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A.S.A. Azienda Servizi Ambientali S.p.A. COMUNE DI CAMPO NELL’ELBA - CRISI IDRICA 2017 ADEGUAMENTO DELL’ACQUEDOTTO DEL COMUNE DI CAMPO NELL’ELBA NUOVO POZZO AEREOPORTO 2 Relazione Specialistica D C B A 30/06/2017 Emissione per conferenza dei servizi Rev. Data Descrizione Elaborato n°. A1 Codice Budget CDC Comm./Att. Collaboratore esterno Geoexplorer Impresa Sociale S.r.l. Il Responsabile del Progetto Il Dirigente Programmazione e Gestione Investimenti Ing. Fabrizio Pacini

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A.S.A. Azienda Servizi Ambientali S.p.A.

COMUNE DI CAMPO NELL’ELBA

- CRISI IDRICA 2017 –

ADEGUAMENTO DELL’ACQUEDOTTO

DEL COMUNE DI CAMPO NELL’ELBA

NUOVO POZZO AEREOPORTO 2

Relazione Specialistica

D

C

B

A 30/06/2017 Emissione per conferenza dei servizi

Rev. Data Descrizione

Elaborato n°.

A1 Codice Budget

CDC

Comm./Att.

Collaboratore esterno

Geoexplorer Impresa Sociale S.r.l.

Il Responsabile del Progetto

Il Dirigente Programmazione e

Gestione Investimenti

Ing. Fabrizio Pacini

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RELAZIONE

1_Rel_Idrogeologica_Piano_Utilizzo_Aeroporto2.docx

736/2

283 (ASA_ToscanaCosta)

- - -

21 APR. 2017 RELAZIONE IDROGEOLOGICA E

PIANO DI UTILIZZO NUOVO POZZO DENOMINATO “AEROPORTO 2”

NEL COMUNE DI CAMPO NELL'ELBA (LI)

0 Emissione Guastaldi Carmignani Colonna 21/04/2017

Progettazione idrogeologica per l’autorizzazione alla ricerca di acque sotterranee ad uso idropotabile in

loc. Bonalaccia: “AEROPORTO 2”

ASA Azienda Servizi Ambientali S.p.A.

Via del Gazometro, 9 - 57122 Livorno sito web: http://www.asaspa.it - e-mail: [email protected] - Tel. 0586242395

P.IVA 01177760491

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SOMMARIO

1 Introduzione .......................................................................................................................... 3

2 Inquadramento geologico ...................................................................................................... 4

3 Inquadramento idrogeologico ................................................................................................ 7

3.1 Prospezioni Geofisiche .............................................................................................................. 11

3.1.1 Elementi Teorici ........................................................................................................................ 11

3.1.2 Strumentazione e campagna d’acquisizione dati ..................................................................... 14

3.1.3 Elaborazione dei dati acquisiti .................................................................................................. 16

3.1.4 Risultati delle indagini geofisiche.............................................................................................. 19

4 Piano di utilizzo.................................................................................................................... 36

5 Documentazione che attesta la coerenza dell’intervento con le previsioni del piano d’Ambito

36

6 Descrizione, caratteristiche ed ubicazione del dispositivo di misura delle portate e dei volumi

prelevati ..................................................................................................................................... 36

7 Proposta perimetrazione aree di salvaguardia art.94 D.LGS 152/2006. .................................. 37

8 Allegati ................................................................................................................................ 37

Relazione tecnica perforazione “Aeroporto 2” ......................................................................... 37

Corografia in scala 1:10.000 ..................................................................................................... 37

Planimetria catastale 1:2.000 dei terreni ................................................................................. 37

Schema del pozzo ..................................................................................................................... 37

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1 INTRODUZIONE

La Società ASA S.p.A. intende realizzare una ricerca idrica sui terreni posti in un’area a nord dell’abitato di Marina di Campo, Comune di Campo nell’Elba (LI), in loc. Bonalaccia (Figura 1 e Corografia Allegata). Tali lavori si rendono necessari al fine di assicurare il quantitativo di acqua necessario a soddisfare la richiesta negli periodi di maggior consumo idrico ed in particolare nel corso della stagione estiva.

Scopo dell'autorizzazione è quello di ricercare e captare, con la terebrazione di un pozzo idrico,

acqua per uso idropotabile pubblico. Il punto di probabile terebrazione è individuato dai seguenti riferimenti (Tabella 1):

Tabella 1 - Coordinate del sondaggio

Sondaggio Coordinata X (E) Coordinata Y (N) Foglio Particella

Aeroporto 2 1601217 4735205 18 1757

Trattandosi di opera compatibile con le caratteristiche geomorfologiche e con la circolazione

idrica profonda dell’area, con esclusione dell’innesco di fenomeni di subsidenza, viene presentata la relativa domanda di autorizzazione.

Figura 1 – Ubicazione dell’area di indagine.

L’area oggetto di indagine si trova nella pianura alluvionale a più di 2 km a nord dell’abitato di

Marina di campo, nell’area in cui sorge l’aeroporto dell’Isola d’Elba. L’area è pianeggiante, ascrivibile alla forma geomorfologica di un deposito alluvionale non terrazzato. L’area circostante all’ubicazione del sondaggio è caratterizzata da un uso del suolo di tipo abitativo e agricolo, con culture miste, a seminativo e vigneti (Figura 2).

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Figura 2 – Panorama dell’area di ricerca.

2 INQUADRAMENTO GEOLOGICO

L’area di Marina di Campo, dal punto di vista geologico (Figura 3), è caratterizzata dall’affioramento di terreni riferibili all’Unità del Flysch creatceo (Unità Ripa Nera, Dominio Ligure, storicamente riferito al “Complesso V” di Trevisan), con particolare riferimento alla Formazione di Marina di Campo che presenta i caratteri litologici tipici dei flysh calcareo arenacei risultando composta da calcilutiti marnose, arenarie calcaree, calcareniti, marne e subordinate argilliti, sempre con stratificazione ben definita. Tale formazione è datata al Campaniano- Maastrichtiano e rappresenta il termine più giovane dell’unità suddetta che presenta un complesso di base argilloso calcareo tipo Argille a Palombini. La Formazione di Marina di Campo si presenta sempre con immersione dei corpi rocciosi verso sud-sudest di 25-50°, ma raramente è osservabile in affioramenti estesi data la morfologia dei luoghi, e solo nelle incisioni fluviali o negli sbancamenti recenti si ha l’occasione di osservarne i caratteri litologici tipici.

La Formazione di Marina di Campo si trova a tetto della faglia diretta visibile anche da foto aerea grazie alla scarpata strutturale che genera e che in letteratura è nota come “faglia del limite orientale (EBF)”, che separa il complesso dell’Elba occidentale (plutone monzogranitico di Monte Capanne e sua aureola metamorfica costituita da rocce del Complesso IV inquadrate, nel Foglio CARG Isola d’Elba, entro l’Unità Punta Polveraia – Punta Fetovaia), dalla “zona centrale”.

L’Unità Punta Polveraia – Punta Fetovaia, a letto della faglia suddetta, è in quest’area costituito prevalentemente dalle serpentiniti, osservabili in numerosi affioramenti specie ad est di Sant’Ilario e di San Piero in Campo, e che rappresentano il termine più basso dell’unità stessa. Le serpentiniti si presentano spesso fortemente deformate, con livelli intensamente foliati interessati da scistosità immergente verso sudest di 30-45° e poggiano direttamente sulla granodiorite di Monte Capanne. Il grado metamorfico delle serpentiniti appare piuttosto debole e le caratteristiche corrispondono a quelle di serpentiniti termolitiche antofillitiche nelle quali la formazione di olivina neoblastica appare appena accennata. Lungo la EBF si sviluppa una cataclasite di spessore plurimetrico a grado di cementazione medio basso costituita da frammenti eterogenei delle rocce di letto e di tetto. L’azione dell’erosione selettiva ha determinato l’impostazione di un allineamento di selle e depressioni lungo la fascia cataclastica.

Le serpentiniti si trovano a diretto contatto con la granodiorite di Monte Capanne, affiorante in quest’area in facies povera di megafenocristalli di K-feldspato (facies di San Piero).

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La caratteristica peculiare di questa zona consiste però nella presenza, principalmente all’interno della granodiorite di M. Capanne, di filoncelli di sienogranito e aplite granitica a quarzo, ortoclasio e plagioclasio oligoclasio e meno frequentemente albitico, con quantità minori (in genere meno del 5%) di biotite, tormalina e cordierite. Si tratta per lo più di dicchi dallo spessore ridotto di colore bianco, ma i filoni maggiori contengono plaghe pegmatitiche con cavità centrali ricche di mineralizzazioni rarissime e spettacolari che li hanno resi famosi nel mondo (tormaline elbaitiche, berillio, granati spessartitici, petalite e pollucite). Tali filoni, che interessano anche l’incassante serpentinitico, presentano un’orientazione nordest-sudovest coerente con la disposizione delle strutture tettoniche principali dell’area. La Formazione di Marina di Campo è invece interessata da intrusioni di rocce porfiriche (Porfido di San Martino) di colore da grigio a bianche a composizione monzogranitica caratterizzate dalla presenza di numerosi megacristalli di K-feldspato (sanidino di bassa temperatura) di dimensioni fino a 15 cm. Tra i fenocristalli sono inolrtre presenti quarzo euedrale, plagioclasio zonato e biotite. Tra gli accessori sono segnalati zirconi, apatite, monazite e tormalina. Frequenti inclusi mafici microgranulari e xenoliti di rocce meta sedimentarie foliate con biotite, plagioclasio, sillimanite, granato, spinello verde e corindone. L’età di messa in posto dei corpi filoniani è compresa tra 7,4 e 7,2 M.a.. Tali corpi filoniani divengono predominanti rispetto all’incassante, ad est della valle del Fosso della Galea dove l’intrusione si fa molto voluminosa dando origine ad un laccolite con classica forma a “Christmas-tree” composto da quattro orizzonti principali collegati da dicchi. Nell’area sono segnalati anche modesti affioramenti di intrusioni riferite al Porfido di Orano, l’unità intrusiva più recente dell’Isola d’Elba. La composizione di tali dicchi varia da granodioritica a monzogranitica e presentano fenocristalli di plagioclasio, xenocristalli di quarzo e K-feldspato e la coesistenza di fenocristalli di quarzo, olivina e clinopirosseno.

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Figura 3 – Ubicazione del sondaggio esplorativo “Aeroporto 2” (cerchio rosso) sulla Carta geologica dell’area di Marina di

Campo (base cartografica geologica: “Continuum Geologico - Carta Geologica della Regione Toscana” recentemente realizzato dal CGT, su base CTR a scala 1:10000)"

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Figura 4 – Legenda della Carta geologica dell’area di Marina di Campo.

3 INQUADRAMENTO IDROGEOLOGICO

La pianura di Marina di Campo ha avuto origine dai depositi alluvionali dei fossi Alzi, Bovalico, di la Pila e della Galea. Tale piana è divisa in tre valli da due speroni rocciosi (rocce Flysch del Cretaceo) andando ad unirsi infine in prossimità del mare.

Verso occidente è delimitata dalle propaggini del M. Capanne, dove affiorano rocce dell'anello termometamorfico (oliviniti, corubianiti e marmi); mentre ad est i rilievi sono costituiti dai porfidi granitici e granodioritici.

I depositi quaternari della piana si distinguono in sabbie di spiagge, dune costiere e sedimenti alluvionali antichi e recenti.

Le sabbie di spiaggia e dunali si presentano a granulometria grossolana con prevalenza di quarzo, mentre i sedimenti alluvionali sono, in affioramento, limi, limi sabbiosi, e sabbie limose.

Nei limi sabbiosi, che rappresentano il litotipo più diffuso nella pianura, si osserva un aumento dei tenori di argilla spostandosi dal mare verso Nord.

Le sabbie limose sono localizzate intorno alla parte alta del Fosso degli Alzi, intorno al Fosso Bovalico, la Fosso della Pila ed al Rio Forcioni, affluente del Fosso della Galea.

Storicamente sono state effettuate diverse indagini nel sottosuolo dalle quali è stato possibile ricavare una buona quantità di informazioni stratigrafiche.

Questi dati (FONTE: Le risorse idriche dell'Isola d'Elba. Bencini et al., 1986") hanno consentito la ricostruzione del tetto del basamento roccioso (Figura 5) che si trova sotto il livello del mare nella maggior parte della piana, scendendo a circa -40 m presso la costa.

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Figura 5 - "Sezioni Nord/Sud (A-B) e Ovest/Est (C-D)della Pianura di Marina di Campo. 1 Limi, talvolta con sabbie e ghiaia;

2 Ghiaie e Sabbie; 3 Sabbie; 4 Flysch cretaceo; 5 Pozzi con stratigrafia; 6 Pozzi in prossimità della sezione."

In generale l'acquifero della Piana di Marina di Campo, sulla base delle stratigrafie disponibili ed in accordo con alcuni lavori che trattano le pianure costiere dell’isola d’Elba (Bencini et al., 1986; Braccesi e Pranzini, 1999), è ospitato nelle ghiaie e sabbie intercalate nei sedimenti alluvionali prevalentemente limosi, e dalle ghiaie che si ritrovano direttamente sul basamento.

Lungo la costa l’acquifero è ospitato invece nelle sabbie marine. Su alcuni pozzi, che drenano le ghiaie più profonde, sono state condotte prove di emungimento (Berti, 1971) ottenendo un valore di trasmissività di 4E-4 m2/sec con la curva di abbassamento e 7E-5 m2/sec con la curva di risalita ottenendo, infine, un valore di permeabilità medio di 3E-5 m/sec.

Infine in Figura 6 sono riportate le superfici piezometriche della Piana di Marina di Campo riferite al Maggio e Settembre 1981 . Nel complesso le isofreatiche presentano una concavità rivolta verso valle e tendono a disporsi parallele alla linea di contatto fra le alluvioni e le rocce incassanti indicando una alimentazione della falda da quest’ultime. Gli assi di drenaggio sono disposti generalmente lungo le linee centrali delle valle. Il gradiente idraulico si mantiene generalmente intorno all’1%. Dal confronto delle 2 piezometrie è possibile osservare che in periodo di morbida il livello piezometrico risulta essere ovunque al di sopra del livello del mare, mentre, in periodo di magra la piezometria registra un minimo piezometrico nella zona della costa e l’isofreatica di 0 metri si spinge fino a 1km verso l’entroterra. L’escursione media della falda risulta essere nel complesso intorno ad un valore medio di 1m.

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Figura 6 - "Piezometrie della Piana di Marina di Campo relative a Maggio 1981 e Settembre 1981."

Per quanto riguarda le caratteristiche chimiche delle acque di falda è stata fatta l'analisi

completa: Valle Literno, linea di costa, valle di la Pila (Bencini et al., 1986). I risultati delle analisi, riportati nel diagramma quadrato tipo Langelier-Ludiwing (Figura 7)

mostrano che le acque di questa pianura sono disposte all'incirca su una diagonale che va da acque bicarbonato-alcalino-terrose ad acque clorurato-alcaline.

Figura 7 - "Diagramma quadrato tipo Langelier-Ludiwing delle acque dei pozzi presenti nella pianura di Marina di Campo

(Bencini et al., 1986)."

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I dati analitici mostrano quindi che le acque sotterranee della piana di Marina di Campo erano, in condizioni naturali, acque bicarbonato-alcalino-terrose, ad eccezione delle acque della valle Literno, che provengono da rocce con pochi bicarbonati.

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3.1 Prospezioni Geofisiche

La campagna d’acquisizione dati geofisici è stata eseguita nel giorno del 14 dicembre 2016. Sono state eseguite due prospezioni geofisiche in array, impiegando il metodo geoelettrico (resistività elettrica in array); al fine di georiferire le linee di elettrica sono state rilevate le coordinate di tutti gli elettrodi delle linee mediante l’uso di rover RTK Leica GS15.

3.1.1 Elementi Teorici

3.1.1.1 Metodo geoelettrico: resistività elettrica

I metodi geoelettrici impiegano correnti elettriche continue o a frequenze molto basse, al fine di rendere trascurabili gli effetti induttivi. Vi è un metodo geoelettrico in senso stretto, con il quale si determina la resistività elettrica del sottosuolo, misurando in superficie la caduta di potenziale originata da una corrente applicata al terreno. Se si considera un campione di roccia di forma cilindrica o prismatica, di lunghezza l e sezione s, la resistenza elettrica R tra le facce estreme è espressa da:

R=ρ l/S=ρK

dove ρ è una costante chiamata resistenza specifica o resistività del campione e K il coefficiente

geometrico del conduttore; la resistività è una proprietà intrinseca del materiale di cui è fatto il conduttore e rappresenta la resistenza al passaggio di corrente in un conduttore di lunghezza e sezione unitarie.

In geofisica l’unità di misura di tale costante è l’ohm per metro (Ω m), il reciproco della resistività elettrica è la conducibilità elettrica.

Se si applica alle estremità del campione una differenza di potenziale ΔV, per la legge di Ohm fluisce nel corpo una corrente d’intensità I legata alla ΔV dalla relazione:

ΔV=RI ovvero: ΔV/I=R da cui ΔV/I=ρK

La resistività è il parametro che condiziona il passaggio e la distribuzione della corrente nei

conduttori e quindi nel sottosuolo, pertanto può fornire informazioni circa la natura e la struttura del sottosuolo. Il sottosuolo non è elettricamente omogeneo ed isotropo; per questo motivo, quando in esso si immette corrente, una qualsiasi causa di variazione di conducibilità, ne altera il flusso provocando un’anomalia di distribuzione del potenziale rispetto a quella che si avrebbe per un sottosuolo omogeneo.

Di conseguenza, il valore di resistività che si misura nella realtà è anomalo rispetto al valore che si misurerebbe rispetto ad una distribuzione uniforme; esso prende il nome di “resistività apparente” e si indica con ρa.

ρa=K-1 ΔV/I

Quest’ultima formula, mediante la quale si calcola la resistività apparente, è valida per qualsiasi

disposizione di quattro elettrodi (o quadripolo) nel terreno. Allo scopo di rendere operativamente più semplici le procedure di campagna e soprattutto di

facilitare l’interpretazione dei dati rilevati, il quadripolo si dispone sul terreno secondo schemi semplici. I dispositivi elettrodici più utilizzati nella pratica sono quelli in cui i quattro elettrodi (due elettrodi di corrente e due elettrodi di potenziale) vengono allineati e disposti simmetricamente rispetto al centro di misura (Figura 8).

I più noti sono: il quadripolo WENNER ed il quadripolo SCHLUMBERGER (Figura 9 e Figura 10). E' possibile inoltre impiegare le configurazioni quadripolari reciproche che consentono di ottimizzare le sequenze di misura, poiché a medesimi posizionamenti degli elettrodi di corrente corrispondono più posizionamenti degli elettrodi di potenziale (Figura 11). Nelle rocce e nei terreni i valori di resistività

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sono influenzati da vari parametri come temperatura, porosità, la compattezza o il grado di litificazione, tessitura, il grado di alterazione e/o fatturazione, la composizione mineralogica, la presenza di fluidi e il grado di saturazione. In particolare, la resistività delle rocce è sempre maggiore a quella dell’acqua nei pori, è minima in corrispondenza del grado di saturazione massimo, ed è tanto minore quanto maggiore è la porosità. A quanto appena descritto è legato l’ampio campo di variabilità di valori di resistività riscontrato in bibliografia per le singole classi di terreni e rocce.

A B Figura 8- A)Disposizione quadripolare C1 e C2 elettrodi di corrente, P1 e P2 elettrodi di potenziale; B) percorsi delle linee

di corrente e di potenziale: A e B sono gli elettrodi di corrente, M e N gli elettrodi di potenziale.

Figura 9- Configurazione quadripolare Wenner - Dove "a" è la distanza tra gli elettrodi di potenziale (P1P2) ed è uguale

alla distanza tra gli elettrodi di corrente e gli elettrodi di potenziale (C1P1 - C2P2.)

Figura 10- Configurazione quadripolare Schlumberger - Dove "a" è la distanza tra gli elettrodi di potenziale (P1P2) e la

distanza tra gli elettrodi di corrente e gli elettrodi di potenziale (C1P1 - C2P2) è "n" volte "a”.

Figura 11 - Configurazione quadripolare Schlumberger reciproco - Dove "a" è la distanza tra gli elettrodi di corrente

(C1C2) e la distanza tra gli elettrodi di corrente e gli elettrodi di potenziale (C1P1 - C2P2) è "n" volte "a”.

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3.1.1.2 Metodo sismica passiva a stazione singola

Le misure H/V possono essere utilizzate negli ambiti: della microzonazione sismica (uso esplorativo) e della stratigrafia sismica, in quest'ultimo caso la tecnica aspira a fornire indicazioni di tipo quantitativo sul profilo di velocità delle onde S nel sottosuolo (uso stratigrafico).

In ambito stratigrafico, partendo da conoscenze dirette, da una misura di frequenza di risonanza è possibile ottenere una stima delle Vs delle coperture, nota la profondità dello strato che la genera o viceversa.

L’equazione 1 vale nei sistemi costituiti da monostrato più bedrock sismico, mentre nei casi multistrato è necessario ricorrere a modelli più complessi, basati sulla propagazione delle onde di superficie.

In presenza di misure dirette e affidabili quali stratigrafie e profili ricavati da prove DH, si inseriscono come inamovibili informazioni sullo spessore degli strati e velocità.

La metodologia HVSR (Horizontal to Vertical Spectral Ratio) consiste nella misurazione in passivo del rumore sismico presente ovunque sulla superficie terrestre e nel confronto delle componenti spettrali del moto registrato per la determinazione della frequenza propria di risonanza del sito o caratteristica di un edificio.

Questa tecnica dei rapporti spettrali è assolutamente non invasiva e molto rapida in quanto non necessita né di energizzazioni artificiali né di array geofonici, ma si realizza unicamente collocando sul terreno una stazione singola costituita da un geofono a tre componenti (N-S, E-W, Verticale).

Il rumore sismico o microtremore, oggetto dell’analisi dei rapporti spettrali, è costituito essenzialmente da onde superficiali generate per interferenza costruttiva di onde P ed S, la cui origine è legata essenzialmente all’azione del vento, delle onde marine e dell’attività industriale.

Le 3 componenti del rumore sismico registrate in un determinato intervallo di tempo vengono rappresentate in termini di potenze spettrali (quadrato dell’accelerazione normalizzato alla frequenza) da cui si estrapola l’andamento del rapporto tra le componenti spettrali orizzontali e la componente verticale in funzione della frequenza.

La frequenza di risonanza di sito f0 è legata alla velocità V delle onde sismiche e allo spessore H della copertura sedimentaria è data dalla relazione:

f0=V/4H In sostanza l’assunto fondamentale dell’analisi dei microtremori è che le riflessioni multiple delle

onde sismiche che rimangono intrappolate nella copertura sedimentaria giacente sopra al materiale più rigido, danno luogo ad interferenze costruttive che sono la causa del fenomeno della risonanza.

Tale fenomeno si verifica per tutti i multipli dispari della quantità espressa dall’equazione, ma essendo il terreno un materiale viscoelastico il valore massimo dell’ampiezza d’oscillazione si ha per il valore di frequenza più basso possibile.

In ambito geoingegneristico si considerando sempre le frequenze di risonanza in funzione della velocità delle onde di taglio, nel range di interesse che in genere è compreso tra 0,5 e 20 Hz.

Le misure HVSR possono essere utilizzate in maniera sinergica sia con i dati provenienti da un'indagine diretta per la realizzazione di un profilo di velocità delle onde di taglio che per il fitting congiunto delle curve di dispersione derivanti da indagini MASW e Downhole per la stima del parametro Vs30.

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3.1.2 Strumentazione e campagna d’acquisizione dati

La campagna d’acquisizione dati è stata effettuata nel giorno 11 gennaio 2017 ed è consistita in 2 prospezioni geoelettriche in array di resistività elettrica. L'ubicazione delle indagini è riportata in Errore. L'origine riferimento non è stata trovata.. Sono state eseguite:

2 prospezioni geofisiche in array di tipo geoelettrico (resistività elettrica, EL01, EL02);

5 misure di microtremore (HVSR, HV01, EHV02, HV04, HV05, HV06). Alle indagini geofisiche sopra elencate sono state integrate ulteriori 2 prospezioni geoelettriche

(Marina di campo 6 e Marina di Campo 7) realizzate nell’ambito di un’ulteriore studio condotto in passato.

L'ubicazione delle indagini è restituita su base topografica. Le prospezioni geoelettriche (EL01, EL02) (Figura 12, Figura 13) sono state effettuate mediante il

metodo della resistività elettrica impiegando il georesistivimetro Syscal Pro della IRIS Instruments che consente di effettuare delle misure completamente in automatico.

I valori massimali in uscita sono 800 V nella modalità switch, 1000 V nella modalità manuale, 2.5 A e 250 W con il trasformatore interno e la batteria a 12V, incrementabile fino a 1200 W con generatore esterno e trasformatore AC/DC.

Per le acquisizioni nell’area di studio, effettuate impiegando una configurazione quadripolare di tipo Schlumberger reciproco, sono stati impiegati 96 elettrodi metallici ad accoppiamento galvanico, in Tabella 2 ed in Tabella 3 si riportano rispettivamente i parametri d’acquisizione e le geometrie impiegate.

Tabella 2 – Parametri strumentali d’acquisizione utilizzati per tutte le misure

Acquisition Time (ms) Qmax (%) Stacknumber

Vab (Volt) Numberchannel min max

500 5 2 5 400 10

Tabella 3 - Geometrie d'acquisizione impiegate

Id Linea Lunghezza (m) Spaziatura (m) Numero di elettrodi

EL01 237.5 2.5 96

EL02 475 5 96

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A B

Figura 12 - A) Georesistivimetro Syscal PRO (IRIS Instruments); B) Profilo geoelettrico EL01, foto scattata da NNW verso SSE.

A B

Figura 13 - A) Profilo geoelettrico EL02, foto scattata da SSE verso NNW; B) Profilo geoelettrico EL02 , foto scattata da NNW verso SSE.

Per le 5 misure di microtremore (HV01, EHV02, HV04, HV05, HV06) è stato impiegato il tomografo digitale Tromino Engineering (Figura 14) a 9 canali con GPS incorporato prodotto dalla MICROMED. Lo strumento è costituito da una terna di velocimetri ad alto guadagno, per le misure di rumore sismico ambientale, da una terna di velocimetri a basso guadagno, per le misure di sismica attiva e da una terna di accelerometri per le analisi vibrazionali degli edifici. Il tromografo Tromino Engineering opera nel campo di frequenze compreso tra 0,1 e 1024 Hz con conversione analogico digitale a 24 bit.

Per tutte le misure effettuate le 3 componenti del rumore sismico (N-S; E-W; U-D) sono state registrate per un intervallo di tempo di 40 minuti ad una frequenza pari a 128Hz. Per una migliore

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valutazione della direzionalità del segnale lo strumento è stato orientato con il nord strumentale rispetto al nord magnetico.

Figura 14 - Tromografo digitale (Tromino Engineering – MICROMED)

3.1.3 Elaborazione dei dati acquisiti

L'elaborazione dei dati geoelettrici ha visto in primo luogo un filtraggio degli stessi per rimuovere le misure di resistività apparenti con deviazione standard non accettabili (>5%) ed un filtraggio per rimuovere misure di resistività apparenti negative.

Il primo passo per l'elaborazione dei dati acquisiti durante la campagna effettuata nel sito di studio è stato quello di definire un modello 2D a blocchi, per ogni profilo, che dividesse la zona di investigazione in un numero di celle rettangolari con disposizione e grandezza strettamente legata alla distribuzione dei punti di misura in fase di acquisizione e alla spaziatura elettrodica. Per tutti i profili è stato impiegato un modello in cui le celle hanno uguale larghezza pari a metà della spaziatura elettrodica. Il programma impiegato per le elaborazioni dati, Res2dinv V. 4.03.13, utilizza un processo di inversione basato sulla tecnica di ottimizzazione dei minimi quadrati mediante l'impiego di analisi matematiche alle differenze finite (FDM) e agli elementi finiti (FEM).

Lo scopo è quello di determinare il valore di resistività di ogni singolo blocco del modello tale da produrre una resistività apparente il più possibile in accordo con il valore misurato, il processo iterativo si ferma quando si riduce, ad un minimo stabilito, la differenza tra la resistività misurata in campagna e quella calcolata dal modello impostato. La quantificazione dello scostamento delle due misure è indicata dallo scarto quadratico medio (RMS) restituito dal modello.

Al fine di rendere confrontabili i risultati derivanti dalle indagini geoelettriche realizzate a differente risoluzione, è stata adottata un’unica scala colorimetrica di rappresentazione dei dati di resistività (Figura 15) che è giustificata dall’esigenza di interpretare in modo univoco i dati ottenuti.

Figura 15 - Le elaborazioni delle misure a stazione singola HVSR sono state effettuate mediante il software Grilla V.6.1

(Micromed).

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Le elaborazioni delle misure a stazione singola HVSR sono state effettuate mediante il software Grilla V.6.1 (Micromed). Le 3 componenti del rumore sismico, registrate per un intervallo di tempo di 40 minuti, sono state rappresentate in termini di potenze spettrali (quadrato dell’accelerazione normalizzato alla frequenza) da cui si è estrapolato l’andamento del rapporto tra le componenti spettrali orizzontali e la componente verticale in funzione della frequenza.

Le registrazioni sono state suddivise in intervalli di tempo della durata di 20 secondi; è stata eseguita, quindi, un’analisi spettrale delle tre componenti e calcolato il rapporto spettrale per ognuno dei segmenti temporali ottenuti, operando una "lisciatura" dello spettro con una finestra temporale pari al 10 % della frequenza centrale. La curva H/V finale si è ottenuta come media dei rapporti spettrali su tutti i segmenti. L’elaborazione in alcuni casi ha comportato l’eliminazione di alcuni dei segmenti temporali in cui erano presenti i cosiddetti "transienti", cioè rumore sismico elevato e occasionale (in genere di origine antropica). Le misure sono state quindi modellate consentendo una ricostruzione del profilo delle onde di taglio con la profondità.

Le misure HVSR effettuate sono caratterizzate da robustezza statistica poiché derivanti da registrazioni effettuate per un periodo abbastanza lungo per l'analisi del segnale e sono state analizzate per un numero sufficiente di intervalli di tempo adeguati (primi tre criteri SESAME verificati). Non essendo disponibili informazioni stratigrafiche provenienti da prove dirette, le modellazioni sono state effettuate inserendo come riferimento la profondità del tetto del substrato roccioso, individuata mediante le indagini geoelettriche di resistività, ed impiegando valori bibliografici di velocità e Poisson caratteristici dei mezzi attraversati.

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18

Figura 16 - Ubicazione delle indagini geofisiche ricadenti nell’area del sondaggio “Aeroporto 2”.

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19

3.1.4 Risultati delle indagini geofisiche

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20

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21

HV01

Strumento: TEP-0182/01-12;

inizio registrazione: 11/01/17 12:29:30 fine registrazione: 11/01/17 13:09:30;

posizione misura: terreno soffice; nord strumentale disposto in direzione del nord magnetico;

condizioni meteorologiche: soleggiato; assenza di vento;

nomi canali: NORTH SOUTH; EAST WEST ; UP DOWN ; north south; east west ; up down ; Y+; Y-; X+ X-; Z+ Z-;

Durata registrazione: 40' Analizzata l’intera traccia

Freq. campionamento: 128 Hz

Lunghezza finestre: 20 s

Tipo di lisciamento: Triangular window

Lisciamento: 10%

Figura 17 - Rapporto spettrale orizzontale su verticale

A B

Figura 18 - A)Serie temporale H/V; B)Direzionalità H/V

Figura 19 - Spettri delle singole componenti

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22

Figura 20 - H/V SPERIMENTALE vs. H/V SINTETICO

Profondità alla base dello strato [m] Spessore [m] Vs [m/s] Rapporto di Poisson

41 41 420 0.35

inf. inf. 1145 0.40

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23

Max. H/V at 2.88 ± 0.38 Hz (in the range 0.0 - 64.0 Hz).

Criteri per una curva H/V affidabile

f0 > 10 / Lw 2.88 > 0.50 OK

nc(f0) > 200 6900.0 > 200 OK

A(f) < 2 per 0.5f0 < f < 2f0 se f0 > 0.5Hz

A(f) < 3 per 0.5f0 < f < 2f0 se f0 < 0.5Hz

Exceeded 0 out of 139 times

OK

Criteri per un picco H/V chiaro

Esiste f

- in [f0/4, f0] | AH/V(f

-) < A0 / 2 2.094 Hz OK

Esiste f +

in [f0, 4f0] | AH/V(f +

) < A0 / 2 3.75 Hz OK

A0 > 2 5.98 > 2 OK

fpicco[AH/V(f) ± A(f)] = f0 ± 5% |0.13124| < 0.05 NO

f < (f0) 0.37733 < 0.14375 NO

A(f0) < (f0) 0.2959 < 1.58 OK

Lw lunghezza della finestra

nw numero di finestre usate nell’analisi

nc = Lw nw f0 numero di cicli significativi

f frequenza attuale

f0 frequenza del picco H/V

f deviazione standard della frequenza del picco H/V

(f0) valore di soglia per la condizione di stabilità f < (f0)

A0 ampiezza della curva H/V alla frequenza f0

AH/V(f) ampiezza della curva H/V alla frequenza f

f – frequenza tra f0/4 e f0 alla quale AH/V(f

-) < A0/2

f + frequenza tra f0 e 4f0 alla quale AH/V(f

+) < A0/2

A(f) deviazione standard di AH/V(f), A(f) è il fattore per il quale la curva AH/V(f) media deve essere moltiplicata o divisa

logH/V(f) deviazione standard della funzione log AH/V(f)

(f0) valore di soglia per la condizione di stabilità A(f) < (f0)

Valori di soglia per f e A(f0)

Intervallo di freq. [Hz] < 0.2 0.2 – 0.5 0.5 – 1.0 1.0 – 2.0 > 2.0

(f0) [Hz] 0.25 f0 0.2 f0 0.15 f0 0.10 f0 0.05 f0

(f0) per A(f0) 3.0 2.5 2.0 1.78 1.58

log (f0) per logH/V(f0) 0.48 0.40 0.30 0.25 0.20

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24

HV02

Strumento: TEP-0182/01-12;

inizio registrazione: 11/01/17 13:32:48 fine registrazione: 11/01/17 14:12:48;

posizione misura: terreno soffice3 nord strumentale disposto in dir4zione del nord magnetico;

condizioni meteorologiche: soleggiato; assenza di vento;

nomi canali: NORTH SOUTH; EAST WEST ; UP DOWN ; north south; east west ; up down ; Y+; Y-; X+ X-; Z+ Z-;

Durata registrazione: 40' Analizzata l’intera traccia

Freq. campionamento: 128 Hz

Lunghezza finestre: 20 s

Tipo di lisciamento: Triangular window

Lisciamento: 10%

Figura 21 - Rapporto spettrale orizzontale su verticale

A B

Figura 22 - A)Serie temporale H/V; B)Direzionalità H/V

Figura 23 - Spettri delle singole componenti

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25

Figura 24 - H/V SPERIMENTALE vs. H/V SINTETICO

Profondità alla base dello strato [m] Spessore [m] Vs [m/s] Rapporto di Poisson

27 27 420 0.35

inf. inf. 1145 0.40

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26

Max. H/V at 4.38 ± 0.59 Hz (in the range 0.0 - 64.0 Hz).

Criteri per una curva H/V affidabile

f0 > 10 / Lw 4.38 > 0.50 OK

nc(f0) > 200 10500.0 > 200 OK

A(f) < 2 per 0.5f0 < f < 2f0 se f0 > 0.5Hz

A(f) < 3 per 0.5f0 < f < 2f0 se f0 < 0.5Hz

Exceeded 0 out of 211 times

OK

Criteri per un picco H/V chiaro

Esiste f

- in [f0/4, f0] | AH/V(f

-) < A0 / 2 2.844 Hz OK

Esiste f +

in [f0, 4f0] | AH/V(f +

) < A0 / 2 5.438 Hz OK

A0 > 2 5.42 > 2 OK

fpicco[AH/V(f) ± A(f)] = f0 ± 5% |0.13569| < 0.05 NO

f < (f0) 0.59365 < 0.21875 NO

A(f0) < (f0) 0.2881 < 1.58 OK

Lw lunghezza della finestra

nw numero di finestre usate nell’analisi

nc = Lw nw f0 numero di cicli significativi

f frequenza attuale

f0 frequenza del picco H/V

f deviazione standard della frequenza del picco H/V

(f0) valore di soglia per la condizione di stabilità f < (f0)

A0 ampiezza della curva H/V alla frequenza f0

AH/V(f) ampiezza della curva H/V alla frequenza f

f – frequenza tra f0/4 e f0 alla quale AH/V(f

-) < A0/2

f + frequenza tra f0 e 4f0 alla quale AH/V(f

+) < A0/2

A(f) deviazione standard di AH/V(f), A(f) è il fattore per il quale la curva AH/V(f) media deve essere moltiplicata o divisa

logH/V(f) deviazione standard della funzione log AH/V(f)

(f0) valore di soglia per la condizione di stabilità A(f) < (f0)

Valori di soglia per f e A(f0)

Intervallo di freq. [Hz] < 0.2 0.2 – 0.5 0.5 – 1.0 1.0 – 2.0 > 2.0

(f0) [Hz] 0.25 f0 0.2 f0 0.15 f0 0.10 f0 0.05 f0

(f0) per A(f0) 3.0 2.5 2.0 1.78 1.58

log (f0) per logH/V(f0) 0.48 0.40 0.30 0.25 0.20

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27

HV04

Strumento: TEP-0182/01-12;

inizio registrazione: 12/01/17 09:59:29 fine registrazione: 12/01/17 10:39:29;

posizione misura: terreno soffice3 nord strumentale disposto in dir4zione del nord magnetico;

condizioni meteorologiche: soleggiato; assenza di vento;

nomi canali: NORTH SOUTH; EAST WEST ; UP DOWN ; north south; east west ; up down ; Y+; Y-; X+ X-; Z+ Z-;

Durata registrazione: 40' Analizzato il 92 % dell’intera traccia

Freq. campionamento: 128 Hz

Lunghezza finestre: 20 s

Tipo di lisciamento: Triangular window

Lisciamento: 10%

Figura 25 - Rapporto spettrale orizzontale su verticale

A B

Figura 26 - A)Serie temporale H/V; B)Direzionalità H/V

Figura 27 - Spettri delle singole componenti

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28

Figura 28 - H/V SPERIMENTALE vs. H/V SINTETICO

Profondità alla base dello strato [m] Spessore [m] Vs [m/s] Rapporto di Poisson

28 28 410 0.35

inf. inf. 1140 0.40

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29

Max. H/V at 3.75 ± 0.77 Hz (in the range 0.0 - 64.0 Hz).

Criteri per una curva H/V affidabile

f0 > 10 / Lw 3.75 > 0.50 OK

nc(f0) > 200 8175.0 > 200 OK

A(f) < 2 per 0.5f0 < f < 2f0 se f0 > 0.5Hz

A(f) < 3 per 0.5f0 < f < 2f0 se f0 < 0.5Hz

Exceeded 0 out of 181 times

OK

Criteri per un picco H/V chiaro

Esiste f

- in [f0/4, f0] | AH/V(f

-) < A0 / 2 3.094 Hz OK

Esiste f +

in [f0, 4f0] | AH/V(f +

) < A0 / 2 5.625 Hz OK

A0 > 2 6.84 > 2 OK

fpicco[AH/V(f) ± A(f)] = f0 ± 5% |0.20646| < 0.05 NO

f < (f0) 0.77421 < 0.1875 NO

A(f0) < (f0) 0.3069 < 1.58 OK

Lw lunghezza della finestra

nw numero di finestre usate nell’analisi

nc = Lw nw f0 numero di cicli significativi

f frequenza attuale

f0 frequenza del picco H/V

f deviazione standard della frequenza del picco H/V

(f0) valore di soglia per la condizione di stabilità f < (f0)

A0 ampiezza della curva H/V alla frequenza f0

AH/V(f) ampiezza della curva H/V alla frequenza f

f – frequenza tra f0/4 e f0 alla quale AH/V(f

-) < A0/2

f + frequenza tra f0 e 4f0 alla quale AH/V(f

+) < A0/2

A(f) deviazione standard di AH/V(f), A(f) è il fattore per il quale la curva AH/V(f) media deve essere moltiplicata o divisa

logH/V(f) deviazione standard della funzione log AH/V(f)

(f0) valore di soglia per la condizione di stabilità A(f) < (f0)

Valori di soglia per f e A(f0)

Intervallo di freq. [Hz] < 0.2 0.2 – 0.5 0.5 – 1.0 1.0 – 2.0 > 2.0

(f0) [Hz] 0.25 f0 0.2 f0 0.15 f0 0.10 f0 0.05 f0

(f0) per A(f0) 3.0 2.5 2.0 1.78 1.58

log (f0) per logH/V(f0) 0.48 0.40 0.30 0.25 0.20

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30

HV05

Strumento: TEP-0182/01-12;

inizio registrazione: 12/01/17 11:17:30 fine registrazione: 12/01/17 11:57:30;

posizione misura: terreno soffice3 nord strumentale disposto in dir4zione del nord magnetico;

condizioni meteorologiche: soleggiato; assenza di vento;

nomi canali: NORTH SOUTH; EAST WEST ; UP DOWN ; north south; east west ; up down ; Y+; Y-; X+ X-; Z+ Z-;

Durata registrazione: 40' Analizzata l’intera traccia

Freq. campionamento: 128 Hz

Lunghezza finestre: 20 s

Tipo di lisciamento: Triangular window

Lisciamento: 10%

Figura 29 - Rapporto spettrale orizzontale su verticale

A B Figura 30 - A)Serie temporale H/V; B)Direzionalità H/V

Figura 31 - Spettri delle singole componenti

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31

Figura 32 - H/V SPERIMENTALE vs. H/V SINTETICO

Profondità alla base dello strato [m] Spessore [m] Vs [m/s] Rapporto di Poisson

47 47 420 0.35

inf. inf. 1130 0.40

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32

Max. H/V at 2.47 ± 0.32 Hz (in the range 0.0 - 64.0 Hz).

Criteri per una curva H/V affidabile

f0 > 10 / Lw 2.47 > 0.50 OK

nc(f0) > 200 5925.0 > 200 OK

A(f) < 2 per 0.5f0 < f < 2f0 se f0 > 0.5Hz

A(f) < 3 per 0.5f0 < f < 2f0 se f0 < 0.5Hz

Exceeded 0 out of 120 times

OK

Criteri per un picco H/V chiaro

Esiste f

- in [f0/4, f0] | AH/V(f

-) < A0 / 2 1.813 Hz OK

Esiste f +

in [f0, 4f0] | AH/V(f +

) < A0 / 2 3.531 Hz OK

A0 > 2 5.67 > 2 OK

fpicco[AH/V(f) ± A(f)] = f0 ± 5% |0.13124| < 0.05 NO

f < (f0) 0.32401 < 0.12344 NO

A(f0) < (f0) 0.3915 < 1.58 OK

Lw lunghezza della finestra

nw numero di finestre usate nell’analisi

nc = Lw nw f0 numero di cicli significativi

f frequenza attuale

f0 frequenza del picco H/V

f deviazione standard della frequenza del picco H/V

(f0) valore di soglia per la condizione di stabilità f < (f0)

A0 ampiezza della curva H/V alla frequenza f0

AH/V(f) ampiezza della curva H/V alla frequenza f

f – frequenza tra f0/4 e f0 alla quale AH/V(f

-) < A0/2

f + frequenza tra f0 e 4f0 alla quale AH/V(f

+) < A0/2

A(f) deviazione standard di AH/V(f), A(f) è il fattore per il quale la curva AH/V(f) media deve essere moltiplicata o divisa

logH/V(f) deviazione standard della funzione log AH/V(f)

(f0) valore di soglia per la condizione di stabilità A(f) < (f0)

Valori di soglia per f e A(f0)

Intervallo di freq. [Hz] < 0.2 0.2 – 0.5 0.5 – 1.0 1.0 – 2.0 > 2.0

(f0) [Hz] 0.25 f0 0.2 f0 0.15 f0 0.10 f0 0.05 f0

(f0) per A(f0) 3.0 2.5 2.0 1.78 1.58

log (f0) per logH/V(f0) 0.48 0.40 0.30 0.25 0.20

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33

HV06

Strumento: TEP-0182/01-12;

inizio registrazione: 12/01/17 12:59:44 fine registrazione: 12/01/17 13:39:44;

posizione misura: terreno soffice3 nord strumentale disposto in dir4zione del nord magnetico;

condizioni meteorologiche: soleggiato; assenza di vento;

nomi canali: NORTH SOUTH; EAST WEST ; UP DOWN ; north south; east west ; up down ; Y+; Y-; X+ X-; Z+ Z-;

Durata registrazione: 40' Analizzato il 96 % dell’intera traccia

Freq. campionamento: 128 Hz

Lunghezza finestre: 20 s

Tipo di lisciamento: Triangular window

Lisciamento: 10%

Figura 33 - Rapporto spettrale orizzontale su verticale

A B Figura 34 - A)Serie temporale H/V; B)Direzionalità H/V

Figura 35 - Spettri delle singole componenti

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34

Figura 36 - H/V SPERIMENTALE vs. H/V SINTETICO

Profondità alla base dello strato [m] Spessore [m] Vs [m/s] Rapporto di Poisson

50 50 420 0.35

inf. inf. 1130 0.40

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35

Max. H/V at 2.41 ± 0.05 Hz (in the range 0.0 - 64.0 Hz).

Criteri per una curva H/V affidabile

f0 > 10 / Lw 2.41 > 0.50 OK

nc(f0) > 200 5534.4 > 200 OK

A(f) < 2 per 0.5f0 < f < 2f0 se f0 > 0.5Hz

A(f) < 3 per 0.5f0 < f < 2f0 se f0 < 0.5Hz

Exceeded 0 out of 116 times

OK

Criteri per un picco H/V chiaro

Esiste f

- in [f0/4, f0] | AH/V(f

-) < A0 / 2 1.531 Hz OK

Esiste f +

in [f0, 4f0] | AH/V(f +

) < A0 / 2 3.188 Hz OK

A0 > 2 5.58 > 2 OK

fpicco[AH/V(f) ± A(f)] = f0 ± 5% |0.01957| < 0.05 OK

f < (f0) 0.04708 < 0.12031 OK

A(f0) < (f0) 0.2952 < 1.58 OK

Lw lunghezza della finestra

nw numero di finestre usate nell’analisi

nc = Lw nw f0 numero di cicli significativi

f frequenza attuale

f0 frequenza del picco H/V

f deviazione standard della frequenza del picco H/V

(f0) valore di soglia per la condizione di stabilità f < (f0)

A0 ampiezza della curva H/V alla frequenza f0

AH/V(f) ampiezza della curva H/V alla frequenza f

f – frequenza tra f0/4 e f0 alla quale AH/V(f

-) < A0/2

f + frequenza tra f0 e 4f0 alla quale AH/V(f

+) < A0/2

A(f) deviazione standard di AH/V(f), A(f) è il fattore per il quale la curva AH/V(f) media deve essere moltiplicata o divisa

logH/V(f) deviazione standard della funzione log AH/V(f)

(f0) valore di soglia per la condizione di stabilità A(f) < (f0)

Valori di soglia per f e A(f0)

Intervallo di freq. [Hz] < 0.2 0.2 – 0.5 0.5 – 1.0 1.0 – 2.0 > 2.0

(f0) [Hz] 0.25 f0 0.2 f0 0.15 f0 0.10 f0 0.05 f0

(f0) per A(f0) 3.0 2.5 2.0 1.78 1.58

log (f0) per logH/V(f0) 0.48 0.40 0.30 0.25 0.20

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36

4 PIANO DI UTILIZZO

Tale nuova opera di captazione integrerà i fabbisogni del Comune di Campo nell’Elba. La presente relazione si riferisce alle operazioni che verranno eseguite per il potenziamento dell’impianto acquedottistico ad uso potabile nell’Isola d’Elba. Tale intervento permetterà di potenziare le risorse idriche esistenti migliorandone la qualità al fine di garantire la continuità del servizio anche in condizioni di crisi idriche estive o in contesti con inquinamenti qualitativi periferici.

Possiamo stimare una portata massima presumibile del pozzo di 2 l/s che ovviamente verrà stabilita con i risultati delle prove di portata di lunga durata eseguite a seguito del completamento della perforazione. Si prevede l’utilizzo di tale opera di captazione solamente nei mesi estivi o di maggior consumi idrici stimati in complessivi 150 giorni.

Il nuovo intervento comunque, insieme alla perforazione del pozzo “Aeroporto 1”, andrà a completare la realizzazione del campo pozzi loc. Bonalaccia.

5 DOCUMENTAZIONE CHE ATTESTA LA COERENZA DELL’INTERVENTO CON LE PREVISIONI DEL PIANO D’AMBITO

Si dichiara che tale opera di captazione rientra nel Piano degli Investimenti di ASA Spa. Tale intervento è inserito nel programma degli interventi per il miglioramento qualitativo e

l’ottimale gestione delle risorse idriche dell’Isola d’Elba all’interno del Progetto “Superamento delle criticità qualitative e sfruttamento sostenibile della risorsa idrica sotterranea - Toscana Costa” con codice budget G126-5598-000.

6 DESCRIZIONE, CARATTERISTICHE ED UBICAZIONE DEL DISPOSITIVO DI MISURA DELLE PORTATE E DEI VOLUMI PRELEVATI

Al fine di garantire i flussi informativi derivati dalla misurazione delle portate e dei volumi derivati, l'allegato A del DPGR 51/R/2015, contiene "i criteri generali per l'individuazione delle tipologie degli strumenti di misura e delle modalità di misurazione più idonei a rilevare l'entità delle portate e dei volumi prelevati e restituiti, in relazione alle diverse tipologie e caratteristiche delle opere di captazione e restituzione". Nel caso specifico si prenderanno in considerazione le specifiche tecniche riguardanti il tipo di presa da pozzo.

Tabella 4 - Specifiche tecniche delle misure di portata secondo l'allegato A del DPGR 51/R/2015

Tipologia di presa e/o restituzione da monitorare

Tipologia strumentazione tolleranza

Tolleranza misura Tipo di dato da comunicare

Pozzo

Contatore totalizzatore woltman, analogico o digitale, elettromagnetico, a flusso libero - altro

2% con riferimento alla Q max

Volumi mensili e totale annuo Nel caso di pozzi domestici o di modesto prelievo il volume mensile può essere omesso

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37

7 PROPOSTA PERIMETRAZIONE AREE DI SALVAGUARDIA ART.94 D.LGS 152/2006.

Per la perimetrazione delle aree di salvaguardia si propone il criterio geometrico e dichiariamo che nel raggio dei 200 m previsti non esistono centri di pericolo compresi nell’art.94 del D.Lgs 152/2006.

8 ALLEGATI

Relazione tecnica perforazione “Aeroporto 2”

o Si veda file allegato: 2_Rel_Tecnica_Aeroporto2.pdf

Corografia in scala 1:10.000

o Si veda file allegato: 3_All_CorografiaCTR_Aeroporto2.pdf

Planimetria catastale 1:2.000 dei terreni

o Si veda file allegato: 4_All_PlanimetriaCatastale_Aeroporto2.pdf

Schema del pozzo

o Si veda file allegato: 5_All_SchemaPozzo_Aeroporto2.pdf

1

RELAZIONE

2_Rel_Tecnica_Aeroporto2.docx

736/2

283 (ASA_ToscanaCosta)

- - -

21 APR. 2017

RELAZIONE TECNICA PERFORAZIONE

0 Emissione Guastaldi Carmignani Colonna 21/04/2017

Progettazione idrogeologica per l’autorizzazione alla ricerca di acque sotterranee ad uso idropotabile in

loc. Bonalaccia: “AEROPORTO 2”

ASA Azienda Servizi Ambientali S.p.A.

Via del Gazometro, 9 - 57122 Livorno sito web: http://www.asaspa.it - e-mail: [email protected] - Tel. 0586242395

P.IVA 01177760491

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2

SOMMARIO

1 Premessa ............................................................................................................................... 3

2 Ubicazione ............................................................................................................................. 3

3 Profondità ............................................................................................................................. 4

4 Sistema di perforazione ......................................................................................................... 4

5 Diametro di perforazione ....................................................................................................... 4

6 Tubazione definitiva .............................................................................................................. 4

7 Filtri....................................................................................................................................... 4

8 Manto drenante .................................................................................................................... 5

9 Isolamento delle falde: tamponamento e cementazione ......................................................... 5

10 Sviluppo del pozzo ................................................................................................................. 5

11 Collaudo ................................................................................................................................ 6

12 Recinzione finale .................................................................................................................... 6

13 Schema Pozzo ........................................................................................................................ 6

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3

1 PREMESSA

La presente relazione descrive le modalità dell’indagine per la perforazione di n. 1 pozzo esplorativo nel Comune di Campo nell’Elba (LI) denominato “Aeroporto 2”.

Tali lavori si rendono necessari al fine di assicurare il quantitativo di acqua necessario a soddisfare la richiesta negli periodi di maggior consumo idrico ed in particolare nel corso della stagione estiva.

2 UBICAZIONE

L’ubicazione del pozzo è quella riportata nella planimetria allegata in scala 1:10.000 (vedi Corografia Allegata); l’esatta collocazione sul terreno dove la ditta posizionerà l’impianto dovrà essere preventivamente concordata con la D.LL..

Il pozzo avrà le seguenti coordinate Gauss-Boaga fuso Ovest (Monte Mario Italy1) e le relative specifiche catastali:

Tabella 1 - Coordinate del sondaggio (Sistema di riferimento: Monte Mario Italy1)

Sondaggio Coordinata X (E) Coordinata Y (N) Foglio Particella

Aeroporto 2 1601217 4735205 18 1757

Tale scelta è giustificata dalla carta geologica e da rilievi idrogeologici e geofisici, dai quali

possiamo valutare, come in questa porzione di territorio, sia presente un acquifero sufficientemente produttivo. Inoltre, si propone un’area di salvaguardia a tutela assoluta tramite un’area circolare (Figura 1) avente raggio di 10 m intorno alla fonte di approvvigionamento.

Figura 1 – Ubicazione pozzo “Aeroporto 2” indicato con cerchio rosso.

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4

3 PROFONDITÀ

Il pozzo denominato “Aeroporto 2” avrà una profondità di -100 ml dal p.c. esistente. La D.LL., in base ai terreni attraversati, potrà ordinare la sospensione della perforazione anche prima del raggiungimento della quota prevista.

La D.LL. potrà richiedere, anche durante la perforazione, la misura di parametri di avanzamento ed indagini stratigrafiche in genere. Sulla base di tali indicazioni acquisite in sito, potrà inoltre ordinare un ulteriore avanzamento della perforazione oltre le profondità previste, in modo da ottimizzare l’opera di captazione in funzione delle caratteristiche stratigrafiche ed idrogeologiche riscontrate.

4 SISTEMA DI PERFORAZIONE

La ricerca idrica per il pozzo “Aeroporto 2“ sarà effettuata con un impianto a rotazione costituito da una macchina autocarrata montata su un camion a 3 assi con un peso complessivo, al limite potenziale, di 24 tonnellate. Il sistema di perforazione a rotazione è costituito da una sonda e relativa tubazione e dal rivestimento ad innesto rapido. L'indagine prevede il raggiungimento di una profondità di circa 100 metri con un diametro di 165 mm.

Ogni cinque metri di perforazione è previsto il prelievo di n° 1 campione di cutting, inoltre raggiunto il livello produttivo, la D.LL. potrà ordinare la prova di strato o il campionamento in avanzamento concordando con l’appaltatore le modalità di esecuzione sulla base della natura degli strati sovrastanti e la tecnica di perforazione impiegata.

5 DIAMETRO DI PERFORAZIONE

Per il pozzo “Aeroporto 2”, la perforazione iniziale verrà effettuata con diametro di 250 mm per poter realizzare un "avanpozzo" della profondità di 6 m, all'interno di questo la cementazione verrà effettuata con cemento fino al piano di campagna. Il proseguimento dell'indagine prevedrà il raggiungimento di una profondità di circa 100 metri con un diametro di 165 mm. La tubazione di rivestimento definitiva sarà costituita da un tubo in acciaio del diametro di 139 mm e spessore di 3.6 mm.

6 TUBAZIONE DEFINITIVA

Il pozzo avrà la colonna definitiva in acciaio inox, 139 mm e spessore 5.0 mm. Gli spezzoni di tubo saranno saldati tra loro mediante l’impiego di elettrodi per acciaio o, qualora

le giunzioni risultassero mal eseguite, sarà ordinato l’impiego del metodo TiG. La colonna di ciascun pozzo sarà posta in opera mediante l’impiego di idonei centratori

distanziati di 6 m l’uno dall’altro. Tutti i materiali impiegati dovranno corrispondere a norme UNI-API. La tubazione definitiva non potrà essere posta in opera se non previa autorizzazione della D.LL..

7 FILTRI

Nei tratti che la D.LL. riterrà più opportuno finestrare, saranno posti in opera tubi filtro in acciaio inox AISI 304. Si prevede, in via preventiva, l’utilizzo di filtri tipo Johnson per una lunghezza

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5

indicativa di 18 ml. dello stesso diametro e spessore del tubo cieco con luce filtri di 0,75 mm. La stessa D.LL. si riserva di fornire nella relazione finale le specifiche tecniche definitive dei tubi filtro (diametro, luce filtri, percentuale della superficie filtrante) in rapporto alle caratteristiche idrogeologiche dell’acquifero rinvenute durante la perforazione.

8 MANTO DRENANTE

Il ghiaietto impiegato per il drenaggio, della classe granulometrica definita dalla D.LL. e determinata in base alle caratteristiche dell’acquifero, dovrà essere di tipo arrotondato, proveniente da sedimenti di fiume a prevalenza silicea, e non da frantumazione.

Il ghiaietto dovrà risultare pulito, ben lavato e privo di matrice fine. Il ghiaietto sarà posto in opera da fondo foro fino ad una profondità estimativa di -10 m da p.c. (salvo eventuali variazioni che la D.LL. riterrà opportuno adottare); esso sarà inserito tra la parte del perforo e la tubazione definitiva. In via preventiva si prevede l’impiego di ghiaietto con diametro variabile da 1,5 a 2,5 cm.

9 ISOLAMENTO DELLE FALDE: TAMPONAMENTO E CEMENTAZIONE

La D.LL. indicherà all’impresa costruttrice dei pozzi i tratti che devono essere isolati. In via preventiva si prevede di inserire:

realizzazione di tampone argilloso con bentonite o Compactonit da -8 a -6 ml dal p.c. salvo il letto di sabbia da interporre tra la fine del ghiaietto ed il tampone argilloso;

dal p.c. fino alle profondità di -6 ml verrà operata una cementazione con l’impiego di calcestruzzo prefabbricato iniettato in risalita per caduta dall’alto tra la parete del perforo ed il tubo di rivestimento.

Dopo l'esecuzione della cementazione o del tamponamento, il pozzo dovrà essere lasciato a riposo per almeno 24 ore, così da consentirne il suo adeguato consolidamento, evitando il pericolo di spostamento o dilavamento nel corso delle successive operazioni.

Il pozzo sarà completato con una platea a piano campagna di dimensioni 2x2 m e spessore 0.3 m La testa del pozzo dovrà fuoriuscire 80 cm dal piano campagna e dovrà essere condizionata con controflangia UNI 2276 e flangia cieca.

10 SVILUPPO DEL POZZO

Terminata la posa dei rivestimenti e dei dreni, si effettueranno le operazioni di pistonaggio o completamento dei pozzi per:

rimuovere lo strato impermeabilizzante che si forma sulle pareti del perforo ad opera del fango eventualmente impiegato (il problema è minore in caso di impiego di polimeri organici in luogo dei fanghi bentonitici)

assestare il dreno artificiale posato

eliminare la parte fine del terreno che altrimenti verrebbe sollevata e renderebbe inutilizzabile il pozzo stesso

Le operazioni di sistemazione del dreno devono essere curate con grande attenzione per evitare

“ponti di dreno” che lascino scoperti tratti di filtro causando, con le operazioni di pistonaggio, franamenti locali.

La pompa di spurgo dovrà essere installata in modo che si possa calare agevolmente fino al

livello dinamico una sondina di diametro 3 cm. Pertanto, quando lo spazio tra montante della pompa

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6

e tubolare del pozzo non garantiscono questa possibilità, dovranno essere usate o colonne filettate o colonne flangiate con tubetto continuo per il passaggio della sondina.

11 COLLAUDO

Il collaudo consiste nell’effettuazione delle prove di portata (a gradini, Figura 2, ed a portata costante) interpretate secondo le tecniche e i metodi più opportuni (Dupuit, Thies) per stabilire i parametri di messa in produzione del pozzo in relazione sia alle caratteristiche tecniche costruttive dello stesso, che ai parametri idrogeologici dell’acquifero. Le stesse saranno effettuate dalla D.LL. solo dopo il completamento del pozzo.

Durante le prove saranno inoltre prelevati campioni di acqua in numero minimo di 3, al fine di

stabilire definitivamente le caratteristiche geochimiche dell’acquifero intercettato.

Figura 2 – Schema prova di portata a gradini.

È previsto inoltre l’ispezione televisiva per verificare che l’opera appaltata sia eseguita a regola

d’arte.

12 RECINZIONE FINALE

La particella del nuovo pozzo sarà delimitata con una recinzione composta di un cordolo in c.a. e rete a maglia sciolta completa di cancello scorrevole, così come prevedono le prescrizioni del R.U. del Comune di Campo nell’Elba.

13 SCHEMA POZZO

Si veda file allegato: 5_All_SchemaPozzo_Aeroporto2.pdf .

LA PILA

BONALACCIA

FOSSO

DELLA

FOSSO

DELLA

SANT'IL

ARIO

LA

PILA

(N.29)

PONTEPILA

S.P.

S.P.

ANELLOPODERELA CASINA

C. CATRO

SANTA LUCIA

100127.2

50

50

PALAZZO

57.7

103.9

80.5

48.0

37.3

34.4

79.0

29.9

9.0

12.2

11.2

6.75.2

6.94.7

27.7

6.2

7.5

5.2

10.9

C A P A

NN

IL

I

21.9

16.5

14.0

11.1

11.8

21.2

17.5

AEROPORTO

9.3

150

6.9

11.9

28.5

Aeroporto 2

1600500

1600500

1601000

1601000

1601500

1601500

1602000

1602000

4735

000

4735

000

4735

500

4735

500

10°14'40"E

10°14'40"E

10°14'15"E

10°14'15"E

10°13'50"E

10°13'50"E

42°4

6'0"

N

42°4

6'0"

N

42°4

5'45

"N

42°4

5'45

"N

42°4

5'30

"N

42°4

5'30

"N

1:10.000

LegendaSondaggio

ASA Azienda Servizi Ambientali S.p.A.Via del Gazometro, 9 - 57122 Livorno

sito web: http://www.asaspa.it - e-mail: [email protected] - Tel. 0586242395 P.IVA 01177760491

TAVOLA

736/2

283 (ASA_ToscanaCosta)

1:10.000

0 Emissione Colonna

Coordinate geografiche riferite al sistema di riferimento geodetico WGS84Cordinate piane riferite al sistema di riferimento cartografico Roma 40 - Gauss Boaga Fuso Ovest

0 500 1.000250

Metri

328

316

329

317

050080070

040 010030

130150 160

090

060

020

140 140

020

060

100

10°25'0"E

10°25'0"E

10°12'30"E

10°12'30"E

42°5

0'30

"N

42°5

0'30

"N

42°4

1'0"

N

42°4

1'0"

N

AREA DI DETTAGLIO

0 105 Km

0 5025 Km353352

344343342341

333332331330329328

321320319318317316

310309308307306305

299298297296295294

289288287286285284283

279278277276275274273272

266265264263262261260

254253252251250249248

238235234233

217216

11°33'30"E

11°33'30"E

10°3'0"E

10°3'0"E

44°1

4'30

"N

44°1

4'30

"N

42°4

4'0"

N

42°4

4'0"

N

QUADRO DI UNIONE SEZIONI C.T.R. 1:10.000 ALL'INTERNO DEI RELATIVI FOGLI IGM 1:50.000

Progettazione idrogeologica per l’autorizzazione alla ricerca di acque sotterranee ad uso idropotabile in

loc. Bonalaccia: “AEROPORTO 2”

COROGRAFIA CTRIN SCALA 1:10.000

21 APR. 2017

3_All_CorografiaCTR_Aeroporto2.pdf

Guastaldi Carmignani 21/04/2017

Aeroporto 2

1559

1759

555

523

334

360

525

1757

532

528

521

1186

411

531

412

776

1755

526

359

416

409

1316

516

1761

17531751

554

1397

4211758

518

324

527

361 513

524

522

520

533

422

1754

1756

1760

333

517

556

1752

1604

336288

375413

1601200

1601200

1601300

1601300

4735

200

4735

200

10°14'15"E

10°14'15"E

LegendaSondaggio Particelle catastali

ASA Azienda Servizi Ambientali S.p.A.Via del Gazometro, 9 - 57122 Livorno

sito web: http://www.asaspa.it - e-mail: [email protected] - Tel. 0586242395 P.IVA 01177760491

TAVOLA

283 (ASA_ToscanaCosta)

1:1.000

0 Emissione Colonna

328

316

329

317

050080070

040 010030

130150 160

090

060

020

140 140

020

060

100

10°25'0"E

10°25'0"E

10°12'30"E

10°12'30"E

42°5

0'30"N

42°5

0'30"N

42°4

1'0"N

42°4

1'0"N

AREA DI DETTAGLIO

0 105 Km

0 5025 Km353352

344343342341

333332331330329328

321320319318317316

310309308307306305

299298297296295294

289288287286285284283

279278277276275274273272

266265264263262261260

254253252251250249248

238235234233

217216

11°33'30"E

11°33'30"E

10°3'0"E

10°3'0"E

44°1

4'30"N

44°1

4'30"N

42°4

4'0"N

42°4

4'0"N

QUADRO DI UNIONE SEZIONI C.T.R. 1:10.000 ALL'INTERNO DEI RELATIVI FOGLI IGM 1:50.000

Coordinate geografiche riferite al sistema di riferimento geodetico WGS84Cordinate piane riferite al sistema di riferimento cartografico Roma 40 - Gauss Boaga Fuso Ovest

1:1,0000 50 10025

MetriComune: Campo nell'Elba (Livorno) Foglio: 0018Particella: 1757

736/2

Progettazione idrogeologica per l’autorizzazione alla ricerca di acque sotterranee ad uso idropotabile in

loc. Bonalaccia: “AEROPORTO 2”

PLANIMETRIA CATASTALE IN SCALA 1:10.000

21 APR. 2017

4_All_PlanimetriaCatastale_Aeroporto2.pdf

Guastaldi Carmignani 21/04/2017

1

RELAZIONE

5_All_SchemaPozzo_Aeroporto2.docx

736/2

283 (ASA_ToscanaCosta)

1:2.000

21 APR. 2017

SCHEMA POZZO

0 Emissione Guastaldi Carmignani Colonna 21/04/2017

Progettazione idrogeologica per l’autorizzazione alla ricerca di acque sotterranee ad uso idropotabile in

loc. Bonalaccia: “AEROPORTO 2”

ASA Azienda Servizi Ambientali S.p.A.

Via del Gazometro, 9 - 57122 Livorno sito web: http://www.asaspa.it - e-mail: [email protected] - Tel. 0586242395

P.IVA 01177760491

Geoexplorer Impresa Sociale S.r.l. - CGT Group

2

Figura 1 – Schema pozzo “Aeroporto 2”