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4 I LODI Lodi dà gas come i bolidi con la benzina dell’entusiasmo di Rossella Mungiello Tra le volute di fumo dei bolidi che danno gas e le giravolte di me- raviglia ed emozione di chi assiste a bocca aperta. Pronto a cogliere il mix indelebile per la mente che è quel profumo di sogni e leggenda della “corsa più bella del mondo”. Il museo viaggiante della Mille Miglia torna a Lodi e la città no, non rima- ne in disparte. Si accende e dà gas a sua volta quanto e come i gioielli su quattro ruote, con il carburante più economico, ecologico e potente del mondo, l’entusiasmo. Vive la leggenda con gli occhi e gli smar- tphone - perché tutte le emozioni, insieme alle immagini, siano in- trappolate e conservate per sempre nella memoria -; fa il tifo, si appas- siona, attende e saluta anche l’ulti- mo concorrente - la Fiat 500 C Topo- lino Belvedere, anno 1951 - che var- ca la città alle 11.59. E la tappa lodigiana della Mille Miglia, organizzata in collaborazio- ne con il Club auto moto storiche Castellotti di Lodi e dedicata alla figura epica di Giuseppe Campari, pilota di Graffignana che 90 anni fa vinse la prima delle sue due Mille Miglia, si riconferma una festa di piazza dai contorni unici. L’antipasto di quel che sarà do- po, che accende il motore della cit- tà, poco dopo le 7.30, è la sfilata di un centinaio di bolidi moderni del “Ferrari Tribute to 1000 Miglia” e del “Mercedes Benz 1000 Miglia Chal- lange”. Sul percorso all’interno del centro storico tutto parla dei motori e della leggenda della corsa: ci sono le vetrine dei negozi allestite - c’è anche chi ha esposto un manichino con la tuta da pilota -, ovunque si scorge l’inconfondibile freccia ros- sa simbolo della manifestazione. I bambini già in pista ne stringono una tra le mani, quasi fosse il bi- glietto per la felicità. Uno di loro, insieme alla mamma, alle 8.30, mentre arrivano i primi concorren- ti, sta selezionando la panchina di Corso Vittorio Emanuele II da dove si gusterà la sfilata. «Si vede bene da qui?», chiede lei. Lui annuisce risoluto e pronto a godersi lo spet- tacolo. Perché proprio corso Vitto- rio Emanuele II è la rampa di lancio per l’accesso alla bomboniera di piazza della Vittoria; perché è qui che il tifo si fa più acceso, in primis per i lodigiani in gara accolti come eroi; è qui che molti piloti - smar- tphone in mano anche loro, in un gioco di specchi, riprendono il pub- blico che riprende loro, in un tributo reciproco di entusiasmo - ; è qui che australiani, giapponesi, olandesi, tedeschi, americani, sbarcano nel cuore di Lodi. E spesso si sorpren- dono, chi per la bellezza della città, chi per l’entusiasmo generato. Lo show, con le appassionanti descrizioni di Maurizio Amadio del Comitato Mille Miglia Lodi sul palco e le interviste agli equipaggi di Alle- gra Corrù, è un cocktail che appas- siona chi ha già i motori nel cuore e nel dna e chi invece guarda al pas- saggio dei bolidi come se fosse den- tro un museo. Con gli occhi sgranati ad ammirare alcuni dei protagoni- sti che sembrano arrivare diretta- mente dal secolo scorso, con tute e occhiali modello avitatore, chi addi- rittura con gli elmetti in metallo. E poi non manca un originale tributo al “royal weeding” in corso dalle parti del Saint George’s Chapel, tra il principe Harry e Meghan Markle, grazie all’equipaggio inglese della Healey 2400 Silverstone E-type del 1950, in gara con il numero 202, che indossa maschere di cartone con i volti degli sposi reali. A metà mattina, con l’entusia- smo alle stelle, anche le autorità civili, il sindaco Sara Casanova, il presidente della Provincia France- sco Passerini, i vertici delle forze dell’ordine, hanno reso onore alla manifestazione e agli organizzatori di un evento che, ha detto Casano- va, «rende i lodigiani felicissimi». n Piazza della Vittoria è stata il centro di gravità del passaggio della Mille Miglia a Lodi: l’entusiasmo della gente ha superato le previsioni di tutti (foto Borella) LO SHOW IN PIAZZA VITTORIA

Transcript of come i bolidi con la benzina - camseugeniocastellotti.com · un centinaio di bolidi moderni del...

4 I LODI

Lodi dà gascome i bolidicon la benzinadell’entusiasmodi Rossella Mungiello

Tra le volute di fumo dei bolidiche danno gas e le giravolte di me-raviglia ed emozione di chi assistea bocca aperta. Pronto a cogliere ilmix indelebile per la mente che è quel profumo di sogni e leggendadella “corsa più bella del mondo”. Ilmuseo viaggiante della Mille Migliatorna a Lodi e la città no, non rima-ne in disparte. Si accende e dà gasa sua volta quanto e come i gioiellisu quattro ruote, con il carburantepiù economico, ecologico e potentedel mondo, l’entusiasmo. Vive la leggenda con gli occhi e gli smar-tphone - perché tutte le emozioni,insieme alle immagini, siano in-trappolate e conservate per semprenella memoria -; fa il tifo, si appas-siona, attende e saluta anche l’ulti-mo concorrente - la Fiat 500 C Topo-lino Belvedere, anno 1951 - che var-ca la città alle 11.59.

E la tappa lodigiana della MilleMiglia, organizzata in collaborazio-ne con il Club auto moto storiche Castellotti di Lodi e dedicata alla figura epica di Giuseppe Campari,pilota di Graffignana che 90 anni favinse la prima delle sue due MilleMiglia, si riconferma una festa di piazza dai contorni unici.

L’antipasto di quel che sarà do-po, che accende il motore della cit-tà, poco dopo le 7.30, è la sfilata diun centinaio di bolidi moderni del“Ferrari Tribute to 1000 Miglia” e del“Mercedes Benz 1000 Miglia Chal-lange”. Sul percorso all’interno delcentro storico tutto parla dei motorie della leggenda della corsa: ci sonole vetrine dei negozi allestite - c’è

anche chi ha esposto un manichinocon la tuta da pilota -, ovunque si scorge l’inconfondibile freccia ros-sa simbolo della manifestazione. Ibambini già in pista ne stringono una tra le mani, quasi fosse il bi-glietto per la felicità. Uno di loro, insieme alla mamma, alle 8.30, mentre arrivano i primi concorren-ti, sta selezionando la panchina diCorso Vittorio Emanuele II da dovesi gusterà la sfilata. «Si vede beneda qui?», chiede lei. Lui annuisce risoluto e pronto a godersi lo spet-tacolo. Perché proprio corso Vitto-rio Emanuele II è la rampa di lancioper l’accesso alla bomboniera di piazza della Vittoria; perché è quiche il tifo si fa più acceso, in primisper i lodigiani in gara accolti comeeroi; è qui che molti piloti - smar-tphone in mano anche loro, in un gioco di specchi, riprendono il pub-blico che riprende loro, in un tributoreciproco di entusiasmo - ; è qui cheaustraliani, giapponesi, olandesi, tedeschi, americani, sbarcano nelcuore di Lodi. E spesso si sorpren-dono, chi per la bellezza della città,chi per l’entusiasmo generato.

Lo show, con le appassionantidescrizioni di Maurizio Amadio delComitato Mille Miglia Lodi sul palcoe le interviste agli equipaggi di Alle-gra Corrù, è un cocktail che appas-siona chi ha già i motori nel cuoree nel dna e chi invece guarda al pas-saggio dei bolidi come se fosse den-tro un museo. Con gli occhi sgranatiad ammirare alcuni dei protagoni-sti che sembrano arrivare diretta-mente dal secolo scorso, con tute eocchiali modello avitatore, chi addi-rittura con gli elmetti in metallo. E

poi non manca un originale tributoal “royal weeding” in corso dalle parti del Saint George’s Chapel, trail principe Harry e Meghan Markle,grazie all’equipaggio inglese dellaHealey 2400 Silverstone E-type del1950, in gara con il numero 202, cheindossa maschere di cartone con ivolti degli sposi reali.

A metà mattina, con l’entusia-smo alle stelle, anche le autorità civili, il sindaco Sara Casanova, il presidente della Provincia France-sco Passerini, i vertici delle forze dell’ordine, hanno reso onore allamanifestazione e agli organizzatoridi un evento che, ha detto Casano-va, «rende i lodigiani felicissimi». n

Piazza della Vittoria è stata il centro di gravità del passaggio della Mille Miglia a Lodi: l’entusiasmo della genteha superatole previsionidi tutti(foto Borella)

LO SHOW IN PIAZZA VITTORIA

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del marchio italiano». Un altro ap-passionato di quattro ruote e a suavolta amante del Cavallino rampan-te, Federico Barchiesi, spiega di es-sere stato a San Quirico d’Orcia e diaver seguito anche l’evento in piaz-za della Vittoria svoltosi due annifa, fotografando ogni auto in gara,

animato dalla passione. La gente affolla anche le altre

vie della città, compresa piazza Barzaghi, nei pressi del ponte, pron-ta a salutare le vetture ripartite do-po la breve sosta in piazza della Vit-toria. Insomma, tutta Lodi si è inna-morata della Mille Miglia. n

Centinaia di lodigiani hanno affollato le vie della città per vedere le auto storiche(foto Ronsivalle)

di Lorenzo Fontana

Pronti, partenza, via! Grande entusiasmo lungo le vie della cittàper le automobili della Mille Miglia.Già dalle 7 i primi manipoli di curio-si e appassionati si fermano lungocorso Mazzini, viale Agnelli e vialeVignati, lungo i marciapiedi e le ro-tonde, in modo da osservare al me-glio tutte le vetture in transito. An-che gli studenti prima di entrare inaula possono ammirare i primi gruppi, transitati intorno alle 7.45,con alcune Mercedes e Ferrari al seguito. Il numero di spettatori ini-zia a crescere in modo più consi-stente dalle 8.30 in poi, assieme alleprime auto d’epoca che arrivano, sempre di più avvicinandosi al cen-tro storico. Adulti, anziani, bambini:tutti assistitono alla sfilata, munitidi macchine fotografiche, cellulari,tablet, per poter immortalare le “di-ve” a quattro ruote. Non mancanomomenti di ilarità, con gli strava-ganti clacson suonati dai condu-centi e le maschere di Harry e Me-ghan, indossate dagli inglesi nel giorno del matrimonio reale.

Molti appassionati, ma soprat-tutto curiosi, attratti dalla bellezzadei vari bolidi, si fermano lungo lestrade, a piedi e in bicicletta, anchesolo per uno sguardo sfuggente, op-pure nonostante gli impegni lavora-tivi, come una signora uscita dagliuffici nella disperata ricerca dellavettura 333, per vedere il proprio idolo Piero Pelù. «Ho partecipato amolti eventi di questo genere e pos-so dire che è stato davvero ben or-ganizzato: molta sicurezza, moltopersonale e il flusso delle macchineè stato gestito perfettamente. – commenta Carlo Rusca, grande ap-passionato di motori –. Ci sono mac-chine bellissime, ma la Ferrari è erimane nel cuore come eccellenza

Anche alcuni studenti prima di entrare in aula sono riusciti ad ammirare le prime vetture, transitate intorno alle 7.45

IL PASSAGGIO IN CITTÀ Grande folla di appassionati in tutte le vie

Fotocamere, cellulari e tabletper le “dive” a quattro ruote

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personalizzato per ciascuno di loro.Un souvenir che anche tanti lodi-giani hanno chiesto di poter portarea casa per non dimenticare la gior-nata dedicata ai motori all’ombradella Cattedrale. n R.M.

le copie, in alcuni casi, infilate al volo nell’abitacolo - , ma che ha rice-vuto centinaia di grazie e di sorrisidagli equipaggi in corsa. Con gli stranieri spesso a strizzare gli occhiper capire di cosa si trattava, per poiaprirsi in un sorriso all’omaggio

gno tangibile del passaggio da Lodie dell’accoglienza lodigiana. Opera-zione spesso non facilissima - sla-lom tra auto che cercano il sorpassoin accesso, spiegazione in super sin-tesi del dono-omaggio, tra i rombidei motori e la festa della piazza e

giornale con l’inserto speciale di 36pagine con tutti gli approfondimen-ti e le notizie legate alla gara. Da portare con sé al ritorno nei propriPaesi d’origine, dalla Germania allaGran Bretagna, dal Giappone al-l’Olanda, fino all’Australia, come se-

Un “pit stop” speciale, all’imboc-co di piazza della Vittoria prove-nendo da corso Vittorio EmanueleII. Per consegnare a ciascun equi-paggio la copia personalizzata connome e cognome di pilota e copilo-ta, modello dell’auto e anno di co-struzione, oltre al numero assegna-to nella competizione. Anche il “Cit-tadino” è protagonista del maxi evento dedicato al passaggio della“corsa più bella del mondo” in città.Una staffetta perfetta quella allesti-ta dall’Editoriale Laudense per l’oc-casione, pronta a comunicare in an-ticipo l’ordine d’arrivo delle vetturein piazza e a preparare la consegnadella copia giusta agli equipaggi inarrivo da tutto il mondo, che si sonoquindi trovati per le mani il nostro

I LODIGIANI IN GARA Attardo: «Spesso non riuscivamo nemmeno a mangiare»

L’emozione e l’orgoglio di Pavesi:«Entusiasmo popolare incredibile»di Fabio Ravera

Il giudizio è unanime: il passag-gio a Lodi è stato uno dei più spetta-colari dell’intera Mille Miglia. Nonlo dicono solo gli organizzatori e i tanti spettatori che hanno gremitole strade della città, ma gli stessi protagonisti, piloti e navigatori, del-la “corsa più bella del mondo”. L’arri-vo in piazza della Vittoria ha emo-zionato tutti, italiani e stranieri, maper gli equipaggi lodigiani portaco-lori del Club Castellotti ha rappre-sentato l’apice: «Abbiamo trovatoun’accoglienza calorosissima – rac-conta Massimo Pavesi, in gara insie-me a Vincenzo Di Leo su una Dagra-da 750 Sport del 1950 -. I soci del Club Castellotti ancora una volta hanno organizzato una tappa im-peccabile sotto ogni aspetto. Tuttiaspettavano l’ingresso a Milano, madevo dire che non c’è stato confron-to con Lodi». La coppia Pavesi-Di Leo ha chiuso con un ottimo 144esimo posto: «Per noi era la se-conda partecipazione dopo quelladel 2016 – continua Pavesi -. Siamomolto soddisfatti, considerato chela nostra auto offre prestazioni ab-bastanza limitate. Purtroppo abbia-mo avuto un guasto tecnico a Mila-no, ma grazie all’intervento dei mec-canici dell’Evergreen Cars di Casal-maiocco abbiamo risolto tutto in una quindicina di minuti. I primi duegiorni sono stati molto duri: abbia-mo trovato due autentiche “bombed’acqua” prima dell’arrivo a Ferrarae prima dell’ingresso a Roma: ci sia-mo infilati le cerate e abbiamo pro-seguito. Il calore degli spettatori haricompensato ogni inconveniente:i passaggi a Lodi, Parma, Lucca e Siena sono stati i più belli. Ogni gior-no partivamo alle 6.30 del mattinoe arrivavamo in albergo all’una di notte. Ma nonostante la fatica, la Mille Miglia conserva il suo fascino

unico: l’entusiasmo popolare è in-credibile, lungo le strade abbiamotrovato tantissime persone sorri-denti e pronte a tifare per noi».

L’altra vettura del Club Castellot-ti, la Patriarca 750 sport del 1950 guidata da Luciano Attardo Parri-nello e Tonino Ercoli, tandem per lasesta volta impegnato nella Mille Miglia, ha chiuso invece in 352esima posizione. «È andata di-scretamente bene - commenta At-tardo -, peccato per due noie mecca-niche piuttosto grosse che ci hannofatto perdere molto tempo. Il pas-saggio a Lodi si è confermato uno dei più spettacolari: arrivare in piaz-za della Vittoria è sempre emozio-nante, il servizio d’ordine si è dimo-strato tra i più efficienti. Insieme alle tappe di Roma, Siena e Bergamoè stato il momento “clou”. La gara siè rivelata molto impegnativa, contempi stringatissimi, spesso non riuscivamo nemmeno a mangiare».

Alla corsa ha preso parte ancheil Motorclassic Club di San Colomba-no, impegnato nell’assistenza tecni-ca ai piloti del Club Castellotti, in particolare dell’equipaggio formatodai bresciani Ambrogio Ripamontie Nicoletta Moroni su una Singer LeMans del 1935. Roberto Violini e Pi-no Giordano hanno seguito tutta lagara, con Alessandro Spiranelli e Al-berto Arensi pronto a intervenire con un carro attrezzi. «Purtroppo Ripamonti e Moroni si sono ritiratia Parma, mentre l’auto più antica ingara, Fiat 501 Siluro di Giuseppe Baggi, ha avuto un guasto irrepara-bile a Mantova – racconta Violini, presidente del Club banino -. Insie-me a Everegreen di Casalmaioccoe all’elettrauto Rossi abbiamo fattoun grande gioco di squadra per aiu-tare i nostri piloti. La corsa è statamolto tirata, la tappa di Lodi ha te-nuto testa alla grande: siamo moltocontenti». n

Qui sopra con il 203 Massimo Pavesi, in gara insieme a Vincenzo Di Leo su una Dagrada 750 Sport del 1950; sotto la Patriarca 750 Sport del 1950 guidata da Luciano Attardo Parrinello e Tonino Ercoli (foto Borella e Ronsivalle)

A destra lo stand del “Cittadino” all’imbocco di piazza Vittoria e qui sopra le copie personalizzate per i piloti

CADEAU AI PILOTI

Pit stop per tuttiper l’omaggiodel “Cittadino”

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ta la permanenza a Lodi, ma unsaluto lo riserva ai lodigiani primadi partire al microfono di AllegraCorrù. «Ciao ragazzacci, come an-diamo? Buongiorno Lodi!», èl’esordio di Pelù. E poi racconta lasua Mille Miglia: «È una bellissimaesperienza che ti permette di pas-sare dentro alle città di Italia e di

vedere tutto questo entusiasmo:siete tutti molto carini e moltorock. Viva il lupo e viva il rock!».È l’arrivederci prima di passareattraverso i controlli finali e ri-prendere il cammino.

Selfie e autografi anche perGiancarlo Fisichella, l’ex pilota ita-liano di Formula 1 arrivato a bordodi un’Alfa 6C 2300 Pescara Spiderdel 1935: «Bellissima la piazza diLodi - racconta ai microfoni - : ve-dere tutta questa gente a que-st’ora è impressionante. Significache è una gara molto sentita. Perme è la prima Mille Miglia,un’esperienza che mi mancava».

Chi aspettava l’attore AdrienBrody, premio Oscar come migliorattore protagonista nel 2003 perIl Pianista, si è dovuto invece ac-contentare di rintracciare su In-stagram uno scatto postato daBrescia. n

Qui a fianco l’ex campione di Formula 1 Jacky Ickxsul palcodi piazzadella Vittoria;sotto il titoloil cantante Piero Pelù in auto eGiancarlo Fisichella sul palco; in basso Patrizio Bertelli, ad di Prada, applaudito dalla gente (foto Borella)

di Rossella Mungiello

Una corsa nella corsa, a cacciadi selfie e autografi, ai vip in garanella Mille Miglia. Lodi si accendeanche di curiosità e affetto per expiloti come Giancarlo Fisichella,Jacky Icks o Jochen Mass e can-tanti come Piero Pelù, storicofrontman dei Litfiba. Ma in piazzasi vede anche, tuta bianca da pilo-ta professionista, l’amministrato-re delegato del gruppo Prada Patri-zio Bertelli, che appena sceso dal-l’auto sfugge ai microfoni e si con-cede un caffè in piazza della Vitto-ria.

Attesa alle stelle anche la stel-la del pop Alvaro Soler, che avreb-be dovuto arrivare a bordo dellavettura 387 del progetto “1000 Mi-glia Charity”, in campo per unaraccolta fondi per l’ospedale deibambini di Brescia. Le piccoleBianca e Sofia, di Lodi e Montana-so, sono lì per lui e saltellano perl’emozione. Hanno dei cartelli cheesprimono tutto l’amore per il can-tante e la penna pronta per l’auto-grafo. Ogni tanto chiedono: «Maquando arriva?», «Ma che macchi-na guida?». E non si scoraggiano.Quando si sparge la voce che staarrivando la vettura 387 sale letemperatura della piazza. Da lon-tano, attraverso il parabrezza, siintravede una chioma riccia al po-sto del navigatore. «È lui!», dicequalcuno e subito si preparano te-lefoni, macchine fotografiche, fo-gli per gli autografi. Quando il fine-strino si abbassa, l’emozione la-scia il posto al sorriso. Perché i ric-ci sono di Filippo Roma, storicoinviato de Le Iene, che si presentacon un «Buongiorno, sono AlvaroSoler» e accetta comunque le fotoin compagnia.

Chi non delude le aspettativeè il rocker Piero Pelù che arriva abordo della vettura 333, un’AlfaRomeo Giulietta Sprint Bertone del1950, colore azzurro, insieme allacompagna Gianna Fratta. Ed è su-bito circondato dai fan. Che lo sa-lutano, si complimentano, si emo-zionano, chiedono selfie e auto-grafi. Non scende dall’auto per tut-

I VIP IN GARA Applausi e selfie anche con Ickx e Fisichella

Piero Pelù dà la carica:«Ciao ragazzacci!Lodigiani siete rock»

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lavoro di mesi svolto dal Club Ca-stellotti e dalla squadra che si è de-dicata all’organizzazione. Riportarela Mille Miglia a Lodi nei prossimianni? Chi vivrà vedrà: adesso ab-biamo necessità di riposarci un po’,il lavoro ci ha assorbito parecchio».

Lo show in piazza è stato con-dotto da Maurizio Amadio, presi-dente del comitato “Mille Miglia Lo-di”: «Non ho capito se fosse mag-giore l’entusiasmo degli spettatorio degli equipaggi, ma di sicuro laMille Miglia è un’esperienza unicasia per chi guida sia per chi guarda– racconta soddisfatto Amadio -.Molti piloti che non avevano maivisto Lodi e il Lodigiano sono rima-sti piacevolmente sorpresi, per altriè stata una conferma. Tutti i nostrisacrifici sono stati ripagati dallapartecipazione e dal calore: anchegli esercizi commerciali hanno ri-sposto molto bene, segno di unacittà unita». n

«Fisichella, Ickx e tanti altri grandi personaggi hanno portato lustro a Lodi e ne hanno promosso l’immagine

IL BILANCIO La soddisfazione di Alvaro Corrù, presidente del Castellotti

«Un momento condivisoda tutta la cittadinanza»

Qui sopra Alvaro Currù, presidente del Club Castellotti, in piazza della Vittoria durante l’intervista rilasciata al Tg3 (foto Borella)

Già l’anno scorso era stato un succes-so. Il concorso fotografico legato al pas-saggio da Lodi della 36ª edizione della Mille Miglia storica si rinnova anche que-st’anno, con la collaborazione del quoti-diano il Cittadino, media partner della ma-nifestazione.

Due anni fa sono stati oltre cento i fo-tografi amatori e professionisti che hannopreso parte alla amichevole competizioneartistica. Visto il concorso di folla per l’edi-zione di quest’anno gli organizzatori si augurano un riscontro ancora maggiore.

Tutti possono partecipare: è sufficien-te inviare tramite il sito del quotidiano all’indirizzo www.ilcittadino.it/millemi-

glia le fotografie scattate sabato duranteil passaggio delle automobili nel Lodigia-no e nel Sudmilano.

Qualità e creatività espressa nelloscatto saranno valutate dalla giuria com-posta da Maurizio Amadio, referente perla Mille Miglia del Club Castellotti, e da altri specialisti del mondo della comuni-cazione e dell’automobile. Le migliori im-magini saranno esposte alla cascina Se-smones di Cornegliano Laudense , dovesi terrà la premiazione delle tre fotografievincenti del concorso, in una data ancorain via di definizione.

Nella stessa circostanza verranno pre-miate le tre vetrine ritenute più meritevolinell’ambito dell’altro concorso indetto inoccasione della Mille Miglia, che ha coin-volto i negozianti della città, grazie allacollaborazione di Asvicom e del nostro quotidiano. n

di Fabio Ravera

Strade affollate già alle 7.30 delmattino, vetrine dei negozi tiratea lucido per l’occasione, un entu-siasmo e una partecipazione popo-lare che hanno bissato (e forse su-perato) l’edizione di due anni fa.Ancora una volta Lodi si è vestitaa festa per accogliere i 450 “gioielli”a motore iscritti alla Mille Miglia,una manifestazione che ha attiratograndi e piccini, appassionati esemplici curiosi, tutti accomunatidalla voglia di condividere unevento che rimarrà nella storia enel folclore del capoluogo.

Grande merito va agli organiz-zatori, in primis al Club Castellotti,il sodalizio che due anni fa riuscìcon determinazione a portare lacorsa in città per omaggiare pro-prio Eugenio Castellotti e che si èripetuto quest’anno per ricordarela vittoria di un altro grande pilotalodigiano, Giuseppe Campari, a no-vant’anni dal suo primo successoa bordo di un’Alfa Romeo. «Sonocontento che sia stato un momentocondiviso da tutta la cittadinanza– commenta Alvaro Corrù, presi-dente del Club Castellotti -. Le ma-nifestazioni si possono dire riusci-te solo se condivise su larga scala:per questo il passaggio delle autoa Lodi si è confermato un successo,proprio come due anni fa. Abbiamoavuto l’onore di ospitare GiancarloFisichella, Jackie Ickx e tanti altrigrandi personaggi che hanno fattola storia dell’automobilismo: hannoportato lustro a Lodi e hanno pro-mosso l’immagine della città. Die-tro questa manifestazione c’è un

Amadio ha condotto lo show in piazza: «Non ho capito se fosse maggiore l’entusiasmo degli spettatorio degli equipaggi»

IL CONCORSO Professionisti e amatori le possono spedire all’indirizzo www.ilcittadino.it/millemiglia

Inviateci le foto che avete scattato:le migliori tre verranno premiate

Tanti negozi nelle vie di Lodi hanno accolto il passaggio della carovana della Mille Miglia abbellendo le loro vetrine

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Il passaggio delle vetture storiche della Mille Miglianel Sudmilano: a destra l’Alfa Romeo numero 85 che poi ha vinto(foto New Press)

anche quello – per farsi spazio trale auto moderne che, tra incredulità,stupore e molta curiosità, si vedeva-no sorpassare da bolidi d’altri tempi,ma vissuto con intensità e diverti-mento dai tanti che non si sono la-sciati scappare l’occasione di incon-trare la storia a quattro ruote. n

camere sembrano impazzire. Tantele vetture “immortalate”, sperandoin un semaforo rosso che le costrin-ga a una sosta, o nel rallentamentoalle rotonde nel traffico solito di unsabato mattina apparentemente co-me tanti, per poter fermare l’imma-gine di una Bugatti o di una O.M. an-ni Venti. di Bentley o di “vetuste” Alfa Romeo. E, soprattutto, di riusci-re a intuire dietro occhialoni, sciar-pe e cappelli (che molti dei piloti in-dossano in un omaggio nemmenotanto velato agli anni ruggenti dellaMille Miglia) il volto reale sperandosi tratti di uno dei tanti vip.

Passaggio rapido, pochi minutiper attraversare prima Melegnano,poi San Giuliano e infine San Dona-to, con gli equipaggi impegnati a guadagnar strada anche a colpi diclacson – rauco e dal sapore antico

di Barbara Sanaldi

Fermi ai bordi della strada, ar-rampicati sui paracarri o appollaiatinei pressi di rotatorie. Con passione,curiosità e voglia di non perdersi un“pezzo di storia”, ma anche per casoe senza saper nulla del sabato “di gloria” vissuto dalla via Emilia. Che,per la prima volta, ha visto il passag-gio del “museo viaggiante della sto-ria dell’automobilismo” rappresen-tato dalla carovana della Mille Mi-glia. Partita da Lodi poco attorno alle 9 per la tappa finale, l’edizione2018 ha attraversato per la prima volta il Sudmilano, toccando Mele-gnano, San Giuliano e San Donato per poi imboccare la tangenziale ecorso Lodi e arrivare fino in piazzaDuomo per poi completare il percor-so a Monza. E il Sudmilano non hamancato appuntamento e occasio-ne di ammirare i bolidi in transito,preceduti, prima delle 9, dal passag-gio rombante dei “Cavallini” del Fer-rari Club che hanno percorso la viaEmilia come “apripista”.

Le vere star, vetture storiche ca-paci di strappare ammirazione e stupore anche a quanti nulla sape-vano del passaggio – capita infattidi incontrare, tra quanti aspettanoa bordo strada, pensionati in bici-cletta con le borse della spesa appe-na fatta o ancora da fare, o alcuni invitati a un matrimonio che rallen-tano l’arrivo alla cerimonia per nonperdersi l’evento – iniziano il pas-saggio di Melegnano attorno alle 9.20, e macchine fotografiche e tele-

Alcuni invitati a un matrimonio hanno rallentato, rinviando l’arrivo alla cerimonia per non perdersi l’evento

IL FINALE DELLA TAPPA Uscita da Lodi, la “carovana” ha toccato Melegnano, San Giuliano e San Donato

La prima voltadel Sudmilano:sabato di gloriaper la via Emilia

Il trionfo dell’Alfa Romeo. A no-vant’anni dalla prima vittoria, fir-mata da Giuseppe Campari, il miti-co pilota di Graffignana al quale èstato dedicato il passaggio da Lodi,la “casa del biscione” ha piazzatotre auto sul podio della Mille Miglia2018, meritato riconoscimento perun marchio che ha fatto la storiadella “corsa più bella del mondo”.La premiazione si è tenuta sabatopomeriggio a Brescia, la città doveparte e arriva la carovana di autostoriche. Sul gradino più alto si èpiazzato il tandem formato da JuanTonconogy e dalla moglie Barbara

Ruffini a bordo di un’Alfa Romeo 6C1500 GS Testa Fissa del 1933: per ilpilota argentino e consorte si trattadella terza vittoria nella Mille Mi-glia. In seconda posizione si è clas-sificata l’Alfa Romeo 6C1500 SuperSport del 1928, guidata da GiovanniMoceri e Daniele Bonetti. Curiosità.A completare il podio alfista la cop-pia Andrea Vesco-Andrea Guerinisu Alfa Romeo, la 6C 1750 SS Zagatodel 1929. Una curiosità: seconda eterza si sono piazzate le auto cheutilizzò il lodigiano Campari neisuoi due trionfi del 1928 e 1929.Addirittura Moceri guidava con il

numero 30, lo stesso sfoggiato dalpilota di Graffignana quando con-quistò il primo titolo dell’Alfa

Sono 371 gli equipaggi, sui 450in totale, che hanno terminato lacorsa, completando il tradizionalepercorso Brescia-Roma-Bresciascattato mercoledì. Durante le

quattro giornate di gara si sonoben comportati anche gli equipag-gi lodigiani che hanno difeso i colo-ri del Club Castellotti. Il tandemMassimo Pavesi-Vincenzo Di Leosu Dagrada 750 Sport del 1950 haraggiunto il 144esimo posto, la cop-pia Luciano Luciano Attardo Parri-

nello-Tonino Ercoli su Patriarca750 Sport del 1950 ha chiuso in352esima posizione. L’altra vetturadel Club, la Singer Le Mans del ’35guidata dai bresciani Ambrogio Ri-pamonti e Nicoletta Moroni, ha da-to forfait dopo la terza tappa perun guasto tecnico. n

A sinistra i vincitori Juan Tonconogy e dalla moglie Barbara Ruffini e qui sopra i secondi classificati Giovanni Moceri e Daniele Bonetti

LA CLASSIFICA FINALE Successo dell’argentino Tonconogy, sul podio i due modelli con cui il lodigiano Campari si impose nel 1928 e 1929

Dominio dell’Alfa Romeo:vince la Testa Fissa del ’33