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COMUNE DI SAN VINCENZO
CIRCONDARIO DELLA VAL DI CORNIA
PROVINCIA DI LIVORNO
VARIANTE AL
REGOLAMENTO URBANISTICO
RELAZIONE GEOLOGICA
GRUPPO DI LAVORO ESTERNO:
Indagini geologiche
dott. ing. Nicola Lenzadott. geol. Maurizio Sileoni
Ldp progetti gis s.r.l. - Luca Gentili
dott. Serena Butta - Sintesis s.r.l.
UFFICIO DI PIANO - COMUNE DI SAN VINCENZO:
27 Settembre 2010
Via Pascoli, 6 - 57021 Venturina (LI) tel/fax 0565 855691 - e.mail: [email protected]
PER LA TENUTA DI RIMIGLIANO
ADOZIONE:
dott. Ing. Renato Butta - Sintesis s.r.l.
dott. arch Stefano Giommoni
Sindaco
S.I.T. e informatizzazione
Valutazione integrata e strategica
Indagini idrauliche
Valutazione integrata e strategica
Valutazione integrata e strategica
Progettista coordinatore
Michele BiagiAlessandro Bandini
Responsabile Ufficio Urbanistica
dott. Martina Pietrelli
Assessore all'Urbanistica
Gian Luca Luci Responsabile Ufficio S.I.T.
geom. Andrea Filippi
Garante della comunicazione
dott. Ing. Claudia Casini - Sintesis s.r.l.
APPROVAZIONE:
Responsabile del Procedimentodott. arch Laura Dell'Agnello
RELAZIONE TECNICA
1. PREMESSA ........................................................................................................................ 1
2. INQUADRAMENTO............................................................................................................. 1
3. DATI CARTOGRAFICI ......................................................................................................... 2
4. RILIEVO TOPOGRAFICO..................................................................................................... 3
5. ANALISI IDROLOGICA........................................................................................................ 4
Definizione degli afflussi meteorici....................................................................................... 4
Ietogramma di progetto ..................................................................................................... 5
Quantificazione della pioggia netta ...................................................................................... 7
Trasformazione afflussi-deflussi .........................................................................................11
Propagazione delle portate di deflusso................................................................................12
6. ANALISI IDRAULICA .........................................................................................................13
Procedura di analisi...........................................................................................................13
Modellazione con HEC-RAS ................................................................................................13
Modellazione con FLO-2D ..................................................................................................15
7. RISULTATI DELLA MODELLAZIONE ....................................................................................19
8. PROPOSTE D’INTERVENTO................................................................................................27
ALLEGATI HEC-RAS ..............................................................................................................30
Studio idrologico-idraulico di supporto alla variante del RU del Comune di San Vincenzo
1. PREMESSA
Il presente studio idrologico-idraulico di supporto del Comune di San Vincenzo ha lo scopo di analizzare il sistema idrografico composto dal Canale di Rimigliano Centrale e Orientale e dalla Fossa Calda, per valutarne la capacità idraulica di deflusso e individuare e caratterizzare le aree soggette a inondazione. Lo studio si è articolato nelle seguenti fasi:
1- Raccolta e analisi della documentazione e degli elaborati esistenti inerenti il territorio comunale riguardo gli aspetti geografici, idraulici, geologici e di uso del suolo;
2- Sopralluogo in sito, individuazione dei corretti tracciati dei corsi d’acqua e delle opere antropiche interferenti;
3- Rilievo topografico dei corsi d’acqua, individuazioni delle sezioni d’alveo significative, rilievo degli attraversamenti, dei tombamenti e di tutte le opere antropiche interferenti;
4- Studio idrologico, individuazione delle portate massime defluenti nei corsi d’acqua con tempi di ritorno 30, 200 e 500 anni;
5- Studio idraulico: simulazione idraulica monodimensionale e bidimensionale del sistema idraulico corso d’acqua/territorio allagabile;
6- Perimetrazione delle aree soggette ad inondazione, individuazione dei battenti idrici massimi per gli scenari con tempi di ritorno 30, 200 e 500 anni.
2. INQUADRAMENTO
Il Canale di Rimigliano Centrale e Orientale, Fossa Calda, fanno parte di un sistema di bonifica molto esteso comprendente il Comune di San Vincenzo, di Campiglia Marittima e di Piombino, il bacino imbrifero sotteso misura complessivamente 20.72 km2. Il bacino più depresso è quello del Canale Rimigliano Centrale con una quota media di 1.00 m s.l.m., esso è dotato di una stazione di sollevamento (La Torraccia) prima dell’immissione nel Canale Rimigliano Orientale. Il Canale Rimigliano Orientale presenta anch’esso caratteristiche tipicamente di bonifica con quote medie di bacino di circa 3 m. Ha inizio in corrispondenza dell’alveo del Botro ai Marmi a cui in passato era collegato. Dalle cartografie ufficiali, (CTR, Autorità di Bacino Toscana Costa, Consorzio di bonifica Alta Maremma), viene individuato anche un Canale Rimigliano Occidentale; tale corso d’acqua che si sviluppa a ovest di Viale della Principessa e si ricollega al Canale Rimigliano Centrale nei pressi del Podere del Molino Nuovo da sopralluoghi effettuati risulta in stato di abbandono e difficilmente riconoscibile. I terreni dove scorre questo canale, dune e sabbie, sono tuttavia caratterizzati da permeabilità molto elevate per cui lo stato di questo corso non desta particolari preoccupazioni. La Fossa Calda raccoglie acque relativamente più alte nei pressi della frazione Venturina del Comune di Campiglia Marittima e della località Lumiere per poi immettersi nel Canale di Rimigliano Orientale all’altezza del Park Arbatros. Il bacino della Fossa Calda è diviso in due parti Fossa Calda 1 (Rio Santa Barbara) di superficie 4.12 km2 e Fossa Calda 2 di superficie 6.23 km2. Il sistema di questi canali, assieme al Canale Allacciante situato più a sud, si riunisce in uno stesso corso d’acqua nei pressi di via della Principessa per sfociare a mare poco dopo con un piccolo porto canale. Il comportamento idraulico di questi corsi d’acqua è molto influenzato dallo stato del mare. Di recente non sono stati svolti importanti lavori, si segnala solo un intervento di manutenzione ordinaria consistente nella ricavatura del fondo alveo del Canale di Rimigliano Centrale. I corsi d’acqua presenti sono classificati in:
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Studio idrologico-idraulico di supporto alla variante del RU del Comune di San Vincenzo
- 3° Categoria (art. 7 R.D. 523/1904) di competenza del Consorzio di Bonifica Alta Maremma e della Provincia di Livorno per la Fossa Calda
- Reticolo di bonifica (R.D. 368/1904, R.D. 215/1933) di competenza del Consorzio di Bonifica Alta Maremma per il Canale di Rimigliano Centrale e Orientale
La seguente tabella riassume le caratteristiche dei corsi d’acque, per la rappresentazione grafica si rimanda alle tavole grafiche.
Corso d’acqua
Superficie bacino imbrifero
(km2)
Pendenza media dei versanti
(%) Classificazione
Canale Rimigliano Centrale 2.83 0.5 Reticolo di Bonifica Canale Rimigliano Orientale 7.53 0.8 Reticolo di Bonifica
Fossa Calda 10.36 9.6 3° Categoria Canale Allacciante 12.01 2.5 3° Categoria
Il territorio e il reticolo idraulico in esame è stato già oggetto di alcuni studi; questi sono stati presi in riferimento per avere un’iniziale quadro delle criticità presenti e per confrontare i risultati prodotti. I più importanti studi recenti sono:
- Dott. Ing. Nicola Lenza, Dott. Ing. Silvio Damiano, “Studio idraulico della rete idrografica a supporto della variante al regolamento urbanistico”, Settembre 2005;
- Prof. Ing. Stefano Pagliara, “Relazione idrologica idraulica a supporto del Piano Strutturale d’Area della Val di Cornia, comuni di Campiglia Marittima, Piombino e Suvereto”, Marzo 2006;
- Dott. Ing. Nicola Lenza, “Relazione idrologica idraulica a supporto della variante al PS del comune di San Vincenzo per i sottosistemi ambientali A1 e A2”, Gennaio 2008.
3. DATI CARTOGRAFICI
Per la definizione della geografia, morfologia, geologia e uso del suolo del territorio si è fatto riferimento alle seguenti carte.
- Cartografia tecnica regionale, scala 1:10000, formato digitale dxf; - Cartografica tecnica regionale, scala 1:5000, formato cartaceo; - Cartografia tecnica regionale, scala 1:2000, formato digitale dxf; - Cartografia geologica regionale, scala 1:10000, Progetto CARG; - Carta geologica redatta dal Dott. Maurizio Sileoni a supporto del Piano Strutturale 2010; - Cartografia regionale dell’uso del suolo, scala 1:10000, Progetto Corine; - Carta dell’uso del suolo redatta dal Dott. Fausto Grandi a supporto del Piano Strutturale 2010.
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4. RILIEVO TOPOGRAFICO
È stato eseguito un rilievo topografico di dettaglio al fine di individuare le sezioni d’alveo e le opere antropiche interferenti ai corsi d’acqua quali attraversamenti viari, tombamenti, protezioni spondali, ecc. Le tecnologie adottate sono quella GPS e quella tradizionale con teodolite/stazione totale. Il sistema di rilevazione GPS utilizzato è quello di posizionamento in tempo reale GPS-RTK basato sull’utilizzo di stazioni permanenti GNSS per la comunicazione del fattore di correzione in tempo reale. Questo sistema rispetto al tradizionale metodo di posizionamento GPS-RTK con strumento ROVER E BASE, permette notevoli vantaggi, tra cui:
- riduzione dei tempi di rilievo e di studio; - eliminazione dello strumento di riferimento (BASE); - precisione centimetrica sia planimetrica che altimetrica; - utilizzo di sistemi di coordinate conformi e aggiornati.
Le stazioni permanenti GNSS utilizzate sono quelle della rete “Leica SmartNet ItalPoS” e della rete “Comitato Regionale Toscano Geometri”. I dati ottenuti dalle rilevazioni GPS, nei sistemi di coordinate ETRF 89 o ETRF2000, sono stati trasformati e georeferenziati attraverso il software ufficiale IGM, VERTO2k, nel sistema cartografico Gauss-Boaga Roma40 della cartografia tecnica regionale. La precisione ottenuta è centimetrica, mediamente dell’ordine di 2-3 cm, del tutto corrispondente alle esigenze del presente studio. Là dove a causa di ostruzioni dovute ad alberi, edifici o altro il segnale GPS è assente, il rilievo è stato eseguito con teodolite/stazione totale, appoggiandosi a punti rilevati esternamente dove il segnale GPS non subisce oscuramenti. La precisione ottenuta anche in questo caso è centimetrica. I numeri del rilievo sono indicati nella seguente tabella.
Corso d’acqua
Punti rilevati con sistema
GPS
Punti rilevati con Stazione
Totale
Punti rilevati totali
Sezioni idrauliche
rilevate
Attraversamenti rilevati
Lunghezza complessiva
indagata Fossa Calda 518 0 518 31 4 3050
Rimigliano Centrale 366 0 366 22 4 3250
Rimigliano Orientale 1415 0 1415 85 13 8600
Canale Allacciante 216 0 216 13 2 1050
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5. ANALISI IDROLOGICA
DEFINIZIONE DEGLI AFFLUSSI METEORICI Al fine di definire il regime pluviometrico della zona in esame si è fatto riferimento allo studio a carattere regionale “LINEE SEGNALATRICI DI PROBABILITA’ PLUVIOMETRICA – ANALISI DELLE PRECIPITAZIONI INTENSE DELLE STAZIONI DEL COMPARTIMENTO DI PISA” redatto nel 2006, dalla collaborazione dell’Ufficio Idrografico e Mareografico di Pisa, PIN-Centro Studi Ingegneria dell’Università di Firenze e la Regione Toscana. La stazione pluviometrica presa in considerazione è quella di San Carlo Solvay (Cod. 2290 UTM - E 1629700 N 4773350) che risulta la più significativa sia per la posizione geografica rispetto ai bacini imbriferi dei corsi d’acqua considerati sia per la lunghezza della serie storica di dati registrati. Attraverso l’utilizzo del metodo statistico TCEV (Two Component Extrem Value) il citato studio definisce per il campo delle durate di pioggia minori e maggiori ad un ora le curve di possibilità pluviometrica nella forma trinomia convenzionale
mn TRtah ⋅⋅= .
Nel seguente studio sono presi in considerazione solo i parametri della curva di possibilità pluviometrica definiti per il campo delle durate di pioggia superiori ad un ora. Tale scelta è stata presa in quanto non si ritengono particolarmente validi i risultati forniti per le piogge di durata inferiore ad un’ora. Affermazione che è evidenziata dagli stessi autori che osservano la maggiore incertezza delle elaborazioni eseguite per il campo di durata inferiore all’ora dovuta alla scarsità di lunghezza delle serie storiche di dati.1
Tabella 1 - Curva di possibilità pluviometrica per le pioggie di durata maggiori ad un ora,
stazione di San Carlo Solvay.
Parametro “a” 2 Parametro “n” Parametro “m” 27,746 0,27 0,227
Per il campo di durate di pioggia inferiori ad un ora, è stata adottata una curva di possibilità pluviometrica identica a quella sopra definita eccetto per il parametro “n”, imposto pari a 0.48 in accordo con vari studi sperimentali (CSDU 19973) attestanti che la quantità di pioggia caduta nei 5’, 15’ e 30’ sono rispettivamente il 30%, 60% e 75% della quantità di pioggia caduta in un ora. In definitiva le curve di possibilità pluviometriche adottate sono le seguenti.
CPP Parametro “a” Parametro “n” Parametro “m” Durate di pioggia < 1ora 27,746 0,48 0,227 Durate di pioggia > 1 ora 27,746 0,27 0,227
Data la modesta dimensione dei bacini imbriferi in esame non sono considerati a vantaggio della sicurezza coefficienti riduttivi dei parametri delle curve di possibilità pluviometriche per tenere di conto della distribuzione spaziale della pioggia.
1 cfr. capitolo 2, pagina 11 del citato studio. 2 [ ] )/( mn TRhrmm ⋅3 Centro Studi Deflussi Urbani (CSDU): Sistemi di fognatura: manuale di Progettazione, Hoepli, Milano, 1997.
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IETOGRAMMA DI PROGETTO Le curve di possibilità pluviometrica forniscono i volumi integrali di pioggia attesi in funzione della durata e per un prefissato periodo di ritorno, mentre non forniscono alcuna indicazione sulla distribuzione temporale della pioggia che rappresenta un elemento fondamentale nel processo di trasformazione afflussi-deflussi. Lo ietogramma di progetto adottato nel presente studio è quello tipo Chicago. Lo ietogramma tipo Chicago (Keifer e Chow, 1963) ha la caratteristica di fornire per una qualsiasi durata, un massimo dell’intensità media di pioggia congruente a quello fornito dalla curva di possibilità pluviometrica. Qualsiasi sia la sua durata complessiva, questo ietogramma contiene al suo interno tutte le piogge di durata inferiore. Per questo individua le condizioni di pioggia critica indipendentemente dalla sua durata. In accordo con il metodo razionale, la durata dello ietogramma può essere presa pari al tempo di corrivazione del bacino o incrementata ulteriormente in modo da sovrastimare i volumi di afflusso. In definitiva attraverso il metodo Chicago è stato costruito in maniera semplice ma efficace uno ietogramma sintetico che riproduce un evento meteorico critico in termini di portata massima scaturita ma anche in termini di volume affluito. Rappresenta perciò un input idrologico adatto a tale studio dove sia la portata massima che il volume affluito incidono notevolmente sulla intensità e sulla estensione della esondazione. Il picco dell’intensità di pioggia è stato posto al centro della storia temporale dello ietogramma, la durata è stata fissata in 4 ore e l’intervallo di discretizzazione è stato fissanto in 10 minuti. In accordo con le normative di piano del PAI Autorità di Bacino Toscana Costa i tempi di ritorno considerati nel presente studio sono quelli di 30, 200 e 500 anni.
Tabella 2 - Ietogrammi tipo Chicago.
Altezza di pioggia (mm) Tempo (min) TR 30 TR 200 TR 500
0 0.0 0.0 0.0 10 1.0 1.6 2.0 20 1.1 1.7 2.1 30 1.2 1.8 2.3 40 1.3 2.0 2.5 50 1.4 2.2 2.7 60 1.6 2.4 3.0 70 1.8 2.8 3.4 80 2.1 3.2 4.0 90 2.6 3.9 4.8
100 5.6 8.6 10.6 110 7.6 11.7 14.4 120 25.4 39.1 48.1 130 10.0 15.4 19.0 140 6.4 9.8 12.1 150 5.0 7.7 9.5 160 2.3 3.5 4.4 170 1.9 3.0 3.7 180 1.7 2.6 3.2
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190 1.5 2.3 2.8 200 1.4 2.1 2.6 210 1.2 1.9 2.3 220 1.1 1.8 2.2 230 1.1 1.6 2.0 240 1.0 1.5 1.9
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QUANTIFICAZIONE DELLA PIOGGIA NETTA Per quantificare la pioggia netta, ovvero la quota parte del volume di pioggia che va a produrre deflusso superficiale, si stimano le perdite idrologiche che avvengono per intercettazione della vegetazione, detenzione superficiale, immagazzinamento nelle depressioni superficiali, evapotraspirazione e infiltrazione. Il metodo utilizzato è quello del modello CN “Curve Number” del NRCS Nature Resources Conservation Service che valuta istante per istante il quantitativo di pioggia che va a produrre deflusso superficiale in funzione della litologia del suolo, del suo uso e del grado di imbibizione iniziale. Il metodo si basa sulla stima del parametro CN e sull’applicazione della seguente formula per il calcolo dell’altezza di pioggia netta:
( )SIah
Iahhn +−−
=2
dove S e Ia sono le due variabili fondamentali del metodo. S è la capacità di ritenzione superficiale ovvero la massima altezza di pioggia immagazzinabile fino alla condizione di saturazione, valutata con la seguente formula:
⎥⎦
⎤⎢⎣
⎡−⎟
⎠⎞
⎜⎝⎛= 101004.25
CNS
Ia è la perdita iniziale che si manifesta prima dell’inizio dei deflussi superficiali ed è valutata in questo caso come il 20% del valore di S. Il parametro CN identifica le caratteristiche di permeabilità del bacino imbrifero e dipende dalla litologia del suolo, dal suo uso e del grado di imbibizione iniziale. Sotto l’aspetto litologico i suoli vengono distinti in 4 gruppi, indicati in Tabella 3, a cui sono legati in funzione dell’utilizzazione, i parametri CN riportati in Tabella 4.
Tabella 3 - Classificazione litologica dei suoli secondo il Nature Resources Conservation Service Soil Conservation
Service (NRCS)
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GRUPPO DESCRIZIONE
A Scarsa potenzialità di deflusso. Comprende sabbie profonde con scarsissimo limo e argilla, ghiaie profonde molto permeabili.
B Potenzialità di deflusso moderatamente bassa. Comprende la maggior parte dei suoli sabbiosi, meno profondi rispetto al gruppo A, ma il gruppo nel suo insieme mantiene alte capacità di infiltrazione anche a saturazione
C Potenzialità di deflusso moderatamente alte. Comprende suoli sottili e suoli contenenti considerevoli quantità di argilla e colloidi, anche se in quantità minore del gruppo D. Il gruppo ha scarsa capacità di infiltrazione a saturazione.
D Potenzialità di deflusso molto alta. Comprende la maggior parte delle argille con alta capacità di rigonfiamento, ma anche suoli sottili con orizzonti pressoché impermeabili in vicinanza della superficie.
Tabella 4 - Parametri CN relativi alla classe AMC II di umidità iniziale, per le quattro classi litologiche e per i vari tipi di uso del suolo.
TIPO DI COPERTURA (uso del suolo) A B C D TERRENO COLTIVATO Senza trattamenti di conservazione 72 81 88 91 Con interventi di conservazione 62 71 78 81 TERRENO DA PASCOLO Cattive condizioni 68 79 86 89 Buone condizioni 39 61 74 80 PRATERIE Buone condizioni 30 58 71 78 TERRENI BOSCOSI o FORESTATI Terreno sottile sottobosco povero di foglie 45 66 77 83 Sottobosco e copertura buoni 25 55 70 77 SPAZI APERTI, PRATI RASATI, PARCHI Buone condizioni con almeno il 75% dell’area con copertura erbosa
39 61 74 80
Condizioni normali con copertura erbosa intorno al 50%
49 69 79 84
AREE COMMERCIALI (impermeabilità 85%) 89 92 94 95 DISTRETTI INDUSTRIALI (impermeabilità 72%) 81 88 91 93 AREE RESIDENZIALI Impermeabilità media (%) 65% 77 85 90 92 38% 61 75 83 87 30% 57 72 81 86 25% 54 70 80 85 20% 51 68 79 84 PARCHEGGI IMPERMEABILIZZATI, TETTI 98 98 98 98 STRADE Pavimentate, con cordoli e fognature 98 98 98 98 Inghiaiate o selciate con buche 76 85 89 91 In terra battuta (non asfaltate) 72 82 87 89
Le classi litologiche sono state desunte rapportandoci alla classificazione della permeabilità delle formazioni geologiche presenti nel territorio del comune di San Vincenzo eseguita dal Dott. Geol. Maurizio Sileoni per il quadro conoscitivo del nuovo Piano Strutturale. (Tabella 5)
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Tabella 5 - Permeabilità delle formazioni geologiche presenti (Dott. Geol. Maurizio Sileoni)
con assegnate le classi litologiche A, B, C, D dell’NRCS.
Tipo di Permeablità Grado di Permeabilità Formazioni
Classi litologiche
NRCS 4 Permeabilità alta Spiagge (g2a), dune (d), conglomerati e
ghiaie (QMCc), depositi di debrisflow (b4) A
B 3 Permeabilità media Depositi alluvionali (b),terreni idromorfi (ti) 2 Permeabilità medio-bassa
Limi e Sabbie rosse (QMCa) Coperture detritiche indifferenziate (a3), frana con stato di attività indeterminato (al)
C
Permeabilità Primaria
(per porosità)
1 Permeabilità da bassa a molto bassa
Depositi lacustri, lagunari, palustri e torbosi (e) D
Permeabilità Mista
D Permeabìlità medio-alta
Panchina (QMCb), Arenarie di Riva degli Etruschi (QAE) B
V Permeabilità alta Calcari rossi ammoniti (RSA), Calcare massiccio (MAS), B
IV Permeabilità medio-alta
III Permeabilità media Conglomerato di montebamboli (BAM) C II Permeabilità medio-bassa
Flyshc di Monteverdi (MTV), Diaspri (DSD), Macigno (MAC), Vulcaniti di S.Vincenzo (λ),
C
Permeabilità Secondaria
(per fessurazione)
I Permeabilità da bassa a molto bassa
Filoni porfirici (FPO), Argillea, Palombini (APA), Argille e calcari di Canetolo (ACC) D
IM Impermeabile Argilliti a Phitonella (SPT), Scaglia Toscana (STO) D
NRC Aree non classificate
Terreni di riporto (h5) D
Come grado di imbibizione iniziale è stato assunto quello della classe AMC II che rappresenta una condizione media di umidità del terreno, l’assunzione di una classe di umidità iniziale più gravosa porterebbe a risultati eccessivamente cautelativi. Nel rispetto delle metodologie che vengono suggerite dalla letteratura tecnica il parametro CN dei vari sottobacini è calcolato come media pesata sull’area dei vari valori CN presenti sul territorio. La procedura adottata, che si è basata sull’utilizzo di griglie (Grid), è stata la seguente:
1. Realizzazione del Grid delle classi litologiche NRCS (Figura 1); 2. Realizzazione del Grid dei parametri CN riferiti alla classe litologica A (Figura 2); 3. Realizzazione del Grid dei parametri CN esatti per la classe litologica effettiva intrecciando i dati del
primo e secondo Grid (Figura 3); 4. Calcolo del parametro CN medio per ogni bacino.
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Figura 1 - Mappa classi litologiche NRCS
Figura 2 - Mappa Parametro CN(A).
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Figura 3 - Mappa CN(2)
Tabella 6 - Parametri CN(2) medio prodotti dalle elaborazioni eseguite.
CORSO D’ACQUA Parametro CN(2) medio
Capacità di ritenzione superficiale S (mm)
Perdita iniziale Ia (mm)
Fossa Calda 73 94 19 Rimigliano Orientale 70 109 22 Rimigliano Centrale 74 89 18 Canale Allacciante 76 80 16
TRASFORMAZIONE AFFLUSSI-DEFLUSSI I modelli di trasformazione afflussi-deflussi utilizzati sono:
- metodo dell’idrogramma unitario SCS; - modello dell’onda cinematica (Kinematic Wave).
Il metodo dell’idrogramma unitario SCS si basa sull’utilizzo di un idrogramma adimensionale definito appunto dal Soil Conservation Service grazie all’analisi di numerosi bacini idrografici strumentati. Il parametro fondamentale del metodo è il “lag time” che rappresenta lo sfasamento temporale tra il picco dell’idrogramma ed il baricentro dello ietogramma che lo ha prodotto, definito dalla seguente espressione empirica in base alle caratteristiche morfologiche e di uso del suolo del bacino:
5.0
7.08.0 91000
00136.0y
CNL
TL
⎟⎠⎞
⎜⎝⎛ −⋅
⋅=
dove: L è la lunghezza del percorso idraulico più lungo in metri; y è la pendenza media del bacino espressa in percentuale; CN è il parametro “Curve Number”.
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Il modello dell’onda cinematica utilizza l’equazione di continuità e l’approssimazione cinematica delle equazioni complete di De Saint Venant per trasformare la precipitazione efficace in deflusso superficiale. Il bacino viene rappresentato tramite un modello concettuale composto da due falde rettangolari percorse dal deflusso superficiale e un canale che raccoglie il deflusso proveniente dai piani rettangolari (Figura 4). La propagazione delle portate all’interno del canale è svolta con il metodo di Muskingum-Cunge.
L1
L2
Lc
Figura 4 - Schema concettuale del metodo dell’onda cinematica (Kinematic wave)
I dati necessari per l’applicazione di questo modello sono:
- lunghezza del canale (Lc); - caratteristiche geometriche del canale (forma, pendenza, scabrezza); - lunghezza delle falde inclinate (L1 e L2); - pendenza e scabrezza delle falde inclinate.
PROPAGAZIONE DELLE PORTATE DI DEFLUSSO Nella fase di analisi idrologica il metodo utilizzato per la propagazione dei deflussi è il metodo di Muskingum-Cunge che si presta efficacemente e velocemente a simulare i fenomeni idraulici di propagazione in assenza di idrogrammi osservati. Il modello di Muskingum-Cunge si basa sull’equazione di continuità e sull’approssimazione parabolica delle equazioni complete di De Saint Venant. Alla base c’è l’ipotesi che il volume d’acqua invasato in un tratto di corso d’acqua sia dovuto alla somma di due parti: la prima costituita dal volume del solido compreso tra il contorno dell’alveo ed il piano passante per il pelo libero della sezione di valle e parallelo al fondo (invaso prismatico), la seconda costituita dal volume del solido compreso tra il piano parallelo al fondo ed il profilo del pelo libero (invaso a cuneo). Durante la fase di crescita della portata defluente l’invaso a cuneo è positivo e viene aggiunto all’invaso prismatico, mentre durante la fase calante dell’onda di piena l’invaso a cuneo è negativo e viene sottratto dall’invaso prismatico.
Figura 5 - Ipotesi del modello Muskingum-Cunge
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Studio idrologico-idraulico di supporto alla variante del RU del Comune di San Vincenzo
6. ANALISI IDRAULICA
PROCEDURA DI ANALISI L’analisi idraulica dei corsi d’acqua e delle relative esondazioni è stata eseguita interfacciando tra loro due software di modellazione idraulica: il software di modellazione monodimensionale Hec-Ras con cui sono state svolte le simulazioni in moto permanente gradualmente variato dei corsi d’acqua e il software di modellazione monodimensionale/bidimensionale Flo-2d con cui è stato simulato in moto vario il sistema idraulico corso d’acqua/territorio e sono state realizzate le mappe di esondazione. È stato scelto di abbinare questi due software per avere un riscontro finale sui risultati, specialmente per quanto riguarda l’individuazione dei tratti critici dei corsi d’acqua dove i fenomeni esondativi sono rilevanti. Inoltre l’associazione dei due software risulta particolarmente conveniente in quanto sono presenti in Flo2d routine di importazione della geometria del canale definita in Hec-Ras. Le strutture idrauliche (ponti, tombini, ecc) inoltre devono essere inserite in Flo2d necessariamente attraverso le loro scale di deflusso che possono essere agevolmente calcolate tramite Hec-Ras. Nel calcolo dei profili idrici dei corsi d’acqua, la condizione a contorno nella sezione terminale è rappresentata dal mare tramite un livello costante indipendente dalla portata. Non si è ritenuto cautelativo assegnare un livello pari al livello medio mare, ma un quota raggiungibile durante una mareggiata per l’azione contemporanea del vento, della marea e del moto ondoso. In accordo con il testo redatto dalla Regione Toscana “Regionalizzazione delle portate di piena in Toscana, manuale per l’analisi dei fenomeni alluvionali”, è stato considerato un sovralzo della superficie del mare pari a 80 cm al di sopra del livello medio, che rappresenta la quota raggiungile con frequenza annuale. MODELLAZIONE CON HEC-RAS Hec-Ras è un software di modellazione idraulica monodimensionale sviluppato dal U.S. Army Corps of Engineers (USACE), la versione utilizzata nel presente studio è la 4.1.0.. In seguito si fornisco alcuni concetti principali, per una completa descrizione si rimanda alla documentazione tecnica consultabile on-line alla pagina web http://www.hec.usace.army.mil. Hec Ras individua i profili liquidi di rigurgito di una corrente monodimensionale in assegnata sezione nell’ipotesi di moto permanente gradualmente variato o moto vario gradualmente variato. Nei tratti in cui non risulta valida l’ipotesi di graduale variazione dello spazio (restringimenti, ponti, ecc.) vengono introdotte formulazioni empiriche o integrali. Moto permanente gradualmente variato. Considerata l’unità elementare costituita dal volume racchiuso tra due sezioni trasversali successive, il calcolo del profilo liquido della corrente avviene impostando l’equazione che esprime al conservazione dell’energia.
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2 1
Linea dei carichi totali heα2V22
2gα1V1
2
2g
WS1WS2
Figura 6 - Termini dell’equazione di conservazione dell’energia nell’unità elementare.
ehgVWS
gVWS +
⋅+=
⋅+
22
211
1
222
2αα (1)
gV
gVCSLh fe 22
211
222 αα−+= (2)
dove: WS2, WS1 livelli del pelo libero alle estremità del tratto [m]; V2
2, V12 velocità quadratiche medie [m2/s2];
α2, α1 coefficienti ponderali dei termini cinetici [ ]; g accelerazione di gravità [m/s2]; he perdite di carico totali [m]; L distanza media pesata sulle portate tra le due sezioni [m], i.e.
romchlo
roromchmchlolo
QQQQLQLQLL
++⋅+⋅+⋅
=
Qij portata media nel tratto elementare nelle golene o nel canale [m3/s]; Sf gradiente medio delle perdite di carico per attrito [m/m]; C coefficiente di dissipazione energetica per espansione o contrazione [ ].
La sezione idraulica è supposta suddivisibile in tre ambiti in cui risulta applicabile l'ipotesi di distribuzione uniforme delle velocità, ad esempio alveo centrale e zone golenali.
Le perdite di carico concentrate e distribuite vengono calcolate introducendo la portata specifica (portata per unità di pendenza motrice1/2) per ciascun ambito, la quale, considerando la formula di moto uniforme di Manning, diviene:
i
iii n
RAK3
2⋅
=
dove: Ki capacità di deflusso nell'ambito i-esimo[m3/s]; ni coefficiente di scabrezza di Manning [s/m1/3]; Ri raggio idraulico dell'ambito [m]; Ai area della sezione bagnata dell'ambito [m2].
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Le perdite di carico distribuite sono valutate come media del gradiente di carico per attrito sul tratto. Il programma adotta vari tipi di media (media aritmetica, geometrica, armonica,...) a seconda del regime della corrente, in default per correnti di tipo sub-critiche l’espressione utilizzata è quella di media aritmetica tra i valori alle estremità del tratto.
2
21
21⎟⎟⎠
⎞⎜⎜⎝
⎛++
=KKQQS f
Le perdite di carico sono valutate attraverso la seconda parte dell’espressione (2), per il coefficiente ponderale a vale la seguente espressione dove con il pedice t si indica la totalità della sezione idraulica:
3
2
3
2
3
2
32
t
rb
rb
mch
mch
lb
lbt
KAK
AK
AKA ⎟⎟
⎠
⎞⎜⎜⎝
⎛++
=α
I coefficienti C di contrazione e espansione sono stati assunti generalmente pari a 0.1 e 0.3 rispettivamente, corrispondenti a sezioni con variazioni ordinarie. Le transizioni attraverso lo stato critico della corrente, nel caso dei risalti idraulici e del passaggio attraverso ponti, vengono descritte dall'equazione semplificata della quantità di moto applicata al tratto elementare di canale:
xfx VQFWPP Δ⋅⋅=−+− ρ21
dove: P1 e P2 sono le forze idrostatiche agenti sulle sezioni di estremità 1 e 2 [N]; Wx forza peso della massa idrica compresa nel tratto [N]; Ff forza di attrito complessivamente agente sul tratto [N]; Q portata in transito [m3/s]; ρ densità dell'acqua [Ns2/m4]; ΔVx variazione di velocità media tra le sezioni, in direzione X [m/s].
Hec Ras è capace di modellare l’interazione che avviene tra corrente e manufatti trasversali o longitudinali (ponti, traverse fluviali, salti di fondo, tombini bruschi restringimenti, sfioratori laterali, ecc), determinando così i profili di rigurgito o di richiamo che si istaurano. MODELLAZIONE CON FLO-2D Flo-2D è un software di modellazione idraulica sviluppato dai ricercatori statunitensi Jimmy O’Brien e Reinaldo Garcia che permette di effettuare una modellazione ibrida monodimensionale nel canale e bidimensionale nel territorio inondabile (floodplain). La versione utilizzata nel presenta studio è la 2009. Per una completa descrizione del software si rimanda alla documentazione riportata sul sito http://www.flo-2d.com, in seguito si illustrano alcune delle caratteristiche principali. Il moto nel canale è ipotizzato monodimensionale, il sistema di equazioni utilizzato è quello del modello completo di De Saint Venant. L’alveo può essere inciso o sopraelevato, con sezione naturale, rettangolare o trapezia; quando la capacità di deflusso viene superata Flo-2D mediante una routine di interfaccia calcola le
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portate in uscita ed il conseguente scambio di volumi idrici tra alveo e floodplain, includendo la possibilità di moto inverso di ritorno nel canale.
Figura 7 - Schema grafico dello scambio idrico tra canale e floodplain. Nella propagazione del moto all’interno dei canali, Flo-2D non permette di valutare direttamente l’interazione che avviene tra corrente e strutture idrauliche, (ponti, tombini, traverse ecc), ma il problema viene aggirato inserendo la scala di deflusso Q=f(h) delle strutture presenti calcolate attraverso un programma esterno di modellazione monodimensionale; nel presente caso Hec-Ras. Il moto di propagazione nel floodplain è risolto mediante l’integrazione numerica delle equazioni del moto e di conservazione del volume attraverso uno schema numerico esplicito alle differenze finite centrato. Il sistema di equazioni è il seguente, l’equazione del moto è espressa nella forma dell’onda dinamica completa.
ix
hVth x =
∂∂
+∂∂
tV
gxV
gV
xhSS xxx
oxfx ∂∂
−∂∂
−∂∂
−=1
dove: h tirante idrico; Vx componente in direzione x della velocità media; i intensità della pioggia netta; Sfx componente in direzione x del gradiente delle perdite di carico per attrito (da equazione di Manning); S0x pendenza del piano campagna nella direzione x.
Flo-2D adotta un passo temporale di calcolo variabile (in incremento o in decremento) che si basa su 3 criteri di stabilità numerica: “Criterio di stabilità sulla massima variazione di altezza idrica”, per cui la variazione di altezza idrica che si manifesta ogni passo temporale non può superare un valore di soglia, adottato nel presente studio pari al 20%. “Criterio di stabilità di Courant”, per cui il passo temporale Δt è limitato con la seguente formula:
cvxCt
+Δ⋅
<Δ
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dove: C coefficiente di Courant variabile da 0.3 a 1, adottato pari a 0.6; Δx dimensione della cella; v velocità media della corrente; c celerità dell’onda di piena.
Il significato fisico di tale criterio è che una particella fluida non può spostarsi per una distanza maggiore della dimensione della cella (Δx) in un intervallo di tempo pari al passo temporale di calcolo (Δt). “Criterio di stabilità dell’onda dinamica”, per cui il passo temporale Δt può avere al massimo tale valore:
0
20
qxS
tΔ
<Δζ
dove: ζ coefficiente WAVEMAX variabile tra 0.1 a 1, adottato pari a 1; Δx dimensione della cella; S0 pendenza di fondo; q0 portata specifica.
Un altro criterio di stabilità della soluzione, ma che non produce una variazione del passo temporale di calcolo, è il criterio che individua un’altezza idrica minima per cui il flusso idrico è impedito di propagarsi, praticamente un valore delle depressioni superficiali; viene adottato il valore di 0.03 m così come suggerito dagli autori. In Flo-2D il dominio di calcolo è discretizzato mediante una griglia di celle quadrate di dimensione uniforme in cui la propagazione dell’inondazione può avvenire nelle 8 direzioni potenziali di deflusso.
i,j-1 i,j+1
i+1,j
i-1,j
i,j
i-1,j+1
i+1,j+1
i-1,j-1
i+1,j-1
Figura 8 - Dominio di calcolo con individuate le 8 direzioni potezionali di flusso.
Le perdite di carico distribuite sono calcolate attraverso l’equazione di Manning, per le perdite di carico concentrate dovute a contrazioni o espansioni della corrente non esiste una’apposita formulazione, si può comunque tenere di conto di queste ammettendo un incremento dei coefficienti di Manning. Il principale problema nell’esecuzione di una modellazione bidimensionale è la definizione e discretizzazione del dominio di calcolo. Le due operazioni più importanti sono l’interpolazione dei dati topografici e la definizione della dimensione della cella. Da queste dipende infatti l’accuratezza del risultato in quanto tanto più è raffinata l’interpolazione e tanto è più piccola la dimensione della cella, migliore sarà la rappresentazione del reale andamento orografico del terreno. Motivi computazionali, in caso di elevate
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portate, richiedono tuttavia una dimensione minima della cella; il criterio suggerito dagli autori è di rispettare la seguente disequazione:
smAQ
c15.0max <
Per una migliore rappresentazione del territorio Flo-2d permette di considerare le ostruzioni dovuti a argini, rilevati, barriere o edifici, i flussi preferenziali che avvengono sulle strade e comunque qualsiasi elemento che può impedire/agevolare il flusso idrico o ridurre l’immagazzinamento dei volumi liquidi. In ambiente urbano ad esempio risulta particolarmente importante l’inserimento degli edifici che riducono sia il flusso che l’immagazzinamento dei volumi liquidi. Tali elementi sono inseriti all’interno del dominio di calcolo attraverso l’utilizzo dei coefficienti percentuali WRF (Width reduction factors) e ARF (Area reduction factors). I WRF riducono parzialmente o totalmente i percorsi di deflusso e possono essere inseriti nelle 8 direzioni potenziali. I ARF riducono parzialmente o totalmente l’area della cella così da considerare la riduzione del volume liquido immagazzinabile. In definitiva, l’utilizzo pratico del software Flo-2d prevede la seguente procedura:
- Creazione del dominio di calcolo e definizione dei coefficienti di scabrezza di Manning per ogni cella;
- Inserimento dei corsi d’acqua, definizione dei tracciati, delle sezioni d’alveo e delle strutture idrauliche mediante le scale di deflusso;
- Inserimento nel dominio di calcolo degli elementi singolari, quali strade, argini, barriere, edifici, ecc; - Generazione e collocazione degli idrogrammi in ingresso; - Definizione delle condizioni al contorno dei corsi d’acqua e del floodplain; - Inserimento dei parametri di controllo e stabilità e avvio del codice di calcolo; - Post-processamento dei risultati per valutare eventuali errori e creare le mappe di esondazione.
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7. RISULTATI DELLA MODELLAZIONE
Premessa Il modello comprende il Canale di Rimigliano Centrale e Orientale per l’intero tratto, la Fossa Calda dalla linea ferroviaria e un tratto di circa 1000 m del Canale Allacciante. Sono compresi quindi tratti di corsi d’acqua esterni al comune di San Vincenzo che per una corretta modellazione idraulica sono stati comunque presi in esame. Il Canale Rimigliano Centrale presenta un sistema a sollevamento meccanico della capacità complessiva allo stato attuale di 600 l/s. Idrologia Il modello idrologico costruito con il software Hec-Hms è riportato nella seguente figura, i parametri idrologici dei bacini e sottobacini individuati sono riportati di seguito.
Figura 9 - Schema idrologico semidistribuito implemetato con Hec-Hms.
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Tabella 7 - Parametri idrologici per l’applicazione del metodo dell’idrogramma unitario SCS.
Bacino Sottobacino Area (km2)
Lunghezza del massimo percorso idraulico (m)
Pendenza media (%)
CN medio
Time Lag (min)
Fossa Calda 1 4.13 4500 9.1 73 67 Fossa Calda Fossa Calda 2 6.23 6700 10 73 88
Canale Allacciante / 12.01 10670 2.5 76 234 Rimigliano Centrale / 2.79 4800 0.3 74 377
Rim. Orientale 1 3.12 3000 1.8 70 118 Canale 1 2.41 3200 0.6 67 233
Rimigliano Orientale
Canale 2 0.96 1800 1.6 77 68
Tabella 8 - Parametri idrologici per l’applicazione del metodo dell’onda cinematica.
Bacino Sottobacino Elemento Area (km2)
CN medio
Lunghezza (m)
Pendenza (%)
Coefficiente di Manning
Falda Sx 0.46 64 520 0.4 0.1 Falda Dx 0.58 70 350 0.4 0.1 Rimigliano
Orientale Rim.
Orientale 2 Canale trapezio B =1 m , Z = 1
/ / 1000 0.5 0.035
Di seguito vengono presentati i risultati, in termini di portate massime e idrogrammi nei principali nodi, generati dall’applicazione dello schema idrologico con i modelli enunciati nei precedenti paragrafi. Non vengono considerati gli effetti di laminazione delle portate che avvengono necessariamente a seguito dei fenomeni esondativi.
Tabella 9 - Portate massime per i vari tempi di ritorno.
Bacino Portata massima
TR 30 Portata massima
TR 200 Portata massima
TR 500 Rim. Orientale 1 6.55 15.41 22.09
Canale 1 2.49 6.14 8.94 Canale 2 4.24 8.97 12.34
J-5 10.01 22.98 32.67 Rim. Orientale 2 2.08 7.40 12.70
Fossa Calda 1 18.87 33.68 47.62 Fossa Calda 2 14.78 42.28 59.44
J-6 32.90 74.24 104.62 J-4 40.68 91.68 129.96
Rimigliano Centrale 2.71 5.88 8.20 J-3 41.28 92.28 130.56
Canale Allacciante 20.06 42.19 58.12 J-1 52.56 113.38 157.41
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Modello Hec-Ras La modellazione è eseguita in moto permanente gradualmente variato, senza considerare la possibilità di diminuzione delle portate per effetto delle esondazioni. Le portate sono inserite all’estremità delle aste fluviali. La condizione a contorno per l’intero sistema è impostata alla foce, con la quota raggiungibile dal mare con frequenza annuale (sovralzo di 80 cm sul livello medio mare). Il coefficiente di Manning adottato è pari a 0.03 s m-1/3 in accordo con i dati di letteratura per corsi d’acqua in terra, con variazioni trasversali di sezione regolari, vegetazione limitata, ostruzioni limitate e andamento sufficientemente rettilineo.
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ALLACCIANTE
CENTRALE
Centra
le
FOSSA 02FOSSA 01Fos sa ca l da
RIM 05
Orie
ntale
RIM 04O
rienta
le
RIM 03
RIM 02
Or
ientale
RIM 00
PRIVATO 1
Pri
vato1
PRIVATO 2
SANTA BARBARA
Figura 10 - Modello della rete idrografica in Hec-Ras Di seguito sono riportati i profili idrici calcolati per il tempo di ritorno 30 anni, per il Canale di Rimigliano Orientale e per la Fossa Calda, negli allegati sono rappresentate le relative sezioni idrauliche. Si evince come questi due canali, eccetto che per limitati tratti, siano insufficienti al deflusso di tali portate. Si omette di riportate i profili e le sezioni Hec-Ras per il Canale di Rimigliano Centrale in quanto i risultati sono privi di utilità data la sua totale incapacità a far defluire le portate di piena. Incapacità che deriva dall’assenza di pendenze di fondo e dalla inadeguatezza della stazione di sollevamento. Si omette inoltre di riportare, per l’intero sistema idrografico, i risultati per i tempi di ritorno di 200 e 500 anni, in quanto tutto il sistema è fortemente inadeguato a far defluire portate con queste probabilità di accadimento. I risultati in Hec-Ras divengono quindi privi di qualsiasi significato, non tenendo oltre tutto conto della naturale riduzione delle portate causata dalle esondazioni.
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In seguito, la più raffinata modellazione con Flo-2d riesce a far comprendere meglio qual è il comportamento idraulico del sistema per questi tempi di ritorno.
Profilo idraulico Fossa Calda - TR 30
050
010
0015
0020
0025
0030
000246810
Crit
PF
1
WS
PF
1
Lege
nd
Gro
und
RO
B
LOB
)(m
Mai
n C
hann
el D
ista
nce
Elevation (m)
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Profilo idraulico Canale di Rimigliano Orientale - TR 30
010
0020
0030
0040
0050
0060
0070
00-50510152025
Crit
PF
1
WS
PF
1
Lege
nd
Gro
und
RO
B
LOB
)(m
Mai
n C
hann
el D
ista
nce
Elevation (m)
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Modello Flo-2D Data la natura regolare e uniforme del territorio in cui persiste questo sistema idrografico si è scelto di definire un dominio di calcolo con dimensione della cella pari a 30 m. Come coefficiente di Manning nel floodplain è stato assunto il valore uniforme di 0.1 s m-1/3. Come elementi singolari presenti nel dominio è stato inserito il rilevato stradale della linea ferroviaria e alcuni edifici sparsi. Sono state definite le geometrie dei canali e le strutture idrauliche presenti; in testa ad ogni corso d’acqua sono stati inseriti gli idrogrammi di piena individuati nell’analisi idrologica.
Figura 11 - Dominio di Calcolo in Flo-2d. Le mappe di esondazione prodotte per i vari tempi di ritorno sono riportate nelle tavole allegate, da queste possiamo dedurre che i corsi d’acqua non sono globalmente in grado di far defluire le portate di piena anche per bassi tempi di ritorni. Nonostante questo scenario di crisi, va detto che eccetto la Fossa Calda tale sistema idrografico è una rete di bonifica per cui non si ammette generalmente che sia verificata per eventi con tempi di ritorno molto elevati. Le esondazioni accertate inoltre non interessano aree fortemente urbanizzate dove
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possono provocare ingenti danni e date le modeste pendenze del territorio le velocità di deflusso sono limitate.
Tabella 10 - Risultati numerici delle simulazioni
Evento Volume complessivo
degli idrogrammi immessi (m3)
Volume complessivo esondato
(m3)
Superficie massima interessata dalle esondazioni
(ha) TR 30 954.550 563.600 168,1 TR 200 2.115.600 1.407.800 499,4 TR 500 3.016.670 2.017.200 637,7
La Fossa Calda presenta incapacità di deflusso nel tratto a monte della congiunzione con il Rio Santa Barbara (Bacino Fossa Calda 1), le acque di esondazione, in destra e in sinistra idrografica, corrono in direzione ovest lungo le linee di massima pendenza. Il tratto dalla confluenza con il Canale di Rimigliano Orientale all’immissione del Rio Santa Barbara risulta capace di far transitare le portate di piena grazie all’effetto di laminazione delle portate dovuto alle esondazioni che si verificano a monte. Il Canale di Rimigliano Centrale è totalmente incapace di far defluire le portate di piena a causa della limitata capacità di sollevamento dell’impianto idrovoro e alle pendenze di fondo praticamente assenti. Al Rimigliano Centrale, trovandosi nella zona più depressa del territorio, giungono inoltre le acque di esondazione del Canale di Rimigliano Orientale. Il Canale di Rimigliano Orientale è anch’esso interessato da importanti esondazioni, specialmente nel tratto dall’immissione con la Fossa Calda alla linea ferroviaria. Nel tratto a monte della linea ferroviaria dato il più ridotto valore della portata e grazie alla presenza di pendenze più elevate il corso d’acqua risulta verificato per il tempo di ritorno trentennale. Il tratto a valle dell’immissione con la Fossa Calda il Canale di Rimigliano Orientale risulta più efficiente al deflusso delle portate di piena, ma è dovuto solo alla forte riduzione delle portate causate dall’esondazione dei tratti di monte. Va ricordato che il Canale di Rimigliano Orientale nel tratto all’estremità di monte, funziona di fatto per tempi di ritorno 200 e 500 anni da “scolmatore” del Botro ai Marmi nonostante sia stato disconnesso idraulicamente da molti anni. Le esondazioni del Botro ai Marmi infatti si riversano nel canale di bonifica di fianco, come ravvisato nella modellazione con Flo2d del Botro ai Marmi avvenuta nello studio idrologico idraulico a supporto del piano strutturale. Gli idrogrammi esondati dal Botro ai Marmi che si riversano nell’alveo del Canale di Rimigliano Orientale sono inseriti correttamente nella sezione di estremità nel modello Flo-2d.
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Figura 12 - Idrogrammi esondati del Botro ai Marmi che si riversano all’interno del Canale di Rimigliano Orientale.
(Risultati derivati dalla modellazione Flo2d del Botro ai Marmi) I risultati prodotti con Flo2d trovano riscontro con quelli conseguiti con Hec-Ras, nonostante quest’ultimi non considerano la possibilità di riduzione delle portate per effetto delle esondazioni. 8. PROPOSTE D’INTERVENTO
Le proposte di intervento per ridurre le criticità riscontrate sono: 1) Potenziamento del reticolo minore nella zona del Podere Fossa Calda, Podere di Rimigliano e Podere Sveva Manfredi per allontanare dalle zone edificate e/o di futura edificazione le acque di esondazione. 2) Potenziamento del sistema terminale della foce, attraverso la realizzazione di un nuovo impianto idrovoro. La zona in prossimità della foce risulta il punto nevralgico per l’efficienza di deflusso della rete, gli elevati livelli del mare raggiunti durante le mareggiante infatti impediscono il corretto smaltimento delle acque e i livelli liquidi nei canali sono notevolemente rigurgitati. Tale effetto si avverte non soltanto nel più depresso Canale di Rimigliano Centrale, ma anche nel Canale di Rimigliano Orientale. Potenziare la stazione di sollevamento “La Torraccia” sul Canale di Rimigliano Centrale non porterebbe a nessun vantaggio concreto, in quanto le acque sollevate indirizzate nel Rimigliano Orientale non sono smaltite efficacemente verso il mare rendendo nullo l’effetto benefico del sollevamento. Comportamento che viene ravvisato dalle elaborazioni eseguite, ma anche dalle osservazioni delle persone che abitano nei pressi della foce raccolte durante i sopralluoghi e rilievi effettuati. La proposta che viene fatta è di realizzare una nuova stazione di sollevamento che serva sia il Canale di Rimigliano Centrale che il Canale di Rimigliano Orientale, ma che possa recapitare direttamente in mare attraverso una condotta forzata o un canale sopraelevato. Tale sistema potrebbe funzionare a scolo intermittente per il Canale di Rimigliano Orientale, ovvero solo nei casi in cui il mare impedisce il deflusso e il livello delle acque si porta ad un valore di soglia. Per il Canale di Rimigliano Centrale invece dovrà funzionare senza interruzione in quanto lo smaltimento delle sue portate può avvenire solamente per scolo meccanico. Come rappresentato nella figura seguente il sistema di sollevamento potrebbe essere ubicato in corrispondenza o nelle vicinanze dell’attuale impianto idrovoro. Il collegamento tra il Canale di Rimigliano
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Orientale e l’impianto può avvenire tramite la costruzione di un piccolo tratto di canale alimentato da una soglia sfiorante posta alla quota di soglia come sopra detto. La condotta forzata o il canale sopraelevato bypasserà tutto il sistema della foce per scaricare direttamente in mare dopo aver attraversato Viale della Principessa.
Figura 13 - Ubicazione intervento proposto
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Canale Sopraelevatoo Condotta forzata
Nuovo impiantodi sollevamento
Tratto di canale per il collegamentocon il Canale di Rimigliano Orientalealimentato da soglia sfiorante
Figura 14 - Particolare dell’intervento proposto Tale sistema correttamente dimensionato produce notevoli benefici per il tratto di corso d’acqua a valle della stazione di sollevamento, ma comporta vantaggi a tutta la rete a monte in quanto sarà meno condizionata dai livelli del mare e quindi più libera di defluire. Ulteriori vantaggi si avranno anche per il Canale Allacciante che durante il funzionamento dell’impianto idrovoro, smaltirà più agevolmente i deflussi in mare trovando una foce meno impegnata dal punto di vista idraulico.
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ALLEGATI HEC-RAS
Di seguito sono presentate, per il tempo di ritorno di 30 anni, le sezioni idrauliche per i corsi d’acqua Canale di Rimigliano Orientale e Fossa Calda.
pagina 30
0 2 4 6 8 10 12 14 1621.6
21.8
22.0
22.2
22.4
22.6
22.8
23.0
23.2
23.4
RS = 6894.98
Station (m)
Ele
vatio
n (m
)
Legend
Crit PF 1
WS PF 1
Ground
Bank Sta
0 2 4 6 8 10 12 14 16 1819.5
20.0
20.5
21.0
21.5
22.0
RS = 6775.44
Station (m)
Ele
vatio
n (m
)
Legend
Crit PF 1
WS PF 1
Ground
Levee
Bank Sta
0 5 10 15 20 2517.6
17.8
18.0
18.2
18.4
18.6
18.8
19.0
19.2
RS = 6632.74
Station (m)
Ele
vatio
n (m
)
Legend
Crit PF 1
WS PF 1
Ground
Levee
Bank Sta
0 2 4 6 8 10 1216.2
16.4
16.6
16.8
17.0
17.2
17.4
17.6
17.8
RS = 6502.69
Station (m)
Ele
vatio
n (m
)
Legend
WS PF 1
Crit PF 1
Ground
Levee
Bank Sta
0 2 4 6 8 10 1213.5
14.0
14.5
15.0
15.5
16.0
16.5
RS = 6325 BR
Station (m)
Ele
vatio
n (m
)
Legend
WS PF 1
Crit PF 1
Ground
Levee
Bank Sta
0 2 4 6 8 10 1213.5
14.0
14.5
15.0
15.5
16.0
16.5
RS = 6325 BR
Station (m)
Ele
vatio
n (m
)
Legend
WS PF 1
Crit PF 1
Ground
Levee
Bank Sta
0 5 10 15 20 25 309.8
10.0
10.2
10.4
10.6
10.8
11.0
11.2
11.4
RS = 6022.7
Station (m)
Ele
vatio
n (m
)
Legend
Crit PF 1
WS PF 1
Ground
Levee
Bank Sta
0 5 10 15 206.0
6.5
7.0
7.5
8.0
8.5
RS = 5707.61
Station (m)
Ele
vatio
n (m
)
Legend
WS PF 1
Crit PF 1
Ground
Levee
Bank Sta
0 5 10 15 20 25 305.0
5.5
6.0
6.5
7.0
7.5
RS = 5569.75
Station (m)
Ele
vatio
n (m
)
Legend
WS PF 1
Crit PF 1
Ground
Levee
Bank Sta
0 2 4 6 8 10 12 144.5
5.0
5.5
6.0
6.5
7.0
7.5
8.0
RS = 5430 BR
Station (m)
Ele
vatio
n (m
)
Legend
WS PF 1
Crit PF 1
Ground
Bank Sta
0 2 4 6 8 10 124.0
4.5
5.0
5.5
6.0
6.5
7.0
7.5
8.0
RS = 5430 BR
Station (m)
Ele
vatio
n (m
)
Legend
WS PF 1
Crit PF 1
Ground
Bank Sta
0 5 10 15 20 25 303.5
4.0
4.5
5.0
5.5
6.0
RS = 5392.78
Station (m)
Ele
vatio
n (m
)
Legend
Crit PF 1
WS PF 1
Ground
Levee
Bank Sta
0 5 10 15 20 25 30 352.0
2.5
3.0
3.5
4.0
4.5
RS = 5222.17
Station (m)
Ele
vatio
n (m
)
Legend
WS PF 1
Crit PF 1
Ground
Levee
Bank Sta
0 5 10 15 20 25 301.5
2.0
2.5
3.0
3.5
4.0
4.5
RS = 5192.55
Station (m)
Ele
vatio
n (m
)
Legend
WS PF 1
Crit PF 1
Ground
Levee
Bank Sta
0 5 10 15 20 251.5
2.0
2.5
3.0
3.5
4.0
4.5
RS = 5159.96
Station (m)
Ele
vatio
n (m
)
Legend
WS PF 1
Crit PF 1
Ground
Levee
Bank Sta
0 2 4 6 8 10 12 14 16 181.5
2.0
2.5
3.0
3.5
4.0
4.5
RS = 5107.95
Station (m)
Ele
vatio
n (m
)
Legend
WS PF 1
Crit PF 1
Ground
Levee
Bank Sta
0 5 10 15 201.5
2.0
2.5
3.0
3.5
4.0
4.5
RS = 5050 BR
Station (m)
Ele
vatio
n (m
)
Legend
WS PF 1
Crit PF 1
Ground
Levee
Bank Sta
0 5 10 15 201.5
2.0
2.5
3.0
3.5
4.0
4.5
RS = 5050 BR
Station (m)
Ele
vatio
n (m
)
Legend
WS PF 1
Crit PF 1
Ground
Levee
Bank Sta
0 5 10 15 20 251.5
2.0
2.5
3.0
3.5
4.0
4.5
5.0
RS = 5029.91
Station (m)
Ele
vatio
n (m
)
Legend
WS PF 1
Crit PF 1
Ground
Levee
Bank Sta
0 5 10 15 201.5
2.0
2.5
3.0
3.5
4.0
4.5
RS = 4890 BR
Station (m)
Ele
vatio
n (m
)
Legend
WS PF 1
Crit PF 1
Ground
Levee
Bank Sta
0 5 10 15 201.5
2.0
2.5
3.0
3.5
4.0
4.5
RS = 4890 BR
Station (m)
Ele
vatio
n (m
)
Legend
WS PF 1
Crit PF 1
Ground
Levee
Bank Sta
0 5 10 15 20 251.0
1.5
2.0
2.5
3.0
3.5
4.0
4.5
RS = 4735.76
Station (m)
Ele
vatio
n (m
)
Legend
WS PF 1
Crit PF 1
Ground
Levee
Bank Sta
0 5 10 15 20 250.5
1.0
1.5
2.0
2.5
3.0
3.5
4.0
4.5
RS = 4505.96
Station (m)
Ele
vatio
n (m
)
Legend
WS PF 1
Crit PF 1
Ground
Levee
Bank Sta
0 5 10 15 20 250.5
1.0
1.5
2.0
2.5
3.0
3.5
4.0
4.5
RS = 4337.65
Station (m)
Ele
vatio
n (m
)
Legend
WS PF 1
Crit PF 1
Ground
Levee
Bank Sta
0 5 10 15 200.5
1.0
1.5
2.0
2.5
3.0
3.5
4.0
4.5
RS = 4280 BR
Station (m)
Ele
vatio
n (m
)
Legend
WS PF 1
Crit PF 1
Ground
Levee
Bank Sta
0 5 10 15 200.5
1.0
1.5
2.0
2.5
3.0
3.5
4.0
4.5
RS = 4280 BR
Station (m)
Ele
vatio
n (m
)
Legend
WS PF 1
Crit PF 1
Ground
Levee
Bank Sta
0 5 10 15 200.5
1.0
1.5
2.0
2.5
3.0
3.5
4.0
4.5
RS = 4267.09
Station (m)
Ele
vatio
n (m
)
Legend
WS PF 1
Crit PF 1
Ground
Levee
Bank Sta
0 10 20 30 40 500.5
1.0
1.5
2.0
2.5
3.0
3.5
4.0
4.5
RS = 4098.25
Station (m)
Ele
vatio
n (m
)
Legend
WS PF 1
Crit PF 1
Ground
Levee
Bank Sta
0 10 20 30 40 500
1
2
3
4
5
RS = 4002.07
Station (m)
Ele
vatio
n (m
)
Legend
WS PF 1
Crit PF 1
Ground
Levee
Bank Sta
0 10 20 30 40 500
1
2
3
4
5
RS = 3825.82
Station (m)
Ele
vatio
n (m
)
Legend
WS PF 1
Crit PF 1
Ground
Levee
Bank Sta
0 5 10 15 20 25 30 35 400
1
2
3
4
5
RS = 3623.72
Station (m)
Ele
vatio
n (m
)
Legend
WS PF 1
Crit PF 1
Ground
Levee
Bank Sta
0 5 10 15 20 25 30 350
1
2
3
4
5
RS = 3611.87
Station (m)
Ele
vatio
n (m
)
Legend
WS PF 1
Crit PF 1
Ground
Levee
Bank Sta
0 10 20 30 40 500
1
2
3
4
5
RS = 3468.52
Station (m)
Ele
vatio
n (m
)
Legend
WS PF 1
Crit PF 1
Ground
Levee
Bank Sta
0 10 20 30 40 500
1
2
3
4
5
RS = 3200.23
Station (m)
Ele
vatio
n (m
)
Legend
WS PF 1
Crit PF 1
Ground
Levee
Bank Sta
0 10 20 30 40 500
1
2
3
4
5
RS = 2950.27
Station (m)
Ele
vatio
n (m
)
Legend
WS PF 1
Crit PF 1
Ground
Levee
Bank Sta
0 2 4 6 8 10 12 14 16-1
0
1
2
3
4
5
RS = 2830 Culv
Station (m)
Ele
vatio
n (m
)
Legend
WS PF 1
Crit PF 1
Ground
Levee
Bank Sta
0 2 4 6 8 10 12 14 16-1
0
1
2
3
4
5
RS = 2830 Culv
Station (m)
Ele
vatio
n (m
)
Legend
WS PF 1
Crit PF 1
Ground
Levee
Bank Sta
0 2 4 6 8 10 12 14 16-1
0
1
2
3
4
5
RS = 2827
Station (m)
Ele
vatio
n (m
)
Legend
WS PF 1
Ground
Levee
Bank Sta
0 5 10 15 20 25 30 35 40-1
0
1
2
3
4
RS = 2731.32
Station (m)
Ele
vatio
n (m
)
Legend
WS PF 1
Crit PF 1
Ground
Levee
Bank Sta
0 10 20 30 40 50-1
0
1
2
3
4
RS = 2637.8
Station (m)
Ele
vatio
n (m
)
Legend
WS PF 1
Crit PF 1
Ground
Levee
Bank Sta
0 10 20 30 400
1
2
3
4
RS = 2620 BR
Station (m)
Ele
vatio
n (m
)
Legend
WS PF 1
Crit PF 1
Ground
Levee
Bank Sta
0 5 10 15 20 25 30 350
1
2
3
4
RS = 2620 BR
Station (m)
Ele
vatio
n (m
)
Legend
WS PF 1
Crit PF 1
Ground
Levee
Bank Sta
0 10 20 30 40-1
0
1
2
3
4
RS = 2569.57
Station (m)
Ele
vatio
n (m
)
Legend
WS PF 1
Crit PF 1
Ground
Levee
Bank Sta
0 10 20 30 40 50-1
0
1
2
3
4
5
RS = 2492.32
Station (m)
Ele
vatio
n (m
)
Legend
WS PF 1
Crit PF 1
Ground
Levee
Bank Sta
0 10 20 30 40 50-1
0
1
2
3
4
RS = 2335.81
Station (m)
Ele
vatio
n (m
)
Legend
WS PF 1
Crit PF 1
Ground
Levee
Bank Sta
0 5 10 15 20 25 30-1
0
1
2
3
4
RS = 2243.89
Station (m)
Ele
vatio
n (m
)
Legend
WS PF 1
Crit PF 1
Ground
Levee
Bank Sta
0 10 20 30 40-1
0
1
2
3
4
RS = 2204.71
Station (m)
Ele
vatio
n (m
)
Legend
WS PF 1
Crit PF 1
Ground
Levee
Bank Sta
0 5 10 15 20 25-1
0
1
2
3
4
RS = 2190 BR
Station (m)
Ele
vatio
n (m
)
Legend
WS PF 1
Crit PF 1
Ground
Levee
Bank Sta
0 2 4 6 8 10 12 14-1
0
1
2
3
4
RS = 2190 BR
Station (m)
Ele
vatio
n (m
)
Legend
WS PF 1
Crit PF 1
Ground
Bank Sta
0 5 10 15 20 25 30-1
0
1
2
3
4
RS = 2173.16
Station (m)
Ele
vatio
n (m
)
Legend
WS PF 1
Crit PF 1
Ground
Levee
Bank Sta
0 5 10 15 20 25-1
0
1
2
3
4
RS = 2162.99
Station (m)
Ele
vatio
n (m
)
Legend
WS PF 1
Crit PF 1
Ground
Levee
Bank Sta
0 2 4 6 8 10 12 14 16 18-1
0
1
2
3
4
RS = 2044.73
Station (m)
Ele
vatio
n (m
)
Legend
WS PF 1
Crit PF 1
Ground
Bank Sta
0 5 10 15 20 25 30-1
0
1
2
3
4
RS = 2007.42
Station (m)
Ele
vatio
n (m
)
Legend
WS PF 1
Ground
Bank Sta
0 5 10 15 20 25 30-0.5
0.0
0.5
1.0
1.5
2.0
2.5
3.0
3.5
4.0
RS = 1927.79
Station (m)
Ele
vatio
n (m
)
Legend
WS PF 1
Crit PF 1
Ground
Levee
Bank Sta
0 10 20 30 40-0.5
0.0
0.5
1.0
1.5
2.0
2.5
3.0
3.5
RS = 1832.52
Station (m)
Ele
vatio
n (m
)
Legend
WS PF 1
Crit PF 1
Ground
Levee
Bank Sta
0 5 10 15 20 25 30 35 40-0.5
0.0
0.5
1.0
1.5
2.0
2.5
3.0
3.5
RS = 1740.89
Station (m)
Ele
vatio
n (m
)
Legend
WS PF 1
Crit PF 1
Ground
Levee
Bank Sta
0 5 10 15 20 25 30-1
0
1
2
3
4
RS = 1566.32
Station (m)
Ele
vatio
n (m
)
Legend
WS PF 1
Crit PF 1
Ground
Levee
Bank Sta
0 10 20 30 40-1
0
1
2
3
4
RS = 1419.55
Station (m)
Ele
vatio
n (m
)
Legend
WS PF 1
Crit PF 1
Ground
Levee
Bank Sta
0 2 4 6 8 10 12 14 16-0.5
0.0
0.5
1.0
1.5
2.0
2.5
3.0
3.5
RS = 1340 BR
Station (m)
Ele
vatio
n (m
)
Legend
WS PF 1
Crit PF 1
Ground
Levee
Bank Sta
0 5 10 15 20 25-1
0
1
2
3
4
RS = 1340 BR
Station (m)
Ele
vatio
n (m
)
Legend
WS PF 1
Crit PF 1
Ground
Levee
Bank Sta
0 5 10 15 20 25 30-1
0
1
2
3
4
RS = 1323.16
Station (m)
Ele
vatio
n (m
)
Legend
WS PF 1
Crit PF 1
Ground
Levee
Bank Sta
0 10 20 30 40 50-1
0
1
2
3
4
RS = 1217.04
Station (m)
Ele
vatio
n (m
)
Legend
WS PF 1
Crit PF 1
Ground
Levee
Bank Sta
0 5 10 15 20 25 30 35-1
0
1
2
3
4
RS = 1035.76
Station (m)
Ele
vatio
n (m
)
Legend
WS PF 1
Crit PF 1
Ground
Levee
Bank Sta
0 5 10 15 20-2
-1
0
1
2
3
4
RS = 901.2
Station (m)
Ele
vatio
n (m
)
Legend
WS PF 1
Crit PF 1
Ground
Levee
Bank Sta
0 5 10 15 20 25 30 35-2
-1
0
1
2
3
4
RS = 835.49
Station (m)
Ele
vatio
n (m
)
Legend
WS PF 1
Crit PF 1
Ground
Levee
Bank Sta
0 5 10 15 20 25-1
0
1
2
3
4
RS = 683.66
Station (m)
Ele
vatio
n (m
)
Legend
WS PF 1
Crit PF 1
Ground
Levee
Bank Sta
0 5 10 15 20 25-2
-1
0
1
2
3
4
RS = 530 BR
Station (m)
Ele
vatio
n (m
)
Legend
WS PF 1
Crit PF 1
Ground
Bank Sta
0 5 10 15 20-2
-1
0
1
2
3
4
RS = 530 BR
Station (m)
Ele
vatio
n (m
)
Legend
WS PF 1
Crit PF 1
Ground
Bank Sta
0 2 4 6 8 10-1.5
-1.0
-0.5
0.0
0.5
1.0
1.5
2.0
2.5
RS = 397.56
Station (m)
Ele
vatio
n (m
)
Legend
WS PF 1
Ground
Bank Sta
0 2 4 6 8-2
-1
0
1
2
3
RS = 350.87
Station (m)
Ele
vatio
n (m
)
Legend
WS PF 1
Ground
Bank Sta
0 2 4 6 8 10-1
0
1
2
3
4
5
6
RS = 175 BR
Station (m)
Ele
vatio
n (m
)
Legend
WS PF 1
Crit PF 1
Ground
Bank Sta
0 2 4 6 8 10-1
0
1
2
3
4
5
6
RS = 175 BR
Station (m)
Ele
vatio
n (m
)
Legend
WS PF 1
Crit PF 1
Ground
Bank Sta
0 2 4 6 8 10-2
0
2
4
6
8
10
RS = 165 BR
Station (m)
Ele
vatio
n (m
)
Legend
WS PF 1
Crit PF 1
Ground
Bank Sta
0 1 2 3 4 5 6 7 8-2
0
2
4
6
8
10
RS = 165 BR
Station (m)
Ele
vatio
n (m
)
Legend
WS PF 1
Crit PF 1
Ground
Bank Sta
0 5 10 15 20 25 30-2
0
2
4
6
8
RS = 121.39
Station (m)
Ele
vatio
n (m
)
Legend
WS PF 1
Ground
Bank Sta
0 5 10 15 20 25 30-2
-1
0
1
2
3
4
5
6
7
RS = 87.51
Station (m)
Ele
vatio
n (m
)
Legend
WS PF 1
Ground
Bank Sta
0 5 10 15 20 25-2
-1
0
1
2
3
4
5
6
7
RS = 43.73
Station (m)
Ele
vatio
n (m
)
Legend
WS PF 1
Ground
Bank Sta
0 5 10 15 20 25 30-2
-1
0
1
2
3
4
RS = 2.17
Station (m)
Ele
vatio
n (m
)
Legend
WS PF 1
Crit PF 1
Ground
Bank Sta
0 2 4 6 8 10 12 14 166.0
6.5
7.0
7.5
8.0
8.5
9.0
RS = 2938.34
Station (m)
Ele
vatio
n (m
)
Legend
WS PF 1
Crit PF 1
Ground
Levee
Bank Sta
0 5 10 15 20 256.0
6.5
7.0
7.5
8.0
8.5
9.0
RS = 2824.89
Station (m)
Ele
vatio
n (m
)
Legend
WS PF 1
Crit PF 1
Ground
Levee
Bank Sta
0 5 10 15 206.0
6.5
7.0
7.5
8.0
8.5
9.0
RS = 2813 BR
Station (m)
Ele
vatio
n (m
)
Legend
WS PF 1
Crit PF 1
Ground
Levee
Bank Sta
0 5 10 15 20 25 306.0
6.5
7.0
7.5
8.0
8.5
9.0
RS = 2813 BR
Station (m)
Ele
vatio
n (m
)
Legend
WS PF 1
Crit PF 1
Ground
Levee
Bank Sta
0 5 10 15 20 25 306.0
6.5
7.0
7.5
8.0
8.5
RS = 2807.03
Station (m)
Ele
vatio
n (m
)
Legend
WS PF 1
Crit PF 1
Ground
Levee
Bank Sta
0 2 4 6 8 10 12 14 16 185.0
5.5
6.0
6.5
7.0
7.5
8.0
RS = 2611.96
Station (m)
Ele
vatio
n (m
)
Legend
WS PF 1
Crit PF 1
Ground
Levee
Bank Sta
0 5 10 15 20 255.0
5.5
6.0
6.5
7.0
7.5
8.0
RS = 2521.77
Station (m)
Ele
vatio
n (m
)
Legend
WS PF 1
Crit PF 1
Ground
Levee
Bank Sta
0 2 4 6 8 10 12 14 165.0
5.5
6.0
6.5
7.0
7.5
RS = 2509.14
Station (m)
Ele
vatio
n (m
)
Legend
WS PF 1
Ground
Bank Sta
0 5 10 15 20 254.5
5.0
5.5
6.0
6.5
7.0
7.5
RS = 2364.3
Station (m)
Ele
vatio
n (m
)
Legend
WS PF 1
Ground
Bank Sta
0 5 10 15 20 254.5
5.0
5.5
6.0
6.5
7.0
7.5
RS = 2266.93
Station (m)
Ele
vatio
n (m
)
Legend
WS PF 1
Ground
Bank Sta
0 5 10 15 20 25 304.0
4.5
5.0
5.5
6.0
6.5
7.0
7.5
RS = 2248 BR
Station (m)
Ele
vatio
n (m
)
Legend
WS PF 1
Crit PF 1
Ground
Levee
Bank Sta
0 5 10 15 20 25 304.0
4.5
5.0
5.5
6.0
6.5
7.0
7.5
RS = 2248 BR
Station (m)
Ele
vatio
n (m
)
Legend
WS PF 1
Crit PF 1
Ground
Levee
Bank Sta
0 5 10 15 20 25 304.0
4.5
5.0
5.5
6.0
6.5
7.0
7.5
RS = 2230.77
Station (m)
Ele
vatio
n (m
)
Legend
WS PF 1
Crit PF 1
Ground
Levee
Bank Sta
0 5 10 15 20 254.0
4.5
5.0
5.5
6.0
6.5
7.0
RS = 2160.41
Station (m)
Ele
vatio
n (m
)
Legend
WS PF 1
Crit PF 1
Ground
Levee
Bank Sta
0 5 10 15 20 253.5
4.0
4.5
5.0
5.5
6.0
6.5
7.0
RS = 1983.73
Station (m)
Ele
vatio
n (m
)
Legend
WS PF 1
Crit PF 1
Ground
Levee
Bank Sta
0 5 10 15 20 25 304.0
4.5
5.0
5.5
6.0
6.5
7.0
RS = 1950 BR
Station (m)
Ele
vatio
n (m
)
Legend
WS PF 1
Crit PF 1
Ground
Levee
Bank Sta
0 5 10 15 20 253.0
3.5
4.0
4.5
5.0
5.5
6.0
6.5
7.0
RS = 1950 BR
Station (m)
Ele
vatio
n (m
)
Legend
WS PF 1
Crit PF 1
Ground
Levee
Bank Sta
0 10 20 30 403.0
3.5
4.0
4.5
5.0
5.5
6.0
6.5
RS = 1879.92
Station (m)
Ele
vatio
n (m
)
Legend
WS PF 1
Crit PF 1
Ground
Levee
Bank Sta
0 10 20 30 402.5
3.0
3.5
4.0
4.5
5.0
5.5
6.0
RS = 1397.34
Station (m)
Ele
vatio
n (m
)
Legend
WS PF 1
Crit PF 1
Ground
Levee
Bank Sta
0 5 10 15 20 25 30 352.0
2.5
3.0
3.5
4.0
4.5
5.0
5.5
RS = 1053.59
Station (m)
Ele
vatio
n (m
)
Legend
WS PF 1
Crit PF 1
Ground
Levee
Bank Sta
0 5 10 15 20 25 30 351.5
2.0
2.5
3.0
3.5
4.0
4.5
5.0
5.5
RS = 562.76
Station (m)
Ele
vatio
n (m
)
Legend
WS PF 1
Crit PF 1
Ground
Levee
Bank Sta
0 5 10 15 20 25 30 351.5
2.0
2.5
3.0
3.5
4.0
4.5
5.0
RS = 344.63
Station (m)
Ele
vatio
n (m
)
Legend
WS PF 1
Crit PF 1
Ground
Levee
Bank Sta
0 5 10 15 20 25 30 351.0
1.5
2.0
2.5
3.0
3.5
4.0
4.5
RS = 192.59
Station (m)
Ele
vatio
n (m
)
Legend
WS PF 1
Crit PF 1
Ground
Levee
Bank Sta
0 10 20 30 401.0
1.5
2.0
2.5
3.0
3.5
4.0
4.5
RS = 182.54
Station (m)
Ele
vatio
n (m
)
Legend
WS PF 1
Crit PF 1
Ground
Levee
Bank Sta
0 10 20 30 401.0
1.5
2.0
2.5
3.0
3.5
4.0
4.5
RS = 162.83
Station (m)
Ele
vatio
n (m
)
Legend
WS PF 1
Crit PF 1
Ground
Levee
Bank Sta
0 5 10 15 20 250.5
1.0
1.5
2.0
2.5
3.0
3.5
4.0
4.5
RS = 142.78
Station (m)
Ele
vatio
n (m
)
Legend
WS PF 1
Crit PF 1
Ground
Levee
Bank Sta
0 2 4 6 8 10 12 140.5
1.0
1.5
2.0
2.5
3.0
3.5
4.0
4.5
RS = 125 BR
Station (m)
Ele
vatio
n (m
)
Legend
WS PF 1
Crit PF 1
Ground
Levee
Bank Sta
0 5 10 15 20 250.5
1.0
1.5
2.0
2.5
3.0
3.5
4.0
4.5
RS = 125 BR
Station (m)
Ele
vatio
n (m
)
Legend
WS PF 1
Crit PF 1
Ground
Levee
Bank Sta
0 5 10 15 200.5
1.0
1.5
2.0
2.5
3.0
3.5
4.0
RS = 3.57
Station (m)
Ele
vatio
n (m
)
Legend
WS PF 1
Crit PF 1
Ground
Bank Sta