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Collegi IPASVI del Venetodi Vicenza, Verona, Padova,Treviso, Rovigo e Venezia
1a edizione: Giugno 2005
LINEE GUIDAper l’inserimento
dell’OSS nel processo di assistenza infermieristica
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Linee guida per l’inserimento dell’OSSnel processo di assistenza infermieristica
ISBN 88-88713-03-4
Copyright © 2005Collegi IPASVI di Vicenza, Verona, Padova,
Treviso, Rovigo e Venezia.
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Linee guida per l’inserimento dell’OSSnel processo di assistenza infermieristica
GRUPPO DI LAVOROPagiusco Gaetana, Fanchin Gianmaria, Pegoraro Federico,
Pernechele Maria Teresa, Vanzetta Marina.
RINGRAZIAMENTISi ringrazia Padovan Marisa, Responsabile dell’Ufficio Infermie-
ristica dell’ULSS 6 di Vicenza, per il contributo di riflessione.Si ringraziano i dirigenti dei Servizi Infermieristici
componenti del gruppo di lavoro regionale:Antonini RobertaBenedetti Regina
Bernardi Maria TeresaBortolini Pasquale
Bortoluz CarlaBoscolo Maria RosaBroll Maria Grazia
Capirossi GiuseppinaCasazza MiriaDel Col AnnaFavro AlidaFeltrin CatiaGaiga Angela
Greggio AnnalisaMaccarone Maria Maddalena
Marin IrenePadovan MariaRossi FrancescaSalmaso Daniele
Schievano EmilianoSpiazzi GiovannaStivanello Lucia
Turatto PietroZattarin AldoZorzi Loris
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INDICE
Introduzione...................................................................... 7
Responsabilità infermieristica........................................... 10
Premesse concettuali......................................................... 13
Modello organizzativo per obiettivi.................................. 15
Il processo assistenziale.................................................... 16
Normativa riguardante l’operatore socio sanitario............ 17
L’inserimento delle figure di supporto nel processoassistenziale....................................................................... 22
Cambiamenti organizzativi necessari per un ottimaleinserimento delle figure di supporto.................................. 24
Guida per l’attribuzione di compiti al personaledi supporto......................................................................... 28
Riferimenti legislativi........................................................ 39
Bibliografia........................................................................ 41
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Linee guida per l’inserimento dell’OSSnel processo di assistenza infermieristica
INTRODUZIONE
OBIETTIVIQuesto documento viene presentato con gli obiettivi di:✔ favorire la ricerca di modelli organizzativi e pro-
fessionali che siano finalizzati all’inserimento delle figure di supporto
✔ fornire strumenti di conoscenza e analisi sul tema dell’inserimento delle figure di supporto
✔ contribuire alla riflessione sul ruolo che oggi la pro-fessione infermieristica sta assumendo nel contesto socio-sanitario.
LETTURA DEL DOCUMENTO:✔Viene presentata la figura dell’infermiere e la sua
responsabilità nella gestione del personale di sup-porto, responsabilità che trova concretezza nella scelta di un modello organizzativo che favorisca la presa in carico dell’assistito e l’utilizzo del processo assistenziale come strumento di governo clinico.
✔ Viene presentata la figura dell’OSS, i suoi ambiti di at-tività e competenza, sia alla luce della normativa vigen-te che di una lettura della professione infermieristica.
✔Viene presentata la modalità di integrazione fra le due figure, infermiere e OSS. Essendo il processo assistenziale lo strumento principale per la gestione dell’assistenza infermieristica, si è evidenziato il ruolo di collaborazione dell’OSS nel processo assistenziale.
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✔Vengono presentate alcune linee di indirizzo per aiutare l’infermiere nell’attribuire correttamente at-tività all’OSS, tali linee di indirizzo possono essere utili sia per l’infermiere clinico che per gli infermie-ri che hanno responsabilità organizzative
✔Vengono infine presentati i criteri minimi necessari per garantire un inserimento dell’OSS nell’équipe as-sistenziale. Tali criteri possono essere utili a coloro che hanno responsabilità nella gestione del cambiamento.
PUNTI CHIAVE DEL DOCUMENTO:✔L’infermiere è il responsabile dell’assistenza in-
fermieristica, questo sia per norma di legge (DPR 739/94 e Legge 42/99) sia perché è l’unico profes-sionista che ne ha competenza.
✔L’assistenza infermieristica è la risposta ai bisogni della persona, così come evidenziato dalle teorie del nursing.
✔L’infermiere interviene nella soddisfazione dei bi-sogni della persona non più autosufficiente, con lo scopo di promuovere il miglioramento della salute e del benessere della persona assistita, attivando tutte le possibili risorse della stessa (inclusa la famiglia e/o il gruppo sociale di appartenenza). L’infermiere quindi interviene in situazioni di complessità assi-stenziale, tale complessità va definita nella specifica situazione attraverso strumenti che devono essere costruiti dalla professione.
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✔Per rispondere ai bisogni di assistenza infermieristi-ca l’infermiere applica il processo assistenziale, con un modello organizzativo coerente.
✔L’infermiere non delega attività o responsabilità all’OSS, in quanto rimane unico responsabile del risultato assistenziale, ma può (ove necessario) at-tribuire attività. L’OSS è responsabile della corretta esecuzione dell’attività attribuita.
✔L’attribuzione dei compiti all’OSS spetta all’infer-miere.
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RESPONSABILITÀ INFERMIERISTICA
L’ infermiere è il professionista con ambiti di com-petenza, autonomia e responsabilità.
Nello specifico la responsabilità e l’ autonomia infer-mieristica vengono ribadite nei seguenti atti normativi:Norma ContenutoD.M. 14/09/94 n. 739.
Regolamento concernente l’individuazione della figura e del relativo profilo dell’infermiere
"... L’infermiere è l’operatore sanitario (omissis) responsabile dell’assistenza generale infermieristica"."L’infermiere:✔Partecipa all’individuazione dei
bisogni di salute della popolazione e della collettività;
✔Identifica i bisogni di assistenza infermieristica della persona e della collettività e formula i relativi obiettivi;
✔Pianifica, gestisce e valuta l’intervento assistenziale infermieristico;
✔Garantisce la corretta applicazione delle prescrizioni diagnostico terapeutiche;
✔Agisce sia individualmente sia in collaborazione con gli altri operatori sanitari e sociali;
✔Per l’espletamento delle funzioni si avvale, ove necessario, dell’opera del personale di supporto.
✔L’infermiere contribuisce alla formazione del personale di supporto.
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L. 42/99 ✔Abrogazione del mansionario ✔Include tra le professioni sanitarie
quella infermieristica ✔Indica i tre criteri guida - Profilo
Professionale, Ordinamenti Didattici, Codice Deontologico - quali punti di riferimento per l’ ambito di competenza e responsabilità infermieristica."
Codice Deontologico dell’Infermiere
Norme Generali
Rapporti professionali con colleghi e altri operatori
Art. 1.3 "La responsabilità dell’infermiere consiste nel curare e nel prendersi cura della persona, nel rispetto della vita, della salute, della libertà e dignità dell’individuo". Art. 3.2 "L’infermiere assume responsabilità in base al livello di competenza raggiunto e ricorre, se necessario, all’intervento o alla consulenza di esperti. Riconosce che l’integrazione è la migliore possibilità per far fronte ai problemi dell’assistito; riconosce altresì l’importanza di prestare consulenza, ponendo le proprie conoscenze ed abilità a disposizione della comunità professionale."Art. 5.1 "l’infermiere collabora con i colleghi e gli altri operatori, di cui riconosce e rispetta lo specifico apporto all’interno dell’équipe. Nell’ambito delle proprie conoscenze, esperienze ruolo professionale contribuisce allo sviluppo delle competenze assistenziali".
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Art. 5.2 "l’infermiere tutela la dignità propria e dei colleghi, attraverso comportamenti ispirati al rispetto e alla solidarietà. Si adopera affinchè la diversità di opinione non ostacoli il progetto di cura".Art. 5.3 "l’infermiere ha il dovere di autovalutarsi e di sottoporre il proprio operato a verifica, anche ai fini dello sviluppo professionale".
Legge 251/00
Disciplina delle professioni sanitarie
1. Gli operatori delle professioni sanitarie dell’area delle scienze infermieristiche, svolgono con autonomia professionale attività... utilizzando metodologie di pianificazione per obiettivi dell’assistenza
2. Il Ministero della Sanità... emana linee guida per... la revisione dell’organizzazione del lavoro, incentivando modelli di assistenza personalizzata
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PREMESSE CONCETTUALI
L’infermiere è il professionista che risponde glo-balmente ai bisogni di assistenza infermieristica della persona che ha in carico.
Nell’ambito del campo proprio di competenza, l’infermiere può far svolgere compiti di tipo esecutivo a figure di supporto, mantenendo la responsabilità sul processo decisionale.
La risposta ai bisogni di assistenza infermieristica e la gestione del percorso finalizzato al raggiungimento dell’autonomia della persona, non possono prescindere dai seguenti principi:✔ la persona è il soggetto dell’assistenza ✔ l’infermiere è responsabile dell’assistenza infermie-
ristica generale✔ l’infermiere identifica i bisogni di assistenza infer-
mieristica e pianifica, gestisce e valuta il processo assistenziale
✔ il modello concettuale di riferimento esplicita i con-tenuti dell’assistenza infermieristica
✔ il modello organizzativo deve permettere la presa in carico della persona assistita
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Il processo di assistenza infermieristica e l’organiz-zazione devono essere coerenti1.
1 Lo schema è di G. Marmo ed è tratto dal corso di formazione “L’inserimento delle figure di supporto”, tenuto nel 2000 all’ULSS 6 di Vicenza
PERSONA
Processo di assistenza
infermieristica
Organizzazione dell’assistenza infermieristica
PROBLEMA DI SALUTE
BISOGNO DI ASSISTENZA INFERMIERISTICA
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MODELLO ORGANIZZATIVOPER OBIETTIVI
In questo modello l’infermiere è responsabile del-l’assistenza generale infermieristica di un gruppo di pa-zienti, tale organizzazione presuppone la pianificazione assistenziale che consente:✔ la raccolta dei dati sui bisogni di assistenza infer-
mieristica✔ l’identificazione dei bisogni di assistenza infer-
mieristica✔ la definizione degli obiettivi e degli interventi assi-
stenziali✔ la valutazione dei risultati assistenziali
In questo modo quando un compito viene assegnato dall’infermiere alla figura di supporto lo stesso compito è inserito in un contesto, in cui l’infermiere pianifica e ha la responsabilità del risultato dell’assistenza, l’OSS ha la responsabilità del compito assegnato.
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IL PROCESSO ASSISTENZIALE
La competenza dell’infermiere si delinea nella rilevazione, nella identificazione e nella soluzione dei bisogni di assistenza infermieristica, attraverso la scelta degli interventi da realizzare in modo autonomo o collaborativo.
Sono di esclusiva competenza infermieristica1. la valutazione di tutti i bisogni della persona 2. la definizione del livello di autonomia della persona3. la valutazione della complessità clinica e assisten-
ziale dell’assistito
Il processo assistenziale permette la costruzione di un percorso logico che consente all’infermiere, attra-verso un processo decisionale, di assegnare, ove ne-cessario, compiti al personale di supporto, mantenendo però la responsabilità e la supervisione dell’intero pro-cesso assistenziale.
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NORMATIVA RIGUARDANTEL’OPERATORE SOCIO SANITARIO (OSS)
✔Conferenza Stato-Regioni Seduta del 22 febbraio
2001✔Legge Regionale 16 agosto 2001, n.20✔Legge Regionale 9 agosto 2002, n. 17
L’Operatore Socio Sanitario (OSS) è una figura che trova origine nella sintesi dei profili degli operatori del-l’area sociale e di quella sanitaria.
L’OSS è in possesso di conoscenze e di tecniche as-sistenziali, è in grado di lavorare per compiti ed obietti-vi, è in grado di interagire con professionalità diverse.
Il percorso formativo dell’OSS nel Veneto è definito con L.R. n. 20/01, si sviluppa per un massimo di 18 mesi (solitamente un anno). Il corso ha una durata com-plessiva di 1000 ore, metà delle quali di tirocinio da ef-fettuarsi presso strutture socio sanitarie. La formazione dell’Operatore socio-sanitario è di competenza della Regione che programma l’attivazione dei corsi sulla base del fabbisogno di tali figure, annualmente deter-minato. L’effettivo svolgimento dei corsi è demandato ad enti autorizzati dalla Giunta Regionale.
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I compiti dell’operatore socio sanitario sono:a) soddisfare i bisogni primari della persona, nell’am-
bito delle proprie aree di competenza, in un contesto sia sociale che sanitario;
b) favorire il benessere e l’autonomia dell’utente.Le attività e le competenze dell’OSS sono schema-
tizzate nella seguente tabella.2
Area di Attività CompetenzaIgieniche Cura la puli-
zia e l’igiene ambientale
✔È in grado di collaborare con l’utente e la famiglia nella sanificazione e sanitizzazio-ne ambientale
✔È in grado di curare la pulizia e la manutenzione di arredi e attrezzature, nonché la conservazione degli stessi e il riordino del materiale dopo l’assunzione dei pasti
✔Sa curare il lavaggio, l’asciu-gatura e la preparazione del materiale da sterilizzazione
Trasporto materiali
✔Sa garantire la raccolta e lo stoccaggio corretto dei rifiuti, il trasporto del materiale biologico sanitario e dei cam-pioni per esami diagnostici.
2 Pagiusco G., Padovan M. “L’integrazione con le figure di supporto: una sfida per l’infermiere” ed. Cortina, Padova 2002, pag. 9-10 (modificato)
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Relazione e comuni-cazione
Riconosce e utilizza linguaggi e sistemi di comunicazio-ne relazione appropriati in relazione alle condizioni operative
✔Sa lavorare in équipe.✔Si avvicina e si rapporta con
l’utente e con la famiglia, comunicando in modo par-tecipativo in tutte la attività quotidiane di assistenza;
✔Sa rispondere esaurien-temente, coinvolgendo e stimolando al dialogo.
✔Sa coinvolgere le reti infor-mali, sa rapportarsi con le strutture sociali, ricreative, culturali dei territori.
✔Sa sollecitare e organizzare momenti di socializzazione, fornendo sostegno alla parte-cipazione a iniziative cultura-li e ricreative sia sul territorio che in ambito residenziale.
✔É in grado di partecipare all’accoglimento dell’utente per assicurare una puntuale informazione sul Servizio e sulle risorse.
Informa-zione e documen-tazione
Utilizza strumenti informativi di uso comune per la regi-strazione di quanto rile-vato durante il servizio
✔Conosce le modalità di rilevazione, segnalazione e comunicazione dei problemi generali e specifici relativi all’utente.
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Rileva-zione e valuta-zione dei bisogni di assistenza
Osserva e collabora alla rileva-zione dei bi-sogni e delle condizioni di rischio danno dell’utente
✔Sa osservare e riconoscere e riferire alcuni dei più comuni sintomi di allarme che l’utente può presentare
✔Sa attuare interventi di primo soccorso
✔Sa utilizzare specifiche procedure per mantenere la sicurezza dell’utente riducendo al massimo il rischio
Collabora al-l’attuazione dei sistemi di verifica degli interventi
Assisten-ziali
Assiste la persona in particolare non auto-sufficiente o allettata nelle attività quoti-diane e di igie-ne personaleCollabora all’attuazione degli interven-ti assistenzialiValuta per quanto di propria com-petenza, gli interventi più appropriati da proporre
Sa svolgere attività finalizzate a:✔Igiene personale✔Cambio della biancheria✔Espletamento delle funzioni
fisiologiche✔Aiuto nella deambulazione✔Uso corretto di presidi, ausili✔Apprendimento e
mantenimento delle posture corrette
✔Trasporto di utenti allettati, … su indicazione del personale preposto
✔Controllare e assistere la somministrazione delle diete, su indicazione del personale preposto.
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Coadiuva il personale sanitario nell’assisten-za al malato terminale o morente
✔Collabora alla composizione della salma e provvede al suo trasferimento
✔É in grado di interagire, in collaborazione con il personale sanitario, con il malato morente.
Supporto Realizza attività semplici di supporto diagnostico terapeutico
Su indicazione del personale preposto è in grado di:✔Aiutare per la corretta
assunzione dei farmaci prescritti e per il corretto utilizzo di apparecchi medicali di semplice uso
✔Aiutare nella preparazione alle prestazioni sanitarie
✔Effettuare piccole medicazioni e cambio delle stesse.
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L’INSERIMENTO DELLE FIGURE DI SUPPORTO NEL PROCESSO
ASSISTENZIALE
Il personale di supporto coadiuva l’infermiere nelle attività di assistenza diretta alla persona assistita. I com-piti da assegnare all’OSS devono essere coerenti con la normativa e la formazione prevista per lo stesso.
L’attuazione del processo assistenziale consente all’infermiere di assegnare compiti alla figura di sup-porto in base alla criticità della persona, alla comples-sità della prestazione e alla competenza e conoscenze dell’operatore.
Non è sicuramente attribuibile:✔ la valutazione globale dell’assistenza infermieristi-
ca (identificazione dei bisogni per i quali l’operatore collabora)
✔ la valutazione delle condizioni cliniche assistenziali e psicologiche della persona, e dei bisogni educativi
✔ la definizione del piano assistenziale✔ la valutazione dei risultati del processo assistenziale.
3 Pagiusco G., Padovan M. “L’integrazione con le figure di supporto: una sfida per l’infermiere” ed. Cortina, Padova 2002, pag. 9-10 (modificato)
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PROCESSO DI ASSISTENZA
INFERMIERE
CONTRIBUTO DELLA FIGURA DI SUPPORTO
OSS
Il ruolo dell’OSS nel processo assistenziale3
Attua compiti attribuiti dall'infermiere
Contribuisce nel rilevare segni e
sintomi
Identificazione dei bisogni di assistenza
infermieristica
Analisi dei bisogni e definizione degli
obiettivi
Pianificazione degli interventi
Attuazione delle attività
Valutazione dei risultati
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CAMBIAMENTI ORGANIZZATIVI NECESSARI PER UN OTTIMALE
INSERIMENTO DELLE FIGURE DI SUPPORTO
Alla luce delle premesse l’assegnazione di compiti rende necessaria una riorganizzazione dell’assistenza al fine di garantire qualità e sicurezza delle prestazioni erogate.
A tale scopo si ritengono irrinunciabili le seguenti condizioni organizzative:1. Utilizzare un modello organizzativo per obiettivi,
non un modello per compiti 2. Avere un modello concettuale di assistenza 3. Utilizzare in modo formale e visibile il processo di
assistenza infermieristica e/o i percorsi clinico assi-stenziali
4. Utilizzare criteri, definiti in seno all’équipe infer-mieristica, per la valutazione del livello di autono-mia dell’assistito e della complessità assistenziale
5. Valutare le competenze del personale di supporto, quali:a. formazione acquisitab. conoscenze ed esperienze personali possedutec. capacità e abilità possedute dal singolo OSS
6. Utilizzare strumenti di documentazione del proces-so assistenziale
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7. Utilizzare strumenti operativi e/o organizzativi per attuare e documentare il passaggio di informazioni fra l’infermiere e l’OSS
8. Utilizzare strumenti operativi per guidare le rileva-zioni che l’OSS deve fare, e utilizzare procedure per descrivere i compiti assegnati all’OSS
9. Utilizzare indicatori per valutare la qualità dell’in-serimento dell’OSS nell’équipe assistenziale
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GUIDA PER L’ATTRIBUZIONE DI COMPITI AL PERSONALE DI SUPPORTO 4
4 Pagiusco G., Padovan M. “L’integrazione con le figure di supporto: una sfida per l’infermiere” ed. Cortina, Padova 2002, pag. 91-102 (modificato) e College of nurses of Ontario “A decision guide” www.cno.org (modificato)
SI
SI
Il compito che si intende attribuirerientra fra le competenze dell'OSS?
I bisogni di assistenza in una visione globale danno questi risultati:✔ la complessità dei bisogni assistenziali è BASSA✔ la prevedibilità delle condizioni dei clienti è ALTA✔ i requisiti cognitivi/tecnici per lo svolgimento delle attività
SONO BASSI✔ il livello e il range di potenziali risultati negativi nell’espletare
le responsabilità/attività per i clienti SONO BASSI Per la valutazione dettagliata di questi fattori
vedi allegato 1 della guida
L’analisi delle circostanze danno i seguenti risultati:✔ il livello di autonomia decisionale richiesta per rispondere
ai bisogni di assistenza è BASSO✔ la disponibilità di risorse da attivare per intervenire è ALTO ✔ l’opportunità di mantenere la competenza è ALTA
Per la valutazione dettagliata di questi fattorivedi allegato 2 della guida
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Linee guida per l’inserimento dell’OSSnel processo di assistenza infermieristica
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Linee guida per l’inserimento dell’OSSnel processo di assistenza infermieristica
GUIDA PER L’ATTRIBUZIONE DI COMPITI AL PERSONALE DI SUPPORTO 4
4 Pagiusco G., Padovan M. “L’integrazione con le figure di supporto: una sfida per l’infermiere” ed. Cortina, Padova 2002, pag. 91-102 (modificato) e College of nurses of Ontario “A decision guide” www.cno.org (modificato)
NON ATTRIBUIBILE
ATTRIBUIBILE
NON ATTRIBUIBILE
NON ATTRIBUIBILE
NO
NO
NO
SI
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Allegato 1 della GUIDA PER L’ATTRIBUZIONE DI ATTIVITÀ AL PERSONALE DI SUPPORTO
BISOGNI ASSISTENZIALI:DOMANDE DA PORSI
DESCRIZIONE DEL LIVELLO
BASSO MEDIO ALTO
A - Quanto complessi sono i bisogni di assistenza infermieristica dei pazienti?Domande da porsi:✔Il paziente è una persona, un gruppo di persone o una
popolazione? ✔In quale misura sono conosciute le esigenze del paziente? ✔Quanto chiaramente sono identificabili i bisogni di assistenza
infermieristica?✔Quale grado di interrelazione hanno i bisogni di assistenza? ✔Quali supporti sono richiesti per rispondere ai bisogni di
assistenza?✔Fino a che punto i bisogni di assistenza sono gestiti dai
pazienti?
Individuo o gruppo con ben definiti e ben stabiliti bisogni di assistenza.
Individuo o gruppo con bisogni di assistenza stabiliti o facilmente identificabili, che possono essere o non essere interrelati.
Individuo o gruppo o popolazione con un range di bisogni di assistenza mutevoli o fluttuanti che possono essere o non essere facilmente identificabili.La portata dei bisogni assistenziali può non essere conosciuta.
B - Qual è la prevedibilità delle condizioni del paziente?Domande da porsi:✔Quanto efficacemente sono gestite e controllate le condizioni
di salute del paziente?✔Quali cambiamenti probabilmente accadranno nelle
condizioni del paziente?✔Quanto possono essere previsti i tipi e i tempi dei
cambiamenti?
Le condizioni di salute non sono ben controllate/gestite.Un range di cam-biamenti potreb-bero accadere, il tempo non è prevedibile.
Le condizioni di salute possono non essere ben controllate/gestite.Un numero di cambiamenti identificabili potrebbero accadere, il tempo potrebbe non essere prevedibile.
La condizione di salute è ben controllata/gestita.Nessun significativo cambiamento probabilmente può accadere.
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Linee guida per l’inserimento dell’OSSnel processo di assistenza infermieristica
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Allegato 1 della GUIDA PER L’ATTRIBUZIONE DI ATTIVITÀ AL PERSONALE DI SUPPORTO
BISOGNI ASSISTENZIALI:DOMANDE DA PORSI
DESCRIZIONE DEL LIVELLO
BASSO MEDIO ALTO
A - Quanto complessi sono i bisogni di assistenza infermieristica dei pazienti?Domande da porsi:✔Il paziente è una persona, un gruppo di persone o una
popolazione? ✔In quale misura sono conosciute le esigenze del paziente? ✔Quanto chiaramente sono identificabili i bisogni di assistenza
infermieristica?✔Quale grado di interrelazione hanno i bisogni di assistenza? ✔Quali supporti sono richiesti per rispondere ai bisogni di
assistenza?✔Fino a che punto i bisogni di assistenza sono gestiti dai
pazienti?
Individuo o gruppo con ben definiti e ben stabiliti bisogni di assistenza.
Individuo o gruppo con bisogni di assistenza stabiliti o facilmente identificabili, che possono essere o non essere interrelati.
Individuo o gruppo o popolazione con un range di bisogni di assistenza mutevoli o fluttuanti che possono essere o non essere facilmente identificabili.La portata dei bisogni assistenziali può non essere conosciuta.
B - Qual è la prevedibilità delle condizioni del paziente?Domande da porsi:✔Quanto efficacemente sono gestite e controllate le condizioni
di salute del paziente?✔Quali cambiamenti probabilmente accadranno nelle
condizioni del paziente?✔Quanto possono essere previsti i tipi e i tempi dei
cambiamenti?
Le condizioni di salute non sono ben controllate/gestite.Un range di cam-biamenti potreb-bero accadere, il tempo non è prevedibile.
Le condizioni di salute possono non essere ben controllate/gestite.Un numero di cambiamenti identificabili potrebbero accadere, il tempo potrebbe non essere prevedibile.
La condizione di salute è ben controllata/gestita.Nessun significativo cambiamento probabilmente può accadere.
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BISOGNI ASSISTENZIALI:DOMANDE DA PORSI
DESCRIZIONE DEL LIVELLO
BASSO MEDIO ALTO
C - Quali sono i requisiti cognitivi legati all’esecuzione delle attività?Domande da porsi✔È una specifica attività per uno specifico paziente o un
gruppo di pazienti, o un ruolo globale che coinvolge una gamma di attività?
✔Quale livello ed estensione di conoscenze di anatomia, fisiologia, fisiopatologia e principi di nursing sono richiesti per eseguire l’attività e monitorare i risultati potenziali?
✔L’esecuzione dell’attività implica aspetti di valutazione, educazione e di relazione di aiuto?
✔Sono necessarie decisioni cliniche per l’esecuzione dell’attività?
✔Quale gamma di fattori devono essere presi in considerazione nel mettere in atto le attività?
✔Quanto instabili e rilevanti sono i segni, sintomi o risposte del paziente?
✔Qual è la portata dell’attività sulle condizioni del paziente e sui potenziali risultati?
Attività specifica per uno specifico paziente o gruppo di pazienti.È richiesta la capacità di seguire i passaggi predefiniti, attraverso strumenti operati-vi, di riconoscere i potenziali risultati e di informare l’infer-miere di occuparsi dei risultati potenziali, previsti e facilmente identificabile.Sono richieste co-noscenze minime di anatomia, fisiologia e principi di assistenza per garantire e gestire risultati.
Gamma di attività per un cliente spe-cifico o gruppo di clienti.Richiede l’abilità di riconoscere e di comprendere il significato dell’at-tività, e collegare una gamma di segni, sintomi o risposte definiti, e occuparsi o infor-mare l’infermiere di occuparsi di risultati previsti.
Gamma di attivi-tà per un cliente specifico, gruppo di clienti, comunità o popolazione.Richiede abilità a riconoscere e com-prendere il signifi-cato e collegare fra un’ampia gamma di segni, sintomi o risposte.L’attività implica aspetti educativi, di relazione di aiuto e di valutazione di segni e sintomi instabili e rilevanti.
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BISOGNI ASSISTENZIALI:DOMANDE DA PORSI
DESCRIZIONE DEL LIVELLO
BASSO MEDIO ALTO
C - Quali sono i requisiti cognitivi legati all’esecuzione delle attività?Domande da porsi✔È una specifica attività per uno specifico paziente o un
gruppo di pazienti, o un ruolo globale che coinvolge una gamma di attività?
✔Quale livello ed estensione di conoscenze di anatomia, fisiologia, fisiopatologia e principi di nursing sono richiesti per eseguire l’attività e monitorare i risultati potenziali?
✔L’esecuzione dell’attività implica aspetti di valutazione, educazione e di relazione di aiuto?
✔Sono necessarie decisioni cliniche per l’esecuzione dell’attività?
✔Quale gamma di fattori devono essere presi in considerazione nel mettere in atto le attività?
✔Quanto instabili e rilevanti sono i segni, sintomi o risposte del paziente?
✔Qual è la portata dell’attività sulle condizioni del paziente e sui potenziali risultati?
Attività specifica per uno specifico paziente o gruppo di pazienti.È richiesta la capacità di seguire i passaggi predefiniti, attraverso strumenti operati-vi, di riconoscere i potenziali risultati e di informare l’infer-miere di occuparsi dei risultati potenziali, previsti e facilmente identificabile.Sono richieste co-noscenze minime di anatomia, fisiologia e principi di assistenza per garantire e gestire risultati.
Gamma di attività per un cliente spe-cifico o gruppo di clienti.Richiede l’abilità di riconoscere e di comprendere il significato dell’at-tività, e collegare una gamma di segni, sintomi o risposte definiti, e occuparsi o infor-mare l’infermiere di occuparsi di risultati previsti.
Gamma di attivi-tà per un cliente specifico, gruppo di clienti, comunità o popolazione.Richiede abilità a riconoscere e com-prendere il signifi-cato e collegare fra un’ampia gamma di segni, sintomi o risposte.L’attività implica aspetti educativi, di relazione di aiuto e di valutazione di segni e sintomi instabili e rilevanti.
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Linee guida per l’inserimento dell’OSSnel processo di assistenza infermieristica
BISOGNI ASSISTENZIALI:DOMANDE DA PORSI
DESCRIZIONE DEL LIVELLO
BASSO MEDIO ALTO
D - Quali sono i requisiti tecnici per l’esecuzione dell’attività?Domande da porsi:✔Quanti passaggi sono necessari per l’esecuzione dell’attività? ✔Che grado di capacità tecniche/psicomotorie sono richieste?✔Che tipo di attrezzatura e di tecnologia è utilizzata e che
livello di soluzione dei problemi è richiesto?
L’attività è un pro-cesso semplice con passaggi ben definiti e standardizzati.Sono richieste capa-cità tecniche minime.Si può prevedere l’utilizzo di attrezza-tura semplice.
Coinvolge un numero di pas-saggi ben defini-ti e standardiz-zati, o l’utilizzo di attrezzature moderatamente complesse.Sono richieste conoscenze tecniche.
L’attività comporta molteplici passaggi anche non defini-bili e standardizza-bili, ed è richiesto l’uso di attrez-zatura altamente complessa.È richiesta elevata competenza tec-nica e capacità di risolvere problemi.
E - Qual è il livello e la portata dei potenziali risultati negativi?Domande da porsi ✔Qual è la portata dei potenziali risultati negativi per i clienti?✔Fino a che punto possono essere previsti?✔Quanto immediati sono gli effetti o i risultati?✔I possibili effetti o risultati sono locali, sistemici o
comportamentali?✔Quali azioni possono essere richieste in caso di
malfunzionamento della tecnologia utilizzata?
I risultati negativi sono identificabili e riconoscibili senza difficoltà, e facilmen-te trattabili.Non è atteso nessun risultato sistemico negativo o compli-canza.
È possibile prevedere un numero di risultati negativi identificabili.I risultati ne-gativi possono essere sistemici.
Alcuni, ma non tutti i risultati negativi possono essere identificati.I risultati negativi possono avere un effetto immediato sistemico creando una situazione di emergenza o urgenza.
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BISOGNI ASSISTENZIALI:DOMANDE DA PORSI
DESCRIZIONE DEL LIVELLO
BASSO MEDIO ALTO
D - Quali sono i requisiti tecnici per l’esecuzione dell’attività?Domande da porsi:✔Quanti passaggi sono necessari per l’esecuzione dell’attività? ✔Che grado di capacità tecniche/psicomotorie sono richieste?✔Che tipo di attrezzatura e di tecnologia è utilizzata e che
livello di soluzione dei problemi è richiesto?
L’attività è un pro-cesso semplice con passaggi ben definiti e standardizzati.Sono richieste capa-cità tecniche minime.Si può prevedere l’utilizzo di attrezza-tura semplice.
Coinvolge un numero di pas-saggi ben defini-ti e standardiz-zati, o l’utilizzo di attrezzature moderatamente complesse.Sono richieste conoscenze tecniche.
L’attività comporta molteplici passaggi anche non defini-bili e standardizza-bili, ed è richiesto l’uso di attrez-zatura altamente complessa.È richiesta elevata competenza tec-nica e capacità di risolvere problemi.
E - Qual è il livello e la portata dei potenziali risultati negativi?Domande da porsi ✔Qual è la portata dei potenziali risultati negativi per i clienti?✔Fino a che punto possono essere previsti?✔Quanto immediati sono gli effetti o i risultati?✔I possibili effetti o risultati sono locali, sistemici o
comportamentali?✔Quali azioni possono essere richieste in caso di
malfunzionamento della tecnologia utilizzata?
I risultati negativi sono identificabili e riconoscibili senza difficoltà, e facilmen-te trattabili.Non è atteso nessun risultato sistemico negativo o compli-canza.
È possibile prevedere un numero di risultati negativi identificabili.I risultati ne-gativi possono essere sistemici.
Alcuni, ma non tutti i risultati negativi possono essere identificati.I risultati negativi possono avere un effetto immediato sistemico creando una situazione di emergenza o urgenza.
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Allegato 2 della GUIDA PER L’ATTRIBUZIONE DI COMPITI AL PERSONALE DI SUPPORTO
CIRCOSTANZE ASSISTENZIALI:DOMANDE DA PORSI
DESCRIZIONE DEL LIVELLO
BASSO MEDIO ALTO
F - Qual è l’autonomia decisionale richiesta per l’attività?Domande da porsi✔Ci si aspetta che l’operatore prenda decisioni autonome
rispetto all’esecuzione dell’attività e decida quando cercare l’infermiere?
✔Quanti strumenti operativi (es. i piani di lavoro, procedure predefinite) sono presenti e utilizzati nell’unità operativa?
✔È richiesto uno spazio di discrezionalità nell’utilizzo degli strumenti operativi per l’esecuzione dell’attività?
✔Quale livello di valutazione continua e di valutazione del-l’impatto sulle condizioni del cliente è atteso o richiesto?
L’attività viene eseguita in base a stru-menti opera-tivi o sotto la supervisione diretta.Non è previsto nessuno spa-zio di discre-zionalità.
L’attività viene eseguita in base a strumenti operativi o sotto la supervisione diretta.L’attività richiede una valutazione continua delle condizioni del paziente e di avvisare l’infermiere in base a criteri stabiliti.
È richiesto l’utilizzo di strumenti (piani di assistenza o linee guida) che richiedono discrezionalità.Può essere necessaria la modifica del piano di assistenza in base alle condizioni del paziente o alle situa-zioni organizzative.
G - Qual è l’opportunità di mantenere la competenza?Domande da porsi✔Con che frequenza è richiesta l’attività?✔Su un gruppo di pazienti, quanto simili sono i bisogni
assistenziali dei singoli pazienti?✔Quanto simili sono i risultati dei pazienti? (se i bisogni
assistenziali sono simili, l’opportunità di mantenere la competenza è maggiore)
✔Qual è la disponibilità di risorse per acquisire la competenza iniziale e il mantenimento della stessa?
✔L’attività è fatta occasionalmente per uno o un gruppo di pazienti le cui esigenze o risultati possono, o non possono essere simili
L’attività non è fatta spesso.
L’attività è fatta occasionalmente per uno o un gruppo di cliente le cui esigen-ze o risultati possono, o non possono essere simili.
L’attività è fatta fre-quentemente per un cliente specifico o un gruppo di clienti con bisogni di assistenza altamente simili e risultati prevedibili.
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Allegato 2 della GUIDA PER L’ATTRIBUZIONE DI COMPITI AL PERSONALE DI SUPPORTO
CIRCOSTANZE ASSISTENZIALI:DOMANDE DA PORSI
DESCRIZIONE DEL LIVELLO
BASSO MEDIO ALTO
F - Qual è l’autonomia decisionale richiesta per l’attività?Domande da porsi✔Ci si aspetta che l’operatore prenda decisioni autonome
rispetto all’esecuzione dell’attività e decida quando cercare l’infermiere?
✔Quanti strumenti operativi (es. i piani di lavoro, procedure predefinite) sono presenti e utilizzati nell’unità operativa?
✔È richiesto uno spazio di discrezionalità nell’utilizzo degli strumenti operativi per l’esecuzione dell’attività?
✔Quale livello di valutazione continua e di valutazione del-l’impatto sulle condizioni del cliente è atteso o richiesto?
L’attività viene eseguita in base a stru-menti opera-tivi o sotto la supervisione diretta.Non è previsto nessuno spa-zio di discre-zionalità.
L’attività viene eseguita in base a strumenti operativi o sotto la supervisione diretta.L’attività richiede una valutazione continua delle condizioni del paziente e di avvisare l’infermiere in base a criteri stabiliti.
È richiesto l’utilizzo di strumenti (piani di assistenza o linee guida) che richiedono discrezionalità.Può essere necessaria la modifica del piano di assistenza in base alle condizioni del paziente o alle situa-zioni organizzative.
G - Qual è l’opportunità di mantenere la competenza?Domande da porsi✔Con che frequenza è richiesta l’attività?✔Su un gruppo di pazienti, quanto simili sono i bisogni
assistenziali dei singoli pazienti?✔Quanto simili sono i risultati dei pazienti? (se i bisogni
assistenziali sono simili, l’opportunità di mantenere la competenza è maggiore)
✔Qual è la disponibilità di risorse per acquisire la competenza iniziale e il mantenimento della stessa?
✔L’attività è fatta occasionalmente per uno o un gruppo di pazienti le cui esigenze o risultati possono, o non possono essere simili
L’attività non è fatta spesso.
L’attività è fatta occasionalmente per uno o un gruppo di cliente le cui esigen-ze o risultati possono, o non possono essere simili.
L’attività è fatta fre-quentemente per un cliente specifico o un gruppo di clienti con bisogni di assistenza altamente simili e risultati prevedibili.
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CIRCOSTANZE ASSISTENZIALI:DOMANDE DA PORSI
DESCRIZIONE DEL LIVELLO
IMMEDIATAMENTE VELOCEMENTE NON VELOCEMENTE
H - Qual è la disponibilità di risorse da attivare nell’unità operativa?Domande da porsi✔A che livello ci si aspetta che l’operatore valuti e gestisca
tutti gli aspetti dell’assistenza e tutti i potenziali risultati?✔Con che urgenza devono essere disponibili le risorse umane
da attivare?✔Devono essere attivate altre competenze (es. direttive medi-
che), oltre agli strumenti identificati?
Le risorse umane da attivare sono fi-sicamente presenti per intervenire/assumere la respon-sabilità per l’assi-stenza se richiesta, provvedono alla su-pervisione diretta.
La risorsa umana è disponibile da consultare o intervenire in modo appropria-to, per valutare il paziente periodi-camente e quando richiesto.La risorsa umana è fisicamente presente quando richiesto.
La risorsa umana non è fisicamente presente o im-mediatamente disponibile a essere consultata o intervenire; le conoscenze dello stato del paziente sono limitate alle informazioni dal-l’operatore.Prevede che l’ope-ratore è competente nell’utilizzo di altre risorse disponibili che comprende le direttive mediche come richiesto per gestire potenziali risultati.
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DESCRIZIONE DEL LIVELLO
IMMEDIATAMENTE VELOCEMENTE NON VELOCEMENTE
H - Qual è la disponibilità di risorse da attivare nell’unità operativa?Domande da porsi✔A che livello ci si aspetta che l’operatore valuti e gestisca
tutti gli aspetti dell’assistenza e tutti i potenziali risultati?✔Con che urgenza devono essere disponibili le risorse umane
da attivare?✔Devono essere attivate altre competenze (es. direttive medi-
che), oltre agli strumenti identificati?
Le risorse umane da attivare sono fi-sicamente presenti per intervenire/assumere la respon-sabilità per l’assi-stenza se richiesta, provvedono alla su-pervisione diretta.
La risorsa umana è disponibile da consultare o intervenire in modo appropria-to, per valutare il paziente periodi-camente e quando richiesto.La risorsa umana è fisicamente presente quando richiesto.
La risorsa umana non è fisicamente presente o im-mediatamente disponibile a essere consultata o intervenire; le conoscenze dello stato del paziente sono limitate alle informazioni dal-l’operatore.Prevede che l’ope-ratore è competente nell’utilizzo di altre risorse disponibili che comprende le direttive mediche come richiesto per gestire potenziali risultati.
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RIFERIMENTI LEGISLATIVI✔Decreto Ministeriale 14 settembre 1994, n. 739
“Regolamento concernente l’individuazione della figura e del relativo profilo professionale dell’infermiere”
✔Legge 26 febbraio 1999, n. 42 “Disposizioni in materia di professioni sanitarie”
✔Codice Deontologico dell’Infermiere, FNC IPASVI Febbraio 1999
✔Legge 10 Agosto 2000 n. 251 “Disciplina delle professioni sanitarie infermieristiche, tecniche, della riabilitazione, della prevenzione nonché della professione ostetrica”
✔Legge 1/2002 (Conversione in legge, con modifiche, del D.L. del 12/11/2001, n. 402) “Disposizioni urgenti in materia sanitaria”
✔CONFERENZA STATO-REGIONI Seduta del 22 febbraio 2001 Oggetto: Accordo tra il Ministro della sanità, il Ministro per la solidarietà sociale e le Regioni e Province autonome di Trento e Bolzano per la individuazione della figura e del relativo profilo professionale dell’operatore socio-sanitario e per la definizione dell’ordinamento didattico dei corsi di formazione.
✔Legge Regione Veneto n. 20/2001 “La figura dell’operatore socio-sanitario”
✔Legge Regione Veneto n. 17/2002 “Modifiche alla Legge Regionale 16 agosto 2001, n.20 “La figura dell’operatore socio-sanitario”. Modulo facoltativo complementare in assistenza sanitaria
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BIBLIOGRAFIA✔Atkinson L.D., Murray M.E. “Capire il processo di nur-
sing” ed. Sorbona 1994 Milano✔Benci L. “Rivista di diritto delle professioni sanitarie” N°
1-2-3 2003 ✔Benci L “Manuale giuridico professionale per l’esercizio
del nursing” ed. MacGraw-Hill, Milano 2° edizione 2001✔Benci L. “Le professioni sanitarie (non mediche) - aspetti
giuridici, deontologici e medico-legali” ed. McGraw-Hill, Milano 2002
✔Benci L., “L’operatore Socio Sanitario: autonomia, rapporti con i professionisti e responsabilità giuridica” da Rivista di Diritto delle Professioni Sanitarie, 2001; 219-234;
✔Calamanderi C, Orlando C “La dirigenza infermieristica, manuale per la formazione dell’infermiere dirigente e del caposala” ed. MacGraw-Hill, Milano 1998
✔Calamandrei C., “L’inserimento del personale di suppor-to: una proposta di progetto” Management Infermieristi-co, n. 4/2001
✔Cavaliere B., Snaidero D. “Metodologia per la rilevazio-ne della complessità assistenziale infermieristica: calcolo dell’indice di complessità assistenziale” da Management infermieristico, n. 1/1999
✔Chiari P, Santullo A. “L’infermiere case manager” ed. MacGraw-Hill, Milano 2001
✔College of Nurses of Ontario “A decision Guide” www.cno.org
✔College of Nurses of Ontario “Nursing practice, standard of practice” www.cno.org
✔Di Giacomo P “L’infermiere e l’inserimento del personale di supporto nel processo assistenziale: opportunità o criti-cità” da NEU anno XXVI - N. 1 - gennaio/marzo 2002
✔Di Giulio P “Infermieri, una risorsa per risparmiare in
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sanità” da Foglio Notizie IPASVI 4/99✔Henderson V “Principi fondamentali dell’assistenza infer-
mieristica” a cura del Comitato per i Servizi Infermieristici del Consiglio Internazionale delle Infermiere, XX edizione
✔AA.VV. “L’infermiere si avvale dell’opera del personale di supporto” Coordinamento Collegi IPASVI Regione Emilia Romagna, 1° edizione 2004
✔Manara D. F. “Verso una teoria dei bisogni dell’assistenza infermieristica” ed. Lauri 2000 Milano
✔Matarese M, De Marinis MG, Tagliarini D, Binetti P “Modelli organizzativi assistenziali ed influenze sulla formazione clinica degli studenti del corso di diploma universitario per infermiere” da Nursing Oggi n. 2/00
✔Ministero della Sanità - Servizio Centrale della Program-mazione Sanitaria “Linee guida: inserimento ed utilizzo dell’operatore tecnico addetto all’assistenza nelle struttu-re sanitarie” Roma gennaio 1992
✔Orlandi C. “Una nuova figura di supporto degli infermie-ri: l’operatore socio-assistenziale. Risorsa o problema or-ganizzativo?” da Management infermieristico n. 2/2000
✔Pagiusco G, Padovan M “L’integrazione con le figure di sup-porto: una sfida per l’infermiere” ed. Cortina, Padova 2002
✔Pagiusco G, Padovan M “Schede pratiche per l’operatore socio-sanitario” ed. Cortina, Padova 2002
✔Rioufol Marie-Odile, “L’observation aide soignante”, Masson, Paris, 1997
✔Santullo A. “L’infermiere e le innovazioni in sanità” ed. MacGraw-Hill
✔Snaidero D., “Un commento ai vari aspetti della Legge 8 gennaio 2002”, da Management Infermieristico, n. 1/2002;
✔Saiani L., Franceschini M., “Il dibattito negli USA sulla delega delle attività assistenziali”, da Assistenza Infer-mieristica e Ricerca, 2000, 19, 2
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FINITO DI STAMPARENEL MESE DI LUGLIO 2005
PER CONTO DI EDIZIONI MAXIMUSDA TIPOGRAFIA IL NUOVO PONTE
DUEVILLE (VI) - ITALIA