Col tempo col Po 2013

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R R i i v v i i s s t t a a d d e e g g l l i i e e x x a a l l l l i i e e v v i i d d i i L L o o m m b b r r i i a a s s c c o o Primavera 2013 Don Sandro Un grande Amico ed un Sincero Maestro di Vita

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Col tempo col Po 2013 in alta definizione

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RR ii vv ii ss tt aa dd ee gg ll ii ee xx aa ll ll ii ee vv ii dd ii LL oo mm bb rr ii aa ss cc oo

Primavera 2013

Don SandroUn grande Amico

ed un Sincero Maestro di Vita

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Festa di don Bosco 2013

Come Don Bosco educatore,

offriamo ai giovaniil Vangelo della gioia

attraverso la pedagogia della bontà.

(Strenna di Don Pascual Chavez Villanueva,

Rettor Maggiore dei Salesiani)

Messa Solenne presieduta da Mons. Joan Robu,ArcivescovoMetropolita di Bucarest

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Il nuovo delegato si presentaLa mia venuta a Lombriasco è soprat-

tutto un ritorno tra confratelli e tanti

amici. Con loro ho trascorso parecchi anni nell'insegnamento

della lingua francese e nel lavoro dell'azienda agricola. In

quegli anni, trascorsi nella quiete e nell'afoso clima della terra

bagnata e lambita dal fiume Po, durante i mesi estivi ho

accompagnato alcuni studenti in soggiorni linguistici nella

verde Irlanda.

Credo di aver dato una porzione importante della mia vita ai

giovani di questa casa e l'ho fatto con amore e passione pro-

pria dei figli di don Bosco.

In questo piacevole ritorno purtroppo ho trovato un vuoto

con la morte prematura del caro don Sandro Barra. Per di più

ho avuto l'incarico di sostituirlo nell'animazione degli

Exallievi. Mi sento impari a questo nuovo e prestigioso impe-

gno. Sento il dovere di ringraziare don Sandro e gli chiedo che

mi aiuti a sostituirlo il meglio possibile.

Mi confortano e mi incoraggiano il vostro attaccamento a don

Bosco e alla casa di Lombriasco, la vostra collaudata ed ammi-

rata organizzazione e disponibilità nel sostenere le iniziative

di solidarietà missionaria, e l'orgoglio di essere stati in questa

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casa. Parlo sempre di "CASA" e non di collegio, per rimarcare

il clima familiare sperimentato nella vostra permanenza a

Lombriasco, per cui vi sentite felici quando vi ritrovate. Mi

riprometto di continuare, anche con il vostro aiuto, le iniziati-

ve intraprese da don Sandro; tanto più che sono incoraggiato

dalla vostra numerosa partecipazione. Sono qui per imparare

e con voi realizzare.

I nostri incontri, oltre ad essere memoria del passato, voglio-

no essere momenti di richiamo agli insegnamenti, soprattutto

morali e civici, nella visione della fede, da approfondire

durante l'ANNO DELLA FEDE proclamato dal papa

Benedetto XVI. Nel contesto della fede abbiamo vissuto il

clima del Natale 2012, nello sforzo di comprendere e vivere il

messaggio profondo di questo avvenimento: il senso della

famiglia, il valore della vita, la riscoperta dei valori che conta-

no, ridimensionando l'esasperato consumismo a cui per tanti

anni ci siamo adeguati.

Assicuro un particolare ricordo per gli ammalati, per le fami-

glie che sono in stato di sofferenza.

FELICE ANNO NUOVO

Il delegato

Brizio Arlian

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Il Salutodel DirettoreCarissimi exallievi,

dopo lo shock ed un momento di smarrimento, conse-guenti la morte del nostro carissimo e beneamato don Sandro,riprendiamo coraggiosamente la nostra vita associativa ed ilcollegamento con ciascuno di voi.

Innanzitutto ringrazio di cuore anche e proprio anome di don Sandro per la generosità che avete dimostrato inoccasione dei suoi funerali: abbiamo raccolto più di 12.000euro che abbiamo già consegnato di persona al Signor PanettoRoberto, salesiano coadiutore, molto amico di don Sandro, alquale lui stesso faceva riferimento per le adozioni a distanzae per l'invio di aiuti alle missioni salesiane, salvando numero-si bambini cambogiani vittime dello sfruttamento minorile edel turismo sessuale.

A seguito della giornata della Scuola, promossa dalnostro Arcivescovo mons. Cesare Nosiglia e celebrata il 21aprile u. s., in cui è maturata l'idea che la scuola paritaria diogni ordine e grado è innanzitutto espressione della cattolici-tà del popolo di Dio e quindi legata profondamente al territo-rio su cui insiste, sto facendo una campagna di sensibilizza-zione presso i parroci, gli amministratori pubblici più sensibi-li, gli amici ed i simpatizzanti, ma soprattutto voi exallievi,perché sosteniate e propagandiate il progetto educativo che lanostra Scuola promuove. La permanenza dei Salesiani a

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Lombriasco e la vivacità della nostra Opera è legata alle iscri-zioni dei ragazzi, alle cui famiglie è stato fatto passare il mes-saggio che la nostra non è la scuola di chi può permettersi dipagare, ma di chi riconosce che in essa "fa la differenza" la fati-ca di costruire il buon cristiano e l'onesto cittadino, con unaprofessionalità che sappia affrontare il mercato del lavoro e laconcorrenza spietata di chi ci sta intorno.

Affido anche a Voi la propaganda per l'iscrizione allanostra scuola. La miglior pubblicità la fate voi Exallievi: inquesto momento è necessario che proprio voi ci diate unamano.

Affido poi al buon Dio, alla Vergine Ausiliatrice a donBosco, il desiderio di bene che non vogliamo lasciar spegnereper contingenze puramente numeriche od economiche, mache sulla scia di san Giovanni Bosco spingiamo fino alla teme-rarietà, quando si tratta della salvezza dei giovani.

Il 10 ottobre u.s. è iniziato l'Anno della Fede, il soste-nere la Vostra scuola è un modo concreto per dare spazio alleVostre convinzioni religiose ed una forma di riconoscenza perquel bene che certamente avete imparato a riconoscere, giornodopo giorno, frequentando la casa di Don Bosco.Ricordandovi affettuosamente nella preghiera, Vi auguro unbuon cammino di maturazione e di presa di coscienza delVostro essere cristiano.

Con sincero affetto

Il DirettoreSac. Genesio Tarasco

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Il Salutodel PresidenteCari amici exallievi,un altro anno è iniziato e, come di consueto, voglio porgere atutti voi i più sinceri auguri affinché il 2013 possa veramenteportare e pace e serenità a voi e alle vostre famiglie."Pace e serenità". Quante volte abbiamo ricevuto gli auguricon l'utilizzo di questi termini...quante volte abbiamo rispostoin questo modo agli auguri...quante volte abbiamo adottatoformule di rito per estendere gli auguri, in diverse occasioni,senza mai soffermarci sul profondo significato delle paroleusate. Eppure, se pensiamo per un secondo a cosa vorremmotutti noi dal nuovo anno, non possiamo che sintetizzare inostri desideri nei termini "pace e serenità".Il mio non vuole essere un gioco di parole, ma voglio sempli-cemente soffermare il pensiero sulle cose che vorrei cambias-sero con l'anno nuovo e quali vorrei rimanessero tali.Purtroppo, con la crisi economico/finanziaria che stiamovivendo, non ci sono molti motivi per essere allegri ma, incompenso, ci sono diversi spunti di riflessione sul come met-tersi in gioco affinché le cose possano cambiare e tornare comeo, forse, meglio di prima.Partire dai valori che valgono nella vita sembra essere la stra-da giusta ma...capire di cosa stiamo parlando sembra diventa-ta un'impresa ardua e a volte impossibile! Tutti noi siamo pie-namente consapevoli della violenza mediatica alla qualesiamo sottoposti ogni giorno dai cosiddetti "mezzi di informa-zione" o dagli "uomini di potere" che sembrano avere tutti, a

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portata di mano, la soluzione risolutiva dei nostri i problemi.A volte provo a "staccare la spina" per creare un pò di silenziointorno a me e pensare...solo, ma con la mia testa.I miei pensieri tornano indietro nel tempo e, con un pò dinostalgia, mi rivedo giovincello tra le mura della nostra casadi Lombriasco, ricordo i pensieri del "buon giorno" del cate-chista e quelli della "buona notte" del direttore...ricordo tantecose...tanti insegnamenti.Penso ad una frase letta di recente in un libro che ho trovatonella nostra biblioteca: "l'identità di un uomo consiste nellacoerenza di ciò che fa e di ciò che pensa". E' di un certo CharlesSander Peirce, celebre inglese dell'ottocento che, pare, sia statoun accademico, matematico, filosofo, scienziato ecc.ecc. Viconfesso che del curriculum di tale affermato luminare non misono interessato molto, mentre questo suo pensiero molto miha fatto meditare.Penso che il punto dal quale ripartire sia: non dobbiamo e nonpossiamo dimenticare la nostra identità. Quella identità chepermette di riconoscerci nella educazione ricevuta, quellaidentità che, grazie a molte persone di riferimento che abbia-mo avuto la fortuna di incontrare nel nostro percorso di cre-scita, ci ha fatto diventare "buoni cristiani ed onesti cittadini",quella identità che, ancora oggi, ci permette di distinguere ilbene dal male, quella identità che ci permette di avere benchiare nel nostro quotidiano quali sono le cose che valgonoveramente nella vita, quella identità che ci permette di tra-smettere tutti questi grandi insegnamenti ai nostri figli ed allegiovani generazioni.La nostra Identità deve essere la forza con la quale possiamodifendere i valori nei quali crediamo e secondo i quali siamostati educati. Vedendo le cose sotto questo punto di vista, lacrisi finanziaria ed economica che stiamo vivendo assume un

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significato diverso. Pertanto, così come siamo ormai tutti pre-parati sulle modalità da adottare per difendere la nostra posi-zione economica e sociale, ed i sacrifici che abbiamo dovutoadottare sono ben noti, ancora di più dobbiamo essere fermi edecisi nel proteggere e difendere quelle Istituzioni che ciappartengono ed alle quali riconosciamo un valore concreto ereale che va oltre ogni crisi economica.La nostra Casa di Lombriasco avrà sicuramente un futuro fintanto che la sentiremo una "nostra creatura" e fino a quandocontinueremo ad identificarci con il progetto formativo ededucativo che tanti salesiani e laici portano avanti ogni giornosullo stile di Don Bosco.Queste sono le famose "cose che valgono veramente nellavita". I grandi valori per i quali il nostro caro amico donSandro Barra, insieme a tanti altri salesiani e laici, ha speso lasua vita con un unico scopo: l'educazione e la formazione deigiovani.Così come i nostri padri hanno investito molto, anche a caroprezzo, per lasciarci un mondo migliore, anche noi dobbiamopreoccuparci di proseguire in questo progetto.Ecco i presupposti per difendere con fermezza i nostri ideali ela nostra identità di exallievi di don Bosco, questi sono i valo-ri nei quali crediamo e dobbiamo essere determinati nel difen-derli. Lo dobbiamo ai nostri educatori...lo dobbiamo ai nostrifigli.Con questi presupposti guardiamo al futuro con ottimismo econ altrettanto entusiasmo possiamo senz'altro augurarci:pace e serenità per il nuovo anno!Con affetto.

Il PresidenteMarziano Bertino

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Inaugurazione della targa

della sala exallievi in memoria di Don Sandro

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Anniversari di matrimonio

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ANNO DELLA FEDEALLA RISCOPERTA DELLE RADICI DEL NOSTRO

ESSERE CREDENTI IN GESÙ CRISTO

Che cosa possiamo dire riguardo a Dio? Come possia-mo parlare di Lui in un mondo dove sembra che si sianoperse le tracce della presenza di "Colui che muove il solee le altre stelle" (Dante, Paradiso, canto XXXIII)? Il SantoPadre, Benedetto XVI, ha indetto l'ANNO DELLA FEDE

sulla scia del 50° anniversario dell'apertura del ConcilioVaticano II° per esortare tutti i Cristiani a scoprire le moti-vazioni del loro essere discepoli del Signore. Anche ilSinodo dei vescovi sulla nuova evangelizzazione, che siè celebrato a Roma nel mese di ottobre, ha avuto l'o-biettivo di aiutare l'umanità di questo nostro tempo adincontrare Gesù ed il suo Vangelo, cercando di capirequali sono le modalità più idonee per far risuonare anco-ra oggi il messaggio della salvezza, partendo dalla fami-glia, piccola chiesa domestica, dove il buon seme dellafede si sviluppa. Quali sono i motivi per cui un certo

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numero di persone nella nostra società vive nell'indiffe-renza adottando come stile di vita il cosiddetto ateismopratico? Credere risulta difficile perché è diffusa la pre-sunzione che il mondo in cui ci troviamo sia fatto com-pletamente da noi stessi: di conseguenza non c'è piùposto per Dio. Alcuni, poi, ritengono che l'Onnipotentesia tanto grande che non possa avvicinarsi a degli esse-ri così insignificanti come gli umani. Inoltre ci sono indivi-dui che riducono la loro relazione con Dio ad un ambitostrettamente privatistico, per cui poco per volta perdonol'entusiasmo, adeguandosi alla maggioranza spessoindifferente. Possiamo richiamare alla memoria uno slo-gan pubblicitario comparso sui bus londinesi qualcheanno fa: "Probabilmente Dio non esiste: smetti di preoc-cuparti e goditi la vita!". Infine è presente nella nostrasocietà una frattura tra fede e cultura. Di conseguenzamolti sono del parere che il messaggio cristiano nonabbia più nulla da dire all'uomo contemporaneo. Purnon volendo annoiare chi leggerà queste poche righe,mi pare opportuno ricordare che né l'utopia di certeideologie esaltanti la lotta di classe in vista di una socie-tà nuova né i sogni facili di felicità indotti dal consumi-smo materialista abbiano prodotto i frutti sperati, mentrelà dove i cristiani si sono impegnati per il bene comune,mettendo in pratica gli insegnamenti di Gesù, si è dovu-to constatare la significatività della fede. Gli studiosidella teologia, quando parlano del credere, sottolinea-no l'importanza di conoscere i contenuti, cioè i puntiessenziali della rivelazione, l'adesione dell'intelligenza edel cuore da parte delle singole persone, che accetta-no liberamente di affidarsi al Padre, al Figlio ed alloSpirito Santo, decidendo di vivere ed amare comeCristo. Un giorno un sacerdote brasiliano incontrò unadonna che teneva sulle ginocchia il figlio adolescenteucciso dalla polizia. Era il suo unico figlio, per cui lamadre era profondamente desolata. Il prete le doman-

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dò: "Ha ancora fedein Dio?". La donna lofissò con uno sguardoindimenticabile e glirispose: "Come possodubitare di Dio, che èmio Padre? Dove miaggrappo se non aLui e non mi sentonelle sue mani?". Cariamici exallievi, lafede di ciascuno è come una pianticella, non è suffi-ciente seminare il seme: occorre innaffiare il germoglio,togliere le erbacce ed esporla al sole senza bruciarla. Visono avvenimenti e circostanze nel percorso esistenzialedi ciascuno in cui la fede viene messa in discussione. Difronte ad una morte improvvisa oppure facendo espe-rienza di una malattia grave può succedere di dubitaredell'esistenza di Dio. Nei campi di sterminio nazisti, neigulag sovietici, in Bosnia durante l'ultima guerra neiBalcani più di una persona si è domandata se Dio nonfosse morto. Personalmente mi trovo a constatare unaforte apertura al Signore ed alla Sua Parola in tante per-sone, molte delle quali non possiedono un'istruzione par-ticolare, però non hanno mai perso la fiducia nell'amoreprovvidente di Dio e sono convinte di essere accompa-gnate e sostenute in ogni istante da Colui che ha messoall'esistenza ogni creatura, la cui presenza dà significatoal loro vivere, soffrire, gioire, faticare, morire in questomondo, attendendo nella speranza di incontrarlo defini-tivamente nell'eternità. Sul volto di quella madre preoc-cupata per i figli, sui visi raggianti di quei giovani sposidesiderosi di costruire una famiglia solidamente radicatasul Vangelo, nelle parole di quel credente che mi rac-contava come sta vivendo il distacco dal familiaredefunto, io ho trovato tracce della fede, che mi inco-

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raggiano nella missione pastorale, che svolgo a serviziodi una comunità parrocchiale non distante daLombriasco. Anche in molti exallievi, quando passano arivedere i luoghi della loro giovinezza o vengono apposi-tamente per raccontare agli antichi educatori le loroconquiste o i loro affanni, noi salesiani riscontriamo lamaturazione non solo umana, ma anche cristiana diquesti carissimi amici, che continuiamo a seguire, ricor-dandoli nella preghiera. La porta della fede è il SignoreGesù, l'amico speciale che deve essere ospite fisso nellenostre famiglie; ma in Lui e per Lui è porta anche laChiesa, che è segno e strumento di salvezza. Allora l'au-gurio che faccio a me stesso e a tutti voi è quello di staresempre sulla barca di Pietro, perché essa ci condurrà allameta, nonostante le tempeste, le difficoltà interne edesterne, le inevitabili rughe!Buon anno della fede a tutti!

sac. Paolo Audisio di Somma

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Fiori d�ArancioBarbero Giulia e Maurizio

Bertinetti Geom. Enrico e Chiaudano Geom. SerenaBorello Geom. Ing. Fabio e Anna

Busso P.A. Pierdino e VilmaCapello P.A. Mauro e Eugenia

Cavallero Geom. Ing. Paolo e SerenaChicco P.A. Luca e Cristina

Giordano P.A. Luca e MarilenaGiustetto Geom. Arch. Marco e ClaudiaManescotto Geom. Claudio e CristinaPenolazzi Geom. Ing. Enrico ed Elena

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"Ti lodino Signore nella gioia,ti cerchino nella sofferenza;godano del tuo sostegnonella fatica,ti preghino nella santa assemblea,siano tuoi testimoni nel mondo".

(Dalla Liturgia nuziale)

Chicco P.A. Lucae Cristina

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Don SandroSULL�ESEMPIO DI DON BOSCO,

UN VERO PADRE, MAESTRO ED AMICO

Ricordi e testimonianze da chi ha ricevuto il dono della sua amicizia e gli ha voluto bene.

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MEMORIA DI DON SANDROCari Confratelli ed amatissimi exallievi, amici tutti,

A distanza di un anno dalla morte, dobbiamo davvero direun grosso grazie al Signore per aver posto sul nostro cammino donSandro Barra ed averci legati a lui a diverso titolo. Vogliamo esprimere a Lui quella umana riconoscenza che è esi-genza profonda del cuore.L'imponente manifestazione del funerale, celebrato da sua eccellen-za mons. Giuseppe Guerrini, nella cattedrale di Saluzzo, è stata unachiara dimostrazione di quanto gli ex allievi e l'Opera di Lombriascoera legata a lui. Il continuo pellegrinare di tanti giovani che ancoraoggi vistano la sua tomba e si raccomandano a Lui è il segno più evi-dente di quanto abbia inciso nel cuore dei suoi ragazzi formandoliprima di tutto all'amore di Dio, al servizio della vita e della famiglia,all'affrontare con rigore il modo professionale.

Don Sandro nasce a Revello il 24 aprile del 1949 da papà Giovanie da mamma Marengo Anna, preceduto dalle sorelle Lidia, Emma eMargherita.Una famiglia profondamente cristiana, radicata in una fede viva edoperosa che permetterà a ciascuno di loro di distinguersi nella fedel-tà al Signore ed ai suoi misteriosi disegni, nella carità discreta, masolidale e vicina a chiunque fosse nel bisogno. L'amore ed il rispetto per papà e mamma, verso i quali dimostrò

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sempre un tenero affetto, furono caratteristiche che lo accompagna-rono per tutta la vita, creando però nel suo animo sensibilissimo pro-fonde lacerazioni nel momento in cui questi legami si spezzarono.Lo stesso affetto e la stessa attenzione ha riservato alle sorelle ed i nipo-ti dai quali è stato ricambiato con altrettanta premura e generosità.L'estrazione contadina della famiglia fece maturare nei suoi genitoriil desiderio di affidare ai Salesiani di Lombriasco l'educazione e laformazione professionale del piccolo Sandro, che ben risponderàalle loro aspettative ed alle cure dei suoi insegnanti, distinguendosisia per la condotta, sia per l'impegno. Al termine dei tre anni diavviamento professionale frequentati a Lombriasco nella nostrascuola, si iscrive al nostro Istituto Tecnico Agrario, diplomandosi nel1968: molti dei suoi compagni che erano presenti al funerale, nericordano ancora oggi la diligenza e la delicatezza del carattere.Concluso il ciclo di studi medi, i Superiori di allora intravidero in luitutte le caratteristiche del buon salesiano e dello zelante sacerdote, percui chiesero alla famiglia di poterlo indirizzare al Noviziato di MonteOliveto. Ben lieti, anche se non con qualche sofferenza ed apprensio-ne, essendo l'unico figlio maschio, papà e mamma diedero il loro con-senso e da lì ebbe inizio un legame che si fece via via più profondo eche vide intrecciarsi le vicende della famiglia Barra con quelle dellaCongregazione Salesiana fino a formare quasi un tutt'uno.Sandro ormai giovanotto maturo e responsabile, concluse il suoNoviziato con giudizi lusinghieri da parte dei suoi formatori e l'8 set-tembre del 1969 emise la sua prima professione religiosa, consa-

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crandosi totalmente alSignore. Venne inviato aChieri per i primi due annidi Tirocinio, quindi aLombriasco per il completa-mento del periodo di prova.Iscritto nel frattempoall'Università di Torino nellaFacoltà di Agraria, alternò lostudio al lavoro di assisten-te. Dal settembre del 1973 algiugno del 1978 frequentògli studi di teologiaall'Università PontificiaSalesiana di Torino-Crocetta, dove conseguì il

baccalaureato in Sacra Teologia. Terminati gli studi relativi alla suaformazione sacerdotale venne inviato nuovamente a Lombriasco,dove ebbe la possibilità di concludere i suoi studi universitari a pienivoti il 22 novembre 1980 con la laurea in Scienze Agrarie. L'annosuccessivo fu invitato a concelebrare, come diacono, a Roma inpiazza san Pietronella MessaPontificale dellaDomenica dellePalme, pasqua deigiovani, a fianco diGiovanni Paolo. Diquesto ne andràsempre orgogliosodimostrando un particolare attaccamento al Papa, secondo la piùgenuina tradizione salesiana. Il 7 novembre dello stesso anno venneordinato sacerdote nella Chiesa dell'Istituto, alla presenza di queigiovani che saranno la sua gioia, il suo tormento, il suo ideale ed idestinatari delle sue cure amorose per tutta la vita.Da lì in poi la sua storia è più che nota a tutti perchè possiamo defi-nire don Sandro come un enorme puzzle in cui ogni tassello è uno dinoi con la sua storia, i suoi problemi, i suoi sogni, le sue vicende per-sonali, a cui era particolarmente attento.La stessa storia della scuola di Lombriasco si identifica con la suastoria personale da quando nel 1984 don Giovani Agagliate indivi-

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duò in lui il suo delfino, nel passaggio di testimone nell'insegna-mento dell'Agronomia, dell'Estimo, della Contabilità e delleEsercitazioni agrarie.Fedele al mandato ricevuto, per ventisette anni senza alcuna interru-zione, con una didattica paziente, incisiva ed efficace formerà gene-razioni e generazioni di Periti Agrari, profondendo competenza esolidità di contenuti, sempre aggiornati e soprattutto costantementeconfrontati con il mondo del lavoro e dell'imprenditoria agricola. Oltre all'insegnamento fu anche incaricato della disciplina nel sezio-ne del Triennio ed ha saputo sempre armonizzare severità nel rispet-to delle regole ed umanità e signorilità nel tratto, conquistando lasimpatia e l'affetto di tutti, fossero essi Geometri , Periti o Liceali.Parlando con un confratello veterano della comunità che ha vistonascere gli Istituti tecnici, che ha condiviso il cammino di tutti queiSalesiani, che hanno reso grande il nome di Lombriasco, mi confi-dava come don Sandro è stato unico nel suo genere, un vero pilastrodell'Istituto tecnico agrario, ma anche un vero e grande salesiano, unsacerdote generoso e zelante. Di questo ne sono testimoni gli exal-lievi, avendolo conosciuto a scuola ed avendo potuto confrontarecon la vita reale il suo insegnamento; ne sono testimoni i Cerettesi,dove per tanti anni è stato il buon pastore che ne ha curato la cresci-ta cristiana e l'approfondimento della fede, mediante una vita sacra-mentale puntualmente assicurata, incurante dei numeri, pago che neavessero avuto la possibilità.La sua carità non faceva distinzioni, ma privilegiava gli ultimi, gliammalati, i diversamente abili, offrendo il suo servizio sacerdotalenell'accompagnarli periodicamente ogni anno a Lourdes conl'OFTAL, dando ampio spazio alla sua devozione mariana. Sapevaavvicinarli con delicatezza offrendo loro amicizia e calore umano,facendoli sentire tutti molto importanti, per cui ritornavano rinfran-cati più nello spirito che nel corpo, con la gioia di aver trovato unamico.Dedito all'accoglienza degli exallievi è sempre stato disponibile nelriceverli a qualunque ora, a farsi carico dei loro problemi, interessa-to al loro buon successo nel mondo del lavoro. Ha saputo tener unitele classi e, con grande sacrificio, è riuscito sempre a farle incontrareperiodicamente allo scadere dei cinque anni, per rinsaldare amicizie,rispolverare valori, infondere fiducia ed entusiasmo nei confrontidella vita. Il 4 ottobre 2010, fu veramente un giorno infausto per lui: viene rico-verato in ospedale a seguito di un malore, che lo aveva privato

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momentaneamente dell'uso corretto della parola e del ordinato movi-mento degli arti.Dai primi accertamenti fu subito evidenziata la gravità della situa-zione, per cui senza esitazione fu sottoposto ad un delicato interven-to chirurgico al cervello, con biopsia e diagnosi senza speranza. Dalì è iniziato il suo calvario che lo ha portato progressivamente allafine, il mattino del sabato 14 gennaio 2012. La sua fatica più grandefu accettare questa situazione, che però lo ha aiutato a purificareulteriormente le sue intenzioni, le motivazioni di adesione al pianodi Dio ed alla sua volontà, il suo configurarsi a Gesù che muore incroce per la salvezza di tutti.E' stato questo l'ultimo pensiero che abbiamo condiviso insiemedomenica 8 gennaio, nel ringraziamento alla Comunione che gliavevo appena somministrato.

Come possiamo vedere la sua fu una vita semplice e lineare, maricca di umanità, di amore per i giovani, di professionalità, di zelopastorale, affinché ognuno che lo avvicinava, potesse portare viaqualcosa di buono e di significativo per la vita, perché ognuno deisuoi ragazzi fosse davvero quel buon cristiano e quell'onesto citta-dino che voleva don Bosco.Il suo rapporto con i giovani era sempre improntato alla concretezzadella vita, guardando al futuro, per cui non faceva sconti nell'esige-re il compimento del proprio dovere ed una preparazione tecnica chepermettesse di affrontare dignitosamente la vita, ma nello stesso

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tempo aveva una grande umanità per cui sapeva capire le difficoltàinsite nell'età, la gradualità dei processi di crescita, e soprattutto nontralasciava mai di riportare l'attenzione al soprannaturale, verosegreto di ogni successo anche umano. La fecondità del suo lavorosacerdotale scaturiva da un autentico amore a Gesù, dalla sua capa-cità di farsi dono a tutti indistintamente, dal desiderio che tutti amas-sero quel Signore che alla fine gli ha chiesto di essere buon seme checade nel terreno, si lascia macerare e muore perché il raccolto siadavvero copioso ed altri abbiano la vita.Se è vero che alla fine della vita si raccolgono i frutti delle operebuone, così come era solito ripetere don Bosco, la presenza innume-revole ed inedita di tanti exallievi che hanno voluto onorarne lamemoria, nella sua terra è stata la prima dimostrazione della fecon-dità dell'operato di don Sandro: a lui affidiamo il compito di suscita-re nel cuore di qualche giovane che frequenta la nostra scuola, ildesiderio di imitare le sue virtù, di seguire il suo esempio, di pren-dere il suo posto.Alcuni messaggi telefonici, che ho ricevuto a risposta dell'annunciodella sua scomparsa, confermano quanto tutti conosciamo: "Farò ditutto per esserci, non sarei la persona che sono ora, se non avessiconosciuto don Sandro"; "E' stato un padre spirituale, un amico. Lagrande consolazione è che ora abbiamo un altro Salesiano che ciprotegge, intercede e fa il tifo per la nostra famiglia dal Paradiso";"�grazie don Sandro, continua a guardarci dal Cielo".

Cari amici, nel salutare per l'ultima volta don Sandro il nostrocuore era appesantito dal dolore ed i nostri occhi pieni di lacrime,proprio perché gli abbiamo voluto bene, ma sono anche sicuro cheora ci invita a non piangere più, ma piuttosto ad impegnarci nellavita, a mettere in pratica i suoi insegnamenti, a lottare per quei valo-ri che ha sempre difeso, ad amare don Bosco, la Madonna con lafedeltà a quell'Ave Maria quotidiana, garanzia di perseveranza nelbene. Così vogliamo onorarne la memoria. Non chiediamoci perchéil Signore ce lo ha tolto, ringraziamo perché ce lo ha dato ed il nostrosorriso sia la sua pace. Dal cielo ci protegga proprio tutti e preghi pernoi.

Lombriasco, 14 gennaio 2013Sac Genesio Tarasco

Direttore e Comunità di Lombriasco

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UN PICCOLO PENSIERO

Non lo avrei mai detto, davvero, che mi sarei ritrovata a scri-vere un saluto a Don Sandro, a un anno di distanza dalla sua morte.Ci ritroviamo adesso a pubblicare il primo numero di Col tempo eCol Po senza di lui e la mancanza è tanta.Abbiamo lavorato per tanti anni insieme, con fiducia reciproca, masoprattutto nell'ultimo periodo ho potuto beneficiare del grandeaffetto che ci univa. Una presenza costante e silenziosa, che milasciava tutto lo spazio e la fantasia che avevo per mettere insiemequesta piccola preziosa rivista di noi ex.

Ricordo la fatica dell'ultimo Col tempo e dell'Annuario, strappaticon i denti al tempo che ormai si era fatto tiranno e non ti dava ulte-riori concessioni.Ricordo le tue lacrime che mi hanno commossa e resa orgogliosa diaver potuto contribuire alla stesura dell'ultima uscita.Ma ricordo soprattutto l'ultima sera prima della tua definitiva par-tenza, quel bacio sulla fronte e quegli occhi imploranti affinché tuttoil calvario potesse finire presto. La tua anima, già pronta per il gran-de Incontro, implorava il tuo corpo distrutto e trasformato dal dolo-re di lasciarla andare. Ora sei in pace.La tua foto è appesa in segreteria e mi sorridi, in bicicletta, nel vialedella tua vita, che ha conosciuto, lavorato e raccolto i fruttidell'Amore concreto, vissuto ogni giorno accanto ai giovani, sull'e-sempio di Don Bosco.

Con sincero affetto.Elvira

Cari amici exallievi, allievi, insegnanti, parenti e tutti voi chesiete qui presenti per porgere l'estremo saluto a don Sandro.Non è facile per me esprimere in questa assemblea tutti i pensieri edi sentimenti che mi porto dentro in questo triste momento, così comenon è facile farmi portatore di tutti i messaggi di cordoglio che sonogiunti in questi giorni alla segreteria exallievi.Di don Sandro abbiamo detto tutto�Un grande amico e un sincero maestro di vita.Ho trascorso con lui quasi trent'anni di vita a Lombriasco, a partire

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dal 1983 quando, laureato di primo pelo, ho iniziato l'avventura del-l'insegnamento. Ho condiviso con lui, da ormai quasi 20 anni, l'e-sperienza degli Exallievi.E allora, seppure con il cuore triste, mi viene da sorridere, caroSandro, quando leggo oggi alcuni dei tanti messaggi che sono per-venuti: "ci mancherai� quando salivi le scale e dicevi sempre: largoai giovani", "� quanti lavori utili alla comunità mi hai fatto fare�","�quante cicche di sigarette di hai fatto raccogliere�", "�mi haisequestrato l'ipod per un mese � sono andato avanti a trattative�ma eri d'accordo con i miei genitori� e se non sono riuscito a fre-garti�", "� caro Sandro, eri bravo, ma non sei riuscito ad inse-gnarmi il piemontese ma una frase l'ho imparata: dui purun bagnantn'oli"�"� don Sandro quante multe ho pagato per le mie negligen-ze.. in compenso ne hanno beneficiato le missioni"�Potrei andare ancora avanti per ore e ore � ma è tutto scontato caroSandro� i cuori dei tuoi Exallievi sono colmi di ricordi e di buoniinsegnamenti � le famose �cose che valgono veramente nellavita� � era lì che tu volevi portare il cuore dei tuoi allievi ed è lì cheli hai portati.Fermo sui principi fondamentali, rigoroso nel vederli applicati finoin fondo, ma paziente e dolce nel comprendere che ogni giovaneaveva e ha dei suoi tempi.Insegnante competente e salesiano dal cuore grande con una bontà,una sensibilità, e una capacità di ascolto veramente unica.Questo era don Sandro!- Mi dicevi sempre che bisogna avere comprensione e pazienza nel-l'educare i giovani.- Mi dicevi sempre che non esistono giovani cattivi, semmai giova-ni che hanno bisogno di sentirsi amati e, di conseguenza, guidativerso forti motivazioni.- Mi dicevi sempre che, anche nell'insegnamento scolastico - maidisgiunto dall'educazione - bisogna guardare con particolare atten-zione ai ragazzi e alle ragazze più deboli, cercare i loro lati positivie partire di lì per costruire qualcosa di buono.- Mi dicevi sempre che tagliare i ponti con un allievo o un'allievaera la peggior sconfitta che un insegnante/educatore potesse cono-scere. Caro Sandro, forse non te ne sei reso conto, ma così facendo, ognigiorno - ridendo e scherzando - con il tono pacato e apparentementetimido di colui che sembra avere più bisogno di imparare piuttostoche qualcosa da insegnare, hai formato gli insegnanti laici che via

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via sono andati a integrare il lavoro dei salesiani.L'attività formativa di noi insegnanti laici l'hai portata avanti ognigiorno�in parole povere da te abbiamo imparato molto.Caro Sandro, ora capisco�mi è molto più chiaro�era lì che voleviarrivare� �i Salesiani passano ma Don Bosco resta�cari Exallieviamate la vostra casa di Lombriasco�.

Questa è la frase che ad ogni raduno amavi ripetere, ricordando DonSaulo Capellari.E allora cosa possiamo ancora aggiungere�cosa posso ancoradire�In questi giorni il Direttore ha più volte ripetuto che donSandro è stato una vera espressione di Don Bosco� non possiamofare altro che sottoscrivere questa affermazione.Caro Sandro, sono sicuro di interpretare i sentimenti di tutti gli allie-vi e di tutti gli exallievi qui presenti, che in questo momento vorreb-bero fare qualcosa per farti sapere quanto ti vogliono bene e quantoti sono riconoscenti. Ma, conoscendoti, so che un modo ci sarebbe,so che il modo per sentirci ancora una volta una grande famigliaunita nella gioia c'è�ce l'hai insegnato tu�ad ogni raduno degliexallievi ci invitavi tutti a rivolgere i nostri occhi ed il nostro cuorealla Vergine Maria ed affidare a lei tutte le gioie�le preoccupazio-ni�le nostre intenzioni più profonde�non c'è stato raduno che nonsi sia concluso con la recita di un' Ave Maria. Ecco caro don Sandro,questo è il nostro modo per dirti grazie�Grazie don Sandro, sarai sempre tutti i giorni nei nostri cuori.

Marziano Bertino

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Ricevo la triste notizia della morte di Don Sandro. Avevo pro-prio chiesto sue notizie in questi giorni al Sig. Bertino.Penso sia meglio per Don Sandro celebrare la festa di don Bosco inCielo visto la condizione di salute che doveva rendergli il vivereancora più doloroso.Ho ancora avuto la possibilità di partecipare ad una messa concele-brata da Don Sandro nella cappella di Lombriasco nel mese di set-tembre 2011. Una messa che ricorderò per tutta la vita nella quale hoavuto la sensazione di essere accanto ad un santo.La sua devozione, fede e presenza costante fra i giovani e una carat-teristica esemplare del salesiano autentico. Il suo grande amore perle missioni che sprigionava da tutti i pori con una vitalità entusiastae realistica. Molti giovani cambogiani hanno avuto la possibilità dicostruirsi il futuro tramite l'educazione scolare e professionale nellenostre scuole, grazie al sostegno stimolato da don Sandro. Ricordoche anche il ricavatodelle "multe" perinfrazioni al regola-mento avevano comedestinazione la mis-sione.Se la sua presenzasegna la perdita di ungrande amico ed edu-catore dei giovani,allo stesso tempo è ilguadagno di un assi-stente premuroso che,dal Cielo, continua aspronarci verso ilbene.Mi unisco alle pre-ghiere di invocazionea don Sandro, chepenso tutta la comunità educativa salesiana di Lombriasco innalzeràall'unisono, affinché don Sandro rimanga accanto a noi nella vita eci accompagni con il suo sorriso ed ottimismo. Una preghiera ed un grazie al Signore per il dono di don Sandro.

Roberto Panetto

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�Un ricordo in onore di una persona speciale, indimenticabile�

Salesiano, Professore, Amico: una vita da Grande, ovvero don Sandro

Ecco che si apre la porta della tua, della nostra aula di agraria. Seitu, stretto nella giacca a vento, mani in tasca, visto il freddo di que-sta serata, e passo spedito. Mi riconosci, e il tuo abbraccio mi dà ilbenvenuto. Sai, don Sandro, mi piace quando ci incontriamo.Appena ci salutiamo vedo i tuoi occhi che sorridono, trasmettonogioia e danno proprio la sensazione di accoglienza, nel suo signifi-cato più� avvolgente. Non ho avvisato che passavo, ma tanto sape-vo di trovarti. Come al solito arrivo e so già dove parcheggiare, inche direzione andare e chi troverò pronto ad ascoltarmi. DiciLombriasco e dici don Sandro, almeno per gli exallievi dagli anniottanta in poi.. Mi sento come a casa ancora oggi, ad oltre due decen-ni dal diploma. Tu dici che sarà casa nostra per sempre e io sono feli-

ce che sia così. Sono solo, allora ti faccio il resoconto di tutta la miafamiglia, passandoti in rassegna moglie (una santa, tu dici), figli(splendidi, secondo te) e genitori (carissimi, certo che te li saluto).Posso dirti come sto io o la cosa non ti interessa? Mi guardi comestranito, poi una risata e un sospiro: pensi a quella parte di "barotto"che non ti è riuscito di scrollarmi via. Mi conosci come le tue tasche,

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sono quasi trent'anni che mi vedi, mi scruti e mi capisci al volo.Anche a scuola era così, soprattutto riuscivi a capirmi quando nonavevo studiato e, forse, alla fine convengo che fu giusto rimandarmia settembre in economia. In fondo eri tu l'insegnante, mica potevorimandarti io come professore! Forse quello ha fatto scattare lamolla della nostra amicizia. Sei persino riuscito a farmi ammettereche quello dalla parte del torto ero io! Poi la fine della scuola: un atti-mo di smarrimento, nonostante dovessimo ostentare soltanto il latopiacevole della cosa. Era come uscire dal guscio. Ora, passati glianni, mi rendo conto che la scuola salesiana lentamente mi ha coraz-zato con i valori cristiani che giornalmente ci invitava a vivere, rega-landoceli con l'esempio vivo oltre che con l'insegnamento. Poiabbiamo iniziato a vederci con occhi diversi, liberi dal rapporto inse-gnante-allievo, quel rapporto che ti vincola un po', perchè c'è sempreil rischio che qualcuno deragli leggermente dai propri doveri. Daallora un susseguirsi di avvenimenti, di incontri di avventure anche.Ricordo i pellegrinaggi a Lourdes, le lettere durante il servizio mili-tare, la meravigliosa esperienza in missione in Kenya, da cui prese ilvia la leggenda di "noi uomini del guado". Poi ancora i raduni, levisite di "passaggio" e i ritrovi con la scusa delle adozioni cambo-giane, ore a chiacchierare, a raccontare, a ricordare. Ma, soprattutto,

il matrimonio, il miomatrimonio. Tu c'eri. Tudovevi esserci.Lombriasco dovevaesserci. Nelle scelte piùimportanti bisogna esse-re sostenuti dalle personepiù importanti. Voi c'era-vate. Ricordo bene qualevanto interiore fosse pen-sare "i salesiani sonovenuti per me". Ci incamminiamo lungoil viale che porta allavasca, parliamo dellanostra vita; ti piace sape-re se le tue semine ger-mogliano, crescono edanno frutti, oppure se

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c'è qualche infestante che ne minaccia la rigogliosità. Lo so che devopregare, chiedere aiuto e conforto alla Madonna e a don Bosco. Melo hai detto a scuola, ripetuto a Lourdes e fatto promettere quandohai consacrato le mie nozze: secondo te me lo dimentico?Conoscendoti penso che potresti anche lasciarlo come testamento�Sei preoccupato per i giovani, hai paura che si perdano, vista lasituazione attuale, ma in fondo, forse, è sempre stato così. Sì, è vero,ora ci sono più distrazioni, ma poi ci si accorge quali siano valori checontano. Come l'amicizia, la voglia di fare sempre qualcosa per ilprossimo, soprattutto per i più deboli. Tutte queste cose sono il sensodella tua vita. A proposito, come va la tua salute? Ho saputo che haiavuto dei problemi. Non ti lamenti, lo so, dici che il Signore sa cosafa. Lo spero, ma ho paura, perché se si rende conto di quanto vali c'èil rischio che ti voglia chiamare, avrà sicuramente bisogno di unbuon assistente responsabile in paradiso. Anche lassù ci sarà semprechi entra in chiesa chiacchierando, chi si attarda nei corridoi e chi sipresenta ad un'interrogazione "man 'n sacocia, pipa 'n buca". IlSignore vuole gente che sappia infondere del sano BSA (buon sensoagrario), che faccia i "tombini" quando necessario, che richiami i"baluba" anche solo con uno sguardo, ma che soprattutto sia un veroesempio di santità. Nella tua modestia non ti rendi conto che tu haiqueste qualità. Io le ho riconosciute in te, come le ha viste anche chiti chiamava "Il Beato" con un pizzico di ironia, sapendo però chestava dicendo una grande realtà. Si è fatto tardi. Anche stasera ti hotrattenuto, so che avresti da riposare. Riguardati, ricordami nelle tuepreghiere. So che lo fai, ma mi piace sentirmelo confermare. Misembra di essere il tuo exallievo preferito. Poi, però, riflettendoci,mi dico che tu dai quest'impressione a tutti. Ne sono convinto. Perquesto sei davvero unico. E' ovvio che continuerò a tornare aLombriasco, non è il caso che me lo ricordi così insistentemente sta-sera. Ogni volta ci dici che tu sei di passaggio, ma di ricordarci chequesta sarà sempre la nostra casa. Abbiamo imparato la lezione,almeno questa. Grazie della chiacchierata, ne sentivo il bisogno.Stasera in particolare e, come al solito, ho approfittato del fatto chetu non sai risparmiarti per noi.

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Apro gli occhi e guardo verso la palestra. Ho parcheggiato nelcampo da calcio del biennio, il Rosario è terminato, ormai se ne sonoandati quasi tutti. Ho gli occhi umidi, ma non per il freddo o per lanebbia che avvolge silenziosamente ogni cosa. Domani saluteremoun amico. Un grande amico. Saremo tanti. Saremo tantissimi. Manon saremo abbastanza. Meriterebbe sicuramente di più. Da lassù sisono accorti che era un "big" e allora lo hanno chiamato, ma sonocerto che prima di andare lui avrà patteggiato di poterci assistere conun occhio di riguardo dalla sua nuova dimora. Non abbandona i suoiexallievi, perchè lo spirito di don Bosco è veramente in lui. Parto. Mivolto verso la sua aula, la nostra aula di agraria: vedo il suo sguardo,i suoi occhi sorridenti come li ho sempre conosciuti. Grazie di esserci stato. Grazie del bene che mi e ci hai voluto. Grazieperché so che sempre vigilerai su noi. Spero che il Signore mi rendadegno dell'onore che ho avuto: la tua amicizia. Mi mancherai. Mirimane di te un esempio inarrivabile che vorrei fosse la linea-guidadi tutta la mia vita. Allora significherebbe veramente aver imparatola lezione. La tua lezione più importante. Ciao don Sandro.Un exallievo, uno dei tanti

Silvio Gonella

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Vorrei che arrivassero le mie più sentite condoglianze ai confra-telli, insegnanti ed exallievi della grande famiglia salesiana diLombriasco. Per sei anni (dal 1995 al 2001) Don Sandro e' stato unamico e un maestro. Ora che sono in missione ad Ibadan in Nigeriami sembra di sentire ancora gli accorati appelli per le missioni chefaceva in occasione delle lotterie. Caro Sandro, senza muovertigranche' da Lombriasco, sei stato un instancabile lavoratore per lemissioni. Quanto vorrei poterti imitare nella dedizione al prossimoche hai sempre dimostrato. Quanto vorrei avere la tua stessa ener-gia per annunciare la Buona Notizia dove non e' ancora arrivata. Da lassù prega per noi, noi ti ricorderemo sempre.

Paolo Vaschetto, Salesiano

ARRIVEDERCI DON SANDRO

Come ai nostri incontri dei quinquenni, mi sembrava che donSandro ieri mi dicesse: "Tua, aspetto il tuo scritto per "Col Tempo ecol Po". Eccomi perciò a cercare di scrivere, per chi non c'era, le sen-sazioni del suo funerale.Fuori della Cattedrale di Saluzzo avevano posato una gigantografiadi don Sandro, bellissima, mentre sorridente tornava in bicicletta dalpozzo di Lombriasco.Vicino, due registri si riempivano di firme e di parole commosse.Con Astorri e Rolfo, mezz'ora prima dell'inizio della Messa, abbia-mo cercato un posto da sedersi e trovando occupate tutte le panchesiamo dovuti sedere in prima fila dietro i parenti. Credo ci fossero tutte le classi di Lombriasco e una fiumana diExallievi e parenti e conoscenti e curiosi e altri; tanto che laCattedrale era strapiena e tutte le navate erano gremite di cristiani inpiedi.Mi ha fatto impressione un grande cartello con su scritto "Eccomi iovengo per fare la tua volontà!" . Sembrava la credenziale che donBarra presentava all'Eterno Padre.Una moltitudine di ragazzi, credo di Lombriasco, facevano un corodiscreto; ma ben più imponente era la voce unisona di tanti, tantissi-mi exallievi che a voce spiegata rispondevano al coro. Come in pas-sato avevano fatto sulle panche dell'Istituto.

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La bara era coperta di fiori e rose bianche.

Subito all'inizio, davanti alla bara, il Direttore dell'Istituto ha fatto unprofilo di don Sandro dalla nascita alla fine. Profilo bello, esaurien-te, profondo, convinto e commosso. Ho visto tanti fazzoletti e hosentito tanto tirar su col naso.

Poi la Messa celebrata dal Vescovo di Saluzzo, coadiuvato daiSacerdoti big Salesiani e concelebrata da altri 58 Sacerdoti.La Comunione è stata molto partecipata e le file, per altro ordinate,sembravano non finire mai.Io dico che da lassù Don Sandro sarà stato contento. Poi sono stati i commiati del Vescovo, dell'Ispettore, di Marziano

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Bertino a nome degli Ex, e ancora di altri.L'impressione che mi è rimasta in cuore di questo mesto evento è chei Salesiani di Lombriasco possono essere orgogliosi di avere pla-smato negli anni un popolo di Ex così cristiani, così coesi, così fede-li all'insegnamento di Don Bosco filtrato da convinti sacerdoti. Equesti presenti erano solo la punta di un iceberg molto più grande.E io pure, sono orgoglioso di appartenere a questo popolo.

Tua Massimo

Sono veramente addolorato, lo siamo tutti. Lombriasco è in luttoe lo siamo anche noi. Un altro pilastro se n'è andato, ma quanto benepoteva ancora fare. Condoglianze.

Gabriele Macagno

Solo oggi ho ricevuto la triste notizia.Comunque dove si trova adesso senz'altro sarà circondato dall'affet-to degli amici di Don Bosco e di tutti noi.

Luigi Grimaldi - Asmara Eritrea

Ciao Don Sandro,il Signore ha messo fine alla tua sofferenza terrenaaveva bisogno in Paradiso di un "tuttofare" come teper sbrogliare le faccende con ottimismo, grintae buon senso agrario..grazie per tutto quello che ci hai insegnato

Paolo Longo

Affranto per la notizia, penso che gli exallievi perdano il pila-stro fondamentale della loro associazione. Caro don Sandro, ci man-cheranno i tuoi commenti sagaci, le tue simpatiche battute e soprat-tutto la tua prontezza d'animo nell'affrontare i problemi (anche quel-li della tua salute) e nell'aiutare i tuoi ragazzi di Lombriasco. Pregaper noi dal bel Paradiso che ti sei meritato e continua a seguirci conil tuo sorriso di sempre.

Lorenzo Ramondini - V geom. 1982

Volevo solo salutare con questa email un amico... che rimarràsempre nel mio cuore per tutto quello che ha fatto per me e la miafamiglia.Per il suo insegnamento umano e per tutte quelle belle cose che ha

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detto di Lui il Sig.Direttore Don Tarasco lunedì in chiesa... tuttevere, che hanno toccato nel cuore tutte quelle persone che hannoavuto la fortuna di conoscere Sandro da vicino.Ciao Sandro un grosso abbraccio da un ex allievo salesiano fiero diesserlo e che cercherà di continuare a divulgare gli insegnamentiavuti da te e da tutti i salesiani che ho avuto la fortuna di incontrarenella mia vita.

Gian Luca Tolin

Dopo Zip anche Sandro�

Metabolizzare la scomparsa di due personalità, due professori e dueamici così importanti non è facile. Oramai da anni la mia vita è lon-tana da Lombriasco ed a causa della distanza fisica e dei mille impe-

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gni , non mi è possibile partecipare attivamente alla vita da exallie-vo ma il ricordo di Lombry è sempre ben saldo nella mente e nelcuore. Capita sovente che nei momenti più disparati di una giorna-ta il pensiero torni ad un avvenimento degli anni "del collegio", rive-dendo chiaramente i volti dei compagni e dei professori al punto chei miei amici e colleghi hanno accettato come una costante i raccontidegli "episodi del collegio" che propino loro in ogni occasione. Lavita del collegio, la convivenza serrata e tal volte forzata tra alunni eprofessori creava ciclici rapporti di antagonismo e complicità chealla fine sfociavano in un forte rapporto di rispetto e talora amiciziache difficilmente si possono dimenticare. In qualche modo i giornidi Lombriasco si sono saldati nei nostri cuori al punto da farci cade-re nell'errore di pensare che il collegio e i professori/amici di quellianni rimangano anche nella realtà immutati come nei nostri ricordi equindi rendendo particolarmente triste e difficile accettare la scom-parsa dei protagonisti di quelli anni così importanti �Potrei dilungarmi per qualche pagina nel ricordare episodi, aneddo-ti riguardanti Zip e Sandro ma come ho scritto nelle righe prece-denti, ogni exallievo ha qualche ricordo, emozione, pensiero parti-colare e personale che nessuna parla o frase riuscirebbe e descrivereappieno, quindi mi limito a chiudere con�Ciao Zip, ciao Sandro, grazie di tutto �

Fulvio Simonetto

Ci uniamo al dolore per la triste scomparsa del caro don Sandro.Uniti da lui in matrimonio l'11 settembre 1999, ci ha guidati e soste-nuti nel nostro percorso dandoci sempre buoni consigli e accoglien-doci sempre con grande entusiasmo!... don Sandro rimarrà semprenei nostri cuori e lo ricorderemo ogni sera nelle preghiere è statodavvero un grande amico ed un confessore speciale! La sentita par-tecipazione al rito funebre è stata la conferma di quanti, come noi,l'hanno apprezzato ed amato e concludo ringraziandola personal-mente per le meravigliose parole che gli ha dedicato... fiduciosa cheda lassù possa vegliare su di noi.Con grande affetto Saluto Cordialmente.

Piovano Maurilio ed Ansaldi Barbara

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Ciao amici,

E' stata un'emozione fortissima partecipare al suo funerale, ieri inDuomo a Saluzzo, e tanto lo stupore nel vedere la Casa di Dio (sep-pur immensa) gremita all'inverosimile per Don Sandro : uomo sem-plice e mai appariscente.

È stato uno �spettacolo� (ma non fraintendete il mio termine) arri-vare a Saluzzo e trovarla letteralmente ingorgata da auto e pullmandai quali è sceso un vero e proprio 'fiume', che è poi 'scivolato' silen-zioso verso il Duomo, formato dai ragazzi allievi dell'Istituto. E'stata un'esperienza quasi traumatizzante sentire la voce forte e squil-lante di un grande amico e salesiano, di una roccia granitica, di ungrande predicatore quale Don Tarasco (in arte Lupo ... e non percaso) rotta dalla commozione e dal pianto.Lo stesso vale per il Vescovo che ha voluto presiedere la celebrazio-ne e per gli altri amici salesiani e non (tra i quali il ns. Presidenteexallievi ed ora fresco Preside dell'Istituto Marziano Bertino) chehanno ricordato la figura e l'operato di Don Sandro.Io conobbi Don Sandro a Lombriasco quando arrivai 'primino pivel-lino' per frequentare le 'medie' e lui, poco più che ragazzotto, era unnovello assistente. Di lui serbo il 'caro' ricordo di una gran pedata 'dove non batte il sole'... ma me l'ero certamente meritata ... lui di torti non ne ha mai fatti !Di lui serbo il ricordo delle chiacchierate passeggiando per i viali del'collegio', soprattutto con noi interni ed in particolare nelle lunghe eafose serate estive di Lombriasco.

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Di lui serbo il ricordo di un insegnante preparatissimo e intransigen-te ma sempre attento alle nostre esigenze e pronto ad aiutarci nelledifficoltà. Di lui serbo il ricordo della tenerezza con la quale ha cele-brato le esequie della sua carissima mamma a Revello.Di lui serbo il ricordo degli ultimi raduni ex allievi dopo che ha,egregiamente e degnamente, vestito i panni che un tempo furono dialtre figure mitiche di Lombriasco : Don Saulo Capellari e DonFrancesco Rossi.Di lui serbo il ricordo ... e non lo dimenticherò mai.Ciao Don Sandro, grazie per essermi stato insegnante e guida ma,soprattutto, grazie per essermi stato amico, e, come ha detto ieri donGenesio al termine della funzione, arrivederci in Paradiso ... anchese una sola è la certezza: tu ci sarai !!! ... io saprò anche lontana-mente 'cercare' di imitarti ?Un abbraccio.

Porporato FrancescoCari coordinatori ex Allievi,La notizia del trapasso è di quelle che lasciano il segno. Di certo a

noi mancherà il solerte coordinatore di tanti incontri, allievo dell'av-viamento quando eravamo negli ultimi anni delle superiori. Agliallievi ed ex più giovani mancherà il loro professore, il consigliere,l'Amico che è stato loro vicino negli anni importanti della loro for-mazione. Sono certo che dal cielo continuerà a seguirci come hafatto per anni dall'Istituto salesiano di Lombriasco.

Giovanni Aime

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Grazie o Padre per averci dato Don Sandro. Uomo di Dio tra lagente semplice; salesiano autentico e cordiale in mezzo ai giovanidi Don Bosco; insegnante preparato e curioso al servizio dei propriragazzi; cristiano coerente ed entusiasta, modello per ogni exallievoalla ricerca della verità; amico schietto e discreto sempre prontoall'ascolto e all'aiuto. Grazie Don Sandro per averci indicato chiaramente, con l'esempio ele opere, la strada verso il Paradiso. Sarà impossibile dimenticarti,bello ricordarti, difficile imitarti.Con la gioia nel cuore di chi ha la certezza di avere un Santo in piùin Paradiso vi salutiamo cordialmente.

Alberto, Simone Turletti e Famiglia

Con grande dolore ho appreso la immaturata dipartita di donSandro partecipando al lutto della famiglia Barra e della famigliaSalesiana. Ho pregato il Signore per la sua anima e lo ricorderò cer-tamente ancora. Era, per noi antichi exallievi, ancora l'unico contat-to col passato. Il Signore sarà sicuramente misericordioso con il suofedele ministro. Santi P.G.

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Le più sentite condoglianze a tutta la Comunità Salesiana e aiparenti tutti. Perdiamo un punto di riferimento noi che lo abbiamoconosciuto e perdono un validissimo esempio gli allievi di domani.Noi siamo stati fortunati ad averlo avuto come maestro e amico.

Paolo Noz

Carissimi,sono accanto ai familiari ed alla Comunità Salesiana per la scom-parsa di Don Sandro Barra.Don Sandro è nel mio cuore, come lo è sempre stato da quando assi-steva alla nostra preparazione per il futuro mondo del lavoro.Conservo il ricordo della sua allegria, della sua fraterna disponibili-tà, della sua enorme pazienza, del suo sguardo e della sua aperta dis-cussione. Della sua instancabile voglia di fare.Caro Sandro, mi hai insegnato moltissime cose, spesso senza utiliz-zare le parole.Non potrò essere presente oggi alla funzione, ma mi unisco a voitutti con il cuore e nella preghiera.Nel cordoglio e nella certezza di avere un Amico, un caro fraternoAmico, sempre accanto.

Michele Sono profondamente addolorato di aver perso un amico comedon Sandro. E' sempre stato molto disponibile e presente nelle mienecessità, oltre che un grande e convinto Salesiano.Ora può godersi, con don Bosco e tutti gli altri Salesiani che lohanno preceduto, il premio eterno. Ciao don Sandro e grazie ancoradi tutto!A voi tutti sentite condoglianze.

Beppe Gili

Partecipo al dolore della a me sempre cara Comunità salesianadi Lombriasco per la prematura morte di Don Sandro. Il bel ricordodi lui mi accompagnerà nel quotidiano impegno cristiano e la miapreghiera è per il suffragio di don Sandro e per la consolazione diquanti, salesiani e parenti sono nel dolore. Giorgio Caselotti

In questo triste momento mi rammarica più di ogni cosa nonpoter accorrere per salutare un amico, un educatore, un salesianoche, quando ne ho avuto necessità non si è mai dato indisponibile.

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Mi consola il fatto che Nostro Signore, come ogni buon artigiano,voglia con sé i migliori strumenti per il suo lavoro e, sicuramenteSandro è stato uno di questi.Voglio ricordarlo fisicamente come quello degli anni spensieratidella scuola ed umanamente come il Don Sandro del raduno dei 25anni di settembre scorso, che ha condiviso con noi paure e speranze.Ciao Sandro la prossima volta a Lombriasco non sarà più la stessacosa, ma sono certo che da lassù veglierai su tutti noi, come hai sem-pre fatto con i TUOI RAGAZZI.CIAO! Un amico desolato. Maurizio Gaia

Porgo le mie condoglianze a tutta la famiglia Salesiana per laprematura scomparsa del caro don Sandro. Se ne va una persona che,pur non essendo stato mio insegnante, ho apprezzato nei miei 5 annida interno a Lombriasco, con il quale avevo instaurato un bel rap-porto e dal quale ho sempre ricevuto un appoggio e un aiuto nellamia permanenza nella casa salesiana. Questa notizia mi rattristaveramente e non posso fare altro che tenere nel mio cuore il ricordodi una grande persona con un grande cuore.

Guido Zublena

Io sicuramente Don Sandro l'ho conosciuto meno di voi, ma horiconosciuto in Lui tutti i crismi di Don Bosco... sapeva coniugare lospirito cristiano con il gioco che c'è in ognuno di noi (anche adessoche siamo adulti)... sapeva tirare fuori il meglio da ognuno di noi...Ancora ricordo la prima volta che mi interrogò chiedendomi a quan-ti cm si semina il mais... ed io che arrivavo da una realtà completa-mente diversa e tutti voi mi sembravate extraterrestri... risposi insincerità e con estrema tranquillità a 30 cm...... il suo sguardo andò oltre il mio corpo per capire se c'era qualcosadi buono da recuperare e devo dire che in quei due anni di frequen-tazione non ho fatto altro che apprezzare quanto lavoro ha fatto conme......gli eventi mi hanno poi portato lontano... ma sono contento diaverlo potuto rivedere un'ultima volta al nostro incontro dell'8dicembre... in cui ho rivisto volentieri anche alcuni dei miei compa-gni... dei miei amici......lo ricorderò sempre con il viso rappresentato nella copertina del-l'ultima rivista degli ex allievi......grazie Sandro...grazie di tutto!!!

Fabrizio Roscitano

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Caro don SandroCi hai lasciato in "punta di piedi" come era nel tuo stile. Ora stai camminando per le strade del Paradiso dove hai potuto riab-bracciare tutte le persone care che ti hanno preceduto, i tanti confra-telli ed ex-allievi conosciuti, il tuo modello di vita: San GiovanniBosco, ma soprattutto quel Dio Padre Misericordioso al quale haiconsacrato tutta la tua esistenza.La gioia dell'incontro e l'abbraccio materno col quale ti ha accolto laVergine Maria, che tanto hai amato e pregato come "MariaAusiliatrice" o come "Nostra Signora di Lourdes", ti ha ripagato ditutte le sofferenze e della croce della malattia che hai portato in que-sto ultimo anno, in silenzio e con grande dignità.A noi dell'OFTAL mancherà quel sacerdote che sapeva "parlare atutti col cuore" e farti innamorare di Dio e della sua parola. Ai malati mancheranno quelle carezze e quelle parole di confortoche solo ad ascoltarle ti facevano già sentire meglio. Ai tanti pellegrini mancherà quel sacerdote che faceva delle bellissi-me omelie, semplici, che si capivano e non dimenticavi facilmente. A noi, barellieri e dame, mancherà molto l'amico don Sandro, quel-la guida spirituale che con semplicità e umiltà, e col suo bel sorriso,ci ha aiutato a convertire il nostro cuore all'amore di Dio. "Non possiamo fare un pellegrinaggio a Lourdes senza effettuare

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una celebrazione penitenziale appositamente per il personale": eraquesta una delle sue grandi preoccupazioni, perché questa era la suamissione come salesiano e come sacerdote: salvare le anime.Grazie don Sandro anche per averci sempre ricordato di pregare.Avevi insegnato anche a chi non parla piemontese quella saggiaespressione contadina "di recitare il bin ", quelle preghiere che inostri nonni e i nostri genitori ci avevano insegnato e ripetere insie-me al mattino e alla sera per dire al Signore tutto il bene che glivogliamo.Grazie don Sandro per la tua giovialità, per la tua simpatia, per tuttoquanto di bene ci hai insegnato, per il sapere, il tempo e l'amore chehai copiosamente riversato su quanti hanno avuto l'onore e la fortu-na di incontrarti. Dal cielo, con santa Bernadette, san Giovanni Bosco e NostraSignora di Lourdes veglia e prega sempre per ognuno di noi.Ciao don Sandro, ti abbiamo voluto bene, ci mancherai!

I tuoi amici dell'OFTAL

Da"Il Coltivatore piemontese" di febbraio 2012

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Il 14 gennaio scorso ci ha lasciati don Sandro Barra. Aveva 62anni. È morto dopo lunga malattia, lasciando un ricordo indelebiledella sua persona. Il carisma della semplicità: è questo che percepi-vi incontrando don Sandro. Una semplicità di cuore e di atteggia-menti, esaltata da evidenti doti di intelligenza, creatività, disponibi-lità all'ascolto e al confronto, soprattutto, animata da profonde con-vinzioni, che gli derivavano dall'essere un uomo di fede. Molti tec-nici delle province di Torino e Cuneo, ma anche professori universi-tari e funzionari dell'assessorato regionale Agricoltura, hanno avutola fortuna d'incontrarlo nel "suo" Istituto Salesiano in occasionedelle numerose attività di sperimentazione in campo. Quando giun-gevi a Lombriasco e cercavi don Sandro tramite la portineria, luiarrivava da qualche aula, o dall'azienda dell'Istituto, in bicicletta,sorridente e pronto a discutere di problemi tecnici o anche ad offrir-ti un aiuto manuale: ti sentivi sempre a casa. Nelle riunioni di coor-dinamento dell'attività lui svolgeva con discrezione il ruolo dimediatore tecnico: è così che ha permesso l'incontro e lo scambio diidee ed esperienze tra docenti universitari e tecnici di campo delleorganizzazioni professionali, portando l'accademia sul territorio,

senza mai trascurare il suo compitodi educatore. Chiunque incontrassedon Sandro, credente o no, percepi-va la determinazione su cui poggia-va la sua missione di sacerdote: peranni gioiosamente ha dato la vita perla formazione umana e tecnica deiperiti agrari e parecchi dei suoiragazzi l'hanno ricompensato ope-rando con entusiasmo e competenza,riuscendo ad intraprendere carriereprofessionali di rilievo,anche con incarichi di piena respon-sabilità. Ci mancherai, caro donSandro! Ogni volta che torneremo aLombriasco proveremo una stretta alcuore, ma cercheremo di perseverarenei comuni obiettivi, certi che tucontinuerai ad essere con noi.

Amici coltivatori ed ex allievi di Lombriasco

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Don Sandro ha offerto i suoi anni al servizio della Comunità diCeretto con le sue preghiere; con i suoi sacrifici per poterci assicu-rare la messa della Domenica e per un lungo periodo anche la messaferiale; con la sua preoccupazione di provvedere a che i Cerettesiriuscissero a confessarsi con l'avvicinarsi di ogni ricorrenza cristia-na; con la sua dedizione ad organizzare la processione e la prepara-zione spirituale alla festa di San Vito e di San Pietro d'Alcantara; conl'andare a far visita alle sue fan, come usava chiamare le signoreanziane e malate, che non potevano recarsi alla Messa, a cui portavala comunione; con il suo impegno ad essere sempre presente neimomenti più importanti della vita di ogni singola persona dellanostra comunità.La comunità di Ceretto è sentitamente riconoscente per la grandedisponibilità, l'affetto e l'amore che don Sandro ha sempre dimo-strato per noi.

La comunità di Ceretto

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A Allasia P.A. Giovanni ed Elisa per la nascita di ElenaA Allasina Dott. Carlotta per la laurea in Economia Aziendale e ManagementA Andreoli Ing. Silvia per la laurea in Ingegneria Chimica e dei Processi SostenibiliA Appendino P.A. Giovanni e Federica per la nascita di NicolòA Benevello Dott.sa Chiara e Enrico per la nascita di VirginiaA Berardo Geom. Ing. Stefania per la laurea in Ingegneria Edile di 1° livelloA Bigoni Geom. Filippo e Anna per la nascita di LeonardoA Carena Elvira e Dario per la nascita di AnnaA Chiabrando Geom. Daniele e Claudia per la nascita di ElenaA Garesio Geom. Ivano e Laura per la nascita di Martina e NicolettaA Giordano Geom. Matteo e Marina per la nascita di MattiaA Lerda Geom. Lorella e Nini per la nascita di AlessandroA Monchiero Prof. Raffaella e Fabrizio per la nascita di PietroA Rubiolo P.A. Dario e Elisa per la nascita di PietroA Sburlati P.A. Dott. Walter e Gloria per la nascita di AliceA Simonetto P.A. Ing. Fulvio e Livia per la nascita di MassimoA Sola Dott. Claudia per la laurea in Economia AziendaleA Vaglienti P.A. Fabrizio e Lucia per la nascita di FrancescoA Vallory Geom. Enrico e Monica per la nascita di Lorenzo FilibertoA Vinai Caterina e Stefano per la nascita di Matteo

Congratulazioni

Col tempo e col Po esprime tutta la gioia e porge le sue più cordiali felicitazioni ad Elvira ed alla piccola Anna, con l�augurio e la speranza

che il �testimone redazionale� passi, con il defluire del tempo, dalla madre alla figlia.

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5° ITA

5° LS

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50° ITA

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50° ITG

50° e dintorni

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Abbona P.A. Giuseppe

Barra Sac. P.A. Dott. Alessandro

Barra Geom. Giovanni

Capello Geom. Giuseppe

Chiastellaro P.A. Luigi

Chiumino P.A. Carlo

Delmastro P.A. Luigi

Galvagno Dott. Geom. Gualtiero

Gianasso P.A. Angelo

Rosenthal P.A. Edgardo

Vecchi P.A. Dott. Silvano

Baritello P.A. Giuseppe

Princivalle P.A. Antonio

Non piangete se mi amate!Se conosceste il dono di Dio che è nei cieli!Se poteste ascoltare il cantico degli Angeli

e vedermi in mezzo a loro!Se poteste vedere

con i vostri occhi gli orizzonti,i campi senza fine

e i nuovi sentieri che attraverso!Se poteste per un istante contemplare, come me,

la bellezza di fronte alla qualetutte le altre bellezze scomparirebbero!...

Asciugate le vostre lacrime e non piangete, se mi amate!

(Sant'Agostino)

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A Appendino P.A. Mario e Sabrina per la morte del papà

A Enria Geom. Dott. Giorgio per la morte del papà

A Ferrero Maria Teresa per la morte del papà

A Franco P.A. Mario per la morte della mamma

A Galvagno Geom. Fulvio per la morte del fratello

A Garis Geom. Alberto per la morte della mamma

A Lasaponara P.A. Michele per la morte del papà

A Marcello P.A. Enzo per la morte della mamma

A Montobbio P.A. Andrea per la morte della mamma

A Oitana P.A. Marcoper la morte del papà

A Parussa Geom. Stefano per la morte del fratello

A Salarin Fassetta P.A. Dott. Paoloper la morte della mamma

A Sapino Geom. Luigi per la morte del papà

A Sola Michele per la morte della nonna

A Trocello P.A. Dott. Claudio per la morte del papà

A Vanzetti Geom. Prof. Domenicoper la morte del papà

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20° ITG

30° ITG

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20° ITA

30° ITA

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5 LS

Battisti Michela,

migliore allieva dell�anno

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5 ITG

5 ITA

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ARRIVI�

SSiigg.. AARRLLIIAANN pprrooff.. BBRRIIZZIIOO:: testi-mone gioioso del CoadiutoreSalesiano, è tornato, dopomolti anni, a Lombriasco conl'incarico di delegato degliExallievi e insegnante di LinguaFrancese. Precedentemente hasvolto nella casa salesiana diChatillon diversi incarichi: assi-stente, consigliere, docente,preside dell' IstitutoProfessionale e delegatoExallievi della Valle d'Aosta.

CChhiieerriiccoo TTHHIIRRUUKKUUDDUUMMBBAA RREEGGIISS MMAANNUUEELL AAMMAALLAANN:: ma il suodiminutivo è AMAL e noi lochiamiamo con il diminutivo.Viene dall'India, abita aKuttapuli a 796 km. dalla città diMadras. Ha 26 anni, parla lalingua Tamil e il Telugu (un dia-letto), l'inglese e un po' di italia-no. Ha frequentato il liceo scien-tifico in una scuola salesiana,quindi la facoltà di Lingua ingle-se all'Università dei Gesuiti e laFilosofia presso i Salesiani. Hainsegnato per due anni. E' aLombriasco per imparare la lin-gua italiana, per prepararsi allaTeologia e per offrire il suo aiutodove occorre.

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DDoonn CCAASSAATTII PPrrooff.. GGiiaannccaarrlloo:: èstato in varie case salesiane condiverse mansioni: assistente,docente di lettere, consigliere,catechista, economo, direttore eresponsabile di Oratorio. Primadi venire a Lombriasco era dele-gato degli Exallievi di TorinoValdocco 'Casa Madre' e incari-cato del locale collegio universi-tario. Capitato nella casa sale-siana di Chieri per studiare, gli èpiaciuto lo spirito di famiglia chec'era e ha scelto, non senza dif-ficoltà, di farsi salesiano.

....e PARTENZEDON SERGIO E MARIO CI SALUTANO

"Sorriso del lunedì!": negli anni scorsi, ad ogni inizio di settimana,chi scendeva dal pullman e sirecava a scuola con una fac-cia... non troppo sveglia, venivasimpaticamente "apostrofato" inquesto modo da ddoonn SSeerrggiiooAAccccoorrnneerroo, che puntualmente sioccupava dell'accoglienza deiragazzi al loro arrivo in istituto.Da settembre di quest'anno donSergio non è più a Lombriasco:è stato inviato a CasaleMonferrato, con gli incarichi divicario della comunità religiosa,viceparroco della grande par-rocchia salesiana e collaborato-re dell'oratorio di quella città.La permanenza di don Sergio a

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Lombry è stata lunga: diciassette anni passati tra l'insegnamentodelle materie letterarie, l'incarico di catechista del Triennio, il ser-vizio pastorale in varie comunità della zona, l'animazione missio-naria, oltre ai tanti altri impegni che con grande generosità e dis-ponibilità ha sempre portato avanti.Grazie don Sergio, buon lavoro nel suo nuovo incarico!

Anche il giovane ed entusiasta chierico MMaarriioo VViiaannoo, dopo tre annidi tirocinio passati a Lombriasco tra l'animazione del convitto e del-l'oratorio, il servizio liturgico in parrocchia e l'insegnamento dellareligione, ha lasciato la nostra casa per lo studentato teologicodella Crocetta a Torino. Grazie Mario per la tua disponibilità e sim-patia!

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Terza Media A

Terza Media B

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40°-45° ITA - ITG

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Aimaretti Geom. RobertoAmione Geom. PieroArfelli P.A. Dott. RomanoArnolfo Giuseppina in BarberoAvataneo Geom. RenatoBaravalle Geom. Giacomino in ricordo di Don SandroBarbera Giuseppina inChiarettaBarberis P.A. Luigi e LucaBarbero Enot. ErnestoBaritello FloraBarra P.A. AlessandroBeccaria ClaudiaBellini P.A. RenatoBellucci CarloBernardi Geom. AlbertoBertusi P.A. AntonioBertuzzi P.A. GiovanniBo P.A. Arch. GiuseppeBogetti Geom. Dott. GiovanniBonardo Enot. LuigiBorca P.A. AlessandroBorello GiuseppeBoretto RomanoBorgognone P.A. MarcoBosio Geom. AlbertoBroglio P.A. MarioBursi P.A. Dott. GiulioButtieri Geom. Mario

Camosso Geom. SilvioCampra Geom. Alessandro e AlessiaCapello Geom. DomenicoCarbognani SergioCarena Geom. AndreaCarena P.I. AndreaCarle Geom. EnzoCasassa Geom. Arch. GiovanniCatania P.A. MassimoCavallero P.A. GiuseppeCavallotto P.A. Armando ErosChiabrando P.A. MauroChinosi MarioChiodi Geom. RobertoCiomei P.A. FilibertoCitossi SergioCullari Geom. GiuseppeDalmasso Geom. PaoloDalmasso PaoloDalmazzo RobertaDe Costanzi Geom. DavideDel Bo P.A. SergioDolce NiccolòDucco Geom. MaurizioEchholzer Geom. CarloFerrando P.A. FulvioFerraro P.A. SergioFerrarotti Rita in FranzoFerrero P.A. Giuseppe

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Per l�Unione e l�Amicizia

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Ferrero P.A. LucaFinello P.A. GianluigiFiorina SecondoFrassà P.A. GiuseppeGalletto P.A. PieroGarbiglia P.A. MarioGaris P.A. Renato e Geom. AlbertoGarlanda P.A. EusebioGarnero P.A. RobertoGenre Geom. GabrieleGerbino Geom. DavideGervasone Geom. StefanoGilardi P.A. AlessioGiusiano Cubito MercedeGrassero P.A. Pier LuigiGrosso PatriziaGuglielmetti AgostinoHyvoz P.A. ChristianLanghi Geom. AlbertoLateltin P.A. FabrizioLisa Geom. BartolomeoLisa Geom. MatteoLo Giudice Agrot. RobertoLodi Dott. UgoLomello PaoloLongo Vaschetti P.A. Andrea eDavideLorenzato Geom. RenatoLovera Geom. FrancoMadiotto Geom. Andrea e Stefano

Magnanini P.A. FedericoMagno Geom. SeleneMalagoli P.A. OrfeoMarchisio P.A. StefanoMartini Geom. FrancoMasera Geom. CarloMassa NoemiMassasso P.A. WalterMassimino P.A. GiuseppeMautino P.A. MarcoMeinardi Geom. FabrizioMennuni Geom. GiovanniMignacca P.A. GianmariaMilanesio Rag. StefaniaMontrosset Geom. IvoMoreschini RomeoMoretti P.A. FulvioNada P.A. MarcoNovaroli P.A. EmilianoNoz P.A. PaoloOssola Geom. CarloPagliano P.A. FrancoParuzzo P.A. GiovanniPasquali P.A. EugenioPasquali P.A. FrancescoPasta Geom. RobertoPautasso ClaraPautasso P.A. GiacomoPedrale P.A. MassimoPerazzo P.A. AndreaPerino Geom. PieroPerotti Geom. Mario

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Pianca Geom. GuidoPiasso Geom. CesarePistone MilenaPistono Giacomo RemoPitet AugustaPochettino GiovanniPoletto Geom. CesarePollano Geom. GiovanniQuattrocolo CarloRagazzini P.A. Dott. PierinoRaglia P.A. UgoRamella P.A. RiccardoRattalino DavideRavanelli P.A. Dott. GiovanniRinaudo P.A. MatteoRocchetti Geom. FiorenzoRolland P.A. SandroRonzio P.A. EnricoRosati P.A. UmbertoRossetto Geom. MauroRosso P.A. Giuseppe e DanielaRostagno P.A. GiuseppeRuatto Patrizia in LongoRubiolo P.A. Emanuele e SilviaSabre P.A. FrancescoSandri P.A. AndreaSapino Geom. LuigiSchiavina P.A. LuigiSciandra Geom. MarcoScotta MarcoSola MarioSolavagione P.A. Domenico

Sosso Geom. Luca e Alberto

Spertino P.A. Simone

Squarotti Geom. Massimo

Stindel Lorenzo

Succo Geom. Ing. Daniele

Tambasso Alessandro

Tesse Geom. Mattia

Tosco P.A. Valentino

Tronconi Ada in Bianchin

Vaglienti Pierino

Valsania Geom. Antonio

Vanzetti Domenico

Varetto Prof. Luca

Vaschetto Silvano

Villata Geom. Giovanni

Viviani Geom. Narcisio

Yeuilla P.A. Remo

Zanellati P.A. Dott. Gabriele

Zunarelli Geom. Egidio

Un grazie sincero per la generosa collaborazione.

Ci scusiamo per eventuali dimenticanze.

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TA C C U I N O!Sabato 16 Marzo 2013 ore 11,00S.Messa in suffragio e ricordo di Don Francesco Rossinella S.Messa celebrata dal Parroco di Breolungi, verranno ricordati Don PELLERINO e altri ex allievi defunti.SEGUIRÁ :� Preghiera su tomba di Don Rossi ;� pranzo, per chi vuole fermarsi, come già fatto in passato,

presso la �Trattoria di Breolungi�

Organizzatori ai quali dare conferma per la prenotazione del pranzo :� Giancarlo VVALLAURI telef : 0172.67340 - 348.3813916

con MAIL : [email protected]� Corrado AALLENA telef: 0174.681421

!Sabato 23 Marzo 2013Preparazione alla Pasqua per giovani exallievi

!Domenica 12 Maggio 2013CONVEGNO

ANNUALE EXALLIEVIIn questa occasione si festeggerà la ricorrenza

giubilare per i 60 anni di Messa di don OppezzoFrancesco e di don De Martini Albino

Per la prenotazione utilizzare la cartolina allegata oppure telefonare al 011-2346311o inviare una mail alla [email protected].

Vi aspettiamo numerosi anche se sono giornate ricche di impegni. Non lasciamo morire questo importante appuntamento per tutti gli exallievi!!. È un momento di grande unità tra le varie generazioni di studenti e insegnanti.

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PER LA RESTITUZIONE AL MITTENTEIn caso di mancato recapito rinviare all'ufficio C.M.P. TO NORD per la restituzione

al mittente che si impegna a corrispondere la relativa tassa. Grazie.ISTITUTO TECNICO SALESIANO - Via S. Giovanni Bosco, 7 - 10040 Lombriasco (TO)RI

VIST

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la Supplemento a: "Maria Ausiliatrice" rivista della Basilica di Torino-Valdocco - Torino - Anno 34 - numero 1 / 2013 -Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in Legge 27-02-2004 n. 46) art.1, comma 2 e 3 - CB-NO/TORINO

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