D O C U M E N T O D I P I A N O

luglio 2012-Revisione n. Data Scala

Piano diGoverno delerritorioT

Studio Paesistico: dott. arch. paes. LUIGINO PIROLAcollaboratoridott. paes. Diego Boronidott. arch. paes. Valter Navadott. arch. Clemens C. Lecchi

Coordinamento e Progetto

collaboratoriing. Alessandra Frosiodott. Daniele Piavanidott. Pietro Acetidott.ssa Monica Gestrodott.ssa Rita Giaccari

dott. ing. PIERGUIDO PIAZZINI ALBANIdott. arch. DANIELE CHIAROLINIdott. arch. PIERGIORGIO TOSETTI

Sorisole

Bergamo

Ponteranica

Zogno

Almé

Paladina

Villa d'Almé

Sedrina

Regione Lombardia Provincia di Bergamo

COMUNE DI SORISOLEComune di Sorisole

All.2 MODALITA' ATTUATIVE

Adottato con deliberazione del C.C. n. delPubblicato con deliberazione del C.C. n. delApprovato con deliberazione del C.C. n. del

DdP - Modalità attuative

Art. 1 Attuazione del Documento di Piano

Art. 2 Ambiti di trasformazione

Art. 3 Indirizzi per la progettazione degli Ambiti di trasformazione

Art. 4 Edificabilità

Art. 5 Dotazione di servizi ed attrezzature di pubblica utilità

Art. 6 Linee guida per la progettazione

Art. 7 Esame d'impatto paesistico dei progetti

Art. 8 Compensazione

Art. 9 Fondo verde

Art. 10 Ambiti assoggettati a "Pianificazione specifica"

Art. 11 Rimando alla Normativa di Piano delle regole

Art. 12 Deroghe

DdP - Modalità attuative

.2.

Art. 1 - Attuazione del Documento di Piano

1.1 Le presenti norme stabiliscono la disciplina urbanistica e edilizia per l'attuazione del

Documento di Piano del Comune di Sorisole - ai sensi della LR 12/05 e successive

modifiche ed integrazioni - nel rispetto delle altre norme legislative vigenti, statali e

regionali.

1.2 Il Documento di Piano, nel definire gli obiettivi strategici del Piano di governo del

territorio, individua gli Ambiti di trasformazione. Gli Ambiti costituiscono le operazioni

di maggior incidenza del processo di organizzazione e potenziamento del Sistema

insediativo.

1.3 Il Documento di Piano, che ha validità quinquennale ed è sempre modificabile con

le procedure previste dalla LR 12/05, non conforma i suoli, nel senso che giuridica-

mente non assegna capacità edificatorie alle aree oggetto di trasformazione. Tale

diritto è assegnato dai discendenti strumenti attuativi declinati al successivo art. 2.1.

Art. 2 - Ambiti di trasformazione

2.1 Gli Ambiti di trasformazione riguardano parti del territorio inedificate e non urbaniz-

zate, o ambiti già edificati con tipologie estranee al tessuto circostante, che si ma-

nifestano idonei allo sviluppo del tessuto urbanistico e edilizio; in tali aree il Piano di

governo del territorio prevede la realizzazione di nuovi insediamenti dotati dei ne-

cessari servizi pubblici.

2.2 Gli Ambiti di trasformazione sono soggetti a Piano attuativo, d'iniziativa pubblica o

privata, o - nei casi specificatamente previsti - a Permesso di costruire convenziona-

to.

2.3 Il Documento di Piano individua 13 Ambiti di trasformazione. Le schede riportate

nell'elaborato A.14 del Documento di Piano danno conto, per ciascun Ambito di

trasformazione, delle specificità insediative da utilizzare in sede di promozione at-

tuativa.

2.4 Previa motivata richiesta preventiva del soggetto attuatore, la Giunta comunale

potrà autorizzare la formulazione di proposte che investano porzioni d'Ambito.

La procedura relativa deve prevedere che:

→ uno o più proprietari interessati a un determinato Ambito di trasformazione si

fanno promotori ed inoltrano specifica istanza preliminare alla Giunta comu-

nale;

→ l'istanza è costituita dalla documentazione minima necessaria ad illustrare:

DdP - Modalità attuative

.3.

l'Ambito oggetto di progettazione; l'elenco dei soggetti promotori; le motiva-

zioni sottese all'iniziativa;

→ la Giunta valuta l'istanza e, se la ritiene compatibile, la avalla; fornisce nel meri-

to - con specifico deliberato - gli indirizzi, gli obiettivi e le aspettative pubbliche

relative all'Ambito di trasformazione considerato;

→ il promotore si fa quindi carico di predisporre uno Schema urbanistico strategi-

co, avendo cura di:

– recepire le indicazioni della Giunta;

– rispettare gli obiettivi generali e di dettaglio (ambientali, infrastrutturali, ...)

dettati dal PGT per l'Ambito considerato;

– individuare le Unità minime d'intervento da assoggettare a successivo Pia-

no attuativo o Permesso di costruire convenzionato;

– definire i diritti/doveri di tutti i proprietari interessati all'Ambito, garantendo

l'equità nelle scelte e nella distribuzione degli obblighi/impegni discenden-

ti.

La proposta di Schema urbanistico strategico, valutata preventivamente dalle

Commissioni comunali competenti, è sottoposta all'approvazione della Giunta co-

munale.

L'avallo della proposta da parte della Giunta (anche con modifiche ed integrazio-

ni) costituisce titolo per l'attivazione dei Piani attuativi o dei Permessi di costruire

convenzionati riferiti alle diverse Unità minime d'intervento.

I Piani attuativi sono adottati/approvati sulla base dei disposti dell'art. 14 della LR

12/05.

Con la medesima procedura possono essere valutate - sempre dalla Giunta comu-

nale - eventuali proposte di Variante allo Schema urbanistico strategico; le propo-

ste possono essere avanzate anche da promotori diversi rispetto a quelli che hanno

dato il via al percorso originale. Le Varianti dovranno uniformarsi agli obiettivi ed

agli indirizzi di carattere generale del progetto originale (fatti salvi gli adeguamen-

ti/aggiustamenti eventualmente concordati con la Giunta) e dar conti dello stato

di attuazione dello Schema già approvato.

2.5 La Piana del Petos riveste interesse archeologico ai sensi del DLgs 42/2004 come

documentato nelle schede, e relativa cartografia, pubblicate sulla "Carta Archeo-

logica" della Soprintendenza per i Beni archeologici della Lombardia e nel Piano

territoriale di coordinamento della Provincia di Bergamo. La Soprintendenza richie-

de che tutti i progetti di scavo - anche di minima entità - che riguardino la zona

d'interesse archeologico (come individuata sulla tav. A8a del DdP) debbano essere

DdP - Modalità attuative

.4.

trasmessi alla Soprintendenza stessa per l'espressione del parere di competenza; a

giudizio della Soprintendenza potranno essere programmate indagini archeologi-

che preliminari, da condursi da parte di Ditta specializzata sotto la direzione della

Soprintendenza stessa.

2.6. In sede di predisposizione dei Piani attuativi relativi a ciascun Ambito, od a ciascu-

na UMI individuata con lo Schema urbanistico strategico a termine del precedente

punto 2.4, i proponenti dovranno:

→ prevedere la separazione dei reflui fognari dalle acque meteoriche, onde po-

ter smaltire queste ultime in loco, con adeguati accorgimenti tecnici<,

→ acquisire parere preventivo dall'Ente gestore dell'acquedotto in merito alla so-

stenibilità dell'insediamento rispetto alla portata della rete.

2.7. Per quanto concerne gli Ambiti di recupero, e più precisamente "AT/Re1" interessa-

to da insediamenti artigianali e produttivi parzialmente dismessi, il Piano attuativo

dovrà essere corredato da opportune indagini atte a verificare l'eventuale conta-

minazione del sottosuolo ai sensi del DLgs 152/06; ad avvenuto completamento

dell'indagine sarà possibile definire la necessità o meno d'interventi di bonifica.

2.8. Sono in ogni caso fatte salve le norme di cui all'art. 12.4 ed all'art. 14.12 della LR

12/05.

Art. 3 - Indirizzi per la progettazione degli Ambiti di trasformazione

3.1 Le proposte per l'attuazione degli interventi negli Ambiti di trasformazione dovranno

essere coerenti con i seguenti indirizzi da seguire all'interno delle proposte proget-

tuali, nelle quali la ricerca della qualità urbana dovrà porsi come riferimento gene-

rale della progettazione.

3.2 Essa dovrà quindi avere riguardo ai seguenti elementi:

→ prevedere l'attuazione di modelli di organizzazione spaziale intesi a perseguire

la realizzazione di un miglioramento della qualità ambientale ed urbana;

→ valorizzare gli interventi della viabilità urbana, quest'ultima anche attraverso in-

terventi di connessione funzionale con la viabilità esistente, al fine di un miglio-

ramento dei caratteri della mobilità;

→ attuare la progettazione di manufatti edilizi e di spazi urbani d''alto livello quali-

tativo, avendo anche riguardo alla realizzazione di articolate proposte tipolo-

giche degli spazi abitativi all'interno degli organismi edilizi, per garantire il sod-

disfacimento di una pluralità di esigenze dimensionali e funzionali;

DdP - Modalità attuative

.5.

→ individuare un approccio progettuale che preveda interventi improntati alla

sostenibilità ambientale e paesistica, anche mediante adeguati interventi di

compensazione ambientale, ove necessari;

→ favorire lo sviluppo di nuove dotazioni di servizi e funzioni di tipo pubblico e/o

privato, ma d'interesse pubblico, ed il miglioramento della dotazione di servizi

ed attrezzature;

→ promuovere interventi che incrementino e favoriscano la dotazione di spazi

pedonali e ciclabili e di verdi attrezzati, considerando anche il verde privato

come elemento irrinunciabile ai fini della qualità complessiva degli insedia-

menti.

3.3 Ogni progetto dovrà raggiungere un alto "profilo qualitativo della trasformazione"

sia per la parte di progettazione vera e propria che per la successiva gestione.

3.4 Nella redazione del progetto dovrà essere posta particolare cura nella definizione

delle quote di "piano di spiccato" dei vari edifici, in maniera tale da contenere l'im-

patto visivo degli stessi soprattutto negli ambiti collinari e negli ambiti di pregio am-

bientale e paesaggistico.

3.5 L'Amministrazione valuterà la possibilità d'individuare - laddove necessario - quegli

elementi "premiali" che possano consentire di incentivare gli operatori alla proposta

ed alla realizzazione degli interventi di recupero urbanistico ed urbano e di elevata

qualità urbana.

Art. 4 - Edificabilità

4.1 I dati di progetto riportati dalle singole Schede per ciascun Ambito di trasformazio-

ne sono:

→ prescrittivi, per quanto attiene i parametri, gli indici edificatori e le edificabilità

a quantità predefinita o predeterminata;

→ indicativi, per quanto riguarda le indicazioni quantitative, che potranno essere

modificate a seguito dell'esatta definizione della superficie di Piano derivante

dalla rilevazione topografica del sito.

Art. 5 - Dotazione di servizi ed attrezzature di pubblica utilità

5.1 Le Schede degli Ambiti di trasformazione individuano la quota di aree per servizi

pubblici o per attrezzature d'interesse pubblico cui ciascun Ambito deve provvede-

re.

DdP - Modalità attuative

.6.

5.2 Sono altresì individuate, per talune operazioni, la quota e la tipologia di servizio di

obbligatoria esecuzione e quindi non monetizzabile.

5.3 I relativi dimensionamenti potranno modificarsi a seguito dell'esatta definizione dei

dati quantitativi d'Ambito, come previsto al precedente art. 4.

5.4 Le aree per servizi, pubblici o di uso pubblico, specificatamente individuate all'in-

terno di alcuni Ambiti devono intendersi prescrittive per quanto attiene la quantità

di superficie stabilita dalla relativa Scheda. Potranno esserne modificate - in sede di

progettazione urbanistica - la localizzazione e la conformazione, ferma restando la

loro reale ed efficiente fruibilità, previo parere favorevole dell'Amministrazione co-

munale.

Art. 6 - Linee guida per la progettazione

6.1 Per ciascun Ambito sono individuate le linee guida cui attenersi in sede di progetta-

zione urbanistica e edilizia.

6.2 Le linee guida devono intendersi come criteri orientativi, da approfondire a cura

del promotore dell'iniziativa. Sono sempre ammesse modifiche od integrazioni alle

disposizioni date purchè correttamente motivate dal promotore dell'iniziativa ed

avallate dalla Giunta comunale. L'Ente si riserva in ogni caso la possibilità di dare

nel merito, in sede di valutazione dell'intervento, ulteriori disposizioni di dettaglio.

6.3 Le linee guida non sono derogabili nei casi in cui la prescrittività di talune scelte sia

espressamente indicata.

Art. 7 - Esame d'impatto paesistico dei progetti

7.1 Tutti i progetti di Piani attuativi o di Permessi do costruire convenzionati sono sogget-

ti a valutazione da parte della Commissione del paesaggio. A tal fine ciascun pro-

getto dovrà essere corredato da specifico Esame d'impatto paesistico; al riguardo

s'intendono integralmente richiamate le disposizioni dettate dalla DGR 7/11045 del-

l'8 novembre 2002.

7.2 Il progetto, nel tener conto degli indici di "sensibilità del sito" indicati dalla Studio

paesistico allegato al PGT, dovrà individuare il proprio "grado d'incidenza" e conse-

guentemente determinare l'impatto paesistico di riferimento.

Art. 8 - Compensazione

8.1 L'Amministrazione comunale - in applicazione del regime della compensazione ur-

DdP - Modalità attuative

.7.

banistica prevista dall'art. 11 della LR 12/05 - prevede che, in sede di attuazione

degli interventi relativi agli Ambiti di trasformazione, il promotore si faccia carico

della cessione gratuita al Comune di una quota di aree per servizi od attrezzature

d'interesse pubblico, aggiuntiva rispetto a quella dovuta a termine di legge e di

PGT. Tale quota aggiuntiva è determinata, per ciascuna operazione, dalle singole

Schede riportate nell'elaborato A.14 del Documento di Piano.

8.2 L'Amministrazione comunale, in sede di perfezionamento della Convenzione di Pia-

no attuativo o di Permesso di costruire e fatte salve diverse prescrizioni esplicita-

mente riportate sulle Schede citate, potrà determinare:

→ la totale - o parziale - monetizzazione delle aree aggiuntivamente dovute in

cessione;

→ l'esecuzione, da parte del soggetto proponente, di un'attrezzatura o di un'ope-

ra di pubblico interesse, per un valore non superiore a quanto dovuto per la

monetizzazione dell'area in narrativa.

Art. 9 - Fondo verde

9.1 A fronte degli effetti esplicati dalle azioni di Piano nei confronti delle varie compo-

nenti ambientali e dei criteri di sostenibilità, è necessario introdurre misure di mitiga-

zione atte a limitare gli impatti che alcune delle azioni stesse possono verosimilmen-

te generare.

9.2 Di conseguenza - ai sensi dell'art. 43.2bis della LR 12/05 - è previsto, per ciascun

Ambito di trasformazione che interessi parti di territorio non ancora edificate, una

maggiorazione del contributo di costruzione da destinare esclusivamente ad inter-

venti forestali a rilevanza ecologica e d'incremento della naturalità.

9.3 Le previsioni discendenti sono recepite e definite dalle Schede relative agli Ambiti

di trasformazione di cui all'allegato A.14 del Documento di Piano.

Art. 10 - Ambiti assoggettati a "Pianificazione specifica"

10.1 Il Quadro strategico del Documento di Piano individua, in corrispondenza del terri-

torio posto tra la Statale n. 470 a nord ed il confine comunale a sud, un grande

spazio caratterizzato da due grandi Ambiti:

→ la piana del Petos, a ovest (A.1);

→ il complesso produttivo, in fase di dismissione, del Gres, a est (A.2).

10.2 Gli Ambiti stessi, alla luce dell'importanza strategica che rivestono nelle politiche di

DdP - Modalità attuative

.8.

salvaguardia, di promozione della fruibilità e di riconversione qualitativa e sostenibi-

le del territorio comunale, vengono assoggettati a successiva "Pianificazione speci-

fica" d'interesse sovraccomunale, da promuovere in Variante al PGT (Accordo di

programma, Programma integrato, ...).

10.3 I relativi Piani o Programmi saranno redatti sulla base delle linee guida definite con

le Schede programmatiche contenute nel paragrafo 8.5.5 della Relazione del DdP

(schede A.1 e A.2).

10.4 In regime transitorio sono ammessi, per ciascuna area od immobile individuati all'in-

terno degli Ambiti stessi dal Piano delle regole, gli interventi specificati dalla relativa

Normativa.

Art. 11 - Rimando alle NTA del Piano dei servizi e del Piano delle regole

11.1 S'intendono qui integralmente richiamate, salvo quanto diversamente previsto dal-

le presenti Modalità nel merito di specifiche tematiche, la Normativa del Piano del-

le regole.

Art. 12 - Deroghe

12.1 Le previsioni e la normativa del Documento di Piano non ammettono deroghe

tranne che per opere pubbliche o d'interesse pubblico. La deroga è accordata

previa deliberazione del Consiglio comunale, nell'osservanza dell'art. 40 della LR

12/05 e successive modificazioni ed integrazioni.