Come un vecchio in attesa di museo - Stampa Alternativa · 2018. 5. 28. · italiana a Pino...

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SABATO 26 MAGGIO 2018 spettacolo 20. & l ife style Baustelle “Jesse James e Billy Kid” nuovo brano in rotazione ROMA. “Jesse James e Billy Kid” è il nuovo singolo dei Baustelle. Dopo il successo di “Veronica, n.2”, tra i brani italiani più suonati dalle radio in primavera, ecco un’altra love song tratta dall'album “L’amore e la violenza vol.2 - dodici nuovi pezzi facili” uscito nei negozi lo scorso 23 marzo a poco più di un anno dal precedente “L’amore e la violenza” (certificato disco d’oro da Fimi/Gfk). Una pietra tombale su una storia d’amore tormentata e finita, descritta con un’impronta lessicale arricchita da diverse sequenze, immagini, similitudini, metafore, per un brano armonicamente semplice, fresco e molto Usa. «Un pezzo californiano, solare, in cui si parla di qualcosa di triste come la fine di una cosa bella ma in maniera serena, pacificante» racconta Francesco Bianconi». MUSICA & PAROLE. “Disoccupate le strade dai sogni”, la raccolta completa dei testi delle canzoni di Claudio Lolli «Come un vecchio in attesa di museo» «Anche nell’altro mestiere che ho fatto, l’insegnante, le parole hanno sempre rivestito un ruolo fondamentale» MARIO BONANNO L eggenda vuole che Claudio Lolli non ab- bia a casa nemmeno uno dei suoi dischi. Ha anche esaurito le scorte de Il grande freddo, uscito l’anno scorso. Claudio Lol- li i suoi dischi li regala a chiunque glieli chieda, questo è il fatto. Inoltre ha sempre aspirato al- la parentesi, l’inapparenza gli si confà, gli cal- za addosso come condizione di fondo. La fama buona e cattiva che lo accompagna suo mal- grado, non deriva da sovraesposizione quanto all’opera di sottrazione applicata scientemen- te agli aspetti più glamour del suo lavoro. Per strade, piazze, e quantità considerevoli di so- gni, Claudio Lolli ha battuto intanto l’Italia da cima a fondo. Lo ha fatto suonando, parlando, cantando, recitando, e basta: senza uno strac- cio di look, senza vezzi da divo, o sovrastruttu- re di scorta. Lo ha fatto, per di più, a prezzi quasi sempre politici, non si è certo risparmia- to in questo senso, contro-tendente persino nella sua accessibilità. Chissà se per via del suo sentire poetico (cementato, talvolta, anche tra il fumo dei lacrimogeni), distante chilometri di supponenza da quello dei poeti conclamati. Sta di fatto che i testi di Claudio Lolli stanno in piedi da soli. Reggono la pagina e arrivano do- ve devono a prescindere dalla musica: ora c’è in giro un volume che li comprende tutti e che prova tutto ciò: si intitola come un suo disco- cult, Disoccupate le strade dai sogni (Goodfel- las), ed è curato da Danilo Tomasetta. Dopo il Tenco dell’anno scorso per il Grande freddo, questo libro-omaggia a quasi mezzo secolo di tue canzoni. Non capita a chiunque, come ci si sente? «Vecchi, in attesa del museo». Nemmeno un briciolo di soddisfazione? «Ma sì, la Targa Tenco dell’anno scorso mi ha fatto piacere, e questo libro è un importante riconoscimento alla componente letteraria dei miei dischi». Suona pleonastico ma te lo chiedo lo stesso: che rapporto ti unisce alle parole? «Un rapporto intenso, arrivo a dire che sono state la mia vita. Anche nell’altro mestiere che ho fatto (l’insegnante, ndr), le parole hanno rivestito un ruolo fondamentale. E lo rivesto- no ancora: l’altra notte, per esempio, ho fatto un sogno intensamente abitato da parole…». Non mi dire… ci scriverai sopra una canzone o una poesia? «Ah, questo ancora non lo so…». Ritengo che le canzoni di oggi manchino di sostrato e forma letteraria. In altri termini: trattasi di canzoni che non possono essere as- sunte se non come canzoni. Voglio introdur- re in questo modo l’abusata questione del rapporto canzoni e poesia… «Secondo me si tratta di un falso problema. Nel senso che esiste un discrimine molto chia- ro per venire a capo della faccenda: se il testo non è leggibile senza la musica è il testo di una canzone e basta; in caso contrario si può par- lare di poesia. Alquanto semplice». Da “Aspettando Godot” (1975) fino a “Il grande freddo” (2017) cosa è cambiato del tuo modo di scrivere, da un punto di vista, per così dire, tecnico? «Sono molto più libero. Fino a “Canzoni di rab- bia” la costruzione delle mie canzoni poggiava su uno schema rigido fondato su cinque strofe. Una struttura fissa all’interno della quale i- scrivevo, volta per volta, ciò che intendevo di- re. Adesso che di tempo ne è passato persino troppo, e non avendo più niente da dimostra- re, mi sono lasciato alle spalle questo modo di comporre, scrivo in maniera meno mediata». “Disoccupate le strade dai sogni” – mi riferi- sco al libro – prova, a mio avviso, l’inclinazio- ne poetico-ontologica dei tuoi testi. Quanto ti fa soffrire, di contro, la pigra riduzione a “canzoniere politico” che marchia solita- mente il tuo specifico? «Ormai non mi fa soffrire più nulla. Riguardo alla tua tesi, mi trova sostanzialmente d’ac- cordo. Sin dai primi dischi mi è stata affibbiata l’etichetta di cantautore “politico”, ma discen- de solo in minima parte da un fondo di veri- tà». Aldilà della loro caratura complessiva, quale album, secondo te, ti è venuto meglio sotto l’aspetto letterario? «Difficile risponderti, in quanto considero i di- schi che ho scritto alla stregua di figli. E i figli si vogliono bene tutti allo stesso modo. No?». CANTAUTORI AL MICROSCOPIO Mario Bonanno, giornalista, scrittore, è autore di numerosi saggi dedicati al mondo dei cantautori. “E’ vero che il giorno sapeva di Sporco”, (Ed. Stampa Alternativa, pp. 109) è il libro che ha dedicato a Claudio Lolli, dall’eloquente sottotitolo “Riascoltando Disoccupate le strade dai sogni”, accompagnato dall’apparato fotografico fornito da Enzo Eric Toccaceli. “Pino è” il 7 giugno in diretta da Napoli su Rai1 e RaiRadio2 ROMA. Un evento straordinario per un artista mai dimenticato: “Pino è”, il più grande tributo live della musica italiana a Pino Daniele, in programma il 7 giugno allo Stadio San Paolo di Na- poli, verrà trasmesso in diretta da Rai1 e Rai Radio2 a partire dalle 20.35. Oltre ai già annunciati Alessandra A- moroso, Biagio Antonacci, Enzo Avi- tabile, Claudio Baglioni, Mario Bion- di, Francesco De Gregori, Tullio De Pi- scopo, Elisa, Emma, Tony Esposito, Giorgia, J-Ax, Lorenzo Jovanotti, Fio- rella Mannoia, Gianna Nannini, Eros Ramazzotti, Ron, Tiromancino, Giu- liano Sangiorgi, James Senese, Anto- nello Venditti, Gigi De Rienzo, Rosa- rio Jermano, Agostino Marangolo, Er- nesto Vitolo per questa grande occa- sione saliranno sul palco dello Stadio San Paolo di Napoli anche Loredana Berté, Clementino, Teresa De Sio, En- zo Gragnaniello, Irene Grandi, Il Volo, Marcus Miller, Nccp - Nuova compa- gnia di canto popolare, Raiz, Massimo Ranieri, Red Canzian, Francesco Ren- ga, Paola Turci, Ornella Vanoni. E con la testimonianza di Alessandro Siani, Giorgio Panariello, Pierfrancesco Fa- vino, Enrico Brignano, Edoardo Leo, Vincenzo Salemme, Marco Giallini, Marco D’Amore, Salvatore Esposito, Mariangela D’Abbraccio, Enzo Deca- ro e altri ancora. Inoltre, non potran- no mancare le band storiche di Pino Daniele, Vai mò e Nero a Metà, amici, prima che colleghi, che hanno condi- viso con Pino momenti di musica e di vita negli oltre 40 anni di carriera del cantautore napoletano. L’AUTENTICITÀ DI TUTTI GLI OROLOGI DANIEL WELLINGTON È GARANTITA DAL SIGILLO WATCH-LAB E DALLA CERTIFICAZIONE RIVENDITORE AUTORIZZATO 2018 . DIFFIDATE DALLE IMITAZIONI.

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  • LA SICILIALUNEDÌ 22 FEBBRAIO 2016

    .57la PPOLITICA

    SABATO 26 MAGGIO 2018

    spettacolo20.

    &lifestyleBaustelle“Jesse James e Billy Kid”nuovo brano in rotazione

    ROMA. “Jesse James e Billy Kid” è il nuovo singolo dei Baustelle. Dopo ilsuccesso di “Veronica, n.2”, tra i brani italiani più suonati dalle radioin primavera, ecco un’altra love song tratta dall'album “L’amore e laviolenza vol.2 - dodici nuovi pezzi facili” uscito nei negozi lo scorso23 marzo a poco più di un anno dal precedente “L’amore e laviolenza” (certificato disco d’oro da Fimi/Gfk). Una pietra tombale suuna storia d’amore tormentata e finita, descritta con un’improntalessicale arricchita da diverse sequenze, immagini, similitudini,metafore, per un brano armonicamente semplice, fresco e molto Usa.«Un pezzo californiano, solare, in cui si parla di qualcosa di tristecome la fine di una cosa bella ma in maniera serena, pacificante»racconta Francesco Bianconi».

    MUSICA & PAROLE. “Disoccupate le strade dai sogni”, la raccolta completa dei testi delle canzoni di Claudio Lolli

    «Come un vecchio in attesa di museo»«Anche nell’altro mestiereche ho fatto,l’insegnante, le parolehanno sempre rivestitoun ruolo fondamentale»

    MARIO BONANNO

    Leggenda vuole che Claudio Lolli non ab-bia a casa nemmeno uno dei suoi dischi.Ha anche esaurito le scorte de Il grandefreddo, uscito l’anno scorso. Claudio Lol-

    li i suoi dischi li regala a chiunque glieli chieda,questo è il fatto. Inoltre ha sempre aspirato al-la parentesi, l’inapparenza gli si confà, gli cal-za addosso come condizione di fondo. La famabuona e cattiva che lo accompagna suo mal-grado, non deriva da sovraesposizione quantoall’opera di sottrazione applicata scientemen-te agli aspetti più glamour del suo lavoro. Perstrade, piazze, e quantità considerevoli di so-gni, Claudio Lolli ha battuto intanto l’Italia dacima a fondo. Lo ha fatto suonando, parlando,cantando, recitando, e basta: senza uno strac-cio di look, senza vezzi da divo, o sovrastruttu-re di scorta. Lo ha fatto, per di più, a prezziquasi sempre politici, non si è certo risparmia-to in questo senso, contro-tendente persinonella sua accessibilità. Chissà se per via del suosentire poetico (cementato, talvolta, anche trail fumo dei lacrimogeni), distante chilometridi supponenza da quello dei poeti conclamati.Sta di fatto che i testi di Claudio Lolli stanno inpiedi da soli. Reggono la pagina e arrivano do-ve devono a prescindere dalla musica: ora c’èin giro un volume che li comprende tutti e cheprova tutto ciò: si intitola come un suo disco-cult, Disoccupate le strade dai sogni (Goodfel-las), ed è curato da Danilo Tomasetta.

    Dopo il Tenco dell’anno scorso per il Grandefreddo, questo libro-omaggia a quasi mezzosecolo di tue canzoni. Non capita a chiunque,come ci si sente?

    «Vecchi, in attesa del museo».Nemmeno un briciolo di soddisfazione?

    «Ma sì, la Targa Tenco dell’anno scorso mi hafatto piacere, e questo libro è un importantericonoscimento alla componente letterariadei miei dischi».

    Suona pleonastico ma te lo chiedo lo stesso:che rapporto ti unisce alle parole?

    «Un rapporto intenso, arrivo a dire che sonostate la mia vita. Anche nell’altro mestiere cheho fatto (l’insegnante, ndr), le parole hannorivestito un ruolo fondamentale. E lo rivesto-no ancora: l’altra notte, per esempio, ho fattoun sogno intensamente abitato da parole…».

    Non mi dire… ci scriverai sopra una canzone ouna poesia?

    «Ah, questo ancora non lo so…».Ritengo che le canzoni di oggi manchino di

    sostrato e forma letteraria. In altri termini:trattasi di canzoni che non possono essere as-sunte se non come canzoni. Voglio introdur-re in questo modo l’abusata questione delrapporto canzoni e poesia…

    «Secondo me si tratta di un falso problema.Nel senso che esiste un discrimine molto chia-ro per venire a capo della faccenda: se il testonon è leggibile senza la musica è il testo di unacanzone e basta; in caso contrario si può par-lare di poesia. Alquanto semplice».

    Da “Aspettando Godot” (1975) fino a “Ilgrande freddo” (2017) cosa è cambiato deltuo modo di scrivere, da un punto di vista,per così dire, tecnico?

    «Sono molto più libero. Fino a “Canzoni di rab-bia” la costruzione delle mie canzoni poggiavasu uno schema rigido fondato su cinque strofe.Una struttura fissa all’interno della quale i-scrivevo, volta per volta, ciò che intendevo di-re. Adesso che di tempo ne è passato persinotroppo, e non avendo più niente da dimostra-re, mi sono lasciato alle spalle questo modo dicomporre, scrivo in maniera meno mediata».

    “Disoccupate le strade dai sogni” – mi riferi-sco al libro – prova, a mio avviso, l’inclinazio-ne poetico-ontologica dei tuoi testi. Quantoti fa soffrire, di contro, la pigra riduzione a“canzoniere politico” che marchia solita-mente il tuo specifico?

    «Ormai non mi fa soffrire più nulla. Riguardoalla tua tesi, mi trova sostanzialmente d’ac-cordo. Sin dai primi dischi mi è stata affibbiatal’etichetta di cantautore “politico”, ma discen-de solo in minima parte da un fondo di veri-tà».

    Aldilà della loro caratura complessiva, qualealbum, secondo te, ti è venuto meglio sottol’aspetto letterario?

    «Difficile risponderti, in quanto considero i di-schi che ho scritto alla stregua di figli. E i figli sivogliono bene tutti allo stesso modo. No?».

    CANTAUTORIAL MICROSCOPIOMario Bonanno,giornalista,scrittore, è autoredi numerosi saggidedicati al mondodei cantautori. “E’vero che il giornosapeva di Sporco”,(Ed. StampaAlternativa, pp.109) è il libro cheha dedicato aClaudio Lolli,dall’eloquentesottotitolo“RiascoltandoDisoccupate lestrade dai sogni”,accompagnatodall’apparatofotografico fornitoda Enzo EricToccaceli.

    “Pino è” il 7 giugno in direttada Napoli su Rai1 e RaiRadio2ROMA. Un evento straordinario per unartista mai dimenticato: “Pino è”, ilpiù grande tributo live della musicaitaliana a Pino Daniele, in programmail 7 giugno allo Stadio San Paolo di Na-poli, verrà trasmesso in diretta daRai1 e Rai Radio2 a partire dalle 20.35.Oltre ai già annunciati Alessandra A-moroso, Biagio Antonacci, Enzo Avi-tabile, Claudio Baglioni, Mario Bion-di, Francesco De Gregori, Tullio De Pi-scopo, Elisa, Emma, Tony Esposito,Giorgia, J-Ax, Lorenzo Jovanotti, Fio-rella Mannoia, Gianna Nannini, ErosRamazzotti, Ron, Tiromancino, Giu-liano Sangiorgi, James Senese, Anto-nello Venditti, Gigi De Rienzo, Rosa-rio Jermano, Agostino Marangolo, Er-nesto Vitolo per questa grande occa-sione saliranno sul palco dello Stadio

    San Paolo di Napoli anche LoredanaBerté, Clementino, Teresa De Sio, En-zo Gragnaniello, Irene Grandi, Il Volo,Marcus Miller, Nccp - Nuova compa-gnia di canto popolare, Raiz, MassimoRanieri, Red Canzian, Francesco Ren-ga, Paola Turci, Ornella Vanoni. E conla testimonianza di Alessandro Siani,Giorgio Panariello, Pierfrancesco Fa-vino, Enrico Brignano, Edoardo Leo,Vincenzo Salemme, Marco Giallini,Marco D’Amore, Salvatore Esposito,Mariangela D’Abbraccio, Enzo Deca-ro e altri ancora. Inoltre, non potran-no mancare le band storiche di PinoDaniele, Vai mò e Nero a Metà, amici,prima che colleghi, che hanno condi-viso con Pino momenti di musica e divita negli oltre 40 anni di carriera delcantautore napoletano.

    L’AUTENTICITÀ DI TUTTI GLI OROLOGIDANIEL WELLINGTON È GARANTITA

    DAL SIGILLO WATCH-LABE DALLA CERTIFICAZIONE

    RIVENDITORE AUTORIZZATO 2018.

    DIFFIDATE DALLE IMITAZIONI.

    20 Spettacoli Nazionale (Sinistra) - 26/05/2018 2605_SIC