Classificazione in base all’aspetto per cinque legni...

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Classificazione in base all’aspetto per cinque legni sudamericani utilizzati per pavimentazioni esterne T. Urso 1 , A. Crivellaro 2 , A. Arnosti 3 , F. Cazzola 2 Le pavimentazioni in legno per esterno Risultati di una prova di classificazione Obiettivo di questo lavoro è proporre una classificazione di aspetto per gli elementi semilavorati che andranno a comporre una pavimentazione in legno per esterno. Le sperimentazione ha avuto origine dalla richiesta della Arnosti Legnami, azienda specializzata nella commercializzazione di legnami di provenienza tropicale. I vantaggi che l’azienda ottiene classificando il materiale su base estetica, anziché commercializzarlo così come viene acquistato, risiedono nel fatto che il materiale ottenuto dai luoghi di produzione in categoria FAS (“First and Second” in base allo standard NHLA) viene riclassificato scegliendo i pezzi migliori da quelli con caratteristiche inferiori di qualità estetica. Sono stati analizzati elementi lignei di 5 specie legnose di provenienza brasiliana. 1. Dipartimento Territorio e Sistemi Agro Forestali, Università di Padova. [email protected]; 2. Tecnologo del legno; 3. Tecnologo del legno, titolare dell’azienda Arnosti Legnami. [email protected] Su un campione di oltre 4700 tavole ed elementi semilavorati dei 5 legni presi in esame sono stati misurati i difetti che sulla faccia a vista possono determinare la qualità estetica del pavimento. Sono stati inoltre considerati quei difetti che possono influire sulla sicurezza dell’utilizzatore finale del pavimento (ad es.: la presenza di zone non lavorate o con schegge). Dall’unione dei dati raccolti nel corso della sperimentazione con il know how aziendale, sono stati definiti i difetti che vengono tollerati dai clienti e dagli utilizzatori, e in quale misura questi possano essere presenti sulle tavole. Sono stati inoltre definiti quali difetti non devono riscontrarsi su una tavola destinata alla produzione di una pavimentazione per esterno. Ciò ha portato alla definizione dei limiti fra le tre classi di danno qui presentate: Le pavimentazioni in legno in ambiente esterno si riscontrano con sempre maggior frequenza, non solo nelle località di mare, ma anche in città. La pavimentazione in legno, grazie in particolare alle sue doti estetiche e di praticità di montaggio, viene spesso posta in opera in piazze, porti, bordi di piscine, viali in giardini, spiagge o litorali costieri (alcuni esempi nelle immagini). In queste situazioni d’opera gli elementi lignei della pavimentazione devono possedere elevata durabilità naturale, oltre ad adeguate proprietà di resistenze meccaniche. Specie legnosa Ipè Tabebuia spp. Massaranduba Manilkara huberi Standl. Itauba Mezilaurus itauba (Meisn.) Taub. ex Mez.) Garapa Apuleia leiocarpa J.F.Macbr Angelim Amargoso Vatairea spp. Massa volumica [kg/m 3 ] 980 1080 935 830 770 MOR [MPa] 162 192 130 130 110 MOE [MPa] 16200 20000 16300 13900 19500 Durabilità naturale ai funghi buona-ottima ottima buona- ottima discreta ottima Specie legnosa Caratteristiche Unità di misura Classe di danno Modalità misurazione dei difetti I II III Ipè Nodi sani mm/m N 10 10 < N < 30 N 30 N = La somma dei diametri maggiori di tutti i nodi presenti sulla faccia a vista in millimetri, rapportata alla lunghezza della tavola in metri. Nodi morti mm/m non ammesso N < 10 N 10 Massaranduba Nodi sani mm/m N 8 8 < N < 25 N 25 Nodi morti mm/m non ammesso N < 7 N 7 Itauba Nodi sani mm/m N 8 8 < N < 15 N 15 Nodi morti mm/m non ammesso N < 5 N 5 Garapa e Angelim Amargoso Nodi sani mm/m N 7 7 < N < 16 N 16 Nodi morti mm/m non ammesso N < 6 N 6 Tutte Fori insetto mm/m Fo 1 1 < Fo < 3 Fo 3 Fo = somma dei diametri maggiori dei fori, o della lunghezza delle gallerie, in mm, rapportata alla lunghezza della tavola in m Fessurazioni % Fe 2,5 2,5 < Fe < 6 Fe 6,5 Fe = somma della lunghezza delle fessurazioni, in percentuale rispetto alla lunghezza della tavola Funghi Superficiali % Fu 25 25 < Fu < 50 Fu 50 Fu = somma delle aree interessate in percentuale rispetto la lunghezza della tavola Altri \ non ammesso non ammesso non ammesso Danno da lavorazione \ non ammesso non ammesso non ammesso Presenza/assenza Alburno \ non ammesso non ammesso non ammesso Presenza/assenza Deformazioni (falcatura) mm/m D 2 2 < D < 4 D 4 D = freccia in millimetri rapportata alla lunghezza dell’intero elemento Tasche di resina o gomma mm 2 /m T 50 50 < T < 150 T 150 T = somma delle aree occupate dalle tasche di resine/gomme rapportata alla lunghezza della tavola Fibratura deviata % Fi 10 Fi < 25 non strappa Fi 25 strappa Fi = somma della lunghezza delle alterazioni dovute alla fibratura sull’intero elemento rapportata alla lunghezza della tavola; presenza di controfilo Classe Definizione SUPERIOR 93% di superficie priva di difetti. MEDIANO dal 74% fino al 93% di superficie priva di difetti. INFERIOR dal 58% fino al 74% di superficie priva di difetti. Le classi di danno sono tre: la prima e la seconda contemplano difetti tollerati che permangono nella tavola anche nel pavimento posato. La terza classe invece raggruppa le tavole che presentano difetti non ammessi nel pavimento posato. Al fine di verificare l’effettiva applicabilità pratica del sistema di classificazione qui proposto, sono state scelte alcune forniture di materiale importato già presente nei depositi dell’azienda e a queste è stata applicata la procedura di classificazione. Per questa sperimentazione sono state prese in considerazione forniture di Ipè, Garapa, Massaranduba e Angelim Amargoso. Specie legnosa Numero di tavole esaminate Tavole per classe di danno I II III Ipè 1493 (5,5 m³) 1196 (80 %) 164 (11 %) 132 (9 %) Garapa 1493 (2,8 m³) 382 (80 %) 64 (13 %) 35 (7 %) Massaranduba 1493 (2,0 m³) 452 (93 %) 22 (5 %) 11 (2 %) Angelim Amargoso 1493 (1,4 m³) 201 (83 %) 31 (13 %) 9 (4 %) Osservando i dati in tabella, e la ripartizione percentuale dei difetti per ogni specie riportata nel grafico, è possibile rilevare: in Angelim Amargoso sono più frequenti i difetti di fibratura e i fori da insetti, rispetto agli altri difetti; il legno di Garapa risulta l’unico in cui siano state osservate tasche di resina o gomma. Nel legno di Ipè si riscontrano frequentemente attacchi da funghi e da insetti, così come una forte incidenza della fibratura deviata e la presenza di alburno. Fra i legni oggetto di questa prova è quello che presenta la maggior varietà di difetti. Nel legno di Massaranduba i difetti che maggiormente incidono sulla classificazione sono la presenza di fibratura deviata e di nodi, ma anche tutti gli altri difetti considerati sono rappresentati. L’azienda Arnosti Legnami, attuando questa procedura di classificazione a vista in base alla qualità estetica, ha ottenuto diversi vantaggi: - valorizzazione economica del legname; - garanzia per il cliente di qualità estetica più omogenea e costante nel tempo per diverse forniture. Inoltre, eliminare i difetti peggiori (terza classe di danno) consente la possibilità di poter offrire all’utilizzatore finale del pavimento un materiale sicuro per un uso confortevole e privo di rischi. Considerando che la diffusione nel mercato internazionale delle pavimentazioni in legno per esterno si va sempre più ampliando e che interessa un crescente numero di specie legnose, questo lavoro potrebbe rappresentare la base di partenza per la realizzazione di una classificazione applicabile nel mercato. Conclusioni Obiettivo del lavoro I cinque legni oggetto dello studio La regola di classificazione 0 100 200 300 400 500 600 Nodi Fibratura_deviata Insetti Resine_gomme Difetti_lavorazione Alburno Deformazioni Funghi Massaranduba Ipè Garapa Angelim Per considerare la posizione del difetto non ammissibile, che limita la lunghezza massima dei tagli netti ritraibili da una tavola, e per definire chiaramente la quantità di materiale netto ritraibile da ogni lunghezza commerciale, sono state stilate tre classi di taglio. L’appartenenza ad una delle tre classi di taglio garantisce la lunghezza minima dei tagli netti ottenibili dalle tavole grezze assegnate alla terza classe di danno di diversa misura commerciale. Ipè: difetto di lavorazione Ipè: nodo Ipè: presenza di alburno Bibliografia Cazzola, F. 2008. Metodo di classificazione di alcuni legni brasiliani per la pavimentazione esterna. Tesi di laurea, Facoltà di Agraria, Università degli Studi di Padova. Giordano, G. 1988. Tecnologia del legno, Vol III. Torino: UTET NHLA, 2007. Rules for the measurement & ispection of Hardwood & Cypress. Memphis, USA. On-line: www.nhla.com . Tropix 5.0. Technological characteristics of 215 tropical species. On line: http:// tropix.cirad.fr/ SESSIONE 6 SELVICOLTURA, PRODUZIONI FORESTALI, CERTIFICAZIONE, FILIERA LEGNO S6_26 TERZO CONGRESSO NAZIONALE DI SELVICOLTURA Per il miglioramento e la conservazione dei boschi italiani 16-19 ottobre 2008 - Taormina (Sicilia, Italia)

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Classificazione in base all’aspetto per cinque legni sudamericani utilizzati per pavimentazioni esterne

T. Urso1, A. Crivellaro2, A. Arnosti3, F. Cazzola2

Le pavimentazioni in legno per esterno

Risultati di una prova di classificazione

Obiettivo di questo lavoro è proporre una classificazione di aspetto per gli elementi semilavorati che andranno a comporre una pavimentazione in legno per esterno. Le sperimentazione ha avuto origine dalla richiesta della Arnosti Legnami, azienda specializzata nella commercializzazione di legnami di provenienza tropicale. I vantaggi che l’azienda ottiene classificando il materiale su base estetica, anziché commercializzarlo così come viene acquistato, risiedono nel fatto che il materiale ottenuto dai luoghi di produzione in categoria FAS (“First and Second” in base allo standard NHLA) viene riclassificato scegliendo i pezzi migliori da quelli con caratteristiche inferiori di qualità estetica.

Sono stati analizzati elementi lignei di 5 specie legnose di provenienza brasiliana.

1. Dipartimento Territorio e Sistemi Agro Forestali, Università di Padova. [email protected]; 2. Tecnologo del legno; 3. Tecnologo del legno, titolare dell’azienda Arnosti Legnami. [email protected]

Su un campione di oltre 4700 tavole ed elementi semilavorati dei 5 legni presi in esame sono stati misurati i difetti che sulla faccia a vista possono determinare la qualità estetica del pavimento. Sono stati inoltre considerati quei difetti che possono influire sulla sicurezza dell’utilizzatore finale del pavimento (ad es.: la presenza di zone non lavorate o con schegge). Dall’unione dei dati raccolti nel corso della sperimentazione con il know how aziendale, sono stati definiti i difetti che vengono tollerati dai clienti e dagli utilizzatori, e in quale misura questi possano essere presenti sulle tavole. Sono stati inoltre definiti quali difetti non devono riscontrarsi su una tavola destinata alla produzione di una pavimentazione per esterno. Ciò ha portato alla definizione dei limiti fra le tre classi di danno qui presentate:

Le pavimentazioni in legno in ambiente esterno si riscontrano con sempre maggior frequenza, non solo nelle località di mare, ma anche in città. La pavimentazione in legno, grazie in particolare alle sue doti estetiche e di praticità di montaggio, viene spesso posta in opera in piazze, porti, bordi di piscine, viali in giardini, spiagge o litorali costieri (alcuni esempi nelle immagini). In queste situazioni d’opera gli elementi lignei della pavimentazione devono possedere elevata durabilità naturale, oltre ad adeguate proprietà di resistenze meccaniche.

Specie legnosa Ipè Tabebuia spp.

Massaranduba Manilkara huberi

Standl.

Itauba Mezilaurus

itauba (Meisn.) Taub. ex Mez.)

Garapa Apuleia leiocarpa

J.F.Macbr

Angelim Amargoso Vatairea spp.

Massa volumica [kg/m3] 980 1080 935 830 770

MOR [MPa] 162 192 130 130 110

MOE [MPa]

16200 20000 16300 13900 19500

Durabilità naturale ai funghi

buona-ottima ottima buona-ottima discreta ottima

Specie legnosa Caratteristiche

Unità di

misura

Classe di danno Modalità misurazione dei difetti I II III

Ipè Nodi sani mm/m N ≤ 10 10 < N < 30 N ≥ 30

N = La somma dei diametri maggiori di tutti i nodi presenti sulla faccia a vista in millimetri, rapportata alla lunghezza della tavola in metri.

Nodi morti mm/m non ammesso N < 10 N ≥ 10

Massaranduba Nodi sani mm/m N ≤ 8 8 < N < 25 N ≥ 25 Nodi morti mm/m non ammesso N < 7 N ≥ 7

Itauba Nodi sani mm/m N ≤ 8 8 < N < 15 N ≥ 15 Nodi morti mm/m non ammesso N < 5 N ≥ 5

Garapa e Angelim Amargoso

Nodi sani mm/m N ≤ 7 7 < N < 16 N ≥ 16

Nodi morti mm/m non ammesso N < 6 N ≥ 6

Tutte

Fori insetto mm/m Fo ≤1 1 < Fo < 3 Fo ≥ 3

Fo = somma dei diametri maggiori dei fori, o della lunghezza delle gallerie, in mm, rapportata alla lunghezza della tavola in m

Fessurazioni % Fe ≤ 2,5 2,5 < Fe < 6 Fe ≥ 6,5 Fe = somma della lunghezza delle fessurazioni, in percentuale rispetto alla lunghezza della tavola

Funghi Superficiali % Fu ≤ 25 25 < Fu < 50 Fu ≥ 50 Fu = somma delle aree interessate

in percentuale rispetto la lunghezza della tavola Altri \ non ammesso non ammesso non ammesso

Danno da lavorazione \ non ammesso non ammesso non ammesso Presenza/assenza

Alburno \ non ammesso non ammesso non ammesso Presenza/assenza

D e f o r m a z i o n i (falcatura) mm/m D ≤ 2 2 < D < 4 D ≥ 4 D = freccia in millimetri rapportata

alla lunghezza dell’intero elemento

Tasche di resina o gomma mm2/m T ≤ 50 50 < T < 150 T ≥ 150

T = somma delle aree occupate dalle tasche di resine/gomme rapportata alla lunghezza della tavola

Fibratura deviata % Fi ≤ 10 Fi < 25 non strappa

Fi ≥ 25 strappa

Fi = somma della lunghezza delle alterazioni dovute alla fibratura sull’intero elemento rapportata alla lunghezza della tavola; presenza di controfilo

Classe Definizione

SUPERIOR 93% di superficie priva di difetti.

MEDIANO dal 74% fino al 93% di superficie priva di difetti.

INFERIOR dal 58% fino al 74% di superficie priva di difetti.

Le classi di danno sono tre: la prima e la seconda contemplano difetti tollerati che permangono nella tavola anche nel pavimento posato. La terza classe invece raggruppa le tavole che presentano difetti non ammessi nel pavimento posato.

Al fine di verificare l’effettiva applicabilità pratica del sistema di classificazione qui proposto, sono state scelte alcune forniture di materiale importato già presente nei depositi dell’azienda e a queste è stata applicata la procedura di classificazione. Per questa sperimentazione sono state prese in considerazione forniture di Ipè, Garapa, Massaranduba e Angelim Amargoso.

Specie legnosa Numero di

tavole esaminate

Tavole per classe di danno

I II III

Ipè 1493 (5,5 m³)

1196 (80 %)

164 (11 %)

132 (9 %)

Garapa 1493 (2,8 m³)

382 (80 %)

64 (13 %)

35 (7 %)

Massaranduba 1493 (2,0 m³)

452 (93 %)

22 (5 %)

11 (2 %)

A n g e l i m Amargoso

1493 (1,4 m³)

201 (83 %)

31 (13 %)

9 (4 %)

Osservando i dati in tabella, e la ripartizione percentuale dei difetti per ogni specie riportata nel grafico, è possibile rilevare:

•  in Angelim Amargoso sono più frequenti i difetti di fibratura e i fori da insetti, rispetto agli altri difetti;

•  il legno di Garapa risulta l’unico in cui siano state osservate tasche di resina o gomma.

•  Nel legno di Ipè si riscontrano frequentemente attacchi da funghi e da insetti, così come una forte incidenza della fibratura deviata e la presenza di alburno. Fra i legni oggetto di questa prova è quello che presenta la maggior varietà di difetti.

•  Nel legno di Massaranduba i difetti che maggiormente incidono sulla classificazione sono la presenza di fibratura deviata e di nodi, ma anche tutti gli altri difetti considerati sono rappresentati.

L’azienda Arnosti Legnami, attuando questa procedura di classificazione a vista in base alla qualità estetica, ha ottenuto diversi vantaggi: - valorizzazione economica del legname; -  garanzia per il cliente di qualità estetica più omogenea e costante nel tempo per diverse forniture. Inoltre, eliminare i difetti peggiori (terza classe di danno) consente la possibilità di poter offrire all’utilizzatore finale del pavimento un materiale sicuro per un uso confortevole e privo di rischi. Considerando che la diffusione nel mercato internazionale delle pavimentazioni in legno per esterno si va sempre più ampliando e che interessa un crescente numero di specie legnose, questo lavoro potrebbe rappresentare la base di partenza per la realizzazione di una classificazione applicabile nel mercato.

Conclusioni

Obiettivo del lavoro

I cinque legni oggetto dello studio

La regola di classificazione

0

100

200

300

400

500

600

Nodi

Fibratura_deviata

Insetti

Resine_gomme

Difetti_lavorazione

Alburno

Deformazioni

Funghi

MassarandubaIpèGarapaAngelim

Per considerare la posizione del difetto non ammissibile, che limita la lunghezza massima dei tagli netti ritraibili da una tavola, e per definire chiaramente la quantità di materiale netto ritraibile da ogni lunghezza commerciale, sono state stilate tre classi di taglio. L’appartenenza ad una delle tre classi di taglio garantisce la lunghezza minima dei tagli netti ottenibili dalle tavole grezze assegnate alla terza classe di danno di diversa misura commerciale.

Ipè: difetto di lavorazione

Ipè: nodo

Ipè: presenza di alburno

Bibliografia

Cazzola, F. 2008. Metodo di classificazione di alcuni legni brasiliani per la pavimentazione esterna. Tesi di laurea, Facoltà di Agraria, Università degli Studi di Padova. Giordano, G. 1988. Tecnologia del legno, Vol III. Torino: UTET NHLA, 2007. Rules for the measurement & ispection of Hardwood & Cypress. Memphis, USA. On-line: www.nhla.com . Tropix 5.0. Technological characteristics of 215 tropical species. On line: http://tropix.cirad.fr/

SESSIONE 6 SELVICOLTURA, PRODUZIONI FORESTALI, CERTIFICAZIONE, FILIERA LEGNO

S6_26

TERZO CONGRESSO NAZIONALE DI SELVICOLTURA Per il miglioramento e la conservazione dei boschi italiani

16-19 ottobre 2008 - Taormina (Sicilia, Italia)