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Incontro formativo Cianobatteri nelle acque destinate al consumo umano: Analisi dei dati, gestione del rischio, principi, criteri e metodi di comunicazione del rischio Bari, 6-7/12/2011 Barbara De Mei – Valentina Possenti Centro Nazionale di Epidemiologia Sorveglianza e Promozione della Salute Comunicazione sul rischio sanitario: un confronto tra soggetti diversi con punti di vista diversi

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Incontro formativo

Cianobatteri nelle acque destinate al consumo umano: Analisi dei dati, gestione del rischio, principi, criteri e metodi di

comunicazione del rischio

Bari, 6-7/12/2011

Barbara De Mei – Valentina Possenti Centro Nazionale di Epidemiologia

Sorveglianza e Promozione della Salute

Comunicazione sul rischio sanitario: un confronto tra soggetti diversi

con punti di vista diversi

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quando è improvvisata

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Comunicare significa mettere insieme, scambiare informazioni, conoscenze, bisogni, atteggiamenti, emozioni, percezioni tra soggetti coinvolti in un determinato contesto spazio-temporale su tematiche comuni I soggetti hanno ruoli e responsabilità differenti

Cum=con, e munire, costruire, legare

La comunicazione è un processo relazionale che comprende l’ascolto

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La comunicazione sul (del) rischio è…

… lo scambio di informazioni e di valutazioni sul rischio tra gli esperti, le pubbliche amministrazioni, i mass media, i gruppi di interesse ed i cittadini, finalizzato ad aiutare a prendere decisioni circa l’accettare, ridurre od evitare il rischio.

W. Leiss 1996

… un processo interattivo di scambio di informazioni e opinioni tra individui, gruppi e istituzioni, tra soggetti coinvolti in merito alla valutazione e alla gestione di un rischio per la salute. Persone (Stakeholder) con interessi spesso diversi e ruoli diversi e competenze diverse e

percezioni diverse…

P. C. R. Gray e altri 1998

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Natura ed effetti della comunicazione

La comunicazione è un’attività d’informazione in cui assume pari importanza l’informazione che si dà e quella che si riceve, rendendo possibile la relazione tra i due comportamenti di efficacia reciproca

La comunicazione è un processo (di modificazione del comportamento) a due vie

“L’informazione che acquista significato per altre persone”

Messaggio

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Per favorire il processo di comunicazione è importante condividere:

•approccio

•tipo di rischio

•pianificazione •modalità e mezzi per la comunicazione interna ed esterna

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Dialogo e integrazione Attenzione alla percezione del rischio Condivisione di obiettivi e creazione del consenso Chiara definizione e riconoscimento di ruoli/funzioni/compiti e di responsabilità Scambio di informazioni Conoscenza del sistema da parte di tutti gli operatori Formazione di reti Utilizzo di mezzi di comunicazione integrabili

Approccio di tipo partecipativo

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“A una maggiore partecipazione della comunità fanno seguito migliori risultati dell’intervento, effetti sostenibili e duraturi, un empowerment della comunità stessa con ricadute positive anche sul funzionamento del sistema di salute”

Comunicazione

Empowerment A. Perra

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La scienza nell’era accademica (modello top-down)

Il gruppo degli esperti (gli scienziati)

prende tutte le decisioni rilevanti per lo

sviluppo della Scienza

Il gruppo dei non esperti (il pubblico

indifferenziato) non prende alcuna

decisione

Fonte esclusiva dell’informazione Protagonista attivo del processo di comunicazione

Recettore della comunicazione Viene informato

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La scienza nell’era post accademica

(Modello partecipativo)

Le decisioni rilevanti per lo

sviluppo della scienza vengono

prese dalla comunità scientifica

in compartecipazione con una

serie fluida e sempre più

allargata di persone esterne alla

comunità, con un pubblico di

“non esperti”

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SFERA DELLA COMUNICAZIONE DEL RISCHIO

Dominio della stima dei rischi

Dominio del rischio percepito

Imprese

Università

Mass media

Amministrazione Pubblica

Cittadini

Gruppi d’interesse

Istituzioni scientifiche Associazioni

Cittadini a cui compete un ruolo

Medici di Medicina generale

Insegnanti

Opinion leader

Tratta da Leiss e Krewski, modificata

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Identificazione

Stima

Valutazione

Gestione

Il processo di valutazione e gestione dei rischi

Esperti

Gruppi di interesse

Media

Imprese

Popolazione

Amm. pubblica

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Fasi della Gestione del rischio

Identificazione della situazione di pericolo Accertamento e stima del rischio, della sua gravità e dimensione Valutazione delle priorità nella sorveglianza e negli interventi Attivazione del processo decisionale con indicazioni di sanità pubblica e programmazione/realizzazione

di strategie di prevenzione e di intervento (principio di precauzione)

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Analisi del Rischio

Identificazione dei pericoli

Valutazione dose-risposta Caratterizzazione del pericolo

Stima del rischio

Gestione del rischio

Comunicazione del rischio

Valutazione dell’esposizione

Valutazione del rischio

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Valutazione del rischio Identificazione dei pericoli

Caratterizzazione del pericolo Valutazione dell’esposizione

Stima del rischio

Comunicazione del rischio

Scambio interattivo di informazioni e opinioni

Gestione del rischio Selezione e implementazione

di interventi

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Partecipanti ai processi decisionali

Scienziati

Autorità istituzionali

Amministratori

Politici

Manager dell’industria

Giornalisti

Associazioni ambientaliste

Comitati di cittadini

Gruppi di interesse

il pubblico generico

I soggetti dialogano tra loro

Corresponsabilità

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Fasi e approcci alla Comunicazione del Rischio W.Leiss

Comunicazione

degli aspetti quantitativi della stima del rischio da parte degli esperti

come tecnica efficace di persuasione

come costruzione sociale e gestione partecipata del rischio (comunicazione sul rischio)

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Quale rischio Quale obiettivo

Il rischio è conosciuto e si sa

come affrontarlo

La valutazione del rischio è

diversa tra soggetti con

punti di vista e interessi

diversi

Situazione di emergenza

Promuovere la salute

Modificare i comportamenti

Confronto su punti di vista

diversi Negoziazione su

questioni controverse

Aiutare il pubblico a

incanalare la sua paura verso

una appropriata vigilanza, un

apprendimento attento, e una

preparazione costruttiva” (N. Binkin)

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RISCHIO

Possibilità di conseguenze dannose o negative a seguito di circostanze non sempre prevedibili

(Nuovo Zanichelli, Dizionario della lingua italiana )

Rischio = Stima del pericolo + offesa che

produce una reazione emotiva

Rischio Valutazione scientifica + Valutazione personale soggettiva

Percezione del rischio

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Pericolo – Rischio - Emozioni

Un rischio

È anche la probabile grandezza delle sue conseguenze e tutto dipende dal valore

che a quelle si attribuisce.

La valutazione è una questione legata anche ai valori, alla percezione individuale e

collettiva, alle sensazioni e alle emozioni

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La valutazione del rischio

È spesso diversa a seconda del diverso punto di vista

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Rischio percepito dagli esperti

Basso

Alto Controversia

Controversia Accordo

Accordo

Rischio percepito dalla popolazione

Basso Alto

Di Philip C.R. Gray, Richard M. Stern e Peter M. Wiedemann

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RISCHIO per la salute

È fondamentale l’analisi di cosa le

persone pensano e provano

Come le persone reagiscono al rischio

Percezione del rischio

Gli esperti hanno un ruolo fondamentale in quanto comunicano alle persone informazioni, indicazioni

Le persone poi decidono che cosa significa questo per loro, per

la loro famiglia per la comunità

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Percezione del rischio È presente la componente emotiva

Ciò che è percepito come reale sarà reale nelle sue conseguenze

Determina il comportamento

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Ascoltare e accogliere La componente emotiva

Il rischio percepito è comunque un rischio in quanto riduce

lo stato di benessere indipendentemente dal fatto che il rischio sia reale o meno

Rischio percepito

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aiutare il pubblico a incanalare la sua paura verso una appropriata vigilanza, un apprendimento attento, e una preparazione costruttiva

Preoccupazione Terrore

Negazione Panico

Preoccupazione informata e vigile

Apatia

Condizioni di emergenza

N. Binkin

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Problemi che complicano la comunicazione nelle emergenze

Assenza di strategia

I dati sono complessi, incompleti o confusi, difficile formulare messaggi chiari

Coesistono punti di vista, esigenze e percezioni diverse

Passività, linguaggio inadeguato

Tendenza a “non dire”, a non comunicare

Quando si dice si tende a rassicurare

Difficoltà a comunicare “l’incertezza”

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Problemi che complicano la comunicazione nelle emergenze

Confusione di ruoli

Tempi inadeguati

Problema del rumore mentale

Predominanza del negativo

Mancanza di fiducia

Notizie selettive riportate dai media

Si diffondono informazioni inesatte o scorrette

Si inducono comportamenti sbagliati o pericolosi

Aumenta la confusione

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Percezione del rischio

È un atto soggettivo, un processo cognitivo mediante il quale un individuo trae informazioni dal mondo nel quale vive e le elabora

È il risultato di un’interazione fra informazioni provenienti dagli stimoli esterni e informazioni provenienti dal soggetto (stimoli interni)

È l’interpretazione cognitivo-affettiva e comportamentale che una persona costruisce nei confronti di eventi esterni in grado di provocare un danno

È la consapevolezza che si sta verificando o si potrebbe verificare un effetto negativo per l’influenza di fattori esterni

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Percezione del rischio

Spesso il rischio che uccide le persone dal rischio che le mette in allarme

Scarsa correlazione tra rischio effettivo (morbosità e mortalità) e percezione del rischio

Molti rischi che causano scarsi danni causano molto allarme, mentre altri che dovrebbero allarmare non lo fanno

Onde radio e cancro vs fumo e cancro

N. Binkin

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Fattori psicologici che influenzano la percezione

del rischio

Rischio = Pericolo e Outrage

Pericolo = morbosità o mortalità

Outrage = reazione emotiva

I fatti sono secondari alle emozioni

Ciò che è percepito come reale sarà reale nelle sue conseguenze

N. Binkin

La Percezione è = alla realtà

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Elementi che influenzano la percezione del rischio

Elementi soggettivi (contesto interno) Conoscenze Valori Credenze Atteggiamenti Storia personale Elementi riguardanti contesto esterno Tipo di rischio e di problema Contesto sociale Media Tempo

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PERCEZIONE DEL RISCHIO Alcuni studi (Svolic, 1980)

Fattori qualitativi specifici del contesto che influenzano la percezione del rischio:

Fattore paura connessa al rischio

Grado di conoscenza o familiarità con il rischio

Numero di persone esposte

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(Hance, 1988)

I rischi

volontari sono più facilmente accettati di quelli non volontari

che sono controllati dagli stessi individui sono accettati meglio di quelli controllati dalle amministrazioni pubbliche

che sembrano più equi sono più accettati

naturali sono più accettabili di quelli artificiali

Si sovrastimano gli eventi rari

L’accettabilità è proporzionale

ai benefici e alla volontarietà

PERCEZIONE DEL RISCHIO Alcuni studi

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Potenziale catastrofico Gravità degli effetti Effetto sui bambini Effetto sulle generazioni

future Latenza degli effetti Rilevanza morale Livello di confidenza Comprensibilità del

fenomeno Incertezze scientifiche Livello di controllo diretto

personale Volontarietà Identità delle vittime Livello della paura

La percezione del rischio: i molti fattori influenti.....

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Livello della fiducia nelle istituzioni

Livello di attenzione dei media Storia di incidenti Equità Distribuzione dei vantaggi Reversibilità Coinvolgimento personale Causa Evidenze scientifiche Tono del messaggio Atteggiamento

dell’organizzazione Grado dei cambiamenti negli

stili di vita Grado di comprensione dei dati

e del processo

La percezione del rischio: i molti fattori influenti.....

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Reazioni di fronte ad un rischio

1. Rifiuto

2. Rabbia

3. Negoziazione

4. Ansia/preoccupazione/Depressione

5. Accettazione

…perciò è fondamentale capire!!!

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La percezione del rischio è multidimendionale

Si modifica nel tempo

Cambia per diversi soggetti

e le tipologie di rischio

È influenzata dal contesto macro/micro sociale e dai mass media

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Figura 1

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Figura 2

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Figura 3

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Figura 4

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Figura 5

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Figura 1

Indiano Eschimese

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Figura 2

Asino Nobili

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Figura 3

Papera Coniglio

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Figura 4

Diavolo Donne

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Teorie del “rumore mentale” (mental noise)

Quando le persone sono preoccupate o turbate hanno difficoltà nella fase di ascolto ed elaborazione dell’informazione

Il “rumore mentale” può ridurre l’abilità a processare la comunicazione fino all’80%

0% 100% 20%

M. Palazzi

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Le capacità attentive e mnemoniche limitate, quindi…

La credibilità si gioca nei primi 30-90 secondi

Numero limitato di messaggi (non più di 3)

Lunghezza limitata di ogni messaggio (es., 10-15 parole)

Ripetizione del messaggio (es., 2-3 volte)

M Palazzi

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La relazione tra informazioni positive e negative è asimmetrica

Le informazioni negative

ricevono più attenzione,

sono ricordate più a lungo,

hanno maggior impatto rispetto ai messaggi positivi.

Le persone danno più valore alle perdite che ai vantaggi.

N=3P M. Palazzi

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Quindi…

ogni messaggio negativo dovrebbe essere controbilanciato da un molti messaggi positivi e orientati a delle soluzioni

la comunicazione è più efficace se pone il focus su quello che è stato fatto (o è da fare) piuttosto che su quello che non è stato fatto (o non è da fare)

M. Palazzi

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La Fiducia

“La fiducia è la chiave

della comunicazione del rischio”

R. Smith; BMJ 27-9-2003

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Che cosa vuol dire?

Fiducia…

nel messaggio

nel comunicatore

e credibilità come risultato della percezione dell’istituzione

e credibilità come risultato del macro-clima sociale

È essenziale costruire e mantenere la fiducia

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Dimensioni della fiducia e della credibilità

Ascolto, empatia

Competenza, esperienza

Onestà, chiarezza

Dedizione, impegno

V. Covello, 1992

I 4 fattori determinanti in situazioni di bassa fiducia e/o alta preoccupazione

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Comunicazione in itinere

In ogni singola fase del processo è possibile comunicare solo le evidenze disponibili, cioè le evidenze acquisite

fino a quel momento, quindi limitate in termini di evidenza di rischio e di nesso di causalità.

Ma l’informazione va sempre data!

Anche riferendo ciò che si è fatto,

ciò che si sta facendo, ciò che si intende fare

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Dichiarando e argomentando l’incertezza è possibile accorciare la distanza tra

una valutazione scientifico-probabilistica del rischio e una valutazione personale soggettiva

determinata dalla percezione del rischio

La trasparenza è in genere la scelta migliore

Di solito, quando il pubblico è informato, reagisce meglio se deve far fronte a una situazione difficile,

se deve prendere delle decisioni

La valutazione personale è determinata dalla percezione soggettiva del rischio

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Comunicare l’incertezza

L’incertezza aumenta il livello dell’emotività e aumenta la percezione del rischio

Le persone hanno bisogno di sapere, di capire cosa accade per poter decidere cosa fare

Le persone richiedono informazioni anche se incerte, ma argomentate

A volte si tende a “non dire”, si evita di fare ipotesi (ma “non si può non comunicare”)

A volte si tende a rassicurare “Non si preoccupi, stia tranquillo/a, è tutto sotto controllo”

È necessario argomentare

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Controllo

La gente si indigna di meno per i rischi che riesce a controllare

Condividere il potere è un modo efficace di diminuire l’outrage e ridurre il rischio di panico

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Barbara De Mei Centro Nazionale di Epidemiologia Sorveglianza e

Promozione della Salute

Fonti Paolo Bevitori et al. La comunicazione dei rischi ambientali e per

la salute. Strategie di comunicazione del rischio e analisi di alcuni casi reali. Edizioni FrancoAngeli, 2004.

Covello V and P Sandman “Risk communication: Evolution and revolution. In: Wolbarst A (ed) Solutions to an an environment in peril. Baltimore MD, John Hopkins University Press (2001): 164-178; http://www.phli.org/riskcommunication/article.htm

Covello V et al. Risk Communication, the West Nile Virus Epidemic, and Bioterrorism: Responding to the Communication Challenges Posed by the Intentional or Unintentional Release of a Pathogen in an Urban Setting; http://www.centerforriskcommunication.com/pubs/crc-p1.pdf

CDC: Emergency Risk Communication CDCynergy (CD ROM) (www.cdc.gov/cdcynergy/

Sandman P. Simplifying technical presentations tp://www.psandman.com/handouts/sand51.pdf

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Promozione della Salute

Fonti

Peter Sandman, PhD

Fear is spreading faster than SARS, and it should (www.psandman.com/col/SARS-1.htm)

Anthrax, bioterrorism, and risk communication: guidelines for action (www.psandman.com/col/part1/htm)

Obvious or suspected, here or elsewhere, now or then: paradigms of emergency events (www.psandman.com/handouts/sand32.pdf)

Dilemmas in emergency communication policy (www.psandman.com/articles/dilemmas.pdf)

Laundry list of 50 outrage reducers (www.psandman.com/col/laundry.htm)

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Promozione della Salute

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Barbara De Mei Valentina Possenti

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Istituto Superiore di Sanità - Roma

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