Comprendo 42

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TIRATURA 70.000 COPIE ANNO III - NUMERO 17 - 08/09/2012 COMPRENDO NUMERO 42 COPIA GRATUITA WWW.COMPRENDO-ONLINE.IT QUINDICINALE INDIPENDENTE DI COMMERCIO E ATTUALITÀ ADDIO AL CALCIO CHE CONTA Villacidro Il capoluogo del Medio Campidano, dopo anni di fasti, dice addio ai sogni di gloria sui campi da calcio. Articolo a pagina 10 Segue a pagina 3 IL BILANCIO ESTIVO gestori dei locali saranno restii a far conoscere i loro numeri. Di certo, venire in Sardegna costa troppo. I prezzi dei tra- ghetti sono alle stelle e quelli degli aerei non sono da meno. I politici si ricordano della con- tinuità territoriale a parole, ma con i fatti fanno poco o nien- te: e non venitemi a dire che la compagnia sarda ha risolto i problemi, perché ho l’impres- L’estate è finita, è il momento dei bilanci. Tutto male? Non crediamo! Meglio dello scorso anno? Non crediamo! E allora come in passato? Non cre- diamo! Il mio “non crediamo” sta nel fatto che non credo (e come me in tanti) ai dati che ci verranno forniti: un po’ perché tendenzialmente si cerca di nascondere i propri guadagni, un po’ perché, con la Provincia che dovrebbe scomparire, i Articolo a pagina 8 UN CROLLO ANNUNCIATO DUE PESI E DUE MISURE Sardegna Carbosulcis e Al- coa: due facce di una stessa medaglia. Messa a nudo la cecità dei nostri ammi- nistratori. Articolo a pagina 6 DISTRIBUITO IN TUTTE LE CASE, NELL’INTERA PROVINCIA DEL MEDIO CAMPIDANO, E A VILLASOR, ORISTANO, CABRAS, TORREGRANDE 70.000copie distribuite gratuitamente NON CHIAMATECI IMBROGLIONI Lettera Una commercian- te risponde al nostro arti- colo “Turisti da spennare“. Che il confronto abbia inizio! Articolo a pagina 16 San Vero Milis CHIUSO PER CREDITI Lavoro Le aziende chiu- dono a causa di una cattiva gestione dei ti- tolari o perché i clienti non ono- rano i debiti? Articolo a pagina 12

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TIRATURA 70.000 COPIE ANNO III - NUMERO 17 - 08/09/2012COMPRENDO NUMERO 42COPIA GRATUITA WWW.COMPRENDO-ONLINE.IT

QUINDICINALE INDIPENDENTE DI COMMERCIO E ATTUALITÀ

ADDIO AL CALCIOCHE CONTAVillacidro Il capoluogo del Medio Campidano, dopo

anni di fasti, dice addio ai sogni di gloria sui campi da calcio.

Articolo a pagina 10

Segue a pagina 3

IL BILANCIO ESTIVOgestori dei locali saranno restii a far conoscere i loro numeri. Di certo, venire in Sardegna costa troppo. I prezzi dei tra-ghetti sono alle stelle e quelli degli aerei non sono da meno. I politici si ricordano della con-tinuità territoriale a parole, ma con i fatti fanno poco o nien-te: e non venitemi a dire che la compagnia sarda ha risolto i problemi, perché ho l’impres-

L’estate è finita, è il momento dei bilanci. Tutto male? Non crediamo! Meglio dello scorso anno? Non crediamo! E allora come in passato? Non cre-diamo! Il mio “non crediamo” sta nel fatto che non credo (e come me in tanti) ai dati che ci verranno forniti: un po’ perché tendenzialmente si cerca di nascondere i propri guadagni, un po’ perché, con la Provincia che dovrebbe scomparire, i

Articolo a pagina 8

UN CROLLOANNUNCIATO

DUE PESIE DUEMISURESardegna Carbosulcis e Al-coa: due facce di una stessa

medaglia. Messa a nudo la cecità dei nostri ammi-nistratori.

Articolo a pagina 6

DISTRIBUITO IN TUTTE LE CASE, NELL’INTERA PROVINCIA DEL MEDIO CAMPIDANO, E A VILLASOR, ORISTANO, CABRAS, TORREGRANDE

70.000copie distribuite gratuitamente

NONCHIAMATECIIMBROGLIONILettera Una commercian-te risponde al nostro arti-

colo “Turisti da spennare“. Che il confronto abbia inizio!

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CHIUSOPERCREDITILavoro Le aziende chiu-dono a causa di una cattiva

gestione dei ti-tolari o perché i clienti non ono-rano i debiti?

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L’editoriale

Editoriale Il bilancio estivo Eventi Sardegna Due pesi e due misure San Gavino Ecco il book crossing San Vero Milis Un crollo annunciato Sardegna Le regole della nuova stagione venatoria Villacidro Un dolce per ogni stagione Villacidro Addio al calcio che conta Samassi e Turri Quando finiranno i disser-vizi alle Poste? Lavoro Chiuso per crediti Arbus Musica e spetta-colo Fotonotizie Sardegna Occhio alle meduse Orosei ...secondo Silvio Casula San Gavino Nasce la Cooperativa Sociale “Atti-vaMente”! Sardegna Finanziamen-ti per giovani imprendi-tori Lettera Non chiamateci imbroglioni Racconto Il senso di ogni cosa Facebook ComproVendoComprendo sei tu!

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Quasi ogni giorno un’auto ostruisce l’accesso ai “vespasiani”.

Pistis (Arbus). Quest’auto è stata parcheggiata in modo da ostruire l’accesso principale alla spiaggia (quello dotato di passerella), specie per chi dovesse servirsi di sedie a rotelle, passeggini, barelle (fino a qualche minuto prima infatti, vi era affiancata un’altra auto), ma come si evince dalla seconda foto, l’unica preoccupazione del parcheggiatore è stata quella di se-gnalare al proprietario che non aveva pagato il parcheggio.

Questa spazzatura abbonda sul ciglio delle strade di accesso alle numerose villette della collina.

Una coppia di sposi ha “dimenticato”, proprio davanti all’accesso principale alla spiaggia, i barattoli che erano trascinati dalla loro auto durante il corteo.

Torregrande, inciviltà dei turisti Pontile marina di Torregrande, abbandono e rifiuti

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L’editoriale

loro non pagano! O meglio, pagano, ma con tutti i soldi che portano a casa, non cam-bia molto un esborso di 500 o 1.000 euro per una vacanza. Ma per Paolo (nome di fanta-sia) mettere da parte quella cifra per riabbracciare amici e parenti è un sacrificio enorme, considerato che lo stipendio è di 1.500 euro al mese, quan-do va bene! E poi arriviamo a noi, alle nostre splendide spiagge. Ci perdonino gli amministratori di Arbus, Oristano e di tutte quelle marinerie che questa estate abbiamo visitato. Avremmo avuto la possibilità di rovinare la stagione con articoli sensa-zionalistici e da urlo, da prima pagina insomma, ma anche noi operiamo in questo tessu-to economico e vorremo che realmente il nostro angolo di

sione che ne creerà ancora di più, a noi sardi, se dovesse es-sere confermato il buco nel bi-lancio dell’azienda. Detto ciò, parto da un analisi. Una cop-pia della penisola (ma con lo status di sarda) viaggia, in continuità territoriale, al modico prezzo di circa 400 euro, solo per attraversare il mare all’andata. Ciò signi-fica che, per tornare al luogo di lavoro, una volta trascorse le vacanze, ne dovrà spende-re almeno altri 300, se è for-tunata. In tutto 700 euro per raggiungere la propria terra natale. Con quell’importo si trascorrono 7 giorni di va-canza in Croazia, in un hotel a 3 stelle. Ma i nostri politici vedono queste cose? Ma sì che le vedono, semplicemen-te non se ne curano, dato che per raggiungere la penisola

IL BILANCIO ESTIVOEditoriale

Sardegna fosse il migliore al mondo. Nella pagina prece-dente trovate diverse foto con dei commenti. Possono sem-brare critiche senza senso ma, gentili amministratori, riflettete, affinché quanto denunciamo il prossimo anno non abbia a ripetersi! È vero che in buona parte del territorio regionale i parcheg-gi si pagano, ma quando que-sto accade ci devono essere

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Questo è solo un piccolo esempio di ciò che si può trovare in mezzo alla sabbia, a testimonianza della scarsa educazione dei bagnanti e del fatto che la spiaggia non viene mai pulita.

anche servizi, altrimenti è solo una tassa in più. E si sa che nessuno di noi ama pagare le tasse, proprio perché lo Sta-to ci dà poco. Se l’Italia deve cambiare, i primi a cambiare devono essere gli italiani, ma anche voi amministratori, che dovete pretendere dai vostri collaboratori che certe cose nelle nostre spiagge non si vedano più!

Fausto Orrù

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Eventi

LEZIONIDI LIMBAVillanovafrancadal 21/09/2012

Dopo i giochi con la lingua sarda tenutisi

tra luglio e agosto e dedicati ai bambini, aprono le iscri-zioni alle lezioni di sardo, che si terranno da fine settembre in poi. Potranno partecipare gratuitamente tutti i mag-giori di 7 anni. I moduli di iscrizione sono disponibili in Comune e dovranno essere riconsegnati all’Ufficio Pro-tocollo una volta compilati. La scadenza è prevista per il 21 settembre. Argomenti del corso: storia della lingua, normalizzazione nell’orto-grafia della lingua sarda, confronto fra sardo e italiano e altre lingue. Gli incontri si svolgeranno il pomeriggio, salvo diverse esigenze.

SAN GAVINO SPORT VILLAGE San Gavino15/09/2012

La sera di sabato 15 Settembre San Gavi-

no Monreale ospita la prima edizione di un evento multi-disciplinare. Saranno presenti le associazioni sportive locali, le palestre, attrezzature spor-tive, accessori per il fitness, wellness, animazione, prati-ca sportiva e balli. Lo sport dunque farà centro! Nella via principale, cuore della citta-

MANIFESTAZIONECANINA Oristano16/09/2012

La manifestazione, che si terrà in zona

San Nicola, ha come scopo raccogliere fondi per le as-sociazioni “Rifugio Tobia” di Narbolia e O.I.P.A. di Orista-no. Potranno partecipare i cani di razza, ma non solo: stavolta sono ammessi an-che i meticci, che nessuno invita mai. Ci saranno pre-miazioni per tantissimi amici a quattro zampe!

LE VIE DEL GRANOSEGUI LA SPIGA Segariu23/09/2012

La Pro Loco e il Co-mune di Segariu or-

ganizzano: “Le Vie del Grano... Segui la spiga”. Dalle ore 9:00 Forni Aperti: visita alle case dove si potrà assistere e partecipare alle attività di panificazione e della produ-zione di pasta e dolci con l’utilizzo di semola di grano duro di Sardegna. A tutti i visitatori sarà consegnata una mappa con il percorso da seguire. Le case aperte coinvolte nell’evento saran-no riconoscibili grazie alle tre spighe esposte sull’uscio. Alle ore 11:30 ci sarà la San-ta Messa presso la Chiesetta campestre di Sant’Antonio (del 1200), all’interno della quale è possibile visitare il pozzo sacro. Alle ore 13.00, Assaggi di Grano: presso il parco di Sant’Antonio, de-gustazione di prodotti di semola di grano duro sardo. Dalle ore 14:00, Parole sul grano: interventi informativi da parte di esperti del setto-re sulla Filiera del grano duro di Sardegna. Dalle ore 15:00, Forni Aperti: ripresa del per-

corso di visita alle case aper-te. Durante la giornata, dalle 11:00 alle 13:00 e dalle 16:00 alle 19.00, si potrà assistere alla mostra bibliografica sul grano. Infine, dalle ore 15.30 si potrà partecipare ai Labo-ratori del grano: laboratorio di panificazione e cottura de “Su pani pintau” e laboratorio artigianale “Dal grano alle te-gole”.

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Cercando... economico, capillare, ovunquedina, nella quale i visitatori potranno cimentarsi gratui-tamente nei molteplici sport. San Gavino Sport Village sarà una vetrina in grado di offrire risposte precise ed attente a tutti quelli che si vogliono av-vicinare alle società sportive e alle palestre. Dunque una buona ragione per scegliere con chi mettersi in forma nel-la prossima stagione! Durante la serata un ricco cartellone di appuntamenti accoglierà il visitatore: spettacoli, incontri, tornei, gare, dimostrazioni, sfilate, esibizioni e quanto di meglio l’intero settore può offrire nell’ambito della pro-mozione di attività sportiva e ricreativa.

FESTA DISANTA MARIA Serramannadal 06 al 10/09/2012

Dal 6 al 10 Settem-bre si svolgeranno a

Serramanna i festeggiamen-ti in onore di Santa Maria.Giovedì 6 spazio alla scuola di ballo “Su Stentu”, venerdì 7 concerto de “Is Amakiaus”, sabato 8 alle ore 22 ci sarà lo show de “La Pola” con uno spettacolo pirotecnico a far da cornice. Domenica 9 è il turno dello spettacolo “Tara-tatà”, mentre lunedì 10 dalle ore 20, ci sarà una degusta-zione con a seguito il con-certo degli “Jhamendo”.

CORSO DILINGUA SARDA Segariudal 21/09/2012

Parte a Segariu un breve corso di lingua

sarda, il primo che “S’ufìtziu de su sardu” aperto da anni presso il comune mette in atto per questa annualità. Dopo le attività per bambini che si sono svolte tra luglio e agosto, l’attenzione si rivol-ge ora ai più grandi. I mag-giori di 14 anni potranno iscriversi ritirando il modulo in comune e riconsegnan-dolo compilato all’ufficio protocollo. Saranno 3 lezio-ni gratuite che si svolgeran-no una volta a settimana e riguarderanno una serie di curiosità sulla cultura e la lin-gua della nostra isola. La sca-denza per le iscrizioni è fissa-ta al 21 settembre. Si ricorda inoltre che l’ufficio della lin-gua sarda è a disposizione del pubblico il mercoledì mattina presso il comune. Per qualsiasi curiosità è pos-sibile contattare l’operatore dello sportello all’indirizzo [email protected]

SEPTEMBER IN TUILI Tuili15/09/2012

Degustazioni di vino e prodotti tipici locali

nelle vie del centro storico di Tuili. Dalle 17:00, nel Cen-tro Storico, “Percorsi Divini”, percorsi di gusto tra musi-ca e vino. Alle 17:30, in Villa Asquer, pomeriggio cultu-rale e a seguire concorso di vini locali. Dalle ore 20:30 apriranno i punti ristoro. Alle 22:00, in via Amsicora, con-certo per pianoforte “Mark Baldwin Harris”. A seguire se-rata danzante aperta a tutti gli appassionati di ballo.

1° INTERNATIONALKITE FESTIVAL Cagliarifino al 23/09/2012

Prima vera manife-stazione internazio-

nale dedicata agli aquiloni, con delegazioni ufficiali pro-venienti da 30 paesi di tutto il mondo. All’evento è asso-ciata una lotteria per soste-nere l’Associazione Bambini Ospedalizzati Sardegna.

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Sardegna

DUE PESI E DUE MISURESardegna

Due pesi e due misure: così potrebbe definirsi la vicenda Alcoa - Nuraxi Figus. I mina-tori si sono salvati e lasciano l’occupazione, con Mauro Pili che toglie il casco da minato-re e promette “vi seguirò dal Parlamento” anche se in cuor suo intendeva dire da “prossi-mo candidato alla guida della Regione Sarda”. Si sono salvati perché l’azienda è produtti-va? Perché sta sul mercato? Perché ha un futuro impren-ditoriale? No, niente di tutto questo. D’altronde, se fosse così, non sarebbe in crisi e i minatori non rischierebbero il lavoro. Semplicemente, la Carbosulcis è di proprietà re-gionale, pubblica quindi, e il pubblico fa cose diverse dal privato, anche se gestisce so-cietà e imprese di mercato. L’Alcoa no, è una società vera, quotata in borsa, una multina-zionale americana dell’acciaio. I proprietari hanno chiesto di poter pagare meno l’energia e gli è stato risposto di no. Han-no chiesto incentivi per supe-rare il gap energetico e l’Euro-pa ha detto di no. Hanno fatto sapere che il costo del traspor-to da e per la Sardegna è inso-stenibile ma nessuno ha fatto nulla. Hanno allora fatto due conti di macroeconomia: ap-provigionamenti + energia + costo impianti + costo del lavoro + trasporti - vendita della produzione = perdita. Quindi si chiude. L’Alcoa bada al profitto e, per l’impianto di Portovesme, profitto non ce n’è. Per la Carbosulcis non si bada al profitto, ma ai voti alle prossime elezioni e lì il profitto c’è. Almeno fino alle elezioni, poi via agli ammortizzatori sociali con prepensionamenti, leggi in deroga, cassa integra-zione e chi più ne ha più ne

metta. Questa è la sintesi della vicenda. L’Alcoa non è stata “cattiva” o “senza cuore”: ha semplicemente badato al mercato, alle sue regole, al profitto. Non sarà equo, giusto e umano questo ragio-namento, ma questo fanno le imprese che vogliono stare sul mercato, organo che regola la vita sociale mondiale. Siamo stati noi a permetterlo. Mi ri-cordo le parole di Papa Gio-vanni Paolo II. Disse: “attenti, la legge del mercato globalizzato porta squilibri inaccettabili, oc-corre che la politica li anticipi e vi ponga rimedio o saranno in-sostenibili”. Lo diceva un uomo di oltre 70 anni che di mestiere faceva il pastore di anime. Ave-va ragione, col senno di poi, ma nessuno gli diede ragione. La politica doveva agevolare le situazioni del mercato con una politica oculata sull’e-nergia, sui trasporti, sulla continuità territoriale per le merci. E non gestire le attività da imprenditore. Invece no. Non abbiamo neanche lavo-rato a qualcosa di alternativo, di transitorio, che permettesse il passaggio graduale a nuovi settori occupazionali. La politi-ca sarda, a tutti i livelli, guarda all’oggi e non al domani. Mira a soddisfare, se può, i dolori di pancia del presente, ma non a prevenirne i futuri. Questa è la realtà. Se andate indietro nel tempo vedrete che quello che stiamo vivendo è un déjà vu. È già successo decine di volte. Volete un esempio? Eccolo! Le miniere, quelle dell’arburese e del guspinese, erano diven-tate improduttive già alle fine degli anni ‘60. Costava troppo estrarre il minerale in quei poz-zi. Il minerale c’era e c’è ancora, ma era troppo costoso. Non si chiudevano più i bilanci in

attivo. Allora le società private che ne detevano la proprietà cominciarono a dileguarsi, a vendere, a passare di mano le attività al pubblico. Nessuno, proprio nessuno, in questi giorni ha ricordato come nel 1991 a Pozzo Amsicora (Arbus) i minatori scesero e si barricarono nei pozzi per oltre 40 giorni (non 4 o 5 come a Nuraxi Figus). Non chiedevano di poter riprende-re ad estrarre minerale, non chiedevano di continuare a fare il lavoro più pesante del mondo, non chiedevano di continuare a respirare polvere sotto terra rosicchiando i filoni come topi. Chiedevano soltan-to una risposta, una speranza per il territorio e per i loro figli. A -400 metri scesero tutti. Politici, sindacalisti, anche il Cagliari Calcio dell’allora Mister Ranieri. Erano tutti dalla parte dei minatori, tutti: giornali, televisione, partiti po-litici, sindacati, gente comune. Non c’erano ancora Facebook e Twitter, altrimenti sarebbero nati dei gruppi tipo “Sto con i minatori dell’Amsicora” e via dicendo. Non c’era giorno che il TG1 non facesse un servizio su quei minatori. Beh, cosa successe? I minatori uscirono, dopo oltre 40 giorni, uscirono stanchi dalla permanenza a -400 metri. Uscirono perché promisero tante belle cose alle popolazioni di Arbus e Guspi-ni. Le parole chiave erano

riconversione, sviluppo tu-ristico dell’area, riqualifica-zione delle maestranze e dei figli delle maestranze. L’idea era bellissima, creare occupa-zione, nuova occupazione dal-le fatiche dei minatori, usando il loro ricordo, la loro storia, il frutto del loro lavoro. Anda-te a vedere quei posti oggi. Tutto chiuso. Tutto in malo-ra. Restauri conservativi fatti con milioni di euro pubblici e neanche un posto di lavoro stagionale. I ladri di rame han-no distrutto tutto e derubato ovunque. Una memoria sto-rica cancellata: l’oblio sociale è sceso inesorabile su quello che accadde allora. Quei po-veri minatori erano stati bef-fati un’altra volta. Certo loro ottennero scivoli e prepensio-namenti, ma persero la guerra per i loro figli e per difendere il loro duro lavoro. Questa è la realtà. L’uomo ha la memo-ria corta: in termini diversi e con modalità differenti, la storia si ripete. Allora il Sul-cis stava a guardare, dicevano con sicurezza “a noi non succe-derà, il carbone servirà sempre e qua ce n’è tanto”. Non mossero un dito per gli arburesi e i gu-spinesi che lottavano. Ma ora l’energia del vento e del sole hanno scalzato anche il car-bone e per loro la situazione delle miniere dell’arburese si ripete. Speriamo che, almeno per loro, l’epilogo non sia lo stesso.

Giorgio Atzeni

Il Cagliari Calcio schierati al fianco dei minatori di Pozzo Amsicora

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San Gavino

Libri con il marchio della BUK

ECCO IL BOOK CROSSINGSan Gavino

Liberare racconti, abbando-nare parole o semplicemen-te regalare una storia a qual-cuno. Possiamo utilizzare tantissime combinazioni di parole per descriverlo, ma il suo nome è sempli-cemente “book crossing”. Alcuni di voi lettori, appas-sionati di lettura (non solo di giornali come Comprendo, ma anche di narrativa), co-nosceranno già questa affa-scinante avventura che lega persone, più o meno lontane fra loro, attraverso il viaggio che compiono i “libri in liber-tà”. Ebbene, anche nel Medio Campidano è partita questa iniziativa culturale, grazie ai componenti dell’associazio-ne Kenemèri. Marchiando tantissimi libri col loro carat-teristico adesivo, colleziona-no, recuperano e “liberano”

in giro per il mondo tante storie, lasciando i loro libri in luoghi pubblici, affinché possano essere trovati e pre-si dai passanti, che potranno leggerli e rimetterli in circo-lazione una volta finito. In questo modo le persone ri-scoprono non solo il piacere della lettura in senso cultura-le, ma anche il piacere di rap-portarsi potenzialmente con altri lettori appassionati, cre-ando una fitta rete indiretta di contatti, legati dalla vera

La tua azienda qui? [email protected] oppure 340.3432895

passione per i libri: sul sito internet legato all’iniziativa, infatti, ci si potranno scam-biare i pareri e le sensazioni suscitate da queste libere letture. Il progetto è stato presentato ufficialmente il 6 maggio scorso, nel mu-seo “Sa Moba Sarda” a San Gavino Monreale, con la partecipazione straordina-ria della famosa scrittrice Michela Murgia. In quella data si è dato il via così alla “liberazione” di diversi vo-lumi di narrativa, recuperati grazie alla partecipazione di tanti appassionati. Facendo iniziare il viaggio ad un libro, si dà la possibilità al futuro lettore di assaporare la storia che leggerà e di farla cono-scere a sua volta ad un altro lettore, che troverà il libro nel medesimo punto in cui verrà abbandonato dal primo. La BUK (Biblioteca Universa-le Kenemèri) attualmente vanta circa 200 libri distri-buiti in giro, liberi di poter far vivere ad ogni lettore la stessa avventura, con emo-zioni diverse. Sperando che la biblioteca si arricchisca ulteriormente, cogliamo l’oc-casione di far presente che chiunque volesse “liberare” un libro impolverato dagli scaffali della propria abita-zione, o chi volesse solamen-te partecipare ad arricchire la biblioteca universale, può portare i volumi al punto di raccolta della biblioteca comunale di San Gavino Monreale. Per i lettori acca-niti e per curiosi del proget-to, aguzzate la vista! Potre-ste trovare una storia che vi aspetta, proprio sul sedile del treno di fianco a voi...

Polly Sanna

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San Vero Milis

UN CROLLO ANNUNCIATOSan Vero MilisUno schianto improvviso, poi la torre di Scala ‘e sali crolla. Metà della struttura finisce in mare e nella spiag-getta sottostante. Una per-dita terribile da un punto di vista ambientale e culturale, e di certo non era un evento inaspettato. Il mare, negli ul-timi settanta anni, ha eroso ben venti metri della falesia su cui la torre spagnola era sta costruita attorno al 1600. Probabilmente direte che è facile fare polemica dopo che l’inevitabile è accaduto. E invece no, c’era chi ave-va sottoposto la questione all’attenzione delle istituzio-ni e dell’opinione pubblica in tempi non sospetti. I ragazzi del sito “Trekking su Pallo-su“, sul loro sito, già a gen-naio 2011 segnalavano la pericolosità di alcune torri spagnole, tra cui la torre di

Sa Mora, la torre di Capo Mannu, la torre di Putzu Idu e appunto la torre di Scala ‘e Sali, che sovrasta le acque di Su Crastu Biancu. Per poter far giungere il loro appello a più persone possi-bili, hanno anche aperto una pagina facebook intitolata “Salviamo le Torri Costiere della Sardegna (prima che sia troppo tardi)“. E invece, pare che sia davvero troppo tardi. La Conservatoria delle Coste e l’Università di Cagliari sta-vano studiando le soluzioni per un recupero della torre (l’idea era quella di arretrarla di una ventina di metri ver-so l’interno). Purtroppo si è aspettato troppo prima di prendere provvedimen-ti. Ora il risultato di questo immobilismo da parte delle istituzioni è sotto gli occhi di tutti: sarebbe bello che qual-

cuno si facesse avanti e si prendesse le proprie respon-sabilità, ma siamo sicuri che partirà la solita campagna all’italiana di scaricamento delle colpe, in cui tutti sono colpevoli, ma in fondo nessu-no lo è. E noi resteremo con il nostro paesaggio costiero, selvaggio e mozzafiato, che perderà, man mano che pas-sa il tempo, tutti quei monu-menti che lo rendono unico, a causa dell’incuria da parte di chi dovrebbe invece tu-telare i beni paesaggistici e culturali. L’Art. 9 della Costi-tuzione Italiana (secondo comma) sancisce che “la Repubblica tutela il paesag-gio e il patrimonio storico e artistico della Nazione”. Ma è davvero così anche in Sar-

degna, e in particolare nella costa Oristanese, gioiello della nostra Isola? I danni al nostro paesaggio col-piscono tutti, come indi-vidui e come collettività. Uccidono la nostra me-moria storica, calpestano i diritti delle generazioni future, feriscono il nostro sguardo. Ci sono altre tre torri spagnole (e il faro di Capo Mannu) che corrono lo stesso rischio della torre di Scala ‘e sali. La speranza è che questa tragedia artistica e storica funga da stimolo e da esempio per evitare che l’incuria e il menefreghismo ci portino via tutti quei sim-boli che rendono uniche le nostre coste.

Simone Usai

La torre di Scala ‘e Sali dopo il crollo

Foto-denuncia sul sito “Trekking su Pallosu“, risalente a due anni fa

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Sardegna

EROGAZIONE IN GIORNATA

NUOVA APERTURA

LE REGOLE DELLA NUOVA STAGIONE VENATORIASardegna

Hobby per alcuni, orrore per altri, l’attività venatoria come al solito divide l’opi-nione pubblica. Anche per quest’anno, infatti, è ar-rivata la nuova stagione, quella del 2012-2013, nella quale i cacciatori potranno dar sfogo alla loro passio-ne. Certo, gli ambientalisti non saranno molto felici di sentir definire “hobby” l’uc-cisione di animali selvatici indifesi, ma per qualcuno è un vero e proprio sport. No-nostante la burocrazia e le nuove formalità occorrenti per praticare questa disci-plina, i cacciatori continua-no a proliferare, imperterriti, coltivando la loro passione e divulgandola. Quest’anno, come si diceva, occorre un nuovo requisito per poter praticare la caccia. È stato

previsto, col Decreto Re-gionale n°30 del 2012, un foglio, che tutti i cacciato-ri devono avere (compresi quelli non esercitanti l’at-tività nella stagione) nella quale verranno annotate le varie prede catturate. Foglio da ritirare presso il Comune di residenza e da restituirsi compilato al termi-ne della stagione, avendo ri-portato sull’apposita colon-na il numero complessivo di giornate e il numero di capi abbattuti. Attraverso questo Decreto Regionale devono essere rispettate delle for-malità molto precise, che il cacciatore deve applicare per evitare di incorrere in qualche errore e successiva sanzione. Tra le convenzio-ni da rispettare si posso-no annoverare il divieto

di cacciare, con il sistema della battuta, il coniglio selvatico, il divieto dell’e-sportazione della pernice sarda, il divieto di trasferir-si da un luogo ad un altro con l’arma carica e tante

Una battuta di caccia

altre nuove disposizioni. L’attività venatoria sancirà il suo inizio nelle giornate fis-sate per il 2 e il 6 settembre. La fine della caccia è fissata per il 10 febbraio.

Matteo Uccheddu

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Villacidro

Amaretti

UN DOLCE PER OGNI STAGIONEVillacidro

Tutela e valorizzazione della frutta locale, che a Villacidro ha sempre avuto un ruolo da protagonista in cucina. “Un dolce per ogni stagione” è an-che questo. ll concorso culi-nario, indetto dal Comune per la sua prima edizione, vuole ridare valore alla tra-dizione dolciaria villacidre-

se, che si è sempre contrad-distinta oltre i propri confini, nella preparazione di questo tipo di prodotto, resa possi-bile soprattutto dai frutti del proprio territorio. La gara fa parte dell’evento “Il gu-sto delle stagioni”, una due giorni (sabato 15 e dome-nica 16 settembre), che ha come obiettivo, affermano gli organizzatori, di “far in-crementare la commercializ-zazione e favorire lo scambio culturale di esperienze tra i produttori”. Verranno quindi messi in vetrina, nei luoghi

storici di Villacidro, i prodot-ti tipici locali dei produttori agricoli e degli artigiani, che potranno venderli e farli de-gustare. È previsto inoltre un importante convegno, che si occuperà delle “problema-tiche specifiche del compar-to agricolo e artigianale”. La sfida è aperta a tutti. I citta-dini che vorranno mettere alla prova il proprio talento di maître pâtissier verranno giudicati da una giuria che sarà composta da esperti chef e pasticceri ma anche da profani cittadini. I parte-

cipanti dovranno prepara-re dei dolci esclusivamen-te a base di frutta, e per i migliori saranno assegnati ricchi premi. Tutti i concor-renti saranno comunque inseriti nell’albo “Artista del Dolce Villacidrese”, creato a proposito per l’occasione.

Matteo ColluArance villacidresi

ADDIO AL CALCIO CHE CONTAVillacidroIl calcio a Villacidro sembra ormai destinato a scompa-rire. Dopo le vicende che hanno colpito la Villacidre-se del parlamentare Siro Marroccu, culminate con la retrocessione in Terza Ca-tegoria, a causa di mancati stipendi e multe di decine di migliaia di euro, anche la storica Riunite Villacidro potrebbe non apparire più nei campi da gioco. I Cana-rini, retrocessi in Promozio-ne la scorsa stagione, dopo

due anni in Eccellenza, cioè la massima categoria regio-nale, centrata sotto la guida di Rossano Loi, non hanno infatti completato l’iscrizio-ne in Promozione, lasciando così il posto alle più fortuna-te Arbus e Gonnesa. Il mo-tivo sta nelle forti difficoltà finanziarie, che hanno reso insostenibili le onerose spe-se per un progetto ambizio-so iniziato la scorsa estate col presidente Tonino Ca-briolu. Un grave danno per

la cittadina campidanese, che però già temeva una si-tuazione simile, quando ad aprile il presidente Cabrio-lu annunciava di lasciare la guida della societa: “Resterò nell’orbita dirigenziale del Vil-lacidro, ma mi farò da parte per lasciare spazio a chi ha i mezzi per dedicarsi a questa squadra. Per me è stata la stagione più brutta della mia lunga esperienza nel calcio”. Ora si aspetta l’imprendito-re di turno che possa salvare

uno sport in cui Villacidro si è sempre contraddistinta a livello regionale, e che faccia tornare sugli spalti i tifosi da troppo tempo disamorati.

Matteo Collu

Sport

Il Villacidro in azione

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Samassi e Turri

Ufficio Postale di Turri

QUANDO FINIRANNO I DISSERVIZI ALLE POSTE? Samassi e Turri

Sono tanti i disservizi di ogni genere segnalatici dagli uten-ti delle Poste Italiane. Durante l’estate, poi, tra orari ridotti e personale in ferie, i disagi crescono. In questo numero vi racconteremo due storie: tipici episodi di problemi quo-tidiani.

* * *Prima di andare alla Posta ho la stessa ansia che mi assale dal dottore: quella genera-ta dal dover aspettare ore per colpa della fila. Ogni volta so già che dovrò per-dere una mattinata. Dopo aver preso il numero, davan-ti a me si presenta sempre la stessa situazione: su quattro sportelli liberi, ci sono quasi sempre solo due impiegati a disposizione di cui uno, tra l’altro, occupato nello spor-tello delle spedizioni postali. Risultato: solo un impiegato per tutte le altre operazioni. Alcune persone prendono

il numero per la fila, fanno in tempo a spostarsi, fare la spesa, tornare ed ancora non è arrivato il loro turno. Alcuni preferiscono an-dare nelle Poste dei paesi vicini, dato che altrove gli uffici aprono anche nel po-meriggio. Qualche giorno fa, mentre aspettavo il mio turno, mi si è avvicinata una cara amica di famiglia, che mi ha raccontato una sua piccola disavventura. In bre-ve, lei ha un conto corrente alla Posta e la sua carta per prelevare si è smagnetizzata (per la seconda volta nel giro di due anni). Si reca alla Po-sta per attivare una nuova scheda, ma inizialmente le viene addirittura contesta-ta la possibilità che la sua carta si sia effettivamente rovinata. Dopo aver verifi-cato che la scheda si fosse davvero smagnetizzata, ini-ziano le pratiche per la sosti-tuzione (che naturalmente comporta ulteriori costi). La mia amica aveva urgenza di prelevare, ma l’impiegato le disse, in modo scortese, che non era possibile e che avrebbe dovuto aspettare circa una settimana (che in realtà sono diventati dieci giorni), al momento del-la ricezione dei documenti

spediti a casa dala direzio-ne centrale. Trascorsi i dieci lunghi giorni, la mia amica è tornata alle Poste, per for-nire tutti i dati e attivare il nuovo bancomat. Trovando un impiegato diverso, lei gli racconta l’accaduto e sospira “Finalmente posso prelevare!”. Immaginate la sorpresa nel sentirsi rispondere: “Signo-ra, poteva prelevare anche nei dieci giorni precedenti, usando il libretto degli asse-gni che le è stato dato quan-do ha aperto il conto!” Oltre il danno, anche la beffa. Ora mi chiedo, visto che le Poste forniscono un servizio pubblico e che ci sono tanti disoccupati capaci e disposti a imparare: perché non si fa una giusta selezione del per-sonale? Perché non si punta sull’efficienza? Perché non si assume personale aggiunti-vo? Continuando in questo modo, i cittadini sceglieran-no di recarsi altrove. E que-sto non sarebbe un danno per l’azienda Poste Italiane?

Jessica Utzeri

Da quest’anno, ogni volta che devo ritirare la pensio-ne, devo compilare un mo-dulo per poterla prelevare dal libretto di risparmio po-stale. Quindi l’impiegato,

per non perdere tempo, mi ha sempre dato un modulo da compilare a casa, per te-nerlo pronto per il prossimo prelievo. E così sono andata avanti per mesi, anche con la nuova impiegata. Oggi, in-vece, l’addetta allo sportello mi ha dato il modulo, ma mi ha detto di fare le fotocopie perché in ufficio sono quasi finiti e non gliene possono dare altri. È normale che nell’ufficio postale non ci siano i moduli per l’espleta-mento delle varie funzioni? Funzionerà così in tutti gli uffici postali di tutti i paesi? E perché le fotocopie non le fa l’impiegata? Non basta che a Turri l’ufficio postale apra solo tre giorni la settimana, ora gli utenti devono provve-dere anche alla modulistica. Mi farebbe piacere avere una risposta su tale problema da qualcuno ben informato e competente.

Olga MontisUfficio Postale di Samassi

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Lavoro

W.R. Festival Canoro

MUSICA E SPETTACOLOArbus

A condurre il W.R. Festival Canoro quest’anno è stato Giuliano Marongiu, che con la sua eleganza ha saputo dare rilievo allo spettacolo, coinvolgendo il pubblico, che si è divertito con lui. Il Festival è giunto alla quinta edizione e il livello qualitati-vo dei partecipanti è sempre più alto, ragion per cui la giu-ria, presieduta dal vicesinda-co di arbus Gianni Lampis, ha avuto un arduo compito nel decretare i vincitori, che sono stati rispettivamente: Chaines Atzeni (Marsiglia),

prima classificata col brano di Whitney Houston, “I will always love you”; Viviana Orrù (Lunamatrona), secon-da col brano “Senza confini” di Eramo Passavanti; terzo classificato Mattia Sanna (Elmas) con un brano scritto per lui da Renato Zero “Sve-gliatevi poeti”. Infine un ulti-mo premio per l’originalità a Giulia Simbula (Gesturi) che si è esibita col brano di Celine Dion, “All by my self”. Come ogni anno, a condire il tutto è stata la scuola di bal-lo “Il cigno” di Arbus, che si è

esibita con bambini e ragazzi di varie fasce d’eta, con quat-tro intermezzi coloratissimi. “Grazie di cuore a tutti” – dice l’organizzatrice Roberta Pani della W.R. Recording, - “in particolare a tutti i ragazzi e

ai miei tecnici e collaborato-ri, che sono stati formidabili! Grazie anche al comitato del-la B.V. Maria Regina che ci ha ospitato anche quest’anno. E arrivederci alla prossima edi-zione!”

CHIUSO PER CREDITILavoro

Una strana notizia ha fatto chiacchierare un intero pae-se, Sanluri. Cos’è successo di tanto assurdo? Secondo noi, niente. Ma questo lo spie-gheremo dopo. Intanto per chi non lo sapesse, l’ammi-nistrazione comunale del capoluogo ha pubblicato nel proprio sito internet una lista in cui compari-vano i nominativi di tutti quei bambini, i cui genitori ancora non hanno provve-duto al totale pagamento della mensa. Fosse stato fat-to di proposito, sarebbe stato assurdo, ma “è stato un errore degli uffici” comunicano dal palazzo di Via Carlo Felice. Perché non crederci? Mettia-mola così, il garante della pri-vacy non ne sarà felicissimo.

Ma questo è solo uno spunto per parlare di un argomento che sta a cuore a tantissime aziende. Un tempo, nean-che tanto lontano infat-ti, “fallire” con la propria azienda era cosa poco co-mune e sicuramente poco nobile, oggi purtroppo è cosa quasi all’ordine del giorno. I motivi sono cam-biati, se un tempo si chiude-va per sempre la serranda a causa dell’indebitamento troppo elevato, magari oltre le proprie possibilità produt-tive, oggi questo concetto viene meno. Non si chiude più per debiti, ma per cre-diti. E cosa significa chiude-re per crediti? In un’azienda normale i debiti esistono, così come esistono i crediti, e spesso si compensano tra loro. Ma quando i crediti di-ventano troppi, il problema maggiore diventa farli torna-re “liquidità”. Un credito, d’al-tra parte, è un diritto futuro. Purtroppo però il futuro è in-

certo, di conseguenza anche i crediti lo diventano. Anzi ormai, è quasi una certez-za che gran parte dei cre-diti non rientreranno per tempo: la crisi non basta, la volontà di rientrare da una situazione debitoria la si per-cepisce. Perché allora non prendere come spunto l’er-rore sanlurese e permette-re di pubblicare sul sito di ogni azienda i nomi di tutti i propri creditori? Come ul-tima soluzione s’intende! La gogna mediatica, tanto ap-plicata verso chi commette dei reati e vede la propria fac-cia sbattuta in prima pagina di un giornale, non può esse-re applicata verso tutte quel-

le aziende che, attraverso la loro cultura del “non pagare”, stanno rovinando il mercato, già rovinato di per sé? Sia-mo sicuri che molti genitori, quando hanno visto il pro-prio nome nell’elenco del Comune di Sanluri, si siano sentiti offesi e si siano pro-posti di pagare subito! Suc-cederebbe così anche con le aziende. Qui però, sorge spontanea una domanda: qual è l’azienda che vanta più crediti non pagati in tutta la nostra cara e bella nazione? La risposta è: lo Stato Italiano. Ora capiamo perché tutto questo, non po-trà mai succedere.

Luca Fois

Sempre più negozi falliscono. Perché?

Arbus

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Fotonotizie

Anche quest’anno siamo andati alla presentazione delle nuove maglie del Cagliari Calcio. Ci è sembrato giusto pubblicare le nuove foto, un po’ per scaramanzia, dopo la salvezza tranquilla dello scorso anno, un po’ perché il calcio è una passione per tanti... e un po’ perché le maglie di quest’anno fanno e faranno discutere tutti, tifosi e non.

ECCO LE NUOVE MAGLIE DEL CAGLIARI

La signorina Annetta Deias ha raggiunto il ragguardevole traguardo dei cent’anni. Ai festeggiamenti, che hanno coinvolto tutta la cittadinanza, hanno partecipato anche Sisinnio Zanda, Sindaco di Gonnosfanadiga, e Don Marco Statzu, parroco della chiesa del Sacro Cuore. Tanti auguri anche da parte della nostra Redazione!

100 DI QUESTI GIORNI!

Gonnosfanadiga

Lo spettacolo delle Frecce Tricolori è arrivato a Buggerru, regalando emozioni a decine di migliaia di persone accorse da tutta la Sardegna, salutate dalla tradizionale scia tricolore. I piloti degli undici aerei impegnati nelle acrobazie sui cieli della Costa Verde hanno confermato la loro bravura che li ha resi famosi in tutto il mondo.

BUGGERRU TRICOLORE

Costa Verde

Cagliari

La bellissima Valeria Defraia è “Miss Campidano 2012”. Superando la concorrenza delle altre 21 candidate, si aggiudica la corona riservata alla donna più bella del Campidano. Il concorso, bandito dall’Associazione Culturale Nuova Monte Linas, è arrivato alla sua ottava edizione, confermando il grande successo degli anni precedenti.

MISS CAMPIDANO

Gonnosfanadiga

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Sardegna

OROSEI

Rio Osalla

Chiesa de Sas Animas

Pista ciclabile lungomare

Centro storico

La Sardegna... secondo Silvio Casula

Physalia Physalis

OCCHIO ALLE MEDUSESardegna

Le meduse, che spavento! Sono una delle più temibili insidie del mare. Ma lo sape-te che arrivano nelle nostre coste sempre più numerose? Finora c’ è stato solo un caso mortale nel Mediterraneo (ri-salente al 2010 in Sardegna a Villaputzu) ma negli ultimi anni i casi che hanno richie-sto l’intervento del 118 sono aumentati. Ciò che mi desta più scalpore è che nessuno fa scattare l’allarme: i bagnanti nuotano all’insaputa di que-ste presenze e di conseguen-za ignorando come com-portarsi in caso di puntura. Essendomi personalmente imbattuta in uno di questi spaventosi esemplari mari-ni, ho deciso di raccontarvi la mia esperienza. Durante la settimana di Ferragosto mi trovavo nelle parti di Si-

niscola. Giovedì 16 decido di fare una bella escursio-ne con una delle bellissime motonavi che portano i loro 350 turisti a visitare le sel-vagge e affascinanti cale del golfo di Orosei, a cui si arri-va via mare. Non fosse per il caldo afoso, che quei giorni ha invaso la nostra isola, si prospettava una bellissima giornata all’insegna del mare e del divertimento. Ma la se-conda tappa, cala Mariolu, mi ha lasciato un bel segno! Mentre nuotavo ho av-vertito improvvisamente un dolore lancinante alla spalla destra che non sa-pevo se riconoscere come una forte scossa elettrica o una bruciatura. E poi ancora nella schiena, e infine nella caviglia destra. Mi sono acca-sciata subito fuori dall’acqua,

con la pressione sanguigna bassa, mentre il dolore qua-si diventava una paralisi e si diffondeva per tutta la parte superiore del corpo. In effetti, avevo delle belle ustioni urti-canti, non era stato un sem-plice contatto con i tentacoli, come avviene nella maggior parte dei casi. Per fortuna, alcuni turisti (stranieri!) co-noscevano i rimedi: lavare la parte interessata con ac-qua salata, passarci della sabbia calda o una pietra calda, senza però sfrega-re, per eliminare le tossine e cercare di staccare con una lama o una carta di credito le eventuali parti dei tentacoli rimaste attac-cate. Infine, applicare un gel all’alluminio o una pomata al cortisone e, se i sintomi non sono solo locali, assu-mere immediatamente del cortisone per via orale. Ag-giungo, poi, che il giorno non

sono stata l’unica! E la colpa è dell’uomo, come sempre! Con la sua pesca incontrol-lata continua ad uccidere i predatori e competitori na-turali delle meduse: i tonni e i pesce spada. Inoltre, il surriscaldamento del pianeta ci sta portando le temibili e velenose specie tropicali. Ma non allarmatevi, ora lo sapete anche voi!

Amelia Pili

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San Gavino

Logo della SFIRS

FINANZIAMENTI PER GIOVANI IMPRENDITORISardegna

Giovani, aprite bene gli oc-chi e leggete questo articolo, perché finalmente ci siamo! Se avete un sogno nel cas-setto questo è il momen-to per realizzarlo. La Sfirs S.P.A. infatti ha dato il via ai progetti operativi per l’im-prenditorialità comunale. Iniziativa che vede coinvolti nella prima fase i Comuni con oltre tremila abitanti, che dovranno possedere un regolamento d’incenti-vi all’imprenditorialità. Sarà

però solo nella seconda fase che la Sfirs provvederà a se-lezionare i vari beneficiari tra tutte le domande pervenu-tele. I giovani interessani dovranno dunque presen-tare un loro progetto nel periodo tra il 3 settembre e il 5 ottobre 2012. I finan-ziamenti concessi, variabili dai 15.000 ai 50.000 euro, a seconda del progetto, do-vranno essere restituiti in un periodo non superiore ai cin-que anni. L’ammontare delle

risorse disponibili sarà di dieci milioni di euro, suscet-tibili di eventuali integrazio-ni. La Sfirs valuterà le varie proposte e porrà partico-lare attenzione ai progetti che consentono nuova oc-cupazione e a quelli pre-sentati dalle donne e dai giovani, in quanto soggetti attualmente svantaggiati dal panorama lavorativo. Tutte le informazioni dettagliate possono essere trovate nei siti internet della Sfirs, della

Regione Sardegna e di Sar-degna Lavoro. Occorre avere idee nuove, idee innovative per il territorio, che guardino al futuro con speranza: i gio-vani lavoratori sono una ri-sorsa e una speranza. Come si evince, quindi, è un’occa-sione più unica che rara per chi vuole diventare un nuo-vo imprenditore, da non la-sciarsi scappare!

Matteo Uccheddu

Sardegna

NASCE LA COOPERATIVA SOCIALE “ATTIVAMENTE”San GavinoLa Cooperativa Sociale Atti-vaMente nasce dall’idea di alcuni professionisti che si sono uniti per offrire la pro-pria professionalità all’inter-no di servizi rivolti sia ad enti pubblici che privati. Si è co-stituita a Marzo 2012 e il pre-sidente è Marianna Chessa, Psicologa e Criminologa Fo-rense. Quest’anno la coope-rativa si occuperà di attivare il servizio di doposcuola in collaborazione con le Scuole Primarie del Comune di San Gavino Monreale. Chiediamo al presidente di cosa si tratta: “che cos’è il progetto di doposcuola?” “Il nostro progetto nasce dalla riflessione sulle difficoltà che le famiglie incontrano nel conci-liare i ritmi di vita e si propone di offrire una risorsa aggiun-tiva ai servizi e alle struttu-

re già esistenti nel territorio, spesso distanti dalle necessità dei bambini e dei loro geni-tori. L’intento è quello di age-volare le famiglie dei minori iscritti alla scuola che, in via occasionale o continuativa, necessitino dell’ampliamento dell’orario ordinario stabilito dall’ordinamento scolastico. Il servizio sarà assicurato da esperti che garantiranno non solo accoglienza in orari extra scolastici, ma anche sostegno nello svolgimento delle at-tività didattiche. Particolare cura, inoltre, sarà rivolta alla realizzazione di spazi di socia-lizzazione e di attività ludiche che permettano ai minori di sperimentarsi con i pari per il rafforzamento dell’autostima e l’acquisizione di adeguate competenze emotive. L’obiet-tivo è quello di aumentare

Il logo della cooperativa

l’autonomia nella gestione dei compiti e nell’organizzazione del tempo. A chi è rivolto il servizio?“Alle famiglie che per diversi motivi hanno bisogno di un supporto qualificato extra scolastico per l’affidamento dei propri figli e a tutti i bam-bini a cui sarà garantita l’acco-glienza pre e post scolastica.”Quali sono le caratteristi-che del Servizio e come è organizzato?“Le attività del Servizio sono tante e adattabile all’età dei bambini e alle esigenze delle famiglie. Però prevalentemen-te sono divise in due tipologie: attività pre-scuola primaria (accoglienza degli alunni, sorveglianza ed attività ludi-ca, accompagnamento nelle rispettive classi); attività post scuola primaria (gestione e

sorveglianza degli alunni con organizzazione di attività lu-diche e motorie; supporto allo studio; attesa e riconsegna dei minori ai rispettivi genitori). Sempre da quest’anno sarà attivata anche l’accoglienza estiva, a eccezione del mese di agosto”.È possibile personalizzare gli orari?“Certo che sì, è possibile perso-nalizzare gli orari di ingresso e di uscita; ed abbiamo previsto uno “Sconto famiglia”: sarà possibile usufruire di un prez-zo vantaggioso per le famiglie con due o più figli che usufrui-scono del servizio.”

INFORMAZIONE PUBBLICITARIA

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La lettera

NON CHIAMATECI IMBROGLIONILetteraCiao Comprendo, ho cerca-to di trattenere la mano, ma la voglia di dare sfogo alla mia indignazione è troppo forte per impedirmi di scri-vere quattro righe in rispo-sta all’articolo del signor Fausto Orrù intitolato “Turisti da spennare”. Sono una pic-cola commerciante, non dell’Oristanese ma del Me-dio Campidano e leggendo l’articolo mi sono veramen-te sentita offesa in quanto anch’io vendo i gelati della stessa marca di cui parla il signor Orrù, sia singoli (della linea bar) che nella confe-zione da sei, entrambi con il prezzo consigliato dalla casa produttrice, cioè rispettiva-mente € 1,30 e € 6,99 che noi paghiamo a nostra volta € 1,07 e € 5,96 IVA inclusa. Può quindi calcolare qua-le sia il nostro margine di guadagno, ricordando che ovviamente non è pulito, in quanto da quello si do-vranno togliere una picco-la percentuale di tutte le imposte, tasse e contributi che siamo tenuti a pagare. Il guadagno di un piccolo negozio di generi alimentari non è paragonabile a quello di un centro commerciale, che ha la possibilità di ac-quistare prodotti in grandi

quantità, ottenendo così un prezzo inferiore e quindi ri-venderlo in offerta, attirando così la clientela, che a meno che non sia capitata lì pro-prio di passaggio, acquisterà anche altri prodotti a prezzo pieno. Per rispondere alla domanda riguardo la carta d’identità, vorrei rispondere al signor Orrù che prima di giudicarci degli “spenna turisti” dovrebbe sapere che il commerciante, così come il ristoratore, può praticare il prezzo che me-glio crede purché sia espo-sto in modo ben visibile alla clientela. Ora vorrei chiedere io due cose: secon-do Lei un commerciante, che da una confezione di gelati da sei ricava € 1,03 come da listino, è da considerare uno “spenna turista”? E ancora, è proprio sicuro che tornan-do indietro fino ad Oristano per recarsi nel centro com-merciale abbia veramente risparmiato 11 euro? Prima di giudicare in modo dispre-giativo i piccoli commercian-ti, che per l’elevata pressione fiscale e l’eccessiva presenza dei grossi centri commerciali faticano sempre più a tenere in piedi la baracca, ragioni, s’informi meglio ed usi di più il buon senso. Senza rancore,

ovviamente. Distinti saluti.Lettera di Claudia

Gentile Signora Claudia, mai trattenere la mano! Tratte-nersi significherebbe rinun-ciare all’esercizio della demo-crazia, pertanto la prossima volta non ci pensi su e difen-da ad alta voce le sue ragio-ni, in quanto piccolo com-merciante o come semplice cittadino! Detto ciò, è dove-rosa una piccola premessa. Nell’articolo non parlo di cen-tri commerciali, ma di con-fronto tra supermercati della stessa catena. È decisamente diverso, dato che i centri com-merciali non possono essere termine di paragone, perché proprio come dice lei “hanno la possibilità di acquistare prodotti in grandi quantità, ottenendo così un prezzo in-feriore e quindi rivenderli in offerta attirando così la clien-tela”. Ma sono io a chiederle perché quel market di appe-na 130 metri quadri (non di più) ha potuto applicare un prezzo inferiore e in linea col mercato: e le assicuro che il prodotto non era in offerta! E perché quella marca di ge-lati - quando sono in offerta - costa € 2,99 in confezione da sei? Sarà forse che il piccolo punto vendita di Oristano ne

ha acquistato grosse quanti-tà e quando è finita l’offerta ha deciso di vendere ad un prezzo equo? Vede signora Claudia, non penso di non aver usato il buon senso: ho semplicemente riportato un evento realmente accaduto, tutto qua! Mi creda poi che parlo con cognizione di cau-sa, dato che tra le esperienze di lavoro passate ho avuto la fortuna di offrire le mie pre-stazioni al più grande centro di distribuzione della Sarde-gna. Un pochino, non tanto, so come funziona la vendita al pubblico e conosco i luoghi in cui si può vendere a listino pieno oppure no! Per chiu-dere, le chiedo: come mai in molte località turistiche, proprio al banco frigo e guar-da caso in estate mancano, quasi per miracolo, i prezzi al pubblico? Dimenticavo, an-che io come lei pago le tasse: non sono un lavoratore di-pendente ma un autonomo e so bene come il mio socio di maggioranza sia lo Stato! Cordialità.

Fausto Orrù

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I racconti di Comprendo

IL SENSO DI OGNI COSARacconto - episodio finale

Non vedere più Chiara, e soprattutto ricevere la sua strana lettera, mi aveva fatto balenare in mente un sacco di immagini terribili. Avevo come un brutto presenti-mento. Presi a camminare su e giù per la sala di rianima-zione, dando uno sguardo, di tanto in tanto, al mio corpo esanime sul letto. Il battito del mio cuore, sul monitor del macchinario a cui ero collegato, risultava lento e regolare. In preda all’ansia, per la prima volta da quando ero stato ricoverato pensai di allontanarmi dal mio corpo. Uscii dalla porta della mia stanza e vagai per i corridoi, osservando medici e infer-mieri che si affaccendavano nelle loro mansioni quoti-diane. Camminai per diversi minuti, gettando di tanto in tanto uno sguardo dentro le altre stanze, forse per cercare conforto nella consapevolez-za che altre persone soffriva-no come me. D’un tratto mi mancò il fiato. In una di quel-le stanze asettiche, circon-data dai medici, c’era Chiara. Era pallidissima, gli occhi cir-condati da occhiaie scavate. Le facce dei dottori erano contratte in una maschera bianca mentre dicevano a voce bassa «...il quadro clinico della paziente è gravemente compromesso, il suo cuore po-trebbe non reggere...» - dan-nata ragazza, mi aveva detto che stava bene! - «...in questa situazione sarebbe necessario

quanto prima effettuare un trapianto, altrimenti le spe-ranze di salvarla sarebbero minime». Il mondo mi crollò addosso in un secondo. L’a-vevo ritrovata dopo quindici anni e adesso l’avrei persa di nuovo. Che senso aveva avu-to tutto questo? L’incidente, il ricovero, l’esperienza ultra-terrena che mi consentiva di vagare come un fantasma per l’ospedale? Era tutto un terribile scherzo del destino, una punizione per aver get-tato via i migliori anni della mia vita, inseguendo amici-zie deleterie, donne sbaglia-te, illusioni e castelli in aria irrealizzabili. Avevo avuto tra le mani un gioiello e l’avevo gettato via: forse il fato mi stava dando una dolorosissi-ma lezione di vita. Mi sentivo perduto, con l’anima in pezzi. Mentre tutto diventava nero e il mondo perdeva improv-visamente i suoi colori, ebbi come un lampo: un ricordo che avevo smarrito riaffiorò nella mia mente. Era uno dei nostri primi incontri e lei mi aveva chiesto improvvisa-mente «qual è il tuo gruppo sanguigno? Sai, io sono un B negativo, è un gruppo raro! Se mi servisse una trasfusio-ne, sarebbe un bel guaio!». Ricordo che rideva mentre le dicevo: «beh, sei fortunata, se uscirai con me ti offrirò vo-lentieri una 0,40 di sangue B negativo di ottima qualità!». Era il 1997. Quel ricordo era rimasto sepolto, fino al 2012,

nei meandri della mia memo-ria. Improvvisamente iniziai a vedere un quadro più am-pio in tutto quello che stava succedendo. I pezzi del puz-zle stavano tornando al loro posto. Sentii il medico più anziano che, scuotendo la testa, diceva «dobbiamo tro-vare un donatore compatibile subito, chiama la direzione sanitaria perché inoltrino la richiesta». Sospirai. Non ce ne sarebbe stato bisogno. Cer-to, non sarebbe bastata solo la corrispondenza del grup-po sanguigno, ma sentivo di avere ragione, anzi... ne ero sicuro, come non lo ero mai stato in vita mia. Tornai nel-la mia stanza, mi adagiai sul letto, “rientrai” nel mio corpo. Ero incredibilmente sereno. Sorrisi, e il mio cuore cessò di battere. Si scatenò un in-ferno di “bip” e allarmi vari, provenienti dalle macchine che avrebbero dovuto tener-mi in vita. Infermieri e medici accorsero subito. Tentarono di rianimarmi, ma non permi-si al mio corpo di “riattivarsi”. Avevo preso la mia decisione: dare la mia vita per la perso-na più importante, dare il mio cuore a chi me l’aveva rubato tanti anni prima, continuare a respirare tramite colei che era stata il mio ossigeno in

tutte quelle giornate buie.* * *

Sono passati due anni da quel giorno. Chiara ades-so sta bene. Sul petto porta una cicatrice e un ciondolo da due soldi che le regalai al terzo appuntamento, ma che custodisce ancora come il più prezioso dei tesori. Il mio cuore ora batte per lei, come aveva sempre fatto. Mi piace pensare che, ap-poggiando l’orecchio sul suo petto, un ascoltatore attento possa sentire la musica e le parole della nostra canzone, Bitter Sweet Symphony, che ci aveva accompagnato per tutta quella magnifica estate: «È una sinfonia dolceamara questa vita / che cerca di far coincidere gli estremi / che ti fa diventare schiavo del denaro e poi morire. / Ti porterò sull’uni-ca strada che io abbia mai per-corso / lo sai, quella che ti con-duce nei luoghi in cui tutte le cose si ritrovano». Ora che ho ritrovato Chiara, che una par-te di me vede, sente, respira e vive in lei, sono riuscito a ca-pire davvero il significato del-la mia vita tormentata, delle mie esperienze, dei miei erro-ri e delle mie sconfitte: final-mente ho capito il senso di ogni cosa. [Fine]

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Comprendo sei tu!

animalisti (anche io adoro gli animali) ma queste due anatrine sembravano stare veramente a loro agio sot-to gli ombrelloni e poi a fare il bagnetto con il loro padrone. Sicuramente i più estremisti diranno che gli animali non sono un gioco da baraccone, ma ho visto intorno a loro molta curio-sità, da parte di bambini che non sapevano nemme-no cos’erano. Forse perché non conoscono altro se non carne fatta già a fettine e che non sanno nemmeno che forma ha l’animale ori-ginario di quella bistecca. Il mondo è questo, bello perché vario. E se poi que-ste adorabili anatrine fa-ranno la fine che tutti san-no, almeno potranno dire di essere andare in ferie al mare... saluti a tutti!

Qua qua qua!Salve a tutti voi di Comprendo, è vero: tempo d’e-state, voglia di

andare al mare in spiag-gia a prendersi una bella tintarella, a farsi un bel bagnetto e rinfrescarsi, e vedere in giro di tutto e di più. A parte l’immon-dezza che lasciano i più... chiamiamoli “distratti” (per non usare altre parole), poi giusto qualche cicca di sigaretta (che ormai sono più dei bagnanti in spiaggia). Ma poi ti giri un pò intorno e che vedi? Non me ne vogliano gli

e-mail - Cristina

Le anatre domestiche al mare? Perché no?

SMS - Simona

Batman Ciao amici di Com-prendo, vorrei far-vi i complimenti per la foto che

avete messo sulla vostra pagina facebook, che ri-trae il misterioso Batman di Gonnosfanadiga. Mi ha fat-

to rotolare dalle risate! Unico appunto, c’è una mancanza: nella foto non si vede il mi-tico Joker. Qualcuno afferma di averlo visto fuggire nella notte, inseguito dal Cavalie-re Oscuro di Gothamsfana-diga!

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Comprendo sei tu!

Quindicinale indipendente di commercio e attualità

Anno III – Numero 1708 Settembre 2012

Direttore ResponsabileFausto Orrù

[email protected]

Amministrazione Luca Fois

[email protected]

Direttore commerciale Davide Porru

[email protected]

Redattore editorialeSimone Usai

[email protected]

RedazioneLoc. Grui Zona Artigianale P.I.P. sn

presso G&M Arti Grafiche09037 San Gavino Monreale

tel 070-9337431fax 070-9377268

StampaGrafiche Ghiani S.r.l.

Industria GraficaS.S. 131 km 17,450

09023 Monastir (CA)

Registrato presso il Tribunale di CagliariRegistrazione N. 23/010 del 01-12-2010

La direzione di Comprendo si riserva il dirit-to di rifiutare o sospendere una inserzione a proprio insindacabile giudizio. L’Editore non risponde di eventuali errori di stampa, ritardi o danni causati dalla non pubblicazione di inserzioni per qualsiasi motivo. È vietata ogni riproduzione, anche parziale, di questa copia di giornale. Ogni pubblicazione su Comprendo è da intendersi in forma gratuita. Il materiale con-segnato alla redazione non sarà restituito. Con l’invio di lettere, e-mail, foto, sms e mms se ne autorizza la pubblicazione. Le lettere non do-vranno superare le 900 battute, spazi compresi.

Comprendo è stampato con carta ecologica riciclata

in 70.000 copie ed è distribuito in tutti i Comuni

della Provincia del Medio Campi-dano e Villasor, Oristano, Cabras,

Torregrande

Per la vostra pubblicità[email protected]

Tel. 340-3432895http://www.comprendo-online.it

n.42

1.424

Ciotole rubateA San Gavino, se si aiuta un povero animale abbando-nato lasciandogli

dell’acqua in una ciotola, arriva subito qualcuno a rubare quella ciotola. Che schifo! L’ignoranza della gente sta salendo a livelli altissimi. Po’ caridadi!

e-mail - Nicholas

e-mail - Giusy

AuguriDa Villacidro a Barbusi (CI), 13 Settembre. A An-tonio Scano e a

Maria Mereu, tanti tanti auguroni per il vostro ter-zo Anniversario di matri-monio. Con tanto affetto la vostra amica Giusy. Da Villacidro a Bastia Albenga (SV), 14 Settembre. Al mio caro fratellone Antonello e alla mia cara cognatona Donatella, infiniti auguro-ni di tanta tanta felicità e amore. Auguri per il vostro decimo anniversario di ma-trimonio, da mamma, bab-bo, Giusy. Infiniti bacioni anche a Ludovica.

e-mail

Santa Maria!Volevo raccontar-vi quanto acca-duto nella chiesa di Santa Maria a

Guspini in occasione del-la festa. Ho assistito a una scena vergognosa. Un custode della chiesa che prendeva ad urla una don-na con i nipoti che tocca-vano la Santa, dicendo loro ”la Santa non si tocca per-ché avete le mani sporche e la sporcate!” Beh, che dire, una vergogna! A quanto so non è successo ad una sola persona, ma non si può sentire che un santo non si tocchi perché... si sporca!

Comprendo sei tu! Scrivi a [email protected] oppure invia un sms al 346.0096265

Un lettore ci segnala una curiosa scritta trovata sulla bancarella di un fruttivendolo ambulante.

Anche il micino Leo, tra una poppata e l’altra, sfoglia Comprendo!

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