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COMPETENZE GESTIONALI E MANAGERIALI
Condividere i contenuti del profilo del proprio ruolo d focalizzando l’attenzione
sulle competenze necessarie a ricoprire efficacemente il ruolo e rispondere alle
attese organizzative ad esso connesse (Area strategica, Relazionale,
Realizzativa e di Gestione Risorse Umane)
Sviluppare consapevolezza circa le azioni che permettono di esplicitare le
competenze individuate e quindi agire il ruolo in modo efficace nel modello
organizzativo, per realizzare gli obiettivi dell’Azienda
Fornire strumenti di rilevazione, monitoraggio e verifica al fine di supportare lo
sviluppo professionale e la presa in carico delle responsabilità di ruolo vs
l’Azienda, verso se stessi e verso le persone gestite
OBIETTIVI
LA GESTIONE DEL CAMBIAMENTO
Il cambiamento costituisce il fondamento della dinamica sociale.
E’ un processo continuo
che si basa sul saggio uso delle risorse disponibili,
si configura mentre viene attuato e
si basa sulla prefigurazione del futuro .
È basato sulla partecipazione di tutti i soggetti e le componenti coinvolte nella
situazione e nel sistema di riferimento.
IL CAMBIAMENTO: UNA DEFINIZIONE
Per cambiamento organizzativo si intende quell’insieme di azioni pensate e
orientate dichiaratamente
e deliberatamente verso un obiettivo di mutamento dell’organizzazione
IL CAMBIAMENTO ORGANIZZATIVO
L’OROLOGIO DEL CAMBIAMENTO
12
6
39
TECNOLOGIE
PRODOTTOKNOW HOW
MERCATOBUSINESS
ORGANIZ.PROCESSI MODELLI
CULTURAVALORI MODELLI DI COMPORTAMENTO
IL PROCESSO DI CAMBIAMENTO INDIVIDUALE
UNFREEZING
CHANGING
REFREEZING
IL PROCESSO DI CAMBIAMENTO IN AZIENDA
ATTIVAZIONE
ACCELERAZIONE
CONSOLIDAMENTO
Il cambiamento in azienda può coinvolgere:
IL CAMBIAMENTO IN AZIENDA: DOVE
L’ORGANIZZAZIONE
LA CULTURA
IL BUSINESS
INDICATORI del cambiamento:
sistema di delegheresponsabilità
strutture ruoli
luoghi della governance
comportamentivalori
azioni organizzativemodello della governance
prodottimercati
proprietà
SISTEMI STILE
SKILLS
STRUTTURA STRATEGIA
STAFF
SISTEMA
DI VALORI
PREVALENTI
IL CAMBIAMENTO IN AZIENDA: FATTORI COINVOLTI
IL GOVERNO DEI PROCESSI DI CAMBIAMENTO
L’efficace governo dei processi di cambiamento implica lo sviluppo integrato e
costantemente monitorato di:
persone
cultura
processi organizzativi
strutture
tecnologie
PERCHÉ GOVERNARE IL CAMBIAMENTO
capacità di pensare a lungo termine
investimenti e pianificazione
integrazione delle competenze
ricerca dell’eccellenza
Il governo efficace dei processi di cambiamento consente lo sviluppo organizzativo
attraverso:
PROCESSI E CAMBIAMENTO
Il governo del cambiamento aziendale si basa su:
LAVORARE PER PROCESSI
capacità di leggere il proprio ruolo come contributo al più ampio sistema di
erogazione del servizio
capacità di individuare, condividere e perseguire obiettivi sovraordinati rispetto
all’ambito funzionale di appartenenza
LAVORARE PER PROCESSI
METTE IN EVIDENZA le operazioni
non necessarie
Aiuta a operare in logica di PREVENZIONE
Fa percepire il doppio ruolo di
CLIENTE/FORNITORE INTERNO
Focalizza l’attenzione verso l’ESITO del proprio agire
Cambia il modo di essere e di lavorare delle PERSONE
PROCESSO
DALL’APPROCCIO PER FUNZIONI...
Tradizionalmente le gestioni e i miglioramenti
sono stati impostati per funzioni
ma... l’organizzazione genera valore attraverso i suoi processi
e non mediante le sue funzioni
CLIE
NT
I
FO
RN
IT
OR
I...ALL’APPROCCIO PER PROCESSI
PROCESSO: UNA DEFINIZIONE
Il processo è una serie di attività attraverso
le quali viene raggiunto un obiettivo
il processo è una serie di compiti/operazioni
logicamente concatenati che produce
un risultato utile in termini di valore aggiunto
PROCESSO: LA CARTA D’IDENTITA’
PERCHÉ scopo ed obiettivi
QUANDO
COME
CHI
EVIDENZE
RIFERIMENTI
campo di applicazione
responsabilità ed attori
procedura (sequenza logica di azioni e decisioni)
documenti
richiami ad altre procedure, norme, istruzioni, …
TIPOLOGIE DI PROCESSI
PIANIFICAZIONE / CONTROLLO
ATTIVITA’
RISORSE
INPUT OUTPUT
PROCESSI GESTIONALI
PROCESSI OPERATIVI
PROCESSI ORGANIZZATIVI
Guida alla creazione del valore per il cliente, in quanto
la soddisfazione del cliente ha origine direttamente
dai processi e solo indirettamente dalle funzioni
Consente di identificare più facilmente le responsabilità
Spinge a ricercare tutte le attività che non aggiungono valore al prodotto e
ad eliminarle (sprechi nei processi)
Orienta ad identificare il valore per il cliente interno
LA LOGICA DEI PROCESSI
I PROCESSI COME CATENE FORNITORI-CLIENTI
La qualità dei prodotti/servizi è il risultato dei processi aziendali
1. Conoscere e capire i bisogni del
cliente finale
2. Conoscere e capire i bisogni del
cliente a valle
3. Definire specifiche appropriate con
il proprio fornitore
4. Individuare i processi/ attività collegati e gli indicatori per
migliorarli
Cliente
finale
Ogni
elemento
della catenaFornitore
La programmazione è finalizzata a raggiungere l’obiettivo
nei tempi previsti,
rispettando i costi preventivati
garantendo al servizio la qualità desiderata
PROGRAMMAZIONE
Saper programmare efficacemente il lavoro
è una leva fondamentale per il successo
la programmazione delle nostre attività è un mezzo, non un fine
noi programmiamo per lavorare meglio e non lavoriamo per programmare
non tutto è programmabile, gli imprevisti fanno parte delle regole del gioco
Principi guida:
PROGRAMMAZIONE
1. Conoscere l’utilizzodel proprio tempo
2. Fare priorità
4. Pianificare giornalmente E settimanalmente
3. Utilizzare strumentiE tecniche adeguati
5. Organizzare il tempo relazionale
VERSO UN'EQUILIBRATA PROGRAMMAZIONEDELLA PROPRIA ATTIVITÀ
Un modello di programmazione
PROGRAMMAZIONE
LA LOGICA DEL SERVIZIO
Il servizio è un processo di interscambio finalizzato alla soluzione di problemi
e alla soddisfazione di bisogni e di desideri
Si attua mediante:
Trasferimento reciproco di informazioni, conoscenze, abilità
e lavoro
Disponibilità ad usare temporaneamente beni e strumenti
Vendita di prodotti
DEFINIZIONE DI SERVIZIO
I servizi non si possono misurare, provare e verificare prima
della loro vendita per assicurarne la qualità
IL CONCETTO DI SERVIZIO
I servizi sono beni intangibili e consistono in prestazioni ed
esperienze piuttosto che in oggetti
Quando il servizio è venduto è rappresentato da una
prestazione.I criteri di giudizio della domanda sono dunque
maggiormente influenzati dalle percezioni
I clienti non valutano la qualità del servizio solo sul risultato
ma tengono conto del processo di erogazione del servizio
Il servizio esiste solo nel
momento in cui viene erogato
Considerare la situazione di consumo nella sua complessità, andando oltre la
soddisfazione del singolo bisogno
Riconoscere l’individualità e l’importanza del cliente
OFFRIRE UN SERVIZIO SIGNIFICA:
OFFRIRE SERVIZIO
non esiste prodotto senza servizio
non esiste servizio senza prodotto
il prodotto è un servizio in attesa di essere utilizzato
mentre il servizio è il prodotto in azione
Creare valore per il cliente
Costruire e sviluppare relazioni soddisfacenti e durature con i clienti
FINALITÀ DEL SERVIZIO
ACCESSIBILITÀ
(facilità di contatto da parte del cliente)
CAPACITÀ DI RISPOSTA
(capacità di trovare soluzioni ai bisogni del cliente)
TEMPESTIVITÀ
(rispetto dei tempi e flessibilità)
AFFIDABILITÀ
(mantenimento della promessa del servizio)
GESTIONE DELLA RELAZIONE
(disponibilità, comunicazione chiara, comprensione delle esigenze,
problem solving e orientamento al cliente)
FATTORI DI QUALITÀ DEL SERVIZIO
Nelle aziende l’attenzione verso il cliente è cruciale.
Per questa ragione è necessario pianificare e implementare strategie e
strumenti finalizzati alla sempre più efficace gestione di una risorsa così
importante.
MIGLIORARE IL SERVIZIO
Il CRM è l’insieme degli approcci necessari per allineare
i processi di business di una impresa
ai comportamenti dei clienti,
per sviluppare il portafoglio delle relazioni,
costruire la fedeltà
e incrementare i profitti,
in una prospettiva di lungo periodo.
LA STRATEGIA DI CRM
1. Acquisire DATI sui clienti
2. Convertire i dati in CONOSCENZA per differenziare
i clienti
3. Utilizzare la conoscenza per PERSONALIZZARE
l’offerta e la comunicazione
4. SviluppareRELAZIONI con i clienti
La strategia di CRM
LA STRATEGIA DI CRM
ETICA:
StileAffidabilità
EquitàRiconoscimentoValorizzazione
IL RIGORE PROFESSIONALE
E’ la capacità di rispettare le regole all’interno delle quali si esercita la
responsabilità agendo eticamente e con metodo per ottenere il
miglioramento degli obiettivi ed eccellenti risultati aziendali.
Fonti delle regole sono:
METODO:
ExecutionRapiditàEfficacia
ContinuitàMiglioramento
COMPORTAMENTI DI QUALITÀ
IL RIGORE PROFESSIONALE NON È RIGIDITÀ
La rigidità èapplicazione cieca di regole senza metodo per la salvaguardia del potere ed è resistenza al cambiamento.
Il rigore èapplicazione intelligente e responsabile di regole e metodi per migliorare gli obiettivi aziendali.
LA RESPONSABILITÀ
"E' il tempo che tu hai perduto per la tua rosa che ha fatto la tua rosa così importante"."E' il tempo che ho perduto per la mia rosa..." sussurrò il piccolo principe per ricordarselo."Gli uomini hanno dimenticato questa verità. Ma tu non la devi dimenticare. Tu diventi responsabile di quello che hai addomesticato. Tu sei responsabile della tua rosa..."."Io sono responsabile della mia rosa..." ripeté il piccolo principe per ricordarselo.
("Il Piccolo Principe”, Antoine de Saint-Exupéry)
VALORIZZAZIONE SODDISFAZIONE
DECISIONE
MAPPA CONCETTUALE DELLA RESPONSABILITÀ
RISULTATI
RESPONSABILITÀ CARRIERA
SVILUPPO
FIDUCIA
DIFFICOLTÀ & RESISTENZE
RICONOSCIMENTO
MERITO
IMPEGNO
LA RESPONSABILITÀ DEL PROFESSIONAL
AZIENDA
SÉ STESSO
Il PROFESSIONAL è responsabile verso:
COLLABORATORI
LA RESPONSABILITÀ
La responsabilità del professional nei confronti dell’AZIENDA si realizza con:
Ottimizzazione delle risorse affidate
Miglioramento dei processi
Rispetto delle regole Aziendali
Propositività e Imprenditorialità
Execution
…ed è finalizzata al:Miglioramento degli obiettivi
LA RESPONSABILITÀ
La responsabilità nei confronti dei COLLABORATORI si realizza con:
Soddisfazione
Motivazione
Professionalizzazione
Responsabilizzazione
…ed è finalizzata alla:Valorizzazione dei collaboratori
LA RESPONSABILITÀ
La responsabilità nei confronti di SÉ STESSO si realizza con:
Apprendimento continuo
Crescita professionale
Patrimonializzazione esperienze
Autonomia decisionale
…ed è finalizzata alla:Soddisfazione per essere riferimento professionale
capace di raccogliere sfide
AREE DI COMPETENZA & APPROFONDIMENTI
COMPETENZE
CONOSCENZE
COMPORTAMENTI
CAPACITÀ
Area strategica
Area cognitivaArea realizzativa
Area relazionale
Area gestionale Area stabilità emotiva
Politiche -norme -regole
Strategia
Mercato e business
Organizzazione -modelliApplicativi - strumenti -
processi
Operatività
Controlli
Relazione
IL PROFILO DI COMPETENZE
AREA REALIZZATIVA
CAPACITA’ DI CONTROLLO SULLE ATTIVITA’Capacità di individuare i punti essenziali dei processi operativi per verificare lerelazioni, le attività svolte e i risultati da conseguire, al fine di garantire larispondenza tra attese ed avvenimenti.
INIZIATIVACapacità di auto attivarsi senza necessità di stimoli e/o controlli esterni.
TENSIONE AL RISULTATOSpinta ad impegnarsi con tenacia, determinazione e continuità per ilconseguimento di obiettivi sfidanti, presidiando la qualità stessa del risultato
DECISIONALITA’Capacità di effettuare le scelte necessarie, anche in situazioni connotate dainstabilità e complessità ed in assenza di un completo supporto informativo,assumendosi le responsabilità connesse
PROBLEM SOLVINGCapacità di analisi del problema e di individuazione delle diverse ipotesi disoluzione
AREA REALIZZATIVA - DECISIONALITA’
La decisionalità è la capacità di sviluppare soluzioni alternative e scegliere
quella che soddisfa maggiormente gli obiettivi fissati
analizzando razionalmente i fatti e le informazioni a disposizione
e interpretandoli per analizzare criticità ed opportunità
valutando attentamente i rischi, le conseguenze e gli impatti
delle proprie decisioni
fissando priorità esplicite, a fronte di risorse limitate
AREA REALIZZATIVA - DECISIONALITA’
Gli uomini agiscono secondo mezzi - fini, dove ogni azione serve a
prepararne un’altra e questo consente di affermare che, in linea di
principio, i comportamenti umani sono orientati da criteri di razionalità
limitata.
Non è semplice prendere decisioni razionali a causa di alcuni fattori o
limiti:
la complessità dei problemi e delle situazioni
la disponibilità di informazioni incomplete
la difficoltà di elaborare una elevato numero di informazioni
il tempo limitato a disposizione del decisore
AREA REALIZZATIVA - DECISIONALITA’
Utilizzare le proprie conoscenze ed esperienze per fornire soluzioni
adeguate a situazioni anche complesse
Condividere con i colleghi e collaboratori strumenti e soluzioni
sicure e consolidate
Gestire in modo efficace e tempestivo le differenti situazioni
assumendosi le responsabilità connesse
A fronte di problemi poco conosciuti ricorrere alle competenze e all’esperienza di colleghi e
collaboratori per giungere ad una soluzione condivisa
SVILUPPO DI UNA CAPACITA’ DECISIONALE EFFICACE
Un problema può dirsi tale quando:
la situazione desiderata è diversa da quella in cui vi trovate;
il gap tra le due situazioni non è colmabile con la sola buona volontà.
adeguato livello di delega e conoscenze adatte
profonda competenzae
motivazione a risolverlo
Colui che affronta il problema deve avere
AREA REALIZZATIVA - PROBLEM SOLVING
L’emergere di problemi, che devono essere risolti, è una caratteristica
costante delle organizzazioni
Per raggiungere risultati duraturi e significativi è necessario utilizzare
una metodologia che accompagni il processo di lavoro e che si articoli in:
INDIVIDUARE IL PROBLEMA
EFFETTUARE UNA DIAGNOSI DEL PROBLEMA
RISOLVERE IL PROBLEMA
VALUTARE LA SOLUZIONE SCELTA
AREA REALIZZATIVA - PROBLEM SOLVING
INDIVIDUAZIONE
E DEFINIZIONE
DEL PROBLEMA
1
DIAGNOSI
DEL
PROBLEMA
2
DECISIONE SUGLI
INTERVENTI
RISOLUTIVI
3
PIANIFICAZIONE
DELLE ATTIVITÀ
CORRETTIVE
4
AREA REALIZZATIVA - PROBLEM SOLVING
analisi della situazione
definizione degli obiettivi del problema
individuazione dei criteri di valutazione della soluzione
raccolta informazioni
elaborazione di ipotesi causali
elaborazione delle alternative di azione
filtraggio alternative
scelta della soluzione più vantaggiosa
AREA RELAZIONALE
COOPERAZIONEDisponibilità ad integrare le proprie risorse relazionali e professionali con quelle degli altri contribuendo in modo attivo e collaborativo al raggiungimento di un obiettivo, non necessariamente coincidente con il proprio
NEGOZIAZIONECapacità di accettare, affrontare e gestire relazioni nelle quali si sviluppano divergenze di bisogni, interessi, opinioni, cercando di mediarle e comporle in un obiettivo che garantisca il massimo grado di soddisfazione reciproca.
ORIENTAMENTO AL CLIENTE Capacità di anticipare, soddisfare e generare bisogni e necessità dei propri clienti creando valore aggiunto per l’azienda
PERSUASIONECapacità di convincere gli altri delle proprie idee e di utilizzare strategie di comunicazione efficaci per guadagnarsi il loro appoggio
L’azienda centra l’attenzione sulla soddisfazione dei bisogni attuali e
potenziali dei clienti offrendo prodotti/servizi costruiti ad hoc sulla base
delle loro esigenze.
AREA RELAZIONALE - ORIENTAMENTO AL CLIENTE
BISOGNO INTEGRATO
BISOGNI SOGGETTIVI
Sono le ragioni soggettive per cui un cliente si rivolge a noi o accetta di
incontrarci su temi che ritiene importanti; è ciò che ritiene
una necessità
BISOGNI OGGETTIVI
Riguardano quello che il cliente desidererebbe avere
Sono i vantaggi che ricerca nel nostro prodotto/servizio
La combinazione di bisogni soggettivi ed oggettivi permette
di individuare i Bisogni Integrati
Analizzando ciò che il cliente giudica importante, ciò che apprezza
e cosa può porre le basi per un rapporto fiduciario che porti alla firma del contratto
+
=
AREA RELAZIONALE - ORIENTAMENTO AL CLIENTE
Una categorizzazione dei bisogni
Bisogni Bisogni Bisogni Bisogni Bisogni
BisogniIMPLICITI
BisogniESPLICITI
NecessitàDesideri
chiari e manifesti
ProblemiDifficoltà
Insoddisfazioni
NON ACQUISTO ACQUISTO
Una categorizzazione dei bisogni
AREA RELAZIONALE - ORIENTAMENTO AL CLIENTE
AREA RELAZIONALE: NEGOZIAZIONE
La negoziazione è un processo attraverso il quale due o più parti definiscono
obiettivi comuni, accettati e realizzabili.
L’utilizzo delle risorse appartenenti alle parti conduce alla massima soddisfazione possibile
dei rispettivi bisogni.
OBIETTIVI
Gestione della diversità, intesa come
compresenza di spinte conflittuali e
spinte collaborative
Integrazione delle opportunità fornite
reciprocamente
Accordo tra le parti
LOGICHE
Conseguire l’integrazione senza
annullare l’identità
Concentrarsi sul raggiungimento dei
risultati
Essere flessibili sugli elementi non
prioritari
1. Definizione situazione di negoziazione
2. Definizione dell’approccio
3. Confronto informativo
4. Interazione trattativa
5. Accordo
6. Verifica dei risultati
Prima
Durante
Dopo
AREA RELAZIONALE: NEGOZIAZIONE
Il processo di negoziazione:
AREA RELAZIONALE: NEGOZIAZIONE
1. Definizione situazione di negoziazione
2. Definizione dell’approccio
3. Confronto informativo
4. Interazione trattativa
5. Accordo
6. Verifica dei risultati
Prima
Durante
Dopo
Definizione della situazione
quali risorse sono a disposizione?
qual è l’oggetto della negoziazione?
1
Definizione dell’approccio
come muoversi?
quale strategia adottare?
2
Confronto informativo
quali informazioni occorrono?
la strategia adottata è opportuna?
3
Interazione - trattativa
quali sono le alternative in gioco?
quali vantaggi danno?
4
In questa fase è opportuno:
SCINDERE LE PERSONE DAL PROBLEMA
CONCENTRARSI SUGLI INTERESSI E NON SUI PRINCIPI
PRODURRE PIÙ ALTERNATIVE PRIMA DI DECIDERE
INDIVIDUARE OBIETTIVI CONCRETI PER VALUTARE IN MODO CONDIVISO
AREA RELAZIONALE: NEGOZIAZIONE
1. Definizione situazione di negoziazione
2. Definizione dell’approccio
3. Confronto informativo
4. Interazione trattativa
5. Accordo
6. Verifica dei risultati
Prima
Durante
Dopo
Accordo
è stato raggiunto un consenso
sulle decisioni prese?
quali sono gli impegni reciproci?
5
Verifica dei risultati
le persone coinvolte si riconoscono
nel risultato raggiunto?
6
AREA RELAZIONALE: NEGOZIAZIONE
1. Definizione situazione di negoziazione
2. Definizione dell’approccio
3. Confronto informativo
4. Interazione trattativa
5. Accordo
6. Verifica dei risultati
Prima
Durante
Dopo
1. Definizione situazione di negoziazione
2. Definizione dell’ approccio’
3. Confronto informativo
4. Interazione trattativa
Mancanza di disponibilità al confronto e alla comprensione
Mancanza di dati e di analisi
Assunzione di posizioni radicali
Scarso utilizzo di un approccio flessibile
Fretta di arrivare alla conclusione
Mancanza di intesesul metodo di negoziazione
Non messa in comune delle differenti informazioni
Dinamiche “difficili”fra le parti coinvolte
CLIMA
Disequilibri di potere fra le parti coinvolte
AREA RELAZIONALE: NEGOZIAZIONE
Cercare di individuare tutto quello che può aumentare i benefici per
entrambi in modo da poter ottenere entrambi il massimo
dall’accordo.
Adottare - quando conveniente - un approccio “Io vinco-Tu vinci”
invece che “Io vinco-Tu perdi”
“Cerchiamo di aumentare la posta in gioco prima di spartirla”
FILOSOFIA DI UN NEGOZIATO
AREA RELAZIONALE - NEGOZIAZIONE
STRATEGIE: LA MATRICE DI CIPOLLA
Attenzione agli interessi della controparte- +
Att
enzi
one a
i nost
ri inte
ress
i+
-Tu vinci-io perdo
Io vinco tu vinciIo vinco-tu perdi
CollaborazioneCompetizione
RemissivitàStupidità
Area del compromesso
AREA RELAZIONALE - NEGOZIAZIONE
L’autosviluppo implica un cambiamento personale,
uno sviluppo di sé, di nuove abilità, diversi modi di vedere, nuove sensazioni.
Si produce attraverso il significato che si dà alle esperienze reali;
implica l’autovalutazione e spinge l’individuo a riflettere su se stesso.
AUTOSVILUPPO
Il percorso di autosviluppo è finalizzato
a promuovere la crescita personale e professionale
nel rispetto del proprio stile di apprendimento
(Questionario di Kolb)
AUTOSVILUPPO: FINALITÀ
Il processo di autosviluppo è caratterizzato da una forte responsabilizzazione
personale nel:
Definire gli obiettivi di crescita
Costruire il proprio piano di azione
Individuare le risorse necessarie
Implementare le azioni per realizzarlo
Monitorare i risultati
AUTOSVILUPPO: PROCESSO
Attribuire significatoPensare teoreticamenteElaborare principiAttribuire significatoConsiderare la globalità
Guardare avantiPensare al domaniPianificareDefinire gli obiettiviDecidere la direzione
AscoltareRecepire, accettareEssere aperti a nuove ideeMetter in discussioneConsiderare le ideee i sentimenti degli altri
IniziareLanciarsi
Assumere rischiDare origine alle coseFar accadere le cose
Spiegare le vostre idee
Guardare indietroRiflettere
Riesaminare ciò che è accadutoGuardare agli eventi passati
ApplicareMettere in pratica
Individuare degli esempiAttuare nuove idee
SperimentareApplicare le teorie ai problemi reali
Tradurre la teoria in praticaEsplorare alternative,
trovando soluzioni creative
Tempo
Tempo
AUTOSVILUPPO: AREE DI CAPACITÀ
AUTOSVILUPPO: QUALITÀ PERSONALI
Coraggio
Determinazione
Coscienza dello scopo
Speranza
Sicurezza
Fiducia
Apertura
Umiltà
Il processo di autosviluppo richiede un costante impegno di auto-osservazione
rispetto ai propri comportamenti e rispetto ai percorsi mentali che attivano i
comportamenti stessi.
La persona diventa regista del proprio apprendimento.
Il metodo di auto-apprendimento che si sviluppa potrà essere trasferito ad altri
contesti e situazioni.
Il soggetto che realizza il processo di crescita e apprendimento rafforza la propria
condizione di adultità.
AUTOSVILUPPO: COSA AVVIENE?
CAMBIAMENTO, SVILUPPO E APPRENDIMENTO
Apprendimento e Cambiamento sono processi di tutta la vita e ha ormai senso
parlare di sviluppo in ogni fase della propria vita.
Apprendimento e Cambiamento avvengono durante l’intera esistenza e non
sono una prerogativa dell’infanzia e dell’adolescenza
Apprendimento e Cambiamento come processi che per ciò stesso hanno una
dimensione temporale anche se non necessariamente o esclusivamente
cronologica
Apprendimento e Cambiamento
Lo sviluppo è cambiamento.
Il cambiamento non dev’essere, tuttavia, interpretato necessariamente in senso
positivo o evolutivo
Lo sviluppo è un processo per “guadagni e perdite”, non è un semplice
movimento nella direzione dell’efficienza
Il processo è multidimensionale e multidirezionale: coinvolge tutti gli
aspetti della configurazione della personalità ed è caratterizzato da differenti
direzioni di cambiamento
Sviluppo
CAMBIAMENTO, SVILUPPO E APPRENDIMENTO (segue)
Il presupposto su cui si basa il processo di auto-sviluppo è che l’apprendimento si
attua attraverso un ciclo organico nel quale:
si accumulano esperienze di riferimento
si modificano ed incrementano le mappe mentali
l’ampliamento delle mappe mentali genera prestazioni superiori
CAMBIAMENTO, SVILUPPO E APPRENDIMENTO (segue)
Lo sviluppo è correlato alla ricerca della coerenza, intesa come struttura che
guida le possibilità di cambiamento
Lo sviluppo è correlato alla storia sociale
Sviluppo
Le persone apprendono nuovi comportamenti
creando nuove mappe mentali
Tanto più completa è la mappa mentale che se ne fanno,
tanto maggiore è la possibilità di mettere in atto
il nuovo comportamento
Focalizzarsi sul proprio obiettivo è la modalità più rapida
per realizzare nuovi comportamenti
ALCUNI PRINCIPI SULL’APPRENDIMENTO
Le persone possiedono fin dall’inizio le risorse mentali
per mettere in atto nuovi comportamenti.
Il successo è funzione della capacità di “tirar fuori” ed organizzare ciò che già
esiste
Un feedback efficace incrementa il livello di consapevolezza
e offre alla persona maggiori possibilità di scelta
nel proprio campo di azione
ALCUNI PRINCIPI SULL’APPRENDIMENTO
L’apprendimento di capacità gestionali è veicolato da:
Mappe mentali
Corretta pratica corredata da esperienze di riferimento
Sviluppo di consapevolezza rispetto ai propri processi mentali (metacognizione)
Feedback adeguato
APPRENDIMENTO IN SINTESI
CRESCITA PERSONALE O SVILUPPO PROFESSIONALE?
In ambito lavorativo, i risultati dell’autosviluppo sono
le qualità, capacità e conoscenze necessarie
per l’efficacia delle azioni professionali