Configuration Management secondo l’ISO · 2017-07-05 · Alessandro Colasurdo – Configuration...

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1 Configuration Management secondo l’ISO SUPSI Project Management Forum Alessandro Colasurdo [email protected] Lugano, 23 Giugno 2017

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Alessandro Colasurdo – Configuration Management secondo l’ISO 1

Configuration Management secondo l’ISO

SUPSIProject Management Forum

Alessandro [email protected]

Lugano, 23 Giugno 2017

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Alessandro Colasurdo – Configuration Management secondo l’ISO 2

Introduzione alla presentazioneL’obiettivo di questa presentazione è di fornire una breve introduzione riguardo la gestione della configurazione secondo la ISO 10007 (Guidelines for Configuration Management).

..La continua evoluzione dei prodotti industriali, seguita dall’aumento della loro

complessità e la tendenza in molti settori a fornire soluzioni customizzate per le grandi

masse sono alcuni dei fattori che hanno spinto le aziende manifatturiere, nel corso

degli ultimi decenni, a prestare una sempre più particolare attenzione alla gestione dei

prodotti in modo sempre più strutturato attraverso una corretta gestione della

configurazione. È proprio quest’ultima che si pone, all’interno di questa moderna

realtà produttiva, come la soluzione per poter controllare in modo efficace ed efficiente

la qualità nel tempo dei prodotti stessi garantendone sempre il rispetto delle specifiche

che li caratterizzano. La norma ISO 10007 nasce quindi per rispondere a tale

contesto..

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Alessandro Colasurdo – Configuration Management secondo l’ISO 3

Uno sguardo alla norma ISO 10007• Questa norma:

– fornisce una linea guida sulla applicazione della CM all’interno dell’ambito aziendale

– non è stata concepita con scopo certificativo

– attualmente è alla terza revisione:

• ISO 10007:1995

• ISO 10007:2003

• ISO 10007: 2017

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Alessandro Colasurdo – Configuration Management secondo l’ISO 4

Contestualizziamo la norma• “..The purpose of this International Standard is to:

– enhance common understanding of the subject, – to promote the use of configuration management, – and to assist organizations applying configuration management to improve their performance…”

• La ISO 10007 si lega concettualmente a molte delle norme che regolano i flussi e i processi aziendali, le principali:

– ISO 9001 (Quality Management)– ISO 31000 (Risk Management)– ISO 10006 (Quality Management System in Projects)– ISO 21500 (Guidance on Project Management)

Perché? È il filorosso che le accomuna

source: www.iso.org

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Alessandro Colasurdo – Configuration Management secondo l’ISO 5

Un passo indietro…CONFIGURATION MANAGEMENT?

Cos’è?

Quali sono gli obiettiviche si pone?

Come implementarla?

Gestione della configurazione (CM)

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Alessandro Colasurdo – Configuration Management secondo l’ISO 6

• Cos’è la Configuration Management?“..la Configuration Management (in italiano Gestione della Configurazione) è una attività digestione che si applica per tutto il life cycle del prodotto dalla sua concezione al suosmaltimento, ai suoi elementi di configurazione e alle informazioni di prodotto annesse..”

• Quali sono gli obiettivi che si pone la Configuration Management?“la Configuration Management documenta la configurazione di prodotto, fornendo unalinea guida per l’identificazione e la tracciabilità adeguata del raggiungimento dei requisitifisici e funzionali del prodotto. Facilita e garantisce che le informazioni di configurazionesiano accessibili e disponibili, in modo accurate, in tutte le fasi di vita del prodotto..”

Un passo indietro…CONFIGURATION MANAGEMENT?

Traduzioni non ufficiali della norma

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Alessandro Colasurdo – Configuration Management secondo l’ISO 7

• Come implementare la Configuration Management?“..la Configuration management dovrebbe essere implementata considerando ladimensione dell’azienda, la complessità e la natura del prodotto..”

Ovviamente non c’è una regola universale da applicare, a dipendenza dei propri

processi, prodotti, policy, maturità aziendale, ambiente e campo di applicazione bisogna capire e definire la maniera più appropriata

per implementarla

Un passo indietro…CONFIGURATION MANAGEMENT?

Traduzioni non ufficiali della norma

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Alessandro Colasurdo – Configuration Management secondo l’ISO 8

Da dove cominciare? Pianificare, non improvvisare la CM

La norma indica chiaramente che la pianificazione della gestione della configurazione è la basefondamentale di questo processo di gestione. L’output del Configuration Management Planningè il Configuration Management Plan.

Come deve essere tipicamente strutturato un Configuration Management Plan di prodotto: ‒ Questo documento deve essere approvato e controllato,‒ Deve identificare le procedure di gestione della configurazione da utilizzare,‒ Deve fare riferimento alle procedure rilevanti per l’organizzazione quando possibile ‒ Deve descrivere le responsabilità e le autorità per poter gestire nel

corso della vita del prodotto la sua configurazione.

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Alessandro Colasurdo – Configuration Management secondo l’ISO 9

Come possiamo identificare la configurazione?• Secondo la norma la configurazione deve essere identificata attraverso gli elementi

funzionali e fisici di prodotto. Questi elementi devono essere selezionati attraverso deicriteri che devono considerare:

‒ Requisiti regolatori e legislativi,‒ Requisiti critici in termini di rischio e sicurezza del prodotto,‒ Tecnologie (nuove o modificate), progettazione e sviluppo,‒ Interfacce tra gli elementi di configurazione,‒ Condizioni di approvvigionamento,‒ Supporto e servizi al cliente.

Il numero degli elementi di configurazione deve essere scelto (e ottimizzato) per garantire la controllabilità del prodotto nel tempo.

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Alessandro Colasurdo – Configuration Management secondo l’ISO 10

Quali informazioni considerare nella configurazione?• Le informazioni di configurazione di prodotto, secondo la norma ISO 10007, comprendono sia

informazioni necessarie alla definizione di prodotto e sia informazioni sull’utilizzo dello stesso.

• Questo tipicamente comprende: - Requisiti- Specifiche- Disegni costruttivi- Part lists (BoM)- Documentazione Software - Metodi e specifiche di test- Manutenzione- Manuali d’uso

Esempio dell’importanza del passaggio delle informazioni di «prodotto»

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Alessandro Colasurdo – Configuration Management secondo l’ISO 11

Come e dove immagazzinare le informazioni di configurazione?• La norma suggerisce di creare dei records (o documenti) tali per cui si possa avere: visibilità, tracciabilità e

gestione efficiente dell’evoluzione della configurazione.

• Per protegge l’integrità della configurazione di prodotto ed avere una base per i Change Control, la norma raccomanda di gestire le informazioni e gli elementi di configurazione in ambienti SW e HW che:

‒ Sono dimensionati per la mole di documenti da gestire (computer hardware, software, data, documenti, disegni)

‒ Garantiscono adeguata protezione da corruzione e modifiche non autorizzate

‒ Garantiscono il recupero in caso di disastro (concetto di disaster recovery)

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Alessandro Colasurdo – Configuration Management secondo l’ISO 12

La gestione dei cambiamenti della configurazione:rispetto cosa?

La norma pone l’accento sul fatto che il processo di controllo dei cambiamenti deve esseredocumentato e che tale documentazione dovrebbe includere anche una giustificazione delchange.

La domanda base è: per quale motivo si sta o si è deciso di cambiare la configurazione?

Tutti i cambiamenti di prodotto possono essere gestiti correttamente solo a fronte di una precisadefinizione della versione attuale di prodotto.

BASELINE di Configurazione

CHANGE approvati

Versione attualeapprovata di

ConfigurazioneINITIAL RELEASE OF

PRODUCT

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Alessandro Colasurdo – Configuration Management secondo l’ISO 13

I fattori per valutare l’applicabilità di un Change di configurazione • La valutazione dell’applicabilità di un Change dovrebbe essere basata sulla complessità del

prodotto, sulle risorse impattate e supportato da una strategia (o un piano) di implementazione.

• Il Change dovrebbe essere categorizzato, secondo la ISO 10007, attraverso l’analisi di: – I vantaggi tecnici che il Change apporta al prodotto– Il rischio associato al Change (positivo e negativo)– L’impatto potenziale sui contratti, sui tempi e sui costi– L’impatto sui requisiti in termini regolatori e legislativi– L’impatto sugli elementi di configurazione – L’impatto sui processi produttivi, i test e i metodi di ispezione– Le quantità a stock e l’approvvigionamento– I rapporti con i clienti

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ConfigurationManagement secondo

l’ISO

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SUPSIProject Management Forum

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Alessandro Colasurdo – Configuration Management secondo l’ISO 15

Audit di configurazione secondo la ISO 10007

• Gli audit di configurazione devono essere eseguiti in linea con le procedure aziendali eddevono avere l’obiettivo di determinare se il prodotto è conforme con i suoi requisiti e le informazioni di configurazione.

• La norma indica due tipologie di audit da svolgere:

– FUNCTIONAL CONFIGURATION AUDIT: è una ispezione formale per verificare che gli elelementidella configurazione raggiungono le caratteristiche di performance funzionali;

– PHYSICAL CONFIGURATION AUDIT: è una ispezione formale per verificare che gli elelementi dellaconfigurazione soddisfano le caratteristiche fisiche.

• La norma inoltre consiglia di effettuare questi audit prima che l’accettazione formale del prodotto sia stata fatta.

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Alessandro Colasurdo – Configuration Management secondo l’ISO 16

Di chi sono le responsabilità della CM?Mia, tua, sua, loro…

Questo aspetto viene spesso sottovalutato nelle aziende. Le strutture gerarchiche sono in genere definite in azienda ma non tutti gli aspetti decisionali sono stabiliti all’interno delle job description.

Inoltre l’azienda ha la responsabilità di identificare, le autorità, ilprocesso di escalation per implementare e verificare I processi di gestione della configurazione.

«..il cane con due padroni muore di fame..»