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Committente: Domus Service di Sebastiano Barbassi Via Fausta 403 Cavallino Treporti Venezia MANUTENZIONE ORDINARIA ALLE STRUTTURE CONDOMINIALI RESIDENCE AI DOGI – CAVALLINO TREPORTI (VE) PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO Ai sensi del D.Lgs. 81/2008 Elaborato A RELAZIONE Progettista e Direttore dei Lavori: Arch. Diego Giallombardo Coordinatore della sicurezza in fase di progettazione ed esecuzione: Arch. Diego Giallombardo

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Committente: Domus Service di Sebastiano Barbassi

Via Fausta 403 Cavallino Treporti Venezia

MANUTENZIONE ORDINARIA ALLE STRUTTURE CONDOMINIALI RESIDENCE AI DOGI – CAVALLINO TREPORTI (VE)

PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO Ai sensi del D.Lgs. 81/2008

Elaborato A RELAZIONE

Progettista e Direttore dei Lavori: Arch. Diego Giallombardo

Coordinatore della sicurezza in fase di progettazione ed esecuzione: Arch. Diego Giallombardo

SOMMARIO 1.0 Valutazione dei Lavori

1.1 Legenda

2 GESTIONE DEL PSC 2.1 Modifiche del PSC 2.2 Subappalti

3 SOGGETTI COINVOLTI

4 IDENTIFICAZIONE E DESCRIZIONE DELL'OPERA

4.1 Anagrafica di cantiere 4.2 L’ area di cantiere 4.3 Descrizione dell’opera

5 SUDDIVISIONE IN LOTTI OPERATIVI ED IN FASI

6 L’ AREA DEL CANTIERE

6.1 I percorsi pedonali e le via d'accesso carraio 6.2 Indagini propedeutiche all’esecuzione dei lavori 6.2.1 Stato di consistenza degli edifici prospicienti 6.3 Presenza di linee aeree 6.4 Linee interrate

7 ORGANIZZAZIONE DEL CANTIERE

7.1 Recinzione di cantiere 7.2 Servizi igienico assistenziali 7.3 Viabilità 7.4 Aree di deposito, carico e scarico 7.5 Postazioni fisse 7.6 Impianto di approvvigionamento dell’ acqua 7.7 Impianto fognario di cantiere 7.8 Gru e mezzi di sollevamento 7.9 Ponteggi fissi e mobili

8 IMPIANTO ELETTRICO DI CANTIERE

8.1 Riferimenti normativi 8.2 Caratteristiche 8.3 Condutture 8.4 Gestione dell’Impianto Elettrico

9 VALUTAZIONE DEI RISCHI "AMBIENTALI”

9.1. Analisi del contesto 9.2 Rischi trasmessi dall'area circostante al cantiere 9.3 Rischi trasmessi all'area circostante dal cantiere 9.4 Presenza di amianto

10 ANALISI DEI PERICOLI E VALUTAZIONE DEL RISCHIO

10.1 Individuazione delle Macrolavorazioni 10.2 Metodologia di calcolo del Rischio 10.3 Pianificazione dell’opera e calcolo della dimensione e durata delle singole macrofasi 10.4 Livello di attenzione teorico

11 PRESCRIZIONI GENERALI PER TUTTE LE LAVORAZIONI

11.1 Personale presente in cantiere 11.2 Dispositivi di Protezione Individuale 11.3 Presenza di cantieri Edili nell'area 11.4 Immissioni sonore nell’ambiente urbano 11.5 Valutazione del rischio rumore 11.6 Valutazione del rumore in caso di attività temporanee 11.7 Valutazione del rischio da vibrazione 11.8 Scavi di sbancamento / sezione obbligata 11.9 Lavori di demolizione 11.10 Movimentazione manuale di carichi 11.11 Movimentazione di carichi mediante sistemi di sollevamento 11.12 Misure generali contro il rischio di caduta dall'alto 11.13 Misure generali contro il rischio di incendio od esplosione 11.14 Misure generali contro il rischio di esposizione ad agenti, sostanze chimiche pericolose 11.15 Misure generali per ridurre il rischio di elettrocuzione 11.16 Misure generali per attrezzature macchine impianti e loro manutenzione

12 COORDINAMENTO DEI LAVORI 12.1 Coordinamento durante l'esecuzione dei lavori 12.2 Gestione degli interventi del personale di Enti Erogatori 12.3 Prescrizioni minime di coordinamento 12.4 Utilizzo di impianti comuni

13 GESTIONE DELL'EMERGENZA

13.1 Presidi antincendio 13.2 Presidi di primo soccorso 13.3 Evacuazione 13.4 Incendio 13.5 Primo soccorso 13.6 Elenco dei recapiti utili da appendere nell’ufficio di cantiere

14 MANUALE DELLA SEGNALETICA

15 STIMA DEI COSTI DELLA SICUREZZA

15.1 Oneri Diretti 15.2 Oneri Specifici

16 VARIE

16.1 Contenuti del POS 16.2 Documentazione da conservare in cantiere

Il presente piano è costituito da quattro elaborati: -ELABORATO A : Relazione (stima del rischio, Analisi delle lavorazioni, Procedure per la sicurezza) -ELABORATO B: Lay-out di progetto -ELABORATO C: Analisi dei mezzi-attrezzature. -ELABORATO D: Fascicolo dell’opera

N.B. Le indicazioni grafiche riportate sono da considerarsi UNICAMENTE in merito agli argomenti trattati in questo piano e pertanto non hanno nessun valore in termini di esecuzione dell’opera per la quale bisogna riferirsi ESCLUSIVAMENTE al progetto Esecutivo redatto dal Progettista.

1.0 Valutazione dei Lavori Dalla stima effettuata per individuare l'entità dei lavori oggetto del presente piano, si prevede un'incidenza in

uomini/giorno SUPERIORE a 200, e vista la presenza di più imprese; rientrando pertanto nei casi previsti dalla vigente normativa, il Committente ha provveduto a nominare il Coordinatore unico per la Progettazione ed Esecuzione.

1.1 Legenda Le abbreviazioni utilizzate nel presente documento ed in quelli collegati od allegati sono le seguenti: RL – Responsabile dei Lavori CSP – Coordinatore della sicurezza in fase di progettazione CSE – Coordinatore della sicurezza in fase di esecuzione DTC – Direttore tecnico del cantiere per conto dell’impresa DL – Direttore dei lavori RSPP – Responsabile del servizio di prevenzione e protezione

RLS – Rappresentante dei lavori per la sicurezza PSC – Piano di sicurezza e coordinamento POS – Piano operativo di sicurezza 2 Gestione del PSC 2.1 Modifiche del PSC Prima dell’inizio dei lavori, il CSE deve valutare il POS redatto dall'impresa, verificandone la congruità con il PSC. L'impresa in tale occasione può presentare al CSE proposte di integrazione/modifiche al PSC ove ritenga di poter meglio garantire la sicurezza nel cantiere sulla base della propria esperienza o mediante l'utilizzo di diverse tecnologie. Tali proposte/integrazioni devono essere corredate dalla valutazione di quali possano essere le implicazioni delle criticità causate dalle eventuali interferenze tra le lavorazioni . Il CSE può accettare o meno le proposte di integrazione.

In NESSUN CASO le eventuali integrazioni/modifiche possono giustificare variazioni degli oneri o prezzi stabiliti.

Il PSC è un documento dinamico di programmazione e previsione dei lavori ai fini della sicurezza dei lavoratori e pertanto verrà eventualmente modificato ed adeguato in relazione all'andamento dei lavori.

Prima dell’inizio dei lavori e in occasione di modifiche significative del PSC RLS trasmette al CSE la dichiarazione di presa visione e informazione del PSC e delle sue variazioni. ll CSE dovrà apportare le necessarie modifiche in occasione di : - Modifica della previsione della successione delle lavorazioni. - Varianti in corso d'opera - Modifiche dell'organizzazione del cantiere - Introduzione di nuova tecnologia non prevista all'interno del presente piano. Il CSE In caso di modifica per adeguamento del PSC dovrà redigere un nuovo diagramma di Gantt della previsione temporale delle lavorazioni fino a conclusione dei lavori, condivisa preventivamente con l'impresa e la DL, per la presa visione da parte del RL. Prima dell'inizio delle lavorazioni modificate, l'adeguamento del PSC deve essere depositato in cantiere. 2.2 Subappalti Sono previste delle ditte subappaltatrici, che dovranno essere nominate dall’impresa affidataria, ed il CSE valutata la docuemtnazione attestante la qualifica degli stessi autorizzerà il subappalto. In presenza di lavoratori autonomi o noli a caldo, sarà cura dell'l'impresa appaltatrice informare il CSE sulla presenza e

tempistica delle lavorazione di maestranze autonome (artigiani). Dovra’ essere depositata in cantiere, l'attestazione di presa visione e accettazione del PSC e del POS da parte dei soggetti interessati, nonché la dichiarazione dell'avvenuta Valutazione dei Rischi e informazione e formazione del personale da parte dei rispettivi datori di lavoro. (procurarsi una modulistica adeguata). La presenza in cantiere di personale di Imprese o lavoratori autonomi che non abbiano rispettato le prescrizioni suddette viene considerata come GRAVE INADEMPIENZA.

3 Soggetti coinvolti Vengono di seguito individuati i soggetti coinvolti con l'attribuzione dei compiti in materia di sicurezza. Sarà compito del CSE completare l'elenco nominativo dei soggetti quando gli stessi saranno identificati.

Committente

Nome: DOMUS SERVICE DI SEBASTIANO BARBASSI

Indirizzo: VIA FAUSTA 403 CAVALLINO TREPORTI c.f. C.F. BRBSST69M29C388L Rappresentante: Sig. Sebastiano Barbassi

Si ricordano le responsabilità e competenze specifiche del Committente: E' il soggetto per conto del quale l'intera opera viene realizzata, indipendentemente da eventuali frazionamenti o compravendite nella sua realizzazione. Tra le sue responsabilità vi sono quelle: di nominare se previsto il RL ed il CSP ed il CSE

Progettista

Nome: Arch. Diego Giallombardo Indirizzo: studio in Mestre via Gatta 74 M

3357098081 Telefono [email protected]

Si ricordano le responsabilità e competenze specifiche in materia di sicurezza: Responsabilità e competenze del Progettista: Il progettista è chiamato a confrontarsi con il CSP al fine dell’analisi dei processi costruttivi in modo da inserire nel progetto stesso quelle varianti e/o integrazioni necessarie al miglioramento delle condizioni di sicurezza dei lavoratori che dovranno procedere all'esecuzione e/o alla successiva manutenzione dell'opera. Viene inoltre informato in occasione di Varianti in corso d'opera.

Direttore dei Lavori Nome: Arch. Diego Giallombardo Indirizzo: studio in Mestre via Gatta 74 M Telefono: 3357098081 Posta elettronica [email protected]

Responsabilità e competenze del Direttore dei Lavori: Oltre a quelle specifiche a favore del committente, il DL per la attuazione delle misure di sicurezza è chiamato a cooperare con il CSE onde ottenere la effettiva attuazione delle misure di sicurezza previste nel PSC.

Responsabile dei lavori, Coordinatore in fase di progettazione ed esecuzione

Nome: Arch. Diego Giallombardo Indirizzo: studio in Mestre via Gatta 74 M Telefono: 3357098081 Posta elettronica [email protected]

Le responsabilità del Responsabile dei Lavori sono: di programmare tempi e procedure di esecuzione delle opere onde consentire ai costruttori di pianificare la realizzazione delle opere in modo da assicurare le condizioni di sicurezza e di igiene dei lavoratori previsti di verificare gli elaborati del CSP e di trasmetterli alle imprese invitate ad effettuare le offerte o individuate per l'esecuzione dei lavori di trasmettere la Notifica Preliminare agli enti competenti di affidare i lavori ad imprese che abbiano i requisiti tecnici e professionali in relazione ai lavori da svolgere di verificare che le imprese siano in regola sotto gli aspetti contributivi, assicurativi e del lavoro in genere di autorizzare o negare eventuale subappalto di verificare l'operato del CSE di sospendere i lavori, allontanare le imprese, rescindere il contratto, su motivata richiesta del CSE di nominare, se lo vuole, un RL attribuendogli in toto od in parte i suoi compiti con le relative responsabilità di sostituire il RL, il CSP od il CSE in qualsiasi momento. Responsabilità e competenze del CSP: Il CSP è chiamato a confrontarsi con il progettista al fine dell'analisi dei processi costruttivi in modo da proporre quelle varianti e/o integrazioni necessarie all'eliminazione all'origine dei pericoli ed al miglioramento delle condizioni di sicurezza dei lavoratori che dovranno procedere all'esecuzione e/o alla successiva manutenzione dell'opera. Le sue responsabilità sono previste nella legislazione corrente ed in particolare sono quelle di redigere i piani di sicurezza ed il fascicolo informativo dell'opera secondo le indicazioni degli specifici articoli del D.Lgs. 494/1996 così come modificato dal D.Lgs. 528/1999, e secondo il DPR 222/2003.Responsabilità e competenze del CSE: Le sue responsabilità sono previste nella legislazione corrente ed in particolare sono quelle di: verificare, tramite opportune azioni di coordinamento e controllo, l'applicazione, da parte delle imprese esecutrici e dei lavoratori autonomi, delle disposizioni loro pertinenti contenute nel piano di sicurezza e coordinamento e la corretta applicazione delle relative procedure di lavoro verificare l'idoneità del POS assicurandone la coerenza con il PSC e adeguare quest'ultimo ed il fascicolo all'evoluzione dei lavori ed alle eventuali modifiche intervenute; valutare le proposte delle imprese esecutrici dirette a migliorare la sicurezza in cantiere, nonché verificare che le imprese esecutrici adeguino, se necessario, i rispettivi POS organizzare tra i datori di lavoro, ivi compresi i lavoratori autonomi, la cooperazione ed il coordinamento delle attività nonché la loro reciproca informazione.

verificare l'attuazione di quanto previsto negli accordi tra le parti sociali al fine di realizzare il coordinamento tra i rappresentanti della sicurezza finalizzato al miglioramento della sicurezza in cantiere segnalare al committente o al responsabile dei lavori, previa contestazione scritta alle imprese e ai lavoratori autonomi interessati, le inosservanze alle disposizioni degli articoli 7, 8 e 9, del D.Lgs. 494/96 e successive modifiche e alle prescrizioni del piano e proporre la sospensione dei lavori, l'allontanamento delle imprese o dei lavoratori autonomi dal cantiere o la risoluzione del contratto. Dare, nel caso in cui il committente o il responsabile dei lavori non adotti alcun provvedimento in merito alla segnalazione, senza fornire idonea motivazione, comunicazione dell'inadempienza alla Azienda sanitaria locale territoriale competente e alla Direzione provinciale del lavoro sospendere in caso di pericolo grave ed imminente, direttamente riscontrato, le singole lavorazioni fino alla verifica degli avvenuti adeguamenti effettuati dalle imprese interessate.

Direttore Tecnico di Cantiere e Capo Cantiere

Nome: geom. Michele Stellon – Errico Costruzioni Srl

Indirizzo: San Marco 5124 Venezia Telefono: 0418105705

Responsabilità e competenze del Direttore Tecnico e Capo Cantiere: Sono tutte quelle indotte dalla legislazione corrente a carico del datore di lavoro di cui diventa mandatario attraverso opportune procedure gestionali; e in particolare: fa proprio il POS redatto dall’impresa e lo rende costantemente coerente con le misure di sicurezza previste nel piano di sicurezza e nelle relative edizioni revisionate dal CSE . Esercita la sorveglianza sulla attuazione di tutte le misure di sicurezza dei suoi preposti nonché dei responsabili delle imprese coesecutrici o dei fornitori o sub-appaltatori, e attua le misure di informazione e formazione previste con i lavoratori e con i loro rappresentanti per la sicurezza (RLS). La direzione tecnica dei lavori per conto dell'appaltatore comporta necessariamente: organizzazione e la gestione generale del cantiere scelta preordinazione dei mezzi tecnici, organizzativi e professionali programmazione delle attività (in funzione della pianificazione dei lavori comunicata dal committente) loro concreta esecuzione in vista dell'obiettivo contrattuale gestione complessiva delle risorse e dell'andamento dei lavori magistero tecnico e potere direttivo-disciplinare sulle maestranze coordinamento degli eventuali subappaltatori e coordinamento specifico delle sub-pianificazioni di sicurezza coordinamento con le misure di sicurezza del committente e collaborazione con lui e con gli altri direttori lavori eventualmente operanti in cantiere obbligo di vigilanza sulle prescrizioni contenute nei piani di sicurezza indicazioni per l'adeguamento del POS. Nel settore a lui affidato (reparto operativo): fa attuare ai lavoratori le procedure di sicurezza, impartisce le istruzioni di lavoro desunte dai documenti di valutazione impresa e cantiere (POS), coopera con il CSE al fine di evidenziare delle eventuali incongruenze tra le esigenze del cantiere e la pianificazione prevista, adegua la informazione dei lavoratori e tiene sotto controllo la manutenzione delle macchine e degli apparati di sicurezza delle attrezzature. L'ambito di competenza è quella inerente all'adattamento del POS alla realtà esecutiva del Cantiere. In sintesi egli, pur avendo scarsa autonomia, giacché strettamente dipendente dal DTC., è responsabile dell'organizzazione e della conduzione del cantiere e della perfetta esecuzione dei lavori, ferma restando la responsabilità primaria dell'appaltatore e del Direttore LavoriLa sua posizione di preposto nel cantiere, comporta che egli debba: applicare le indicazioni contenute nel PSC E POS controllare costantemente l'applicazione delle misure di sicurezza e delle procedure, i comportamenti del personale dipendente, l'uso dei mezzi di protezione collettivi e individuali, segnalando immediatamente i casi anomali ed intervenendo, dove è possibile, con azioni correttive segnalare al Capo cantiere ogni infortunio o incidente raccogliendo ogni elemento utile per le successive indagini informare e discutere con i lavoratori prima di iniziare ogni nuova attività di lavoro, sulle condizioni di rischio e le misure comportamentali correttive

Nel cantiere oggetto del presente piano saranno presenti le seguenti imprese:

DITTA AFFIDATARIA: Impresa: Errico Costruzioni S.R.L. Via: San Marco 5124 Città: Venezia Prov: Ve INPS: 6935543 INAIL: 5551988 CASSA EDILE: C.f.: 02043620273 Telefono: 0418105705 Attività svolta: Impresa edile LE ALTRE IMPRESE – SUBAPPALATRICI – SARANNO SUCCESSIVAMENTE NOMINATE

TUTTO IL PERSONALE DELLE DITTE SARA’ RESO EDOTTO DEL PRESENTE PSC E DI TUTTI GLI ATTI DI CANTIERE

SI SPECIFICA CHE IN FASE DI ESECUZIONE DOVRA’ ESSERE RACCOLTA LA DOCUMENTAZIONE SULLA REGOLARITA’ DI POSIZIONE E CONTRIBUTIVA OLTRE CHE IL POS DI TUTTE LE DITTE.

Non sono ancora individuati ulteriori lavoratori autonomi- artigiani, per i quali si rammentano: Responsabilità e competenze: Sono quelle definite dal D.Lgs 494/96 e modifiche Art. 7 (Obblighi dei lavoratori autonomi) I lavoratori autonomi che esercitano direttamente la propria attività nei cantieri: a) utilizzano le attrezzature di lavoro in conformità alle disposizioni del titolo III del decreto legislativo n. 626/1994; b) utilizzano i dispositivi di protezione individuale conformemente a quanto previsto dal titolo IV del decreto legislativo n. 626/1994; c) si adeguano alle indicazioni fornite dal CSE, ai fini della sicurezza.

4 Identificazione e descrizione dell’opera

4.1 Anagrafica di cantiere

Prevedendo solo opere di allestimento e minimi adeguamenti murari ed impiantistici sarà sufficiente un cartello compilato a mano con riportati i dati dei soggetti sopraelencati

4.2 L’ area di cantiere Il cantiere interessa un complesso residenziale denominato “residence ai dogi” costituito da n. 65 unità residenziali con tipologia a schiera, su uno o due livelli.

4.3 Descrizione del contesto Il contesto appare idoneo all’esecuzione degli interventi previsti, essendo recintata la proprietà ed aggettante dove non recintato su spazi esclusivi.

5 Suddivisione del lavoro in Lotti Operativi (LOP) ed in Fasi Date le dimensioni del cantiere,si puo’ considerare logisticamente suddiviso in sette Lotti Operativi, pari al numero degli edifici costituenti il complesso; ma data la morfologia delle edificio e della zona, le lavorazioni si succederanno progressivamente in modo omogeneo per tutto lo sviluppo.

Per ogni Lotto operativo, schematicamente si possono considerare 4 macrofasi:

FASE 1 – Impianto Cantiere FASE 2 – Ponteggi FASE 3 – Manutenzioni in copertura FASE 4 - Manutenzioni alle facciate 6 L’area di cantiere 6.1 I percorsi pedonali Il percorso pedonale principale riguarda lo scorrimento lungo gli spazi interni o esclusivi di proprietà del condominio, lo stesso percorso sarà interessato dai lavoratori del cantiere e per brevi tratti dalle movimentazioni dei materiali o macerie ai mezzi di di carico e scarico (SI VEDANO LE RISPETTIVE PRESCRIZIONI PER LA SICUREZZA IN TALI FASI DI LAVORAZIONE). Si specifica comunque anche qui che tutte le operazioni di movimentazioni dovranno essere eseguite in condizioni ottimali di visibilità, alla presenza di un preposto libero e dedicato a seguire il movimento di operai e materiali con lo scopo di monitorare la possibilità di interferenza di pedoni o altri trovanti, dal punto di uscita da cantiere al punto di carico e viceversa. 6.2 Indagini propedeutiche all’esecuzione dei lavori Al fine di acquisire tutti gli elementi necessari per il restauro dell’edificio si sono eseguite indagini visive su tutte le strutture esistenti.

6.2.1 Indagine geotecnica Non è stata svolta indagine geotecnica.

6.2.2 Stato di consistenza degli edifici prospicienti Non risulta necessario

6.3 Presenza di linee aeree Nel caso specifico non si è rilevata la presenza di linee aeree.

6.4 Linee interrate Nel caso specifico non si è rilevata la presenza di linee interrate. 7 Organizzazione del cantiere 7.1 Recinzione di cantiere Per i lati dell’edificio prospicienti a viabilità interna non risulta necessario perché già perfettamente compartimentato, qualora fosse richiesta la segregazione dell'area se necessario lavorare all’esterno: Assito in tavole di Legno Di altezza non inferiore a 2,50 m è' di tipo fisso ed utilizzato per l'edificazione delle Aree Logistiche principali. La segregazione di queste aree avverrà mediante l’esecuzione di assito in legno composto da intelaiatura in montanti infissi al suolo e traversi di collegamento e controventamento , rivestito con tavole posate sovrapposte e sfalsate. Assito in grigliati alti ca. 1,4 m / 1,5 m posti in opera su basi in cls o infissi nel terrento, sui quali viene eventualmente stesa una rete ombreggianteantipolvere. E’ utilizzato per recintare l’area del lotto di lavoro. Segregazione mediante l'utilizzo di cavalletti. E' di tipo temporaneo, utilizzato per la segregazione di aree di pavimentazione in presenza di pericoli o sulle quali sono previste lavorazioni di breve durata, o per impedire il passaggio in particolari situazioni. Devono essere rimossi alla fine delle lavorazioni. IN QUESTO CASO LA RECINZIONE PIU’ SIGNIFICATIVA E’ COSTITUITA DALL’EDIFICIO STESSO, IMPORTANTE PER L’IMPRESA PRESIDIARE QUINDI OGNI POSSIBILITA’ DI ACCESSO.

7.2 Servizi igienico assistenziali Sono individuati all’interno del fabbricato.

7.3 Viabilità Si veda quanto sopra già specificato.

7.4 Aree di deposito, carico e scarico Il POS dell’impresa dovrà individuare quali stoccaggi saranno eseguiti, la loro localizzazione (tavola grafica) e le modalità operative di realizzazione. L’area logistica preposta costituirà il luogo principale per il deposito di materiali e attrezzature l’impresa operante dovra’ adoperarsi affinché tutti gli stoccaggi dei materiali (laterizi, manufatti, ferri, ecc.) vengano effettuati in modo razionale e tale da non creare pericoli ed ostacoli. La Direzione Tecnica del cantiere dovrà porre particolare attenzione alle cataste, alle pile e ai mucchi di materiali onde impedire che possano crollare o cedere alla base. L'approvvigionamento e l'allontanamento di materiale avverrà mediante l'utilizzo di idonei mezzi navali che sbarcheranno/imbarcheranno i materiali nelle apposite aree di cantiere. Oltre a quanto evidenziato valgono le seguenti regole generali per l'organizzazione delle attività di carico e scarico: - Valutare i problemi d’interferenze con il traffico pedonale interno ed esterno. - Valutare i problemi di movimentazione dei materiali in relazione al posizionamento e alla tipologia degli apparecchi di sollevamento ed in funzione delle limitazioni imposte dal tessuto urbano. - E’ da evitare il deposito di materiali in prossimità degli scavi, se tale necessità si rendesse inevitabile si dovrà provvedere ad idonee opere di puntellatura. - Assicurarsi che il piano d’appoggio dell'area sia in orizzontale, stabile ed in grado di sopportare il carico - Dovranno essere impartite istruzioni (predisponendo anche relativa segnaletica) di interdizione all'area alle persone non addette alla movimentazione dei materiali. - Per i pezzi di grande dimensione porre dei travetti distanziatori in legno fra i pezzi, collocandoli sulla stessa verticale. - Tra i pacchi sovrapposti deve essere presente un bancale in legno per una migliore distribuzione dei carichi e per la

successiva movimentazione dei pacchi. - materiali/oggetti movimentabili manualmente devono essere immagazzinati in un'altezza da terra compresa tra i 60 ed i 150 cm e mai superiormente all'altezza delle spalle. - L’eventuale deposito di carburanti e lubrificanti è ammesso esclusivamente all'interno delle aree Logistiche in modeste quantità in contenitori idonei, poggianti su bacini metallici atti a ricevere eventuali spandimenti.

7.5 Postazioni fisse Non sono previste, vista l’esiguo impegno previsto. 7.6 Impianto di approvvigionamento dell’ acqua L'approvvigionamento dell'acqua potabile potrà avvenire tramite allaccio esistente alla rete dell'acquedotto. Le condotte dovranno essere realizzate in posizione tale da non essere di intralcio alle lavorazioni e nel caso di attraversamento di zone di pubblico passaggio si dovrà provvedere ad idoneo piano di calpestio provvisorio non scivoloso e privo di elementi di inciampo.

7.7 Gru e Mezzi di sollevamento Non è previsto il posizionamento della gru, potrebbe essere necessaria la collocazione di un argano.

7.8 Ponteggi fissi o mobili Non sono previsti.

8 Impianto elettrico di cantiere E’ prevista la collocazione di un quadro di cantiere, allacciato al contatore condominiale esistente, l’impresa dovrà verificarne la potenzialità ritenendola idonea o provvedere alle richieste necessarie.

8.4 Gestione dell’Impianto Elettrico La gestione dell’impianto può ricondursi alle seguenti fasi: • verifiche iniziali • supervisione e verifiche periodiche • manutenzione, riparazioni e modifiche • recuperi per fine utilizzo • trasporti e immagazzinamento • riparazione e verifica per riutilizzo. Verifiche iniziali Su questo argomento le esigenze normative, e quelle di legge (DPR547/55 e legge 5 marzo 1990 n°46) sono esplicitate nella guida CEI 64-14. Supervisioni e verifiche periodiche L’installazione elettrica di cantiere, fissa e mobile (cordoni prolungatori compresi) è soggetta a gravose condizioni ambientali ed a rapide mutazioni delle aree operative. Per questo e per la spesso citata presenza di utenti diversi e con scarsa conoscenza dell’impianto, è opportuno che venga esercitata una supervisione giornaliera dell’impianto elettrico di cantiere. In particolare si deve verificare: • la compatibilità delle attività in corso nel cantiere con la presenza dell’impianto elettrico, per esempio in

particolare la compatibilità di scavi con la presenza di linee interrate, trasporti di elementi ingombranti con le linee aeree.

• il rispetto delle prescrizioni di sicurezza per gli eventuali ambienti particolari, per esempio per le attività in luoghi conduttori ristretti. Si deve inoltre prendere in considerazione lo stato esteriore delle custodie elettriche dei quadri, delle prese e delle condutture, con particolare riferimento ai cordoni prolungatori e alle condutture a posa mobile e la qualità delle attrezzature in uso in relazione all’ambiente, con particolare riferimento alla presenza d’acqua. La supervisione non ha la caratteristica di una attività di impiantistica: essa viene generalmente svolta dal capocantiere o da un addetto alla sicurezza. Per i cantieri di lunga durata è bene che si prevedano verifiche periodiche che possano assumere cadenza semestrale e che comprendano: • verifica della funzionalità degli organi di sezionamento e arresti di emergenza; • verifica di funzionalità delle protezioni differenziali;

• verifica a vista della integrità e tenuta delle custodie e pressacavi; • verifica dell’integrità delle guaine dei cavi con posa a vista; • verifica dell’integrità dei cordoni prolungatori, guaina cavi, pressacavo; • verifica della continuità dei conduttori di protezione; • verifica a vista dell’integrità dell’impianto di terra; • verifica del coordinamento delle protezioni con le condutture.

Manutenzione, riparazione e modifica Deve essere eseguita solo da personale addestrato, e ove la modifica risulti consistente, è bene che venga riportata sugli elaborati di competenza, siano essi schemi di quadri elettrici o percorsi delle condutture. Un elemento certamente soggetto a modifiche è come già accennato, l’impianto di terra che si sviluppa spesso con il procedere delle costruzioni. Recuperi per fine utilizzo Il concetto di riutilizzo dei componenti elettrici di un impianto di cantiere, è ben diffuso ma scarsamente valutato. Ad esempio una serie di prese a spina o di cordoni prolungatori è bene siano realizzate per potere funzionare in ambienti diversi: a tale scopo componenti aventi elevato grado di protezione meccanica, possono risultare di facile reimpiego. Un’ attenzione del tutto particolare nel recupero la meritano le condutture. Come noto per la realizzazione di condutture a posa fissa si utilizzano “cavi flessibili per posa fissa o cavi flessibili per posa mobile”: questi cavi a fine cantiere, dopo mesi o anche anni di utilizzo conservano generalmente buone caratteristiche di utilizzabilità. L’operazione di recupero può però compromettere la loro affidabilità, se male eseguita. In particolare si deve evitare di procedere al recupero in presenza di temperature ambiente troppo basse. Altrettanto critico è lo sforzo di trazione, dovuto per esempio alla cattiva abitudine di estrarre i cavi dal cavidotto con trattori. Si deve anche porre attenzione al rischio di abrasione, molto frequente in cavi sfilati dai cavidotti. Come si può facilmente intuire, l’operazione di recupero richiede le stesse attenzioni e professionalità dell’operazione di posa, ed è quindi compito da riservare a personale addestrato e capace. Trasporti e immagazzinamento Per le operazioni di trasporto, i componenti che richiedono le maggiori attenzioni sono in genere i quadri elettrici e gli apparecchi di illuminazione. Per l’immagazzinamento le precauzioni sono abbastanza semplici: si devono evitare le esposizioni a condizioni troppo gravose di umidità, temperatura e polveri. Verifica per riutilizzo Il riutilizzo di materiale recuperato in modo corretto, e ben conservato, non richiede particolari attenzioni. È comunque noto che il recupero è spesso affrettato, ed è quindi doveroso che prima del riutilizzo si effettuino semplici ma accurati controlli a vista, e in caso di dubbi si proceda a controlli strumentali. Per i cavi, siano essi destinati a posa fissa o mobile è opportuno verificare lo stato delle guaine, per ricercare eventuali abrasioni o deformazioni che denunciano la presenza di rotture interne sul conduttore o sull’isolante. Per eventuali giunzioni si deve valutare la possibilità di riutilizzare il cavo solo nel tratto integro: in caso contrario ci si deve assicurare che la giunzione sia almeno esteriormente ben eseguita e conservata. Per i cordoni prolungatori si deve controllare, oltre allo stato del cavo, l’efficienza dei pressacavi e lo stato di conservazione delle spine e delle prese. Per i quadri elettrici si devono controllare lo stato di conservazione delle custodie, la pulizia al loro interno da polvere o tane di insetti o di roditori, il serraggio dei vari morsetti, lo stato degli organi di comando e di protezione, la presenza dei dati di targa. È evidente che qualora si presentino evidenti stati di degrado, muffe, componenti arrugginiti o meccanicamente danneggiati, si deve procedere ad una più attenta revisione con eventuali sostituzioni e verifiche strumentali. Queste operazioni richiedono perizia ed esperienza, e sono quindi destinate a personale addestrato.

9 Valutazione dei rischi ambientali 9.1. Analisi del contesto

Informazione e formazione delle maestranze in merito alla condizione in cui opereranno, soprattutto nel porre attenzione anche alle problematiche/esigenze non squisitamente tecniche , ma che anzi il più delle volte sono in netta antitesi con i bisogni del cantiere.

Esecuzione e manutenzione in efficienza delle recinzioni, al fine di evitare qualsiasi interazione tra le lavorazioni e la cittadinanza, mediante verifiche periodiche della loro solidità e stabilità

Pulizia e ordine del cantiere, dove alla fine del turno di lavoro nessun tipo di materiale o attrezzatura deve essere stoccato al di fuori dell'aree segregate.

9.1.1 Rischi trasmessi dall'area circostante al cantiere I possibili rischi derivanti dall’area circostante possono riassumersi nella presenza di persone che interferiscono con i

luoghi di lavoro, accedendo incautamente nel cantiere, o passando in zone limitrofe. DOVRA’ ESSERE SEMPRE GARANTITO, MANTENUTO, MONITORATO, l’isolamento e la protezione del cantiere dall’esterno e la sua segnalazione costante.

Caduta di oggetti dall'alto Durante l’esecuzione delle lavorazioni esiste il rischio che accidentalmente possano cadere oggetti, che anche se di piccole dimensioni potrebbero ferire gravemente la maestranze impegnate. Pertanto oltre ai DPI previsti per le singole lavorazioni e per le possibili interferenze, sarà costantemente obbligatorio l'uso del caschetto per la protezione del capo.

Lavorazioni in ambiente "bagnato" o assimilabile a luogo conduttore ristretto Vanno rispettate tutte le prescrizioni previste per l'esecuzione dell'impianto elettrico e l’utilizzo di idonei DPI .

Gestione delle emergenze Un cantiere implica una costante attenzione da parte del personale preposto al mantenimento in efficienza dei presidi antincendio e delle vie di fuga in tutte le loro parti, segnalazioni, camminamenti e punti di risalita.

9.1.2 Rischi trasmessi all'area circostante dal cantiere DOVRANNO ESSERE MESSE IN OPERA DELLE STRUTTURE (RETI) DIVISORIE PER LA COMPARTIMENTAZIONE DELL’AREA DI LAVORO, LA QUALE SARA’ CHIUSA ED INACCESSIBILE DA PERSONE NON OPERANTI. POSSONO ESSERE PRESENTI INTERFERENZE TRA PERSONALE DELLE DITTE SOPRACCITATE ED OPERANTI DI DITTE INCARICATE AD ALTRE EVENTUALI FORNITURE. IN TALI CASI IL CSE DOVRA’ ESSERNE SEMPRE PREVENTIVAMENTE INFORMATO E LE ATTIVITA’ SARANNO COORDINATE GIORNALMENTE.

Improvvise interferenze con la cittadinanza o clientela. Oltre ad una segnaletica diurna e notturna efficiente, chiara e posizionata nei punti critici della viabilità dove si possano effettuare in tempo percorsi alternativi, ad una recinzione di cantiere solida e curata, che non sia causa di pericolo di inciampo o di impedimento alla viabilità, a una particolare cura all'ordine del cantiere e alle manovre di movimentazione dei materiali bisogna prevedere una incrollabile pazienza e buon senso. Il DTC, il capocantiere, il caposquadra o anche lo stesso personale, qualora si accorga che terze persone, non conosciute, sono entrate nell'area di cantiere, devono attivarsi in modo cortese ma fermo per conoscere l'identità della persona, sapere il motivo di ingresso e: - chiamare il proprio superiore. In questo caso durante l'attesa la persona deve essere lasciata in un luogo non soggetto a pericoli derivanti dalle attività. - accompagnarlo cortesemente fuori dall’area di cantiere.

Ingresso di terzi all'interno del cantiere Ad ogni sospensione delle lavorazioni, anche in occasione della pausa pranzo, il DTC dovrà provvedere e verificare la corretta esecuzione dei piani di calpestio provvisorio, delle recinzioni/parapetti posizionati a segregazione degli scavi.

Urti Durante la movimentazione di materiali , rovinacci o fanghi per mezzo di carriole il traffico pedonale se necessario và regolamentato. Ad esempio eventuali accentuazioni di fenomeni di dissesto del terreno.

Gestione delle emergenze Nella procedura di gestione delle emergenze che dovrà essere allegata dall'impresa nel POS, si dovrà prevedere un capitolo che definisca le operazioni da svolgere nel caso l'area del cantiere sia interessata da eventi critici indipendenti dalle lavorazioni. Ad esempio emergenze sanitarie o di intervento dei Vigili del Fuoco, al fine di prestare la massima collaborazione eliminando qualsiasi intralcio o impedimento.

Rumore Essendo l'area di cantiere in centro urbano è da evitarsi l'uso non necessario di avvisatori acustici mezzi ed i macchinari di cantiere devono essere avviati solo per il tempo necessario alle lavorazioni. In ogni caso al fine di ridurre il più possibile le emissioni sonore l'impresa dovrà utilizzare attrezzature silenziate, in buono stato di manutenzione,

Polveri Non si prevedono lavorazioni che possano emettere grosse quantità di polveri. Queste si possono ricondurre all'utilizzo del flessibile. In casi estremi bisogna prevedere l'utilizzo di sega lapidei ad acqua, o in alternativa a flessibili con aspirapolvere.

Gas di scarico I mezzi ed i macchinari di cantiere a combustione devono essere avviati solo per il tempo necessario alle lavorazioni e devono rispettare le normative vigenti in merito di inquinamento.

9.1.3 Presenza di amianto Non appare alcuna traccia nell’area di cantiere di amianto o materiali inquinanti o nocivi. QUALORA FOSSERO RINVENUTI IL PREPOSTO DOVRA’ AVVISARE IMMEDIATAMENTE IL CSE ED ATTIVARE LA PROCEDURA DI SMALTIMENTO CON DITTA QUALIFICATA.

10 Analisi dei pericoli e valutazione del rischio Viene di seguito sviluppata la metodologia per l’analisi del processo produttivo del cantiere in oggetto, utilizzata durante la fase progettuale per l’individuazione e valutazione dei rischi e delle criticità ipotizzabili durante l’esecuzione dei lavori. Il risultato finale vuole essere un documento dinamico, sintesi della collaborazione tra il CSP ed il progettista, contenente l’analisi/valutazione delle criticità e dei rischi come metodologia da utilizzarsi durante il “reale” evolversi del cantiere.

10.1 Individuazione delle lavorazioni Definite le scelte e gli intenti progettuali si è operata in funzione della tipologia di cantiere un’analisi del processo produttivo scomposte successivamente in lavorazioni, successivamente analizzate. Si e inoltre associato alle lavorazioni le diverse zone d’intervento nell’area di cantiere.

Fase1 - Impianto cantiere

Approntamento di cantiere Fase2 - Ponteggi

Montaggio ponteggi

Fase 3 – Manutenzioni in copertura Lievo manto di copertura Pulizia guaina esistente e cornicione di gronda Ripristino ed integrazione guaina esistente Fornitura nuovi coppi Riposizionamento manto generale di copertura

Fase 4 – Manutenzioni alle facciate Lavaggio con idropulitrice parti in cemento a facciavista Ripristino c.a. ammalorato Ripristino intonaci ammalorati Intervento di consolidamento intonaco Tinteggiatura delle porzioni cemento a facciavista

Tinteggiatura delle porzioni di intonaco Opere di lattoneria Sostituzione cappelli cavedi tecnici

10.2 Metodologia di calcolo del Rischio Operata la scomposizione si è passati alla valutazione delle lavorazioni per la stima del rischio. La valutazione del rischio, connaturato ad un pericolo determinato, di per se non può essere scienza esatta e viene definita e accettata dalla letteratura corrente come prodotto tra due fattori : F = probabilità complessiva che il rischio sia presente. M = entità del danno Pertanto detto R il rischio si applica la formula elementare

R= F x M

Poiché i valori di F ed M variano tra 0 e 3, secondo le seguenti tabelle di giudizio, il valore complessivo del Rischio varia tra 0 e 9

F= Probabilità complessiva Livello

Improbabile 0 Possibile 1 Probabile 2

Molto probabile 3

Al fine di operare un’analisi qualitativa finalizzata al cantiere, inteso come situazione singolare ed unica, si è intervenuti sul fattore F, scomponendolo come combinazione di altri due fattori indipendenti: P =la probabilità che esista il pericolo nel luogo e nel tempo in esame C = la probabilità, denominata “ Contatto”, che tale pericolo possa causare danno. Da cui:

F= PxC

Il contatto C con il pericolo può essere mitigato mediante l’utilizzo di DPI, procedure, apprestamenti. I valori assegnabili ai due fattori sono

P= Probabilità livello

Improbabile 0 Bassa 1 Media 2

elevata 3

M=Magnitudo livello (danno)

Improbabile 0 Possibile 1 Probabile 2

Molto probabile 3

C=contatto livello

improbabile 0 basso 1 medio 2 elevato 3

Il valore F pertanto varierà tra 0 e 9 portando automaticamente la scala di valutazione del rischio R tra 0 e 27.

R=rischio livello

lieve 0 basso 1-9 medio 10-18 elevato 27

Normalmente in situazioni “ordinarie” si presentano combinazioni di più rischi. Si definisce pertanto: • rischio di una lavorazione il rischio connesso a più pericoli anche contemporanei . la somma dei valori di rischio elementari rappresenta un valore indicativo complessivo , per la mitigazione del quale bisogna agire sulle singole unità. Ai sensi della legislazione vigente

si sono considerati almeno i seguenti rischi

- Pericoli provenienti e causati all'ambiente esterno - Linee aeree - Viabilità di cantiere - Elettrocuzione - Scariche atmosferiche - Seppellimento - Caduta dall'alto - Caduta di materiale dall'alto - Demolizioni - Incendio esplosione - Sbalzi eccessivi di temperatura - Manipolazione sostanze chimiche/biologiche - Rumore - Utilizzo di mezzi e attrezzature

• rischio di fase è il rischio connesso a più lavorazioni che generalmente si susseguono temporalmente senza contemporaneità o in presenza di questa in aree non interferenti. Per sintetizzare e semplificare, il rischio di fase è assunto uguale al valore massimo delle lavorazioni (Rischio dominante) Il combinarsi di più fasi contemporanee comporta che la somma dei rischi sia il valore indicativo del rischio presente in cantiere. In presenza di fattori/situazioni come lavorazioni interferenti in ambito ristretto o situazioni singolari, queste muteranno lo standard definito del cantiere, risultando come aggravanti che agiscono, in un lasso di tempo definito, sul fattore F dei singoli pericoli e di conseguenza sul valore di rischio complessivo. Le matrici di valutazione delle fasi di Lavorazione previste in questo piano sono riportate in allegato. AD OGNI FASE CORRISPONDERA’ UNA PROCEDURA DA SEGUIRE PER IL RISPETTO DELL’ESECUZIONE IN SICUREZZA, LA RACCOLTA DELLE PROCEDURE SEGUONO NEL PRESENTE PIANO IL DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO.

CALCOLO DEL RISCHIO PER FASI

Fase1 - Impianto cantiere

Approntamento di cantiere Fase2 - Ponteggi

Montaggio ponteggi

Fase 3 – Manutenzioni in copertura Lievo manto di copertura Pulizia guaina esistente e cornicione di gronda Ripristino ed integrazione guaina esistente Fornitura nuovi coppi Riposizionamento manto generale di copertura

Fase 4 – Manutenzioni alle facciate Lavaggio con idropulitrice parti in cemento a facciavista Ripristino c.a. ammalorato Ripristino intonaci ammalorati Intervento di consolidamento intonaco Tinteggiatura delle porzioni cemento a facciavista Tinteggiatura delle porzioni di intonaco Opere di lattoneria Sostituzione cappelli cavedi tecnici

10.3 Procedure per la sicurezza Rappresentano un vero e proprio vademecum per i lavoratori e qualsiasi persona entri in cantiere ed abbia a che fare con le attività.

Fase1 - Impianto cantiere

Approntamento di cantiere Sarà collocato secondo il layout previsto il wc, spogliatoio, magazzino e ufficio di cantiere. Saranno eseguite puntuali segregazioni del cantiere dove utile e previsto dal Layout di cantiere. L’impresa verificherà quanto previsto e presenterà propria varizione o accettazione.

Fase2 - Ponteggi Montaggio ponteggi Sarà redatto il PIMUS dall’impresa. Le protezioni longitudinali lungo le falde saranno eseguite con montanti a pinza su tutto il perimetro, secondo quanto previsto dalle norma UNI e sull’esecuzione a regola d’arte. Saranno montati ponteggi sulle facciate laterali. Ogni modifica al ponteggio parziale sarà eseguita nell’ambito del PIMUS da personale qualificato.

Fase 3 – Manutenzioni in copertura Lievo manto di copertura Sarà levato il manto in tegole e posizionato a piè d’opera, con la collocazione ordinata su spazio non di transito. L’abbassamento avverrà con argano certificato. Pulizia guaina esistente e cornicione di gronda Sarà eseguito da personale formato, in condizioni ambientali idonee e solo con presenza di ponteggio di protezione. Ripristino ed integrazione guaina esistente Sarà eseguito da personale formato, in condizioni ambientali idonee e solo con presenza di ponteggio di protezione. Fornitura nuovi coppi Saranno fornite le tegole per la sostituzione ed integrazione del manto in tegole, posizionate provvisoriamente a piè d’opera, con la collocazione ordinata su spazio non di

transito. L’innalzamento avverrà con argano certificato. Riposizionamento manto generale di copertura Saranno posate le tegole per la sostituzione ed integrazione del manto in tegole, posizionate provvisoriamente a piè d’opera, con la collocazione ordinata su spazio non di transito.

Fase 4 – Manutenzioni alle facciate Lavaggio con idropulitrice parti in cemento a faccia a vista Sarà eseguito su idonei mezzi di innalzamento del personale, con cesta o su ponteggio, da personale qualificato e formato, in condizioni ambientali idonee e con strumentazione certificata CE e correttamente manutenzionata Ripristino c.a. ammalorato Sarà eseguito su idonei mezzi di innalzamento del personale, con cesta o su ponteggio, da personale qualificato e formato, in condizioni ambientali idonee e con strumentazione certificata CE e correttamente manutenzionata Ripristino intonaci ammalorati Sarà eseguito su idonei mezzi di innalzamento del personale, con cesta o su ponteggio, da personale qualificato e formato, in condizioni ambientali idonee e con strumentazione certificata CE e correttamente manutenzionata Intervento di consolidamento intonaco Sarà eseguito su idonei mezzi di innalzamento del personale, con cesta o su ponteggio, da personale qualificato e formato, in condizioni ambientali idonee e con strumentazione certificata CE e correttamente manutenzionata Tinteggiatura delle porzioni cemento a facciavista Sarà eseguito su idonei mezzi di innalzamento del personale, con cesta o su ponteggio, da personale qualificato e formato, in condizioni ambientali idonee e con strumentazione certificata CE e correttamente manutenzionata Tinteggiatura delle porzioni di intonaco Sarà eseguito su idonei mezzi di innalzamento del personale, con cesta o su ponteggio, da personale qualificato e formato, in condizioni ambientali idonee e con strumentazione certificata CE e correttamente manutenzionata Opere di lattoneria Sarà eseguito su idonei mezzi di innalzamento del personale, con cesta o su ponteggio, da personale qualificato e formato, in condizioni ambientali idonee e con strumentazione certificata CE e correttamente manutenzionata Sostituzione cappelli cavedi tecnici Sarà eseguito su idonei mezzi di innalzamento del personale, con cesta o su ponteggio, da personale qualificato e formato, in condizioni ambientali idonee e con strumentazione certificata CE e correttamente manutenzionata

10.4 Tempistica delle lavorazioni e livello d attenzione Definito il diagramma di Gantt per ogni singola sezione di cantiere, definiti i valori di rischio per lavorazione e di conseguenza il valore massimo di fase (rischio dominante), si è potuto costruire un grafico che delinea, in relazione al valore di rischio stimato, l’andamento di un fattore chiamato Livello di Attenzione Teorico in funzione della

successione temporale delle lavorazioni. 11 Prescrizioni generali per tutte le lavorazioni 11.1 Personale presente in cantiere Ogni lavoratore presente in cantiere dovrà essere in possesso di tesserino di riconoscimento dotato di fotografia e contenente le generalità del lavoratore e del Datore di lavoro. Questo obbligo si estende anche ai lavoratori autonomi che operano nel cantiere, compresi i loro collaboratori coordinati e continuativi a progetto e gli associati in partecipazione. Alternativamente, i soli datori di lavoro che occupano meno di dieci dipendenti possono assolvere all’obbligo di esporre la tessera “mediante annotazione su apposito registro di cantiere vidimato dalla Direzione Provinciale del Lavoro territorialmente competente da tenersi sul luogo di lavoro, degli estremi del personale giornalmente impiegato nei lavori”. Si sottolinea che la norma prevede sanzioni tanto per il datore di lavoro per non aver consegnato le tessere, quanto per il lavoratore, che munito della tessera non provveda ad esporla. In caso di nuove assunzioni, gli uffici di cantiere dovranno ricevere le documentazioni previste3 almeno il giorno prima dell’ingresso del nuovo assunto in cantiere. Permane l’obbligo di fornire -copia aggiornata del libro matricola -copia di un documento di riconoscimento -copia del verbale di formazione ed informazione controfirmato dall’interessato -copia della ricevuta, che attesti la consegna dei DPI

11.2 Dispositivi di Protezione Individuale S’ intende per dispositivo di protezione individuale (DPI) qualsiasi attrezzatura destinata ad essere indossata e tenuta dal lavoratore allo scopo di proteggerlo contro uno o più rischi suscettibili di minacciarne la sicurezza o la salute durante il lavoro, nonché ogni complemento o accessorio destinato a tale scopo. I DPI devono essere impiegati quando i rischi non possono essere evitati o sufficientemente ridotti da misure tecniche di prevenzione, da mezzi di protezione collettiva, da misure, metodi o procedimenti di riorganizzazione del lavoro. Pertanto non possono essere considerati alternativi a tali procedure ma solo integrativi per i rischi residui. I DPI devono soddisfare i seguenti requisiti - possesso di marcatura CE e di tutte le certificazione previste - presenza di istruzioni di utilizzo chiare in italiano e/o in una lingua comprensibile dal lavoratore - essere adeguati ai rischi da prevenire, senza comportare di per sé un rischio maggiore - essere adeguati alle condizioni esistenti sul luogo di lavoro - tenere conto delle esigenze ergonomiche o di salute del lavoratore - poter essere adattati all'utilizzatore secondo le sue necessità In caso di rischi multipli che richiedono l'uso simultaneo di più DPI, questi devono essere tra loro compatibili e tali da mantenere, anche nell'uso simultaneo, la propria efficacia nei confronti del rischio e dei rischi corrispondenti. I DPI sono classificati secondo tre categorie:

I Categoria Sono i DPI che proteggono da rischi fisici di modesta entità (ad es per azioni lesive con effetti superficiali prodotte da strumenti meccanici; o azioni lesive di lieve entità e facilmente reversibili) II Categoria Racchiude i DPI non inclusi nelle altre due categorie

III Categoria Include i DPI che proteggono da danni gravi e/o permanenti e dalla morte (ad es DPI destinati a salvaguardare dalle cadute dall'alto e a salvaguardare dai rischi connessi ad attività che espongano a tensioni elettriche pericolose)

• Gli obblighi del datore di lavoro in merito ai DPI sono :

Individua in base alla valutazione dei rischi e dei DPI commercializzati, i più idonei a proteggere i lavoratori Stabilisce le condizioni di utilizzo e manutenzione Fornisce istruzioni in una lingua comprensibile per i lavoratori Verifica che i DPI siano utilizzati soltanto per gli usi previsti Aggiorna la scelta dei DPI in funzione della variazione dei rischi presenti nel luogo di lavoro assicura una formazione adeguata e organizza, se necessario, uno specifico addestramento circa l'uso corretto e l'utilizzo pratico dei DPI. (indispensabile per i DPI di III categoria e per i dispositivi di protezione dell'udito) • Gli obblighi del lavoratore in merito ai DPI sono: sottoporsi al programma di formazione e addestramento organizzato dal datore di lavoro utilizzare i DPI messi a loro disposizione conformemente all'informazione e alla formazione ricevute aver cura dei DPI messi a loro disposizione senza apportarvi modifiche di propria iniziativa segnalare immediatamente al datore di lavoro o al dirigente o al preposto qualsiasi difetto o inconveniente da essi rilevato nei DPI messi a loro disposizione attenersi alle procedure aziendali riguardo la riconsegna dei DPI. 11.3 Presenza di cantieri Edili nell'area Alla data di stesura del presente piano c’è in corso un cantiere attiguo per il quale è stato studiato una interazione della struttura del ponteggio. Rispettate le prescrizioni iniziali non ci saranno ulteriori problematiche di contatto, a meno che non emergano lavorazioni in contrasto e contemporanee per le quali il preposto deve immediatamente interrompere i lavori e contattare il CSE.

11.4 Immissioni sonore nell’ambiente urbano Come sopradescritto l’area si configura come prevalentemente residenziale: Aree urbane interessate prevalentemente da traffico veicolare locale, con bassa densità di popolazione e limitata presenza di attività commerciali ed assenza di attività industriali ed artigianali. Per ciascuna classe acustica in cui è suddiviso il territorio, sono definiti dal D.P.C.M. 14/11/97 i valori limite di emissione, i valori limite di immissione, i valori di attenzione ed i valori di qualità, distinti per i periodi diurno (ore 6,00-22,00) e notturno (ore 22,00-6,00). Le definizione di tali valori sono stabilite dall’art. 2 della Legge 447/95:

11.5 Valutazione del rischio rumore Il documento di valutazione dei rischi redatto ai sensi del DLgs 626/94 dovrà comprendere anche il rischio rumore, di conseguenza non sarà più necessario possedere un documento di valutazione ad esso dedicato. Il nuovo decreto dal DLgs 195 del 10 aprile 2006, “Attuazione della direttiva 2003/10/CE relativa all’esposizione dei lavoratori ai rischi derivanti dagli agenti fisici (rumore)”, introduce i concetti di valore d’azione e di valore limite d’esposizione: sostanzialmente i valori inferiori e superiori d’azione sono gli stessi del DLgs 277/91 (80 e 85 dB(A)), superati i quali deve scattare l’”azione”, cioè la procedura di prevenzione e sanitaria prevista dal decreto; il valore limite d’esposizione pari a 87 dB(A) non deve mai essere superato. Il nuovo Decreto richiede la verifica del rispetto del valore limite tenendo conto dell’attenuazione prodotta dai dispositivi di protezione individuale dell’udito indossati dal lavoratore. Il nuovo decreto inoltre prevede che al superamento del livello inferiore d’azione (80 db(A)) il datore di lavoro proceda alla misurazione dei livelli di rumore cui i lavoratori sono esposti, ma al comma 3 dello stesso articolo precisa che è possibile ricorrere alla “campionatura” purchè rappresentativa dell’esposizione del lavoratore. Occorre ricordare che le istruzioni per l’uso delle macchine costruite dopo il 21 settembre 1996 devono riportare il livello di pressione acustica continuo equivalente ponderato A nei posti di lavoro, se questo supera 70 dB(A), e il valore massimo della pressione acustica istantanea ponderata C nei posti di lavoro se supera 93 Pa (130 dB rispetto a 20 mPa). I datori di lavoro che utilizzano questi dati devono verificare se l’utilizzo, l’ambiente in cui opera la macchina ed il suo invecchiamento influiscono sull’effettiva esposizione dei lavoratori.

Valori di esposizione Valori inferiori di azione Lex.8h= 80 dB(A) e Ppeak = 135 dB(C) Valori superiori di azione Lex.8h= 85 dB(A) e Ppeak = 137 dB(C) Valori limite di esposizione Lex.8h= 87 dB(A) e Ppeak = 140 dB(C) Per il rispetto di

questo valore il datore di lavoro tiene conto dell;attenuazione prodotta dai DPI. Livello di esposizione E’ possibile calcolare il livello di esposizione settimanale anziche’ giornaliero se: L’esposizione giornaliera varia sensibilmente da giorno a giorno Il livello settimanale non eccede mai il limite di Lex.8h= 87 dB(A)

Siano adottate adeguate misure per ridurre al minimo i rischi associati Valutazione del rischio La documentazione deve far parte del POS e rispondenti alle norme della buona

tecnica, la periodicita’ della valutazione e’ quadriennale ed effettuata da personale idoneo.

Registro degli esposti Non piu’ necessario. Misure di prevenzione Il datore di lavoro elimina i rischi alla fonte, o li riduce al minimo, e sempre sotto e protezione il livello limite di esposizione, mediante misure tecniche e organizzative. Eventuali punti dove il lavoratore e’ sottoposto a livelli oltre quelli limite, sono

segnalati e limitati.

Uso dei DPI Al superamento dei valori inferiori il datore di lavoro mette a disposizione i DPI Al superamento del livello limite superiore il datore di lavoro si assicura dell’uso dei

DPI Livello di Informazione e formazione E’ sempre obbligatori prima dell’inizio dei lavori, soprattutto in casi di superamento

del limite superiore. Sorveglianza sanitaria Il datore di lavoro sottopone a sorveglianza sanitaria nel caso di superamento del

valore limite superiore. Estesa a tutti i livelli qualora il medico ne confermi la necessita’.

Sanzioni Mancata valutazione del rischio o assenza del relativo documento: Arresto da 3 a 6 mesi Ammenda da euro 1549 a 4131 11.6 Valutazione del rumore in caso di attività temporanee Le stesse fasi lavorative, a volte, si sovrappongono ad altre in cui gli addetti possono essere esposti a livelli di rumore superiori, tali da portare i livelli di esposizione equivalenti al di sopra del limite di 80 dB(A), che costituisce la prima soglia di intervento. In tali casi, le caratteristiche del lavoro nel settore delle costruzioni (estrema variabilità delle esposizioni nel corso della vita del cantiere oltre che nell’ambito delle singole giornate o settimane lavorative), rendono praticamente impossibile applicare le metodologie di valutazione previste in altri settori lavorativi dove a ciascun lavoratore ed a ciascun posto di lavoro è attribuibile uno specifico livello di esposizione a rumore. Risulta quindi necessario individuare criteri più attinenti al caso di specie. I criteri di valutazione proposti prevedono il seguente percorso logico: 1. Individuazione delle attività lavorative e delle relative emissioni sonore durante il loro svolgimento. 2. Suddivisione dei lavoratori operanti in cantiere in gruppi omogenei secondo le attività svolte ed individuazione, nell’ambito di ciascun gruppo omogeneo, dei livelli di esposizione equivalenti di ciascuna delle attività e della relativa percentuale di tempo lavorativo dedicato. 3. Calcolo per ciascun gruppo omogeneo, del livello di esposizione personale relativo alla settimana di maggior rischio riferita all’intera durata del ciclo produttivo, tenuto conto delle caratteristiche del cantiere e considerando, al solo fine del rispetto del valore limite (87 dB(A)), dell’attenuazione dei DPI dell’udito scelti. 11.7 Valutazione del rischio da vibrazione Il D.Lgs. n. 187 del 19/08/2005 sulle prescrizioni minime di sicurezza e salute relative all'esposizione dei lavoratori ai rischi derivanti da vibrazioni meccaniche, prescrive specifiche metodiche di individuazione e valutazione dei rischi associati all'esposizione a vibrazioni del sistema mano-braccio (HAV) e del corpo intero (WBV) e specifiche misure di tutela, che vanno inserite nel documento di valutazione dei rischi prescritto dal D.Lgs. 626/94. Il decreto prevede inoltre che i lavoratori siano sottoposti a sorveglianza sanitaria da parte del Medico Competente qualora sia superato il livello di azione (2,5 m/s2 e o 0,5 m/s2, rispettivamente, per le vibrazioni trasmesse al sistema mano braccio e al

corpo intero). La valutazione dei rischi può essere effettuata sia senza misurazioni, sulla base di appropriate informazioni reperibili dal costruttore e/o da banche dati accreditate (ISPESL, CNR, Regioni), sia con misurazioni, in accordo con le metodiche di misura prescritte da specifici standard ISO-EN. Per vibrazioni trasmesse al sistema mano-braccio si intendono "le vibrazioni meccaniche che se trasmesse al sistema mano-braccio nell'uomo, comportano un rischio per la salute e la sicurezza dei lavoratori, in particolare disturbi vascolari, osteoarticolari, neurologici o muscolari" (art. 2 comma 1, punto a, D.lgs n. 187/2005). Per vibrazioni trasmesse al corpo intero si intendono "le vibrazioni meccaniche che, se trasmesse al corpo intero, comportano rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori, in particolare lombalgie e traumi del rachide" (art. 2 comma 1, punto b, D.lgs n. 187/2005). La "Direttiva Macchine" (D.P.R. 24 luglio 1996 n. 459), impone ai costruttori di utensili portatili e di macchine di dichiarare i valori di vibrazioni a cui sono esposti gli operatori. Ciò significa che tutti i macchinari conformi alla Direttiva Macchine che producono vibrazioni superiori ai livelli di azione prescritti dalla normativa (2,5 m/s2 e o, 0,5 m/s2, rispettivamente, per le vibrazioni trasmesse al sistema mano braccio e al corpo intero), devono essere corredati della certificazione dei livelli di vibrazione emessi. Tra le attrezzature possibili fonti di vibrazioni per il sistema mano-braccio vi sono attrezzature quali: martelli demolitori, ribattatrici, smerigliatrici, scalpellatori, motoseghe, decesplugliatori, etc.Tra le macchine che possono trasmettere vibrazioni al corpo intero vi sono, tra l'altro, gru ed autogrù, trattori, ruspe, carrelli elevatori, motociclette ed altri mezzi di trasporto, ambulanze etc.Questo comporta che un gran numero di attività lavorative sono esposte nel settore dell'edilizia, della produzione, della logistica distributiva, dei servizi di trasporto pubblico e privato. Livelli di azione giornalieri e valori limite per l'esposizione a vibrazioni trasmesse al sistema mano-braccio ed al corpo intero

Vibrazioni trasmesse al sistema mano-braccio Livello d'azione giornaliero di esposizioneA(8) = 2,5 m/s2 Valore limite giornaliero di esposizione A(8) = 5 m/s2

Vibrazioni trasmesse al corpo intero Livello d'azione giornaliero di esposizioneA(8) = 0,5 m/s2 Valore limite giornaliero di esposizione A(8) = 1,15 m/s2 11.8 Demolizioni, Scavi di sbancamento / sezione obbligata L'obbligo di provvedere, nel corso dei lavori di sbancamento o splateamento, all'armatura ed al consolidamento del terreno deve essere osservato in tutti i casi in cui si presenti il pericolo di frane o scoscendimenti per qualsiasi causa, sia che il pericolo dipenda da fattori naturali sia che derivi da situazioni create da opere dell'uomo, tra cui quelle realizzate durante l'esecuzione dei lavori stessi. E' vietato costruire depositi di materiali presso il ciglio degli scavi .Qualora tali depositi siano necessari per le condizioni di lavoro, si deve provvedere alle necessarie puntellazioni. Al fine della sicurezza, è indispensabile conoscere bene i terreni ed il loro modo di comportarsi sia quando sono allo stato naturale sia quando è turbato da operazioni di scavo. Un limite alla stabilità è dato dalla pendenza naturale di declivio. Si vuole così chiamare la massima pendenza che una parete di qualsiasi scavo di qualsiasi altezza può mantenere indefinitamente senza che il materiale possa scorrere verso il basso. Essa stabilisce la separazione tra i limiti di stabilità e quelle di instabilità della parete. La stabilità va intesa in senso relativo; Infatti per cause naturali, ad esempio le piogge o maree eccezionali, si possono temere frane o scoscendimenti per cui si deve provvedere o all'armatura del terreno o al suo consolidamento. Qualora in cantiere si valuti necessaria dovra’ essere costruita speciale opera di contenimento dello scavo costituita da tavole o pannelli prefabbricati che devono sporgere dai bordi degli scavi almeno 30 cm. I margini dello scavo vanno protetti per tutto il loro sviluppo longitudinale da parapetti alti 100 cm e tavola fermapiede di cm 20 ben ancorata al terreno. I lavoratori che operano all'interno dello scavo devono fare uso dei mezzi personali di protezione come guanti, calzature e casco protettivo antinfortunio. Nello scavo a mano utilizzare il badile per il manico con la mano sinistra in basso e la mano destra in alto vicino all'estremità del manico; piegare le ginocchia e tenere la schiena dritta, facendo scorrere la lama sul terreno, raccogliendo il materiale. Per scavare con il piccone dovranno essere utilizzate tutte e due le mani, facendo cadere la punta perpendicolarmente al terreno; dovrà essere prestata particolare attenzione nel verificare che alle spalle non sia presente nessuno prima di alzarlo. 11.9 Lavori di demolizione

Nel corso delle demolizione sarà obbligatorio predisporre specifica opera previsionale concordata con il D.L. il CSE ed il Responsabile dei Lavori.

Prima di iniziare i lavori di demolizione bisogna verificare la stabilità delle strutture. Le demolizioni devono procedere dall'alto verso il basso, con particolare cura di non intaccare la stabilità delle strutture portanti, di collegamento e adiacenti.

La successione delle operazione di demolizione di strutture importanti deve essere prevista in apposito programma. Vanno adottate in ogni caso le seguenti misure: - per altezze da 2 a 5 metri usare adeguate cinture di sicurezza, - per altezze oltre i 5 metri: i ponti di servizio devono essere indipendenti dalla struttura da demolire, - è vietato far lavorare gli operai sui muri in demolizione, - Il materiale di risulta non deve essere gettato dall'alto ma adeguatamente abbassato a terra o convogliato in appositi canali, - Vanno adottate adeguate misure per limitare la produzione ed il sollevamento di polveri durante la demolizione ed il trasporto dei materiali di risulta, - la zona interessata dalle opere di demolizione va opportunamente delimitata, vietando, il transito e la sosta.

11.10 Movimentazione manuale di carichi Per movimentazione manuale dei carichi si intendono le operazioni di trasporto o di sostegno di un carico ad opera di uno o più lavoratori, comprese le azioni del sollevare, deporre, spingere, tirare, portare o spostare un carico che, per le loro caratteristiche o in conseguenza delle condizioni ergonomiche sfavorevoli, comportano tra l'altro rischi di lesioni dorso-lombari a causa di fattori come: - il il carico è troppo pesante (kg. 30) - è ingombrante o difficile da afferrare - è in equilibrio instabile o il suo contenuto rischia di spostarsi - è collocato in una posizione tale per cui deve essere tenuto o maneggiato ad una certa distanza dal tronco o con una torsione o inclinazione del tronco - può, a motivo della struttura esterna e/o della consistenza, comportare lesioni per il lavoratore, in particolare in caso di urto. Il datore di lavoro deve adottare tutte le misure organizzative necessarie o ricorre ai mezzi appropriati, in particolare valutare l’utilizzo di mezzi/attrezzature meccaniche, al fine di evitare la necessità di una movimentazione manuale dei carichi da parte dei lavoratori. Qualora non sia possibile evitare la movimentazione manuale dei carichi devono essere adottate le misure in modo che detta movimentazione sia quanto più possibile sicura e sana. Gli addetti alle attività che prevedono movimentazioni manuali di carichi devono essere formati e informati sulle tecniche adeguate di sollevamento e movimentazione e devono essere sottoposti a sorveglianza sanitaria. 11.11 Movimentazione dei carichi mediante mezzi di sollevamento Non previsto

11.12 Misure generali contro il rischio di caduta dall'alto

Non previsto 11.13 Misure generali contro il rischio di incendio od esplosione Le lavorazioni previste per l'attuazione del progetto non presentano rischi particolarmente significativi di incendio. Si dovranno predisporre dei normali presidi antincendio mediante estintori in corrispondenza di quadri elettrici, eventuali postazioni fisse, box uffici, depositi. Gli estintori dovranno essere omologati e in regola con le manutenzioni previste ed indicativamente del tipo 34A 144BC. L'eventuale deposito di carburanti e lubrificanti è ammesso esclusivamente all'interno delle aree preposte in modeste quantità in contenitori idonei, poggianti su bacini metallici atti a ricevere eventuali spandimenti.

11.14 Misure generali contro il rischio di esposizione ad agenti, sostanze chimiche pericolose I prodotti contenenti agenti chimici pericolosi devono essere etichettati secondo normativa

riportando uno dei seguenti

simboli:

+T altamente tossico = un teschio su tibie incrociate

T tossico = un teschio su tibie incrociate X n

nocivo = una croce di S. Andrea

X i irritante = una croce di S. Andrea Il simbolo è accompagnato sempre da: - frasi di rischio (R seguita di un numero) - consigli di prudenza (S seguita da un numero). Le frasi di rischio e i consigli di prudenza sono riportati in forma esplicita nella scheda tossicologica (scheda di sicurezza) che deve accompagnare il prodotto e che il produttore deve consegnare all'utilizzatore. Tali schede devono essere parte integrante del POS ed è quindi essenziale che le imprese verifichino la presenza in azienda di tali schede o, in mancanza, le richiedano al fornitore. La scheda di sicurezza contiene i seguenti dati:

1 Identificazione del prodotto e della società produttrice

2 Composizione e informazioni sugli ingredienti 3 Identificazione dei pericoli 4 Misure di primo soccorso. 5 Misure antincendio 6 Misure in caso di fuoriuscita accidentale 7 Manipolazione e stoccaggio 8 Controllo dell’esposizione-protezione individuale 9 Proprietà chimiche e fisiche 10 Stabilità e reattività 11 Informazioni tossicologiche 12 Informazioni ecologiche 13 Considerazioni sullo smaltimento 14 Informazioni sul trasporto 15 Informazioni sulla regolamentazione 16 Altre informazioni

A prescindere dal livello di rischio e, quindi, anche nel caso di rischio moderato, ove siano presenti agenti chimici pericolosi si devono: Nel caso di agenti chimici non etichettati valutare ed adottare le misure di sicurezza del caso, mettere a disposizione e far utilizzare idonei DPI. In presenza di lavoratori già soggetti in passato a sorveglianza sanitaria, verificare col medico competente le sussistenza dell'obbligo di sorveglianza sanitaria. Nel caso che la valutazione indichi livelli di esposizione superiori a quelli corrispondenti al rischio moderato (esposizione massiccia, pressoché continuativa ed in assenzi di ventilazione), dare piena attuazione alla norma oltre a quanto indicato in precedenza. 11.15 Misure generali per ridurre il rischio di elettrocuzione

Sono qui riportate delle norme comportamentali generali: - Segnalare al responsabile qualsiasi malfunzionamento o anomalia - Tutte le operazioni di manutenzione, modifica o integrazione dell’impianto elettrico di cantiere devono essere effettuate da personale specializzato - Proteggere con adeguate opere i cavi che insistono su vie di transito - I cavi sospesi devono essere sostenuti con fascette di plastica - Prima di movimentare attrezzature alimentate elettricamente, aprire l'interruttore a monte del cavo e disinserire la spina. - Qualora un dispositivo di protezione (interruttore) sia intervenuto aprendo il circuito, prima di ridare tensione all'impianto occorrerà individuare e riparare il guasto che lo ha provocato e mai dare di nuovo tensione escludendo dal circuito l'interruttore che ne impedisce la chiusura. - Non utilizzare prese e spine con il corpo rotto; disinserirle solo dopo aver aperto l'interruttore a monte - Non disinserire la spina tirando il cavo - Se si nota uno scintillio all'interno di una presa o di una spina, non utilizzarla e portarla in manutenzione. - Cavi di alimentazione: prolunghe. Per portare l'alimentazione nei luoghi dove non è presente un quadro elettrico,occorreranno prolunghe la cui sezione deve essere adeguatamente dimensionata in funzione della potenza richiesta. E' vietato approntare artigianalmente le prolunghe: andranno utilizzate, pertanto, solo quelle in commercio realizzate secondo le norme di sicurezza. Il cavo da utilizzare è quello per posa mobile. - I cavi di alimentazione non devono essere sollecitati a piegamenti di piccolo raggio né sottoposti a torsione, né agganciati su spigoli vivi o su materiali caldi o lasciati su pavimenti sporchi di cemento, oli o grassi, non calpestarli o farli strisciare. - Qualora un cavo risulti deteriorato non deve essere riparato con nastri isolanti adesivi, ma va subito sostituito da personale specializzato con uno di caratteristiche identiche. L'uso dei cavi deteriorati è tassativamente vietato. - Il cavo elettrico, i suoi attacchi e l'interruttore devono essere protetti adeguatamente e si dovrà sempre evitare di toccarli con le mani bagnate o stando con i piedi sul bagnato. - Dopo l'utilizzazione i cavi di alimentazione (dell'apparecchiatura e/o quelli usati per le derivazioni provvisorie) devono essere accuratamente ripuliti e riposti, in quanto gli isolamenti in plastica ed in gomma si deteriorano rapidamente a contatto con oli e grassi. - I collegamenti volanti devono essere evitati, per quanto possibile. Ove indispensabili, i collegamenti a presa e spina dovranno essere realizzati con prese e spine aventi almeno protezione IP 67 e dovranno essere posizionati fuori dai tratti interrati. - Il pressacavo svolge la duplice funzione di protezione contro la penetrazione, all'interno del corpo della spina e della presa (fissa o mobile), di polvere e liquidi e contro la eventuale sconnessione tra i cavi ed i morsetti degli spinotti causata da una tensione eccessiva accidentalmente esercitata sul cavo. Deve, pertanto, essere prestata la massima attenzione allo stato dei pressacavi presenti sia sulle spine che sulle prese. 11.16 Misure generali per attrezzature macchine impianti e loro manutenzione Le macchine e le attrezzature verranno utilizzate esclusivamente nelle lavorazioni e nelle modalità previste dal manuale d'uso ALLEGATO C che deve essere presente in cantiere. In cantiere saranno utilizzate esclusivamente macchine e attrezzature conformi alle disposizioni normative vigenti.

A tal fine, nella scelta e nell'installazione

saranno rispettate da parte dell'impresa le norme di sicurezza vigenti e le norme di buona tecnica. Le verifiche dovranno essere compiute possibilmente prima dell'invio in cantiere delle attrezzature. La normativa garantisce la libera circolazione nel mercato comune europeo soltanto alle macchine che, rispettando determinati requisiti di sicurezza, possiedono la marcatura CE di conformità, la quale può essere dichiarata dal fabbricante o certificata da un organismo verificatore ufficiale. Generalmente le macchine devono essere provviste di targa riportante in modo facilmente leggibile ed indelebile le seguenti indicazioni . • Nome ed indirizzo del fabbricante . • Designazione della serie e del tipo . • Anno di fabbricazione . • Eventuale numero di serie . • Marcatura CE . • Principali caratteristiche tecniche che caratterizzano la macchina . • Per le apparecchiature elettriche la Tensione, intensità e tipo di alimentazione prevista. . • Le tubazioni flessibili di eventuali impianti oleodinamici devono recare stampigliata l’indicazione della

classe di esercizio

L'impresa appaltatrice e le altre ditte che interverranno in cantiere se intendono utilizzare attrezzature e macchine non riportanti il marchio CE dovranno comprovare la conformità normativa e lo stato di manutenzione delle stesse. Per l'utilizzo comune degli impianti e degli apprestamenti le ditte in subappalto e i lavoratori autonomi dovranno riferirsi a quanto previsto dal POS dell'impresa. Prescrizioni generali per l’utilizzo di mezzi ed attrezzature: - Non utilizzare i mezzi/attrezzature per usi diversi da quelli previsti dal costruttore - Utilizzare solo gli accessori previsti dal costruttore - Non avviare mai leve di comando senza conoscere a cosa servono. - Non salire o scendere da macchine in movimento - Non lasciare mai incustoditi mezzi/attrezzature in funzione - Verificare l’efficienza dei carter e dei dispositivi di protezione degli organi di trasmissione. NON modificarli o rimuoverli - Utilizzare i DPI previsti - Verificare l’efficienza dei dispositivi acustici e luminosi - Verificare prima dell’uso l’efficienza dei comandi ed in particolare dei dispositivi frenanti - Verificare la stabilità de mezzo/attrezzatura Anche se per l’utilizzo di determinati mezzi/’attrezzature non è richiesta dalle normative un specifica formazione obbligatoria l’entrata in vigore del DLgs 626/1994 ha sancito il principio per cui mi mezzi e le attrezzature debbano essere utilizzati dall’operatore solo dopo una formazione adeguata e : - Informare immediatamente i preposti in caso di malfunzionamenti - Attenersi alle disposizioni del medico competente in merito all’esposizione al Rumore ed alle Vibrazioni - Si sottolinea che l’esecuzione programmata della manutenzione, la verifica periodica dell’idoneità dei parametri tecnici permettono di prevenire considerevolmente il rischio di esposizione. - Durante i rifornimenti di carburante spegnere il motore Tutti gli interventi di manutenzione ordinaria e quelli di riparazione devono essere effettuati da personale specializzato in accordo ai libretti specifici di uso e manutenzione delle attrezzature presenti in cantiere. Prima di effettuare interventi su macchine nelle quali sono normalmente addetti altri lavoratori, si deve procedere ad informarli dell'intervento previsto, informarsi sulle particolarità da loro riscontrate e deve essere preteso l'abbandono della macchina. Prima di eseguire operazioni di manutenzione che richiedono l'inserzione delle mani o di altre parti del corpo nell'area di azione di utensili, trasmissioni o altri organi in movimento, eseguire il fermo totale della macchina o dell'impianto con azionamento dell'interruttore generale (togliere sempre se presente quando esiste la chiave della messa in moto).Se la macchina ha parti che possono entrare in movimento per gravità o azione di aria compressa o altro, sistemare un dispositivo di blocco meccanico. Per le macchine complesse, oppure in quelle nelle quali l'operaio addetto alla manutenzione non è in grado di controllare tutti i particolari della macchina o dell'impianto, in prossimità degli organi di messa in marcia deve essere applicato un cartello con l'informazione: "lavori in corso", eventualmente integrata da altri avvisi volti ad evitare intempestive manovre di riavvio. Terminato l'intervento, rimossi gli eventuali fermi e rimontate le protezioni è necessario collaudare il funzionamento dei dispositivi di sicurezza della macchina, ed informare l'utilizzatore delle operazione e regolazioni effettuate. 12 Coordinamento dei lavori 12.1 Coordinamento durante l'esecuzione dei lavori Consegnati i lavori il CSE nella sua attività di verifica e controllo del rispetto delle prescrizioni del PSC e , per sua competenza, della normativa vigente in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro provvede a: - convocare prima ,dell'inizio delle lavorazioni, una riunione tecnica tra il Direttore dei Lavori, il Direttore tecnico dell’impresa, al fine di esaminare e condividere gli elaborati di progetto inerenti alle previsioni temporali, le stime economiche, le modalità esecutive dell'opera, nonché le prescrizioni per la cantierizzazione dell'area; a conclusione della riunione dovrà essere redatto il relativo verbale riportando l'esito della verifica. - effettuare dei sopralluoghi periodici in cantiere per la verifica dell'attuazione di quanto previsto dal PSC e dal POS, Sono state evidenziate delle criticità, in qualche modo “ricorrenti”, durante l’esecuzione dei lavori in previsione delle quali dovrà essere SEMPRE convocata una riunione di coordinamento. Tali situazioni sono (elenco non esaustivo):

- Inizio di lavorazioni di cui al massimo coefficientedi rischio; - Ingresso di lavoratori autonomi e di noli a caldo; - Ingressi di ditte operanti per conto terzi (sottoservizi ecc.); - Esigenze tecniche presentatesi in fase di esecuzione dei lavori non prevedibili in fase di progetto. - Variazione della pianificazione metodologica e/o temporale delle lavorazioni. 12.2 Prescrizioni minime di coordinamento

E' vietato eseguire qualsiasi lavoro su o in vicinanza di parti in tensione. Prima di qualsiasi intervento sugli impianti elettrici, l'operatore si assicura che non vi sia tensione aprendo gli interruttori a monte e mettendo lucchetti o cartelli al fine di evitare l'intempestiva chiusura degli stessi da parte di altri; quindi prima di operare accerta, mediante analisi strumentale (ad esempio con il tester), l'avvenuta messa fuori tensione delle parti con possibilità di contatti diretti. Per le eventuali operazioni che presentano il rischio di proiezione di materiali (schegge, scintille, polveri, etc.) durante l’uso di attrezzature come: sega circolare trancia-piegaferri, cannello, ossiacetilenico saldatrice elettrica idropulitrice smerigliatrice , etc, gli addetti dovranno avvisare le altre maestranze estranee alla lavorazione affinché si mantengano a distanza di sicurezza e se necessario delimitare la zona di lavoro. Dovranno inoltre verificare l’efficienza delle schermature in caso di vicinanza a pubblico passaggio Gli operatori che utilizzano apparecchi di sollevamento devono preventivamente verificare la presenza, ed eventualmente chiederne l’allontanamento, del personale presente nel raggio d’azione della gru. Nel caso di lavorazioni interferenti giudicate compatibili, i lavoratori di ognuna delle lavorazioni devono dotarsi dei DPI necessari di protezione previste dall’altra ( per es. mascherina, ortoprotettori, scarpe, casco, etc.) Durante le lavorazioni sui muri di sponda non devono mai essere eseguiti contemporaneamente nella stessa area lavori sulle sommità ed alla base In tutte le lavorazioni che prevedono demolizioni l’area deve essere segregata e interdetta la passaggio Durante gli interventi dei sottoservizi nell’area interessata devono essere sospese tutte le altre lavorazioni. Sarà a carico dell’impresa appaltatrice la responsabilità dell’applicazione delle misure e degli apprestamenti di sicurezza relative alle lavorazioni derivanti dal presente PSC così come di ogni applicazione della legislazione e normativa vigente in materia di sicurezza. Sarà a carico del CSE il controllo che siano rispettate le procedure di coordinamento ed eventualmente la loro integrazione o modifica.

12.3 Utilizzo di impianti comuni L’impianto elettrico di cantiere, le operi provvisionali di servizio , le zone di carico e scarico e di deposito, i servizi igienico sanitari, potranno essere utilizzate dai lavoratori autonomi, o di ditte di fiducia da loro direttamente incaricate, secondo le modalità definite nel POS dell’impresa e durante le riunioni di coordinamento.

13 Gestione dell’emergenza

L'impresa appaltatrice dovrà garantire, durante tutta la durata dei lavori, la presenza di addetti al primo soccorso e all'antincendio. L'impresa stessa dovrà fare un programma relativo alle presenze degli addetti stessi che potranno essere dell'impresa appaltatrice o delle altre imprese esecutrici. Tale programma dovrà essere riportato nel POS ed aggiornato costantemente in caso di variazioni. Allegati al POS dovranno essere riportati gli attestati di partecipazione agli appositi corsi degli addetti. Il CSE verificata l'avvenuta formazione degli addetti dovrà controllare periodicamente la presenza del personale preposto in armonia al programma. 13.1 Presidi antincendio In cantiere dovrà essere garantito un adeguato numero di estintori sulla scorta dei depositi e dei locali che saranno apprestati. In linea generale dovranno essere presenti estintori a polvere e/o a CO2 all'interno di ciascun locale ed in prossimità dei depositi di materiale combustibile e/o infiammabile. La presenza di estintori dovrà essere altresì garantita in tutti i mezzi utilizzati per le lavorazioni. Per le lavorazioni con particolare pericolo di innesco (saldature, impermeabilizzazioni, ecc.) dovrà essere sempre a disposizione, presso il luogo di lavoro (nell'immediata vicinanza) un adeguato estintore. Il POS dell'impresa appaltatrice dovrà definire il tipo ed il posizionamento degli estintori 13.2 Presidi di primo soccorso

In cantiere dovrà essere garantito una cassetta di primo soccorso o, se il numero di addetti è limitato, un pacchetto di primo soccorso; entrambi dovranno contenere i presidi precisati dalle norme di legge relative. La gestione di detti presidi è ad esclusiva cura degli addetti al primo soccorso. Il POS dell'impresa appaltatrice dovrà definire il tipo ed il posizionamento dei presidi di primo soccorso. 13.3 Evacuazione Le vie di esodo coincidono con la normale viabilità di cantiere, queste devono essere mantenute sempre sgombre ed in efficienza lungo tutto il loro percorso. Il POS dell'impresa appaltatrice dovrà riportare la procedura relativa alla gestione dell'emergenza. 13.4 Incendio L'eventuale chiamata ai Vigile del Fuoco (115) viene effettuata dall'addetto all'antincendio che provvederà a fornire loro tutte le indicazioni necessarie per focalizzare il tipo di intervento necessario. Gli incaricati alla gestione dell'emergenza provvederanno a prendere gli estintori o gli altri presidi necessari e a provare a far fronte alla stessa in base alle conoscenze ed alla formazione ricevuta. Fino a quando non è stato precisato che l'emergenza è rientrata tutti i lavoratori dovranno rimanere fermi o coadiuvare gli addetti all'emergenza nel caso in cui siano gli stessi a chiederlo. Il POS dell'impresa appaltatrice dovrà riportare la procedura relativa alla gestione dell'emergenza. 13.5 Primo soccorso Nessun lavoratore potrà intervenire in caso d’ infortunio se non per attivare gli incaricati previsti. L'eventuale chiamata ai "Servizi di emergenza" (118) viene effettuata dall'addetto al Primo Soccorso che provvederà a fornire loro tutte le indicazioni necessarie per focalizzare il tipo di intervento necessario. Gli incaricati alla gestione del Primo Soccorso provvederanno a fornire i soccorsi necessari all'evento anche con i presidi necessari e a provare a far fronte allo stesso in base alle conoscenze ed alla formazione ricevuta. Tutti i lavoratori dovranno rimanere fermi o coadiuvare gli addetti nel caso in cui siano gli stessi a chiederlo. Il POS dell'impresa appaltatrice dovrà riportare la procedura relativa alla gestione del primo soccorso.

13.6 Elenco dei recapiti utili da appendere nell’ufficio di cantiere Emergenza sanitaria Telefono: 118 Vigili del Fuoco Telefono: 115 Carabinieri pronto intervento Telefono: 112 Polizia di stato (prondo intervento) Telefono: 113

Polizia Municipale pronto intervento Telefono: Guardia medica Telefono: Pronto soccorso Ospedale civile Telefono 15 Stima dei costi della sicurezza 15.1 Oneri Diretti Normalmente vengono quantificati come incidenza percentuale della quota delle spese generali dovute all'appaltatore calcolata nell’analisi prezzi delle opere compiute, fino ad un massimo di 1/3 di tale percentuale. Sono costi inerenti agli apprestamenti, alle recinzioni, ai camminamenti, agli impianti di approvvigionamento, alle opere provvisionali, alle attrezzature, alle infrastrutture ed alla logistica del cantiere, in quanto individuano opere strumentali all'esecuzione dei lavori e concorrenti alla formazione delle singole categorie d'opera. Nel caso specifico di questo cantiere, la committenza e’ una societa’ privata della quale l’impresa esecutrice risulta parte integrante. Non esiste un computo metrico-estimativo, gli oneri diretti per la sicurezza vengono quindi calcolati come incidenza dell’importo presunto delle opere, importo alla base del calcolo degli oneri tecnici, ecc. E’ di prioritaria importanza la verifica dell’effettuazione delle opere e forniture previste dal PSC, le quali non essendoci contabilita’ delle opere saranno direttamente sostenute e dimostrate dall’impresa esecutrice. 15.2 Oneri Specifici Sono stati individuati mediante specifico computo metrico inerente ai costi della sicurezza dovuti a particolari richieste del CSP e/o particolari opere con rischi specifici non riconducibili nell'analisi dei prezzi; determinano particolari apprestamenti, opere provvisionali, attrezzature, metodologie lavorative, non strumentali all'esecuzione delle categorie d'opera bensì determinati da esigenze di sicurezza delle persone coinvolte dai lavori, che determinano specifici costi della sicurezza. E’ di prioritaria importanza la verifica dell’effettuazione delle opere e forniture previste dal PSC, le quali non essendoci contabilita’ delle opere saranno direttamente sostenute e dimostrate dall’impresa esecutrice. Computo Oneri Specifici per la Sicurezza u.m. n. prezzo sommano Redazione dei POS a corpo 1,00 euro 2.000 Elmetto in polietilene ad alta densita' cad 8,00 10,00 euro 80 Cuffia antirumore cad 15,00 9,00 euro 135 Mascherina facciale antipolvere cad 1,32 30,00 euro 39,6 Tuta tyvec cad 7,00 15,00 euro 105 Esecuzione presidi antincendio estintori cad 50,00 10,00 euro 500

Valigetta prontosoccorso cad 140,00 1,00 euro 140 Parapetti in legni anticaduta per delimitare a corpo 1,00 2000,00 euro 2000 Esecuzione piani di calpestio provvisori a corpo 1 1000 euro 1000 In legno Luci di segnalazione ingresso cantiere cad 1 100 euro 100 Impianto messa a terra cad 2 200 euro 400 Totale 6.500

Tabella riassuntiva

ONERI PER LA SICUREZZA euro

DIRETTI € 2.700,00

SPECIFICI € 6.500,00

Totale € 9.200,00 I COSTI DELLA SICUREZZA TROVANO DIRETTAMENTE CORRESPONSIONE A CURA DEL COMMITTENTE O SI INSERISCONO NELL’AMMONTARE DELL’APPALTO A CORPO. 16 Varie 16.1 Contenuti del POS PRIMA dell’inizio dei lavori con congruo anticipo, pena il mancato avvio, l’impresa esecutrice DEVE presentare al CSE Il POS delle proprie lavorazioni in merito al cantiere specifico. Il POS e' redatto a cura di ciascun datore di lavoro delle imprese esecutrici, ai sensi dell'articolo 4 del decreto legislativo 19 settembre 1994, n. 626, e successive modifiche, e deve contenere almeno i seguenti elementi : - Nominativo del datore di lavoro, gli indirizzi ed i riferimenti telefonici della sede legale e degli uffici di cantiere - La specifica attività e le singole lavorazioni svolte in cantiere dall'impresa esecutrice e dai lavoratori autonomi subaffidatari - Descrizione dell’organigramma di cantiere comprendente: - i nominativi del direttore tecnico di cantiere e del capocantiere - i nominativi degli addetti al pronto soccorso, antincendio ed evacuazione dei lavoratori e, comunque, alla gestione delle emergenze in cantiere, del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza, aziendale o territoriale, ove eletto o designato - il nominativo del medico competente ove previsto - il nominativo del responsabile del servizio di prevenzione e protezione - il numero e le relative qualifiche dei lavoratori dipendenti dell'impresa esecutrice e dei lavoratori autonomi operanti in cantiere per conto della stessa impresa e specifiche mansioni, inerenti la sicurezza, svolte in cantiere da ogni figura

nominata allo scopo dall'impresa esecutrice - La descrizione dell' attività di cantiere, delle modalità organizzative e dei turni di lavoro - l'esito del rapporto di valutazione del rumore - l'individuazione delle misure preventive e protettive, integrative, rispetto a quelle contenute nel PSC quando previsto, adottate in relazione ai rischi connessi alle proprie lavorazioni in cantiere; - le procedure complementari e di dettaglio, richieste dal PSC. - l'elenco dei ponteggi, dei ponti su ruote a torre e di altre opere provvisionali di notevole importanza, delle macchine e degli impianti utilizzati nel cantiere - l'elenco delle sostanze e preparati pericolosi utilizzati nel cantiere con le relative schede di sicurezza - l'elenco dei dispositivi di protezione individuale forniti ai lavoratori occupati in cantiere - la documentazione in merito all'informazione ed alla formazione fornite ai lavoratori occupati in cantiere. 16.2 Documentazione da conservare in cantiere Documentazione progettuale: - Notifica Preliminare. - Piano di sicurezza e Coordinamento e Fascicolo dell’Opera firmati dal Responsabile dei Lavori, dal CSP, dal

CSE, dal Responsabile dell’Impresa - POS di tutte le imprese operanti in cantiere - Elaborati progettuali esecutivi delle opere - Programma esecutivo dei lavori - Nulla osta rilasciato dai VVFF per quanto di loro competenza nella gestione delle emergenze in concomitanza

all’esecuzione dei lavori - Dichiarazione di conformità dell’ impianto elettrico e dell’impianto di messa a terra di cantiere con allegati

obbligatori trasmessa dal datore di lavoro all’ISPELS - Dichiarazione di conformità dell’impianto di illuminazione di cantiere con allegati obbligatori - Registro di carico e scarico dei rifiuti - Autorizzazione agli scarichi per le baracche di cantiere o altra formalizzazione ACM eventuale Documentazione relativa alle imprese - Protocollo degli accertamenti sanitari preventivi e periodici previsti per legge, accertamenti integrativi e dello

stato di copertura vaccinale Valutazione dell’esposizione al rumore dei dipendenti; - Verbali di consegna dei DPI; - Attestazione di avvenuta formazione ed informazione dei dipendenti; - Nomina degli addetti all’antincendio e all’emergenza di primo soccorso; - Verbale di formazione e informazione; - Verbale di riunione periodica per le aziende con più di 15 persone. Documentazione relativa ai mezzi d’opera, attrezzature, materiali - Autorizzazione ministeriale e libretto del fabbricante del ponteggio. PIMUS. - Scheda dei prodotti e delle sostanze chimiche dannose o pericolose; - Copia della documentazione relativa all'utilizzo promiscuo di macchine ed attrezzature. Verbale prima riunione di coordinamento Illustrazione a impresa e committente piano di sicurezza, lettura e discussione Verbale lavoratori informati e formati sui rischi del cantiere e lavorazioni Verbale ricevimento DPI