Confartigianato Informa n.3

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ANNO XXVI - Nuova Serie n. 8 Associazione Artigiani, Piccole e Medie Imprese del mandamento di San Donà di Piave LUGLIO - SETTEMBRE 2014 RIFIUTI: IL DEPOSITO TEMPORANEO BONUS 80 EURO: SPERANZA O DELUSIONE? LAVORO E SICUREZZA: CONTRIBUTI INAIL Periodico trimestrale - Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale 70% NE/VE Bollettino degli Organi Direttivi di Associazione Sindacale - Autorizzazione Tribunale di Venezia n. 961 del 07/03/1989 Gli artigiani alla Fiera del Rosario

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Gli artigiani alla Fiera del Rosario -RIFIUTI: IL DEPOSITO TEMPORANEO BONUS 80 EURO: SPERANZA -LAVORO E SICUREZZA: CONTRIBUTI INAIL -BONUS 80 EURO: SPERANZA O DELUSIONE?

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ANNO XXVI - Nuova Serie n. 8

Associazione Artigiani, Piccole e Medie Imprese del mandamento di San Donà di Piave

LUGLIO - SETTEMBRE 2014

RIFIUTI: IL DEPOSITO TEMPORANEO

BONUS 80 EURO:SPERANZA O DELUSIONE?

LAVORO E SICUREZZA:CONTRIBUTI INAIL

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Gli artigiani alla Fiera del Rosario

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SOMMARIO

SOMMARIO

CONFARTIGIANATO INFORMA

CONFARTIGIANATO INFORMA

Periodico trimestraledi Confartigianato Imprese San DonàAnno XXVI - Numero 03 Luglio/Settembre

Autorizzazione del Tribunale di Venezian.961 del 07/03/1989

Pubblicazione Registrata al ROCn. 13094 del 17/12/2005

Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale 70% NE/VE

Bollettino degli organi direttivi di Associazionesindacale

Direttore responsabile:Aldo Trivellato

Comitato di Redazione:Nicola Beccari, Monica Carrer, Sonia Cibin,Ennio Galletti, Luisella Surian

Hanno collaborato a questo numero:Fabrizio Boato, Roberto Mazzardis, Vito Molinaro,Luca Nardin, Leandro Perissinotto, Claudia Poles, Carlo Zanin

Direzione, Redazione, Amministrazione:via Perugia, 2 - 30027 San Donà di PiaveTel 0421.3351 - [email protected]

Editore:Associazione Artigiani, Piccole e Medie Impresedel Mandamento di San Donà di Piavevia Perugia, 2 - 30027 San Donà di PiaveTel 0421.3351 - Fax 0421.335444

Stampa:Tipolitografia COLORAMA sncvia Garda, 13 - 30027 San Donà di Piave

Pubblicità:Per la pubblicità su Confartigianato InformaTel. 0421.3351

In copertina: Stand Confartigianato alla Fiera del Rosario di San Donà di Piave. Foto di Ennio Galletti.

Pubblicazione chiusa in redazione e data alla stampa il 18 Settembre 2014.

ANNO XXVI - Nuova Serie n. 8

Associazione Artigiani, Piccole e Medie Imprese del mandamento di San Donà di Piave

LUGLIO - SETTEMBRE 2014

RIFIUTI: IL DEPOSITO TEMPORANEO

BONUS 80 EURO:SPERANZA O DELUSIONE?

LAVORO E SICUREZZA:CONTRIBUTI INAIL

Per

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Gli artigiani alla Fiera del Rosario

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5 IL PUNGIGLIONE

Quota associativa, questa sconosciuta

6 INTERNAZIONALIZZAZIONE

Il progetto Adotta un Designer e le fiere del comparto casa

7 APPROFONDIMENTI

L’impianto di messa a terra

PRIMO PIANO

8 Fiera del Rosario: la rivoluzione degli autoriparatori

9 Fiera del Rosario: come si risparmia l’energia

10 AMBIENTE

Il deposito temporaneo dei rifiuti

11 SIcUREZZA

I contributi dell’INAIL

12 FIScALE

Investimenti e credito d’imposta

13 LAvORO

Bonus 80 euro tra speranze e delusioni

14 cATEGORIE

Il nuovo libretto per la climatizzazione

15 ENERGIA

Scegli l’energia di confartigianato

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IL PUNGIGLIONECONFARTIGIANATO INFORMA

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varie volte l’anno la Segreteria mi fissa appuntamenti con Associati i quali, visto il particolare momento eco-nomico, chiedono di esser esonerati dal pagamento della quota Associativa. Questo m’induce a cercare di far chiarezza su ciò che significa il pagamento di quella che comunemente è denominata “Tessera”. Innanzitutto, il pagamento della quota Associativa dà diritto agli Associati di partecipare alla vita Associati-va e sindacale e di potere usufruire dei relativi servizi, alcuni dei quali totalmente gratuiti, altri a costi note-volmente calmierati, che è possibile applicare solo ed esclusivamente agli Associati in regola con il pa-gamento della relativa quota sociale. Si badi bene, quota sociale che è versata in parte per le attività sindacali alla confartigianato Nazionale, al Regiona-le e al Provinciale, quindi, solo una minima parte di ciò che versa l’Associato rimane nel nostro manda-mento che ne utilizza i proventi per le attività sindacali legate al territorio. come da Statuto, l’Associazione può rendere servizi solo ed esclusivamente ai propri Associati, da qui l’esigenza di puntuale verifica perio-dica da parte degli uffici dell’effettivo pagamento della quota sociale, pena la perdita di qualità di Associato, con tutto quel che ne deriva in termini d’impossibili-tà di usufruire dei servizi Associativi, e non ultimo, la perdita dei requisiti, comporta la decadenza da ogni ruolo Associativo e sindacale, a livello mandamentale, provinciale, regionale e nazionale. Senza possibilità di alcuna deroga! ci sono due modi per pagare la quo-ta Associativa, il primo, per cassa, dove l’Associato paga direttamente all’Associazione la quota, quindi di facilissimo e immediato riscontro. Il secondo metodo utilizzato è il pagamento abbinato ai contributi perso-nali INPS, in questo caso la verifica è molto più com-

plessa e può portare a ritardi nel riscontro dell’effettivo pagamento, ritardi non imputabili ai nostri uffici, i quali possono riscontrare l’anomalia nel versamento ben oltre i tempi utili per poter eventualmente attuare delle contromisure. Le anomalie nei versamenti possono aver diverse motivazioni e dinamiche, anche non lega-te alla volontà dell’Associato, ma che ne è certamente a conoscenza molto prima di quando può riscontrarlo l’Associazione, quindi, è auspicabile che in questi casi l’Associato prenda contatto immediatamente con gli uffici per attivare le relative contromisure. Aldilà del-le leggende che di tanto in tanto si sentono, l’attuale Dirigenza ha posto regole chiare e rispettose del det-tame Statutario in tutti gli ambiti della struttura Asso-ciativa e di conseguenza anche per ciò che riguarda le quote sociali. Regole atte a prevenire possibili situa-zioni che possono metter in difficoltà l’Associazione, e oggi si può affermare con assoluta certezza che tutti i settori sono attentamente monitorati e per quanto riguarda il settore quote Associative, senza tema di smentita, siamo totalmente in regola con i pagamenti e con i nominativi dichiarati a tutti i livelli del nostro Si-stema Associativo. Terminando, vi invito a contattare l’Ufficio Sindacale dell’Associazione, dove i nostri col-laboratori vi illustreranno i vari servizi gratuiti garantiti dalla sottoscrizione della tessera, dove si vedrà chia-ramente che i vantaggi economici derivanti appunto dalla gratuità di alcuni servizi, supera di gran lunga quello che è il costo da sostenere per la quota Asso-ciativa, oltre che ai vantaggi di far parte di una grande organizzazione a servizio e a difesa degli Associati. In modo particolare per quanto riguarda gli Associati del nostro mandamento!

Ildebrando Lava

Ildebrando LavaPresidente

QUOTA ASSOCIATIVA, QUESTA SCONOSCIUTA

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INTERNAZIONALIZZAZIONE CONFARTIGIANATO INFORMA

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Claudia PolesInternazionalizzazione

[email protected]

AL vIA IL PROGETTO “ADOTTA uN DESIGNER”IL DESIGN PER vALORIzzARE I PRODOTTI DELL’AzIENDA, IN ITALIA E ALL’ESTERO In fase di avvio il progetto per le imprese associate “Adotta un Designer”, un’iniziativa mirata a rendere le aziende consapevoli delle possibilità di valorizzare i propri prodotti tramite il design e supportarle nel rin-novare la loro immagine in Italia e all’estero. Il fine ultimo del progetto è di informare, formare e as-sistere le Aziende per permettergli di comunicare se stesse in modo nuovo e di farsi conoscere sul mer-cato locale, nazionale ed internazionale con un’altra veste. Il progetto prevede tre attività principali: - un percorso formativo sul design e la comunicazione rivolto agli imprenditori, al fine di far percepire il pro-dotto come ricerca e di favorire la rigenerazione dell’a-zienda tramite il design, reinventando i propri prodotti;- l’inserimento di un giovane designer all’interno dell’Azienda, grazie alla collaborazione con gli Istituti di design del territorio, al fine di rinnovare uno o più prodotti esistenti o progettarne e realizzarne di nuovi;- l’organizzazione di uno o più eventi come vetrina per la promozione dei nuovi prodotti di design delle azien-de coinvolte nel progetto.La partecipazione all’iniziativa per le Aziende asso-ciate è gratuita o agevolata (a seconda dell’attività), grazie al co-finanziamento della nostra Associazione e ai contributi di venezia Opportunità e della camera di commercio.

IN FIERA CON IL COMPARTO CASA AL vAGLIO PIù POSSIbILITà PER LA PROMOzIONEDELLE AzIENDE DEL SETTORE

L’Associazione di San Donà, in collaborazione con la confartigianato del veneto Orientale di Portogruaro, sta valutando la possibilità di agevolare le Aziende del comparto casa per la partecipazione ad una mani-festazione fieristica realizzata in Italia che sia anche evento di incoming di operatori stranieri, al fine di promuoverle e favorire l’incremento delle loro attività all’estero. Al vaglio i seguenti eventi riguardanti il settore delle costruzioni e annessi:• SAIE 22-25 Ottobre a bolognaFiera plurisettoriale rivolta ai progettisti e alle Aziende che producono sistemi edilizi (prefabbricati, sistemi produttivi costruttivi, componenti per l’edilizia residen-ziale e relative impiantistiche), materiali e manufatti (acciaio, argilla, calcestruzzo, gessi, marmo), oltre che il settore delle energie rinnovabili; • SAIE3 22-25 Ottobre a bologna Fiera che si svolge in concomitanza con SAIE, sullo stesso sito espositivo, rivolta esclusivamente ai pro-duttori di serramenti e di finiture da interni ed esterni;• RESTRuCTuRA 27-30 Novembre a Torino (Lin-gotto Fiere)Fiera rivolta ai produttori di attrezzature per interni ed esterni, caminetti e stufe, energie rinnovabili, impianti idrici ed elettrici, antincendio e di climatizzazione, pa-reti, pavimentazioni, scale, serramenti e sistemi per il risanamento ed il restauro.Nel caso l’iniziativa riscuota interesse, l’Associazio-ne potrà proporre alle Aziende prezzi agevolati per la partecipazione in Fiera (singolarmente o in collettiva), grazie al co-finanziamento di venezia Opportunità, l’Azienda speciale della ccIAA di venezia.

NUOVE PROPOSTE E INIZIATIVE

Partecipazione gratuita o agevolata per le Aziende associate

Per ulteriori informazioni o per manifestare l’interesse alle iniziative, contattare l’ufficio Europa.

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APPROFONDIMENTICONFARTIGIANATO INFORMA

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Ennio GallettiResponsabile Area Organizzativa

Tecnica e Sindacale

certamente è di nostra conoscenza che il polo centrale di una spina o di una presa elettrica ( ec-cetto per quelle definite di tipo tedesco che hanno delle alette laterali ) è la cosidetta “messa a terra” parte di un insieme di elementi metallici che colle-gano, per motivi di sicurezza, varie strutture dell’im-pianto elettrico con lo scopo di eliminare tensioni pericolose che potrebbero applicarsi alle persone che venissero malauguratamente a contatto con un involucro metallico in difetto di isolamento.

Fin qui non ci dovrebbe essere alcun problema di conoscenza e non è certamente sconosciuto l’obbligo di certificazione dell’impianto da parte dell’installatore abilitato che ha l’obbligo di rilascia-re al committente una “Dichiarazione di conformità dell’impianto alla regola dell’arte”. con l’emissione della dichiarazione di conformità si ha di fatto l’o-mologazione dell’impianto di messa a terra e/o di protezione da scariche atmosferiche, eccetto che per gli impianti installati in zone classificate a rischio esplosione dove vige diversa normativa.

Il fattore meno conosciuto che soprattutto in caso di accidente può creare notevoli problemi, anche di natura penale, è l’obbligo del datore di lavoro di comunicare agli enti preposti la messa in servizio degli impianti.Tale obbligo vige solo per ambienti di lavoro, pubbli-ci e privati, per i quali si configuri un’attività lavorati-va cui sia applicabile il D.Lgs 81/2008 (Sicurezza nei luoghi di lavoro) ove vi sia la presenza di lavoratori subordinati e/o autonomi e/o soggetti equiparati).La comunicazione deve pervenire agli enti preposti (ARPAv e ISPESL/INAIL) entro 30 giorni dalla data di messa in servizio dell’impianto.

A questo punto è bene chiarire alcuni aspetti pratici che molto spesso sono confusi dagli utenti/impren-ditori. L’immobile, a prescindere dalla destinazione, deve possedere la certificazione di rispondenza alle

norme tecniche sugli impianti, e quindi di presenza di impianto di messa a terra/scariche , rilasciata da un installatore abilitato; solo se l’immobile nel corso della sua vita, anche non da subito, viene utilizzato come ambiente di lavoro il titolare dell’impresa che lo occupa deve comunicare la messa in servizio dell’impianto. Questa incombenza non è a carico del proprieta-rio dell’immobile, che eventualmente deve mettere a disposizione la documentazione tecnica, ma del suo conduttore, datore di lavoro.

Successivamente il datore di lavoro deve provve-dere affinchè gli impianti di messa a terra, i dispo-sitivi di protezione da scariche atmosferiche e le installazioni in luoghi a rischio di esplosione siano sottoposti a verifica periodica secondo le modalità previste dal D.P.R 462/2001:- ogni due anni per gli impianti installati in cantieri, in locali adibiti ad uso medico, nei luoghi soggetti a certificato di prevenzione incendi e in luoghi con pericolo di esplosione.- entro i cinque anni per tutti gli altri casi.

L’ attività di verifica periodica può essere effettuata dall’Arpav o in alternativa da organismi abilitati dal Ministero delle attività produttive. Si ricorda che sol-tanto questi organismi sono autorizzati ad effettua-re le verifiche periodiche, non sono quindi valide, ai fini del DPR 462/01, le verifiche effettuate da pro-fessionisti o imprese installatrici ai fini manutentivi.

Si ricorda, inoltre che in mancanza di una corretta procedura, oltre alle pesanti sanzioni previste dalla normativa, se presente una polizza assicurativa a copertura di particolari danni, in talune evenienze, le compagnie – di nornma - non riconoscono i danni subiti con il conseguente mancato inden-nizzo.

Norme tecniche e denuncia inizio attività

IMPIANTO DI MESSA A TERRA:LO CONOSCIAMO?

Per informazioni, comunicazioni agli enti competenti, richieste di visite periodiche, contattare l’ufficio sicurezza dell’associazione 0421.335430

RIFERIMENTI NORMATIVI

1. D.Lgs 81/2008 e s.m.i. “Tutela della salute e delle sicurezza nei luoghi di lavoro” che ha sostituito il D.Lgs 626/19994 ed abrogato il DPR 547/1955 2. D.M. 37/2008 “Riordino delle disposzioni in materia di attività di installazione degli impianti all’interno di edifici” che ha abrogato la nota Legge 46/19903. D.P.R. 462/2001 “Regolamento per la semplificazione del procedimento per la denuncia di installazioni e dispositivi di protezione contro le scariche atmosferiche, di dispositivi di messa a terra di impianti elettrici e di impianti elettrici pericolosi.

IN bREVE:1. L’installatore che realizza un impianto di protezione da scariche atmosferiche, messa a terra o installazioni in luoghi pericolosi deve rilasciare al committente una “dichiarazione di conformità alla regola d’arte” dell’impianto stesso2. Il datore di lavoro alla messa in servizio dell’impianto, da parte sua, deve inviare comunicazione e copia della dichiarazione di conformità agli enti competenti per territorio3. Successivamente il datore di lavoro deve provvedere alle verifiche periodiche.

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PRIMO PIANO CONFARTIGIANATO INFORMA

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Una rivoluzione sta attraversando il mondo dell’auto-mobile ed interessa tutti: automobilisti, autoriparatori ed officine, carrozzerie, gommisti e concessionarie. Perchè la tecnologia ha cambiato completamente l’automobile e non tutti sono preparati ad affrontare le novità. La prima di queste riguarda il fatto che molte volte non si tratta più di riparare un guasto, ma di dia-gnosticare un “malessere” del veicolo, per compren-dere l’origine di un malfunzionamento, correggerlo e prevenire i danni. Un mondo nuovo sul quale la con-fartigianato di San Donà di Piave ha deciso di ragiona-re, organizzando un convegno all’interno degli spazi fieristici della Fiera del Rosario 2014, domenica 5 ottobre alle 15.00. Un’iniziativa voluta da Alessan-dro Marin, presidente provinciale della categoria degli autoriparatori, Davide Dalla Pria, capo categoria, con la preziosa collaborazione del delegato di Torre di Mo-sto, Paolo Ave, autoriparatore in prima fila nell’aggior-namento del settore.Accanto al convegno sarà realizzata una piattaforma di analisi e studio che coinvolgerà due fra le più im-portanti aziende del settore, assieme alla sede di San Stino dell’Istituto Professionale di Stato Enrico Mattei. Perchè il primo problema si chiama formazione, dagli addetti ai lavori ai ragazzi che oggi studiano l’autori-parazione e saranno i futuri professionisti. La questio-ne riguarda tutti, a cominciare da chi l’auto, il furgone, il camion, lo usa tutti i giorni ed ha bisogno di veicoli in ordine, sicuri e funzionanti come si deve. Il primo a subire il problema, infatti, è il comune automobilista, il fruitore che non può sapere e capire quanto e in che modo il mondo auto sia cambiato. Primo scopo del convegno è proprio quello di sensibilizzare l’automo-bilista sulle tematiche delle auto contemporanee. Per scoprire, per esempio, che nelle officine, ma anche nelle aziende che abbiano un parco mezzi, servirebbe una nuova figura professionale, una specie di “medico di base” dei veicoli, un Meccatronico che sappia dia-gnosticare guasti e anticiparli, prevenendoli, collegan-do le conoscenze meccaniche ed elettroniche a quel-le informatiche, conoscendo, cioè, la complessità dei veicoli moderni, in cui motore, gomme, carrozzeria, componenti elettrici, eccetera, non sono più elementi di singole specializzazioni, ma tessere di quel mosai-co complesso che chiamiamo autoveicolo. Questione

che interessa i settori più diversi, se pensiamo, per esempio, che uno dei problemi più trascurati nelle so-fisticate macchine di nuova generazione, è di natura organica: la formazione di colonie batteriche all’inter-no dei serbatori per carburanti a benzina, gasolio o Gpl, con relative conseguenze, per danni la cui origine è spesso difficile da individuare e risolvere. O meglio, è questione di competenze e formazione adeguate, problema che si ripercuote sugli addetti ai lavori. Di-verse aziende del settore si sono aggiornate con le esigenze contemporanee, molte altre non lo hanno fatto, perdendo, per esempio, la possibilità di effet-tuare tagliandi a macchine ancora in garanzia. La legi-slazione vigente lo consente, ma diversi concessionari segnalano al cliente automobilista che i tagliandi van-no effettuati seguendo determinate procedure, con apparecchiature e software appositi, perchè in bilico rimane la garanzia. Non tutti sono attrezzati o prepa-rati per farlo nella maniera adeguata. Problema che si amplifica se parliamo di manutenzione ordinaria, di usato o di veicoli da poco usciti dalla garanzia. Que-stione che interessa anche la sicurezza del parco vei-coli viaggiante, il comfort, nonché il risparmio. All’of-ficina di una concessionaria, per esempio, conviene sostituire una centralina, piuttosto che interrogarla per comprendere il danno, con relativa ricaduta economi-ca sull’automobilista. Il problema, però, è anche un altro: in Germania, in Austria, in Belgio ed in altri paesi europei, i codici password per intervenire nei softwa-re che regolano il funzionamento dei nostri veicoli, vengono normalmente venduti a prezzi ragionevoli agli autoriparatori, in Italia bisogna bussare al produt-tore e chiederli in prestito. Perchè? Perchè in buona parte dell’Europa gli autoriparatori sono preparati ed aggiornati, mentre in Italia molti hanno in mano solo cacciaviti e chiavi a brugola. La risposta si chiama for-mazione e riqualificazione, per dare vita ad un tecnico di base che conosca tutti gli aspetti inerenti il mondo auto. Iniziando ad aggiornare e formare chi oggi lavo-ra nelle officine e gli studenti delle scuole professio-nali. Una richiesta che non parte solo dagli addetti ai lavori, ma soprattutto da chi chiede agli autoriparatori garanzie e certezze, cioè dagli automobilisti. (a.t.)

Monica CarrerSegretario

Aldo TrivellatoDirettore Responsabile

“confartigianato Informa”

AUTORIPARATORI:LA RIVOLUZIONE SI ChIAMA DIAGNOSI E FORMAZIONE

Fiera del Rosario 2014, domenica 5 ottobre alle ore 15.00

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PRIMO PIANOCONFARTIGIANATO INFORMA

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Il passato è lo spreco energetico, il futuro è l’energia efficiente, il presente è la possibilità di quantificare il consumo e misurare i risparmi. Perchè le nostre case e le nostre aziende impiegano energia inutilmente, la sprecano, la consumano per nulla. Eppure l’energia non si crea né si distrugge, in compenso la si paga sa-lata e su questo, si può risparmiare. Gli argomenti del convegno dedicato al Risparmio energetico organiz-zato dalla confartigianato di San Donà di Piave che si svolgerà negli spazi dell’a-rea fieristica della Fiera del Rosario, lunedì 6 ottobre alle ore 9.30.Ne abbiamo parlato con Leandro Perissinotto del-lo studio tecnico omega, specialista delle opportu-nità connesse all’efficienza energetica nelle abitazioni e nelle aziende. «Abbiamo spesso pensato agli edifici – ci ha detto – come a luoghi chiusi dove vivere e lavorare, involucri che con-sumano energia a seconda dell’utilizzo. Invece, l’e-voluzione degli impianti e le nuove tecnologie hanno introdotto un nuovo concetto: l’idea che l’edificio sia qualcosa di vivo che deve consumare il meno possi-bile». Ecco perchè anche gli edifici adesso godono di vere e proprie classi energetiche connesse al loro consumo energetico, come succede per gli elettrodo-mestici. La certificazione energetica è così diventata un fattore decisivo per usufruire di bonus fiscali nella costruzione e nella ristrutturazione degli edifici, con fi-nanziamenti connessi all’adeguamento degli impianti.Ancora più importante è il fatto, concretamente misu-rabile, legato allo spreco inutile di energia, che riguarda la globalità dell’edificio, dagli impianti alle apparecchia-ture. «Gli esempi nelle aziende sono molti – continua Perissinotto – e basterebbe citare la sostituzione dell’il-luminazione tradizionale con le lampade a Led o ad in-duzione , un investimento che si ripaga in poco più di due anni e che consente per due decenni di azzerare la manutenzione. Si veda ad esempio nella tabella la vita utile che può arrivare attualmente fino a 100.000 ore e l’ efficienza che rimane con le nuove tecnologie sempre superiore alle normali lampade finora utilizzate. Per non dire degli innumerevoli comandi della venti-lazione: per regolarla prima si usavano valvole a sa-racinesca ed il motore rimaneva sempre attivo alla massima potenza, adesso si possono installare gli inverter, che abbinati ad opportuni sensori consento-no di produrre soltanto la quantità d’aria richiesta e di conseguenza adeguare i consumi al carico effettivo». I casi si moltiplicano a seconda delle tipologie di azien-da (molto si potrebbe dire anche per le abitazioni), ma alcune situazioni diventano addirittura clamorose: è il caso del ”rifasamento”, il grande sconosciuto, un pro-blema che investe numerose aziende produttive e del commercio, per esempio gli alberghi. Lo sfasamento fra tensione e corrente è una questione molto nota

fra gli addetti ai lavori, ma praticamente ignorata dal resto del mondo, nonostante costi cara quando si va a pagare la “bolletta” energetica. Motori e trasforma-tori generano campi magnetici che “sfasano” tensio-ne e corrente, causando energia reattiva: energia che provoca surriscaldamenti inutili e pericolosi. Risultato, energia sprecata e danni futuri. Al punto che l’ente distributore dell’energia elettrica ha imposto clausole contrattuali, attraverso appositi provvedimenti tariffa-

ri, che obbligano l’utente a rifasare il proprio impian-to, pena il pagamento di una penale. Processo di rifasamento quasi sempre ignorato con costi occulti che gravano nella gestione aziendale. Apposite appa-recchiature misurano facil-mente i consumi e consen-tono di stabilire i risparmi

che si otterrebbero mediante il rifasamento. Più in ge-nerale, è possibile effettuare controlli che stabiliscono il grado di efficienza energetica di ogni edificio, dimi-nuendo gli sprechi e consentendo concreti risparmi. Nelle settimane successive alla Fiera del Rosario la confartigianato offrirà la possibilità alle aziende as-sociate e a tutte le aziende interessate del territorio, anche non associate, di effettuare check energetici gratuiti per rendere concreto il risparmio energetico ed abbattere gli onerosi costi dell’energia.

L’ENERGIA:NON SI CREA Né SI DISTRUGGE, MA SI RISPARMIA

Fiera del Rosario, lunedì 6 ottobre alle ore 9.30

Leandro Perissinotto

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AMbIENTE CONFARTIGIANATO INFORMA

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LA CORRETTA GESTIONE DEI RIFIuTI IN AzIENDA

IL DEPOSITO TEMPORANEOUNA “AGEvOLAZIONE” DA TENERE SOTTO STRETTO cONTROLLO

vito MolinaroReferente Servizio Ambiente

Tel. 0421.335410

Si producono i rifiuti, si annota la produzione nel regi-stro di carico e scarico, si mettono “in un angolo” e, periodicamente, si effettua il conferimento a una ditta autorizzata per il recupero o lo smaltimento.Tutto, qua.Beh, detta così, sembrerebbe una formalità banale che non implica alcun particolare impegno. Attenzione invece, tutta la vita dei rifiuti, dalla produ-zione al recupero o allo smaltimento, nasconde peri-colose insidie e deve essere gestita con la massima diligenza, nel rispetto della normativa.A questo proposito merita porre l’accento sulla fase che, inevitabilmente, si origina immediatamente dopo la produzione del rifiuto: “il deposito”.A questo proposito la norma prevede una sorta di “agevolazione” per i produttori, consentendo agli stessi di “conservare” i rifiuti, anche pericolosi, senza necessità di dotarsi di particolari autorizzazioni.Questa fase è definita “deposito temporaneo” e può essere esercitata senza necessità di ot-tenere autorizzazioni, solo rispettando stret-tamente determinate condizioni che vedia-mo di seguito.Il “deposito tem-poraneo” è regola-mentato dall’art. 183 del Testo Unico Am-bientale, al comma 1, lettera bb) e ne ri-portiamo le definizioni salienti:“deposito tempora-neo”: il raggruppa-mento dei rifiuti ef-fettuato, prima della raccolta, nel luogo in cui gli stessi sono prodotti;1) i rifiuti contenenti gli inquinanti organici persisten-ti di cui al regolamento (cE) 850/2004, e successive modificazioni, devono essere depositati nel rispetto delle norme tecniche che regolano lo stoccaggio e l’imballaggio dei rifiuti contenenti sostanze pericolose e gestiti conformemente al suddetto regolamento;2) i rifiuti devono essere raccolti ed avviati alle opera-zioni di recupero o di smaltimento secondo una delle seguenti modalità alternative, a scelta del produttore:- con cadenza almeno trimestrale, indipendentemen-te dalle quantità in deposito;- quando il quantitativo di rifiuti in deposito raggiunga complessivamente i 30 metri cubi di cui al massimo 10 metri cubi di rifiuti pericolosi.- In ogni caso, allorché il quantitativo di rifiuti non su-peri il predetto limite all’anno, il deposito temporaneo non può avere durata superiore ad un anno;3) il “deposito temporaneo” deve essere effettuato per

categorie omogenee di rifiuti e, per i rifiuti pericolosi, nel rispetto delle norme che disciplinano il deposito delle sostanze pericolose in essi contenute;4) devono essere rispettate le norme che disciplinano l’imballaggio e l’etichettatura delle sostanze pericolo-se;vediamo, quindi, che i limiti di volume o di tempo che NON devono essere superati, sono alternativi a scelta dell’impresa.Il produttore può, conseguentemente, gestire il depo-sito temporaneo secondo le proprie esigenze con una delle seguenti modalità:1) raggruppare i rifiuti nel luogo di produzione, in qual-siasi quantitativo (illimitato) purché il conferimento (av-vio al recupero o allo smaltimento) avvenga al massi-mo ogni tre mesi;2) raggruppare i rifiuti nel luogo di produzione fino a un quantitativo massimo di 30 metri cubi di rifiuti, di cui al massimo 10 metri cubi di rifiuti pericolosi, e confe-

rirli (avvio al recupero o allo smaltimento) al raggiungimento di limite massimo di vo-lume anche oltre i tre mesi. In ogni caso, anche se non si raggiunge il volume massimo consentito, il perio-do di permanenza dei rifiuti nel luogo di produzione non deve mai, assolutamente, essere superiore a un anno.Non rispettare rigoro-samente i termini del deposito temporaneo si configura come attività di gestione di

rifiuti non autorizzata, (deposito incontrollato) ed è sanzionata con:a) la pena dell’arresto da tre mesi a un anno o con l’ammenda da 2.600 euro a 26.000 euro se si tratta di rifiuti non pericolosi;b) la pena dell’arresto da sei mesi a due anni e con l’ammenda da 2.600 euro a 26.000 euro se si tratta di rifiuti pericolosi.

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Roberto MazzardisReferente Servizio Sicurezza

Te. 0421.335430

COSA HANNO PREvISTO? L’INAIL ha stanziato euro 1.884.214 a favore delle pic-cole e micro imprese che hanno sede in veneto dei settori dell’edilizia, lapidei e dell’agricoltura per la realizzazione di progetti di innovazione tecnologica per impianti, macchinari ed attrezzature finalizzate al miglioramento delle condizioni di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Il bando per l’assegnazione delle risor-se è stato pubblicato nella G.U. del 18/07/2014 ed è disponibile sul portale dell’INAIL (nella sua home page).

CHI PuO’ ADERIRE? Possono accedere al Bando, di cui sopra, le piccole e micro imprese venete dei settori sotto riportati – anche quelle individuali – iscritte alla camera di commercio, che sono in regola con i versamenti previdenziali e con il DuRC. In particolare possono partecipare quelle aziende che hanno i seguenti codici ATEcO di-chiarati alla camera di commercio:

SETTORE EDILIzIA:41.2 - costruzione di edifici residenziali e non resi-denziali.42.1 - costruzione di strade e ferrovie.42.2 - costruzione di opere di pubblica utilità.42.9 - costruzione di altre opere di ingegneria civile.43.1 - Demolizione e preparazione del cantiere edile.43.2 - Installazione di impianti elettrici, idraulici ed altri lavori di costruzione e installazione.43.3 - completamento e finitura di edifici.43.9 - Altri lavori specializzati di costruzione.

SETTORE LAPIDEO:23.7 - Taglio, modellatura e finitura di pietre.

SETTORE AGRICOLO:01 - coltivazioni agricole e produzione di prodotti ani-mali, caccia e servizi connessi.02 - Silvicoltura e utilizzo aree forestali.

CHE bENEFICI CI SONO? Il contributo – in conto capitale – è erogato fino a una misura massima corrispondente al 65% dei costi so-stenuti e documentati per la realizzazione del progetto. Il contributo massimo concedibile a ciascuna impre-sa va da un minimo di 1.000 euro ad un massimo di 50.000.

QuANDO PRESENTARE LE DOMANDE? La presentazione delle domande può avvenire solo in modalità telematica, con successiva conferma trami-te Posta elettronica certificata e firma digitale dell’a-zienda (chi è sprovvisto deve chiederla per tempo alla ccIAA). A partire dal 3 novembre 2014 fino alle ore 18 del 3 dicembre 2014 le imprese registrate negli archivi Inail avranno a disposizione una procedura informati-ca che consentirà loro la compilazione della doman-da, con le modalità indicate nel Bando. Successiva-mente l’INAIL stilerà una graduatoria degli ammessi al contributo.

ENTRO QuANTO SI DEvONO REALIzzARE I PROGETTI? Per le imprese entrate nella graduatoria dell’INAIL è previsto un termine massimo di sei mesi (improroga-bile) per la loro realizzazione.

CHE TIPO DI PROGETTI FINANzIANO? Riportiamo un esempio del settore edile: finanziano l’acquisto di macchine nuove marcate cE equipag-giate per la movimentazione meccanica dei carichi ivi compreso il sollevamento di materiali e\o di persone. Sono invece escluse macchine per la miscelazione e trasporto di calcestruzzo, macchine di movimento terra non compatte (oltre i 45 o 60 quintali di massa complessiva a seconda dei casi) o montate su vei-coli o rimorchi. Lo scopo del Bando in questo caso è quello di diminuire la movimentazione manuale dei carichi degli addetti.

LAVORO E SICUREZZA: cONTRIBUTI DALL’INAIL

bANDO INAIL PER OTTENERE FINANzIAMENTI PER LA SICuREzzA NEI LuOGHI DI LAvORO

IN FAvORE DEI SETTORI EDILIzIA, LAPIDEI ED AGRICOLTuRA

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FISCALE CONFARTIGIANATO INFORMA

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L’articolo 18 del Decreto Legge n. 91 del 24 giugno 2014, introduce un credito d’imposta pari al 15% delle spese in beni strumentali nuovi compresi nella divisione 28 della Tabella ATEcO 2007, in eccedenza rispetto alla media degli investimenti (riferiti sempre ai beni inclusi nella divisione 28) dei 5 periodi d’impo-sta precedenti (2009-2013 per gli investimenti 2014, 2010-2014 per gli investimenti 2015), con facoltà di escludere dal calcolo della media il periodo in cui l’in-vestimento è stato maggiore. Destinatari del provve-dimento sono i soggetti titolari di reddito d’impresa (esclusi quindi i lavoratori autonomi), indipendente-mente dalla forma giuridica (ditte individuali, società di persone e di capitali, cooperative ecc.). Rientrano nell’agevolazione gli acquisti effettuati dal 25 giugno 2014 (data di entrata in vigore del decreto) al 30 giugno 2015, ad esclusione di quelli di importo unitario (singolo bene) inferiore a 10.000 euro (tradotto significa che l’acquisto di un bene strumentale com-preso nella divisione 28 di cui sopra, ma di importo inferiore a 10.000 euro, è escluso dall’agevolazione). Al riguardo, confartigianato ha chiesto, tra le modifi-che che il decreto potrà subire in sede di conversione in legge, la soppressione di tale limite di 10.000 euro. Possono accedere all’agevolazione anche le imprese che, alla data di entrata in vigore del decreto, hanno iniziato l’attività da meno di 5 anni e coloro che l’han-no iniziata dal 26/06/2014.

come detto, gli investimenti che danno diritto al cre-dito d’imposta sono esclusivamente quelli compresi nella divisione 28 della tabella ATEcO 2007. Si tratta, in estrema sintesi, di macchinari e apparecchiature che intervengono meccanicamente o termicamente sui materiali e sui processi di lavorazione; restano, quindi, esclusi dall’agevolazione gli acquisti di immobili, di autoveicoli, di computer, di mobili e di attrezzature per ufficio.I beni devono essere nuovi, pertanto, sono esclusi dal beneficio i beni usati, ossia beni a qualunque titolo già utilizzati. Il credito d’imposta maturato deve essere ripartito ed utilizzato in tre quote annuali di pari importo, e deve essere indicato nella dichiarazione dei redditi riferita all’anno in cui lo stesso è maturato ed in quelle suc-cessive in cui avviene l’utilizzo. Il beneficio è utilizza-bile esclusivamente in compensazione mediante F24. La prima quota annuale è, tuttavia, utilizzabile dal 1° gennaio del secondo periodo d’imposta successivo a quello in cui è stato effettuato l’investimento; in prati-ca, in caso di investimenti effettuati nel 2014, la prima quota potrà essere utilizzata dal 1° gennaio 2016, la seconda nel 2017 e la terza nel 2018.Per non decadere dall’agevolazione, i beni acquistati dal 25/06/2014 al 31/12/2014 non potranno essere ceduti prima del 31/12/2016, quelli acquistati tra il 01/01/2015 e il 30/06/2015 prima del 31/12/2017.

Prorogato al 31 ottobre 2014 il termine per presen-tare l’istanza di certificazione del credito nei confronti della Pubblica Amministrazione ed essere assistiti dal-la garanzia dello Stato. L’imprenditore che vanta cre-diti dalla Pubblica Amministrazione diversa dallo Stato può richiedere la certificazione del proprio credito tra-mite apposita piattaforma telematica e invece di atten-dere il pagamento diretto della P.A., nei termini indicati nella certificazione stessa, potrà utilizzare il credito in compensazione su somme iscritte a ruolo per cartelle di pagamento notificate entro il 30/09/2013, oppure potrà cederlo, anche parzialmente, con garanzia dello Stato, alle banche a condizioni particolarmente van-taggiose per ottenere immediata liquidità.

Tale ultima possibilità è concessa ai crediti:- gia certificati al 24.04.2014 - non ancora certificati a condizione che sia presenta-ta istanza entro il 31/10/2014.UNIONcAMERE sta informando tutte le imprese, tra-mite PEc, della possibilità di presentare istanza per ottenere la garanzia dello Stato e i riferimenti utili per procedere alla certificazione.

Fabrizio boatovice Responsabile

Area Fiscale

CREDITO D’IMPOSTAPER INvESTIMENTI IN BENI STRUMENTALI NUOvI

LA CERTIFICAZIONE DEI CREDITI NEI CONFRONTI DELLA P.A.

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LAVOROCONFARTIGIANATO INFORMA

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con gli stipendi di maggio circa 10 milioni di italiani si sono visti riconoscere un’agevolazione fiscale di 80 euro mensili. Trattasi, come noto, del famoso “bonus” Renzi introdotto con il DL 24.04.2014, n. 66vista la grande risonanza che il suddetto provvedi-mento ha avuto conviene al riguardo precisare le ca-ratteristiche del suddetto riconoscimento fiscaleIn primo luogo si tratta di un credito a favore dei la-voratori subordinati finalizzato, almeno nelle intenzioni del legislatore, a ridurre la pressione fiscale sul lavoro nella prospettiva di una revisione del prelievo finaliz-zata a ridurre il cuneo fiscale da attuare con la Finan-ziaria 2015.Tuttavia, al di là dei tecnicismi, per altro astrusi, che stanno alla base del riconoscimento del bonus, ad av-viso di chi scrive è interessante far notare i limiti di tale agevolazione fiscale.In primo luogo il bonus in questione ha, almeno per ora, carattere provvisorio. Infatti esso è riconosciuto solo fino al 2014 e per un importo massimo di 640 euro all’anno a quei dipendenti il cui reddito comples-sivo non supera i 24.000 euro.Per i lavoratori i cui redditi vanno dai 24.000 euro fino ai 26.000 il suddetto importo viene riproporzionato fino ad azzerarsi per chi supera la soglia dei 26.000 euro annui.

Sono esclusi dalla platea degli aventi diritto i pensio-nati – quale che sia il loro reddito -, le partite iva e gli incapienti ossia coloro che hanno un reddito inferiore agli 8.000 euro annui.A bocca asciutta è dunque rimasta una platea molto ampia di italiani, i quali oltre a vedersi esclusi dal diritto a percepire il bonus, corrono anche il rischio di subire un effetto inflattivo derivante da una maggiore capaci-tà di spesa da parte di chi ne è beneficiario. Infatti, una manovra che spinge i prezzi verso l’alto senza proce-dere ad un adeguamento di tutti i redditi, penalizza, in maniera consapevole, le categorie esenti dei benefici della manovra stessa.Eppure di tutto questo il legislatore non ne ha tenuto conto, così come non sembra tenere in minima consi-derazione il fatto che un aumento del reddito, sia pur minimo, per avere un effetto stimolante per i consumi interni, deve diventare strutturale. La scelta, quindi, che il Governo ha davanti, al di là dei provvedimenti di facciata, è una sola: dare avvio ad una riforma fiscale equa e strutturale di riduzione e ridistribuzione dell’onere tributario. Tutto ciò che non rientra in un quadro di riforma strut-turale del sistema fiscale rischia solo di produrre un effetto illusorio per i cittadini, con pericolose ricadute dal punto di vista della credibilità del sistema Paese. Infatti, sia l’esiguità dell’importo, sia il carattere discri-minatorio del bonus, sia, infine, la natura provvisoria dello stesso, fanno si che il tanto decantato provve-dimento fiscale dell’era Renzi, si risolva in un nulla di fatto per i cittadini, rendendo così ancora più insoste-nibile la situazione fiscale in italia.Infatti, se non si ha il coraggio di prendere mano ad

una riforma seria e radicale del fisco preferendo invece ricorrere a facile e illusorie “scorcia-toie” che hanno solo il sapore di propa-ganda elettorale, allora il rischio che il Pa-

ese va incontro non può che essere quello di uno svuotamento del

prelievo fiscale con effet-ti devastanti per la nostra economia.

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Nicola beccaricoordinatore Area Lavoro

IL bONUS DI 80 EURO: TRA SPERANZE E DELUSIONI

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CATEGORIE CONFARTIGIANATO INFORMA

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È stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale il Decre-to Ministeriale del 10 febbraio 2014 recante i nuovi “Modelli di libretto di impianto per la climatiz-zazione e di rapporto di efficienza energetica di cui al decreto del Presidente della Repubblica n. 74/2013.A partire dal 15 ottobre 2014 gli attuali “Libretti di centrale e di Impianto” (per impianti termici sopra e sotto i 35kW, di cui agli allegati I e II al D.M. 17/03/03) dovranno essere sostituiti da un unico “LIbRETTO PER LA CLIMATIzzAzIONE”. Nel nuovo Libretto, ad esempio, sarà possibile indi-care la presenza sia dell’impianto termico (di qualsiasi potenza) che dell’impianto di climatizzazione estiva.Per gli impianti esistenti al 15/10/14 i “Libretti di cen-trale” ed i “Libretti di impianto”, compilati in preceden-za, dovranno essere allegati al nuovo “Libretto per la climatizzazione”.

Gli attuali “Rapporti di controllo tecnico” (per impianti termici sopra e sotto i 35kW, di cui agli Allegati F e G al D.Lgs. 192/05 e s.m.i.) dovranno essere sosti-tuiti dai “RAPPORTI DI cONTROLLO DI EFFIcIENZA ENERGETIcA” - di cui agli Allegati da II a v del D.M. - differenziati in 4 tipologie:TIPO 1 (gruppi termici)TIPO 2 (gruppi frigo)TIPO 3 (scambiatori)TIPO 4 (cogeneratori)da compilare, a partire dal 15 ottobre 2014, in occa-sione degli interventi di controllo ed eventuale manu-

tenzione - di cui agli artt. 7 e 8 del D.P.R. 74/13 - ef-fettuati su impianti termici di climatizzazione invernale sopra i 10kW e di climatizzazione estiva sopra i 12kW (con o senza produzione di acqua calda sanitaria).Per gli impianti termici alimentati esclusivamente con FER - fonti energetiche rinnovabili, di cui al D.Lgs. 28/11 - sarà richiesta SOLO la compilazione del “Li-bretto per la climatizzazione”.

Sonia Cibinvice Segretario

SETTORE INSTALLATORI IMPIANTIIL NUOVO MODELLO DI LIbRETTO

PER LA CLIMATIZZAZIONE INVERNALE/ESTIVAE I RAPPORTI DI EFFICIENZA ENERGETICA

LUTTO tra gli artigiani

Martedì 2 settembre, ci ha lasciato Claudio Forcolin, consigliere della Confartigianato

di San Donà di Piave, ma soprattutto un caro amico. Per ricordarlo, pubblichiamo alcune righe, piccola testimonianza di quanto sia stato importante per noi.

Claudio, l’onestà, il rispetto per tutto e per tutti, la moderazione, la coerenza, l’intelligenza, il grande e prezioso impegno in Confartigianato, l’amore per la tua famiglia, l’enorme forza che hai dimostrato anche nei momenti più difficili, hanno contraddistinto la tua breve esistenza. Siano per noi raro esempio da ricordare e imitare. Le tue montagne ti accolgano nell’abbraccio eterno. Ciao

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ENERGIACONFARTIGIANATO INFORMA

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vuoi ottenere benefici come le grandi imprese ?vuoi avere un pensiero in meno e dare un taglio ai costi energetici ? vuoi avere risposte immediate senza call center ?Le risposte le trovi presso la nostra associazio-ne punto di riferimento del CaemConsorzio Artigiano Energia e Multiutility.Sono più di 4.000 le aziende che hanno aderito al consorzio promosso dalle associazione aderenti alla confartigianato del Triveneto per offrire alle aziende socie servizi finalizzati alla razionalizzazione e all’ot-timizzazione dell’impiego delle fonti energetiche, alle riduzioni dei costi di energia. L’unione fa la forza e le aziende consorziate oggi si riforniscono con 230milio-ni di KWh di energia elettrica e di circa diecimilioni di metri cubi di Gas, livelli che permetto una favorevole contrattazione con i più importanti fornitori di energia. Un ulteriore punto di forza è l’aiuto che il consorzio mette a disposizione del socio nell’eventualità che in-tervengano problemi con il fornitore. A tutti è capitato di ricevere fatture incomprensibili, con conguagli in-spiegabili, o magari con eccesso di kWh applicati o altro di poco chiaro per chi non si occupa ogni giorno di temi energetici. Il caem interviene direttamente nei confronti dei fornitori, interpella lo sportello del consu-matore presso l’autorità per l’energia ed il gas al fine di verificare la correttezza di quanto viene applicato oc-cupandosi direttamente dei problemi che possono sor-gere. Non ci sono Call center che rispondono, ma personale che fa riferimento a Confartigianato!

Il consorzio, grazie all’importante volume di acquisto, di energia elettrica e di gas effettuato e alla sua pro-fessionalità attiva trattative con i fornitori capaci di rispondere nel modo migliore e con le condizioni più vantaggiose ai bisogni delle imprese artigiane e delle piccole e medie imprese.Con Caem puoi risparmiare ed avere risposte certe da addetti professionali, motivo per il qua-le anche tu, nostro associato, aderisca al consorzio rafforzando il numero dei soci e quindi aumentando ancor più la possibilità di contrattazione e quindi di ulteriore risparmio. Negli ultimi anni confartigianato e caem, oltre a rafforzare l’impegno di contrattazio-ne per le imprese, hanno anche pensato ad apposite convenzioni per le utenze private di associati, loro dipendenti e artigiani pensionati. Grazie alla conven-zione firmata tra il caem e AIM vicenza – e da alcuni mesi estesa a tutti i soci confartigianato in Italia - i nostri soci e i loro collaboratori potranno avere un ri-sparmio medio sulle bollette energetiche di oltre 113 euro all’anno. In un momento come questo, nel quale ciascuno di noi pone attenzione quotidiana alle spese, ecco alcune risposte per le imprese e per gli imprendi-tori artigiani concreta e fatte apposta per noi.Non per ultimo ti informiamo che anche la Tua as-sociazione ha scelto cAEM sin dalla sua costituzione risparmiando sulla Sua bolletta energetica. Da questa positiva e pluriennale esperienza un motivo in più per consigliarti di aderire al consorzio cAEM, è GRA-TIS per utenze con consumi sino a 50.000 Kw anno.

ENERGIA PER LE IMPRESE CON CAEMOttenere benefici come le grandi impresePerché l’insieme di molte piccole imprese permette di ottenere vantaggi che normalmente sono prerogativa solo delle grandi realtà produttive e commercialiDare un taglio ai costi energeticiPerché rappresenta la soluzione più facile e sicura per accedere a benefici tariffari che l’impresa, da sola, non potrebbe mai ottenere, con il risultato di ridurre i propri costi energetici

un pensiero in menoPerché demandi al consorzio il pensiero di controlla-re periodicamente l’evoluzione delle tariffe e verificare quali siano i fornitori più convenientiConsumi energetici sempre sotto controllo e as-sistenza continuaPerché il consorzio sarà a fianco del socio nell’even-tualità che intervengano problemi con il fornitore ed inoltre è l’associazione ed il consorzio che si attiverà per qualsiasi ulteriori esigenze aziendali quali aumenti di potenza, passaggi da bassa a media potenza, spo-stamento contatori, volture…

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Carlo zaninMembro di Giunta delegato

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E’ lo sconto sul prezzo dell’energia elettrica definito dall’autorità. E la riduzione è applicata a tutte le fascie orarie. Il tuo risparmio dura tutto il giorno.

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