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1 Comune di Borghetto Lodigiano Provincia di Lodi Piazza Carlo Alberto Dalla Chiesa, 1 PROGETTO ESECUTIVO PER LA REALIZZAZIONE DI STRUTTURE SPORTIVE POLIFUNZIONALI, DELLA PISCINA COMUNALE E DEL COMPLETAMENTO DELLE AREE ESTERNE PRESSO L’AREA DEL CENTRO SPORTIVO COMUNALE LOTTO COMPLESSIVO CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO (articolo 45, commi 3 e seguenti, regolamento generale, d.P.R. 21 dicembre 1999, n. 554) (ALLEGATO D) Euro a) Importo esecuzione lavorazioni (base d’asta) 2.058.000,00 b) Oneri per l’attuazione dei piani di sicurezza 42.000,00 1) Totale appalto 2.100.000,00 c) Somme a disposizione dell’amministrazione 543.500,00 2) Totale progetto 2.643.500,00 Il responsabile del servizio Il progettista Arch. Alberto Roscini Il responsabile del procedimento

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Comune di Borghetto Lodigiano

Provincia di Lodi Piazza Carlo Alberto Dalla Chiesa, 1

PROGETTO ESECUTIVO PER LA REALIZZAZIONE DI STRUTTURE SPORTIVE POLIFUNZIONALI, DELLA PISCINA COMUNALE E DEL COMPLETAMENTO DELLE AREE

ESTERNE PRESSO L’AREA DEL CENTRO SPORTIVO COMUNALE LOTTO COMPLESSIVO

CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO (articolo 45, commi 3 e seguenti, regolamento generale, d.P.R. 21 dicembre 1999, n. 554)

(ALLEGATO D)

Euro

a) Importo esecuzione lavorazioni (base d’asta) 2.058.000,00 b) Oneri per l’attuazione dei piani di sicurezza 42.000,00 1) Totale appalto 2.100.000,00

c) Somme a disposizione dell’amministrazione 543.500,00

2) Totale progetto 2.643.500,00

Il responsabile del servizio Il progettista

Arch. Alberto Roscini

Il responsabile del procedimento

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Indice PARTE PRIMA: CAPO 1 - NATURA E OGGETTO DELL’APPALTO Art. 1 – Oggetto dell’appalto Art. 2 – Ammontare dell’appalto Art. 3 – Modalità di stipulazione del contratto Art. 4 – Categoria prevalente, categorie scorporabili e subappaltabili CAPO 2 – DISCIPLINA CONTRATTUALE Art. 5 – Interpretazione del contratto e del capitolato speciale d'appalto Art. 6 – Documenti che fanno parte del contratto Art. 7 – Disposizioni particolari riguardanti l’appalto Art. 8 – Fallimento dell’appaltatore Art. 9 – Rappresentante dell’appaltatore e domicilio; direttore di cantiere Art. 10 – Norme generali sui materiali, i componenti, i sistemi e l'esecuzione Art. 11 – Convenzioni europee in materia di valuta e termini CAPO 3 - TERMINI PER L’ESECUZIONE Art. 12 – Consegna e inizio dei lavori Art. 13 – Termini per l'ultimazione dei lavori Art. 14 – Sospensioni e proroghe Art. 15 – Penali in caso di ritardo - Premio di accelerazione Art. 16 – Programma esecutivo dei lavori dell'appaltatore e cronoprogramma Art. 17 – Inderogabilità dei termini di esecuzione Art. 18 – Risoluzione del contratto per mancato rispetto dei termini CAPO 4 - DISCIPLINA ECONOMICA Art. 19 – Pagamenti in acconto Art. 20 – Revisione prezzi Art. 21 – Cessione del contratto e cessione dei crediti CAPO 5 - CONTABILIZZAZIONE E LIQUIDAZIONE DEI LAVORI Art. 22 – Lavori a misura Art. 23 – Lavoro a corpo Art. 24 – Lavori in economia Art. 25 – Valutazione dei manufatti e dei materiali a piè d’opera CAPO 6 - CAUZIONI E GARANZIE Art. 26 – Cauzione provvisoria Art. 27 – Garanzia fideiussoria o cauzione definitiva Art. 28 – Riduzione delle garanzie Art. 29 – Assicurazione a carico dell’impresa CAPO 7 - DISPOSIZIONI PER L’ESECUZIONE Art. 30 – Variazione dei lavori Art. 31 – Varianti per errori od omissioni progettuali Art. 32 – Prezzi applicabili ai nuovi lavori e nuovi prezzi CAPO 8 - DISPOSIZIONI IN MATERIA DI SICUREZZA Art. 33 – Norme di sicurezza generali Art. 34 – Sicurezza sul luogo di lavoro Art. 35 – Piano di sicurezza Art. 36 – Modifiche e integrazioni al piano di sicurezza e di coordinamento Art. 37 – Piano operativo di sicurezza Art. 38 – Osservanza e attuazione dei piani di sicurezza

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CAPO 9 - DISCIPLINA DEL SUBAPPALTO Art. 39 – Subappalto Art. 40 – Responsabilità in materia di subappalto Art. 41 – Pagamento dei subappaltatori CAPO 10 - CONTROVERSIE, MANODOPERA, ESECUZIONE D'UFFICIO Art. 42 – Definizione delle controversie Art. 43 – Contratti collettivi e disposizioni sulla manodopera Art. 44 – Rescissione del contratto - Esecuzione d'ufficio dei lavori CAPO 11 - DISPOSIZIONI PER L’ULTIMAZIONE Art. 45 – Ultimazione dei lavori e gratuita manutenzione Art. 46 – Termini per il collaudo o per l’accertamento della regolare esecuzione CAPO 12 - NORME FINALI Art. 47 – Oneri e obblighi a carico dell’appaltatore Art. 48 – Obblighi speciali a carico dell’appaltatore Art. 49 – Proprietà dei materiali di scavo e di demolizione Art. 50 – Custodia del cantiere Art. 51 – Cartello di cantiere Art. 52 – Spese contrattuali, imposte, tasse PARTE SECONDA: PRESCRIZIONI TECNICHE TABELLE Tabella A – Categoria prevalente e categorie scorporabili e subappaltabili Tabella B – Parti di lavorazioni omogenee - Categorie Contabili Tabella C – Cartello di Cantiere ABBREVIAZIONI - Legge n. 2248 del 1865 (legge 20 marzo 1865, n. 2248, allegato F) - Legge n. 55 del 1990 (legge 19 marzo 1990, n. 55, e successive modifiche e integrazioni) - Decreto n. 494 del 1996 (decreto legislativo 14 agosto 1996, n. 494 e s.m.i.) - Regolamento generale (decreto del Presidente della Repubblica 21 dicembre 1999, n. 554 -

Regolamento di attuazione della legge quadro in materia di lavori pubblici) - D.P.R. n. 34 del 2000 (decreto del Presidente della Repubblica 25 gennaio 2000, n. 34 -

Regolamento per l'istituzione di un sistema di qualificazione unico dei soggetti esecutori di lavori pubblici)

- Capitolato generale d’appalto (decreto ministeriale - lavori pubblici - 19 aprile 2000, n. 145) - Decreto n. 163 del 2006 (decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163 – codice degli appalti pubblici

relativi a lavori, servizi e forniture in attuazione alle direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE)

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PARTE PRIMA

DEFINIZIONE TECNICA ED ECONOMICA DEI LAVORI

CAPO 1 - NATURA E OGGETTO DELL’APPALTO Art. 1 - Oggetto dell’appalto

�� L’oggetto dell’appalto consiste nell’esecuzione di tutti i lavori e forniture necessari per: “la

realizzazione del LOTTO COMPLESSIVO comprendente le strutture sportive polifunzionali, della piscina comunale e del completamento delle aree esterne presso l'area del Centro Sportivo Comunale. del Comune di Borghetto Lodigiano (Lodi).”

1. Esse possono riassumersi come segue, salvo tutte quelle più precise indicazioni che verranno fornite dalla Direzione Lavori all’atto esecutivo:

2. Completamento della palestra esistente con la realizzazione di una piccola

palestra di riscaldamento ed una palestra di muscolazione; 3. Realizzazione di un bar ristorante accessibile direttamente dall’ingresso

attraverso un percorso coperto;

4. Realizzazione di un campo polivalente scoperto predisposto per la futura copertura;

5. Ampliamento di Via Fausto Coppi per renderla a doppio senso di marcia e

formazione dei parcheggi a servizio dell’area sportiva; 6. Creazione di un’area per gli sport acquatici costituita da tre vasche piscine

scoperte e da un blocco servizi e creazione di un ampio solarium con relativa

recinzione perimetrale; 7. Completamento parcheggi e realizzazione della strada prevista dal P.R.G. sul

margine sud dell’area di intervento.

��Sono compresi nell’appalto tutti i lavori, le prestazioni, le forniture e le provviste necessarie per dare il lavoro completamente compiuto e secondo le condizioni stabilite dal capitolato speciale d’appalto, con le caratteristiche tecniche, qualitative e quantitative

previste dal progetto esecutivo con i relativi allegati, con riguardo anche ai particolari costruttivi e ai progetti esecutivi degli impianti tecnologici dei quali l’appaltatore dichiara di aver preso completa ed esatta conoscenza.

�� L’esecuzione dei lavori è sempre e comunque effettuata secondo le regole dell’arte e l’appaltatore deve conformarsi alla massima diligenza nell’adempimento dei propri obblighi.

Art. 2 - Ammontare dell’appalto

1. L’importo dell’appalto posto a base dell’affidamento è definito come segue:

Importi in euro Colonna 1) Colonna 2) Colonna 1 + 2)

Num. A corpo In economia TOTALE

a) Importo esecuzione lavori 2.058.000,00 --- 2.058.000,00

b) Oneri per l’attuazione dei piani di

sicurezza

42.000,00 ---

42.000,00

a) + b) IMPORTO TOTALE 2.100.000,00 --- 2.100.000,00

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2. L’importo contrattuale corrisponde all’importo dei lavori di cui al comma 1, lettera a), aumentato dell’importo degli oneri per la sicurezza e la salute nel cantiere definito al comma 1, lettera b), ai sensi del combinato disposto dell'articolo 131, del decreto n. 163 del 2006 e

dell'articolo 12, commi 1 e 5, primo periodo, del decreto legislativo 14 agosto 1996, n. 494 e s.m.i..

Art. 3 - Modalità di stipulazione del contratto

�� Il contratto è stipulato “a corpo” ai sensi dell’articolo 53 del Decreto n. 163 del 2006. ��Ai sensi dell’art. 46 del D.Lgs. 30.12.1992 n. 504 detto corrispettivo non potrà essere

superiore all’importo del contratto, permanendo l’obbligo da parte dell’Impresa di dare

l’opera ultimata come previsto nel progetto. L’importo contrattuale corrisponde all’importo dei lavori come risultante dall’offerta complessiva dell’aggiudicatario presentata in sede di gara che costituisce l’importo di cui all’art. 2 del presente capitolato.

�� I rapporti ed i vincoli negoziali di cui al presente articolo si riferiscono ai lavori posti a base d’asta soggetti a ribasso, mentre per gli oneri per la sicurezza e la salute nel cantiere di cui all’art. 2, ai sensi del combinato disposto dell’articolo 131 del decreto n.

163 del 2006 e dell’art. 12 comma 1 primo periodo del decreto legislativo 14 agosto 1996 n. 494 e s.m.i., costituiscono vincolo negoziale l’importo degli stessi fissato nel presente capitolato e il/i loro prezzo/i unitario/i indicati a tale scopo dalla Stazione Appaltante nella

lista e non soggetto/i a ribasso. �� I corrispettivi per l’esecuzione dell’appalto, oltre a tutti gli oneri descritti dal presente

capitolato speciale d’appalto, comprendono anche:

per i materiali: ogni spesa per la fornitura, trasporti, cali, tiri in alto, perdite, sprechi, ecc.., nessuna eccettuata, per darli a piè d’opera in qualsiasi punto del lavoro; per gli operai e i mezzi d’opera: ogni spesa per i consumi di energia elettrica, carburante,

lubrificante e per il personale di guida e comando; per i noli e trasporti: ogni spesa per dare a piè d’opera i macchinari ed i mezzi d’opera pronti al loro uso;

per i lavori: tutte le spese per i mezzi d’opera provvisionali, nessuna esclusa, e quant’altro occorra per dare i lavori compiuti a perfetta regola d’arte, intendendosi nei prezzi stessi compreso ogni compenso per gli oneri che l’Appaltatore dovrà sostenere

a tale scopo. I lavori e le somministrazioni appaltate a misura saranno liquidati in base ai prezzi offerti dall’Appaltatore e comprendenti anch’essi gli oneri di cui ai punti sopra indicati.

Per le prestazioni staordinarie o notturne o festive di personale non verrà corrisposto dall’Ente Appaltante nessun compenso o maggiorazione, restando ogni conseguente onere a carico dell’Appaltatore.

�� I corrispettivi, a corpo e misura (corrispettivo dell’opera), sono sotto le condizioni tutte del contratto e del capitolato speciale d’appalto, si intendono accettati dall’Appaltatore in base ai calcoli di sua convenienza, a tutto suo rischio e quindi invariabili durante tutto il

periodo dei lavori e delle forniture ed indipendenti da qualsiasi eventualità, salvo le

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variazioni eventualmente previste ed approvate dalla direzione lavori e dalla Stazione

Appaltante. �� L’Appaltatore non potrà pretendere sovrapprezzi od indennità speciali per eventuali

soggezioni che all’esecuzione dei lavori potessero conseguire dalla coesistenza di altri

cantieri o dalla contemporanea esecuzione di opere affidate ad altre ditte; e non potrà, qualora tale situazione si verificasse, aver diritto a variazione alcuna nel termine generale di consegna e nei termini parziali stabiliti nel programma esecutivo lavori.

Art. 4 - Categoria prevalente, categorie scorporabili e subappaltabili

��Ai sensi dell’articolo 3 del regolamento approvato con d.P.R. n. 34 del 2000 e in

conformità all’allegato «A» al predetto regolamento, i lavori sono classificati nella

categoria prevalente di opere generali «OG 1 - Edifici Civili ed industriali ». ��Ai sensi degli articoli 72, 73 e 74 del regolamento generale, le parti di lavoro appartenenti

alla categoria diversa da quella prevalente, con i relativi importi, sono indicate nella

tabella «A», allegata al capitolato speciale quale parte integrante e sostanziale. Tali parti di lavoro sono scorporabili e, a scelta dell’impresa, subappaltabili, alle condizioni di legge e del capitolato speciale, fatti salvi i limiti, i divieti e le prescrizioni di cui ai commi

successivi. �� I lavori appartenenti a categoria generale (serie «OG») diversa dalla prevalente, di

importo superiore al 10% dell’importo totale dei lavori indicati nel bando di gara, devono

essere realizzati dall’appaltatore solo se in possesso dei requisiti di qualificazione per la relativa categoria; in caso contrario devono essere realizzati da un’impresa mandante qualora l’appaltatore sia un’associazione temporanea di tipo verticale. Qualora

l’appaltatore, direttamente o tramite un’impresa mandante qualora egli sia un’associazione temporanea di tipo verticale, non possieda i requisiti per una delle predette categorie, deve obbligatoriamente indicare in sede di gara i relativi lavori come

subappaltabili, pena la non ammissione alla gara stessa. In ogni caso l’esecutore (sia esso l’appaltatore singolo, che l’impresa mandante o il subappaltatore) deve essere in possesso dei requisiti necessari. I lavori di cui al presente comma, con i relativi importi,

sono individuati nella tabella «A» allegata al capitolato speciale con il numero 2. �� I lavori per i quali vige l’obbligo di esecuzione da parte di installatori aventi i requisiti di

cui alla legge n. 46 del 1990 e al relativo regolamento di attuazione approvato con d.P.R.

n. 447 del 1991, con i relativi importi, sono individuati nella tabella «A».

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CAPO 2 – DISCIPLINA CONTRATTUALE Art. 5 - Interpretazione della convenzione e del capitolato speciale d'appalto

�� In caso di discordanza tra i vari elaborati di progetto vale la soluzione più aderente alle finalità per le quali il lavoro è stato progettato e comunque quella meglio rispondente ai criteri di ragionevolezza e di buona tecnica esecutiva.

�� In caso di norme del capitolato speciale tra loro non compatibili o apparentemente non compatibili, trovano applicazione in primo luogo le norme eccezionali o quelle che fanno eccezione a regole generali, in secondo luogo quelle maggiormente conformi alle

disposizioni legislative o regolamentari ovvero all'ordinamento giuridico, in terzo luogo quelle di maggior dettaglio e infine quelle di carattere ordinario.

�� L'interpretazione delle clausole contrattuali, così come delle disposizioni del capitolato

speciale d'appalto, è fatta tenendo conto delle finalità del contratto e dei risultati ricercati con l'attuazione del progetto approvato; per ogni altra evenienza trovano applicazione gli articoli da 1362 a 1369 del codice civile.

Art. 6 - Documenti che fanno parte della convenzione

1. Fanno parte integrante e sostanziale del convenzione d’appalto, ancorché non

materialmente allegati: a) il capitolato generale d’appalto approvato con decreto ministeriale 19 aprile

2000, n. 145;

b) il presente capitolato speciale d’appalto comprese le tabelle allegate allo stesso, con i limiti, per queste ultime, descritti nel seguito in relazione al loro valore indicativo;

c) tutti gli elaborati grafici del progetto esecutivo, ivi compresi i particolari costruttivi, i progetti delle strutture e degli impianti;

d) l’elenco dei prezzi unitari;

e) il piano operativo di sicurezza di cui all’articolo 131, comma 2, lettera c), decreto n. 163 del 2006;

f) il cronoprogramma di cui all’articolo 42 del regolamento generale.

2. Sono contrattualmente vincolanti tutte le leggi e le norme vigenti in materia di lavori pubblici e in particolare:

a) la legge 20 marzo 1865, n. 2248, allegato F, per quanto applicabile; b) decreto n. 163 del 2006;

c) l’articolo 18 della legge 19 marzo 1990, n. 55 e successive modifiche ed

integrazioni; d) il regolamento generale approvato con d.P.R. 21 dicembre 1999, n. 554.

3. Non fanno invece parte del contratto e sono estranei ai rapporti negoziali:

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a) il computo metrico e il computo metrico estimativo;

b) le tabelle di riepilogo dei lavori e la loro suddivisione per categorie omogenee, ancorché inserite e integranti il presente capitolato speciale; esse hanno efficacia limitatamente ai fini dell’aggiudicazione per la determinazione dei requisiti soggettivi

degli esecutori, ai fini della definizione dei requisiti oggettivi e del subappalto, e, sempre che non riguardino il compenso a corpo dei lavori contrattuali, ai fini della valutazione delle addizioni o diminuzioni dei lavori di cui all’articolo 132 del decreto n.

163 del 2006; c) le quantità delle singole voci elementari rilevabili dagli atti progettuali, e da qualsiasi

altro loro allegato. Art. 7 - Disposizioni particolari riguardanti l’appalto

�� La sottoscrizione della convenzione e dei suoi allegati da parte dell’appaltatore equivale

a dichiarazione di perfetta conoscenza e incondizionata accettazione della legge, dei regolamenti e di tutte le norme vigenti in materia di lavori pubblici, nonché alla completa accettazione di tutte le norme che regolano il presente appalto, e del progetto per quanto

attiene alla sua perfetta esecuzione. ��Ai sensi dell’articolo 71, comma 3, del regolamento generale, l’appaltatore dà atto, senza

riserva alcuna, della piena conoscenza e disponibilità degli atti progettuali e della

documentazione, della disponibilità dei siti, dello stato dei luoghi, delle condizioni pattuite in sede di offerta e ogni altra circostanza che interessi i lavori, che, come da apposito verbale sottoscritto col responsabile del procedimento, consentono l’immediata

esecuzione dei lavori. Art. 8 - Fallimento dell’appaltatore

�� In caso di fallimento dell’appaltatore la Stazione appaltante si avvale, salvi e senza pregiudizio per ogni altro diritto e azione a tutela dei propri interessi, della procedura

prevista dall’articolo 340 della legge n. 2248 del 1865 e s.m.i.. ��Qualora l’esecutore sia un’associazione temporanea, in caso di fallimento dell’impresa

mandataria o di una impresa mandante trovano applicazione rispettivamente i commi 1 e

2 dell’articolo 94 del regolamento generale. Art. 9 - Rappresentante dell’appaltatore e domicilio; direttore di cantiere

�� L’appaltatore deve eleggere domicilio ai sensi e nei modi di cui all’articolo 2 del capitolato generale d’appalto; a tale domicilio si intendono ritualmente effettuate tutte le intimazioni, le assegnazioni di termini e ogni altra notificazione o comunicazione dipendente dal

contratto. �� L’appaltatore deve altresì comunicare, ai sensi e nei modi di cui all’articolo 3 del

capitolato generale d’appalto, le generalità delle persone autorizzate a riscuotere.

��Qualora l’appaltatore non conduca direttamente i lavori, deve depositare presso la stazione appaltante, ai sensi e nei modi di cui all’articolo 4 del capitolato generale

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d’appalto, il mandato conferito con atto pubblico a persona idonea, sostituibile su

richiesta motivata della stazione appaltante. La direzione del cantiere è assunta dal direttore tecnico dell’impresa o da altro tecnico, abilitato secondo le previsioni del capitolato speciale in rapporto alle caratteristiche delle opere da eseguire. L’assunzione

della direzione di cantiere da parte del direttore tecnico avviene mediante delega conferita da tutte le imprese operanti nel cantiere, con l’indicazione specifica delle attribuzioni da esercitare dal delegato anche in rapporto a quelle degli altri soggetti

operanti nel cantiere. �� L’appaltatore, tramite il direttore di cantiere assicura l’organizzazione, la gestione tecnica

e la conduzione del cantiere. Il direttore dei lavori ha il diritto di esigere il cambiamento

del direttore di cantiere e del personale dell’appaltatore per disciplina, incapacità o grave negligenza. L’appaltatore è in tutti i casi responsabile dei danni causati dall’imperizia o dalla negligenza di detti soggetti, nonché della malafede o della frode nella

somministrazione o nell’impiego dei materiali. ��Ogni variazione del domicilio di cui al comma 1, o delle persona di cui ai commi 2, 3 o 4,

deve essere tempestivamente notificata Stazione appaltante; ogni variazione della

persona di cui al comma 3 deve essere accompagnata dal deposito presso la stazione appaltante del nuovo atto di mandato.

Art. 10 - Norme generali sui materiali, i componenti, i sistemi e l'esecuzione

��Nell'esecuzione di tutte le lavorazioni, le opere, le forniture, i componenti, anche

relativamente a sistemi e subsistemi di impianti tecnologici oggetto dell'appalto, devono

essere rispettate tutte le prescrizioni di legge e di regolamento in materia di qualità, provenienza e accettazione dei materiali e componenti nonché, per quanto concerne la descrizione, i requisiti di prestazione e le modalità di esecuzione di ogni categoria di

lavoro, tutte le indicazioni contenute o richiamate contrattualmente nel capitolato speciale di appalto, negli elaborati grafici del progetto esecutivo e nella descrizione delle singole voci allegata allo stesso capitolato.

��Per quanto riguarda l’accettazione, la qualità e l’impiego dei materiali, la loro provvista, il luogo della loro provenienza e l’eventuale sostituzione di quest’ultimo, si applicano rispettivamente gli articoli 15, 16 e 17 del capitolato generale d’appalto.

Art. 11 – Valuta

��Tutti gli atti predisposti dal Committente per ogni valore in cifra assoluta indicano la denominazione in euro.

��Tutti gli atti predisposti dal Committente per ogni valore contenuto in cifra assoluta, ove

non diversamente specificato, devono intendersi I.V.A. esclusa.

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CAPO 3 - TERMINI PER L’ESECUZIONE Art. 12 - Consegna e inizio dei lavori

�� L’esecuzione dei lavori ha inizio dopo la stipula della formale convenzione, in seguito a

consegna, risultante da apposito verbale, da effettuarsi non oltre 45 giorni dalla predetta stipula, previa convocazione dell’esecutore.

��Sarà possibile la consegna anticipata dei lavori, anche in mancanza della stipulazione

formale della convenzione, su indicazione della Stazione Appaltante; ��E’ facoltà della Stazione appaltante procedere in via d’urgenza, alla consegna dei lavori,

anche nelle more della stipulazione formale della convenzione, ai sensi degli articoli 337,

secondo comma, e 338 della legge n. 2248 del 1865, dell’articolo 129, commi 1 e 4, del regolamento generale; in tal caso il direttore dei lavori indica espressamente sul verbale le lavorazioni da iniziare immediatamente.

��Se nel giorno fissato e comunicato l’appaltatore non si presenta a ricevere la consegna dei lavori, il direttore dei lavori fissa un nuovo termine perentorio, non inferiore a 5 giorni e non superiore a 15; i termini per l’esecuzione decorrono comunque dalla data della

prima convocazione. Decorso inutilmente il termine di anzidetto è facoltà della Stazione appaltante di risolvere il contratto e incamerare la cauzione, ferma restando la possibilità di avvalersi della garanzia fideiussoria al fine del risarcimento del danno, senza che ciò

possa costituire motivo di pretese o eccezioni di sorta. Qualora sia indetta una nuova procedura per l’affidamento del completamento dei lavori, l’aggiudicatario è escluso dalla partecipazione in quanto l’inadempimento è considerato grave negligenza accertata.

�� L'appaltatore deve trasmettere alla Stazione appaltante, prima dell’inizio dei lavori, la documentazione di avvenuta denunzia di inizio lavori effettuata agli enti previdenziali, assicurativi ed antinfortunistici, inclusa la Cassa edile ove dovuta; egli trasmette altresì, a

scadenza quadrimestrale, copia dei versamenti contributivi, previdenziali, assicurativi nonché di quelli dovuti agli organismi paritetici previsti dalla contrattazione collettiva, sia relativi al proprio personale che a quello delle imprese subappaltatrici.

Art. 13 - Termini per l'ultimazione dei lavori

�� Il tempo utile per ultimare tutti i lavori compresi nell’appalto è fissato in giorni 540 (cinquecentoquaranta) naturali consecutivi decorrenti dalla data del verbale di consegna dei lavori (art. 1.8 del capitolato prestazionale).

��Nel calcolo del tempo contrattuale si è tenuto conto delle ferie contrattuali. �� L’appaltatore si obbliga alla rigorosa ottemperanza del cronoprogramma dei lavori

che potrà fissare scadenze inderogabili per l’approntamento delle opere necessarie

all’inizio di forniture e lavori da effettuarsi da altre ditte per conto della Stazione appaltante ovvero necessarie all’utilizzazione, prima della fine dei lavori e previo certificato di regolare esecuzione, riferito alla sola parte funzionale delle opere.

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Art. 14 - Sospensioni e proroghe

��Qualora cause di forza maggiore, condizioni climatologiche od altre circostanze speciali che impediscano in via temporanea che i lavori procedano utilmente a regola d’arte, la direzione dei lavori d’ufficio o su segnalazione dell’appaltatore può ordinare la

sospensione dei lavori redigendo apposito verbale. Sono circostanze speciali le situazioni che determinano la necessità di procedere alla redazione di una variante in corso d’opera nei casi previsti dall’articolo 132 del decreto n. 163 del 2006

��Si applicano l’articolo 133 del regolamento generale e gli articoli 24, 25 e 26 del capitolato generale d’appalto.

�� L’appaltatore, qualora per causa a esso non imputabile, non sia in grado di ultimare i

lavori nei termini fissati, può chiedere con domanda motivata proroghe che, se riconosciute giustificate, sono concesse dalla direzione dei lavori purché le domande pervengano prima della scadenza del termine anzidetto.

��A giustificazione del ritardo nell’ultimazione dei lavori o nel rispetto delle scadenze fissate dal programma temporale l’appaltatore non può mai attribuirne la causa, in tutto o in parte, ad altre ditte o imprese o forniture, se esso appaltatore non abbia

tempestivamente per iscritto denunciato alla Stazione appaltante il ritardo imputabile a dette ditte, imprese o fornitori.

�� I verbali per la concessione di sospensioni o proroghe, redatti con adeguata motivazione

a cura della direzione dei lavori e controfirmati dall’appaltatore e recanti l’indicazione dello stato di avanzamento dei lavori, devono pervenire al responsabile del procedimento entro il quinto giorno naturale successivo alla loro redazione e devono essere restituiti

controfirmati dallo stesso o dal suo delegato; qualora il responsabile del procedimento non si pronunci entro tre giorni dal ricevimento, i verbali si danno per riconosciuti e accettati dalla Stazione appaltante.

�� In ogni caso la sospensione opera dalla data di redazione del relativo verbale, accettato dal responsabile del procedimento o sul quale si sia formata l’accettazione tacita. Non possono essere riconosciute sospensioni, e i relativi verbali non hanno alcuna efficacia,

in assenza di adeguate motivazioni o le cui motivazioni non siano riconosciute adeguate da parte del responsabile del procedimento.

�� Il verbale di sospensione ha efficacia dal quinto giorno antecedente la sua presentazione

al responsabile del procedimento, qualora il predetto verbale gli sia stato trasmesso dopo il quinto giorno dalla redazione ovvero rechi una data di decorrenza della sospensione anteriore al quinto giorno precedente la data di trasmissione.

Art. 15 - Penali in caso di ritardo

��Nel caso di mancato rispetto del termine stabilito per l’ultimazione dei lavori , per ogni

giorno naturale consecutivo di ritardo viene applicata una penale pari allo 1 per mille (Lire uno e centesimi zero ogni mille Euro) dell’ammontare delle opere medesime.

�� La penale, nella stessa misura percentuale di cui al comma 1, trova applicazione anche

in caso di ritardo:

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a) nell’inizio dei lavori rispetto alla data fissata dal direttore dei lavori per la consegna

degli stessi, qualora la Stazione appaltante non si avvalga della facoltà di cui all’articolo 12, comma 3;

b) nella ripresa dei lavori seguente un verbale di sospensione, rispetto alla data fissata

dal direttore dei lavori; c) nel rispetto dei termini imposti dalla direzione dei lavori per il ripristino di lavori non

accettabili o danneggiati.

d) nel rispetto delle soglie temporali fissate a tale scopo nel cronoprogramma dei lavori; �� La penale irrogata ai sensi del comma 2, lettera a), è disapplicata e, se, già addebitata, è

restituita, qualora l’appaltatore, in seguito all’andamento imposto ai lavori, rispetti la

prima soglia temporale successiva fissata nel programma dei lavori di cui all’articolo 16. �� La penale di cui al comma 2, lettera b) e lettera d), è applicata all’importo dei lavori

ancora da eseguire; la penale di cui al comma 2, lettera c) è applicata all’importo dei

lavori di ripristino o di nuova esecuzione ordinati per rimediare a quelli non accettabili o danneggiati.

��Tutte le penali di cui al presente articolo sono contabilizzate in detrazione in occasione

del pagamento immediatamente successivo al verificarsi della relativa condizione di ritardo.

�� L’importo complessivo delle penali irrogate ai sensi dei commi 1 e 2 non può superare il

10 per cento dell’importo contrattuale; qualora i ritardi siano tali da comportare una penale di importo superiore alla predetta percentuale trova applicazione l’articolo 18, in materia di risoluzione del contratto.

�� L’applicazione delle penali di cui al presente articolo non pregiudica il risarcimento di eventuali danni o ulteriori oneri sostenuti dalla Stazione appaltante a causa dei ritardi.

Art. 16 – Programma esecutivo dei lavori dell'appaltatore e cronoprogramma

�� Entro 15 giorni dalla stipula del contratto, e comunque prima dell'inizio dei lavori,

l'appaltatore predispone e consegna alla direzione lavori un proprio programma esecutivo dei lavori, elaborato in relazione alle proprie tecnologie, alle proprie scelte

imprenditoriali e alla propria organizzazione lavorativa; tale programma deve riportare per ogni lavorazione, le previsioni circa il periodo di esecuzione nonché l'ammontare presunto, parziale e progressivo, dell'avanzamento dei lavori alle date contrattualmente

stabilite per la liquidazione dei certificati di pagamento deve essere coerente con i tempi contrattuali di ultimazione e deve essere approvato dalla direzione lavori, mediante apposizione di un visto, entro cinque giorni dal ricevimento. Trascorso il predetto termine

senza che la direzione lavori si sia pronunciata il programma esecutivo dei lavori si intende accettato, fatte salve palesi illogicità o indicazioni erronee incompatibili con il rispetto dei termini di ultimazione.

�� Il programma esecutivo dei lavori dell'appaltatore può essere modificato o integrato dalla Stazione appaltante, mediante ordine di servizio, ogni volta che sia necessario alla miglior esecuzione dei lavori e in particolare:

a) per il coordinamento con le prestazioni o le forniture di imprese o altre ditte estranee al contratto;

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b) per l'intervento o il mancato intervento di società concessionarie di pubblici servizi le

cui reti siano coinvolte in qualunque modo con l'andamento dei lavori, purché non imputabile ad inadempimenti o ritardi della Stazione committente; c) per l'intervento o il coordinamento con autorità, enti o altri soggetti diversi dalla

Stazione appaltante, che abbiano giurisdizione, competenze o responsabilità di tutela sugli immobili, i siti e le aree comunque interessate dal cantiere; a tal fine non sono considerati soggetti diversi le società o aziende controllate o partecipate dalla Stazione

appaltante o soggetti titolari di diritti reali sui beni in qualunque modo interessati dai lavori intendendosi, in questi casi, ricondotta la fattispecie alla responsabilità gestionale della Stazione appaltante;

d) per la necessità o l'opportunità di eseguire prove sui campioni, prove di carico e di tenuta e funzionamento degli impianti, nonché collaudi parziali o specifici; e) qualora sia richiesto dal coordinatore per la sicurezza e la salute nel cantiere, in

ottemperanza all'articolo 5 del decreto legislativo n. 494 del 1996 e s. m. i.. In ogni caso il programma esecutivo dei lavori deve essere coerente con il piano di sicurezza e di coordinamento del cantiere, eventualmente integrato ed aggiornato.

�� I lavori sono comunque eseguiti nel rispetto del cronoprogramma predisposto dalla Stazione appaltante e integrante il progetto esecutivo; tale cronoprogramma può essere modificato dalla Stazione appaltante al verificarsi delle condizioni di cui al comma 2.

��Ai fini dell’applicazione delle penali di cui all’articolo 15, comma 2, lettera d), si tiene conto del rispetto delle seguenti soglie del predetto programma, considerate inderogabili, a partire dalla data di consegna dei lavori:

a) Ultimazione area per gli sport acquatici costituita da tre vasche scoperte e da un blocco servizi e creazione di un ampio solarium con relativa perimetrazione entro giorni 180;

b) Completamento della palestra esistente con la realizzazione di due palestrine di riscaldamento, realizzazione di un bar-ristorante accessibile direttamente dall’ingresso attraverso un percorso coperto, realizzazione di un campo polifunzionale scoperto predisposto per la futura copertura, ampliamento di via Fausto Coppi e formazione di area a parcheggio entro 18 mesi.

Art. 17 – Inderogabilità dei termini di esecuzione

��Non costituiscono motivo di proroga dell'inizio dei lavori, della loro mancata regolare o continuativa conduzione secondo il relativo programma o della loro ritardata ultimazione: a) il ritardo nell'installazione del cantiere e nell'allacciamento alle reti tecnologiche

necessarie al suo funzionamento, per l'approvvigionamento dell'energia elettrica e dell'acqua; b) l’adempimento di prescrizioni, o il rimedio a inconvenienti o infrazioni riscontrate dal

direttore dei lavori o dagli organi di vigilanza in materia sanitaria e di sicurezza, ivi compreso il coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione, se nominato; c) l'esecuzione di accertamenti integrativi che l'appaltatore ritenesse di dover effettuare

per la esecuzione delle opere di fondazione, delle strutture e degli impianti, salvo che siano ordinati dalla direzione dei lavori o espressamente approvati da questa;

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d) il tempo necessario per l'esecuzione di prove sui campioni, di sondaggi, analisi e altre

prove assimilabili; e) il tempo necessario per l'espletamento degli adempimenti a carico dell'appaltatore comunque previsti dal capitolato speciale d’appalto;

f) le eventuali controversie tra l’appaltatore e i fornitori, subappaltatori, affidatari, altri incaricati; g) le eventuali vertenze a carattere aziendale tra l’appaltatore e il proprio personale

dipendente. Art. 18 - Risoluzione del contratto per mancato rispetto dei termini

�� L’eventuale ritardo dell’appaltatore rispetto ai termini per l’ultimazione dei lavori o sulle scadenze esplicitamente fissate allo scopo dal programma temporale superiore a 30 (trenta) giorni naturali consecutivi produce la decadenza della convenzione, a

discrezione della Stazione appaltante e senza obbligo di ulteriore motivazione, ai sensi dell’articolo 340 della legge n. 2248 del 1865, e dall’articolo 136 del decreto n. 163 del 2006.

�� La risoluzione del contratto trova applicazione dopo la formale messa in mora dell’appaltatore con assegnazione di un termine per compiere i lavori e in contraddittorio con il medesimo appaltatore.

��Nel caso di risoluzione del contratto la penale di cui all’articolo 15, comma 1, è computata sul periodo determinato sommando il ritardo accumulato dall'appaltatore rispetto al programma esecutivo dei lavori e il termine assegnato dal direttore dei lavori

per compiere i lavori con la messa in mora di cui al comma 2. ��Sono dovuti dall’appaltatore i danni subiti dalla Stazione appaltante in seguito alla

risoluzione del contratto.

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CAPO 4 - DISCIPLINA ECONOMICA

Art. 19 - Pagamenti in acconto

��Per la parte di lavori a corpo per un eventuale controllo da parte della Amministrazione Comunale sull’andamento dei lavori, si terrà conto delle seguenti percentuali, anche in quota parte, di riferimento per l’avanzamento di ogni categoria di opere:

Bar- ristorante e porticato % (16,71) Palestrine % (15,35) Campo polivalente scoperto % (2,84) Opere stradali e parcheggi % (12,60) Sistemazioni esterne % (5,53) Centro natatorio estivo % (44,97) Oneri per la sicurezza % (2,.00)

Totale % (100,00)

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Art. 20 - Revisione prezzi

��Ai sensi dell’articolo 133, commi 2 e 3 del decreto n. 163 del 2006, e successive modifiche e integrazioni, è esclusa qualsiasi revisione dei prezzi e non trova applicazione

l’articolo 1664, primo comma, del codice civile. Art. 21 - Cessione del contratto e cessione dei crediti

��E’ vietata la cessione del contratto sotto qualsiasi forma; ogni atto contrario è nullo di

diritto. ��E’ ammessa la cessione dei crediti, ai sensi del combinato disposto dell’articolo 117,

comma 5, del decreto n. 163 del 2006, a condizione che il cessionario sia un istituto

bancario o un intermediario finanziario disciplinato dalle leggi in materia bancaria e creditizia, il cui oggetto sociale preveda l’esercizio o l’attività di acquisto di crediti d’impresa, e che il contratto di cessione, in originale o in copia autenticata, sia trasmesso

alla Stazione appaltante prima o contestualmente al certificato di pagamento sottoscritto dal responsabile del procedimento.

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CAPO 5 - CONTABILIZZAZIONE E LIQUIDAZIONE DEI LAVORI Art. 22 - Lavori a misura

��Qualora in corso d’opera debbano essere introdotte nuove variazioni ai lavori da parte dell’Amministrazione Comunale, ai sensi degli articoli 33 o 34, e per tali variazioni

ricorrano le condizioni di cui all’articolo 45, comma 9, del regolamento generale, esse possono essere preventivate a misura. Le relative lavorazioni sono indicate nel provvedimento di approvazione della perizia con puntuale motivazione di carattere

tecnico e con l'indicazione dell'importo sommario del loro valore presunto. ��Nei casi di cui al comma 1, qualora le stesse variazioni non siano valutabili mediante i

prezzi unitari rilevabili dagli atti progettuali o di gara, si procede mediante la formazione

dei nuovi prezzi ai sensi dell’articolo 35. L’importo del contratto potrà variare, in aumento o diminuzione, esclusivamente per la parte dei lavori previsti a misura o in economia negli atti progettuali e nella lista, in base alle quantità eseguite, fermi restando i limiti di

cui all’art. 53 del Decreto n. 163 del 2006. ��Non sono comunque riconosciuti nella valutazione delle opere ingrossamenti o aumenti

dimensionali di alcun genere non rispondenti ai disegni di progetto se non saranno stati

preventivamente autorizzati dall’Amminstrazione Comunale. ��Nel corrispettivo per l’esecuzione degli eventuali lavori a misura s’intende sempre

compresa ogni spesa occorrente per dare l’opera compiuta sotto le condizioni stabilite

dal capitolato speciale d’appalto e secondo i tipi indicati e previsti negli atti progettuali. �� La contabilizzazione delle opere e delle forniture verrà effettuata applicando alle quantità

eseguite i prezzi unitari netti desunti dall’elenco dei prezzi unitari di cui all’articolo 3,

comma 3, del presente capitolato speciale. ��Gli eventuali oneri per la sicurezza che fossero individuati a misura in relazione alle

variazioni di cui al comma 1, sono valutati sulla base dei relativi prezzi di elenco, ovvero

formati ai sensi del comma 2, con le relative quantità. Art. 23 - Lavori a corpo

�� La valutazione del lavoro a corpo è effettuata secondo le specificazioni date

nell’enunciazione e nella descrizione del lavoro a corpo, nonché secondo le risultanze degli elaborati grafici e di ogni altro allegato progettuale; il corrispettivo per il lavoro a corpo resta fisso e invariabile senza che possa essere invocata dalle parti contraenti

alcuna verifica sulla misura o sul valore attribuito alla quantità di detti lavori. �� Nel corrispettivo per l’esecuzione dei lavori a corpo s’intende sempre compresa ogni spesa

occorrente per dare l’opera compiuta sotto le condizioni stabilite dal capitolato speciale

d’appalto e secondo i tipi indicati e previsti negli atti progettuali. Pertanto nessun compenso può essere richiesto per lavori, forniture e prestazioni che, ancorché non esplicitamente specificati nella descrizione dei lavori a corpo, siano rilevabili dagli elaborati grafici o

viceversa. Lo stesso dicasi per lavori, forniture e prestazioni che siano tecnicamente e

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intrinsecamente indispensabili alla funzionalità, completezza e corretta realizzazione

dell'opera appaltata secondo le regola dell'arte. �� La contabilizzazione dei lavori a corpo è effettuata applicando all’importo netto di

aggiudicazione le percentuali convenzionali relative alle singole categorie di lavoro di

ciascuna delle quali va contabilizzata la quota parte in proporzione al lavoro eseguito. �� L’elenco dei prezzi unitari e il computo metrico hanno validità ai soli fini della

determinazione del prezzo a base d’asta in base al quale effettuare l’aggiudicazione, in

quanto l'appaltatore era tenuto, in sede di partecipazione alla gara, a verificare le voci e le quantità richieste per l’esecuzione completa dei lavori progettati, ai fini della formulazione della propria offerta e del conseguente corrispettivo.

��Gli oneri per la sicurezza, di cui all'articolo 2, comma 1, lettera b), come evidenziati al rigo b) della tabella sono valutati in base all'importo previsto separatamente dall'importo dei lavori negli atti progettuali e sul bando di gara, secondo la percentuale stabilita nella

predetta tabella, intendendosi come eseguita e liquidabile la quota parte proporzionale a quanto eseguito.

Art. 24 - Lavori in economia

�� La contabilizzazione dei lavori in economia è effettuata secondo i prezzi unitari

contrattuali per l'importo delle prestazioni e delle somministrazioni fatte dall'impresa stessa, con le modalità previste dall’articolo 153 del regolamento generale.

��Gli oneri per la sicurezza, di cui all'articolo 2, comma 1, lettera b), come evidenziati al

rigo b) della tabella per la parte eseguita in economia, sono contabilizzati separatamente con gli stessi criteri.

Art. 25 - Valutazione dei manufatti e dei materiali a piè d’opera

��Non sono valutati i manufatti ed i materiali a pié d’opera, ancorché accettati dalla

direzione dei lavori.

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CAPO 6 - CAUZIONI E GARANZIE Art. 26 - Cauzione provvisoria

��Ai sensi dell’articolo 75, comma 1, del decreto n. 163 del 2006, è richiesta una cauzione provvisoria di Euro 42.000,00 pari al 2 per cento (un cinquantesimo) dell’importo preventivato dei lavori da appaltare, da prestare al momento della partecipazione alla

gara. Art. 27 - Garanzia fideiussoria o cauzione definitiva

��Ai sensi dell’articolo 113, comma 1, del decreto n. 163 del 2006, è richiesta una garanzia

fideiussoria, a titolo di cauzione definitiva, pari al 10 per cento (un decimo) dell’importo contrattuale; qualora l’aggiudicazione sia fatta in favore di un'offerta inferiore all’importo a base d’asta in misura superiore al 10 per cento, la garanzia fidejussoria è aumentata di

tanti punti percentuali quanti sono quelli eccedenti il 10 per cento; qualora il ribasso sia superiore al 20 per cento, l'aumento è di due punti percentuali per ogni punto di ribasso eccedente la predetta misura percentuale.

�� La garanzia fideiussoria è prestata mediante polizza bancaria o assicurativa, emessa da istituto autorizzato, con durata non inferiore a sei mesi oltre il termine previsto per l’ultimazione dei lavori; essa è presentata in originale alla Stazione appaltante prima della

formale sottoscrizione del contratto. �� La garanzia è svincolata, in ragione della metà, una volta che siano stati contabilizzati

lavori eseguiti pari al 50% dell’importo contrattuale; successivamente si procede allo

svincolo progressivo in ragione di un 5% cento dell’iniziale ammontare per ogni ulteriore 10% per cento di importo dei lavori eseguiti.

�� La garanzia, per il rimanente ammontare del 25%, cessa di avere effetto ed è svincolata

automaticamente all'emissione del certificato di collaudo provvisorio ovvero del certificato di regolare esecuzione; lo svincolo e l’estinzione avvengono di diritto, senza necessità di ulteriori atti formali, richieste, autorizzazioni, dichiarazioni liberatorie o restituzioni.

�� La Stazione appaltante può avvalersi della garanzia fideiussoria, parzialmente o totalmente, per le spese dei lavori da eseguirsi d’ufficio nonché per il rimborso delle maggiori somme pagate durante l’appalto in confronto ai risultati della liquidazione finale;

l’incameramento della garanzia avviene con atto unilaterale della Stazione appaltante senza necessità di dichiarazione giudiziale, fermo restando il diritto dell’appaltatore di proporre azione innanzi l’autorità giudiziaria ordinaria.

�� La garanzia fideiussoria è tempestivamente reintegrata nella misura legale di cui al combinato disposto dei commi 1 e 3 qualora, in corso d’opera, sia stata incamerata, parzialmente o totalmente, dalla Stazione appaltante; in caso di variazioni al contratto per

effetto di successivi atti di sottomissione, la medesima garanzia può essere ridotta in caso di riduzione degli importi contrattuali, mentre non è integrata in caso di aumento degli stessi importi fino alla concorrenza di un quinto dell’importo originario.

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Art. 28 – Riduzione delle garanzie

�� L'importo della cauzione provvisoria di cui all’articolo 29 è ridotto al 50 per cento per i concorrenti in possesso della certificazione di qualità conforme alle norme europee della serie UNI EN ISO, ovvero di dichiarazione della presenza di elementi significativi e tra

loro correlati di tale sistema, purché riferiti univocamente alla tipologia di lavori della categoria prevalente.

�� L'importo della garanzia fideiussoria di cui all’articolo 31 è ridotto al 50 per cento per

l'appaltatore in possesso delle medesime certificazioni o dichiarazioni di cui comma 1. �� In caso di associazione temporanea di concorrenti le riduzioni di cui al presente articolo

sono accordate qualora il possesso delle certificazioni o delle dichiarazioni di cui al

comma 1 sia comprovato dalla impresa capogruppo mandataria ed eventualmente da un numero di imprese mandanti, qualora la somma dei requisiti tecnico-organizzativo complessivi sia almeno pari a quella necessaria per la qualificazione dell’impresa

singola.

Art. 29 - Assicurazione a carico dell’impresa

��Ai sensi dell’articolo 129, del decreto n. 163 del 2006, l’appaltatore è obbligato, contestualmente alla sottoscrizione del contratto, a produrre una polizza assicurativa che

tenga indenne la Stazione appaltante da tutti i rischi di esecuzione e una polizza assicurativa a garanzia della responsabilità civile per danni causati a terzi nell’esecuzione dei lavori. La polizza assicurativa è prestata da un’impresa di

assicurazione autorizzata alla copertura dei rischi ai quali si riferisce l'obbligo di assicurazione.

�� La copertura delle predette garanzie assicurative decorre dalla data di consegna dei

lavori e cessa alla data di emissione del certificato di regolare esecuzione e comunque decorsi dodici mesi dalla data di ultimazione dei lavori risultante dal relativo certificato; le stesse polizze devono inoltre recare espressamente il vincolo a favore della Stazione

appaltante e sono efficaci senza riserve anche in caso di omesso o ritardato pagamento delle somme dovute a titolo di premio da parte dell'esecutore.

�� La polizza assicurativa contro tutti i rischi di esecuzione da qualsiasi causa determinati

deve coprire tutti i danni subiti dalla Stazione appaltante a causa del danneggiamento o della distruzione totale o parziale di impianti e opere, anche preesistenti, salvo quelli derivanti da errori di progettazione, insufficiente progettazione, azioni di terzi o cause di

forza maggiore, e che preveda anche una garanzia di responsabilità civile per danni causati a terzi nell’esecuzione dei lavori. Tale polizza deve essere stipulata nella forma «Contractors All Risks» (C.A.R.), deve prevedere una somma assicurata non inferiore

all'importo di € 2.100.000,00 e: a) prevedere la copertura dei danni alle opere, temporanee e permanenti, eseguite o in corso di esecuzione per qualsiasi causa nel cantiere, compresi materiali e

attrezzature di impiego e di uso, compresi i beni della Stazione appaltante destinati alle opere, causati da furto e rapina, incendio, fulmini e scariche elettriche, tempesta e

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uragano, inondazioni e allagamenti, esplosione e scoppio, terremoto e movimento

tellurico, frana, smottamento e crollo, acque anche luride e gas provenienti da rotture o perdite di condotte idriche, fognarie, gasdotti e simili, atti di vandalismo, altri comportamenti colposi o dolosi propri o di terzi;

b) prevedere la copertura dei danni causati da errori di realizzazione, omissioni di cautele o di regole dell’arte, difetti e vizi dell’opera, in relazione all’intera garanzia a cui l’impresa è tenuta, nei limiti della perizia e delle capacità tecniche da essa esigibili nel

caso concreto, per l’obbligazione di risultato che essa assume con il contratto d’appalto anche ai sensi dell’articolo 1665 del codice civile; c) nel caso di lavori di manutenzione, restauro o ristrutturazione, tali da coinvolgere o

interessare in tutto o in parte beni immobili o impianti preesistenti, la somma assicurata deve comprendere, oltre all’importo del contratto incrementato dell’I.V.A., come determinato in precedenza, l’importo del valore delle predette preesistenze quantificato

in Euro 300.000/00. �� La polizza assicurativa di responsabilità civile per danni causati a terzi deve essere

stipulata per una somma assicurata non inferiore ad euro 3.500.000/00 e deve:

a)prevedere la copertura dei danni che l’appaltatore debba risarcire quale civilmente responsabile verso prestatori di lavoro da esso dipendenti e assicurati secondo le norme vigenti e verso i dipendenti stessi non soggetti all’obbligo di assicurazione contro gli

infortuni nonché verso i dipendenti dei subappaltatori, impiantisti e fornitori per gli infortuni da loro sofferti in conseguenza del comportamento colposo commesso dall’impresa o da un suo dipendente del quale essa debba rispondere ai sensi

dell’articolo 2049 del codice civile, e danni a persone dell’impresa, e loro parenti o affini, o a persone della Stazione appaltante occasionalmente o saltuariamente presenti in cantiere e a consulenti dell’appaltatore o della Stazione appaltante;

b) prevedere la copertura dei danni biologici; c) prevedere che tra le "persone" si intendono compresi i rappresentanti della Stazione appaltante autorizzati all’accesso al cantiere, i componenti dell’ufficio di direzione dei

lavori, i coordinatori per la sicurezza, i collaudatori. �� Le garanzie di cui al presente articolo, prestate dall’appaltatore coprono senza alcuna

riserva anche i danni causati dalle imprese subappaltatrici e subfornitrici. Qualora

l’appaltatore sia un’associazione temporanea di concorrenti, giusto il regime delle responsabilità disciplinato dall’articolo 95 del regolamento generale e dall’articolo 37 del decreto n. 163 del 2006, le stesse garanzie assicurative prestate dalla mandataria

capogruppo coprono senza alcuna riserva anche i danni causati dalle imprese mandanti. �� Alla data dell’emissione del certificato di regolare esecuzione la polizza assicurativa di

cui al comma 3 è sostituita da una polizza che tenga indenne la Stazione appaltante da

tutti i rischi connessi all'utilizzo delle lavorazioni in garanzia o agli interventi per la loro eventuale sostituzione o rifacimento.

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CAPO 7 - DISPOSIZIONI PER L’ESECUZIONE

Art. 30 - Variazione dei lavori

��Non sono riconosciute varianti al progetto esecutivo, prestazioni e forniture extra contrattuali di qualsiasi genere, eseguite senza preventivo ordine scritto della direzione

lavori, recante anche gli estremi dell’approvazione da parte della stazione appaltante, ove questa sia prescritta dalla legge o dal regolamento.

��Qualunque reclamo o riserva che l’appaltatore si credesse in diritto di opporre, deve

essere presentato per iscritto alla direzione lavori prima dell’esecuzione dell’opera oggetto della contestazione. Non sono prese in considerazione domande di maggiori compensi su quanto stabilito in contratto, per qualsiasi natura o ragione, qualora non vi

sia accordo preventivo scritto prima dell’inizio dell’opera oggetto di tali richieste. ��Sono ammesse, nell’esclusivo interesse della Stazione appaltante, le varianti, in

aumento o in diminuzione, finalizzate al miglioramento dell’opera e alla sua funzionalità,

sempre che non comportino modifiche sostanziali e siano motivate da obbiettive esigenze derivanti da circostanze sopravvenute e imprevedibili al momento della stipula del contratto. L’importo in aumento relativo a tali varianti non può superare il 5 per cento

dell’importo originario del contratto e deve trovare copertura nella somma stanziata per l’esecuzione dell’opera.

��Salvo i casi di cui al comma 5, è sottoscritto un atto di sottomissione quale appendice

contrattuale, che deve indicare le modalità di contrattazione e contabilizzazione delle lavorazioni in variante.

Art. 31 – Varianti per errori od omissioni progettuali

��Qualora, per il manifestarsi di errori od omissioni imputabili alle carenze del progetto

esecutivo, si rendessero necessarie varianti che possono pregiudicare, in tutto o in parte, la realizzazione dell’opera ovvero la sua utilizzazione, e che sotto il profilo economico eccedano il quinto dell’importo originario del contratto, la Stazione appaltante procede

alla risoluzione del contratto con indizione di una nuova gara alla quale è invitato l’appaltatore originario.

�� In tal caso la risoluzione del contratto comporta il pagamento dei lavori eseguiti.

��Nei casi di cui al presente articolo i titolari dell’incarico di progettazione sono responsabili dei danni subiti dalla Stazione appaltante; ai fini del presente articolo si considerano errore od omissione di progettazione l’inadeguata valutazione dello stato di fatto, la

mancata od erronea identificazione della normativa tecnica vincolante per la progettazione, il mancato rispetto dei requisiti funzionali ed economici prestabiliti e risultanti da prova scritta, la violazione delle norme di diligenza nella predisposizione

degli elaborati progettuali.

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Art. 32 - Prezzi applicabili ai nuovi lavori e nuovi prezzi

1. Le eventuali variazioni sono valutate mediante l'applicazione dei prezzi di cui all’elenco prezzi contrattuale come determinati ai sensi dell’articolo 3, commi 3 e 4.

2. Qualora tra i prezzi di cui all’elenco prezzi contrattuale come determinati ai sensi dell’articolo 3, commi 3 e 4, non siano previsti prezzi per i lavori in variante, si procede alla formazione di nuovi prezzi, mediante apposito verbale di concordamento, con i criteri di cui all’articolo 136

del regolamento generale.

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CAPO 8 - DISPOSIZIONI IN MATERIA DI SICUREZZA Art. 33 - Norme di sicurezza generali

�� I lavori appaltati devono svolgersi nel pieno rispetto di tutte le norme vigenti in materia di

prevenzione degli infortuni e igiene del lavoro e in ogni caso in condizione di permanente sicurezza e igiene.

�� L’appaltatore è altresì obbligato ad osservare scrupolosamente le disposizioni del vigente

Regolamento Locale di Igiene, per quanto attiene la gestione del cantiere. �� L’appaltatore predispone, per tempo e secondo quanto previsto dalle vigenti disposizioni,

gli appositi piani per la riduzione del rumore, in relazione al personale e alle attrezzature

utilizzate. �� L’appaltatore non può iniziare o continuare i lavori qualora sia in difetto nell’applicazione

di quanto stabilito nel presente articolo.

Art. 34 - Sicurezza sul luogo di lavoro

��L'appaltatore è obbligato a fornire alla Stazione appaltante, entro 30 giorni dall'aggiudicazione, l'indicazione dei contratti collettivi applicati ai lavoratori dipendenti e una

dichiarazione in merito al rispetto degli obblighi assicurativi e previdenziali previsti dalle leggi e dai contratti in vigore.

��L’appaltatore è obbligato ad osservare le misure generali di tutela di cui all'articolo 3 del

decreto legislativo n. 626 del 1994 e s.m.i., nonché le disposizioni dello stesso decreto applicabili alle lavorazioni previste nel cantiere.

Art. 35 – Piano di sicurezza e di coordinamento

�� L’appaltatore è obbligato ad osservare scrupolosamente e senza riserve o eccezioni

l’eventuale piano di sicurezza e di coordinamento predisposto dal coordinatore per la sicurezza e messo a disposizione da parte della Stazione appaltante, ai sensi del decreto legislativo n. 494 del 1996 e s.m.i..

Art. 36 – Modifiche e integrazioni al piano di sicurezza e di coordinamento

�� L’appaltatore può presentare al coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione una o più proposte motivate di modificazione o di integrazione al piano di sicurezza di coordinamento, nei seguenti casi:

a) per adeguarne i contenuti alle proprie tecnologie ovvero quando ritenga di poter meglio garantire la sicurezza nel cantiere sulla base della propria esperienza, anche in seguito alla consultazione obbligatoria e preventiva dei rappresentanti per la sicurezza

dei propri lavoratori o a rilievi da parte degli organi di vigilanza;

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b) per garantire il rispetto delle norme per la prevenzione degli infortuni e la tutela della

salute dei lavoratori eventualmente disattese nel piano di sicurezza, anche in seguito a rilievi o prescrizioni degli organi di vigilanza.

�� L'appaltatore ha il diritto che il coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione si

pronunci tempestivamente, con atto motivato da annotare sulla documentazione di cantiere, sull’accoglimento o il rigetto delle proposte presentate; le decisioni del coordinatore sono vincolanti per l'appaltatore.

��Qualora entro il termine di tre giorni lavorativi dalla presentazione delle proposte dell’appaltatore, prorogabile una sola volta di altri tre giorni lavorativi, il coordinatore per la sicurezza non si pronunci:

a) nei casi di cui al comma 1, lettera a), le proposte si intendono accolte; b) nei casi di cui al comma 1, lettera b), le proposte si intendono rigettate.

��Nei casi di cui al comma 1, lettera a), l’eventuale accoglimento delle modificazioni e

integrazioni non può in alcun modo giustificare variazioni o adeguamenti dei prezzi pattuiti, né maggiorazioni di alcun genere del corrispettivo.

��Nei casi di cui al comma 1, lettera b), qualora l’eventuale accoglimento delle

modificazioni e integrazioni comporti maggiori oneri a carico dell'impresa, e tale circostanza sia debitamente provata e documentata, trova applicazione la disciplina delle varianti.

Art. 37 – Piano operativo di sicurezza

�� L'appaltatore, entro 15 giorni dall'aggiudicazione e comunque prima dell'inizio dei lavori, deve predisporre e consegnare al direttore dei lavori o, se nominato, al coordinatore per la sicurezza nella fase di esecuzione, un piano operativo di sicurezza per quanto attiene

alle proprie scelte autonome e relative responsabilità nell'organizzazione del cantiere e nell'esecuzione dei lavori. Il piano operativo di sicurezza comprende il documento di valutazione dei rischi di cui all'articolo 4, commi 1, 2 e 7, e gli adempimenti di cui

all’articolo 7, comma 1, lettera b), del decreto legislativo 19 settembre 1994, n. 626 e contiene inoltre le notizie di cui all’articolo 4, commi 4 e 5 dello stesso decreto, con riferimento allo specifico cantiere e deve essere aggiornato ad ogni mutamento delle

lavorazioni rispetto alle previsioni. �� Il piano operativo di sicurezza costituisce piano complementare di dettaglio del piano di

sicurezza e di coordinamento di cui all'articolo 37, previsto dall'articolo 4, comma 1,

lettera a) e dall'articolo 12, del decreto legislativo n. 494 del 1996. Art. 38 – Osservanza e attuazione dei piani di sicurezza

�� L’appaltatore è obbligato ad osservare le misure generali di tutela di cui all'articolo 3 del decreto legislativo n. 626 del 1994 es.m.i., con particolare riguardo alle circostanze e agli

adempimenti descritti agli articoli 8 e 9 e all'allegato IV del decreto legislativo n. 494 del 1996.

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�� I piani di sicurezza devono essere redatti in conformità alle direttive 89/391/CEE del

Consiglio, del 12 giugno 1989, 92/57/CEE del Consiglio, del 24 giugno 1992, alla relativa normativa nazionale di recepimento, ai regolamenti di attuazione e alla migliore letteratura tecnica in materia.

�� L'impresa esecutrice è obbligata a comunicare tempestivamente prima dell'inizio dei lavori e quindi periodicamente, a richiesta del committente o del coordinatore, l'iscrizione alla camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura, l'indicazione dei contratti

collettivi applicati ai lavoratori dipendenti e la dichiarazione circa l'assolvimento degli obblighi assicurativi e previdenziali. L’affidatario è tenuto a curare il coordinamento di tutte le imprese operanti nel cantiere, al fine di rendere gli specifici piani redatti dalle

imprese subappaltatrici compatibili tra loro e coerenti con il piano presentato dall’appaltatore. In caso di associazione temporanea o di consorzio di imprese detto obbligo incombe all’impresa mandataria capogruppo. Il direttore tecnico di cantiere è

responsabile del rispetto del piano da parte di tutte le imprese impegnate nell’esecuzione dei lavori.

�� Il piano di sicurezza e di coordinamento ed il piano operativo di sicurezza formano parte

integrante del contratto di appalto. Le gravi o ripetute violazioni dei piani stessi da parte dell’appaltatore, comunque accertate, previa formale costituzione in mora dell’interessato, costituiscono causa di risoluzione del contratto.

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CAPO 9 - DISCIPLINA DEL SUBAPPALTO Art. 39 - Subappalto

��Tutte le lavorazioni, a qualsiasi categoria appartengano sono scorporabili o subappaltabili a scelta del concorrente, ferme restando le prescrizioni di cui all’articolo 4 del capitolato speciale, l’osservanza dell’articolo 18 della legge n. 55 del 1990 e s.m.i,, e

come di seguito specificato: a) è vietato il subappalto o il subaffidamento in cottimo dei lavori appartenenti alla categoria prevalente per una quota superiore al 30 per cento, in termini economici,

dell’importo dei lavori della stessa categoria prevalente; b) i lavori delle categorie diverse da quella prevalente e a tale fine indicati nel bando o nel presente capitolato speciale d’appalto possono essere subappaltati o subaffidati in

cottimo per la loro totalità; �� L’affidamento in subappalto o in cottimo è consentito, previa autorizzazione della

Stazione appaltante, alle seguenti condizioni:

a) che l’appaltatore abbia indicato all’atto dell’offerta i lavori o le parti di opere che intende subappaltare o concedere in cottimo; l’omissione delle indicazioni sta a significare che il ricorso al subappalto o al cottimo è vietato e non può essere

autorizzato; b) che l’appaltatore provveda al deposito di copia autentica del contratto di subappalto presso la Stazione appaltante almeno 20 giorni prima della data di effettivo inizio

dell’esecuzione delle relative lavorazioni subappaltate, unitamente alla dichiarazione circa la sussistenza o meno di eventuali forme di controllo o di collegamento, a norma dell’articolo 2359 del codice civile, con l’impresa alla quale è affidato il subappalto o il

cottimo; in caso di associazione temporanea, società di imprese o consorzio, analoga dichiarazione deve essere effettuata da ciascuna delle imprese partecipanti all’associazione, società o consorzio.

c) che l’appaltatore, unitamente al deposito del contratto di subappalto presso la Stazione appaltante, ai sensi della lettera b), trasmetta alla stessa Stazione appaltante la documentazione attestante che il subappaltatore è in possesso dei requisiti prescritti

dalla normativa vigente per la partecipazione alle gare di lavori pubblici, in relazione ai lavori da realizzare in subappalto o in cottimo; d) che non sussista, nei confronti del subappaltatore, alcuno dei divieti previsti

dall’articolo 10 della legge n. 575 del 1965 e s.m.i., e successive modificazioni e integrazioni; resta fermo che, ai sensi dell’articolo 12, comma 4, dello stesso d.P.R. n. 252 del 1998 e s.m.i., il subappalto è vietato, a prescindere dall’importo dei relativi lavori,

qualora per l’impresa subappaltatrice sia accertata una delle situazioni indicate dall'articolo 10, comma 7, del citato d.P.R.

�� Il subappalto e l’affidamento in cottimo devono essere autorizzati preventivamente dalla

Stazione appaltante in seguito a richiesta scritta dell'appaltatore; l’autorizzazione è rilasciata entro 30 giorni dal ricevimento della richiesta; tale termine può essere prorogato una sola volta per non più di 30 giorni, ove ricorrano giustificati motivi;

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trascorso il medesimo termine, eventualmente prorogato, senza che la Stazione

appaltante abbia provveduto, l'autorizzazione si intende concessa a tutti gli effetti qualora siano verificate tutte le condizioni di legge per l’affidamento del subappalto. Per i subappalti o cottimi di importo inferiore al 2% dell’importo contrattuale o di importo

inferiore a 100.000 euro, i termini per il rilascio dell’autorizzazione da parte della stazione appaltante sono ridotti della metà

�� L’affidamento di lavori in subappalto o in cottimo comporta i seguenti obblighi:

a) l’appaltatore deve praticare, per i lavori e le opere affidate in subappalto, i prezzi risultanti dall’aggiudicazione ribassati in misura non superiore al 20 per cento; b) nei cartelli esposti all’esterno del cantiere devono essere indicati anche i nominativi di

tutte le imprese subappaltatrici, completi dell’indicazione della categoria dei lavori subappaltati e dell’importo dei medesimi; c) le imprese subappaltatrici devono osservare integralmente il trattamento economico e

normativo stabilito dai contratti collettivi nazionale e territoriale in vigore per il settore e per la zona nella quale si svolgono i lavori e sono responsabili, in solido con l’appaltatore, dell’osservanza delle norme anzidette nei confronti dei loro dipendenti per

le prestazioni rese nell’ambito del subappalto; d) le imprese subappaltatrici, per tramite dell’appaltatore, devono trasmettere alla Stazione appaltante, prima dell’inizio dei lavori, la documentazione di avvenuta denunzia

agli enti previdenziali, inclusa la Cassa edile, assicurativi ed antinfortunistici; devono altresì trasmettere, a scadenza quadrimestrale, copia dei versamenti contributivi, previdenziali, assicurativi nonché di quelli dovuti agli organismi paritetici previsti dalla

contrattazione collettiva. �� Le presenti disposizioni si applicano anche alle associazioni temporanee di imprese e

alle società anche consortili, quando le imprese riunite o consorziate non intendono

eseguire direttamente i lavori scorporabili. ��Ai fini del presente articolo è considerato subappalto qualsiasi contratto avente ad

oggetto attività ovunque espletate che richiedano l'impiego di manodopera, quali le

forniture con posa in opera e i noli a caldo, se singolarmente di importo superiore al 2 per cento dell'importo dei lavori affidati o di importo superiore a 100.000 euro e qualora l'incidenza del costo della manodopera e del personale sia superiore al 50 per cento

dell'importo del contratto di subappalto. �� I lavori affidati in subappalto non possono essere oggetto di ulteriore subappalto pertanto

il subappaltatore non può subappaltare a sua volta i lavori. Fanno eccezione al predetto

divieto le fornitura con posa in opera di impianti e di strutture speciali individuate con apposito regolamento; in tali casi il fornitore o il subappaltatore, per la posa in opera o il montaggio, può avvalersi di imprese di propria fiducia per le quali non sussista alcuno dei

divieti di cui al comma 2, lettera d). È fatto obbligo all'appaltatore di comunicare alla Stazione appaltante, per tutti i sub-contratti, il nome del sub-contraente, l'importo del sub-contratto, l'oggetto del lavoro, servizio o fornitura affidati.3

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Art. 40 – Responsabilità in materia di subappalto

�� L'appaltatore resta in ogni caso responsabile nei confronti della Stazione appaltante per l'esecuzione delle opere oggetto di subappalto, sollevando la Stazione appaltante

medesima da ogni pretesa dei subappaltatori o da richieste di risarcimento danni avanzate da terzi in conseguenza all’esecuzione di lavori subappaltati.

�� Il direttore dei lavori e il responsabile del procedimento, nonché il coordinatore per

l’esecuzione in materia di sicurezza di cui all’articolo 5 del decreto legislativo n. 494 del 1996, provvedono a verificare, ognuno per la propria competenza, il rispetto di tutte le condizioni di ammissibilità e del subappalto.

�� Il subappalto non autorizzato comporta inadempimento contrattualmente grave ed essenziale anche ai sensi dell’articolo 1456 del codice civile con la conseguente possibilità, per la Stazione appaltante, di risolvere i. contratto in danno dell’appaltatore,

ferme restando le sanzioni penali previste dall’articolo 21 della legge 13 settembre 1982, n. 646, come modificato dal decreto-legge 29 aprile 1995, n. 139, convertito dalla legge 28 giugno 1995, n. 246 (ammenda fino a un terzo dell’importo dell’appalto, arresto da sei

mesi ad un anno). Art. 41 – Pagamento dei subappaltatori

�� La Stazione appaltante non provvede al pagamento diretto dei subappaltatori e dei cottimisti e l’appaltatore è obbligato a trasmettere alla stessa Stazione appaltante, entro

20 giorni dalla data di ciascun pagamento effettuato a proprio favore, copia delle fatture quietanzate relative ai pagamenti da esso corrisposti ai medesimi subappaltatori o cottimisti, con l’indicazione delle eventuali ritenute di garanzia effettuate.

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CAPO 10 - CONTROVERSIE, MANODOPERA, ESECUZIONE D'UFFICIO Art. 42 - Definizione delle controversie

�� Per la definizione di tutte le controversie derivanti dall'esecuzione del contratto è

competente il Foro di Lodi.

Art. 43 - Contratti collettivi e disposizioni sulla manodopera

�� L’appaltatore è tenuto all’esatta osservanza di tutte le leggi, regolamenti e norme vigenti

in materia, nonché eventualmente entrate in vigore nel corso dei lavori, e in particolare: a) nell’esecuzione dei lavori che formano oggetto del presente appalto, l’appaltatore si

obbliga ad applicare integralmente il contratto nazionale di lavoro per gli operai dipendenti

dalle aziende industriali edili e affini e gli accordi locali e aziendali integrativi dello stesso, in vigore per il tempo e nella località in cui si svolgono i lavori;

b) i suddetti obblighi vincolano l’appaltatore anche qualora non sia aderente alle

associazioni stipulanti o receda da esse e indipendentemente dalla natura industriale o artigiana, dalla struttura o dalle dimensioni dell’impresa stessa e da ogni altra sua qualificazione giuridica;

c) è responsabile in rapporto alla Stazione appaltante dell’osservanza delle norme anzi-dette da parte degli eventuali subappaltatori nei confronti dei rispettivi dipendenti, anche nei casi in cui il contratto collettivo non disciplini l’ipotesi del subappalto; il fatto che il

subappalto non sia stato autorizzato non esime l’appaltatore dalla responsabilità, e ciò senza pregiudizio degli altri diritti della Stazione appaltante;

d) è obbligato al regolare assolvimento degli obblighi contributivi in materia

previdenziale, assistenziale, antinfortunistica e in ogni altro ambito tutelato dalle leggi speciali.

��Ai sensi dell’articolo 13 del capitolato generale d’appalto, in caso di ritardo nel

pagamento delle retribuzioni dovute al personale dipendente, qualora l’appaltatore invitato a provvedervi, entro quindici giorni non vi provveda o non contesti formalmente e motivatamente la legittimità della richiesta, la stazione appaltante può pagare

direttamente ai lavoratori le retribuzioni arretrate, anche in corso d'opera, detraendo il relativo importo dalle somme dovute all'appaltatore in esecuzione della convenzione.

Art. 44 - Risoluzione del contratto - Esecuzione d'ufficio dei lavori

�� La Stazione appaltante ha facoltà di risolvere il contratto mediante semplice lettera

raccomandata con messa in mora di 15 giorni, senza necessità di ulteriori adempimenti, nei seguenti casi:

a) frode nell'esecuzione dei lavori;

b) inadempimento alle disposizioni del direttore dei lavori riguardo ai tempi di esecuzione o quando risulti accertato il mancato rispetto delle ingiunzioni o diffide fattegli, nei termini imposti dagli stessi provvedimenti;

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c) manifesta incapacità o inidoneità, anche solo legale, nell’esecuzione dei lavori;

d) inadempienza accertata alle norme di legge sulla prevenzione degli infortuni, la sicurezza sul lavoro e le assicurazioni obbligatorie del personale;

e) sospensione dei lavori o mancata ripresa degli stessi da parte dell’appaltatore senza

giustificato motivo; f) rallentamento dei lavori, senza giustificato motivo, in misura tale da pregiudicare la

realizzazione dei lavori nei termini previsti dal contratto;

g) subappalto abusivo, associazione in partecipazione, cessione anche parziale del contratto o violazione di norme sostanziali regolanti il subappalto;

h) non rispondenza dei beni forniti alle specifiche di contratto e allo scopo dell’opera;

i) nel caso di mancato rispetto della normativa sulla sicurezza e la salute dei lavoratori di cui al decreto legislativo n. 626 del 1994 o ai piani di sicurezza di cui agli articoli 39 e seguenti del presente capitolato speciale, integranti il contratto, e delle ingiunzioni fattegli al

riguardo dal direttore dei lavori, dal responsabile del procedimento o dal coordinatore per la sicurezza.

�� Il contratto è altresì risolto in caso di perdita da parte dell'appaltatore, dei requisiti per

l'esecuzione dei lavori, quali il fallimento o la irrogazione di misure sanzionatorie o cautelari che inibiscono la capacità di contrattare con la pubblica amministrazione.

��Nei casi di rescissione del contratto o di esecuzione di ufficio, la comunicazione della

decisione assunta dalla Stazione appaltante è fatta all'appaltatore nella forma dell'ordine di servizio o della raccomandata con avviso di ricevimento, con la contestuale indicazione della data alla quale avrà luogo l'accertamento dello stato di consistenza dei

lavori. �� In relazione a quanto sopra, alla data comunicata dalla Stazione appaltante si fa luogo, in

contraddittorio fra il direttore dei lavori e l'appaltatore o suo rappresentante ovvero, in

mancanza di questi, alla presenza di due testimoni, alla redazione dello stato di consistenza dei lavori, all'inventario dei materiali, delle attrezzature dei e mezzi d’opera esistenti in cantiere, nonché, nel caso di esecuzione d’ufficio, all’accertamento di quali di

tali materiali, attrezzature e mezzi d’opera debbano essere mantenuti a disposizione della Stazione appaltante per l’eventuale riutilizzo e alla determinazione del relativo costo.

��Nei casi di rescissione del contratto e di esecuzione d'ufficio, come pure in caso di fallimento dell'appaltatore, i rapporti economici con questo o con il curatore sono definiti, con salvezza di ogni diritto e ulteriore azione della Stazione appaltante, nel seguente

modo: a) ponendo a base d’asta del nuovo appalto l’importo lordo dei lavori di completamento da eseguire d’ufficio in danno, risultante dalla differenza tra l’ammontare complessivo

lordo dei lavori posti a base d’asta nell’appalto originario, eventualmente incrementato per perizie in corso d’opera oggetto di regolare atto di sottomissione o comunque approvate o accettate dalle parti, e l’ammontare lordo dei lavori eseguiti dall’appaltatore inadempiente

medesimo; b) ponendo a carico dell’appaltatore inadempiente:

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c) l’eventuale maggiore costo derivante dalla differenza tra importo netto di

aggiudicazione del nuovo appalto per il completamento dei lavori e l’importo netto degli stessi risultante dall’aggiudicazione effettuata in origine all’appaltatore inadempiente; d) l’eventuale maggiore costo derivato dalla ripetizione della gara di appalto

eventualmente andata deserta, necessariamente effettuata con importo a base d’asta opportunamente maggiorato; e) l’eventuale maggiore onere per la Stazione appaltante per effetto della tardata

ultimazione dei lavori, delle nuove spese di gara e di pubblicità, delle maggiori spese tecniche di direzione, assistenza, contabilità e collaudo dei lavori, dei maggiori interessi per il finanziamento dei lavori, di ogni eventuale maggiore e diverso danno documentato,

conseguente alla mancata tempestiva utilizzazione delle opere alla data prevista dal contratto originario.

�� Il contratto è altresì risolto qualora, per il manifestarsi di errori o di omissioni del progetto

esecutivo che pregiudicano, in tutto o in parte, la realizzazione dell’opera ovvero la sua utilizzazione, come definite dall’articolo 132, comma 6, del decreto n. 163 del 2006, si rendano necessari lavori suppletivi che eccedano il quinto dell’importo originario del

contratto. In tal caso, proceduto all’accertamento dello stato di consistenza ai sensi del comma 3, si procede alla liquidazione dei lavori eseguiti, dei materiali utili.

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CAPO 11 - DISPOSIZIONI PER L’ULTIMAZIONE Art. 45 - Ultimazione dei lavori e gratuita manutenzione

��Al termine dei lavori e in seguito a richiesta scritta dell’impresa appaltatrice il direttore dei lavori redige, entro 10 giorni dalla richiesta, il certificato di ultimazione; entro trenta giorni

dalla data del certificato di ultimazione dei lavori il direttore dei lavori procede all’accertamento sommario della regolarità delle opere eseguite.

�� In sede di accertamento sommario, senza pregiudizio di successivi accertamenti, sono

rilevati e verbalizzati eventuali vizi e difformità di costruzione che l’impresa appaltatrice è tenuta a eliminare a sue spese nel termine fissato e con le modalità prescritte dal direttore dei lavori, fatto salvo il risarcimento del danno dell’ente appaltante. In caso di

ritardo nel ripristino, si applica la penale per i ritardi prevista dall’apposito articolo del presente capitolato speciale, proporzionale all'importo della parte di lavori che direttamente e indirettamente traggono pregiudizio dal mancato ripristino e comunque

all'importo non inferiore a quello dei lavori di ripristino. �� L’ente appaltante si riserva di prendere in consegna parzialmente o totalmente le opere

con apposito verbale immediatamente dopo l’accertamento sommario se questo ha

avuto esito positivo, ovvero nel termine assegnato dalla direzione lavori ai sensi dei commi precedenti.

��Dalla data del verbale di ultimazione dei lavori decorre il periodo di gratuita

manutenzione. Art. 46 - Termini per il collaudo o per l’accertamento della regolare esecuzione

�� Il certificato di collaudo è emesso entro il termine perentorio di sei mesi dall’ultimazione dei

lavori ed ha carattere provvisorio; esso assume carattere definitivo trascorsi due anni dalla data dell’emissione. Decorso tale termine, il collaudo si intende tacitamente approvato anche se l’atto formale di approvazione non sia intervenuto entro i successivi due mesi. Qualora il

certificato di collaudo sia sostituito dal certificato di regolare esecuzione, questo deve essere emesso entro tre mesi dall’ultimazione dei lavori.

��Durante l’esecuzione dei lavori la Stazione appaltante può effettuare operazioni di collaudo

volte a verificare la piena rispondenza delle caratteristiche dei lavori in corso di realizzazione a quanto richiesto negli elaborati progettuali, nel capitolato speciale o nel contratto.

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CAPO 12 - NORME FINALI Art. 47 - Oneri e obblighi a carico dell’appaltatore

��Oltre agli oneri di cui al capitolato generale d’appalto, al regolamento generale e al presente

capitolato speciale, nonché a quanto previsto da tutti i piani per le misure di sicurezza fisica dei lavoratori, sono a carico dell’appaltatore gli oneri e gli obblighi che seguono. a) la fedele esecuzione del progetto e degli ordini impartiti per quanto di competenza,

dal direttore dei lavori, in conformità alle pattuizioni contrattuali, in modo che le opere eseguite risultino a tutti gli effetti collaudabili, esattamente conformi al progetto e a perfetta regola d’arte, richiedendo al direttore dei lavori tempestive disposizioni scritte per i

particolari che eventualmente non risultassero da disegni, dal capitolato o dalla descrizione delle opere. In ogni caso l’appaltatore non deve dare corso all’esecuzione di aggiunte o varianti non ordinate per iscritto ai sensi dell’articolo 1659 del codice civile;

b) i movimenti di terra e ogni altro onere relativo alla formazione del cantiere attrezzato, in relazione alla entità dell’opera, con tutti i più moderni e perfezionati impianti per assicurare una perfetta e rapida esecuzione di tutte le opere prestabilite, ponteggi e

palizzate, adeguatamente protetti, in adiacenza di proprietà pubbliche o private, la recinzione con solido steccato, nonché la pulizia, la manutenzione del cantiere stesso, l’inghiaiamento e la sistemazione delle sue strade, in modo da rendere sicuri il transito e la

circolazione dei veicoli e delle persone addette ai lavori tutti, ivi comprese le eventuali opere scorporate o affidate a terzi dallo stesso ente appaltante;

c) l’assunzione in proprio, tenendone indenne la Stazione appaltante, di ogni

responsabilità risarcitoria e delle obbligazioni relative comunque connesse all’esecuzione delle prestazioni dell’impresa a termini di contratto;

d) l’esecuzione, presso gli Istituti autorizzati, di tutte le prove che verranno ordinate dalla

direzione lavori, sui materiali e manufatti impiegati o da impiegarsi nella costruzione, compresa la confezione dei campioni e l’esecuzione di prove di carico che siano ordinate dalla stessa direzione lavori su tutte le opere in calcestruzzo semplice o armato e qualsiasi

altra struttura portante, nonché prove di tenuta per le tubazioni; in particolare è fatto obbligo di effettuare almeno un prelievo di calcestruzzo per ogni giorno di getto, datato e conservato;

e) le responsabilità sulla non rispondenza degli elementi eseguiti rispetto a quelli progettati o previsti dal capitolato.

f) il mantenimento, fino all’emissione del certificato di regolare esecuzione, della continuità

degli scoli delle acque e del transito sugli spazi, pubblici e privati, adiacenti le opere da eseguire;

g) il ricevimento, lo scarico e il trasporto nei luoghi di deposito o nei punti di impiego

secondo le disposizioni della direzione lavori, comunque all’interno del cantiere, dei materiali e dei manufatti esclusi dal presente appalto e approvvigionati o eseguiti da altre ditte per conto dell’ente appaltante e per i quali competono a termini di contratto

all’appaltatore le assistenze alla posa in opera; i danni che per cause dipendenti

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dall’appaltatore fossero apportati ai materiali e manufatti suddetti devono essere ripristinati

a carico dello stesso appaltatore; h) la concessione, su richiesta della direzione lavori, a qualunque altra impresa alla

quale siano affidati lavori non compresi nel presente appalto, l’uso parziale o totale dei

ponteggi di servizio, delle impalcature, delle costruzioni provvisorie e degli apparecchi di sollevamento per tutto il tempo necessario all’esecuzione dei lavori che l’ente appaltante intenderà eseguire direttamente ovvero a mezzo di altre ditte dalle quali, come dall’ente

appaltante, l’impresa non potrà pretendere compensi di sorta, tranne che per l’impiego di personale addetto ad impianti di sollevamento; il tutto compatibilmente con le esigenze e le misure di sicurezza;

i) la pulizia del cantiere e delle vie di transito e di accesso allo stesso, compreso lo sgombero dei materiali di rifiuto lasciati da altre ditte;

l) le spese, i contributi, i diritti, i lavori, le forniture e le prestazioni occorrenti per gli

allacciamenti provvisori di acqua, energia elettrica, gas e fognatura, necessari per il funzionamento del cantiere e per l’esecuzione dei lavori, nonché le spese per le utenze e i consumi dipendenti dai predetti servizi; l’appaltatore si obbliga a concedere, con il solo

rimborso delle spese vive, l’uso dei predetti servizi alle altre ditte che eseguono forniture o lavori per conto della Stazione appaltante, sempre nel rispetto delle esigenze e delle misure di sicurezza;

m) l’esecuzione di un’opera campione delle singole categorie di lavoro ogni volta che questo sia previsto specificatamente dal capitolato speciale o sia richiesto dalla direzione dei lavori, per ottenere il relativo nullaosta alla realizzazione delle opere simili;

n) la fornitura e manutenzione dei cartelli di avviso, di fanali di segnalazione notturna nei punti prescritti e di quanto altro indicato dalle disposizioni vigenti a scopo di sicurezza, nonché l’illuminazione notturna del cantiere;

o) la costruzione e la manutenzione entro il recinto del cantiere dei locali ad uso ufficio del personale di direzione lavori e assistenza, arredati, illuminati e provvisti di armadio chiuso a chiave, tavolo, sedie, macchina da scrivere, macchina da calcolo e materiale di

cancelleria; p) la predisposizione del personale e degli strumenti necessari per tracciamenti, rilievi,

misurazioni, prove e controlli dei lavori tenendo a disposizione del direttore dei lavori i

disegni e le tavole per gli opportuni raffronti e controlli, con divieto di darne visione a terzi e con formale impegno di astenersi dal riprodurre o contraffare i disegni e i modelli avuti in consegna;

q) la consegna, prima della smobilitazione del cantiere, di un certo quantitativo di materiale usato, per le finalità di eventuali successivi ricambi omogenei, previsto dal capitolato speciale o precisato da parte della direzione lavori con ordine di servizio e che

viene liquidato in base al solo costo del materiale; r) l’idonea protezione dei materiali impiegati e messi in opera a prevenzione di danni di

qualsiasi natura e causa, nonché la rimozione di dette protezioni a richiesta della direzione

lavori; nel caso di sospensione dei lavori deve essere adottato ogni provvedimento necessario ad evitare deterioramenti di qualsiasi genere e per qualsiasi causa alle opere

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eseguite, restando a carico dell’appaltatore l’obbligo di risarcimento degli eventuali danni

conseguenti al mancato od insufficiente rispetto della presente norma; s) l’adozione, nel compimento di tutti i lavori, dei procedimenti e delle cautele necessarie

a garantire l’incolumità degli operai, delle persone addette ai lavori stessi e dei terzi,

nonché ad evitare danni ai beni pubblici e privati, osservando le disposizioni contenute nelle vigenti norme in materia di prevenzione infortuni; con ogni più ampia responsabilità in caso di infortuni a carico dell’appaltatore, restandone sollevati la Stazione appaltante,

nonché il personale preposto alla direzione e sorveglianza dei lavori. �� L’appaltatore è tenuto a richiedere, prima della realizzazione dei lavori, presso tutti i soggetti

diversi dalla Stazione appaltante (Consorzi, rogge, privati, Provincia, ANAS, ENEL, Telecom

e altri eventuali) interessati direttamente o indirettamente ai lavori, tutti i permessi necessari e a seguire tutte le disposizioni emanate dai suddetti per quanto di competenza, in relazione all’esecuzione delle opere e alla conduzione del cantiere, con esclusione dei permessi e

degli altri atti di assenso aventi natura definitiva e afferenti il lavoro pubblico in quanto tale. Art. 48 - Obblighi speciali a carico dell’appaltatore

�� L'appaltatore è obbligato: a) ad intervenire alle misure, le quali possono comunque essere eseguite alla presenza

di due testimoni qualora egli, invitato non si presenti;

b) a firmare i libretti delle misure, i brogliacci e gli eventuali disegni integrativi, sottopostogli dal direttore dei lavori, subito dopo la firma di questi;

c) a consegnare al direttore lavori, con tempestività, le fatture relative alle lavorazioni e

somministrazioni previste dal capitolato speciale d’appalto e ordinate dal direttore dei lavori che per la loro natura si giustificano mediante fattura;

d) a consegnare al direttore dei lavori le note relative alle giornate di operai, di noli e di

mezzi d'opera, nonché le altre provviste somministrate, per gli eventuali lavori previsti e ordinati in economia nonché a firmare le relative liste settimanali sottopostegli dal direttore dei lavori.

e) ad eseguire le installazioni in conformità al libretto di installazione, f) fornire a fine lavori il libretto dell’impianto alla stazione appaltante, g) fornire tutte le certificazioni relative ai componenti installati,

h) certificare l’impianto secondo legge 46/90, i) l’impianto dovrà essere collaudato secondo normativa UNI 9711 e s.m.i.,

�� L’appaltatore deve produrre alla direzione dei lavori un’adeguata documentazione fotografica relativa alle lavorazioni di particolare complessità, o non più ispezionabili o non più verificabili dopo la loro esecuzione ovvero a richiesta della direzione dei lavori.

La documentazione fotografica, a colori e in formati riproducibili agevolmente, reca in modo automatico e non modificabile la data e l’ora nelle quali sono state fatte le relative riprese.

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Art. 49 – Proprietà dei materiali di scavo e di demolizione

�� I materiali provenienti dalle escavazioni e dalle demolizioni sono di proprietà della

Stazione appaltante. �� In attuazione dell’articolo 36 del capitolato generale d’appalto i materiali provenienti dalle

escavazioni devono essere in parte riutilizzati in sito e temporaneamente accatastati

presso il cantiere ed il materiale in eccesso o comunque non riutilizzabile trasportato alle discariche autorizzate (entro 10 km. di distanza dal cantiere), a cura e spese dell’appaltatore, intendendosi quest’ultimo compensato degli oneri di trasporto e di

accatastamento con i corrispettivi contrattuali previsti per gli scavi. �� In attuazione dell’articolo 36 del capitolato generale d’appalto i materiali provenienti dalle

demolizioni devono essere trasportati alle discariche autorizzate (entro 10 km. di

distanza dal cantiere), a cura e spese dell’appaltatore, intendendosi quest’ultimo compensato degli oneri di trasporto e di accatastamento con i corrispettivi contrattuali previsti per le demolizioni.

��Al rinvenimento di oggetti di valore, beni o frammenti o ogni altro elemento diverso dai materiali di scavo e di demolizione, o per i beni provenienti da demolizione ma aventi valore scientifico, storico, artistico, archeologico o simili, si applica l’articolo 35 del

capitolato generale d’appalto. Art. 50 – Custodia del cantiere

�� E’ a carico e a cura dell’appaltatore la custodia e la tutela del cantiere, di tutti i manufatti

e dei materiali in esso esistenti, anche se di proprietà della Stazione appaltante e ciò anche durante periodi di sospensione dei lavori e fino alla presa in consegna dell’opera da parte della Stazione appaltante.

Art. 51 – Cartello di cantiere

�� L’appaltatore deve predisporre ed esporre in sito numero 1 esemplare del cartello

indicatore, con le dimensioni di almeno cm. 100 di base e 200 di altezza, recanti le descrizioni di cui alla Circolare del Ministero dei LL.PP. dell’1 giugno 1990, n. 1729/UL, curandone i necessari aggiornamenti periodici.

Art. 52 – Spese contrattuali, imposte, tasse

�� Sono a carico dell’appaltatore senza diritto di rivalsa: a) le spese contrattuali; b) le tasse e gli altri oneri per l’ottenimento di tutte le licenze tecniche occorrenti

per l’esecuzione dei lavori e la messa in funzione degli impianti; c) le tasse e gli altri oneri dovuti ad enti territoriali (occupazione temporanea di

suolo pubblico, passi carrabili, permessi di scarico, canoni di conferimento a discarica

ecc.) direttamente o indirettamente connessi alla gestione del cantiere e all’esecuzione dei lavori;

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d) le spese, le imposte, i diritti di segreteria e le tasse relativi al perfezionamento

e alla registrazione del contratto. �� Sono altresì a carico dell’appaltatore tutte le spese di bollo per gli atti occorrenti per la

gestione del lavoro, dalla consegna alla data di emissione del certificato di collaudo o del

certificato di regolare esecuzione. �� Qualora, per atti aggiuntivi o risultanze contabili finali determinanti aggiornamenti o

conguagli delle somme per spese contrattuali, imposte e tasse di cui ai commi 1 e 2, le

maggiori somme sono comunque a carico dell’appaltatore e trova applicazione l’articolo 8 del capitolato generale.

�� A carico dell'appaltatore restano inoltre le imposte e gli altri oneri, che, direttamente o

indirettamente gravino sui lavori e sulle forniture oggetto dell'appalto. �� Il presente contratto è soggetto all’imposta sul valore aggiunto (I.V.A.); l’I.V.A. è regolata

dalla legge; tutti gli importi citati nel presente capitolato speciale d’appalto si intendono

I.V.A. esclusa.

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PARTE SECONDA

QUALITA’ E PROVENIENZA DEI MATERIALI MODO DI ESECUZIONE DI OGNI CATEGORIA DI LAVORO

Materiali e prescrizioni

1. Nell’esecuzione dei lavori dovranno essere seguite le seguenti prescrizioni sui materiali:

I lavori prevedono le seguenti lavorazioni:

��Disfacimento di strutture, compreso carico sull'automezzo, trasporto e gli oneri di discarica: di pavimento esterno in piastre di cemento e graniglia compreso sottofondo per uno spessore medio di cm. 10

��Spostamento eventuali reti tecnologiche interrate presenti nell'area interessata dalla

costruzione dei nuovi manufatti.

��Scavo di sbancamento in terreno di qualsiasi natura, esclusa la roccia, trovanti rocciosi, residui di murature di volume superiore a 0,2 m3 anche per impianti di opere d'arte o di fabbricati eseguito a sezione aperta fino al pelo delle acque sorgive e comunque per una profondità non superiore a 3,50 m compreso lo sgombero dei materiali provenienti dallo scavo e le occorrenti sbadacchiature, esclusa l'armatura necessaria alle pareti di scavo: con escavatore meccanico, compresi carico, scarico, trasporto alla discarica fino a 15 km e gli oneri di discarica.

��Scavo di fondazione eseguito fino a 1,50 m di profondità e non oltre il pelo delle acque

sorgive, comprese le occorrenti sbadacchiature: con escavatore meccanico, compresi carico, scarico, trasporto alla discarica fino a 15 km e gli oneri di discarica.

Realizzazione di opere in cemento armato gettato in opera con :

1. Calcestruzzo in opera confezionato con inerti di idonee granulometrie per getti di

sottofondazione non armati, gettati senza l'ausilio di casseri, resistenza caratteristica cubica a 28 giorni di maturazione: Rck >= 15 N/mm2 - S4

2. Calcestruzzo in opera confezionato con inerti di idonee granulometrie per fondazioni

armate (plinti, travi rovesce, platee, basamenti semplici di media grandezza) gettato con l'ausilio dei casseri, ferro e casseri contabilizzati a parte; resistenza caratteristica cubica a 28 giorni di maturazione: R ck >= 30 N/mm2 - consistenza S4

3. Calcestruzzo in opera confezionato con inerti di idonee granulometrie per murature di elevazione, anche leggermente armato, di spessore non inferiore a 30 cm , gettato con l'ausilio dei casseri, ferro e casseri contabilizzati a parte, resistenza caratteristica cubica

a 28 giorni di maturazione: R ck >= 30 N/mm2 - consistenza S4 4. Calcestruzzo in opera confezionato con inerti di idonee granulometrie per opere di

cemento armato in genere, travi, pilastri, solette, murature per vani di scale e di

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ascensori, gettato con l'ausilio dei casseri, ferro e casseri contabilizzati a parte;

resistenza caratteristica cubica a 28 giorni di maturazione: R ck >= 30 N/mm2 - consistenza S4

5. Fornitura, lavorazione e posa in opera di acciaio per cemento armato: in barre ad

aderenza migliorata qualità Fe B 44 K 6. Casseforme per getti di calcestruzzo, escluso smussi, compreso distanziatori, giunti, fori

di passaggio, disarmo, con altezza netta al piano d'appoggio fino a 3,50 m: per opere di

fondazione (plinti, travi rovesce, piastre per basamenti); per murature rettilinee di calcestruzzo in elevazione a due paramenti; per travi, pilastri, solette piene, piattabande, murature per vani di scale: compresa laddove richiesto la superficie piallata per getti a

vista

��Applicazione di sistema di giunto di ripresa impermeabile tra platea e muri in elevazione in calcestruzzo realizzato mediante la posa di un nastro preformato in gomma idroespandente (esente da bentonite) (tipo IDROSTOP della Ditta Mapei o equivalente) posizionato mediante incollaggio o fissato mediante chiodatura

��Muratura a cassa vuota per chiusure perimetrali, costituita da doppia parete di

laterizio e camera d'aria, compresa formazione mazzette, squarci, voltini, ponteggio esterno ed interno ed intonaco rustico a frattazzo lungo senza piani sul paramento interno del muro esterno, con malta bastarda, con paramento esterno in tavolato di mattoni forati spessore 12 cm e paramento interno in tavolato di mattoni forati spessore 8 cm

��Tavolato interno di mattoni forati dello spessore di 12 cm, compresi ponteggi c.s.e

malta come al A.4.25.45: con mattoni 4 fori ��Murature e tavolati interni ed esterni di blocchi cavi in conglomerato di cemento e

granulato di argilla espansa (tipo da intonacare) e malta idonea compresi ponteggi c.s. per altezze da piano a piano di 4,50 m, escluse eventuali strutture di irrigidimento: spessore 20 cm REI 120

��Solaio composto da travetti prefabbricati ed interposti elementi di laterizio, con soletta

superiore in calcestruzzo Rck>=30 N/mm2 dello spessore di 4 cm, compresa armatura provvisoria di sostegno per una altezza massima di 5,50 m da piano a piano, compreso traliccio di confezionamento dei travetti, escluso il ferro di calcolo da contabilizzare separatamente: altezza del laterizio 18 cm e soletta 4 cm

��Solaio composto da travetti prefabbricati ed interposti elementi di laterizio, con soletta

superiore in calcestruzzo Rck>=25 N/mm2 dello spessore di 5 cm, compresa armatura provvisoria di sostegno per una altezza massima di 3,50 m da piano a piano, compreso traliccio di confezionamento dei travetti, escluso il ferro di calcolo da contabilizzare separatamente: altezza del laterizio 24 cm e soletta 5 cm

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��Solaio orizzontale con pannelli di calcestruzzo Rck >= 30 N/mm2 di larghezza modulare da 120/250 m prefabbricati, di spessore non inferiore a cm 5 fornito in opera compresi armatura metallica di confezionamento dei pannelli, blocchi di alleggerimento di polistirolo, getto integrativo e caldana superiore di spessore non inferiore a 5 cm con calcestruzzo Rck >=30N/mm2, formazione di travetti di collegamento trasversali alle nervature ad interasse non superiore a 3,00 m e impalcato provvisorio di sostegno di altezza fino a 3,50 m, escluso solo il ferro di armatura principale e dei travetti di collegamento trasversali che verrà contabilizzato a parte: spessore 5+25+5 REI 120 –

�� Intonaco rustico su pareti verticali e orizzontali per interni, compresi i ponteggi

necessari: con malta bastarda dosata con 300 kg di calce idraulica e 200 kg di cemento R 32.5 per m3 di sabbia

�� Intonaco rustico tirato in piano per esterni su pareti verticali e orizzontali compresi

rinzaffo sulle superfici in laterizio e il ponteggio: con malta bastarda dosata con 300 kg di calce idraulica e 200 kg di cemento R 32.5 per m3 di sabbia

��Solo arricciatura, eseguita a distanza di tempo su preesistente intonaco rustico, per interni su pareti verticali e orizzontali compresi gli occorrenti ponteggi: con malta confezionata con 500 kg di calce idrata o cemento per m3 di sabbia fine

��Sola arricciatura eseguita a distanza di tempo, su preesistente intonaco rustico per

esterni su pareti verticali in piano e orizzontali (compreso ponteggio): con malta confezionata con 500 kg di calce idrata o cemento o calce idraulica per m3 di sabbia fine

�� Intonaco completo a civile per esterni su pareti verticali in piano e orizzontali

compresi rinzaffo sulle superifici in laterizio e il ponteggio preesistente: con rustico in malta bastarda ed arricciatura in stabilitura di calce idrata

�� Intonaco strollato per zoccolature in malta di cemento, da applicare su rustico già

predisposto: del tipo fine spruzzato ��Fornitura e posa in opera di intonaco premiscelato a base di gesso e vermiculite,

spruzzato a macchina nello spessore di 2 cm, per il trattamento antincendio delle strutture interne. con leganti speciali ed additivi chimici.

��Paraspigoli in opera sotto intonaco in alluminio h 170 cm ��Trattamento di superfici in calcestruzzo: con adesivo aggrappante

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��Sottofondo di pavimento per formazione del piano di posa di piastrelle in ceramica, klinker o grès, costituito da sabbia o sabbia, ghiaietto e legante (cemento R 32,5), spessore 8 cm, tirato a frattazzo lungo: con strato superiore di spessore minimo 1,5 - 2 cm in malta dosata a 400 Kg di cemento tirato a piano perfetto compresa rete elettrosaldata a maglie quadre o rettangolari, maglia 10x10 e diametro di 5 mm. compresa la realizzazione di giunti a campi di 16-20 m2 e per tutta l'altezza del massetto, la sigillatura dei giunti effettuata con profili preformati in PVC e successivo riempimento con resina elastomerica.

��Sottofondo di pavimento, costituito da sabbia o sabbia, ghiaietto e legante (cemento R

32,5) spessore minimo 4 cm per formazione del piano di posa, tirato a frattazzo lungo: con strato superiore di spessore minimo 1,5 - 2 cm in malta dosata a 400 Kg di cemento tirato a piano perfetto per sottofondi di pavimento in linoleum, piastrelle resilienti, moquette, ceramica e legno

��Sottofondo in ghiaia grossa per cantinati in genere, compresa sistemazione e

costipamento del materiale, misurato in opera: spessore medio 40 cm: eseguito con mezzi meccanici

��Massetto di calcestruzzo per formazione di pendenze su tetti piani, spessore medio 8 cm tirato sotto stadia, compresi i colli di raccordo con impasto di 300 kg di cemento R 32.5 per m3 di sabbia e ghiaietto

��Pavimento in battuto di cemento costituito da sottofondo in calcestruzzo confezionato

con 200 kg di cemento R 32.5, spessore 8 cm, compresa formazione di giunti a grandi riquadri, cappa superiore di malta confezionata con 500 kg di cemento, spessore 2 cm e spolvero di cemento puro R 32.5, lisciata: solo sottofondo di calcestruzzo

��Vespaio aerato compresa la soletta in c. a., mediante il posizionamento su piano

d'appoggio, di elementi plastici, con forma a cupola avente nervature di irrigidimento ortogonali con funzioni strutturali, e con cappa superiore di spessore 5 cm. In opera compreso, ill piano di appoggio in calcestruzzo, il getto integrativo di calcestruzzo, ogni onere e magistero per dare il lavoro compiuto a regola d'arte; resta escluso il ferro d'armatura: altezza da 31 cm a 40 cm

Impianto di fognatura realizzato mediante:

1. Scavo per condotte interrate, compresa l'eventuale sbadacchiatura, il successivo rinterro e l'allontanamento dei materiali eccedenti fino a 10 km (oneri di discarica compresi): eseguito con mezzi meccanici.

2. Fornitura in opera di tubi in P.V.C. per condutture orizzontali interrate compreso formazione piano di posa con sabbia, rivestimento del tubo con sabbia o calcestruzzo, lo scavo e rinterro: con diametri diversi 125 – 200 mm

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3. Formazione camerette di ispezione sifoni fognatura, realizzate in calcestruzzo gettato

in opera e/o prefabbricate, compreso collegamento alle tubazioni di afflusso e deflusso, compreso scavo, reinterri, soletta di copertura e relativo chiusino in ghisa.

4. Fornitura in opera di pozzi perdenti in cemento armato prefabbricato semplice e ad

anelli compreso anelli riduttori, solette carrali in cemento per traffico di 1^ categoria, chiusini in ghisa per ispezione pozzi; allettamento con borlanti e ghiaia di diversa granulometria disposta sul fondo e sulle pareti per un volume perdente superiore al

volume del pozzo; collegamento alle condotte di afflusso e deflusso (troppo pieno), scavo in sezione, rinterro ed eventuale aggottamento: tipo circolare diam. 150 – 200 cm. altezza 350 – 400 cm. da fondo tubo.

5. Fornitura in opera di pozzetto in cemento prefabbricato per scarico acque piovane, tipo a sezione quadrata, escluso scavo e reinterro ma compreso collegamenti alle tubazioni di afflusso e deflusso, calcestruzzo di sottofondo ed accessori vari: tipo

Bergamo dimensioni interne 45x45x90 6. Fornitura in opera di pozzetto in cemento prefabbricato per scarico acque piovane,

tipo a sezione quadrata, escluso scavo e reinterro ma compreso collegamenti alle

tubazioni di afflusso e deflusso, calcestruzzo di sottofondo ed accessori vari: tipo piede colonne pluviali dimensioni interne 30x30x30 cm con curva e sifone incorporati, compreso coperchio

7. Fornitura in opera di pozzetto in cemento prefabbricato per impianti elettrici, tipo a sezione quadrata, compreso scavo e reinterro e collegamenti alle tubazioni di afflusso e deflusso, calcestruzzo di sottofondo ed accessori vari: tipo senza fondo,

dimensioni interne fino a 40x40x40 cm 8. Formazione camere di ispezione per condotte interrate in calcestruzzo gettate in

opera e/o prefabbricati, compreso collegamento alle tubazioni di afflusso e deflusso,

compreso reinterri, escluso scavo e soletta di copertura, volume, fino a 2,00 m3 9. Fornitura in opera di chiusini e caditoie in cemento prefabbricati per pozzetti scarico

acque piovane e ispezioni fognature (dimensioni esterne): chiusini e/o caditoie da

30x30 a 50x50 cm, tipo carrale

�� Fornitura in opera di cordoli in conglomerato cementizio vibrocompresso, con sottofondo e rinfianchi di calcestruzzo, compreso sigillature, escluso lo scavo: sezione 10/12x25 cm

��Fornitura e posa in opera di canalette in cemento prefabbricato per raccolta acque meteoriche dim. cm 29 x 23 h x100 luce con griglia in ghisa sferoidale rispondente alle norme UNI EN 124, costituita da:Telaio composto da longheroni paralleli con profilo ad “L” che realizzano una sequenza modulare; muniti di: - fori filettati sul lato inferiore per l’assemblaggio con la griglia ed appendici idonee per l’ancoraggio alla sottostante canaletta. Griglia piana di forma rettangolare munita di:- idonea appendice esterna al lato minore opportunamente forata ed ulteriore foro incassato sul lato opposto per consentire l’assemblaggio in sequenza modulare tramite un bullone in acciaio a testa triangolare antifurto;- fori incassati

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su ognuno dei lati maggiori per l’ancoraggio al telaio tramite bulloni in acciaio a testa triangolare antifurto;- asole di forma quadrata e dimensioni mm. 20 x 20 disposte a nido d’ape su file parallele;- rilievi antisdrucciolo.Tutti le griglie ed i telai devono riportare:· il marchio di un ente di certificazione terzo;· la sigla EN 124;·la classe di resistenza;·il marchio del produttore in codice;· il luogo di fabbricazione in codice;· la data del lotto di produzione.

��Fornitura in opera di tubi corrugati in PEAD a parete semplice conformi alle norme CEI 23-39 CEI 23-46 ed EN-50086-1, 2, 4, per cavidotti interrati, completi di sonda tiracavo in acciaio zincato e manicotti di giunzione, compreso formazione piano di posa e rivestimento del tubo con sabbia, lo scavo e il rinterro: rotoli o barre con diametri 63 - 120 mm

��Fornitura in opera di recinzione in rete metallica romboidale plasticata tesata su tre

ordini di filo e legata agli stessi compreso paletti in ferro a T o tubi acciaio di adeguata sezione; con punta e lancia, zanche e 3 fori; posati ad interasse di 2 m circa, in fori gia' predisposti: rete e fili di tesatura in filo zincato plastificati, ritti e saette in profilati a T plasticati altezza della rete 2,00 m

��Fornitura e posa in opera di porte tagliafuoco UNI 9723 Classe REI 120 ad un

battente, con telaio profilato in acciaio guarnizione termoespandente, completo di falsotelaio o zanche a murare n. 2 - 4 cerniere di cui una con molla interna tarabile per chiusura automatica. Battente inscatolato in lamiera di acciaio pressopiegata e saldata a punti. Isolamento interno ad elevata densità, resistente alle alte temperature. Serratura antincendio con scrocco a mandata incorporato. Verniciatura con prodotti a base epossipoliestere. Rostro di tenuta nella battuta montato lateralmente sull'anta. Per le porte a due ante, regolatore di sequenza che eviti l'accavallamento dei battenti, il tutto conforme alla normativa UNI dimensione luce-muro 900x2100 mm ad un battente –o 1600x2100 mm a due battenti

��Fornitura e posa in opera di polistirene espanso, densità 30-35 kg/m3 per

applicazione pavimento spessore 3 cm

��Fornitura e posa in opera di polistirene espanso, densità 30-35 kg/m3 per applicazione a parete spessore 3 cm

��Fornitura e posa in opera di piane e soglie in cemento decorativo lavorato a finta

pietra con cemento colorato e graniglia colorata per elementi di piccole dimensioni quali contorni, spalle, cappelli, davanzali, soglie con contorno e disegno semplice con superfici in vista raschiate. eseguito con impasto a 4 q di cemento R 32.5/m3 gettato fuori opera entro forme di gesso, strato superficiale non inferiore a 5 mm di graniglia a scaglie mista a cemento, armatura di ferro tondo necessaria alla consistenza del getto.

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��Fornitura e posa in opera di controsoffittatura metallica realizzata con pannelli di

lamiera in alluminio stirata e microforata a maglie quadre - (tipo art. Q6 x DC 4,5 av. 1,2 - Italfilm o equivalenti) - spessorre 1 mm. in acciaio trattato con verniciatura epossidica in poliestere ed in cataforesi opiù polveri poliuretaniche - dim. pannello mm. 600x600 (colore nero opaco o metallo naturale comunque a scelta della D.L) compreso struttura metallica di sostegno e pezzi speciali di completamento, taglio dei vari elementi per l'inserimento degli impianti tecnologici.

��Manto isolante per spiccati di fondazione, esclusa la preparazione del piano di

posa, con una membrana applicata a fiamma, previa spalmatura di vernice primer bituminosa del piano di posa

��Fornitura e posa in opera di trattamenti di paramenti esterni di muri in genere

contro terra compresa preparazione del piano di posa eseguita con una membrana impermeabile prefabbricata a base di bitumi e polimeri plastomerici BPP (UNI 8629 - 8818) armata con feltro di vetro da 4 mm., previa preparazione del piano di posa con primer bituminoso al solvente

��Fornitura e posa in opera di strato preformato a protezione del manto

impermeabile contro terra

��Formazione di barriere al vapore compresa assistenza muraria alla posa in opera: con telo di polietilene spessore 0,4 mm

��Fornitura e pos ai nopera di manto impermeabile a due strati di membrana

prefabbricata, applicata a fiamma, previa spalmatura di vernice primer; con giunti sovrapposti di almeno 10 cm, compreso formazione dei colli di raccordo, prima membrana armata con non tessuto in fibra di poliestere 4 mm e seconda membrana armata con non tessuto in fibra di poliestere e ricoperta con scaglia di ardesia .

��Fornitura in opera di scossaline per falde normali di tetto, a muro, per camini, con

giunti a sovrapposizione chiodati a doppia fila di rivetti di rame e saldatura a stagno o sigillatura con mastice speciale, in lamiera zincata preverniciata 8/10 mm sviluppo 50 cm

��Fornitura in opera di tubi pluviali aggraffati, compresi braccioli di sostegno per

colonne: lamiera preverniciata diametro 12 cm spessore 6/10

��Fornitura e posa di pavimento per interni eseguito con piastrelle di prima qualità in grès porcellanato, smaltate o colorate nella massa o effetto granito, antisdrucciolo, posato con collante a base cementizia su sottofondo opportunamente

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predisposto, compresa la sigillatura dei giunti e la pulizia delle superfici a posa ultimata: dimensioni 30x30 cm o equivalenti

��Fornitura e posa di pavimento di gres fine porcellanato non smaltato

completamente vetrificato tipo "FLOOR GRES COLORMASSA® serie SAFESTONE" colori a scelta della D.L., compreso collante, giunti, assistenza alla posa e pulizia finale con acidi e prodotti specifici: Le piastrelle saranno ottenute per pressatura a secco di argille pregiate atomizzate variamente colorate, con miscelazione disomogenea fra i vari pezzi. Con speciali procedimenti di caricamento alla pressa, vengono ricreate sulla superficie ed all’interno della massa sfumature di colore che esaltano la naturalezza del prodotto. Le sfumature e l’intensità cromatica della materia sono diverse ed uniche nei vari pezzi. Il materiale dovrà avere le seguenti caratteristiche:

* L'agglomerato argilloso deve essere sottoposto a cottura di 1220°C circa. Il prodotto finito deve essere conforme alle normative EN 176 B1, ANSI A 137.1 e classificato U4-P3-E3-C2 (per il formato M12,5x25) secondo CSTB. ed in particolare dovrà essere certificato per:

* Colorazione/aspetto: il materiale presenta modulazioni del colore casuali, diversi da pezzo a pezzo, che ricreano fedelmente gli aspetti cromatici delle pietre naturali,con evidente caratterizzazione della superficie volutamente lavorata in modo specifico, per garantire nel

tempo anche le caratteristiche antisdrucciolo. * Formato/spessore: cm M12,5x25 (10 mm) * Superficie: strutturata (lavorata)

* Assorbimento acqua (test effettuato secondo UNI EN 99): < 0,1% * Resistenza a flessione (test effettuato secondo UNI EN 100): minimo 45 N/mm2 * Resistenza ad acidi e basi (test effettuato secondo UNI EN 106): garantita escluso HF e

derivati * Fuga : circa 5 mm * Coefficiente d'attrito: R11 (ZH 1/571, DIN 51130), >0,40 (B.C.R.A.) piedi calzati ; Gruppo

B (DIN51097) per piedi nudi. Il materiale sarà posato previo frazionamento della superficie in riquadri di 15-20 metri quadrati, riportando il giunto precedentemente realizzato nel massetto anche nella

pavimentazione. Detti giunti vanno riempiti nella parte più profonda con materiale non deteriorabile (cordoni in polietilene espanso, polistirolo), mentre nella parte a vista vengono riempiti e sigillati con silicone acetico o poliuretano liquido. I giunti vanno realizzati circa della

stessa dimensione delle fughe (5 millimetri) e vanno sigillanti con materiale dello stesso colore dello stucco, per cui non devono essere percettibili differenze visive. Dovranno essere utilizzati collanti con elevate caratteristiche di adesione ed elasticità, prevedendo il completo

riempimento fra massetto e retro piastrella. Per fare questo si deve procedere al sistema della “doppia spalmatura” oppure utilizzare i cosiddetti collanti “a letto pieno” Per la fuga fra le piastrelle, di 5 millimetri circa, dovranno essere utilizzati stucchi addittivati con lattice

elasticizzante, che ne migliorano l’elasticità, l’adesione e la resistenza chimica ad eventuali lavaggi con detergenti aggressivi (disinfettanti a base di cloro). Al fine di ottenere una resistenza chimica assoluta delle fughe si dovranno utilizzare stucchi di tipo epossidico

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��Fornitura e posa di pavimento e rivestimento fondo vaschette e pareti laterali di lavapiedi dimensioni mt. 4.00 x 2.00 consistente in:

PAVIMENTO: In piastrelle in materiale ceramico smaltato antiscivolo serie tipo "FLOOR GRES 006311GRIP SM colore a scelta della D.L., misure cm. 12,5X25 ottenute per pressatura a secco di argille pregiate atomizzate, sottoposte a cottura prolungata alla

temperatura di 1220 gradi, conformi alle normative EN 176 (escluse EN122). Retro – key back esclusivo con speciali sagomature inclinate per un aggrappo ottimale dell’adesivo/strato legante

. Colorazione / aspetto : tinta unita opaca

. Superficie : smaltata ruvida

. Formati : nominale cm 12x24,5 (modulo di posa cm 12,5x25)

. Precisione dimensionale (EN 98) : Lunghezza e larghezza – deviazione massima dalla misura di fabbricazione:+-0,3 % . Spessore : 7,4 mm.

. Assorbimento acqua : < 0,5%

. Resistenza ad acidi e basi (EN 122): classe AA-A

. Resistenza allo scivolamento : gruppo A+B oppure A+B+C (GUV 26.17–DIN 51097 /

NF P61.515) RIVESTIMENTO BORDO - h. Cm. 25 In piastrelle in materiale ceramico smaltato tipo

"FLOOR GRES 006285 LISCIO SM colore a scelta della D.L., misure cm. 12,5X25, ottenute per pressatura a secco di argille pregiate atomizzate, sottoposte a cottura prolungata alla temperatura di 1220 gradi, conformi alle normative EN 176, ANSI A 137.1.Retro – key back

esclusivo con speciali sagomature inclinate per un aggrappo ottimale dell’adesivo/strato legante . Colorazione / aspetto : tinta unita lucida

. Superficie : liscia smaltata

. Formati : nominale cm 12x24,5 (modulo di posa cm 12,5x25)

. Precisione dimensionale (EN 98) : Lunghezza e larghezza – deviazione massima

dalla misura di fabbricazione: + - 0,3 % . Spessore : 6,8 – 7,4 mm . Assorbimento acqua : < 0,5%

. Resistenza ad acidi e basi (EN 122): classe AA-A RIVESTIMENTO GRADINI: In piastrelle in materiale ceramico smaltato antiscivolo serie tipo

"FLOOR GRES 011452 GRIP SM colore a scelta della D.L, misure cm. 12,5X25 BC ottenute per pressatura a secco di argille pregiate atomizzate, sottoposte a cottura prolungata alla temperatura di 1220 gradi, conformi alle normative EN 176 (escluse EN122). Retro – key

back esclusivo con speciali sagomature inclinate per un aggrappo ottimale dell’adesivo/strato legante . Colorazione / aspetto : tinta unita opaca

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. Superficie : smaltata ruvida

. Formati : nominale cm 12x24,5 (modulo di posa cm 12,5x25)

. Precisione dimensionale (EN 98) : Lunghezza e larghezza – deviazione massima dalla misura di fabbricazione:+-0,3 %

. Spessore : 7,4 mm.

. Assorbimento acqua : < 0,5%

. Resistenza ad acidi e basi (EN 122): classe AA-A

. Resistenza allo scivolamento : gruppo A+B oppure A+B+C (GUV 26.17–DIN 51097 / NF P61.515)

RIVESTIMENTO PARETI - su entrambe i lati e alla sommità della parete: h. cm. 240 In piastrelle in materiale ceramico smaltato tipo "FLOOR GRES 006285 LISCIO SM colore a scelta della D.L., misure cm. 12,5X25, ottenute per pressatura a secco di argille pregiate

atomizzate, sottoposte a cottura prolungata alla temperatura di 1220 gradi, conformi alle normative EN 176, ANSI A 137.1.Retro – key back esclusivo con speciali sagomature inclinate per un aggrappo ottimale dell’adesivo/strato legante

. Colorazione / aspetto : tinta unita lucida

. Superficie : liscia smaltata

. Formati : nominale cm 12x24,5 (modulo di posa cm 12,5x25)

. Precisione dimensionale (EN 98) : Lunghezza e larghezza – deviazione massima dalla misura di fabbricazione: + - 0,3 % . Spessore : 6,8 – 7,4 mm

. Assorbimento acqua : < 0,5%

. Resistenza ad acidi e basi (EN 122): classe AA-A

Dovranno essere utilizzati collanti con elevate caratteristiche di adesione ed elasticità, prevedendo il completo riempimento fra massetto e retro piastrella. Per fare questo si deve procedere al sistema della “doppia spalmatura” oppure utilizzare i cosiddetti collanti “a letto

pieno” Per la fuga fra le piastrelle, di 5 millimetri circa, dovranno essere utilizzati stucchi addittivati con lattice elasticizzante, che ne migliorano l’elasticità, l’adesione e la resistenza chimica ad eventuali lavaggi con detergenti aggressivi (disinfettanti a base di cloro). Al fine di

ottenere una resistenza chimica assoluta delle fughe si dovranno utilizzare stucchi di tipo epossidico

��Fornitura e posa di rivestimento con piastrelle in materiale ceramico smaltato tipo "FLOOR GRES 006285 LISCIO SM colore a scelta della D.L., misure cm. 12,5X25, ottenute per pressatura a secco di argille pregiate atomizzate, sottoposte a cottura prolungata alla temperatura di 1220 gradi, conformi alle normative EN 176, ANSI A 137.1.Retro – key back esclusivo con speciali sagomature inclinate per un aggrappo ottimale dell’adesivo/strato legante

*. Colorazione / aspetto : tinta unita lucida * Superficie : liscia smaltata *. Formati : nominale cm 12x24,5 (modulo di posa cm 12,5x25)

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*. Precisione dimensionale (EN 98) : Lunghezza e larghezza – deviazione massima

dalla misura di fabbricazione: + - 0,3 % *. Spessore : 6,8 – 7,4 mm *. Assorbimento acqua : < 0,5%

*. Resistenza ad acidi e basi (EN 122): classe AA-A Dovranno essere utilizzati collanti con elevate caratteristiche di adesione ed elasticità, prevedendo il completo riempimento fra massetto e retro piastrella. Per fare questo si deve

procedere al sistema della “doppia spalmatura” oppure utilizzare i cosiddetti collanti “a letto pieno” Per la fuga fra le piastrelle, di 5 millimetri circa, dovranno essere utilizzati stucchi addittivati con lattice elasticizzante, che ne migliorano l’elasticità, l’adesione e la resistenza

chimica ad eventuali lavaggi con detergenti aggressivi (disinfettanti a base di cloro). Al fine di ottenere una resistenza chimica assoluta delle fughe si dovranno utilizzare stucchi di tipo epossidico

��Fornitura e posa in opera di rivestimento sintetico in PVC delle vasche piscine

adulti, corsi e bambini avente le seguenti caratteristiche:

*-Telo in PVC plastificato composto da quattro strati ottenuti mediante spalmatura con inserita un'armatura interna costituita da rete di poliestere con funzione di rinforzo: spessore totale del telo mm. 1,5; il materiale deve avere una garanzia di anni 10.

Le pareti corte della vasca adulti, il fondo della vasca corsi e i bordi sfioro di tutte le vasche e i gradini di accesso alla vasca bambini saranno rivestite con telo in PVC avente le medesime caratteristiche sopraelencate ma con finitura antisdrucciolo.

Sul fondo vasca della piscina per adulti dovranno essere applicate le strisce nere (per tutta la lunghezza della vasca) per l'evidenziazione delle corsie gara. -Colore telo a scelta della D.L. tra: azzurro, celeste chiaro, bianco, verde, acqua, grigio perla,

grigio scuro, nero, sabbia. -Deve essere certificata la rispondenza del materiale alle normative di legge ed in particolare alle seguenti caratteristiche chimico-fisiche:

*massa areica - norma UNI 8202/7 *carico di rottura - norma UNI 8202/8 *Allungamento a rottura - norma UNI 8202/8

*Ritiro dimensionale dopo 6 ore a 80°C - norma UNI 8202/17 *Resistenza al punzonamento statico su supporto rigido - norma UNI 8202/11 *Piegatura a freddo (mandrino da 2 mm.) - norma UNI 8202/15

*Invecchiamento accelerato alla luce: irraggiamento di 18.000MJ/mq. - norma UNI ISO 4892 metodo xenotest *Resistenza ai microrganismi - norma AFNOR NFX 41514 ASTM G 21-90

*Resistenza alla grandine su supporto rigido - norma SIA 280/8 *Invecchiamento termico in aria: perdita di massa dopo 56 gg. a 80°C </ 2,5% - norma UNI 8202/26

Dimensioni vasche piscine: Piscina adulti: fondo mt. 25,00x16.66; pareti laterali lunghe h. 1.10 lunghezza mt. 8.60 - h. 2.00 lunghezza mt. 2.00 - raccordo h. 1.10/2.00 lunghezza mt. 14.40 - parete laterale corta

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h. 1.10 lunghezza mt. 16.66 - parete laterale corta h. 2.00 lunghezza mt. 16.66 -

rivestimento muretti lati corti 2x16.66x0.40 - rivestimento canaline a sfioro lati lunghi 2x25.00 x sviluppo 1.00 Piscina bambini: fondo mt. 10.00x5.00; pareti laterali h. 0.40 lunghezza mt. 2x(10.00+5.00) -

rivestimento canaline a sfioro 4 lati 2x(10.00+5.00)xsviluppo1.10 + rivestimento gradini di accesso alla vasca Piscina corsi: fondo mt. 10.00x7.66; pareti laterali h. 1.15 lunghezza mt. 2x(10.00+7.66) -

rivestimento canaline a sfioro 4 lati 2x(10.00+7.66)xsviluppo1.00 Compresa la griglia pedonale bianca realizzata in polietilene speciale a lamelle parallele al bordo vasca, per la copertura della canaletta di sfioro. Modulo rigido larghezza cm 25/35

spessore cm 3 - completa di elementi ad angolo a 90° bianco spessore 2 / 3,5 cm e relativo profilato in acciaio inox per l’alloggiamento della griglia pedonale di spessore cm 3. Compresi tutti gli accessori necessari alla posa (profili di fissaggio, chiodi, tasselli, colle,

ecc.) ��Fornitura in opera di canalette in cemento prefabbricato per raccolta acque pluviali

con griglia pedonale bianca realizzata in polietilene speciale a lamelle parallele al bordo vasca, Modulo rigido larghezza cm 15 spessore cm 3 canaletta da cm 17x17hx100 luce.

��Fornitura e posa in opera di cancelletti di ingresso di servizio in acciaio inox Aisi

304 - apertura bidirezionale a 180° con meccanismo di ritorno e serratura.

��Esecuzione di membrana impermeabilizzante, data a due mani tipo Kerakoll “IDROBUILD” bicomponente elastico o similare. Con la prima mano sarà accuratamente applicato anche un tessuto di armatura “IDROBUILD RINFORZO” necessario per impedire le lacerazioni; la seconda mano sarà data come rasatura finale di tenuta.

��Fornitura e posa in opera di zoccolino a pavimento: in gres porcellanato e

colorato, smaltato di prima qualità con piastrelle 10x20 cm

��Preparazione del piano di posa della pavimentazione esterna mediante scarificatura meccanica, fino ad una altezza massima di 10 cm, compreso livellamento, rullatura e formazione pendenze, fino alla formazione del piano atto a ricevere la pavimentazione; compreso il trasporto a discarica di eventuali eccedenze.

��Fornitura e spandimento di ghiaia per formazione del piano di posa di

pavimentazioni esterne

��Costipamento di inerti con mezzo idoneo fino a completo assestamento, misurato

costipato

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��Fornitura e spandimento di mistone per formazione del piano di posa di fondazioni

continue in cemento armato debitamente rullati e costipati

��Fornitura e spandimento di sabbia per rivestimento tubazioni impianti tecnologici compresa la stesura di nastro segnalatore di colore adeguato in base alle diverse forniture.

��Pavimentazione in calcestruzzo durevole per pavimento vasche piscine costituito

da massetto di calcestruzzo Rck 30 N/mmq, classe di esposizione XC1, classe di consistenza fluida S4 allo scarico dalla betoniera, confezionato con aggregato idonei e con resistenza caratteristica cubica a 28 giorni di maturazione armata con rete metallica elettrosaldata avente diametro di 5 mm e maglia 20x20 cm, manto d'usura a spolvero "fresco su fresco" di aggregato di quarzo e cemento colore grigio, in ragione di almeno 4 kg/m2, finitura e lisciatura con frattazzatrici meccaniche, taglio per giunti a campi di 16-20 m2 e sigillatura per giunti effettuata con profili preformati in PVC e successivo riempimento con resina elastomerica fino al completo spessore del pavimento: spessore pavimento cm. 15 o 25 - compresa l’eventuale fornitura e posa in opera di telo di polietilene spessore 0,3 mm posato sul fondo delle vasche a separazione della struttura dal pavimento

��Fornitura in opera di acciottolati su letto di sabbia di sottofondo compresa

intasatura e preparazione del piano di posa: con ciottoli da 6-8 cm (140 kg/m2)

��Preparazione del piano di posa della pavimentazione mediante scarificazione meccanica, fino ad una altezza massima di 10 cm compreso livellamento e formazione pendenze, fino alla formazione del piano atto a ricevere la pavimentazione, compreso il trasporto a discarica di eventuali eccedenze

��Pavimentazione con piastre di calcestruzzo presso vibrato con strato di calpestio

in ghiaino o ciottoli: con letto di malta cementizia o di sabbia vagliata e lavata, dimensioni 50x50 cm spessore 4 cm, piano calpestio ghiaino tipo Adige

��Formazione di massicciata stradale con tout-venant di cava compreso fornitura,

stesa e rullatura misurato in opera compresso

��Fondazione in conglomerato bituminoso sabbio-ghiaioso (tout-venant bitumato), con bitume penetrazione 80/100 e 180/200, compresi materiali, stendimento e rullatura, in spessori finiti (misurati compressi), al 3,50-4,50% di bitume sul peso dell'inerte; compresa la spruzzatura di emulsione bituminosa in ragione di 0,5 kg/m2: spessore 10 cm

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��Tappeti di usura in conglomerato bituminoso tipo bitulite con bitume penetrazione 80/100, 180/200, al 5,50-6,50% del peso del pietrisco calcareo, confezionato con graniglia a massa chiusa con additivi, compresi materiali, stendimento e rullatura (misurata compressa): spessore finito 30 mm con graniglia in pezzatura fino a 18 mm

��Fornitura in opera di tubi in PVC serie UNI-EN 1401 SN4 (ex tipo 303/1) per

condotte orizzontali interrate, posate su letto di sabbia, compreso ogni accessorio, rivestimento dei tubi con sabbia o calcestruzzo, lunghezza base dei diametro esterno 800 mm

��Fornitura in opera di tubi turbocentrifugati a compressione verticale con armatura

metallica e innesto a bicchiere, compreso anello di tenuta incorporato, compresa la verniciatura per condutture di irrigazione, bonifica, fognature compreso formazione del piano di posa con letto di sabbia, lo scavo, il rivestimento del tubo con inerti o calcestruzzo: con diametro interno da 100 a 180 cm

��Fornitura e posa in opera di barriera di sicurezza classe H2 su bordo ponte, avente

livello di contenimento minimo > di 288 kj, in acciaio zincato a caldo, omologata, corrispondente alle prescrizioni di legge, da posizionarsi: su bordo ponte, per tratti in rettilineo o in curva con raggio > 100 m

��Formazione di strisce (per ripresa o nuovo impianto) continue, rettilinee o curve,

con vernice bianca o gialla, spartitraffico rifrangente: larghezza striscia 15 cm

��Fornitura e posa in opera di chiusini, caditoie e accessori in ghisa sferoidale a norma UNI - EN 124: - classe D400 stradale o classe C 250 carrale

��Fornitura di controtelai (falsi stipiti) in abete, spessore 22 mm con zanche per

ancoraggio alla muratura - per larghezza fino a 160 cm.

��Fornitura e posa in opera di carpenteria metallica strutturale zincata a caldo incluso piastre, bulloni e dadi per parti di strutture compresi e compensati nel prezzo gli accessori per saldature ossiacetileniche o elettrich: strutture metalliche semplici realizzate con impiego di profilati a sezione aperta o tubolari da carpenteria quali ad es.: HEA-HEB-IPE-UPN-L-Omega-tubi tondi e quadri zincati a caldo.

��Zincatura: a caldo di barriere, parapetti e griglie

��Porta di ferro fodrinata verniciata a smalto colore ferro micaceo, per la chiusura

dei locali di contenimento acidi e del locale filtri, realizzata in profilati normali a

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due ante battenti, completa di accessori, di ferramenta di movimento e chiusura, cerniere in ferro e serratura con maniglia ottone e grigliette di areazione.

��Fornitura e posa in opera di barriere di recinzione di ferro a disegno semplice, con

profilati normali zincati a caldo (quadri, tondi, piatti, angolari) completi di accessori.

��Fornitura e posa in opera di porte esterne in alluminio con telaio e controtelaio di

ferro da pre murare: parti viste lucidate a specchio o spazzolate, superficie totale della lega leggera ossidata anodicamente a colore naturale anodizzato o elettrocolore a scelta della D.L compreso guarnizioni in gomma su tutto il perimetro dei battenti, serratura con chiave tipo Yale, maniglie in alluminio anodizzato a scelta della D.L.: con specchiatura e vetro antisfondamento VISARM 5+5 mm.o fodrinatura in lamiera di alluminio; in profilati normali da 50 mm; comprese eventuali grigliette di areazione: a due ante, dimensioni nette 1.80x2.40

��Fornitura e posa in opera di porte interne a battente con telaio in alluminio

anodizzato colore naturale per tavolati fino a 17 cm, due cerniere in alluminio, serratura con chiave normale, maniglia in alluminio anodizzato, battente tamburato rivestito sulle due facce con pannelli in fibra di legno e laminato plastico 12/10 spessore completo 45/50 mm, colore a scelta della D.L., copribattuta e zoccolo in alluminio: MONTATE A 3/4 CM. DA TERRA PER PERMETTERE LA VENTILAZIONE: un'anta luce fino a 0,90x2,10 m

��Fornitura e posa in opera di porta in profilati di lega leggera da 50 mm dimensioni

1.20 x 2.40 con controtelaio in ferro da premurare, compreso guarnizioni in gomma su tutto il perimetro dei battenti; parti a vista lucidate a specchio o spazzolate, superficie totale della lega leggera ossidata anodicamente a colore naturale o verniciati elettrocolore a scelta della D.L., con apparecchi di manovra, cerniere, compreso guarnizioni in gomma su tutto il perimetro dei battenti, serratura con chiave tipo Yale, maniglie in alluminio anodizzato a scelta della D.L.: con doppia fodrinatura in alluminio o con specchiatura con vetrate isolanti termoacustiche composte da 2 lastre separate da distanziatori e con camera ad aria disidratata a mezzo di sali minerali e con sigillatura ai siliconi: lastra esterna ed interna in vetro VISARM 5+5 mm.

��Fornitura e posa in opera di serramento in profilati di lega leggera da 50 mm

dimensioni 3.00 x 2.40 (compreso porta) con controtelaio in ferro da premurare, compreso guarnizioni in gomma su tutto il perimetro dei battenti; parti a vista lucidate a specchio o spazzolate, superficie totale della lega leggera ossidata anodicamente a colore naturale o verniciati elettrocolore a scelta della D.L.,compreso porta in alluminio con apparecchi di manovra, cerniere, compreso guarnizioni in gomma su tutto il perimetro dei battenti, serratura con chiave tipo

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Yale, maniglie in alluminio anodizzato a scelta della D.L.: con vetrate isolanti termoacustiche composte da 2 lastre separate da distanziatori e con camera ad aria disidratata a mezzo di sali minerali e con sigillatura ai siliconi: lastra esterna ed interna in vetro VISARM 5+5 mm.; a due ante (una semifissa) dimensioni totali apertura 1.60x2.40

��Fornitura e posa in opera di porte esterne in alluminio con telaio e controtelaio di

ferro da pre murare: parti viste lucidate a specchio o spazzolate, superficie totale della lega leggera ossidata anodicamente a colore naturale anodizzato o elettrocolore a scelta della D.L compreso guarnizioni in gomma su tutto il perimetro dei battenti, serratura con chiave tipo Yale, maniglie in alluminio anodizzato a scelta della D.L.: con doppia fodrinatura in alluminio con interposto materiale coibente o con specchiatura e vetro antisfondamento; in profilati normali da 50 mm; sopraluce h. cm. 80 con grigliato ad alette a persiana: a due ante (una semifissa) dimensioni 1.60 x 2.40 + sopraluce 1.60 x 080

��Fornitura e posa in opera di serramento in profilati di lega leggera da 50 mm

dimensioni 3.70 x 3.15 (compreso porta) con controtelaio in ferro da premurare, compreso guarnizioni in gomma su tutto il perimetro dei battenti; parti a vista lucidate a specchio o spazzolate, superficie totale della lega leggera ossidata anodicamente a colore naturale o verniciati elettrocolore a scelta della D.L., compreso porta in alluminio con apparecchi di manovra, cerniere, compreso guarnizioni in gomma su tutto il perimetro dei battenti, dotata di maniglione antipanico con maniglia e serratura con apertura esterna per 2 battenti, serratura con chiave tipo Yale, maniglie in alluminio anodizzato a scelta della D.L: con vetrate isolanti termoacustiche composte da 2 lastre separate da distanziatori e con camera ad aria disidratata a mezzo di sali minerali e con sigillatura ai siliconi: lastra esterna ed interna in vetro VISARM 5+5 mm.; la vetrina sarà divisa in senso verticale in due specchiature di cui una sarà semifissa e l'altra divisa in due ante battenti - dimensioni totali apertura 1.80x3.15 Saranno comprese tutte le eventuali strutture di sostegno e/o irrigidimento in ferro per dare il lavoro finito a perfetta regola d'arte.

��Fornitura e posa in opera di serramenti scorrevoli in profilati di lega leggera da 50

mm con controtelaio in ferro da premurare, compreso guarnizioni in gomma su tutto il perimetro dei battenti; parti a vista lucidate a specchio o spazzolate, superficie totale della lega leggera ossidata anodicamente a colore naturale o verniciati elettrocolore a scelta della D.L., apparecchi di manovra, cerniere, maniglia di tipo appropriato e controdavanzale interno ed esterno in alluminio a colore naturale o verniciati elettrocolore a scelta della D.L.: completi di specchiatura con vetrate isolanti termoacustiche composte da 2 lastre separate da distanziatori e con camera ad aria disidratata a mezzo di sali minerali e con sigillatura ai siliconi: lastra esterna ed interna in vetro VISARM 5+5 mm

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��Fornitura e posa in opera di serramenti a battente o a vasistas in profilati di lega

leggera da 50 mm con controtelaio in ferro da premurare, compreso guarnizioni in gomma su tutto il perimetro dei battenti; parti a vista lucidate a specchio o spazzolate, superficie totale della lega leggera ossidata anodicamente a colore naturale o verniciati elettrocolore a scelta della D.L., apparecchi di manovra, cerniere, maniglia di tipo appropriato e controdavanzale interno ed esterno in alluminio a colore naturale o verniciati elettrocolore a scelta della D.L.: completi di specchiatura con vetrate isolanti termoacustiche composte da 2 lastre separate da distanziatori e con camera ad aria disidratata a mezzo di sali minerali e con sigillatura ai siliconi: lastra esterna ed interna in vetro VISARM 5+5 mm.

��Fornitura e posa in opera di serramenti fissi in profilati di lega leggera da 50 mm

con controtelaio in ferro da premurare, compreso guarnizioni in gomma su tutto il perimetro; parti a vista lucidate a specchio o spazzolate, superficie totale della lega leggera ossidata anodicamente a colore naturale o verniciati elettrocolore a scelta della D.L., controdavanzale interno ed esterno in alluminio a colore naturale o verniciati elettrocolore a scelta della D.L.: completi di specchiatura con vetrate isolanti termoacustiche composte da 2 lastre separate da distanziatori e con camera ad aria disidratata a mezzo di sali minerali e con sigillatura ai siliconi: lastra esterna ed interna in vetro VISARM 5+5 mm

��Fornitura e posa in opera di zoccolino a pavimento in alluminio fissato con viti e

tasselli e/o collanti a base siliconica - sezione 80x9 mm

��Fornitura e posa in opera di parapetti di ferro con profilati normali (quadri tondi, piatti, angolari) a disegno semplice, completi di accessori.

��Fornitura e posa in opera di cancelli di ferro a disegno semplice, con profilati

normali zincati a caldo (quadri, tondi, piatti, angolari) con o senza fodrina di lamiera completi di accessori e la serratura tipo Yale, cancelli apribili a due ante di tipo complesso con cerniere e cardini o pilette e maniglioni, comprese le piantane in ferro zincato da cm. 20 x 20 e le opere murarie necessarie.

��Fornitura e posa in opera di maniglioni antipanico, con maniglia e serratura con

apertura esterna: 2 battenti

��Fornitura e posa in opera di chiudi porta a pavimento: tipo ribassato

��Applicazione di isolante inibente diluito con acqua, su pareti e soffitti nuovi ad una mano data a pennello prima della tinteggiatura: per interno o esterno, con materiale vinilico o acrilico

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��Tinteggiatura con idropittura opaca lavabile con materiali del in tinta unica bianca o chiara su pareti e soffitti nuovi interni ed esterni, a due mani date a pennello od a rullo previa pulitura del fondo ed eventuali piccole stuccature alle superfici rasate a gesso, su fondo gia' isolato

��Verniciatura protettiva antiruggine ad una mano data a pennello su manufatti nuovi

in ferro o metallo, in buono stato di conservazione e non imbrattati, previa spazzolatura e spolveratura: con primer bicomponente

��Verniciatura in tinta chiara unica a due mani date a pennello su manufatti in ferro o

metallo, gia' trattati con verniciatura protettiva antiruggine e non imbrattati: con smalto ferro micaceo

��Formazione in opera di campo da basket / pallavolo dimensioni totali 19.00 x 36.00

così costituito: 1) Scavo in sezione per la formazione del cassonetto, dell'altezza media di cm. 40, eseguito con

mezzo meccanico con trasporto del materiale di risulta all'interno del cantiere o alle discariche autorizzate entro un raggio di 5 km., esclusi gli oneri di discarica

2) Formazione della massicciata con mista naturale, proveniente da cava o da scavi, spessore

variabile (minimo cm. 40), spianata con mezzi meccanici secondo le dovute livellette, con

rullatura finale fino a completo assestamento mediante rullo vibrante 3) Livellazione finale della massicciata eseguita mediante fornitura e stesa, secondo le dovute

livellette, di materiale arido frantumato, compreso il continuo controllo manuale dei piani e la rullatura finale fino a completo assestamento mediante rullo vibrante: mt. 19.00 x 36.00

4) Fornitura e spandimento di diserbante totale ad alta concentrazione: mt. 19.00 x 36.00. 5) Formazione dello strato di collegamento in conglomerato bituminoso binder di apposita

granulometria, dello spessore di cm. 5, con stesura a regola d'arte secondo le dovute livellette eseguita a mano con regoli indeformabili o con macchina vibrofinitrice a controllo elettronico, compresa la rullatura con rullo di peso adeguato: mt. 19.00 x 36.00

6) Formazione del tappetino finale in conglomerato bituminoso fillerizzato di adeguata

granulometria, dello spessore di cm. 2,5, con stesura a regola d'arte secondo le dovute

livellette, eseguita a mano con regoli indeformabili o con macchina vibrofinitrice a controllo elettronico, compresa la rullatura con rullo di peso adeguato: mt. 19.00 x 36.00

7) Formazione del manto sintetico, (Tipo SYSTEMFLOOR C) dello spessore di mm. 4,5, con finitura a buccia d'arancio, costituito da un primo strato di resina poliuretanica bicomponente, di colore rosso, in combinazione con granuli di gomma nera di curva granulometrica

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opportunamente prestabilita e da un secondo strato di resina poliuretanica bicomponente

con semina in superficie di granuli di gomma speciale (EPDM) di colore rosso ad alta resistenza agli agenti atmosferici, con recupero della parte eccedente: mt. 19.00 x 36.00.

8) Formazione della segnaletica del campo di basket con vernice bianca speciale, compreso il tracciamento della stessa.

9) Formazione della segnaletica del campo di pallavolo con vernice gialla speciale, compreso il tracciamento della stessa.

10) Fornitura e posa in opera di attrezzatura per il basket, costituita da coppia di tralicci in

monotubo sagomato di acciaio da mm. 150x150 con materassini di protezione per esterni, con opportune controventature e piastra di appoggio, il tutto zincato a caldo o verniciato con

zincante epossidico bicomponente e smalto sintetico di finitura, completi di specchi regolamentari in laminato plastico multistrato indeformabile di colore bianco, canestri in acciaio plastificato, retine in nylon, fissaggio al terreno con attacchi filettati per l'eventuale

rimozione, compresa la formazione di adeguati plinti di sostegno in calcestruzzo. 11) Fornitura e posa in opera di attrezzatura per la pallavolo, costituita da una coppia di ritti

regolamentari in tubo di acciaio Æ 102 zincato a caldo o verniciato, completi di rete in nylon pesante con cavetto metallico e bande laterali, macchinetta tendirete e bussole d'ancoraggio, compresa la formazione di adeguati plinti di sostegno in calcestruzzo.

��Fornitura e posa in opera di piastre di ancoraggio archi in legno lamellare, da

predisporre in fase di getto dei cordoli di fondazione, da posizionarsi secondo gli elaborati grafici di progetto e le indicazioni della Direzione Lavori, compreso: zincatura delle parti emergenti, i tracciamenti, il posizionamento ed ogni altro onere ed accessorio necesssario.

��Fornitura e posa in opera di piastre per il futuro fissaggio del telo di copertura, da

predisporre in fase di getto dei cordoli di fondazione, da posizionarsi secondo gli elaborati grafici di progetto e le indicazioni della Direzione Lavori, compreso: zincatura delle parti emergenti, i tracciamenti, il posizionamento ed ogni altro onere ed accessorio necessario.

��Fornitura e posa in opera di pavimentazione sportiva tipo "Tarkett Sommer

Omnisport Elite" o similare a scelta della D.L. o dell'Amministrazione Comunale - con superficie goffrata antiscivolo, stabilizzato con fibra di vetro non tessuta. Rovescio in PVC alveolare con trattamento antibatterico e antimicotico Formato in teli h. cm. 200 - spessore mm. 7.25 - posato flottante - in uno o due colori - compresa mano di rasatura del sottofondo e la saldatura dei giunti, la fornitura del cordolo, la fresatura e la rifilatura della parte sporgente.

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��Fornitura e posa in opera di n° 32 cabine spogliatoio dimensioni 130 x 125 cm. e n° 8 cabine spogliatoio dimensioni 150 x 125 cm. aventi le seguenti caratteristiche:

* -struttura di sostegno in alluminio anodizzato, * -pannelli di tamponamento in laminato plastico stratificato spess. mm. 14 colore a scelta

della D.L. complete di cerniere autochiudenti e autolubrificanti in acciaio zincato; *-sistema di apertura in nylon stampato con serratura, * fissaggio a pavimento tramite piedini di sollevamento e registrazione interamente in nylon;

*-collegamento superiore mediante tubolari in alluminio anodizzato. ��Fornitura e posa in opera di n° 10 cabine wc dimensioni 120 x 90 cm. aventi le

seguenti caratteristiche: *-struttura di sostegno in alluminio anodizzato, *-pannelli di tamponamento in laminato plastico stratificato spess. mm. 14 colore a scelta

della D.L. complete di cerniere autochiudenti e autolubrificanti in acciaio zincato; *-sistema di apertura in nylon stampato con serratura, fissaggio a pavimento tramite piedini di sollevamento e registrazione interamente in nylon;

*-collegamento superiore mediante tubolari in alluminio anodizzato. ��Fornitura e posa in opera di struttura a pannelli fissi aventi le seguenti dimensioni:

4.80 x h. 2.50, per la separazione/mascheratura delle docce esterne rispetto al percorso pedonale con le seguenti caratteristiche:

*- struttura di sostegno in alluminio anodizzato, con pannelli di tamponamento in laminato

plastico stratificato spess. mm. 14, sollevati da terra cm. 20, colore a scelta della D.L. fissati al telaio mediante viteria in acciaio inox.

��Fornitura e posa in opera di scaletta ad appoggio largo con 3 gradini antisdrucciolevoli e due corrimano ad altezze diverse in acciaio inox AISI 304 - lunghezza mm. 900 circa - larghezza mm. 500

��Fornitura e posa in opera di scaletta ad appoggio largo con 4 gradini

antisdrucciolevoli e due corrimano ad altezze diverse in acciaio inox AISI 304 - Lunghezza mm 1200 circa - Larghezza mm 500

��Fornitura e posa in opera di gancio tendicorsia inox

��Lavori di impianto di aree verdi consistente in: - diserbo chimico totale con prodotti sistemici e antigerminativi secondo la legge;

- fresatura per una profondità di 15/20 cm; - asportazione di elementi estranei (sassi, radici, ecc,); - livellamento e/o sagomatura delle superfici;

seminagione con miscuglio di semi di graminacee nella quantità di 25/30 gr,/mq,con 100 gr/mq. di concime organico minerale; - rastrellatura e rullatura;

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- bagnature ripetute fino a completo attecchimento dell'erba.

��Fornitura e messa a dimora di siepi: Cupressusciparis Leylandii altezza 120/140

cm, 1 pianta ogni 70 cm. circa, disposte a fila semplice, previo scavo, messa a dimora, e reinterro con riporto di terriccio e torba

�� Impianto idro-termo-sanitario blocco centro natatorio estivo, blocco bar /

ristorante - vedi Capitolato Ing. Fabrizio Carminati - comprese assistenze murarie

�� Impianto di riscaldamento e ventilazione blocco palestrine - vedi Capitolato Ing. Fabrizio Carminati - comprese assistenze murarie

�� Impianto elettrico centro natatorio estivo, palestrine, bar/ristorante, - vedi

Capitolato P.I. Andrea Miglioli - comprese assistenze murarie

��Formazione dei plinti per l'ancoraggio dei pali d'illuminazione, sez. cm. 80x80x100, compreso lo scavo in sezione, il getto in calcestruzzo dosato a ql. 2,50 di cemento per mc., il tubo di cemento Æ 25 per la sede, l'adeguata armatura metallica, il collegamento con i pozzetti e quant'altro necessario

�� Impianto illuminazione strada e parcheggi - vedi Capitolato P.I. Andrea Miglioli -

comprese assistenze murarie

��Fornitura e posa in opera di sistema di "LINEE VITA" omologata e certificata sulle coperture del bar/ristorante, del porticato, delle palestrine e degli spogliatoi delle vasche esterne così come indicato negli elaborati grafici allegati.

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DEFINIZIONI GENERALI Tutte le categorie di lavoro indicate negli articoli seguenti dovranno essere eseguite nella completa osservanza delle prescrizioni del presente capitolato, della specifica normativa e delle

leggi vigenti. Si richiamano espressamente, in tal senso, gli articoli gia' riportati sull'osservanza delle leggi, le responsabilita' e gli oneri dell'Appaltatore che, insieme alle prescrizioni definite negli articoli

seguenti formano parte integrante del presente capitolato.

Normativa di riferimento Per quanto non previsto e comunque non espressamente specificato dal presente capitolato

speciale e dal contratto si farà altresì applicazione delle seguenti leggi, regolamenti e norme che si intendono qui integralmente richiamate, conosciute ed accettate dall’Appaltatore, salvo diversa disposizione del presente capitolato:

- Legge n. 2248 del 1865 (legge 20 marzo 1865, n. 2248, allegato F) - Legge n. 55 del 1990 (legge 19 marzo 1990, n. 55, e successive modifiche e integrazioni) - Decreto n. 494 del 1996 (decreto legislativo 14 agosto 1996, n. 494 e s.m.i.)

- Regolamento generale (decreto del Presidente della Repubblica 21 dicembre 1999, n. 554 - Regolamento di attuazione della legge quadro in materia di lavori pubblici)

- D.P.R. n. 34 del 2000 (decreto del Presidente della Repubblica 25 gennaio 2000, n. 34 -

Regolamento per l'istituzione di un sistema di qualificazione unico dei soggetti esecutori di lavori pubblici)

- Capitolato generale d’appalto (decreto ministeriale - lavori pubblici - 19 aprile 2000, n. 145)

- Decreto n. 163 del 2006 (decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163 – codice degli appalti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture in attuazione alle direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE)

- Codice Civile – libro IV, titolo III, capo VII “dell’appalto”, artt. 1655-1677;

- Leggi, decreti, regolamenti e le circolari vigenti nella Regione e nella Provincia nella quale devono essere eseguite le opere oggetto dell’appalto; - Le norme tecniche del C.N.R., le norme CE, CEI, UNI, DIN. UNEL, VVFF, CEE, ISO. e tutte le

norme modificative e/o sostitutive che venissero eventualmente emanate nel corso della esecuzione dei lavori.

Prescrizioni generali sulla qualità, provenienza ed accettazione dei materiali

Ad integrazione di quanto stabilito dalle disposizioni di legge, è tassativamente prescritto che i materiali occorrenti per l’esecuzione dei lavori siano delle migliori qualità, senza difetti di sorta, lavorati a regola d’arte e provenienti dalle migliori fabbriche. Essi dovranno soddisfare le prescrizioni

delle vigenti leggi per l’accettazione dei materiali da costruzione e le normative CE, CEI, UNI, DIN. UNEL, VVFF, CEE, ISO ecc… nonché tutte le prescrizioni aggiuntive del presente capitolato. E’ inoltre stabilito che tutti i materiali, prima del loro impiego, devono ottenere l’approvazione della

Direzione Lavori. L’Impresa ha l’obbligo di fornire alla Direzione Lavori tutti i dati necessari alla valutazione dei materiali, dei manufatti e delle apparecchiature proposte (cataloghi tecnici, campioni e quant’altro utile), restando convenuto che eventuali oneri per la rimozione e l’allontanamento del

cantiere di quanto giudicato non idoneo sarà a totale carico dell’Appaltatore, anche nel caso fosse già collocato in opera.

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La provenienza dei materiali dovrà essere sempre segnalata alla D.L. che avrà facoltà di prelevare

campioni di materiali, in qualunque tempo, e farli inviare a cura e spese dell’Impresa ai competenti laboratori per l’accertamento delle loro caratteristiche.

Prescrizioni generali per l’esecuzione dell’opera

Le opere appaltate dovranno essere eseguite seguendo le buone regole d’arte ed attenendosi alle previsioni di progetto, fatti salvi quei particolari di dettaglio che venissero accordati nel corso dei lavori con la D.L. Nell’esecuzione delle opere l’impresa dovrà attenersi alle prescrizioni di legge e dei

regolamenti vigenti, alle prescrizioni del capitolato, nonché agli ordini della D.L.

L’Appaltatore dovrà sottoporre alla D.L. il programma di esecuzione delle opere, per l’approvazione. L’Appaltatore dovrà, prima dell’inizio dei lavori, provvedere al tracciamento delle opere e al

confinamento del cantiere. L’Appaltatore non potrà per nessun motivo, anche in caso di controversie di qualsiasi natura, sospendere o rallentare i lavori, né sottrarsi all’osservanza delle prescrizioni contrattuali e degli ordini della D.L. I materiali occorrenti dovranno essere approvvigionati in tempo

debito in modo da non creare ritardi all’inizio dei lavori e da non comportare una loro lenta esecuzione o sospensione. Si richiama l’obbligo di osservare tutta la normativa tecnica di settore nonché la legislatura vigente al momento dei lavori in materia di sicurezza.

In particolare i lavori non dovranno considerarsi ultimati finché l’Appaltatore non abbia dimostrato di aver ottemperato a tutti gli obblighi previsti dalla leggi vigenti a carico del Costruttore e/o Installatore, ivi compresa la presentazione della prescritta documentazione agli Enti competenti per i collaudi

necessari per l’utilizzo delle opere realizzate.

Per i lavori in cui è prevista l’assistenza edile agli impianti e dove si vanno ad interessare opere murarie (posa apparecchiature su solai, ancoraggi, installazione di putrelle ecc.), la Ditta esecutrice

dei lavori dovrà presentare a firma del tecnico abilitato una dettagliata relazione di calcolo con sufficiente anticipo sulle opere da realizzare, prima dell’esecuzione dei lavori. Per gli impianti elettrici e termici, a lavori ultimati e prima della stesura del relativo verbale, l’Appaltatore, sotto la propria

responsabilità, dovrà rilasciare alla D.L. una dichiarazione firmata attestante che le opere sono state eseguite in conformità alle vigenti norme CEI, UNI, CEE, al DPR 547/55, alla legge 186/68 ed alla legge 46/90.

In mancanza delle dichiarazioni i lavori non potranno essere ultimati e sarà applicata una penale pari al 25% dell’importo contrattuale autorizzato, a copertura delle spese che la stazione Appaltante sosterrà per la produzione delle certificazioni necessarie.

Norme particolari sui noleggi

Tutti i prezzi si intendono comprensivi di eventuali noleggi e corrisposti per tutto il tempo durante il quale vengono utilizzati e sono comprese le spese per il trasporto, montaggio, smontaggio ed

allontanamento.

Tempestività nell’assistenza dei lavori

Di eventuali fatti che a giudizio dell'Appaltante suggeriscano la variazione del programma dei lavori

dovrà essere tempestivamente informata la D.L. o l'Ente appaltante in caso di non reperibilità della D.L. La D.L. ha 24 ore di tempo per dare adeguata risposta.

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Anche per il completamento la D.L. ha 24 ore di tempo a disposizione per confermare o variare la

"Proposta" dell'Appaltatore.

Art. 1 . II - SCAVI SCAVI IN GENERE

Gli scavi in genere per qualsiasi lavoro, a mano o con mezzi meccanici, dovranno essere eseguiti secondo i disegni di progetto e la relazione geologica e geotecnica di cui al D.M. 11 marzo 1988,

nonché secondo le particolari prescrizioni che saranno date all'atto esecutivo dalla Direzione dei lavori. Nell'esecuzione degli scavi in genere l'Appaltatore dovrà procedere in modo da impedire

scoscendimenti e franamenti, restando esso, oltrechè totalmente responsabile di eventuali danni alle persone ed alle opere, altresì obbligato a provvedere a suo carico e spese alla rimozione delle materie franate.

L'Appaltatore dovrà, inoltre, provvedere a sue spese affinché le acque scorrenti alla superficie del terreno siano deviate in modo che non abbiano a riversarsi nei cavi. Le materie provenienti dagli scavi, ove non siano utilizzabili o non ritenute adatte (a giudizio

insindacabile della Direzione dei lavori) ad altro impiego nei lavori, dovranno essere portate fuori della sede del cantiere, alle pubbliche discariche ovvero su aree che l'Appaltatore dovrà provvedere a rendere disponibili a sua cura e spese.

Qualora le materie provenienti dagli scavi debbano essere successivamente utilizzate, esse dovranno essere depositate previo assenso della Direzione dei lavori, per essere poi riprese a tempo opportuno. In ogni caso le materie depositate non dovranno essere di danno ai lavori, alle

proprietà pubbliche o private ed al libero deflusso delle acque scorrenti in superficie. La Direzione dei lavori potrà fare asportare, a spese dell'Appaltatore, le materie depositate in

contravvenzione alle precedenti disposizioni.

Qualora i materiali siano ceduti all'Appaltatore, si applica il disposto del Capitolato generale, art. 40, 3° c.

SCAVI DI SBANCAMENTO

Per scavi di sbancamento o sterri andanti s'intendono quelli occorrenti per lo spianamento o

sistemazione del terreno su cui dovranno sorgere le costruzioni, per tagli di terrapieni, per la formazione di cortili, giardini, scantinati, piani di appoggio per platee di fondazione, vespai, rampe incassate o trincee stradali, ecc., e in generale tutti quelli eseguiti a sezione aperta su vasta

superficie.

SCAVI DI FONDAZIONE OD IN TRINCEA

Per scavi di fondazione in generale si intendono quelli incassati ed a sezione ristretta necessari per dar luogo ai muri o pilastri di fondazione propriamente detti.

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In ogni caso saranno considerati come gli scavi di fondazione quelli per dar luogo alle fogne,

condutture, fossi e cunette. Qualunque sia la natura e la qualità del terreno, gli scavi per fondazione dovranno essere spinti

fino alla profondità che dalla Direzione dei lavori verrà ordinata all'atto della loro esecuzione.

Le profondità, che si trovano indicate nei disegni, sono perciò di stima preliminare e l'Amministrazione si riserva piena facoltà di variarle nella misura che reputerà più conveniente, senza che ciò possa dare all'Appaltatore motivo alcuno di fare eccezioni o domande di speciali

compensi, avendo egli soltanto diritto al pagamento del lavoro eseguito, coi prezzi contrattuali stabiliti per le varie profondità da raggiungere. E’ vietato all'Appaltatore, sotto pena di demolire il già fatto, di por mano alle murature prima che la Direzione dei lavori abbia verificato ed accettato

i piani delle fondazioni. I piani di fondazione dovranno essere generalmente orizzontali, ma per quelle opere che cadono

sopra falde inclinate, dovranno, a richiesta della Direzione dei lavori, essere disposti a gradini ed

anche con determinate contropendenze. Compiuta la muratura di fondazione, lo scavo che resta vuoto, dovrà essere diligentemente riempito e costipato, a cura e spese dell'Appaltatore, con le stesse materie scavate, sino al piano

del terreno naturale primitivo. Gli scavi per fondazione dovranno, quando occorra, essere solidamente puntellati e sbadacchiati

con robuste armature, in modo da proteggere contro ogni pericolo gli operai, ed impedire ogni

smottamento di materie durante l'esecuzione tanto degli scavi che delle murature. L'Appaltatore è responsabile dei danni ai lavori, alle persone, alle proprietà pubbliche e private

che potessero accadere per la mancanza o insufficienza di tali puntellazioni o sbadacchiature,

alle quali egli deve provvedere di propria iniziativa, adottando anche tutte le altre precauzioni riconosciute necessarie, senza rifiutarsi per nessun pretesto di ottemperare alle prescrizioni che al riguardo gli venissero impartite dalla Direzione dei lavori.

Col procedere delle murature l'Appaltatore potrà ricuperare i legnami costituenti le armature, sempreché non si tratti di armature formanti parte integrante dell'opera, da restare quindi in posto in proprietà dell'Amministrazione; i legnami però, che a giudizio della Direzione dei lavori, non

potessero essere tolti senza pericolo o danno del lavoro, dovranno essere abbandonati negli scavi.

SCAVI SUBACQUEI E PROSCIUGAMENTO

Se dagli scavi in genere e da quelli di fondazione, malgrado l'osservanza delle prescrizioni di cui

all'art. 30, l'Appaltatore, in caso di acque sorgive o filtrazioni, non potesse far defluire l'acqua naturalmente, è in facoltà della Direzione dei lavori di ordinare, secondo i casi e quando lo riterrà opportuno, l'esecuzione degli scavi subacquei, oppure il prosciugamento.

Sono considerati come scavi subacquei soltanto quelli eseguiti in acqua a profondità maggiore di 20 cm sotto il livello costante a cui si stabiliscono le acque sorgive nei cavi, sia naturalmente, sia dopo un parziale prosciugamento ottenuto con macchine o con l'apertura di canali di drenaggio.

Il volume di scavo eseguito in acqua, sino ad una profondità non maggiore di 20 cm dal suo livello costante, verrà perciò considerato come scavo in presenza d'acqua, ma non come scavo subacqueo. Quando la Direzione dei lavori ordinasse il mantenimento degli scavi in asciutto, sia

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durante l'escavazione, sia durante l'esecuzione delle murature o di altre opere di fondazione, gli

esaurimenti relativi verranno eseguiti in economia, e l'Appaltatore, se richiesto, avrà l'obbligo di fornire le macchine e gli operai necessari.

Per i prosciugamenti praticati durante la esecuzione delle murature, l'Appaltatore dovrà adottare

tutti quegli accorgimenti atti ad evitare il dilavamento delle malte.

Art. 2 . II - RILEVATI E RINTERRI Per la formazione dei rilevati o per qualunque opera di rinterro, ovvero per riempire i vuoti tra le

pareti degli scavi e le murature, o da addossare alle murature, e fino alle quote prescritte dalla

Direzione dei lavori, si impiegheranno in generale, e, salvo quanto segue, fino al loro totale esaurimento, tutte le materie provenienti dagli scavi di qualsiasi genere eseguiti per quel cantiere, in quanto disponibili ed adatte, a giudizio della Direzione dei lavori, per la formazione dei rilevati.

Quando venissero a mancare in tutto o in parte i materiali di cui sopra, si preleveranno le materie occorrenti ovunque l'Appaltatore crederà di sua convenienza, purché i materiali siano riconosciuti idonei dalla Direzione dei lavori.

Per rilevati e rinterri da addossarsi alle murature, si dovranno sempre impiegare materie sciolte, o ghiaiose, restando vietato in modo assoluto l'impiego di quelle argillose e, in generale, di tutte quelle che con l'assorbimento di acqua si rammolliscono e si gonfiano generando spinte.

Nella formazione dei suddetti rilevati, rinterri e riempimenti dovrà essere usata ogni diligenza perché la loro esecuzione proceda per strati orizzontali di eguale altezza, disponendo contemporaneamente le materie bene sminuzzate con la maggiore regolarità e precauzione, in

modo da caricare uniformemente le murature su tutti i lati e da evitare le sfiancature che potrebbero derivare da un carico male distribuito. Le materie trasportate in rilevato o rinterro con vagoni, automezzi o carretti non potranno essere

scaricate direttamente contro le murature, ma dovranno depositarsi in vicinanza dell'opera per essere riprese poi al momento della formazione dei suddetti rinterri.

Per tali movimenti di materie dovrà sempre provvedersi alla pilonatura delle materie stesse, da

farsi secondo le prescrizioni che verranno indicate dalla Direzione dei lavori. E’ vietato addossare terrapieni a murature di fresca costruzione. Tutte le riparazioni o ricostruzioni che si rendessero necessarie per la mancata od imperfetta

osservanza delle prescrizioni del presente articolo, saranno a completo carico dell'Appaltatore. E` obbligo dell'Appaltatore, escluso qualsiasi compenso, di dare ai rilevati durante la loro costruzione quelle maggiori dimensioni richieste dall'assestamento delle terre, affinché all'epoca

del collaudo i rilevati eseguiti abbiano dimensioni non inferiori a quelle ordinate. L'Appaltatore dovrà consegnare i rilevati con scarpate regolari e spianate, con i cigli bene

allineati e profilati e compiendo a sue spese, durante l'esecuzione dei lavori e fino al collaudo, gli

occorrenti ricarichi o tagli, la ripresa e la sistemazione delle scarpate e l'espurgo dei fossi. La superficie del terreno sulla quale dovranno elevarsi i terrapieni, sarà previamente scorticata,

ove occorra, e se inclinata sarà tagliata a gradoni con leggera pendenza verso il monte.

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Art. 3 . II - MATERIALI IN GENERE Quale regola generale si intende che i materiali, i prodotti ed i componenti occorrenti, realizzati con materiali e tecnologie tradizionali e/o artigianali, per la costruzione delle opere, proverranno da

quelle località che l'Appaltatore riterrà di sua convenienza, purché, ad insindacabile giudizio della Direzione dei lavori, rispondano alle caratteristiche/prestazioni di seguito indicate. Nel caso di prodotti industriali la rispondenza a questo Capitolato può risultare da un attestato di

conformità rilasciato dal produttore e comprovato da idonea documentazione e/o certificazione.

ACQUA, CALCI, CEMENTI ED AGGLOMERATI CEMENTIZI, POZZOLANE, GESSO

a) Acqua - L'acqua per l'impasto con leganti idraulici dovrà essere limpida, priva di sostanze organiche o grassi e priva di sali (particolarmente solfati e cloruri) in percentuali dannose e non

essere aggressiva per il conglomerato risultante. b) Calci - Le calci aeree ed idrauliche, dovranno rispondere ai requisiti di accettazione di cui al R.D.

16 novembre 1939 n. 2231; le calci idrauliche dovranno altresì rispondere alle prescrizioni

contenute nella L. 26 maggio 1965 n. 595 nonché ai requisiti di accettazione contenuti nel D.M. 31 agosto 1972.

c) Cementi e agglomerati cementizi.

1) I cementi dovranno rispondere ai limiti di accettazione contenuti nella L. 26 maggio 1965 n. 595 (vedi anche D.M. 14 gennaio 1966) e nel D.M. 3 giugno 1968 e successive modifiche.

Gli agglomerati cementizi dovranno rispondere ai limiti di accettazione contenuti nella L. 26

maggio 1965 n. 595 e nel D.M. 31 agosto 1972. 2) A norma di quanto previsto dal D.M. 9 marzo 1988 n. 126, i cementi di cui all'art. 1 lettera A) della

L. 26 maggio 1965 n. 595 (e cioè i cementi normali e ad alta resistenza portland, pozzolanico e

d'altoforno), se utilizzati per confezionare il conglomerato cementizio normale, armato e precompresso, devono essere certificati presso i laboratori di cui all'art. 6 della L. 26 maggio 1965 n. 595 e all'art. 20 della L. 5 novembre 1971 n. 1086. Per i cementi di importazione, la

procedura di controllo e di certificazione potrà essere svolta nei luoghi di produzione da analoghi laboratori esteri di analisi.

3) I cementi e gli agglomerati cementizi dovranno essere conservati in magazzini coperti, ben

riparati dall'umidità e da altri agenti capaci di degradarli prima dell'impiego. d) Pozzolane - Le pozzolane saranno ricavate da strati mondi da cappellaccio ed esenti da

sostanze eterogenee o da parti inerti; qualunque sia la provenienza dovranno rispondere a tutti i

requisiti prescritti dal R.D. 16 novembre 1939 n. 2230. e) Gesso - Il gesso dovrà essere di recente cottura, perfettamente asciutto, di fine macinazione in

modo da non lasciare residui sullo staccio di 56 maglie a centimetro quadrato, scevro da materie

eterogenee e senza parti alterate per estinzione spontanea. Il gesso dovrà essere conservato in locali coperti, ben riparati dall'umidità e da agenti degradanti. Per l'accettazione valgono i criteri generali dell'art. 6.

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MATERIALI INERTI PER CONGLOMERATI CEMENTIZI E PER MALTE

1) Gli aggregati per conglomerati cementizi, naturali e di frantumazione, devono essere costituiti da elementi non gelivi e non friabili, privi di sostanze organiche, limose ed argillose, di getto, ecc., in

proporzioni non nocive all'indurimento del conglomerato o alla conservazione delle armature. La ghiaia o il pietrisco devono avere dimensioni massime commisurate alle caratteristiche

geometriche della carpenteria del getto ed all'ingombro delle armature.

La sabbia per malte dovrà essere priva di sostanze organiche, terrose o argillose, ed avere dimensione massima dei grani di 2 mm per murature in genere, di 1 mm per gli intonaci e murature di paramento o in pietra da taglio.

2) Gli additivi per impasti cementizi si intendono classificati come segue: fluidificanti; aeranti; ritardanti; acceleranti; fluidificanti-aeranti; fluidificanti-ritardanti; fluidificanti-

acceleranti; antigelo-superfluidificanti. Per le modalità di controllo ed accettazione il Direttore dei

lavori potrà far eseguire prove od accettare l'attestazione di conformità alle norme secondo i criteri dell'art. 6.

I conglomerati cementizi per strutture in cemento armato dovranno rispettare tutte le prescrizioni di

cui al D.M. del 9 gennaio 1996 e relative circolari esplicative.

ELEMENTI DI LATERIZIO E CALCESTRUZZO

Gli elementi resistenti artificiali da impiegare nelle murature (elementi in laterizio ed in calcestruzzo) possono essere costituiti da laterizio normale, laterizio alleggerito in pasta,

calcestruzzo normale, calcestruzzo alleggerito. Quando impiegati nella costruzione di murature portanti, essi debbono rispondere alle

prescrizioni contenute nel D.M. 20 novembre 1987 n. 103.

Nel caso di murature non portanti le suddette prescrizioni possono costituire utile riferimento, assieme a quelle della norma UNI 8942/2.

Gli elementi resistenti di laterizio e di calcestruzzo possono contenere forature rispondenti alle

prescrizioni del succitato D.M. 20 novembre 1987 n. 103. La resistenza meccanica degli elementi deve essere dimostrata attraverso certificazioni

contenenti i risultati delle prove e condotte da laboratori ufficiali negli stabilimenti di produzione,

con le modalità previste nel D.M. di cui sopra. E’ facoltà del Direttore dei lavori richiedere un controllo di accettazione, avente lo scopo di

accettare se gli elementi da mettere in opera abbiano le caratteristiche dichiarate dal produttore.

Art. 4 . II - DEMOLIZIONI E RIMOZIONI

Le demolizioni di murature, calcestruzzi, ecc., sia parziali che complete, devono essere eseguite

con ordine e con le necessarie precauzioni, in modo da non danneggiare le residue murature, da prevenire qualsiasi infortunio agli addetti al lavoro e da evitare incomodi o disturbo.

Rimane pertanto vietato di gettare dall'alto i materiali in genere, che invece devono essere trasportati o guidati in basso, e di sollevare polvere, per cui tanto le murature quanto i materiali di risulta dovranno essere opportunamente bagnati.

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Nelle demolizioni e rimozioni l'Appaltatore deve inoltre provvedere alle eventuali necessarie

puntellature per sostenere le parti che devono restare e disporre in modo da non deteriorare i materiali risultanti, i quali devono ancora potersi impiegare nei limiti concordati con la Direzione dei lavori, sotto pena di rivalsa di danni a favore dell'Amministrazione.

Le demolizioni dovranno limitarsi alle parti ed alle dimensioni prescritte. Quando, anche per mancanza di puntellamenti o di altre precauzioni, venissero demolite altre parti od oltrepassati i limiti fissati, saranno pure a cura e spese dell'Appaltatore, senza alcun compenso, ricostruite e

rimesse in ripristino le parti indebitamente demolite. Tutti i materiali riutilizzabili, a giudizio insindacabile della Direzione dei lavori, devono essere

opportunamente puliti, custoditi, trasportati ed ordinati nei luoghi di deposito che verranno indicati

dalla Direzione stessa, usando cautele per non danneggiarli sia nella pulizia, sia nel trasporto, sia nel loro assestamento e per evitarne la dispersione.

Detti materiali restano tutti di proprietà dell'Amministrazione, la quale potrà ordinare

all'Appaltatore di impiegarli in tutto od in parte nei lavori appaltati, ai sensi dell'art. 40 del vigente Capitolato generale, con i prezzi indicati nell'elenco del presente Capitolato.

I materiali di scarto provenienti dalle demolizioni e rimozioni devono sempre dall'Appaltatore

essere trasportati fuori del cantiere nei punti indicati od alle pubbliche discariche

Art. 5 . II - OPERE E STRUTTURE DI CALCESTRUZZO 1 - Impasti di conglomerato cementizio.

Gli impasti di conglomerato cementizio dovranno essere eseguiti in conformità di quanto previsto

nell'allegato 1 del D.M. 9 gennaio 1996. La distribuzione granulometrica degli inerti, il tipo di cemento e la consistenza dell'impasto,

devono essere adeguati alla particolare destinazione del getto ed al procedimento di posa in

opera del conglomerato. Il quantitativo d'acqua deve essere il minimo necessario a consentire una buona lavorabilità del

conglomerato tenendo conto anche dell'acqua contenuta negli inerti.

Partendo dagli elementi già fissati il rapporto acqua-cemento, e quindi il dosaggio del cemento, dovrà essere scelto in relazione alla resistenza richiesta per il conglomerato.

L'impiego degli additivi dovrà essere subordinato all'accertamento della assenza di ogni pericolo

di aggressività. L'impasto deve essere fatto con mezzi idonei ed il dosaggio dei componenti eseguito con

modalità atte a garantire la costanza del proporzionamento previsto in sede di progetto.

Per i calcestruzzi preconfezionati si fa riferimento alla norma UNI 7163; essa precisa le condizioni per l'ordinazione, la confezione, il trasporto e la consegna. Fissa inoltre le caratteristiche del prodotto soggetto a garanzia da parte del produttore e le prove atte a verificarne la conformità.

2 - Controlli sul conglomerato cementizio. Per i controlli sul conglomerato ci si atterrà a quanto previsto dall'Allegato 2 del D.M. 9 gennaio

1996.

Il conglomerato viene individuato tramite la resistenza caratteristica a compressione secondo quanto specificato nel suddetto Allegato 2 del D.M. 9 gennaio 1996.

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La resistenza caratteristica del conglomerato dovrà essere non inferiore a quella richiesta dal

progetto. Il controllo di qualità del conglomerato si articola nelle seguenti fasi: studio preliminare di

qualificazione, controllo di accettazione, prove complementari (vedere paragrafi 4, 5 e 6

dell'Allegato 2). I prelievi dei campioni necessari per i controlli delle fasi suddette avverranno al momento della

posa in opera dei casseri, secondo le modalità previste nel paragrafo 3 del succitato Allegato 2.

3 - Norme di esecuzione per il cemento armato normale. Nell'esecuzione delle opere di cemento armato normale l'Appaltatore dovrà attenersi alle norme

contenute nella L. 5 novembre 1971 n. 1086 e nelle relative norme tecniche del D.M. 9 gennaio

1996. In particolare: a) Gli impasti devono essere preparati e trasportati in modo da escludere pericoli di segregazione

dei componenti o di prematuro inizio della presa al momento del getto.

Il getto deve essere convenientemente compatto; la superficie dei getti deve essere mantenuta umida per almeno tre giorni.

Non si deve mettere in opera il conglomerato a temperature minori di 0°C, salvo il ricorso ad

opportune cautele. b) Le giunzioni delle barre in zona tesa, quando non siano evitabili, si devono realizzare

possibilmente nelle regioni di minor sollecitazione, in ogni caso devono essere opportunamente

sfalsate. Le giunzioni di cui sopra possono effettuarsi mediante: - saldature eseguite in conformità delle norme in vigore sulle saldature;

- manicotto filettato; - sovrapposizione calcolata in modo da assicurare l'ancoraggio di ciascuna barra; in ogni caso la

lunghezza della sovrapposizione in retto deve essere non minore di 20 volte il diametro e la

prosecuzione di ciascuna barra deve essere deviata verso la zona compressa. La distanza mutua (interferro) nella sovrapposizione non deve superare 6 volte il diametro.

c) Le barre piegate devono presentare, nelle piegature, un raccordo circolare di raggio non minore

di 6 volte il diametro. Gli ancoraggi devono rispondere a quanto prescritto al punto 5.3.3 del D.M. 9 gennaio 1996. Per barre di acciaio incrudito a freddo le piegature non possono essere effettuate a caldo.

d) La superficie dell'armatura resistente deve distare dalle facce esterne del conglomerato di almeno 0,8 cm nel caso di solette, setti e pareti, e di almeno 2 cm nel caso di travi e pilastri. Tali misure devono essere aumentate e al massimo rispettivamente portate a 2 cm per le solette ed a

4 per le travi ed i pilastri, in presenza di salsedine marina ed altri agenti aggressivi. Copriferri maggiori richiedono opportuni provvedimenti intesi ad evitare il distacco (per esempio reti).

Le superfici delle barre devono essere mutuamente distanziate in ogni direzione di almeno una volta

il diametro delle barre medesime e, in ogni caso, non meno di 2 cm. Si potrà derogare a quanto sopra raggruppando le barre a coppie ed aumentando la mutua distanza minima tra le coppie ad almeno 4 cm.

Per le barre di sezione non circolare si deve considerare il diametro del cerchio circoscritto. b) Il disarmo deve avvenire per gradi ed in modo da evitare azioni dinamiche. Esso non deve

inoltre avvenire prima che la resistenza del conglomerato abbia raggiunto il valore necessario

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in relazione all'impiego della struttura all'atto del disarmo, tenendo anche conto delle altre

esigenze progettuali e costruttive; la decisione è lasciata al giudizio del Direttore dei lavori. 4 - Norme di esecuzione per il cemento armato precompresso. Nella esecuzione delle opere di cemento armato precompresso l'Appaltatore dovrà attenersi alle

prescrizioni contenute nelle attuali norme tecniche del D.M. 9 gennaio 1996. In particolare: Il getto deve essere costipato per mezzo di vibratori ad ago od a lamina, ovvero con vibratori

esterni, facendo particolare attenzione a non deteriorare le guaine dei cavi.

Le superfici esterne dei cavi post-tesi devono distare dalla superficie del conglomerato non meno di 25 mm nei casi normali, e non meno di 35 mm in caso di strutture site all'esterno o in ambiente aggressivo. Il ricoprimento delle armature pre-tese non deve essere inferiore a 15 mm o al

diametro massimo dell'inerte impiegato, e non meno di 25 mm in caso di strutture site all'esterno o in ambiente aggressivo.

Nel corso dell'operazione di posa si deve evitare, con particolare cura, di danneggiare l'acciaio

con intagli, pieghe, ecc. Si deve altresì prendere ogni precauzione per evitare che i fili subiscano danni di corrosione sia nei

depositi di approvvigionamento sia in opera, fino ad ultimazione della struttura. All'atto della

messa in tiro si debbono misurare contemporaneamente lo sforzo applicato e l'allungamento conseguito; i due lati debbono essere confrontati tenendo presente la forma del diagramma sforzi allungamenti a scopo di controllo delle perdite per attrito.

Per le operazioni di tiro, ci si atterrà a quanto previsto al punto 6.2.4.1 del succitato D.M. 9 gennaio 1996.

L'esecuzione delle guaine, le caratteristiche della malta, le modalità delle iniezioni devono

egualmente rispettare le suddette norme. 5 - Responsabilità per le opere di calcestruzzo armato e calcestruzzo armato precompresso. Nella esecuzione delle opere in cemento armato e precompresso l'Appaltatore dovrà attenersi

strettamente a tutte le disposizioni contenute nella L. 5 novembre 1971 n. 1086 e nelle relative norme tecniche vigenti.

Nelle zone sismiche valgono le norme tecniche emanate in forza della L. 2 febbraio 1974 n. 64 e

del D.M. 9 gennaio 1996. Tutti i lavori di cemento armato facenti parte dell'opera appaltata saranno eseguiti in base ai

calcoli di stabilità accompagnati da disegni esecutivi e da una relazione, che dovranno essere

redatti e firmati da un tecnico abilitato iscritto all'albo professionale, e che l'Appaltatore dovrà presentare alla Direzione dei lavori entro il termine che gli verrà prescritto, attenendosi agli schemi e disegni facenti parte del progetto ed allegati al contratto o alle norme che gli verranno

impartite, a sua richiesta, all'atto della consegna dei lavori. L'esame e verifica da parte della Direzione dei lavori dei progetti delle varie strutture in cemento armato non esonera in alcun modo l'Appaltatore e il progettista delle strutture dalle responsabilità

loro derivanti per legge e per le precise pattuizioni del contratto.

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Art. 6 . II - ARMATURE PER CALCESTRUZZO 1) Gli acciai per l'armatura del calcestruzzo normale devono rispondere alle prescrizioni contenute

nel vigente D.M. del 9 gennaio 1996 attuativo della L. 5 novembre 1971 n. 1086 e relative

circolari esplicative. 2) E’ atto divieto di impiegare acciai non qualificati all'origine.

Art. 7 . II - OPERE E STRUTTURE DI MURATURA 1 - Malte per murature. L'acqua e la sabbia per la preparazione degli impasti devono possedere i requisiti e le

caratteristiche tecniche di cui agli artt. 7 e 8. L'impiego di malte premiscelate e premiscelate pronte è consentito, purché ogni fornitura sia accompagnata da una dichiarazione del fornitore attestante il gruppo della malta, il tipo e la

quantità dei leganti e degli eventuali additivi. Ove il tipo di malta non rientri tra quelli appresso indicati il fornitore dovrà certificare con prove ufficiali anche le caratteristiche di resistenza della malta stessa.

Le modalità per la determinazione della resistenza a compressione delle malte sono riportate nel D.M. 13 settembre 1993.

I tipi di malta e le loro classi sono definiti in rapporto alla composizione in volume; malte di

diverse proporzioni nella composizione confezionate anche con additivi, preventivamente sperimentate, possono essere ritenute equivalenti a quelle indicate qualora la loro resistenza media a compressione risulti non inferiore ai valori di cui al D.M. 20 novembre 1987 n. 103.

I lavori di muratura, qualunque sia il sistema costruttivo adottato, debbono essere sospesi nei periodi di gelo, durante i quali la temperatura si mantenga, per molte ore, al disotto di zero gradi centigradi.

Quando il gelo si verifichi per alcune ore della notte, le opere in muratura ordinaria possono essere eseguite nelle ore meno fredde del giorno, purché al distacco del lavoro vengano adottati opportuni provvedimenti per difendere le murature dal gelo notturno.

Art. 8 . II - SOLAI

1 - Generalità. Le coperture degli ambienti e dei vani e le suddivisioni orizzontali tra gli stessi potranno essere eseguite a seconda delle indicazioni di progetto, con solai di uno dei tipi descritti negli articoli

successivi. I solai di partizione orizzontale (interpiano) e quelli di copertura dovranno essere previsti per sopportare, a seconda della destinazione prevista per i locali prelativi, i carichi comprensivi degli

effetti dinamici ordinari, previsti ai punti 5 e 6 del D.M. 16 gennaio 1996 (Verifica sicurezza costruzioni).

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L'Appaltatore dovrà provvedere ad assicurare solidamente alla faccia inferiore di tutti i solai ganci di

ferro appendilumi nel numero, forma e posizione che, a sua richiesta, sarà precisato dalla Direzione dei lavori. 2 - Solai di cemento armato o misti: generalità e classificazione.

Nei successivi punti sono trattati i solai realizzati esclusivamente in calcestruzzo armato o calcestruzzo armato precompresso o misti in calcestruzzo armato precompresso e blocchi in laterizio od in altri materiali.

Vengono considerati sia i solai eseguiti in opera che quelli formati dall'associazione di elementi prefabbricati. Per tutti i solai valgono le prescrizioni già date per le opere in calcestruzzo armato e calcestruzzo

armato precompresso, ed in particolare valgono le prescrizioni contenute nel D.M. 9 gennaio 1996. I solai di calcestruzzo armato o misti sono così classificati: 1) solai con getto pieno di calcestruzzo armato o di calcestruzzo armato precompresso;

2) solai misti di calcestruzzo armato o calcestruzzo armato precompresso e blocchi interposti di alleggerimento collaboranti e non, di laterizio od altro materiale; 3) solai realizzati dall'associazione di elementi di calcestruzzo armato o calcestruzzo armato

precompresso prefabbricati con unioni e/o getti di completamento. Per i solai di tipo 1) valgono integralmente le prescrizioni del precedente art. 35. I solai del tipo 2) e 3) sono soggetti anche alle norme complementari riportate nei successivi punti.

2.1 - Solai misti di calcestruzzo armato o calcestruzzo armato precompresso e blocchi forati di laterizio. a) I solai misti di calcestruzzo armato normale o precompresso e blocchi forati di laterizio si

distinguono nelle seguenti categorie: 1) solai con blocchi aventi funzione principale di alleggerimento; 2) solai con blocchi aventi funzione statica in collaborazione con il conglomerato.

I blocchi di cui al punto 2), devono essere conformati in modo che nel solaio in opera sia assicurata con continuità la trasmissione degli sforzi dall'uno all'altro elemento. Nel caso si richieda al laterizio il concorso alla resistenza agli sforzi tangenziali, si devono usare

elementi monoblocco disposti in modo che nelle file adiacenti, comprendenti una nervatura di conglomerato, i giunti risultino sfalsati tra loro. In ogni caso, ove sia prevista una soletta di conglomerato staticamente integrativa di altra di laterizio, quest'ultima deve avere forma e finitura

tali da assicurare la solidarietà ai fini della trasmissione degli sforzi tangenziali. Per entrambe le categorie il profilo dei blocchi delimitante la nervatura di conglomerato da gettarsi in opera non deve presentare risvolti che ostacolino il deflusso di calcestruzzo e restringano la sezione

delle nervature stesse. La larghezza minima delle nervature di calcestruzzo per solai con nervature gettate o completate in opera non deve essere minore di 1/8 dell'interasse e comunque non inferiore a 8 cm.

Nel caso di produzione di serie in stabilimento di pannelli di solaio completi, il limite minimo predetto potrà scendere a 5 cm. L'interasse delle nervature non deve in ogni caso essere maggiore di 15 volte lo spessore medio

della soletta. Il blocco interposto deve avere dimensione massima inferiore a 52 cm. b) Caratteristiche dei blocchi. 1) Spessore delle pareti e dei setti dei blocchi.

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Lo spessore delle pareti orizzontali compresse non deve essere minore di 8 mm, quello delle pareti

perimetrali non minore di 8 mm, quello dei setti non minore di 7 mm. Tutte le intersezioni dovranno essere raccordate con raggio di curvatura, al netto delle tolleranze, maggiore di 3 mm.

Si devono adottare forme semplici, caratterizzate da setti rettilinei ed allineati, particolarmente in direzione orizzontale, con setti con rapporto spessore/lunghezza il più possibile uniforme. Il rapporto fra l'area complessiva dei fori e l'area lorda delimitata dal perimetro della sezione del

blocco non deve risultare superiore a 0,6/0,625 h, ove h è l'altezza del blocco in metri. 2) Caratteristiche fisico-meccaniche. La resistenza caratteristica a compressione, riferita alla sezione netta delle pareti e delle costolature

deve risultare non minore di: - 30 N/mm2 nella direzione dei fori; - 15 N/mm2 nella direzione trasversale ai fori;

per i blocchi di cui alla categoria a2); e di: - 15 N/mm2 nella direzione dei fori;

- 5 N/mm2 nella direzione trasversale ai fori; per i blocchi di cui alla categoria a1). La resistenza caratteristica a trazione per flessione dovrà essere non minore di:

- 10 N/mm2 per i blocchi di tipo a2); e di: - 7 N/mm2 per i blocchi di tipo a1).

Speciale cura deve essere rivolta al controllo dell'integrità dei blocchi con particolare riferimento alla eventuale presenza di fessurazioni. c) Spessore minimo dei solai.

Lo spessore dei solai a portanza unidirezionale che non siano di semplice copertura non deve essere minore di 1/25 della luce di calcolo ed in nessun caso minore di 12 cm. Per i solai costituiti da travetti precompressi e blocchi interposti il predetto limite può scendere ad 1/30.

Le deformazioni devono risultare compatibili con le condizioni di esercizio del solaio e degli elementi costruttivi ed impiantistici ad esso collegati. d) Spessore minimo della soletta.

Nei solai del tipo a1) lo spessore minimo del calcestruzzo della soletta di conglomerato non deve essere minore di 4 cm. Nei solai del tipo a2), può essere omessa la soletta di calcestruzzo e la zona rinforzata di laterizio,

per altro sempre rasata con calcestruzzo, può essere considerata collaborante e deve soddisfare i seguenti requisiti: - possedere spessore non minore di 1/5 dell'altezza, per solai con altezza fino a 25 cm, non minore

di 5 cm per solai con altezza maggiore; - avere area effettiva dei setti e delle pareti, misurata in qualunque sezione normale alla direzione dello sforzo di compressione, non minore del 50% della superficie lorda.

e) Protezione delle armature. Nei solai, la cui armatura è collocata entro scanalature, qualunque superficie metallica deve risultare conformata in ogni direzione da uno spessore minimo di 5 mm di malta cementizia.

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Per armatura collocata entro nervatura, le dimensioni di questa devono essere tali da consentire il

rispetto dei seguenti limiti: - distanza netta tra armatura e blocco, 8 mm; - distanza netta tra armatura ed armatura, 10 mm.

Per quanto attiene la distribuzione delle armature trasversali, longitudinali, per taglio, si fa riferimento alle citate norme contenute nel D.M. 27 luglio 1985. In fase di esecuzione, prima di procedere ai getti, i laterizi devono essere convenientemente

bagnati. Gli elementi con rilevanti difetti di origine o danneggiati durante la movimentazione dovranno essere eliminati.

f) Conglomerati per i getti in opera. Si dovrà studiare la composizione del getto in modo da evitare rischi di segregazione o la formazione di nidi di ghiaia e per ridurre l'entità delle deformazioni differite.

Il diametro massimo degli inerti impiegati non dovrà superare 1/5 dello spessore minimo delle nervature né la distanza netta minima tra le armature. Il getto deve essere costipato in modo da garantire l'avvolgimento delle armature e l'aderenza sia

con i blocchi sia con eventuali altri elementi prefabbricati. 2.2) - Solai prefabbricati. Tutti gli elementi prefabbricati di calcestruzzo armato e calcestruzzo armato precompresso destinati

alla formazione di solai privi di armatura resistente al taglio o con spessori, anche locali, inferiori ai 4 cm, devono essere prodotti in serie controllata. Tale prescrizione è obbligatoria anche per tutti gli elementi realizzati con calcestruzzo di inerte leggero o calcestruzzo speciale.

Per gli orizzontamenti in zona sismica, gli elementi prefabbricati devono avere almeno un vincolo che sia in grado di trasmettere le forze orizzontali a prescindere dalle resistenze di attrito. Non sono comunque ammessi vincoli a comportamento fragile.

Quando si assuma l'ipotesi di comportamento a diaframma dell'intero orizzontamento, gli elementi dovranno essere adeguatamente collegati tra di loro e con le travi o i cordoli di testata laterali. 2.3) - Solai misti di calcestruzzo armato o calcestruzzo armato precompresso e blocchi diversi dal

laterizio. a) Classificazioni. I blocchi con funzione principale di alleggerimento, possono essere realizzati anche con materiali

diversi dal laterizio (calcestruzzo leggero di argilla espansa, calcestruzzo normale sagomato, materie plastiche, elementi organici mineralizzati, ecc.). Il materiale dei blocchi deve essere stabile dimensionalmente.

Ai fini statici si distinguono due categorie di blocchi per solai: a1) blocchi collaboranti; a2) blocchi non collaboranti.

- Blocchi collaboranti. Devono avere modulo elastico superiore a 8 kN/mm2 ed inferiore a 25 kN/mm2. Devono essere totalmente compatibili con il conglomerato con cui collaborano sulla base di dati e

caratteristiche dichiarate dal produttore e verificate dalla Direzione dei lavori. Devono soddisfare a tutte le caratteristiche fissate per i blocchi di laterizio della categoria a2). - Blocchi non collaboranti.

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Devono avere modulo elastico inferiore ad 8 kN/mm2 e svolgere funzioni di solo alleggerimento.

Solai con blocchi non collaboranti richiedono necessariamente una soletta di ripartizione, dello spessore minimo di 4 cm, armata opportunamente e dimensionata per la flessione trasversale. Il profilo e le dimensioni dei blocchi devono essere tali da soddisfare le prescrizioni dimensionali

imposte per i blocchi di laterizio non collaboranti. b) Spessori minimi. Per tutti i solai, cos" come per i componenti collaboranti, lo spessore delle singole parti di

calcestruzzo contenenti armature di acciaio non potrà essere minore di 4 cm. 2.4) - Solai realizzati con l'associazione di elementi di calcestruzzo armato e calcestruzzo armato precompresso prefabbricati.

Oltre alle prescrizioni indicate nei punti precedenti, in quanto applicabili, sono da tenere presenti le seguenti prescrizioni. a) L'altezza minima non può essere minore di 8 cm.

Nel caso di solaio vincolato in semplice appoggio monodirezionale, il rapporto tra luce di calcolo del solaio e spessore del solaio stesso non deve essere superiore a 25. Per solai costituiti da pannelli piani, pieni od alleggeriti, prefabbricati precompressi (tipo 3), senza

soletta integrativa, in deroga alla precedente limitazione, il rapporto sopra indicato può essere portato a 35. Per i solai continui, in relazione al grado di incastro o di continuità realizzato, agli estremi tali rapporti

possono essere incrementati fino ad un massimo del 20%. E`ammessa deroga alle prescrizioni di cui sopra qualora i calcoli condotti con riferimento al reale

comportamento della struttura (messa in conto dei comportamenti non lineari, fessurizzazione, affidabili modelli di previsione viscosa, ecc.) anche eventualmente integrati da idonee sperimentazioni su prototipi, non superino i limiti indicati nel D.M. 9 gennaio 1996.

Le deformazioni devono risultare in ogni caso compatibili con le condizioni di esercizio del solaio e degli elementi costruttivi ed impiantistici ad esso collegati. b) Solai alveolari.

Per i solai alveolari, per elementi privi di armatura passiva d'appoggio, il getto integrativo deve estendersi all'interno degli alveoli interessati dalla armatura aggiuntiva per un tratto almeno pari alla lunghezza di trasferimento della precompressione.

c) Solai con getto di completamento. La soletta gettata in opera deve avere uno spessore non inferiore a 4 cm ed essere dotata di un’armatura di ripartizione a maglia incrociata.

SOLAIO CON COIBENTAZIONE INCORPORATA

Solaio piano con coibentazione termica incorporata, avente coefficiente K>/ W/hq C° del tipo "PLASTBAU METAL 23/3" o similare spessori 3+23+4 costituito da elementi monolitici cavi in polistirene espanso autoestinguente, stampati in continuo. Gli elementi, di larghezza cm. 60,

saranno posti in opera perfettamente accostati, compresa armatura provvisoria di sostegno per una altezza massima di 6,50 m da piano a piano. ed integrati con getto in opera di calcestruzzo >/ classe

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300 a formare i travetti e la soletta dello spessore di cm. 4 armata con rete elettrosaldata maglia cm.

20x20 filo diam. 5 mm. Rivestiti all'intradosso con rete stirata zincata a caldo.

Art. 9 . II - PRODOTTI PER IMPERMEABILIZZAZIONE E PER COPERTURE PIANE 1 - Si intendono prodotti per impermeabilizzazione e per coperture piane quelli che si presentano

sotto forma di:

- membrane in fogli e/o rotoli da applicare a freddo od a caldo, in fogli singoli o pluristrato; - prodotti forniti in contenitori (solitamente liquidi e/o in pasta) da applicare a freddo od a caldo su

eventuali armature (che restano inglobate nello strato finale) fino a formare in sito una membrana

continua. a) Le membrane si designano descrittivamente in base: 1) al materiale componente (esempio: bitume ossidato fillerizzato, bitume polimero elastomero,

bitume polimero plastomero, etilene propilene diene, etilene vinil acetato, ecc.); 2) al materiale di armatura inserito nella membrana (esempio: armatura vetro velo, armatura

poliammide tessuto, armatura polipropilene film, armatura alluminio foglio sottile, ecc.);

3) al materiale di finitura della faccia superiore (esempio: poliestere film da non asportare, graniglie, ecc.);

4) al materiale di finitura della faccia inferiore (esempio: poliestere non-tessuto, sughero, alluminio

foglio sottile, ecc.). b) I prodotti forniti in contenitori si designano descrittivamente come segue: 1) mastici di rocce asfaltiche e di asfalto sintetico;

2) asfalti colati; 3) malte asfaltiche; 4) prodotti termoplastici;

5) soluzioni in solvente di bitume; 6) emulsioni acquose di bitume; 7) prodotti a base di polimeri organici.

c) I prodotti vengono di seguito considerati al momento della loro fornitura, le modalità di posa sono trattate negli articoli relativi alla posa in opera.

Il Direttore dei lavori ai fini della loro accettazione può procedere a controlli (anche parziali) su

campioni della fornitura oppure richiedere un attestato di conformità della fornitura alle prescrizioni di seguito indicate.

2 - Le membrane per coperture di edifici in relazione allo strato funzionale che vanno a costituire

(esempio: strato di tenuta all'acqua, strato di tenuta all'aria, strato di schermo e/o barriera al vapore, strato di protezione degli strati sottostanti, ecc.) devono rispondere alle prescrizioni del progetto ed, in mancanza od a loro completamento, alle seguenti prescrizioni. (Gli strati funzionali

si intendono definiti come riportato nella norma UNI 8178). a) Le membrane destinate a formare strati di schermo e/o barriera al vapore devono soddisfare: - le tolleranze dimensionali (lunghezza, larghezza, spessore);

- difetti, ortometria e massa areica; - resistenza a trazione; - flessibilità a freddo;

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- comportamento all'acqua;

- permeabilità al vapore d'acqua; - invecchiamento termico in acqua; - le giunzioni devono resistere adeguatamente a trazione ed avere adeguata impermeabilità all'aria.

Per quanto riguarda le caratteristiche predette esse devono rispondere alla norma UNI 9380 oppure, per i prodotti non normali, rispondere ai valori dichiarati dal fabbricante ed accettati dalla Direzione dei lavori. (Le membrane rispondenti alle varie parti della norma UNI 8629 per le

caratteristiche precitate sono valide anche per questo impiego). b) Le membrane destinate a formare strati di continuità, di diffusione o di egualizzazione della

pressione di vapore, di irrigidimento o ripartizione dei carichi, di regolarizzazione, di separazione

e/o scorrimento o drenante devono soddisfare: - le tolleranze dimensionali (lunghezza, larghezza e spessore); - difetti, ortometria e massa areica;

- comportamento all'acqua; - invecchiamento termico in acqua. Per quanto riguarda le caratteristiche predette esse devono rispondere alla norma UNI 9168, oppure

per i prodotti non normati, rispondere ai valori dichiarati dal fabbricante ed accettati dalla Direzione dei lavori. (Le membrane rispondenti alle norme UNI 9380 e UNI 8629 per le caratteristiche precitate sono valide anche per questo impiego).

c) Le membrane destinate a formare strati di tenuta all'aria devono soddisfare: - le tolleranze dimensionali (lunghezza, larghezza, spessore); difetti, ortometria e massa areica;

- resistenza a trazione ed alla lacerazione; - comportamento all'acqua; - le giunzioni devono resistere adeguatamente alla trazione ed alla permeabilità all'aria.

Per quanto riguarda le caratteristiche predette esse devono rispondere alla norma UNI 9168, oppure per i prodotti non normati, ai valori dichiarati dal fabbricante ed accettati dalla Direzione dei lavori. (Le membrane rispondenti alle norme UNI 9380 e UNI 8629 per le caratteristiche precisate sono

valide anche per questo impiego. d) Le membrane destinate a formare strati di tenuta all'acqua devono soddisfare: - le tolleranze dimensionali (lunghezza, larghezza e spessore);

- difetti, ortometria e massa areica; - resistenza a trazione e alla lacerazione; - punzonamento statico e dinamico;

- flessibilità a freddo; - stabilità dimensionale in seguito ad azione termica; - stabilità di forma a caldo;

- impermeabilità all'acqua e comportamento all'acqua; - permeabilità al vapore d'acqua; - resistenza all'azione perforante delle radici;

- invecchiamento termico in aria ed acqua; - resistenza all'ozono (solo per polimeriche e plastomeriche); - resistenza ad azioni combinate (solo per polimeriche e plastomeriche);

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- le giunzioni devono resistere adeguatamente alla trazione ed avere impermeabilità all'aria.

Per quanto riguarda le caratteristiche predette esse devono rispondere alla norma UNI 8629 (varie parti), oppure per i prodotti non normati rispondere ai valori dichiarati dal fabbricante ed accettati dalla Direzione dei lavori.

e) Le membrane destinate a formare strati di protezione devono soddisfare: - le tolleranze dimensionali (lunghezza, larghezza, spessore); - difetti, ortometria e massa areica;

- resistenza a trazione e alle lacerazioni; - punzonamento statico e dinamico; - flessibilità a freddo;

- stabilità dimensionali a seguito di azione termica; stabilità di forma a caldo (esclusi prodotti a base di PVC, EPDM, IIR);

- comportamento all'acqua;

- resistenza all'azione perforante delle radici; invecchiamento termico in aria;

- le giunzioni devono resistere adeguatamente alla trazione;

- l'autoprotezione minerale deve resistere all'azione di distacco. Per quanto riguarda le caratteristiche predette esse devono rispondere alla norma UNI 8629 (varie

parti), oppure per i prodotti non normati rispondere ai valori dichiarati dal fabbricante ed accettati

dalla Direzione dei lavori. 3 - Le membrane a base di elastomeri e di plastomeri dei tipi elencati nel seguente comma a)

utilizzate per impermeabilizzazione delle opere elencate nel seguente comma b) devono

rispondere alle prescrizioni elencate nel successivo comma c). I criteri di accettazione sono quelli indicati nel punto 15.1 comma c). a) I tipi di membrane considerate sono:

- Membrane in materiale elastomerico senza armatura. [Per materiale elastomerico si intende un materiale che sia fondamentalmente elastico anche a temperature superiori o inferiori a quelle di normale impiego e/o che abbia subito un processo di reticolazione (per esempio, gomma

vulcanizzata)]. - Membrane in materiale elastomerico dotate di armatura. - Membrane in materiale plastomerico flessibile senza armatura. [Per materiale plastomerico si

intende un materiale che sia relativamente elastico solo entro un intervallo di temperatura corrispondente generalmente a quello di impiego ma che non abbia subito alcun processo di reticolazione (come per esempio cloruro di polivinile plastificato o altri materiali termoplastici

flessibili o gomme non vulcanizzate)]. - Membrane in materiale plastomerico flessibile dotate di armatura. - Membrane in materiale plastomerico rigido (per esempio polietilene ad alta o bassa densità,

reticolato o non, polipropilene). - Membrane polimeriche a reticolazione posticipata (per esempio polietilene clorosolfanato) dotate di

armatura.

Membrane polimeriche accoppiate (o incollate sulla faccia interna ad altri elementi aventi funzioni di protezione o altra funzione particolare, comunque non di tenuta; in questi casi, quando la parte accoppiata all'elemento polimerico impermeabilizzante ha importanza

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fondamentale per il comportamento in opera della membrana, le prove devono essere

eseguite sulla membrana come fornita dal produttore). b) Classi di utilizzo: Classe A - membrane adatte per condizioni eminentemente statiche del contenuto (per esempio,

bacini, dighe, sbarramenti, ecc.). Classe B - membrane adatte per condizioni dinamiche del contenuto (per esempio, canali,

acquedotti, ecc.).

Classe C - membrane adatte per condizioni di sollecitazioni meccaniche particolarmente gravose, concentrate o no (per esempio, fondazioni, impalcati di ponti, gallerie, ecc.)

Classe D - membrane adatte anche in condizioni di intensa esposizione agli agenti atmosferici e/o

alla luce. Classe E - membrane adatte per impieghi in presenza di materiali inquinanti e/o aggressivi (per

esempio, discariche, vasche di raccolta e/o decantazione, ecc.).

Classe F - membrane adatte per il contatto con acqua potabile o sostanze di uso alimentare (per esempio, acquedotti, serbatoi, contenitori per alimenti, ecc.).

Nell'utilizzo delle membrane polimeriche per impermeabilizzazione, possono essere necessarie

anche caratteristiche comuni a più classi. In questi casi devono essere presi in considerazione tutti quei fattori che nell'esperienza progettuale e/o applicativa risultano di importanza preminente o che per legge devono essere considerati tali.

c) Le membrane di cui al comma a) sono valide per gli impieghi di cui al comma b) purché rispettino le caratteristiche previste nelle varie parti della norma UNI 8898.

4 - I prodotti forniti solitamente sotto forma di liquidi o paste destinati principalmente a realizzare

strati di tenuta all'acqua (ma anche altri strati funzionali della copertura piana) e secondo il materiale costituente, devono rispondere alle prescrizioni seguenti.

I criteri di accettazione sono quelli indicati nel punto 15.1 comma c).

4.1 - Bitumi da spalmatura per impermeabilizzazione (in solvente e/o emulsione acquosa) devono rispondere ai limiti specificati, per diversi tipi, alle prescrizioni della norma UNI 4157.

4.2 - Le malte asfaltiche per impermeabilizzazione devono rispondere alla norma UNI 5660 FA 227.

4.3 - Gli asfalti colati per impermeabilizzazioni devono rispondere alla norma UNI 5654 FA 191. 4.4 - Il mastice di rocce asfaltiche per la preparazione di malte asfaltiche e degli asfalti colati deve

rispondere alla norma UNI 4377 FA 233.

4.5 - Il mastice di asfalto sintetico per la preparazione delle malte asfaltiche e degli asfalti colati deve rispondere alla norma UNI 4378 FA 234.

4.6 - I prodotti fluidi od in pasta a base di polimeri organici (bituminosi, epossidici, poliuretanici,

epossi-poliuretanici, epossi-catrame, polimetencatrame, polimeri clorurati, acrilici, vinilici, polimeri isomerizzati) devono essere valutati in base alle caratteristiche seguenti ed i valori devono soddisfare i limiti riportati;

quando non sono riportati limiti si intende che valgono quelli dichiarati dal produttore nella sua documentazione tecnica ed accettati dalla Direzione dei lavori.

I criteri di accettazione sono quelli indicati nel punto 15.1 comma c).

a) Caratteristiche identificative del prodotto in barattolo (prima dell'applicazione): - Viscosità in <viscosità> minimo <valore 1> , misurata secondo <tipo misurazione 1>

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- Massa volumica kg/dm3 minimo <valore 2> , massimo <valore 3> , misurata secondo <tipo

misurazione 2> - Contenuto di non volatile % in massa minimo <valore 4> , misurato secondo <tipo misurazione 3> . - Punto di infiammabilità minimo % <perc. infiamm.> , misurato secondo <tipo misurazione 4>

- Contenuto di ceneri massimo g/kg <valore 5> , misurato secondo <tipo misurazione 5> . Per i valori non prescritti si intendono validi quelli dichiarati dal fornitore ed accettati dalla Direzione

dei lavori.

b) Caratteristiche di comportamento da verificare in sito o su campioni significativi di quanto realizzato in sito:

- spessore dello strato finale in relazione al quantitativo applicato per ogni metro quadrato minimo

<valore 6> mm, misurato secondo <tipo misurazione 6> - valore dell'allungamento a rottura minimo <percentuale> %, misurato secondo <tipo misurazione

7>

- resistenza al punzonamento statico o dinamico: statico minimo <valore 7> N; dinamico minimo <valore 8> N, misurati secondo <tipo misurazione 8>

- stabilità dimensionale a seguito di azione termica, variazione dimensionale massima in %

<percentuale 1> misurati secondo <tipo misurazione 9> - impermeabilità all'acqua, minima pressione di <valore 9> KPa, misurati secondo <tipo misurazione

10>

- comportamento all'acqua, variazione di massa massima in % <percentuale 2> , misurata secondo <tipo misurazione 11>

- invecchiamento termico in aria a 70 °C, variazione della flessibilità a freddo tra prima e dopo il

trattamento massimo °C <valore 10> , misurati secondo <tipo misurazione 12> - invecchiamento termico in acqua, variazione della flessibilità a freddo tra prima e dopo il

trattamento massimo °C <valore 11> , misurati secondo <tipo misurazione 13>

per i valori non prescritti si intendono validi quelli dichiarati dal fornitore ed accettati dalla Direzione dei lavori.

Art. 10 . II - INFISSI

1 - Si intendono per infissi gli elementi aventi la funzione principale di regolare il passaggio di

persone, animali, oggetti, e sostanze liquide o gassose nonché dell'energia tra spazi interni ed esterni dell'organismo edilizio o tra ambienti diversi dello spazio interno.

Essi si dividono tra elementi fissi (cioè luci fisse non apribili) e serramenti (cioè con parti apribili);

gli infissi si dividono, inoltre, in relazione alla loro funzione, in porte, finestre e schermi. Per la terminologia specifica dei singoli elementi e delle loro parti funzionali in caso di dubbio si fa

riferimento alla norma UNI 8369 (varie parti).

I prodotti vengono di seguito considerati al momento della loro fornitura; le modalità di posa sono sviluppate nell'articolo relativo alle vetrazioni ed ai serramenti.

Il Direttore dei lavori, ai fini della loro accettazione, può procedere ai controlli (anche parziali) su

campioni della fornitura, oppure richiedere un attestato di conformità della fornitura alle prescrizioni di seguito indicate.

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2 - Le luci fisse devono essere realizzate nella forma, con i materiali e nelle dimensioni indicate

nel disegno di progetto. In mancanza di prescrizioni (od in presenza di prescrizioni limite) si intende che comunque devono nel loro insieme (telai, lastre di vetro, eventuali accessori, ecc.) resistere alle sollecitazioni meccaniche dovute all'azione del vento od agli urti, garantire la

tenuta all'aria, all'acqua e la resistenza al vento. Quanto richiesto dovrà garantire anche le prestazioni di isolamento termico, isolamento acustico,

comportamento al fuoco e resistenza a sollecitazioni gravose dovute ad attività sportive, atti

vandalici, ecc. Le prestazioni predette dovranno essere garantite con limitato decadimento nel tempo. Il Direttore dei lavori potrà procedere all'accettazione delle luci fisse mediante i criteri seguenti:

a) mediante controllo dei materiali costituenti il telaio vetro elementi di tenuta (guarnizioni, sigillanti) più eventuali accessori, e mediante controllo delle caratteristiche costruttive e della lavorazione del prodotto nel suo insieme e/o dei suoi componenti; in particolare trattamenti

protettivi del legno, rivestimenti dei metalli costituenti il telaio, l'esatta esecuzione dei giunti, ecc.;

b) mediante l'accettazione di dichiarazioni di conformità della fornitura alle classi di prestazione

quali tenuta all'acqua, all'aria, resistenza agli urti, ecc. (vedere 18.3 b); di tali prove potrà anche chiedere la ripetizione in caso di dubbio o contestazione.

Le modalità di esecuzione delle prove saranno quelle definite nelle relative norme UNI per i

serramenti (vedere 18.3). 3 - I serramenti interni ed esterni (finestre, porte finestre, e similari) dovranno essere realizzati

seguendo le prescrizioni indicate nei disegni costruttivi o comunque nella parte grafica del

progetto. In mancanza di prescrizioni (od in presenza di prescrizioni limitate) si intende che comunque nel loro insieme devono essere realizzati in modo da resistere alle sollecitazioni meccaniche e degli agenti atmosferici e contribuire, per la parte di loro spettanza, al

mantenimento negli ambienti delle condizioni termiche, acustiche, luminose, di ventilazione, ecc.; lo svolgimento delle funzioni predette deve essere mantenuto nel tempo.

a) Il Direttore dei lavori potrà procedere all'accettazione dei serramenti mediante il controllo dei

materiali che costituiscono l'anta ed il telaio ed i loro trattamenti preservanti ed i rivestimenti mediante il controllo dei vetri, delle guarnizioni di tenuta e/o sigillanti, degli accessori. Mediante il controllo delle sue caratteristiche costruttive, in particolare dimensioni delle sezioni

resistenti, conformazione dei giunti, delle connessioni realizzate meccanicamente (viti, bulloni, ecc.) e per aderenza (colle, adesivi, ecc.) e comunque delle parti costruttive che direttamente influiscono sulla resistenza meccanica, tenuta all'acqua, all'aria, al vento, e sulle altre

prestazioni richieste. b) Il Direttore dei lavori potrà altres" procedere all'accettazione della attestazione di conformità

della fornitura alle prescrizioni indicate nel progetto per le varie caratteristiche od in mancanza

a quelle di seguito riportate. Per le classi non specificate valgono i valori dichiarati dal fornitore ed accettati dalla Direzione dei lavori.

1) Finestre:

- isolamento acustico (secondo la norma UNI 8204),; - tenuta all'acqua, all'aria e resistenza al vento (misurata secondo le norme UNI EN 86, 42 e 77), - resistenza meccanica (secondo le norme UNI 9158 ed EN 107);

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2) Porte interne:

- tolleranze dimensionali <valore 1> ; spessore <valore 2> (misurate secondo le norme UNI EN 25; planarità <valore 3> (misurata secondo la norma UNI EN 24);

- resistenza all'urto corpo molle (misurata secondo la norma UNI 8200), corpo d'urto <valore 4>

kg, altezza di caduta <valore 5> cm; - resistenza al fuoco (misurata secondo la norma UNI 9723) classe <classe 5> ; resistenza al calore per irraggiamento (misurata secondo la norma UNI 8328) classe <classe 6>

; 3) Porte esterne: - tolleranze dimensionali <valore 6> ; spessore <valore 7> (misurate secondo la norma UNI EN

25); planarità <valore 8> (misurata secondo la norma UNI EN 24); - tenuta all'acqua, aria, resistenza al vento (misurata secondo le norme UNI EN 86, 42 e 71); - resistenza all'antintrusione (secondo la norma UNI 9569) classe <classe 7> ;

La attestazione di conformità dovrà essere comprovata da idonea certificazione e/o documentazione.

4 - Gli schermi (tapparelle, persiane, antoni) con funzione prevalentemente oscurante dovranno

essere realizzati nella forma, con il materiale e nelle dimensioni indicate nel disegno di progetto; in mancanza di prescrizioni o con prescrizioni insufficienti, si intende che comunque lo schermo deve nel suo insieme resistere alle sollecitazioni meccaniche (vento, sbattimenti,

ecc.) ed agli agenti atmosferici mantenendo nel tempo il suo funzionamento. a) Il Direttore dei lavori dovrà procedere all'accettazione degli schermi mediante il controllo dei

materiali che costituiscono lo schermo e dei loro rivestimenti, controllo dei materiali costituenti

gli accessori e/o organi di manovra, mediante la verifica delle caratteristiche costruttive dello schermo, principalmente dimensioni delle sezioni resistenti, conformazioni delle connessioni realizzate meccanicamente (viti, bulloni, ecc.) o per aderenza (colle, adesivi, ecc.) e

comunque delle parti che direttamente influiscono sulla resistenza meccanica e durabilità agli agenti atmosferici.

Il Direttore dei lavori potrà altresì procedere all'accettazione mediante attestazione di conformità

della fornitura alle caratteristiche di resistenza meccanica, comportamento agli agenti atmosferici (corrosioni, cicli con lampade solari; camere climatiche, ecc.). La attestazione dovrà essere comprovata da idonea certificazione e/o documentazione.

Art. 11 . II - PRODOTTI PER RIVESTIMENTI INTERNI ED ESTERNI

1 - Si definiscono prodotti per rivestimenti quelli utilizzati per realizzare i sistemi di rivestimento

verticali (pareti - facciate) ed orizzontali (controsoffitti) dell'edificio. I prodotti si distinguono:

a seconda del loro stato fisico - rigidi (rivestimenti in pietra - ceramica - vetro - alluminio - gesso - ecc.); - flessibili (carte da parati - tessuti da parati - ecc.);

- fluidi o pastosi (intonaci - vernicianti - rivestimenti plastici - ecc.). a seconda della loro collocazione - per esterno;

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per interno.

a seconda della loro collocazione nel sistema di rivestimento - di fondo; - intermedi;

di finitura. Tutti i prodotti di seguito descritti in 19.2, 19.3 e 19.4 vengono considerati al momento della

fornitura. Il Direttore dei lavori, ai fini della loro accettazione, può procedere ai controlli (anche

parziali) su campioni della fornitura, oppure richiedere un attestato di conformità della stessa alle prescrizioni di seguito indicate.

1 - Prodotti rigidi.

a) Per le piastrelle di ceramica vale quanto riportato nell'articolo prodotti per pavimentazione, tenendo conto solo delle prescrizioni valide per le piastrelle da parete.

b) Per le lastre di pietra vale quanto riportato nel progetto circa le caratteristiche più significative e

le lavorazioni da apportare. In mancanza o ad integrazione del progetto valgono i criteri di accettazione generali indicati nell'articolo: prodotti di pietra integrati dalle prescrizioni date nell'articolo prodotti per pavimentazioni di pietra (in particolare per le tolleranze dimensionali e

le modalità di imballaggio). Sono comunque da prevedere gli opportuni incavi, fori, ecc. per il fissaggio alla parete e gli eventuali trattamenti di protezione.

Per gli elementi di metallo o materia plastica valgono le prescrizioni del progetto. Le loro

prestazioni meccaniche (resistenza all'urto, abrasione, incisione), di reazione e resistenza al fuoco, di resistenza agli agenti chimici (detergenti, inquinanti, aggressivi, ecc.) ed alle azioni termoigrometriche saranno quelle prescritte in norme UNI, in relazione all'ambiente

(interno/esterno) nel quale saranno collocati ed alla loro quota dal pavimento (o suolo), oppure in loro mancanza valgono quelle dichiarate dal fabbricante ed accettate dalla Direzione dei lavori.

Saranno inoltre predisposti per il fissaggio in opera con opportuni fori, incavi, ecc. Per gli elementi verniciati, smaltati, ecc. le caratteristiche di resistenza alla usura, ai viraggi di

colore, ecc. saranno riferite ai materiali di rivestimento.

La forma e costituzione dell'elemento saranno tali da ridurre al minimo fenomeni di vibrazione, produzione di rumore tenuto anche conto dei criteri di fissaggio.

d) Per le lastre di cartongesso si rinvia all'articolo su prodotti per pareti esterne e partizioni

interne. e) Per le lastre di fibrocemento si rimanda alle prescrizioni date nell'articolo prodotti per coperture

discontinue.

f) Per le lastre di calcestruzzo valgono le prescrizioni generali date nell'articolo su prodotti di calcestruzzo con in aggiunta le caratteristiche di resistenza agli agenti atmosferici (gelo/disgelo) ed agli elementi aggressivi trasportati dall'acqua piovana e dall'aria.

In via orientativa valgono le prescrizioni della norma UNI 8981, varie parti. Per gli elementi piccoli e medi fino a 1,2 m come dimensione massima si debbono realizzare

opportuni punti di fissaggio ed aggancio. Per gli elementi grandi (pannelli prefabbricati)

valgono per quanto applicabili e/o in via orientativa le prescrizioni dell'articolo sulle strutture prefabbricate di calcestruzzo.

2 - Prodotti flessibili.

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a) Le carte da parati devono rispettare le tolleranze dimensionali dell'1,5% sulla larghezza e

lunghezza; garantire resistenza meccanica ed alla lacerazione (anche nelle condizioni umide di applicazione); avere deformazioni dimensionali ad umido limitate; resistere alle variazioni di calore e, quando richiesto, avere resistenza ai lavaggi e reazione o resistenza al fuoco

adeguate. Le confezioni devono riportare i segni di riferimento per le sovrapposizioni, allineamenti (o

sfalsatura) dei disegni, ecc.; inversione dei singoli teli, ecc.

b) I tessili per pareti devono rispondere alle prescrizioni elencate nel comma a) con adeguato livello di resistenza e possedere le necessarie caratteristiche di elasticità, ecc. per la posa a tensione.

Per entrambe le categorie (carta e tessili) la rispondenza alle norme UNI EN 233, 235 è considerata rispondenza alle prescrizioni del presente articolo.

3 - Prodotti fluidi od in pasta.

a) Intonaci: gli intonaci sono rivestimenti realizzati con malta per intonaci costituita da un legante (calce-cemento-gesso), da un inerte (sabbia, polvere o granuli di marmo, ecc.) ed eventualmente da pigmenti o terre coloranti, additivi e rinforzanti.

Gli intonaci devono possedere le caratteristiche indicate nel progetto e le caratteristiche seguenti: - capacità di riempimento delle cavità ed eguagliamento delle superfici; - reazione al fuoco e/o resistenza all'incendio adeguata;

- impermeabilità all'acqua e/o funzione di barriera all'acqua; - effetto estetico superficiale in relazione ai mezzi di posa usati; - adesione al supporto e caratteristiche meccaniche.

Per i prodotti forniti premiscelati la rispondenza a norme UNI è sinonimo di conformità alle prescrizioni predette; per gli altri prodotti valgono i valori dichiarati dal fornitore ed accettati dalla Direzione dei lavori.

b) Prodotti vernicianti: i prodotti vernicianti sono prodotti applicati allo stato fluido, costituiti da un legante (naturale o sintetico), da una carica e da un pigmento o terra colorante che, passando allo stato solido, formano una pellicola o uno strato non pellicolare sulla superficie.

Si distinguono in: - tinte, se non formano pellicola e si depositano sulla superficie; - impregnanti, se non formano pellicola e penetrano nella porosità del supporto;

- pitture, se formano pellicola ed hanno un colore proprio; - vernici, se formano pellicola e non hanno un marcato colore proprio; - rivestimenti plastici, se formano pellicola di spessore elevato o molto elevato (da 1 a 5 mm

circa), hanno colore proprio e disegno superficiale più o meno accentuato. I prodotti vernicianti devono possedere valori adeguati delle seguenti caratteristiche in funzione

delle prestazioni loro richieste:

- dare colore in maniera stabile alla superficie trattata; - avere funzione impermeabilizzante; - essere traspiranti al vapore d'acqua;

- impedire il passaggio dei raggi U.V.; - ridurre il passaggio della CO2; - avere adeguata reazione e/o resistenza al fuoco (quando richiesto);

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- avere funzione passivante del ferro (quando richiesto);

- resistenza alle azioni chimiche degli agenti aggressivi (climatici, inquinanti); resistere (quando richiesto) all'usura.

I limiti di accettazione saranno quelli prescritti nel progetto od in mancanza quelli dichiarati dal

fabbricante ed accettati dalla Direzione dei lavori. I dati si intendono presentati secondo le norme UNI 8757 e UNI 8759 ed i metodi di prova sono

quelli definiti nelle norme UNI.

Art. 12 . II - PRODOTTI PER ISOLAMENTO TERMICO 1 - Si definiscono materiali isolanti termici quelli atti a diminuire in forma sensibile il flusso termico

attraverso le superfici sulle quali sono applicati (vedi classificazione tab. 1). Per la realizzazione dell'isolamento termico si rinvia agli articoli relativi alle parti dell'edificio o impianti.

I materiali vengono di seguito considerati al momento della fornitura; il Direttore dei lavori, ai fini della loro accettazione, può procedere ai controlli (anche parziali) su campioni della fornitura oppure chiedere un attestato di conformità della fornitura alle prescrizioni di seguito indicate.

Nel caso di contestazione per le caratteristiche si intende che la procedura di prelievo dei campioni, delle prove e della valutazione dei risultati sia quella indicata nelle norme UNI ed in loro mancanza quelli della letteratura tecnica (in primo luogo le norme internazionali ed

estere). I materiali isolanti si classificano come segue: A) Materiali fabbricati in stabilimento: (blocchi, pannelli, lastre, feltri ecc.)

1) Materiali cellulari - composizione chimica organica: plastici alveolari; - composizione chimica inorganica: vetro cellulare, calcestruzzo alveolare autoclavato;

- composizione chimica mista: plastici cellulari con perle di vetro espanso; 2) Materiali fibrosi - composizione chimica organica: fibre di legno;

- composizione chimica inorganica: fibre minerali. 3) Materiali compatti - composizione chimica organica: plastici compatti;

- composizione chimica inorganica; calcestruzzo; - composizione chimica mista: agglomerati di legno. 4) Combinazione di materiali di diversa struttura

- composizione chimica inorganica: composti “fibre minerali-perlite”, amianto cemento, calcestruzzi leggeri;

- composizione chimica mista: composti perlite-fibre di cellulosa, calcestruzzi di perle di

polistirene. 5) Materiali multistrato - composizione chimica organica: plastici alveolari con parametri organici;

- composizione chimica inorganica: argille espanse con parametri di calcestruzzo, lastre di gesso associate a strato di fibre minerali;

- composizione chimica mista: plastici alveolari rivestiti di calcestruzzo.

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B) Materiali iniettati, stampati o applicati in sito mediante spruzzatura

1) Materiali cellulari applicati sotto forma di liquido o di pasta - composizione chimica organica: schiume poliuretaniche, schiume di ureaformaldeide; - composizione chimica inorganica: calcestruzzo cellulare.

2) Materiali fibrosi applicati sotto forma di liquido o di pasta - composizione chimica inorganica: fibre minerali proiettate in opera. 3) Materiali pieni applicati sotto forma di liquido o di pasta

- composizione chimica organica: plastici compatti; - composizione chimica inorganica: calcestruzzo; - composizione chimica mista: asfalto.

4) Combinazione di materiali di diversa struttura - composizione chimica inorganica: calcestruzzo di aggregati leggeri; - composizione chimica mista: calcestruzzo con inclusione di perle di polistirene espanso.

5) Materiali alla rinfusa - composizione chimica organica: perle di polistirene espanso; - composizione chimica inorganica: lana minerale in fiocchi, perlite;

- composizione chimica mista: perlite bitumata. 2 - Per tutti i materiali isolanti forniti sotto forma di lastre, blocchi o forme geometriche

predeterminate, si devono dichiarare le seguenti caratteristiche fondamentali:

dimensioni: lunghezza - larghezza, valgono le tolleranze stabilite nelle norme UNI, oppure specificate negli altri documenti progettuali; in assenza delle prime due valgono quelle dichiarate dal produttore nella sua documentazione tecnica ed accettate dalla Direzione dei

lavori; b) spessore: valgono le tolleranze stabilite nelle norme UNI, oppure specificate negli altri

documenti progettuali; in assenza delle prime due valgono quelle dichiarate dal produttore

nella sua documentazione tecnica ed accettate dalla Direzione dei lavori; c) massa areica: deve essere entro i limiti prescritti nella norma UNI o negli altri documenti

progettuali; in assenza delle prime due valgono quelli dichiarati dal produttore nella sua

documentazione tecnica ed accettate dalla Direzione dei lavori; d) resistenza termica specifica: deve essere entro i limiti previsti da documenti progettuali

(calcolo in base alla L. 16 gennaio 1991 n. 10) ed espressi secondo i criteri indicati nella

norma UNI 7357 (FA 1 - FA 2 - FA 3); e) saranno inoltre da dichiarare, in relazione alle prescrizioni di progetto, le seguenti

caratteristiche:

- reazione o comportamento al fuoco; - limiti di emissione di sostanze nocive per la salute; - compatibilità chimico-fisica con altri materiali.

3 - Per i materiali isolanti che assumono la forma definitiva in opera devono essere dichiarate le stesse caratteristiche riferite ad un campione significativo di quanto realizzato in opera. Il Direttore dei lavori può inoltre attivare controlli della costanza delle caratteristiche del prodotto

in opera, ricorrendo ove necessario a carotaggi, sezionamenti, ecc. significativi dello strato eseguito.

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4 - Entrambe le categorie di materiali isolanti devono rispondere ad una o più delle caratteristiche

di idoneità all'impiego, tra quelle della seguente tabella, in relazione alla loro destinazione d'uso: pareti, parete controterra, copertura a falda, copertura piana, controsoffittatura su porticati, pavimenti, ecc.

CARATTERISTICA UNITA' DESTINAZIONE D'USO MISURA A B C D Comportamento all'acqua:

- assorbimento d'acqua per capillarità % <valore A> <valore B> <valore C> <valore D>

- assorbimento d'acqua per immersione % <valore A1> <valore B1> <valore C1>

<valore D1> - resistenza gelo e disgelo cicli <valore A2> <valore B2> <valore C2>

<valore D2>

- permeabilità vapore d'acqua ? <valore A3> <valore B3> <valore C3> <valore D3>

Caratteristiche meccaniche:

- resistenza a compressione a carichi di lunga durata N/mm2 <valore A4> <valore B4> <valore C4> <valore D4> - resistenza a taglio parallelo alle facce N <valore A5> <valore B5> <valore C5>

<valore D5> - resistenza a flessione N <valore A6> <valore B6> <valore C6> <valore D6> -resistenza al punzonamento N <valore A7> <valore B7> <valore C7>

<valore D7> - resistenza al costipamento % <valore A8> <valore B8> <valore C8>

<valore D8>

Caratteristiche di stabilità: - stabilità dimensionale % <valore A9> <valore B9> <valore C9> <valore D9> - coefficiente di dilatazione lineare mm/m <valore A10> <valore B10> <valore C10>

<valore D10> - temperatura limite di esercizio °C <valore A11> <valore B11> <valore C11> <valore

D11>

A= <totale A> B= <totale B> C= <totale C>

D= <totale D> Se non vengono prescritti valori per alcune caratteristiche si intende che la Direzione dei lavori

accetta quelli proposti dal fornitore; i metodi di controllo sono quelli definiti nelle norme UNI.

Per le caratteristiche possedute intrinsecamente dal materiale non sono necessari controlli.

Art. 13 . II - PRODOTTI PER PARETI ESTERNE E PARTIZIONI INTERNE

1 - Si definiscono prodotti per pareti esterne e partizioni interne quelli utilizzati per realizzare i principali strati funzionali di queste parti di edificio.

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Per la realizzazione delle pareti esterne e partizioni interne si rinvia all'articolo che tratta queste

opere. I prodotti vengono di seguito considerati al momento della fornitura; il Direttore dei lavori, ai fini

della loro accettazione, può procedere ai controlli (anche parziali) su campioni della fornitura

oppure richiedere un attestato di conformità della fornitura alle prescrizioni di seguito indicate. Nel caso di contestazione si intende che la procedura di prelievo dei campioni, le modalità di prova e valutazione dei risultati sono quelli indicati nelle norme UNI ed, in mancanza di questi,

quelli descritti nella letteratura tecnica (primariamente norme internazionali). 2 - I prodotti a base di laterizio, calcestruzzo e similari non aventi funzione strutturale (vedere

articolo murature) ma unicamente di chiusura nelle pareti esterne e partizioni devono

rispondere alle prescrizioni del progetto ed, al loro completamento, alle seguenti prescrizioni: a) gli elementi di laterizio (forzati e non) prodotti mediante trafilatura o pressatura con materiale

normale od alleggerito devono rispondere alla norma UNI 8942 parte 2” (detta norma è

allineata alle prescrizioni del D.M. sulle murature); b) gli elementi di calcestruzzo dovranno rispettare le stesse caratteristiche indicate nella norma

UNI 8942 (ad esclusione delle caratteristiche di inclusione calcarea), i limiti di accettazione

saranno quelli indicati nel progetto ed in loro mancanza quelli dichiarati dal produttore ed approvati dalla Direzione dei lavori;

c) gli elementi di calcio silicato, pietra ricostruita, pietra naturale, saranno accettate in base alle

loro caratteristiche dimensionali e relative tolleranze; caratteristiche di forma e massa volumica (foratura, smussi, ecc.); caratteristiche meccaniche a compressione, taglio e flessione; caratteristiche di comportamento all'acqua ed al gelo (imbibizione, assorbimento

d'acqua, ecc.). I limiti di accettazione saranno quelli prescritti nel progetto ed in loro mancanza saranno quelli

dichiarati dal fornitore ed approvati dalla Direzione dei lavori.

3 - I prodotti ed i componenti per facciate continue dovranno rispondere alle prescrizioni del progetto ed in loro mancanza alle seguenti prescrizioni:

- gli elementi dell'ossatura devono avere caratteristiche meccaniche coerenti con quelle del

progetto in modo da poter trasmettere le sollecitazioni meccaniche (peso proprio delle facciate, vento, urti, ecc.) alla struttura portante, resistere alle corrosioni ed azioni chimiche dell'ambiente esterno ed interno;

- gli elementi di tamponamento (vetri, pannelli, ecc.) devono essere compatibili chimicamente e fisicamente con l'ossatura; resistere alle sollecitazioni meccaniche (urti, ecc.); resistere alle sollecitazioni termoigrometriche dell'ambiente esterno e chimiche degli agenti inquinanti;

- le parti apribili ed i loro accessori devono rispondere alle prescrizioni sulle finestre o sulle porte; - i rivestimenti superficiali (trattamenti dei metalli, pitturazioni, fogli decorativi, ecc.) devono

essere coerenti con le prescrizioni sopra indicate;

- le soluzioni costruttive dei giunti devono completare ed integrare le prestazioni dei pannelli ed essere sigillate con prodotti adeguati.

La rispondenza alle norme UNI per gli elementi metallici e loro trattamenti superficiali, per i vetri, i

pannelli di legno, di metallo o di plastica e per gli altri componenti, viene considerato automaticamente soddisfacimento delle prescrizioni sopraddette.

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4 - I prodotti ed i componenti per partizioni interne prefabbricate che vengono assemblate in

opera (con piccoli lavori di adattamento o meno) devono rispondere alle prescrizioni del progetto ed in mancanza, alle prescrizioni indicate al punto precedente.

5 - I prodotti a base di cartongesso devono rispondere alle prescrizioni del progetto ed, in

mancanza, alle prescrizioni seguenti: avere spessore con tolleranze ± 0,5 mm, lunghezza e larghezza con tolleranza 2 mm, resistenza all'impronta, all'urto, alle sollecitazioni localizzate (punti di fissaggio) ed, a seconda della destinazione d'uso, con basso assorbimento d'acqua,

con bassa permeabilità al vapore (prodotto abbinato a barriera al vapore), con resistenza all'incendio dichiarata, con isolamento acustico dichiarato.

I limiti di accettazione saranno quelli indicati nel progetto ed, in loro mancanza, quelli dichiarati

dal produttore ed approvati dalla Direzione dei lavori. Art. 14 . II - PRODOTTI DI VETRO (LASTRE, PROFILATI AD U E VETRI PRESSATI) 1 - Si definiscono prodotti di vetro quelli che sono ottenuti dalla trasformazione e lavorazione del

vetro.

Essi si dividono nelle seguenti principali categorie: lastre piane, vetri pressati, prodotti di seconda lavorazione.

Per le definizioni rispetto ai metodi di fabbricazione, alle loro caratteristiche, alle seconde

lavorazioni, nonché per le operazioni di finitura dei bordi si fa riferimento alle norme UNI. I prodotti vengono di seguito considerati al momento della loro fornitura. Le modalità di posa sono trattate negli articoli relativi alle vetrazioni ed ai serramenti.

Il Direttore dei lavori, ai fini della loro accettazione, può procedere a controlli (anche parziali) su campioni della fornitura oppure richiedere un attestato di conformità della fornitura alle prescrizioni di seguito indicate.

2 - I vetri piani grezzi sono quelli colati e laminati grezzi ed anche cristalli grezzi traslucidi, incolori cosiddetti bianchi, eventualmente armati.

Le loro dimensioni saranno quelle indicate nel progetto.

Per le altre caratteristiche vale la norma UNI 6123 che considera anche le modalità di controllo da adottare in caso di contestazione. I valori di isolamento termico, acustico, ecc. saranno quelli derivanti dalle dimensioni prescritte; il fornitore comunicherà i valori se richiesti.

3 - I vetri piani lucidi tirati sono quelli incolori ottenuti per tiratura meccanica della massa fusa, che presenta sulle due facce, naturalmente lucide, ondulazioni più o meno accentuate non avendo subito lavorazioni di superficie.

Le loro dimensioni saranno quelle indicate nel progetto. Per le altre caratteristiche vale la norma UNI 6486 che considera anche le modalità di controllo da

adottare in caso di contestazione. I valori di isolamento termico, acustico, ecc. saranno quelli

derivanti dalle dimensioni prescritte; il fornitore comunicherà i valori se richiesti. 4 - I vetri piani trasparenti float sono quelli chiari o colorati ottenuti per colata mediante

galleggiamento su un bagno di metallo fuso.

Le loro dimensioni saranno quelle indicate nel progetto.

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Per le altre caratteristiche vale la norma UNI 6487 che considera anche le modalità di controllo da

adottare in caso di contestazione. I valori di isolamento termico, acustico, ecc. saranno quelli derivanti dalle dimensioni prescritte; il fornitore comunicherà i valori se richiesti.

5 - I vetri piani temprati sono quelli trattati termicamente o chimicamente in modo da indurre negli

strati superficiali tensioni permanenti. Le loro dimensioni saranno quelle indicate nel progetto. Per le altre caratteristiche vale la norma UNI 7142 che considera anche le modalità di controllo da

adottare in caso di contestazione. I valori di isolamento termico, acustico, ecc. saranno quelli derivanti dalle dimensioni prescritte; il fornitore comunicherà i valori se richiesti.

6 - I vetri piani uniti al perimetro (o vetrocamera) sono quelli costituiti da due lastre di vetro tra loro unite lungo il perimetro, solitamente con interposizione di un distanziatore, a mezzo di adesivi od altro in modo da formare una o più intercapedini contenenti aria o gas disidratati.

Le loro dimensioni, numero e tipo delle lastre saranno quelle indicate nel progetto. Per le altre caratteristiche vale la norma UNI 7171 che definisce anche i metodi di controllo da

adottare in caso di contestazione. I valori di isolamento termico, acustico, ecc. saranno quelli

derivanti dalle dimensioni prescritte; il fornitore comunicherà i valori se richiesti. 7 - I vetri piani stratificati sono quelli formati da due o più lastre di vetro e uno o più strati interposti di

materia plastica che incollano tra loro le lastre di vetro per l'intera superficie.

Il loro spessore varia in base al numero ed allo spessore delle lastre costituenti. Essi si dividono in base alla loro resistenza alle sollecitazioni meccaniche come segue: - stratificati per sicurezza semplice;

- stratificati antivandalismo; stratificati anticrimine;

- stratificati antiproiettile.

Le dimensioni, numero e tipo delle lastre saranno quelle indicate nel progetto. Per le altre caratteristiche si fa riferimento alle norme seguenti: a) i vetri piani stratificati per sicurezza semplice devono rispondere alla norma UNI 7172;

b) i vetri piani stratificati antivandalismo ed anticrimine devono rispondere rispettivamente alle norme UNI 7172 e norme UNI 9184;

c) i vetri piani stratificati antiproiettile devono rispondere alla norma UNI 9187.

I valori di isolamento termico, acustico, ecc. saranno quelli derivanti dalle dimensioni prescritte; il fornitore comunicherà i valori se richiesti.

8 - I vetri piani profilati ad U sono dei vetri greggi colati prodotti sotto forma di barre con sezione ad

U, con la superficie liscia o lavorata, e traslucida alla visione. Possono essere del tipo ricotto (normale) o temprato, armati o non armati. Le dimensioni saranno quelle indicate nel progetto. Per le altre caratteristiche valgono le prescrizioni

della norma UNI 7306 che indica anche i metodi di controllo in caso di contestazione. 9 - I vetri pressati per vetrocemento armato possono essere a forma cava od a forma di camera

d'aria.

Le dimensioni saranno quelle indicate nel progetto. Per le caratteristiche vale quanto indicato nella norma UNI 7440 che indica anche i metodi di

controllo in caso di contestazione.

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Art. 15 . II - PRODOTTI PER PAVIMENTAZIONE 1 - Si definiscono prodotti per pavimentazione quelli utilizzati per realizzare lo strato di rivestimento

dell'intero sistema di pavimentazione. Per la realizzazione del sistema di pavimentazione si rinvia all'articolo sulla esecuzione delle

pavimentazioni.

I prodotti vengono di seguito considerati al momento della fornitura; il Direttore dei lavori, ai fini della loro accettazione, può procedere ai controlli (anche parziali) su campioni della fornitura oppure richiedere un attestato di conformità della fornitura alle prescrizioni di seguito indicate.

2 - I prodotti di gomma per pavimentazioni sotto forma di piastrelle e rotoli devono rispondere alle prescrizioni date dal progetto ed in mancanza e/o a complemento devono rispondere alle prescrizioni seguenti:

a) Essere esenti da difetti visibili (bolle, graffi, macchie, aloni, ecc.) sulle superfici destinate a restare in vista.

b) Avere costanza di colore tra i prodotti della stessa fornitura; in caso di contestazione deve

risultare entro il contrasto dell'elemento n. 4 della scala dei grigi di cui alla norma UNI 5137. Per piastrelle di forniture diverse ed in caso di contestazione vale il contrasto dell'elenco n. 3

della scala dei grigi.

c) Sulle dimensioni nominali ed ortogonalità dei bordi sono ammesse le tolleranze seguenti: - piastrelle: lunghezza e larghezza + 0,3%, spessore + 0,2 mm; - rotoli: lunghezza + 1%, larghezza + 0,3%, spessore + 0,2 mm;

- piastrelle: scostamento dal lato teorico (in millimetri) non maggiore del prodotto tra dimensione del lato (in millimetri) e 0,0012; - rotoli: scostamento dal lato teorico non maggiore di 1,5 mm.

d) La durezza deve essere tra 75 e 85 punti di durezza Shore A. e) La resistenza all'abrasione deve essere non maggiore di 300 mm3. f) La stabilità dimensionale a caldo deve essere non maggiore dello 0,3% per le piastrelle e dello

0,4% per i rotoli. g) La classe di reazione al fuoco deve essere la prima secondo il D.M. 26 giugno 1984 allegato

A3.1).

h) La resistenza alla bruciatura da sigaretta, intesa come alterazioni di colore prodotte dalla combustione, non deve originare contrasto di colore uguale o minore al n. 2 della scala dei grigi di cui alla norma UNI 5137. Non sono inoltre ammessi affioramenti o rigonfiamenti.

i) Il potere macchiante, inteso come cessione di sostanze che sporcano gli oggetti che vengono a contatto con il rivestimento, per i prodotti colorati non deve dare origine ad un contrasto di colore maggiore di quello dell'elemento N3 della scala dei grigi di cui alla UNI 5137. Per i prodotti neri il

contrasto di colore non deve essere maggiore dell'elemento N2. Il controllo delle caratteristiche di cui ai commi da a) ad i) e si intende effettuato secondo i criteri

indicati in 13.1 utilizzando la norma UNI 8272.

m) I prodotti devono essere contenuti in appositi imballi che li proteggano da azioni meccaniche ed agenti atmosferici nelle fasi di trasporto, deposito e manipolazione prima della posa.

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Il foglio di accompagnamento indicherà oltre al nome del fornitore almeno le informazioni di cui ai

commi da a) ad i). Il manto di usura deve altresì corrispondere alle seguenti caratteristiche: deve essere elastico a qualsiasi deformazione, ivi compresa la penetrazione dei chiodi delle scarpette per atletica

leggera, prodotta su di essa da una sollecitazione di compressione deve scomparire per ritorno elastico del materiale costituente, non appena venga ultimata la sollecitazione stessa.

Il manto deve presentare buona resistenza sottoposto a sforzi alternati di trazione e di tensione, principalmente quelli provocati dalle variazioni termiche stagionali, non deve dar luogo ad alcuna lesione e crepatura; deve altresì essere termostabile e conservare le sue proprietà di elasticità e

resistenza, non deve rammollirsi ne indurirsi eccessivamente durante le escursioni termiche stagionali.

3 - I prodotti di vinile, omogenei e non, ed i tipi eventualmente caricati devono rispondere alle

prescrizioni di cui alle seguenti norme: - UNI 5573 per le piastrelle di vinile; - UNI 7071 per le piastrelle di vinile omogeneo;

- UNI 7072 per le piastrelle di vinile non omogeneo. I metodi di accettazione sono quelli del punto 13.1. I prodotti devono essere contenuti in appositi imballi che li proteggano da azioni meccaniche ed

agenti atmosferici nelle fasi di trasporto, deposito e manipolazione prima della posa. Il foglio di accompagnamento indicherà le caratteristiche di cui alle norme precitate.

4 - I prodotti di resina (applicati fluidi od in pasta) per rivestimenti di pavimenti realizzati saranno del tipo:

- mediante impregnazione semplice (I1);

- a saturazione (I2); - mediante film con spessori fino a 200 mm (F1) o con spessore superiore (F2);

- con prodotti fluidi cosiddetti autolivellanti (A);

- con prodotti spatolati (S). Le caratteristiche segnate come significative nel prospetto seguente devono rispondere alle prescrizioni del progetto.

I valori di accettazione sono quelli dichiarati dal fabbricante ed accettati dal Direttore dei lavori. I metodi di accettazione sono quelli contenuti nel punto 13.1 facendo riferimento alla norma UNI 8298 (varie parti).

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GRADO DI SIGNIFICATIVITA'RISPETTO AI VARI TIPI

CARATTERISTICHE I1 I2 F1 F2 A S

ColoreIdentificazione chimico-fisicaSpessoreResistenza all'abrasioneResistenza al punzonamento dinamico (urto)Resistenza al punzonamento staticoComportamento all'acquaResistenza alla pressione idrost. inversaReazione al fuocoResistenza alla bruciatura della sigarettaResistenza all'invecchiamento term. in ariaResistenza meccanica dei ripristini

+ significativa- non significativa

-+-+-++-+---

-+-++++++++-

++++++++++++

++++++++++++

++++++++++++

++++++++++++

I prodotti devono essere contenuti in appositi imballi che li proteggano da azioni meccaniche e da

agenti atmosferici nelle fasi di trasporto, deposito e manipolazione prima della posa. Il foglio informativo indicherà, oltre al nome del fornitore, le caratteristiche, le avvertenze per l'uso

e per la sicurezza durante l'applicazione.

5 - I prodotti di calcestruzzo per pavimentazioni a seconda del tipo di prodotto devono rispondere alle prescrizioni del progetto ed in mancanza e/o completamento alle seguenti.

5.1 - Masselli di calcestruzzo per pavimentazioni saranno definiti e classificati in base alla loro

forma, dimensioni, colore e resistenza caratteristica; per la terminologia delle parti componenti il massello e delle geometrie di posa ottenibili si rinvia alla documentazione tecnica. Essi devono rispondere alle prescrizioni del progetto ed in mancanza od a loro completamento devono

rispondere a quanto segue: a) essere esenti da difetti visibili e di forma quali protuberanze, bave, incavi che superino le

tolleranze dimensionali ammesse.

Sulle dimensioni nominali è ammessa la tolleranza di 3 mm per un singolo elemento e 2 mm quale media delle misure sul campione prelevato;

b) le facce di usura e di appoggio devono essere parallele tra loro con tolleranza ± 15% per il

singolo massello e ± 10% sulle medie; c) la massa volumica deve scostarsi da quella nominale (dichiarata dal fabbricante) non più del 15%

per il singolo massello e non più del 10% per le medie;

d) il coefficiente di trasmissione meccanica non deve essere minore di quello dichiarato dal fabbricante;

e) il coefficiente di aderenza delle facce laterali deve essere il valore nominale con tolleranza ± 5%

per un singolo elemento e ± 3% per la media; f) la resistenza convenzionale alla compressione deve essere maggiore di 50 N/mm2 per il singolo

elemento e maggiore di 60 N/mm2 per la media;

g) <altro requisito>

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I criteri di accettazione sono quelli riportati nel punto 13.1.

I prodotti saranno forniti su appositi pallets opportunamente legati ed eventualmente protetti dall'azione di sostanze sporcanti.

Il foglio informativo indicherà, oltre al nome del fornitore, almeno le caratteristiche di cui sopra e

le istruzioni per la movimentazione, sicurezza e posa. 6 - I prodotti di pietre naturali o ricostruite per pavimentazioni si intendono definiti come segue:

- elemento lapideo naturale: elemento costituito integralmente da materiale lapideo (senza

aggiunta di leganti); - elemento lapideo ricostituito (conglomerato): elemento costituito da frammenti lapidei naturali

legati con cemento o con resine;

- lastra rifilata: elemento con le dimensioni fissate in funzione del luogo d'impiego, solitamente con una dimensione maggiore di 60 cm e spessore di regola non minore di 2 cm;

- marmetta: elemento con le dimensioni fissate dal produttore ed indipendenti dal luogo di posa,

solitamente con dimensioni minori di 60 cm e con spessore di regola minore di 2 cm; marmetta calibrata: elemento lavorato meccanicamente per mantenere lo spessore entro le

tolleranze dichiarate;

- marmetta rettificata: elemento lavorato meccanicamente per mantenere la lunghezza e/o larghezza entro le tolleranze dichiarate.

Per gli altri termini specifici dovuti alle lavorazioni, finiture, ecc., vedere la norma UNI 9379.

a) I prodotti di cui sopra devono rispondere alle prescrizioni del progetto (dimensioni, tolleranze, aspetto, ecc.) ed a quanto prescritto nell'articolo prodotti di pietre naturali o ricostruite.

In mancanza di tolleranze su disegni di progetto si intende che le lastre grezze contengono la

dimensione nominale; le lastre finite, marmette, ecc. hanno tolleranza 1 mm sulla larghezza e lunghezza e 2 mm sullo spessore (per prodotti da incollare le tolleranze predette saranno ridotte);

b) le lastre ed i quadrelli di marmo o di altre pietre dovranno inoltre rispondere al R.D. 16 novembre

1939 n. 2334 per quanto attiene il coefficiente di usura al tribometro in mm; c) l'accettazione avverrà secondo il punto 13.1. Le forniture avverranno su pallets ed i prodotti

saranno opportunamente legati ed eventualmente protetti dall'azione di sostanze sporcanti.

Il foglio informativo indicherà almeno le caratteristiche di cui sopra e le istruzioni per la movimentazione, sicurezza e posa.

7 - I conglomerati bituminosi per pavimentazioni esterne dovranno rispondere alle caratteristiche

seguenti: - contenuto di legante <perc. legante> %, misurato secondo <tipo misurazione 1 > - percentuale dei vuoti: <perc. vuoti> %, misurata secondo <tipo misurazione 2>

- massa per unità di volume in kg/m3 <valore 1> , misurato secondo <tipo misurazione 3> - deformabilità a carico costante <valore 2> , misurato secondo <tipo misurazione 4> <altra caratteristica 1> .

8 Pavimentazioni in masselli autobloccanti Saranno realizzate con piastre in cemento vibrocompresso spessore cm 8 colore rosato disegno

e tipo come esistenti posati su letto di sabbia - spessore soffice 4 cm, su sottostante massicciata

e sottofondo in calcestruzzo con interposta rete elettrosaldata.

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Art. 16 . II - IMPIANTO DI SCARICO ACQUE USATE

In conformità alla L. 5 marzo 1990 n. 46 gli impianti idrici ed i loro componenti devono rispondere alle regole di buona tecnica; le norme UNI sono considerate norme di buona tecnica.

16.1 - Si intende per impianto di scarico delle acque usate l'insieme delle condotte, apparecchi, ecc. che trasferiscono l'acqua dal punto di utilizzo alla fogna pubblica.

Il sistema di scarico deve essere indipendente dal sistema di smaltimento delle acque

meteoriche almeno fino al punto di immissione nella fogna pubblica. Il sistema di scarico può essere suddiviso in casi di necessità in più impianti convoglianti

separatamente acque fecali, acque saponose, acque grasse. Il modo di recapito delle acque

usate sarà comunque conforme alle prescrizioni delle competenti autorità. L'impianto di cui sopra si intende funzionalmente suddiviso come segue: - parte destinata al convogliamento delle acque (raccordi, diramazioni, colonne, collettori);

- parte destinata alla ventilazione primaria; - parte destinata alla ventilazione secondaria; - raccolta e sollevamento sotto quota;

- trattamento delle acque. 16.2 - Per la realizzazione delle diverse parti funzionali si utilizzeranno i materiali ed i

componenti indicati nei documenti progettuali ed a loro completamento si rispetteranno le

prescrizioni seguenti. Vale inoltre quale precisazione ulteriore a cui fare riferimento la norma UNI 9183. 1) I tubi utilizzabili devono rispondere alle seguenti norme:

- tubi di acciaio zincato: UNI 6363 e UNI 8863 FA 199 (il loro uso deve essere limitato alle acque di scarico con poche sostanze in sospensione e non saponose). Per la zincatura si fa riferimento alle norme sui trattamenti galvanici. Per i tubi di acciaio rivestiti, il rivestimento deve

rispondere alle prescrizioni delle norme UNI esistenti (polietilene, bitume, ecc.) e comunque non deve essere danneggiato o staccato; in tal caso deve essere eliminato il tubo;

- tubi di ghisa: devono rispondere alle UNI 7385 e UNI ISO 6594, essere del tipo centrifugato e

ricotto, possedere rivestimento interno di catrame, resina epossidica ed essere esternamente catramati o verniciati con vernice antiruggine;

- tubi di piombo: devono rispondere alla UNI 7527/1. Devono essere lavorati in modo da

ottenere sezione e spessore costanti in ogni punto del percorso. Essi devono essere protetti con catrame e verniciati con vernici bituminose per proteggerli dall'azione aggressiva del cemento;

- tubi di gres: devono rispondere alla UNI 9180/2;

- tubi di fibrocemento: devono rispondere alla UNI 5341 (e suo FA 86); - tubi di calcestruzzo non armato: devono rispondere alla UNI 9534; i tubi armati devono

rispondere alle prescrizioni di buona tecnica (fino alla disponibilità di norma UNI);

- tubi di materiale plastico: devono rispondere alle seguenti norme: tubi di PVC per condotte all'interno dei fabbricati: UNI 7443 FA 178 tubi di PVC per condotte interrate: UNI 7447

tubi di polietilene ad alta densità (PEad) per condotte interrate: UNI 7613 tubi di polipropilene (PP): UNI 8319 tubi di polietilene ad alta densità (PEad) per condotte all'interno dei fabbricati: UNI 8451.

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2) Per gli altri componenti vale quanto segue:

- per gli scarichi ed i sifoni di apparecchi sanitari vedere articolo sui componenti dell'impianto di adduzione dell'acqua;

- in generale i materiali di cui sono costituiti i componenti del sistema di scarico devono

rispondere alle seguenti caratteristiche: a) minima scabrezza, al fine di opporre la minima resistenza al movimento dell'acqua; b) impermeabilità all'acqua ed ai gas per impedire i fenomeni di trasudamento e di fuoriuscita

odori; c) resistenza all'azione aggressiva esercitata dalle sostanze contenute nelle acque di scarico,

con particolare riferimento a quelle dei detersivi e delle altre sostanze chimiche usate per lavaggi;

d) resistenza all'azione termica delle acque aventi temperature sino a 90oC circa; e) opacità alla luce per evitare i fenomeni chimici e batteriologici favoriti dalle radiazioni

luminose;

f) resistenza alle radiazioni UV, per i componenti esposti alla luce solare; g) resistenza agli urti accidentali; - in generale i prodotti ed i componenti devono inoltre rispondere alle seguenti caratteristiche:

h) conformazione senza sporgenze all'interno per evitare il deposito di sostanze contenute o trasportate dalle acque;

i) stabilità di forma in senso sia longitudinale sia trasversale;

l) sezioni di accoppiamento con facce trasversali perpendicolari all'asse longitudinale; m) minima emissione di rumore nelle condizioni di uso; n) durabilità compatibile con quella dell'edificio nel quale sono montati;

- gli accumuli e sollevamenti devono essere a tenuta di aria per impedire la diffusione di odori all'esterno, ma devono avere un collegamento con l'esterno a mezzo di un tubo di ventilazione di sezione non inferiore a metà del tubo o della somma delle sezioni dei tubi che convogliano le

acque nell'accumulo; - le pompe di sollevamento devono essere di costituzione tale da non intasarsi in presenza di

corpi solidi in sospensione la cui dimensione massima ammissibile è determinata dalla misura

delle maglie di una griglia di protezione da installare a monte delle pompe. 16.3 - Per la realizzazione dell'impianto si utilizzeranno i materiali, i componenti e le modalità

indicate nei documenti progettuali, e qualora non siano specificate in dettaglio nel progetto od a

suo completamento si rispetteranno le prescrizioni seguenti. Vale inoltre quale prescrizione ulteriore a cui fare riferimento la norma UNI 9183. 1) Nel suo insieme l'impianto deve essere installato in modo da consentire la facile e rapida

manutenzione e pulizia; deve permettere la sostituzione, anche a distanza di tempo, di ogni sua parte senza gravosi e non previsti interventi distruttivi di altri elementi della costruzione; deve permettere l'estensione del sistema, quando previsto, ed il suo facile collegamento ad altri sistemi

analoghi. 2) Le tubazioni orizzontali e verticali devono essere installate in allineamento secondo il

proprio asse, parallele alle pareti e con la pendenza di progetto. Esse non devono passare sopra

apparecchi elettrici o similari o dove le eventuali fuoruscite possono provocare inquinamenti. Quando ciò è inevitabile devono essere previste adeguate protezioni che convoglino i liquidi in un punto di raccolta. Quando applicabile vale il D.M. 12 dicembre 1985 per le tubazioni interrate.

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3) I raccordi con curve e pezzi speciali devono rispettare le indicazioni predette per gli

allineamenti, le discontinuità, le pendenze, ecc. Le curve ad angolo retto non devono essere usate nelle connessioni orizzontali (sono

ammesse tra tubi verticali ed orizzontali), sono da evitare le connessioni doppie e tra loro frontali

ed i raccordi a T. I collegamenti devono avvenire con opportuna inclinazione rispetto all'asse della tubazione ricevente ed in modo da mantenere allineate le generatrici superiori dei tubi.

4) I cambiamenti di direzione devono essere fatti con raccordi che non producano apprezzabili

variazioni di velocità od altri effetti di rallentamento. Le connessioni in corrispondenza di spostamento dell'asse delle colonne dalla verticale

devono avvenire ad opportuna distanza dallo spostamento e comunque a non meno di 10 volte il

diametro del tubo ed al di fuori del tratto di possibile formazione delle schiume. 5) Gli attacchi dei raccordi di ventilazione secondaria devono essere realizzati come indicato

nella norma UNI 9183. Le colonne di ventilazione secondaria, quando non hanno una fuoruscita

diretta all'esterno, possono: - essere raccordate alle colonne di scarico ad una quota di almeno 15 cm più elevata del

bordo superiore del troppopieno dell'apparecchio collocato alla quota più alta nell'edificio;

- essere raccordate al disotto del più basso raccordo di scarico; previsti interventi distruttivi di altri elementi della costruzione; deve permettere l'estensione del

sistema, quando previsto, ed il suo facile collegamento ad altri sistemi analoghi.

2) Le tubazioni orizzontali e verticali devono essere installate in allineamento secondo il proprio asse, parallele alle pareti e con la pendenza di progetto. Esse non devono passare sopra apparecchi elettrici o similari o dove le eventuali fuoruscite possono provocare inquinamenti.

Quando ciò è inevitabile devono essere previste adeguate protezioni che convoglino i liquidi in un punto di raccolta. Quando applicabile vale il D.M. 12 dicembre 1985 per le tubazioni interrate.

3) I raccordi con curve e pezzi speciali devono rispettare le indicazioni predette per gli

allineamenti, le discontinuità, le pendenze, ecc. Le curve ad angolo retto non devono essere usate nelle connessioni orizzontali (sono

ammesse tra tubi verticali ed orizzontali), sono da evitare le connessioni doppie e tra loro frontali

ed i raccordi a T. I collegamenti devono avvenire con opportuna inclinazione rispetto all'asse della tubazione ricevente ed in modo da mantenere allineate le generatrici superiori dei tubi.

4) I cambiamenti di direzione devono essere fatti con raccordi che non producano apprezzabili

variazioni di velocità od altri effetti di rallentamento. Le connessioni in corrispondenza di spostamento dell'asse delle colonne dalla verticale

devono avvenire ad opportuna distanza dallo spostamento e comunque a non meno di 10 volte il

diametro del tubo ed al di fuori del tratto di possibile formazione delle schiume. 5) Gli attacchi dei raccordi di ventilazione secondaria devono essere realizzati come indicato

nella norma UNI 9183. Le colonne di ventilazione secondaria, quando non hanno una fuoruscita

diretta all'esterno, possono: - essere raccordate alle colonne di scarico ad una quota di almeno 15 cm più elevata del

bordo superiore del troppopieno dell'apparecchio collocato alla quota più alta nell'edificio;

- essere raccordate al disotto del più basso raccordo di scarico; 100 mm, ogni 1,00 m per diametri oltre 100 mm. Il materiale dei supporti deve essere

compatibile chimicamente ed in quanto a durezza con il materiale costituente il tubo.

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9) Si devono prevedere giunti di dilatazione, per i tratti lunghi di tubazioni, in relazione al

materiale costituente ed alla presenza di punti fissati quali parti murarie o vincolate rigidamente. Gli attraversamenti delle pareti a seconda della loro collocazione possono essere per incasso

diretto, con utilizzazione di manicotti di passaggio (controtubi) opportunamente riempiti tra tubo e

manicotto, con foro predisposto per il passaggio in modo da evitare punti di vincolo. 10) Gli scarichi a pavimento all'interno degli ambienti devono sempre essere sifonati con

possibilità di un secondo attacco.

16.4 - Impianti trattamento dell'acqua. 16.4.1 - Legislazione in materia. Gli impianti di trattamento devono essere progettati, installati e collaudati in modo che le

acque da essi effluenti prima di essere consegnate al recapito finale rispondano alle caratteristiche indicate nelle seguenti leggi e disposizioni:

- L. 10 maggio 1976 n. 319;

- Disposizioni Min. LL.PP. 4 febbraio 1977; - Disposizioni Min. LL.PP. 8 maggio 1980. 16.4.2 - Tipologie di scarico.

La definizione delle caratteristiche delle acque da consegnare al recapito finale sono in relazione alle dimensioni dell'insediamento dal quale provengono ed alla natura del corpo ricettore.

Per quanto riguarda le dimensioni dell'insediamento le categorie sono due: - insediamenti con consistenza inferiore a 50 vani o a 5000 m3; - insediamenti con consistenza superiore a 50 vani o a 5000 m3.

Per quanto riguarda il recapito si distinguono tre casi: - recapito in pubbliche fognature; - recapito in corsi di acqua superficiali;

recapito al suolo o negli strati superficiali del sottosuolo. 16.4.3 - Caratteristiche ammissibili per le acque di scarico. Le caratteristiche ammissibili per le acque di scarico in relazione alle dimensioni

dell'insediamento ed al tipo di recapito sono: - per qualsiasi dimensione di insediamento con recapito in pubbliche fognature, nei limiti fissati

dai regolamenti emanati dall'autorità locali che le gestiscono;

- per le zone non servite da pubbliche fognature sono da considerare due situazioni: a) con insediamenti di consistenza inferiore a 50 vani o a 5000 m3 l'unico recapito ammissibile è sul suolo o negli strati superficiali del suolo; i limiti sono fissati dalle Disposizioni Min. LL.PP. 4 febbraio

1977 e 8 maggio 1980. In ogni caso i livelli di trattamento che consentono di raggiungere i suddetti limiti non possono

essere inferiori a quelli conseguibili attraverso trattamenti di separazione meccanica dei solidi

sospesi e di digestione anaerobica dei fanghi; b) con insediamenti di consistenza superiore a 50 vani o a 5000 m3 sono ammissibili i recapiti

sia sul suolo o negli strati superficiali del suolo, sia in corsi d'acqua superficiali.

Nella prima eventualità valgono i limiti descritti nel precedente punto per gli insediamenti di minori dimensioni.

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Nella seconda eventualità valgono i valori riportati nella tabella C della L. 10 maggio 1976 n.

319 modificati dalla L. 24 dicembre 1979 n. 650. 16.4.4 - Requisiti degli impianti di trattamento. Gli impianti di trattamento, quali che siano le caratteristiche degli effluenti da produrre, devono

rispondere a questi requisiti: - essere in grado di fornire le prestazioni richieste dalle leggi che devono essere rispettate; - evitare qualsiasi tipo di nocività per la salute dell'uomo con particolare riferimento alla

propagazione di microrganismi patogeni; - non contaminare i sistemi di acqua potabile ed anche eventuali vasche di accumulo acqua a

qualunque uso esse siano destinate;

- non essere accessibili ad insetti, roditori o ad altri animali che possano venire in contatto con i cibi o con acqua potabile;

- non essere accessibili alle persone non addette alla gestione ed in particolare ai bambini;

- non diventare maleodoranti e di sgradevole aspetto. 16.4.5 - Tipologie di impianto. Premesso che le acque da trattare sono quelle provenienti dagli usi domestici con la massima

possibile prevalenza dei prodotti del metabolismo umano e che è tassativamente da evitare la mescolanza con le acque meteoriche o di altra origine, le tipologie sono sostanzialmente tre:

- accumulo e fermentazione in pozzi neri con estrazione periodica del materiale seguita da

smaltimento per interramento o immissione in concimaia od altro; - chiarificazione in vasca settica tipo Imhoff attraverso separazione meccanica dei solidi

sospesi e digestione anaerobica dei fanghi, seguita dal processo di ossidazione da svolgersi per:

dispersione nel terreno mediante sub-irrigazione; dispersione nel terreno mediante pozzi assorbenti; percolazione nel terreno mediante sub-irrigazione con drenaggio;

- ossidazione totale a fanghi attivi in sistemi generalmente prefabbricati nei quali all'areazione per lo sviluppo delle colonie di microrganismi che creano i fanghi attivi fa seguito la sedimentazione con il convogliamento allo scarico dell'acqua depurata e con il parziale ricircolo

dei fanghi attivi, mentre i fanghi di supero vengono periodicamente rimossi. 16.4.6 - Caratteristiche dei componenti. I componenti di tutti gli impianti di trattamento devono essere tali da rispondere ai requisiti ai

quali gli impianti devono uniformarsi. Le caratteristiche essenziali sono: - la resistenza meccanica;

- la resistenza alla corrosione; - la perfetta tenuta all'acqua nelle parti che vengono a contatto con il terreno; - la facile pulibilità;

- l'agevole sostituibilità; - una ragionevole durabilità. 16.4.7 - Collocazione degli impianti.

Gli impianti devono essere collocati in posizione tale da consentire la facile gestione sia per i controlli periodici da eseguire sia per l'accessibilità dei mezzi di trasporto che devono provvedere ai periodici spurghi.

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Art. 17 . II - IMPIANTO DI SCARICO METEORICHE

In conformità alla L. 5 marzo 1990 n. 46 gli impianti idrici ed i loro componenti devono

rispondere alle regole di buona tecnica; le norme UNI sono considerate norme di buona tecnica. 17.1 - Si intende per impianto di scarico acque meteoriche l'insieme degli elementi di raccolta,

convogliamento, eventuale stoccaggio e sollevamento e recapito (a collettori fognari, corsi

d'acqua, sistemi di dispersione nel terreno). L'acqua può essere raccolta da coperture o pavimentazioni all'aperto.

Il sistema di scarico delle acque meteoriche deve essere indipendente da quello che raccoglie

e smaltisce le acque usate ed industriali. Esso deve essere previsto in tutti gli edifici ad esclusione di quelli storico-artistici.

Il sistema di recapito deve essere conforme alle prescrizioni della pubblica autorità in

particolare per quanto attiene la possibilità di inquinamento. Gli impianti di cui sopra si intendono funzionalmente suddivisi come segue: - converse di convogliamento e canali di gronda;

- punti di raccolta per lo scarico (bocchettoni, pozzetti, caditoie, ecc.); - tubazioni di convogliamento tra i punti di raccolta ed i punti di smaltimento (verticali = pluviali;

orizzontali = collettori);

- punti di smaltimento nei corpi ricettori (fognature, bacini, corsi d'acqua, ecc.). 17.2 - Per la realizzazione delle diverse parti funzionali si utilizzeranno i materiali ed i

componenti indicati nei documenti progettuali. Qualora non siano specificati in dettaglio nel

progetto od a suo completamento, si rispetteranno le prescrizioni seguenti: a) in generale tutti i materiali ed i componenti devono resistere all'aggressione chimica degli

inquinanti atmosferici, all'azione della grandine, ai cicli termici di temperatura (compreso

gelo/disgelo) combinate con le azioni dei raggi IR, UV, ecc.; b) gli elementi di convogliamento ed i canali di gronda, oltre a quanto detto in a), se di metallo

devono resistere alla corrosione, se di altro materiale devono rispondere alle prescrizioni per i

prodotti per le coperture, se verniciate dovranno essere realizzate con prodotti per esterno rispondenti al comma a); la rispondenza delle gronde di plastica alla norma UNI 9031 soddisfa quanto detto sopra;

c) i tubi di convogliamento dei pluviali e dei collettori devono rispondere, a seconda del materiale, a quanto indicato nell'articolo relativo allo scarico delle acque usate; inoltre i tubi di acciaio inossidabile devono rispondere alle norme UNI 6901 e UNI 8317;

d) per i punti di smaltimento valgono per quanto applicabili le prescrizioni sulle fognature date dalle pubbliche autorità. Per i chiusini e le griglie di piazzali vale la norma UNI EN 124.

17.3 - Per la realizzazione dell'impianto si utilizzeranno i materiali, i componenti e le modalità

indicate nei documenti progettuali, e qualora non siano specificati in dettaglio nel progetto od a suo completamento, si rispetteranno le prescrizioni seguenti. Vale inoltre quale prescrizione ulteriore cui fare riferimento la norma UNI 9184.

a) Per l'esecuzione delle tubazioni vale quanto riportato nell'articolo impianti di scarico acque usate. I pluviali montati all'esterno devono essere installati in modo da lasciare libero uno spazio

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tra parete e tubo di 5 cm; i fissaggi devono essere almeno uno in prossimità di ogni giunto ed

essere di materiale compatibile con quello del tubo. b) I bocchettoni ed i sifoni devono essere sempre del diametro delle tubazioni che

immediatamente li seguono. Quando l'impianto acque meteoriche è collegato all'impianto di

scarico acque usate deve essere interposto un sifone. Tutte le caditoie a pavimento devono essere sifonate. Ogni inserimento su un collettore

orizzontale deve avvenire ad almeno 1,5 m dal punto di innesto di un pluviale.

c) Per i pluviali ed i collettori installati in parti interne all'edificio (intercapedini di pareti, ecc.) devono essere prese tutte le precauzioni di installazione (fissaggi elastici, materiali coibenti acusticamente, ecc.) per limitare entro valori ammissibili i rumori trasmessi.

ART.18 . II – VARIE: OPERE SPECIALISTICHE E/O SISTEMI PREFABBRICATI

PAVIMENTAZIONI SPORTIVE PALESTRINE

. Fornitura e posa in opera di pavimentazione sportiva tipo "Tarkett Sommer Omnisport Elite" o

similare a scelta della D.L. e dell'Amministrazione Comunale, con superficie goffrata antiscivolo, stabilizzato con fibra di vetro non tessuta. Rovescio in PVC alveolare con trattamento antibatterico e antimicotico Formato in teli h. cm. 200 - spessore mm. 7.25 - posato flottante - in

uno o due colori - compresa mano di rasatura del sottofondo e la saldatura dei giunti, la fornitura del cordolo, la fresatura e la rifilatura della parte sporgente.

RIVESTIMENTO VASCHE PISCINE

Il telo di rivestimento sintetico in PVC delle vasche piscine adulti e bambini e delle vasche di

compenso dovrà avere le seguenti caratteristiche: -Telo in PVC plastificato composto da quattro strati ottenuti mediante spalmatura con inserita

un'armatura interna costituita da rete di poliestere con funzione di rinforzo con finitura liscia o

antisdrucciolo: spessore totale del telo mm. 1,5; il materiale deve avere una garanzia di anni 10. -Colore telo a scelta della D.L. tra: azzurro, celeste chiaro, bianco, verde, acqua, grigio perla, grigio

scuro, nero, sabbia.

-Deve essere certificata la rispondenza del materiale alle normative di legge ed in particolare alle seguenti caratteristiche chimico-fisiche:

*massa areica - norma UNI 8202/7

*carico di rottura - norma UNI 8202/8 *Allungamento a rottura - norma UNI 8202/8 *Ritiro dimensionale dopo 6 ore a 80°C - norma UNI 8202/17

*Resistenza al punzonamento statico su supporto rigido - norma UNI 8202/11 *Piegatura a freddo (mandrino da 2 mm.) - norma UNI 8202/15 *Invecchiamento accelerato alla luce: irraggiamento di 18.000MJ/mq. - norma UNI ISO 4892 metodo

xenotest *Resistenza ai microrganismi - norma AFNOR NFX 41514 ASTM G 21-90 *Resistenza alla grandine su supporto rigido - norma SIA 280/8

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*Invecchiamento termico in aria: perdita di massa dopo 56 gg. a 80°C </ 2,5% - norma UNI 8202/26

Dimensioni vasche piscine: Piscina adulti: fondo mt. 25,00x16.66; pareti laterali lunghe h. 1.10 lunghezza mt. 8.60 - h. 2.00 lunghezza mt. 2.00 - raccordo h. 1.10/2.00 lunghezza mt. 14.40 - parete laterale corta h. 1.10

lunghezza mt. 16.66 - parete laterale corta h. 2.00 lunghezza mt. 16.66 - rivestimento muretti lati corti 2x16.66x0.40 - rivestimento canaline a sfioro lati lunghi 2x25.00xsviluppo1.00 Piscina bambini: fondo mt. 10.00x5.00; pareti laterali h. 0.40 lunghezza mt. 2x(10.00+5.00) -

rivestimento canaline a sfioro 4 lati 2x(10.00+5.00)xsviluppo1.10 Piscina corsi: fondo mt. 10.00x7.66; pareti laterali h. 1.15 lunghezza mt. 2x(10.00+7.66) - rivestimento canaline a sfioro 4 lati 2x(10.00+7.66)xsviluppo1.00

Compresa la griglia pedonale bianca realizzata in polietilene speciale a lamelle parallele al bordo vasca, per la copertura della canaletta di sfioro. Modulo rigido larghezza cm 25/35 spessore cm 3 - completa di elementi ad angolo a 90° bianco spessore 2 / 3,5 cm e relativo profilato in acciaio inox

per l’alloggiamento della griglia pedonale di spessore cm 3. Nella fornitura saranno compresi tutti gli accessori necessari alla posa (profili di fissaggio, tasselli,

colle, ecc.)

Durante la posa dovranno essere adottati i seguenti accorgimenti a garanzia della regola d’arte: 1. Evitare di effettuare tagli (e saldature) in corrispondenza degli accessori, poichè ciò compro-metterebbe la tenuta idraulica delle flangiature.

2. I tagli del rivestimento "in opera" per l'inserimento degli accessori (skimmers, bocchette, fari, ecc.) devono essere effettuati previo riempimento della vasca con circa 30/40 cm di acqua. Tale accorgimento, permette al rivestimento in PVC di porsi in adeguata tensione, così da impedire

la successiva formazione di spiacevoli ed antiestetiche "pieghe". Per effettuare correttamente le operazioni di saldatura, è indispensabile che i lembi del rivestimento da saldare, siano puliti ed asciutti per evitare il crearsi di bolle d'aria dovute alla formazione di

vapore per il calore indotto dalla saldatura Le saldature del rivestimento, devono essere eseguite mediante apparecchio ad aria calda tipo Leister

L'attrezzatura necessaria è la seguente . apparecchio ad aria calda tipo Leister . ugelli (da mm 20 e 40)

. rullini (in gomma siliconica ed ottone)

. spazzola metallica l lembi del rivestimento in PVC da saldare devono essere sovrapposti di 5 cm e prepuntati, ad aria

calda, ogni 15/20 cm. Si procede successivamente alla saldatura vera e propria, inserendo I'ugello fra i due lembi (con un'inclinazione di circa 45° con ugello da 40 mm e di 35° circa con ugello da 20 mm. rispetto alla

linea di saldatura da effettuare) esercitando nel contempo una pressione costante con l'apposito rullino sui lembi riscaldati. La pressione del rullino deve essere sempre esercitata parallelamente all'ugello, "rullando" ad una

distanza di pochi mm dallo stesso. La velocità di saldatura è di circa 80 cm/minuto. La temperatura ottimale, per ottenere una perfetta saldatura, varia generalmente tra i 450 e i 500°C e deve essere regolata in funzione della temperatura ambientale. Durante le operazioni di saldatura,

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è importante eliminare le eventuali incrostazioni, che potranno formarsi sugli ugelli, utilizzando

l'apposita spazzola metallica. Una delle prime saldature da effettuare è quella del bordino in PVC da mm 9, necessario per l'ancoraggio del telo di rivestimento in PVC alle pareti verticali

Posizionare il bordino su tutta la lunghezza del telo di rivestimento. Iniziare la saldatura a 5 cm dal bordo esterno (vedi disegno tecnico) per evitare arrotolamenti e deformazioni del rivestimento AI termine della posa su tutta la lunghezza del rotolo, riprendere la saldatura dei 5 cm di bordino in

PVC lasciati liberi all'inizio dell'operazione. La saldatura deve essere necessariamente effettuata ad aria calda, su superfici pulite ed asciutte.

CONTROLLO SALDATURE

Tutte le saldature effettuate devono essere obbligatoriamente sottoposte a controllo. Il metodo di controllo meccanico consiste nel passare la punta di un cacciavite su tutte le linee di saldatura. Deve essere esercitata un'adeguata pressione al fine di individuare la presenza di

possibili punti deboli o di insufficiente adesione della saldatura. Laddove si incorra in punti di non perfetta saldatura, ripristinare la stessa utilizzando l'apparecchio ad aria calda tipo Leister

SIGILLATURA CON PVC LIQUIDO La sigillatura con PVC liquido, garantisce un miglior aspetto estetico delle linee di saldatura ed un'impermeabilità totale

Per evitare "ostruzioni" o eccessivi "gocciolamenti", pulire regolarmente il beccuccio dell'erogatore per PVC liquido. Nelle operazioni di sigillatura effettuate sulle pareti verticali, Il PVC liquido tende, ovviamente, a percolare verso il basso. Ciò potrebbe causarne un accumulo nell'angolo. Per evitare

questo problema è necessario incominciare la sigillatura partendo almeno da 5 cm dal fondo della vasca. N.B. Le fasi di saldatura, controllo e sigillatura devono essere eseguite durante la stessa giornata

lavorativa. COLLA PER ESECUZIONE DETTAGLI COMPOSIZIONE

Materiale adesivo a base di elastomero modificato in soluzione di solventi, monocomponente, liquido a bassa viscosità. CARATTERISTICHE CHIMICO-FISICHE

Peso specifico a 25 °C 1 ,23 g/cm3 Viscosità a 20 °C 2.500:t 500 mPa.s Solventi idrocarburi clorurati Solubilità in acqua insolubile SISTEMA DI POSA IN OPERA

L’adesivo deve essere steso e livellato utilizzando una racla dentellata od attrezzo simile, in ragione di circa 300 glm2 sull'intera superficie dei due teli interessati all'incollaggio. Per ottenere una resa ottimale, è bene stendere l'adesivo prima sulla membrana impermeabilizzante, e poi sul supporto

verticale, in quanto quest'ultimo assorbe maggiormente il solvente contenuto nell'adesivo. Dopo un intervallo di tempo compreso tra i 5 ed i 10 minuti, variabile in funzione della temperatura ambientale, si procede all'accoppiamento dei due aderendi esercitando una buona pressione

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mediante rullo metallico o gommato. La presa dell'adesivo è immediata mentre i valori massimi di

adesione sono raggiungibili in alcuni giorni. Il tempo corretto, dopo il quale procedere all'accop-piamento sopra citato, si determina facilmente aspettando il momento in cui, toccando l'adesivo, si avverte una sensazione di appiccicosità senza trasferimento dell'adesivo sul dito. La pulizia degli

attrezzi può essere effettuata con acetone o metiletilchetone. Non usare l’adesivo per l’incollaggio su polistirolo espanso od estruso. Prima di applicare l'adesivo assicurarsi che il sottofondo non sia umido e che non vi siano possibili risalite di umidità. Se la temperatura ambientale è al di sotto dei

10 °C favorire l'evaporazione del solvente mediante cannello ad aria calda. PAVIMENTAZIONE ESTERNA PIANO VASCHE

IN PARTICOLARE i materiali da utilizzarsi dovranno avere le seguenti caratteristiche (da certificare):

PER IL PAVIMENTO DEL PIANO VASCHE Pavimento di gres fine porcellanato non smaltato completamente vetrificato tipo "FLOOR GRES COLORMASSA® serie SAFESTONE 703931 e 703934 BEIGE e/o COTTO M12,5X25" o similare; Le piastrelle saranno ottenute per pressatura a secco di argille pregiate atomizzate variamente colorate, con miscelazione disomogenea fra i vari pezzi. Con speciali procedimenti di caricamento alla pressa, vengono ricreate sulla superficie ed all’interno della massa sfumature di colore che esaltano la naturalezza del prodotto. Le sfumature e l’intensità cromatica della materia sono diverse ed uniche nei vari pezzi. L'agglomerato argilloso deve essere sottoposto a cottura di 1220°C circa. Il prodotto finito deve essere conforme alle normative EN 176 B1, ANSI A 137.1 e classificato U4-P3-E3-C2 (per il formato M12,5x25) secondo CSTB. ed in particolare dovrà essere certificato per: * Colorazione/aspetto: il materiale presenta modulazioni del colore casuali, diversi da pezzo a pezzo, che ricreano fedelmente gli aspetti cromatici delle pietre naturali,con evidente caratterizzazione della superficie volutamente lavorata in modo specifico, per garantire nel tempo anche le caratteristiche antisdrucciolo. * Formato/spessore: cm M12,5x25 (10 mm) * Superficie: strutturata (lavorata) * Assorbimento acqua (test effettuato secondo UNI EN 99): < 0,1% * Resistenza a flessione (test effettuato secondo UNI EN 100): minimo 45 N/mm2 * Resistenza ad acidi e basi (test effettuato secondo UNI EN 106): garantita escluso HF e derivati * Coefficiente d'attrito: R11 (ZH 1/571, DIN 51130), >0,40 (B.C.R.A.) piedi calzati ; Gruppo B (DIN51097) per piedi nudi.

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PER IL PAVIMENTO ED IL RIVESTIMENTO DELLE VASCHE LAVAPIEDI: PAVIMENTO: In piastrelle in materiale ceramico smaltato antiscivolo serie tipo "FLOOR GRES 006311GRIP SM TURCHESE CHIARO, misure cm. 12,5X25 o similari, ottenute per pressatura a secco di argille pregiate atomizzate, sottoposte a cottura prolungata alla temperatura di 1220 gradi, conformi alle normative EN 176 (escluse EN122). Retro – key back esclusivo con speciali sagomature inclinate per un aggrappo ottimale dell’adesivo/strato legante . Colorazione / aspetto : tinta unita opaca . Superficie : smaltata ruvida . Formati : nominale cm 12x24,5 (modulo di posa cm 12,5x25) . Precisione dimensionale (EN 98) : Lunghezza e larghezza – deviazione massima dalla misura di fabbricazione:+-0,3 % . Spessore : 7,4 mm. . Assorbimento acqua : < 0,5% . Resistenza ad acidi e basi (EN 122): classe AA-A . Resistenza allo scivolamento : gruppo A+B oppure A+B+C (GUV 26.17–DIN 51097 / NF P61.515) RIVESTIMENTO PARETI - h. Cm. 12.5 In piastrelle in materiale ceramico smaltato tipo "FLOOR GRES 006285 LISCIO SM TURCHESE CHIARO, misure cm. 12,5X25 o similari, ottenute per pressatura a secco di argille pregiate atomizzate, sottoposte a cottura prolungata alla temperatura di 1220 gradi, conformi alle normative EN 176, ANSI A 137.1.Retro – key back esclusivo con speciali sagomature inclinate per un aggrappo ottimale dell’adesivo/strato legante . Colorazione / aspetto : tinta unita lucida . Superficie : liscia smaltata . Formati : nominale cm 12x24,5 (modulo di posa cm 12,5x25) . Precisione dimensionale (EN 98) : Lunghezza e larghezza – deviazione massima dalla misura di fabbricazione: + - 0,3 % . Spessore : 6,8 – 7,4 mm . Assorbimento acqua : < 0,5% . Resistenza ad acidi e basi (EN 122): classe AA-A

RIVESTIMENTO GRADINI: In piastrelle in materiale ceramico smaltato antiscivolo serie tipo "FLOOR GRES 011452 GRIP SM BLU ELETTRICO, misure cm. 12,5X25 BC o similari ottenute per pressatura a secco di argille pregiate atomizzate, sottoposte a cottura prolungata alla temperatura di 1220 gradi, conformi alle normative EN 176 (escluse EN122). Retro – key back esclusivo con speciali sagomature inclinate per un aggrappo ottimale dell’adesivo/strato legante . Colorazione / aspetto : tinta unita opaca . Superficie : smaltata ruvida . Formati : nominale cm 12x24,5 (modulo di posa cm 12,5x25)

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. Precisione dimensionale (EN 98) : Lunghezza e larghezza – deviazione massima dalla misura di fabbricazione:+-0,3 % . Spessore : 7,4 mm. . Assorbimento acqua : < 0,5% . Resistenza ad acidi e basi (EN 122): classe AA-A . Resistenza allo scivolamento : gruppo A+B oppure A+B+C (GUV 26.17–DIN 51097 / NF P61.515)

CARATTERISTICHE TECNICHE GENERALI RICHIESTE PER LE PIASTRELLE (EN 87)

(1) non applicabile a prodotti con superficie levigata, semilevigata o soft.

NUOVE NORMATIVE ISO 13006

Lastre in gres fine porcellanato non smaltato. Piastrelle di ceramica pressate a secco. Caratteristiche di qualità secondo i test di controllo previsti dalla norma E.N. 14411. Appendice G.

Riferimento norma Valore dichiarato Metodo prova

190<S<410 S>410 190<S<410

S>410

Lunghezza e larghezza: deviazione ammissibile, in % dalla dimensione media di ogni piastrella dalla dim. Di fabbricazione

+ - 0,75 + - 0,6 + - 0,6 + - 0,6 ISO 10545 - 2

Lunghezza e larghezza: deviazione ammissibile, in % dalla dimensione media di ogni piastrella dalla media dei 10 campioni

+ - 0,5 + - 0,5 + - 0,3 + - 0,15 ISO 10545 – 2

Deviazione ammissibile, in % dallo spessore medio di ogni piastrella dalla dimensione di fabbricazione

+ - 5 + - 5 + - 5 + - 5 ISO 10545 – 2

Deviazione massima di rettilineità, in % in rapporto alle dimensioni di fabbricazione corrispondenti

+ - 0,5 + - 0,5 + - 0,4 + - 0,1 ISO 10545 – 2

NORMA DESCRIZIONE VALORE RICHIESTO

NON RETTIFICATI

RETTIFICATI

EN 98 Lunghezza e larghezza: deviazione della dimensione media di una piastrella dalla media di 10 piastrelle in %

+ - 0,60 % (area > 400)

+ - 0,40 % + - 0,15 %

EN 98 Spessore : deviazione dello spessore medio di ogni piastrella dalle dimensioni di fabbricazione in %

+ - 5 + - 5 + - 5

EN 98 Rettilinearità : deviazione della rettilinearità degli spigoli in rapporto alle dimensioni di fabbricazione in %

+ - 0,50 + - 0,40 + - 0,10

EN 98 Ortogonalità : deviazione della ortogonalità rispetto alle dimensioni di fabbricazione in %

+ - 0,60 + - 0,40 + - 0,20

EN 98 Planarità : svergolamento in rapporto alla diagonale in %

+ - 0,50 + - 0,35 + - 0,20 (3)

EN 98 Aspetto : percentuale di piastrelle accettabili nel lotto > = 95 conforme conforme EN 99 Massa d’acqua assorbita in % < 0,5 < 0,1 < 0,1

EN 100 Resistenza unitaria a flessione in N/mm2 > = 27 min 40 min 40 EN 101(1) Durezza superficiale su scala Mohs > = 6 min 7 max 8 min 7 max 8

EN 102 Resistenza all’abrasione profonda di piastrelle non smaltate in mm3 di materiale asportato

< = 205 < 150 < 150

EN 103 Coefficiente di dilatazione termica lineare da +20° a +100° C lineare MK (-1)

< = 9 max 7,5 max 7,5

EN 104 Resistenza agli sbalzi termici (test: 10 cicli da 105° a 15° C)

no danni visibili conforme conforme

EN 106 Resistenza ai prodotti chimici di uso domestico ed additivi per piscine (esclusi prodotti contenenti HF).

Piastrelle non smaltate

Resistenza richiesta

resiste resiste

EN 106 Resistenza agli acidi ed alle basi (escluso HF e derivati). Piastrelle non smaltate

Resist. richiesta resiste Resiste

EN 202 Resistenza al gelo (test: 50 cicli da +15° a –15° C senza danni)

Resist. richiesta 50 cicli senza danni

50 cicli senza danni

DIN 51094 Inalterabilità dei colori alla luce (raggi UV) - Nessuna alterazione

Nessuna alterazione

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Deviazione massima di ortogonalità, in % in rapporto alle dimensioni di fabbricazione corrispondenti

+ - 0,6 + - 0,6 + - 0,4 + - 0,2 ISO 10545 – 2

Planarità (curvatura del centro, dello spigolo e svergolamento)

+ - 0,5 + - 0,5 + - 0,35 + - 0,35 ISO 10545 – 2

Qualità della superficie Il 95% delle piastrelle deve essere esente

da difetti visibili

conforme ISO 10545 - 2

Massa d’acqua assorbita, in % E =< 0,5 E =<0,5

E < 0,1 ISO 10545 - 3

Forza di rottura in N (spessore >= 7,5 mm) 1300 min. 1700 ISO 10545 – 4 Resistenza a flessione in N/mm2 35 min. > 45 ISO 10545 – 4 Resistenza all’abrasione profonda delle piastrelle non smaltate

< 175 mm3 < 150 mm3 ISO 10545 – 6

Resistenza agli sbalzi termici - resiste ISO 10545 – 9 Resistenza alle alte concentrazioni di acidi ed alcali Come dichiarato

produttore UHA ISO 10545 –

13 Resistenza a basse concentrazioni di acidi ed alcali Come dichiarato

produttore ULA ISO 10545 –

13 Resistenza ai prodotti chimici di uso domestico ed additivi per piscine

UB minimo UA ISO 10545 – 13

Resistenza al gelo richiesta resiste ISO 10545 – 12

Resistenza allo scivolamento – pavimentazioni percorse a piedi calzati

DIN (D) R . . . ZH-571 DIN 51130

Resistenza allo scivolamento – pavimentazioni percorse a piedi nudi

DIN (D) Classe . . DIN 51097

Resistenza allo scivolamento – coefficiente di attrito (gomma/cuoio)

> 0,4 (BRCA) – (Italia)

DPR 503 24-7-1996

POSA PAVIMENTI PIANO VASCHE: Prevedere pendenze che consentano il rapido deflusso delle acque piovane e di lavaggio, che devono essere obbligatoriamente indirizzate allo scarico. L’atto di intesa stato-regioni sulle piscine indica una pendenza fra il 2 ed il 3 % come ottimale per il rapido smaltimento superficiale delle acque Se la posa avviene a colla, realizzare un massetto solido e compatto, desolidarizzandolo dalla struttura in modo da consentire movimenti differenziati degli strati Frazionare la superficie in riquadri di 15-20 metri quadrati, incidendo la superficie del massetto prima che abbiano inizio i fenomeni di ritiro, in questo modo si dovrebbe evitare la formazione non controllata di crepe e fessurazioni, che dovrebbero invece scaricarsi nelle linee guida. Si consiglia di studiare il frazionamento considerando la geometria strutturale della pavimentazione ed il modulo di posa, evitando o limitando eventuali tagli aggiuntivi nel materiale ceramico Utilizzare collanti con elevate caratteristiche di adesione ed elasticità, prevedendo il completo riempimento fra massetto e retro piastrella. Per fare questo si deve procedere al sistema della “doppia spalmatura”, al fine di evitare vuoti nello spazio sotto il rivestimento, e di limitare i rischi di distacco del rivestimento ceramico. Ricordiamo che le zone maggiormente sollecitate sono quelle in prossimità dello sfioratore / livello acqua: queste zone sono quelle da curare maggiormente e dove devono essere evitati

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assolutamente vuoti nello strato legante. In condizioni particolari, in queste zone potrebbe essere necessario l’utilizzo di collanti particolari (poliuretanici), i quali aderiscono in qualsiasi condizione di superficie, oltre ad essere impermeabili e ad elevata elasticità. Il collante deve essere distribuito in modo omogeneo, con spatola dentata adeguata, la piastrella deve essere pressata e battuta cercando di limitare al massimo i vuoti nel collante (vedi nota precedente sulla doppia spalmatura), possibile causa di distacchi del materiale. La “partenza”, soprattutto nelle piscine con corsie, deve essere fatta al centro dei rispettivi lati, in modo che eventuali tagli siano almeno uguali da entrambe le parti terminali. I pezzi speciali vanno, prima di essere incollati, posizionati a secco, intercambiandoli se necessario, al fine di evitare se possibile i tagli e regolarne la distanza ottimale. Ricordiamo che la fuga prevista per sfruttare la modularità dei materiali è di 5 millimetri, che devono essere sfruttati e/o leggermente modificati anche per compensare eventuali piccole differenze fra le varie tipologie di materiali. Importantissime sono le condizioni ambientali: le operazioni si dovrebbero svolgere fra un minimo di 10 ed un massimo di 30 gradi e le superfici non devono trovarsi sotto l’azione diretta di sole o pioggia. Si deve procedere per piccole superfici. Il rischio maggiore è la formazione della “pelle” sul collante steso, con conseguente scarsa o nulla adesione della piastrella al collante. Non devono essere coperti i giunti esistenti nel sottofondo. Anche eventuali “crepe” abbastanza evidenti devono essere analizzate con cura ed eventualmente riparate con prodotti idonei (paste epossidiche per riparazioni). Realizzare una fuga, fra le piastrelle, di 5 millimetri circa, utilizzando stucchi addittivati con lattice elasticizzante, che ne migliora l’elasticità, l’adesione e la resistenza chimica ad eventuali lavaggi con detergenti aggressivi (disinfettanti a base di cloro). Per ottenere una resistenza chimica assoluta delle fughe utilizzare stucchi di tipo epossidico (rivedere note nella stuccatura della vasca) I giunti di dilatazione del massetto, che devono trovare esatta corresponsione con una fuga nella pavimentazione, vanno riempiti nella parte più profonda con materiale non deteriorabile (cordoni in polietilene espanso, polistirolo), mentre nella parte a vista vengono riempiti e sigillati con silicone acetico o poliuretano liquido. Ricordiamo che questi giunti vanno realizzati circa della stessa dimensione delle fughe (5 millimetri) e vanno sigillanti con materiale dello stesso colore dello stucco, per cui non sono percettibili differenze visive, se non osservando da molto vicino

ESECUZIONE DI MEMBRANA IMPERMEABILE LIQUIDA:

Deve essere stesa a due mani con materiale tipo Kerakoll “IDROBUILD” bicomponente elastico o similare. Con la prima mano sarà accuratamente applicato anche un tessuto di armatura “IDROBUILD RINFORZO” o similare, necessario per impedire le lacerazioni; la seconda mano sarà data come rasatura finale di tenuta.

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ACCESSORI VASCHE a) Fornitura e posa in opera di n° 16 ganci tendicorsia inox Aisi 304 b) Fornitura e posa in opera di n° 6 cancelletti di ingresso di servizio in acciaio inox Aisi 304 -

apertura bidirezionale a 180° con meccanismo di ritorno e serratura.

c) Fornitura e posa in opera di n° 6 scalette ad appoggio largo con 3 gradini antisdrucciolevoli e due corrimano ad altezze diverse in acciaio inox AISI 304 - lunghezza mm. 900 circa - larghezza mm. 500

d) Fornitura e posa in opera di n° 2 scalette ad appoggio largo con 4 gradini antisdrucciolevoli e due corrimano ad altezze diverse in acciaio inox AISI 304 - Lunghezza mm 1200 circa - Larghezza mm 500

CAMPO POLIVALENTE SCOPERTO BASKET PALLAVOLO

Formazione in opera di campo da basket / pallavolo dimensioni totali 19.00 x 36.00 così costituito: 1) Scavo in sezione per la formazione del cassonetto, dell'altezza media di cm. 40, eseguito con

mezzo meccanico con trasporto del materiale di risulta all'interno del cantiere o alle discariche autorizzate entro un raggio di 5 km., esclusi gli oneri di discarica 2) Formazione della massicciata con mista naturale, proveniente da cava o da scavi, spessore

variabile (minimo cm. 40), spianata con mezzi meccanici secondo le dovute livellette, con rullatura finale fino a completo assestamento mediante rullo vibrante 3) Livellazione finale della massicciata eseguita mediante fornitura e stesa, secondo le dovute

livellette, di materiale arido frantumato, compreso il continuo controllo manuale dei piani e la rullatura finale fino a completo assestamento mediante rullo vibrante: mt. 19.00 x 36.00 4) Fornitura e spandimento di diserbante totale ad alta concentrazione: mt. 19.00 x 36.00

5) Formazione dello strato di collegamento in conglomerato bituminoso binder di apposita granulometria, dello spessore di cm. 5, con stesura a regola d'arte secondo le dovute livellette eseguita a mano con regoli indeformabili o con macchina vibrofinitrice a controllo elettronico,

compresa la rullatura con rullo di peso adeguato: mt. 19.00 x 36.00 6) Formazione del tappetino finale in conglomerato bituminoso fillerizzato di adeguata granulometria, dello spessore di cm. 2,5, con stesura a regola d'arte secondo le dovute livellette,

eseguita a mano con regoli indeformabili o con macchina vibrofinitrice a controllo elettronico, compresa la rullatura con rullo di peso adeguato: mt. 19.00 x 36.00 7) Formazione del manto sintetico, (tipo SYSTEMFLOOR C) dello spessore di mm. 4,5, con finitura

a buccia d'arancio, costituito da un primo strato di resina poliuretanica bicomponente, di colore rosso, in combinazione con granuli di gomma nera di curva granulometrica opportunamente prestabilita e da un secondo strato di resina poliuretanica bicomponente con semina in superficie di

granuli di gomma speciale (EPDM) di colore rosso ad alta resistenza agli agenti atmosferici, con recupero della parte eccedente: mt. 19.00 x 36.00 8) Formazione della segnaletica del campo di basket con vernice bianca speciale, compreso il

tracciamento della stessa. 9) Formazione della segnaletica del campo di pallavolo con vernice gialla speciale, compreso il tracciamento della stessa.

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ATTREZZATURE SPORTIVE

1 Attrezzatura per il basket

10) Fornitura e posa in opera di attrezzatura per il basket, costituita da coppia di tralicci in monotubo sagomato di acciaio da mm. 150x150 con materassini di protezione per esterni, con opportune controventature e piastra di appoggio, il tutto zincato a caldo o verniciato con zincante epossidico

bicomponente e smalto sintetico di finitura, completi di specchi regolamentari in laminato plastico multistrato indeformabile di colore bianco, canestri in acciaio plastificato, retine in nylon, fissaggio al terreno con attacchi filettati per l'eventuale rimozione, compresa la formazione di adeguati plinti di

sostegno in calcestruzzo.

2 Attrezzatura per la pallavolo

11) Fornitura e posa in opera di attrezzatura per la pallavolo, costituita da una coppia di ritti regolamentari in tubo di acciaio Æ 102 zincato a caldo o verniciato, completi di rete in nylon pesante con cavetto metallico e bande laterali, macchinetta tendirete e bussole d'ancoraggio, compresa la

formazione di adeguati plinti di sostegno in calcestruzzo.

CABINE SPOGLIATOIO PREFABBRICATE

Fornitura e posa in opera di: - n° 32 cabine spogliatoio dimensioni 130 x 125 cm.

- n° 8 cabine spogliatoio dimensioni 150 x 125 cm. - n° 10 cabine wc dimensioni 120 x 090 cm. aventi le seguenti caratteristiche:

-struttura di sostegno in alluminio anodizzato, -pannelli di tamponamento in laminato plastico stratificato spess. mm. 14 colore a scelta della D.L.

complete di cerniere autochiudenti e autolubrificanti in acciaio zincato; -sistema di apertura in

nylon stampato con serratura, fissaggio a pavimento tramite piedini di sollevamento e registrazione interamente in nylon; -collegamento superiore mediante tubolari in alluminio anodizzato.

Compresa assistenza muraria alla posa in opera.

IMPIANTI TECNOLOGICI

SONO QUI INTERAMENTE RICHIAMATI I CAPITOLATI SPECIALI DI APPALTO DEI PROGETTI DEGLI IMPIANTI ELETTRICO E IDRO-TERMO SANITARIO REDATTI RISPETTIVAMENTE DAL P.I. ANDREA MIGLIOLI E DALL’ING. FABRIZIO CARMINATI Per le modalità esecutive di opere non espressamente descritte, l’Impresa dovrà sempre e comunque attenersi alle prescrizioni che verranno impartite dalla Direzione Lavori e le stesse opere dovranno essere eseguite secondo le buone regole dell’arte.

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In particolare , relativamente agli impianti termico ed elettrico , ulteriori precisazioni e dettagli vengono fornite dalle relazioni tecniche specialistiche allegate al presente.

Art. 19– OSSERVANZA DELLE LEGGI

Per quanto non previsto e comunque non espressamente specificato dal presente capitolato

speciale e dal contratto si farà altresì applicazione delle seguenti leggi, regolamenti e norme che si intendono qui integralmente richiamate, conosciute ed accettate dall’Appaltatore, salvo diversa disposizione del presente capitolato:

- Legge n. 2248 del 1865 (legge 20 marzo 1865, n. 2248, allegato F) - Legge n. 55 del 1990 (legge 19 marzo 1990, n. 55, e successive modifiche e integrazioni) - Decreto n. 494 del 1996 (decreto legislativo 14 agosto 1996, n. 494 e s.m.i.)

- Regolamento generale (decreto del Presidente della Repubblica 21 dicembre 1999, n. 554 - Regolamento di attuazione della legge quadro in materia di lavori pubblici)

- D.P.R. n. 34 del 2000 (decreto del Presidente della Repubblica 25 gennaio 2000, n. 34 -

Regolamento per l'istituzione di un sistema di qualificazione unico dei soggetti esecutori di lavori pubblici)

- Capitolato generale d’appalto (decreto ministeriale - lavori pubblici - 19 aprile 2000, n. 145)

Decreto n. 163 del 2006 (decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163 – codice degli appalti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture in attuazione alle direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE)

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Tabella A CATEGORIA PREVALENTE E CATEGORIE SCORPORABILI E

SUBAPPALTABILI DEI LAVORI (articoli 4 e 43, comma 1)

Lavori di Categoria ex allegato A D.P.R. n. 34 del

2000

Lire

Euro Incidenza %

manodopera

1 Edifici civili ed industriali Prevalente OG 1 - 1.397.865,59 40% Ai sensi dell’articolo 18, comma 3, legge 19 marzo 1990, n. 55, i lavori sopra descritti, appartenenti alla categoria prevalente, sono subappaltabili nella misura massima del 30% ad imprese in possesso dei requisiti necessari.

2 Scorporabile O…. Ai sensi dell’articolo 4, comma …, del capitolato speciale, i lavori sopra descritti costituiscono strutture, impianti ed opere speciali di cui all’articolo 13, comma 7, della legge n. 109 del 1994 e all’articolo 72, comma 4, del regolamento generale, tutti di importo superiore al 15% dell’importo totale dei lavori e a Lire 290.440.503 (Euro 150.000), possono essere realizzati dall’appaltatore solo se in possesso dei requisiti di qualificazione per la relativa categoria; in caso contrario devono essere realizzati da un’impresa mandante qualora l’appaltatore sia un’associazione temporanea di tipo verticale; NON possono essere subappaltati.

3 Scorporabile e subappaltabile

O….

Ai sensi dell’articolo 4, comma …… , del capitolato speciale, i lavori sopra descritti appartengono a categorie generali e specializzate, diverse da quella prevalente, indicate come a ”qualificazione obbligatoria“ nell’allegato ”A“ al D.P.R. n. 34 del 2000, di importo superiore a Lire 290.440.503 (Euro 150.000); possono essere realizzati dall’appaltatore solo se in possesso dei relativi requisiti di qualificazione per la categoria pertinente; in caso contrario essi devono essere realizzati da un’impresa mandante qualora l’appaltatore sia un’associazione temporanea di tipo verticale, ovvero devono essere indicate obbligatoriamente in sede di gara come da subappaltare e affidate ad un’impresa subappaltatrice; in ogni caso l’esecutore (sia esso impresa mandante sia subappaltatore) deve essere in possesso dei requisiti necessari.

4 Scorporabile e subappaltabile

OS….

Ai sensi dell’articolo 4, comma …… , del capitolato speciale, i lavori sopra descritti appartengono a categorie specializzate (serie ”OS“), per l… qual… NON è prescritta la ”qualificazione obbligatoria“ nell’allegato ”A“ al regolamento approvato con D.P.R. n. 34 del 2000, di importo superiore a Lire 290.440.503 (Euro 150.000). Essi possono essere subappaltati per intero o affidati ad un’impresa mandante, ovvero eseguiti dall’appaltatore anche se quest’ultimo non sia in possesso dei relativi requisiti.

5 Impianti termici e di condizionamento

Scorporabile e subappaltabile

OS 28 296.800,00 30%

6 Impianti interni elettrici, telefonici, radiotelefonici e televisivi

Scorporabile e subappaltabile

OS 30 101.998,44 30%

Ai sensi dell’articolo 4, comma 2 del capitolato speciale, per l’esecuzione dei lavori sopra descritti, vige l’obbligo di esecuzione da parte di installatori aventi i requisiti di cui alla legge n. 46 del 1990 e al regolamento di attuazione approvato con D.P.R. n. 447 del 1991.

7 Strade, autostrade, ponti, viadotti, ferrovie, linee tranviarie, metropolitane, funicolari, piste aeroportuali e relative opere complementari

subappaltabile OG 3 140.348,59 35%

8 Finiture di opere generali in materiali lignei, plastici, metallici e vetrosi

subappaltabile OS 6 97.187,38 30%

9 Finiture di opere generali di natura tecnica

subappaltabile OS 8 65.800,00 20%

Ai sensi dell’articolo 4, comma 2, del capitolato speciale, i lavori sopra descritti appartengono a categorie diverse dalla categoria prevalente, di importo NON superiore a Lire 290.440.503 (Euro 150.000). Possono essere eseguiti dall’appaltatore o da un’impresa mandante; oppure possono essere subappaltati anche per intero nel rispetto dei soli requisiti di cui all’articolo 28 del D.P.R. n. 34 del 2000. TOTALE COMPLESSIVO DEI LAVORI - 2.100.000,00

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Tabella B PARTI DI LAVORAZIONI OMOGENEE - CATEGORIE CONTABILI

ai fini della contabilità e delle varianti in corso d’opera - articolo 5

n. Designazione delle categorie (e sottocategorie) omogenee dei lavori Euro In % 1 Scavi, trasporti ed oneri 87.720,97 4.18% 2 Opere in cemento armato 367.373,10 17.49% 3 Murature e tavolati 39.120,46 1.86% 4 Solai 32.275,61 1.54% 5 Intonaci e rasature 86.050,42 4.10% 6 Sottofondi e vespai 89.882,40 4.28% 7 Canne e tubi 69.486,77 3.31% 8 Cordoli, pozzetti e chiusini 57.903,60 2.76% 9 Isolanti e coibenti 20.485,32 0.98%

10 Cabine spogliatoio prefabbricate 50.200,00 2.39% 11 Recinzioni in rete metallica 14.083,20 0.67% 12 Pose in opera ed assistenze murarie 41.639,23 1.98% 13 Controsoffittature 13.172,54 0.63% 14 Impermeabilizzazioni e barriere al vapore 75.642,19 3.60% 15 Pavimentazioni industriali 26.912,95 1.28% 16 Opere da lattoniere 7.693,55 0.37% 17 Pavimenti e rivestimenti 107.083,92 5.10% 18 Porte interne 8.243,84 0.39% 19 Serramenti esterni 80.247,97 3.82% 20 Cancelli in ferro 46.333,44 2.21% 21 Opere da cementista 2.099,50 0.10% 22 Pavimentazioni sportive 9.947,38 0.47% 23 Pavimentazioni per esterni 130.391,59 6.21% 24 Barriere stradali di sicurezza 4.043,40 0.19% 25 Illuminazione stradale 5.913,60 0.28% 26 Opere da fabbro 26.717,86 1.27% 27 Rivestimento vasche piscine 45.000,00 2.14% 28 Accessori vasche 15.315,04 0.73% 29 Campo polivalente basket/pallavolo 42.240,00 2.01% 30 Opere da pittore 15.353,06 0.73% 31 Opere da idraulico 296.800,00 14.13% 32 Opere da elettricista 101.998,44 4.86% 33 Opere da giardiniere 22.094,78 1.05% 34 Linee vita 15.600,00 0.74% 35 Imprevisti ed arrotondamenti 2.933,87 0.14%

Parte 1 - Totale lavoro A CORPO (articolo 28) 2.058.000,00 98,00 %

Parte 2 - Totale lavori IN ECONOMIA (articolo 29) a) Totale importo esecuzione lavori (base d’asta) (parti 1 + 2)

1 Parte 1- Totale oneri per la sicurezza A MISURA (articolo 27)

2 …….% Parte 2 - Totale oneri per la sicurezza A CORPO (articolo 28) 42.000,00 2.00 %

3 Parte 3 - Totale oneri per la sicurezza IN ECONOMIA (articolo 29) b) Oneri per attuazione dei piani di sicurezza (parti 1 + 2 + 3)

TOTALE DA APPALTARE (somma di a + b) 2.100.000,00 100,00%

Fermo restando quanto prescritto dall’articolo 4 e quanto indicato in calce alla precedente tabella ”A“, i lavori indicati ai numeri 31, 32, sono impianti tecnologici per i quali vige l’obbligo di esecuzione da parte di installatori aventi i requisiti di cui alla legge n. 46 del 1990 e al relativo regolamento di attuazione approvato con D.P.R. n. 447 del 1991; essi devono essere realizzati dall’appaltatore solo se in possesso dei predetti requisiti; in caso contrario essi devono essere realizzati da un’impresa mandante qualora l’appaltatore sia un’associazione temporanea di tipo verticale, ovvero, da un’impresa subappaltatrice; in ogni caso l’esecutore deve essere in possesso dei requisiti necessari.

Page 113: Comune di Borghetto LodigianoCAPITOLATO SPECIALE D'APPALTO... · 1 Comune di Borghetto Lodigiano Provincia di Lodi Piazza Carlo Alberto Dalla Chiesa, 1 PROGETTO ESECUTIVO PER LA REALIZZAZIONE

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TABELLA «C» CARTELLO DI CANTIERE articolo 54

AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI BORGHETTO LODIGIANO

LAVORI DI REALIZZAZIONE DI STRUTTURE SPORTIVE POLIFUNZIONALI , DELLA PISCINA COMUNALE E DEL

COMPLETAMENTO DELLE AREE ESTERNE PRESSO L’AREA DEL CENTRO SPORTIVO COMUNALE – LOTTO COMPLESSIVO

Progetto esecutivo approvato con deliberazione della Giunta Comunale n. ____ del ___________

Progetto esecutivo:

Dott. Arch. Alberto Roscini e Dott. Arch. Marco Benedetti

Direzione dei lavori:

Dott. Arch. Francesco Di Prisco

Progetto esecutivo e direzione lavori opere in c.a. Progetto esecutivo e direzione lavori impianti

Dott. Ing. Giuliano Visinoni Imp. Elettrico: P.I. Andrea Miglioli. Imp. idraulico: Ing. Fabrizio Carminati

Coordinatore per la progettazione: Geom. Paolo Ferrari

Coordinatore per l’esecuzione: Dott. Arch. Francesco Di Prisco

Responsabile unico dell’intervento:

IMPORTO DEL PROGETTO: Euro 2.643.500,00

IMPORTO LAVORI A BASE D'ASTA: Euro 2.100.000,00

Di cui ONERI PER LA SICUREZZA: Euro 42.000,00

IMPORTO DEL CONTRATTO: Euro__________

Gara in data ___________, offerta di Euro _______________ pari al ribasso del ___ %

Impresa esecutrice:

con sede

Qualificata per i lavori dell_ categori_: _____, classifica _______.000,00)

_____, classifica _______.000,00)

_____, classifica _______.000,00)

direttore tecnico del cantiere: _______________________________________________

per i lavori di Importo lavori subappaltati subappaltatori: categoria descrizione In Euro

Intervento finanziato con fondi del Comune

inizio dei lavori con fine lavori prevista per il

prorogato il ______________________ con fine lavori prevista per il ___________________

Ulteriori informazioni sull’opera possono essere assunte presso l’ufficio tecnico comunale

telefono: __________ fax: __________ http: // www . ________.it E-mail: _____ @____________.it