Comunicato Faisa su situazione UTM

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Segreteria Regionale/Provinciale di Perugia Via Segreteria Regionale/Provinciale di Perugia Via Segreteria Regionale/Provinciale di Perugia Via Segreteria Regionale/Provinciale di Perugia Via Campo di Campo di Campo di Campo di Marte, n. 8/F CAP: 06124 arte, n. 8/F CAP: 06124 arte, n. 8/F CAP: 06124 arte, n. 8/F CAP: 06124 Perugia Perugia Perugia Perugia 075 075 075 075 5008544 5008544 5008544 5008544 075 075 075 075 5016373 5016373 5016373 5016373 faisacisal faisacisal faisacisal [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] COMUNICATO STAMPA FAISA-CISAL UMBRIA La scrivente Organizzazione, prendendo atto dell’impegno in 5 punti preso dagli enti proprietari in merito alla ricapitalizzazione di Umbria TPL, con la presente: Chiede agli Amministratori pubblici di stringere più possibile i tempi del difficile salvataggio e che la ricapitalizzazione di UTM sia esclusivamente PUBBLICA altrimenti potremmo pensare ad una strategia d’uscita, eseguita sulle spalle dei lavoratori e dei cittadini, per abbandonare la nave che affonda quando, fino a ieri, erano i capitani consapevoli di quello che stava accadendo, dimostrando l'incapacità politica di saper gestire un Servizio Pubblico. Pretende che chi dirige l’azienda (TUTTI i Dirigenti) abbia il coraggio di indire un’assemblea del personale (il 10 Settembre potrebbe essere già tardi) per relazionare sulla situazione contingente esattamente come quando sbandieravano rendiconti positivi, rivelatesi alla luce di oggi NON VERI, e soprattutto fissare le date per il pagamento del debito che ha contratto con i dipendenti di UTM . Chiede alle altre sigle sindacali di evitare di farsi “tirare per la giacchetta” dai politici e di cominciare a pensare al presente e futuro dei colleghi autoferrotranvieri senza fare le fusa a chi è responsabile della situazione in cui si trovano coloro che rappresentano. Comunica di non essere disposta ad aspettare ulteriori mesi per la riscossione di ciò che è dovuto in termini di stipendio ai dipendenti di UTM, di non accettare il fatto che a fronte di lavoratori che non percepiscono i propri emolumenti ci sia nella stessa azienda chi percepisce cospicui premi giornalieri non concordati con il Sindacato, di non accettare che per la drammatica situazione che sta vivendo il personale e che, gioco forza, ricadrà su tutti i cittadini umbri con tagli sostanziali al Servizio Pubblico del Trasporto, non ci sia più di un responsabile e che gli stessi non paghino le loro colpe. Crediamo fermamente che il dovere dei proprietari non possa limitarsi a “salvare” l’azienda pubblica quando si trova con l’acqua alla gola ma, visto che almeno da un anno la grave situazione è di dominio pubblico, e che la FAISA-CISAL ha sempre denunciato tali situazioni (scripta manent), era indispensabile un intervento diretto per chiudere le falle e “tirare gli orecchi” a chi le aveva provocate PRIMA che diventassero troppo disastrose. Siamo sicuri che questa è un’azienda che potrebbe tranquillamente vivere autonomamente, per il bene di chi ci lavora e di chi ne è utente, se solo i politici ed i dirigenti smettessero di giocare a fare gli imprenditori con i soldi dei cittadini . Perugia 13 Agosto 2012

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Segreteria Regionale/Provinciale di Perugia Via Segreteria Regionale/Provinciale di Perugia Via Segreteria Regionale/Provinciale di Perugia Via Segreteria Regionale/Provinciale di Perugia Via Campo di Campo di Campo di Campo di MMMMarte, n. 8/F CAP: 06124 arte, n. 8/F CAP: 06124 arte, n. 8/F CAP: 06124 arte, n. 8/F CAP: 06124 Perugia Perugia Perugia Perugia

���� 075 075 075 075 5008544500854450085445008544 ���� 075 075 075 075 5016373501637350163735016373 ���� [email protected]@[email protected]@gmail.com

COMUNICATO STAMPA FAISA-CISAL UMBRIA

La scrivente Organizzazione, prendendo atto dell’impegno in 5 punti preso dagli enti proprietari in

merito alla ricapitalizzazione di Umbria TPL, con la presente:

Chiede agli Amministratori pubblici di stringere più possibile i tempi del difficile salvataggio e

che la ricapitalizzazione di UTM sia esclusivamente PUBBLICA altrimenti potremmo pensare ad

una strategia d’uscita, eseguita sulle spalle dei lavoratori e dei cittadini, per abbandonare

la nave che affonda quando, fino a ieri, erano i capitani consapevoli di quello che stava

accadendo, dimostrando l'incapacità politica di saper gestire un Servizio Pubblico.

Pretende che chi dirige l’azienda (TUTTI i Dirigenti) abbia il coraggio di indire

un’assemblea del personale (il 10 Settembre potrebbe essere già tardi) per relazionare sulla

situazione contingente esattamente come quando sbandieravano rendiconti positivi, rivelatesi alla

luce di oggi NON VERI, e soprattutto fissare le date per il pagamento del debito che ha

contratto con i dipendenti di UTM.

Chiede alle altre sigle sindacali di evitare di farsi “tirare per la giacchetta” dai politici e di

cominciare a pensare al presente e futuro dei colleghi autoferrotranvieri senza fare le

fusa a chi è responsabile della situazione in cui si trovano coloro che rappresentano.

Comunica di non essere disposta ad aspettare ulteriori mesi per la riscossione di ciò che è dovuto

in termini di stipendio ai dipendenti di UTM, di non accettare il fatto che a fronte di lavoratori che

non percepiscono i propri emolumenti ci sia nella stessa azienda chi percepisce cospicui premi

giornalieri non concordati con il Sindacato, di non accettare che per la drammatica situazione

che sta vivendo il personale e che, gioco forza, ricadrà su tutti i cittadini umbri con tagli

sostanziali al Servizio Pubblico del Trasporto, non ci sia più di un responsabile e che gli

stessi non paghino le loro colpe.

Crediamo fermamente che il dovere dei proprietari non possa limitarsi a “salvare” l’azienda

pubblica quando si trova con l’acqua alla gola ma, visto che almeno da un anno la

grave situazione è di dominio pubblico, e che la FAISA-CISAL ha sempre denunciato

tali situazioni (scripta manent), era indispensabile un intervento diretto per chiudere le

falle e “tirare gli orecchi” a chi le aveva provocate PRIMA che diventassero troppo

disastrose.

Siamo sicuri che questa è un’azienda che potrebbe tranquillamente vivere autonomamente, per il

bene di chi ci lavora e di chi ne è utente, se solo i politici ed i dirigenti smettessero di giocare

a fare gli imprenditori con i soldi dei cittadini.

Perugia 13 Agosto 2012