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CONFLITTI DI OPINIONENEL SALENTO

UN ANALISI POLITICO-COMUNICATIVA

Ilenia Colonna

Introduzione di Stefano Cristante

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INDICE

7 ISTRUZIONI PER L’USOdi Stefano Cristante

13 DINAMICHE DELLA DOXASFERAdi Stefano Cristante

51 DOMANDE SULLA DOXASFERA SALENTINA. OBIETTIVI DELL’ANALISI

57 CAPITOLO 1. DOXASFERA DELLE ISSUES SULLA TUTELAE LO SVILUPPO DEL PATRIMONIO TERRITORIALE

57 1.1. Il caso del taglio delle tratte ferroviarie70 1.2. Il fenomeno della mucillagine75 1.3. Il caso della voragine di Gallipoli78 1.4. Il caso del comitato Prima la salute84 1.5. Il caso del randagismo a Crispiano87 1.6. Il dissalatore del Chidro91 1.7. Il caso dell’area industriale e del rigassificatore di Brindisi97 1.8. Il caso della centrale a carbone di Brindisi102 1.9. Il caso dei parchi eolici nel Salento109 1.10. Il caso delle centrali a biomasse117 1.11. Il caso della privatizzazione di un tratto di costa fasanese120 1.12. Il caso Parco Corvaglia126 1.13. Il caso della tratta degli ulivi secolari del Salento127 1.14. Il caso dell’acqua color ruggine di Melendugno133 1.15. Il caso Baia dei Turchi138 1.16. Il caso di Punta Palascìa

151 CAPITOLO 2. DOXASFERA DELLE ISSUES SVILUPPATESIIN CAMPAGNA ELETTORALE

151 2.1. Il caso della metropolitana di superficie157 2.2. Il caso della movida leccese161 2.3. L’inadeguatezza dei percorsi ciclabili a Lecce

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Politica, Comunicazione e TerritorioCollana diretta da Stefano CristanteArt director Edita Lecce

Il Salentino Editore – Vincitore del concorso Principi AttiviGiovani Idee per una Puglia Migliore

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275 Baia dei Turchi276 Punta della Palascìa276 La tratta degli ulivi secolari277 Le centrali a biomasse277 L’area industriale e il rigassificatore di Brindisi278 Il megaparco di Galatina278 La movida leccese279 La metropolitana di superficie279 Il taglio delle tratte ferroviarie280 La polemica Fitto-Pagliaro280 La Notte della Taranta281 Grande Salento281 L’Anife Hana di Ostuni282 La discarica di Nardò

285 BIBLIOGRAFIA

287 SITOGRAFIA

165 CAPITOLO 3. DOXASFERA DEI CASI TRA TUTELA E SVILUPPO DEL TERRITORIO ECAMPAGNA ELETTORALE

165 3.1. Il caso della strada Maglie – Leuca 275171 3.2. Il caso del megaparco di Galatina179 CAPITOLO 4. DOXASFERE “NEGATIVE”180 4.1. Il caso della discarica di Nardò186 4.2. Il caso dell’Anife Hana di Ostuni191 4.3. Il caso del basolato del comune di Racale198 4.4. Il caso del canile comunale di Monteroni

203 CAPITOLO 5. LE ISSUES RAPPRESENTATE DA PROGETTIPOLITICO/SOCIO-CULTURALI

203 5.1. Coppula Tisa205 5.2. La Notte della Taranta

211 CAPITOLO 6. LOBBICRAZIA, MEDIACRAZIA, PLUTOCRAZIA E NOOCRAZIANEL SALENTO

211 6.1. Il caso Fitto-Pagliaro223 6.2. Il caso dell’associazione SaLUG229 6.3. Paride De Masi

235 CAPITOLO 7. ALCUNI SEGNI DISTINTIVI DELL’OPINIONE PUBBLICA SALENTINA235 7.1. L’importanza del contesto236 7.2. Quando i gruppi di interesse si configurano come comunità240 7.2.1 Il carattere sociale dei gruppi di interesse244 7.3. Perché si sviluppano le doxasfere negative?248 7.4. Le condizioni ideali per l’azione dei gruppi di pressione254 7.5. Plutocrazia e Lobbicrazia: poteri dominanti nella doxasfera salentina255 7.6. Campagna elettorale: doxasfera in massima fibrillazione258 7.7. I media nella doxasfera locale: narrano (spesso superficialmente),

ma non fanno opinione261 7.8. I grandi progetti politico-socio-culturali un affare per lobby e decisori264 7.9. I new media locali: efficaci come “comunità” ma non come “classe”

273 CAPITOLO 8. RISPOSTE ALLE DOMANDE DI PARTENZA274 Parco Corvaglia274 Privatizzazione di un tratto di costa fasanese275 L’acqua rossa di Melendugno

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ISTRUZIONI PER L’USO

di Stefano Cristante

A partire dall’istituzione della laurea specialistica in Scritture giornalisti-che per la multimedialità (anno accademico 2005-2006) ho insegnatoSociologia dei fenomeni politici presso il corso di laurea in Scienze dellacomunicazione dell’Università del Salento.Ho accettato con grande piacere la piccola sfida derivata da un insegna-

mento che pure non rientra in modo formale nella mia formazione (che èinvece avvenuta sul piano della sociologia generale e poi della sociologiadella comunicazione) perché fin dalla mia permanenza come ricercatorepresso la facoltà di Scienze della comunicazione della Sapienza di Roma(dal 1999 al 2003) ho avuto l’opportunità di creare, con Alberto Abruzzese,un Osservatorio di comunicazione politica. L’esperienza dell’Osservatoriodi Roma, condotta con ricercatori, dottorandi e laureandi della cattedra diSociologia delle comunicazioni di massa mi ha portato a contribuire a ri-cerche specifiche sul rapporto tra media e politica. L’Osservatorio ha inda-gato le dinamiche delle campagne elettorali (in particolare quella delle ele-zioni politiche del 20011), lo svolgersi di grandi eventi politici e di movi-mento (tra cui il ruolo della comunicazione nelle tragiche giornate del G8di Genova del 20012), l’andamento di campagne politiche e sindacali (tracui quella della Cgil del 2003 contro l’abolizione dell’articolo 14 dello Statutodei lavoratori3).

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Stefano Cristante

__________1 Cfr. Ocp (Osservatorio di comunicazione politica),La campagna elettorale del 2001. Descrizionedi una battaglia mediale, Luca Sossella, Roma, 2001 (libro più CD).2 Cfr. Osservatorio di comunicazione politica (a cura di Cristante Stefano), Violenza media-ta. Il ruolo dell’informazione nel G8 di Genova, Editori Riuniti, Roma, 2003.3 Cfr. Cristante Stefano, La Cgil e la difesa dell’articolo 18: interpretazione di una battaglia mediale,in Cristante Stefano, Media Philosophy. Interpretare la comunicazione-mondo, Liguori, Napoli,2005, pp. 201-212.

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Istruzioni per l’uso

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__________4 Cfr. Cristante Stefano, Mele Paolo (a cura di), Da Vendola a Prodi. I media nelle campagne elet-torali 2005-2006, Besa, Nardò, 2006.5 Cfr. Cristante Stefano (a cura di), Enciclopedia di Smallville (volume I). Lecce 2007: descrizione diuna campagna elettorale, Besa, Nardò, 2008. Si tratta della prima uscita editoriale di una ricercapromossa dall’Osservatorio di Comunicazione Politica sulla città di Lecce (ridenominataSmallville con riferimento alle sue ridotte dimensioni, che la rendono rappresentativa diun genere di città – universitaria, turistica e di servizi – molto diffusa in Europa). La ricer-ca si ripromette di studiare per cinque anni (2007-2012) diversi aspetti della città, esami-nandola come oggetto sociologico sfaccettato ma unico. Il primo volume è dedicato, stan-te la vocazione dell’Osservatorio e le sue precedenti investigazioni, alle dinamiche politi-che della cittadina durante la campagna elettorale per le amministrative 2007.6 Per una ricognizione teorica del concetto di opinione pubblica mi permetto di rinviare almio testo Potere e comunicazione. Sociologie dell’opinione pubblica, Liguori, Napoli, 1999-2004.

Dal 2005, anno in cui la Puglia ha destato l’attenzione nazionale dei me-dia e della politica per via del duello tra il candidato di centrosinistra NichiVendola e quello di centrodestra Raffaele Fitto, le attività dell’Osservatoriosono state concentrate a Lecce, dove ho potuto contare sulla collaborazio-ne di colleghi e studenti universitari. Da allora le attività dell’Osservatoriohanno cercato di rendere conto attraverso specifiche attività di ricerca so-prattutto di come si sviluppasse il rapporto tra media e politica in sede lo-cale (particolarmente durante le scadenze delle campagne elettorali4) ma ilraggio di investigazione, anche teorico, tendeva ad allargarsi.Diventava sempre più stringente passare a esaminare non solo il rappor-

to diretto tra media e decisori politici, ma anche la presenza di gruppi dipressione collocati nel territorio che, con la loro attività, potevano condi-zionare non poco le dinamiche e le iniziative politiche5. Nello stesso tempo,risultava evidente che il contatto tra cittadini e politica non poteva esserevalutato solo al momento del voto, ma andava trattato attraverso un’osser-vazione attenta della partecipazione popolare (o della sua assenza) nei mo-menti di conflitto su specifiche tematiche (economiche, politiche, ambien-tali e così via).Nel mio pensiero ha preso corpo l’idea, sempre più supportata da ini-

ziative e ricerche dell’Osservatorio, che il campo generale di investigazionedovesse coincidere con l’area dei conflitti di opinione, dove l’antica deno-minazione di “opinione pubblica” potesse riprendere un significato forte,in controtendenza rispetto alle impostazioni teoriche che ormai la consi-deravano un semplice simulacro della modernità e un residuo retorico6. La

Istruzioni per l’uso

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Autore

costruzione della politica nella sfera quotidiana, invece, non può evitare ilmomento della formazione delle opinioni, che orientano la definizione del-le tematiche (issues) e creano un perimetro visibile per l’evoluzione dei con-flitti che hanno rilevanza pubblica. Quindi l’opinione pubblica non è at-trezzo teorico che riguarda il passato ideologico dell’individuo occidentale.Opportunamente esaminata in chiave sociologica e comunicativa, l’opinio-ne pubblica è un processo fondamentale della società postmoderna, dovele grandi narrazioni novecentesche si sono sfarinate ma dove nuovi nodiemergono e chiedono di essere affrontati con urgenza.Essenziale è cogliere novità importanti della comunicazione politica, a

cominciare dalla diffusione di un discorso generale di rappresentazione deileader nella crisi della forma-partito (promosso dagli stessi protagonistidella politica ma riconfezionato – e in realtà ispirato – dai media).Essenziale verificare le novità colossali di un ridisegno mediatico che

parte dalla tecnologia della rete.Decisivo saper dar conto e interpretare come i cambiamenti accadano

in una cornice territoriale ben definita, pur condizionata da sconvolgimen-ti che occorrono in un reticolo di interdipendenze globali (e su questo mol-to ci dice la crisi economico-finanziaria di questa fine del primo decenniodel nuovo millennio).Per questo il passaggio dall’opinione pubblica liberale del ’900 a una ar-

ticolata doxasfera postmoderna dove sono all’opera attori stabili e comples-si (decisori, media, gruppi di pressione e moltitudini) sembra fornire un modellodi indagine capace di transitarci a una sociologia dei fenomeni politici do-ve la ricerca si svincoli dall’ortodossia dei sondaggi e dell’analisi del conte-nuto dei discorsi politici per fornire un quadro di nessi – dotati di senso edi significatività – tra attori sociali (ancorché idealtipici).Per questo il lavoro degli ultimi anni, condotto in massima parte con gli

studenti dell’Università del Salento che hanno seguito le mie lezioni e le atti-vità dell’Osservatorio di comunicazione politica, ha cercato di affrontare iconflitti sorti in un territorio reale del Sud Italia, zona piena di contrasti e in-serita a pieno titolo in una transizione ancora misteriosa verso esperienzeculturalmente postmoderne e socialmente postindustriali.A Ilenia Colonna, che ha partecipato con passione e serietà a questo

processo intellettuale e operativo, ho chiesto di raccogliere, classificare einterpretare i tanti spunti emersi da lavori di indagine piccoli e concretisvolti dagli studenti nel corso degli ultimi anni. Ne emerge un’idea di terri-torio mai pacificato e piuttosto attraversato da conflitti di ogni genere, su

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cui il modello della doxasfera cerca di fornire una visione d’insieme, arti-colando le tematiche di rilievo pubblico e dimostrando come esse si river-berino all’interno delle dinamiche comunicative di intere comunità.Ho fatto precedere il suo lavoro, pieno di osservazioni interessanti e an-

che di interpretazioni assai mature sulla connessione tra i tanti conflitti terri-toriali esaminati, da un’introduzione generale sul modello della doxasfera, inmodo da alleggerire la sua narrazione dalla necessità di una ricognizione teo-rica generale.A Ilenia e ai suoi coetanei che mi hanno aiutato e sostenuto in questi

anni un ringraziamento di cuore e l’auspicio che il nostro comune lavorosia stato in grado di accendere qualche lampadina e di rendere più sottile ilnostro sguardo sul mondo.

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