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Come studiarebene

Autore: Maria Grazia Pastore

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Maria Grazia PastoreNasce a Salerno nel 1977.E' sposata ed ha una figlia. Si definisce sensibile, riflessiva, romantica e sognatrice. Le piace leggere, cucinare, ricamare e disegnare oltre che passeggiare.

Formazione e docenzaE' laureata in matematica indirizzo applicativo, orientamento logico-informatico. Ha svolto la tesi e studi sulla costruzione di curve e superfici nella grafica computerizzata con Open GL.

Nei suoi percorsi formativi si è occupata di approfondimenti in geometria relativi all'equivalenza di alcune nozioni di compattezza in ambito metrico, algoritmo per la risoluzione di equazioni lineari, mediante il metodo diretto di Gauss con utilizzo di Matlab, algoritmo per la risoluzione di equazioni non lineari, mediante i metodi di bisezione, secanti e tangenti.

Inoltre, si è dedicata anche ad algoritmi per l'approssimazione di integrali definiti, mediante la formula adattiva di Simpson con utilizzo di software matematici.

Altri approfondimenti sono stati mirati alla risoluzione di equazioni differenziali con metodo Predictor/Corrector, programmato in C;Analisi di alcune trasformazioni sul quadrato unitario, in coordinate fisiche ed omogenee mediante il software Mathematica e varie esercitazioni e sperimentazioni logiche con Swi-Prolog.

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Attività lavorativeHa svolto attività di insegnamento, docenza, formazione ed attività di tutoraggio di vario genere. Ha definito un suo metodo d'insegnamento rivolto all'apprendimento anche di materie complesse attraverso la programmazione neuro linguistica ed altri metodi basati su esperienze e studi effettuati.

Tra i suoi principali incarichi ha lavorato per società e professionisti offrendo consulenza per creazioni di grafica digitale, studio di coordinati d'immagine ed identità visive presso CLN Solution (attività che realizza siti, portali e servizi web, coordinati d'immagine, consulenza aziendale, formazione individuale e professionale, grafica e web marketing – www.clnsolution.com).

Scrive correntemente articoli matematici e scientifici su www.formazionesalerno.com.

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Perché “imparare ad imparare”?

Quando bisogna imparare delle nozioni o degli argomenti, spesso si

trova noioso o difficoltoso trovare la strada giusta per iniziare.

Per questo credo sia importante “imparare ad imparare”, perché

conoscendo le tecniche giuste sarà più semplice il processo di

apprendimento.

Tutto ciò che sarà detto qui, vi sarà di giovamento in tutte le materie

ed anche in futuro, per l'università, ed ancora in seguito sul lavoro, in

quanto avrete avuto modo di “allenarvi” e di avere testato quanto

potete dare.

Le parole chiave per saper imparare non sono molte ma sono

cruciali:

1. metodo;

2. motivazione;

3. scelta;

4. interesse e costanza;

5. modalità;

6. pratica ed esercizio.

Cosa sono esattamente?

Può sembrare strano che questi siano i cardini di uno studio proficuo,

ma è proprio così e la cosa sorprendente è che è facile poterli

applicare!

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Ognuno di noi ha delle capacità e delle propensioni che sono diverse

da quelle di un'altra persona, così come diversi sono il grado ed il

tempo di apprendimento. Ecco perché ciascuno di noi deve trovare il

metodo più adatto alle proprie caratteristiche ed esigenze,

esattamente come un abito cucito su misura.

1. Il primo “segreto” per creare una tecnica per imparare è

crearsi un metodo. Un buon metodo di studio è quello che

permette di trovare la via più efficace, economica (in termini

di energia e fatica) e rapida per imparare. È l'investimento

richiesto ad ogni studente per ricavare profitti dalle risorse

personali. Un buon metodo è basato a sua volta sulla

previsione, che serve a valutare il tempo a disposizione (ad

esempio, mancano 3 giorni al compito in classe e devo

studiare 20 pagine) e le scadenze; sulla pianificazione

necessaria a organizzare le priorità e le materie da studiare;

sull'automonitoraggio, indispensabile per verificare se si sta

procedendo bene; sulla valutazione finale che serve a

provare i risultati conseguiti e giudicare le abilità mostrate o

le difficoltà incontrate.

2. Quando facciamo qualcosa, qualunque essa sia, il trucco è

trovare la motivazione (Mary Poppins diceva : “ In tutto ciò

che devi far il lato bello puoi trovar. Lo troverai e... Hop! Il

gioco vien! Ed ogni compito divien più semplice e seren...”).

La motivazione deve essere tale da farci andare avanti e ci

permetta di superare le difficoltà che si possono incontrare.

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Affinché ciò accada, la motivazione deve essere nostra, cioè

venire da noi stessi: se si fa qualcosa per far contenti gli

altri, non appena si trova un intoppo si fa marcia indietro.

Quindi, visto che si sceglie di andare a scuola dopo quella

dell'obbligo, bisogna essere maturi e capire perché abbiamo

fatto quella scelta. Ma la cosa più importante, forse, è

prendersi le responsabilità che da quella scelta scaturiscono:

andare a scuola, conseguire un diploma o una laurea

comporta impegno e fatica; bisogna studiare ed occorre farlo

quotidianamente. Dunque, stabilito questo, è naturale che

non tutto ci piaccia alla follia e qualche materia non ci sia

del tutto simpatica, però con lo spirito giusto si va avanti.

Questa è la motivazione: puoi aiutarti dicendoti – ad

esempio – che non superi il compito o vai male

all'interrogazione non ti meriti di uscire sabato sera. Se tieni

tanto all'uscita con gli amici certamente ti darai da fare per

studiare bene e superare i test. Trovata la motivazione forte e

dentro di noi, qualunque cosa decidiamo di fare, anche corsa

o nuoto, la faremo bene e con entusiasmo; non solo, saremo

in grado di superare gli ostacoli trovando la marcia giusta

per andare avanti.

3. Scelta. È importante saper effettuare una scelta sia su

quando studiare, sia su quale materia studiare prima. Può

darsi che qualcuno recepisca meglio se studia di sera,

qualcuno subito dopo pranzo, ma l'importante è conoscere se

stessi. Quando non devi frequentare la scuola, magari

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durante le vacanze, puoi provare se sia meglio studiare di

mattina.

Per quanto riguarda la materia, invece, è preferibile dare la

priorità a quelle più noiose o che si ritengono più difficili,

lasciando la materia preferita o più semplice alla fine. Infatti,

se lasci per ultime le materie “antipatiche” troverai maggiori

ostacoli: dopo aver già fatto qualche ora di studio sarai

stanco e poco ricettivo e se non riesci subito ad assimilare

rischi di innervosirti o di lasciar perdere, “giustificato” dalla

stanchezza, e di andare a scuola impreparato. Se invece

l'ultima materia è la tua preferita, allora dirai “finalmente!” e

andrai spedito sulle altre perché non vedrai l'ora di dedicarti

a ciò che ti piace.

4. Per studiare bene e con profitto oltre alla motivazione e al

metodo, occorrono interesse e costanza. L'interesse è

necessario per mantenere viva l'attenzione, altrimenti tutto

sembrerebbe noioso ed inutile; è l'interesse a spingerti verso

l'impegno che serve e a farti dire che vale la pena impegnarsi

ogni pomeriggio nello studio. Pensa questo: se un

programma televisivo non fosse per te “interessante”, dopo

un po' cambieresti canale e cercheresti altro. Inoltre, è

proprio l'interesse verso un argomento a spingerci ad

approfondire, a farci le domande giuste che servono a

verificare se stiamo capendo realmente. Ancora, l'interesse è

la spinta verso la gratificazione: infatti, interesse e

motivazione ci portano a raggiungere l'obiettivo finale e

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quando raggiungiamo la meta siamo gratificati e soddisfatti

dal successo ottenuto! In questo caso possiamo dire che non

vale il detto “l'importante è partecipare”: quando si studia

l'importante è studiare bene e studiare bene significa che

supereremo l'esame, il compito, l'interrogazione... significa

vincere la gara, con te stesso - per primo – poi con i genitori,

gli insegnanti e gli amici.

5. Come ogni cosa, anche studiare va fatto in un “certo modo”.

Il “modo” in questo ambito vuol dire quando, quanto e

come. Ci siamo già soffermati sul “quando”, perciò si

dedichiamo agli altri due concetti.

Quanto: studiare troppo può essere controproducente! Ti

meravigli se ti dico questo? È la verità, perché devi tener

conto anche dell'equilibrio tra riposo ed attività: se vai a

correre mica corri senza sosta? Se fai nuoto, mica lo fai

ininterrottamente? Se vai in palestra, mica stai sempre a

sollevare pesi o fare aerobica? Tutto con moderazione. Non

è proficuo fare uno studio affannoso, soprattutto quando la

stanchezza prende il sopravvento e ciò potrebbe accadere

quando si deve aumentare il carico di lavoro per un arretrato

o un compito in vista. Se ti imponi di studiare finché non

completi il programma corri il rischio di entrare in

confusione o di non ricordare le cose fatte all'inizio, di

perdere la concentrazione e di sentirti, perciò, insoddisfatto

del tuo lavoro. Allora, come è meglio organizzarti? Prima di

buttarti nelle pagine da studiare dai uno sguardo sommario

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per stabilire cosa va approfondito e dove puoi inserire una

pausa. Evita le distrazioni come telefonate o telefilm, perché

sarebbe più complicato ritrovare la concentrazione. Invece,

se stabilisci una pausa, dopo 2 ore ad esempio, in quella

pausa puoi fare uno spuntino, chiamare l'amico, fare una

chiacchiera con la mamma, mettendola al corrente dei tuoi

progressi. Un tipo di pausa diversa è quella che ti occorre tra

una pagina fondamentale e l'altra per rielaborare quello che

hai imparato ed insistere dove occorre.

Un altro consiglio: come. Opta per un tipo di studio

concentrato/continuato per compiti brevi o semplici; per un

tipo di studio intervallato per compiti difficili o noiosi.

Quando avrai raggiunto l'obiettivo (finire l'arretrato di storia

o capire il teorema di Pitagora) potrai concederti un premio

che ti servirà a gustare meglio quella vittoria e ad associare

la bella sensazione di soddisfazione al raggiungimento dello

scopo.

Molti dicono di trovare beneficio nello studiare mentre

guardano la tv o ascoltano musica, ma il mio consiglio è di

incanalare l'energia verso una sola cosa per volta (insomma,

non è che devi fare una torta e mentre cuoce puoi lavare i

piatti!) perché se devi guardare la tv o ascoltare musica

mentre studi non potrai rilassarti totalmente e addirittura

“malediresti” quello che devi fare poiché non ti consente di

dedicarti a ciò che ti piace in quel momento. D'altra parte, se

devi studiare mentre guardi la tv, quante volte dovrai

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riprendere uno stesso concetto a causa delle distrazioni?

Dunque, prova a fare così: se non puoi rinunciare ad un

programma, cerca di far coincidere la pausa con l'orario in

cui va in onda (ma in tutta onestà non credo che dopo aver

guardato la televisione si possa riprendere con profitto

un'attività intellettiva; tuttavia è pur vero che non siamo tutti

uguali). Se la musica ti dà la carica, ascoltala prima di

iniziare a studiare così da trovare il giusto entusiasmo.

Le distrazioni, però, possono essere a portata di mano nel

vero senso della parola, intorno a te, sulla scrivania. Ecco,

allora, un nuovo consiglio: riponi ciò che non serve; se devi

svolgere un compito che richiede creatività lasciati tanto

spazio intorno così, alzando lo sguardo, troverai ispirazione;

se devi concentrarti tieni tutto a portata di mano.

6. Per migliorare la memoria purtroppo, non esistono formule

magiche o pasticche miracolose per fortuna, se non un

semplice trucco: allenarla con la pratica e l'esercizio. Quindi

ci riallacciamo alla costanza. Giorno dopo giorno, pagina

dopo pagina il cervello si abitua ad apprendere e lo farà

tanto più velocemente quanto più lo sottoporrai

all'apprendimento, una volta capito i tuoi ritmi. La mente

umana è davvero incredibile ed allenandola costantemente

arriverà ad accogliere un numero sempre maggiore di

informazioni e alla lunga con meno fatica, in quanto sarà

fondata su un valido, assiduo allenamento. Pensa ad una

corsa: il primo giorno non potrai correre per più di un quarto

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d'ora forse, ma continuando arriverai a capire fin dove puoi

chiedere al tuo fisico, come funziona e prolungare fino ad

un'ora (non conosco i limiti esatti!).

Bene!

Le cose che si potrebbero dire sull'argomento sono ancora tante, ma

un lungo viaggio inizia da un singolo passo; perciò l'ultimo consiglio

che mi sento di dare è di imparare a conoscere te stesso per trovare il

massimo profitto da queste e tutte le parole che leggerai sulle

tecniche di apprendimento.

Buono studio!

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Altri libri ed ebook scritti da Maria Grazia Pastore:

"Esercizi di geometria analitica" nasce come sussidio allo studio di tale disciplina. Sono trattati in dettaglio rette, fasci di circonferenze, parabola, ellisse, iperbole e per ciascuna categoria ci sono vari esercizi -tutti svolti- di tipologie differenti, così come il grado di difficoltà, per aiutare i ragazzi a comprendere in fondo la risoluzione di tali esercizi.Scarica

La raccolta comprende alcune tipologie di esercizi sull'equivalenza delle figure piane e le applicazioni del teorema di Pitagora. Lo svolgimento, spiegato passo passo, mostra anche le immagini relative agli esercizi per un ulteriore aiuto. Si legge facilmente ed è particolarmente indicato per far comprendere ai ragazzi come svolgere in maniera semplice questo tipo di problemi.

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