Complimenti per il lavoro svolto con impegno, dedizione e ... · Prendi il coraggio, mettilo...

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1 Complimenti per il lavoro svolto con impegno, dedizione e coraggio. Voi come Comunità scolastica avete saputo scegliere un luogo della vita quo- tidiana di riferimento del quartiere per comunicare valori profondi legati alla trasmissione della Memoria, affinché le giovani generazioni possa- no raccogliere il testimone e fare di ciò che è accaduto per costruire un fu- turo migliore e non dimenticare. Prof.ssa Liliana Di Ruscio

Transcript of Complimenti per il lavoro svolto con impegno, dedizione e ... · Prendi il coraggio, mettilo...

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Complimenti per il lavoro svolto con impegno, dedizione e coraggio. Voi come Comunità scolastica avete saputo scegliere un luogo della vita quo-tidiana di riferimento del quartiere per comunicare valori profondi legati alla trasmissione della Memoria, affinché le giovani generazioni possa-no raccogliere il testimone e fare di ciò che è accaduto per costruire un fu-turo migliore e non dimenticare. Prof.ssa Liliana Di Ruscio

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Il 27 gennaio abbiamo ricordato gli avvenimenti disastrosi e le liberazioni accadute nel periodo del nazismo. Noi ragazzi dell’Istituto Comprensivo via Cortina, siamo andati al centro commerciale del nostro quartiere per ricordare attraverso mezzi di comunicazione come parole, poesie e canzoni, tutto ciò che in passato è successo. Abbiamo introdotto la giornata con una breve presentazione della professoressa Fagiani aiutata da alcuni nostri compagni Matteo, Adriano e Tommaso. Subito dopo, con l’aiuto del prof. Lecce che suo-nava, i ragazzi delle classi terze hanno cantato “Heal the world” di Micheal Jackson. Poi hanno letto i ragazzi di quinta alcuni brani del libro di Primo Levi “Se questo è un uomo”, ed è stato molto bello e commovente. Subito dopo c’è stato un intermezzo musicale, con la canzone “La guerra di Piero”, cantata da tutti i bambini della scuola elementare. I ragazzi delle classi quarte hanno letto una poesia di Danilo Dolci “Ciascuno cresce solo se ha so-gnato” e poi hanno letto delle loro riflessioni. Questa è stata un’idea molto originale, ma difficile da organizzare. È stato molto forte e toccante e ci ha fatto pensare e ragionare che anche i luoghi comuni di vita quotidiana ci possono trasmettere valori importanti come la memoria. Noi ragazzi delle classi delle scuola secondaria abbiamo letto le frasi “noi pas-siamo il testimone perché….” allo scopo di far notare il nostro passaggio del valore della memoria e poi abbiamo letto alcune poesie sulla pace. Al temine tutti insieme, medie ed elementare, abbiamo cantato il brano corale “Life is beatiful”, perché siamo convinti che se una comunità canta un unico brano si sente più unita.

Classe 3^B (secondaria Casalbertone)

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Noi raccogliamo il testimone perché…. ……..Noi raccogliamo il testimone perché gli uomini non devono togliere la dignità ai lo-ro simili. ……..Noi raccogliamo il testimone per non ascoltare più canzoni che raccontano di bam-bini volati nel vento. ……..Noi raccogliamo il testimone per diventare cittadini attivi e impegnati nella costru-zione di una società più giusta, fondata sulla tolleranza. ……..Noi raccogliamo il testimone per imparare dal passato. ……..Noi raccogliamo il testimone perché vogliamo riferirlo ai giovani di domani. ……..Noi raccogliamo il testimone perché ogni frammento del passato è un mattone per costruire un futuro migliore. ……..Noi raccogliamo il testimone perché siamo gli ultimi a conoscere di persona i prota-gonisti del ‘900. ……..Noi raccogliamo il testimone perché il futuro non diventi passato. ……..Noi raccogliamo il testimone perché non debba più piangere nessun bambino. ……..Noi raccogliamo il testimone per non dimenticare il passato. ……..Noi raccogliamo il testimone per continuare a scrivere la storia e ripassarla con un inchiostro indelebile. ……..Noi raccogliamo il testimone perché è più vero di tutto ciò che può essere scritto in un libro di storia e non lo vogliamo ignorare. ……..Noi raccogliamo il testimone perché ciò che è successo non accada più. ……..Noi raccogliamo il testimone perché ci sentiamo responsabili del futuro del mondo.

Gli alunni dell’istituto Comprensivo Via Cortina

La ragione smarrita Sono tante le cose

che non comprendo di questa guerra e cosi poche

quelle che afferro Una sola cosa mi sembra

abbastanza certa; ogni guerra

è una guerra. Ogni guerra

Finisce per mangiarsi le sue ragioni

quand’anche fossero le migliori. E continuo a pensare

Che combattere il male Con altro male

Non può, alla fine, essere bene.

Win Wenders

Prendi un sorriso Prendi un sorriso,

regalalo a chi non l’ha mai avuto. Prendi un raggio di sole,

fallo volare là dove regna la notte. Scopri una sorgente,

fa bagnare chi vive nel fango. Prendi una lacrima,

posala sul volto di chi non ha pianto. Prendi il coraggio,

mettilo nell’animo di chi non sa lottare. Scopri la vita,

raccontala a chi non sa capirla. Prendi la speranza, e vivi nella sua luce.

Prendi la bontà, e donala a chi non sa donare.

Scopri l’amore, e fallo conoscere al mondo.

M. Gandhi

Noi raccogliamo il testimone per non dimenticare, questa è stata una delle tante frasi che ha dato inizio al 75esimo anniversario della Giornata della Memoria. Noi ragazzi della 3° di Casalbertone insieme a tutte le terze della nostra scuola ed alcune classi della primaria ci siamo recati al centro commerciale Auchan per commemorare questa data importan-te………

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Nella mia stanza

Qui nella mia stanza è buio, non vedo niente

sento solo le urla strazianti di bambini che avevano appena ini-

ziato a respirare la vita!

PERCHÉ?

Qui nella mia stanza è buio, non vedo niente

Vedo solo l’ingiustizia che arma la mano

di chi uccide in nome della fede! PERCHÉ?

Non un dio può chiedere tutto questo ai suoi figli

Qui nella mia stanza è buio,

non vedo niente Ora tocca a me

Sento rimbombare il mio nome nel silenzio delle tenebre

Di me resta solo una manciata di se-condi

PERCHÉ?

Spero almeno che qualcuno tenga vi-va la mia memoria

e possa essere io l’ultimo ingiusto sa-crificio

di questa guerra senza un PERCHÉ!

Simone De Clemente

(Classe 3^A Secondaria Facchinetti)

Il giorno della memoria è una ricorrenza internazionale celebrata il 27 gennaio di ogni anno come giornata per ricordare le vittime della shoa, le leggi razziali, le persecuzioni dei cittadini ebrei che hanno subito le deportazioni, le prigionie e la morte. Dei 50 milioni di morti nella seconda guerra mondiale, 6 milioni furono gli ebrei stermina-ti nei campi di concentramento nazisti: uomini e donne, vecchi e bambini di quasi ogni paese di Europa trovarono la morte nei “lager” dopo inaudite sofferenze e pochissimi fu-rono i sopravvissuti. Il libro considerato ancora oggi esemplare per quanto riguarda le persecuzioni naziste nei confronti degli ebrei è il diario scritto da Anna Frank, una ragazzina di 14 anni che anno-tò sul suo diario la sua vita nascosta in una soffitta dal 14 giugno del 1942 al 10 agosto 1944.

Classi IV Primaria Via Satta

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La nostra classe, V^A di Via Satta, ha partecipato insieme alle altre classi della scuola alla giornata della Memoria il 27 gennaio. Siamo andati tutti a Balsamo Crivelli e ab-biamo recitato delle poesie e raccontato i nostri pensieri sulla pace e la libertà: “ La pace è amore e felicità, la pace è come un arcobaleno” Jasmine “La pace è tranquillità dell’anima” Adriana “ La libertà è quando nessuno ci deve fare del male e nessuno ci può rendere schiavi” Jasmine

Classi V Primaria Via Satta

P er A ccogliere C ittadini di tutto il mondo E aiutarli (Jasmine e Adriana) P er A iutare C entinaia di E brei (Matteo e Andrea) P er A mare C on E ntusiasmo (Lorenzo e Daniel)

Noi ragazzi della 1A di Via Facchinetti ab-biamo scelto di leggere per la Giornata della Memoria la poesia “La scatola dei colori” trovata nello zainetto di Tali Sorek, una bim-ba israeliana di 12 anni durante la guerra del Kippur. Poesia premiata ed inserita nel libro “Mai più la guerra”.

R icordiamo tante storie I n ogni storia c’è qualcosa, questa cosa è C ome il ritornello di una canzone che torna O gni volta e come il R itornello di una canzone anche la storia ha un senso importante D a raccontare A scoltare R accogliere nella memoria E non dimenticare (Jasmine e Adriana) R icordiamo I nsieme a tutti C osa è successo ad O gni ebreo R educe D a A uschwitz R icordiamo tutte le E sperienze vissute (Andrea e Matteo)

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Il 20 luglio 2000 è stato istituito il 27 gennaio come giorno della memoria per ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico). E' stata scelta questa data perché il 27 gennaio 1945 i russi liberarono i prigionieri del campo di concentramento di Auschwitz.

LABORATORIO “GIORNO DELLA MEMORIA” CLASSE V SEZ. B Primaria Crivelli)

Promemoria

Ci sono cose da fare ogni giorno:

lavarsi, studiare, giocare, preparare la tavola,

a mezzogiorno.

Ci sono cose da fare di notte: chiudere gli occhi, dormire,

avere sogni da sognare, orecchie per non sentire.

Ci sono cose da non fare mai,

né di giorno né di notte, né per mare né per terra:

per esempio, la guerra Gianni Rodari

Pace

Non importa che tu sia

Uomo o donna,

Vecchio o fanciullo,

Operaio o contadino,

Soldato o studente o commerciante,

Non importa quale sia

Il tuo credo politico

O quello religioso

Se ti chiedono qual’è la cosa

Più importante per l’umanità

Rispondi

Prima

Dopo

Sempre:

La pace.

Li Tien Min

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Nella mattinata del 3 febbraio 2016 abbiamo partecipato all' evento “16 ottobre 1943”, al Palazzo Mattei di Giove e abbiamo visitato il Ghetto ebraico. Al palazzo Mattei di Giove abbiamo letto le Poesie di Berthol Bercht e di Ghandi. Successivamente abbiamo visto un Cortometraggio sulla deportazione degli ebrei. Dopo ci siamo addentrati per le strade del Ghetto ebraico e abbiamo incontrato alcune persone che hanno vissuto la guerra e sono sopravvissuti: un signore anziano, che era riuscito a fuggire da un campo di concentramento all'età di 12 anni e una signora, figlia di persone che erano riuscite a scappare da un campo di sterminio. Essi ci hanno condotto per il quartiere e ci hanno raccontato le loro storie. Abbiamo visitato anche l'esterno del Teatro Marcello e della Sinagoga. È stato molto interessante ed emozionante ascoltare queste tristi storie di sopravvissuti e capire quello che veramente hanno passato.

Classe 3^C (secondaria Casalberone)

Il 27 gennaio è la giornata della Memoria, ma anche il giorno in cui il laboratorio di bici è uscito per andare a visitare dei luoghi molto importanti per ricordare in questo giorno spe-ciale. Abbiamo visto le Fosse Ardeatine, Porta San Paolo ed il Ghetto. Visitare questi luo-ghi fa sembrare di rivivere questi luoghi del periodo della guerra. In tutto i km sono stati 48. Usare la bicicletta per fare tutti questi km e vedere tante cose è fantastico, ma anche molto stancante.

Laboratorio di bici

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IO NON SCORDO RICORDARE PER CAPIRE

Si tratta di una data importante per la storia d’Italia: il 10 febbraio è una commemora-zione istituita nel 2004 dal Presidente della Repubblica Italiana, Giorgio Napolitano, per ricordare la tragedia VISSUTA da tantissimi ITALIANI COSTRETTI A LASCIARE LE LORO TERRE, LE LORO CASE, I LORO RICORDI. MIGLIAIA DI ITALIANI , dopo il trattato a conclusione della Seconda Guerra Mondia-le, furono costretti a fuggire, CACCIATI dall’esercito jugoslavo. MOLTI DI LORO NON SI SALVARONO E FINIRONO UCCISI NELLE FOIBE ISTRIANE. I FATTI DAL 1920 AL 1945 L’Italia, uscita vincitrice dalla I Guerra Mondiale, pretese i territori dell’Istria, le coste della Dalmazia e la città di Fiume. Molti Italiani, specialmen-te i più bisognosi, si trasferirono in questi territori con la promessa e la speranza di tro-vare una casa e un lavoro. Tutto andava bene, finché dopo 25 anni, il maresciallo Tito, stanco di avere gli Italiani nel “suo” territorio, ordinò al suo esercito di rapirli, di metter-li in fila, legati uno all’altro, e ucciderli nelle foibe, colpevoli di essere italiani. CHE COSA SONO LE FOIBE E COME FURONO UTILIZZATE (1943-1945) Il ter-mine FOIBA deriva dal latino “fovea” che significa “fossa”; le foibe, infatti, sono vora-gini rocciose, a forma di imbuto rovesciato, create da fiumi sotterranei nella zona tra Trieste e la penisola istriana; possono raggiungere i 200 m di profondità. Subito dopo la fine della II Guerra Mondiale, queste voragini furono utilizzate per infoibare (spingere nella foiba) migliaia di Italiani, ma anche slavi, colpevoli di opporsi al potere comunista del maresciallo Tito. Sappiamo che le foibe naturali hanno subìto dei cambiamenti con il passare degli anni: molte voragini si sono riempite di detriti accumulati in seguito ai colpi di cannoni durante la I Guerra Mondiale e, 25 anni dopo circa, di corpi delle vittime della violenza dei soldati jugoslavi titini. I massacratori si divertivano a sparare al primo pri-gioniero della fila che, con il suo peso, trascinava gli altri giù nella foiba. GLI ESULI Gli Italiani non catturati dai titini fuggirono attraverso i boschi per salvarsi; una volta salvi in territorio italiano, andarono nei centri di raccolta per profughi, sparsi per la penisola. Gli esuli italiani fuggiti non avevano più una casa, un lavoro, i loro ri-cordi; portarono con sé solo poche cose personali. Essi cercarono di ricostruirsi una vita dignitosa, ma non fu facile e, nonostante tutto quello che avevano passato, vennero anche considerati dei fascisti, ma non lo erano affatto. UN LUNGO SILENZIO Dal 1945 questo fatto non è stato mai citato nei libri di storia fino al 2004, quando il Presidente G. Napolitano istituì il Giorno del Ricordo. Gli storici, la Scuola, lo Stato italiano e la politica europea non ne parlarono per molti anni per evi-tare la verità difficile da spiegare.

Classe 5^C Primaria Randaccio