CODICE DI COMPORTAMENTO DEI DIPENDENTI di ...Codice di Comportamento dei dipendenti di Roma Capitale...
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CODICE DI COMPORTAMENTO
DEI
DIPENDENTI di ROMA CAPITALE
approvato
con Del. G.C. 429 del 13.12.2013
Dipartimento Risorse Umane
Ufficio Procedimenti Disciplinari (UPD)
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Il 19 giugno 2013 è entrato in vigore
il Regolamento recante
il Codice di comportamento dei
dipendenti pubblici
emanato con il
Decreto del Presidente della Repubblica
n. 62 del 16 aprile 2013
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Ufficio Procedimenti Disciplinari (UPD)
Codice di Comportamento dei dipendenti pubblici
DPR n. 62/2013
l’art. 54 del decreto legislativo n. 165 del 2001
(come sostituito dalla legge 6 novembre 2012, n. 190
“anticorruzione”)
dispone che:
Co. 1 “Il Governo definisce un codice di comportamento
dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni al fine
di assicurare la qualitĂ dei servizi, la prevenzione dei
fenomeni di corruzione, il rispetto dei doveri
costituzionali di diligenza, lealtĂ , imparzialitĂ e servizio
esclusivo alla cura dell’interesse pubblico”
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Ufficio Procedimenti Disciplinari
Il nuovo regolamento viene così ad abrogare e
sostituire il precedente
Codice dei dipendenti delle pubbliche
amministrazioni
di cui al
Decreto del Ministro per la Funzione Pubblica
del 28 novembre 2000
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Codice di Comportamento dei dipendenti pubblici
DPR n. 62/2013
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Ufficio Procedimenti Disciplinari
Codice di Comportamento dei dipendenti pubblici
DPR n. 62/2013
Con deliberazione della Giunta Capitolina
n. 429 del 13.12.2013
è stato approvato
il Codice di Comportamento dei dipendenti
di Roma Capitale
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Ufficio Procedimenti Disciplinari
Codice di Comportamento dei dipendenti di Roma
Capitale
integra e specifica
il Codice di Comportamento dei dipendenti pubblici
di cui al DPR n. 62/2013
in ottemperanza a quanto previsto dall’art. 54 del
D.Lgs. n. 165/2001, così come sostituito dall’art. 1,
comma 44 della L. 190/2012 recante “Disposizioni
per la prevenzione e la repressione della corruzione
e dell’illegalità nella pubblica Amministrazione”
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Legge “anticorruzione”
la legge 190/2012
ha introdotto un sistema organico di
prevenzione della corruzione
processo di formulazione e attuazione delle
strategie di prevenzione
su due livelli
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1° livello
“nazionale”
il Dipartimento della Funzione Pubblica
predispone, sulla base di linee di indirizzo
adottate da un Comitato interministeriale, il
Piano Nazionale Anticorruzione
(P.N.A.)
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Legge “anticorruzione”
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Legge “anticorruzione”
2° livello
“decentrato”
ogni amministrazione pubblica definisce un Piano
Triennale di Prevenzione della Corruzione
(PTPC)
che, sulla base delle indicazioni presenti nel
P.N.A., effettua l’analisi e la valutazione dei
rischi specifici di corruzione e
conseguentemente indica gli interventi
organizzativi volti a prevenirli
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Legge “anticorruzione”
l’adozione del P.N.A. e del P.T.P.C. non si configurano come un’attivitĂ
“una tantum”,
bensì come un
processo ciclico
in cui le strategie e gli strumenti vengono via via
affinati, modificati o sostituiti
in relazione al feedback ottenuto dalla loro
applicazione
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Piano Triennale di Prevenzione della
Corruzione (PTPC)
il Codice di Comportamento dei dipendenti
di Roma Capitale
costituisce parte integrante del
Piano Triennale di Prevenzione della
Corruzione (PTPC)
approvato con Deliberazione di Giunta
Capitolina n. 15 del 29 gennaio 2014
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Codice di Comportamento dei dipendenti
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l’art. 54 del decreto legislativo n. 165 del 2001
dispone anche che:
Co. 5. “Ciascuna pubblica amministrazione
definisce, con procedura aperta alla
partecipazione e previo parere obbligatorio del
proprio Organismo Indipendente di Valutazione,
un proprio codice di comportamento che
integra e specifica il codice di comportamento di
cui al comma 1”
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Codice di Comportamento dei dipendenti
di Roma Capitale
L’adozione del
codice di comportamento
da parte di
ciascuna amministrazione
è stata ritenuta dal legislatore come una delle
azioni e misure principali di attuazione delle
strategie di
prevenzione della corruzione
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procedura di adozione del Codice
l’art. 54, co. 5 del d.lgs. n. 165/2001
stabilisce che ciascuna amministrazione
definisce il proprio codice di
comportamento
“con procedura aperta alla partecipazione”
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dipendenti di Roma Capitale
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procedura aperta alla partecipazione
coinvolgimento degli
STAKEHOLDER (portatore di interesse)
e, pertanto, oltre delle organizzazioni sindacali
rappresentative presenti all’interno
dell’amministrazione, anche “… delle
associazioni rappresentate nel Consiglio
nazionale dei consumatori e degli utenti che
operano nel settore, nonché delle....
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(segue) STAKEHOLDER :
….associazioni o altre forme di organizzazioni
rappresentative di particolari interessi e dei
soggetti che operano nel settore e che
fruiscono delle attivitĂ e dei servizi prestati
dalla specifica amministrazione… ” (Linee
Guida approvate con deliberazione n.75/2013
dell’ANAC)
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Codice di Comportamento dei dipendenti
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Il Codice
è adottato ai sensi dell’art. 2, comma 4 dello Statuto
di Roma Capitale approvato dall’Assemblea
Capitolina con deliberazione n. 8 del 7 marzo 2013
con l’intento di assicurare
la trasparenza, l’integrità e la legalità nelle
attività dell’Ente,
contrastando ogni possibile forma di
corruzione e di infiltrazione criminosa
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definisce, ai fini dell’art. 54
del D.Lgs. 165/2001
i doveri di
diligenza, lealtĂ imparzialitĂ e buona
condotta
che i dipendenti di Roma Capitale sono tenuti
ad osservare
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Art. 2 - Ambito di applicazione
comma1
Il Codice si applica a tutti i dipendenti di
Roma Capitale, assunti a tempo
indeterminato e a tempo determinato,
nonché al personale in comando o in
distacco presso l’Amministrazione.
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Art. 2 - Ambito di applicazione
comma 2
Le norme contenute nel Codice si applicano ai
collaboratori a qualsiasi titolo e con qualsiasi
tipologia di contratto, ai titolari di incarichi negli
uffici di diretta collaborazione degli
Amministratori e in ogni caso agli incarichi di cui
agli artt. 90 e 110 del D. Lgs. n. 267/2000.
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Art. 2 - Ambito di applicazione
comma 3
Nei contratti a tempo determinato di cui al
comma 1 e in tutti quelli di cui al comma 2
sono previste apposite disposizioni
sanzionatorie in caso di violazione degli
obblighi derivanti dal codice.
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Art. 2 - Ambito di applicazione
comma 4 Nei confronti dei consulenti di Roma Capitale,
nonché dei collaboratori a qualsiasi titolo di
soggetti affidatari di lavori, servizi e forniture
in favore o per conto dell’Amministrazione, le
norme del codice costituiscono principi
generali da recepire nei singoli contratti di
affidamento.
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Il testo è stato suddiviso in ventidue articoli che
seguono, di massima, la sistematica
del Codice dei dipendenti pubblici
con l’aggiunta di cinque nuovi articoli
(il 4, il 5, il 6, il 16 e il 21)
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Nuovi articoli:
4 – Prevenzione della corruzione;
5 – Dipendenti impegnati in aree particolarmente
esposte a rischio corruzione;
6 – Dipendenti condannati per i delitti contro la P.A.
16 – Buone prassi;
21 – Attività di natura legale e tecnico-
professionale;
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Roma Capitale
Articolo 1 - Disposizioni di carattere generale; Articolo 2 – Ambito di
applicazione; Articolo 3 – Principi generali; Articolo 4 – Prevenzione della
corruzione; Articolo 5 – Dipendenti impegnati in aree particolarmente
esposte a rischio corruzione; Articolo 6 – Dipendenti condannati per i delitti
contro la P.A.; Articolo 7 – Regali, compensi ed altre utilità ; Articolo 8 –
Partecipazione ad associazioni e organizzazioni; Articolo 9 –
Comunicazione degli interessi finanziari; Articolo 10 – Conflitti di interesse
e obbligo di astensione; Articolo 11 – Trasparenza e tracciabilità ; Articolo
12 – Comportamento nella vita sociale; Articolo 13 – Comportamento in
servizio; Articolo 14 – Rapporti con il pubblico; Articolo 15 – Disposizioni
particolari per i dirigenti; Articolo 16 – Buone prassi; Articolo 17 – AttivitĂ
formative; Articolo 18 – Contratti e altri atti negoziali; Articolo 19 –
Vigilanza e monitoraggio; Articolo 20 – Responsabilità conseguente alla
violazione dei doveri del codice; Articolo 21 – Attività di natura legale e
tecnico-professionale; Articolo 22 – Disposizioni finali.
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per quanto non espressamente disposto dal
Codice, si applicano le disposizione
del Codice di Comportamento dei dipendenti
pubblici
Decreto del Presidente della Repubblica
n. 62/2013,
di cui quelle contenute nel Codice di Roma
Capitale costituiscono
specifica ed integrazione.
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ART. 4 CO. 2
ART. 15 CO. 10:
segnalazione di condotte illecite da parte di un dipendente
(c.d. WHISTLEBLOWER)
e sua tutela
(ART. 54-BIS D.LGS. n.165/2001
introdotto dall’ art. 1 co. 51 l. n. 190/2012)
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(art. 19) vigilano sull’osservanza
del
Codice di Comportamento
I Dirigenti (art. 15 co. 9)
gli Uffici di Controllo Interno
l’Ufficio Procedimenti Disciplinari (UPD)
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art. 20
la violazione degli obblighi previsti dal
Codice integra comportamenti contrari ai
doveri d’ufficio ed è fonte, al pari
dell’inosservanza dei doveri e degli obblighi
previsti dal piano di prevenzione della
corruzione, di responsabilitĂ disciplinare
accertata all’esito del procedimento disciplinare
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Ai fini della determinazione
del tipo e dell’entità della sanzione disciplinare,
da irrogare nel rispetto dei
principi di
gradualitĂ e proporzionalitĂ delle sanzioni
la violazione è valutata in ogni singolo caso,
tenendo conto della gravitĂ del comportamento e
dell’entità del pregiudizio, anche non
patrimoniale, arrecato all’immagine o al prestigio
dell’Amministrazione
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sanzioni applicabili: quelle previste dalla
legge, dai regolamenti e dai contratti
collettivi
incluse quelle espulsive che possono
essere applicate esclusivamente nei casi,
da valutare in relazione alla gravitĂ , di
violazione delle disposizioni del Codice,
così come richiamate dall’art. 20
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segue
Art. 20 comma 4: … quelle espulsive possono essere
applicate esclusivamente nei casi da valutare in
relazione alla gravitĂ , di violazioni delle disposizioni di
cui agli art. 7 (“regali, compensi, altre utilità ”), qualora
concorrono la non modicitĂ del valore del regalo o delle
altre utilità e l’immediata correlazione di questi ultimi con
il compimento di un atto o di un’attività tipici dell’ufficio.
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segue
Art. 20 comma 4:
art. 8 comma 3: “Il dipendente non costringe
altri dipendenti ad aderire ad associazioni od
organizzazioni, né esercita pressioni a tale fine,
promettendo vantaggi o prospettando svantaggi
di carriera.”
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Segue
Art. 20 comma 4:
Art. 18 comma 2:
“il dipendente si astiene dal partecipare ad ogni fase contrattuale, per
conto dell’Amministrazione, che riguardi i contratti di appalto,
fornitura, servizio, finanziamento o assicurazione con imprese con
le quali abbia stipulato contratti a titolo privato o ricevuto altre utilitĂ
nel biennio precedente, ad eccezione di quelli conclusi ai sensi
dell’art. 1342 del codice civile. Dell’astensione viene redatto verbale
scritto da conservare agli atti dell’ufficio.”
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Segue
Art. 20 comma 4:
Casi di recidiva degli illeciti
di cui all’art 7, comma 7 “il dipendente non accetta
incarichi di collaborazione da soggetti privati che
abbiano o abbiano avuto nel biennio precedente un
interesse economico significativo in decisioni o attivitĂ
inerenti all’ufficio di appartenenza.”
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Segue
Art. 20 comma 4:
Casi di recidiva degli illeciti:
Art. 9 co. 3 - esclusi i conflitti meramente potenziali –
“Il dipendente si astiene dal prendere decisioni o svolgere attivitĂ
inerenti alle sue mansioni in situazioni di conflitto, anche potenziale,
di interessi con interessi personali, del coniuge, di conviventi, di
parenti, di affini entro il secondo grado. Il conflitto può riguardare
interessi di qualsiasi natura, anche non patrimoniali, come quelli
derivanti dall’intento di voler assecondare pressioni, politiche,
sindacali o dei superiori gerarchici”.
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Segue
Art. 20 comma 4
Casi di recidiva degli illeciti:
Art. 15 co. 8, 1° periodo
Il dirigente, nei limiti delle sue possibilitĂ , evita che
notizie non rispondenti al vero quanto
all'organizzazione, all'attivitĂ e ai dipendenti
possano diffondersi.
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Resta ferma la comminazione del
licenziamento senza preavviso
per i casi giĂ previsti
• dalla legge
• dai regolamenti
• dai contratti collettivi
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Restano fermi gli ulteriori obblighi
e le conseguenti ipotesi di responsabilitĂ
disciplinare previsti da
• norme di legge
• di regolamento o
• dai contratti collettivi
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OBBLIGHI DEL DIPENDENTE
Profilo positivo della condotta del
dipendente:
Ciò che il dipendente deve fare ai fini di un
corretto adempimento della prestazione
lavorativa
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Individuazione degli obblighi e
doveri del dipendente
• art. 23 del CCNL del 6/7/1995, così come
modificato dal CCNL del 22/1/2004
• art. 5 del CCNL del Personale Dirigente
• Codice di comportamento dei dipendenti
pubblici (DPR 62/2013)
• Codice di Comportamento dei dipendenti
capitolini (Del. GC 429/2013)
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