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Autorizzazione del Tribunale di Treviso n. 454 del 07/08/1980 RIVISTA TECNICA COLLEGIO GEOMETRI E GEOMETRI LAUREATI DELLA PROVINCIA DI TREVISO via Piave n. 15 - 31100 Treviso tel. + 39 0422 312700 fax. + 39 0422 420472 e-mail: [email protected] Anno XXXIII n. 412 Dicembre 2014

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Autorizzazione del Tribunale di Treviso n. 454 del 07/08/1980

RIVISTA TECNICA

COLLEGIO GEOMETRI E GEOMETRI LAUREATI DELLA PROVINC IA DI TREVISO

via Piave n. 15 - 31100 Treviso tel. + 39 0422 312700 fax. + 39 0422 420472 e-mail: [email protected]

Anno XXXIII n. 412 Dicembre 2014

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PRESIDENTE

Geom. Bruno Cisterna

DIRETTORE RESPONSABILE

Dott. Geom. Vanni Battistella

IL COMITATO DI REDAZIONE:

Geom. Deborah Candon

Geom. Massimo Cattarossi

Geom. Ferruccio Clementi

Geom. Luigi Clementi

Geom. Fiorenzo Dall’Ava

Geom. Roberto De Cristofaro

Geom. Claudio Favero

Dott. Geom. Ermanno Fellet

Geom. Paolo Gazzola

Geom. Gianfranco Tandura

Geom. Denis Vian

SOMMARIO Pag. 2

COORDINATORE STAMPA

Geom. Alberto Varago

Il Foglio Il Foglio Il Foglio Il Foglio

Dicembre 2014 via Piave n. 15 - 31100 Treviso tel. + 39 0422 312700 fax. + 39 0422 420472

e-mail: [email protected]

FOTO DI COPERTINA:

Paesaggio collinare invernale

VITA DEL COLLEGIO: Aggiornamento Albo professionale 3

VITA DEL COLLEGIO: Aggiornamento Registro dei praticanti 4

VITA DEL COLLEGIO: Editoriale a cura del Presidente 5

EDILIZIA E TECNOLOGIA: Costruzioni in legno: Eurocodici ed NTC a confronto 6

SICUREZZA E IGIENE: Linee vita si o Linee vita no ? 18

MEMO 22

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Pag. 3

Aggiornamento Albo professionale

a cura della segreteria

del Collegio

VITA DEL COLLEGIO

SEDUTA DEL CONSIGLIO DIRETTIVO DEL 20 NOVEMBRE 2014

AGGIORNAMENTO ALBO PROFESSIONALE

Geom. GIANCARLO BASSO di Treviso

Geom. IVO DA RE di Godega Sant’Urbano

Geom. FRANCO FAVARO di Roncade

Geom. MATTEO GANASSIN di Riese Pio X

Geom. UGO POLO di Castelcucco

Geom. ALEXANDER SIMON SELVINI di Vittorio Veneto

Geom. ENRICO TRONCON di Quinto di Treviso

Geom. GIUSEPPE PEROTTO di Istrana

CANCELLAZIONI PER DIMISSIONI

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Dicembre 2014

CANCELLAZIONE PER DECESSO

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Pag. 4 VITA DEL COLLEGIO

Aggiornamento Registro dei praticanti

SEDUTA DEL CONSIGLIO DIRETTIVO DEL 20 NOVEMBRE 2014

AGGIORNAMENTO REGISTRO DEI PRATICANTI

Geom. NICHOLAS BELLOTTO di Mareno di Piave

Geom. MARCO ZAUPA di Treviso

Geom. FEDERICO POZZOBON di Quinto di Treviso

a cura della segreteria

del Collegio

NUOVE ISCRIZIONI

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Dicembre 2014

CANCELLAZIONE PER COMPIUTO PRATICANTATO

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Pag. 5 VITA DEL COLLEGIO

Editoriale

PUBBLICITÀ SU INTERNET Capitano frequentemente segnalazioni al Collegio circa la pubblicità di prestazioni tecniche, effettuate da geometri iscritti all’Albo, per il tramite di siti internet (per esempio “Groupon”), che propongono compensi “irrisori”. Questo, naturalmente, se visto sotto l’aspetto etico-deontologico in quanto, com’è ben noto, la tariffa professionale non è più in vigore dal 24.01.2012, con la messa in “libero mercato” di tutti i professionisti e, di conseguenza, esonerando gli Ordini Professionali dall'obbligo di perseguire i propri iscritti per sleale concorrenza. Ciò, però, non esclude che un professionista iscritto ad un Albo debba comunque rispettare, anche e soprattutto, l’etica e la deontologia. Mi spiego meglio. Con questo tipo di proposte economiche, certamente allettanti per la clientela, viene svilita l’immagine della Categoria. E’ bene rammentare che il nostro codice deon-tologico, in vigore dal maggio del 2007, al punto n. 20, evidenzia che “….la misu-ra del compenso deve essere adeguata all’importanza dell’opera,… L’espletamento della prestazione non deve essere, in ogni caso, condizionato da indebite sollecitazioni o interessi personali,……… di organismi tesi a ridurre o an-nullare il contenuto intellettuale a favore della anomala economicità della presta-zione”. Concludo questo appello, finalizzato unicamente a sensibilizzare i Colleghi in me-rito al problema e facendomi portavoce del pensiero dell’intero Consiglio Direttivo, sottolineando come, sotto il profilo etico, vada sempre tenuto presente che il geo-metra iscritto all’Albo fa parte di una Categoria Professionale, ragion per cui il suo operato deve essere sempre e comunque valorizzato e mai sminuito, evitando che vada a discapito della qualità della prestazione e, conseguentemente, della “reputazione” del Professionista. Il Presidente Geom. Bruno Cisterna

a cura del Presidente

Geom. Bruno Cisterna

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Dicembre 2014

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COSTRUZIONI IN LEGNO: EUROCODICI ED NTC A CONFRONTO

Confronto tra alcuni aspetti (attribuzioni delle resistenze ai materiali, classi di duttilità e fattori di strutture, azioni sismiche) presenti nelle principali fonti tecniche utilizzate nelle progettazioni e costruzioni in legno. Sintesi dei contenuti delle NTCOB e degli Eurocodici 5 e 8.

1. INTRODUZIONE

Allo stato attuale le costruzioni in legno sono normate dal D.M. 14/01/2008 "Norme Tecni-che per le Costruzioni" (NTC08), in vigore dal luglio 2009. Se tralasciamo la scarsa effica-cia avuta con la precedente versione delle Norme Tecniche, ovvero il D.M. 14/09/2005, di facoltativa applicazione rispetto al D.M. 16/01/1996, e con l'O.P.C.M. n. 3274 del 2003, cogente solo per alcuni casi di opere pubbliche, si comprende come, in pratica, è solo dal 2009 che, in Italia, si è ottenuto un certo grado di chiarezza per quanto riguarda le costru-zioni in legno. Non che prima non ci fossero codici di calcolo alla portata dei tecnici del settore. Si poteva contare principalmente su: le "Norme tecniche per la progettazione, esecuzione e collaudo delle costruzioni in legno" emanate dal CLLPP nel 2001; sulle I-struzioni NICOLE (2001); sulle Istruzioni CNR-DT206 del 2007; sull'Eurocodice 5; su par-te dell'Eurocodice 8; sulla DlN 1052.

2. GERARCHIA DEI CODICI Dl CALCOLO

Con questo esteso panorama di riferimento c'è da chiedersi se le NTC08 abbiano fatto chiarezza. A guardare l'aspetto relativo alla consistenza delle informazioni contenute nelle NTC08 per quanto concerne le costruzioni in legno, rispetto ad altre tipologie quali il cal-cestruzzo armato, l'acciaio, le murature, balza subito all'occhio che la parte relativa al le-gno è la più esigua, peraltro, mancante di alcune informazioni fondamentali (ad esempio le grandezze caratteristiche di resistenza).

Stando così le cose, il ricorso ad altre fonti è indispensabile. Ma quali sono le fonti più affidabili o, almeno, quelle più raccomandabili? Per scoprirlo occorre andare al Capitolo 12 delle NTC08 il quale così recita:

“12 RIFERIMENTI TECNICI“

Per quanto non diversamente specificato nella presente norma, si intendono coerenti con i principi alla base della stessa, le indicazioni riportate nei seguenti documenti:

• Eurocodici strutturali pubblicati dal CEN, con le precisazioni riportate nelle Appendi-ci Nazionali o, in mancanza di esse, nella forma internazionale EN;

• Norme UNI EN armonizzate i cui riferimenti siano pubblicati su Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea;

• Norme per prove, materiali e prodotti pubblicate da UNI.

Inoltre, in mancanza di specifiche indicazioni, a integrazione delle presenti norme e per quanto con esse non in contrasto, possono essere utilizzati i documenti di seguito indicati che costituiscono riferimenti di comprovata validità:

EDILIZIA E TECNOLOGIA

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Dicembre 2014

Costruzioni in legno: Eurocodici ed NTC a confronto.

a cura dell’Arch. Marco

Boscolo Bielo

(architetto, libero profes-sionista ed autore di

manuali tecnici)

tratto da:

Quaderni di Legislazio-

ne Tecnica (Legislazione Tecnica,

Roma) – www. legislazionetecnica.it

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Pag. 7 EDILIZIA E TECNOLOGIA

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• Istruzioni del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici;

• Linee Guida del Servizio Tecnico Centrale del Consiglio Superiore dei Lavori Pub-blici;

• Linee Guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio cultu-rale e successive modificazioni del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, come licenziate dal Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici e ss.mm.ii.;

• Istruzioni e documenti tecnici del Consiglio Nazionale delle Ricerche (C.N.R.).

Possono essere utilizzati anche altri codici internazionali, purché sia dimostrato che ga-rantiscano livelli di sicurezza non inferiori a quelli delle presenti Norme tecniche.

Come è possibile notare, non esiste una precisa gerarchia fra le cosiddette norme coe-renti con i principi e/o di comprovata validità richiamate dalle NTC08. Invero resta al pro-gettista la libertà di scegliere l'utilizzo anche di altri codici purché sia garantito almeno lo stesso livello di sicurezza. A questo punto potrebbe aprirsi tutta una discussione su come valutare il livello di sicurezza fra vari codici di calcolo al fine di poter effettuare scelte con-sapevoli. Ma questo è un aspetto che non considereremo.

Dal punto di vista della preminenza di alcuni codici rispetto agli altri si può, dunque, sol-tanto dire che al di sopra di tutto stanno le NTC08, e "per quanto non diversamente speci-ficato" in esse, ovvero laddove non esistono specifiche indicazioni di merito, al progettista viene lasciata libera scelta su quali altri riferimenti tecnici considerare. Quelli richiamati al precedente punto 1) possono tutti essere ritenuti validi allo scopo.

In questa sede ci limiteremo ad illustrare un confronto fra alcuni aspetti contenuti nelle NTC08 e negli Eurocodici 5 e 8. In particolare per ciò che concerne le seguenti tematiche:

• attribuzione delle resistenze ai materiali;

• classi di duttilità e fattori di struttura;

• azioni sismiche.

Diciamo subito che, con l'utilizzo delle tre fonti tecniche indicate (NTC08, EC5 e EC8), si copre una vastissima gamma di condizioni progettuali, per non dire la totalità dei casi re-lativi a strutture ordinarie.

3. SINTESI DEI CONTENUTI DELLE NTC08

Da una sintetica ricognizione dei contenuti delle NTC08 si evince che le indicazioni relati-ve alle proprietà dei materiali di legno o a base di legno si trovano nel Punto 11. 7: Mate-riali e prodotti a base di legno, di cui in Tabella 1 si riportano gli argomenti trattati.

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Pag. 8 EDILIZIA E TECNOLOGIA

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Esiste poi la nota (e discutibile) suddivisione delle NTC08 fra "Progettazione per azioni sismiche" riportate nel Capitolo 7 e la semplice progettazione di "Costruzioni Civili e Indu-striali" riportata al Capitolo 4. Cosicché, per quanto attiene al Capitolo 4, le specifiche per strutture in legno (o a base di legno), sono contenute nel punto 4.4: "Costruzioni in le-gno" (vedi Tabella 2), mentre per quanto attiene alla sismica ci si deve ricondurre al punto 7.7 (vedi Tabella 3). Questo è tutto ciò che riguarda la specificità delle costruzioni in legno disposte dalle NTC08.

Tabella.1 - Contenuti delle NTC08: "Materiali e prodotti a base di legno"

11.7 .MATERIALI E PRODOITI A BASE DI LEGNO

11.7.1 Generalità

11.7.2 Legno massiccio

11.7.3 Legno strutturale con giunti a dita Legno

11.7.4 Lamellare incollato

11.7.5 Pannelli a base di legno

11.7.6 Altri prodotti derivati dal legno per uso strutturale

11.7.7 Adesivi

11.7.8 Elementi meccanici di collegamento

11.7.9 Durabilità del legno e derivati

11.7.10 Procedure di qualificazione e accettazione

Tabella 2 - Contenuti delle NTC08 per le costruzioni in legno (Punto 4, proget-

4.4 COSTRUZIONI DI LEGNO

4.4.1 La valutazione della sicurezza

4.4.2 Analisi strutturale

4.4.3 Le azioni e le loro combinazioni

4.4.4 Classi di durata del carico

4.4.5 Classi di servizio

4.4.6 Resistenza di calcolo

4.4.7 Stati limite di esercizio

4.4.8 Stati limite ultimi

4.4.9 Collegamenti

4.4.10 Elementi strutturali

4.4.11 Sistemi strutturali

4.4.12 Robustezza

4.4.13 Durabilità

4.4.14 Resistenza al fuoco

4.4.15 Regole per l'esecuzione

4.4.16 Controlli e prove di carico

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4. SINTESI Dl CONTENUTI DEGLI EUROCODICI

Passando agli Eurocodici sono invece disponibili i seguenti riferimenti:

• Eurocodice 5 (EC5): Progettazione delle strutture in legno, Parte 1.1: Regole gene-rali - Regole comuni e regole per gli edifici;

• Eurocodice 5 (EC5): Progettazione delle strutture in legno, Parte 1.2: Regole gene-rali - Progettazione strutturale contro l'incendio;

• Eurocodice 8 (EC8): Indicazioni progettuali per la resistenza sismica delle strutture, Parte 1.3: Regole generali - Regole specifiche per i diversi materiali ed elementi, Sezione 4: Regole specifiche per edifici in legno.

Questi sono veri e propri fascicoli normativi molto dettagliati. I primi due specificamente dedicati alle strutture in legno, il terzo, invece, si riferisce alla progettazione antisismica per tutte le tipologie costituite dai vari materiali strutturali, e dedica alle costruzioni in le-gno la citata Sezione 4.

Per quanto concerne l'EC5 Parte 1.2 (progettazione contro l'incendio), altrimenti detto UNI EN 1995 - 1 - 2, è lo stesso D.M. 14/01/2008 che ne richiama l'integrale l'utilizzo al punto 4.4.14, di cui si riporta il testo integrale perché costituito da poche righe:

4.4.14 RESISTENZA AL FUOCO

Le verifiche di resistenza al fuoco potranno eseguirsi con riferimento a UNI EN 1995 -1-2, utilizzando i coefficienti (v. § 4.4.6, Tab. 4.4.III) relativi alle combinazioni eccezionali.

Nelle Tabelle 4, 5 e 6 si riportano, in sintesi, i titoli principali degli argomenti trattati nell'Eurocodice 5 - Parte 1.1 e Parte 1.2 e nell'Eurocodice 8- Sezione 4.

Tabella 3 - Contenuti delle NTC08 per la progettazione sismica di costruzioni in legno (Paragrafo 7.7)

7.7 COSTRUZIONI DI LEGNO

7.7.1 Aspetti concettuali della progettazione

7.7.2 Materiali e proprietà delle zone dissipative

7.7.3 Tipologie strutturali e fattori di struttura

7.7.4 Analisi strutturale

7.7.5 Disposizioni costruttive

7.7.6 Verifiche di sicurezza

7.7.7 Regole di dettaglio

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Pag. 10 EDILIZIA E TECNOLOGIA

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Tabella 4 - Contenuti dell'EC 5 Parte 1.1

Sezione Titolo

1 Generalità

2 Criteri generali di progettazione

3 Proprietà dei materiali

4 Durabilità

5 Fondamenti di analisi strutturale

6 Stati limite ultimi

7 Stati limite di esercizio

8 Connessioni con mezzi di unione metallici

9 Componenti e aggregati

10 Dettagli strutturali e controlli

App. A Rottura a taglio nel legno e nello spinotto in connessioni multiple acciaio-legno del tipo a spinotto

App. B Travi giuntate meccanicamente

App. C Colonne composite

Tabella 5 - Contenuti dell'EC 5 Parte 1.2

Sezione Titolo

1 Generalità

2 Criteri generali di progettazione

3 Proprietà dei materiali

4 Procedure di progettazione per la resistenza meccanica

5 Procedure di progettazione per assemblati di parete e solaio

6 Unioni

7 Dettagli costruttivi

App. A Esposizione al fuoco parametrico

App. B Metodi di calcolo avanzati

App. C Travi portanti per solai e montanti per pareti di assemblati le cui cavità sono completamente riempite con isolante

App. D Carbonizzazione di elementi di parete di solaio provvisti di cavità vuote

App. E Analisi della funzione di compartimentazione di assembla-to di parete e solaio

App. F Guida per gli utenti della presente parte dell'Eurocodice

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Pag. 11 EDILIZIA E TECNOLOGIA

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5. COEFFICIENTE PARZIALE Dl SICUREZZA PER I MATERIA LI E VALORI Dl RESI-STENZA

Come si è visto anche al punto precedente, il D.M. 14/01/2008 fa espresso richiamo all'u-tilizzo dei coefficienti parziali di sicurezza della Tabella 4.4.III (numerazione propria del D.M.), che di seguito si riporta (Tabella 7).

Tabella 6 - Contenuti dell'EC 8 Sezione 4: Regole specifiche per edifici in legno

4 REGOLE SPECIFICHE PER EDIFICI IN LEGNO

4.1 Generalità

4.1.1 Scopo

4.1.2 Definizioni

4.1.3 Principi per il progetto

4.2 Materiali e proprietà delle zone dissipative

4.3 Tipologie strutturali e coefficienti di comportamento

Tipologie strutturali e coefficienti di comportamento

Esempi di sistemi strutturali (I parte)

Esempi di sistemi strutturali (II parte)

Esempio di struttura con comportamento differente nelle due direzioni

4.4 Analisi strutturale

4.5 Disposizioni costruttive

4.5.1 Generalità

4.5.2 Disposizioni costruttive per i collegamenti

Esempi di interventi nel caso di tensioni perpendicolari alla venatura del

4.5.3 Disposizioni costruttive per gli impalcati

Supporti e spaziatura dei chiodi alle estremità dei pannelli di rivestimento

4.6 Verifiche di sicurezza

4.7 Controllo del progetto e della costruzione

Tabella 7 - Tabella 4.4.111, Coefficienti parziali ƴM per le proprietà dei materiali

Stati limite ultimi "ƴM

- combinazioni fondamentali

legno massiccio 1,50

legno lamellare incollato 1,45

pannelli di particelle o di fibre 1,50

compensato, pannelli di scaglie orientate 1,40

unioni 1,50

- combinazioni eccezionali 1,00

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Pag. 12 EDILIZIA E TECNOLOGIA

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Analoga tabella, per l'attribuzione dei coefficienti parziali di sicurezza nei materiali, è con-tenuta anche in EC 5 Parte 1-1 (Tabella 8).

Osserviamo subito che le differenze sono sostanziali. Dovendo, ad esempio, determinare la resistenza di progetto a flessione di una trave in legno massiccio, per combinazioni non eccezionali, nel caso di utilizzo della semplice:

ƒm.d = Ƙmod (1)

si noterà subito che, il valore cogente previsto dalla normativa tecnica italiana, impone l'utilizzo di

ƴM = 1,5 (2)

anziché:

ƴM = 1,3 (3)

restando così, il materiale legno massiccio, penalizzato dal coefficiente:

= 0,866 (4)

ovvero dell'aliquota

1 - = 0,133 ≈ 13 % (5)

Tabella 8 - Coefficienti parziali·yM raccomandati per le proprietà e le resi-stenze dei materiali

Combinazioni fondamentali:

Legno massiccio 1,3

Legno lamellare incollato 1,25

LVL, compensato, OSB 1,2

Pannelli di particelle 1,3

Pannelli di fibre, alta densità 1,3

Pannelli di fibre, media densità 1,3

Pannelli di fibre, MDF 1,3

Pannelli di fibre, bassa densità 1,3

Connessioni 1,3

Mezzi di unione a piastra metallica punzonata 1,25

Combinazioni accidentali 1

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Pag. 13 EDILIZIA E TECNOLOGIA

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In Tabella 9 sono indicate altre variazioni.

Vi è da segnalare, peraltro, che per quanto riguarda la definizione di:

• classi di durata di carico (Tabella 10);

• classi di servizio (Tabella 11);

• valori di kmod (Tabella 12);

• fattore kh (Tabella 13);

le indicazioni di NTCO8 e EC5 coincidono. In relazione al coefficiente kh l'EC5 ammette un fattore correttivo anche per elementi LVL (laminated veener lamber - stratificato di sfo-gliati), mentre le NTCO8 no.

Tabella 9 - Raffronto di yM tra NTCOS e EC5

Tipo ƴM NTC08 ƴM EC5 Decremento resistenza

Legno massiccio 1,50 1,30 - 0,133

Legno lamellare 1,45 1,25 - 0,138

Compensato e pannelli di scaglie orientate 1,40 1,20 -0,143

Pannelli di particelle e fibre 1,50 1,30 - 0, 133

Tabella 10 Classe di durata del carico Durata del carico Permanente più di 10 anni Lunga durata 6 mesi - 10 anni Media durata l settimana - 6 mesi Breve durata ' meno di 1 settimana Istantaneo --

Tabella 11

Classe di servizio 1

E’ caratterizzata da un'umidità del materiale in equilibrio con l'ambiente a una temperatura di 20°C e un'umidità r elativa dell'aria circostante che non superi il 65%, se non per poche settimane all'anno

Classe di servizio 2

E’ caratterizzata da un'umidità del materiale in equilibrio con l'ambiente ad una temperatura di 20°C e un'umidità relativa dell'aria circostante che superi l'85% solo per poche settimane all'anno.

Classe di servizio 3 E’ caratterizzata da umidità più elevata di quella classe di ser-vizio 2.

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Pag. 14 EDILIZIA E TECNOLOGIA

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Tabella 12

Materiale Riferimento Classe di ser-vizio

Classe di durata del carico

Perma-nente

Lunga Media Breve Istanta-nea

Legno massic-cio Legno lamella-re incollato

EN 14081-1 EN 14080

1 0,60 0,70 0,80 0,90 1,00

2 0,60 0,70 0,80 0,90 1,00

3 0,50 0,55 0,65 0,70 0,90

Compensato EN 636

Parti 1, 2, 3 1 0,60 0,70 0,80 0,90 1,00

Parti 2, 3 2 0,60 0,70 0,80 0,90 1,00

Parte 3 3 0,50 55,00 0,65 0,70 0,90

Pannello di scaglie orienta-te

EN 300

OSB 2 1 0,30 0,45 0,65 0,85 1,00

OSB 3 - OSB 4 1 0,40 0,50 0,70 0,90 1,00

2 0,30 4,00 0,55 0,70 0,90

Pannello di particelle (truciolare)

EN 312

Parti 4, 5 1 0,30 0,45 0,65 0,85 1,00

Parte 5 2 0,20 0,30 0,45 0,60 0,80

Parti 6, 7 1 0,40 0,50 0,70 0,90 1,00

Parte 7 2 0,30 0,40 0,55 0,70 0,90

Pannello di fibre (alta densità)

EN 622-2 HB.LA, HB.HLA 1 o 2 1 0,30 0,45 0,65 0,85 1,00

HB.LHLA 1 o 2 2 0,20 0,30 0,45 0,60 0,80

Pannello di fibre a media densità (MDF)

EN 622-3

MBH.LA1 o 2 1 0,20 0,40 0,60 0,80 1,00

MBH.HLS1 o 2 1 0,20 0,40 0,60 0,80 1,00

2 - - - 0,45 0,80

EN 622-5 MDF.LA, MDF.HLS 1 0,20 0,40 0,60 0,80 1,00

MDF.HLS 2 - - - 0,45 0,80

Tabella 13 - fattore Kh

Legno Massiccio Legno lamellare

Kh = min { ; 1,3} Kh = min { ; 1,1}

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6. CLASSI DI DUTTILITÀ

Nelle NTC08, per le costruzioni in legno (come peraltro per le tipologie strutturali costituite da altri materiali), sono previste due classi di duttilità in regime di comportamento dissipa-tivo: CD"A" (classe di duttilità alta) e CD"B" (classe di duttilità bassa), come indicato in Tabella 14.

A questa classificazione fa seguito tutta una serie di condizioni di calcolo e di progetto (fattori moltiplicativi per tener conto della gerarchia delle resistenze, regole di dettaglio, ecc.).

L'Eurocodice, invece, non attribuisce esplicitamente nessuna classe di duttilità alle strut-ture in legno (a differenza per esempio di quelle in calcestruzzo armato dove sono previ-ste tre classi: "H'', "M", "L" - rispettivamente: alta, media e bassa). Si limita invece ad indi-care il fattore di struttura (che l'EC8 denomina come coefficiente di comportamento) attri-buibile alla costruzione in funzione della capacità dissipativa desunta dalla tipologia strut-turale (Tabella 15).

In tale circostanza la definizione è implicitamente attribuita dalle lettere B, C, D, rispettiva-mente: bassa, media, buona capacità dissipativa.

Anche in tal caso, seguono comunque una serie di disposizioni atte a definire parametri di calcolo e di dettaglio a seconda del carattere dissipativo prescelto.

Tabella 14 - da NTC08

Classe qo Esempi di strutture

A

Strutture aventi una alta capacità di dissipazione ener-getica

3 Pannelli di parete chiodati con diaframmi incollati, collegati mediante chiodi e bulloni; strutture reticolari con giunti chio-dati

4 Portali iperstatici con mezzi di unione a gambo cilindrico, spinotti e bulloni (con le precisazioni contenute nei capover-si del §7.7.3)

5 Pannelli di parete chiodati con diaframmi chiodati, collegati mediante chiodi e bulloni

B

Strutture aventi una bassa capacità di dissipazione energetica

2

Pannelli di parete incollati con diaframmi incollati, collegati mediante chiodi e bulloni; strutture reticolari con collega-mento a mezzo di bulloni o spinotti; strutture cosiddette mi-ste, ovvero con intelaiatura (sismoresistente) in legno e tamponamenti non portanti Portali iperstatici con giunti con mezzi di unione a gambo cilindrico, spinotti e bulloni (con le precisazioni contenute nei seguenti capoversi del §7.7.3)

2,5 Portali iperstatici con mezzi di unione a gambo cilindrico, spinotti e bulloni (con le precisazioni contenute nei seguenti capoversi del §7.7.3)

Tabella 15 - da EC8

tipo Descrizione Coefficiente q

A Struttura non dissipativa 1,0

B Struttura con bassa capacità di dissipare energia 1,5

C Struttura con media capacità di dissipare energia 2,0

D Struttura con buona capacità di dissipare energia 3,0

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7. AZIONI SISMICHE

L'impianto generale normativo relativo alla determinazione degli effetti sismici sulle co-struzioni è sostanzialmente lo stesso sia per quanto riguarda le NTC08 che per l'EC5. In linea generale si tratta, sostanzialmente, di determinare lo spettro di risposta in termini di accelerazione per gli stati limite considerati, in funzione del periodo di ritorno e del perio-do di riferimento. Tuttavia:

• la classificazione della pericolosità sismica del territorio italiano attraverso l'attribu-zione dei parametri ag, F0 e Te ⃰ (di cui all'allegato B delle NTC);

• la classificazione delle tipologie di sottosuolo;

• i parametri topografici e stratigrafici;

• ecc.;

sono elementi che, in quanto del tutto esplicitati all'interno delle NTC08, implicano un to-tale riferimento a queste ultime, al fine della definizione delle azioni statiche equivalenti al sisma da applicare nelle costruzioni.

8. VERIFICHE

Sia le NTC08 sia l'EC5 dispongono che le verifiche di resistenza devono essere eseguite nell'ipotesi di mantenimento delle sezioni piane e di una relazione lineare tra tensioni e deformazioni. L'EC5 pone l'eccezione per il caso di elementi o parti di elementi soggetti a compressione, per i quali può essere adottata una correlazione non lineare di tipo elasto-plastico.

Sulla determinazione dei parametri di resistenza si è già detto al precedente punto 5. Per l'attribuzione delle resistenze caratteristiche, dei moduli di elasticità longitudinali e a ta-glio, si utilizzano i valori tabellari della EN 338 per il legno massiccio e della EN 1194 per il legno lamellare. Essi rappresentano valori di riferimento per la certificazione dei prodotti.

In Tabella 16 si riporta un esempio delle caratteristiche meccaniche per il legno lamellare omogeneo.

Per quanto riguarda le verifiche di resistenza sui classici stati di sollecitazione (trazione, compressione, flessione, taglio, torsione e combinati) le NTC08 danno una sufficiente informazione ma è bene comunque consultare l'EC5 per avere maggiori dettagli in propo-sito. Infine si osserva che nelle NTC08 mancano del tutto gli algoritmi di verifica dei colle-gamenti per i quali l'EC5 risulta indispensabile.

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9. CONCLUSIONI

Da quanto emerge dalla breve analisi sopra effettuata si può dire che, per avere una co-noscenza completa delle problematiche di calcolo degli elementi in legno e a base di le-gno, le NTC08, purtroppo presentano carenze di informazioni che è necessario reperire all'interno di altri codici tecnici. Fra questi risultano indispensabili gli Eurocodici 5 e 8. È bene farne un utilizzo comparato con la norma italiana.

A questo proposito si segnala il volume "La Progettazione delle Strutture in legno'', (Marco Boscolo Bielo Legislazione Tecnica luglio 2014), nel quale si è operato proprio nel senso sopraindicato, ovvero in modo da facilitare il tecnico fruitore all'ottenimento imme-diato delle informazioni di volta in volta necessarie all'iter di progettazione strutturale sen-za dover estrapolare dati sparsi in più codici normativi. Il volume intende, inoltre, spiegare in forma semplice gli aspetti teorici che sottendono l'applicazione degli algoritmi di corren-te utilizzo.

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Sull’obbligatorietà del-le Linee Vita in coper-tura.

a cura del Geom.

Claudio Favero

LINEE-VITA SÌ O LINEE-VITA NO?

"A seguire un personale commento alle nuove disposizioni regionali in merito al-le linee vita del geometra Claudio Favero, tra i componenti storici della commissione sicurezza."

Nel premettere che giuste e corrette (come sempre) sono state le osservazioni dell’arch. Carretta (vedi articolo sull’ultimo numero della nostra rivista), riguardo alle norme da ri-spettare per questo tipo di lavorazioni (eliminazione dei rischi alla fonte mediante l’adozione di provvedimenti, previsti nella normativa tecnica, esistenti e contenuti nel TUS n.81/2008), anche in merito ad immaginare un lavoro futuro, prevedibile e necessario, che richieda provvedimenti di prevenzione (passo d’uomo, punti d’ancoraggio, linea-vita), che nella realtà (futura) sono mancanti, proprio perché non valutati e previsti (responsabilità che grava e ricade sul CSE), la Commissione, ma soprattutto alcuni colleghi nel Conve-gno del 05 dicembre scorso (a Ca’ del Galletto), hanno fatto notare che il professionista potrebbe anche prevedere nel proprio Fascicolo, l’accesso e relativi lavori in quota, con mezzi alternativi (ponteggi, cestelli, PLE tipo ISO, …), non necessariamente installando le linee-vita (problematici e scomodi DPI di 3^categoria), assolvendo, comunque, a quanto disposto nel D.Lgs.n.81/2008 dall’art.111 (comma 1, lettera a) e commi 4, 5 e 6) e all’art.115 (comma 1) – soluzione delle linee-vita “… in quota qualora non siano state attuate misure di protezione collettiva …”.

La Commissione Sicurezza, dopo che da poco si sono chiusi una serie di convegni sull’aggiornamento in oggetto, sta, nel frattempo, già organizzando la programmazione di altri convegni/seminari esplicativi e chiarificatori in materia.

Convegni/seminari non solo relativi all’ostica materia dei lavori in quota, ma anche ai più recenti “Decreto Palchi” e “Decreto Modelli Semplificati”, suggerendo ai colleghi di agire (in questo “confuso” momento) in modo deontologicamente professionale (se crediamo veramente alle cose che facciamo): cercare di convincere il Committente, in presenza almeno di nuove costruzioni (purché non siano semplici tettoie e/o coperture di garage di modeste altezze/dimensioni) o di restauri e/o ristrutturazioni (che interessano la sostitu-zione dell’orditura principale portante del tetto) o in quelle coperture in cui sono palesi i ricorrenti accessi (per una continua/costante manutenzione), di prevedere, nella nuova copertura, alcune soluzioni di sicurezza proposte (dispositivi di ancoraggio, linee-vita e/o … altro); questo anche se alcuni uffici tecnici comunali non richiedano più alcun espleta-mento burocratico in merito.

Ma perché, dunque, tutta ‘sta agitazione?

Per l’arch. Luigi Carretta l’agitazione non ha alcuna ragione (diritto) d’esistere, per il sem-plice motivo che non ci dovrebbe proprio essere: tu tecnico eri responsabile prima, come lo sei pure adesso, di tutte le mancate adozioni di provvedimenti, previsti nella normativa tecnica (da obbligatoriamente redigere nel Fascicolo Tecnico), per i futuri accessi e lavori in quota; ma per noi tecnici veneti, invece, in attesa, appunto, di più esplicativi “seminari” futuri, l’argomento presenta una sfaccettatura un po’ … caotica e confusa; e con le suc-cessive note vorrei cercare di decifrare l’indistinta e arruffona condizione che attualmente patiamo in Veneto; provare a spiegare il perché in questo momento ci troviamo in una situazione, all’apparenza, disordinata e incerta e difficile da decifrare.

Sembrerebbe (il “condizionale” è d’obbligo) che l’introduzione della LR n.28 del 25.09.2014 (BUR n.94 del 30.09.2014, in vigore dal 01 ottobre ai sensi dell’art.2 della

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Pag. 19 norma regionale), le linee-vita in copertura non siano più obbligatorie.

O, meglio, secondo l’attinente disposizione regionale, sono ancora valide (e con loro tutta la conseguente procedura), ma non avrebbero più senso di esistere “… anche nella fase successiva di manutenzione” (variazione questa introdotta, appunto, dalla LR. n.28/2014, quale modifica all’art.79bis della LR. n.61 del 27.06.1985 “Norme per l’assetto e l’uso del territorio” e norme attuative e transitorie).

Che significa?

Premesso quanto espresso dai relatori nel Convegno a Ca’ del Galletto (ove, secondo loro niente è cambiato rispetto a prima), sembrerebbe (uso sempre il condizionale) che nei cantieri in cui, in corso d’opera, siano previste delle particolari lavorazioni che abbiso-gnano dell’esclusivo uso di attrezzature contro la caduta dall’alto (DPI di 3^categoria), perché impossibilitato e/o inattuabile l’uso di ponteggi, la modifica regionale renda obbli-gatorio l’installazione delle linee-vita, seguendo le precise istruzioni/disposizioni impartite dalla normativa vigente regionale (DGRV n.97 del 31.01.2012), menzionandole, se del caso, nel fascicolo tecnico progettuale dell’opera (incarico al CSP).

Al termine delle singole lavorazioni e/o all’ultimazione dei lavori, in fase di smontaggio del cantiere, pare interpretare che le linee-vita potrebbero esser tolte (oppure non più installa-bili), perché non più obbligatoria la loro presenza in copertura “… nella successiva fase di manutenzione”.

In questo caso, stessa sorte dovrebbe subire il fascicolo tecnico in fase ultimativa, a firma del CSE, in cui si dovrebbero individuare, in mancanza di linee-vita e percorsi/accessi alternativi alla copertura, quali sarebbero le opportune soluzioni che il tecnico valuta da adottarsi per la futura manutenzione del tetto (ponteggi e/o quant’altro) e la sua raggiungi-bilità, vietando espressamente l’accesso alla copertura ad altre empiriche e/o fantasiose soluzioni; in sostanza l'interpretazione che, generalmente, è passata è che le linee-vita avrebbero senso durante i lavori in cantiere, ma non "… nella successiva fase di manu-tenzione ".

Questa sembrerebbe l'interpretazione data (ma con MOLTO beneficio d’inventario) già da alcuni tecnici comunali, da numerosi colleghi e pure dal dott. Federico Carlini (docente formatore all'Università degli studi di Firenze, collaboratore alla stesura della legge regio-nale toscana) nel corso di aggiornamento alla sicurezza, svoltosi in Collegio il 24 ottobre scorso.

Che dire?

A una tal confusionaria, anacronistica e contraddittoria interpretazione legislativa non ci sono, al momento, commenti, solo una presa visione della cosa, in attesa, come detto, di convegni (già eseguiti e/o in corso) da parte della Commissione Sicurezza e/o di qualche circolare regionale interpretativa.

Ma come? Per alcuni Tecnici Comunali dovremo produrre l’intera procedura prevista dalla normativa regionale PRIMA di ottenere il parere favorevole dell’Ufficio Tecnico, per poi (ultimati i lavori) poterne fare a meno e … demolire il tutto?

E nel caso le mie operazioni in cantiere non prevedessero le linee-vita, che faccio?

In sostanza: opinioni poche ... ma ben confuse!!!

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Pag. 20 Prova ne sia che gli esperti/addetti del settore (costruttori in testa) si stanno prodigando (con sollecitata insistenza) affinché la Regione faccia (al più presto) una nuova modifica, alla modifica ... della modifica!!!

A seguito dell’infelice variazione regionale sui lavori in quota (linee-vita), ci sono state svariate critiche e, in particolar modo, qualcuno ha commentato: “… ma la vera domanda rimane: quanto vale una vita? In questi momenti in cui numerosi sono i casi di morti bian-che si può veramente pensare che la sicurezza sia solo un costo? Si vuole qui esprimere con fermezza il dissenso per questa scelta, in quanto si ritiene che la sicurezza del lavo-ratore debba essere sempre posta in primo piano”.

In un convegno a Treviso, un paio di anni fa, ad una osservazione in merito agli eccessivi formalismi burocratici cui andavano incontro privati e professionisti, fu risposto che: “… in fin dei conti, una linea-vita, una volta montata, avrebbe permesso un notevole risparmio … anche solo pensando a quanto sarebbe venuto a costare l’installazione di un ponteg-gio ogniqualvolta si sarebbe dovuto accedere alla copertura”.

Non capisco!

Ma se una vita non ha prezzo e la normativa mi dice (più volte) che per la tutela di una persona, di un lavoratore, deve esser prerogativa di un buon professionista scegliere il metodo più sicuro e protettivo per le maestranze addette alle lavorazioni in cantiere, per-ché non obbligare i DPC rispetto ai delicati DPI (addirittura di 3^categoria)?!?

Perché l’impiego non è giustificato a causa della breve durata?

È vero e risaputo che un ponteggio (DPC) costa molto di più di una linea-vita (DPI) … ma non si è forse detto che la vita di una persona non ha prezzo?!? … o ha un prezzo a prescindere?!?

E, allora, semplicemente chiedo: l’operaio che opera su di un tetto a falde/inclinato, dove lavora meglio ed è più sicuro? Attaccato a un cavo … o libero di deambulare in copertura, protetto da una robusta impalcatura con parapetti a norma?

E nel montare una grondaia o istallare un’antenna parabolica, dove il mio onesto lavorato-re si sente più protetto? In equilibrio su di una fune (col pericolo dell’effetto pendolo) … o a bordo di un cestello (magari pure ISO e imbragato allo stesso)?

Chi mi sa rispondere (in modo esaustivo e … logico)?!?

Le ultime note ufficiose riferiscono che la norma sarà ri-presa in mano … ma non prima di febbraio/marzo 2015 … o forse, cosa molto più probabile, dopo le votazioni primaverili!!!

Sempre in ambito di linee-vita (a complicare ancor di più l’ostica materia trattata), un’altra importante novità riguarda l’aggiornamento (datato 2012, quindi già in vigore) della norma tecnica UNI EN 795 (relativa alla “specificazione” degli ancoraggi), in cui sono state intro-dotte alcune variazioni, soprattutto negli ancoraggi del Tipo C (le linee-vita, appunto).

Nello specifico, le principali novità, inserite nell’edizione 2012 della norma, rispetto alla precedente, hanno chiarito che:

- gli ancoraggi devono esser sempre rimovibili (ma non portatili e individuabili – pertanto le linee-vita possono, quindi, per assurdo, NON avere la marcatura CE);

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Pag. 21 - sono vietate le linee di ancoraggio provviste dei cosiddetti morsetti a U;

- è stata introdotta una prova di deformazione massima ai carichi statici limitati (circa kg.70); carichi di lavoro per operare un carico-statico in situazione di caduta totalmen-te trattenuta;

- inserita una nuova prova che prevede un carico statico supplementare sugli ancoraggi, in seguito ad una caduta;

- ancoraggi predisposti SEMPRE per un unico utente (una linea dovrà esser usata da un unico lavorante ) – per gli ancoraggi destinati a più operatori è stata introdotta una specifica norma tecnica UNI CEN 16415 (questa specifica NON trova però alcun riferimento nelle leggi e nei regolamenti regionali );

Quest’ultima disposizione limita i lavori in copertura con uso dei nuovi ancoraggi del Tipo C? Potrebbe, infatti, essere permessa la sola sostituzione di un paio di coppi, mentre il ripasso di parte della falda (causa tromba d’aria e/o forte grandinata) NON sarà più possi-bile, poiché questi interventi, di norma, richiedono la presenza di almeno due (o più) ope-rai???

Sempre che non si voglia, quale soluzione, dotare la copertura di 2 linee-vita parallele (?!? ), o di più tratte della stessa, previa (a questo punto) verifica strutturale accurata (da parte di uno strutturista specializzato) della reale tenuta dei punti fissi sull’orditura princi-pale portante (architravi e/o travi di colmo, anche in legno, … purché sia un tipo di legna-me riconosciuto idoneo dalle norme tecniche); procedura che, a mio parere, pur non ob-bligatoria, sarebbe bene adottare anche in caso di un’unica linea-vita.

Ma, nel frattempo, cosa ne facciamo delle “vecchie” linee-vita UNI EN 795 antecedenti il 2012?

Le buttiamo via?

E quelle già montate dovranno esser sostituite?

Secondo quanto chiarito le supposte “vecchie” linee-vita possono benissimo continuare a esistere e, se ancora reperibili nel “fondo-riserva magazzino”, possono essere montate (fino a esaurimento scorte), con le loro precedenti caratteristiche; mentre quelle già instal-late restano ancora validate per quanto già in precedenza dichiarato, sia in fase di fornitu-ra, sia nella informazione della posa e sia nelle istruzioni ufficiali del libretto di manuten-zione.

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PAGAMENTO IMU 2014 TERRENI AGRICOLI

SCADENZA 26 GENNAIO 2015 RIFERIMENTI NORMATIVI DL 6 6/2014 E 185/2014

In sintesi l'evolversi dell' IMU sui Terreni Agricoli: Il decreto legge 66/2014 (emesso dai ministeri di Economia, Interno e Politiche agricole) del 28 novembre scorso ha ampliato il raggio d’azione dell’IMU a tutti i terreni nei Comuni con “altitudine al centro” fino a 280 metri. E non soltanto: nelle località in cui l’altitudine si colloca tra i 281 e 600 metri è stato imposto il pagamento ai proprietari che non sono col-tivatori diretti o imprenditori agricoli professionali. Di conseguenza l’esenzione totale è rimasta soltanto dai 601 metri in su. Con le nuove regole molti proprietari di terreni che in passato non pagavano, ora sono obbligati al pagamento dell'IMU sui Terreni Agricoli per l'anno 2014 entro il 26 gennaio 2015. Il punto di riferimento per verificare i requisiti in que-stione è rappresentato dal puntuale “Elenco comuni italiani”, pubblicato dal’ISTAT. l’intera questione attende il giudizio del TAR che si esprimerà solo il 21.01 in merito alla legittimità dei nuovi criteri di suddivisione dei comuni (fra comuni montani e non)

CONTRIBUTO INTEGRATIVO DAL 1° GENNAIO 2015

A partire dal 1° gennaio 2015, sarà necessario per tutti gli incarichi da committenti priva-ti indicare nelle fatture professionali l'aliquota del contributo integrativo al 5%. Tale au-mento non si applica per le prestazioni professionali effettuate alle Pubbliche Amministra-zioni, per le quali rimane in vigore l'aliquota del 4%.

ERRATA CORRIGE AL N. 411 DI NOVEMBRE 2014

Circolare Regionale del Piano Casa Si comunica che il numero della DGR e della Circolare citato nel mensile di novembre è errato, quello corretto è il seguente: - DGR n. 1925 del 28/10/2014 pubblicata nel BURV n. 111 del 20/11/2014; - Circolare n. 1 del 13/11/2014 pubblicata nel BURV n. 111 del 20/11/2014.

MEMO

Memo

a cura del

Comitato di Redazione

via Piave n. 15 - 31100 Treviso tel. + 39 0422 312700 fax. + 39 0422 420472 e-mail: [email protected]