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ottobre2017 allegato C R egolamento U rbanistico Comune di Montemurlo PR 02 Schede normative e di indirizzo progettuale delle aree di intervento della Trasformazione Provincia di Prato Aree della Trasformazione AT STATO SOVRAPPOSTO scheda modificata

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o Comune di Montemurlo

PR02

Schede normative e di indirizzo progettuale

delle aree di intervento della Trasformazione

Provincia di Prato

Aree della Trasformazione AT

STATO SOVRAPPOSTO

scheda modificata

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AT 16UTOE 3

Nuova edificazione produttiva - via Parugiano

Stato sovrapposto

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Mq 24.171 18.000

L’AT 16 interessa un’area in parte libera e in parte edificata, a destinazione produttiva prospiciente la via Parugiano.Il RU prevede la realizzazione di un nuovo edificio, lungo la via Parugiano.

SUPERFICIE TERRITORIALE

DESCRIZIONE

OBIETTIVI

DIMENSIONAMENTO E DESTINAZIONI D’USO AMMESSE

Nella realizzazione della nuova edificazione dovranno essere rispettati i seguenti parametri urbanistici:

Sul max mq 7000 5500Sc max mq 4500 H max ml 12.00Destinazioni d’ uso ammesse attività industriali o artigianali, con i rispettivi uffici

Non è ammessa la realizzazione di locali interratiSugli edifici produttivi esistenti si applica la normativa prevista all’art.124 delle NTA del RU non sono ammessi ulteriori aumenti della Sul.

Obiettivo principale dell’intervento è la realizzazione e cessione dell’area identificata dalla sigla Vi nelle tavole del RU, destinata alla realizzazione di una cassa di espansione per la prevenzione del rischio idraulico.

Intervento diretto convenzionato subordinato alla cessione dell’area secondo quanto pre-visto dall’Atto uniterale d’obbligo reg. il 17/05/2017 a Prato, n. 5519.

La convenzione, atta a regolamentare le realizzazione dell’intervento, ed alla cui stipula è subordinato il rilascio e/o l’efficacia dei titoli abilitativi, dovrà contenere la disciplina relativa alle modalità di realizzazione e di cessione degli standard urbanistici e della cassa di espansione lungo il Mendancione secondo le indicazioni dettate dallo studio idraulico .

MODALITÀ DIATTUAZIONE

DISPOSIZIONIGENERALI

Lo schema planimetrico di riferimento di cui alla presente scheda è prescrittivo per quanto ri-guarda lo schema distributivo degli spazi pubblici e del dimensionamento dell’intervento.Il nuovo edificio produttivo dovrà preferibilmente disporsi come indicato nello schema di indirizzo progettuale riportato di seguito.

Per la realizzazione dell’intervento si dovrà tener conto dei requisiti tecnico-costruttivi, tipologici ed impiantistici dettati dalle vigenti norme regionali in materia di edilizia sostenibile.

Nella progettazione dell’intervento dovranno essere rispettati i requisiti definiti nell’allegato “E” delle NTA del RU, Requisiti per la definizione di aree per insediamenti industriali e artigianali .

DISPOSIZIONI PARTICOLARI

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FATTIBILITA’La realizzazione dell’intervento è soggetta al rispetto di quanto disposto dalla “Tabella 1 - Classificazione di fattibilità relativa agli interventi di maggior incidenza sul terreno per ciascuna zona urbanistica” della Relazione geologica e dagli art. 37, 38 e 39 delle NTA, secondo le seguenti indicazioni:

- F4.2 i fattibilità limitata (mitigazione del rischio mediante interventi strutturali) - F2s fattibilità sismica locale con normali vincoli

Gli interventi contenuti nella presente scheda sono realizzabili previa attuazione di interventi strutturali di rilevanza territoriale necessari per la mitigazione del rischio idraulico e precisa-mente:- realizzazione da parte di Publiacqua delle opere funzionali all’utilizzo della cassa d’espansione e all’eliminazionene delle acque parassite afferenti al depuratore dela GIDA;- cessione e realizzazione dello scavo e delle arginature della cassa di espansione.-Realizzazione di una cassa di espansione sul Fosso Meldancione (zona via Terni - Parugiano) con fondo a quota 45.30 m s.l.m.(quota di massimo invaso tr=20 pari a 48,00 m s.l.m.)volume invasabile 8120mc e portata max scaricata in Meldancione pari a 3.3 mc/sec solo nel caso che il Medancione abbia livelli compatibili con lo scarico. Le opere avranno le seguenti dimensioni:- canale in c.a di larghezza 3m e coronamento arginale a 47.50m s.l.m.;- vasca di accumulo di capacità complessiva pari a 8400mc invasati a 48.00m s.l.m. con coronamento arginale a 48.30m s.l.m.;- impianto di pompaggio: n°2 pompe da 1.00 mc/sec(1000l/s) che entrino in funzione rispettivamente quando il tirante della vasca di carico risulta essere rispetivamente di 45.00m s.l.m. e 45.2 m s.l.m.;- collegamenti idraulici dotati di valvole di non ritorno vinciane in acciaio realizzate con manufatti scatolari di dimensioni 3x1.5m.Fino alla certificazione dell’avvenuta messa in sicurezza conseguente la realizzazione e il collaudo delle opere idrauliche accompagnata dalla delimitazione delle aree risultanti in sicurezza, non può essere rilasciato il permesso a costruire.L’area per la realizzazione dell’intervento deve essere rialzata fino alla quota di 47,5 m.s.l.Relativamente agli scavi da effettuare , dovrà essere osservato quanto segue:- l’utilizzo delle terre e rocce per la realizzazione, ad esempio, dei rilevati arginali, dovrà rispettare le condizioni di cui all’art. 186 del D.Lgs. 152/06;- nel caso la caratterizzazione delle terre, evidenziasse valori superiori a quelli stabiliti dal D.Lgs.

OPERE E ATTREZZATURE DI INTERESSE PUBBLICO

L’intervento è subordinato alla realizzazione cessione della dell’area e alla realizzazione dello scavo e delle arginature della cassa di espansione secondo il progetto redatto da Publiacqua una superficie di almeno mq 5000, così come individuata nello schema planimetrico allegato e nel rispetto delle prescrizioni dettate dalla presente scheda.L’intervento è altresì subordinato alla realizzazione e cessione di mq 3460 di standard urbanistici. di verde e parcheggi, secondo quanto previsto al capo 3 delle Nta del Regolamento Urbanistico.

Fattibilità Geomorfologica Fattibilità idraulicaFattibiltà sismica

Classi di pericolosità

Classi di pericolosità (le sigle Pi3 e Pi4 si riferiscono alla pericolosità Elevata e

Molto Elevata del PAI)Classi di

pericolosità

G1 G2 G3 G4

Collina e Pianura Tr >500

I1

Tr 200÷500

I2

Tr 30÷200

I3

Tr < 30I4+Pi3

ebattente TR200<50 cm

Tr < 30I4+Pi4

eI4 + PI3 con

battenteTR200>50 cm S1 S3

F1g F4.2i LR21/12 F2s

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152/06 Parte IV Titolo V, allegato 5 Tabella 1, oppure la non compatibilità dei materiali dal punto di vista geotecnico, e quindi l’impossibilità del riutilizzo, le stesse dovranni essere gestite come rifiuti;- dovrà essere depositato presso i Servizi Ambiente della Provincia di Prato e del Comune di Montemurlo e il Dipartimento ARPAT di Prato, prima dell’ottenimento dell’autorizzazione ad iniziare i lavori, una relazione su come verrà organizzata la fase di cantiere che tenga conto dei seguenti accorgimenti e delle seguenti azioni al fine di mitigare gli impatti: bagnatura delle piste per il contenimento delle polveri, adozione di dispositivi lavaruote prima dell’immissione dei mezzi nella viabilità ordinaria, accorgimenti finalizzati a limitare il più possibile fenomeni di intorbidimento / inquinamento dei corpi idrici interessati, non disporre direttamente sul terreno cumuli di materiale potenzialmente inquinante il suolo;- sempre in relazione al punto precedente (ossia alla fase di cantiere), alla relazione dovrà essere allegata una valutazione previsionale di impatto acustico redatta da tecnico competente, con l’indicazione delle mitigazioni che si rendessero necessarie per limitare i possibili impatti;- nel caso la superficie del futuro cantiere (futuri cantieri) dovesse essere superiore ai 5.000 metri quadrati, le acque meteoriche di dilavamento sono soggette alle disposizioni di cui all’art. 46 del DPGR 46/R/2008. In tal caso alla relazione della fase di cantiere dovrà essere allegato il Piano di Gestione delle Acque Meteoriche;- l’intervento di rimodellazione e rettifica dell’alveo del corso d’acqua dovrà essere autorizzato dall’autorità idraulica competente ai sensi del RD 523/1904, che dovrà motivare il rilascio del provvedimento di autorizzazione documentando le condizioni di miglioramento del regime delle acque e sulla riduzione del rischio derivante dalla realizzazione dell’intervento;- l’intervento previsto, funzionale alla mitigazione del livello di pericolosità idraulica e del rischio connesso, dovrà essere progettato in modo da non aggravare fin dalla sua realizzazione la pericolosità idraulica a monte e a valle dell’intervento, per ogni tempo di ritorno e per ogni durata di precipitazione;- le opere realizzate non dovranno causare problemi di carattere igienico – sanitario (quali ad esempio proliferazione di zanzare) visto che nella zona sono presenti insediamenti abitativi e produttivi;il progetto, nelle sue fasi successive, dovrà tener di conte degli aspetti di seguito elencati:- garantire, sia in fase di cantierizzazione che in fase a regime, il drenaggio dei terreni agricoli circostanti l’opera progettuale;- le sommità arginali delle opere di progetto dovranno avere una larghezza minima di 4,00 metri lineari, ai fini della loro transitabilità ai mezzi meccanici addetti agli interventi di manutenzione;- dovrà essere previsto il rivestimento del fondo e delle scarpate del Fosso Meldancione, con opere di protezione in scogliera di massi ciclopici, al fine di evitare fenomeni erosivi da parte della corrente;- dovranno essere previste opere atte a garantire la continuità di percorrenza dei terreni interni alla cassa di espansione per i mezzi meccanici addetti alle previste operazioni di manutenzione ordinaria, in considerazione del sistema di scolo e drenaggio degli stessi terreni.

FATTIBILITA’

PRESCRIZIONI E MITIGAZIONI AMBIENTALI

I nuovi edifici da costruire devono utilizzare tecnologie a basso consumo energetico e a minor impatto ambientale tramite:

1. l’individuazione di soluzioni tecniche di ottimizzazione dei fabbisogni energetici complessivi;

2. l’individuazione di soluzioni tecniche finalizzate a garantire la tutela e il corretto uso della risorsa idrica, in particolare nella progettazione dell’edificio deve essere previsto idoneo sistema di tiutilizzo delle acque piovane;

3. l’adozione di strumenti di mitigazione e compensazione ambientale che integrino le tecnologie di gestione, recupero, infiltrazione e smaltimento in superficie delle acque meteoriche;

4. l’individuazione di appositi ed adeguati spazi necessari a soddisfare le esigenze di raccolta, differenziata e non, dei rifiuti prodotti (isole ecologiche, aree per ubicazione di campane e cassonetti, spazi per il transito e la manovra dei mezzi adibiti alla raccolta;

5. l’individuazione di misure specifiche di riduzione e mitigazione delle condizioni presenti di rumorosità e di inquinamento atmosferico. In particolare nella progettazione dell’edificio dovra essere rispettato quanto previsto all’Art. 145 - “Prescrizioni ambientali” delle NTA.

6. gli spazi carrabili dovranno essere dotati di sistemi di raccolta e trattamento delle

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Ad avvenuta realizzazione e ultimazione degli interventi previsti agli immobili e alle aree co-prese nella presente area di trasformazione si applica la disciplina prevista dalle Nta del RU:

- all’art. 124 - “Sottosistema P2: tessuto produttivo misto a terziario. - all’ Art.162 – Aree verdi a giardino (Vg)

- all’art. 165 - “Opere Idrauliche Vi”.

DISCIPLINA SUCCESSIVA ALLA REALIZZAZIONE DELL’INTERVENTO

Nelle more della stipula della convenzione attuativa o in caso di scadenza del termine quinquennale alle aree comprese nella presente area di trasformazione si applica la seguente disciplina:- le aree libere, che ricadono nel sottosistema produttivo, seguono la disciplina di cui all’art. 139 delle Nta del RU,relativa alle “Aree verdi complementari”.- sugli edifici esistenti e loro pertinenza sono ammessi gli inteventi di cui all’art.124 “ Sottosistema P2”.

DISCIPLINA IN ASSENZA DI PIANO ATTUATIVO O IN CASO DI SCADENZA DEL TERMINE QUINQUENNALE

PRESCRIZIONI E MITIGAZIONI AMBIENTALI

acque di prima poggia. Le suddette acque dovranno essere recapitate in fognatura. 7. La sistemazione del’area pertinenziale degli edifici deve rispettare quanto previsto

all’art. 54 della parte III° del vigente Regolamento Edilizio. 8. nella realizzazione del verde pubblico dovranno essere rispettati i parametri contenuti

nell’art. 45 della parte I° del regolamento edilizio.

E’ necessaria inoltre una apposita relazione sui rischi ambientali dell’area di riferimento e l’eventuale carico inquinante della nuova attività proposta.

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Schema grafico di indirizzo progettuale - AT 16 Scala 1:2000

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unità minime di intervento

area edificabile

nuovi edifici

edifici da recuperare

giardino pubblico

opere idrauliche

parcheggio pubblico

campi sportivi scoperti

piazza

parcheggio di relazione

Spazi scoperti

Vg

pertinenza privata

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!!! alberatura a filari

area di intervento

allineamento edifici

area stradale esistente/progetto

permeabile

superficie permeabile alberata

superficie pavimentata

semipermeabile alberata

superficie semipermeabile

Vi

Pp

Ps

Pz

PR

progetto di suolo

destinazioni d'uso

Legenda scheda