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Comune di Villafranca piemonte Bilancio sociale e di mandato 2004-2009
INDICE
INTRODUZIONE
L’IDENTITÀ DI VILLAFRANCA PIEMONTE
LE RISORSE FINANZIARIE
I SERVIZI PER I CITTADINI
IL TERRITORIO E L’EDILIZIA
L’AMBIENTE
I LAVORI PUBBLICI
LE ATTIVITÀ PRODUTTIVE
TURISMO, SPORT E MANIFESTAZIONI
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Comune di Villafranca piemonte Bilancio sociale e di mandato 2004-2009
INTRODUZIONE
Il messaggio del Sindaco
E’ doveroso per un Sindaco, a fi ne mandato, dar conto al Consiglio ed a tutti i cittadini, dell’ope-rato dell’Amministrazione Comunale che ha avuto l’onore di guidare per un quinquennio.In questo libretto vi è quello che sotto il nome di “bilancio sociale” dovrebbe essere un do-cumento di analisi annuale dell’attività svolta dagli amministratori e dagli uffi ci comunali, con analisi e valutazioni tecnico-matematiche sull’andamento della “azienda comunale”. Sono stati 5 anni di impegno assiduo e responsabile, che ha prodotto risultati più che soddisfa-centi in ognuno degli assessorati nei quali si è esercitata l’attività dell’amministrazione: i lavori pubblici (urbanistica, viabilità ed edilizia privata), cultura e pubblica istruzione (manifestazioni ed eventi socio culturali), commercio (artigianato ed industria), sport e tempo libero (gemellag-gi e attività sportive), agricoltura e bilancio (politiche sociali e della terza età), nonché a tutte le deleghe dei consiglieri comunali (caccia e pesca, protezione civile, cave e torbiere, ecc). Pur operando, specialmente nell’ultimo anno, in un contesto non favorevole per le amministra-zioni comunali, a causa della crisi economica a livello nazionale, posso asserire che Villafranca si è difesa degnamente, lasciando un bilancio sano ed in attivo grazie ad una gestione oculata del denaro pubblico. La pubblica amministrazione da me guidata è stata vista come un’azienda, e come tale ha dovuto fare investimenti che nel prossimo futuro daranno i loro frutti. In questi 5 anni sono stati attivati numerosi servizi che hanno migliorato la qualità della vita e garantito un livello di assistenza adeguato soprattutto alle famiglie a reddito più basso, e negli ultimi mesi è stato introdotto anche il “bonus sociale comunale”, a sostegno delle famiglie in diffi coltà. Sono stati anni in cui Villafranca si è trasformata in un cantiere aperto grazie ai numerosi la-vori pubblici realizzati in tutti i settori: viabilità, pubblica illuminazione, arredo urbano, scuole, immobili comunali, strutture sportive, ambiente, ecc.. A breve sarà completata quella che è l’opera più imponente per Villafranca: il Centro Polivalente, che punterà a diventare luogo di riferimento dello sport per i diversamente abili a livello regionale, nonché centro di accoglienza comunale per tutte le attività fi eristiche e culturali, per le attività ludico-ricreative-conviviali di tutte le associazioni villafranchesi e dell’istituto comprensivo scolastico. E’ stato valorizzato l’ambiente naturale mediante la sistemazione del boschetto antistante la cappella di Missione e la realizzazione di un area pic-nic a ridosso della stessa, con la costruzione di una strada di accesso. Il palazzo comunale è stato gestito come la casa di tutti i villafranchesi, dove i cittadini hanno trovato amministratori presenti, dai modi cordiali e garbati, sempre disponibili all’ascolto ed alla risoluzione dei problemi collettivi ed individuali, clima che ha certamente favorito l’avvio di un “rinascimento villafranchese”, da continuare e consolidare. Al termine di questi 5 anni, diffi cili ma entusiasmanti allo stesso tempo, voglio rivolgere i sentiti ringraziamenti a tutti coloro, singoli cittadini ed istituzioni, che hanno contribuito alla realizza-zione dei risultati: assessori e consiglieri comunali per l’impegno profuso, le capacità acquisite ed i risultati conseguiti, nonché del rispetto sempre mostrato per il mio ruolo di primo tra pari; i dipendenti comunali, con a capo il Segretario comunale ed i responsabili di uffi cio; la locale Stazione dei Carabinieri guidata dal suo Comandante Cav. Maresciallo Patrizio Sau; tutte le molteplici associazioni cittadine e tutte le istituzioni e gli enti superiori che ci hanno aiutato a perseguire i nostri obiettivi.L’ultimo ringraziamento, quello più importante e doveroso, è rivolto a tutti i cittadini di Villa-franca Piemonte, il cui crescente sostegno, unito alle immancabili critiche costruttive, hanno sempre stimolato il mio operato, spronandomi a fare di più. Dal punto di vista personale, il mio bilancio può considerarsi in attivo, esprimendo un’infi nita serenità per aver servito Villafranca ed i Villafranchesi con grande impegno e con profonda coscienza di uomo, di cristiano, di cit-tadino e di Sindaco.
Il Sindaco
Agostino BOTTANO
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Il bilancio sociale
Le disposizioni introdotte dalla legge del 07/08/1990, n. 241 e dalla legge 07/06/2000, n. 150, contengono indi-
rizzi di modernizzazione delle amministrazioni pubbliche e danno particolare rilevanza all’adozione di iniziative
e strumenti rivolti ad attuare trasparenza, relazione, comunicazione ed informazione per costruire un rapporto
profi cuo e aperto con i cittadini e gli utenti. Tra le iniziative che le amministrazioni, proprio in questa logica,
hanno iniziato ad adottare vi sono quelle della rendicontazione sociale.
La rendicontazione sociale delle amministrazione pubbliche risponde alle esigenze conoscitive dei diversi sog-
getti interlocutori, siano essi singoli cittadini, famiglie, imprese, associazioni e altre istituzioni, consentendo loro
di comprendere e valutare gli effetti dell’azione amministrativa. Attraverso la rendicontazione sociale, le ammi-
nistrazioni possono dare trasparenza alle loro azioni, esplicitare le fi nalità, le politiche e le strategie, misurare e
comunicare i risultati.
Tra gli strumenti di rendicontazione sociale, la redazione del bilancio sociale è uno strumento volontario che
ciascuna amministrazione può adottare nell’ambito della propria autonomia statutaria e organizzativa. A que-
sto scopo, il Ministro della Funzione Pubblica in data 17/02/2006 ha emanato la Direttiva sulla rendicontazione
sociale nelle amministrazioni pubbliche (pubblicata sulla Gazzetta Uffi ciale n. 53 del 16/03/2006) che contiene
le Linee Guida per la predisposizione del bilancio sociale.
Il bilancio sociale serve a rendere conto ai cittadini, in modo trasparente e chiaro, di cosa fa l’Amministrazione
pubblica per loro. Rispetto al bilancio tradizionale, che riporta dati economico-fi nanziari solitamente diffi cile da
comprendere per il cittadino “non addetto ai lavori”, il bilancio sociale deve rendere comprensibili le priorità e
gli obiettivi dell’Amministrazione Comunale, rendicontare gli interventi realizzati e programmati e comunicare i
risultati raggiunti.
Partendo dal presupposto che:
- ogni istituzione è responsabile degli effetti che la propria azione produce nei confronti dei suoi interlocutori e
della comunità, che tale responsabilità richiede di dar conto della propria azione ai propri interlocutori, costruen-
do con essi un rapporto fi duciario e di dialogo permanente;
- ogni amministrazione pubblica ha il dovere di rendere conto relativamente ai propri ambiti di competenza, in
quanto titolare di un mandato e della potestà di scegliere e agire come interprete e garante della tutela degli
interessi e della soddisfazione dei bisogni della comunità;
- la rendicontazione sociale di ogni amministrazione pubblica deve rispondere alle esigenze conoscitive dei
diversi interlocutori, consentendo loro di comprendere e valutare gli effetti dell’azione amministrativa;
- tra gli strumenti di rendicontazione sociale a disposizione delle amministrazioni pubbliche, il bilancio sociale
può essere considerato il principale, in quanto fi nalizzato a dar conto del complesso delle attività dell’Ammi-
nistrazione e a rappresentare in un quadro unitario il rapporto tra visione politica, obiettivi, risorse e risultati;
l’Amministrazione Comunale di Villafranca Piemonte ha predisposto il bilancio sociale per la rendicontazione di
quanto attuato nel periodo dal 14 giugno 2004 al 31 dicembre 2008, periodo corrispondente al proprio mandato
amministrativo.
L’IDENTITÀ DI VILLAFRANCA PIEMONTE
Cenni storici
Villafranca Piemonte sorge sulla riva sinistra del fi ume Po, nei pressi della sua confl uenza con il torrente Pellice, ai margini
della pianura che digrada dal Pinerolese. Le sue origini vanno ricercate in due nuclei primitivi di popolazioni che in questa
zona si stanziarono attorno al 1000: detti Soave, che si ricollega ai bassi tempi dell’Impero Romano, e Musinasco, che risale
invece agli antichi liguri che raggiunsero in Piemonte la linea del Po.
Il primo nucleo, il Borgo Soave, è ricordato nei documenti storici solo dal 1037, quando Landolfo, Vescovo di Torino, fonda
l’Abbazia di Santa Maria nella confi nante Cavour. L’accenno al Borgo Soave fa pensare ad una località di discrete dimensio-
ni, fornita di di ben quattro chiese: la pievania e tre chiese minori o “titulos”. L’altro nucleo che ha dato origine a Villafranca
è Musinasco, che appare nei documenti scritti solo nel 1001, ma che è invece una località antichissima, come conferma
la terminazione del nome: -asco riguarda una località ligure preromana, anche se con una sovrapposizione celtica. Come
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territorio, il borgo di Musinasco comprendeva la zona tra il fi ume Po e il torrente Pellice, fi no alla loro confl uenza (quindi le
attuali frazioni di Madonna degli Orti, Mottura e Bussi). Il primo documento scritto che riguarda Musinasco risale al 1001 ed
è un atto dell’Imperatore Ottone III che conferisce a Olderico Manfredi, Marchese di Torino, la terza parte delle valli di Susa,
Ulzio e Bardonecchia e la conferma di Vigone, Virle, Cercenasco e Musinasco.
Molti sono coloro che si sono preoccupati, nel corso dei secoli, di redarre una sorta di storia o descrizione della formazione
di Villafranca. Tra questi ricordiamo lo storico Monsignor Francesco Agostino Della Chiesa, il professor Riccardo Marini, il
Padre Agostiniano Giuseppe Agostino Borla da Chivasso, il padre Giovanni Borsarelli, professore di Retorica nella Congre-
gazione dei Filippini di Villafranca. Per questi autori, la fondazione di Villafranca Piemonte risale alla quinta discesa in Italia
di Federico Barbarossa che nel 1174 avrebbe distrutto i borghi Soave e Musinasco. Gli abitanti rimasti quindi approfi ttando
della successiva Pace di Venezia (1177), si sarebbero stanziati a metà strada tra i due borghi originari, dando vita alla nuova
“Villa” che per essere esente dagli esosi diritti di feudalità, venne detta “franca”.
Questa ipotesi non può essere considerata oggi vera, soprattutto per il fatto che Federico Barbarossa, fi n dalle prime disce-
se, fu sempre accolto amichevolmente a Torino. Il Conte Umberto III di Savoia parteggiava per lui, così come il Vescovo di
Torino, a cui l’Imperatore aveva fatto grandi donazioni. Villafranca inoltre, era lontana dal suo cammino e fuori da ogni strada
transalpina. L’errore si deve probabilmente ad una errata interpretazione di una notizia citata dallo storico Della Chiesa. Tra
tutte queste ipotesi e congetture, l’unico dato sicuro è la fondazione di Villafranca, avvenuta proprio al tempo dell’ultima
discesa di Federico Barbarossa (1174), ma effettuata per deliberato proposito collettivo e in comune accordo con il feu-
datario, su una planimetria prestabilita, come dimostra la pianta del paese che sorge regolare come un accampamento
romano, con vie che si incrociano ad angolo retto formando una scacchiera (cinque vie dirette da est a ovest: via Piave, via
Roma, via Badariotti, via Conti Rebuffo, via Fratelli Mottura, tagliate da altre quattro vie dirette da nord a sud: via Caduti per
la libertà, via dell’Annunziata, via Valzania, via Borgo Soave).
Dagli atti di donazioni e lasciti si deduce che il territorio su cui sorge Villafranca apparteneva ai Savoia; il feudatario di
Soave e Musinasco era il Conte Tommaso I di Savoia (1177-1233), che ben presto intuì il vantaggio politico, commerciale
e soprattutto militare e strategico di una località sentinella sulle sponde del Po, dove il fi ume era facilmente guadabile, e
perciò concesse (se non addirittura impose) ai suoi vassalli di trasferirsi dalle borgate nella nuova località, accordando loro
le agevolazioni e le esenzioni necessarie e il libero asilo a chi volesse stabilirvisi. Da queste agevolazioni ed esenzioni,
il nome di “Villafranca”. Il primo atto in cui si ricorda Villafranca Piemonte è un accordo del 27 giugno 1197 “actum ad
Villafrancam in ripa Padi super portum”.
Il fi ume Po garantiva quindi al nascente paese e in particolare al suo feudatario, non solo la più sicura linea naturale di con-
fi ne dei suoi stati, ma anche il passaggio obbligato per l’offesa e la difesa, una linea di comunicazione economica, rapida e
sicura e una fonte continua di attività per i suoi abitanti (prima fra tutte la pesca, vera e propria professione per gli abitanti
del paese fi no agli inizi del nostro secolo). Inoltre, il terreno su cui sorgeva il nuovo abitato si presentava particolarmente
fertile e facile alla lavorazione agricola.
Dati questi requisiti, già a vent’anni dalla fondazione, si ha notizia di varie famiglie signorili che si insediano a Villafranca (i
Danieli, i Marini e i Petitti provenienti da Terzuolo, gli Aimar, i Bocciardi, i Bongiovanni,...).
Il Conte Tommaso I di Savoia deve allora pensare, oltre che a incentivare l’insediamento della popolazione nella zona, anche
a garantirne un’adeguata sicurezza, fortifi cando il paese e trasformandolo in un “castrum” .
I primi elementi del territorio villafranchese che il Conte Tommaso I sfrutta sono le acque del suolo e del sottosuolo (le
risorgive), che furono opportunamente incanalate in numerose “gore e bealere”. Si passò quindi alla costruzione delle
mura perimetrali del paese e delle case forti e solo successivamente all’escavazione dei fossi e dei canali indispensabili
all’irrigazione delle colture agricole. A Tommaso I di Savoia succede il fi glio terzogenito Tommaso II (1199-1259) che, con-
tinuando la politica paterna e nell’intento di premunire sempre di più il confi ne meridionale dei suoi possedimenti (che
confi navano con il Marchesato di Saluzzo), fa costruire sulla sponda sinistra del Po in territorio villafranchese, fra il 1239 e
il 1245, il castello e fa rinforzare le mura perimetrali. Realizzate queste opere, Tommaso II comincia a introdurre nel paese
nuovi abitanti, con l’obbligo di “stare et habitare et domun facere et aedifi care in Villafrancha” , rivolgendosi specialmente
agli abitanti di Borgo Soave, colpevoli di accaparrare uomini e cose a scapito del nuovo paese.
Nel 1251, Villafranca viene uffi cialmente dichiarata Castrum in un preciso documento: è ormai un villaggio rurale trasfor-
mato in luogo fortifi cato.
Le mura edifi cate da Tommaso I, sorte prima del 1260, per quanto esistessero ancora nella prima metà del XVI secolo,
lasciarono ben poche tracce della loro presenza. Se ne può seguire approssimativamente il tracciato sulla base delle indi-
cazioni toponomastiche e dei documenti storici. Iniziando dall’attuale via Pasubio, le mura si allineavano lungo la bealera
detta “Bealerassa”, e ne seguivano tutto il corso fi no al suo sbocco nell’attuale rio detto del “Martinetto”. Dividendo il
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percorso in due tratti, consideriamo quello a sud del paese, che va fi n dove la Bealerassa, presso i giardini della Parrocchia
di Santo Stefano, cambia direzione ad angolo retto e assume un corso perpendicolare al tratto precedente; consideriamo
quello a est, quello dietro la Chiesa di Santo Stefano, fi no alla confl uenza nel Martinetto.
Il primo tratto, a sud, occupava in larghezza lo spazio fra la Bealerassa (che ne lambiva la parte esterna) e l’attuale via Ba-
stion Verdi. All’incontro con l’attuale via dell’Annunziata, si apriva nel bastione la cosìdetta “Porta di Saluzzo” (perché posta
in direzione dell’omonima città nel confi nante Marchesato). Oltrepassata la Porta, le mura continuavano lungo la bealera
(includendo il luogo dove successivamente sorse l’attuale Chiesa delle Madonnine), dirette verso il Po, fi no nelle vicinanze
dei giardini della Parrocchia di Santo Stefano.
Da questo punto, incominciava il tratto est delle mura: una prima parte del quale era rappresentato dalle mura di cinta della
sopracitata Parrocchia e l’altra da quel muraglione fi ancheggiante i giardini (degli edifi ci che si affacciano sull’attuale via
Caduti) che serve da argine agli stessi e alla bealera. Questo muraglione però non ha più nulla a che vedere con le originarie
mura tommasine, essendo stato costruito alla fi ne del ‘600.
La cronaca del professor Marini sostiene che le mura non esistevano più già nel 1549 e che il luogo dove esse sorgevano
era stato dato in quello stesso anno dal Re di Francia Enrico II (allora signore del paese), ai Padri Agostiniani del Convento
di Santo Stefano. Secondo il Borla, invece, il donatore era il Duca Carlo III di Savoia (il Buono, padre di Emanuele Filiberto)
che fece dono del sito nel 1545. Lo spazio tra la Chiesa di Santo Stefano e il corso corrispondente del Martinetto formava
un blocco solo, occupato dal Monastero delle Monache Agostiniane, fi n dal 1523. Le monache, nel 1690, comprarono una
buona parte del materiale del Castello (demolito dal generale francese Catinat) e con esso innalzarono il sopracitato mura-
glione, lungo la linea delle antiche mura cittadine e costruirono la Chiesa del Monastero. Alla confl uenza della Bealerassa
con il Martinetto, avevano termine presumibilmente le mura del paese.
Tra il Martinetto e la Bealera grossa (o del Molino) sorgeva infatti il Castello, le cui opere esterne di fortifi cazione sostituivano
le mura e, tra i loro terrapieni e le fosse, si apriva la Porta del Po. Il Brayda e il Ricci attribuiscono al paese solo tre Porte,
escludendo che esistesse quella orientale, verso il Po “essendo suffi ciente difesa il corso del fi ume”; il Cavaliere Pietro
Baiardo, invece, nelle sue Memorie sostiene che, nel 1515, vi erano due sole Porte, una delle quali era proprio la Porta del
Po. Gli Statuti di Villafranca (1384) sono più espliciti e indicano le quattro Porte di accesso al centro abitato: Porta Suaviarum
(a ovest) detta poi di Sant’Antonio, Porta Saluciarum (a sud), Porta Pontis Padi (a est) e Porta Vigonis (a nord). Delle mura
che cingevano il lato nord-ovest del centro abitato non si ha altro ricordo se non la denominazione di via Dietro Mura (oggi
via Piave) alle quali fungeva da fosso un lungo tratto del Martinetto e poi della Bealera Grossa.
Il paese, come detto in precedenza, era formato da due nuclei principali e distinti: il primo (risalente agli anni 1174 - 1180)
situato a nord-est e denominato “Borgo Musinasco”, non lontano dalla sponda del Po, e il secondo (1239 - 1245), detto
“Borgo Soave”, posto a sud-ovest rispetto al precedente.
Le circostanze che portarono alla fondazione di Villafranca sono individuabili in tre tempi distinti: Tommaso I di Savoia,
intorno al 1180, decide la costruzione del paese per raccogliere in un’unica località le popolazioni dei borghi primitivi di
Soave e Musinasco perché scarsi di popolazione, privi di strutture difensive e soggetti alle piene del Po e del Pellice. Fa
quindi edifi care un primo nucleo detto Musinasco (in ricordo di una delle due popolazioni originarie insediata a nord, verso
la confl uenza del Po nel Pellice): una crociera di isolati quasi rettangolari; successivamente, fa edifi care un secondo nucleo,
il Borgo Soave (anche questo deriva il suo nome da una delle due popolazioni primitive, insediata a sud-est, verso Saluzzo
e Cavour), notevolmente più ampio del precedente, circondato da fossati e costituito da una scacchiera di nove isolati di for-
ma pressoché regolare. Da notare che entrambi i nuclei hanno un orientamento nord-sud, lievemente inclinato a nord-est.
Tommaso I di Savoia, tra il 1239 e il 1245, riconosciuta l’importanza strategica del paese, promuove la costruzione delle
mura, racchiudendo in un unico perimetro i due borghi originari (di cui conserva i fossati per motivi di sicurezza) e del
Castello, che colloca all’estremità nord-est del borgo di Musinasco, verso la Bealera Grossa o del Molino.
Tra la seconda metà del secolo XIV e il secolo XV, poiché la popolazione è aumentata, vengono costruiti degli edifi ci di
abitazione sulle aree marginali alla strada di congiunzione dei due borghi originari (riconoscibili oggi in via San Francesco
d’Assisi e via Caduti per la Libertà) e alle vie ricavate dalla copertura dei fossati nord ed est di Borgo Soave.
Nella prima metà del XVI secolo, una volta abbattute le mura, i nuclei originari trovano sfogo a nord verso Vigone, a ovest
verso Cavour e a sud verso Cardé. Le nuove zone di espansione sono occupate da cascinali e, solo in epoca più recente,
da case di civile abitazione.
A partire dal XIX secolo, il paese ebbe un forte impulso abitativo dovuto all’insediamento di numerose aziende agricole
che sfruttarono la fertilità e la ricchezza d’acqua della pianura villafranchese. Nel 1884 venne costruito il ponte sul Po, con
tre arcate ad opera dell’ingegnere Adolfo Billia. Nel 1934 il paese subì una modifi ca del nome in Villafranca Sabauda per
distinguerla da Villafranca d’Asti, ma con la caduta della monarchia riprese il suo nome originario.
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Territorio, strutture e infrastrutture
Villafranca Piemonte è un comune della pianura pinerolese nella provincia di Torino, posto ai confi ni con la
provincia di Cuneo, con una superfi cie territoriale di 5.101 ettari, con pendenze dei terreni inferiori al 5% ed
una elevata fertilità che favorisce un’agricoltura di alta qualità; ben 1.891ettari appartengono alla classe I e
1.555 ettari alla classe II di capacità d’uso dei suoli, complessivamente il 68% del territorio comunale è dotato
di ottima fertilità.
Il territorio in esame è totalmente pianeggiante ed è ricchissimo d’acqua, è attraversato da due corsi d’acqua
importanti (fi ume Po e torrente Pellice) e da numerosi rii secondari (Torrente Cantogno, ecc….) oltre che da
canali e bealere (bealera Via Vecchia, bealera Sterpissone nero, rio Sterpissone Bianco, ecc…), inoltre esistono
numerose risorgive e fontanili; è interessato da un’estesa fascia in zona di rispetto fl uviale (P.S.F.F. e L.R. 56/77),
dovuta alla presenza sia del fi ume Po che del torrente Pellice, i cui corsi sono di competenza del Magistrato del
Po e sono, con il Torrente Cantogno, compresi nell’elenco dell’art. 20 delle Norme di Attuazione del Piano Terri-
toriale Regionale (P.T.R.). E’ altresì interessato da acque pubbliche costituite dalla Bealera Via Vecchia, Bealera
Sterpissone Nero e Rio Sterpissone Bianco.
Confi na con i comuni di Moretta, Cardè, Barge, Cavour, Vigone e Pancalieri.
Il territorio urbanizzato è suddiviso tra il capoluogo e numerose frazioni: Bussi, Cantogno, Madonna Orti, Mottura,
San Giovanni, San Luca, San Michele, San Nicola.
Il comune è inserito nel Parco Fluviale del Po (Fascia Fluviale del fi ume Po: Riserva Naturale Speciale della
confl uenza con il Pellice) che interessa una superfi cie di 452 ettari di territorio comunale, dei quali 98 sono
anche inseriti nel (S.I.C.) Sito di Interesse Comunitario denominato “Confl uenza Po-Pellice”. Parte del territorio
comunale è altresì interessato da Biotipi denominati “zona umida di Zucchea” e “bosco di Vigone” rispetto ai
quali si applicano le disposizioni contenute nell’art.14.3.1. del P.T.C.
La viabilità che attraversa il paese è costituita dalle Strade Provinciali n.139 di Villafranca, la S.P. n.150 di Ma-
donna degli Orti, la S.P. n.151 di Campiglione Fenile e la S.P. n.153 di Babano.
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Popolazione
(*) nel conteggio degli inoccupati sono stati inseriti anche i bambini in età prescolare (0-6 anni).
Realtà economica esistente
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Altri indicatoriN.B. Le differenza in termini di popolazione riscontrabili da una tabella all’altra è dovuta alla diversità delle fonti ed ai periodi
di analisi
Popolazione Villafranca Piemonte anni 1861-2007
Popolazione Villafranca Piemonte anni 2001-2007
Indice di vecchiaia: 157, 7
Dati: comuni italiani.it da elaborazione dati Istat
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Rapporto tra la popolazione anziana (65 anni e oltre) e quella più giovane (0-14 anni)
Grafi co Età
Dati: comuni italiani.it da elaborazione su dati Istat
Popolazione per Fasce di Età
Grafi co Fasce Età
Dati: comuni italiani.it da elaborazione su dati Istat
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La popolazione residente nel comune, rispetto al passato ha subito una drastica diminuzione. Nel 1861 la popo-
lazione assommava a più di 8.000 unità, oggi ne conta circa la metà. Questo passato di grande realtà urbana è
chiaramente visibile nella struttura edilizia del capoluogo e nelle numerose frazioni, l’esempio più macroscopico
è dato dal numero e dalle dimensioni degli edifi ci pubblici: Chiese (Santuario del Buon Rimedio in località Canto-
gno, Chiesa Parrocchiale di Santo Stefano, Chiesa di San Luca in località San Luca, Chiesa di San Sebastiano
martire e Convento dei Capuccini, Chiesa di San Giovanni in località Cantogno, Chiesa di San Bernardino, Chiesa
della Beata Vergine delle Grazie o del Monastero, Cappella della Missione in località San Giovanni), Ala Comu-
nale, Municipio, ecc..; è possibile intuire la effettiva realtà urbana di Villafranca Piemonte tra la fi ne del 1800 e
l’inizio del 1900, inoltre anche il patrimonio edilizio privato denota la presenza, nel passato, di realtà economiche
e sociali di rilievo. Basti pensare che quando Villafranca Piemonte aveva circa ottomila abitanti , Pinerolo ne
aveva poco più del doppio (15.800) come Saluzzo (16.627), la stessa Torino contava appena 173.000 abitanti.
Le cause di una così massiccia diminuzione di popolazione non possono solo essere attribuite allo spopolamen-
to delle campagne per effetto della introduzione della meccanizzazione agricola perché il fenomeno è iniziato
ben prima, ancor prima che si sentissero gli effetti della rivoluzione industriale (primi anni del ‘900) e della mec-
canizzazione agricola (secondo dopoguerra). Neppure si può ascrivere il fenomeno alla realtà geografi ca nella
quale il comune è inserito, le tabelle che seguono comparano alcuni indicatori statistici signifi cativi dei comuni
limitrofi ed è subito evidente che lo stesso fenomeno ha interessato quasi tutti i comuni confi nanti.
Alla luce di quanto sopra evidenziato, si può possa interpretare il fenomeno come un effetto di “perdita di impor-
tanza” politica ed economica di queste realtà locali che dopo l’unità d’Italia e lo spostamento della capitale da
Torino a Firenze prima ed a Roma poi sono diventate , come molte altre in Piemonte, estrema periferia. Il caso
di Villafranca Piemonte poi è stato acuito dalla sua lontananza da grandi vie di comunicazione e dalla crisi del
trasporto fl uviale; pertanto gli indicatori sono relativamente “peggiori” di quelli delle realtà confi nanti.
La diminuzione, cominciata nella seconda metà del 1800, e non è terminata che all’inizio degli anni ’80 dopo
aver raggiunto, in quegli anni un minimo storico assoluto.
Successivamente si è mantenuta sostanzialmente stabile dal 1984 al 1991 con una leggera crescita nel decen-
nio successivo passando dai 4.746 abitanti del 1991 ai 4.795 abitanti del 2001 con un leggero incremento di 49
abitanti in 10 anni (1,04%); negli ultimi otto anni la popolazione è ancora incrementata di 29 unità.
L’emorragia e la crisi da spopolamento del comune di Villafranca Piemonte pare in fase di superamento spe-
cialmente se confrontata con la dinamica provinciale, nello stesso periodo in cui la popolazione di Villafranca
Piemonte cresceva leggermente, la provincia di Torino ha fatto registrare una perdita di residenti passando dai
2.336.765 abitanti residenti del 1991 ai 2.277.686 del 2008 (-1,7%).
Tabella: Dinamica Demografi ca
Fonte: ISTAT, Censimenti generali della Popolazione e delle Abitazioni
Altro elemento di rilievo, rispetto alle realtà confi nanti, è il momento temporale della “fi ne della crisi” che per
Villafranca Piemonte è giunto mediamente più tardi con segnali di ripresa più tenui e mano decisi. Per contro,
alcuni indicatori fanno ben sperare per il futuro, il principale è l’indice di vecchiaia che non è molto elevato e
comunque molto più basso rispetto alla maggioranza dei comuni confi nanti. Confrontando l’indice di vecchiaia
con il reddito medio è possibile prevedere per Villafranca Piemonte una realtà sociale e produttiva mediamente
più dinamica rispetto alla maggioranza degli altri comuni dell’area.
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Tabella: Dinamica Demografi ca
Fonte: ISTAT, Censimenti generali della Popolazione e delle Abitazioni
Un quadro d’insieme, quello che emerge, che lascia presagire per i prossimi anni una sostanziale stabilità della
dinamica demografi ca del comune con possibilità di una lenta ma costante crescita se opportunamente stimo-
lata anche dalle scelte che si andranno a fare nel campo della pianifi cazione territoriale, della qualità dei servizi,
della valorizzazione del territorio, del recupero del patrimonio edilizio esistente.
Il patrimonio abitativo
Analizzando il patrimonio abitativo rilevato al 2001 e riportato nella tabella che segue, si nota che gran parte
delle abitazioni ad oggi utilizzate è stato realizzato nell’ultimo dopoguerra, per contro il 42 % del patrimonio
edilizio complessivo ha sicuramente un valore storico-documentario, essendo stato realizzato prima del 1919.
Tabella: Metri quadrati per occupante in abitazioni occupate da persone residenti - Censimento 2001
Fonte: ISTAT, Censimenti generali della Popolazione e delle Abitazioni
Tabella: Numero di occupanti per stanza in abitazioni occupate da persone residenti - Censimento 2001
Fonte: ISTAT, Censimenti generali della Popolazione e delle Abitazioni
Tabella: Edifi ci ad uso abitativo per epoca di costruzione - Censimento 2001.
Fonte: ISTAT, Censimenti generali della Popolazione e delle Abitazioni
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Tabella: Periodo 1981-2001 Incremento di Popolazione e nuovi edifi ci ad uso abitativo
Fonte: ISTAT, Censimenti generali della Popolazione e delle Abitazioni
Nell’immediato dopo-guerra si registra un incremento signifi cativo, in linea con quello fatto registrare a scala
provinciale.
Nel ventennio successivo, tra il 1962 ed il 1981 (il periodo che in tutta Italia fa registrare il cosiddetto “boom
edilizio”), si registra anche qua un processo di urbanizzazione del territorio comunale con l’edifi cazione del 15
% del patrimonio abitativo ad oggi presente, una percentuale che però non si avvicina (il 29 %) alla media fatta
registrare sull’intero territorio provinciale nello stesso periodo.
Nell’ultimo ventennio rilevato (1981-2001) l’incremento del patrimonio edilizio nel comune di Villafranca Pie-
monte risulta stabile e in linea con i valori registrati nel ventennio precedente (15% di incremento sul totale)
di gran lunga superiore ai valori medi riscontrati sull’intero territori provinciale (11% di incremeto sul totale).
Confrontando l’incremento demografi co registratosi nell’arco temporale 1982-2001 con quello delle abitazioni
realizzate nello stesso periodo nel comune di Villafranca Piemonte e sull’intera Provincia, a prescindere dalle
situazioni preesistenti, emergono (vedi tabella seguente) alcuni elementi interessanti:
• in provincia, all’incremento di alloggi ha fatto riscontro una diminuzione dei residenti per cui si possono pro-
spettare due diversi e complementari fenomeni indotti da un’evoluzione dell’utilizzo del patrimonio residenziale:
1) una moltiplicazione delle famiglie con conseguente riduzione dei componenti e, quindi, degli utilizzatori del
singolo alloggio; 2) un signifi cativo incremento di alloggi utilizzati da non residenti (studenti, lavoratori con resi-
denza in altre zone, seconde case nelle aree turistiche, ecc.);
• nel comune di Villafranca l’incremento di alloggi ha fatto riscontro un aumento della popolazione residente
anche se ogni nuovo alloggio è mediamente utilizzato solo da 0,4 abitanti residenti. Un fenomeno, quest’ultimo,
diffi cilmente comprensibile e non giustifi cato dalla sola riduzione dei componenti dei membri della famiglia, la
causa và ricercata anche in un fenomeno prettamente locale dovuto alla presenza di agricoltori che hanno sede
in lontane cascine ma che acquistano una residenza più comoda in paese da usare spesso saltuariamente per
avere più comodo accesso ai servi sia socio-sanitari che scolastici.
Nonostante questo fenomeno locale, in rapporto agli abitanti residenti, lo sviluppo edilizio del comune è più
contenuto della media registratasi a livello provinciale e mette in evidenza un più coerente rapporto tra dinamica
demografi ca e dinamica edifi catoria.
Tabella: Andamento storico dei Permessi di Costruire
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Le attività produttive
Nell’analisi che segue si è fatto riferimento agli ultimi tre censimenti dell’industria (1981 -2001) prendendo in
considerazione le imprese insediate sul territorio comunale con riferimento alle unità locali ed agli addetti da
esse dipendenti.
Per impresa si intende una unità giuridico-economica che produce beni e servizi destinati alla vendita e che,
in base alle leggi vigenti o a proprie norme statutarie, ha facoltà di distribuire i profi tti realizzati ai soggetti
proprietari, siano essi privati o pubblici. Per Unità locale si intende un luogo fi sico nel quale un’unità giuridico-
economica (impresa, istituzione) esercita una o più attività economiche. L’unità locale corrisponde ad un’unità
giuridico-economica o ad una sua parte, situata in una località topografi camente identifi cata da un indirizzo e
da un numero civico (glossario Istat).
Tabella: Unità locali e addetti per settore di attività economica e comune
Censimento 1981 e 2001 (valori assoluti) -Provincia di Torino
Fonte: ISTAT, Censimenti generali dell’industria e dei servizi
Dalla tabella, le Unità Locali complessivamente presenti nel comune sono 338 . Dal 1981 le Unità locali sono
aumentate di 28 unità e in percentuale sono anche aumentati gli addetti passando da 809 a 1044.
Il comune di Villafranca ha saputo mantenere quasi inalterato il numero degli addetti, delle unità locali e delle
imprese. Dalla lettura dei dati in tabella è possibile affermare che la struttura economica del comune di Villa-
franca Piemonte ha subito le conseguenze dei fenomeni che hanno caratterizzato l’evoluzione industriale del
paese. La specializzazione continua delle attività industriali ha fatto crescere le attività di servizio alla produzio-
ne, per via dell’esternalizzazione di funzioni (outsourcing) prima svolte all’interno, in nuove aziende di servizio
con il risultato di moltiplicare le imprese. Lo sviluppo della società postindustriale dipende infatti dall’azione di
un meccanismo strutturale ormai consolidato: aumento della domanda di servizi intermedi alla produzione in
funzione sia dell’espansione e dell’aumento di produttività dell’industria che dello sviluppo della divisione del
lavoro determinato dalle ristrutturazioni e dalle esternalizzazioni delle aziende, industriali e non. Dalla tabella
citata è possibile notare che ad una diminuzione signifi cativa delle attività industriali (addetti dimezzati e im-
prese ridotte dell’80%) corrisponde un aumento del numero di imprese ed addetti impiegati nei servizi (+62%
di aumento nel numero delle imprese) e (+44% di aumento nel numero degli addetti).
Altro aspetto signifi cativo in merito all’evoluzione delle attività produttive che emerge dal quadro statistico è
quello relativo alle istituzioni pubbliche. Complessivamente, nel settore pubblico, si è registrato un evidente
incremento degli addetti relativi, un fenomeno coerente con il signifi cativo incremento dell’offerta di servizi
pubblici per soddisfare la crescita della domanda di servizi (istruzione, sanità, assistenza, ecc.) da parte della
collettività.
Complessivamente, le aziende operanti sul territorio comunale fanno registrare una dinamica di crescita coe-
rente con le esigenze di questa fase dello sviluppo evidenziando un signifi cativo processo di specializzazione
che, almeno in termini numerici, non si ripercuote a danno degli occupati.
Le maggiori aziende insediate nel comune hanno produzioni alimentari (insaccati, pasticceria, ecc..), lavorazio-
ne legno, demolizioni, estrattive.
Il P.R.G.C. vigente consente alle aziende insediate gli ampliamenti necessari al loro sviluppo economico; even-
tuali necessità possono essere soddisfatte se opportunamente segnalate dalle aziende interessate per salva-
guardare l’occupazione.
A causa della lontananza da grandi vie di comunicazione le attività commerciali svolgono invece un servizio
prettamente volto a soddisfare le esigenze locali e, tranne pochissime eccezioni, non hanno alcun ruolo attratti-
vo. Fanno eccezione alcune attività legate al commercio delle macchine agricole ed alla lavorazione del legno.
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L’Amministrazione Comunale
La sede
La sede del Comune di Villafranca Piemonte è in Piazza Cavour 1, in un edifi cio di elegante e solida costruzione,
adiacente l’ala comunale.
Esempio di edilizia tardo gotica, l’ala comunale di Villafranca è uno degli ultimi esempi di ale lignee come ri-
ferimento tipologico dell’ala antica di Saluzzo, eretta nel 1501, demolita nel 1957, denominata “del Pellerina”.
Secondo la tradizione locale il “pellerino” usato in alternativa alla voce “ala” era indicativo di una probabile
collocazione, all’interno della tettoia o in adiacenza ad essa, del “pelerinum” ossia della gogna o berlina a cui
venivano appesi i rei di frode nel commercio.
La similitudine tra le due ali è molto evidente, stessa pianta rettangolare a due navate su tre fi le di pilastri a se-
zione ottagonale (diametro 60 cm circa) uniti perimetralmente da un cordolo in muratura intonacato, stesso tipo
di orditura del tetto, costituito da una trave in legno impostata sui pilastri di spina, su cui appoggiano i puntoni
rinforzati da saette e manto di copertura in coppi, pavimentazione in acciottolato. L’ala comunale aveva la fun-
zione di mercato coperto, in un primo tempo per granaglie e successivamente per ogni tipologia merceologica.
Lo stemma del Comune
Lo Statuto Comunale
Lo Statuto Comunale, approvato con deliberazione di Consiglio Comunale n. 34 del 30/08/2001 e successiva-
mente integrato con deliberazione di C.C. n. 11 del 05/04/2002, contiene le norme fondamentali dell’organiz-
zazione dell’ente in materia di attribuzioni degli organi, forme di garanzia e partecipazione delle minoranze,
accesso dei cittadini alle informazioni e ai procedimenti amministrativi, nel rispetto della Costituzione italiana
e delle leggi dello Stato.
Gli organi del Comune
Sono organi di governo del Comune: il Sindaco, il Consiglio e la Giunta.
Il Sindaco
Il Sindaco in carica del Comune di Villafranca Piemonte è Agostino BOTTANO, eletto nel giugno 2004.
Il Sindaco, a capo dell’Amministrazione Comunale, esercita funzioni di rappresentanza, di presidenza, di so-
vrintendenza e di amministrazione. Nomina gli assessori, sovrintende alle verifi che di risultato connesse al
funzionamento dei servizi comunali. Ha competenza e poteri di indirizzo, di vigilanza e controllo sull’attività degli
Assessori e delle strutture gestionali-esecutive. Ha attribuzioni di amministrazione, vigilanza ed organizzazione
del Comune. Il Sindaco ha facoltà di assegnare, con suo provvedimento, ad ogni assessore funzioni ordinate
organicamente per gruppi di materie, e per particolari esigenze organizzative, può avvalersi dei consiglieri.
Il Vice Sindaco è l’assessore designato dal Sindaco con delega generale per l’esercizio di tutte le sue funzioni in
caso di assenza o impedimento; la designazione è contestuale alla nomina della Giunta.
Il Consiglio Comunale
Rappresenta l’intera comunità ed è l’organo di indirizzo, di programmazione amministrativa e di controllo poli-
tico-amministrativo. È composto dal Sindaco, che lo presiede, e da 16 consiglieri (di cui 11 rappresentanti della
maggioranza e 5 delle minoranze).
Il Consiglio Comunale ha compiti di vigilanza e di indirizzo nei confronti dell’attività amministrativa comunale
e impronta l’azione complessiva dell’ente ai principi di pubblicità, trasparenza e legalità ai fi ni di assicurare il
buon andamento e l’imparzialità.
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I Consiglieri Comunali attualmente in carica sono:
Occorre precisare che:
- il Consigliere Comunale GALLIANO Flavio è subentrato al Consigliere ALCIATO Franca (a seguito delle dimis-
sioni) nel 2004;
- il Consigliere Comunale MONTERZINO Gianluca è subentrato al Consigliere BAUDRACCO Mattia (a seguito della
prematura scomparsa) nell’agosto 2008.
Nel periodo dal 14 giugno 2004 al 31/12/2008, il Consiglio Comunale di Villafranca Piemonte si è riunito 43 volte,
così dettagliate:
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Presenze dei Consiglieri al Consiglio Comunale suddivise per anno:
Nel periodo dal 14/06/2004 al 31/12/2008, il Consiglio Comunale di Villafranca Piemonte ha adottato n. 373
deliberazioni, con una media di 8,7 delibere adottate per seduta; ha inoltre esaminato n. 5 mozioni; sono state
inoltre presentate dai gruppi di minoranza n. 57 interrogazioni e n. 4 interpellanze.
Il Regolamento per il funzionamento del Consiglio Comunale prevede la Conferenza dei Capigruppo. Ne fanno
parte il Sindaco, il capogruppo di maggioranza Bartolomeo Pronino e i capigruppo di minoranza Lorena Pansa
(subentrata al capogruppo Mattia Baudracco) e Adriano Airaudo.
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Le Commissioni
Il Consiglio Comunale può istituire commissioni consiliari permanenti, temporanee o speciali per fi ni di controllo,
di indagine, di inchiesta e di studio sull’attività dell’amministrazione, assicurando la rappresentanza proporzio-
nale a tutti i gruppi in essopresenti.
A supporto dell’attività del Consiglio Comunale sono state istituite le seguenti Commissioni consiliari:
• Commissione Regolamenti
Presidente: Agostino Bottano – Sindaco
Membri: Luciano Ricotto e Adriano Bertinetto - Consiglieri eletti dalla maggioranza; Paolo Groppo e Lorena
Pansa – Consiglieri eletti dalla minoranza.
• Commissione elettorale
Presidente: Agostino Bottano – Sindaco
Membri: Airaudo Elisa e Luciano Ricotto - Consiglieri eletti dalla maggioranza; Adriano Airaudo – Consigliere
eletto dalla minoranza.
• Commissione bilancio
Presidente: Daniela Losano – Assessore al bilancio
Membri: Domenico Maniaci e Adriano Bertinetto - Consiglieri eletti dalla maggioranza; Adriano Airaudo e Lorena
Pansa – Consiglieri eletti dalla minoranza.
• Commissione mensa
Presidente: Elisa Airaudo – Assessore all’istruzione
Membri: Antonio Bresci - Consigliere eletto dalla maggioranza; Paolo Groppo – Consigliere eletto dalla mino-
ranza; Grazia Schillaci e Flavio Galliano, rappresentanti dei genitori della scuola primaria; Cristina Mandurrino e
Elsa Casetta, rappresentanti dei genitori della scuola secondaria di 1° grado; ins. Claudia Testa e ins. Egle Testa,
rappresentanti degli insegnanti della scuola primaria; prof. Liliana Peirotti e prof. Antonella Rollè, rappresentanti
degli insegnanti della scuola secondaria di 1° grado.
• Comitato di redazione periodico comunale
Presidente: Daniela Losano – Assessore al bilancio
Membri: Elisa Airaudo, Luciano Ricotto e Domenico Maniaci - Consiglieri eletti dalla maggioranza; Paolo Groppo
e Lorena Pansa – Consiglieri eletti dalla minoranza; delegato ditta incaricata della stampa.
• Gruppo consiliare comunale consultivo in materia di territorio, ambiente e urbanistica
Presidente: Agostino Bottano – Sindaco
Membri: Marina Bordese – Consigliere eletto dalla maggioranza; Gianluca Monterzino – Consigliere eletto dalla
minoranza
• Conferenza usi civici di pesca
Presidente: Agostino Bottano – Sindaco
Membri: Giovanni Nicola – Consigliere eletto dalla maggioranza; Gianluca Monterzino – Consigliere eletto dalla
minoranza; Flavio Vaschetto – nominati dal Consiglio Comunale; Paolo Ravetto, Stefania Pautasso e Giuseppe
Ghigne, rappresentanti dell’Associazione Liberi Pescatori.
• Commissione referendum
Presidente: Agostino Bottano – Sindaco
Membri: Domenico Maniaci – Consigliere eletto dalla maggioranza; Paolo Groppo – Consigliere eletto dalla
minoranza; Avv. Alessandro Paire e Dott. Giovanni Pesce – esperti nominati dalla maggioranza; Dott. Danilo
Chiabrando – esperto nominato dalla minoranza.
• Commissione commissariale per l’Istituto di Riposo “Conti Rebuffo”
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Presidente: Anna Dao GILETTA (nominata dalla maggioranza);
Membri: Caterina ARALDO e Matteo BERTOLOTTO (nominati dalla maggioranza); Giuseppe CAVAGNERO e Luigi
FASSI (nominati dalla minoranza).
• Commissione Agricoltura e foreste
Presidente: Pierg Giacomo ANDREIS – Assessore all’Agricoltura
Membri: Domenico BELTRAMINO – Consigliere eletto dalla maggioranza; Flavio GALLIANO – Consigliere eletto
dalla minoranza (sostituto del Consigliere Mattia BAUDRACCO); Sig. Mauro BRUNO – rappresentante imprendi-
tori agricoli; Francesco VENDOLA – rappresentante lavoratori agricoli dipendente delle organizzazioni sindacali
dei lavoratori agricoli.
• Commissione consiliare per i problemi socio-assistenziali
Presidente: Daniela LOSANO – Assessore ai servizi sociali
Membri: Antonio BRESCI – Consigliere eletto dalla maggioranza; Lorena PANSA – Consigliere eletto dalla mi-
noranza; Sig.ra Caterina ARALDO – membro esterno designato dalla maggioranza; Sig.ra Giuseppina GALFRE’
– membro esterno designato dalla minoranza.
• Commissione giudici popolari
Presidente: Agostino BOTTANO – Sindaco
Membri: Bartolomeo PRONINO – Consigliere comunale eletto dalla maggioranza; Flavio GALLIANO – Consigliere
comunale eletto dalla minoranza (sostituto del Consigliere dimissionario Franca ALCIATO).
• Commissione paritetica per l’Asilo Infantile
Presidente: Agostino BOTTANO – Sindaco
Membri: Antonio BRESCI – Consigliere eletto dalla maggioranza; Paolo GROPPO – Consigliere eletto dalla mino-
ranza; Sig.ra Franca ALLASIA, rappresentante dell’Amministrazione Comunale, nominata dal Consiglio Comuna-
le; Sig. Luciano FAVARO, Presidente dell’Asilo Infantile; Sig. Carlo ROLFO, membro del Consiglio di amministra-
zione dell’Asilo Infantile.
• Conferenza di settore per i problemi dei disabili
Presidente: Daniela LOSANO – Assessore ai servizi sociali
Membri: Adriano BERTINETTO – Consigliere eletto dalla maggioranza; Paolo GROPPO – Consigliere eletto dalla
minoranza; Sig.ra Pierina PERLO, rappresentante dei soggetti disabili; Sig.ra Laura ROLFO, esperto in integrazio-
ne scolastica; Dott. Roberto LORENZETTO, esperto in medicina; Arch. Marco GIUSTETTO, esperto in architettura;
Sig. Maurilio VIGNOLO, rappresentante delle organizzazioni sindacali; Sig.ra Marisa MOTTURA, rappresentante
dei gruppi di volontariato sociale.
A nessuno dei componenti delle commissioni sopra elencate sono attribuiti gettoni di presenza o compensi per
la partecipazione, che è quindi totalmente gratuita.
La Giunta Comunale
È l’organo esecutivo del Comune. Essa collabora con il Sindaco nel governo del Comune ed opera attraverso
deliberazioni collegiali. Esercita funzioni di promozione di iniziative ed adotta tutti gli atti concreti, idonei al
raggiungimento degli obiettivi e delle fi nalità dell’ente, nel quadro degli indirizzi generali ed in attuazione degli
atti fondamentali approvati dal Consiglio Comunale.
È composta dal Sindaco e da 6 assessori, compreso il Vice Sindaco, nominati dal Sindaco. Possono essere nomi-
nati alla carica di assessore cittadini di chiara esperienza tecnica e professionale, non facenti parte del Consiglio
Comunale, ed in possesso dei requisiti di compatibilità e di eleggibilità alla carica di Consigliere, secondo le leggi
vigenti. Gli assessori esterni possono partecipare alla seduta del Consiglio e hanno diritto di intervenire nella
discussione e di relazionare, ma non hanno diritto di voto.
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I componenti della Giunta Comunale, con le rispettive deleghe, attualmente in carica sono:
Inoltre, sono stati delegati dal Sindaco per tematiche specifi che i seguenti Consiglieri di maggioranza:
Nel periodo dal 14/06/2004 al 31/12/2008, la Giunta Comunale di Villafranca Piemonte si è riunita 193 volte, così
dettagliate:
Presenze degli Assessori alla Giunta Comunale suddivise per anno:
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Nel periodo dal 14/06/2004 al 31/12/2008, la Giunta Comunale di Villafranca Piemonte ha adottato n. 795 deli-
berazioni, con una media di 4,5 delibere adottate per seduta.
Il Segretario Comunale
È l’organo burocratico che assicura la direzione tecnico-amministrativa degli uffi ci e dei servizi. Svolge compiti
di collaborazione e funzioni di assistenza giuridico-amministrativa nei confronti dell’ente in ordine alla confor-
mità dell’azione amministrativa alle leggi, allo Statuto, ai regolamenti e partecipa alle sedute del Consiglio e
della Giunta, curandone la verbalizzazione, con funzioni consultive e di assistenza.
È nominato dal Sindaco, da cui dipende funzionalmente ed è scelto nell’apposito Albo; il servizio di segreteria
può essere consorziato fra più comuni; attualmente, per il servizio di segreteria il Comune di Villafranca Piemon-
te è convenzionato con il Comune di Piscina.
L’attuale Segretario Comunale è la Dott.ssa Anna NEGRI.
L’organizzazione interna
Il Comune ispira l’organizzazione degli uffi ci e del personale a criteri di autonomia, di funzionalità e di economi-
cità di gestione, allo scopo di assicurare l’effi cienza e l’effi cacia dell’azione amministrativa.
L’attività dell’Amministrazione Comunale si ispira al criterio fondamentale si separare e distinguere le funzioni
di indirizzo e di controllo politico-amministrativo, che sono esercitate dagli organi politici dell’ente, da quella di
gestione, che è svolta dal Segretario Comunale e dai Responsabili dei servizi, con le forme e le modalità pre-
scritte dallo Statuto Comunale e dagli appositi regolamenti.
Il Comune di Villafranca Piemonte è organizzato nel seguente modo:
Area Amministrativa e servizi generali, culturali e scolastici
Responsabile: ACERBI Dott. Bartolomeo
• Area Contabile, economico-fi nanziaria, tributi e personale
Responsabile: ORLOTTI Rag. Pietro
• Area Tecnica Edilizia privata, urbanistica e territorio, lavori pubblici e tecnico-manutentivi, ambiente
Responsabile: TOSCANO Ing. Paolo
• Area Vigilanza, polizia urbana e attività produttive
Responsabile: ORLOTTI Rag. Pietro
Fanno riferimento all’Area Amministrativa e servizi generali, culturali e scolastici i seguenti uffi ci:
• Segreteria e Protocollo
Addetti: FASSI Maria Grazia, MANZO Roberta e PERETTI Rosanna
• Stato Civile, Elettorale, leva e Anagrafe
Addetti: GHIONE Ilva e SIGNORILE Valter
• Biblioteca
Fanno riferimento all’Area Contabile, economico-fi nanziaria, tributi e personale i seguenti uffi ci:
• Bilancio, fi nanze e contabilità, tributi, economato e personale
Addetti: AIRAUDO Marina