'alto luogo di Gabaon» (1 Cronache 21:29)

Quando scelse Gerusalemme come capitale Davide portò l’arca del patto: «Portarono dunque l'arca di Dio e la collocarono in mezzo alla tenda che Davide aveva eretta per quella; e si offrirono olocausti e sacrifici di riconoscenza davanti a Dio» (1 Cronache 16:1)

Con la costruzione del tempio di Salomone non serviva più il tabernacolo: «Quando arrivarono gli anziani d'Israele, i sacerdoti presero l'arca, e portarono su l'arca del SIGNORE, la tenda di convegno, e tutti gli utensili sacri che erano nella tenda» (1 Re 8:3-4)

La pianta del tempio di Salomone fu simile a quella del tabernacolo con dimensioni doppie

L’arca del patto era l’unico collegamento tra il tabernacolo e il tempio - tutti gli altri arredi furono fatti nuovi e più grandi

«Nell'arca non c'era altro se non le due tavole di pietra che Mosè vi aveva deposte sul monte Oreb, quando il SIGNORE fece alleanza con i figli d'Israele, dopo che questi furono usciti dal paese d'Egitto» (1 Re 8:9)

Il tempio ricostruito da Zorobabele e abbellito da Erode fu distrutto nel 70 d.C. dai romani

Dio ha sempre voluto dimorare in mezzo a un popolo che Gli appartiene

Ci si può avvicinare a Dio solo alle Sue condizioni perché il peccato richiede un sacrificio

Il Tabernacolo e il Tempio erano solo per un tempo: «Lo Spirito Santo voleva con questo significare che la via al santuario non era ancora manifestata finché restava ancora in piedi il primo tabernacolo» (Ebrei 9:8)

Tutto parlava anticipatamente di Cristo:

«Ma venuto Cristo, sommo sacerdote dei beni futuri, egli, attraverso un tabernacolo più grande e più perfetto, non fatto da mano d'uomo, cioè, non di questa creazione, è entrato una volta per sempre nel luogo santissimo, non con sangue di capri e di vitelli, ma con il proprio sangue. Così ci ha acquistato una redenzione eterna» (Ebrei 9:11-12)

«Infatti Cristo non è entrato in un luogo santissimo fatto da mano d'uomo, figura del vero; ma nel cielo stesso, per comparire ora alla presenza di Dio per noi» (Ebrei 9:24)

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«L’Ispirazione e l’Autorità della Bibbia» (René Pache) - UCEB

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