COMUNE DI USSARAMANNA particolare l’allegato C e l’allegato C1 alla D.G.R. 34/33 contengono,...

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COMUNE DI USSARAMANNA Provincia del Medio Campidano RAPPORTO PRELIMINARE PER LA VERIFICA DI ASSOGGETTABILITÀ ALLA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA DEL PIANO PARTICOLAREGGIATO DEL CENTRO MATRICE AI SENSI DEGLI ARTT. 12 E 13 DEL D.LGS 152/2006 SS.MM.II. GIUGNO 2016 IL RESPONSABILE DELL'UFFICIO TECNICO DOTT. ING. ANNA ATZEI

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COMUNE DI USSARAMANNA

Provincia del Medio Campidano

RAPPORTO PRELIMINARE PER LA VERIFICA DI ASSOGGETTABILITÀ

ALLA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA DEL

PIANO PARTICOLAREGGIATO DEL CENTRO MATRICE

AI SENSI DEGLI ARTT. 12 E 13 DEL D.LGS 152/2006 SS.MM.II.

GIUGNO 2016

IL RESPONSABILE

DELL'UFFICIO TECNICO

DOTT. ING. ANNA ATZEI

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1. PREMESSA

Si redige il Rapporto Preliminare per la verifica di assoggettabilità alla Valutazione Ambientale

Strategica (VAS) del Piano Particolareggiato del centro di antica e prima formazione (o centro

matrice) del comune di Ussaramanna in adeguamento al Piano Paesaggistico Regionale.

Il vigente Piano Particolareggiato della zona "A" del Comune di Ussaramanna fu approvato con

delibera C.C. n.24 del 16/05/1996 e costituisce strumento attuativo dell’intera zona omogenea

definita dal PUC zona A-Centro Storico.

Il Piano Paesaggistico Regionale ha perimetrato il Centro Matrice o “Centro di antica e prima

formazione” ampliando l’originaria configurazione del Centro Storico già oggetto di Piano

Particolareggiato. Con determinazione RAS n° 1069/DG del 10/10/2007 veniva formalizzata la

verifica della perimetrazione del Centro di Antica e Prima Formazione del Comune di

Ussaramanna.

Con determinazione RAS n. 452/DG

del 11/03/2009 del Direttore

Generale della pianificazione

urbanistica è stata compiuta la

verifica di conformità del vigente

Piano Particolareggiato ai sensi

dell’art. 52 delle N.T.A. del Piano

Paesaggistico Regionale. L’analisi

istruttoria della suddetta

determinazione ha evidenziato

alcune criticità riguardanti la carenza

di un analisi storica del tessuto urbano, e la definizione di specifiche normative d’intervento

coerenti coi dettami dell’art. 52 e successivi del PPR.

Tali elementi critici vengono risolti con la redazione del nuovo piano particolareggiato che aggiorna

la conoscenza puntuale dell’edificato alle trasformazioni intercorse nel trascorso ventennio, amplia

l’ambito di intervento alla nuova perimetrazione del centro storico e fa proprie le regole di cui alle

linee guida emesse dall’Assessorato Regionale agli enti locali, finanze e urbanistica.

La previsione normativa di sottoporre il redigendo Piano Particolareggiato a verifica di

assoggettabilità è stata confermata con nota prot. 0027359 del 14.05.2012 della Direzione

Generale della Pianificazione Urbanistica Territoriale e della Vigilanza Edilizia dell’Assessorato

degli Enti locali, Finanze ed Urbanistica, che precisa: "I piani particolareggiati, in ogni caso, sono

sottoposti alla verifica di assoggettabilità alla Valutazione Ambientale Strategica secondo quanto

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stabilito dalle linee guida per la valutazione ambientale strategica dei piani urbanistici comunali di

cui alla DGR 44/51 del 14.12.2010".

Il Rapporto Preliminare valuta gli effetti del nuovo Piano sotto i profili ambientali e raccoglie le

informazioni necessarie ad accertare la necessità della valutazione ambientale con riferimento alla

possibilità di effetti significativi sull'ambiente conseguenti all’attuazione del Piano. Si riportano tutte

le informazioni necessarie e utili per la valutazione finale che dovrà definire la assoggettabilità o

meno a VAS. Il presente rapporto preliminare deve intendersi integrato anche dalle analisi svolte e

da tutti gli elaborati costituitivi il Piano Particolareggiato del centro matrice di Ussaramanna.

2. QUADRO NORMATIVO DI RIFERIMENTO

La Direttiva 2001/42/CE introduce l’obbligo di Valutazione Ambientale Strategica nei processi di

pianificazione e programmazione – ed in particolare nei piani o programmi che possono avere

impatti significativi sull'ambiente e sul patrimonio culturale – quale processo finalizzato a garantire

l’integrazione della variabile ambientale nei processi di pianificazione attraverso l’interazione tra la

pianificazione e la valutazione, durante tutto il processo di impostazione e redazione del Piano.

L’obiettivo della Direttiva è quello di “garantire un elevato livello di protezione dell’ambiente e di

contribuire all’integrazione di considerazioni ambientali all’atto dell’elaborazione e dell’adozione di

piani e programmi al fine di promuovere lo sviluppo sostenibile” assicurando che venga “effettuata

la valutazione ambientale di determinati piani e programmi che possono avere effetti significativi

sull’ambiente”.

Il Decreto Legislativo 152/2006, limitatamente ai piani ed ai programmi di cui all'articolo 6 commi 3

e 3-bis, all’art. 11 prevede, preliminarmente alla Valutazione Ambientale Strategica, lo svolgimento

di una verifica di assoggettabilità a VAS nei casi di modifiche minori ai piani/programmi, nei casi di

piani e di programmi che determinano l’uso di piccole aree, nonché in generale di piani e di

programmi che definiscono il quadro di riferimento per l’autorizzazione dei progetti e che, sulla

base dei criteri sotto riportati, possono determinare effetti significativi sull’ambiente

La verifica di assoggettabilità alla VAS, detta anche screening, è la procedura di verifica attivata

allo scopo di valutare se determinati piani o programmi, ovvero le loro modifiche, possono avere

effetti significativi sull’ambiente e se, tenuto conto del diverso livello di sensibilità delle aree

interessate, essi devono essere sottoposti o meno alla procedura di Valutazione Ambientale

Strategica.

Il documento di screening ha la finalità di verificare la coerenza delle azioni previste dal Piano con

i riferimenti di sostenibilità ambientale e di individuare quali possono essere gli effetti

potenzialmente attesi sulle componenti ambientali influenzate dall’intervento e quali debbano

essere le specifiche risposte da associarvi

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La Legge Regionale n. 9 / 2006, attribuisce le funzioni in materia di VAS alla Regione ed agli Enti

Locali. Il comma 2 dell’art. 48 della predetta legge attribuisce alla Regione il compito di provvedere

alla formulazione di linee guida di indirizzo tecnico amministrativo in materia di valutazione

ambientale al fine di fornire alle amministrazioni comunali il necessario supporto per la corretta

conduzione del processo di VAS.

Con Deliberazione n. 44/51 del 2010, sono state approvate le Linee guida per la Valutazione

Ambientale Strategica dei Piani Urbanistici Comunali, ed infine con la Delibera della Giunta

Regionale n. 34/33 del 07/08/2012, che detta le Direttive per lo svolgimento delle procedure di

valutazione ambientale, in sostituzione della deliberazione n. 24/23 del 23 aprile 2008.

In particolare l’allegato C e l’allegato C1 alla D.G.R. 34/33 contengono, rispettivamente, la

procedura di verifica e di valutazione ed i criteri per la verifica di assoggettabilità di piani e

programmi.

3. SINTESI PROCEDURALE DELLA VERIFICA DI ASSOGGETTABILITÀ

La procedura di verifica di assoggettabilità a VAS prevede la trasmissione, da parte dell'Autorità

procedente (in questo caso l’Amministrazione Comunale di Ussaramanna) all'Autorità competente,

di un Rapporto Preliminare comprendente una descrizione del Piano e le informazioni ed i dati

necessari alla verifica degli impatti significativi sull'ambiente, definiti sulla base dei criteri

dell'allegato I al Decreto 152/2006.

L’Autorità competente, sulla base dei criteri sopra riportati e tenuto conto delle osservazioni

pervenute da parte dei soggetti competenti in materia ambientale da consultare , verifica se il

Piano determina impatti significativi sull’ambiente e emette il provvedimento di verifica,

assoggettando o escludendo il Piano dalla valutazione ambientale e, se del caso, definendo le

necessarie prescrizioni.

Allo scopo di permettere la conoscenza del Piano Particolareggiato del centro matrice di

Ussaramanna e del contesto di riferimento, nel proseguo del presente rapporto sarà svolta l’analisi

del contesto e saranno specificate le caratteristiche, gli obbiettivi e le principali azioni del nuovo

Piano Particolareggiato, al fine della valutazione dei potenziali effetti d’impatto sull’ambiente del

Piano.

4. LA PROCEDURA DI VERIFICA

La verifica di assoggettabilità viene così articolata:

- analisi del contesto ambientale;

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- definizione degli obiettivi del Piano Particolareggiato;

- analisi del contesto territoriale, urbanistico e storico;

- definizione delle azioni del piano;

- analisi di coerenza esterna, al fine di verificare se gli obiettivi del Piano Particolareggiato

sono coerenti con quelli previsti dalla pianificazione esistente di pari o superiore livello;

- valutazione degli effetti sull'ambiente.

5. ANALISI DEL CONTESTO AMBIENTALE

L’analisi del contesto ambientale analizza diversi aspetti relativi al Comune di Ussaramanna, quali

fattori climatici, rumore, geologia, idrografia, biodiversità, radiazioni luminose, infrastrutture,

energia, costituendo l'indagine preliminare e propedeutica ai successivi ragionamenti circa il

contesto territoriale.

Il Comune di Ussaramanna, piccolo centro della provincia del Medio Campidano, è situato nella

regione storica della Marmilla, si sviluppa su un territorio di 9,81 kmq con una popolazione

residente al 31.12.2015 pari a 545 abitanti e confina con i territori comunali di Turri, Baradili,

Baressa, Siddi, Pauli Arbarei.

Ussaramanna fa parte dei centri urbani di valle e si colloca in una zona depressa nella valle degli

affluenti del Rio Mannu (che attraversando tutto il Campidano meridionale sfocia nella laguna di

Santa Gilla nei pressi di Cagliari).

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L’abitato, ubicato a valle delle Giare e del Monte Arci, parchi e luoghi storici della Civiltà Nuragica,

forma con gli altri centri dell’Unione dei Comuni un sistema di presidio capillare del territorio, che

costituisce il paesaggio antropizzato più antico della Sardegna. Il territorio comunale confina ad

ovest con la Giara di Siddi della quale possiede le pendici fino ad arrivare al forte cambio di

pendenza. Il resto del territorio è costituito dall’alternanza di valli e dolci colline. A sud, nel confine

con Pauli Arbarei era presente fino alla fine dell’Ottocento una palude detta Pauli Sitzamus

bonificata nella seconda metà dell’Ottocento e suddivisa fra i tre comuni confinanti

ARIA E FATTORI CLIMATICI

Pluviometria

Per l'analisi del dato pluviometrico si fa riferimento ai dati rilevati dalla stazione pluviometrica di

Baradili, considerando quest'ultima rappresentativa del territorio preso in analisi.

Il valore medio annuo delle precipitazioni pari a 721,2 mm. e le precipitazioni più intense sono

state rilevate nei mesi di novembre e dicembre, mentre il mese meno piovoso è quello di luglio.

Termometria

Si sono utilizzati i rilievi della stazione di Baradili, relativi alla temperatura media mensile riferiti a

un triennio di osservazione. La temperatura media ha fatto registrare il suo valore massimo nei

mesi di luglio e agosto, nei quali si registra rispettivamente il valore di 25,2 C° e 25,8 C°, mentre il

valore minimo della temperatura media si è registrato a gennaio con una temperatura di 8,3 C°. Il

valore medio della temperatura è pari a 15,9 C°.

Aria

Il soggetto competente a gestire la rete di monitoraggio della qualità dell'aria è l'Arpas (Agenzia

Regionale per la Protezione dell'Ambiente della Sardegna). La rete è costituita da 44 centraline

automatiche di misura, di cui una non attiva, dislocate nel territorio regionale.

Nella Provincia del Medio Campidano le centraline sono 3, rispettivamente nei comuni di

Nuraminis, San Gavino e Villasor. I dati utilizzati per lo studio dello stato attuale della qualità

dell'aria si riferiscono alle rilevazioni di queste 3 centraline, dal momento che il territorio comunale

di Ussaramanna è privo di stazioni per il rilevamento.

Il documento di riferimento per l'analisi dei dati è la Relazione annuale sulla qualità dell'aria in

Sardegna per l'anno 2012, elaborato dall'Assessorato della Difesa dell'Ambiente della Regione

Autonoma della Sardegna e dall'ARPAS.

Le stazioni di misura hanno registrato superamenti del limite giornaliero di PM10, eccedendo il

limite massimo consentito dalla normativa nella stazione CENSG3 di San Gavino. L'idrogeno

solforato (H2S) è misurato nella sola stazione CENVS1 di Villasor, e fa registrare valori molto

contenuti, in linea con quelli del 2011. Il biossido di azoto (NO2), misurato in tutte le stazioni, fa

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rilevare medie annuali abbondantemente nella norma. L'ozono (O3) è misurato nella stazione

CENSG3 di San Gavino ove la massima media mobile giornaliera delle 8 ore e le medie orarie si

mantengono inferiori alla soglia di informazione e della soglia di allarme. I PM10 sono misurati in

tutte le stazioni della zona e le medie annuali si mantengono inferiori a limiti di legge, mentre le

massime medie giornaliere dell'anno variano tra i 70,5 μg/m3 della CENVS1 di Villasor e i 105,3

μg/m3 della CENSG3 di San Gavino. Il biossido di zolfo (SO2), misurato anch'esso in tutte le

stazioni mantiene valori bassi sia nella media oraria che nella media giornaliera ampiamente al di

sotto dei limiti stabiliti dalla legge.

Dai dati riportati nella Relazione annuale emerge quindi che l'area del Campidano centrale mostra

una qualità dell'aria critica per le polveri sottili nella stazione CENSG3 di San Gavino, mentre è

nella norma per tutti gli altri agenti inquinanti analizzati.

Relativamente al Comune di Ussaramanna si segnala l'assenza di stabilimenti industriali rilevanti

nelle immediate vicinanze, mentre è presente una modesta zona destinata agli insediamenti

produttivi occupata da piccole attività artigianali o di commercio prive di emissioni nell’atmosfera.

Si può affermare che il territorio in questione non rientra nelle zone critiche o potenzialmente

critiche né per la salute umana né per la vegetazione.

Rumore

La legge 447 del 26 ottobre 1995 "Legge quadro sull'inquinamento acustico" stabilisce i principi

fondamentali in materia di tutela dell'ambiente esterno e dell'ambiente abitativo dall'inquinamento

acustico. Tale legge prevede che i Comuni predispongano il piano di zonizzazione e/o

classificazione acustica del territorio comunale, al fine di garantire la tutela di popolazione ed

ecosistemi dai danni provocati dai rumori provenienti da sorgenti sonore fisse o mobili. A livello

regionale questo obbligo è ribadito dalla D.G.R. n. 62/9 del 14 novembre 2008 "Direttive regionali

in materia di inquinamento acustico ambientale e disposizioni in materia di acustica ambientale".

Secondo la normativa regionale vigente il territorio comunale deve essere suddiviso in 6 classi

(aree particolarmente protette, aree destinate ad uso prevalentemente residenziale, aree di tipo

misto, aree di intensa attività umana, aree prevalentemente industriali, aree esclusivamente

industriali) per ciascuna delle quali sono previsti dei valori limite di immissione ed emissione di

rumore, oltre che i valori di attenzione e di qualità.

Il Comune di Ussaramanna è dotato di Piano di Classificazione Acustica (PCA), con il quale ha

proceduto alla classificazione del proprio territorio in zone acustiche omogenee, appartenenti alle

classi definite dalla tabella A del D.P.C.M. 14.11.1997, approvato definitivamente con

Deliberazione C.C. n. 2 del 04.02.2010;

Con tale Piano l'area urbana all'interno della quale ricade il Centro di antica e prima formazione è

classificata come area residenziale, compresa dunque nella classe II, all'interno della quale

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rientrano le aree urbane interessate prevalentemente da traffico locale, con bassa densità di

popolazione, limitata presenza di attività commerciali ed assenza di attività artigianali ed industriali.

Relativamente all'emissione e all'immissione di rumore nell'ambiente, a opera di sorgenti sonore,

potenziali fonti di inquinamento acustico, e da rilevare che la strada provinciale che attraversa

l‘abitato non presenta elevati volumi di traffico né nelle ore diurne né in quelle notturne, e pertanto

si può escludere con certezza la necessità di interventi di risanamento acustico all'interno

dell'abitato.

La viabilità interna al Centro matrice è interessata da traffico locale dei residenti, e si segnala

l'assenza di attività artigianali che possono produrre elevate immissioni inquinanti nell'ambiente.

Classificazione acustica del centro urbano di Ussaramanna

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Geologia

Il territorio comunale di Ussaramanna è caratterizzato dal punto di vista geologico principalmente

da litologie sedimentarie del Miocene e dai depositi del Quaternario.

Stralcio Carta Geologica della Sardegna (anno 2011)

Le formazioni litoidi ascrivibili al Miocene sono rappresentate da marne in giacitura sub-

orizzontale, variabili dai termini arenacei poco compatti a quelli calcarei molto duri e dall'alternanza

di sottili banchi di arenarie e marne. Infine, depositi alluvionali (Quaternario) sono individuati lungo i

corsi d'acqua.

Idrografia

Il territorio di Ussaramanna è attraversato da corsi d'acqua di bassa rilevanza il principale dei quali

è il canale Pardu Turri che nasce nell'altopiano della Giara e attraversa il territorio comunale di

Ussaramanna a nord-ovest dell'aria P.I.P.. Confluisce in territorio di Gonnoscodina nel Rio Mannu.

Stralcio Reticolo idrografico (Sardegna Geoportale)

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Biodiversità

L'analisi del territorio comunale di Ussaramanna evidenzia come la pressoché totalità di esso sia

destinato a seminativi interessati da colture erbacee e orticole e aree a pascolo naturale, cui

seguono colture specializzate ed arboree disseminate lungo il territorio.

La mancanza di importanti aree boschive è dovuta all'assenza di zone impervie, così che nel

predominante paesaggio di pianura con rari esempi di formazioni collinari sono sempre state

praticate l'agricoltura e la pastorizia.

Il territorio di Ussaramanna è interessato in maniera limitata da un'area di interesse naturalistico

Zone di protezione speciale (ZPS) "Giara di Siddi" che interessa parte dell'altopiano sito ad ovest

del territorio comunale.

Non si rilevano criticità o fattori pericolosi evidenti per le associazioni vegetali e faunistiche presenti

nella zona; ulteriore aspetto positivo a tali fini è la bassissima densità abitativa.

Radiazioni Radon, Luminose e Ionizzanti

La legge regionale n. 2 del 29 maggio 2007 prevede, all'art. 19, che i Comuni integrino i propri

regolamenti con le disposizioni concernenti i criteri tecnici per la riduzione dei consumi energetici e

per la progettazione, l'installazione e l'esercizio degli impianti di illuminazione interna ed esterna, in

conformità alle prescrizione delle linee guida predisposte e adottate dalla Regione Sardegna.

Il Comune di Ussaramanna non ha ancora provveduto all'elaborazione e adozione di alcun Piano

Regolatore dell'illuminazione Comunale, ma da un'analisi diretta è emerso un inquinamento

luminoso di grado medio-alto. Relativamente alle radiazioni radon e ionizzanti, l'irreperibilità di dati

non consente di trattare l'argomento, i cui effetti si possono comunque ritenere trascurabili ai fini

della valutazione complessiva degli effetti del piano.

Rifiuti

Il Piano regionale di gestione dei rifiuti, sezione rifiuti urbani, approvato con D.G.R. n. 73/7 del 20

dicembre 2008, si incentra sul concetto di gestione integrata dei rifiuti, in accordo con i principi di

sostenibilità ambientale espressi dalle direttive comunitarie e dal VI programma di azione

comunitario per l’ambiente, recepiti dalla norma nazionale prima col D. Lgs. n. 22/1997 e

confermate dal recente D. Lgs. n. 152/2006

Il Comune di Ussaramanna è dotato di servizio di raccolta differenziata dei rifiuti con sistema di

raccolta domiciliare porta – porta.

L’l’introduzione del sistema di raccolta porta a porta ha fatto si che la produzione sia andata in

decremento andando ad attestarsi intorno a 200 t/a.

Si può comunque concludere che la produzione media pro-capite di RU nel Comune di

Ussaramanna si allinea con la media regionale.

Produzione totale rifiuti per gli anni 2012, 2013 e 2014 (t/anno);

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Produzione totale rifiuti 2012-2014 (t/anno)

213,47 203,09 197.97

Mobilità e infrastrutture

La direttrice stradale di primaria importanza all'interno del territorio comunale di Ussaramanna è la

strada provinciale n. 46, che attraversa interamente il centro abitato e lo collega con il paese di

Villamar, per poi ricongiungersi a nord alla strada provinciale n. 35 che collega l'abitato con il

paese di Baradili. Dalla S.P.46 si biforca inoltre la S.P.43 per Baressa e Simala. Il territorio di

Ussaramanna è inoltre collegato direttamente con strade secondarie agli abitati di Baressa, Pauli

Arbarei, Siddi e Turri.

A livello urbano la rete stradale è poi completata dalle strade comunali e locali di penetrazione e

distribuzione interna al territorio comunale

Si rileva l'assenza di grandi centri urbani attrattori di importanti flussi veicolari, così come la

mobilità che interessa il centro di Ussaramanna è limitata ai residenti e al traffico di passaggio

verso i centri limitrofi. Per questi motivi non si ritiene di dover intervenire sulla rete stradale

esistente, essendo questa adeguata a sopportare e smaltire i volumi di traffico che la interessano.

Energia

La legge n. 10 del 1991 predispone, a livello comunale, gli strumenti pianificatori in tema

energetico: si tratta del Piano Energetico Comunale e del Regolamento Energetico Comunale, che

affiancano il Piano Urbanistico Comunale e riguardano l'uso di fonti energetiche rinnovabili.

Il Comune di Ussaramanna è interessato dal Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile della

Comunità Pioniera della Marmilla approvato con Delibera di C.C. n.24 del 08.04.2015.

La redazione del Piano Particolareggiato del centro di antica e prima formazione sarà guidata da

obiettivi che mirano a una pianificazione attenta al risparmio energetico, che integri una

progettazione degli edifici ispirata all'efficienza energetica, e un piano di uso di fonti di energia

rinnovabile, che fornisca al Comune gli strumenti per contenere e ridurre le emissioni inquinanti

prodotte dai combustibili tradizionali.

6. DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI DEL PIANO PARTICOLAREGGIATO

Le finalità del Piano Particolareggiato e di Recupero del Centro Storico possono essere riassunte

nei seguenti punti:

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1. Recupero e valorizzazione dell’identità culturale del centro storico, che sia in grado di

integrare la struttura urbana con una forte presenza della componente agricola e del

patrimonio storico e ambientale;

2. Innalzamento della qualità della vita e dell’abitare in un centro storico dotato di importanti

caratteri paesaggistici e ambientali;

3. Rilancio di una strategia di sviluppo del centro storico fondata sull’identità e sulla cultura,

come valore aggiunto ai prodotti locali nella competizione globale;

4. Riqualificazione paesaggistica delle parti degradate e modificate in modo incongruo,

attraverso un progetto complessivo di “nuovi paesaggi insediativi” che sia guidato

dall’identità delle “tracce” del paesaggio storico.

In questo senso le attività che sono state poste in essere per la redazione dello strumento

urbanistico hanno coerentemente privilegiato:

a. la costruzione di un progetto di conoscenza, che comprenda le componenti “fisiche”

urbane e architettoniche, gli elementi dello spazio pubblico e le componenti

costruttive;

b. gli aspetti immateriali: la storia, le culture locali, le “percezioni” e i punti di vista della

comunità e dei suoi protagonisti;

c. gli aspetti operativi direttamente incidenti sugli esiti del recupero, quali l’analisi del

degrado e la costituzione di Linee guida e di buone pratiche per il recupero;

d. l’indagine sul quadro delle attività in essere e di quelle potenzialmente attivabili per

la rivitalizzazione delle parti più degradate e a basso utilizzo del centro storico, in

una prospettiva di coinvolgimento dell’intero paese nel programma di salvaguardia e

riqualificazione;

e. una fase progettuale che, assumendo come riferimento i valori storici, integrasse la

conservazione e la modificazione in maniera tale sia da riconoscere e

salvaguardare tutto il patrimonio residuo nella sua autenticità, sia da programmare

per i contesti già trasformati (talvolta in maniera incongrua) forme coerenti di

"recupero paesaggistico".

7. ANALISI DEL CONTESTO TERRITORIALE, URBANISTICO E STORICO

La cartografia storica, le aerofotogrammetrie e i rilievi puntuali, permettono di interpretare le

trasformazioni e i processi evolutivi succedutisi nel tempo sino all’attuale assetto morfologico.

Il raffronto tra le carte catastali storiche e recenti, individua i lotti originari e l’utilizzazione

edificatoria degli stessi succedutasi nel tempo e permette la ricostruzione di un impianto plano-

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volumetrico e tipologico che oggi è opportuno per quanto possibile preservare e riproporre negli

interventi conservativi e di nuova edificazione.

Più specificatamente si fa riferimento alla cartografia consultabile:

- Primo Catasto Albertino del 1875;

- Carta geologica della Sardegna, La Marmora 1857;

- Catasto d'impianto (1900-1920);

- Catasto attuale;

- Carta tecnica regionale, scala 1:10000;

- Elaborati grafici Piano Urbanistico Comunale;

- Elaborati grafici Piano Particolareggiato del Centro Storico (1996);

- Ortofoto e foto a 45 gradi (2010).

Inquadramento territoriale e storico

Il Comune di Ussaramanna, piccolo centro della provincia del Medio Campidano, è situato nella

regione storica della Marmilla, si sviluppa su un territorio di 9,81 kmq e confina con i territori

comunali di Turri, Baradili, Baressa, Siddi, Pauli Arbarei.

Ussaramanna fa parte dei centri urbani di valle e si colloca in una zona depressa nella valle degli

affluenti del Rio Mannu (che attraversando tutto il Campidano meridionale sfocia nella laguna di

Santa Gilla nei pressi di Cagliari)

L’abitato, ubicato a valle delle Giare e del Monte Arci, parchi e luoghi storici della Civiltà Nuragica,

forma con gli altri centri dell’Unione dei Comuni un sistema di presidio capillare del territorio, che

costituisce il paesaggio antropizzato più antico della Sardegna. Il territorio comunale confina ad

ovest con la Giara di Siddi della quale possiede le pendici fino ad arrivare al forte cambio di

pendenza. Il resto del territorio è costituito dall’alternanza di valli e dolci colline. A sud, nel confine

con Pauli Arbarei era presente fino alla fine dell’Ottocento una palude detta Pauli Sitzamus

bonificata nella seconda metà dell’Ottocento e suddivisa fra i tre comuni confinanti.

Il rapporto con gli elementi naturali: l'orografia

L'ambito territoriale delle colline e degli altopiani è definito da alcuni elementi orografici che hanno

contribuito alla definizione del sistema insediativo. Il rilievi del Monte Arci e il complesso delle

Giare di Gesturi e Siddi rappresentano le emergenze territoriali più significative. Il territorio che

circonda il centro abitato è caratterizzato dalla presenza di campi di grano e legumi, vigneti e

uliveti.

La struttura insediativa

Il sistema insediativo del territorio conserva oggi immutata la sua matrice medioevale costituita da

una trama molto fitta di piccoli villaggi uniformemente distribuiti sul territorio, in cui spiccano alcuni

centri di riferimento di particolare importanza. E' possibile riconoscere reti di villaggi riconducibili a

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microsistemi locali in cui i caratteri territoriali, economico-produttivi e culturali sono da ritenersi

omogenei, ad esempio la corona di centri che si attesta alle pendici delle due Giare e quelli della

valle del Rio Mannu. L’insediamento è in massima parte di fondovalle, altipiano e collina, sempre

posto a presidio della proprietà agraria.

La rete infrastrutturale

Nonostante la vicinanza reciproca, storicamente i paesi della Marmilla hanno dovuto scontare

problemi di isolamento a causa delle condizioni delle vie di comunicazione presenti sul territorio.

È durante il periodo del riformismo Sabaudo che avvennero i primi segni di cambiamento. La

costruzione delle strade comunali e provinciali ha consentito il collegamento degli abitanti della

Marmilla fra loro e soprattutto con gli assi di percorrenza stradale che univano la città di Cagliari a

sud con quella di Oristano a nord. Costituì ulteriore collegamento con il territorio la costruzione nel

1915 del tronco ferroviario Villamar-Ales, che fungeva da diramazione secondaria alla linea

Villacidro-Isili inaugurata nello stesso anno; tale linea fu dismessa nel 1956.

Ussaramanna oggi è attraversata dalla strada provinciale della Marmilla, una direttrice che collega

la Sardegna occidentale da nord a sud passando tra le due giare e ad est del monte Arci. Poco più

a nord si trova un’altra direttrice molto importante che attraversa trasversalmente il territorio della

Marmilla collegando il Campidano di Oristano con il Sarcidano e l’Ogliastra. Pertanto, seppure tale

percorso non passa direttamente per Ussaramanna, l’insediamento si trova ben collegato con tutto

il territorio regionale.

L'orografia del centro di antica e prima formazione

L'andamento plano altimetrico del centro di antica e prima formazione è pressoché pianeggiante

con una lieve pendenza nelle sue propaggini verso la via XXIV Maggio e Nuraghe S. Giorgio.

L'analisi del primo impianto urbanistico mostra come questo sia avvenuto secondo principi

informatori per lo più derivanti dalla morfologia dei siti e dalla esposizione. Gli assi di riferimento

che individuano l’edificazione hanno in buona parte orientamento Est-Ovest con corti spesso sui

due fronti del fabbricato e quando è stato assunto diverso orientamento ciò è dovuto all'adattarsi

delle giaciture alle pendenze dei piano di campagna.

Nella generalità l’intera zona non presenta problemi di salubrità essendo sufficientemente esposta

alla ventilazione naturale e non presentandosi situazioni di dissesto idrologico.

L'insediamento umano

L'abitato di Ussaramarma ha storia remota che affonda le proprie radici nei primi insediamenti

nuragici che hanno popolato le colline della Marmilla e dell'altopiano di Siddi.

Già agli albori del sedicesimo secolo furono edificati alcuni fabbricati oggi a noi tramandati come il

convento dei frati Mercedari o la stessa chiesa Parrocchiale.

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All'impianto dell’architetto Efisio Spiga compiva un particolareggiato rilievo delle proprietà e dei

rustici già edificati compilando una prima planimetria oggi conservata presso l'Archivio di Stato di

Cagliari.

Da questa storica catalogazione si evidenzia come già all'epoca era in buona parte completato

l’insediamento nel vecchio centro che per perimetrazione e consistenza degli isolati coincide

pressoché puntualmente con i limiti attuali. Si evidenzia inoltre lo stato di salute dell'abitato che,

strategicamente collocato nella direttrice di collegamento tra la Marmilla ed il Campidano, mostra

per la consistenza fondiaria ed immobiliare dell'epoca un’attività agropastorale florida ed

in espansione.

Agli albori del presente secolo la valorizzazione dei tracciato viario ancor oggi occupato dalla

strada Provinciale e la costruzione della rete ferroviaria e della relativa stazione hanno favorito

l'espansione verso l'est del preesistente insediamento per definire nel tempo l'attuale

perimetrazione protesa inesorabilmente lungo la direttrice Villamar-Gonnosnò.

La struttura viaria

L’analisi del catastale d’impianto del 1900-1920 evidenzia che il sistema urbano di Ussaramanna

appare generato da un nucleo compatto sviluppato attorno alla chiesa di San Quirico, l’unico polo

religioso presente all’interno del centro abitato. I percorsi matrice territoriali provenienti dai centri

urbani circostanti di Baressa, Turri, Villamar, Pauli Arbarei, Lunamatrona e Siddi sembrano

convergere in questo punto. Su questi percorsi matrice territoriali si sono generate le prime

abitazioni. Successivamente, ai percorsi matrice si sono sovrapposti i percorsi di impianto ad essi

pseudo-ortogonali che hanno raffittito la maglia stradale e sui quali si sono attestati gli sviluppi

successivi dell’insediamento che hanno portato al consolidamento e all’addensamento del centro

urbano.

Il percorso matrice territoriale proveniente da

Lunamatrona è stato ristrutturato tra fine Ottocento

e inizio Novecento con la costruzione della strada

provinciale della Marmilla, il cui tracciato è stato

ridisegnato in modo da passare esternamente al

centro abitato intercettando tutte le strade di

penetrazione verso di esso.

La costruzione della provinciale ha declassato il

collegamento diretto con Turri sostituendolo con

una bretella che congiunge tale centro con la

nuova provinciale.

15

Essendo la nuova strada esterna al centro urbano non ha comportato una ristrutturazione edilizia

dei fronti edificati ai suoi bordi, come invece è successo in altri centri in cui la strada taglia di netto

l’edificato storico. Anche la ferrovia costruita agli inizi del Novecento ha seguito lo stesso tracciato

correndo a lato della provinciale.

L’orientamento dei corpi di fabbrica e il rapporto pieno/vuoto del tessuto edilizio

Il tessuto edilizio è costituito da aggregazioni di case a corte in cui il vuoto della corte, almeno nei

tipi base, prevale nettamente sul pieno. Tale rapporto è mutato successivamente con

l’ampliamento dei corpi di fabbrica per successivi raddoppi in altezza, larghezza e profondità, ma

sempre con una prevalenza del vuoto.

Le case a corte sono del tipo "a corte

antistante", con il corpo principale sul fondo

lotto, o più frequentemente "a doppia corte"

in cui la corte retrostante, generalmente di

dimensioni minori era sovente destinata

all’orto domestico. Il tessuto edilizio è

formato dalla giustapposizione di case a

corte riunite in stecche di edifici isorientati.

L’orientamento di queste stecche può variare la ove ha dovuto mediare l’esigenza del migliore

soleggiamento con quella dell’assecondare la pendenza naturale del terreno.

Le zone di margine

L’analisi della configurazione attuale dell’abitato rileva per la zona del centro di antico e prima

formazione la presenza di tre differenti situazioni di margine.

Il margine del tessuto consolidato nelle frange collocate nella direttrice Nord-Ovest

dell’abitato a cavallo del limite del centro matrice definito da un tessuto denso di case a corte

che intorno agli anni ’60-’70 continua ad espandersi secondo le logiche e le regole proprie

della casa a corte. Il margine, seppur oggi densificato e saturato da nuovi volumi e da

aggiunte costruiti all’interno dei recinti delle case, mantiene un rapporto netto e definito con

la campagna.

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Il margine delle espansioni degli anni ‘60 - ’70- luogo delle prime espansioni del centro

urbano sviluppate lungo l’asse infrastrutturale (ex ferrovia complementare e strada

provinciale). Il tessuto, nell’area di prima espansione, è formato da case di tipo a corte che si

strutturano attestandosi lungo la strada provinciale definendo in modo quasi continuo

l’interfaccia pubblica. Anche le nuove espansioni, del tipo “villetta” a centro lotto, seguono la

regola della casa su strada contribuendo a rafforzare l’asse urbano definito dalla provinciale

che attraversa l’abitato.

Il margine delle nuove espansioni residenziali definito da un tessuto residenziale impostato

su maglia regolare. I tipi presenti sono la casa a centro lotto su modello unifamiliare e

bifamiliare. L’impianto si sviluppa nelle aree limitrofe al tessuto consolidato, ai margini

dell’abitato storico, rompendo in modo radicale il rapporto di dialogo con la campagna e la

sua struttura agraria. Le strade larghe e rettilinee intersecano in modo casuale i percorsi

rurali storici, il tessuto è frammentato e discontinuo nei rapporti tra pieni e vuoti.

17

8. LE AZIONI

Le azioni del piano, che si possono così sintetizzare:

• riconoscimento del nesso inscindibile con i valori storico culturali e con le culture materiali

della costruzione dell’ambiente di vita;

• un approccio attivo fondato sulla partecipazione delle comunità, su forme di coinvolgimento

dei protagonisti e dei portatori di interessi sotto forma di “Agenzie” e di “Laboratori” per il

recupero;

• l’integrazione delle politiche per l’insediamento storico nel più complessivo processo dello

sviluppo locale centrato sull’identità e sul paesaggio.

In generale è di fondamentale importanza stimolare tutte le azioni che spingano in direzione

dell’integrazione evitando di costringere il patrimonio storico nel ghetto delle pratiche vincolistiche

o puramente della tutela, e invece facendone una delle leve principali per il "progetto di qualità" dei

nuovi paesaggi regionali.

Coerentemente, sul piano dell’impostazione metodologica occorre ripartire dal problema del

rapporto conservazione/modificazione e dal conseguente giudizio di valore che occorre dare sui

tessuti e sui singoli manufatti edilizi.

In merito si è adottata una ristretta gamma di giudizi di valore storico, riassumibili ad esempio nel

seguente quadro di Categorie che rende classificabile ogni corpo di fabbrica come:

Conservativo: organismi edilizi che conservano la propria consistenza materiale e formale;

Conservativo con modifiche non sostanziali: organismi edilizi che hanno subito limitate e

reversibili modificazioni su alcuni elementi di fabbrica (ad esempio manto di copertura in eternit su

struttura in legno ma anche interventi più consistenti quali intera sostituzione del solaio di

copertura con struttura in C.A.);

Conservativo con modifiche sostanziali: organismi edilizi che all’interno del tessuto storico

conservano la propria consistenza formale e tipologica, ma hanno subito sostanziali modifiche

negli elementi di fabbrica tali da configurarsi nel loro complesso come difficilmente reversibili;

Nuovo compatibile: si tratta di edifici e corpi di fabbrica che non incorporano un valore storico in

quanto costruiti di recente e secondo tecniche e con materiali estranei alla tradizione e ai saperi

costruttivi locali, per i quali tuttavia si riconosce una sostanziale continuità nell’assetto spaziale con

le preesistenze, nel senso che non appaiono come elementi che abbiano prodotto il degrado dei

tessuti e delle architetture al contorno;

Nuovo non compatibile: si tratta anche in questo caso di edifici e corpi di fabbrica che non

incorporano un valore storico in quanto costruiti di recente e secondo tecniche e con materiali

estranei alla tradizione e ai saperi costruttivi locali, ma per i quali tuttavia si riconosce invece il fatto

che abbiano apportato un sostanziale degrado dei tessuti e delle architetture al contorno, con

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altezze, ingombri, ombre portate, introspezione visuale nello spazio abitativo delle unità vicine, tale

da compromettere la vivibilità del contesto in cui si sono inseriti;

Rudere: edifici degradati in maniera irreversibile, tali appunto da presentare solo tracce labili del

costruito storico, e il cui ripristino equivale sostanzialmente ad una costruzione ex novo;

Non edificato con valore identitario: lotti urbani caratterizzati da giardini od altri elementi

significativi per l’identità urbana, recinzioni, vegetazione naturale od altro.

9. GLI INTERVENTI

Il Piano Particolareggiato del centro matrice di Ussaramanna costituisce lo strumento attuativo

volto al recupero e alla valorizzazione del patrimonio edilizio esistente, con interventi che si

pongono l'obiettivo, da un lato, di recuperare e riqualificare il tessuto storico, e dall'altro di

ripristinare le situazioni alterate, con l'eventuale eliminazione delle superfetazioni incongrue.

Il piano particolareggiato prevede misure di salvaguardia e utilizzazione:

Gli interventi edilizi ammessi, secondo la dettagliata specificazione delle tavole del Piano

Particolareggiato, comprendono un elenco di opere, riferite agli edifici, agli spazi aperti alle

recinzioni a alle chiusure di accesso alle proprietà, che consentono una precisa classificazione e

regolamentazione degli interventi.

Le singole parti degli edifici e degli spazi aperti possono essere soggette a tipi di intervento distinti

i quali dovranno comunque avvenire nel rispetto delle presenti Norme Tecniche di Attuazione e

delle eventuali prescrizioni puntuali riportate negli elaborati grafici di Piano.

Gli interventi di recupero del patrimonio edilizio esistente, di modifica dello stesso e di nuova

edificazione sono:

A - RISANAMENTO E RESTAURO CONSERVATIVO

Comprende le opere finalizzate a conservare l'organismo edilizio assicurandone la funzionalità

mediante un insieme sistematico di opere che, nel rispetto degli elementi tipologici, formali e

strutturali dell'organismo stesso, ne consentono destinazioni d'uso con essi compatibili. Sono nella

generalità compresi gli interventi di recupero definiti ai punti a), b), c) dell'art. 31 della Legge

457/78. A titolo esemplificativo si comprendono:

a) gli interventi di manutenzione ordinaria riguardanti le opere di riparazione o rinnovo, senza

variazione, delle finiture degli edifici e la integrazione o sostituzione degli impianti tecnologici;

b) gli interventi di manutenzione straordinaria necessari per rinnovare o sostituire parti anche

strutturali degli edifici e per migliorare la dotazione dei servizi igienico sanitari senza variazione

della volumetria e della sagoma esterna dei fabbricati e senza sostanziali sconvolgimenti

all'impianto distributivo interno delle unità immobiliari;

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c) gli interventi di consolidamento, ripristino o rinnovo parziale degli elementi costruttivi

dell'edificio e di demolizione degli elementi estranei all'organismo edilizio ed in genere delle

superfetazioni volumetriche e di finitura.

Tutti i lavori di manutenzione dovranno in ogni caso essere finalizzati alla valorizzazione tipologica

dei fabbricati ed al recupero, al ripristino o alla conservazione dei materiali costruttivi e di finitura

originari.

Gli interventi di risanamento e restauro sono prescritti dal Piano Particolareggiato anche per

porzioni di masse murarie e portali o portoni di accesso prospicienti la pubblica via.

B - RISTRUTTURAZIONE INTERNA ED ESTERNA CON CONSERVAZIONE DEI VOLUMI

ESISTENTI, DEI PROFILI, DEI PROSPETTI E DELLE CARATTERISTICHE TIPOLOGICHE

Oltre agli interventi previsti al punto A sono ammessi gli interventi necessari per il rinnovo

strutturale e di finitura dei fabbricati e per una ricomposizione degli spazi interni anche con

sostanziali modifiche dell’impianto distributivo.

Gli interventi comunque dovranno avere la finalità di ricostituire un organismo edilizio del tutto

simile al preesistente per sagoma e tipologia abitativa e non potranno comportare modifica dei

prospetti sul fronte strada o comunque di quelle porzioni di prospetto percettibili dalla pubblica via

o da spazi pubblici

C - RISTRUTTURAZIONE TOTALE ANCHE SOSTITUTIVA CON RIEDIFICAZIONE DELLE

VOLUMETRIE E DEI PROFILI PREESISTENTI

Oltre agli interventi previsti ai punti A e B sono ammesse le opere finalizzate alla ristrutturazione

parziale o totale anche sostitutiva degli organismi edilizi con un insieme sistematico di opere che

abbiano come finalità l’eliminazione delle difformità esistenti rispetto all’architettura tradizionale e

la riproposizione delle caratteristiche tipologiche e architettoniche previste dagli abachi delle

tipologie edilizie e dei particolari costruttivi e di finitura.

C1 - RISTRUTTURAZIONE TOTALE ANCHE SOSTITUTIVA DEL PLANOVOLUMETRICO

Questa tipologia di intervento è riservata alle unità minime di intervento rilevate come incongrue

dal Piano. Prevede la ristrutturazione del plano volumetrico esistente con demolizione e

ricostruzione delle volumetrie esistenti assentite secondo un nuovo assetto plano volumetrico

finalizzato alla ricomposizione di direttrici, profili di copertura ed allineamenti continui, uniformi e

coerenti con gli edifici contermini preesistenti.

Il nuovo plano-volumetrico dovrà perciò proporre sedime, sagome e profili di copertura modificati

rispetto all’assetto attuale oggetto di ristrutturazione. La proposta di ristrutturazione totale,

concordata con l’Ufficio Tecnico Comunale e approvata dal Consiglio Comunale, dovrà essere

coerente con le tipologie edilizie previste nell’abaco (Tav. ATI.01 di Piano) e dovrà dar luogo, nella

giacitura plano volumetrica dei nuovi corpi di fabbrica, ad una continuità compositiva con i

fabbricati esistenti nell’isolato e ove possibile con i fabbricati esistenti nei lotti confinanti. In

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assenza di un intervento di ristrutturazione come sopra prescritto potranno essere ammessi solo

interventi di manutenzione ordinaria, straordinaria e modifiche interne.

D - DEMOLIZIONI

Il Piano prevede la demolizione delle volumetrie e dei manufatti incongrui secondo le indicazioni

della Tav. P.01 e dalle schede degli interventi ammissibili riferita alla specifica unità di intervento

(Tavv. da P.04.1 a P.04.12). In taluni casi il sedime del demolito viene riproposto per una nuova

edificazione e in altri si prevede la demolizione di superfetazioni sovrastanti volumi per i quali si

prescrive la conservazione.

E - NUOVE COSTRUZIONI, SOPRAELEVAZIONI E AMPLIAMENTI

Comprende tutti gli interventi di nuova costruzione, sopraelevazione e ampliamento previsti

specificatamente per le singole unità di intervento dagli elaborati del piano. La nuova edificazione

dovrà avvenire per consistenza, allineamento, profilo e sagome così come definito dal plano-

volumetrico di Piano (Tavv. da P.03.01 a P.03.12) e dalle schede degli interventi ammissibili riferita

alla specifica unità di intervento (Tavv. da P.04.1 a P.04.12).

CAMBIO DI DESTINAZIONE D’USO

Per tutti gli interventi ammessi dal Piano come A (risanamento e restauro conservativo), B

(ristrutturazione interna ed esterna con conservazione dei volumi esistenti, dei profili, dei prospetti

e delle caratteristiche tipologiche ) e C (ristrutturazione totale anche sostitutiva con riedificazione

delle volumetrie e dei profili preesistenti) è ammessa la modifica di destinazione d’uso nell’ambito

di quelle ammesse. Per gli interventi ammessi dal Piano come C1 (ristrutturazione totale anche

sostitutiva del plano-volumetrico) una nuova destinazione d’uso dovrà essere concordata con

l’Ufficio Tecnico comunale e approvata dal Consiglio Comunale. Per gli interventi ammessi dal

Piano come E (nuove costruzioni, sopraelevazioni e ampliamenti) sono ammessi accorpamenti

con altre unità immobiliari già edificate nel lotto urbanistico di pertinenza e cambi di destinazione

d’uso nell’ambito di quelle ammesse.

21

10. GLI ELABORATI DEL PIANO

Il Piano particolareggiato del centro di antica e prima formazione del Comune di Ussaramanna è

suddiviso in 2 sezioni ed è costituito dai seguenti elaborati descrittivi e grafici:

SEZIONE I^

RG Relazione Generale

ANALISI A SCALA TERRITORIALE

AT.01 Quadro geografico storico al 1844 (Carta del La Marmora)

AT.02 Quadro geografico storico al 1900-20

AT.03 Quadro geografico: orografia, idrografia, rapporto con gli elementi naturali

AT.04 Funzioni e ruoli nelle reti insediative territoriali: reti culturali, progetti, servizi

AT.05 Quadro storico del territorio comunale

AT.06 Quadro storico del territorio com.: assetto viario, orografico e idrografico

ANALISI A SCALA URBANA

AU.01 Quadro storico dell’urbano

AU.02 Complessi e manufatti di carattere emergente e aree verdi

AU.03 Margini

AU.04 Spazio pubblico

ABACHI TIPOLOGICI

ATI.01 Abachi delle tipologie edilizie

ATI.02 Abaco delle murature

ATI.03 Abaco dei portali

ATI.04 Abaco delle porte

ATI.05 Abaco delle finestre

ATI.06 Abaco delle coperture

ATI.07 Abaco delle soluzioni di gronda e di coronamento

ATI.08 Abaco dei solai

CARTOGRAFIA DI BASE

CB.01 Carta Tecnica Regionale

CB.02 Planimetria catastale

CB.03 P.U.C. vigente: zonizzazione e centro matrice

CB.04 Ortofoto

RILIEVI

R.01 Rilievo aerofotogrammetrico

R.02 Rilievo delle volumetrie esistenti: planimetria di riferimento

R.03 Rilievo delle volumetrie esistenti: tabulato analitico

R.04.1 Profili e viste stradali - isolato 01

R.04.2 Profili e viste stradali - isolato 02

R.04.3 Profili e viste stradali - isolato 03

R.04.4 Profili e viste stradali - isolato 04

R.04.5 Profili e viste stradali - isolato 05

R.04.6 Profili e viste stradali - isolato 06

R.04.7 Profili e viste stradali - isolato 07

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R.04.8 Profili e viste stradali - isolato 08

R.04.9 Profili e viste stradali - isolato 09

R.04.10 Profili e viste stradali - isolato 10

R.04.11 Profili e viste stradali - isolato 11

R.04.12 Profili e viste stradali - isolato 12

CARTE TEMATICHE

CT.01 Carta dei tetti: manti di copertura e orientamento

CT.02 Analisi dei valori storico-architettonici

CT.03 Densità insediativa

SEZIONE II^

ANALISI

A.01 Identificazione dei lotti urbanistici

A.02.1 Schede rilievo proprietà - isolato 01

A.02.2 Schede rilievo proprietà - isolato 02

A.02.3 Schede rilievo proprietà - isolato 03

A.02.4 Schede rilievo proprietà - isolato 04

A.02.5 Schede rilievo proprietà - isolato 05

A.02.6 Schede rilievo proprietà - isolato 06

A.02.7 Schede rilievo proprietà - isolato 07

A.02.8 Schede rilievo proprietà - isolato 08

A.02.9 Schede rilievo proprietà - isolato 09

A.02.10 Schede rilievo proprietà - isolato 10

A.02.11 Schede rilievo proprietà - isolato 11

A.02.12 Schede rilievo proprietà - isolato 12

A.03 Sintesi della consistenza edilizia

PRESCRIZIONI DI PIANO

NTA Norme Tecniche di Attuazione

P.01 Interventi ammissibili: conservativi e demolizioni

P.02 Interventi ammissibili: nuova edificazione e ampliamenti

P.03.1 Planovolumetrico d’insieme isolato 1

P.03.2 Planovolumetrico d’insieme isolato 2

P.03.3 Planovolumetrico d’insieme isolato 3

P.03.4 Planovolumetrico d’insieme isolato 4

P.03.5 Planovolumetrico d’insieme isolato 5

P.03.6 Planovolumetrico d’insieme isolato 6

P.03.7 Planovolumetrico d’insieme isolato 7

P.03.8 Planovolumetrico d’insieme isolato 8

P.03.9 Planovolumetrico d’insieme isolato 9

P.03.10 Planovolumetrico d’insieme isolato 10

P.03.11 Planovolumetrico d’insieme isolato 11

P.03.12 Planovolumetrico d’insieme isolato 12

P.04.1 Schede delle prescrizioni per le unità minime di intervento: isolato 1

P.04.2 Schede delle prescrizioni per le unità minime di intervento: isolato 2

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P.04.3 Schede delle prescrizioni per le unità minime di intervento: isolato 3

P.04.4 Schede delle prescrizioni per le unità minime di intervento: isolato 4

P.04.5 Schede delle prescrizioni per le unità minime di intervento: isolato 5

P.04.6 Schede delle prescrizioni per le unità minime di intervento: isolato 6

P.04.7 Schede delle prescrizioni per le unità minime di intervento: isolato 7

P.04.8 Schede delle prescrizioni per le unità minime di intervento: isolato 8

P.04.9 Schede delle prescrizioni per le unità minime di intervento: isolato 9

P.04.10 Schede delle prescrizioni per le unità minime di intervento: isolato 10

P.04.11 Schede delle prescrizioni per le unità minime di intervento: isolato 11

P.04.12 Schede delle prescrizioni per le unità minime di intervento: isolato 12

P.05 Quadro di sintesi delle prescrizioni di piano

P.06 Abaco degli elementi di infrastrutturazione e arredo urbano

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11. DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI DEL PIANO PARTICOLAREGGIATO

Confronto fra la situazione nel 1996 e la situazione attuale.

ZONA A

DATI STATO DI FATTO 1996

DATI PROGETTO PP 1996

Superficie territoriale mq 40.470 mq 40.470

Superficie fondiaria mq 30.309 mq 30.309

Volumetria iniziale mc 63.811

Volume in demolizione mc - 8.580

Volume in ricostruzione mc +15.112

Volumetria tot. di progetto mc 70.343

Incremento volumetria di progetto “%” 10,2%

Densità fondiaria mc/mq 2,10 mc/mq 2,32

ZONA A + ZONA B

DATI STATO DI FATTO 2016

DATI PROGETTO PP 2016

Superficie territoriale mq 46.812 mq 46.812

Superficie fondiaria mq 40.282 mq 40.282

Volumetria iniziale mq 83.120

Volume in demolizione mc - 3.439

Volume in ricostruzione mc +12.097

Volumetria tot. di progetto mc 91.778

Incremento volumetria di progetto “%” 10,42%

Densità fondiaria mc/mq 2,06 mc/mq 2,28

Si evidenziano le seguenti variazioni rispetto al piano Previgente:

- un incremento della superficie territoriale e delle volumetrie complessive conseguente alla

nuova perimetrazione del centro matrice e quindi del Piano Particolareggiato;

- una diminuzione delle demolizioni da porsi in relazione all’intervenuto collasso nel tempo

di numerosi edifici preesistenti;

- un minor volume in ricostruzione se pur riferito ad una maggior ambito territoriale;

- una lieve variazione dell’indice fondiario riferito al nuovo Piano.

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ZONA A

isolato sup. esistente increm. sup. % consumo suolo volume esistente incremento vol. % vol.

1 1782,17 215,54 12,09 7947,76 824,64 10,38

2 1032,84 -21,92 -2,12 4612,12 86,69 1,88

4 2912,08 272,49 9,36 10815,79 1481,86 13,70

5 1674,79 274,58 16,39 11194,27 908,42 8,12

6* 1173,25 12,44 1,06 5191,72 95,70 1,84

7 2276,91 311,71 13,69 9623,92 1048,23 10,89

10 2170,65 530,55 24,44 7217,35 1506,24 20,87

11 1834,48 389,84 21,25 7008,75 1298,66 18,53

TOTALE 14857,17 1985,23 13,36 63611,68 7250,44 11,40

6* esclusi Lotti Urbanistici 6.4 e 6.5 ricadenti in zona B

ZONA B

isolato sup. esistente increm. sup. % consumo suolo volume esistente incremento vol. % vol.

3 220,34 0,00 0,00 1230,79 0,00 0,00

6.4-6.5 399,90 9,60 2,40 1658,93 28,80 1,74

8 1018,40 -17,34 -1,70 4110,45 -16,03 -0,39

9 1247,08 117,62 9,43 5292,29 312,88 5,91

12 1783,91 171,18 9,60 7215,33 1082,07 15,00

TOTALE 4669,63 281,06 6,02 19507,79 1407,72 7,22

TOTALE (A+B) 19526,80 2266,29 11,61 83119,47 8658,16 10,42

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12. VERIFICA DI COERENZA ESTERNA

Si propone una verifica di coerenza dei contenuti del Piano con quelli degli strumenti di

pianificazione di pari o superiore livello.

Nel caso specifico, i Piani presi in considerazione sono il Piano Urbanistico Comunale (P.U.C) di

Ussaramanna, il Piano Urbanistico Provinciale/Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale

della Provincia del Medio Campidano (P.U.P./P.T.C), il Piano Paesaggistico Regionale (P.P.R.) e il

Piano di Assetto Idrogeologico (P.A.I.).

Piano Urbanistico Comunale del Comune di Ussaramanna

Lo strumento urbanistico attualmente vigente nel Comune di Ussaramanna è il Piano Urbanistico

Comunale, adottato con Delibera del Consiglio Comunale n. 8 del 27/03/2001 e approvato in via

definitiva dal Consiglio Comunale con delibera del n. 13 del 17/05/2001; lo stesso P.U.C. non è

ancora stato adeguato al Piano Paesaggistico Regionale (P.P.R.) e non è stato sottoposto alle

procedure di V.A.S. (Valutazione Ambientale Strategica);

Il vigente Piano Particolareggiato della zona "A" del Comune di Ussaramanna fu approvato con

delibera C.C. n.24 del 16/05/1996 e costituisce strumento attuativo dell’intera zona omogenea

definita dal PUC zona A-Centro Storico.

Il Piano Paesaggistico Regionale ha perimetrato il Centro Matrice o “Centro di antica e prima

formazione” ampliando l’originaria configurazione del Centro Storico già oggetto di Piano

Particolareggiato. Con determinazione RAS n° 1069/DG del 10/10/2007 veniva formalizzata la

verifica della perimetrazione del Centro di Antica e Prima Formazione del Comune di

Ussaramanna. Con determinazione RAS n. 452/DG del 11/03/2009 del Direttore Generale della

pianificazione urbanistica è stata compiuta la verifica di conformità del vigente Piano

Particolareggiato ai sensi dell’art. 52 delle N.T.A. del Piano Paesaggistico Regionale.

L’analisi istruttoria della suddetta determinazione ha evidenziato alcune criticità riguardanti la

carenza di un analisi storica del tessuto urbano, e la definizione di specifiche normative

d’intervento coerenti coi dettami dell’art. 52 e successivi del PPR.

Le criticità evinte, di seguito elencate, riguardano:

1. La relazione storica non sufficientemente approfondita nei caratteri geografici, urbani, edili

rilevanti per la conoscenza delle diverse scale del patrimonio storico tradizionale presente;

2. La mancanza di rappresentazione grafica negli elaborati di conoscenza alla scala extra

urbana di geografia, funzioni, margini e polarità;

3. La necessità di un adeguamento delle schede dell’edificato relativamente:

- al censimento riguardante i caratteri tipologici, i materiali e le tecniche costruttive;

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- ad una specifica documentazione fotografica che tenga conto anche del rapporto

dei singoli corpi di fabbrica con il contesto;

- la rappresentazione di adeguate planimetrie delle coperture e del rilievo dei

prospetti;

4. la necessità di completamento delle schede dell’edificato;

5. La necessità di una riscrittura delle Norme di Attuazione per la definizione puntuale delle

necessarie strategie di tutela e valorizzazione del centro storico.

Stralcio della zonizzazione del PUC e raffronto tra il vecchio Centro Storico (giallo)

e il nuovo Centro Matrice (rosso)

Tali elementi critici vengono risolti con la redazione del nuovo piano particolareggiato che aggiorna

la conoscenza puntuale dell’edificato alle trasformazioni intercorse nel trascorso ventennio, amplia

l’ambito di intervento alla nuova perimetrazione del centro storico e fa proprie le regole di cui alle

linee guida emesse dall’Assessorato Regionale agli enti locali, finanze e urbanistica.

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Piano Urbanistico Provinciale/Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale della

Provincia del Medio Campidano

Il Piano Urbanistico Provinciale/Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale della Provincia del

Medio Campidano, è stato approvato in via definitiva a seguito della comunicazione della Direzione

Generale della Pianificazione Urbanistica Territoriale e della Vigilanza Edilizia dell'Assessorato

Enti Locali, Finanze ed Urbanistica della Regione Autonoma della Sardegna

n.43562/Determinazione /3253 del 23/07/2012.

IL P.U.P./P.T.C. individua dei "sistemi" che identificano un modello di pianificazione del territorio

che delinea aree di intervento, linee guida per la gestione del territorio, ipotesi di approfondimento,

scenari territoriali e campi di azione sul territorio.

Si confronta e si verifica di coerenza tra gli obiettivi del Piano Urbanistico Provinciale e quelli del

Piano Particolareggiato del Centro di antica e prima formazione di Ussaramanna.

Gli obiettivi del P.U.P./P.T.C, relativamente a paesaggio e patrimonio culturale, sono la

individuazione e la catalogazione delle invarianti del patrimonio paesaggistico e storico culturale

proteggendo la qualità degli ambiti individuati, sensibilizzando e promuovendo e divulgare la

cultura, Individuando le occasioni di riqualificazione paesaggistica delle aree degradate.

Si può affermare che gli obiettivi del Piano Particolareggiato del centro di antica e prima

formazione siano pienamente coerenti con quelli del P.U.P./P.T.C, in quanto questi rientrano tra gli

obiettivi generali del Piano Particolareggiato di recupero e valorizzazione dell'identità culturale del

Centro Matrice, e di riqualificazione paesaggistica delle parti modificate in modo incongruo.

Piano Paesaggistico Regionale

Il Piano Paesaggistico Regionale costituisce uno strumento di governo del territorio che si propone

di tutelare il paesaggio, con la duplice finalità di conservarne gli elementi di qualità e di

testimonianza e di promuovere il suo miglioramento attraverso restauri, ricostruzioni,

riorganizzazioni, ristrutturazioni anche profonde là dove appare degradato e compromesso.

Il P.P.R. persegue le finalità di preservare, tutelare, valorizzare e tramandare alle generazioni

future l'identità ambientale, storica, culturale e insediativa del territorio sardo; proteggere e tutelare

il paesaggio culturale e naturale e la relativa biodiversità; – assicurare la salvaguardia del territorio

e promuoverne forme di sviluppo sostenibile, al fine di conservarne e migliorarne la qualità.

Tra le categorie sottoposte a tutela dal Piano Paesaggistico rientrano, secondo quando contenuto

nell'art. 52 delle Norme Tecniche d'Attuazione del P.P.R., le aree caratterizzate dalla presenza di

insediamenti storici, quali le matrici di sviluppo dei centri di antica e prima formazione.

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I Comuni, al fine di adeguare gli strumenti urbanistici alle prescrizioni del P.P.R., devono

provvedere a verificare le perimetrazioni degli insediamenti storici, individuando in maniera

dettagliata i tessuti di antica e prima formazione.

Si può affermare che gli obiettivi del Piano Particolareggiato del centro di antica e prima

formazione del Comune di Ussaramanna siano pienamente coerenti con quelli del Piano

Paesaggistico Regionale, in quanto questi rientrano tra gli obiettivi generali e specifici del Piano

Particolareggiato di recupero e valorizzazione dell'identità storica e culturale del Centro Matrice,

attraverso interventi di recupero e riqualificazione del suo patrimonio insediativo.

Il Piano di Assetto Idrogeologico

Il Piano di Assetto Idrogeologico (P.A.I.) ha valore di piano territoriale di settore, e poiché dispone

finalità di salvaguardia di persone, beni ed attività dai pericoli e rischi idrogeologici, prevale su piani

e programmi di settore di livello regionale e infraregionale e sugli strumenti di pianificazione del

territorio previsti dall'ordinamento urbanistico regionale. Il Piano delimita le aree caratterizzate da

elementi di pericolosità idrogeologica, dovute a instabilità di tipo geomorfologico o a problematiche

di tipo idraulico, sulle quali si applicano le norme di salvaguardia contenute nelle Norme Tecniche

di Attuazione del Piano.

Il Comune di Ussaramanna rientra in due diversi Sub Bacini: "02 - Tirso" e "07 - Flumendosa-

Campidano-Cixerri". Relativamente al perimetro del Centro di antica e prima formazione, questo

non ricade all'interno di aree a rischio idrogeologico o rischio da frana. Si può quindi asserire che

gli obiettivi del Piano Particolareggiato siano coerenti rispetto al Piano di Assetto Idrogeologico.

L’Amministrazione Comunale, sta prevedendo, contestualmente alla redazione del Piano

Particolareggiato del Centro di Prima e Antica Formazione, all’aggiornamento del Piano

Urbanistico comunale, per il quale è previsto lo studio di compatibilità idrogeologica esteso a tutto il

territorio comunale compreso il Centro Matrice.

13. VALUTAZIONE DEGLI EFFETTI AMBIENTALI DEL PIANO

Gli effetti del Piano Particolareggiato del centro di antica e prima formazione di Ussaramanna sono

stati sottoposti ad un attento processo di valutazione dei possibili effetti sulle componenti

ambientali, già nella fase della loro redazione e prima della loro approvazione.

Dopo aver effettuato l'analisi di contesto relativa all'ambito territoriale interessato dal Piano, del

quale sono stati inoltre definiti obiettivi e azioni, è stata svolta un'analisi dei possibili effetti che le

azioni di Piano possono determinare sulle componenti ambientali, individuando in particolare la

probabilità dell'impatto e la mitigazione degli eventuali impatti.

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Si valutano ora gli effetti che le azioni previste dal Piano possono avere sulle componenti

ambientali esaminate nell'analisi relativa al contesto ambientale di riferimento.

COMPONENTE ARIA e fattori climatici, geologia, idrografia, radiazioni radon, luminose e

ionizzanti:

Relativamente al Comune di Ussaramanna si segnala l'assenza di stabilimenti industriali rilevanti

nelle immediate vicinanze, mentre è presente una modesta zona destinata agli insediamenti

produttivi occupata da piccole attività artigianali o di commercio prive di emissioni nell’atmosfera.

Si può affermare che il territorio in questione non rientra nelle zone critiche o potenzialmente

critiche né per la salute umana né per la vegetazione.

Gli interventi edilizi previsti dal Piano, quali il recupero degli edifici di valore storico all'interno del

centro di antica e prima formazione, anche con modifiche di destinazioni d'uso che comportino

l'avvio di nuove attività produttive artigianali e/o ricettive, che possano rivitalizzare il nucleo antico

con nuove attività con esso compatibili, non comportano effetti che possano far sorgere

problematiche ambientali. Essi saranno infatti realizzati secondo principi di elevata qualità

ambientale, che comportano l'utilizzo di materiali eco-compatibili, reperiti localmente laddove

possibile, fonti di energia rinnovabili, promozione di azioni volte al risparmio delle risorse quali

energia, acqua, ecc.

Gli interventi previsti dal Piano inoltre non incideranno sul consumo del suolo, in quanto riguardano

essenzialmente recuperi e valorizzazioni di edifici esistenti, e contemplano l'inserimento di nuove

costruzioni solo all'interno di lotti vuoti a seguito di crolli o demolizioni -sempre in accordo con le

tipologie edilizie storiche desunte dalle analisi preliminari alla redazione del Piano - secondo regole

costruttive in cui i vuoti prevalgono sui pieni.

COMPONENTE BIODIVERSITÀ

Il territorio di Ussaramanna è interessato in maniera limitata da un'area di interesse naturalistico

Zone di protezione speciale (ZPS) "Giara di Siddi" che interessa parte dell'altopiano sito ad ovest

del territorio comunale.

Non si rilevano criticità o fattori pericolosi evidenti per le associazioni vegetali e faunistiche presenti

nella zona; ulteriore aspetto positivo a tali fini è la bassissima densità abitativa.

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COMPONENTE ACQUA

Relativamente ai dati anagrafici, la tendenza è quella di un costante e continuo spopolamento di

Ussaramanna. Ciò nonostante, il fine del Piano Particolareggiato del Centro Matrice è quello di

fornire norme chiare per l’auspicabile recupero e ripopolamento del cuore del paese rappresentato,

appunto, dal suo centro di più antica formazione. In tale ottica, auspicando recuperi e

ristrutturazioni di case al momento disabitate, si andrebbe ad aumentare il fabbisogno di acqua

potabile e il flusso di acque reflue nella zona riguardante il Piano Particolareggiato del Centro di

Prima e Antica Formazione. In ogni caso, non si pongono in essere azioni che possano far sorgere

problemi ambientali. L’area del centro matrice è, infatti, già servita da tutte le reti di

approvvigionamento e smaltimento necessarie. Nell’ottica di uno sviluppo sostenibile, saranno

applicate misure atte a verificare la qualità e l’efficienza delle reti di distribuzione, l’individuazione

di standard ottimali di riferimento per i consumi di acqua potabile e per gli scarichi immessi nella

rete fognaria e i relativi sistemi di controllo, sarà incoraggiata la progettazione di soluzioni che

mirano al risparmio di acqua potabile e alla raccolta delle acque piovane, con soluzioni che

rispettano le caratteristiche storico-tradizionali dei manufatti e che si integrano ad essi.

COMPONENTE DEMOGRAFICA

Con riferimento al crescente spopolamento, il Piano prevede interventi che, al contrario,

promuovano nuovi investimenti in termini di risorse umane all'interno del centro di Ussaramanna. Il

recupero degli edifici tradizionali consente infatti di ripristinare la funzionalità di edifici oramai

disabitati da decenni, quando la diffusione di tecniche edilizie estranee alla tradizione locale portò

all'abbandono degli edifici del centro storico in favore di nuove abitazioni costruite all'esterno del

perimetro della matrice. Il recupero degli edifici tradizionali favorisce inoltre la promozione di nuove

destinazioni d'uso compatibili con le caratteristiche del nucleo insediativo storico, quali piccole

attività artigiane e nuove forme di ricettività diffusa, dando vita a una serie di opportunità

economiche legate al recupero, alla valorizzazione e alla promozione della gestione sostenibile del

patrimonio edilizio storico, capaci di attrarre nuova forza lavoro, nuove forme di turismo rurale e

culturale, e nuovi residenti. Tali interventi sono finalizzati a favorire la rivitalizzazione del centro

storico, attraverso la promozione della permanenza dei residenti e dell'attrazione di nuovi,

l'incentivazione di attività commerciali, artigianali e turistiche, che producano nell'insieme effetti

positivi sulle componenti insediativa, economica e demografica, nel pieno rispetto delle

caratteristiche sociali, culturali e costruttive del centro.

COMPONENTE MOBILITÀ E INFRASTRUTTURE:

Si rileva l'assenza di grandi centri urbani attrattori di importanti flussi veicolari, così come la

mobilità che interessa il centro di Ussaramanna è limitata ai residenti e al traffico di passaggio

verso i centri limitrofi. Per questi motivi non si ritiene di dover intervenire sulla rete stradale

esistente, essendo questa adeguata a sopportare e smaltire i volumi di traffico che la interessano.

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Il Piano pertanto non prevede interventi sulla rete infrastrutturale, in quanto dalle analisi è emerso

che quella esistente risulta in grado di sopportare i livelli di traffico presenti, peraltro bassi.

COMPONENTE RUMORE

Il Comune di Ussaramanna è dotato di Piano di Classificazione Acustica (PCA), con il quale ha

proceduto alla classificazione del proprio territorio in zone acustiche omogenee, appartenenti alle

classi definite dalla tabella A del D.P.C.M. 14.11.1997, approvato definitivamente con

Deliberazione C.C. n. 2 del 04.02.2010;

Con tale Piano l'area urbana all'interno della quale ricade il Centro di antica e prima formazione è

classificata come area residenziale, compresa dunque nella classe II, all'interno della quale

rientrano le aree urbane interessate prevalentemente da traffico locale, con bassa densità di

popolazione, limitata presenza di attività commerciali ed assenza di attività artigianali ed industriali.

Relativamente all'emissione e all'immissione di rumore nell'ambiente, a opera di sorgenti sonore,

potenziali fonti di inquinamento acustico, e da rilevare che la strada provinciale che attraversa

l‘abitato non presenta elevati volumi di traffico né nelle ore diurne né in quelle notturne, e pertanto

si può escludere con certezza la necessità di interventi di risanamento acustico all'interno

dell'abitato.

La viabilità interna al Centro matrice è interessata da traffico locale dei residenti, e si segnala

l'assenza di attività artigianali che possono produrre elevate immissioni inquinanti nell'ambiente

COMPONENTE ENERGIA

Il Piano promuove una strategia di interventi basati sul risparmio energetico e sulla promozione di

un'architettura ecocompatibile.

Gli interventi edilizi favoriranno il recupero delle tecniche costruttive tradizionali con l'impiego di

materiali locali, conseguendo un risparmio energetico grazie agli interventi sull'involucro edilizio, al

contenimento dei consumi per il riscaldamento invernale e il raffrescamento estivo, e alla

promozione dell'utilizzo di fonti di energia rinnovabili.

COMPONENTE SUOLO

Gli interventi previsti dal Piano inoltre non incideranno sul consumo del suolo, in quanto riguardano

essenzialmente recuperi e valorizzazioni di edifici esistenti, e contemplano l'inserimento di nuove

costruzioni solo all'interno di lotti vuoti a seguito di crolli o demolizioni -sempre in accordo con le

tipologie edilizie storiche desunte dalle analisi preliminari alla redazione del Piano - secondo regole

costruttive in cui i vuoti prevalgono sui pieni.

Si rimanda, per ulteriori approfondimenti, alle tabelle di pag. 25 dove viene riportato, per la Zona A

e per zona B il consumo del suolo;

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COMPONENTE RIFIUTI

Il Comune di Ussaramanna è dotato di servizio di raccolta differenziata dei rifiuti con sistema di

raccolta domiciliare porta – porta.

L’l’introduzione del sistema di raccolta porta a porta ha fatto si che la produzione sia andata in

decremento andando ad attestarsi intorno a 200 t/a.

Si può comunque concludere che la produzione media pro-capite di RU nel Comune di

Ussaramanna si allinea con la media regionale.

Relativamente agli interventi previsti nel presente Piano, nel caso di demolizioni e/o di messa in

sicurezza di edifici a rischio di crollo che possono costituire una fonte di pericolo, lo smaltimento

delle macerie e delle lastre in cemento-amianto, verrà realizzata in discarica autorizzata secondo

le vigenti disposizioni di legge.

Il Piano pertanto, relativamente alla produzione di rifiuti derivanti da attività edilizia, non presenta

rischi prevedibili per la salute umana e per l'ambiente, poiché non introduce fattori di rischio o fonti

di pericolo rispetto alla situazione attuale, e anzi elimina questi laddove presenti (smaltimento delle

macerie e delle lastre in cemento-amianto);

Problemi ambientali pertinenti al Piano: Il Piano non prevede azioni che possano far insorgere

problematiche ambientali. Il centro matrice è già servito da tutte le reti infrastrutturali necessarie

(rete idrica, fognaria, elettrica, telefonica) e non sono previste azioni che causino rilevanti

variazioni alla produzione e smaltimento dei rifiuti. Le aree e i manufatti di interesse storico-

artistico non saranno interessati da trasformazioni, ma anzi salvaguardati attraverso la massima

tutela del restauro conservativo.

La rilevanza del Piano per l'attuazione della normativa comunitaria nel settore dell'ambiente:

relativamente alla rilevanza del Piano per l'attuazione della normativa comunitaria nel settore

dell'ambiente, non si evidenziano aspetti rilevanti. Il Piano infatti interessa un'area già urbanizzata

e dotata di tutte le infrastrutture necessarie, e di conseguenza non entra in contrasto con la

normativa comunitaria in quanto non promuove iniziative su larga scala.

Probabilità, durata, frequenza e reversibilità degli impatti: il Piano particolareggiato, per tipologia di

intervento, estensione e localizzazione, non determinerà impatti significativi. Gli impatti nel breve

periodo saranno infatti limitati agli interventi edilizi su fabbricati e arredi urbani, che comunque

possono essere considerati irrilevanti in quanto puntuali e di breve durata.

Carattere cumulativo degli impatti: gli impatti, relativi alle attività descritte la punto precedente, non

hanno carattere cumulativo.

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Natura transfrontaliera degli impatti: la natura transfrontaliera degli impatti si può considerare

assente, data la localizzazione dell'intervento.

Rischi per la salute umana e per l'ambiente: il Piano non presenta rischi prevedibili per la salute

umana e per l'ambiente, poiché non introduce fattori di rischio o fonti di pericolo rispetto alla

situazione attuale, e anzi elimina questi laddove presenti (ad esempio nel caso di messa in

sicurezza di edifici a rischio di crollo che possono costituire una fonte di pericolo, o attraverso lo

smaltimento delle lastre in cemento-amianto, da realizzarsi in discarica autorizzata secondo le

vigenti disposizioni di legge).

Non è previsto l'utilizzo di sostanze o lavorazioni dannose o pericolose in termini di esplosioni,

incendi, o rilascio di sostanze tossiche.

Entità ed estensione nello spazio degli impatti: gli impatti previsti riguardano l'installazione,

lavorazione e smantellamento del cantiere. L'attività sarà dunque temporanea e reversibile, e tale

da poter essere considerata limitata sia come entità che come estensione nello spazio.

Valore e vulnerabilità dell'area: gli interventi previsti con il presente Piano consentiranno il

recupero del patrimonio architettonico, storico e culturale, e le eventuali vulnerabilità presenti

nell'area saranno eliminate grazie a norme e regolamenti che impediranno la realizzazione di

interventi edilizi non conformi.

Impatti su aree e paesaggi riconosciuti come protetti a livello nazionale, comunitario o

internazionale: l'area delimitata dal perimetro del centro di antica e prima formazione non

rappresenta un'area protetta a livello nazionale, comunitario o internazionale.

14. CONCLUSIONI

Dalle analisi e dagli studi effettuati, si evince che Il Piano Particolareggiato del Centro Matrice del

Comune di Ussaramanna non comporta trasformazioni rilevanti per l'ambiente e il paesaggio, ma

anzi si pone come strumento di salvaguardia, tutela e valorizzazione degli stessi.

Gli unici impatti, peraltro di natura limitata sia per entità che per estensione, e anzi irrilevanti in

quanto puntuali, di breve durata e reversibili, derivano dagli interventi edilizi che si andranno a

realizzare (nuove costruzioni, modifiche al patrimonio edilizio esistente) e si limiteranno quindi alla

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diffusione di rumori e polveri. I materiali di risulta derivanti da queste lavorazioni verranno riutilizzati

nell'ambito di cantiere, e qualora ciò non sia possibile si provvederà al loro smaltimento in

discariche autorizzate. In ogni caso la nuova potenziale occupazione di suolo sarà limitata a un

numero di lotti che si può ritenere trascurabile rispetto alla totalità dell'area interessata dal Piano.

Complessivamente, il nuovo Piano Particolareggiato del centro di antica e prima formazione non

solo è privo di impatti ambientali ed effetti negativi sulle componenti paesaggistiche, ma anzi

accresce il valore dell'area interessata in quanto ne prevede il recupero e la riqualificazione,

attraverso la definizione di norme che, determinando puntualmente gli interventi consentiti e le

modalità di intervento sul patrimonio storico, sia esso conservato nelle sue componenti originarie

che modificato in tempi recenti, garantiscono la tutela e la valorizzazione del Centro Matrice di

Ussaramanna

Per tutti i motivi elencati ed analizzati nel presente studio, si ritiene pertanto non necessario

sottoporre il Piano Particolareggiato del centro di antica a prima formazione del Comune di

Ussaramanna alla procedura di Valutazione Ambientale Strategica.