Clavio e il Collegio Romano · 2013. 10. 7. · XIII compare sia sui grandi portali d'accesso che...

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IL COLLEGIO ROMANO DA CLAVIO AI NOSTRI GIORNI Renzo Lay 1 Maria Carmen Beltrano 2 Costantino Sigismondi 3 1 Pontificia Università Gregoriana, [email protected] 2 Consiglio per la Ricerca e la sperimentazione in Agricoltura Unità di Ricerca per la Climatologia e la Meteorologia applicate all'Agricoltura, [email protected] 3 Sapienza Università di Roma, ICRA, Ateneo Pontificio Regina Apostolorum e Istituto Galileo Ferraris, Roma, [email protected] 2. Collegium Societatis Iesu, omnium nationum seminarium «E però bisognerebbe che S. Santità, piacendoli così facesse uno sforzo Gregoriano in favore delle lettere e dell’utilità comune della Cristianità, e comprasse l’isola che già era attacata a questo sito, quale quasi tutta è di casuccie, dove si potrebbe fare il complesso delle scuole degno del Fondatore con frontispizio alla piazza dell’Arco di Camigliano […] sichè il Collegio ha di bisogno XI schole per le classi di Umanità, tre altre per li tre corsi di filosofia, et una per le quattro lezioni ordinarie di teologia, che sono quindici. Di più un’altra sala grande per alcune lezioni straordinarie, come li casi di coscienza, lingua ebrea, matematica etc. qual sala principalmente havrebbe a servire per gli atti pubblici, di dispute generali, e per dare gli gradi etc.». L’11 gennaio 1582 la collocazione della prima pietra fu fissata. «Premendo al Papa di vedere bene avviata la nuova fabbrica del suo Collegio, volle nel mese di giugno del 1582 venire dal Vaticano per vederla; e perché vidde, che la facciata che guarda a Ponente, verso la Minerva, si lavorava assai alla semplice, ordinò che si gettasse a terra tutto quel muro, e volle che tutte le muraglie dei Collegio fossero di mattoni arrotati, e con le sue guide e scorniciamenti di travertino, come si vede al presente. » [P. Claudio Acquaviva S.J. Superiore della compagnia dal 19 febbraio 1581] Si è creduto che l’architetto del Collegio Romano fosse il fiorentino Bartolomeo Ammanati. È quasi certo invece che l’autore del disegno e direttore dell’opera fu P. Giuseppe Valeriano S. J. 3. Crediti I testi in questa colonna sono a cura di P. Heinrich W. Pfeiffer s.j. e tratti da Riccardo G. Villoslada s.j., Storia del Collegio Romano, Pontificia Università Gregoriana, Roma 1954; e da Philip Caraman s.j., University of the Nations, the Story of the Gregorian University of Rome From 1551 to Vatican II, New York 1981. 1. I luoghi del Collegio Romano Da Leonardo Bufalini, Pianta di Roma (1551) 1– Casa degli Aquilani (1551). Qui S. Ignazio iniziò il Collegium Romanum. 2 – Casa Capocci dietro S. Stefano del Cacco (1551-1557) dove ebbero inizio i primi corsi di filosofia e teologia. 3 – Casa Salviati in Via Lata (1557-1567). 4 – Case donate dalla Marchesa della Valle (1560). Nuovo edificio (1582-1584) di Papa Gregorio XIII. 5 – Palazzo Borromeo, oggi Bellarmino (1873-1930). Sede provvisoria del Collegio con il nuovo nome di Pontificia Universitas Gregoriana. 6 – Luogo della nuova sede in Piazza della Pilotta (1930). 4. Il Collegio Romano durante la soppressione della Compagnia di Gesù: la Torre Calandrelli Nei primi due secoli non si poteva parlare di un vero osservatorio del Collegio Romano. I corpi e i fenomeni celesti si osservavano dalle finestre e dalle logge meglio che si poteva. La posizione della grande cometa del 1744 era così sfavorevole che non la si poteva vedere dalle logge. Il giovane Ruggero G. Boscovich S. J. ebbe l'idea di erigere sul tetto della Chiesa di S. Ignazio, annessa al Collegio, un osservatorio vero e proprio. Il progetto prese piede solo dopo la soppressione della Compagnia di Gesù, sancita dal Papa Clemente XIV nel 1773, gli studi nel Collegio Romano furono affidati al clero secolare. Già nell'anno seguente, il 14 luglio 1774, Clemente XIV, con un Motu proprio, ordinò la fondazione dell'Osservatorio Pontificio del Collegio Romano. Il canonico Giuseppe Calandrelli, professore di astronomia fu nominato direttore; e nel 1786, per impulso del già vecchio Boscovich, furono ripresi i suoi piani primitivi. Egli stesso promise di provvedere con mezzi propri per gli strumenti, ma quando morì nell'anno seguente gli eredi non si ritennero legati a questa promessa. In ogni modo il card. Zelada fece costruire a spese del Collegio una torre alta 125 piedi e comprò a sue spese alcuni piccoli strumenti. Pio VII si interessò personalmente dell'osservatorio: l'11 febbraio del 1804, il Papa vi si recò per ammirare una grande macchia solare. Sotto l'impressione di questo evento straordinario promise un'attrezzatura adatta e una dotazione adeguata per l'osservatorio. E mantenne la parola. Quando andò a Parigi per incoronare Napoleone, acquistò per il suo osservatorio un cannocchiale acromatico e un buon orologio a pendolo di Ponce, uno strumento dei passaggi di Reichenbach (Monaco di Baviera) ed un orologio a pendolo compensato da Bréguet. Un altro orologio fu donato dal cardinale Litta. La Torre Calandrelli e alla sua destra l'orologio solare ad ore italiche di Clavio: il tramonto avviene alle 24, con il Sole in orizzontale. 5. L'Osservatorio del Collegio Romano ed il padre Angelo Secchi Con la reintegrazione della Compagnia di Gesù (1814) il Collegio Romano nel 1824 torna ai Gesuiti. Il primo direttore dell'Osservatorio, P. Etienne Dumouchel (1824-1838), osservò per primo il ritorno della cometa di Halley nel 1835. P. Francesco de Vico (1839-1848) continuò con successo l'osservazione delle comete e p. Angelo Secchi direttore dal 1850 al 1878 portò l'Osservatorio del Collegio a rango mondiale, sia per la meteorologia che per la fisica solare e stellare. Qui nacque la prima classificazione spettrale delle stelle. L'osservatorio si vede nell'immagine di sotto, dalle logge orientali del Collegio Romano, ed in pianta nell'immagine a sinistra, impiantato sui grandi pilastri della cupola di S. Ignazio, che non fu mai realizzata. Clavio insegno' per quarant'anni le Matematiche al Collegio Romano, iniziando la straordinaria fama scientifica della Compagnia di Gesù, che dopo di lui annovero' scienziati del calibro di Matteo Ricci Christoph Grienberger, Odo van Maelcote Orazio Grassi, Luca Valerio, Christoph Scheiner, solo per citare gli allievi diretti di Clavio. l'Archivio storico dell'Università Gregoriana si propone di presentare una raccolta inedita di 336 lettere scritte dai più importanti scienziati e uomini di cultura, dal 20 marzo 1570 al 1 gennaio 1612 indirizzate al Clavio. Da Galileo a Keplero, tutti si sono confrontati col Clavio per le questioni scientifiche più avanzate. Se Clavio non fosse morto cosi' presto, il caso Galileo avrebbe preso sicuramente una piega ben diversa, data la sua stima verso lo scienziato pisano e l'interesse verso le sue scoperte al telescopio pubblicate nel 1610. 6. Il Collegio Romano dopo la presa di porta Pia «Cannoneggiamenti e furfanterie fino a sera » riporta il P. Angelo Secchi nel bollettino delle osservazioni per il 20 settembre 1870. L'autorità scientifica internazionale del P. Secchi suggerirà al nuovo governo Italiano di continuare le attività nel campo meteorologico che Secchi aveva portato a regime nello stato della Chiesa. Dalla Gazzetta Ufficiale del Regno del 31 dicembre 1876, n. 304: VITTORIO EMANUELE II PER GRAZIA DI DIO E PER VOLONTÀ’ DELLA NAZIONE RE D’ITALIA Considerando che le osservazioni e le pubblicazioni attinenti alla meteorologia si eseguiscono nell’intendimento di concorrere al progresso della scienza e di giovare specialmente all’agricoltura, all’industria, alla navigazione ed agli studi idrografici e demografici; Considerando che le dette osservazioni e pubblicazioni non raggiungerebbero l’intento cui mirano se non fossero fatte con unità di vedute; Visto che attualmente a cura dei Ministeri della pubblica istruzione, della marina, dei lavori pubblici e dell’agricoltura, industria e commercio si compiono osservazioni di meteorologia e d’idrologia; […] Abbiamo decretato e decretiamo: Art. 1. Per sovrintendere alle osservazioni e pubblicazioni attinenti alla meteorologia sono istituiti un consiglio direttivo ed un ufficio centrale di meteorologia. Nacque così quello che poi prese il nome di Ufficio Centrale di Ecologia Agraria oggi CRA-CMA, Consiglio per la Ricerca e la sperimentazione in Agricoltura, Unità di Ricerca per la Climatologia e la Meteorologia Applicata. 7. La sala della crociera, sede della prima Biblioteca Nazionale del Regno d'Italia La biblioteca del Collegio Romano requisita dal governo piemontese divenne nucleo fondante della Biblioteca Nazionale Centrale Vittorio Emanuele II, oggi a Castro Pretorio. Gli splendidi locali della Crociera e dell'annessa sala di lettura conservano le scaffalature originarie, seicentesche, risalenti al periodo in cui furono sede della Biblioteca Major, biblioteca dello Studio del Collegio Romano, fondato da S. Ignazio di Loyola su modello dell'Università di Parigi. Lo stemma di Gregorio XIII compare sia sui grandi portali d'accesso che al centro dei rosoni che decorano la volta della Crociera. Dopo il trasferimento della capitale a Roma, il Collegio Romano fu scelto come sede della Biblioteca Nazionale, ideata e realizzata da Ruggero Bonghi nel breve periodo in cui fu ministro della Pubblica Istruzione, dal 1874 al 1876. Fu allora costruita la Sala di lettura, parallelamente al braccio longitudinale della Crociera, secondo il progetto dell'ing. Francesco Bongiovannini, che rielaborò - si dice - un disegno del Vignola. Nelle altre aule del Collegio Romano, dove anche Clavio insegnava, fu installato il Liceo Classico Visconti. Per la festa dell’inaugurazione del Collegio in presenza del Papa, fu fissato il giorno dei santi Simone e Giuda, 28 ottobre dell’anno 1584. La targa con lo stemma, accuratamente scalpellinato, dopo la presa di porta Pia, nella facciata del palazzo ancora mostrano la paternità gregoriana di questa veneranda istituzione.

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IL COLLEGIO ROMANO DA CLAVIO AI NOSTRI GIORNIRenzo Lay1 Maria Carmen Beltrano2 Costantino Sigismondi3

1Pontificia Università Gregoriana, [email protected] 2Consiglio per la Ricerca e la sperimentazione in Agricoltura Unità di Ricerca per la Climatologia e la Meteorologia applicate all'Agricoltura, [email protected]

3Sapienza Università di Roma, ICRA, Ateneo Pontificio Regina Apostolorum e Istituto Galileo Ferraris, Roma, [email protected]

2. Collegium Societatis Iesu, omnium nationum seminarium«E però bisognerebbe che S. Santità, piacendoli così facesse uno sforzo Gregoriano in favore delle lettere e dell’utilità comune della Cristianità, e comprasse l’isola che già era attacata a questo sito, quale quasi tutta è di casuccie, dove si potrebbe fare il complesso delle scuole degno del Fondatore con frontispizio alla piazza dell’Arco di Camigliano […] sichè il Collegio ha di bisogno XI schole per le classi di Umanità, tre altre per li tre corsi di filosofia, et una per le quattro lezioni ordinarie di teologia, che sono quindici. Di più un’altra sala grande per alcune lezioni straordinarie, come li casi di coscienza, lingua ebrea, matematica etc. qual sala principalmente havrebbe a servire per gli atti pubblici, di dispute generali, e per dare gli gradi etc.». L’11 gennaio 1582 la collocazione della prima pietra fu fissata.

«Premendo al Papa di vedere bene avviata la nuova fabbrica del suo Collegio, volle nel mese di giugno del 1582 venire dal Vaticano per vederla; e perché vidde, che la facciata che guarda a Ponente, verso la Minerva, si lavorava assai alla semplice, ordinò che si gettasse a terra tutto quel muro, e volle che tutte le muraglie dei Collegio fossero di mattoni arrotati, e con le sue guide e scorniciamenti di travertino, come si vede al presente. »  [P. Claudio Acquaviva S.J. Superiore della compagnia dal 19 febbraio 1581]

Si è creduto che l’architetto del Collegio Romano fosse il fiorentino Bartolomeo Ammanati. È quasi certo invece che l’autore del disegno e direttore dell’opera fu P. Giuseppe Valeriano S. J.

3. CreditiI testi in questa colonna sono a cura di P. Heinrich W. Pfeiffer s.j. e tratti da Riccardo G. Villoslada s.j., Storia del Collegio Romano, Pontificia Università Gregoriana, Roma 1954; e da Philip Caraman s.j., University of the Nations, the Story of the Gregorian University of Rome From 1551 to Vatican II, New York 1981.

1. I luoghi del Collegio Romano

Da Leonardo Bufalini, Pianta di Roma (1551)1– Casa degli Aquilani (1551).Qui S. Ignazio iniziò il Collegium Romanum.2 – Casa Capocci dietro S. Stefano del Cacco (1551-1557) dove ebbero inizio i primi corsi di filosofia e teologia.3 – Casa Salviati in Via Lata (1557-1567).4 – Case donate dalla Marchesa della Valle (1560).Nuovo edificio (1582-1584) di Papa Gregorio XIII.5 – Palazzo Borromeo, oggi Bellarmino (1873-1930).Sede provvisoria del Collegio con il nuovo nome di Pontificia Universitas Gregoriana.6 – Luogo della nuova sede in Piazza della Pilotta (1930).

4. Il Collegio Romano durante la soppressione della Compagnia di Gesù: la Torre Calandrelli Nei primi due secoli non si poteva parlare di un vero osservatorio del Collegio Romano. I corpi e i fenomeni celesti si osservavano dalle finestre e dalle logge meglio che si poteva. La posizione della grande cometa del 1744 era così sfavorevole che non la si poteva vedere dalle logge. Il giovane Ruggero G. Boscovich S. J. ebbe l'idea di erigere sul tetto della Chiesa di S. Ignazio, annessa al Collegio, un osservatorio vero e proprio. Il progetto prese piede solo dopo la soppressione della Compagnia di Gesù, sancita dal Papa Clemente XIV nel 1773, gli studi nel Collegio Romano furono affidati al clero secolare. Già nell'anno seguente, il 14 luglio 1774, Clemente XIV, con un Motu proprio, ordinò la fondazione dell'Osservatorio Pontificio del Collegio Romano. Il canonico Giuseppe Calandrelli, professore di astronomia fu nominato direttore; e nel 1786, per impulso del già vecchio Boscovich, furono ripresi i suoi piani primitivi. Egli stesso promise di provvedere con mezzi propri per gli strumenti, ma quando morì nell'anno seguente gli eredi non si ritennero legati a questa promessa. In ogni modo il card. Zelada fece costruire a spese del Collegio una torre alta 125 piedi e comprò a sue spese alcuni piccoli strumenti. Pio VII si interessò personalmente dell'osservatorio: l'11 febbraio del 1804, il Papa vi si recò per ammirare una grande macchia solare. Sotto l'impressione di questo evento straordinario promise un'attrezzatura adatta e una dotazione adeguata per l'osservatorio. E mantenne la parola.Quando andò a Parigi per incoronare Napoleone, acquistò per il suo osservatorio un cannocchiale acromatico e un buon orologio a pendolo di Ponce, uno strumento dei passaggi di Reichenbach (Monaco di Baviera) ed un orologio a pendolo compensato da Bréguet. Un altro orologio fu donato dal cardinale Litta.

La Torre Calandrelli e alla sua destra l'orologio solare ad ore italiche di Clavio: il tramonto avviene alle 24, con il Sole in orizzontale.

5. L'Osservatorio del Collegio Romano ed il padre Angelo SecchiCon la reintegrazione della Compagnia di Gesù (1814) il Collegio Romano nel 1824 torna ai Gesuiti. Il primo direttore dell'Osservatorio, P. Etienne Dumouchel (1824-1838), osservò per primo il ritorno della cometa di Halley nel 1835.P. Francesco de Vico (1839-1848) continuò con successo l'osservazione delle comete e p. Angelo Secchi direttore dal 1850 al 1878 portò l'Osservatorio del Collegio a rango mondiale, sia per la meteorologia che per la fisica solare e stellare. Qui nacque la prima classificazione spettrale delle stelle.L'osservatorio si vede nell'immagine di sotto, dalle logge orientali del Collegio Romano, ed in pianta nell'immagine a sinistra, impiantato sui grandi pilastri della cupola di S. Ignazio, che non fu mai realizzata.

Clavio insegno' per quarant'anni le Matematiche al Collegio Romano, iniziando la straordinaria fama scientifica della Compagnia di Gesù, che dopo di lui annovero' scienziati del calibro di Matteo Ricci Christoph Grienberger, Odo van Maelcote Orazio Grassi, Luca Valerio, Christoph Scheiner, solo per citare gli allievi diretti di Clavio.l'Archivio storico dell'Università Gregoriana si propone di presentare una raccolta inedita di 336 lettere scritte dai più importanti scienziati e uomini di cultura, dal 20 marzo 1570 al 1 gennaio 1612 indirizzate al Clavio. Da Galileo a Keplero, tutti si sono confrontati col Clavio per le questioni scientifiche più avanzate.Se Clavio non fosse morto cosi' presto, il caso Galileo avrebbe preso sicuramente una piega ben diversa, data la sua stima verso lo scienziato pisano e l'interesse verso le sue scoperte al telescopio pubblicate nel 1610.

6. Il Collegio Romano dopo la presa di porta Pia «Cannoneggiamenti e furfanterie fino a sera » riporta il P. Angelo Secchi nel bollettino delle osservazioni per il 20 settembre 1870.L'autorità scientifica internazionale del P. Secchi suggerirà al nuovo governo Italiano di continuare le attività nel campo meteorologico che Secchi aveva portato a regime nello stato della Chiesa.

Dalla Gazzetta Ufficiale del Regno del 31 dicembre 1876, n. 304: VITTORIO EMANUELE II PER GRAZIA DI DIO E PER VOLONTÀ’ DELLA NAZIONE RE D’ITALIA Considerando che le osservazioni e le pubblicazioni attinenti alla meteorologia si eseguiscono nell’intendimento di concorrere al progresso della scienza e di giovare specialmente all’agricoltura, all’industria, alla navigazione ed agli studi idrografici e demografici; Considerando che le dette osservazioni e pubblicazioni non raggiungerebbero l’intento cui mirano se non fossero fatte con unità di vedute; Visto che attualmente a cura dei Ministeri della pubblica istruzione, della marina, dei lavori pubblici e dell’agricoltura, industria e commercio si compiono osservazioni di meteorologia e d’idrologia; […] Abbiamo decretato e decretiamo: Art. 1. Per sovrintendere alle osservazioni e pubblicazioni attinenti alla meteorologia sono istituiti un consiglio direttivo ed un ufficio centrale di meteorologia. Nacque così quello che poi prese il nome di Ufficio Centrale di Ecologia Agraria oggi CRA-CMA, Consiglio per la Ricerca e la sperimentazione in Agricoltura, Unità di Ricerca per la Climatologia e la Meteorologia Applicata.

7. La sala della crociera, sede della prima Biblioteca Nazionale del Regno d'ItaliaLa biblioteca del Collegio Romano requisita dal governo piemontese divenne nucleo fondante della Biblioteca Nazionale Centrale Vittorio Emanuele II, oggi a Castro Pretorio. Gli splendidi locali della Crociera e dell'annessa sala di lettura conservano le scaffalature originarie, seicentesche, risalenti al periodo in cui furono sede della Biblioteca Major, biblioteca dello Studio del Collegio Romano, fondato da S. Ignazio di Loyola su modello dell'Università di Parigi. Lo stemma di Gregorio XIII compare sia sui grandi portali d'accesso che al centro dei rosoni che decorano la volta della Crociera. Dopo il trasferimento della capitale a Roma, il Collegio Romano fu scelto come sede della Biblioteca Nazionale, ideata e realizzata da Ruggero Bonghi nel breve periodo in cui fu ministro della Pubblica Istruzione, dal 1874 al 1876. Fu allora costruita la Sala di lettura, parallelamente al braccio longitudinale della Crociera, secondo il progetto dell'ing. Francesco Bongiovannini, che rielaborò - si dice - un disegno del Vignola. Nelle altre aule del Collegio Romano, dove anche Clavio insegnava, fu installato il Liceo Classico Visconti.

Per la festa dell’inaugurazione del Collegio in presenza del Papa, fu fissato il giorno dei santi Simone e Giuda, 28 ottobre dell’anno 1584.La targa con lo stemma, accuratamente scalpellinato, dopo la presa di porta Pia, nella facciata del palazzo ancora mostrano la paternità gregoriana di questa veneranda istituzione.