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STROZZATORI GEMINI e W. W. Greener (inglese), sarà proprio quest’ultimo – alla fine – a passare alla storia. Dopo questa rivoluzione balistica, che tanto ha cambiato le abitudini di tiro dei cacciatori e dei tiratori, soltanto un’al- tra grande invenzione ha scosso il mondo della balistica: l’adozione degli strozzatori intercambiabili. Dapprima visti con scet- ticismo dal mondo dei puristi, gli strozza- tori intercambiabili si sono via via imposti all’attenzione degli appassionati, sino a divenire un qualcosa di cui difficilmente si riesce a fare a meno. I motivi delle reticen- ze iniziali sono ben noti: gli assertori della supremazia della strozzatura fissa trovava- no ragione nella maggiore e più costante N e è passata di acqua sotto i ponti, da quando un inglese decise di applicare una strozzatura alle can- ne lisce di un fucile; sebbene la paternità dell’invenzione della strozzatura sembra sia un’accesa contesa tra Mr. Pape (ingle- se), Jeremiah Smith (americano), Mr. Ro- per (americano), alcuni armaioli spagnoli distribuzione delle rosate dei pallini, oltre che in una accentuata capacità penetrati- va delle sfere di piombo. Tale innegabile vantaggio era però vanificato (in parte) dal fatto oggettivo di disporre soltanto di un valore di strozzatura durante l’attività venatoria; se si intendeva cambiare tipo di selvaggina, si doveva disporre di un’al- tra canna, da montare al posto di quella originariamente adoperata. Le pubblicità dell’epoca (e stiamo parlando di 30-40 anni fa) esaltavano le possibilità offerte dal possedere più di una canna, risparmiando sull’acquisto di un secondo (o terzo) fucile. Ciò, effettivamente, consentiva di modi- ficare il tipo di caccia, passando da una Come ti strozzo… una canna! Un viaggio nel mondo degli strozzatori intercambiabili in una prestigiosa azienda italiana rinomata nel mondo, la Gemini di Simone Bertini Dal pezzo grezzo al pezzo… finito! 142-147tecnica - strozzatura canne - 6 pagg.indd 142 03/10/12 12:17

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e W. W. Greener (inglese), sarà proprio quest’ultimo – alla fine – a passare alla storia. Dopo questa rivoluzione balistica, che tanto ha cambiato le abitudini di tiro dei cacciatori e dei tiratori, soltanto un’al-tra grande invenzione ha scosso il mondo della balistica: l’adozione degli strozzatori intercambiabili. Dapprima visti con scet-ticismo dal mondo dei puristi, gli strozza-tori intercambiabili si sono via via imposti all’attenzione degli appassionati, sino a divenire un qualcosa di cui difficilmente si riesce a fare a meno. I motivi delle reticen-ze iniziali sono ben noti: gli assertori della supremazia della strozzatura fissa trovava-no ragione nella maggiore e più costante

Ne è passata di acqua sotto i ponti, da quando un inglese decise di applicare una strozzatura alle can-

ne lisce di un fucile; sebbene la paternità dell’invenzione della strozzatura sembra sia un’accesa contesa tra Mr. Pape (ingle-se), Jeremiah Smith (americano), Mr. Ro-per (americano), alcuni armaioli spagnoli

distribuzione delle rosate dei pallini, oltre che in una accentuata capacità penetrati-va delle sfere di piombo. Tale innegabile vantaggio era però vanificato (in parte) dal fatto oggettivo di disporre soltanto di un valore di strozzatura durante l’attività venatoria; se si intendeva cambiare tipo di selvaggina, si doveva disporre di un’al-tra canna, da montare al posto di quella originariamente adoperata. Le pubblicità dell’epoca (e stiamo parlando di 30-40 anni fa) esaltavano le possibilità offerte dal possedere più di una canna, risparmiando sull’acquisto di un secondo (o terzo) fucile. Ciò, effettivamente, consentiva di modi-ficare il tipo di caccia, passando da una

Come ti strozzo… una canna!

Un viaggio nel mondo degli strozzatori intercambiabili in una prestigiosa azienda italiana rinomata nel mondo, la Gemini

di Simone Bertini

Dal pezzo grezzo al pezzo… finito!

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canna da 60 cm cilindrica (ad esempio) ad una canna da 71 cm strozzata 10/10, ma non era il massimo della praticità. Occorreva disporre di una certa manualità nello smontare il fucile semiautomatico e talvolta l’operazione era un pelo indagino-sa. Naturalmente anche i fucili a due canne potevano disporre di canne di ricambio,

con strozzature e lunghezze differenti; ne sono una prova molti fucili (anche di gran valore) dell’epoca, che erano venduti con questo allestimento. Va però aggiunto che il problema era più sentito sparando con un semiautomatico, perché in un fucile a due canne, il cacciatore/tiratore già poteva disporre di due distinti gradi di strozza-

tura, con i quali fare fronte ad esigenze differenti. Coloro che adottarono con entusiasmo gli strozzatori intercambiabili, magnificavano la possibilità di cambiare valore di strozzatura con pochi, semplici e sicuri gesti, a tutto vantaggio della pra-ticità d’uso e della versatilità. Venne poi anche il momento dei Poly-Chokes,

Lo strozzatore “ported”, applicabile a mol-te canne; sporge dalla volata per un paio di cm, presentando una zigrinatura (per il mon-taggio/smontaggio) e un’ampia fenestratura. Quest’ultima consente di diminuire il rinculo e l’impennamento della canna al momento del-lo sparo, funzionando come un freno di bocca

Per chi lo desidera, è possi-bile applicare un’extension (100 mm), sulla quale appli-care lo strozzatore. in questo modo aumenta considerevol-mente la lunghezza di canna

Una panoramica di alcuni strozzatori pro-dotti dalla Gemini

ancora un esempio delle molteplici possi-bilità offerte dall’ado-zione degli strozzatori intercambiabili Gemini sul proprio fucile

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tutto il mondo e nelle competizioni più prestigiose. Senza contare che il cacciatore può disporre di un’arma molto più versa-tile semplicemente cambiando lo strozza-tore; avvalendosi di una chiave, si rimuove lo strozzatore non adatto e si inserisce (ser-randolo) quello più idoneo, guadagnando

dispositivi da montare sulla volata delle canne, che – con pochi e semplici gesti – permettevano di cambiare valore di strozzatura. Ciò nonostante i Poly-Chokes, sebbene diffusi su alcuni semiautomatici (Bernardelli, Franchi), non godettero di un grande successo commerciale, in quanto alteravano l’estetica dell’arma e la sbilanciavano. Ma chi aveva ragione? Co-me sempre la verità sta nel mezzo, a mio modesto avviso, e forse alcune canne ben costruite dai cannonieri permettono una leggera supremazia rispetto agli strozzatori intercambiabili, ma attenzione: il divario si è notevolmente assottigliato e finanche annullato, grazie ad aziende che hanno investito in tecnologia, ricerca e sviluppo in questo piccolo ma importante partico-lare dell’arma. Ecco che il cilindretto dello strozzatore, al di là della sua funzione, è stato oggetto di studi accurati che sempre più hanno perfezionato il prodotto, fino a raggiungere prestazioni balistiche di eccellenza. Il tutto dimostrato dai trionfi conseguiti dai fucili da tiro sui campi di

anche in sicurezza… psicologica! Andia-mo quindi a visitare una fabbrica di stroz-zatori, per cercare di carpirne i segreti…

La GeminiLa Gemini nasce nel 2006, come fabbrica per conto terzi (quasi tutte le principali

i tubi grezzi in accia-io pre forati da cui parte tutto il pro-cesso lavorativo che terminerà con lo strozzatore “finito”

Lo strozzatore full, concepito per essere utilizzato anche con i pallini di acciaio. Ciò è stato possibile grazie ad un trattamento termico che assicura un elevato grado di resistenza al pezzo per poter sopportare lo stress dovuto all’acciaio

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fabbriche d’armi bresciane). Nel 2010 si ha una separazione dei soci, ma il mar-chio originario Gemini viene mantenuto e commercializzato dalla nuova ditta Winshoot, gestita da uno dei “vecchi” soci: Giovanni Grassi, classe 1960. Come accennato in precedenza, l’adozione degli strozzatori intercambiabili sulle canne di un semiautomatico si ha con l’avvento del Beretta modello 301; in quel caso lo strozzatore si fissava alla canna tramite un anello di serraggio esterno. Oppure basti pensare al grande successo ottenuto dalla Breda, quando vendeva i suoi fucili equi-paggiati con le canne “quick-choke”. “5 Fucili in uno”, recitava la pubblicità di al-lora; bastava scegliere lo strozzatore adat-to (per grado di strozzatura e lunghezza), si avvitava sulla canna cilindrica e – come per incanto – si aprivano nuove possi-bilità di caccia. Da allora in poi alcune aziende si sono specializzate in strozzato-ri; la Gemini ha colmato un vuoto italico, divenendo in breve tempo un’azienda le-ader e di riferimento nel settore, tanto da guadagnarsi importanti riconoscimenti internazionali. La Gemini offre a catalogo più di 400 strozzatori intercambiabili, di tutte le fogge, dimensioni, marche e finitura. Basti pensare che vi si trovano strozzatori per tutti i fucili presenti e pas-sati (anche quelli non più in commercio); naturalmente grande attenzione è dedica-ta al settore tiro (sia per tiratori nazionali, sia internazionali), per tutte le discipline

(fossa, double trap, skeet, sporting, elica). Alla base del successo commerciale della Gemini c’è ovviamente un lungo studio condotto sia sui materiali, sia sulla con-formazione migliore dello strozzatore; grazie all’aiuto di un importante tiratore, sono state eseguite numerose prove (fino a cinque profili interi diversi per lo stesso valore di strozzatura). Ebbene, il tratto cilindrico terminale (di 1-2 cm) sembra essere ancora quello che offre il miglior risultato balistico. Il materiale con cui gli strozzatori della Gemini sono costruiti è il 38NCD4 (o Ni-Cr-Mo4), lo stesso materiale impiegato per la costruzione di molte canne in commercio. Questo tipo di acciaio trilegato rende al meglio, per una serie di comprensibili ragioni: quando la canna e lo strozzatore sono re-alizzati nello stesso materiale, si hanno gli

stessi tempi di riscaldamento/dilatazione al passaggio della carica e non si hanno alterazioni nella distribuzione dei pallini.

La realizzazione degli strozzatoriDal tubo pre forato si ottengono i vari strozzatori, tramite un ciclo di lavorazio-ne interno, con lavorazioni meccaniche, finiture interne ed esterne e la marcatura finale. In particolare, gli strozzatori ven-gono ricavati da barre (fino a 120 mm di lunghezza; oltre i 120 mm da spezzone singolo) e grande attenzione viene posta alla concentricità interna, verificata anche con accurate ispezioni visive del prodot-to finito. I controlli di qualità vengono effettuati a campionamento variabile, a bordo macchina; si verificano i tamponi passa/non passa (rispondenti ai vari gradi di strozzatura), concentricità, spes-

i barrotti già dimensionati sono in attesa di essere lavorati per otte-nere lo strozzatore desiderato

il barrotto è in-serito nell’ap-posita macchi-na che comincia il ciclo lavorati-vo, asportando il materiale in e cce ss o s e -condo le spe-cifiche tecni-che impostate dall’operatore

Da leggere con attenzione!

A margine di questa (spero) interessante chiacchierata, ricordo sempre agli utenti di procedere nelle operazioni in condizioni di massima sicurezza; troppe volte mi è capitato di vedere persone che rimuovono uno strozzatore con il fucile carico, armeggiando pericolosamente davanti alla volata delle canne con chiavi. Peggio che mai quando lo strozzatore è saldamente inserito e necessita di una certa forza per essere rimosso; viene quasi naturale chinarsi in avanti e fare forza con il peso del corpo, che però si avvicina drammaticamente al mirino. Attenzione, quindi! Fucile scarico, prima di procedere con la nostra semplice operazione! Ogni tanto, cospargete di grasso speciale resistente alle alte temperature il filetto degli strozzatori, per facilitarne l’inserimento e la rimozione dalle canne dopo un utilizzo intenso. Spesso l’incuria nelle operazioni di pulizia rende difficoltosa l’estrazione dello strozzatore, a causa dei gas che tendono a “saldare” lo stesso alla filettatura della canna o peggio a provocare la rottura della canna, infiltran-dosi tra lo strozzatore e la parete. Al pari, quando pulite una canna dotata di strozzatori intercambiabili, fatelo sempre con lo strozzatore inserito, al fine di non rovinare la filettatura interna.

(S. B.)

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sori, finitura, eccetera. La tolleranza si attesta su valori di pochi centesimi di millimetro, grazie anche a torni a con-trollo numerico con buona metrologia, assicurata da utensili motorizzati rotanti. La Gemini si è specializzata perfino nel costruire strozzatori particolari, adatti ad un impiego con munizioni di acciaio anche in presenza di strozzature estreme, quali una e due stelle. Per far ciò, il pezzo che diverrà strozzatore, viene sottoposto ad un trattamento termico, che assicura un elevato grado di resistenza al pezzo (> 170 kg/mm2). Altro validissimo prodotto della Gemini è lo strozzatore “ported”, che sembra andare di gran moda; in pratica questo strozzatore funziona come un freno di bocca, riducendo il rinculo dell’arma. Grazie alle numerose fenestrature (sapien-temente orientate, con inclinazione oppo-sta all’uscita dei gas), l’arma assicura allo sparo più confort e più stabilità. Inoltre, lo strozzatore ported non sottrae velocità e spinta alla massa dei pallini, e la maggior lunghezza di canna consente di realizzare un cono di raccordo più lungo, con una migliore distribuzione e uniformità dei pallini. Una pratica zigrinatura esterna (lo strozzatore ported sporge di un paio di cm circa dalla volata) consente una facile applicazione/rimozione dello stesso. L’ho testato personalmente e devo dire che si prova una piacevole sensazione sparando con lo strozzatore ported inserito. L’este-tica del fucile non ne risente, anzi; molti acquirenti lo applicano non soltanto sui fucili da caccia, ma anche sugli attrezzi… da tiro! Non è uno strozzatore, ma viene commercializzato dalla Gemini; si tratta di un nasello regolabile di dimensioni ridotte e facilmente inseribile all’interno del calcio di un semiautomatico.

i servizi offerti Il titolare, avvalendosi di tutti i sistemi mo-derni di comunicazione (internet, e-mail eccetera) assicura la massima disponibilità nei confronti del cliente, sia a livello di consiglio, sia come rete di assistenza post vendita. Vendita che viene effettuata anche ai privati (con un ragionevole minimo di ordine), laddove non sono disponibili i punti vendita. Come copertura, la Gemini assicura la distribuzione dei propri stroz-zatori in tutta Europa, ma per scelta com-merciale ancora non si è spinta negli States (costi troppo elevati tra assicurazione e investimenti). Le spedizioni dei prodotti avvengono tramite corriere espresso.

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Uno strozzatore paradox; sono ben evidenti le raggiature all’interno del pezzo, estrema-mente funzionali per aumentare la dispersione della rosata. L’installazione di uno stroz-zatore paradox trova la sua massima ragione di impiego nella caccia in bosco con il cane

Qualche curiosità… e una medaglia d’oro

Poco tempo fa Saeed Al Maktoum, principe del Dubai e tiratore di livello internazionale, si è recato in visita agli stabilimenti della Gemini e ha commis-sionato tutta una serie di strozzatori; fin qui niente di nuovo, se non fosse che la strozzatura differiva da un pezzo all’altro per soli cin-que centesimi di millime-tro! E il principe ha voluto tutta la serie, da 1 a 5 stel-le, per ogni canna! Stra-nezze e fissazioni (del tutto lecite, quando un piattello può fare la differenza che significa una vittoria in una prestigiosa competizione) dei tiratori… Per quanto riguarda gli strozzatori af-termarket, non ce n’è uno in particolare che viene preferito: sono sette - Ske-et, 5, 4, 3, 2, 1, extra full - nella serie da caccia, e ben nove (si aggiunga il light modified e il light full) per il tiro. Molto successo ri-scuote anche lo strozzatore paradox, particolarmente indicato in canne corte e

cilindriche per aumentare la dispersione delle rosate; ciò si rivela estremamente utile per ingaggiare con successo selvatici che par-tono a breve distanza (ad esempio sotto ferma del cane), magari in ambienti boschivi, dove si richiede una rosata ampia allo scopo di non danneggiare il selvatico, attingendolo con più facilità. La Gemini produce anche gli stroz-zatori a parete sottile; per chi non li avesse mai visti, essi sono veramente sottili, tanto che si raccomanda di non farli cadere o subire urti perché si potrebbero ammaccare. Lo strozza-tore a parete sottile si può montare anche su canne che non prevedevano in origine l’impiego di stroz-zatori; la meccanizzazione della canna viene effet-tuata dalla ditta Perugini & Visini, mentre la Gemini fornisce… la materia prima (gli strozzatori). L’adozione di questi strozzatori rende l’arma versatile, anche

se sono piuttosto delicati (circa due decimi e mezzo di millimetro di spessore). Infine, una parola sui prez-zi: estremamente concor-renziali, se pensiamo che la gamma va (in media) dai 20 ai 60 euro. Con una cifra tutto sommato ridotta, ci troviamo un accessorio in grado di cambiare le potenzialità dell’arma. Perdonatemi la divagazio-ne in campo… fotografico, ma così come la foto la fa l’obiettivo (e non il corpo macchina o gli accessori), così la bontà della rosata la fa la canna! I prodotti Ge-mini, arrivando alla stretta attualità, hanno colto un importante successo alle recenti Olimpiadi di Londra 2012; il croato Giovanni Cernogoraz ha infatti vinto la medaglia d’oro del trap maschile utilizzando gli strozzatori dell’azienda di Rezzato, risultato che corona l’impegno di anni di collaborazione con im-portanti tiratori di livello internazionale.

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Cm

Gli sviluppi futuriNelle intenzioni del titolare, è previsto un ampliamento della produzione verso i piccoli calibri; come è noto, essi attra-versano un periodo di grande popolarità (cosa che ha permesso anche un certo “respiro” alle aziende italiane in un mo-mento di difficile congiuntura economi-ca) ed è prevedibile che possano essere efficacemente impiegati anche su questa tipologia di fucili. Vuoi per un discorso di “sportività” (dal quale rifuggo, se ap-plicato all’arma), vuoi per un discorso di oggettiva maggiore difficoltà nel tiro,

numerosi cacciatori si stanno cimentan-do con il calibro 20 (calibro cadetto per eccellenza), ma anche con il calibro 28 e il calibro .410, traendone soddisfazioni; ecco che l’adozione di strozzatori inter-cambiabili di qualità potrebbe – senza ombra di dubbio – aumentare le poten-zialità dei piccoli calibri, estendendone il campo di utilizzo. Altra novità che verrà proposta dalla Gemini per la pros-sima stagione venatoria, riguarda quegli strozzatori che si montano su fucili con anime di canna diverse (ad esempio Be-nelli con canne forate 18,3/18,4 e Beretta

forata a 18,6); questi strozzatori verran-no proposti in riferimento alla foratura della canna, con imbocco e strozzature dedicate, specificando mediante l’inci-sione a laser la foratura massima (Bore Max…) su cui lo strozzatore può essere utilizzato. Ogni strozzatore sarà correda-to da libretto di istruzioni e “garanzia”. Mi congedo dalla Gemini, non prima di aver salutato con affetto anche il padre di Giovanni, Mario. Mi ha fatto molto piacere il leggere gli apprezzamenti ri-cevuti dai clienti soddisfatti, la migliore riprova della qualità di un prodotto.

La classica do-tazione fornita dalla Gemini: gli strozzato-ri inseriti in una scatolina d i p last ica , la chiave e il grasso specia-le, idoneo alla lubrificazione dei filetti

il nasello regolabile commercializzato dalla Gemini, applicabile sul calcio del semiautomatico

Una coppia di strozzatori a parete sottile; è possibile mon-tarli anche su una canna che non prevedeva l’impiego di strozzatori, previa opportuna meccanizzazione della can-na stessa da parte di una ditta specializzata. Sono strozza-tori polivalenti ma delicati, in virtù della loro sottigliezza

Per saperne di più

I riferimenti per raggiungere la Gemini sono:Winshoot, via Carlo Terranova n° 14, 25086, Rezzato (BS), tel. 030 675883, www.winshoot.it, [email protected]. Per gli internauti, visitando il sito www.strozzatori.it, è possibile visionare anche tutto il processo lavorativo e di realizzazione degli strozzatori, nonché le testimonianze di chi li utilizza nelle competizioni.

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