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1 La Newsletter de nr. 51-2017 CLICCA QUI PER ISCRIVERTI ALLA NEWSLETTER DEL BIOLOGICOE NON SOLO! ...E CI TROVI ANCHE SU FACEBOOK!! NOTIZIE DAL MONDO DEL BIOLOGICO (e non solo…), DALL’EUROPA E… DAL TAMISO Questa settimana parliamo di: Dal 1° gennaio al supermercato sacchetti a pagamento, o L’Europa dà ancora incentivi al carbone, L’Agricoltura Bio ha bisogno urgente di un piano sementiero, Manifesto per un partito che non c’è, Buon Natale, anche se siamo in guerra…, o Dopo gli OGM ci nutriranno i Big Data, Tanti Auguri ai fabbricanti di regali, Una bolla rivoluzionaria: Bitcoin, Dai panettoni ai prosciutti: l’OGM c’è ma non si vede…, o La manovra “Brancaleone”, 2018: in arrivo una nuova stangata sulle famiglie, L’ultimo miglio… in Sud Sudan, L’importanza della biodiversità, o I fumi dei diesel avvelenano i nostri bambini, Inquinamento: rischio di malformazioni alla nascita e danni al Q.I. dei bambini, OGM: 20 anni di frodi scientifiche e corruzione, Tre cose necessarie per finanziare la lotta ai cambiamenti climatici, o Ripensare il modello produttivo agricolo con il biodinamico, Il pane non è una merce.

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La Newsletter de nr. 51-2017

CLICCA QUI PER ISCRIVERTI ALLA NEWSLETTER DEL BIOLOGICO… E NON SOLO! ...E CI TROVI ANCHE SU FACEBOOK!!

NOTIZIE DAL MONDO DEL BIOLOGICO (e non solo…),

DALL’EUROPA E… DAL TAMISO

Questa settimana parliamo di:

Dal 1° gennaio al supermercato sacchetti a pagamento, o L’Europa dà ancora incentivi al carbone,

L’Agricoltura Bio ha bisogno urgente di un piano

sementiero, Manifesto per un partito che non c’è,

Buon Natale, anche se siamo in guerra…,

o Dopo gli OGM ci nutriranno i Big Data, Tanti Auguri ai fabbricanti di regali,

Una bolla rivoluzionaria: Bitcoin,

Dai panettoni ai prosciutti: l’OGM c’è ma non si vede…, o La manovra “Brancaleone”,

2018: in arrivo una nuova stangata sulle famiglie, L’ultimo miglio… in Sud Sudan,

L’importanza della biodiversità,

o I fumi dei diesel avvelenano i nostri bambini, Inquinamento: rischio di malformazioni alla nascita e

danni al Q.I. dei bambini, OGM: 20 anni di frodi scientifiche e corruzione,

Tre cose necessarie per finanziare la lotta ai cambiamenti climatici,

o Ripensare il modello produttivo agricolo con il biodinamico,

Il pane non è una merce.

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DAL 1° GENNAIO I SACCHETTI PER FRUTTA E VERDURA AL

SUPERMERCATO SI DEVONO PAGARE. L’IMPORTO È ANCORA MISTERIOSO: UNA CIRCOLARE AUTORIZZA IL

SOTTOCOSTO

Quanto costeranno i nuovi sacchetti biodegradabili per

la frutta e la verdura in vendita nei supermercati e nei

negozi dal 1 gennaio 2018? L’interrogativo è ancora senza

risposta, anche se tra due settimane tutte le buste ultraleggere

usate per l’ortofrutta e anche quelle impiegate nel banco

gastronomia (*) saranno per legge biodegradabili e a

pagamento.

Il prezzo non è stato deciso, anche se in molti punti vendita

nuovi sacchetti sono già presenti. Il vuoto informativo riguarda anche le istituzioni che non

hanno spiegato perché si è arrivati a questa scelta. La decisione è scaturita da una direttiva

europea che invita gli Stati membri ad adottare misure per diminuire in modo significativo

l’utilizzo di borse di plastica di materiale leggero. L’Italia ha deciso che il miglior sistema sia

quello di di rendere obbligatoria la vendita dei sacchetti.

A distanza di due settimane circa dall’entrata in vigore del provvedimento resta, quindi,

l’incognita sul prezzo da pagare. Abbiamo chiesto alle catene di supermercati (Coop, Conad,

Esselunga, Auchan, Carrefour…) quanto verranno a costare, ma nessuno ha voluto sbilanciarsi,

anche perché la situazione è ancora in divenire. A prescindere dalle decisioni che verranno

prese, i calcoli li abbiamo fatti noi.

I sacchetti attualmente distribuiti gratis costano al supermercato poco più di 1 centesimo di

euro a pezzo. Per quelli nuovi biodegradabili l’importo raddoppia (da 1,8 a 2 centesimi). Per

questo motivo ci sembra corretto fare pagare al massimo di 2 centesimi a busta, equivalenti a

un esborso mensile di circa 1 euro per una famiglia di 3 persone che utilizza una cinquantina

di sacchetti al mese. Facendo pagare di 2 centesimi, la grande distribuzione ne trarrà comunque

un vantaggio economico, perché copre i costi di acquisto, e non deve più accollarsi la spesa

delle buste che adesso sono distribuite gratis. Chi chiederà ai consumatori più di 2 centesimi

avrà qualche difficoltà a giustificarlo.

C’è però un nuovo elemento che potrebbe cambiare le carte in

tavola. Il Ministero dello sviluppo economico ha diffuso una

circolare datata 7 dicembre 2017, che autorizza i supermercati ad

applicare il sottocosto sui sacchetti. In altre parole le buste che

per legge devono essere vendute, potranno essere proposte a 1

centesimo di euro (o meno) anche se sono state acquistate al

doppio. Qualcuno ha già annunciato di voler utilizzare questo

sistema per ridurre al minimo l’aggravio di spesa per i clienti.

La circolare offre quindi una via di uscita onorevole ai supermercati e aspettiamo fiduciosi le

reazioni, ma non bisogna dare nulla per scontato, visto che le shopper biodegradabili vendute

alle casse a 10-15 centesimi di euro costano alla grande distribuzione 5 a 7 centesimi.

Di fronte all’idea di dover pagare il sacchetto alcuni propongono di usare buste portate da casa

o sacchetti di carta, ma le catene hanno già detto di no per motivi igienici (poco plausibili),

logistici (impossibilità di controllare i prodotti e le quantità effettivamente acquistate se i

sacchetti non sono trasparenti), e di sicurezza (contenitori di materiale inadatto al contatto con

gli alimenti).

Qualcuno propone il ritorno alle vecchie borse a rete, una volta molto utilizzate, ma poi cadute

in disuso proprio a favore dei sacchetti di plastica. Altri pensano di poter insacchettare più

prodotti nella stessa busta (peperoni insieme a zucchine, mele e arance), ma l’idea non è molto

apprezzata (Conad si dichiara favorevole, Esselunga contraria). La soluzione di una borsa, di

carta, stoffa o di plastica riutilizzabile dovrebbe essere percorribile quando si compra la frutta

e la verdura dal fruttivendolo di fiducia o presso le bancarelle del mercato.

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Su questo argomento è necessario usare il condizionale perché

la circolare del Ministero dello sviluppo economico del 7

dicembre 2017 ammette la possibilità di usare borse

riutilizzabili, anche se rimanda per il benestare definito a un

parere del Ministero della salute che dovrebbe valutare gli

aspetti igienici e quelli sanitari. Il costo per il supermercato di

un sacchetto biodegradabile per frutta e verdura è di 2

centesimi di euro.

(*) Sacchetti e shopper per la spesa dovranno contenere almeno il

40% di materia prima da fonte rinnovabile. La percentuale salirà al 50% nel 2020 e al 60% dopo. Per i sacchetti destinati a venire a contatto con il cibo è richiesta l’idoneità alimentare.

(da Il Fatto Alimentare – dicembre 2017)

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L’EUROPA DÀ ANCORA INCENTIVI AL

CARBONE

Il Consiglio europeo ha adottato il 18 dicembre

l’accordo preliminare sulla riforma del pacchetto

energia denominato “Clean Energy for All

Europeans” (Energia Pulita per tutti gli Europei).

La definizione è una beffa perché i ministri dell’energia

riuniti a Bruxelles hanno deciso di privilegiare carbone

e altri combustibili fossili, anziché puntare sulle energie rinnovabili, e hanno confermato

discutibili incentivi per le fonti fossili, decidendo di finanziare anche alcune tra le più inquinanti

centrali a carbone del Continente.

Inoltre hanno indebolito la proposta della Commissione Europea per quanto riguarda il diritto

di cittadini, cooperative energetiche e Comuni di produrre e vendere la propria energia da fonti

rinnovabili. Il Consiglio ha infine ignorato l’invito del Parlamento europeo ad aumentare

l’obiettivo al 2030 per quanto riguarda la produzione di energia da fonti rinnovabili. Tutto

questo nonostante l’attuale obiettivo sia troppo basso per rispettare gli impegni che l’UE ha

preso con gli Accordi di Parigi. “Per l’industria dei combustibili fossili il Natale è arrivato in

anticipo, grazie ai ministri UE che si sono pronunciati in favore di sussidi persino per alcune tra

le centrali a carbone più inquinanti d’Europa”, ha commentato Luca Iacoboni, responsabile della

campagna Energia e Clima di Greenpeace Italia. “Il potenziale dei cittadini europei, invece, non

è stato minimamente tenuto in considerazione, dato che il Consiglio Europeo sta

sostanzialmente svuotando la proposta della Commissione per quanto riguarda il diritto di tutti

di produrre e vendere energia da fonti rinnovabili”.

Secondo Greenpeace, l’Italia ha giocato un ruolo molto marginale. Il ministro Calenda, assente

a Bruxelles, ha infatti appoggiato tutte le richieste delle grandi aziende legate all’uso di carbone,

petrolio e gas, boicottando completamente l’idea di supportare la produzione rinnovabile per i

cittadini, le cooperative e i Comuni.

“Un comportamento incomprensibile, visto che l’Italia abbandonerà il carbone entro il 2025 e

ha tutte le possibilità per diventare leader nella produzione di energia da fonti rinnovabili”,

sottolinea Iacoboni aggiungendo: “Calenda continua però a vedere solo un futuro pieno di gas,

con impianti come il TAP a farla da padrone, senza considerare che l’unica strada per essere

meno dipendenti dall’estero è quella di puntare su sole, vento ed efficienza energetica”.

La palla ora passa nuovamente al Parlamento europeo, che dovrebbe finalizzare la propria

posizione sulla direttiva sulle energie rinnovabili in un voto in plenaria previsto per la seconda

metà di gennaio. A marzo è invece programmato il voto per la normativa denominata ‘Electricity

Market Design'. Per quanto riguarda il Consiglio europeo ci si attende la conferma, il prossimo

26 febbraio, dell’accordo preliminare raggiunto il 18 dicembre sull’intero pacchetto. Successivi

negoziati tra le tre parti coinvolte (Parlamento Europeo, Commissione e Consiglio) partiranno

poi in primavera. **torna al sommario**

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Urge un piano sementiero per l’agricoltura bio Serve un nuovo piano sementiero per l’agricoltura biologica. È

questa la richiesta espressa durante il convegno che AIAB e

ANABIO hanno organizzato a Roma, in collaborazione con

FIRAB e Rete Semi Rurali, il 18 dicembre all’Auditorio Giuseppe

Avolio. A fronte di una crescita di superfici e operatori superiore

al 20%, correlata ad una ancor più consistente crescita della

domanda, si registra una forte contrazione nella disponibilità di

sementi e di altri materiali di propagazione per l’agricoltura

biologica, che continua a dover operare con varietà selezionate

per altri modelli agricoli e moltiplicate in modo convenzionale. **torna al sommario**

(dal Bollettino Bio di Greenplanet – dicembre 2017)

Manifesto per un partito che non c’è di Maurizio Pallante

Tre valori che non trovano riscontro nei programmi di

nessuno dei partiti esistenti, perché costituiscono i pilastri

di un paradigma culturale diverso da quello vigente

nelle società in cui l’economia è stata finalizzata alla

crescita della produzione di merci: la sostenibilità

ambientale, un’equità estesa alle generazioni future

e ai viventi non umani, la solidarietà.

Si tratta di tre valori che si sostengono reciprocamente e,

anche se apparentemente possono sembrare dettati da un idealismo ingenuo, hanno una

grande concretezza perché non sono definiti soltanto in termini etici, ma sono sostenuti da

argomentazioni scientifiche. Se non si rispettano, non si viola una legge morale o una legge

giuridica, che rispondono a criteri di valutazione soggettivi, variabili nello spazio e nel tempo,

ma si generano reazioni di causa ed effetto che possono avere conseguenze molto negative

sulla specie umana, fino a determinarne l’estinzione. **torna al sommario**

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Buon Natale, anche se siamo in guerra di Ascanio Celestini

La produzione di armi cresce in tutto il mondo, intanto

l’Italia mantiene in piedi diverse missioni militari. Tuttavia,

il rifiuto della guerra può alimentarsi anche con le storie di

Natale, quelle poco note, quando diverse truppe hanno

smesso di spararsi. **torna al sommario**

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Dopo gli OGM ci nutriranno i Big Data di Vandana Shiva

Negli anni Novanta ci dicevano che gli Ogm avrebbero

assicurato la crescita di cibo ovunque, compresi i deserti

e le discariche di materiali tossici. Oggi sono rimaste solo

due applicazioni degli Ogm, la resistenza agli erbicidi e le

colture BT, ma le multinazionali non smettono di imporre

le proprie ricette.

Un completo fallimento costato miliardi e veleni. Intanto

sono ancora i piccoli contadini a produrre il 70 per cento del cibo globale. L’ultima notizia delle

multinazionali è che i «big data» ci nutriranno. Monsanto parla di «agricoltura digitale» basata

sui «big data» e sull’«intelligenza artificiale» e prefigura un’agricoltura senza contadini.

In realtà, spiega Vandana Shiva, l’unica strada resta quella del “rinnovamento del pianeta

grazie all’agroecologia, al ripristino della biodiversità, al rispetto del suolo, dell’acqua e delle

piccole unità agricole, affinché tutti nel mondo possano avere accesso a un’alimentazione

sana”. **torna al sommario**

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Tanti auguri ai fabbricanti di regali… di Pier Paolo Pasolini

«Siamo arrivati all’insopportabile Natale. Tanti

auguri ai fabbricanti di regali pagani!

Tanti auguri ai carismatici industriali che producono

strenne tutte uguali! Tanti auguri a chi morirà di rabbia

negli ingorghi del traffico e magari cristianamente

insulterà o accoltellerà chi abbia osato sorpassarlo o abbia

osato dare una botta sul didietro della sua santa Seicento! **torna al sommario**

(da comune-info – dicembre 2017)

Una bolla rivoluzionaria: Bitcoin Il valore della criptomoneta è slegato dalla realtà.

Chi la compra lo fa solo nella speranza di guadagnare soldi.

Ma questa nuova tecnologia ha le potenzialità per trasformare

radicalmente il sistema economico. **torna al sommario**

(da Internazionale – dicembre 2017)

Dai panettoni ai prosciutti: l’OGM   c’è ma non si

vede L’Italia vieta la coltivazione di organismi geneticamente

modificati, non l’importazione. Anatre, faraone, tacchini, polli,

ovini, bovini e maiali. Tortellini, formaggi, latte, uova. Il pranzo

di Natale è servito, con gli Ogm nel piatto. Panettoni compresi.

Formaggi morbidi, duri, grattugiati, prosciutti di grande marca,

come i salmoni, le anguille e i capitoni cresciuti negli

allevamenti. La nostra normativa è ambigua: vieta la

coltivazione degli organismi geneticamente modificati, non la

loro importazione, né la commercializzazione. Se produco un

biscotto che contiene soia Ogm devo dichiararlo nell’etichetta, ma se vendo uno zampone di

maiale nutrito per mesi esclusivamente con mangimi Ogm non sono tenuto a dirlo. Sono

allergico al lattosio e bevo latte di soia? La soia venduta in Italia è per il 90% Ogm. Ogni giorno

l’Italia ne importa diecimila tonnellate. **torna al sommario**

(da Altragricoltura Nord Est – dicembre 2017)

La Manovra Brancaleone Per chi conoscesse poco il nostro Paese, la manovra varata

la settimana scorsa dal Parlamento potrebbe funzionare da

corso accelerato di italianità. Per come è andata a finire,

verrebbe da pensare che il relatore del provvedimento sia

Brancaleone da Norcia, disposto a imbarcare chiunque nella

sua armata per affrontare le crociate. **torna al sommario**

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Stangata sulle famiglie: più 952 euro a famiglia da

gennaio Dalle bollette della luce ai pedaggi autostradali. Passando per

assicurazioni, servizi bancari, prodotti per la casa e spese

scolastiche. Con il nuovo anno arriva anche la consueta

stangata di prezzi e tariffe che toccherà quota +952 euro annui

per una famiglia media. **torna al sommario**

(da Altrenotizie – dicembre 2017)

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NELL’ULTIMO MIGLIO DOVE È PIÙ FACILE

INCONTRARE GESÙ Una testimonianza di Giovanni Dall’Oglio, medico

CUAMM in servizio a Rumbek in Sud Sudan

In Sud Sudan, nello Stato dei Laghi, Medici con l’Africa

Cuamm è presente da dieci anni, ma negli ultimi due il suo

intervento si è esteso notevolmente. Oggi il Cuamm, tramite

fondi di un pool di grandi donatori (HPF), nonché

della Cooperazione Italiana, Unicef e WFP, si fa carico di tenere in piedi il sistema sanitario

governativo che include novanta unità sanitarie di cui tre ospedali: Yirol Hospital, Cuibet

Hospital e Rumbek Hospital.

È il più importante impegno del Cuamm in Africa in termini finanziari, ma anche organizzativi

visto che si realizza in aree di difficile accesso e pericolose per i continui conflitti tribali volti per

lo più al possesso del bestiame. Scontri che rendono arduo e rischioso il lavoro degli operatori

e del personale sanitario locale che adesso supera le 750 unità.

I progetti in corso includono anche la componente nutrizionale grazie al sostegno di Unicef e

WFP che ha scelto Medici con l’Africa come l’unica organizzazione non governativa affidabile e

capace di andare ad erogare i servizi in questo vasto territorio riuscendo a raggiungere gli

ultimi e più vulnerabili. Progetti che a pieno titolo si realizzano “nell’ultimo miglio”! Il terzo dei

tre ospedali prima citati, quello di Rumbek, è di riferimento per 4 contee e ha una popolazione

totale stimata per il prossimo anno di quasi 570.000 persone, di cui il 45,8% di età inferiore ai

15 anni ed una popolazione stimata di donne in gravidanza di 33.000 unità, di cui per quasi

5.000 ci si aspetta che avranno delle complicanze di parto.

È facile capire, anche per i non addetti ai lavori, quanto grande possa essere la responsabilità

di portare avanti un tale impegno. Una sfida che si può vincere solo contando su personale

motivato e pronto a farsi carico, ben oltre le ore di lavoro di contratto, di un lavoro difficile, in

contesto ambientale che spesso ti mette a dura prova, dove oltre le sette di sera vige il

coprifuoco e il caldo nel periodo secco dell’anno, da febbraio a giugno, è torrido e leva il respiro.

Ma in questi contesti noi operatori del Cuamm ci ritroviamo a interfacciarci con persone speciali

che hanno fatto voto di dedicare la propria vita agli altri, prima di tutto i più sofferenti, gli

abbandonati, i disabili, i più fragili. Tra loro i missionari Comboniani e le missionarie della

Carità, le Sorelle di Madre Teresa che a Rumbek Town, a poche centinaia di metri dall’ ospedale,

hanno da tanto tempo una loro casa di accoglienza.

La specialista pediatra del Cuamm che lavora in ospedale, Grace Idrako, e le altre nutrizioniste

parte del nostro team (Jane Aloyo, Gloria Ciadia, Rebecca Amat e Kasara Rukia) sono assidue

frequentatrici di questa casa speciale. In pochi mesi hanno preso in cura tutti i bambini lì

presenti, molti dei quali gravemente malnutriti, perché arrivati qui per miracolo, così come

Irina, la bimba di 4 mesi che stavano per seppellire insieme alla sua mamma deceduta al

momento del parto, pensando impossibile che fosse ancora viva. E come lei ce ne sono tanti

altri di bambini miracolati che sono custoditi da queste suore missionarie eccezionali. Quando

le condizioni dei bambini sono gravi vengono ricoverati in ospedale e, una volta stabilizzati,

riaccompagnati alla casa delle Sorelle di Madre Teresa.

Sono stato invitato a vistare questa realtà tre giorni fa, il 18 dicembre, a poca distanza dal

Natale. I bambini e le loro mamme mi hanno accolto con canti e danze, con un affetto sincero.

È stata una forte emozione incontrarli e vedere il grande lavoro che il nostro personale sta

svolgendo lì da tanti mesi. Un impegno di cui dobbiamo essere fieri e che riflette l’essenza del

nostro essere qui. In quei bambini, in quegli occhi luminosi e nei loro sorrisi, davvero si sente

pulsante la forza della vita nuova, della speranza, dell’amore che il Bambino Gesù ci è venuto

a portare e che qui, senza ombra di dubbio, si trova a proprio agio e si fa riconoscere.

Leggi anche:

ANNUAL MEETING 2017 - PRIMA LE MAMME E I BAMBINI - 1000 DI QUESTI GIORNI

(da Medici con l’Africa CUAMM – dicembre 2017)

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L'importanza della biodiversità Si parla troppo poco spesso di biodiversità, o forse è più

vero il contrario, e cioè che soprattutto negli ultimi anni se

ne parla sì più spesso, ma purtroppo in termini sempre più

allarmistici. **torna al sommario**

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Come i fumi dei diesel stanno avvelenando i nostri bambini. il monitoraggio davanti le scuole Quanto smog respirano i bambini davanti alle scuole che

frequentano tutti i giorni? Purtroppo molto, come è uscito

fuori dai monitoraggi effettuati da Greenpeace sull’aria

vicina ad alcuni edifici scolastici di Milano. La nota

associazione ha effettuato dei monitoraggi nei pressi di

dieci scuole dell’infanzia e primarie di Milano proprio nell’orario di entrata dei bambini, dalle

7:30 alle 8:30, con lo scopo di valutare la qualità dell’aria che respirano i più piccoli. Lo scenario

che è emerso non è molto rincuorante: le concentrazioni di biossido di azoto (NO2) sono

sempre al di sopra della media e anche di molto rispetto al limite fissato dall’OMS, ovvero 40

μg/m3, microgrammi per metro cubo. **torna al sommario**

§§§

L'inquinamento aumenta il rischio di

malformazioni alla nascita e può influire sul quoziente intellettivo dei bambini Inquinamento. Quali conseguenze dell’esposizione nei

bambini? Un nuovo scioccante studio ha rivelato una

significativa associazione tra smog, problemi alla nascita e

rischio di malformazioni. Lo studio, pubblicato su Journal

of Pediatrics, ha evidenziato come le donne esposte

all'inquinamento atmosferico durante il periodo di gestazione vedono aumentare il rischio che

i loro figli nascano con difetti e malformazioni come labbro leporino o palato anormale. **torna al sommario**

(da Greenme.it – dicembre 2017)

20 anni di corruzione e frodi scientifiche, dal cotone alla senape OGM di Vandana Shiva

La corruzione per introdurre illegalmente il cotone BT in India

si sta ripetendo con la senape OGM. Gli agricoltori e la

biodiversità vengono sacrificati in nome del profitto della

Monsanto. Il cartello dei veleni, le sei multinazionali

produttrici di pesticidi e OGM che hanno in mano le sementi

del mondo, sta corrompendo i nostri governi, le nostre agenzie di regolamentazione e alcuni

nostri scienziati per promuovere i loro organismi geneticamente modificati (OGM), che sono

pericolosi e non funzionano, e per richiedere brevetti e royalty sulla base di frodi scientifiche. **torna al sommario**

§§§

Le tre cose che servono per finanziare la lotta ai cambiamenti climatici Trovare i soldi per la lotta ai cambiamenti climatici: è

l'obiettivo del One Planet Summit e ci stanno lavorando

governi, aziende, filantropi. Secondo Nature Conservancy,

sono tre i pezzi da mettere sulla scacchiera. Nonostante i

ritardi, le difficoltà e lo scetticismo, la lotta

ai cambiamenti climatici è ormai in cima alla lista delle

priorità di qualsiasi governo, azienda e cittadino che abbia

a cuore il futuro.

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A questo punto, però, sorge una domanda che può sembrare fin troppo banale: chi la

finanzia? **torna al sommario**

(da LifeGate – dicembre 2017)

Metodo biodinamico, per ripensare il modello produttivo

agricolo «Produrre di più con meno». Questa apparente contraddizione è già da

alcuni anni terreno di confronto su come rendere più efficiente l’uso

delle risorse ambientali in un contesto mondiale di forte pressione d’uso

e prezzi crescenti. Si fa largo la consapevolezza della finitezza delle

risorse a disposizione, e si va imponendo un’accelerazione della

transizione verso un’economia generativa e circolare in cui i prodotti

siano progettati in modo che ogni componente possa essere rimosso e

riciclato con l’utilizzo di energia rinnovabile.

La sfida potrebbe essere l’occasione per un’interazione più stretta tra il

mondo della ricerca e gli agricoltori del settore. **torna al sommario**

(da Terra é Vita – dicembre 2017)

Il pane non è una merce Piccoli produttori, grandi antichi, mulini a pietra:

panificare il futuro.

Domenica, ore 10, sole ammiccante che invita allo struscio

sul corso, dominato dalla gigantesca statua di Eraclio, dove

emise i primi vagiti e combinò le prime impertinenze, il

pittore impressionista Giuseppe De Nittis.

Un corteo di macchine, sbuffanti per le centinaia di

chilometri percorse, imbocca la bretella della Statale 16 bis

e plana, dopo la Caserma dei Vigili del Fuoco, davanti

al panificio “Il Fornaio dei Mulini Vecchi” nella zona

industriale di Barletta.

Ne scende un nutrito gruppo di panificatori, provenienti dall’Abruzzo, dalla Campania e dalla

Calabria. Volti sinceri, radiosi ed allegri, nelle cui rughe si nascondono le fatiche di una penosa

vita di sacrifici e le profonde inquietudini per il futuro dell’azienda, dei consumatori, della

propria persona, delle mogli e dei figli. **torna al sommario**

(da comune-info – dicembre 2017)

A tutti i nostri affezionati lettori auguriamo un sereno e felice Anno Nuovo!!!

… e buona lettura!!!