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COMUNE DI SPILAMBERTO DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE C O P I A PROVINCIA DI MODENA PREDISPOSIZIONE DI UN PROGETTO DI RIORGANIZZAZIONE ISTITUZIONALE RELATIVO AGLI OTTO COMUNI ADERENTI ALL'UNIONE TERRE DI CASTELLI E AL COMUNE DI MONTESE: APPROVAZIONE DOCUMENTO DI MANDATO. 77 Nr. Progr. 30/11/2015 Data 12 Seduta Nr. Adunanza ORDINARIA Seduta PUBBLICA di PRIMA Convocazione in data 30/11/2015 alle ore 21:00. Il ha convocato il CONSIGLIO COMUNALE presso lo Spazio Eventi "Lilliano Famigli", oggi 30/11/2015 alle Ore 21:00 in adunanza ORDINARIA di PRIMA Convocazione previo invio di invito scritto a domicilio, nei modi e nei termini di cui all'art. 22 del regolamento del consiglio comunale. 036045 Cod. Ente : Pre. Pre. Cognome e Nome Pre. Cognome e Nome Cognome e Nome S COSTANTINI UMBERTO - SINDACO S MUNARI SIMONETTA S VILLA MARCO S MERCATI GIORGIA S MORSELLI NICCOLO' S FRANCIOSO SALVATORE S NARDINI FABRIZIO S TALLARICO VIOLA S MANDRIOLI DANIELE S MAZZI ELISA N FAZIOLI EMANUELA N CASTAGNINI ALICE S FORTE MAURIZIO S MALMUSI ALBERTO S ANDERLINI FIORELLA N TONDELLI MARCO S SPADINI MIRELLA Fatto l'appello nominale risultano: Totale Assenti: 3 Totale Presenti: 14 PESCI ALESSIA Sono presenti gli assessori esterni: FAZIOLI EMANUELA; CASTAGNINI ALICE; TONDELLI MARCO Assenti Giustificati i signori: Nessun convocato risulta assente ingiustificato Assenti Non Giustificati i signori: Partecipa alla riunione il SEGRETARIO GENERALE del Comune, dott. SAPIENZA GIOVANNI In qualità di VICE-PRESIDENTE, il Sig. FORTE MAURIZIO assume la presidenza e, constatata la legalità della adunanza, dichiara aperta la seduta designando a scrutatori i Consiglieri, sigg.: , , Allegati: 1) Pareri Art. 49 - comma 1 - D.Lgs 267/2000

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COMUNE DI SPILAMBERTO

DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE

C O P I A

PROVINCIA DI MODENA

PREDISPOSIZIONE DI UN PROGETTO DI RIORGANIZZAZIONE ISTITUZIONALE

RELATIVO AGLI OTTO COMUNI ADERENTI ALL'UNIONE TERRE DI CASTELLI E AL

COMUNE DI MONTESE: APPROVAZIONE DOCUMENTO DI MANDATO.

77 Nr. Progr.

30/11/2015Data

12Seduta Nr.

Adunanza ORDINARIA Seduta PUBBLICA di PRIMA Convocazione in data 30/11/2015 alle ore 21:00.

Il ha convocato il CONSIGLIO COMUNALE presso lo Spazio Eventi "Lilliano Famigli", oggi 30/11/2015

alle Ore 21:00 in adunanza ORDINARIA di PRIMA Convocazione previo invio di invito scritto a

domicilio, nei modi e nei termini di cui all'art. 22 del regolamento del consiglio comunale.

036045Cod. Ente :

Pre. Pre.Cognome e Nome Pre.Cognome e NomeCognome e Nome

SCOSTANTINI UMBERTO - SINDACO

SMUNARI SIMONETTA

SVILLA MARCO

SMERCATI GIORGIA

SMORSELLI NICCOLO'

SFRANCIOSO SALVATORE

SNARDINI FABRIZIO

STALLARICO VIOLA

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NFAZIOLI EMANUELA

NCASTAGNINI ALICE

SFORTE MAURIZIO

SMALMUSI ALBERTO

SANDERLINI FIORELLA

NTONDELLI MARCO

SSPADINI MIRELLA

Fatto l'appello nominale risultano:

Totale Assenti: 3Totale Presenti: 14

PESCI ALESSIA

Sono presenti gli assessori esterni:

FAZIOLI EMANUELA; CASTAGNINI ALICE; TONDELLI MARCO

Assenti Giustificati i signori:

Nessun convocato risulta assente ingiustificato

Assenti Non Giustificati i signori:

Partecipa alla riunione il SEGRETARIO GENERALE del Comune, dott. SAPIENZA GIOVANNI

In qualità di VICE-PRESIDENTE, il Sig. FORTE MAURIZIO assume la presidenza e, constatata la

legalità della adunanza, dichiara aperta la seduta designando a scrutatori i Consiglieri, sigg.:

, ,

Allegati:

1) Pareri Art. 49 - comma 1 - D.Lgs 267/2000

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DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE NR. 77 DEL 30/11/2015

OGGETTO:

PREDISPOSIZIONE DI UN PROGETTO DI RIORGANIZZAZIONE ISTITUZIONALE RELATIVO AGLI OTTO COMUNI ADERENTI ALL'UNIONE TERRE DI CASTELLI E AL COMUNE DI MONTESE: APPROVAZIONE DOCUMENTO DI MANDATO.

IL CONSIGLIO COMUNALE

Si premette che:

- i Comuni di Castelnuovo Rangone, Castelvetro di Modena, Marano sul Panaro, Spilamberto, Vignola, Zocca e Montese hanno sottoscritto in data 29 giugno 2015 una convenzione per la predisposizione di un progetto di riorganizzazione istituzionale, delegando l’Unione Terre di Castelli per l’affidamento dell’incarico e per la presentazione della domanda di contributo alla Regione Emilia Romagna ai sensi della delibera della Giunta Regionale n.544 in data 23 aprile 2014;

- l'art. 5 della richiamata convenzione prevede che “Le amministrazioni si impegnano ad istituire una commissione consultiva composta da due consiglieri per ciascun comune di cui uno in rappresentanza delle minoranze. Questa commissione avrà l'incarico di elaborare un documento di mandato che approfondisca le linee fondamentali contenute nel precedente art. 2 e che verrà sottoposto all'approvazione dei consigli comunali”;

Richiamato l'art. 2 della Convenzione che così dispone:

” Il progetto di riorganizzazione istituzionale dovrà esaminare l'ipotesi di fusione tra i Comuni di Castelnuovo Rangone, Castelvetro di Modena, Guiglia, Marano sul Panaro, Savignano sul Panaro, Spilamberto, Vignola, Zocca e il Comune di Montese, attraverso la formazione di uno o più Comuni.

L'Unione “Terre di Castelli” si obbliga a predisporre gli atti di competenza per accedere ai finanziamenti regionali. A tal fine essa avanzerà richiesta di un contributo della spesa ammissibile.

Inoltre, l’Unione si obbliga a conferire l’incarico per la predisposizione del progetto ed a verificare il corretto espletamento dello stesso.

L’Unione coordinerà i lavori progettuali facendo da supporto e tramite tra le Amministrazioni Comunali e l’incaricato.

Il progetto di riorganizzazione istituzionale dovrà almeno contenere:

- l'individuazione delle modalità organizzative per le funzioni e dei servizi pubblici locali che sarebbero esercitati nel o nei comuni unificati, con indicazione dei potenziali effetti (vantaggi/svantaggi) derivanti dalla fusione;

- la predisposizione di schemi degli atti fondamentali (atto costitutivo, statuto, regolamenti) del Comune unificato;

- la proposta dell'assetto organizzativo del comune unificato, con particolare riguardo alla destinazione e all'utilizzazione del personale comunale dipendente.

- l’individuazione di modalità di coinvolgimento dei cittadini attraverso forme di audit pubblici;

- approfondimento delle posizioni di tutti gli attori sociali, economici e politici del territorio;

- analisi del rendimento istituzionale dell’Unione sulla base di indicatori economici e di percezione;

- predisposizione di un report sintetico sui principali indicatori comparativi (sinossi dei costi reali dei servizi, peso delle politiche reali, ecc.) tra tutti i Comuni;

- predisposizione di scenari di sviluppo del modello di governance territoriale anche alla luce delle novità legislative o disciplinari che dovessero sopravvenire, anche in relazione al ruolo degli Enti intermedi; gli scenari dovranno essere intellegibili in termini di: ruolo dell’Unione, schemi di aggregazione tra i comuni, strategie di sviluppo;

- comparazione tra gli scenari di riorganizzazione territoriale e potenziamento dell’attuale Unione.”;

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DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE NR. 77 DEL 30/11/2015

Vista, inoltre, la determinazione n. 659 del 3.09.2015 dell’Unione Terre di Castelli “Predisposizione di un progetto di riorganizzazione istituzionale, in vista della fusione, relativo ai Comuni aderenti all'Unione Terre di Castelli e al Comune di Montese: approvazione aggiudicazione definitiva e disciplinare d'incarico. CIG: X1C14BD966” con cui è stata aggiudicato definitivamente al raggruppamento temporaneo di imprese (RTI) tra Nomisma soc. di studi economici s.p.a. con sede a Bologna in strada Maggiore n. 44 (capogruppo) e Consorzio Mipa con sede a Roma in via Arenula n.16 (mandante) la predisposizione di un progetto di riorganizzazione istituzionale tra i Comuni di Castelnuovo Rangone, Castelvetro di Modena, Guiglia, Marano sul Panaro, Savignano sul Panaro, Spilamberto, Vignola, Zocca e Montese e contestualmente approvato il disciplinare di incarico;

Preso atto che la commissione consultiva, a conclusione di un costruttivo confronto al proprio interno, ha elaborato l'allegato documento di mandato, che rappresenta un approfondimento delle linee fondamentali contenute nel riportato art. 2 della convenzione;

Considerato che tale documento è condivisibile e, pertanto, meritevole di approvazione;

Acquisito, ai sensi dell’art. 49 del D.lgs 267/2000, sulla proposta di deliberazione il parere favorevole del Segretario Generale, in ordine alla regolarità tecnica, parere allegato al presente atto quale parte integrante e sostanziale;

Atteso che la presente deliberazione non necessita di acquisizione del parere del Dirigente della Direzione Servizi Finanziari in quanto non comporta rilevanza contabile;

Visti: - il D.Lgs. 18/08/2000, n. 267; - lo Statuto Comunale; A seguito di ampia discussione e con i seguenti interventi: - Sindaco: e’ stato avviato il percorso per la redazione di uno studio di fattibilità teso ad approfondire il funzionamento dell’Unione e a verificare diverse ipotesi di fusione tra Comuni. I lavori della Commissione sono stati guidati con molta capacità dal Presidente Ranuzzini. Il documento di mandato si compone di 3 parti: la prima fa una fotografia dell’esistente e gli scenari per il futuro, la seconda ipotizza diverse opzioni di fusione, la terza definisce le problematiche politiche sulla governance dell’Unione L’elaborato che si propone di approvare è frutto di una positiva collaborazione all’interno della Commissione, ma verrà proposto un documento separato come contributo aggiuntivo da presentare in sede di dichiarazione di voto. - Malmusi: richiama due parti del documento che possono contenere possibili contraddizioni ove, in particolare, da un lato ci si pone l’obiettivo di acquisire elementi utili per la decisione dei cittadini e per la politica; in un altro punto del documento (a pag.4) si richiama solo la volontà politica a cui sarà demandata la decisione finale. Si chiede quindi se e in che misura sarà riconosciuta ai cittadini la decisione su possibili fusioni. - Morselli: risponde al Consigliere Malmusi, precisando che laddove il documento prevede di fornire elementi ai cittadini per decidere, si riferisce al referendum consultivo. Il documento di mandato rispecchia la posizione di forze politiche diverse che hanno fatto lo sforzo di una sintesi tra posizioni differenziate. - Spadini: ha apprezzato molto la parte iniziale del documento che prevede un’analisi sull’attuale funzionamento dell’Unione, così come ha apprezzato il contributo di tanti per la sua elaborazione. - Villa: l’elaborazione del documento di mandato, inizialmente non previsto nell’iter per la stesura dello studio di fattibilità, rappresenta un positivo contributo per un dibattito più approfondito. Il documento indica gli aspetti che dovranno essere approfonditi, con ipotesi abbastanza mirate. Sul metodo dell’elaborazione del documento rileva la presenza di un pari numero di consiglieri di maggioranza e di minoranza ma con il limite di non aver proposto visioni strategiche. Sottolinea l’attuale paralisi della politica nell’Unione che richiede maggiore discussione in futuro. - Morselli: dà lettura della dichiarazione di voto, allegato lett. B) parte integrante e sostanziale del presente atto; - Anderlini: dà lettura del documento, allegato lett. C9 parte integrante e sostanziale del presente atto;

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DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE NR. 77 DEL 30/11/2015

- Forte: il suogruppo voterà a favore del documento che si riferisce ad uno studio di fattibilità che non è né un si né un no alla fusione. - Spadini: esprime il voto favorevole sul documento, soprattutto per l’obiettivo di ottenere miglioramenti sul funzionamento dell’Unione. Tutto ciò premesso; Con la seguente votazione: - Presenti n. 14 Consiglieri - Astenuti n. 1 “ (Anderlini) - Votanti n. 13 “ - Favorevoli n. 13 “

DELIBERA

1) di approvare il documento di mandato, allegato alla presente deliberazione per formarne parte integrante e sostanziale;

2) di dare atto che il presente documento di mandato, per il tramite dell’Unione Terre di Castelli, verrà trasmesso alla società affidataria, raggruppamento temporaneo di imprese (RTI) tra Nomisma soc. di studi economici s.p.a. e Consorzio Mipa;

3) di rendere il presente atto, con la seguente separata votazione: - Presenti n. 14 Consiglieri - Astenuti n. 1 “ (Anderlini) - Votanti n. 13 “ - Favorevoli n. 13 “ immediatamente eseguibile, ai sensi dell’art. 134, comma 4, del D.Lgs. n. 267 del 18.08.2000, stante l’urgenza di provvedere in merito per consentire la più celere trasmissione del documento alla società affidataria.

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Documento di mandato per lo studio di fattibilità Redatto dalla Commissione Consultiva per il progetto di riorganizzazione istituzionale

Premessa

La Commissione Consultiva per il progetto di riorganizzazione istituzionale insediata a settembre 2015 ha, come primo compito, quello di elaborare un documento di mandato che contribuisca a definire le questioni più rilevanti che lo studio di fattibilità sulla riorganizzazione istituzionale dell’Unione Terre di Castelli e del Comune di Montese dovrà contenere1. Lo scopo di questo documento è di mettere in risalto spunti e richieste che si chiede allo studio di affrontare, partendo dalle domande elaborate dai consiglieri della Commissione che hanno evidenziato elementi di forza e di debolezza della situazione attuale che il territorio sta vivendo.

Lo studio di fattibilità dovrà esaminare due scenari principali per fornire ai decisori politici e ai cittadini elementi utili per decidere il futuro del loro territorio. Il primo scenario dovrà, partendo dalla situazione corrente, definire percorsi di miglioramento dell’assetto attuale di unione di comuni. Il secondo scenario dovrà definire le ipotesi possibili di fusione dei comuni esistenti.

L’obiettivo è di ottenere uno studio di fattibilità che sia utile e ben fatto. C’è la consapevolezza, tuttavia, che lo studio non può parlare di tutto, e che parte delle criticità che oggi si affrontano come enti locali di questo territorio non possono essere “risolte” da un istituto di ricerca, ma sono questioni “politiche”: la politica ha il compito di assumersi le proprie responsabilità ed affrontarle. Di esse si darà conto nel documento.

L’analisi (e il miglioramento) dell’esistente: i singoli comuni e l’Unione Terre di Castelli

La realtà territoriale dei comuni L’Unione Terre di Castelli e il Comune di Montese rappresentano una realtà territoriale variegata. È importante che lo studio di fattibilità contenga un quadro conoscitivo ampio che sia in grado di rappresentare questa varietà: dall’analisi della popolazione residente, alle condizioni economiche e sociali (fra cui le condizioni reddituali dei territori e la mobilità dei cittadini negli stessi), alle infrastrutture esistenti in termini di viabilità, all’orografia e altri elementi naturali.

1 La Commissione è composta da un consigliere comunale di maggioranza e da uno di minoranza per ognuno

dei comuni che hanno aderito alla “Convenzione tra i Comuni di Castelnuovo Rangone, Castelvetro di Modena,

Guiglia, Marano sul Panaro, Savignano sul Panaro, Spilamberto, Vignola, Zocca, Montese e l’Unione Terre di

Castelli per la predisposizione di un progetto di riorganizzazione istituzionale”. Si ricorda che la convenzione

non è stata approvata nei Comuni di Guiglia e di Savignano sul Panaro. I lavori della Commissione possono

essere seguiti al link: http://www.terredicastelli.mo.it/studio_di_fattibilita_fusione/index.htm

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L’analisi dei servizi erogati dai comuni e dall’unione L’Unione Terre di Castelli gestisce per conto dei comuni una grande quantità di servizi. A oggi sono una trentina le convenzioni in atto fra tutti i comuni o parte di essi. Lo studio deve procedere a un’analisi seria di questi servizi e di quelli ancora in capo ai singoli comuni. A tal fine si richiedono tavole sinottiche in grado di fornire risultati chiari e sintetici (di carattere quantitativo e qualitativo) sui seguenti aspetti:

- La valutazione dei servizi in Unione. Per le singole materie conferite lo studio dovrebbe contenere un’analisi in grado di descrivere il servizio esistente (in termini di struttura che lo gestisce e lo eroga), fornire indicatori sulla quantità e qualità dei servizi erogati e informazioni sulla sostenibilità economica dei servizi stessi, ad oggi. Questa analisi può essere condotta con i dati sui singoli comuni a disposizione delle strutture tecniche, ma non può prescindere da una valutazione politica dei servizi stessi, per capire come essi sono valutati oggi da chi vive e amministra questo territorio. Riguardo all’erogazione di servizi è auspicabile anche un confronto della situazione attuale con quella precedente (attraverso un’analisi storica dell’unione stessa e, se possibile tecnicamente, prima della gestione associata).

- La valutazione delle materie ancora in capo ai singoli comuni. Si tratta di un’analisi simile alla precedente, che sia però in grado di chiarire le differenze esistenti fra i singoli comuni nell’erogare i servizi e le funzioni non ancora conferiti all’unione. Fra questi servizi è opportuno valutare se ne esistono alcuni che è ipotizzabile conferire in unione per un miglioramento del servizio stesso senza snaturare definitivamente il ruolo delle singole amministrazioni. Quest’ultima rappresenta sia un’analisi tecnica, sia un approfondimento su ciò che la politica ritiene auspicabile per il proprio futuro, nel caso si continuasse in futuro con il mantenimento dell’unione di comuni.

Infine, altri due aspetti meritano attenzione: l’analisi delle strutture dei singoli comuni e dell’unione deve contenere un approfondimento sul personale in capo alle diverse strutture. Bisogna inventariare e valutare la situazione esistente intesa come potenzialità, eventuali sovrapposizioni e inefficienze da superare sia nel caso di mantenimento dell’unione sia nel caso di fusione di comuni. Inoltre, si ha la consapevolezza che i comuni e l’unione fanno parte di ambiti più ampi nella gestione di alcuni tipi di politiche (si pensi alla gestione dei rifiuti, alla fornitura dell’acqua luce e gas, al trasporto pubblico, ecc.). I comuni si rapportano con questi ambiti ottimali (Ato) sia in forma singola sia come unione. Lo studio non può ignorare questo aspetto, e deve fornire un’analisi sulla modalità di funzionamento di questi rapporti e di questi servizi (come la capacità reale da parte dei territori di incidere sulla modalità di fornitura di questi servizi o sulla capacità di controllo dei servizi stessi).

La situazione finanziaria Un’analisi attenta dei bilanci dei singoli enti (comuni e unione) fornirà elementi molto utili di conoscenza per i cittadini e per i decisori politici. Si tratterà di valutare le omogeneità o disomogeneità nel territorio in termini di entrate di bilancio (fra le altre imposte, tariffe, trasferimenti statali) e in termini di spese (fra le altre la spesa corrente, l’indebitamento, gli investimenti).

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Il tipo di analisi che ci si aspetta riguardo ai servizi erogati e ai bilanci dei diversi enti è utile non solo per valutare miglioramenti dell’attuale unione nel caso si decida di continuare con questa modalità di governo del territorio, ma è fondamentale anche per le ipotesi di fusione. Ci si chiede, infatti, qual è il vero ambito dimensionale ottimale di erogazione dei servizi, al di là delle definizioni di legge. Si tratta di capire se l’unione così com’è e i singoli comuni che partecipano allo studio siano il bacino migliore per l’erogazione dei servizi ai cittadini: potrebbe essere necessario, altrimenti, modificare l’unione esistente o procedere a fusione fra i comuni che la compongono. Da un punto di vista tecnico può essere attuato un confronto fra i dati riguardanti i servizi forniti dall’unione e dai comuni in questo momento con quelli di altre realtà territoriali di simili dimensioni. Questo consente di fare valutazioni in merito alla posizione dei singoli comuni dello studio in quanto a virtuosità attuale nella propria gestione, possibili miglioramenti dell’esistente (nel caso di mantenimento dell’unione), e risultati ottenibili nel caso di fusione. Si tratterà di valutare, attraverso semplici indici, potenziali miglioramenti delle strutture, riduzione dei costi, confronto con i livelli quantitativi e qualitativi dei servizi forniti da altri enti locali italiani. Oltre alle analisi dei dati di bilancio si ritiene fondamentale fare affidamento ai dati sui fabbisogni standard degli enti locali elaborati a livello nazionale2.

La prospettiva della fusione dei comuni

Ipotesi di fusione Allo studio si chiede di elaborare sostanzialmente tre ipotesi di fusione. La prima è quella di una fusione a nove comuni, facendo di fatto coincidere il comune fuso risultante con l’ambito territoriale ottimale. La seconda è quella che prospetta la generazione di due comuni, un primo montano (Guiglia, Zocca e Montese) e un secondo di pianura (Castelnuovo, Castelvetro, Spilamberto, Vignola, Marano e Savignano). La terza ipotesi è quella che prefiguri la fusione degli attuali comuni in tre nuovi comuni; uno è quello montano sopra menzionato, gli altri si otterrebbero suddividendo il comune di pianura prima menzionato in due comuni nuovi (uno comprendente: Castelnuovo, Castelvetro, Spilamberto; l’altro: Vignola, Marano e Savignano). Inoltre, considerando che lo studio offre l’opportunità di ripensare un territorio, andando dunque oltre l’ottica della sommatoria dei comuni di origine, si chiede anche di valutare l’inclusione, nelle ipotesi concernenti il nuovo comune montano, dell’attuale comune di Castel D’Aiano. Anche per i comuni della pianura, soprattutto per quelli di confine (es. Castelnuovo Rangone) lo studio può aiutare a capire se l’attuale disegno dei confini amministrativi sia il più adatto per rispondere al meglio alle esigenze dei cittadini in termini di servizi e benessere.

La fusione unica a nove comuni è quella che meglio si addice all’ambito ottimale individuato dalla Regione Emilia Romagna. Per motivi territoriali ed economici appare l’ipotesi meno attuabile e meno concretamente realizzabile.

2 La metodologia dei fabbisogni standard fa riferimento ai dati elaborati da Sose – Ifel nell’ambito dei decreti attuativi della riforma del federalismo fiscale (Legge Delega 42/2009).

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Si tiene a precisare che la Commissione ritiene di fondamentale importanza includere in tutte le ipotesi di fusione anche i comuni di Savignano e Guiglia anche se non partecipano ai lavori della Commissione, poiché fanno comunque parte dell’ambito ottimale individuato dalla regione. La Commissione intende rispettare le attuali scelte di quei consigli comunali, quindi le ipotesi di fusione dovranno anche considerare l’esclusione di questi due comuni. Si richiede che questa indagine debba anche permettere di verificare se la formazione di un nuovo comune, o più nuovi comuni, tenda a semplificare o a complicare le relazioni con gli altri livelli istituzionali sopra comunali (ad esempio con gli Ato – Ambiti territoriali ottimali).

Incentivi per la fusione e scenari di lungo periodo Pur nella piena consapevolezza che lo studio non può essere predittivo poiché sarà la volontà politica a determinare nei fatti come si manifesterà la realtà, gli si chiede di elaborare l’andamento economico e finanziario dei nuovi comuni nati da fusione, sulla base delle ipotesi menzionate in precedenza. In particolare si ritiene opportuno che lo studio evidenzi con chiarezza di quali incentivi economici e normativi, provenienti sia dallo stato che dalla regione, potranno disporre i nuovi comuni. In particolare, si chiede di specificare quali aspetti i fondi incentivanti andranno a finanziare, chiarendo in quale misura tali risorse potranno essere destinate, rispettivamente, ad investimenti per il territorio e alla copertura dei costi scaturiti dal processo di unificazione. Lo studio dovrà altresì contenere un’indagine di bilancio del nuovo comune o dei nuovi comuni, in una prospettiva di breve termine (due/tre anni) e di medio termine (sei/sette anni), in modo che si evinca se, una volta terminati gli incentivi finalizzati alla fusione, gli andamenti della spesa comunale tendano a variare o a rimanere simili a quelli della somma degli attuali comuni.

Economie e diseconomie legate alla fusione Per ogni ipotesi di fusione summenzionata si chiede che lo studio dedichi particolare attenzione alle economie di scala che ne possono derivare, e alle opportunità finanziarie legate a questo tipo di processo, identificando puntualmente gli ambiti in cui si verificherebbero i maggiori benefici. Lo studio non dovrà però mancare di far emergere eventuali diseconomie e vincoli di natura finanziaria che dovessero risultare dall’unificazione di più comuni. Quest’analisi dovrà beneficiare delle valutazioni condotte precedentemente sui servizi attualmente erogati, mirati a individuare l’ambito ottimale di gestione dei diversi degli stessi.

Governance, democrazia e partecipazione nel nuovo ente Preso atto che il processo di unificazione di più comuni porta inevitabilmente alla diminuzione della rappresentanza dei cittadini attualmente esercitata attraverso le prerogative degli amministratori eletti, si richiede che lo studio prefiguri per ognuna delle ipotesi di fusione il nuovo assetto istituzionale e di governance. Nello specifico, si auspica che lo studio evidenzi i modelli da adottare che consentano di raggiungere un duplice obiettivo: da un lato, quello di consentire alle comunità di origine di influenzare e intervenire nei processi decisionali assunti dalle istituzioni centrali del nuovo comune; dall’altro, quello di evitare la degenerazione dei processi partecipativi stessi in una insostenibile moltiplicazione dei livelli istituzionali e nella paralisi dei processi decisionali centrali.

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Si chiede inoltre di mettere in rilievo di quali altri strumenti già esistenti di partecipazione democratica potrebbero dotarsi i nuovi enti, ad esempio descrivendo quali processi di consultazione e decisione dei cittadini potrebbero essere utilizzati per favorire la partecipazione delle comunità di origine.

Aspetti organizzativi e istituzionali a seguito di fusione Si richiede che lo studio faccia una proiezione degli aspetti organizzativi e istituzionali delle realtà che si formeranno a seguito di fusione. L’indagine dovrà analizzare in modo completo ed esaustivo la totalità dell’organizzazione del nuovo comune o dei nuovi comuni, sia in termini di organizzazione della struttura, che in termini di servizio pubblico. L’obiettivo di tale indagine deve essere quello di garantire al cittadino il massimo rapporto qualità–servizio (assicurando anche la massima vicinanza e il più facile accesso possibile al servizio erogato dai nuovi enti).

L’ipotesi di più fusioni apre la problematica di come i nuovi comuni collaboreranno fra di loro per l’erogazione dei servizi prima gestiti a livello complessivo di unione. Si chiede di definire se sarà successivamente necessaria una unione tra comuni e con quali funzioni, e se sarà meglio invece organizzare i rapporti tra i nuovi comuni, in merito a specifiche questioni, solo tramite convenzioni bilaterali. Nel caso in cui i comuni della “pianura” procedessero a una o più fusioni e quelli della “montagna”, invece, non procedessero a fusione, è opportuno che lo studio valuti con attenzione gli scenari istituzionali che si aprirebbero per la montagna (in termini di unione di comuni e gestione di servizi).

Le attuali problematiche politiche e di governance

La Commissione è consapevole che alcuni temi di interesse per il mantenimento dell’attuale assetto di unione o per l’unificazione di più comuni toccano aspetti e problematiche che sono di competenza squisitamente politica e che quindi solo la politica all’interno dei consigli comunali e dell’unione possono affrontare. Tuttavia la Commissione ritiene che possa essere utile anche un confronto su queste tematiche con l’ente di ricerca preposto allo studio. La Commissione, infatti, si è detta aperta a valutare ed eventualmente accogliere i suggerimenti, le best practice che l’istituto preposto allo studio riuscirà a portare ad esempio.

Proprio per le caratteristiche di questa parte del documento sopra esposte, i punti successivi sono volutamente lasciati in forma di domanda al fine di stimolare il dibattito in tutte le sedi, non solo all’interno delle commissioni competenti e dei consigli comunali.

Democrazia e rappresentanza nell’Unione Terre di Castelli - Esistono strumenti giuridici per enti di secondo grado che consentano di avere un

rapporto più diretto fra cittadino ed eletti? Quali sono i meccanismi che consentano di mantenere un forte radicamento fra la rappresentanza politica eletta e i territori?

- Quali possono essere gli strumenti per velocizzare le risposte che l'amministrazione dà ai cittadini? Come può essere migliorato il rapporto tra istituzioni e cittadini? Come si può portare in unione la credibilità della quale godono i singoli comuni verso la propria popolazione?

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Governance dell’Unione - Esistono strumenti giuridici per enti di secondo grado che consentano di avere un

miglior funzionamento della giunta?

- Com’è possibile risolvere il problema derivante dal doppio ruolo dei sindaci, all’interno dell’unione e nel proprio comune, visto che questo può provocare effetti imprevedibili sulla stabilità, sull’efficacia e sull’efficienza dell’attività svolta in forma associata, a seconda di come venga interpretato e vissuto?

- Se il principale problema riscontrato nella gestione dell’unione è di governance, che vantaggi si hanno (soprattutto politici e istituzionali in questo caso, ma anche a livello economico) a uscire da una potenziale unione a 9 comuni (in base all’ambito ottimale definito dalla regione) per poi aderire ad una nuova unione formata dai nuovi comuni con più di una fusione?

- Come tenere debitamente conto, nell’eventuale processo di fusione o anche in caso di potenziamento dell’unione, delle specificità delle zone montane, anche con riferimento alla concreta attuazione dei sub-ambiti, così come previsto dallo Statuto dell’Unione Terre di Castelli? La valutazione va fatta in modo ampio per il territorio montano, così da poter allargare l’analisi anche ad altri comuni fuori provincia (es. Castel D'Aiano). È possibile ipotizzare una differenziazione delle competenze specifiche per le caratteristiche territoriali o per l'offerta dei servizi presenti sul territorio del comune (anche ipotizzando deleghe specifiche ai sindaci di aree montane)?

- Per quanto riguarda il rapporto fra istituzioni e territorio, quali sono gli strumenti per tutelare i brand che danno valore aggiunto alla derivazione specifica di un prodotto del territorio nel caso che più comuni si fondano fra di loro, e come sostenerlo meglio, nel caso di mantenimento dell’attuale unione? Si apre inoltre la questione di come garantire che le comunità di origine (anche nelle forme associative) possano riconoscersi nella nuova realtà territoriale che nascerebbe da eventuale fusione di comuni.

Trasparenza e rendicontazione in Unione - Ci sono metodi più efficienti ed efficaci per rendicontare e rendere più trasparenti i

passaggi (anche di risorse) tra l'unione e i singoli comuni? E per rendere più trasparenti e accessibili ai cittadini i lavori dell’unione?

- Come si possono armonizzare gli statuti dei diversi comuni, i tributi e i tanti regolamenti presenti per i servizi forniti che creano diversità nella fruizione dei servizi stessi e per attuare la semplificazione burocratica?

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IL VICE-PRESIDENTE IL SEGRETARIO GENERALE

F.to FORTE MAURIZIO F.to dott. SAPIENZA GIOVANNI

DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE NR. 77 DEL 30/11/2015

IL VICE SEGRETARIO F.to VITA FINZI MARIA LETIZIASpilamberto, Lì 01/12/2015

CERTIFICATO DI PUBBLICAZIONE

Si certifica che la presente deliberazione è in corso di pubblicazione presso questo Albo pretorio per la durata di

quindici giorni da oggi, a norma dell'art. 124 del D.Lgs. 18 agosto 2000, N. 267.

SI CERTIFICA

CHE LA SUESTESA DELIBERAZIONE:

E' stata dichiarata IMMEDIATAMENTE ESEGUIBILE (ai sensi dell'art. 134 - comma 4° - D.Lgs. 18

agosto 2000, N. 267);

E' DIVENUTA ESECUTIVA IL _________________ per decorrenza dei termini ai sensi di legge.

E' STATA _____________________________________________________________________________

Spilamberto, Lì IL SEGRETARIO GENERALE F.to dott. SAPIENZA GIOVANNI

La presente deliberazione è stata pubblicata all'Albo Pretorio per 15 gg. consecutivi con inizio da

CERTIFICATO DI AVVENUTA PUBBLICAZIONE

IL VICE SEGRETARIO F.to VITA FINZI MARIA LETIZIASpilamberto, Lì

01/12/2015 e contro di essa non sono stati presentati reclami nè opposizioni.

È copia conforme all'originale per uso ____________________

IL FUNZIONARIO INCARICATOSpilamberto, Lì 01/12/2015

Firma autografa omessa ai sensi dell’art. 3 D. Lgs. 39/1993