Come preparare una presentazione per un...

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1 Come preparare una presentazione per un congresso Giulio Di Toro 1,2 [email protected] Dipartimento di Geoscienze Università degli Studi di Padova, 27 Ottobre 2011 1. Dipartimento di Geoscienze, Università di Padova, Italy 2. Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Roma, Italy Alla fine di questo ciclo di studi sarete DOTTORI DI DOTTORI DI RICERCA. RICERCA. Per definizione, dovrete essere in grado di: 1) SVOLGERE AUTONOMAMENTE UNA RICERCA 1) SVOLGERE AUTONOMAMENTE UNA RICERCA 2) COMUNICARE IL RISULTATO DELLA RICERCA 2) COMUNICARE IL RISULTATO DELLA RICERCA 2) COMUNICARE IL RISULTATO DELLA RICERCA. 2) COMUNICARE IL RISULTATO DELLA RICERCA. Obiettivo di questa lezione è introdurvi alla tecnica di presentazione orale delle vostre ricerche. Questa esigenza nasce dalla incomprensibilità incomprensibilità (non mi if i i i) d ll i i di fi di riferisco ai contenuti) delle presentazioni di fine anno di alcuni studenti di dottorato negli anni passati. Spesso i ragazzi non erano in grado di descrivere in maniera esaustiva scopi scopi e risultati risultati della ricerca di dottorato ricerca di dottorato.

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Come preparare una presentazione per un congresso

Giulio Di Toro1,2

[email protected]

Dipartimento di Geoscienze Università degli Studi di Padova, 27 Ottobre 2011

1. Dipartimento di Geoscienze, Università di Padova, Italy2. Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Roma, Italy

Alla fine di questo ciclo di studi sarete DOTTORI DI DOTTORI DI RICERCA. RICERCA. Per definizione, dovrete essere in grado di:

1) SVOLGERE AUTONOMAMENTE UNA RICERCA1) SVOLGERE AUTONOMAMENTE UNA RICERCA2) COMUNICARE IL RISULTATO DELLA RICERCA2) COMUNICARE IL RISULTATO DELLA RICERCA2) COMUNICARE IL RISULTATO DELLA RICERCA.2) COMUNICARE IL RISULTATO DELLA RICERCA.

Obiettivo di questa lezione è introdurvi alla tecnica di presentazione orale delle vostre ricerche. Questa esigenza nasce dalla incomprensibilitàincomprensibilità (non mi if i i i) d ll i i di fi diriferisco ai contenuti) delle presentazioni di fine anno di

alcuni studenti di dottorato negli anni passati. Spesso i ragazzi non erano in grado di descrivere in maniera esaustiva scopiscopi e risultatirisultati della ricerca di dottoratoricerca di dottorato.

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Quanto descritto di seguito è frutto:

1) delle “lezionilezioni” che ho ricevuto presso la Brown Univ. (USA) durante il post-dottorato dai Proff. Terry Tullis Terry Tullis & Jan Tullis& Jan Tullis.

2) della miamia esperienza come partecipante (auditore e presentatore) e organizzatore (convener) di congressi e sessioni a congressi internazionali.

3) di l i lili h h l tt i t3) di alcuni manualimanuali che ho letto in passato.

Quindi potrei avere una visione “personale” sul tema.La lezione raccoglie un insieme di REGOLEREGOLE e CONSIGLICONSIGLIper migliorare le comunicazioni scientifiche.

Il primo vostro obiettivo è la presentazione di fine anno (17-18 Novembre 2011).

La presentazioni orali avranno le seguenti durate:

1 & 2 ANNO: 20 minuti1 & 2 ANNO: 20 minuti (15’ present. + 5’ domande)3 ANNO: 30 minuti3 ANNO: 30 minuti (25’ presentazione + 5’ domande)

Per gli studenti di 1 & 2 anno si tratterà di descrivere gli obiettivi e le metodologie (in alcuni casi i risultati preliminari) della ricerca. Per i ragazzi del 3 anno, obiettivi, metodologie e risultati..... in bocca al lupo!

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E adesso iniziamo...

“Sembrava interessante il lavoro di quel post-il lavoro di quel postdoc, peccato non si sia capito niente”.

R. Oppenheimer (1904 1967)(1904-1967)

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Robert Oppenheimer è stato forse il primo gestore di fondi di ricerca della big science (il progetto Manhattan): uno da cui occorreva farsi capire!

Oggi chi gestisce fondi, spesso non ha tempo per leggere articoli, ma partecipa a congressi e vi ascolta: vuole imparare da voi e magari, assumervi un giorno o finanziare un vostro progetto.

Arrivano 2-3 journal email alert al giorno. Non c’è più il tempo di aprire i mail e leggere i titoli, figuratevi di leggere gli articoli….

Sarò brutale: se non siete capiti, il vostro fattore d’impatto è zero. Avete buttato tre anni di tempo dal punto di vista della ricerca.

Se fate una cattiva impressione e la persona si ricorda di voi, eviterà i vostri lavori.

Quindi: occorre curare le presentazioni ai congressi, sia tipo poster che talksia tipo poster che talk.

Se darete un talk, avete solo 12-13 minuti per mostrare il lavoro di anni. Dovete “vendervi” bene!

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Presentare il proprio lavoro (il pollo) è un’arte, ma esistono delle tecniche di base per:

Evitare di rovinare un pollo…. e se avete solo un tacchino quel giorno e la gente si aspetta un pollotacchino quel giorno, e la gente si aspetta un pollo.... almeno cucinategli al meglio il tacchino!

In altre parole, per ottenere un eccellente risultato dalla presentazione, non è indispensabile aver fatto qualcosa di groundbreaking ma è fondamentalequalcosa di groundbreaking, ma è fondamentale rendere chiaro quello che si è fatto: le persone sono sedute ad ascoltarvi per imparare da voi. Molte non hanno specifiche competenze nel vostro settore di ricerca.

Possibili applicazioni delle presentazioni brevi (PB)presentazioni brevi (PB):

• Colloquio di lavoro• Esami vari durante il corso di laurea e dottorato• Congressi g• Presentazioni di progetti• Ecc.

Le presentazioni brevi hanno obiettivi diversi e sono indirizzate ad un audienceaudience diversa rispetto alle presentazioni indirizzate agli studenti (lezionilezioni). Di conseguenza le PB hanno formaforma (incluso il linguaggio) e organizzazione organizzazione peculiari. Lo stile di questa presentazione segue in parte il Lo stile di questa presentazione segue in parte il modello delle lezioni e non delle PB.modello delle lezioni e non delle PB.

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IndiceIndice1. Motivazioni1. Motivazioni2. Andare a congressi2. Andare a congressi3. Il talk3. Il talk

3 1 La forma3 1 La forma3.1. La forma3.1. La forma3.2. I contenuti3.2. I contenuti3.3. L’organizzazione3.3. L’organizzazione3.4. La presentazione3.4. La presentazione

3.4.1. Almeno 3 settimane prima3.4.1. Almeno 3 settimane prima3 4 2 Pochi giorni prima3 4 2 Pochi giorni prima3.4.2. Pochi giorni prima3.4.2. Pochi giorni prima3.4.3. Il giorno prima3.4.3. Il giorno prima3.4.4. Il D3.4.4. Il D--DayDay3.4.5. The day after3.4.5. The day after

4. Appendici4. Appendici

2. Andare a congressi2. Andare a congressi

• I congressi “galattici” (e.g., AGU, EGU, IUGG, GSA, > 6000 partecipanti)

• I congressi “umani” (< 150 partecipanti)

Problemi• Come farsi accettare un abstract• Come ottenere un talk

La stesura dell’abstractL’ ffi ità il t d ll iL’affinità con il tema della sessioneNovità scientifica del vostro contributo

• Le preoccupazioni dei convenerVi conoscono già?

• Il tipo di audience.

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Come farsi accettare un abstract

In genere questo non è un problema, a meno che non insultiate per iscritto i convener di una sessione o vogliate parlare di fossili in una sessione dedicata al nucleo terrestre.

Leggete sempre con calma titolo e contenuto delle sessioni proposte. Se avete delle incertezze, scrivete ai convener per chiedere se il vostro contributo è di loro interesse.

Infine, nei grandi congressi, esistono sessioni a tema “speciale”Infine, nei grandi congressi, esistono sessioni a tema speciale (Special Sessions) e a tema “generale” (General Sessions). Se avete per esempio un contributo sui processi di rottura durante un terremoto e non trovate la “Special SessionSpecial Session” adatta, potete sottometterla tra i “General ContributionsGeneral Contributions in Seismology” e il Program Committee deciderà della sorte del vs. abstract.

Come ottenere una presentazione orale (talk)

Non sempre il talk è il mezzo migliore per presentare la vostra ricerca. I poster possono essere una soluzione migliore se volete discutere nel dettaglio il vostro lavoro. Un talk è consigliabile se:

1. Le conclusioni sono solideLe conclusioni sono solide e ci avete ragionato bene sopra: potrebbe essere spiacevole essere presi in castagna da una domanda alla fine della presentazione e davanti a 200 persone che potrebbero essere i vostri futuri datori di lavoro.

2. Cercate visibilitàCercate visibilità: è buona cosa se siete in scadenza di contratto...

Ottenere un talk può essere complicato: all’AGU Fall Meeting, solo al 25% dei contributi è concessa la presentazione orale.

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Per ottenere una presentazione orale (talk) è fondamentale:

1) La qualità e stesura dell’abstract (ponete molta attenzione!)2) La novità dei vostri risultati3) L’ ffi ità il t d ll i3) L’affinità con il tema della sessione

Le preoccupazioni dei convener

Coloro che leggono gli abstract, i convener, vogliono che la sessione da loro organizzata sia di “successo” cioè attiri pubblicosessione da loro organizzata sia di successo , cioè attiri pubblico e che le presentazioni siano innovative e comprensibili.Spesso è utile essere già conosciuti: per esempio il convener ha avuto modo di incontrarvi davanti il vs. poster in congressi precedenti. Quindi sa che parlate un Inglese comprensibile e che sapete esprimere in maniera chiara quanto avete fatto.

Il tipo di audience

Se avete ottenuto un contributo orale, la prima domanda che dovete porvi è “chi ho davantichi ho davanti”? Degli specialisti nel mio settore? O si tratta di una sessione multidisciplinare? Nel mio caso pparticolare, potrei parlare di terremoti a geologi strutturali o a dei fisici/sismologi/geofisici: evidentemente hanno background diversi.

Il tipo di linguaggio, la scelta delle figure e del cappello introduttivo della presentazione potrebbe cambiare notevolmentedella presentazione potrebbe cambiare notevolmente.

Io sono dell’avviso di affrontare l’audience, a meno di casi molto particolari, come se fosse del tipo “non specialistanon specialista”. Non è facile, ma si ottengono le soddisfazioni maggiori.

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Indice1. Motivazioni 2. Andare a congressi3. Il talk3. Il talk

3 1 La forma3 1 La forma3.1. La forma3.1. La forma3.2. I contenuti3.3. L’organizzazione3.4. La presentazione

3.4.1. Almeno 3 settimane prima3 4 2 Pochi giorni prima3.4.2. Pochi giorni prima3.4.3. Il giorno prima3.4.4. Il D-Day3.4.5. The day after

4. Appendici

3.1 La forma3.1 La forma

Curiosamente, inizio dalla “forma”, perché laforma determina l’organizzazione (p.e., il

di di iti ) S t lnumero di diapositive). Spesso, purtroppo, la forma è più importante del contenuto.

Si usa Powerpoint.

Vi descrivo a voce vantaggi e svantaggi di Powerpoint.

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La forma: alcune regole di buon senso1. La scelta dello sfondo2. Il tipo di font3. Le dimensioni dei font e i colori dei font3 e d e s o de o e co o de o4. Le figure: il cuore del vostro talk!5. I grafici: didascalie e unità di misura6. Le animazioni7. Il linguaggio delle slideg gg8. La distribuzione del testo9. l collegamenti tra diapositive successive10. Quante diapositive in tutto?

3.1.1. La scelta dello sfondo

PowerPoint offre una notevole scelta di sfondi, e molti potete crearli voi stessi. Benché non esistano regole generali, è

i l ( ispesso conveniente tenere un colore scuro (per esempio blu) e uniformeuniforme impiegando font di colore bianco o giallo. Se infatti è presente luce nella sala, il testo risulta comunque visibile. Se sono presenti sfumature nello sfondo, queste potrebbero nascondere il testo e rendere difficile la scelta del colore da impiegare nei font. Inoltre i diagrammi sono p g gspesso su sfondo chiaro e in questo modo possono avere maggiore risalto.

Potete anche inserire in basso una barra che riassume numero della diapositiva e capitolo della presentazione, ma potrebbe togliere spazio utile.

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Per esempio uno sfondo di questo tipo (serpentinite) potrebbe essere bello da impiegare per un talk sulle ofioliti, ma potrebbe dare fastidio....

In questo caso potrebbe essere utile impiegare l’effetto In questo caso potrebbe essere utile impiegare l’effetto ombreggiatura dei font per dare maggiore risalto al ombreggiatura dei font per dare maggiore risalto al testo testo –– vedi diapositive successive.vedi diapositive successive.

Di Toro: Come preparare una presentazione per un congresso3.1.1. La scelta dello sfondo

3.1.2. Il tipo di font

Non esistono regole precise. In genere sono da evitare caratteri tipo:

questo qui (MATURA) 1, 2, 3 o di questo genere (CommercialScript) 1, 2, 3

Infatti, non siete dei pubblicitari, ma volete che il vostroInfatti, non siete dei pubblicitari, ma volete che il vostro messaggio sia chiaro. Ricordate inoltre che tra chi vi ascolta possono esserci persone (asiatici, arabi, ecc.) che possono non avere familiarità con i caratteri in uso in occidente. ArialAriale Times New RomanTimes New Roman sono quindi da preferire. Io uso sempre Arial.

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3.1.3 Le dimensioni dei font e i colori dei font

Chi vi ascolta non è venuto lì per una visita oculistica (FONT 16). Le dimensioni dei font nelle presentazioni devono essere maggiori di 24, preferibilmente 28 (FONT 28) o 32 (FONT 32).

La scelta di font grandi vi obbliga ad impiegare La scelta di font grandi vi obbliga ad impiegare poco testo nelle diapositivepoco testo nelle diapositive.

Se lo sfondo è blu, NON IMPIEGATE font di colore ROSSO VERDE Olt d i ibiliROSSO o VERDE. Oltre ad essere poco visibili, nel caso del rosso possono dare fastidio.

Se lo sfondo della diapositiva è una foto, potete sfruttare l’effetto “ombreggiatura” “ombreggiatura” dei font.

Fault surface in dolostone Fault surface in dolostone (Schio(Schio--Vicenza Fault, Vicenza Fault, Italian Southern Alps). Italian Southern Alps).

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f ffLa scelta di uno sfondo bianco offre maggiori libertà di scelta nel colore. Ma evitate di usare il....giallo!

3.1.4. Le figureLe figure sono il cuore della comunicazione Le figure sono il cuore della comunicazione

scientificascientifica, sia negli articoli che nelle presentazioni. Lo dice chi si occupa di Storia della Scienza, non io... Le figure rimangono impresse in chi vi ascolta e spesso riassumono il vostro lavoro. Le figure devono essere:

1) grandi2) esaustive2) esaustive3) limitate in numero all’interno di una singola diapos.4) mostrate il tempo sufficiente per essere comprese e

memorizzate da chi vi ascolta5) essenziali!

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Notate bene: le figure per una presentazione sono le figure per una presentazione sono DIVERSE da quelle destinate all’articolo o ad un DIVERSE da quelle destinate all’articolo o ad un posterposter. Infatti, chi vi ascolta non ha il tempo per guardare (perdersi!) dietro i dettagli della figura.

La figura per una presentazione deve essere semplice ed essenziale: è finalizzata alla presentazione.

Se per esempio parlo della geologia di un area, non Se pe ese p o pa o de a geo og a d u a ea, odevo inserire una carta geologica con la sua legenda, ma gli elementi geologici essenziali ai fini di quella particolare presentazione. Altrimenti avrò già perso chi mi ascolta – vedi esempi successivi:

Se parlo della meccanica di una faglia che attraversa il batolite dell’Adamello, non voglio che chi mi ascolta si non voglio che chi mi ascolta si perda nella complessa geologia dell’areaperda nella complessa geologia dell’area

Faglia

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O sul fatto che il batolite O sul fatto che il batolite dell’Adamello è composto dell’Adamello è composto da diversi plutoni:da diversi plutoni:

Geological setting

(modified from Bianchi et al., 1970).

1) Re di Castello 42-40 Ma2) Western Adamello 36-34 Ma3) Central Peaks and Avio 34-32 Ma4) Presanella 33-29 Ma5) Foliated tonalites6) Southalpine basement and covers7) Austroalpine nappes.

8) Main tectonic lines: GA = GallineraTO = TonaleMS = Monte SabionSG = Southern Giudicarie GGFZ = Gole Larghe-

V. Genova Fault Zone.

Ma potrebbe Ma potrebbe bastarmi evidenziare bastarmi evidenziare che esiste una faglia che esiste una faglia che attraversa il che attraversa il batolite batolite

Geological Setting

dell’Adamello.dell’Adamello.

Notate che questa figura potrebbe essere ulteriormenteessere ulteriormente semplificata e migliorata.

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Infine, quando possibile, specie se la figura è “bella” riempite tutta la diapositiva con la figura: non così...

..ma così!..ma così!

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3.1.5. I grafici: didascalie e unità di misura.Evitate di inserire direttamente il grafico di Excel!inserire direttamente il grafico di Excel! Per i grafici

valgono le stesse regole delle figure. Inoltre devono essere chiari simboli e didascalie. Chi vi ascolta deve essere in grado di leggere che cosache cosa riportate nel grafico.

tSDtMD

mm

t, m

w, mm

La soluzione migliore: figura grandefigura grande! Rimane anche impressa.

tSD

tm

Anche tMD

thic

knes

s, m

mquesta figura può essere migliorata: come?

width, mm

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3.1.6. Le animazioni.

Per favore...

non fate impazzire chi vi guarda e ascolta!

Usate le animazioni con criterio (troppe possono dare fastidio) e ricordatevi che se le comparse durano troppo poco non c’è tempo per vederle!durano troppo poco... non c è tempo per vederle!

Inoltre avere tante animazioni vi costringe a stare sempre (spesso anche piegati) a schiacciare il bottone e vi impedisce di guardare la platea.

Inserite, se ne avete e, ovviamente, sono attinenti, dei movie (film): allegeriscono molto la comunicazione e, come le figure, dicono più di mille parole. Forse saranno l’unica cosa che chi vi ascolta ricorderà della vostra presentazione.

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E fatelo a tutto schermo!

3.1.7. Il linguaggio delle diapositiveNon caricate di testo le diapositiveNon caricate di testo le diapositive. Chi vi ascolta non è lì per

leggere un romanzo. Il linguaggio da impiegare nelle diapositive deve essere essenzialeessenziale, e serve a voi e a chi vi ascolta per comprendere e ricordare i punti fondamentali di quella diapositiva Inoltre chi vi ascolta sa in generequella diapositiva. Inoltre chi vi ascolta sa, in genere, leggere. Quindi evitate di leggere la diapositiva!Quindi evitate di leggere la diapositiva! Il linguaggio può quindi essere “sgrammaticato” e senza punteggiatura. Per esempio la frase:

“Le analisi EPMA ci suggeriscono che il contenuto in FeO “Le analisi EPMA ci suggeriscono che il contenuto in FeO dell’epidoto è compatibile con un epidoto tipo pistacite”dell’epidoto è compatibile con un epidoto tipo pistacite”p p p p pp p p p p

può essere riassunta in:“FeO in Epidoto (EPMA)= pistacite” “FeO in Epidoto (EPMA)= pistacite” e a voce spiegate e introducete la punteggiatura. In questo

modo avete più spazio per la figura (la figura è quello che conta!)

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3.1.8. La distribuzione del testo

In genere è buona regola iniziare ogni diapositiva con una riga in alto che descrive le conclusioni della diapositiva stessa.

Se riuscite a fare iniziare la prima riga sempre dallo stesso punto in ogni diapositiva, è più facile seguirvi per chi vi ascolta.

3.1.9. l collegamenti tra diapositive successive

E’ un’arte e si aggiusta mentre preparate la presentazione. L’importante è che vi sia un filo logico. Faremo degli esempi nelle presentazioni che vi mostrerò alla fine.

3.1.10. Quante diapositive in tutto?

Se avete rispettato i punti 1-9, specie quelli riguardo il formato dei font, delle figure e dei grafici, può darsi che quelle che i i i l t 15 di iti d di t t 40inizialmente erano 15 diapositive sono adesso diventate 40. Dovete tagliare se la presentazione dura 12 minuti!

Una regola di massima è mostrare una diapositiva ogni 45-60 secondi. Questo tempo dipende però dalla quantità d’informazione contenuta nella diapositiva dalla complessitàd informazione contenuta nella diapositiva, dalla complessità del grafico mostrato o dall’importanza che voi volete dare a quella figura. Se volete che chi vi ascolta rimanga impressionato da un messaggio particolare, tenete per più secondi quella diapositiva o fatela passare più volte durante la stessa presentazione.

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Indice1. Motivazioni 2. Andare a congressi3. Il talk

3 1 La forma3.1. La forma3.2. I contenuti3.2. I contenuti3.3. L’organizzazione3.4. La presentazione

3.4.1. Almeno 3 settimane prima3 4 2 Pochi giorni prima3.4.2. Pochi giorni prima3.4.3. Il giorno prima3.4.4. Il D-Day3.4.5. The day after

4. Appendici

3.2. I contenuti3.2. I contenuti (Il vostro pollo)

Come rovinare un buon pollo…

Cosa mostrare?Cosa mostrare?

RICORDATEVI: mostrate sempre e solo l’indispensabile! Anche se vi è costato 2 anni di un lavoro durato 3 anni, potrebbe non essere essenziale. Quel lavoro va eliminato.

A meno che non si tratti di un keynote talk o di un review, evidenziate il vostro lavoro non spendete troppo tempo sulevidenziate il vostro lavoro, non spendete troppo tempo sul lavoro di altri. La gente è lì per ascoltare voi!

Equilibrio tra semplificazione e rigore scientifico (un difficile equilibrio): conservare delle slide di scorta.

Non siate troppo tecnici o li avete già persi!

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IndiceIndice1. Motivazioni 2. Andare a congressi3. Il talk

3 1 La forma3.1. La forma3.2. I contenuti3.3. L’organizzazione3.3. L’organizzazione3.4. La presentazione

3.4.1. Almeno 3 settimane prima3 4 2 Pochi giorni prima3.4.2. Pochi giorni prima3.4.3. Il giorno prima3.4.4. Il D-Day3.4.5. The day after

4. Appendice

3.3. L’organizzazione3.3. L’organizzazione

Come insegna la Maestra Paola a mia figlia (7 anni):“Bimbi, mi raccomando, il pensierino comprende introduzione-contenuto-conclusione!”

La struttura “classica” di un articolo: AIMRDCAbstract,Introduction,Methods,Results,Discussion,Conclusions

La struttura di una presentazione orale: O(Mo+I)(M?)(R+D)COutline, Motivations+Introduction, (Methods?),Result+Discussion, Conclusions

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Indice1. Motivazioni 2. Andare a congressi3. Il talk

3 1 La forma3.1. La forma3.2. I contenuti3.3. L’organizzazione3.4. La presentazione3.4. La presentazione

3.4.1. Almeno 3 settimane prima3.4.1. Almeno 3 settimane prima3 4 2 Pochi giorni prima3 4 2 Pochi giorni prima3.4.2. Pochi giorni prima3.4.2. Pochi giorni prima3.4.3. Il giorno prima3.4.3. Il giorno prima3.4.4. Il D3.4.4. Il D--DayDay3.4.5. The day after3.4.5. The day after

4. Appendici

3.4.1. La present.: almeno 3 settimane prima3.4.1. La present.: almeno 3 settimane prima

i) La “copertinacopertina” (1 diapositiva)

Titolo (breve!!!), autori, istituzione di appartenenza, ( ), , pp ,indirizzo email, ecc.Presentare con foto i coautori: in genere non si fa in presentazioni brevi.

ii) L’indiceindice (1 diapositiva!)

4-6 righe maxPensare di ripresentare l’indice ogni volta che si chiude una sezione della vs. presentazione

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iii) Le motivazionimotivazioni (2-4 slide max)

Possono precedere l’indice per spiegare il titolo. Devono inquadrare il tema e spiegare a chi vi ascolta perché voi avete speso tre anni della vostra vitaascolta perché voi avete speso tre anni della vostra vita dietro questo tema.

E’ l’occasione per buttare l’escaesca: l’ultima diapositiva delle motivazioni può già mostrare la conclusione principale del lavoro*.

*La vostra presentazione non è un giallo, dite subito chi è l’assassino e nella presentazione spiegate perché l’assassino è lui!

iv) MetodiMetodi (1-2 diapositive max)

Noia mortale! In genere le persone non stanno lì per ascoltare che avete usato un fascio di 15 micron di diametro – a meno che questa informazione sia essenziale. Se necessario, tenete diapositive di scorta per questi dettagli da mostrare in caso di domande.

v) Risultati e discussioneRisultati e discussione (liberi!)

La discussione va fatta nella stessa diapositiva che mostra i risultati.P.e. se mostrate un’analisi chimica, dite quale conclusione avete ricavato dall’analisi. Se avete fatto 100 analisi, mostrate la più significativa….

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…ma dite che avete fatto 100 analisi che mostrano risultati simili – introducete deviazioni standard, ecc.!

La “conclusione” della singola diapositiva può fare da titolo alla diapositiva: confrontate il diverso impatto delle due diapositive seguenti dove si voleva affermare che le composizioni XRF di SD e MD erano simili.

XRF data

MD and SD have similar compositionwhen clast content is subtracted from the bulk XRF composition

1050 - 1170 oC

Liquidus of the friction melt estimated with MELTS [www.washington.geol.edu]

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Single Melt Pulse Evidence:

Chemical Composition (XRF) of the two Layers is very similar

Questa diapositiva ppuò essere ulteriormente migliorata: come?

vi) Le conclusioniLe conclusioni (1 diapositiva)

Pochi punti (3-4) meglio se in due righe massimo per punto.pe pu toDevono rimanere impresse in chi vi ascolta: nel vostro caso, è il risultato di anni di lavoro!

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3.4.2. La presentazione (pochi giorni prima)3.4.2. La presentazione (pochi giorni prima)

Ascoltarsi: le prove con il registratore e il video (i veri professionisti). Usare un cronometro: dovete stare nei tempi senza mangiarvi le parole. Dovete ripetere fin quando state nei tempi e siete “scorrevoli”.

Usate un linguaggio sobrio ed elegante, incisivo, ed evitate, a meno di esserci veramente portati (e di chiamarvi Benigni) di dare eccessiva confidenza alla platea.

State attenti al “politically correct” e non usate mai, dico mai, l Ed it t di i l !parolacce.... Ed evitate di scriverle!

Gordon Conference 2010Gordon Conference 2010

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Ma soprattutto, farsi ascoltare:

i vostri colleghi vi possono aiutare moltissimo, ma anche chi vi vuole bene. Un vero amico deve criticarvi. Inoltre un non

i li t i à di d i tspecialista vi sarà di grande aiuto.

Prepararsi alle domande possibili e scegliere le diapositive di scorta.

3.4.3. La preparazione (il giorno prima)3.4.3. La preparazione (il giorno prima)Siete dei professionisti ormai e siete probabilmente lì a spese del contribuente. Inoltre, state investendo sul vostro futuro. E’ la vostra occasione per mostrare cosa avete fatto e quanto valete:cosa avete fatto e quanto valete:

• Se possibile, visitate la sala dove darete il talk: diventate familiari con l’ambiente e le luci.

• Se avete dei “film” e cambiate PC, ricreate i link.• Stampate una presentazione e tenetevela con voi• Stampate una presentazione e tenetevela con voi.• Fate dei back-up della presentazione.• Andate a dormire presto il giorno prima, siate

riposati e lucidi, specie per le domande a fine presentazione.

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3.4.4. La presentazione (Il D3.4.4. La presentazione (Il D--Day)Day)• Leggete il titolo: chi vi ascolta comincerà ad

abituarsi al vostro accento e cantilena.• Gli indicatori, laser, ecc.. Non agitateli troppo.• Rivolgetevi verso la platea: non parlate con loRivolgetevi verso la platea: non parlate con lo

schermo!• Muovetevi in direzione dell’audience.• Tenete una voce ferma (difficile, eh!?)• Rispettate i tempi (12-13 minuti).• Lasciate sempre del tempo per le domande• Lasciate sempre del tempo per le domande.• Se non capite la domanda, non iniziate mai a

rispondere! Chiedete “please… can you repeat your question?” : è sulle risposte che potreste è sulle risposte che potreste essere valutatiessere valutati

3.4.5. La presentazione (The day after…)3.4.5. La presentazione (The day after…)

Avete avuto feedback?Vi h f tt d d ?Vi hanno fatto domande?Perché sì?Perché no?Siete soddisfatti?Ecc.

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Indice1. Motivazioni 2. Andare a congressi3. Il talk

3 1 La forma3.1. La forma3.2. I contenuti3.3. L’organizzazione3.4. La presentazione

3.4.1. Almeno 3 settimane prima3 4 2 Pochi giorni prima3.4.2. Pochi giorni prima3.4.3. Il giorno prima3.4.4. Il D-Day3.4.5. The day after

4. Appendici4. Appendici

4. Appendice 1: come dare un pessimo talk4. Appendice 1: come dare un pessimo talk

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continua...continua...

Appendice 2: la valutazione di un talk all’AGUAppendice 2: la valutazione di un talk all’AGU

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Esempi di presentazioniEsempi di presentazioni

Giulio Brown 2003 (pre cazziata)

Giulio GSA 2003 (post cazziata)Giulio GSA 2003 (post cazziata)

Giulio EGU 2006 (12’ talk)

Giulio ERC 2007 (6’ talk)

Goldsby AGU 2003 (12’ talk)

Sieh Taiwan 2009 (30’ talk)