Comunità Pastorale Regina degli Apostoli VIA CRUCIS ... · ripercorrendo le tappe della Via...

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1 Comunità Pastorale Regina degli Apostoli VIA CRUCIS ITINERANTE 11-04-2014 GERMOGLI DI SANTITA’ NEL CAMPO CHE E’ IL MONDO Motivazione della Via Crucis e del senso del cammino INTRODUZIONE Ci mettiamo in cammino per le strade delle nostre comunità ripercorrendo le tappe della Via Crucis, ancora una volta vogliamo ripercorrere con te la tua salita al Calvario. Ci rendiamo disponibili a fare nostri i sentimenti e le intenzioni che hanno sorretto te e tutti i martiri, senza tuttavia nasconderti che la sofferenza, spesso, è per noi difficile da accettare. Di fronte alla croce, oggi, sentiamo forte il bisogno di affidare a te le angosce e le paure, la solitudine, le domande di senso, nostre e di tutta l'umanità. Benedici il nostro desiderio di accompagnarti sulle strade del mondo verso la Risurrezione e la Vita, per unirci ai nostri fratelli che sono nella sofferenza, a tutti i poveri del mondo, ai popoli derubati e offesi nella loro dignità, ai popoli martoriati dalle guerre. Ci sia compagna Maria, tua Madre, perché ci sostenga nel nostro cammino e ci incoraggi con la sua presenza. Sac. : Nel nome del Padre, del Figlio, dello Spirito Santo Tutti: Amen Sac.: Fratelli e sorelle, come discepoli fedeli di Gesù ripercorriamo la via di amore e di obbedienza al Padre che egli ci ha indicato. Tutti : Santa Madre, deh! Voi fate che le piaghe del Signore siano impresse nel mio cuor

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Comunità Pastorale Regina degli Apostoli

VIA CRUCIS ITINERANTE 11-04-2014

GERMOGLI DI SANTITA’ NEL CAMPO CHE E’ IL MONDO

Motivazione della Via Crucis e del senso del cammino

INTRODUZIONE

Ci mettiamo in cammino per le strade delle nostre comunità

ripercorrendo le tappe della Via Crucis, ancora una volta vogliamo

ripercorrere con te la tua salita al Calvario. Ci rendiamo disponibili

a fare nostri i sentimenti e le intenzioni che hanno sorretto te e tutti i

martiri, senza tuttavia nasconderti che la sofferenza, spesso, è per

noi difficile da accettare.

Di fronte alla croce, oggi, sentiamo forte il bisogno di affidare a te

le angosce e le paure, la solitudine, le domande di senso, nostre e di

tutta l'umanità.

Benedici il nostro desiderio di accompagnarti sulle strade del mondo verso la Risurrezione e

la Vita, per unirci ai nostri fratelli che sono nella sofferenza, a tutti i poveri del mondo, ai

popoli derubati e offesi nella loro dignità, ai popoli martoriati dalle guerre. Ci sia compagna

Maria, tua Madre, perché ci sostenga nel nostro cammino e ci incoraggi con la sua presenza.

Sac. : Nel nome del Padre, del Figlio, dello Spirito Santo

Tutti: Amen

Sac.: Fratelli e sorelle, come discepoli fedeli di Gesù ripercorriamo la via di amore e di

obbedienza al Padre che egli ci ha indicato.

Tutti : Santa Madre, deh! Voi fate che le piaghe del Signore siano impresse nel mio

cuor

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1° Stazione: GESU’ E’ CONDANNATO A MORTE

Sac.: Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.

Tutti: Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.

Dai Salmi 55,8-9; 40,8; 70,10; 108,4-5

O Dio, ti ho presentato la mia vita: tu hai posto le mie lacrime alla tua presenza.

Tutti i miei nemici ordivano mali contro di me, hanno tenuto consiglio insieme.

Hanno deposto contro di me male per bene, e odio in cambio di amore. Invece di

amarmi, dicevano male di me; ma io pregavo.

Dal Vangelo secondo Luca - 23,21

Essi urlavano: «Crocifiggilo! Crocifiggilo!»

Óscar Arnulfo Romero - 15 agosto 1917– San Salvador, 24 marzo 1980 è stato un

arcivescovo cattolico salvadoregno, fu ucciso da un cecchino di estrema destra, mentre

celebrava Messa nella cappella dell’ospedale della Divina Provvideza.

Diceva: “Un vescovo potrà morire, ma la Chiesa di Dio, che è il popolo, non morirà mai”

Lunedì 24 marzo 1980, messa delle 18,00 di Monsignor Oscar Arnulfo Romero. Nel

momento in cui egli alza il calice dell'offertorio si sente un enorme rimbombo. Una pallottola

colpisce in pieno l'arcivescovo, che cade pesantemente all'indietro. La persecuzione e il

martirio sono i criteri più sicuri per confermare che la Chiesa sta nel giusto. Perché la Chiesa

è perseguitata? Chi perseguita la Chiesa?

Lo stesso Romero risponde: "Non è la Chiesa ad essere perseguitata, è il popolo. Poiché la

Chiesa sta dalla parte del popolo e il popolo dalla parte della Chiesa, essa partecipa della

persecuzione del popolo". E il popolo è perseguitato perché si organizza alla ricerca della

giustizia sociale che gli è stata negata per secoli, perché non accetta più la violazione

sistematica dei suoi diritti alla terra, alla casa, alla salute, all'educazione e alla libertà.

Romero comprese la logica della violenza che viene da un sistema di esclusione della

maggioranza e l'urgenza, in quanto pastore, di collocarsi a fianco delle vittime. Egli sentì che

doveva essere vescovo del popolo e voce dei senza voce.

Io, Oscar Arnulfo Romero, sono il pastore di un popolo diseredato, oppresso. Non si può

tacere o negare, defilarsi e ignorare quando tu, Signore, hai detto di gridare la verità dai tetti.

Devo farmi voce di chi non ha voce, devo urlare contro l’ingiustizia e la sopraffazione.

Tutti: Santa Madre, deh! Voi fate che le piaghe del Signore siano impresse nel mio cuor

INVOCAZIONI

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2° Stazione: GESU’ ACCOGLIE LA CROCE

Sac.: Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.

Tutti: Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.

Dal Vangelo secondo Giovanni - 19,17

“Egli, portando la croce, si avviò verso il luogo detto Cranio, in ebraico Golgota”

Dal Salmo 141, 1-5

“Mentre il mio spirito viene meno, tu già conosci la mia strada. Lungo questa via per la

quale passavo, i superbi mi hanno teso un laccio. Guardavo a destra e osservavo, e nessuno

mi conosceva”.

PAPA GIOVANNI XXIII° - Angelo Giuseppe Roncalli nasce a Sotto il Monte il 25

novembre 1881 – consacrato Sacerdote nel 1904 a Roma, fu condotto dal Signore, alcuni

anni dopo, sulle strade del mondo verso missioni e traguardi inimmaginabili. Viene eletto

Papa il 28 ottobre 1958 divenendo il 261° Sommo Romano Pontefice – Apre il Concilio

Vaticano II° l’11 ottobre 1962 –

Alle ore 19,49 del 3 giugno 1963 la finestra del Papa, nel palazzo vaticano, si illuminò

improvvisamente: ma non si aperse e il Papa non apparve. Non ci fu bisogno di

spiegazione per quella luce: Papa Giovanni era morto.

Dal suo diario

Quando il 28 ottobre 1958 i cardinali della santa Chiesa romana mi designarono alla suprema

responsabilità del governo del gregge universale di Cristo Gesù, a settantasette anni di età, la

convinzione si diffuse che sarei stato un papa di provvisoria transizione. Invece eccomi già

alla vigilia del quarto anno di pontificato, e nella visione di un robusto programma da

svolgere in faccia al mondo intero che guarda ed aspetta. Quanto a me mi trovo come san

Martino: «nec mori timuit, nec vivere recusavit». Devo sempre tenermi pronto a morire

anche subito, e a vivere quanto al Signore piacerà di lasciarmi quaggiù. Si, sempre.

Sulla porta del mio ottantesimo anno io debbo tenermi pronto: a morìre o a vivere; per l'un

caso o per l'altro, a provvedere alla mia santificazione. Così come mi si chiama dappertutto,

e come a prima denominazione, «Santo Padre», così debbo e voglio essere per davvero.

La mia santificazione. Sono ben lungi dal possederla ancora di fatto, ma il desiderio e la

volontà di riuscirvi mi sono ben vivi e decisi.

Tutti: Santa Madre, deh! Voi fate che le piaghe del Signore siano impresse nel mio cuor.

INVOCAZIONI

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3° Stazione: GESU’ CADE LA PRIMA VOLTA

Sac.: Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.

Tutti: Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.

Lamentazioni 1, 12

“Voi tutti che passate per la via, considerate e osservate se c’è un dolore simile

al mio dolore, al dolore che ora mi tormenta”.

Don GIUSEPPE PUGLISI, meglio conosciuto come padre Pino Puglisi, nato

a Palermo il 15 settembre 1937 morto a Palermo il 15 settembre 1993, è stato

un presbitero italiano, ucciso da Cosa nostra il giorno del suo 56º compleanno

a motivo del suo costante impegno evangelico e sociale.

dai suoi scritti

«A chi è pieno di paure, di ansie e non vuole muoversi, aprirsi, magari perché ha

avuto esperienze negative, a chi guarda sempre indietro e ha paura del suo

passato, non riesce ad andare liberamente verso il futuro, a chi riflette tanto, tanto

da non muoversi mai: a questi il testimone della speranza cerca di infondere

certezza, risolutezza creativa, coraggiosa, indicando modi concreti e validi di

servizio, cercando di inserirlo in una realtà di servizio, facendo comprendere che

la vita vale se donata, come Cristo che ha donato la sua vita, spingendoci verso

un futuro di amore e di servizio».

Tutti: Santa Madre, deh! Voi fate che le piaghe del Signore siano impresse nel mio cuor.

DECINA DEL ROSARIO

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4° Stazione: GESU’ INCONTRA SUA MADRE – LO SGUARDO DI MARIA

Sac.: Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.

Tutti: Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.

Dal Vangelo secondo Luca. 2, 35

“Anche a te una spada trafiggerà l’anima”.

Nascosta tra la folla, Ella ha visto cadere suo Figlio; si avvicina subito, ed eccoli l’uno di

fronte all’altro… Incontro ineffabile… Non una parola, ma un duplice sguardo in cui si riflettono tutti interi due cuori!... E quali cuori!...

Lo sguardo di Maria può aiutarci a contemplare questo Signore sempre più grande.

PAPA FRANCESCO - nato Jorge Mario Bergoglio a Buenos Aires, 17 dicembre 1936 è

dal 13 marzo 2013 il 266º vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica,

Di nazionalità argentina e appartenente ai chierici regolari della Compagnia di Gesù

(indicati anche come gesuiti), è il primo pontefice di questo ordine religioso, nonché il

primo proveniente dal continente americano

Dal Santuario di Nostra Signora di Bonaria - Cagliari

Oggi sono venuto in mezzo a voi, anzi siamo venuti tutti insieme per incontrare lo sguardo di

Maria, perché lì è come riflesso lo sguardo del Padre, che la fece Madre di Dio, e lo sguardo

del Figlio dalla croce, che la fece Madre nostra. E con quello sguardo oggi Maria ci guarda.

Abbiamo bisogno del suo sguardo di tenerezza, del suo sguardo materno che ci conosce

meglio che chiunque altro, del suo sguardo pieno di compassione e di cura.

Maria, oggi vogliamo dirti: Madre, donaci il tuo sguardo! Il tuo sguardo ci porta a Dio, il tuo

sguardo è un dono del Padre buono, che ci attende ad ogni svolta del nostro cammino, è un

dono di Gesù Cristo in croce, che carica su di sé le nostre sofferenze, le nostre fatiche, il

nostro peccato. E per incontrare questo Padre pieno di amore, oggi le diciamo: Madre,

donaci il tuo sguardo!

Lo diciamo tutti insieme: “Madre, donaci il tuo sguardo!”. “Madre, donaci il tuo sguardo!”.

Tutti: Santa Madre, deh! Voi fate che le piaghe del Signore siano impresse nel mio cuor

INVOCAZIONI

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5° Stazione: SIMONE DI CIRENE AIUTA GESU’ A PORTARE LA CROCE

Sac.: Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.

Tutti: Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.

DaI Salmi 34, 12; 37,21

“Padre santo, non allontanare da me il tuo aiuto, vieni in mia difesa.

Accorri in mio aiuto, Signore, Dio della mia salvezza”.

MADRE TERESA DI CALCUTTA , Skopje 26 agosto 1910 - Calcutta, 5 settembre

1997, è stata una religiosa albanese, di fede cattolica, fondatrice della congregazione

religiosa delle Missionarie della Carità. Il 19 ottobre 2003 è stata proclamata beata da

Papa Giovanni Paolo II.

Simone di Cirene si caricò della croce e si mise a seguire Gesù, aiutandolo a portare la sua

croce. ...

Il bimbo affamato che mangia il suo pezzetto di pane, briciola a briciola, per timore che

finisca prima di saziare

La fame: questa è la prima stazione della “via crucis”...

Gesù cade di nuovo. Quante volte abbiamo raccolto per le strade gli esseri umani che erano

vissuti come animali ?

Non voltate le spalle a i poveri: perché i poveri sono di Cristo.

Siete stati autentici Cirenei ogni volta che avete compiuto una di tali azioni e di tali gesti.

Ogni volta che dividerai il tuo amore con gli altri, ti accorgerai della pace che giunge a te e a

loro. Dove c’è pace c’è Dio!”

Tutti: Santa Madre, deh! Voi fate che le piaghe del Signore siano impresse nel mio cuor.

INVOCAZIONI

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6° Stazione: LA VERONICA ASCIUGA IL VOLTO DI GESU’

Sac.: Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.

Tutti: Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.

Isaia 53, 2-3

“Non ha apparenza né bellezza per attirare i nostri sguardi, non splendore per

provare in lui diletto.

Disprezzato e reietto dagli uomini, uomo dei dolori che ben conosce il patire,

come uno davanti al quale ci si copre la faccia, era disprezzato e non ne

avevamo alcuna stima”.

S. TERESA DI LISIEUX nacque ad Alençon il 2 gennaio 1873 e morì all’età

di 24 anni il 30 settembre 1897 - Fu una religiosa mistica e drammaturga

francese, meglio nota come Santa Teresa del Bambino Gesù, nome con il quale

è venerata dalla Chiesa cattolica.

Dagli scritti sulla sua vita monastica

Il Cuore di Gesù è una fornace da cui si sprigionano continue fiamme, ma le

creature, invece di accoglierle e lasciarsi infiammare, ardere, incenerire,

gettandosi tra le braccia del Signore, gli voltano le spalle e si rivolgono alle

creature, chiedendo loro la gioia di un istante. Tutto questo amore disprezzato

dovrà rimanere nel cuore di Dio? E se trovasse anime pronte ad accoglierlo,

offrendosi ad esso, non le consumerebbe rapidamente? E Dio non sarebbe felice

di non comprimere le fiamme di tenerezza racchiuse nel suo cuore? Teresa si

trova circondata, penetrata, compenetrata d’amore. Vorrebbe il martirio, è una

sete di Dio, è un fuoco che la divora.

Tutti: Santa Madre, deh! Voi fate che le piaghe del Signore siano impresse nel mio cuor

DECINA DEL ROSARIO

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7° Stazione: GESU’ CADE PER LA SECONDA VOLTA

Sac.: Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.

Tutti: Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.

Dal Salmo 21,16; 68,27

“Mi hanno condotto fino nella polvere della morte e aggiunsero dolore al

dolore delle mie ferite”.

GIOVANNI FALCONE Palermo, 18 maggio 1939 - Capaci, 23 maggio 1992 è stato

un magistrato italiano. Fu assassinato con la moglie Francesca e alcuni uomini della

scorta nella strage di Capaci ad opera di Cosa nostra.

Perché una società vada bene, si muova nel progresso, nell'esaltazione dei valori della

famiglia, dello spirito, del bene, dell'amicizia, perché prosperi senza contrasti tra i vari

consociati, per avviarsi serena nel cammino verso un domani migliore, basta che ognuno

faccia il suo dovere

Gli uomini passano, le idee restano. Restano le loro tensioni morali e continueranno a

camminare sulle gambe di altri uomini

PAOLO BORSELLINO - Palermo,19 gennaio 1940 - Palermo, 19 luglio 1992 è stato

un magistrato italiano. Fu assassinato da Cosa nostra con alcuni uomini della sua scorta

nella strage di via d'Amelio.

Purtroppo i giudici possono agire solo in parte nella lotta alla mafia. Se la mafia è

un'istituzione antistato che attira consensi perché ritenuta più efficiente dello Stato, è

compito della scuola rovesciare questo processo perverso, formando giovani alla cultura

dello stato e delle istituzioni.

E' normale che esista la paura, in ogni uomo, l'importante è che sia accompagnata dal

coraggio. Non bisogna lasciarsi sopraffare dalla paura, altrimenti diventa un ostacolo che

impedisce di andare avanti.

Tutti: Santa Madre, deh! Voi fate che le piaghe del Signore siano impresse nel mio cuor.

INVOCAZIONI

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8° Stazione: GESU’ ESORTA LE DONNE DI GERUSALEMME

Sac.: Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.

Tutti : Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.

Dal Vangelo secondo Luca 23, 28-31

Gesù, voltandosi verso le donne, disse: “Figlie di Gerusalemme, non piangete su di me, ma

piangete su voi stesse e sui vostri figli. Ecco, verranno giorni nei quali si dirà: Beate le

sterili e i grembi che non hanno generato e le mammelle che non hanno allattato. Allora

cominceranno a dire ai monti: Cadete su di noi! e ai colli: Copriteci! Perché se trattano così

il legno verde, che avverrà del legno secco? ”.

DON DAVIDE D’ALESSIO – Ha percorso con noi un tratto del cammino della nostra

comunità. Ora è nella diocesi di Castanhal in Brasile, nei pressi di Belém, dove insegna

nell’istituto di teologia, ma abita al Km 7 - circondato da famiglie povere

Dai suoi scritti

Da qualche giorno dona Zene è tornata al Km. 7 – I bambini sono felici, non vedevano l’ora

di tornare a casa, di giocare con gli amici, di frequentare la scuola. Lei, però, è preoccupata.

L’uomo si è presentato con un avvocato ed è riuscito a evitare la prigione. Il processo ancora

non c’è stato e non sappiamo quando sarà…. A volte mi chiedo cosa pensa, come si sente

quella donna quando, chiuse porte e finestre, passa la sera sola in casa con i suoi figli…

Nei miei pensieri, in questi giorni della Settimana Santa, la storia di dona Zene e la storia di

Gesù si intrecciano spontaneamente. Come Gesù fu abbandonato da tutti… così dona Zene

non aveva nessun familiare o amico a cui rivolgersi; come Gesù, innocente, fu picchiato da

uomini a cui aveva dato solo amore… così dona Zene fu picchiata dall’uomo che aveva

amato; se Gesù fu condannato con falsi testimoni… dona Zene quasi non incontrò testimoni;

al posto di Gesù fu liberato Barabba… nel caso di dona Zene il marito vive libero mentre lei

vive prigioniera della paura!

In queste circostanze comprendo meglio cosa significa celebrare la Pasqua.

Tutti: Santa Madre, deh! Voi fate che le piaghe del Signore siano impresse nel mio cuor.

DECINA DEL ROSARIO

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9° Stazione: GESU’ CADE PER LA TERZA VOLTA

Sac.: Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.

Tutti: Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.

Eb. 5, 2

Sotto la croce cade sfinito il Figlio di Dio. Anche per Lui è un peso eccessivo.

Conosce anche Lui l’umiliazione e l’amarezza delle forze che non sanno più

reggere ad un carico troppo gravoso. “In tal modo Egli è in grado di sentire

giusta compassione per quelli che sono nell’ignoranza e nell’errore, essendo

anch’Egli rivestito di debolezza”.

GIORGIO LA PIRA nasce a Pozzallo, nel sud della Sicilia il 9 gennaio 1904.

Durante la messa di Pasqua nel 1924 sente il desiderio di consacrarsi a Dio, ma il suo

apostolato lo porta ad impegnarsi nella vita sociale e politica italiana.

Così scriveva su “La nostra vocazione sociale”:

Si può essere nella fame e avere Dio nel cuore! si può essere schiavi e avere l’anima liberata

e consolata dalla grazia di Dio!D’accordo: ma questo concerne me, non concerne gli altri. Io

posso per mio conto, ringraziare Iddio di concedermi il dono della fame, della persecuzione,

dell’oppressione, della ingiustizia, dell’ingiuria, ecc.. ma se i miei fratelli si trovano in tale

stato, io sono tenuto ad intervenire per soccorrerli; se non lo avrò fatto, il Signore me lo dirà

con parole terrificanti nel giorno del giudizio: Ebbi fame e non mi sfamasti, fui carcerato e

non mi visitasti! Non si dica quella solita frase poco seria: la politica è una cosa brutta!.

No: l’impegno politico, cioè l’impegno diretto alla costruzione cristianamente ispirata della

società in tutti i suoi ordinamenti a cominciare dall’economico è un impegno di umanità e di

santità: è un impegno che deve poter convogliare verso di sé gli sforzi di una vita vissuta di

preghiera, di meditazione, di prudenza, di fortezza, di giustizia e di carità.

Tutti: Santa Madre, deh! Voi fate che le piaghe del Signore siano impresse nel mio cuor.

INVOCAZIONI

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10° Stazione: GESU’ E’ SPOGLIATO DELLE VESTI

Sac.: Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.

Tutti: Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.

Dal Vangelo secondo Giovanni 19, 23-24

“I soldati poi, quando ebbero crocefisso Gesù, presero le vesti, ne fecero

quattro parti, una per ciascun soldato, e la tunica. Ora quella tunica era senza

cuciture, tessuta tutta d’un pezzo da cima a fondo. Perciò dissero tra loro: «Non

stracciamola, ma tiriamo a sorte a chi tocca.» Così si adempiva la Scrittura: ´Si

son divise tra loro le mie vesti e sulla mia tunica hanno gettato la sorte´. E i

soldati fecero proprio così”.

MAHATMA GANDHI nato il 2 ottobre 1869 e assassinato con tre colpi di pistola a

Nuova Delhi il 30 gennaio 1948. Il giorno della sua data di nascita è stato dichiarato

“Giornata internazionale della non violenza” e il suo pensiero ha ispirato Martin Luther King e Nelson Mandela.

Alcune della sue frasi:

La non-violenza è il primo articolo della mia fede e anche l’ultimo del mio credo.

La non-violenza non è un paravento per la codardia, ma è la suprema virtù del coraggio.

L’esercizio della non violenza richiede un coraggio di gran lunga superiore a quella di uno

spadaccino. La viltà è del tutto incompatibile con la non-violenza.

L’odio può essere sconfitto soltanto con l’amore. Rispondendo all’odio con l’odio non si fa

altro che accrescere la grandezza e la profondità dell’odio stesso.

Se esiste un uomo non violento, perché non può esistere una famiglia non violenta? e perché

non un villaggio, una città, una nazione, un mondo non violento?

Tutti: Santa Madre, deh! Voi fate che le piaghe del Signore siano impresse nel mio cuor.

DECINA DEL ROSARIO

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11° Stazione: GESU’ E’ INCHIODATO SULLA CROCE

Sac.: Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.

Tutti: Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.

Dai Salmi 21,17-18; 56,7: Luca 14,27

”Hanno forato le mie mani e i miei piedi, posso contare tutte le mie ossa. Mi hanno nutrito

con fiele, nella mia sete mi hanno abbeverato con aceto. Ho atteso qualcuno che soffrisse con me, ma non ci fu; e qualcuno che mi consolasse, ma nessuno ho trovato.”

DON CARLO GNOCCHI (San Colombano al Lambro, 25 ottobre 1902 – Milano,

28 febbraio 1956) è stato un presbitero, educatore e scrittore italiano.

E venne il tempo della “seconda chiamata”, quella che Dio gli rivolse, perché don Carlo

dilatasse l’orizzonte della sua carità e ci insegnasse a fare lo stesso, sempre.

Dio lo attendeva nella steppa desolata della Russia, accanto ai suoi Alpini, che gli

furono maestri di coraggio e di speranza. Dio lo attendeva in mezzo al dolore, generato

dall’odio insensato della guerra, perché diventasse apostolo del vero modo di vivere,

amando sino alla fine i fratelli.

DA UNA LETTERA ALLE DAME DI SAN VINCENZO - DAL FRONTE RUSSO 15

SETTEMBRE 1942

Di una cosa sola ha bisogno il mondo e per questo bisogna lottare: di carità e amore

evangelico.

Ciascuno di noi ha il dovere di anticipare e attuare, per quanto gli compete, l’avvento

della carità.

E’ ben poca cosa quello che un uomo può fare, si sa. E’ una goccia di dolcezza in un

oceano amarissimo. Ma pure il mare è formato da molte gocce. Basta che ognuno porti

la sua. E se anche gli altri non lo fanno, egli ha adempiuto con questo ad un dovere

personale che lo impegna davanti a Dio e del quale gli verrà domandato conto.

Non scoraggiatevi, dunque, se di fronte al molto che resta da fare, la vostra opera

appare piccola e insufficiente. Dio sa le nostre possibilità.

Tutti: Santa Madre, deh! Voi fate che le piaghe del Signore siano impresse nel mio cuor.

INVOCAZIONI

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12° Stazione: GESU’ MUORE SULLA CROCE

Sac.: Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.

Tutti: Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.

Dal Vangelo secondo Giovanni 12, 32

Il Signore Gesù è arrivato sulla cima del Golgota. E’ il punto della terra più vicino al cielo.

In Lui tutta l’umanità sta per ritornare alla gioia e alla gloria del Padre. “Io quando sarò elevato da terra, attirerò tutti a me”, aveva detto.

Il dolore più atroce è la causa della più grande gioia del mondo. Perciò contempliamo ogni giorno il crocefisso con pena infinita e con infinita letizia.

PAPA GIOVANNI PAOLO II° - Karol Józef Wojtyła- Wadowice, 18 maggio 1920 –

Città del Vaticano, 2 aprile 2005 - è stato il 264º vescovo di Roma e papa della Chiesa

cattolica dal 16 ottobre 1978. Nel suo breve discorso, subito dopo l’elezione, egli si definì

come «il nuovo Papa chiamato di un paese lontano» e superò subito le diffidenze degli

italiani, dicendo «se mi sbalio mi corrigerete!». Il suo motto, linea-guida del pontificato

“Non abbiate paura! Aprite, anzi, spalancate le porte a Cristo” - fu da Lui stesso vissuto

fine alla fine.

dal suo diario

Il 13 maggio 1981, il giorno dell’attentato, la Divina Provvidenza mi ha salvato in modo

miracoloso dalla morte. Colui che è unico Signore della vita e della morte, Lui stesso mi ha

prolungato questa vita, in un certo modo me l’ha donata di nuovo. Da questo momento essa

ancora di più appartiene a Lui. Spero che Egli mi aiuterà a riconoscere fino a quando devo

continuare questo servizio, al quale mi ha chiamato nel giorno 16 ottobre 1978. Gli chiedo di

volermi richiamare quando Egli stesso vorrà. “Nella vita e nella morte apparteniamo al

Signore … siamo del Signore”. Spero anche che fino a quando mi sarà donato di compiere

il servizio Petrino nella Chiesa, la Misericordia di Dio voglia prestarmi le forze necessarie

per questo servizio.

Esprimo la più profonda fiducia che, malgrado tutta la mia debolezza, il Signore mi

concederà ogni grazia necessaria per affrontare secondo la Sua volontà qualsiasi compito,

prova e sofferenza che vorrà richiedere al Suo servo, nel corso della vita.

“In manus Tuas, Domine, commendo spiritum meum”

Tutti: Santa Madre, deh! Voi fate che le piaghe del Signore siano impresse nel mio cuor.

DECINA DEL ROSARIO

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13° Stazione: GESU’ E’ DEPOSTO TRA LE BRACCIA DELLA MADRE

Sac.: Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.

Tutti: Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.

Dal Vangelo secondo Giovanni 19,30

Gesù, staccato dalla croce, è riconsegnato esangue e inanimato alla madre, che

è rimasta sino alla fine accanto a Lui. La Vergine, figura e inizio della santa

Chiesa, prolunga nel suo cuore piagato la sofferenza redentrice che nel Figlio

ormai spento non poteva più proseguire.

“Tutto è compiuto”, aveva detto il morente. Dalla croce non si discende, se non

quando il calice della volontà di Dio è bevuto fino all’ultima goccia.

Testimonianza dei ragazzi della Palestina

O Maria, tra le tue mani noi poniamo la nostra terra. «Come è triste vedere questa terra

benedetta soffrire nei suoi figli che si sbranano tra loro con accanimento, e muoiono!» .

Sembra che nulla possa sopprimere il male, il terrorismo, l’omicidio e l’odio. «Dinanzi alla

croce sulla quale tuo figlio stese le sue mani immacolate per la nostra salvezza, o Vergine,

noi ci prostriamo in questo giorno: concedici la pace» Preghiamo per le vittime delle guerre e

della violenza che devastano, in questo nostro tempo, vari Paesi del Medio Oriente, come

pure altre parti del mondo. Preghiamo perché gli sfollati e i migranti forzati possano tornare

al più presto nelle loro case e nelle loro terre. Fa’, Signore, che il sangue delle vittime

innocenti sia il seme di un nuovo Oriente più fraterno, più pacifico e più giusto, e che questo

Oriente recuperi lo splendore della sua vocazione di culla di civiltà e di valori spirituali ed

umani.

Tutti: Santa Madre, deh! Voi fate che le piaghe del Signore siano impresse nel mio cuor.

INVOCAZIONI

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14° Stazione: GESU’ E’ DEPOSTO NEL SEPOLCRO

Sac.: Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.

Tutti: Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.

Dal Vangelo secondo Matteo. 27, 59-61

Giuseppe di Arimatea, preso il corpo di Gesù, lo avvolse in un candido lenzuolo

e lo depose nella sua tomba nuova, che si era fatta scavare nella roccia; rotolata

poi una gran pietra sulla porta del sepolcro, se ne andò. Erano lì, davanti al

sepolcro, Maria di Màgdala e l’altra Maria.

Don TONINO BELLO Alessano, 18 marzo 1935 - Molfetta, 20 aprile 1993, è stato

vescovo di Molfetta. La Congregazione per le Cause dei Santi ne ha avviato il processo di

beatificazione.

Solo quando avremo taciuto noi,

Dio potrà parlare.

Comunicherà a noi solo sulle sabbie del deserto.

Nel silenzio maturano le grandi cose della vita:

la conversione, l'amore, il sacrificio.

Quando il sole si eclissa pure per noi,

e il Cielo non risponde al nostro grido, e la terra

rimbomba cava sotto i passi, e la paura dell'abbandono

rischia di farci disperare, rimanici accanto.

In quel momento,

rompi pure il silenzio:

per dirci parole d'amore!

E sentiremo i brividi della Pasqua.

Tutti: Santa Madre, deh! Voi fate che le piaghe del Signore siano impresse nel mio cuor.

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MOMENTO CONCLUSIVO

Preghiamo

Sac.: O Dio, nostro Padre, il tuo unico Figlio Gesù, con la sua morte, ha distrutto la morte e

con la sua risurrezione ha rinnovato la nostra vita. Concedi a noi di vivere come figli

obbedienti alla tua volontà e come fratelli che si amano e che annunciano a tutti il messaggio

del Vangelo, nell’attesa della gioia senza fine. Per Cristo nostro Signore.

Tutti: Amen!

Sac.: Il Signore sia con voi!

Tutti: E con il tuo spirito.

Sac.: Scenda, o Padre, la tua benedizione su questo popolo, che ha commemorato la morte

del tuo Figlio nella speranza di risorgere con lui; venga il perdono e la consolazione, si

accresca la fede, si rafforzi la certezza nella redenzione eterna. E la benedizione di Dio

onnipotente...

BENEDIZIONE

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INTERCESSIONI

PRIMA STAZIONE:

Rispondiamo insieme: Abbi pietà di noi

- A Gesù che ci amato fino alla fine, si innalzi la nostra supplica

- Signore Gesù che ci hai fatti ricchi per mezzo della tua povertà

- Signore Gesù, che vivi in noi, speranza della gloria

- Perché mai più innocenti siano sacrificati per placare la sete di vendetta

- Perché una giustizia più umana sappia recuperare chi ha sbagliato

- Per la nostra stoltezza ed insensibilità verso l'Amore crocifisso

- Per la nostra incapacità a collaborare volentieri con il Padre nella nostra vita

- Per il nostro mancato sostegno alla Chiesa missionaria che soffre violenza e

persecuzione

SECONDA STAZIONE

Rispondiamo insieme: Noi ti preghiamo o Signore!

- Quando tocchiamo il fondo e ci sentiamo falliti

- Quando ci sentiamo giusti e condanniamo a più non posso

- Quando facciamo tante promesse e non ne manteniamo nemmeno mezza

- Per le folle affamate della tua Parola, per i bambini lasciati in balia di se stessi,

senza genitori, senza casa, senza pane

- Per i popoli oppressi da guerra, fame o calamità naturali

- Per i missionari, perché trovino la forza nella tua Croce

TERZA STAZIONE - decina del rosario

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QUARTA STAZIONE

Rispondiamo insieme: con la mia voce supplico il Signore

- Mentre il mio spirito vien meno, tu conosci la mia via

- Nel sentiero dove cammino mi han teso un laccio

- Non c'è per me via di scampo, nessuno ha cura della mia vita

- Io grido a te, Signore, sei Tu il mio rifugio nella terra dei viventi

- Ascolta la mia supplica: ho toccato il fondo dell'angoscia

- Salvami dai miei persecutori perché non siano di me più forti

- Per coloro che sono perseguitati per amore della giustizia

QUINTA STAZIONE

Rispondiamo insieme: Aiutaci a portare la Croce, Signore

- A Simone di Cirene hai aperto gli occhi ed il cuore, donandogli, nella condivisione

della Croce, la grazia della fede. Aiutaci ad assistere il nostro prossimo che soffre,

anche se questa chiamata dovesse essere in contraddizione con i nostri progetti e le

nostre simpatie.

- Donaci di riconoscere che è una grazia poter condividere la Croce degli altri e

sperimentare che così siamo in cammino con Te.

- Per chi vive nella prova e nel dolore perché trovi in ogni fratello vicino un Cireneo

che allevia il dolore

- Per chi si impegna nell'aiuto ai poveri nonostante l'ingratitudine

- Perché chi aiuta il prossimo non sia l'eccezione ma la regola

SESTA STAZIONE: decina del rosario

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SETTIMA STAZIONE

Rispondiamo insieme: Signore, fa che trionfi la giustizia.

- Per i tutori dell'ordine pubblico:che il loro servizio per la società sia coronato dal

successo, senza spargimento di sangue, preghiamo

- Per i magistrati, gli avvocati, affinché siano rispettosi della verità, dell'imputato,

delle parti lese e siano equi nelle sentenze, preghiamo

- Affinché la stampa, la radio, la televisione non si ergano a giudici, prevenendo e

divulgando ciò che ancora deve essere discusso, preghiamo

- Non crederemo mai al diritto del più forte, al lignaggio delle armi, vogliamo credere

ai diritti della persona umana, alla forza dei non-violenti

- Non crederemo mai che noi possiamo combattere l'oppressione altrove, se tolleriamo

l'ingiustizia vicino a noi

OTTAVA STAZIONE: decina del rosario

NONA STAZIONE:

Rispondiamo insieme: Aumenta la nostra fede!

- Signore quando il dubbio ci assale

- Signore, quando ci sentiamo avviliti e scoraggiati

- Signore, quando non vediamo le cose nella luce del tuo Vangelo

- Signore, quando sale in noi lo spirito di ribellione

- Signore, quando non sappiamo rassegnarci alla nostra croce

DECIMA STAZIONE: decina del rosario

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UNDICESIMA STAZIONE

Rispondiamo insieme: Ascoltaci Signore

- Il peso del nostro peccato ti ha inchiodato alla croce, sii con noi nella debolezza, rialzaci

dalle cadute

- Signore, Tu rialzi il peccatore, il malato che soffre, il prigioniero che si dispera, lo straniero

osteggiato, scuoti il mio torpore e infondi in me la tua carità

- Signore dall'alto della croce raduni tutti gli uomini in un abbraccio di perdono, dona a noi

un cuore grande per accogliere quanti sono nella solitudine e nella disperazione

- Nel momento in cui ci sentiamo schiacciati dai nostri limiti fisici e morali, l'umiliazione di

Cristo e la sua determinazione a riprendere il cammino ci aiutino a comprendere che la Sua

scelta di morte è volta a farci con Lui risorgere

- Quando sperimentiamo la fatica di alzarci, la difficoltà di perdonare, l'incapacità di stupirci,

infondici o Dio, il tuo Spirito.

DODICESIMA STAZIONE: decina del rosario

TREDICESIMA STAZIONE

Rispondiamo insieme: Allora la tua pace verrà!

- se credi che chi riunisce gli uomini è più importante di chi li divide, se sai guardare l'altro

con un po' di amore

- se sai preferire la speranza al sospetto, se puoi rallegrarti della gioia del tuo vicino

- se l'ingiustizia che colpisce gli altri ti indigna quanto quella che subisci tu

- se per amore sai donare un po' del tuo tempo

- se la collera per te è una debolezza e non una prova di forza

- se ti metti dalla parte del povero oppresso senza passare per un eroe

- se credi che l'amore è la sola forza che conquista e costruisce

- se credi che la pace è possibile perché chiesta umilmente a Dio

QUATTORDICESIMA STAZIONE

Rispondiamo insieme: Donaci il coraggio, Signore

- Perché non abbiamo timore di proclamare la stoltezza della croce a coloro che non

credono

- Perché non ci stanchiamo mai di abbandonarci al tuo Amore

- Perché siamo generosi nell’offrire quotidianamente il sacrificio della nostra vita

- Per il tuo Amore che salva il mondo

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ALTRE INVOCAZIONI

Rispondiamo insieme: Signore donaci il Tuo amore

- Signore, fa che noi Ti amiamo così come siamo, fragili creature bisognose del Tuo amore.

- Signore, fa che noi Ti annunciamo non solo con le parole, ma con l’esempio.

- Signore insegnaci a diffondere la Tua Parola, con la Tua verità e la Tua volontà, con

quella forza attraente e forte delle donne del sepolcro.

- Signore Gesù che sulla via della croce hai sofferto per noi.

- Signore Gesù che hai perdonato ai tuoi crocifissori.

- Signore Gesù che hai vinto la morte e sei risorto a nuova vita.

Rispondiamo insieme: Signore donaci il Tuo amore

- Signore, fa che noi Ti amiamo così come siamo, fragili creature bisognose del Tuo amore.

- Signore, fa che noi Ti annunciamo non solo con le parole, ma con l’esempio.

- Signore insegnaci a diffondere la Tua Parola, con la Tua verità e la Tua volontà, con

quella forza attraente e forte delle donne del sepolcro.

- Signore Gesù che sulla via della croce hai sofferto per noi.

- Signore Gesù che hai perdonato ai tuoi crocifissori.

- Signore Gesù che hai vinto la morte e sei risorto a nuova vita.

Rispondiamo insieme: Liberaci,Signore

- Dall’ illusione del successo, del potere e dell’avere

- Dall’orgoglio che ci fa credere di non aver bisogno di nessuno, tanto meno di Dio

- Dalla sfiducia che ci prende, quando il vivere da cristiani comporta sofferenza e l’Amore

di Dio sembra tanto lontano

CANTI

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TI SALUTO, O CROCE SANTA ECCO L’UOMO

Ti saluto, o croce santa, Nella memoria di questa passione,

che portasti il Redentor: noi ti chiediamo perdono Signore

gloria, lode, onor ti canta per ogni volta che abbiamo lasciato

ogni lingua ed ogni cuor. il tuo fratello soffrire da solo.

Sei vessillo glorioso di Cristo, Noi ti preghiamo

sei salvezza del popol fedel; Uomo della croce

grondi sangue innocente del Cristo figlio e fratello

che ti volle martirio crudel. noi speriamo in Te. (2v.)

Tu nascesti fra braccia amorose Nella memoria di questa tua morte,

d’una Vergine Madre, o Gesù. noi ti chiediamo coraggio Signore,

tu moristi fra le braccia pietose per ogni volta che il dono d’amore

d’una croce che data ti fu. ci chiederà di soffrire da soli.

O Agnello divino immolato Nella memoria dell’ultima cena

sull’altar della croce, pietà! noi spezzeremo di nuovo il tuo Pane,

Tu, che togli dal mondo il peccato, ed ogni volta il tuo Corpo donato

salva l’uomo che pace non ha. sarà la nostra speranza di vita.

Del giudizio nel giorno tremendo

sulle nubi del cielo verrai:

piangeranno le genti vedendo TU MI GUARDI DALLA CROCE

qual trofeo di gloria sarai.

Tu mi guardi dalla croce,

con amore , mio Signore!

Ed intanto la tua voce

UBI CARITAS mi sussurra: dammi il cuor!

Questo cuore sempre ingrato, Ubi caritas et Amor oh, comprenda il tuo dolor,

Ubi caritas Deus ibi est (4 v.) e dal sonno del peccato

lo risvegli alfin l’amor.

Madre afflitta, tristi giorni

ho trascorso nell’error.

Madre buona, fa ch’io torni

lacrimando al Salvator

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SERVO PER AMORE CAMMINERO’

Una notte di sudore Camminerò, camminerò

sulla barca in mezzo al mare sulla tua strada, Signor

e mentre il cielo s'imbianca già dammi la mano, voglio restar

tu guardi le tue reti vuote. per sempre insieme a Te.

Ma la voce che ti chiama

un altro mare ti mostrerà Quando ero solo e stanco del mondo

e sulle rive di ogni cuore quando non c’era l’amor

le tue reti getterai. tante persone vidi intorno a me,

sentivo cantare così.

Offri la vita tua Io non capivo ma rimasi a sentire

come Maria ai piedi della croce quando il Signore mi parlò:

e sarai lui mi chiamava, chiamava anche

servo di ogni uomo me

servo per amore, e la mia risposta s’alzò.

sacerdote dell'umanità.

Avanzavi nel silenzio Or non m’importa se uno ride di me

fra le lacrime speravi lui certamente non sa

che il seme sparso davanti a te del gran regalo che ebbi quel dì,

cadesse sulla buona terra. che dissi al Signore così.

Ora il cuore tuo è in festa

perché il grano biondeggia ormai, A volte son triste, ma mi guardo

è maturato sotto il sole intorno,

puoi riporlo nei granai. scopro il mondo e l’amor son questi i doni che Lui fa’ a me

felice ritorno a cantar.

SE TU MI ACCOGLI

Se tu mi accogli, Padre buono,

prima che venga sera,

se tu mi doni il tuo perdono SIGNORE DOLCE VOLTO

avrò la pace vera.

Ti chiamerò, mio Salvatore, Signore, dolce volto di pena e di dolor

e tornerò, Gesù, con te. o volto pien di luce, colpito per amor.

Avvolto nella morte, perduto sei per noi,

Se nell’angoscia più profonda, accogli il nostro pianto, o nostro Salvator

quando il nemico assale,

se la tua grazia mi circonda, Nell’ombra della morte resistere non puoi.

non temerò alcun male: O verbo, nostro Dio, in croce sei per noi.

t’invocherò, mio Redentore Nell’ora del dolore ci rivolgiamo a te,

e resterò sempre con te. accogli il nostro pianto, o nostro Salvator

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NADA TE TURBE RESTA QUI CON NOI

Nada te turbe, nada te espande: Le ombre si distendono scende ormai la sera

quien a Dios tiene nada le falta e s'allontanano dietro i monti

Nada te turbe, nada te espande: i riflessi di un giorno che non finirà

solo Dios basta ( 4 v.) di un giorno che ora correrà sempre

perché sappiamo che una nuova vita

da qui è partita e mai più si fermerà.

IN MANUS TUAS PATER Resta qui con noi il sole scende già

resta qui con noi Signore è sera ormai.

In manus tuas, Pater Resta qui con noi il sole scende già

commendo spiritum meum la notte non verrà

in manus tuas, Pater

commendo spiritum meum (4 v.) S'allarga verso il mare il tuo cerchio d'onda

che il vento spingerà fino a quando giungerà

ai confini di ogni cuore,

alle porte dell'amore vero

DONA LA PACE come una fiamma che dove passa brucia

così il tuo amore tutto il mondo invaderà

Dona la pace, Signore, Resta qui con noi il sole scende già …

a chi confida in te,

dona, dona la pace, Signore, Davanti a noi l'umanità lotta, soffre e spera

dona la pace. (4 v.) come una terra che, nell'arsura chiede acqua

da un cielo senza nuvole,

ma che sempre le può dare vita

QUESTA NOTTE con Te saremo sorgente d'acqua pura

con Te fra noi il deserto fiorirà.

Questa notte non è più notte Resta qui con noi il sole scende già …

davanti a te,

il buio come luce risplende. (4 v.)