Commissione federale della formazione professionale · Settore Questioni di principio e Politica...

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UN UFFICIO DEL DIPARTIMENTO FEDERALE DELL'ECONOMIA Commissione federale della formazione professionale Rapporto annuale 2005

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UN UFFICIO DEL DIPARTIMENTO FEDERALE DELL'ECONOMIA

Commissione federale della formazione professionale Rapporto annuale 2005

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Sommario

Compendio 5 Cresce il divario tra città e campagna 5

1 Retrospettiva 6

2 Temi principali 7

3 Promozione delle innovazioni e prestazioni particolari 9 3.1 Programma di promozione: un compito permanente 9

3.2 Sviluppo della politica di promozione – un compito centrale 10

3.3 Sottocommissione Richieste di contributi 10

3.4 Questioni di principio 11

3.5 Evoluzione dell’attività di promozione 13

4 Mercato dei posti di tirocinio 15 4.1 Squilibrio tra offerta e domanda 15

4.2 Fattori che influiscono sul mercato dei posti di tirocinio 16

4.3 Bilancio 2005 dei posti di tirocinio 19

4.4 Formazione professionale o formazione di cultura generale? 25

4.5 Disponibilità delle aziende all’attività formativa 27

4.6 Soluzioni intermedie 29

4.7 Disoccupazione giovanile 30

5 Misure 32

6 Conclusione 33

Informazioni

Ufficio federale della formazione professionale e della tecnologia Campo di prestazione Formazione professionale Settore Questioni di principio e Politica Effingerstrasse 27 3003 Berna Tel. 031 322 21 29

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Elenco dei grafici

Grafico 1: Numero delle richieste di contributi .................................................................... 13

Grafico 2: Organi responsabili............................................................................................. 14

Grafico 3: Evoluzione della formazione nella popolazione ventenne.................................. 15

Grafico 4: Giovani senza un titolo di livello secondario 2 – ripartizione in base al sesso ... 16

Grafico 5: Scolari al termine della scuola obbligatoria (9° classe) ...................................... 18

Grafico 6: Variazioni dell’offerta di posti di tirocinio in alcuni settori.................................... 20

Grafico 7: Giovani interessati a un posto di tirocinio nel 2005 ............................................ 21

Grafico 8: Distribuzione per nazionalità e sesso dei posti di tirocinio assegnati ................. 22

Grafico 9: “Lista d’attesa“ 2005........................................................................................... 23

Grafico 10: Soddisfazione della situazione attuale .............................................................. 24

Grafico 11: Evoluzione della formazione professionale e della formazione di cultura

generale...................................................................................................... 25

Grafico 12: Evoluzione della formazione professionale e della formazione di cultura

generale in rapporto alla formazione precedente (anno di riferimento

2004) Fonte: UST 2005 ............................................................................. 26

Grafico 13: Evoluzione dei contratti di tirocinio per settore economico Fonte: interno/

UST 2004.................................................................................................... 28

Grafico 14: Distribuzione delle aziende formatrici per regione.............................................. 29

Grafico 15: Andamento della disoccupazione giovanile per fasce d’età ............................... 31

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Elenco delle tavole

Tavola 1: Nuovi iscritti alla formazione di base dopo la scuola dell’obbligo e scolari al

termine della scuola dell’obbligo................................................................. 19

Tavola 2: “Lista d’attesa“ 2005........................................................................................... 23

Tavola 3: Tipo di formazione per regione linguistica .......................................................... 27

Tavola 4: Distribuzione della formazione di apprendisti tra le aziende

(anno di riferimento 2000)........................................................................... 27

Elenco degli allegati

Allegato 1: Membri della Commissione ................................................................................ 35

Allegato 2: Mandato.............................................................................................................. 36

Allegato 3: Bibliografia.......................................................................................................... 37

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Compendio

Commissione federale della formazione professionale

La Commissione federale della formazione professionale (CFFP) offre consulenza all'UFFT su questioni relative allo sviluppo e al coordinamento della formazione professionale nonché di armonizzazione con la politica generale in materia di formazione e di promozione. La Commissione valuta i progetti di sviluppo della formazione professionale e le richieste di sussidi per prestazioni particolari nell'interesse pubblico. In questo modo la politica di sviluppo e di promozione trova un solido fondamento.

La Commissione si riunisce con frequenza trimestrale in seduta plenaria ordinaria per dibattere principalmente dell’attuazione della legge sulla formazione professionale, del monitoraggio del mercato dei posti di tirocinio e relativa politica di promozione e della definizione di priorità tematiche a lungo termine per la politica generale della formazione professionale.

Mercato dei posti di tirocinio 2005

La situazione dei posti di tirocinio resta tesa come l’anno passato. È aumentato il numero complessivo di posti offerti, ma anche la domanda di posti cresce costantemente. Si osservano poi andamenti differenziati a seconda delle regioni e dei campi professionali.

Nonostante l’influsso della difficile situazione economica e l’attuale fase di crescita demografica, nell’anno cui si riferisce il presente rapporto l’offerta di posti di tirocinio a livello nazionale è rimasta costante. Il numero dei neo-iscritti alla formazione professionale di base (circa 73 700) è rimasto pressoché costante (+0,4%); quello degli scolari al termine della scuola dell’obbligo è invece in crescita rispetto al 2004 (+ 1,7 per cento) ma non in misura così marcata come in passato (nel 2004: +4%). Alcuni Cantoni hanno già denunciato l’atteso calo. A fronte di ciò, tuttavia, dal Barometro dei posti di tirocinio risulta che in agosto erano di meno i giovani che avevano trovato una soluzione (2004: 4%; 2005: 6%).

Sempre più difficile risulta l’inserimento per i giovani provenienti da scuole di livello meno elevato (dalle cosiddette “Realschulen”, ovvero scuole medie facilitate, oppure dalle “Werkklassen”, d’impostazione pratica) e per i giovani dell’ultima ondata migratoria (originari di Macedonia, Serbia, Montenegro, Africa e Turchia).

Cresce il divario tra città e campagna In seguito al continuo mutamento strutturale, al crescente numero di giovani alla fine dell’obbligo scolastico e al sempre più forte interesse dei giovani per la formazione professionale si possono constatare evoluzioni diverse nelle regioni e nei vari campi professionali.

Una situazione critica si riscontra nei centri urbani di Zurigo, Berna e Basilea. Il divario tra città e campagna si è quindi accentuato. Nelle zone urbane il 68 per cento dei giovani interessati ha un posto di tirocinio (-8 % rispetto all’anno precedente), in quelle rurali è il 78 per cento (-2 %).

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1 Retrospettiva

Compiti e obblighi La Commissione federale della formazione professionale (CFFP) offre consulenza all'UFFT su questioni relative allo sviluppo e al coordinamento della formazione professionale nonché di armonizzazione con la politica generale in materia di formazione e di promozione. La Commissione valuta i progetti di sviluppo della formazione professionale e le richieste di sussidi per prestazioni particolari nell'interesse pubblico. In questo modo la politica di sviluppo e di promozione trova un solido fondamento.

Sedute plenarie La Commissione si riunisce con frequenza trimestrale in seduta plenaria ordinaria. Nel 2005 le sedute sono state tenute il 15 marzo, il 12 maggio, il 27 settembre e il 30 novembre.

La Commissione si occupa principalmente delle questioni inerenti all’attuazione della legge sulla formazione professionale, al monitoraggio del mercato dei posti di tirocinio e relativa politica di promozione e alla definizione di priorità tematiche a lungo termine per la politica generale della formazione professionale.

Mutazioni di personale La Commissione comprende rappresentanti di Confederazione, Cantoni, organizzazioni del mondo del lavoro e scienza. Nella Commissione sono pure rappresentati i nuovi campi dell’agricoltura e dell’economia forestale – finora di competenza cantonale – come pure le professioni nell’ambito di sanità, socialità e arte (SSA).

La Commissione è presieduta da Ursula Renold, direttrice dell’Ufficio federale della formazione professionale e della tecnologia (UFFT), succeduta a Eric Fumeaux alla direzione dell’UFFT a metà del 2005.

In febbraio è entrata a far parte della Commissione Rösy Blöchliger, al posto di Herbert Bühl, in rappresentanza della Conferenza dei direttori cantonali della socialità.

Informazione, comunicazione, pubbliche relazioni. Sono disponibili informazioni sul sito Internet dell’Ufficio federale della formazione professionale e della tecnologia (UFFT): www.bbt.admin.ch. I verbali sono pubblicati mediante il servizio d’informazioni bb_aktuell.

La Commissione di solito non emette comunicati stampa, riservandosene comunque la possibilità in situazioni particolari. Nella seduta plenaria del 27 settembre è stato costituito un gruppo redazionale per questa eventualità.

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2 Temi principali

In ogni seduta plenaria la Commissione tratta un tema particolare.

Ecco i temi prioritari e dibattuti dalla Commissione:

1. Formazione professionale duale nel contesto internazionale Sviluppi relativi al processo di Copenaghen Economia della formazione: costi e benefici della formazione di tirocinanti, il giudizio

delle aziende 2. Nuovi metodi per il computo di apprendimenti 3. Passaggio dalla scuola dell’obbligo alla formazione professionale La scelta della professione costringe i giovani ad affrontare una molteplicità di interrogativi. A causa delle tensioni sul mercato dei posti di tirocinio, soprattutto per i giovani con difficoltà scolastiche e gli stranieri diventa sempre più problematico trovare una soluzione adeguata e durevole per proseguire la formazione dopo la scuola dell’obbligo.

La maggior parte dei Cantoni vanta un ampio ventaglio di proposte: offerte di formazioni transitorie, semestri di motivazione, periodi di pratica o offerte di consulenza. Le offerte provengono da servizi diversi (formazione professionale, orientamento professionale, autorità responsabili per il mercato del lavoro, servizio sociale, ecc.) e sono insufficientemente coordinate.

Promozione della collaborazione interistituzionale volta ad assistere i giovani nella scelta professionale

4. Misure relative al mercato dei posti di tirocinio 2006 – Possibilità di attuazione Le difficoltà sul mercato dei posti di tirocinio esigono anche nel 2006 maggiore impegno da tutte le parti in causa. Alla prima conferenza nazionale sui posti di tirocinio, svoltasi a Lucerna il 10 novembre 2005, sono state discusse le nuove misure.

La Commissione ha avviato una riflessione sul potenziamento dei provvedimenti qui descritti.

Assistenza e consulenza alle aziende di tirocinio Come regola generale: le aziende hanno bisogno di maggior apprezzamento per l’attività che svolgono – un ringraziamento da parte della Confederazione, dei Cantoni o delle associazioni settoriali.

Molte aziende non hanno problemi: lo scambio con gli ispettori della formazione e altre aziende formatrici è del tutto sufficiente.

Problemi di didattica specialistica: le aziende di tirocinio hanno bisogno di ausili (strumenti di lavoro, gestione delle competenze) immediatamente disponibili.

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Problemi sociali: deve essere istituita una rete di assistenza telefonica curata da personale specializzato (educatori specializzati, orientamento professionale, docenti, ecc.).

Assistenza individuale ai giovani

Valutare i progetti pilota in corso nei Cantoni.

Individuare con maggiore precisione i giovani con difficoltà (categorie a rischio) già nella scuola obbligatoria e aiutarli ad arrivare a una formazione di livello secondario 2 offrendo loro un’assistenza individuale. I giovani devono essere seguiti, sostenuti e consigliati anche durante il tirocinio.

Sostegno di offerte interculturali per migranti.

Assistenza mirata ai genitori durante il processo di scelta professionale dei loro figli.

Oltre ai temi principali qui elencati, la Commissione si è occupata anche di altre questioni di attualità, come la riforma della formazione commerciale di base, le denominazioni dei titoli o la situazione attuale del mercato dei posti di tirocinio (cfr. capitolo 4).

Priorità 2006

Nel 2006 la Commissione si dedicherà in particolare ai seguenti temi:

permeabilità del sistema della formazione professionale (incl. articolo costituzionale sull’istruzione, panorama universitario svizzero)

transizione scuola dell'obbligo-formazione professionale / formazione professionale-mondo del lavoro

assistenza individuale ai giovani svantaggiati

sviluppo di nuovi modelli formativi (futuro del sistema duale)

migrazione e integrazione

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3 Promozione delle innovazioni e prestazioni particolari

3.1 Programma di promozione: un compito permanente La politica promozionale federale è un compito impostato su criteri di durevolezza, che tiene conto della capacità ricettiva e produttiva del sistema della formazione professionale. Oltre ai contributi ai Cantoni (2005: 415 mio. CHF), la Confederazione ha anche stanziato dei fondi a sostegno di singole misure.

La nuova legge federale distingue due direzioni possibili: a. progetti innovativi limitati nel tempo e finanziamenti iniziali (art. 54); b. prestazioni speciali di interesse pubblico attuali o a lungo termine1 (art. 55).

Il riferimento legislativo ai programmi di promozione (“offensiva” per la formazione continua, primo e secondo decreto sui posti di tirocinio) come misura permanente consente di sviluppare una strategia apposita in sintonia con la politica perseguita a livello federale. È lo strumento di gestione politica che si accompagna al finanziamento forfettario per i Cantoni2.

Nell’ambito del sostegno a singole misure la Confederazione può fornire contributi (art. 4 cpv. 1 LFPr) o attivarsi direttamente (art. 4 cov. 2 LFPr). Nel 2005 sono stati impiegati 31.6 mio. CHF (2004: 20 mio. CHF):

art. 54 Progetti innovativi: progetti pilota, sviluppo di nuove professioni, sviluppo di organizzazioni ben strutturate (organizzazioni del mondo del lavoro in ambito sanitario), ecc.

art. 55 Marketing dei posti di tirocinio, sostegno ai giovani svantaggiati, tematica gender, formazione professionale continua, ecc.

art. 56 Aiuto per esami federali di professione ed esami professionali federali superiori

1 Sotto la denominazione “prestazioni speciali d'interesse pubblico“ è possibile promuovere qualsiasi iniziativa contemplata dalla legge sulla formazione professionale. Spesso si dimentica però che si tratta di „prestazioni speciali” che implicano uno sforzo supplementare, in altre parole che si tratta di problemi che vanno ben oltre le attività consuete sul territorio nazionale. 2 Il finanziamento forfettario è basato sul mandato di prestazioni previsto dalla legge federale. Lascia ai Cantoni la libertà e la responsabilità di impiegare i fondi secondo le loro esigenze.

11,6 Mio.

0,8 Mio.

7,3 Mio.

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UFFT/Riforma Attuazione della nuova legge sulla formazione professionale a livello di Confederazione, Cantoni e associazioni

Orientamento Sostegno dell’orientamento professionale professionale svizzero (ASOP, AGAB)

Il grado di sfruttamento dei crediti (70 %, contro il 42 % dello scorso anno) dimostra che i nuovi strumenti finanziari sono più efficaci. Nell’assegnazione dei fondi non si mira innanzi tutto all’esaurimento degli stanziamenti bensì alla qualità dei progetti. Durante il quadriennio di transizione dal vecchio sistema di finanziamento a richiesta a quello nuovo basato sulle prestazioni (transizione che terminerà a fine 2007), è necessario stabilire un nuovo coordinamento tra i contributi generali e quelli destinati a singole misure.

3.2 Sviluppo della politica di promozione – un compito centrale Lo sviluppo della politica di promozione è un compito centrale della Commissione federale della formazione professionale. Ha infatti funzione consultiva per la Confederazione della valutazione e del coordinamento dei progetti e delle domande ai sensi degli articoli 54 e 55.

Lo scopo è lo sviluppo di una politica della promozione coerente, che tenga conto della capacità operativa dei partner di risolvere i problemi senza danneggiare a lungo termine il sistema, di promuovere le innovazioni e il rinnovamento della formazione professionale e di contribuire all’integrazione dei nuovi campi di competenza della legge sulla formazione professionale, ossia sanità, socialità, arte, agricoltura ed economia forestale.

3.3 Sottocommissione Richieste di contributi Nel 2005 l’UFFT ha deciso in merito a 193 richieste di contributi ai sensi degli articoli 54 e 55. Il raddoppio delle richieste rispetto alle 88 del 2004 si spiega con il fatto che ora si conosce meglio la strategia di promozione e con l’effetto d’emulazione provocato da molti progetti pilota nelle varie regioni. Inoltre, nel 2004 ha cessato d’essere in vigore il secondo decreto sui posti di tirocinio.

Per evadere tutte le richieste di contributi la Commissione ha istituito una sottocommissione, composta da cinque suoi membri: che rappresentano le parti sociali, i Cantoni, i nuovi campi della formazione professionale e le minoranze linguistiche (vedi elenco dei membri nell’allegato).

La Commissione tiene particolarmente a che il processo decisionale sia sempre efficiente e trasparente:

o i progetti direttamente finalizzati a garantire e ad ampliare l’offerta di posti di tirocinio e ad integrare nella formazione professionale i giovani svantaggiati sono di costante attualità all’UFFT a causa degli attuali problemi sul mercato dei posti di tirocinio.

5,2 Mio.

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o gli indennizzi forfettari per l’elaborazione di ordinanze su formazioni professionali di base sono accordati direttamente dall’UFFT in base a criteri predeterminati.

o Tutte le altre richieste vengono sottoposte alla valutazione della sottocommissione. Si rende necessaria una consultazione supplementare della CFFP per

progetti innovativi (art. 54) per i quali si richiede un contributo superiore a 250 000 CHF;

richieste di contributi per prestazioni particolari di interesse pubblico (art. 55); progetti che sollevano questioni di principio.

3.4 Questioni di principio Nel 2005 la CFFP ha preso le seguenti decisioni di principio:

Programma generale di marketing per i posti di tirocinio e assistenza individuale Per le domande riguardanti la promozione di posti di tirocinio e l’assistenza individuale (coaching/mentoring) di giovani svantaggiati la Confederazione non esamina singoli progetti. I Cantoni svolgono una funzione di coordinamento (pianificazione del fabbisogno, assegnazione dei fondi e controlling del progetto) e presentano alla Confederazione un programma generale.

Il marketing dei posti di tirocinio è un compito dei Cantoni, che possono infatti valutare al meglio l'evoluzione dell'offerta di posti di tirocinio, adottare tempestivamente i provvedimenti opportuni e assistere individualmente i giovani.

Lo stesso principio vale per le offerte formative per il passaggio dalla scuola dell'obbligo alla formazione professionale (art. 12). I Cantoni devono assicurare il necessario coordinamento tra le offerte e tra gli operatori (collaborazione interistituzionale).

E-learning e blended learning È stato istituito un gruppo di esperti per la valutazione di progetti di e-learning e del cosiddetto blended learning o apprendimento misto.

Proseguimento del finanziamento di progetti basati sul primo e sul secondo decreto sui posti di tirocinio In linea di massima, non si concedono altri fondi per progetti basati sul primo e sul secondo decreto sui posti di tirocinio (non viene garantito il mantenimento strutturale).

Sono possibili deroghe solo nei casi in cui, a causa di effettive carenze, per la mancanza di possibilità per proseguire la formazione dopo la scuola dell’obbligo o in caso di situazioni particolari sul mercato dei posti di tirocinio, un’iniziativa ben avviata negli ultimi anni rischi di arenarsi, nonostante rappresenti potenzialmente una soluzione durevole.

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Panoramica sulle professioni Grazie alle rassegne regionali sull'insegnamento, sia gli studenti che i loro accompagnatori hanno la possibilità di informarsi sulla formazione professionale, e di entusiasmarsi per essa. Le rassegne sulle professioni sono fra le misure più efficaci adottate nel campo del marketing dei posti di tirocinio.

A causa della situazione critica che permane sul mercato dei posti di tirocinio, le rassegne sulle professioni verranno ancora incentivate fino al 2007, a condizione che vengano realizzate a livello regionale e possano dimostrare di essere sostenute da solide istituzioni (cantoni, settore economico, scuole). Successivamente, le rassegne dovranno rientrare nel concetto globale del marketing cantonale dei posti di tirocinio. Entro la primavera 2006 la Commissione elaborerà dei principi di finanziamento.

Sviluppo di nuovi esami di professione ed esami professionali superiori. Gli esami di professione e gli esami professionali superiori sono di competenza dell’organo responsabile di ciascun settore. Tuttavia, con la nuova legge sulla formazione professionale, sono sorti nuovi campi di formazione, nel cui ambito devono essere realizzate nuove strutture e deve essere fatta una certa esperienza. In relazione a un eventuale sostegno finanziario per l'elaborazione di nuovi esami di professione è in corso di preparazione un documento di principio. In una seconda fase verranno definiti sia il quadro finanziario che un elenco dei criteri.

Finanziamento retroattivo di progetti I progetti già conclusi al momento della presentazione della richiesta di contributo non vengono finanziati retroattivamente.

In caso di progetti già avviati è richiesto un rapporto intermedio dettagliato. In casi eccezionali e giustificati l'anticipo di spesa può essere considerato una prestazione propria.

Centri regionali per lo svolgimento di progetti Una struttura regionale composta da tutti i partner della formazione professionale può incaricarsi del coordinamento e del collegamento tra loro di tutte le richieste di contributi. Basandosi su un'analisi organica delle esigenze regionali è possibile armonizzare e coordinare tra loro i vari progetti. Per la costituzione di una struttura regionale di questo genere viene offerto sostegno.

I centri regionali non riceveranno tuttavia un finanziamento forfettario per i progetti. Ciò non risponderebbe allo spirito della nuova legge sulla formazione professionale e al finanziamento dei progetti contemplato dagli articoli 54 e 55. Le richieste di sussidi per progetti devono essere sempre presentate singolarmente all'Ufficio federale, ad eccezione di quelle relative al marketing per i posti di tirocinio. Il centro regionale sarà tuttavia competente dell'analisi delle esigenze regionali e del coordinamento.

Guida con i criteri di promozione

Nell’anno di attività in corso la Commissione ha precisato sempre meglio i criteri di promozione. La guida per coloro che intendono presentare una richiesta di contributi è disponibile al seguente indirizzo Internet:

http://www.bbt.admin.ch/berufsbi/projekte/inno/d/leitfaden.pdf

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3.5 Evoluzione dell’attività di promozione

Numero e contenuto delle richieste di contributi Le richieste di contributi mostrano un aumento per lo più lineare nei vari settori.

Grafico 1: Numero delle richieste di contributi

2004 2005

Totale

Art. 54

Art. 55

Fonte: interno/SAP

Lo spostamento percentuale dall’articolo 55 all’articolo 54 si basa sulla constatazione che l’articolo 54 è più adeguato per l’avvio di progetti: mentre l’articolo 55 viene utilizzato per prestazioni ricorrenti, l’articolo 54 si limita allo stanziamento iniziale per progetti destinati a finanziarsi successivamente in modo autonomo. In tal modo è data la sostenibilità dei progetti e i fondi assegnati dall’UFFT a lungo termine inducono altri partner ad investire.

Contributi Il sostegno dato ai progetti è di vario genere. Riguarda in particolare la riforma dei profili professionali 3, la creazione di strutture solide e lo sviluppo di nuove procedure di qualificazione (riconoscimento di apprendimenti informali). Altri campi d’intervento sono studi nell’ambito della formazione continua4 e dell’analfabetismo.

I fondi per prestazioni particolari (art. 55) si concentrano attualmente sulla problematica dei posti di tirocinio (progetti per la creazione e il marketing dei posti di tirocinio,

3 L’aumento più marcato delle richieste di contributi si è registrato per il forfait a beneficio delle nuove ordinanze sulle formazioni professionali di base. Rispetto al 2004 le richieste sono quadruplicate, un’evoluzione prevedibile durante l’attuale processo di riforma.

4 Lancio di un progetto di ricerca per il finanziamento della formazione continua mediante iniziative che intervengono sul lato della domanda. I primi risultati sono attesi nell’autunno 2006.

88 193

44 126

44 67

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creazione di reti di aziende di tirocinio e assistenza individuale per i giovani con difficoltà), ma in parte sono stati destinati anche al sostegno per lo sviluppo di materiale didattico per le minoranze linguistiche e a misure per la promozione dell’effettiva parità di opportunità per uomini e donne5.

È stato respinto meno del 10 per cento delle richieste, principalmente per mancanza di basi legali. Nella maggior parte dei casi è stata trovata un’altra fonte di finanziamento per questi progetti.

Organi responsabili Gli organi responsabili offrono un quadro piuttosto unitario. Prevalgono gli enti cantonali (ufficio preposti alla formazione professionale e al mercato del lavoro, scuole, organizzazioni intercantonali, ecc.) e organizzazioni del mondo del lavoro. A differenza dei finanziamenti concessi con i decreti sui posti di tirocinio, possono richiedere i contributi anche altre organizzazioni, in particolare associazioni, ditte e privati, purché vi sia una presa di posizione del Cantone di domicilio o dell’associazione nazionale competente.

Grafico 2: Organi responsabili

Cantoni

Organizzazioni del mondo del lavoro

Privati

Fonte: interno/SAP

Le richieste dei Cantoni si concentrano su iniziative per garantire e ampliare l’offerta di posti di tirocinio e per integrare nella formazione professionale i giovani svantaggiati (assistenza individuale). Le organizzazioni del mondo del lavoro sostengono soprattutto progetti per l’attuazione della nuova legge sulla formazione professionale.

5 Per la parità tra uomini e donne sono state appoggiate tra l’altro la giornata delle figlie e un progetto per una migliore conciliabilità tra famiglia e formazione continua.

73

68

52

15

4 Mercato dei posti di tirocinio

4.1 Squilibrio tra offerta e domanda

4.1.1 La situazione Nel contesto europeo, la Svizzera ha la più alta percentuale di giovani che si preparano alla vita adulta mediante una formazione professionale svolta con il sistema duale: oggi rappresentano circa il 74 per cento dei giovani iscritti al livello secondario 2. La formazione professionale è quindi di gran lunga il più importante percorso formativo post-obbligatorio.

L’interesse per la formazione professionale è in costante ascesa. Risulta infatti sempre in lieve crescita il numero di ragazzi che portano a termine una formazione professionale di base, nonostante sia raddoppiato il numero di ragazzi che ottengono il diploma di maturità. Ciò dimostra il marcato effetto integrativo della formazione professionale duale. Il numero di giovani senza un tîtolo di livello secondario 2 è stato più che dimezzato dagli anni ottanta a oggi.

Grafico 3: Evoluzione della formazione nella popolazione ventenne.

Fonte: (interno/ UST 2006)

Se si considera la ripartizione dei giovani senza un titolo di livello secondario 2 in base al sesso, emerge la prevalenza delle donne. Questa differenza si è ridimensionata negli ultimi anni, soprattutto per le iniziative specifiche d’informazione.

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

90%

100%

80/81 85/86 90/91 95/96 00/01 01/02 02/03 03/04

Nessun titolo sec. 2Formaz. prof. di baseMaturità

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Grafico 4: Giovani senza un titolo di livello secondario 2 – ripartizione in base al sesso

Fonte: interno/ UST 2006

Nei prossimi 10 anni si sovrapporranno due sviluppi che costringeranno il sistema dell’istruzione, in Svizzera come in tanti altri paesi, a fronteggiare grandi sfide in fatto di fruizione delle opzioni formative. A fronte di un sempre maggiore fabbisogno di specialisti con una solida preparazione, si registrerà un calo demografico tra le fasce più giovani. A maggior ragione è importante dare la migliore formazione possibile al maggior numero possibile di persone.

In media, nei paesi dell’OCSE, il 68 per cento della popolazione tra i 25 e i 64 anni detiene un titolo di livello secondario 2, vale a dire un diploma liceale o l’attestato di una formazione professionale di base. In Svizzera questa categoria costituisce l’89 per cento della popolazione, una fetta decisamente più ampia, che però è rimasta praticamente invariata dagli anni novanta.

4.2 Fattori che influiscono sul mercato dei posti di tirocinio Le statistiche degli ultimi anni mostrano una discrepanza tra offerta e domanda di posti di tirocinio a seconda della professione, del ramo o della regione (Dubs 2005). Le ragioni sono molteplici: da un lato cambiano le aspettative delle persone in formazione, dall’altro però mutano anche le esigenze di coloro che assumono tali persone nel processo lavorativo.

Fattori che influiscono sull’offerta di posti

Oltre a mutamenti sociodemografici e sociali, è l’andamento economico a determinare la situazione sul mercato dei posti di tirocinio. Dato che l’offerta di posti di tirocinio è assolutamente volontaria e dipende quindi dalla disponibilità dell’azienda, le variazioni economiche sia congiunturali sia strutturali influiscono sulla sua evoluzione.

0 5 10 15 20 25 30 35

80/81

85/86

90/91

95/96

00/01

01/02

02/03

03/04

Media (totale) Uomini Donne

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4.2.1 Andamento congiunturale L’aggancio della formazione professionale al mercato del lavoro ha l’effetto di esporla ai venti dell’andamento congiunturale. Le aziende di tirocinio necessitano di mandati e ordinazioni per poter formare i giovani. L’andamento delle ordinazioni influisce direttamente sull’impiego di una persona in formazione e sull’utilità che questa reca all’azienda con il suo operato (cfr. Mühlemann et al. 2004). Inoltre, ampie misure di razionalizzazione e di riduzione del personale in tempi economicamente difficili portano spesso al taglio di posti di tirocinio perché manca il tempo per seguire le persone in formazione o perché le aziende spesso non sono disposte ad assumersi un impegno a lungo termine per i tre o quattro anni di durata della formazione (cfr. Thom 2003, Dubs 2005). La preparazione delle nuove leve come elemento per garantire la sopravvivenza dell’azienda viene trascurata.

Mentre il mercato si riprende gradualmente dopo ogni crisi congiunturale, le turbolenze hanno effetti a lungo termine sul mercato dei posti di tirocinio. Se in tempi di espansione nascono nuove ditte, è molto poco probabile che esse si impegnino nella formazione. I motivi vanno rintracciati nell’alto rischio economico e nella mancanza iniziale di competenze formative (cfr. Müller/Schweri 2006).

4.2.2 Cambiamento strutturale Alla crescente importanza del settore dei servizi si contrappone una regressione dell’industria e dell’artigianato nella creazione di valore aggiunto complessivo. Ciò nonostante, il rapporto tra posti di formazione e numero di dipendenti è tradizionalmente più elevato nel settore produttivo che in quello dei servizi (cfr. Sheldon 2005). Una conseguenza di questo fatto è la scomparsa di mestieri tradizionali e l’affermarsi di nuove professioni.

Inoltre, proprio nei promettenti campi per il crescente grado di specializzazione delle piccole aziende, che non sono più in grado di offrire l’intera gamma di preparazione professionale.

4.2.3 Globalizzazione Infine, non va sottovalutato l’influsso dell’apertura dei mercati. Deregolamentazione, concorrenza internazionale e fortissima pressione sui costi inducono le aziende e le associazioni professionali a essere molto precise nei calcoli.

Fattori che influiscono sulla domanda di posti di tirocinio

La struttura dell’offerta ha modificato anche la domanda. L’andamento del mercato di posti di tirocinio non è influenzato soltanto dalle aziende e dalla loro domanda di apprendisti. Anche il numero di giovani alla ricerca di un posto di tirocinio, il loro stile di vita, le loro aspettative e i loro desideri hanno il loro peso. In seguito alla continua modernizzazione e tecnologizzazione dei processi lavorativi sono le “nuove” professioni ad avere il vento in poppa. Sono particolarmente apprezzate le formazioni in informatica, telecomunicazione o design.

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4.2.4 Andamento demografico In seguito alla spinta dell’onda demografica, il numero complessivo di allievi di grado secondario 2 dovrebbe crescere fino al 2008 e successivamente ridursi. Tra il 2004 e il 2008 nella formazione professionale si prevede un aumento del 7 o 8 percento del numero di persone che seguono una formazione di base. Dal 2008 e fino al 2014 si prevede un calo ulteriore tra il 5 e l’8 per cento (cfr. UST 2006). Si riscontrano comunque molte differenze regionali. La figura 5 indica come alcuni Cantoni abbiano già raggiunto i valori massimi, mentre in altri la crescita è ancora in corso.

Grafico 5: Scolari al termine della scuola obbligatoria (9° classe)

Fonte: UFS 2005

A livello nazionale l’andamento demografico influirà sul mercato dei posti di tirocinio ancora fino al 2010, dato che i giovani che hanno optato per soluzioni transitorie sboccano sul mercato con un ritardo di uno o due anni. Oggi non è ancora possibile prevedere se e in che misura la situazione sul mercato dei posti di tirocinio risulterà più distesa per effetto del calo demografico che seguirà.

4.2.5 Tutte le porte sono aperte / Massima permeabilità È opinione ancora molto diffusa che solo il percorso liceale offra le migliori prospettive professionali e di carriera. Con la nuova permeabilità (maturità professionale e passerelle) contemplata dalla nuova legge sulla formazione professionale e dalle offerte di formazione superiore, questo argomento ha sempre meno valore.

19

4.3 Bilancio 2005 dei posti di tirocinio

4.3.1 Andamento dell’offerta di posti di tirocinio

Nuovi contratti di tirocinio

La situazione dei posti di tirocinio resta tesa come l’anno passato. È aumentato il numero complessivo di posti offerti, ma anche la domanda cresce costantemente. Si osservano poi andamenti differenziati a seconda della regione e del campo professionale.

Nonostante l’influsso della difficile situazione economica e l’attuale fase di crescita demografica, nell’anno cui si riferisce il presente rapporto l’offerta di posti di tirocinio a livello nazionale è rimasta costante. Il numero dei neo-iscritti alla formazione professionale di base (circa 73 700) è rimasto pressoché costante (+0,4%); quello degli scolari al termine della scuola dell’obbligo è invece in crescita rispetto al 2004 (+ 1,7 per cento) ma non in misura così marcata come in passato (nel 2004: +4%). Alcuni Cantoni hanno già denunciato l’atteso calo.

Tavola 1: Nuovi iscritti alla formazione di base dopo la scuola dell’obbligo e scolari al termine della scuola dell’obbligo

1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005

Scolari della 9° classe (anno precedente) 79 582 82 864 80 877 79 998 80 370 79 839 81 826 84 284 85 682

Formazione professionale6

67 767 70 197 71 001 72 266 72 862 71 257 71 017 73 418 73 773

Scuole di maturità (2005: proiezioni) 18 352 19 796 19 205 19 332 19 290 19 487 20 782 21 980 22 390

Fonte: UFS 2006

Differenze regionali

La differenza tra offerta e domanda varia notevolmente da regione a regione. Nelle zone urbane, tali Zurigo, Berna o Basilea, si nota una carenza di posti nelle professioni più in voga, mentre nelle aree rurali tradizionali vi è in genere corrispondenza tra offerta e domanda.

Il divario tra città e campagna si è quindi accentuato rispetto all’anno passato. Secondo il Barometro dei posti di tirocinio, in agosto 2005 nelle zone urbane aveva un posto di

6 I nuovi iscritti alla formazione professionale di base includono gli iscritti a formazioni di 3 e 4 anni, formazioni professionali con certificato di formazione pratica, formazioni empiriche e scuole medie di commercio e di informatica.

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tirocinio il 68 per cento dei giovani interessati (-8 % rispetto all’anno precedente), mentre in quelle rurali questa percentuale era del 78 per cento (-2 %).

Campi professionali, rami

Nuovi posti di tirocinio sono stati offerti nel settore delle costruzioni, nelle professioni sanitarie, nella ristorazione e albergheria e nei rami dell’elettricità e energia. La statistica relativa alla formazione professionale di base dell’UST (2006) prevede 1'200 nuovi posti. Nel settore informatico si è compensato il calo registrato l’anno precedente.

Nel settore dell’alta tecnologia, dell’arte e del design e nel settore sanitario si nota invece un’eccedenza della domanda. Un calo dei posti di tirocinio rispetto all’anno precedente si è constatato nel settore commerciale (-5% ovvero circa 800 posti in meno) e nella vendita ((-1,3% ossia circa 120 posti in meno).

Grafico 6: Variazioni dell’offerta di posti di tirocinio in alcuni settori

0

1000

2000

3000

4000

5000

6000

7000

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9000

1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005

Industria metalmeccanica Costruzioni, edilizia e genio civileAlbergheria e catering Elettronica e automazioneInformatica

Fonte: UFS 2006

Meno posti di tirocinio vacanti

Nell’anno preso in esame dal rapporto si sono registrati meno posti vacanti (8%) rispetto al 2004 (9%). La maggior parte dei posti rimasti non occupati sarà offerta di nuovo l’anno prossimo. Solo il 3% sarà cancellato e non sarà più riproposto definitivamente (Barometro dei posti di tirocinio 2005).

Anche nel 2005 hanno registrato la maggiore percentuale di posti di tirocinio vacanti le professioni dell’edilizia / pittura e dell’industria dei metalli e delle macchine. Nel settore delle costruzioni è stato occupato solo l’83 per cento dei posti di tirocinio disponibili (nel 2004 era l’80%). Anche nell’industria dei metalli e delle macchine la percentuale di posti di tirocinio vacanti è piuttosto alta, attestandosi al 12 per cento. Va ricordato comunque

21

che l’offerta di tirocini per queste categorie di professioni negli anni passati ha sempre superato la domanda.

In testa per maggior numero di posti di tirocinio assegnati negli ultimi anni si sono alternate le professioni del settore commerciale e quelle delle cure. Ad esse si accompagnano inoltre le professioni tecniche.

4.3.2 Sviluppo della domanda di posti di tirocinio

La maggior parte dei giovani che nel 2005 dovevano scegliere una professione ha trovato almeno una soluzione temporanea (cfr. Barometro dei posti di tirocinio e analisi della tendenza 2005).

Dei giovani interessati a un tirocinio, al 31 agosto 2005 il Barometro attestava che il 72 per cento aveva trovato un posto (nel 2004 era il 78%). Questa percentuale non è mai stata così bassa dal 1998 (71%). L’11 per cento dei giovani è rimasto nel sistema scolastico per frequentare una scuola di preparazione alla maturità o il 10° anno scolastico. Altrettanti sono i giovani che hanno optato per una soluzione intermedia. È invece aumentata la percentuale di giovani che non hanno trovato nessuna soluzione, passando dal 4 per cento del 2004 al 6 per cento del 2005.

Grafico 7: Giovani interessati a un posto di tirocinio nel 2005

Fonte: interno/ Barometro dei posti di tirocinio 2006

Prossimi a scelta professionale e interessati a tirocinio: 83’000

Tirocinio

58'500 (72%) Variazione –6%

Sistema scolastico

10'000 (11%) Variazione +2%

Soluz. intermedia

9'600 (11%) Variazione +2%

Nessuna soluzione

4'900 (6%) Variazione +2%

Differenza città-campagna Città: 68% (-8%) Campagna: 78% (-2%)

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Sempre più difficile risulta l’inserimento per i giovani provenienti da scuole di livello meno elevato (dalle cosiddette “Realschulen”, ovvero scuole medie facilitate, oppure dalle “Werkklassen”, d’impostazione pratica) e per i giovani dell’ultima ondata migratoria (originari di Macedonia, Serbia, Montenegro, Africa e Turchia). In agosto 2005 il 77 per cento degli svizzeri alla ricerca di un tirocinio avevano trovato un posto , mentre tra gli stranieri la percentuale era solo del 47 per cento (43% donne, 61% uomini).

Anche il sesso continua a influire sull’accesso al mercato dei posti di tirocinio. Da uno studio condotto dall’università di Friburgo sul rapporto tra le qualifiche scolastiche e la possibilità di trovare un posto di tirocinio emerge che le donne devono raggiungere migliori prestazioni scolastiche degli uomini per un livello di qualificazione analoga (cfr. Häberli/Imbdorf/Kronig 2003). Per esempio, il 75 per cento degli uomini interessati a un posto di tirocinio ne ha effettivamente trovato uno, mentre questa percentuale tra le donne è solo del 69 per cento. Nonostante l’interesse a un posto di tirocinio, le donne tendenzialmente hanno optato più di frequente per una soluzione provvisoria.

Grafico 8: Distribuzione per nazionalità e sesso dei posti di tirocinio assegnati

0 20 40 60 80 100

Totale (1'687)

Donne (792)

Uomini (895)

StranieriSvizzeri

Fonte: Barometro dei posti di tirocinio 2005

“Lista d’attesa“ 2005

22 500 giovani7 considerano transitoria la soluzione per cui hanno optato. Essi si ripresenteranno di nuovo sul mercato dei posti di tirocinio nel 2006. Di loro, 11 000 non avevano cercato un tirocinio nel 2005 e 2 500 ne avevano già trovato uno per il 2006.

Dal 2001 la lista d’attesa si allunga costantemente. Un motivo è dato dal maggior numero di giovani che si trovano a dover compiere una scelta professionale. Un altro è legato alla schiera sempre più numerosa di giovani che cercano, senza alcun risultato, un posto già nell’anno in corso.

7 Base di riferimento: tutti i giovani prima della formazione professionale di base (133 500)

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Grafico 9: “Lista d’attesa“ 2005

05000

1000015000

2000025000

2005

2004

2003

2002

2001

2000

1999

1998

Interssati a tirocinio

Non interessati atirocinioTotale giovani inlista d'attesa

Fonte: interno/ Barometro dei posti di tirocinio 2005

Tavola 2: “Lista d’attesa“ 2005

Anno di rilevamento Percentuale Proiezione

Interessati a tirocinio nell'anno

di rilevamento

Non interessati a tirocinio nell'anno di

rilevamento2005 17 22500 11500 110002004 16 21000 8000 130002003 16 20500 9000 115002002 16 19500 8500 110002001 14 17000 7000 100002000 16 19000 8000 110001999 16 19500 9000 105001998 21 24000 11500 12500

Fonte: Barometro dei posti di tirocinio 2005

Scelta della professione

Nel 2005 hanno cominciato la formazione professionale 42 400 uomini e 31 400 donne. Tre quarti delle donne che cominciano la formazione professionale si concentrano su 15 delle circa 250 professioni. Tra gli uomini la proporzione è del 60 per cento.

Eccezion fatta per la professione assolutamente più ricercata, quella d’impiegata/o di commercio, la scelta professionale delle donne è molto diversa da quella degli uomini. I mestieri hanno un sesso. Le donne optano piuttosto per professioni a contatto con altre persone (vendita, professioni terapeutiche, cura del corpo) mentre i mestieri tipicamente maschili sono nell’ambito tecnico (elettronica, meccanica).

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Soddisfazione per la scelta compiuta

Il 70 per cento dei giovani che al 31 agosto 2005 aveva trovato un posto di tirocinio affermava che si trattava della professione desiderata. Per il 17 per cento si trattava del mestiere al secondo posto nelle loro preferenze e solo il 5 per cento avrebbe voluto trovare un altro tipo di posto8.

L’82 per cento di tutti i futuri apprendisti afferma che il posto di tirocinio trovato corrisponde alla loro soluzione ideale. Le differenze da una professione all’altra o tra i due sessi sono meno rilevanti di quelle tra regioni linguistiche o tra nazionalità. I giovani delle regioni latine e gli stranieri sono molto meno soddisfatti della sistemazione trovata.

Grafico 10: Soddisfazione della situazione attuale

0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100%

Svizzera tedesca

Svizzera romanda

Svizzera

Estero

molto contentocontentonon contentonon so

Fonte: interno/ cfr. Barometro dei posti di tirocinio 2005

8 Il restante 8 per cento ha risposo “non so” a questa domanda.

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Formazione professionale o formazione di cultura generale? La scelta prediletta dai giovani al termine della scuola dell’obbligo continua a essere la formazione professionale di base. Sono circa 200 000, ovvero più di due terzi (nel 2004 erano il 73,3%), i giovani tra i 16 e i 21 anni che intraprendono questa strada. Circa un terzo (nel 2004 era il 26,7%) sceglie un percorso scolastico di cultura generale (scuola di maturità o scuola media specializzata). La scelta dell’una o dell’altra strada non dipende solo dai desideri dei giovani ma altrettanto dalle aspettative dell’economia.

Grafico 11: Evoluzione della formazione professionale e della formazione di cultura generale

0102030405060708090

100

1990

1991

1992

1993

1994

1995

1996

1997

1998

1999

2000

2001

2002

2003

2004

Cultura generaleForm. professionale

Fonte: UFS 2005

Se negli anni novanta, in un periodo di congiuntura debole, la formazione professionale aveva perso lievemente terreno rispetto alle formazioni scolastiche di cultura generale, dal 1998 è di nuovo in ascesa.

Tradizionalmente, la percentuale di giovani iscritti alle scuole di cultura generale è più bassa nella Svizzera tedesca che nelle altre regioni linguistiche. Le regioni latine sono sotto il forte influsso del sistema d’istruzione francese e italiano contano un elevato numero di scuole di cultura generale.

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Formazione precedente

I diversi livelli di difficoltà della scuola di livello secondario 1 influiscono sul passaggio alle formazioni di livello secondario 2. I giovani provenienti da scuole più esigenti si iscrivono in numero maggiore (quasi la metà) a una scuola di cultura generale. Tra chi ha frequentato una scuola meno impegnativa, questa percentuale è relativamente bassa: il proseguimento è invece superiore alla media nella formazione professionale di base. Lo stesso vale per i giovani che hanno optato per una soluzione transitoria al termine della scuola dell’obbligo.

Grafico 12: Evoluzione della formazione professionale e della formazione di cultura generale in rapporto alla formazione precedente (anno di riferimento 2004)

Fonte: UST 2005

Tipo di formazione

Dal 1990 sono relativamente stabili le percentuali di iscritti a una formazione con tirocinio o a formazioni professionali di base svolte in scuole a tempo pieno o a tempo parziale. Più di tre quarti dei giovani (2004: 81,7%) nella formazione professionale seguono la forma tradizionale con il tirocinio. Le formazioni professionali di base in scuole a tempo pieno (2004: 13,4%) riguardano nella maggior parte dei casi scuole d’arti e mestieri, scuole medie di commercio o formazioni nel settore sociosanitario.

Alcune formazioni professionali di base (nel settore commerciale o sanitario) possono essere svolte in scuole a tempo parziale, ma si tratta di una percentuale minima rispetto alla totalità della formazione professionale di livello secondario 2 (2004: 4,5%).

Nella Svizzera latina l’offerta scolastica è più rappresentata che nella Svizzera tedesca anche nel comparto della formazione professionale. Nella Svizzera romanda e in Ticino sono più diffuse soprattutto le scuole pubbliche d’arti e mestieri.

0 20 40 60 80 100

Soluzione intermedia

Sec 1 (senza selezione)

Sec 1(liv. base)

Sec 1(più esigente)

Sec 2 (incl. terziario)

Totale*

Form. professionale Cultura generale

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Tavola 3: Tipo di formazione per regione linguistica

Fonte: UFS 2004

4.4 Disponibilità delle aziende all’attività formativa

Dimensioni dell’azienda Oggi in Svizzera circa il 30%9 delle aziende autorizzate forma apprendisti. Tra le varie categorie di dimensioni aziendali sono le grandi imprese (+ 250 dipendenti) le più attive nella formazione. Tra le 200 maggiori imprese si registra addirittura un tasso dell’80 per cento di impegno nella formazione (cfr. Mühlemann/ Schweri/ Wolter 2004).

Tavola 4: Distribuzione della formazione di apprendisti tra le aziende (anno di riferimento 2000) Attive nella Non attive formazione nella formazione

Tra tutte le aziende autorizzate in Svizzera 29,1% 70,9%

Aziende con 2-9 dipendenti 23,8% 76,2%

Aziende con 10-49 dipendenti 40,4% 59,6%

Aziende con 50-99 dipendenti 57,5% 42,5%

Aziende con più di 100 dipendenti 66,9% 33,1%

Fonte: Mühlemann, Schweri, Wolter 2004

Se si considera l’intensità di formazione, cioè la media di apprendisti per numero di dipendenti, risulta che quando le piccole aziende decisono di fare formazione, lo fanno con maggiore intensità (PMI 8,7%; grandi aziende 3,7%).

9 I dati statistici variano a seconda del metodo di rilevamento. Il dato dell’UST del 18% riferito alle aziende impegnate nella formazione è misurato sul totale delle aziende presenti in Svizzera (incluse le imprese individuali, che difficilmente possono formare apprendisti) e non è quindi molto indicativo. (Mühlemann, Schweri, Wolter 2004).

Svizzera tedesca

Svizzera romanda

Svizzera italiana

Totale

Tempo pieno 8,8 28,4 27,1 13,8

Tirocinio 85,6 70,0 72,4 81,7

Tempo parziale 5,6 1,6 0,6 4,5

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La supposizione di una minore disponibilità delle aziende estere a fare formazione è confermata solo in parte. Le differenze emergono solo tra le aziende con meno di 50 dipendenti. Si nota, comunque, che i costi netti per apprendista in queste aziende sono maggiori che per le aziende nazionali (cfr. Mühlemann/Schweri/Wolter 2004). Ciò ne spiegherebbe la scarsa disponibilità per considerazioni economiche.

Settori economici

Nel settore secondario (industria e artigianato) le aziende formatrici sono circa 10% più numerose che nel terziario, il settore dei servizi. Considerando la crescente terziarizzazione dell’economia, questa osservazione evidenzia un contributo sovradimensionato del settore secondario alla formazione. È interessante notare, tuttavia, che l’intenisità di formazione è sempre stata più elevata nel settore terziario e che continua ad esserlo anche ora. Sono complessivamente meno numerose le aziende formatrici, ma quelle attive nella formazione seguono un numero di apprendisti più alto in rapporto al numero di dipendenti.

Grafico 13: Evoluzione dei contratti di tirocinio per settore economico

Fonte: interno/ UST 2004

Tendenze regionali nell’attività di formazione

Nei centri più marcatamente urbani vi è il 15-19 per cento di aziende formatrici in meno che in regioni rurali come la Svizzera centrale o orientale. Si notano differenze anche tra le regioni linguistiche. Con il suo 14 per cento, il Cantone Ticino ha la percentuale più bassa di aziende formatrici.

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40000

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120000

1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004

Settore 1Settore 2Settore 3

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Grafico 14: Distribuzione delle aziende formatrici per regione

Fonte: UFS 2005

Vi sono diversi motivi per queste differenze regionali. Nei Cantoni latini i giovani optano più frequentemente per le formazioni scolastiche a tempo pieno, con ovvie ripercussioni sull’attività formativa aziendale. Spesso, alle aziende non arrivano candidati per un tirocinio a causa della selezione dei giovani scolasticamente più dotati attraverso le formazioni scolastiche a tempo pieno. Di conseguenza, esse offrono anche meno posti di tirocinio (Mühlemann/Wolter 2005).

La differenza tra città e campagna si spiega per il fatto che nelle regioni rurali esistono diffusi contatti tra i genitori, la scuola e il mondo economico che facilitano la ricerca di un posti di tirocinio. Il tasso di maturandi è inoltre inferiore e l’offerta formativa scolastica a tempo pieno è complessivamente meno sviluppata.

4.5 Soluzioni intermedie Negli ultimi anni un numero sempre maggiore di giovani alla fine dell’obbligo scolastico non ha effettuato il passaggio diretto dalla scuola dell’obbligo alla formazione post-obbligatoria, optano per una soluzione intermedia. Le soluzioni intermedie si distinguono per la loro eterogeneità quanto a organizzatori, finanziamenti e programmi. Tra le opzioni più note figurano le offerte-ponte, il semestre di motivazione, periodi di pratica professionale, l’anno dedicato ad attività in ambito sociale o di soggiorno nella Svizzera romanda.

Secondo lo studio TREE, circa un quarto (23%) di tutti i giovani usciti dalla scuola dell’obbligo nel 2000 hanno optato per una soluzione intermedia prima di proseguire la loro formazione (TREE 2003, cfr. Barometro dei posti di tirocinio 2005, UST 2003).

0 5 10 15 20 25

Svizzera orientale

Svizzera centrale

Espace Mittelland

Svizzera nord-occident.

Lago Lemano

Zurigo

Ticino

30

Funzione Nell’ottica della politica dell’istruzione le soluzioni intermedie svolgono le seguenti funzioni:

una funzione compensatoria per colmare lacune scolastiche;

una funzione d’orientamento e di ausilio per scegliere la formazione dopo la scuola dell’obbligo;

una funzione sistematica di ammortizzazione: è il caso delle soluzioni intermedie “forzate” per mancanza di un posto di tirocinio o per soddisfare le condizioni (età minima, periodo di pratica) d’ammissione alla formazione prescelta.

(Re)inserimento Cosa ne è dei giovani che terminano un’esperienza “intermedia”? Riescono a inserirsi in una formazione con attestazione finale di livello secondario 2?

Circa il 75 per cento dei giovani che ha optato per una soluzione intermedia riesce un anno dopo a entrare in un ciclo formativo con attestazione finale del livello secondario 2: di questi, un quarto sceglie una formazione di alto profilo, la metà preferisce formazioni di difficoltà media o bassa. Il restante 25 per cento di solito svolge un altro anno di attività “intermedia”, mentre una minima parte non prosegue la formazione.

4.6 Disoccupazione giovanile Spesso, per l’opinione pubblica, disoccupazione giovanile e scarsità di posti di tirocinio sono sinonimi. Bisogna però fare una netta distinzione tra i giovani che non hanno una formazione e coloro che hanno già portato a termine una formazione professionale di base. Le statistiche attuali non offrono un’immagine differenziata al riguardo, prediligendo una differenziazione tra fasce d’età (fascia dei 15-19 anni e fascia dei 20-24).

Nella schiera dei 15-19enni è opportuno fare un’ulteriore distinzione ai fini della politica dell’istruzione:

Chi ha già compiuto una formazione dopo la scuola dell’obbligo?

Qual è il motivo della disoccupazione? (mancanza di un posto di formazione, inclinazioni personali, aspettative, ecc.)

La situazione attuale

Nel 2001 il tasso dell’1,8 per cento di disoccupazione giovanile (età tra i 15 e i 24 anni) registrato dal SECO era molto basso e superava solo lievemente quello della disoccupazione complessiva (1,7 %). La disoccupazione dei giovani non era un tema discusso dai media e dall’opinione pubblica. Tre anni dopo, nel 2004, la disoccupazione giovanile risultava in media del 5,1 per cento, superando di un buon 30 per cento il tasso di disoccupazione generale, attestato al 3,9 per cento. Come già in passato, l’occupazione giovanile reagiva in maniera particolarmente sensibile al generale deterioramento della situazione del mercato del lavoro (Weber 2005).

31

La causa principale di questa marcata reazione della disoccupazione nella fascia dei giovani è data dal fatto che in periodi di difficoltà economiche le imprese adeguano i loro effettivi di personale principalmente rinunciando a sostituire le partenze naturali. L’altro effetto di questo comportamento è il peggioramento delle opportunità soprattutto per chi deve fare il suo esordio sul mercato del lavoro, e quindi soprattutto per i giovani. La situazione degli ultimi anni è stata poi aggravata, oltre che dalla debole congiuntura, anche dall’aumento, legato all’andamento demografico, dei giovani che si affacciavano sul mercato del lavoro (Weber 2005).

In parte, la disoccupazione giovanile può essere ricondotta alle difficoltà nel passaggio dalla scuola dell’obbligo alla formazione successiva. Come emerge al punto 4.3, dal 2002 sono sempre di più i giovani che non trovano una soluzione per la formazione dopo la scuola dell’obbligo. In presenza di una fase prolungata di alta disoccupazione giovanile, il sistema duale potrebbe non essere in grado di formare i giovani in misura auspicata per le difficoltà intrinseche della sfavorevole situazione economica. Sarebbe una perdita di capitale umano non solo per i giovani, ma anche per l’economia del Paese (Weber 2005).

La fascia d’età compresa tra i 20 e i 24 anni risente maggiormente di tale situazione. Nell’ottica della formazione professionale, dunque, il problema risiede principalmente nel passaggio dalla formazione post-obbligatoria al mercato del lavoro.

Grafico 15: Andamento della disoccupazione giovanile per fasce d’età

Fonte: SECO 2005

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5

in %

20-24 anni

25-64 anni

15-19 anni

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5 Misure È proprio in presenza di squilibri sul mercato dei posti di tirocinio che è necessario un maggior impegno delle parti interessate. Allo scopo di adottare i provvedimenti del caso, il 10 novembre 2005 è stata organizzata a Lucerna la prima conferenza nazionale sui posti di tirocinio.

I partner per la formazione professionale, ossia economia, Confederazione e Cantoni, si sono accordati su un pacchetto di misure sperimentate e nuove volte a mantenere e creare ulteriori posti di tirocinio (a sostegno dell’offerta) nonché a sostenere in modo mirato i giovani alla ricerca di un posto di tirocinio (a sostegno della domanda).

Vengono sviluppate e potenziate le misure già adottate e sperimentate:

promozione di posti di tirocinio reti di aziende di tirocinio assistenza individuale (mentoring e coaching)

Per giovani con difficoltà di integrazione nel mercato dei posti di tirocinio sono necessari provvedimenti mirati.

adeguamento della transizione dalla scuola dell’obbligo alla formazione professionale

creazione di offerte a bassa soglia d’accesso

Inoltre, sono stati adottati i seguenti nuovi provvedimenti:

Campagna promozionale per i posti di tirocinio “chance06” La Confederazione consolida i provvedimenti dei partner per la formazione professionale nel marketing dei posti di tirocinio. In vista dell’assegnazione dei posti di tirocinio 2006, essa svolge una campagna nazionale volta a sensibilizzare le aziende e i giovani in collaborazione con i Cantoni e le organizzazioni del mondo del lavoro.

o Introduzione a livello nazionale dell’adesivo delle aziende formatrici. o Piattaforma Internet come strumento d’orientamento: essa permette alle

aziende di trovare rapidamente i contatti locali utili. I giovani potranno invece conoscere meglio sulle possibilità d'informazione e di consulenza allestite dai servizi cantonali preposti alla formazione professionale e dai servizi di orientamento professionale.

o Diverse attività promozionali per aziende e giovani. Nel corso dell’estate 2006 verrà organizzata una campagna pubblicitaria nazionale.

Assistenza e consulenza delle aziende di tirocinio Programma di sostegno per aziende di tirocinio che formano per la prima volta oppure formano giovani con esigenze particolari.

La priorità viene data alla consulenza e al sostegno su questioni giuridiche, organizzative e sociali nonché all’attività di mediazione in caso di conflitti e situazioni di crisi.

33

6 Conclusione

Sulla scorta dell’osservazione del mercato dei posti di tirocinio, della valutazione di progetti e delle discussioni sui temi fondamentali (vedi punto 2), la Commissione federale della formazione professionale trae le seguenti conclusioni.

Crescente fabbisogno di specialisti Nei prossimi 10 anni si sovrapporranno due sviluppi che costringeranno il sistema dell’istruzione, in Svizzera come in tanti altri paesi, a fronteggiare grandi sfide in fatto di fruizione delle opzioni formative. A fronte di un sempre maggiore fabbisogno di specialisti con una solida preparazione, si registrerà un calo demografico tra le fasce più giovani. Ciò è dovuto al fatto che nel 2014 avremo il 14 per cento in meno rispetto al 2008 di giovani che hanno assolto la scuola dell’obbligo. Di conseguenza, anche sul mercato dei posti di tirocinio mancheranno giovani efficienti.

Diventa quindi tanto più importante preparare il maggior numero possibile di giovani per il mercato del lavoro tramite una formazione professionale di base. Questo risultato sarà raggiunto se le formazioni professionali di base saranno rese interessanti tanto da attirare giovani efficienti, ad esempio tramite la permeabilità fra i cicli di formazione.

Misure specifiche Oggi la maggioranza dei giovani vuole poter presentare un titolo di livello secondario 2. Approssimativamente il 20 per cento di questi giovani necessita di misure complementari per poter assolvere una formazione postobbligatoria conforme alle loro possibilità.

Per loro (soprattutto per i giovani scolasticamente e socialmente più deboli e per coloro che hanno una storia di migrazione) occorre un impegno rafforzato da parte dei partner per la formazione professionale. I giovani necessitano di provvedimenti supplementari e fatti su misura e devono essere assistiti e accompagnati individualmente.

Più offerte a bassa soglia d’accesso Siccome i giovani, rispetto al passato, hanno scarse prospettive di svolgere un’attività ausiliaria, inevitabilmente un numero sempre maggiore di giovani con scarso rendimento avrà bisogno di una formazione professionale di base. Anche dopo il calo demografico menzionato, la situazione non cambierà.

Si deve partire dal presupposto che resterà anche in futuro questo gruppo di giovani interessati ad una formazione, ma che risentono dei limiti delle proprie capacità. Per questi giovani devono essere creati più posti di tirocinio nel campo a bassa soglia d’accesso (formazioni professionali di base con certificato di formazione pratica).

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Assistenza individuale e mentoring Affinché i giovani possano essere preparati a soddisfare i requisiti del livello secondario 2, occorre svolgere un accurato bilancio della situazione già nella scuola dell’obbligo. Esso non deve limitarsi alle prestazioni scolastiche, ma deve considerare anche la capacità di scelta professionale nonché le competenze sociali e personali.

In tal modo i giovani in difficoltà (gruppi a rischio) possono essere individuati per tempo e guidati in modo mirato, tramite un’assistenza e una promozione individuali, verso una formazione di livello secondario 2.

L’assistenza individuale dovrebbe iniziare già un certo tempo prima della transizione e continuare durante la formazione professionale di base (assistenza e consulenza nel corso del processo di apprendimento). L’assistenza dei giovani risulta efficace solo dopo che i giovani hanno concluso il loro percorso formativo postobbligatorio.

Assistenza e consulenza delle (potenziali) aziende di tirocinio Se oggi le aziende rinunciano al loro compito formativo a causa della carente capacità di apprendimento dei giovani dopo la scuola dell’obbligo, delle difficoltà di gestire i giovani con esigenze particolari oppure degli oneri amministrativi, soltanto adeguate offerte di sostegno possono migliorare la situazione.

Le aziende devono poter contare sulle seguenti offerte di sostegno:

o consulenza e sostegno su questioni giuridiche, organizzative e sociali;

o attività di mediazione in caso di conflitti e situazioni di crisi.

Si ritiene che le offerte di sostegno mirato facilitino inoltre l’accesso all’attività formativa alle aziende che ancora non ne hanno fatto esperienza.

Ottimizzazione della transizione dalla scuola dell’obbligo alla formazione professionale10 La transizione dalla scuola dell’obbligo al livello secondario 2 viene considerata sempre più problematica. I più disparati servizi (formazione professionale, mercato del lavoro, uffici sociali ecc.) offrono assistenza ai giovani. Di rado i progetti sono in relazione l’uno con l’altro. Mancano provvedimenti di natura politica e sussiste un’elevata necessità di coordinazione.

10 Per ottimizzare il passaggio, all’inizio del 2006 sotto la direzione della CDPE e con la collaborazione di tutti i partner per la formazione professionale, ha preso avvio il progetto sulla transizione dalla scuola dell’obbligo al livello secondario 2 (ulteriori informazioni all’indirizzo: www.nahtstelle-transition.ch).

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Allegato

Allegato 1: Membri della Commissione

nominati il 21 aprile 2004, periodo di carica: 1o maggio 2004 – 31 dicembre 2007

Ursula Renold Direttrice dell’UFFT (presidente)

Uschi Backes-Gellner Docente di economia aziendale generale all'Università di Zurigo, in veste di rappresentante degli ambienti scientifici

Rösy Blöchliger

Sost. Direttrice di CURAVIVA, Associazione degli istituti sociali e di cura svizzeri, per la Conferenza dei direttori cantonali della socialità

Christine Davatz-Höchner* Vicedirettrice dell’Unione svizzera delle arti e mestieri (USAM)

Robert Galliker* Responsabile del campo Formazione professionale, segretariato generale della Conferenza dei direttori cantonali della pubblica educazione CDPE

Geraldine Huppert Carmellini* Responsabile dei segretariati SVEB/FSEA e Conferenza della Svizzera italiana per la formazione continua degli adulti (CFC)

Urs F. Meyer Membro di direzione dell’Unione svizzera degli imprenditori

Cornelia Oertle Bürki* Sost. segretaria centrale sostituta della Conferenza dei direttori cantonali della sanità CDS

Jean-Pierre Rochat Capo del Servizio della formazione professionale del Canton Vaud

Anton Schwingruber Consigliere di Stato, capo del Dipartimento della pubblica educazione del Canton Lucerna e presidente della Commissione formazione professionale della CDPE

Heinrich Summermatter Esperto della formazione professionale, in rappresentanza di sic svizzera

Peter Sigerist Segretario centrale del settore Formazione dell’Unione sindacale svizzera USS

Bruno Weber* Responsabile della formazione dell’associazione Travail.Suisse

Beat Wenger Presidente centrale dell’Associazione svizzera dei docenti professionali BCH/FPS

Werner Wyss Presidente della Commissione formazione dell’Unione svizzera dei contadini e vicepresidente dell’Associazione bernese della proprietà forestale

* Membri della sottocommissione “Richieste / istanze” (presidente Bruno Weber)

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Allegato 2: Mandato

Art. 69 Commissione federale della formazione professionale

1Il Consiglio federale nomina una Commissione federale della formazione professionale.

2La Commissione è composta al massimo di 15 rappresentanti della Confederazione, dei Cantoni e delle organizzazioni del mondo del lavoro e delle cerchie scientifiche. I Cantoni possono proporre tre membri. 3La Commissione è presieduta dal direttore dell’Ufficio federale.

4L’Ufficio federale gestisce la segreteria.

Art. 70 Compiti della Commissione federale della formazione professionale

1La Commissione della formazione professionale svolge i seguenti compiti:

a. fornisce consulenza alle autorità federali su questioni generali in materia di

formazione professionale, su questioni relative allo sviluppo e al coordinamento

nonché alla loro armonizzazione con la politica generale in materia di formazione.

b. Valuta i progetti di sviluppo della formazione professionale secondo l’articolo 54 ,

le richieste di sussidi per prestazioni particolari di interesse pubblico secondo

l’articolo 55 e le richieste di sostegno nel settore della formazione professionale

secondo l’articolo 56 nonché la ricerca, gli studi, i progetti pilota e le prestazioni di

servizi nel settore della formazione professionale e della formazione continua

secondo l’articolo 48 capoverso 2 lettera b.

2La Commissione può, di propria iniziativa, presentare proposte e sottoporre alle autorità che concedono i sussidi raccomandazioni relative ai progetti da valutare.

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Allegato 3: Bibliografia

Dubs, Rolf (2005)

Gutachten zu Fragen der schweizerischen Berufsbildung, Bern 2005.

Haeberlin, Urs/Imdorf, Christian/Kronig, Winfried (2003)

Schulqualifikationen und Erfolg bei der Lehrstellensuche, Heilpädagogisches Institut

der Universität Freiburg, Kurzbericht Dezember 2003 NFP 43, Freiburg 2003.

Mühlemann, Sämi/Schweri, Jürg/Wolter, Stefan (2004)

Warum Betriebe keine Lehrlinge ausbilden – und was man dagegen tun könnte. Die Volkswirtschaft, 9, 43-48, Bern 2004

Meyer, Thomas (2003)

Wege in die Nachobligatorische Ausbildung, Zwischenergebnisse des

Jugendlängsschnitt TREE, Bildungsmonitoring Schweiz 2003

Schweri, Jürg/Mühlemann Sämi/Pescio Yasmina/Walther Belinda/Wolter Stefan/Zürcher, Lukas (2003)

Kosten und Nutzen der Lehrlingsausbildung aus der Sicht Schweizer Betriebe.

Chur/Zürich 2003.

Sheldon, Gregor (2005)

Der berufsstrukturelle Wandel der Beschäftigung in der Schweiz 1970-2000 –

Ausmass, Ursachen und Folgen. (Eidgenössische Volkszählung 2000). Neuchâtel

2005.

38

Thom, Norbert (1999)

Personalmanagement – Entwicklungstendenzen und Zukunftsperspektiven. In: Die

Unternehmung, 53. Jg. 1999, Nr. 6, S. 433 – 447.

Weber, Bernhard (2006)

Die aktuelle Situation der Jugendarbeitslosigkeit in der Schweiz, In Panorama 6/2005,

S. 4 ff, November 2005.

Di prossima pubblicazione:

Müller, Barbara/Schweri, Jürg (2006)

Die Entwicklung der betrieblichen Ausbildungsbereitschaft. Eine

Längsschnittuntersuchung zur dualen Berufsbildung in der Schweiz

(Schriftenreihe Nr. 31). Zollikofen: Schweizerisches Institut für Berufspädagogik.