Cna Abruzzo Novembre

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INSERTO REDAZIONALE ALLEGATO AL NUMERO ODIERNO DI

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Cna Abruzzo Novembre

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INSERTO REDAZIONALE ALLEGATO AL NUMERO ODIERNO DI

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[Novembre 2011]

4/5 Di tasca nostra Male il credito nei primi sei mesi del 2011

7 Autofficine Abusivismo scatenato, la rabbia delle imprese regolari

8 Immigrazione Riflettoripuntati sulla cultura dell’accoglienza

11 In breve - Sistri, recupero crediti - Le opportunità di Fondartigianato - Edilizia, patente a punti

13 Bilanci estivi In crescita sulle spiagge il numero degli occupati

14 Confidi Strutture di garanzia occorre un intervento regionale

15 Fisco & dintorni Tutte le scadenze del mese di dicembre

64/5 8 20

Regione

20 Centro commerciale I dubbi della Cna sul futuro del cuore della città

21 Territorio 5 Confronto a tutto campo sulla crisi in Val Pescara

Pescara

Chieti

16 Territorio 1 Gli umori dei piccoli imprenditori in assemblea

17 Territorio 2 Battaglia per sostenere i micro-comuni a rischio chiusura

Teramo

18 Territorio 3 Confronto ad Atri su crisi, credito e uso dei fondi Fas

19 Territorio 4 Dalla Camera di commercio un aiuto alle piccole imprese

Foto di copertina:Migranti Foto di Philippe Leroyer

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Credito fermodepositi a picco

Crollano i depositi bancari e il risparmio postale degli abruzzesi, segno evidente che nel pieno della crisi a fami-glie e imprese non è re-stata altra soluzione che “raschiare il fondo del barile”. Ovvero, attinge-re ai risparmi degli anni precedenti per tirare avanti. Nei primi sei mesi del 2011, secondo una indagine re-alizzata dal Centro studi della Cna abruz-zese su dati forniti dalla Banca d’Italia, i depositi bancari e postali hanno subito una flessione di ben 212 milioni di euro rispetto all’anno precedente (quando nel-lo stesso periodo erano cresciuti di 345

milioni) e si sono attestati ad anni luce di distanza dal 2009, quanto l’incremento era stato addirittura di 1.056 milioni. La performance negativa è ancora più chiara nelle percentuali: i depositi hanno infatti subito un decremento dello 0,92%, con-tro un incremento medio nazionale dello 0,64%. Depositi a parte, nella prima metà

In questa condizione di così grande difficoltà per imprese e famiglie, secondo la Cna abruzzese, occorre intervenire al più presto per potenziare l’attività degli strumenti di garanzia a disposizione delle imprese. A detta del presidente regionale della confederazione artigiana, Italo Lupo, «occorre sbloccare rapidamente risorse pubbliche, come quelle legate al Bando Por-Fesr, che assegnano a un insieme di banche abruz-zesi, tra cui la finanziaria pubblica regionale, la Fira, 15 milioni di euro da destinare ai confidi. Ovvero quegli strumenti che consentono alle imprese di poter ottene-re garanzie per accedere al credito bancario».

A rendere ancora più urgente un deciso intervento delle istituzioni pubbliche, a detta del direttore regio-nale della Cna, Graziano Di Costanzo, «il fatto che anche nel terzo trimestre del 2011, secondo le prime indiscrezioni che filtrano sui dati ufficiali di Bankitalia, si

segnala un deciso peggioramento del trend. Abbiamo la certezza, presto documentata anche dalle cifre uffi-ciali, che nei mesi della bufera che ha colpito i mercati finanziari, tra giugno e settembre, il credito alle imprese sia ulteriormente caduto, con tassi d’interesse, tra giugno e settembre, schizzati verso l’alto».

Adriano Lunelli, direttore di Fidimpresa Abruzzo (oltre 56 milioni di credito erogato dalle banche, tra gennaio e ottobre, grazie alla garanzia prestata, ndr), il confidi del sistema regionale della Cna, secondo il qua-le «dopo un avvio positivo dei primi tre mesi del 2011, l’andamento ha subito un forte rallentamento nei mesi di massima turbolenza dei mercati finanziari, nonostan-te la domanda di credito da parte delle imprese fosse aumentata. Insomma, una condizione di incertezza e difficoltà che impedisce alle imprese di programmare il proprio futuro».

dell’anno il credito in Abruzzo è cresciu-to assai meno che a livello nazionale, ma solo grazie alla performance dei primi tre mesi: nella prima metà del 2011, i rubinetti del sistema bancario regionale hanno erogato, al netto di amministra-zioni pubbliche e società finanziarie, 770 milioni di euro in più (pari al 3,20%), ma

La Cna: subito i fondi pubblici

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Credito fermodepositi a picco

Il Centro studi della Cna fotografai primi sei mesi del 2011:all’appello ci sono 212 milioni di euro in meno depositati nei conti correnti di banche e poste

con un valore inferiore a quello nazionale (4,03%). «Si tratta di una performance insufficiente - spiega il coordinatore della ricerca, Aldo Ronci - perché l’incremen-to è stato basso sia per il sistema delle imprese, in evidente affanno, che per le famiglie consumatrici, che non riescono più a risparmiare. Insomma, il credito si concentra ormai su quei soggetti che pos-sono offrire valide garanzie».

Sul piano territoriale, valori inferiori alla media nazionale si registrano nelle province di Pescara, Teramo e Chieti, mentre solo l’Aquilano riesce ad ugua-gliare il tasso di crescita italiano; tra i destinatari, invece, l’incremento di 567 milioni di euro che va alle imprese è sta-to assorbito, per oltre la metà, dal settore delle costruzioni e si è condensato nella sola provincia dell’Aquila (4,14%).

Come detto, nel primo semestre del 2011 l’andamento del credito ha avuto due diverse velocità: bene nei primi tre mesi, decisamente male tra aprile e giu-gno. Nel secondo trimestre dell’anno, infatti, il credito è cresciuto di 282 milio-ni di euro (1,15%) contro i 488 (2,03%) del primo trimestre; quello alle imprese di 205 (1,29%) a fronte di 362 (2,32%); quello alle famiglie consumatrici di 77 (0,89%) contro 126 (1,49%). Clamoro-so questo ultimo dato: l’incremento è stato di soli 10 milioni di euro, mentre nei primi tre mesi si era attestato a quo-ta 448 milioni. Le sofferenze (ovvero i prestiti diventati inesigibili) nel primo semestre sono stati pari al 18,33%, con una crescita inferiore alla media nazio-nale (25,56%), ma con un incremento assoluto (313 milioni di euro) davvero preoccupante.

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Autoriparazioni:abusivi scatenati

Dilaga l’abusivismo nel settore dell’autoriparazione, e la Cna decide di segnalare direttamente alle autorità i casi di cui verrà a conoscenza attraverso i propri iscritti. E’ quanto denunciano le piccole imprese (officine meccaniche, carrozzieri) associate alla Cna abruzze-se, che nei giorni scorsi hanno tenuto un’assemblea a Giulianova per discutere i problemi del settore nella nostra regio-ne. Proprio la crescita della concorrenza sleale e il dilagare di attività in nero - a detta dei titolari delle piccole imprese del settore - rappresentano un problema gravissimo: «Un problema - osserva la confederazione artigiana - che si traduce sia in mancati introiti per lo Stato, sotto forma di evasione di tasse, Iva e contri-buti previdenziali, sia in attentati all’am-biente. Le imprese irregolari smaltisco-no infatti materiali altamente inquinanti, come gli oli esausti e le vecchie batterie, non certo attraverso i canali obbligatori e certificati dei consorzi previsti dalla legge, ma senza alcun riguardo per il territorio in discariche improvvisate e selvagge».

A conferma della gravità dell’attacco che la concorrenza sleale delle imprese abusive sferra alle aziende in regola, ar-rivano i dati sulla contrazione delle im-prese dell’autoriparazione, in Abruzzo, nei primi nove mesi dell’anno. Secondo il Centro studi della Cna regionale, a fronte di 78 nuove iscrizioni, nella nostra regione tra gennaio e settembre, ci sono state ben 116 cessazioni, con un saldo negativo di 38 unità. Un segno, anche questo, delle difficoltà del momento, ma anche di un mercato segnato dalla pre-senza crescente di “irregolari”. Da qui la decisione della Cna abruzzese di denun-ciare le attività illegali.

Allarme nelle officine per il dilagare del lavoro nero

Le difficoltà delle imprese del trasporto, alle prese con la grave crisi della nostra economia e con l’applicazione di misure particolari come le disposizioni sui costi minimi di sicurezza o la prossima istituzione del nuovo regolamento per l’accesso alla professione, sono state al centro dell’assemblea convocata a Pescara dalla Fita, la Federazione aderen-te alla Cna che associa le piccole imprese del trasporto. All’incontro, tenuto a novembre, hanno preso parte oltre a decine di imprenditori, il presidente e coordinatore nazionale della Fita-Cna, Cinzia Franchini e Mauro Concezzi, il presidente regionale Giuseppe Catena, la dirigente del settore Trasporti della Provincia di Pescara, Piera Tozzi

In nove mesi persein Abruzzo 38 imprese.

Danni all’Erario e all’ambiente per oli e batterie da smaltire.

La Cna: denunciamo

I problemi delle imprese del trasporto

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Alla scopertadel pianetaimmigrazione

Quattro su cinque hanno un lavoro regolare. Contribuiscono al manteni-mento del sistema previdenziale ita-liano. Mandano a scuola i loro figli. Risparmiano, contribuendo con le loro rimesse nei paesi d’origine al sostegno delle famiglie lontane. E’ la fotografia del “pianeta immigrazione”, una risor-sa preziosa per il “sistema Italia” e per l’Abruzzo, tracciata a Teramo il 26 ot-tobre scorso, in occasione della presen-tazione del rapporto “Dossier statistico immigrazione” realizzato dalla Caritas e dalla Fondazione Migrantes.

Grazie all’azione di due organismi da sempre in prima fila nella promo-zione della cultura dell’accoglienza, il fenomeno-immigrazione, troppo spes-so colpevolmente recintato nella gabbia di pregiudizi e chiusure, o sequestrato da riduttive “fabbriche della paura”, è stato invece presentato al pubblico per quella che è: una grande opportunità per il nostro Paese, un giacimento di

valori ed energie. La scelta della sede provinciale del-

la Cna teramana, un’associazione d’im-presa da tempo in prima fila nell’aiutare i processi di integrazione delle imprese regolari gestite la lavoratori stranieri, si è rivelata non casuale. Il confronto a più voci che è seguito all’illustrazione del 21esimo rapporto, tra i rappresen-tanti del mondo istituzionale, dell’im-

In tanti nella sede della Cna teramana

per la presentazione del 21esimo rapportocurato da Caritas e Fondazione Migrantes

Cittadini stranieri residenti in Abruzzo

Provincia Residenti* Aumento 2002-2010

Aumento 2009-2010

Quota % su regione

Residenti totali

% supopolazione

Chieti 19.518 243,9 6,9 24,1 397.123 4,9

L’Aquila 21.861 184,8 8,1 27,0 309.820 7,1

Pescara 15.779 294,2 10,5 19,5 323.184 4,9

Teramo 23.829 240,7 3,9 29,4 312.239 7,6

TOTALE 80.987 232,6 7,0 100,0 1.342.366 6,0

*dati al 31 dicembre 2010 / Fonte: Dossier statistico immigrazione 2011

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presa, delle forze dell’ordine, dell’as-sociazionismo, del volontariato e della comunità ecclesiale, sui diversi aspetti del fenomeno migratorio, ha avuto modo di sottolineare proprio alcune delle peculiarità della realtà locale, che soprattutto in alcuni centri della Val Vi-brata - Martinsicuro, Nereto – vede una grandissima presenza di cittadini extra-comunitari.

Confronto a più voci sul fenomeno dell’immigrazione. In questa paginae nella seguente, alcuni momenti della conferenza stampa

I primi 10 centri per residenti stranieri

Comune Valore assoluto

%

Pescara 5143 4,2

Montesilvano 4264 8,3

L'Aquila 4015 5,5

Martinsicuro 3071 18,0

Teramo 2907 5,3

Avezzano

Chieti 2570 4,8

Vasto 2152 5,3

Alba Adriatica 1791 14,3

Francavilla 1666 6,8

Titolari stranieri di imprese in Abruzzo

Provincia M+F* di cui F %F

Chieti 923 234 25,4

L'Aquila 769 136 17,7

Pescara 646 127 19,7

Teramo 1.968 500 25,4

Abruzzo 4.306 997 23,2

ITALIA 228.540 41.756 18,3

*maschi e femmine

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Il filodell’accoglienza

Favorire l’integrazione lavorativa, come premessa per una più profonda integrazione sociale e culturale. E’ la missione possibile che Fondazione Ca-ritas e Cna provincia di Pescara affida-no a “Filo” (acronimo di Formazione per inclusione lavorativa e orientamen-to), il progetto finanziato dall’Unione europea attraverso il Fondo europeo e dal ministero dell’Interno per un im-porto che sfiora i 176mila euro. Cuore del progetto – che prevede la realizza-zione di interventi formativi dedicati alla conoscenza e all’approfondimento dei principali elementi che connotano il “sistema Italia” (aspetti giuridici,

culturali, linguistici e sociali); di ini-ziative più strettamente professiona-lizzanti, con particolare attenzione alle possibilità di auto-impiego e auto-im-prenditorialità; la creazione di una rete territoriale dedicata all’informazione e all’orientamento – sarà l’area metropo-litana pescarese. Un territorio, secondo i dati contenuti nello stesso “Dossier statistico immigrazione 2011” della Caritas, all’interno del quale insisto-no centri come la città di Pescara e il comune di Montesilvano, che sono anche i primi due d’Abruzzo quanto a presenza assoluta di cittadini extraco-munitari residenti. Quello stesso terri-torio – sempre secondo il Dossier – che tra il 2002 e il 2010 ha visto crescere in modo esponenziale la percentuale di stranieri residenti: +294,2%.

«Questo progetto – dice don Marco Pagniello, direttore della Caritas di Pe-scara-Penne – permette di sperimenta-re vie alternative nella ricerca di risorse da utilizzare sul territorio. La scarsità di fondi pubblici ci ha indotto a guar-dare alla progettazione dei fondi co-munitari». «Dopo la formazione degli operatori – illustra il coordinatore del progetto, Mauro Diodato – avvieremo al più presto l’attività. E’ importante fornire una formazione efficace per ac-

Tante le voci che si sono avvicenda-te nel dibattito, aperto dai saluti del pre-sidente della Cna teramana, Gianfredo De Santis, coordinato da Gino Mecca e concluso dall’intervento del delegato regionale della Caritas per l’Abruzzo e il Molise, don Marco Pagniello. Tra le altre, quella del vescovo della Diocesi

compagnare gli immigrati disoccupati e valorizzare al meglio l’occupabilità di quanti già lavorano».

«Non è la prima volta che Fonda-zione Caritas e Cna di Pescara provano ad incrociare le proprie sensibilità e competenze per dare vita a un proget-to di rilevante valore sociale» spiega il direttore della Cna di Pescara Carmine Salce, che ricorda come «ciò sia acca-duto già in passato, con l’elaborazione comune di interessanti progetti, o con l’adesione convinta della Cna a inizia-tive come l’Emporio della solidarietà o la “task force” sulla solidarietà».

«Il progetto “Filo” - prosegue - si inserisce a pieno titolo in questo con-testo, intervenendo su uno dei punti più problematici che il mondo con-temporaneo propone, il rapporto con i cittadini extracomunitari: un punto, va riaffermato, su cui si gioca la credibi-lità di un Paese, il suo grado di civiltà, ma su cui occorre contrastare diffusi pregiudizi e interessata disinforma-zione, razzismo strisciante e perfino interessi malavitosi». «Un terreno - conclude - su cui occorre anche saper innovare, nel rispetto delle regole del-la convivenza civile, della tolleranza, delle leggi, nella ricerca della coesione sociale».

Al via un progetto di inclusionesociale che vede come partner

Caritas e Cna di Pescara

di Teramo, Michele Seccia; del delega-to per la carità della Conferenza episco-pale abruzzese, monsignor Giovanni D’Ercole; dell’assessore regionale alle Politiche sociali, Paolo Gatti; del com-ponente il centro studi nazionale della Cna, Antonio Murzi; del professor Lui-gi Gaffuri; del direttore regionale della

Cna, Graziano Di Costanzo; della di-rigente dell’ufficio Stanieri della Que-stura di Teramo, Floriana Gesmundo; dell’assessore comunale alle Attività sociali del Comune di Teramo, Giorgio D’Ignazio; del responsabile della Cna di Teramo per la mediazione culturale, Kostandin Giergji.

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Cna, Confartigianato, Casartigiani, Confesercenti annunciano l’avvio di azioni legali per recuperare i contri-buti versati dagli imprenditori nel biennio 2010-2011 per il funzionamento del Sistri (il sistema telematico per la tracciabilità dei rifiuti pericolosi) che non è mai diventa-to operativo. Negli ultimi due anni 325.470 imprenditori italiani hanno speso 70 milioni di euro per iscriversi e acquistare oltre 500mila chiavette usb e quasi 90mila black box. Risultato: il Sistri non è mai partito. «Abbiamo sempre denunciato – sottolineano le quattro sigle in una nota congiunta - le inefficienze e gli inutili costi del Sistri per le imprese chiamate ad attuarlo. Chiediamo una re-visione profonda e strutturale del sistema, per semplifi-

care il quadro normativo e le procedure e rendere il Sistri uno strumento di semplice utilizzo, realmente efficace per contrastare le ecomafie e fondato su criteri di tra-sparenza ed efficienza». «In attesa che il sistema possa davvero funzionare – con-cludono – intraprenderemo le azioni legali necessarie nei confronti del Ministero dell’Ambiente per restituire alle nostre imprese risorse che sono quanto mai impor-tanti in questo momento di grave crisi».

Sistri, le imprese vanno alla guerra

Il mondo dell’artigianato e della piccola impresa si oppo-ne in blocco all’accordo siglato dal governo con le segre-terie dei sindacati di categoria dei lavoratori dell’edilizia di Uil, Cisl e Cgil (Feneal, Filca e Fillea) per l’attuazione del Testo unico sulla sicurezza (decreto legislativo numero 81 del 2008), il cui decreto correttivo e integrativo è stato approvato nel luglio 2009 dal Consiglio dei ministri. Il si-stema che si vuole introdurre dei “punti patente” - a detta di Cna, Confartigianato e Casartigiani - si accompagna a una stretta sui requisiti richiesti per l’avvio di un’impre-sa; poi, se il meccanismo si dimostrerà efficace, potrà essere esteso anche ad altri settori. La patente a punti in edilizia (di cui all`articolo 27 del Testo unico) si basa sull’assegnazione di punti iniziali e su un meccanismo di decurtazione di punteggio a seguito della violazione delle norme di sicurezza nei cantieri: per violazioni tecniche e amministrative le decurtazioni saranno più lievi, mentre saranno applicate maggiori sanzioni in caso di infortunio di un lavoratore. Una volta esauriti i punti, l’azienda non potrà più operare sul mercato. Per recuperare la paten-te il titolare dovrà frequentare corsi formativi, cui seguirà l’accertamento di tutti i requisiti previsti per il rilascio dei

punti necessari per la ripre-sa dell’attività. Sono previsti, inoltre, misure premianti, anche in termini di riduzione di premi Inail per le imprese, che nel tempo non avranno commesso infrazioni alle norme di sicurezza. Le as-sociazioni dell’artigianato, pur condividendo la finalità di migliorare la sicurezza nei cantieri, hanno manifestato le proprie perplessità di fronte ai nuovi impedimenti buro-cratici introdotti in un mercato già iper-normato ed in crisi, e a proposte quali l’estensione della patente a tutte le imprese operanti nella filiera della costruzioni (compresi gli impiantisti). Infine, dubbi emergono su alcuni aspetti di merito ritenuti penalizzanti per la piccola impresa e per i lavoratori autonomi, soprattutto nella fase di assegnazio-ne di punteggio iniziale e nel sistema delle decurtazioni. Per questi motivi, Cna, Confartigianato e Casartigiani hanno deciso di sospendere la propria partecipazione al tavolo istituzionale sulla patente a punti.

Crescere, c’è FondartigianatoLa formazione come opportunità per le imprese. E’

la missione di Fondartigianato, il fondo interprofessiona-le partecipato dalle associazioni della piccola impresa (Confartigianato, Cna, Casartigiani, Claai) e dai sindacati dei lavoratori (Cgil, Cisl e Uil) che promuove e finanzia, attraverso la formazione, iniziative che sostengono lo svi-luppo e l’innovazione. Una missione che si traduce nella messa a punto di progetti formativi destinati alla crescita organizzativa e di mercato, all’aggiornamento delle co-noscenze, alla crescita professionale, alla realizzazione di prodotti e servizi di qualità. Aderire a Fondartigianato è facile. Per prima cosa, le imprese, in fase di compilazione della “denuncia aziendale” (ex modello DM 10/2) devono riempire l’opzione relativa all’adesione ai fondi interpro-

fessionali, selezionando il codice “Fart” e indicando il numero dei dipendenti inte-ressati all’obbligo contributi-vo. Subito dopo, occorre tra-smettere la denuncia all’Inps all’interno del flusso “Unie-mens” (è sufficiente una sola volta). Una volta completata l’adesione l’impresa può pre-sentare il proprio programma di formazione e accedere ai finanziamenti. Ulteriori informazioni possono essere reperite consultando il sito internet di Fondartigianato, all’indirizzo www.fondartigianato.it.

Edilizia e patente a punti

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Stabilimentibene l’occupazione

Più occupati negli stabilimenti bal-neari abruzzesi. E’ quanto fotografa l’analisi condotta dalla Federazione autonoma dei balneatori (Fab) aderen-te alla Cna, secondo cui i dati forniti dall’Istat, relativi al terzo trimestre del 2011, ovvero i mesi-clou della stagione balneare conclusa (luglio, agosto e set-tembre) rivelano un andamento positi-vo per quel che riguarda l’occupazione di uno dei comparti più importanti del settore turistico regionale. Infatti, gli occupati nei servizi degli stabilimenti balneari, come spiaggia, bar e ristora-zione sono cresciuti di 570 unità rispet-

Indagine della Fab-Cna: tra giugno e settembresono stati 570 i posti di lavoro in più

to agli stessi mesi dell’anno precedente (su un totale di circa 4mila occupati stagionali, che rappresentano il 34% del totale degli occupati nel settore).

Secondo la stessa Fab-Cna, tro-va conferma la tendenza da parte dei gestori delle concessioni demaniali

marittime, alle prese con il difficile problema dei rinnovi, a limitare gli in-vestimenti sulle struttura (ben 5 milioni di euro in meno rispetto al 2010 man-cherebbero infatti all’appello, secondo una precedente stima della stessa Fab) ma senza per questo penalizzare i ser-vizi agli utenti.

Ragione, questa, che spiega l’an-damento positivo degli occupati nella stagione estiva 2011: «In un quadro caratterizzato da forti criticità dell’oc-cupazione nei settori dell’industria, del commercio, dell’artigianato e dei servizi – spiega il segretario della Fab-Cna, Cristiano Tomei – l’andamento positivo di questo particolare compar-to del turismo regionale rappresenta un fattore importante di fiducia, in un settore che chiede tutela per il proprio futuro e risposte certe da parte delle istituzioni».

Grande successo dellamanifestazione di RiminiGrande successo della manifestazione unitaria, indetta dalle asso-ciazioni di categoria del settore, che ha radunato a Rimini migliaia di esercenti degli stabilimenti balneari. L’iniziativa, organizzata da Sib-Confcommercio, Fiba-Confesercenti, Cna Balneatori e Asso-balneari-Confindustria, è servita a fare il punto sulla vertenza per il rinnovo delle concessioni demaniali marittime, che vede protagoni-ste migliaia di piccole imprese a conduzione familiare. In Romagna era presenta una folta delegazione di balneatori abruzzesi: «Il 28 dicembre 2011 cade il termine ultimo per uscire dalla direttiva Bolkestein- ha detto il segretario della Cna Balneatori, Cristiano Tomei - e dobbiamo fare in modo che il governo italiano sostenga la deroga affinché l’Europa la accetti. Nel nostro Paese esiste un sistema turistico che rappresenta una vera unicità in tutta Europa, mentre al contrario l’applicazione letterale della “direttiva Bolke-stein” metterebbe a repentaglio più di 30mila imprese. Ora, deve essere quello Stato che ci ha spinto per generazioni a sviluppare gli stabilimenti balneari, in modo da creare un valore aggiunto al nostro mare, lo stesso Stato che oggi sembra volerci portare via le nostre concessioni, a darci quella tutela che sin qui non ha mostra-to di volerci dare durante la discussione sulla direttiva Bolkestein»

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Confidi, occorretrovare nuovi fondi

«Un rapido recupero di risorse a favore del settore dell’artigianato, da destinare innanzitutto allo sblocco dei fondi in favore dei Consorzi Fidi al-meno per l’anno 2009, e per garantire continuità agli strumenti agevolativi previsti dalla legge 949/52, strumenti che hanno generato oltre 40 milioni di finanziamenti erogati in poco più di due anni e che rischiano di non trova-re più continuità a seguito della man-canza di copertura finanziaria». E’ la richiesta inoltrata dalle quatto sigle del mondo dell’artigianato abruzzese (Confartigianato, Cna, Claai e Casar-tigiani) al presidente della Regione, Gianni Chiodi e all’assessore regio-nale alle Attività produttive, Alfredo Castiglione, preoccupate dall’acuirsi della crisi finanziaria che in queste set-timane sta ulteriormente aggravando le possibilità di accesso al credito da parte delle imprese artigiane. Le or-ganizzazioni firmatarie del documento

Confartigianato, Cna, Claai e Casartigiani

scrivono alla Regione: servono certezze

- che si dichiarano disponibili a incon-trare i rappresentanti della Giunta per discutere i problemi che attanagliano il settore artigiano - sottolineano che le risorse necessarie «potrebbero essere recuperate dalla deliberazione della Giunta regionale (la numero 417 del 20 giugno scorso, ndr) con la quale è stato ridotto di 3 milioni di euro lo stanziamento per il consolidamento delle passività “a breve” disposto dalla deliberazione numero 354 del 2009».

E sempre in tema di confidi, la Cna abruzzese esprime apprezzamento per «la decisione della Giunta regionale di destinare le risorse previste dalla legge di riforma dei confidi ai soli organismi

che hanno sede legale in Abruzzo». A detta della Cna, infatti, vanno «ap-prezzate le dichiarazioni rilasciate dal vice presidente della Regione, Alfredo Castiglione, secondo il quale “i confi-di nazionali che operano in Abruzzo avrebbero assorbito gran parte delle provvidenze che la Regione può met-tere a disposizione, rendendo di fatto vana la finalità del dispositivo di leg-ge”». «La Cna – afferma la nota – ha sostenuto fin dall’inizio un progetto di legge che aveva lo scopo dichiarato di rafforzare il patrimonio dei confidi abruzzesi, in modo da consentire a que-sti ultimi, di fronte alle sfide della crisi e alle esigenze sempre più stringenti poste dal sistema bancario, di accresce-re le proprie capacità di garanzia. Un percorso virtuoso, in grado di adeguare il nostro sistema regionale di confidi al passo con le realtà delle regioni più grandi, superando la frammentazione e la dispersione di tante piccole micro-strutture, ma soprattutto di dare una sponda efficace alla domanda crescen-te delle imprese». «Siamo stati tra i primi ad avviare un percorso di fusioni e semplificazione delle nostre strutture - conclude la Cna - nella certezza che solo attraverso questa strada si potes-se realizzare una crescita del sistema Abruzzo».

Avezzano in festaper i 25 anni della Cna marsicanaFesta grande ad Avezzano, il 23 ottobre scorso, in occasione del 25esimo anniversario della nascita della Cna marsicana. Attorno al presidente Ruggero De Amicis e al direttore Pasquale Cavasinni si sono stretti dirigenti regionali e locali, imprenditori, amici e rappresentanti delle istituzioni. Fortemente radicata nel territorio, la Cna di Avezzano taglia così un traguardo prestigioso

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16 DICEMBRE - VENERDI’

SOSTITUTI DI IMPOSTA- Versamento ritenute alla fonte su redditi di lavoro dipendente ed assimilati corrisposti nel mese precedente.

CONTRIBUENTI IVA MENSILILiquidazione e versamento dell’IVA relativa al mese precedente.

PROPRIETARI DI BENI IMMOBILI O TITOLARI DI DIRITTI REALI DI GODIMENTO SUGLI STESSIVersamento del saldo Ici per il 2011.

CONTRIBUENTI TENUTI AL VERSAMENTO UNITARIO DI IMPOSTE E CONTRIBUTIUltimo giorno utile per la regolarizzazione dei versamenti di imposte e ritenute non effettuati (o effettuati in misura insufficiente) entro il 16 novembre 2011 (ravvedimento).

(a cura di Massimo Della Torre e William Facchinetti)

27 DICEMBRE - MARTEDI’

CONTRIBUENTI IVA MENSILI E TRIMESTRALIVersamento dell’acconto IVA relativo all’anno 2010.

ARTIGIANI E PICCOLE IMPRESE

L’ITALIACHE REAGISCE

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Faccia a facciasulla crisi

La crisi finanziaria che l’Italia at-traversa, le misure per il rilancio della nostra economia e la difficile condi-zione che vivono le piccole imprese sono stati i temi al centro delle tre assemblee organizzate, nelle scorse settimane, dalla Cna di Chieti con i propri associati. A Lanciano, Vasto e Casoli è andato in scena un confronto “a tutto campo” sui temi più avvertiti dalle imprese in questo difficile mo-mento di crisi: dal testo dello Statuto delle imprese recentemente approvato dall’Aula del Senato, alla condizione del credito nella provincia di Chieti; dalle possibili azioni legali da intra-prendere per il recupero dei contributi versati e non dovuti, al difficile rap-porto con Equitalia. Molti gli spunti offerti al dibattito – aperto nell’as-semblea di Lanciano da una relazione del direttore della Cna di Chieti, Le-tizia Scastiglia, ed alla presenza del

Un ciclo di incontri nel territorio

per sondare umori e speranzedei piccoli imprenditori teatini

In alto, un momento dell’assemblea di Lanciano

presidente provinciale Savino Sarace-ni – grazie agli interventi dei diversi imprenditori presenti: dall’applica-zione di regole più severe contro il fe-nomeno dell’abusivismo, all’unità di azione con le diverse associazioni che rappresentano il mondo dell’artigia-nato e della piccola impresa in gene-rale. Anche l’incontro del Vastese ha fotografato lo stesso scenario di crisi. Tra le note dolenti sottolineate dagli imprenditori locali, il preoccupante allungamento dei tempi di pagamento da parte sia dei privati che della Pub-

blica amministrazione, le cui difficol-tà finanziarie rendono insostenibile anche la sopravvivenza di imprese più solide. Di fronte a questo quadro, secondo la Cna occorre sottolineare il valore della piccola impresa come fattore di coesione sociale: «Questo accade quando si combatte per non far uscire dal mercato le piccole im-prese, perché questo vuol dire difen-dere professionalità e competenze, ma anche radicamento nel territorio e reddito delle famiglie. Perché un piccolo imprenditore ha molto più a cuore la sorte delle famiglie dei suoi dipendenti e collaboratori» - ha sot-tolineato nel suo intervento Letizia Scastiglia.

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La battagliaper sopravvivere

«Le zone montane devono essere considerate una risorsa per il paese. Bisogna sviluppare le peculiarità di queste realtà, a cominciare dal recupe-ro degli antichi borghi per finalità tu-ristico ricettive, valorizzare le tipicità locali e recuperare l’artigianato arti-stico, che sono tutti dei punti di forza del made in Italy e del nostro sistema Paese. Bisogna pensare a politiche di crescita e sviluppo e non di tagli». Lo ha detto il presidente della Cna di Chieti, Savino Saraceni, partecipando a Taranta Peligna all’assemblea con-vocata dalla confederazione artigiana provinciale per sostenere la battaglia dei piccoli comuni contro la soppres-sione prevista dalle recenti misure per il rilancio dell’economia volute dal vecchio governo Berlusconi.

Per l’appuntamento – che ha visto, oltre alla partecipazione del primo cit-tadino Marcello Di Martino, quella di esperti come Pietro Barrera, ex diret-tore generale del Comune di Roma e di Paolo Teti, amministratore delegato dell’ Ancitel – la Cna ha scelto un tito-lo non casuale: “Ricomincio da meno

mille”. Un nome voluto proprio per dare vigore e sostegno alla battaglia dei sindaci dei micro-comuni contro la prospettiva della cancellazione: un colpo di spugna su valori, storia, tra-dizioni, cultura, che nella sola pro-vincia di Chieti dovrebbe portate alla soppressione di ben 34 centri, ma che in Abruzzo dovrebbe produrre il taglio di 52 comuni dell’Aquilano, 14 del Pe-scarese e 6 della provincia di Teramo.

La Cna di Chieti, insomma, si schie-ra con decisione contro questa scelta. Perché oltretutto – argomenta Sarace-ni – gli argomenti portati a sostegno della misura non reggono alla realtà dei fatti. Nei piccoli Comuni, infatti, il più delle volte gli amministratori locali non percepiscono nessuna identità, si fa del volontariato per far funzionare la propria comunità. Questi tagli non servono a razionalizzare e semplificare la macchina dello Stato ma solo a far cassa. Nei piccoli comuni non si spre-ca; al contrario, abbondano gli esempi virtuosi».

L’incontro è servito anche alla Cna per dare vigore al suo progetto – messo

A Taranta Peligna confronto sul destino

dei piccoli comuni e sulle misure per aiutare le micro-imprese

a punto con il confidi regionale Fidim-presa Abruzzo e “benedetto” dall’Anci regionale – che prevede un sostegno alle nuove iniziative imprenditoriali promosse da imprenditori “under 40” nei centri minori: un pacchetto che prevede l’erogazione di garanzie fino al 70% per prestiti fino a 30mila euro, tutoraggio nei primi mesi di attività, assistenza nella messa a punto di bu-siness plan e programmi. «Sono stati messi a disposizione da Fidimpresa Abruzzo ben 3 milioni di euro – con-clude Saraceni – una somma rilevante che potrebbe rivelarsi moltiplicatrice di investimenti e risorse per il rilancio del territorio».

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Rilanciareil confronto

Accrescere le risorse destinate al mondo delle imprese. Sviluppare un confronto con la politica e le istituzio-ni capace di superare gli steccati rigidi delle appartenenze, per puntare a un nuovo patto fondato sui contenuti. E’ stato un confronto importante quello che il 27 ottobre scorso, ad Atri, ha messo faccia a faccia imprese, citta-dini, rappresentanti politici e istituzio-nali (l’assessore regionale al Lavoro, Paolo Gatti; il segretario generale del-la Camera di commercio di Teramo, Giampiero Sardi) per iniziativa della Cna provinciale. Così, una iniziativa nata per presentare la nuova sede della

Cna nella città ducale si è trasformata in una occasione importante – compli-ce, evidentemente, il grave momento di crisi che il nostro Paese e l’Abruzzo stanno attraversando – sulle politiche attive e sugli strumenti a disposizione per aiutare il mondo della piccola im-presa.

A Gatti, nel suo intervento, il di-rettore della Cna teramana, Gloria-no Lanciotti, ha chiesto di mettere al più presto in campo «i 15 milioni del fondo rotativo, previsto dal Fondo per le aree sottoutilizzate, il Fas, per incrementare i fondi di garanzia dei consorzi fidi». «Mai come in questo

Ad Atri faccia a faccia con l’assessore Gattisui fondi Fas e sviluppo

momento – ha sostenuto - le imprese reclamano liquidità e le banche sono sempre più ritrose nel concedere pre-stiti». Le difficoltà del rapporto tra banche e imprese sono state al centro della riflessione di Sardi, che tuttavia ha annunciato anche una importante novità: presto saranno approntati bandi della Camera di commercio finalizzati all’abbattimento di tre punti percen-tuali sui mutui richiesti, una misura su cui la stessa Cna teramana ha svolto una capillare campagna informativa tra i propri associati e che ha fatto re-gistrare un autentico boom di richieste. Dei fondi Fas ha parlato (dopo l’inter-vento di Stefania Silvestri della Cna teramana) l’assessore regionale Paolo Gatti, che ha invitato tutti a rintracciare le cause profonde e strutturali della cri-si economica e sociale, annunciando la volontà di aprire un canale di con-fronto con la Cna per condividere, nel rispetto dei ruoli e delle diverse com-petenze, programmi e strategie.

Gatti durante il suo intervento

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Mancanza di liquidità. Crescente difficoltà di accesso al credito. Sono i capitoli più spinosi e delicati del ca-hier de doléances delle piccole impre-se teramane. Secondo il direttore della Cna provinciale Gloriano Lanciotti, e vice presidente della Camera di com-mercio, sono questi «i nodi che co-stituiscono i principali vincoli per la competitività delle imprese, e tra gli obiettivi strategici dell’ente camerale questi punti sono in cima all’agenda delle priorità».

Proprio per far fronte a questa complicata situazione, l’ente presie-duto da Giustino Di Carlantonio ha messo a punto un pacchetto di propo-ste ( e di risorse), in grado di aiutare il sistema delle imprese locali a navi-gare in questa fase complessa. A illu-strarlo è ancora Lanciotti: «Ci sono contributi destinati ai consorzi fidi, per l’integrazione dei fondi di garan-zia, con uno stanziamento di 450mila euro; contributi destinati alle Pmi per l’abbattimento di tre punti percentuali dei tassi di interesse dovuti alle ban-che per prestiti connessi con attività di investimento o consolidamento di passività, con 300mila euro; contribu-ti destinati alle imprese femminili, per

Dalla Camera di commercio arriva un aiuto alle Pmi.

Obiettivo esportazioni

In una recente intervista al quotidiano Il Centro il punto sullo stato di crisi del territorio teramano

Sostenereil territorio

100mila euro; contributi per 300mila euro desti-nati alla stabilizzazione di giovani lavoratori; e un milione e mezzo di euro, ancora, con il fondo di rotazione per la cessione di credito “pro-soluto” destinato ad azien-de che vantano crediti con gli enti locali». Infine, la Camera di com-mercio ha messo a disposizione delle imprese anche risorse finanziarie de-stinate all’in-ternaziona-lizzazione, per un importo di circa 350mila euro: «Si tratta di un settore strategico per le nostre imprese – conclude Lan-ciotti – perché l’allargamento ai mer-cati internazionali delle nostre attività può rappresentare, soprattutto per le piccole imprese, un punto decisivo di svolta.

Per questo, sono state previste ini-

ziative a sostegno della presenza nelle fiere estere, contributi a consorzi e a imprese».

La professionalitàdi Ileana Di Gregorioper Miss ItaliaIleana Di Gregorio (nella foto a sinistra), parrucchiera teramana, è stata protagonista con Wella Professionals del back stage di Miss Italia nel Mondo per valorizzare la bellezza delle finaliste del concorso: 40 splendide ragazze di origine italiana provenienti da altrettanti Paesi stranieri

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Centro commercialeun progetto di riscrivere

Il piano-marketing del centro com-merciale naturale va riscritto daccapo, puntando con decisione su elementi messi in ombra dal progetto. E so-prattutto su un attento ascolto di tutti i protagonisti in campo. Lo chiedono i presidenti della Cna regionale e di Pescara, Italo Lupo e Riccardo Co-lazilli, secondo i quali le perplessità espresse nelle scorse settimane da più parti (commercianti e artigiani del centro cittadino, forze politiche di maggioranza e di opposizione, asso-ciazioni di categoria, consorzi di via) dovrebbero indurre l’amministrazio-ne comunale ad adottare l’unica scel-ta possibile a questo punto: riscrivere il piano. A detta di Lupo e Colazilli, che intervengono in un dibattito che ha occupato per giorni e giorni le pa-gine dei quotidiani locali, esiste preli-minarmente una questione di metodo: «Il progetto non deve nascere solo nel chiuso di una società, pure qualifica-ta, di consulenza. Ma solo dopo un confronto a più voci con i diretti pro-tagonisti. Che sono i commercianti e gli artigiani, le associazioni di catego-ria e dei consumatori.

Insomma: occorre un grande ascolto preliminare della società e delle figure coinvolte, serve un me-todo diverso, per rendere più efficace ed efficiente il progetto. Tutto questo non c’è stato; se infatti, una associa-zione di categoria rappresentativa di commercianti e artigiani come la no-stra, ha appreso solo a mezzo stampa e a cose fatte, del piano, vuol dire che qualcosa non ha funzionato».

Metodo a parte, secondo i due pre-sidenti, si pongono anche questioni di merito nell’intervento che punta a riqualificare una delle aree strate-giche della città adriatica, il centro: «Occorre puntare con forza sulla mi-scela di qualità, innovazione tecnolo-gica e sicurezza per il futuro centro

Lupo e Colazilli: troppi problemi,il piano-marketing va ripensato

commerciale cittadino. Pensiamo al rinnovamento e alla manutenzione dell’arredo urbano, oggi in evidente condizione di degrado; all’accesso gratuito a internet in tutta l’area, una misura che favorirebbe l’attenzione soprattutto delle nuove generazio-ni; all’installazione di telecamere, in modo da rendere lo shopping più si-curo nelle diverse ore del giorno».

Discussione a Pescara sul futuro delle aree centrali

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Forum sul futurodella Val Pescara

Le preoccupazioni e le richieste delle piccole imprese e degli artigia-ni della Val Pescara al mondo della politica, delle istituzioni e delle ban-che, sono state al centro dell’incon-tro tenuto nella sala Carol Wojtyla di Manoppello, il 10 novembre scorso, per iniziativa della Cna provinciale. All’incontro hanno preso parte, con decine di piccoli imprenditori del comprensorio, sindaci e assessori dei Comuni di Manoppello, Letto-manoppello, Serramonacesca Scafa, Abbateggio, Alanno, San Valentino e Tocco da Casauria.

Oltre ai rappresentanti del mondo bancario (Alberto De Amicis della Caripe; Marco Paolantonio della Bls; Nicola Di Simone di Serfina Banca),

e al direttore di Fidimpresa Abruzzo (confidi del sistema Cna), Adriano Lunelli.

Introducendo i lavori, il direttore della Cna di Pescara, Carmine Salce, si soffermato sulla situazione econo-mica della provincia pescarese e sul-la difficoltà di accesso al credito da parte delle piccole e piccolissime im-prese. Lunelli, da parte sua, ha invece ha delineato le criticita’ che segnano in questo momento il rapporto tra gli istituti di credito e gli organismi di garanzia del mondo delle imprese. I rappresentanti delle banche presenti hanno invece sottolineato i problemi che l’attuale condizione del mercato finanziario comporta, soprattutto alla luce dell’emissione, da parte dello

A Manoppello confronto promosso dalla Cna con imprese, sindaci e banche locali

Stato, di titoli dal rendimento fuori controllo, titoli che portano, inevita-bilmente, ad una impennata dei tassi d’interesse dei prestiti concessi a im-prese e famiglie. Ed espressioni pre-occupate, ancora, sono arrivate dagli amministratori locali presenti, alle prese con la difficile condizione dei bilanci pubblici; a loro, Cna e imprese hanno chiesto uno sforzo straordina-rio per la riduzione dell’impatto della burocrazia e nell’accelerazione dei tempi di pagamento delle forniture di beni e servizi. Alle banche, infine, è arrivata la richiesta di condividere con i confidi l’assunzione del rischio nell’erogazione di credito alle impre-se, e di condizioni migliori da pratica-re verso piccole e micro imprese.

Un’immagine dell’assemblea

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